(Adnkronos) - "Grandissimo Sinner, è monegasco e non paga le tasse". Fedez serve la seconda contro Jannik Sinner. Il rapper, nelle barre pubblicate oggi su Instagram, chiama in causa tra gli altri anche il tennista azzurro: "L'italiano ha un nuovo idolo si chiama Jannik Sinner. Purosangue italiano con l'accento di Adolf Hitler". I versi vengono discussi a La Zanzara, dove Fedez è ospite di Giuseppe Cruciani e David Parenzo.
"Il rap analizza l'attualità e la realtà che ci circonda. Il verso non è una critica a Sinner, è semmai una critica al fanatismo italiano. Si chiama ironia...", dice l'artista, che venerdì e sabato si esibirà al Formul di Assago in due concerti. "Non è un attacco a Sinner, non lo conosco, non mi interessa. Non seguo... Chi è più ricco? Sinner molto più di me, è anche monegasco e paga molte meno tasse. Grandissimo Sinner, è monegasco e non paga le tasse. E' il numero 1, se potessi lo farei subito", confessa Fedez. "E' anti-italiano vivere a Montecarlo? Se non le paghi le tasse in questo paese, non puoi mettere becco in quello che succede qui. Io mi sentirei meno in diritto di pontificare. A Sinner secondo me non gliene frega nulla di come va l'Italia. E' altoatesino, vive a Monaco...", chiosa.
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(Adnkronos) - Il suo colore è il 'verde'. E' una dieta a base prevalentemente vegetariana che in più punta a rispondere all'esigenza sempre più diffusa di chi vuole uno stile di vita amico del pianeta. Gli addetti ai lavori l'hanno battezzata dieta planetaria o dieta della salute planetaria (Planetary Health Diet, Phd). E' da tempo sotto la lente e secondo un nuovo studio condotto da Solomon Sowah e colleghi della Mrc Epidemiology Unit dell'Università di Cambridge, Regno Unito, questo regime incentrato su cibi sani di origine vegetale può ridurre il rischio di diabete di tipo 2 e al contempo le emissioni di gas serra. Il lavoro, pubblicato sulla rivista open access 'Plos Medicine', affronta un problema su cui la sensibilità delle persone è in crescita: c'è un crescente filone di ricerca che dimostra che gli alimenti non sani non solo hanno un impatto sulla salute, ma sono anche dannosi per l'ambiente.
Diete come la Phd raccomandano elevate quantità di alimenti sani di origine vegetale e un consumo limitato di alimenti di origine animale e bevande zuccherate per migliorare la salute sia umana che ambientale. Ma i dati sull'impatto di questi tipi di diete mostrano risultati incoerenti e inoltre sono pochi i dati epidemiologici che esaminano specificamente l'effetto sul diabete di tipo 2 o su fattori ambientali, come le emissioni di gas serra. Nel nuovo studio i ricercatori hanno analizzato i dati nutrizionali di oltre 23mila persone nel Regno Unito, raccolti in tre momenti diversi nell'arco di 20 anni, e hanno scoperto che una maggiore aderenza alla dieta Phd era associata a una minore incidenza di diabete di tipo 2.
Nel dettaglio, i partecipanti nel gruppo con il massimo di aderenza avevano un'incidenza di diabete di tipo 2 inferiore del 32% rispetto a quelli nella quota con l'aderenza più bassa. Inoltre, riferiscono i ricercatori, una maggiore aderenza alla Planetary Health Diet risultava anche associata a minori emissioni di gas serra: tra coloro che rientravano nella quota più allineata al regime alimentare, le emissioni di gas serra erano inferiori del 18% rispetto alla quota meno aderente. Gli autori osservano che, sebbene lo studio non dimostri un nesso causale diretto tra la dieta Phd e il minor impatto di diabete di tipo 2, promuovere diete più sane a base vegetale potrebbe essere una strategia importante per prevenire la malattia del sangue dolce e ridurre al contempo l'impatto negativo della dieta sull'ambiente.
"La nostra motivazione per questo studio - commenta Sowah - era quella di affrontare le limitate evidenze riguardanti l'associazione tra dieta planetaria e incidenza del diabete di tipo 2 e le emissioni di gas serra nella popolazione europea. E abbiamo scoperto così che la dieta planetaria, contenente maggiori quantità di cereali integrali, frutta e verdura e minori quantità di carne rossa e lavorata e bevande zuccherate, era associata a una minore incidenza del diabete di tipo 2 e a minori emissioni di gas serra legate alla dieta".
I risultati, aggiunge Nita Forouhi, autrice senior dello studio, "supportano il potenziale della dieta per la salute planetaria nel contribuire in modo significativo alla prevenzione del diabete di tipo 2. Inoltre, seguire la Phd è anche associato a un minore impatto ambientale. Pertanto, offre una soluzione vantaggiosa per tutti, contribuendo potenzialmente a migliorare la salute e l'ambiente. Sarà necessario l'intervento di tutti gli attori, comprese le singole persone e i responsabili politici, per consentire un consumo alimentare in linea con questo approccio dietetico".
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(Adnkronos) - Bandiere palestinesi e in sottofondo la canzone 'Bella Ciao' nel corteo a sostegno di Gaza che a Roma si è mosso da Piazzale Aldo Moro verso Largo Corrado Ricci. I manifestanti sono usciti dall’università Sapienza al grido 'Blocchiamo tutto, Palestina libera', in testa uno striscione con scritto 'Fermiamo lo stato di Israele'. Tra i presenti anche Moni Ovadia. La mobilitazione è stata organizzata da Global Movement to Gaza, dalle associazioni studentesche e da alcuni gruppi sindacali.
“Siamo assolutamente in linea con tutte le comunità palestinesi e i nostri occhi, come abbiamo detto fin dall'inizio, sono sempre puntati su Gaza. Non si può far altro che marciare tutti insieme per dire basta a questo genocidio, dire basta all'occupazione israeliana e a chiedere la chiusura di tutti i rapporti con Israele”, dicono gli organizzatori del corteo.
Tra i partecipanti anche la sigla sindacale Usb, con il portavoce Guido Lutrario, che dichiara di essere in piazza perché “c’è stata un’ulteriore escalation e i governi occidentali stanno fermi, in questo modo Israele continua ad agire impunemente. Solo i popoli ora possono fare sentire la loro voce”. Gli attivisti si stanno preparando per lo sciopero del 22 settembre, organizzato dalle sigle Usb e Calp, con lo scopo di “fermare il Paese e impedire un’ulteriore vendita di armi a Israele”, spiega Lutrario.
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(Adnkronos) - L'Italia batte 2-0 la Cina oggi, martedì 16 settembre, e vola in semifinale di Billie Jean King Cup. A Shenzhen, dopo il successo di Elisabetta Cocciaretto su Yue Yuan, Jasmine Paolini, numero 8 del ranking Wta, supera Xinyu Wang (numero 34 del ranking Wta) con il punteggio di 4-6, 7-6 (7-4), 6-4 in due ore e 53 minuti. L'Italia aspetta in semifinale la vincente tra Spagna e Ucraina.
(Adnkronos) - "È stata un'aggressione che non ho nessun problema a definire fascista, perché è una squadraccia fascista che mi ha interrotto. Hanno strappato il libro, mi hanno tolto il microfono, mi hanno spintonato via dalla cattedra". È con queste parole che il professor Rino Casella, docente associato di Diritto pubblico comparato all'Università di Pisa, racconta all'Adnkronos quanto accaduto questa mattina al Polo Piagge dell'Ateneo, dove un gruppo di circa 20 giovani attivisti filopalestinesi, riuniti sotto la sigla Studenti per la Palestina di Pisa, ha fatto irruzione in aula interrompendo la prima lezione del suo corso del nuovo anno accademico. L’episodio si è verificato verso le 12:30, di fronte a circa 200 studenti presenti regolarmente alla lezione.
"L'università non si può interrompere. Una lezione non si può interrompere. È stato un attacco all’istituzione, non a me. Io rappresento l’università, non Rino Casella", spiega il professore aggredito.
Il gruppo - composto in parte da volti noti dell’ateneo e in parte da persone esterne - è entrato nell’aula esponendo una bandiera palestinese e accusando il docente pubblicamente di essere un “sionista”. A sostegno dell’azione, sul profilo Instagram del collettivo “Studenti per la Palestina” sono stati pubblicati video e foto che documentano l’irruzione e attaccano direttamente il docente.
Casella spiega di aver cercato di mantenere la calma e di continuare la lezione, ma di essere stato fisicamente bloccato: il microfono gli è stato tolto, il libro di testo - "simbolo del lavoro accademico" - è stato strappato, il quaderno personale, con una bandierina americana stampata, "gettato via con disprezzo". "Io insegno diritto pubblico comparato. Quella bandiera americana era sul mio quaderno perché spiego anche l’ordinamento statunitense. Non è propaganda. È parte del programma", afferma il professore.
Nel tentativo di proteggere alcuni studenti che cercavano di riportare la calma togliendo la bandiera, Casella si è frapposto tra loro e gli attivisti, ricevendo un pugno. Dopo l’aggressione, si è recato al pronto soccorso dove gli sono state diagnosticate contusioni con prognosi di sette giorni. Ha poi sporto denuncia presso la questura. Anche alcuni studenti presenti in aula avrebbero subito aggressioni fisiche.
"Mi è venuto istintivo, come docente e come persona, frappormi. Ho detto: no alla violenza. Ma non c’è stato modo di ragionare con loro", racconta sempre il docente. Il ministro dell’Università Anna Maria Bernini ha contattato personalmente il docente per esprimere solidarietà, così come il rettore dell’Ateneo e altri rappresentanti istituzionali. Numerosi anche i messaggi di supporto da parte di colleghi, studenti e cittadini comuni. "Mi ha fatto piacere tutta questa solidarietà".
Ma l’episodio, "nella sua gravità", apre una riflessione più ampia sulla sicurezza all’interno degli spazi universitari. Spiega Casella: "Stanno saltando anche gli ultimi luoghi in cui la violenza era assolutamente bandita. Dopo gli ospedali, le scuole… anche l’università è diventata terreno di scontro. Non ci sono più zone franche".
Casella sottolinea che il dissenso è legittimo, ma mai la violenza. Nonostante in passato fosse stato definito “sionista” da alcuni ambienti attivisti, ribadisce che le sue posizioni personali non giustificano né spiegano quanto accaduto: “Non ho votato le mozioni del mio dipartimento su Israele e Gaza. Non condivido la posizione del rettore su questi temi. Ma questo non conta: oggi sono stato aggredito perché stavo facendo lezione, non per le mie idee".
"Se in un altro ateneo un docente dovesse trovarsi nella mia stessa situazione e reagisse, rischierebbe più di un pugno. Serve una risposta netta. Le aule universitarie devono restare luoghi sicuri, per i docenti e soprattutto per gli studenti", conclude Rino Casella.
(Adnkronos) - "Silenzio!". Donald Trump zittisce un giornalista australiano, 'colpevole' di aver posto una domanda giudicata inopportuna dal presidente degli Stati Uniti. "E' appropriato che un presidente in carica sia coinvolto in così tante attività imprenditoriali?", la domanda posta a Trump prima della partenza del presidente per il Regno Unito. "I miei figli si occupano degli affari... Da dove viene lei?", replica Trump.
"Sono della Australia Broadcasting Corporation", dice il giornalista. "Secondo me, sta danneggiando molto l'Australia in questo momento. L'Australia vuole andare d'accordo con me. Il suo leader verrà presto da me, gli dirò che ha usato un pessimo tono", incalza Trump. Il giornalista prova a ribattere, ma la chiusura del presidente è totale: "Silenzio".
Leggi tutto: Trump, il giornalista e la domanda sugli affari: "Stai zitto"
(Adnkronos) - Donald Trump ha avuto parole di ammirazione per Robert Redford, definendolo "un grande" e anche il "più sexy" del cinema americano. Ma il leggendario attore americano, scomparso oggi all'età di 89 anni, negli anni scorsi aveva espresso giudizi molto critici nei confronti del presidente degli Stati Uniti.
"Ci troviamo a fare i conti con una crisi che non ho mai pensato di dover affrontare durante la mia vita: attacchi in stile dittatore da parte del presidente Donald Trump contro tutto quello che l'America difende", scriveva nel 2019, durante il primo mandato del tycoon, riferendosi alla verità, allo stato di diritto, la libertà di stampa e di espressione. In quell'editoriale, pubblicato da Nbcnews, Redford ammetteva però che al momento della prima vittoria elettorale di Trump, aveva pensato che fosse giusto "dargli una chance". Ma poi "quasi all'istante ha iniziato a deludermi e poi ad allarmarmi". In effetti Newsweek oggi rilancia un'intervista che Redford rilasciò a Larry King nel 2015, cioè al momento della discesa in campo del tycoon, in cui l'attore si mostrava possibilista nei suoi confronti: "Sono contento che ci sia, perché visto che è fatto, le cose che dice e come le dice, smuoverà le cose, ne abbiamo molto bisogno, perché sull'altra parte tutto è così noioso e vuoto".
Trump fu ovviamente entusiasta per "le belle parole" sulla sua candidatura, affrettandosi a ringraziare su Twitter Redford che poi però fece precisare a un suo portavoce che queste non indicavano uno suo endorsement per Trump. È sempre del 2019 un altro articolo, questa volta sul Washington Post, con cui Redford attaccava Trump, ma allo stesso tempo la scelta dei democratici di cercare di farlo cadere con l'impeachment invece di puntare agli elettori per liberarsi di lui. "È dolorosamente chiaro che abbiamo un presidente che degrada ogni cosa che tocca, una persona che non capisce, o a cui non importa che il suo dovere è difendere la democrazia", scriveva l'attore famoso per il suo attivismo politico.
(Adnkronos) - Un nuovo studio italiano promette di rivoluzionare lo standard di cura dei pazienti che hanno subito un'angioplastica coronarica, dimostrando la sicurezza e l'efficacia di un approccio farmacologico personalizzato. Il team di ricerca tutto campano, coordinato da Giovanni Esposito, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia del'università Federico II di Napoli, ha dimostrato che la terapia antiaggregante doppia (Dapt), che di solito viene prescritta per 12 mesi, è più efficace se somministrata 'su misura' per un periodo che può variare dai 3 ai 24 mesi.
I risultati dello studio 'Parthenope' sono stati pubblicati sul 'Journal of the American College of Cardiology', insieme a un editoriale che ne sottolinea il valore e le implicazioni cliniche. Il lavoro è stato discusso di recente anche in occasione del meeting annuale dell'European Society of Cardiology (Esc), che si è tenuto a Madrid, presentato da Raffaele Piccolo, direttore della Scuola di specializzazione in Malattie dell'apparato cardiovascolare dell'università Federico II di Napoli.
"La Dapt è un trattamento farmacologico che combina 2 farmaci antiaggreganti piastrinici, solitamente aspirina e un inibitore del recettore P2Y12 - spiega Esposito - Viene prescritta ai pazienti che hanno subito un'angioplastica coronarica, una procedura mininvasiva che serve a ripristinare il flusso sanguigno al cuore, dilatando le arterie coronarie ristrette o ostruite dalla placca aterosclerotica. Si ricorre alla Dapt dopo l'intervento per prevenire la formazione di coaguli di sangue che potrebbero ostruire nuovamente i vasi sanguigni. Generalmente, nella stragrande maggioranza dei pazienti, la durata di questa terapia è di 12 mesi. Lo studio Parthenope mette in discussione questa strategia di cura, dimostrando l'efficacia di un approccio personalizzato”.
Lo studio, che ha coinvolto oltre 2.100 pazienti, è il primo randomizzato che ha confrontato i due approcci: da un lato la strategia standard, cioè la Dapt per 12 mesi, indipendentemente dalle condizioni del paziente; dall'altro una strategia personalizzata, in cui la durata della Dapt è stata adattata in base al 'punteggio Dapt' del paziente e alla sua presentazione clinica (sindrome coronarica acuta o cronica). Il punteggio Dapt (Dual Antiplatelet Therapy Score) è uno strumento clinico che valuta il rapporto rischio-beneficio di continuare la Dapt per un periodo prolungato, generalmente oltre i 12 mesi dopo l'impianto dello stent.
"I risultati del nostro lavoro sono stati sorprendenti - sottolinea Esposito - La strategia personalizzata ha portato a una riduzione del 20% del rischio di eventi avversi clinici netti (Nace), come morte, infarto miocardico, ictus o sanguinamento grave in un periodo di 2 anni. Il beneficio principale è stato una riduzione degli infarti del miocardio e delle rivascolarizzazioni urgenti, senza un aumento del rischio di sanguinamento”.
I ricercatori hanno quindi concluso che, in una popolazione eterogenea di pazienti sottoposti ad angioplastica coronarica, un approccio personalizzato alla durata della Dapt offre un beneficio clinico netto superiore rispetto all'approccio standard. "Questa scoperta segna un importante passo avanti nella medicina cardiovascolare, spostando l'attenzione da un protocollo unico per tutti a una cura più mirata e basata sulle esigenze individuali del paziente - conclude Esposito - Ringrazio i pazienti e tutti i professionisti che hanno reso possibile questo risultato, che rappresenta un traguardo di grande rilevanza per la comunità cardiologica e scientifica italiana e, in particolare, campana. I nostri risultati confermano due aspetti chiave: le terapie vincenti sono quelle personalizzate e i centri campani, quando fanno rete, riescono a produrre evidenze scientifiche di altissimo livello".
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(Adnkronos) - Brutte notizie per l'Inter alla vigilia della partita di Champions League contro l'Ajax, ad Amsterdam. in vista della trasferta olandese, la squadra di Cristian Chivu forse dovrà fare a meno del capitano Lautaro Martinez. L'argentino ha saltato l'allenamento di rifinitura ad Appiano Gentile per un problema alla schiena, svolgendo soltanto lavoro in palestra, ma partirà comunque con la squadra per Amsterdam. La curiosità - come racconta un video diffuso dalla Gazzetta dello Sport - è che i compagni di squadra hanno scoperto proprio durante l'allenamento del problema del capitano. Tra questi c'è Thuram, che entra in campo, inizia il riscaldamento, non vede il compagno di reparto e chiede: "Dov'è Lauti?".
Intanto, Chivu ha messo in preallarme Bonny, che potrebbe così fare coppia con Thuram al centro dell'attacco nella sfida di Champions League contro gli olandesi.
Leggi tutto: "Lauti dov'è?": Inter, Thuram e compagni scoprono così l'infortunio di Lautaro Martinez
(Adnkronos) - “Nella catena degli accadimenti immediatamente precedenti, concomitanti e immediatamente susseguenti la stesura delle annotazioni incriminate, la sentenza ha accertato come si siano verificate una serie di anomalie che, tutte insieme considerate, hanno dimostrato che l'intento dei carabinieri comandati da Casarsa, che all'interno, all'esterno e verso le altre Istituzioni doveva rispondere dell'operato dell'Arma romana, non è stato quello di trovare ‘la mela marcia’, ossia di approfondire realmente la dinamica degli eventi ma, al contrario, di restituire una realtà di comodo”. E’ quanto scrivono i giudici della seconda sezione della Corte di Appello di Roma nelle motivazioni della sentenza del processo sui depistaggi seguiti al pestaggio e alla morte di Stefano Cucchi, il 31enne romano, arrestato il 15 ottobre del 2009 e deceduto sette giorni dopo all'ospedale Sandro Pertini.
Con la sentenza i giudici lo scorso 19 giugno hanno confermato la condanna a un anno e tre mesi per Lorenzo Sabatino, a due anni e mezzo per un altro carabiniere, Luca De Cianni, e riconosciuto l’intervenuta prescrizione per il generale Alessandro Casarsa, per Francesco Cavallo e Luciano Soligo. Assolti invece Massimiliano Colombo Labriola e Tiziano Testarmata, che erano stati condannati in primo grado a un anno e nove mesi. Ridotta invece la pena a 10 mesi per Francesco di Sano. Le accuse contestate nel procedimento, nato dall’inchiesta del pm Giovanni Musarò, a vario titolo e a seconda delle posizioni, vanno dal falso, al favoreggiamento, all’omessa denuncia e calunnia.
Una realtà di comodo, scrivono i giudici, “compatibile con quanto era già emerso, che potesse far ricondurre la responsabilità del decesso essenzialmente alle condizioni di Stefano Cucchi in quanto epilettico, tossicodipendente (quando, più probabilmente, era stato tossicodipendente ma non lo era all'attualità), anoressico (quando era solo molto magro), addirittura sieropositivo (dettaglio falso prima riferito e poi subito smentito), per il quale - scrivono i giudici - nessuna anomalia si era verificata durante la detenzione o quanto meno durante la custodia affidata all'Arma”.
Per i giudici d’appello “il quadro probatorio ricostruisce dunque una immagine di Casarsa interessato essenzialmente a presentare quella verità di comodo circa le condizioni di salute di Stefano Cucchi che avrebbe orientato gli inquirenti verso soggetti diversi dai Carabinieri (soggetti vittime, dopo Cucchi e la sua famiglia, di tale sviamento), in questo verosimilmente compendiandosi il significato di quelle linee guida o di indirizzo che egli ha ammesso, in sede di esame, avere dato per il lavoro informativo da svolgersi, di fatto eseguito, fino al secondo appunto del 30.10.2009, in modo da restituire l'immagine di uno Stefano Cucchi malato di suo, tossicodipendente, al quale nulla era accaduto durante lo stato di detenzione”.
E per quanto riguarda la condotta di Sabatino, si legge nella sentenza “lungi dall'apparire ‘senza movente’ si rivela accomunata alle altre condotte” e “da una medesima volontà: quella, nell'ambito della tragica vicenda occorsa a Stefano Cucchi, di allontanare i sospetti degli organi inquirenti dagli appartenenti all' Arma dei Carabinieri”.
(Adnkronos) - Dietro lo sguardo magnetico e il carisma da star, Robert Redford ha vissuto una vita privata intensa, segnata da grandi passioni, lutti profondi e una costante ricerca di equilibrio lontano dai riflettori.
Il suo primo grande amore fu Lola Van Wagenen, attivista e storica americana, sposata nel 1958. Un'unione durata quasi trent’anni, durante la quale Redford divenne una star mondiale. Insieme hanno avuto quattro figli, ma la loro storia fu anche segnata da tragedie: il primogenito Scott Anthony, nato nel 1959, morì a soli due mesi per la sindrome della morte in culla. Un dolore che Redford ha definito "una ferita che non sparisce mai del tutto".
La coppia ha avuto altri tre figli: Shauna Jean, pittrice affermata; James 'Jamie' Redford, regista e attivista ambientale, scomparso nel 2020 a causa di un tumore al dotto biliare; e Amy Hart Redford, attrice e regista attiva nel cinema indipendente. La perdita di due figli ha segnato profondamente l’attore, che ha sempre mantenuto un legame forte e affettuoso con le due figlie.
Dopo il divorzio da Lola nel 1985, Redford ha vissuto diverse relazioni, sempre con grande discrezione. Mai coinvolto in scandali o gossip, ha preferito proteggere la sua sfera personale, anche nei momenti di maggiore notorietà.
Nel 2009, ha sposato la pittrice e artista tedesca Sibylle Szaggars, sua compagna da tempo. Insieme hanno condiviso progetti artistici e battaglie ambientaliste, vivendo gran parte dell’anno nella tenuta di Redford nello Utah, immersi nella natura e lontani dalla mondanità di Hollywood. La coppia non ha avuto figli, ma ha costruito una vita serena e riservata, fondata su valori comuni e una profonda sintonia.
Redford ha sempre protetto la sua famiglia dalla pressione mediatica, scegliendo di non esporre i suoi affetti. Anche nei momenti più difficili, ha mantenuto una dignità silenziosa, rifuggendo dalle confessioni pubbliche e preferendo parlare attraverso l’arte e l’impegno civile.
Nonostante la loro intensa chimica sullo schermo e una profonda amicizia durata oltre sei decenni, non è mai diventato una storia d'amore, invece, il legame tra Robert Redford e Jane Fonda. Anche se l'attrice ha ammesso pubblicamente di essersi innamorata di Redford, confessando: "Ero innamorata di lui, ma era sempre di cattivo umore. Non gli piaceva baciare. Non ne ho mai parlato con lui".
Hanno recitato insieme in film iconici come 'A piedi nudi nel parco' (1967), 'Il cavaliere elettrico' (1979) e 'Le nostre anime di notte' (2017), e Fonda ha spesso elogiato Redford come collega e amico. Tuttavia, lei stessa ha chiarito che, nonostante la cotta, non c’è mai stato nulla di romantico tra loro. La loro relazione è rimasta platonica, segnata da rispetto, affetto e una collaborazione artistica memorabile. Sono stati una delle coppie più amate del cinema, ma solo sullo schermo.
Leggi tutto: Robert Redford, la vita privata segnata da amori e tragedie
(Adnkronos) - L'Italia perde contro il Belgio in un match della seconda giornata del gruppo F dei campionati del mondo di pallavolo nelle Filippine, oggi martedì 16 settembre. A Quezon City gli azzurri cedono per 3-2 con parziali di 25-23, 25-20, 22-25, 21-25, 15-13. Per il passaggio agli ottavi di finale sarà decisivo il match di giovedì 18 settembre alle 15.30 contro l'Ucraina.
Leggi tutto: Mondiali pallavolo, l'Italia cade contro il Belgio al tie-break
(Adnkronos) - Istruttore di equitazione arrestato a Milano con l'accusa di violenza sessuale sulle allieve minorenni. La polizia di Stato, coordinata dalla procura di Milano - V Dipartimento, ha eseguito l'ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere.
L’attività di indagine, condotta dagli agenti della squadra mobile della questura di Milano, ha preso il via a seguito della denuncia presentata dai genitori di una delle allieve. Le successive indagini, svolte dai poliziotti della quarta sezione della squadra mobile, hanno evidenziato come l’uomo, approfittando del proprio ruolo di insegnante, e con abuso di autorità, nel contesto sportivo compisse molestie sessuali in danno di alcune allieve minorenni.
In particolare, le audizioni protette di alcune ragazze iscritte al centro hanno permesso di individuare ulteriori vittime di abusi commessi sempre dall’uomo all’interno del maneggio.
L’uomo è stato rintracciato all’interno del maneggio in provincia di Milano e trasferito al carcere di San Vittore.
Leggi tutto: Milano, abusi su allieve minorenni: arrestato istruttore di equitazione
(Adnkronos) - Un gruppo di studenti filopalestinesi ha fatto irruzione oggi, martedì 16 settembre, in un'aula dell'Università di Pisa, interrompendo una lezione del Dipartimento di Scienze Politiche, tenuta dal professor Rino Casella, docente associato di Diritto Pubblico Comparato. Il fatto è accaduto questa mattina verso le 12.30.
Il gruppo, composto da circa quindici persone, ha occupato l’aula. Sul canale Instagram del collettivo pisano 'Studenti per la Palestina', il docente è stato definito “sionista”, e sono state pubblicate foto e video dell’azione.
Secondo quanto riferito, Casella avrebbe tentato di opporsi all’ingresso degli attivisti, ma senza successo. A seguito dell’episodio, il Professore si è recato al pronto soccorso per alcune contusioni riportate nel tentativo di fermare l’irruzione, e successivamente ha sporto denuncia presso la questura.
Leggi tutto: Blitz proPal all'Università di Pisa, docente finisce al pronto soccorso
(Adnkronos) - Robert Redford e Gianni Minà, in compagnia di Fidel Castro. Sulla pagina facebook del giornalista scomparso il 27 marzo 2023, nella giornata della morte dell'attore viene pubblicata una foto che documenta un momento speciale. "Robert Redford, nei primi anni del Duemila, acquistò i diritti cinematografici 'Notas de viale' che Minà aveva acquisito anni prima da Aleida, la moglie di Ernesto Che Guevara, per produrre il film 'I diari della motocicletta' con la regia di Walter Salles. Era un piccolissimo diario che la Feltrinelli, in Italia, editò con il nome di 'Latinoamericana' e narra del secondo viaggio di un giovane Ernesto Guevara, molto prima di diventare il mitico Che", si legge nel post.
"In quel percorso fatto con il suo amico Alberto Granado su una vecchia motocicletta Norton, Ernesto toccò con le sue mani la miseria del continente latinoamericano e ne prese coscienza. La gestazione del film durò ben otto anni e Minà ne trasse un documentario "In viaggio con il Che" che raccontava sia la storia del giovane Che prima di diventare Che, ma soprattutto il dietro le quinte del film", prosegue il post.
"Lungo tutti quegli anni nacque un'amicizia e una stima tra Redford, Minà, Salles e Ettore Scola, che collaborò alla sceneggiatura. In archivio digitale Fondazione Gianni Minà è presente il documentario 'In viaggio con il Che'".
Leggi tutto: Robert Redford, la foto con Gianni Minà e Fidel Castro: la storia
(Adnkronos) - Complessivamente nei primi 6 mesi del 2025 il mercato del lavoro in somministrazione ha fatto registrare un boom degli occupati a tempo indeterminato, che superano 149mila unità segnando un +5,4% rispetto agli oltre 141mila medi del primo semestre del 2024. A certificarlo, con Adnkronos/Labitalia, Assolavoro, l'associazione nazionale di categoria delle agenzie per il lavoro, che analizza l'andamento del comparto.
Secondo l'analisi, il primo semestre 2025 ha registrato un leggero calo degli occupati totali e delle ore lavorate rispetto all’analogo periodo del 2024. Il numero medio mensile degli occupati in somministrazione pari a poco meno di 464mila unità è sceso infatti del 2,1%, rispetto all’analogo periodo del 2024 quando il volume medio di occupati era pari a 473mila.
Nel settore della somministrazione di lavoro, il monte retributivo, ovvero il volume totale alimentato da tutti i contratti in somministrazione è risultato in crescita, sia pure molto lieve (+0,2%). L’andamento della somministrazione nel primo semestre 2025 è simile a quello registrato nel mercato del lavoro nel suo complesso rispetto al quale gli occupati mensili medi alle dipendenze con contratto tempo indeterminato sono passati da 15 milioni 945mila del primo semestre 2024 a 16miloni 391 mila nello stesso periodo del 2025 con una crescita del 2,8%. All’opposto i dipendenti con contratto a termine sono scesi da 2milioni 838mila a 2milioni 619mila con un calo pari al 7,7%.
Per quanto riguarda il numero di occupati tramite agenzia anche nel primo semestre 2025, spiegano da Assolavoro, la somministrazione ha continuato a registrare due andamenti opposti nelle due componenti a tempo determinato e a tempo indeterminato: da un lato una decisa contrazione degli occupati in somministrazione con contratti a tempo determinato (-5,3%) che sono scesi come dato mensile medio a poco meno di 315mila rispetto ai 332mila dello stesso periodo dell’anno precedente e all’opposto, appunto, una crescita netta degli occupati con contratto a tempo indeterminato che superano 149mila unità segnando un + 5,4% rispetto agli oltre 141mila medi del primo semestre del 2024.
Anche il monte ore lavorate e il volume di retribuzioni complessive dei contratti hanno seguito le stesse dinamiche con valori in crescita tra gli occupati a tempo indeterminato e andamenti in diminuzione tra gli occupati a tempo determinato.
La crescita decisa degli occupati in somministrazione con contratto a tempo indeterminato nel periodo è riuscita a garantire il leggero incremento del monte salariale totale della somministrazione per effetto non solo del mero dato occupazionale ma anche per le retribuzioni mediamente più alte che si osservano in questo gruppo più qualificato di occupati in somministrazione.
E secondo Francesco Baroni, presidente di Assolavoro "una lettura di questi dati, scevra da pregiudizi di sorta, evidenzia una volta di più il percorso di ulteriore e progressiva qualificazione del lavoro tramite le Agenzie. Alla riduzione dei dipendenti in somministrazione a tempo determinato corrisponde un continuo aumento di quelli da noi assunti con un contratto stabile. Si tratta di lavoratori che hanno la retribuzione e i diritti tipici del lavoro dipendente e livelli di soddisfazione non inferiori rispetto ai colleghi assunti stabilmente direttamente dalle aziende", sottolinea.
"Lo staff leasing che taluni tendono a demonizzare rappresenta, invece, un istituto che risponde efficacemente alle esigenze di stabilità del lavoratore e di organizzazione interna dell’azienda. Chi confonde questo con le situazioni di sottotutela più diffuse, dalle finte partite iva alle cooperative spurie, dalle reti di impresa costituite solo per abbattere i costi del lavoro a tutte le forme di lavoro irregolare o addirittura in nero, è poco informato o in malafede", conclude.
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