(Adnkronos) - La guerra tra Iran e Israele si combatte anche sul fronte psicologico. Non è un caso infatti che gli attacchi missilistici da Teheran verso lo Stato ebraico avvengano quasi sempre nel cuore della notte. Come spiega un’analisi del Jerusalem Post, si tratta di una precisa scelta strategica, che combina esigenze operative, limiti tecnologici e una volontà di massimizzare l’impatto psicologico sul nemico.
Col favore del buio, l’Iran riesce a ridurre la probabilità che le sue postazioni di lancio vengano individuate da satelliti spia o da velivoli di sorveglianza. Ma c’è di più. Molti dei missili a lungo raggio impiegati da Teheran, come quelli della serie Shahab, funzionano con carburante liquido e richiedono procedure di rifornimento complesse e pericolose, che li rendono estremamente vulnerabili se condotte alla luce del giorno.
A questi si affiancano missili più agili, come i Fateh-110 o gli Zolfaghar, alimentati a combustibile solido. Sono già pronti al lancio, trasportabili su mezzi mobili e possono essere usati per attacchi a sorpresa. Tuttavia, una volta attivati, non possono essere fermati, il che rende ogni scelta di lancio particolarmente delicata. Alla base di entrambi i sistemi c'è una necessità tecnica comune: trasportare l'ossidante insieme al carburante, perché i missili operano ad altitudini dove l'ossigeno atmosferico è assente.
Infine, colpire di notte significa anche generare paura e confusione. Le sirene che svegliano le città nel silenzio notturno e i bagliori dei sistemi di difesa che intercettano i missili amplificano l’effetto emotivo sugli abitanti e inviano un messaggio forte ai governi ostili anche se i missili non giungono effettivamente a destinazione. La scelta della notte risponde quindi a un intreccio di esigenze ingegneristiche, protezione opertiva e impatto psicologico, in una strategia che mira a garantire la sopravvivenza dei vettori e massimizzare l'effetto sorpresa.
Leggi tutto: Buio, missili, paura e confusione: la strategia notturna dell'Iran contro Israele
(Adnkronos) - Yannick Hanfmann sarà il primo avversario di Jannik Sinner ad Halle. Nell'Atp 500 in Germania, il tennista azzurro torna in campo oggi, martedì 17 giugno, nei sedicesimi di finale dopo aver conquistato lo scorso anno il titolo. Sinner inizia quindi la propria stagione sull'erba, partita già ieri con il doppio, perso, insieme a Lorenzo Sonego, e soprattutto la sua rincorsa a Wimbledon, Slam che arriva dopo la delusione di Parigi. Jannik cerca infatti il riscatto dopo la finale-maratona del Roland Garros 2025, persa contro Carlos Alcaraz. Ma chi è Yannick Hanfmann?
Yannick Hanfmann è un tennista tedesco di 33 anni, classe 1991, ed è attualmente numero 138 del ranking Atp. La sua carriera è stata in salita fin da bambino a causa di un problema all'udito, ammesso dallo stesso Hanfmann. Yannick soffre infatti di ipoacusia, un disturbo ereditato dal padre che ha costretto il tedesco a servirsi di un apparecchio acustico, anche se oggi non se ne serve in campo. In carriera sono stati diversi i malintesi con arbitri e avversari. è capitato infatti che Hanfmann pensasse di aver vinto un punto, mentre invece la palla era stata chiamata fuori. "Per questo", ha raccontato, "chiedo spesso agli arbitri di ripetere o parlare più forte".
Il tennista, anche dalle pagine del sito dell'Atp, ha offerto un quadro chiaro della sua situazione e ha smentito chi lo ha bollato come 'sordo'. Le capacità uditive del tennista sono ridotte del 40% in media rispetto a quelle di una persona che non soffre di ipoacusia. "Dipende dalla frequenza e dal tono del suono e del rumore. La mia situazione è questa dalla nascita, quindi non posso fare confronti e dire cosa mi manca. A scuola utilizzavo un apparecchio sempre, ora lo faccio ogni tanto".
Hanfmann ha scelto di giocare senza utilizzare lo strumento, che renderebbe più complicato l'impegno in campo: "Il rumore della palla sulla racchetta somiglia a un vetro che si rompe", ha spiegato in passato facendo riferimento alla percezione dei rumori sul terreno di gioco nei match in cui ha utilizzato l'apparecchio. "Da ragazzino giocavo a calcio ed era un problema sentire le parole di compagni e allenatore, nel tennis è più semplice perché c'è solo l'avversario davanti", ha aggiunto. "In linea di massima, non lo utilizzo durante i tornei. Non è l'ideale metterlo e toglierlo in continuazione. Ho provato a usarlo in campo, tutto diventa molto strano".
Nonostante questo però Hanfmann è riuscito a portare avanti la sua carriera arrivando, nel luglio 2023, al suo best ranking: il 45esimo posto della classifica Atp, dopo aver battuto Stefanos Tsitsipas, allora numero cinque del mondo, ai Mallorca Championship ed essere stato eliminato soltanto in semifinale da Adrian Mannarino.
Leggi tutto: Yannick Hanfmann, chi è l'avversario di Sinner ad Halle con problemi d'udito
(Adnkronos) - Jannik Sinner esordisce ad Halle. Il tennista tedesco sfida oggi, martedì 17 giugno, Yannick Hanfmann nei sedicesimi di finale dell'Atp 500 in Germania - in diretta tv e streaming. Sinner inizia quindi la propria stagione sull'erba, partita già ieri con il doppio, perso, insieme a Lorenzo Sonego, e soprattutto la sua rincorsa a Wimbledon, Slam che arriva dopo la delusione di Parigi. Jannik cerca infatti il riscatto dopo la finale-maratona del Roland Garros 2025, persa contro Carlos Alcaraz.
La sfida tra Sinner e Hanfmann è in programma oggi, martedì 17 giugno, non prima delle 15.30. Il match dell'azzurro sarà il terzo sul campo centrale e prima di lui si affronteranno Flavio Cobolli e Joao Fonseca e Lorenzo Sonego e Jan-Lennard Struff. I due si sono affrontati in due precedenti, entrambi vinti da Sinner, che si è imposto l'ultima volta nella scorsa edizione di Wimbledon. A Londra Jannik superò Hanfmann in quattro set nel primo turno dello Slam.
Sinner-Hanfmann, come tutti i match dell'Atp 500 di Halle, sarà trasmessa in diretta tv e in esclusiva sui canali di Sky Sport e visibile anche in streaming sulle piattaforme Sky Go, NOW e TennisTv.
Leggi tutto: Sinner-Hanfmann: orario, precedenti e dove vederla in tv
(Adnkronos) - "Voglio ringraziarvi tutti per l'ospitalità e per l'eccellente organizzazione del G7 in un momento complesso. Ci sono passata anch'io, so cosa significa. La vostra leadership è stata molto efficace e apprezzo il lavoro svolto, anche in continuità con la presidenza italiana dello scorso anno". Così la premier Giorgia Meloni, prima dell'inizio del bilaterale con il primo ministro canadese Mark Carney, a margine dei lavori del G7.
"Molti dei temi centrali li abbiamo introdotti proprio allora, come le migrazioni - affrontate per la prima volta a livello G7 con una dichiarazione congiunta - e l'intelligenza artificiale. Apprezzo molto anche l'attenzione ai materiali critici, tema strategico su cui siete stati molto lungimiranti, e che siamo pronti a portare avanti", ha proseguito la presidente del Consiglio.
"Il vertice - ha evidenziato Meloni - è centrato sulla sicurezza, in senso ampio: stasera parleremo soprattutto di quella internazionale. Italia e Canada sono storicamente alleati e amici, e da inizio mandato stiamo rafforzando i nostri legami. Sono certa che continueremo su questa strada anche nei prossimi anni", ha concluso.
La premier Meloni "ha contribuito a guidare le discussioni del G7 su un'ampia gamma di questioni, dall'economia globale al presente e al futuro, su come possiamo lavorare insieme in modo strategico, sull'importanza di affrontare la migrazione transnazionale, sul traffico di esseri umani, sulla collaborazione per rendere le nostre comunità più sicure, e su altre discussioni ancora stasera, quando arriveremo all'evento geopolitico", ha detto Carney.
Carney ha ringraziato Meloni "per la sua ospitalità a Roma". E ha poi ironizzato: "Temo che la stampa fosse quasi numerosa quanto la guardia d'onore, tale è l'interesse nei suoi confronti, ma ciò dimostra come si stiano trasformando quelli che tradizionalmente sono stretti legami bilaterali tra i nostri Paesi in azioni concrete, coerenti con le sue priorità". (dall'inviato Antonio Atte)
Leggi tutto: G7, Meloni vede Carney: "Momento complesso, attenzione a sicurezza e migrazione"
(Adnkronos) - L'Iran sarebbe pronto alla de-escalation e a riprendere i negoziati con gli Stati Uniti sul suo programma nucleare per ottenere una fine urgente della guerra con Israele, a patto che gli americani restino fuori dal conflitto.
E' questo il messaggio diretto agli Stati Uniti e a Israele che Teheran avrebbe consegnato ai mediatori arabi, secondo quanto scrive il Wall Street Journal citando funzionari europei e del Medio Oriente. In particolare, il messaggio a Israele evidenzia che sia nell'interesse di entrambe le parti contenere la violenza. Tuttavia, scrive il Wall Street Journal, considerati i danni che i caccia possono produrre ai siti nucleari iraniani è difficile pensare che Israele si fermi prima di distruggere altri impianti e indebolire il governo.
Una pausa nei combattimenti potrebbe aiutare l'Iran a riorganizzarsi e ad aumentare la pressione internazionale contro la campagna di Israele. Per Teheran sarebbe anche una vittoria impedire agli Stati Uniti di mettere in campo le loro capacità militari.
Washington ha informato i suoi alleati in Medio Oriente che non si impegnerà nella guerra tra Israele e Iran a meno che Teheran non prenda di mira gli americani, riferisce intanto il portale di informazione Axios, citando due fonti anonime. Intanto, gli Stati Uniti inviano "risorse aggiuntive" in Medio Oriente per rafforzare la sua "posizione difensiva", come rende noto il Pentagono.
Quello su cui scommette l'Iran, scrive il Wall Street Journal citando fonti diplomatiche arabe a condizione di anonimato, è il fatto che Israele non può permettersi di rimanere impantanato in una guerra di logoramento e che prima o poi dovrà cercare una soluzione diplomatica.
Secondo funzionari iraniani, però, Israele non avrebbe una chiara strategia di uscita e solo con l'aiuto degli Stati Uniti danneggerebbe in modo significativo obiettivi come l'impianto di arricchimento dell'uranio di Fordow.
"Gli iraniani sanno che gli Stati Uniti stanno sostenendo Israele nella sua difesa e sono sicuri che lo stiano sostenendo logisticamente", ha detto un funzionario arabo al Wall Street Journal. "Ma vogliono garanzie che gli Stati Uniti non si uniscano agli attacchi", ha aggiunto.
L'Iran ha detto ai funzionari arabi che potrebbe accelerare il suo programma nucleare ed espandere la portata della guerra se non ci saranno prospettive di riprendere i colloqui con gli Stati Uniti. In ogni caso non ci sono elementi per affermare che l'Iran sia pronto a fare concessioni nei colloqui sul nucleare, hanno affermato i mediatori arabi. Lo sforzo diplomatico dell'Amministrazione Trump si è arenato per il rifiuto dell'Iran di interrompere l'arricchimento dell'uranio e prima dell'attacco israeliano.
Intanto, come hanno spiegato funzionari arabi, i paesi del Golfo, tra cui Arabia Saudita, Qatar e Oman, hanno fatto pressione sugli Stati Uniti perché spingessero Israele a cessare i combattimenti. Il conflitto potrebbe aggravarsi, hanno avvertito, se Israele e Iran non tornassero al tavolo dei negoziati, mettendo a rischio le risorse energetiche del Golfo con conseguenze potenzialmente significative per i mercati petroliferi e l'economia globale.
Leggi tutto: Iran-Israele, Teheran pronta a negoziati se Usa restano fuori da guerra
(Adnkronos) - Mario Adinolfi in lacrime ha parlato della figlia Clara. Il naufrago, nel corso della settima puntata dell'Isola dei famosi, ha speso delle dolci parole nei confronti della figlia e ha ricordato il motivo principale per cui ha deciso di partecipare al reality show: "Ho promesso a mia figlia di essere forte e l'ho chiesto io a lei, spero stia succedendo", ha detto il giornalista.
Mario Adinolfi ha parlato di quanto sia difficile stare lontano dalla sua famiglia, che non vede da 40 giorni: "Questa è la prova più dura a cui siamo esposti" ha detto il giornalista, e ricordando di voler essere forte, come aveva promesso alla figlia, Adinolfi ha detto, rivolgendosi direttamente a Clara: "Papà ce la sta facendo e sono sicuro che ce la stai facendo anche tu. Quello che conta è lottare".
Mario ha avuto poi la possibilità di rivedere la moglie in videochiamata. "Sei bellissima, non ci crederanno che sei mia moglie", ha detto Adinolfi. "Anche tu sei bello senza barba. Siamo fieri di te e facciamo il tifo per te", ha replicato Silvia Pardolesi.
La chiamata, tuttavia, ha penalizzato il resto dei naufraghi con una porzione ridotta di riso. Terminata la videochiamata, Pierpaolo Pretelli ha annunciato che Mario ha sacrificato due porzioni di riso. Lui ha replicato così: "Del riso mi interessa relativamente poco, sto vedendo la donna più bello del mondo e sono l'uomo più felice del mondo".
(Adnkronos) - "Non voglio vedere armi nucleari in Iran e ci assicureremo che questo accada". Donald Trump ribadisce l'obiettivo degli Stati Uniti e di Israele: l'Iran non deve avere armi nucleari. Il presidente degli Stati Uniti si esprime a margine del G7 a Kananaskis in Canada, prima di lasciare il vertice alla fine della prima giornata. Trump torna a Washington per "occuparsi di molte questioni importanti", dice la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. "Il presidente ha avuto una grande giornata al G7, molto è stato raggiunto. Ma a causa di quello che succede in Medio Oriente, il presidente Trump parte in serata dopo la cena con i capi di Stato", l'annuncio di Leavitt su X.
Prima di congedarsi, Trump fa il punto sul conflitto tra Iran e Israele. "Credo che verrà firmato un accordo, l'Iran sarebbe pazzo a non firmare. Praticamente, l'Iran è al tavolo dei negoziati. Appena vado via da qui, faremo qualcosa", dice il presidente americano, che in un post su Truth usa toni differenti: "L'Iran avrebbe dovuto firmare l'accordo che io avevo suggerito di firmare. Che scempio, che spreco di vite umane. Detto chiaramente, l'Iran non può avere un'arma nucleare. L'ho detto e ripetuto", scrive prima di aggiungere che "tutti dovrebbero evacuare immediatamente Teheran". Il messaggio di Trump, dice un funzionario della Casa Bianca alla Cnn, riflette l'urgenza della situazione e la necessità di arrivare ad una soluzione negoziale.
Nel corso degli incontri andati in scena, in particolare nel colloquio informale con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, Trump ha avuto discussioni anche sulla posizione nei confronti della Russia. "Pressing per le sanzioni? L'Europa lo chiede ma ancora non lo ha fatto, lo facciano prima loro. Le sanzioni costano molti soldi, miliardi e miliardi di dollari", dice Trump.
Il presidente americano può sorridere dopo il bilaterale con il premier britannico Keir Starmer. "La relazione che abbiamo è fantastica", dice Trump presentando la firma dell'accordo commerciale tra Washington e Londra dopo l'intesa preannunciata nello Studio Ovale: "Lo abbiamo appena firmato, è fatto".
Leggi tutto: Israele-Iran, Trump: "Tutti dovrebbero evacuare Teheran". Presidente Usa lascia G7
(Adnkronos) - "Non voglio vedere armi nucleari in Iran e ci assicureremo che questo accada". Donald Trump ribadisce l'obiettivo degli Stati Uniti e di Israele: l'Iran non deve avere armi nucleari. Il presidente degli Stati Uniti, a margine del G7 a Kananaskis in Canada, scommette sulla conclusione del conflitto entrato nel quinto giorno.
"Credo che verrà firmato un accordo, l'Iran sarebbe pazzo a non firmare. Praticamente, l'Iran è al tavolo dei negoziati. Appena vado via da qui, faremo qualcosa", dice il presidente americano, che in un post su Truth usa toni differenti: "L'Iran avrebbe dovuto firmare l'accordo che io avevo suggerito di firmare. Che scempio, che spreco di vite umane. Detto chiaramente, l'Iran non può avere un'arna mucleare. L'ho detto e ripetuto", scrive prima di aggiungere che "tutti dovrebbero evacuare immediatamente Teheran".
Nel corso degli incontri, in particolare nel colloquio informale con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, Trump ha avuto discussioni anche sulla posizione nei confronti della Russia. "Pressing per le sanzioni? L'Europa lo chiede ma ancora non lo ha fatto, lo facciano prima loro. Le sanzioni costano molti soldi, miliardi e miliardi di dollari", dice Trump.
Il presidente americano sorride dopo il bilaterale con il premier britannico Keir Starmer. "La relazione che abbiamo è fantastica", dice Trump presentando la firma dell'accordo commerciale tra Washington e Londra dopo l'intesa preannunciata nello Studio Ovale: "Lo abbiamo appena firmato, è fatto".
Leggi tutto: Israele-Iran, Trump: "Tutti dovrebbero lasciare subito Teheran"
(Adnkronos) - Fabrizio Corona punta il dito contro la Rai. L'ex re dei paparazzi ha accusato l'azienda di aver pagato Massimo Bossetti per l'intervista rilasciata a Francesca Fagnani, andata in onda nella puntata speciale di 'Belve Crime'. Un'accusa a cui la stessa conduttrice ha replicato, smentendo categoricamente.
Fabrizio Corona ha dedicato l'ultima puntata di 'Falsissimo', suo format disponibile sulla piattaforma Youtube, al caso di Massimo Bossetti, il detenuto condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio. Secondo quanto dichiarato da Corona, la Rai avrebbe trattato Bossetti come una "star televisiva", arrivando a pagare per ottenere l'intervista esclusiva.
"La cosa peggiore non è aver mandata in onda l'intervista, ma averlo pagato", dice il 51enne. L’accusa di Corona si basa su informazioni riferite da una fonte interna alla sicurezza del carcere di Bollate, dove Bossetti è recluso. La cifra riferita è di 140 mila euro. "Diciamo che il carcere esagera sempre, forse non proprio 140 mila euro. Ma io sono certo che ha preso una grandissima cifra, sicuramente a quattro zeri", queste le parole di Corona.
Dichiarazioni che hanno generato reazioni immediate sui social. Un utente su X (ex twitter) ha chiesto direttamente alla conduttrice: "Ti prego, puoi smentire?". Immediata e secca la replica di Fagnani: "Non è assolutamente vero!".
Leggi tutto: Corona dopo Belve: "Bossetti pagato dalla Rai 140 mila euro". Fagnani: "Falso"
(Adnkronos) - Gli Avenged Sevenfold non sono solo una band di culto ma rappresentano un metal ricco di riferimenti biblici e dark - a partire dal loro nome - fatto ancora di riff massicci e assoli pieni di virtuosismi e una voce, quella di M. Shadows, che arriva dritta dove deve. In poche parole, una macchina da guerra. Al Carroponte, ex area industriale di Milano, i cinque di Huntington Beach ci mettono dieci secondi netti a ricordare al pubblico perché, a quasi 25 anni dal primo album, continuano a dominare festival e palchi in tutto il mondo.
Il tour europeo di quest’anno arriva in scia al successo dell’ultimo psichedelico e sperimentale lavoro ‘Life Is But a Dream…’ del 2023, un album maturo e coraggioso, caleidoscopio di metal progressive, funk e crooner. Shadows e soci salgono sul palco alle 21.30 dopo il set glam rock dei Palaye Royale. Il frontman in total black, compreso il passamontagna calato in volto, dà il via alle danze sulle note di ‘Game Over’, singolo di culto tratto dall’ultimo album. Synyster Gates alla chitarra non sbaglia un assolo o un giro melodico e il suo atteggiamento da rockstar consumata fa il resto. Zacky Vengeance, al suo fianco, è la spalla perfetta.
A guardare la scaletta sembra di andare sulle montagne russe, tra brani storici e quelli più recenti, che fanno percepire la volontà della band di spingersi oltre. ‘Afterlife’, fa cantare tutti a squarciagola, ‘Unholy Confessions’, assieme a ‘Bat Country’ è un classico imbattibile del repertorio come anche l’anthem ‘Hail to The King’, forse il loro brano più famoso. Il pubblico esplode in un boato. “Gli italiani in Europa sono sempre i più rumorosi, com’è che funziona con voi?” dice il cantante rivolgendosi alla folla, e spiegando che sua moglie, Valary DiBenedetto, sposata nel 2009, vanta origini italiane.
Il momento più toccante della serata arriva con ‘So Far Away’, la struggente power ballad dedicata a The Rev (il batterista fondatore della band scomparso tragicamente nel 2009). “Era un ragazzo che aveva mille amici - ricorda Shadows accolto da un lungo applauso -. Era il nostro migliore amico e una delle persone più gentili che conoscessi, ti faceva sempre sentire ascoltato e amato”. Il palco è scarno ma l’impatto scenografico è notevole, con luci laser, tre maxi schermi e visual con morphing ed effetti video che richiamano l’artwork inconfondibile della band a coprire tutta la larghezza del palco, alle spalle del batterista Brooks Wackerman, in formazione dal 2015, che macina rullate su rullate.
Non servono bis. ‘A Little Piece of Heaven’ chiude il set degli A7X (come sono soliti abbreviare il loro nome), che sul palco appaiono più vivi, sicuri e audaci che mai. L’ultima grande band metal capace di unire generazioni con il suo approccio classico ma aperto a contaminazioni e ricerca, in un mix di rabbia e spettacolo. Se il metal è davvero morto, come qualcuno spesso sente il bisogno di dire, allora questa sera il Carroponte lo ha commemorato come si deve, con le chitarre al massimo del volume e migliaia di mani rivolte al cielo. (di Federica Mochi)
Leggi tutto: Avenged Sevenfold, il metal è tutt'altro che morto
(Adnkronos) - Selvaggia Lucarelli, ospite speciale della settima puntata dell'Isola dei famosi, non ha risparmiato critiche al naufrago Mario Adinolfi, protagonista in settimana di accesi scontri contro Mirko Frezza e Teresanna Pugliese.
Il concorrente Mirko Frezza ha accusato Teresanna Pugliese di essere un "personaggio televisivo" che gioca di strategia. Mentre, su Mario Adinolfi, il naufrago l'ha accusato di essere invadente, parlando di una presunta "doppia personalità".
E a questo punto che è intervenuta Selvaggia Lucarelli, nel ruolo di opinionista, che prima ha attaccato Mirko Frezza: "Mi fa abbastanza sorridere che un attore accusi di falsità gli altri. Caro Mirko, mi sembra che tu sia il primo, ti smaschero in cinque secondi, non fare il parac*lo con me", ha detto.
Poi, ha rivolto dure parole nei confronti di Mario Adinolfi: "Le accuse mosse da Mirko a Mario sono perfette. Ha doppie, triple, quadruple personalità. E non si tratta di bodyshaming: le sue personalità pesano più del suo fisico". E ancora: "Sull'isola lui sta giocando la parte dell'uomo carismatico, muove gli altri come pedine, con grandissima abilità. Se ne sta seduto tutto il giorno, come le comari di paese, e sparla di tutti, mettendoli uno contro l'altro, in maniera piuttosto diabolica", continua Lucarelli delineando un ritratto sul giornalista.
Poi, si è rivolta direttamente al naufrago incalzandolo: "Mario ma dov'è l'uomo che sui social, in politica, attacca tutti? Con questa aria sorridente... si è spiaggiata la tua personalità sull'isola?". Immediata la replica di Adinolfi: "Ho sempre attaccato col sorriso, mai con rabbia". "Perché sei un passivo aggressivo", ha aggiunto la giornalista, secca.
(Adnkronos) - L'Iran lancia una nuova ondata di missili contro Israele quando si avvicina il quinto giorno della guerra. "È iniziata una nuova salva di missili contro i territori occupati", l'annuncio della tv di Teheran, riferendosi a Israele, Stato non riconosciuto dal governo iraniano. "Abbiamo condotto la nona ondata dell'operazione True Promise 3 contro l'entità sionista con missili e droni", riferisce la Guardia rivoluzionaria iraniana. "Non permetteremo all'entità sionista di godere di pace e stabilità".
L'attacco arriva a conclusione di una giornata caratterizzata soprattutto dalle operazioni condotte dalle forze di difesa israeliane (Idf) su Teheran.
Dopo un "avvertimento urgente" indirizzato alla popolazione residente nel Distretto 3 della città, è scattato un raid che ha preso di mira il quartier generale della tv di stato. Gli effetti dell'attacco sono stati trasmessi in diretta, di fatto. Panico in studio dopo un'esplosione e fuga della giornalista in onda. Le trasmissioni sono riprese dopo un'interruzione relativamente breve.
Teheran ha preannunciato a stretto giro una rappresaglia. Un alto funzionario iraniano all'agenzia di stampa Fars ha fatto sapere che l'Iran si sarebbe preparato a lanciare "l'attacco missilistico più importante e più violento della storia contro il territorio israeliano". I Guardiani della Rivoluzione hanno diramato un avviso di evacuazione urgente in ebraico rivolto ai residenti di Tel Aviv.
La televisione di stato iraniana ha emesso invece avvisi di evacuazione per le emittenti israeliane dopo l'attacco all'edificio dell'emittente statale iraniana. "L'Iran ha emesso un avviso di evacuazione per i canali israeliani N12 e N14. Questo ordine arriva in risposta all'attacco ostile del nemico sionista contro il servizio di radiodiffusione della Repubblica Islamica dell'Iran".
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(Adnkronos) - Tragedia sfiorata nel primo pomeriggio ad Alba Adriatica, in provincia di Teramo. Un'auto è finita improvvisamente all'interno di uno stabilimento balneare, 'Alba Beach', travolgendo ombrelloni e fioriere e investendo due bagnanti. L'incidente ha coinvolto una Volkswagen Golf guidata da un 83enne che viaggiava con la moglie di 81 anni. Entrambi sono residenti a Roma. Sul posto è intervenuta una squadra di vigili del fuoco del Distaccamento di Nereto insieme a carabinieri e Polizia locale.
Le cause dell'incidente sono ancora in fase di accertamento: potrebbe essere stato un colpo di sonno o un malore, fatto sta che l'anziano che stava attraversando il lungomare Marconi a bordo dell'auto ha deviato dirigendosi verso lo stabilimento balneare: prima ha urtato contro dei tavolini dove per fortuna non c'era nessuno seduto, dopodiché l'auto ha superato una barriera di blocchi di cemento a protezione della spiaggia ed è arrivata a ridosso della battigia dove c'erano persone a prendere il sole.
Oltre ai due occupanti dell'auto sono rimasti feriti una donna di 63 anni e un ragazzo diciottenne. I vigili del fuoco hanno fornito assistenza al personale sanitario intervenuto sul posto e hanno recuperato l'auto impiegando il verricello di un mezzo fuoristrada inviato sul posto dal Comando di Teramo. Le quattro persone coinvolte nell'incidente hanno riportato ferite e traumi che ne hanno reso necessario il trasporto in ospedale per gli accertamenti e le cure del caso. Sul posto si è recato anche personale della Capitaneria di Porto per gli adempimenti di propria competenza.
Leggi tutto: Alba Adriatica, auto piomba in spiaggia e ferisce bagnanti
(Adnkronos) - "Putin è stato cacciato dal G8, è stato molto offensivo. Si è sentito insultato. Chi non si sarebbe sentito così?". Donald Trump, in Canada per il G7, critica l'esclusione della Russia dal G8. Colpa di Barack Obama e Justin Trudeau, dice il presidente degli Stati Uniti.
Leggi tutto: G7, Trump: "Putin parla solo con me, qui lo hanno cacciato" - Video
(Adnkronos) - Dietro la decisione di Israele di attaccare l'Iran c'è stata "una minaccia esistenziale". A spiegarlo in un'intervista esclusiva al Tg1 è il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar: "Abbiamo deciso di operare nell'ultimo momento possibile, dopo che l'Iran si è avvicinata molto a produrre un'arma nucleare: abbiamo verificato che entro sei mesi o anche meno il materiale che avevano accumulato era sufficiente per produrre nove bombe atomiche, e continuavano ad andare avanti con il loro programma, anche durante i colloqui con gli Usa". "La scorsa settimana - ha continuato - l'Aiea ha affermato che l'Iran non sta rispettando gli accordi. Avendo esaurito ogni altra strada, noi dovevamo agire perché per noi questa è una minaccia esistenziale".
Alla domanda se il leader supremo iraniano Khamenei sia un possibile obiettivo della guerra, Sa'ar ha risposto: "Non credo che noi dovremmo dire in televisione che è un obiettivo mi limiterò a dire che il leader supremo Khamenei è responsabile del rapimento di cittadini di molti Paesi". "Non abbiamo mai detto che fosse un obiettivo e non abbiamo neanche mai detto il contrario", ha aggiunto precisando: "Non diamo queste informazioni ai media". "A proposito - ha quindi concluso - è molto importante dire che l'Iran ha già provato a eliminare il nostro primo ministro, proprio come ha cercato di uccidere il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump".
Al Tg1 Gideon Sa'ar ha anche dichiarato che le accuse di genocidio per Gaza "sono naturalmente false accuse". "Ma cerchiamo di ricordare chi è responsabile di questa guerra", ha proseguito. "Chi ha cominciato questa guerra, chi ha attaccato il 7 ottobre? E' Hamas. Chi è responsabile per la continuazione della guerra? E' Hamas, che ancora tiene in ostaggio cittadini israeliani, che ancora si rifiuta di deporre le armi. E' la stessa guerra, in Iran, con Hezbollah, con Hamas e con gli Houthi: questa è una rete guidata dall'Iran allo scopo di annientare lo stato ebraico. E i palestinesi di Gaza sono anche loro vittime di Hamas".
"Abbiamo delle buone relazioni con il governo italiano", ha dichiarato il ministro nel corso dell'intervista. "Attraverso il progetto 'Food for Gaza', l'Italia ha dato un aiuto concreto alle persone che sono a Gaza. Non come altri Stati, che hanno urlato e hanno cercato di trarre un vantaggio politico dalla situazione a Gaza, senza mai veramente aiutare". E ancora: "Ho avuto una conversazione questa settimana con il mio amico Tajani. Ho avuto una buona conversazione con la premier Meloni. E quando esistono buone relazioni, possiamo sempre prendere in considerazione quello che i nostri amici ci dicono".
(Adnkronos) - Al via a Kananaskis la prima sessione di lavori del G7, dedicata all'economia globale. Breve scambio di battute, prima dell'inizio del tavolo, tra la premier Giorgia Meloni e il presidente americano Donald Trump. Per Meloni anche uno scambio di opinioni con il presidente francese Emmanuel Macron.
Nelle discussioni che sta avendo con i leader del G7 a margine dei lavori del Vertice, secondo quanto si apprende, Meloni sta lavorando per proporre un'iniziativa comune per un cessate il fuoco a Gaza, su cui sta riscontrando aperture da parte dei partner europei.
Leggi tutto: G7 al via, Meloni e le battute con Trump e Macron - Video
(Adnkronos) - Sono 20mila gli italiani che si trovano in Israele e 500 quelli in Iran in questi giorni di guerra. "La situazione anche dei nostri concittadini è abbastanza complicata e cerchiamo di assisterli nel modo migliore", ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel suo intervento al Consiglio generale degli italiani all'estero. "La situazione attuale - ha spiegato - è veramente molto complicata. La mia priorità e del governo è quella della sicurezza di tutti i nostri connazionali che vivono in questo momento nelle aree di crisi", ha aggiunto Tajani.
Il ministro aveva spiegato nei giorni scorsi che "le nostre Ambasciate sono in contatto con tutti i connazionali che hanno chiesto informazioni per rientrare in Italia. Stanno tutti bene e stanno ricevendo uno ad uno ogni possibile assistenza, tenendo conto dell’interruzione del traffico areo nella regione".
Tra gli italiani bloccati a Tel Aviv quattro della delegazione Lgbt europea Gaynet arrivata in Israele il 9 giugno su invito del ministero degli Esteri israeliano: ora restano in un hotel dotato di bunker in attesa di poter tornare a casa. Con loro, una rappresentante dell’ambasciata israeliana di Roma, che li accompagnava, e le delegazioni dal Nord America, dal Sudamerica, dal Centro America e dall’Australia.
C'è anche chi è in Israele da tempo, come Ludovica Di Veroli, italiana da 8 anni a Tel Aviv. "Non lo so se sono ancora al sicuro, una cosa del genere in due anni di guerra non l'ho mai vista", ha detto all'Adnkronos.
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(Adnkronos) - Il 24 giugno (ore 21) omaggio a George Bizet per i 150 anni dalla morte con 'La Grande Musica tra Lirica e Pop', serata-evento in programma al Tempio di Venere, di fronte al Colosseo, in collaborazione con la Direzione del Parco archeologico del Colosseo diretto da Alfonsina Russo. "Partiremo dal 150esimo anniversario dalla scomparsa di Bizet rendendo omaggio alla sua opera maggiore, 'Carmen 'con i brani più noti al grande pubblico e concluderemo con la parte finale dell’opera, dove Don José uccide Carmen, per portare l’attenzione sul tema purtroppo attuale del femminicidio", ha dichiarato Pasquale Menchise, che promuove e dirige la manifestazione, nel corso della conferenza stampa che si è svolta oggi alla Camera.
"Faremo poi un omaggio alla musica lirica che ha fatto da colonna sonora al grande cinema. Nella parte finale un po’ di pop internazionale, con alcuni brani che lanceranno un messaggio di pace e speranza" - ha aggiunto. "Dopo le note di Puccini, salutate da un grande successo di pubblico la scorsa estate, la grande musica di Bizet risuonerà nella cella dedicata alla dea Venere -è intervenuta Alfonsina Russo, direttore del Parco archeologico del Colosseo - Un nuovo appuntamento organizzato dal Parco archeologico del Colosseo nell’ambito della sua ormai affermata rassegna musicale, dedicata ad un’ampia platea di romani e visitatori".
Presenti all'incontro, oltre al questore Paolo Trancassini, la conduttrice dell'evento Alma Manera, conduttrice radiofonica di Radio Rai, il tenore Piero Mazzocchetti, il sindaco di Venosa Francesco Mollica e il vicesindaco di Potenza Federica D'Andrea. "Sarà una serata crossover dove la musica abbraccerà più generi, con il maestro Menchise che valorizzerà con i suoi arrangiamenti un repertorio importante - ha dichiarato Alma Manera - Noi omaggiamo Bizet e come non citare la Carmen, una storia di femminicidio, una storia che ha una radice di gelosia estrema e che culmina nell’omicidio. Anche attraverso quest’opera, purtroppo sempre più alla ribalta della cronaca, cercheremo di sensibilizzare il pubblico sul tema".
"La musica ha un linguaggio universale che unisce tutti, non ha pregiudizi e confini e rafforza soprattutto il messaggio che vogliamo lanciare contro il femminicidio - ha sottolineato il tenore Piero Mazzocchetti. - Ma anche verso una comunione d’intenti finale che porti alla pace, soprattutto in questi giorni in cui non riusciamo ad uscire da questa impasse così difficile, la musica può dare sempre il suo contributo". "Il femminicidio è un fenomeno dilagante ed evidentemente c’è una componente culturale - ha dichiarato il Questore della Camera, Paolo Trancassini - Credo che ci sia molto da lavorare e penso che iniziative come questa siano importanti perché mettono insieme arte, cultura e un tema sociale così importante raccontato attraverso la tragica storia di Carmen"
Sul palco, l’Orchestra del Teatro Goldoni di Livorno e l’Orchestra 131 della Basilicata accompagneranno il soprano Maria Vidal, il tenore Alessandro Fantoni e il mezzosoprano Loredana Ferrante. Nel corso della serata, spazio anche alle arie celebri che hanno fatto da colonna sonora al grande cinema, con alcune interpretazioni "pop" che creeranno un mix intrigante e di sicuro gradimento. Tra gli ospiti della serata, oltre al tenore Piero Mazzocchetti, l’attore Cesare Bocci con un monologo contro il femminicidio.
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(Adnkronos) - "Lui mi ha detto 'che cazzo me ne frega a me, ce ne sono altre da trovare', precisando 'che te ne frega a te'. Mi ha quindi fatto capire che lui ha ucciso altre donne". E' uno stralcio dell'interrogatorio di Guma Ionut Cristi, l'uomo che lo scorso 6 giugno ha aggredito in carcere Vasile Frumuzache. Interrogatorio che, conferma all'Adnkronos l'avvocato Katia Giachino, legale dell'aggressore, "si è tenuto questa mattina: Guma ha raccontato al pubblico ministero l'aggressione a Vasile Frumuzache, spiegando che Ana Maria Andrei (scomparsa nel luglio 2024, ndr) non era sua cugina ma è stata, per un certo periodo di tempo, la sua compagna".
Secondo quanto confermato dall'avvocato all'Adnkronos, "Guma incalzava Vasile dicendogli 'ma ti rendi conto? Ne hai ammazzate due, ti rendi conto di cosa hai fatto? Una era mia cugina'. E Vasile gli ha risposto 'che cazzo me ne frega a me, sai quante ce ne sono ancora da trovare'. In quel momento - prosegue l'avvocato Giachino - Guma esplode: va nella sua cella, prepara l'olio bollente in un bricco del latte, ci butta un bicchiere di zucchero creando questa poltiglia tipo caramello poi torna nella cella di Vasile e gliela versa sul viso. A queste parole ha comunque assistito anche un terzo uomo, un compagno di cella, anche lui romeno".