Asl Cagliari rassicura, 'forti piogge e shock salino'... 
(Adnkronos) - Vittoria di Rai1 nel prime time di ieri sera con il debutto della nuova stagione di 'Makari', la quarta, vista da 3.015.000 telespettatori (share del 19,6%). Secondo gradino del podio per Canale 5 con 'La Notte nel Cuore' che ha totalizzato 2.247.000 telespettatori e uno share del 15,3%. Terzo posto per il Nove con 'Che Tempo Che Fa', visto da 1.477.000 telespettatori pari al 7,7% di share.
Fuori dal podio su Italia1 il programma 'Le Iene' è stato seguito da 1.141.000 telespettatori pari al 9,4% mentre su Tv8 la Formula 1 è stata vista da 422.000 telespettatori (2,6% di share) e il Gran Premio, in onda dalle 22,38 alle 00,14, ha ottenuto 869.000 telespettatori e il 6,6%. Su Rai3 'Presadiretta' ha interessato 776.000 telespettatori (4,3% di share) mentre su Retequattro 'Fuori dal Coro' ha realizzato 607.000 telespettatori e il 4,7%. Su Rai2 'N.C.I.S. – Unità Anticrimine' ha realizzato 512.000 telespettatori (2,8% di share) e sulla stessa rete 'N.C.I.S. Origins' ha conquistato 392.000 telespettatori e il 2% di share. Su La7 'Il caso Spotlight' ha raggiunto 260.000 telespettatori e l’1,5% di share.
Nell'access prime time l'eccezionale incursione di Fiorello su Rai1 che ha presentato 'La Pennicanza', al via da oggi alle 13,45 su Radio2, con il minishow 'Cinque Minuti senza Bruno Vespa - La Pennicanza' ha totalizzato il 22,4% di share con 4.192.000 telespettatori. Sempre su Rai1 'Affari Tuoi' con De Martino - che domenica 12 ottobre aveva ottenuto 4.888.000 telespettatori e il 24,4% di share - ieri è stato visto da 4.553.000 spettatori (22,9%). Ad aggiudicarsi l'access però è ancora una volta 'La Ruota della Fortuna' su Canale 5 con il 24,8% di share e 4.921.000 telespettatori.
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(Adnkronos) - Promuovere la formazione continua e interdisciplinare, valorizzare le competenze professionali e costruire sinergie che svolgono un ruolo strategico nel mondo del lavoro e dell’informazione. Sono questi gli obiettivi del protocollo d’intesa siglato a Roma tra il Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro e il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, con il patrocinio dell’Enpacl e dell’Inpgi, e la partecipazione della Fondazione Studi Cdl.
L’intesa mira a realizzare una collaborazione formativa e professionale, strutturata e permanente tra le due Categorie, finalizzata a garantire ai rispettivi iscritti un aggiornamento costante sulle evoluzioni normative, sui cambiamenti del mercato del lavoro e sulle informazioni utili alla collettività anche attraverso l’introduzione di strumenti e operativi innovativi, anche alla luce del riordino delle professioni.
L’obiettivo è quello di specializzare gli iscritti su alte professionalità, incrementandone le potenzialità, così da favorire lo sviluppo di ciascuna professione. Tra le azioni previste per sostenere la crescita e l’efficienza delle due categorie: la realizzazione di progetti di formazione congiunta e corsi interdisciplinari; lo scambio di competenze ed esperienze; la promozione di iniziative comuni di divulgazione e orientamento e la valorizzazione di buone pratiche e l’innovazione nei modelli formativi.
“Quest’intesa rappresenta una sinergia virtuosa tra due professioni che condividono una missione comune: favorire conoscenza, consapevolezza e buona prassi”, ha dichiarato Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei consulenti del lavoro. “In un contesto in costante evoluzione, unire le forze significa rafforzare la qualità e la credibilità delle nostre professioni. Una formazione qualificata e condivisa è lo strumento più efficace per accrescere le competenze, sostenere il valore sociale delle professioni”.
“Il futuro della professione giornalistica - ha affermato Carlo Bartoli, presidente nazionale dell’Ordine dei giornalisti - sta nella capacità di mantenere alta la qualità dell’informazione. E' quindi necessario cooperare con il mondo delle professioni e l’intesa con i Consulenti del Lavoro va nella direzione di rafforzare la collaborazione, lo scambio di conoscenze e la formazione professionale, anche in merito agli adempimenti previdenziali”.

(Adnkronos) - Il cancro all'ovaio è ancora un tumore fra i più letali e resta la neoplasia ginecologica femminile a peggior prognosi con circa 5.400 nuovi casi e 3.600 decessi in Italia nel 2022. La sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è del 43%, secondo 'I numeri del cancro 2024' di Aiom. A livello globale, nel 2022 le diagnosi di tumore dell'ovaio sono state 324.000 e si sono verificati quasi 207.000 decessi. La sua incidenza è in aumento, con stime che prevedono un incremento sito del 42% dei nuovi casi in tutto il mondo entro il 2040. Al congresso annuale della Società europea di oncologia medica (Esmo) a Berlino sono stati presentati - nel Simposio presidenziale - i risultati dello studio di fase 3 Keynote-B96 (noto come Engot-ov65) che riportano progressi significativi nel rallentare la progressione del tumore nelle pazienti affette da recidiva di carcinoma ovarico platino-resistente.
Nello studio sono stati valutati pembrolizumab, terapia anti-PD1 di Msd, in combinazione con chemioterapia (paclitaxel) con o senza bevacizumab per il trattamento delle pazienti affette da recidiva di carcinoma ovarico platino-resistente. Alla prima analisi ad interim, al follow-up mediano dello studio di 15,6 mesi, pembrolizumab più chemioterapia con o senza bevacizumab (n=322) ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza libera da progressione (Pfs), endpoint primario dello studio, riducendo il rischio di progressione di malattia o di morte del 30% in tutta la popolazione delle pazienti con recidiva di carcinoma ovarico platino-resistente rispetto a placebo più chemioterapia con o senza bevacizumab (n=321).
Il tasso di Pfs a 12 mesi per le pazienti trattate con il regime a base di pembrolizumab è stato del 33,1%, rispetto al 21,3% per le pazienti trattate con il regime a base di placebo. Nelle pazienti il cui tumore esprime PD-L1 (Combined positive score CPS), pembrolizumab più chemioterapia con o senza bevacizumab (n=234) ha ridotto il rischio di progressione di malattia o di morte del 28% rispetto a placebo più chemioterapia con o senza bevacizumab (n=232). Il tasso di Pfs a 12 mesi è stato del 35,2% per il regime a base di pembrolizumab rispetto al 22,6% per il regime a base di placebo.
"Per le pazienti con carcinoma ovarico ricorrente resistente al platino abbiamo attualmente a disposizione pochissimi trattamenti in grado di ridurre il rischio di progressione di malattia o di morte - afferma Nicoletta Colombo, direttore del Gynecologic Oncology Program dell'Istituto europeo di oncologia di Milano - Questi risultasti rappresentano un significativo passo avanti nel trattamento del carcinoma ovarico ricorrente resistente al platino e dimostrano che l'aggiunta di pembrolizumab alla chemioterapia, con o senza bevacizumab, potrebbe diventare un'ulteriore opzione efficace per queste pazienti".
Alla seconda analisi ad interim, al follow-up mediano di 26,6 mesi, il regime a base di pembrolizumab ha dimostrato anche un miglioramento statisticamente significativo e clinicamente rilevante della sopravvivenza globale, un endpoint secondario chiave, nelle pazienti il cui tumore esprime PD-L1 (CPS ≥1), riducendo il rischio di morte del 24% rispetto a placebo più chemioterapia con o senza bevacizumab. Il tasso di Os a 12 mesi per le pazienti trattate con il regime immunoterapico è stato del 69,1% rispetto al 59,3% per le pazienti trattate con il regime a base di placebo. I tassi di Os a 18 mesi sono risultati del 51,5% e 38,9%, rispettivamente.
"Questi risultati si basano sul successo di pembrolizumab nei tumori ginecologici e supportano il suo potenziale utilizzo nelle pazienti con carcinoma ovarico platino-resistente - dichiara Gursel Aktan, vice president, global clinical development, Merck Research Laboratories - Questi dati hanno il potenziale per cambiare il paradigma terapeutico per le pazienti con carcinoma ovarico ricorrente resistente al platino".
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(Adnkronos) - È stato firmato un Accordo di Collaborazione con cui Unhate Foundation, realtà sostenuta da Edizione, Mundys e Aeroporti di Roma, supporterà il progetto Art4mind della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, con il patrocinio della Regione Lazio. Migliorare il benessere dei pazienti psichiatrici del Policlinico Gemelli e facilitarne al massimo le relazioni sociali: è questo il primo obiettivo di Art4Mind, iniziativa che nasce dall’incontro del Prof. Gabriele Sani, direttore della Uoc di Psichiatria del Policlinico Gemelli a Roma con Unhate Foundation, realtà fortemente impegnata nel contrasto all’odio e al disagio sociale tra i giovani “under 30”, attraverso l’arte e lo sport. Art4Mind prevede la realizzazione di una piattaforma innovativa che integra medicina, cultura, arte, scienza dei dati e tecnologie digitali per dar vita a un nuovo modello per la cura del disagio mentale che verrà sperimentato per la prima volta nel reparto di day-hospital della Uoc di Psichiatria del Policlinico Gemelli.
Art4Mind vuol essere così una risposta innovativa al malessere mentale che sta diventando un'emergenza silenziosa tra i giovani italiani. Oltre il 42% dei ragazzi tra i 18 e i 34 anni ha dichiarato di aver sofferto di ansia e depressione, fenomeni correlati al crescente isolamento sociale e alla difficoltà nelle relazioni (Rapporto Istat, 2024). Depressione, disturbi della percezione del sé, disturbi d'ansia, disturbo ossessivo-compulsivo e schizofrenia colpiscono sempre più frequentemente i giovani sotto i 30 anni, in particolare le donne o i Neet (le persone che non lavorano e non studiano).
Artisti under 30 avranno l'opportunità di trascorrere periodi di residenza nel reparto di day-hospital della Uoc di Psichiatria del Policlinico, per intervistare medici e operatori e cogliere tutta la complessità di cosa significa prendersi cura della sofferenza psichica. Artisti, scrittori, poeti potranno così ideare le opere all’interno degli stessi spazi e realizzare laboratori creativi con i pazienti. La convinzione di fondo, supportata da studi scientifici preliminari (Health Evidence Network, synthesis report 67 – Who 2019), è potente e rivoluzionaria: la bellezza è curativa. L’obiettivo è dar vita a un processo di cura che nutre l'anima, concependolo secondo i principi dell’Arts in Health, e cioè dell’impiego di arte e cultura come strumenti di terapia integrata. Ogni fase di Art4Mind sarà monitorata e documentata per fini di ricerca scientifica, con l’obiettivo di sistematizzare il modello Art4Mind e renderlo replicabile. L’auspicio è di estendere questo nuovo approccio dall’Unità di Psichiatria del Gemelli a strutture ospedaliere in altri territori, in collaborazione con Enti e Istituzioni interessate.
Il team artistico organizzato da Unhate Foundation, che ha già iniziato ad affiancare l’equipe del Prof. Sani, è composto da professionalità diverse e multidisciplinari: il curatore di 21Art e del progetto Cesare Biasini Selvaggi; l’artista Alfredo Pirri, i giovani Giuseppe Matera e Mario Rossi, il 'Poeta della Serra', la designer Sara Bologna. "Progetti come Art4Mind incarnano perfettamente la missione della Fondazione Gemelli: mettere la persona al centro e promuovere percorsi di cura innovativi che uniscono scienza, cultura e solidarietà", sottolinea Daniele Franco, Presidente della Fondazione Policlinico Gemelli. "La collaborazione con Unhate Foundation è un esempio virtuoso di come mondi apparentemente distanti – quello della ricerca clinica e quello della creatività – possano convergere su un obiettivo comune: migliorare la qualità della vita dei pazienti e generare valore sociale. È un modello di partenariato che intendiamo sostenere e far crescere, perché crediamo che la salute passi anche attraverso la bellezza e la partecipazione".
"È per noi un onore e una grande sfida lavorare assieme alla Fondazione Policlinico Gemelli nello sviluppo di Art4mind", commenta Alessandro Benetton, Ideatore e Presidente di Unhate Foundation."Si tratta di un progetto che rappresenta perfettamente la nostra visione: trasformare le fratture in opportunità, percorrendo nuove strade e sperimentando metodi innovativi. In un momento storico in cui la salute mentale è ancora stigmatizzata, specialmente tra i giovani, con questa iniziativa intendiamo mettere in sinergia competenze di mondi diversi per far crescere un nuovo modello di cura e ricerca di frontiera e rispondere alla nostra missione di sanare le ferite sociali che alimentano il disagio, l’isolamento e, di conseguenza, anche l’odio". "Unhate Foundation, che abbiamo rilanciato meno di un anno fa, è già impegnata su diversi fronti, dal contrasto all’abbandono scolastico alla creazione di opportunità per la pratica dello sport nelle periferie. Passo dopo passo vogliamo portare il nostro metodo basato sulla discontinuità anche nel campo sociale, cercando alleanze e facendo cose concrete per affrontare problemi concreti”.
"Art4mind è una dimostrazione concreta di come l’innovazione nasca dall’incontro tra competenze diverse e visioni complementari,” afferma Daniele Piacentini, Direttore Generale della Fondazione Policlinico A. Gemelli Irccs. "Questo progetto rafforza il ruolo del Gemelli come laboratorio di ricerca e sperimentazione al servizio delle persone. Grazie al contributo di Unhate Foundation, potremo offrire anche nell’ambito della salute mentale percorsi che coniugano efficacia clinica, innovazione terapeutica e attenzione alla dimensione umana della cura. È un esempio di alleanza tra realtà no profit che guarda al futuro e che può diventare un modello replicabile sul territorio e sarà alla base del progetto del nuovo Spdc del Gemelli che prenderà forma a fine 2027".
“Art4mind rappresenta un esempio concreto di come la cura possa e debba andare oltre il confine della terapia farmacologica o psicologica tradizionale. L’integrazione tra arte, cultura e scienza permette di connettersi con la dimensione più profonda e umana del benessere mentale. Questo progetto, che unisce competenze cliniche e linguaggi espressivi artistici è una testimonianza del nostro impegno a innovare continuamente i modelli di cura, mettendo al centro la persona nella sua interezza e complessità. Nel Day Hospital psichiatrico, l’arte diventa una terza voce che parla tra medico e paziente, mediando, proteggendo e rivelando. È una forma di etica incarnata nella bellezza: la scienza si apre alla poesia, la terapia si fa esperienza condivisa” afferma Antonio Gasbarrini, Direttore Scientifico della Fondazione Policlinico A. Gemelli Irccs.
"La collaborazione con Unhate Foundation ci aiuta a realizzare un progetto che ritieniamo fondamentale: portare la bellezza al centro del momento terapeutico,” dichiara il Prof. Gabriele Sani, Direttore della Uoc di Psichiatria della Fondazione Policlinico A. Gemelli Irccs. "L’arte e i laboratori creativi offriranno ai pazienti uno spazio di espressione autentica, dove la parola si trasforma in gesto, immagine, colore. In questo contesto la relazione terapeutica si arricchisce di significati nuovi: il paziente non è il destinatario delle cure, ma assoluto protagonista di un processo di riscoperta di sé. L’arte consente di far emergere vissuti profondi, di elaborare emozioni difficili e di restituire speranza e senso a chi vive una condizione di fragilità. Il nostro obiettivo è validare scientificamente questo approccio, per farne un modello replicabile in altre realtà sanitarie".

(Adnkronos) - Nel 2025, Petrone Group celebra 60 anni di storia imprenditoriale, un traguardo importante che racconta un’evoluzione straordinaria: da una piccola farmacia nel cuore di Napoli a un ecosistema internazionale che opera nei servizi per la salute in oltre 30 mercati internazionali. Il core business del Gruppo è oggi la fornitura di prodotti innovativi, essenziali ma di difficile accesso, a chi ne ha bisogno in ogni parte del mondo. L’offerta comprende servizi per studi clinici, distribuzione farmaceutica, logistica integrata, produzione industriale e innovazione digitale.
Fondato nel 1965 da Carmine Petrone e Fernanda Petrone, il Gruppo ha saputo attraversare decenni di cambiamenti, mantenendo salde le proprie radici familiari e italiane, pur crescendo attraverso passaggi generazionali, managerializzazione e una visione strategica rivolta al futuro.
Negli anni ’90 e 2000, con l’ingresso della seconda generazione, composta da Raffaele, Massimo e Pierluigi Petrone, rispettivamente presidente cda, senior vp business relation officer e ceo, il Gruppo si è trasformato in un player multi-business. Oggi conta oltre 40 società operative, una presenza diretta in 9 Paesi e circa 2.000 dipendenti. Dal 2019 la crescita internazionale si è ulteriormente intensificata, con l’ingresso negli Stati Uniti, in Germania, Portogallo, Francia e Regno Unito.
Attraverso le aziende parte del Gruppo - tra cui euromed pharma, pharmaidea, farmacie internazionali, 1000 farmacie, pierrel e health triage - si garantiscono accesso a farmaci e prodotti innovativi, anche di difficile reperibilità, supportando pazienti, farmacie e aziende del settore in tutto il mondo.
“Petrone Group è un’azienda unica per il suo modello di interconnessione e servizi. Non è una semplice società di servizi, ma una realtà che offre soluzioni complesse, integrando competenze e processi. Grazie alle diverse realtà del Gruppo, siamo in grado di occuparci dell’intero ciclo di vita del prodotto: dalla lavorazione alla distribuzione, fino al market access. Il nostro è un modello business che ha come riferimento la centralità del paziente, con una grande spinta verso il sociale, una forte presenza locale, sul territorio di Napoli, ma con un grande orientamento globale”, ha spiegato Raffaele Petrone, presidente del consiglio di amministrazione.
La visione del Gruppo per il futuro è chiara: diventare un polo mondiale di riferimento nei servizi per la salute, continuando a valorizzare il Sud Italia come hub farmaceutico e logistico strategico. I pilastri della crescita restano innovazione tecnologica, espansione internazionale, sostenibilità e valorizzazione del capitale umano.
“Siamo una realtà che ha fortissimi legami con il passato e con la sua storia, che dura da 60 anni ma che ha anche molto chiari gli obiettivi futuri e la proiezione della propria trasformazione. Questo anniversario è il momento di raccontare le nostre origini, ma è anche l’occasione per immaginare i prossimi 60 anni di storia di Petrone Group. Il nostro futuro è orientato verso una sempre maggiore internazionalizzazione che permetterà, grazie ad una più definita capillarità, di prevedere e intervenire per rendere la filiera più sostenibile, vicina ai pazienti e a sostegno di tutto il Sistema Salute”, ha spiegato Pierluigi Petrone, ceo di Petrone Group.
La società più recente fondata da Petrone Group è Euromed Pharma, un healthcare global service provider attivo nel settore farmaceutico, parafarmaceutico e sanitario. È il vero motore dello sviluppo di Petrone Group su scala internazionale, grazie ai numerosi e diversi servizi offerti alle aziende partner, in tutto il mondo, tra cui quelli per i clinical trials, la fornitura di farmaci non registrati o carenti, la distribuzione specialistica ospedaliera e il supporto logistico.
“La nostra identità si fonda sulla capacità di ascolto, familiarità e coesione, mantenendo il legame tra vecchia e nuova generazione.L’approccio tailor-made, cioè offrire diversi prodotti e attività su misura del cliente, è quello che veramente ci contraddistingue. La capacità di interpretare il cambiamento, i bisogni dei pazienti, dei clienti e del mercato ci dà l’opportunità di sviluppare una collaborazione vincente con i diversi attori del Sistema Salute, dai clienti ai fornitori in tutto il mondo”, ha dichiarato Massimo Petrone, Senior vp, business relation officer di Petrone Group.

(Adnkronos) - "Finalmente troviamo una disposizione a tutela della salute dei cittadini". Nella Manovra, infatti, si "subordina l'erogazione di servizi diagnostici nelle farmacie al rispetto dei criteri previsti per tutte le altre strutture sanitarie dal decreto legislativo n. 502/1992 per il rilascio dell'autorizzazione e dell'accreditamento al Servizio sanitario nazionale". Così Mariastella Giorlandino, presidente dell'Unione nazionale ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata (Uap), che accoglie "con favore le disposizioni - apprese dalla stampa - contenute nell'articolo 67 del disegno di legge di Bilancio 2026, dedicato alla 'farmacia dei servizi'".
La norma prevede, inoltre, che "la remunerazione dei servizi sarà definita in sede di accordi regionali, nei limiti delle risorse vincolate e sotto la vigilanza del ministero della Salute, che riceverà annualmente i dati sull'utilizzo dei fondi e sui volumi di attività", aggiunge Giorlandino. Si tratta di "un intervento pienamente coerente con la posizione sempre sostenuta da Uap, secondo cui la 'farmacia dei servizi' non può costituire una scorciatoia normativa, ma deve operare nel rispetto delle regole comuni in materia di sicurezza, qualità e accreditamento, a tutela dei cittadini e della legalità del sistema sanitario".
Uap quindi "esprime soddisfazione per la scelta del Governo, che con un atto equilibrato e responsabile riconduce il ruolo delle farmacie nel perimetro ordinario del Servizio sanitario nazionale, valorizzandone la funzione di prossimità senza pregiudicare la sicurezza clinica e i principi di equità tra strutture pubbliche e private. L'Unione auspica che l'articolo venga approvato nella sua attuale formulazione e rinnova la propria piena disponibilità al dialogo istituzionale e alla collaborazione con Governo, Regioni e Ordini professionali, per costruire insieme un modello di sanità territoriale efficace, sostenibile e rispettoso delle regole".
(Adnkronos) - Un ciclista 37enne è morto sul colpo in un incidente stradale, avvenuto ieri sera intorno alle 23.30 sulla strada provinciale Mottaziana che porta a Borgonovo Val Tidone, nei pressi di Cascina Colombarola nel Piacentino. Un 47enne alla guida di un’auto ha investito in pieno il ciclista per cause in corso di accertamento. Nonostante i tentativi di rianimazione del personale del 118, per la vittima, originaria dell’India, non c’è stato nulla da fare.
Insieme ai sanitari sono intervenuti sul luogo anche i carabinieri di Borgonovo Val Tidone e di Sarmato. Le prime ricostruzioni hanno evidenziato l’alterazione dell’uomo alla guida, che ha rifiutato l’etilometro. Sono stati fatti effettuare accertamenti urgenti con prelievo ematico all’ospedale di Piacenza. L'automobilista è stato arrestato e messo ai domiciliari per omicidio stradale, in attesa della convalida da parte dell'autorità giudiziaria. I mezzi coinvolti nell’incidente sono stati sequestrati e saranno sottoposti a ulteriori verifiche.
Leggi tutto: Auto travolge e uccide 37enne in bici nel Piacentino, arrestato conducente

(Adnkronos) - Il sistema imprenditoriale italiano mostra un rafforzamento della sua vitalità nel trimestre estivo 2025. Tra luglio e settembre, il Registro delle imprese delle Camere di Commercio – in base all'analisi trimestrale Movimprese condotta da Unioncamere e InfoCamere – ha registrato un saldo positivo di 16.920 attività economiche, risultato della differenza fra 61.257 nuove iscrizioni e 44.337 cessazioni di attività esistenti.
Al saldo corrisponde un tasso di crescita nazionale dello 0,29%, in aumento rispetto allo 0,26% registrato nello stesso periodo del 2024. La dinamica complessiva continua a riflettere una crescita trainata soprattutto dalle imprese costituite in tipologie societarie (che determinano l’86% della crescita) e da quelle operanti nei settori dei servizi (che, prese insieme, valgono l’80% dell’incremento del trimestre) , mentre persistono le difficoltà tra le imprese costituite in forma individuale e tra quelle dei comparti storicamente più rilevanti come le attività manifatturiere, il commercio e l’agricoltura.
Il motore della crescita rimane rappresentato dalle Società di capitali, che in questo trimestre hanno generato la quasi totalità dell'incremento dello stock. Con 14.548 unità in più e un tasso di crescita dello 0,75% (in lieve miglioramento rispetto allo 0,72% del 2024), questa forma giuridica si conferma la scelta privilegiata dai neo-imprenditori. Segnali di ripresa si notano anche tra le imprese individuali, che, pur continuando ad attrarre il maggior numero di nuove iscrizioni (il 57% di tutte le nuove imprese), hanno contribuito al saldo con sole 3.507 unità in più pari ad un tasso di crescita di +0,12% nel trimestre. Le Società di persone continuano invece la loro fase di declino, registrando un saldo negativo di -1.370 unità, con un tasso di crescita di -0,17%.
Analizzando la dinamica settoriale, dall’analisi del trimestre estivo emergono differenze marcate. L'incremento maggiore in termini percentuali si osserva nelle attività finanziarie e assicurative, che guidano la classifica con un robusto tasso di crescita dell'1,56%, seguite dalla fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata (+1,43%) e dall'istruzione (+1,06%). In forte espansione si collocano anche le attività legate a noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese (+0,81%) e il comparto del trasporto e magazzinaggio (+0,70%).
Si conferma invece la sostanziale stagnazione per i settori tradizionali come il commercio e le attività manifatturiere, entrambi con una variazione percentuale prossima allo zero (-0,03%). il settore delle costruzioni, invece, è quello che garantisce il contributo più elevato in termini assoluti, chiudendo il trimestre con un saldo di 3.317 imprese in più. Seguono le attività di alloggio e ristorazione (2.797 imprese in più) e quelle professionali, scientifiche e tecniche (+2.489).
Una nota positiva giunge dal comparto artigiano che inverte la tendenza negativa degli anni precedenti e si mostra in ripresa. Il saldo del III trimestre 2025 si attesta a 1.888 unità in più, con un tasso di crescita dello 0,15%. Questo valore rappresenta un netto balzo in avanti rispetto al +0,09% registrato nello stesso periodo del 2024. La ripresa artigiana è trainata principalmente dal settore delle costruzioni (+1.224 unità, +0,25%) mentre persistono le difficoltà delle attività manifatturiere (-707 imprese).
A livello territoriale la crescita appare diffusa, con tutte le macro-aree in attivo. Il Centro è l'area più dinamica per tasso di crescita (+0,35%) corrispondente al secondo miglior saldo in valore assoluto (+4.221 imprese). La circoscrizione Sud e Isole ha registrato il saldo assoluto più consistente con 6.202 imprese in più nel trimestre e un tasso di crescita dello 0,31%, grazie, in particolare, alla performance della Sicilia (+0,45%). Il Lazio si distingue come la regione con il tasso di crescita più elevato (+0,49%), mentre la Lombardia si conferma leader in termini assoluti, con un saldo di 3.330 imprese in più. Tra le province, spiccano per tasso di crescita Ragusa (+0,67%), Roma (+0,57%) e Milano (+0,55%).

(Adnkronos) - Nuova denuncia alla Procura di Roma da Antonio La Piccirella, attivista della Global Sumud Flotilla, in cui si ipotizza anche il reato di tortura da parte di Israele dopo l’abbordaggio e il trasferimento dell'equipaggio nel porto di Ashod.
Qui, si legge nell'atto scritto dal legale di La Piccirella, l'avvocato Flavio Rossi Albertini, "si è perpetrata una completa violazione dei diritti umani. I militari, armati, hanno identificato gli attivisti, circa 300, poi li hanno privati di tutti gli effetti personali, dopodiché li hanno perquisiti imprimendo gratuita violenza fisica, motivo per cui ad alcuni attivisti è stato rotto un braccio. I militari hanno ammanettato gli attivisti dietro la schiena con delle fascette di plastica molto strette e hanno obbligato gli stessi a stare piegati, faccia a terra” portandoli poi “verso un piazzale assolato” e “costringendo gli equipaggi a stare in ginocchio con i bagagli dietro le spalle e a guardare sempre in basso, impedendogli di muoversi e di parlare, dando dei colpi sulla testa a chi si rifiutava”.
Nell'atto si denuncia il trattamento subito in carcere. Una volta in cella, La Piccirella "è stato ristretto, insieme ad altre 12 persone, in una cella di circa 12 metri quadrati, con solo 3 letti a castello per un totale di soli 6 letti, dove pertanto lui e metà dei presenti sono stati costretti a dormire in terra". Gli attivisti sono stati costretti inoltre a bere l’acqua del bagno, di colore opaco, non essendo acqua corrente, e di un sapore rancido, in quanto i militari, né al momento dell’arrivo in cella né i giorni seguenti hanno somministrato l’acqua potabile agli arrestati".
Il legale nell'atto riferisce che "sia La Piccirella che altri attivisti hanno avuto una costante sensazione di stordimento e stato confusionale nei giorni di detenzione, ed hanno a tal fine ipotizzato che il cibo agli stessi somministrato o l’acqua del lavandino contenesse qualche sostanza medicinale". Inoltre, "gli stessi hanno anche rinvenuto delle scaglie di metallo di circa 1 cm nel pane portatogli il primo giorno obbligandoli, dal momento del ritrovamento, a verificare il contenuto dei pasti somministrategli e temendo di poter inavvertitamente deglutire sostanze pericolose".
L'avvocato Rossi Albertini nella denuncia, che integra quella già presentata nelle scorse settimane, chiede alla procura di Roma di accertare anche “eventuali responsabilità del governo italiano per essersi sottratto all’obbligo giuridico di proteggere i propri cittadini, nella misura in cui già a Tunisi e a sud di Creta c’erano stati attacchi con i droni in conseguenza dei quali il governo aveva inviato a protezione una fregata, e poi senza alcuna giustificazione - si sottolinea - ovvero senza nemmeno arrivare in prossimità delle acque territoriali su cui Israele esercita illegalmente il blocco navale, lo stesso è venuto meno alla posizione di garanzia assunta, quando era ormai noto che Israele avrebbe agito nonostante le imbarcazioni fossero a 70/80 miglia marittime dalla costa”.
Leggi tutto: Flotilla, attivista Antonio La Piccirella denuncia Israele per tortura

(Adnkronos) - Il tumore allo stomaco è la quinta neoplasia più comune al mondo e la quinta causa di morte correlata al cancro. Nel 2022 sono stati diagnosticati circa un milione di casi di tumore gastrico con circa 660.000 decessi riportati a livello globale. In alcune regioni, l’incidenza è aumentata nei pazienti con età inferiore a 50 anni, come in altre neoplasie gastrointestinali. Grazie alla ricerca, oggi sappiamo che con un approccio immunoterapico perioperatorio (prima e dopo l’intervento chirurgico) a base di durvalumab più chemioterapia il 69% dei pazienti con tumore gastrico in stadio precoce, operabile e localmente avanzato, è vivo a 3 anni. E’ quanto emerge dallo studio di Fase 3 'Matterhorn' su 948 pazienti in 20 Paesi.
I risultati, presentati al congresso annuale della Società europea di oncologia medica (Esmo) a Berlino, indicano che il nuovo regime con immunoterapia e chemio ha ridotto il rischio di morte del 22% rispetto alla sola chemioterapia. I pazienti sono stati trattati con durvalumab neoadiuvante (prima della chirurgia) in combinazione con chemioterapia prima dell'intervento chirurgico, seguito post-chirurgia da durvalumab adiuvante in combinazione con chemioterapia, e infine con durvalumab in monoterapia. Lo studio ha valutato questo regime rispetto alla sola chemioterapia perioperatoria. I risultati evidenziano che durvalumab e il regime perioperatorio con chemioterapia hanno ridotto il rischio di morte del 22% rispetto alla sola chemioterapia ed in base alle stime il 69% dei pazienti trattati con il regime a base di durvalumab era vivo a tre anni rispetto al 62% nel braccio con la sola chemioterapia.
"Questi dati rappresentano una speranza per i pazienti affetti da tumore gastrico e della giunzione gastro-esofagea - sottolinea Lorenzo Fornaro, Oncologia Medica 2 Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana -. Queste neoplasie tendono a recidivare e presentano una prognosi a lungo termine sfavorevole, nonostante il ricorso alla chirurgia con intento curativo e alla chemioterapia. Grazie al regime a base di durvalumab, 7 pazienti su 10 sono vivi a tre anni. Questi risultati sono molto incoraggianti e pensiamo che la combinazione potrebbe diventare il nuovo standard di trattamento con intento curativo".
“Lo studio ha dimostrato come durvalumab aumenti in modo significativo e sostanziale le probabilità di guarigione - afferma Alessandro Pastorino, dirigente medico di I livello Uo Oncologia Medica 1 Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova -. Il farmaco risulta essere così il primo immunoterapico ad apportare un beneficio nel setting perioperatorio in combinazione con la chemioterapia. Nel complesso la neoplasia gastrica interessa in Italia oltre 72mila persone e i tassi di sopravvivenza a cinque anni sono ancora relativamente bassi. Sono perciò quanto mai necessari trattamenti innovativi per la gestione di tutti i tumori gastrici, soprattutto quelli in stadio precoce”.
Leggi tutto: Tumore allo stomaco in stadio precoce, con immunoterapia 69% pazienti vivo a 3 anni

(Adnkronos) - Nuovo Btp Valore in collocamento da oggi, lunedì 20 ottobre 2025, a venerdì 24 ottobre (fino alle ore 13), salvo chiusura anticipata. Secondo quanto comunicato dal ministero dell’Economia e delle Finanze la serie dei tassi cedolari minimi garantiti per la sesta emissione del bond governativo riservato ai risparmiatori è pari a 2,60% per il 1°, 2° e 3° anno, 3,10% per il 4° e 5° anno e 4,00% per il 6° e 7° anno.
Al termine del collocamento, si legge nella nota del Mef, verranno annunciati i tassi cedolari definitivi che potranno essere confermati o rivisti al rialzo, in base alle condizioni di mercato del giorno di chiusura dell’emissione. Il codice Isin del titolo durante il periodo di collocamento è IT0005672016.
Il Btp Valore, ricorda il ministero, dedicato esclusivamente ai piccoli risparmiatori (cosiddetti investitori retail), prevede cedole nominali pagate ogni tre mesi e una scadenza di 7 anni con un premio finale extra pari allo 0,8% del capitale investito. Potrà essere acquistato facilmente dal risparmiatore attraverso il proprio home banking, se abilitato alle funzioni di trading online, o rivolgendosi alla banca o all’ufficio postale presso cui si possiede un conto corrente e il conto deposito titoli.
Il titolo è stato collocato sulla piattaforma Mot di Borsa italiana alla pari (ovvero con prezzo uguale a 100), senza vincoli né commissioni. Prevista la consueta tassazione agevolata per tutti i titoli di Stato al 12,5% su cedole e premio finale extra, l’esenzione dalle imposte di successione, nonché l’esclusione dal calcolo Isee fino a 50.000 euro investiti in titoli di Stato.
L’investimento minimo è pari a 1.000 euro e non sarà applicato alcun tetto massimo assicurando la completa soddisfazione degli ordini, salvo la facoltà da parte del Mef di chiudere anticipatamente l’emissione nelle modalità indicate nella scheda informativa consultabile sul sito del ministero dell'Economia e del Dipartimento del Tesoro alla sezione Debito Pubblico.
Leggi tutto: Titoli stato, per nuovo Btp Valore tassi minimi garantiti da 2,60% al 4%

(Adnkronos) - Daniil Medvedev rompe la maledizione e torna al successo. Il tennista russo, attuale numero 14 del ranking Atp, ha trionfato nell'Atp 250 di Almaty, in Kazakistan, conquistando il suo ventunesimo titolo in carriera contro il francese Corentin Moutet. Medvedev non vinceva un torneo dal maggio 2023, periodo in cui aveva incredibilmente portato a casa gli Internazionali di Roma. La curiosità? Nel corso della premiazione, il russo è stato costretto a indossare lo "shapan”, un tradizionale abito kazako.
Nel mondo dei social, la festa dopo la finale è così diventata immediatamente virale e tanti utenti hanno iniziato a condividere sulle varie piattaforme le foto di Medvedev con lo shapan, chiedendosi il perché di questa scelta. Alla base c'è una semplice questione di tradizioni.

(Adnkronos) - Una scia di sangue che attraversa la Toscana e arriva fino all'Emilia-Romagna. Tre omicidi irrisolti, accomunati dalla brutalità e dal silenzio, potrebbero avere un unico autore: Vasile Frumuzache, la guardia giurata di origine romena attualmente detenuta nel carcere di Prato con l'accusa di aver ucciso due giovani connazionali, Ana Maria Andrei e Denisa Paun.
A ipotizzare che dietro le quinte di questi casi possa celarsi un serial killer è la Procura di Prato, che ha recentemente riaperto tre vecchi fascicoli su delitti senza colpevoli, due dei quali avvenuti in Toscana e uno in Emilia. Tutti omicidi particolarmente efferati, uno risalente nel tempo, che presenterebbero elementi compatibili con il modus operandi attribuito a Frumuzache. La notizia è riportata oggi sull'edizione fiorentina della 'Repubblica' con un articolo a firma di Luca Serranò.
Il lavoro investigativo dei carabinieri del Reparto Analisi Criminologiche del Racis ha tracciato il profilo disturbato dell’uomo: un'infanzia segnata dalla violenza familiare, l’abbandono da parte dei familiari e un’adolescenza vissuta nella solitudine. Un terreno fertile, secondo gli esperti, per lo sviluppo di ossessioni poi esplose nel sangue. "Ho sempre reagito male a un rifiuto", avrebbe detto Frumuzache nel terzo interrogatorio, senza mostrare emozioni. Parole che per gli investigatori confermano la possibilità di un movente profondo e radicato nel passato, legato al rifiuto femminile. Non solo: il nome simile delle vittime (Ana Maria e Denisa Maria), l'età, l’aspetto e la comune origine romena sono altri tasselli che puntano a una premeditazione e a un’identità seriale.
Ma c’è un altro fronte aperto. Non si esclude che Frumuzache possa aver agito su commissione, come esecutore di una rete criminale dedita allo sfruttamento della prostituzione. In questo filone investigativo, la procura mantiene alta l’attenzione sul ruolo di un avvocato calabrese, che potrebbe aver avuto legami con la scomparsa di Denisa.
Nel frattempo, la Procura di Prato ha formalmente chiesto il rinvio a giudizio di Frumuzache per l'omicidio di Denisa Paun, avvenuto nella notte tra il 15 e il 16 maggio scorsi al residence Ferrucci di Prato. L'accusa è pesantissima: omicidio premeditato e commesso in concorso con soggetti ancora non identificati.
Secondo gli inquirenti, Frumuzache avrebbe effettuato due sopralluoghi nei giorni precedenti per studiare vie di accesso e fuga. Dopo l'omicidio, avrebbe decapitato la giovane, incendiando la testa in un terreno a Monsummano (Pistoia), e nascosto il resto del corpo a Montecatini, dove erano già stati rinvenuti anche i resti della prima vittima, Ana Maria.
Leggi tutto: A Prato un sospettato serial killer di prostitute, chi è Vasile Frumuzache

(Adnkronos) - Non si arrivava ai livelli delle città medievali come Bologna o San Giminiano, ma anche a Pompei i grandi palazzi delle famiglie emergenti potevano essere dotate di torri, quali simboli del potere e della ricchezza dell'élite locale. È questa l'ipotesi che viene sostenuta in un nuovo articolo "La torre della casa del Tiaso. Un nuovo progetto di ricerca per la documentazione e la ricostruzione digitale della Pompei 'perduta'", pubblicato oggi sull'E-Journal degli scavi di Pompei.
La ricerca si inserisce in un progetto di "archeologia digitale" che mira a ricostruire i piani superiori di Pompei, spesso perduti. Nel caso particolare, gli archeologi guidati dal direttore del Parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel, e dalla professoressa Susanne Muth del Dipartimento di Archeologia Classica dell'Università Humboldt di Berlino (Winckelmann-Institut) in collaborazione con il Parco Archeologico di Pompei, hanno preso spunto da una scala monumentale nella casa del Tiaso che sembra condurre nel nulla.
Da lì l'ipotesi che servisse per raggiungere una torre per osservare la città e il golfo, ma anche le stelle di notte, come sono attestate sia nella letteratura (si pensi alla torre di Mecenate da cui Nerone avrebbe osservato l'incendio di Roma), sia nell'arte. Infatti, molti dipinti pompeiani di ville mostrano torri come elemento architettonico. Le ville a loro volta diventano il modello per le case urbane dell'élite.
"La ricerca archeologica a Pompei è molto complessa. Oltre a quella sul campo con gli scavi che restituiscono contesti intatti sulla vita nel mondo antico e nuove storie da raccontare sulla tragedia dell’eruzione, esiste anche la ricerca non invasiva, fatta di studio e di ipotesi ricostruttive di ciò che non si è conservato, ma che completa la nostra conoscenza del sito", spiega Gabriel Zuchtriegel.
Nel contributo sull'E-Journal oggi pubblicato si presentano i primi risultati di un progetto di ricerca non invasivo, "Pompeii Reset", che ha l'obiettivo di utilizzare le tecniche digitali per documentare, in una prima fase ciò che è stato conservato degli edifici sotto forma di modello 3D e, in una seconda fase di ricostruire ciò che è andato perduto sulla base del twin digitale e con l'uso della ricostruzione digitale e della simulazione virtuale. La Pompei 'perduta' consiste soprattutto nei piani superiori, che sono essenziali per comprendere la vita nella città antica. "Mettendo insieme i dati in un modello digitale 3D possiamo sviluppare ipotesi ricostruttive che ci aiutano a comprendere l'esperienza, gli spazi e la società dell'epoca", evidenzia Zuchtriegel.
Il progetto utilizza le più recenti tecnologie di documentazione digitale e ricostruzione virtuale, che aprono nuove possibilità per la ricerca, la conservazione dei monumenti e la trasmissione delle conoscenze nel campo dell’archeologia. Sulla base di scansioni digitali dettagliate degli spazi architettonici conservati, ciò che è andato perduto viene ricostruito digitalmente, rendendo possibile comprendere il complesso architettonico come spazio della vita e dell’abitare nell’antichità. La casa del Tiaso nell'Insula 10 della Regio IX è un caso studio di grande interesse, dal momento che i recenti scavi promossi dal Parco archeologico di Pompei hanno fornito molti dati nuovi che sono stati analizzati dal gruppo di ricerca internazionale nell'ambito del progetto "Pompeii Reset", che ha visto coinvolti, oltre ai funzionari del Parco, numerosi ricercatori e studenti della Università Humboldt di Berlino.
Leggi tutto: Pompei, scoperta una possibile torre in una domus

(Adnkronos) - Oggi è "chiusa a riccio nel dolore", concentrata ad "aiutare gli inquirenti a dare giustizia", ma Elisa Bartolotti, l'amica e socia di Pamela Genini, la 29enne uccisa dal compagno martedì scorso a Milano, pensa già al futuro, quando "tornerò in prima fila per Pamela". Le sue parole arrivano attraverso un comunicato congiunto con l'associazione Scarpetta Rossa Aps, a cui la donna ha chiesto sostegno.
Nei primi giorni successi al brutale omicidio, in via Iglesias, sotto gli occhi dei vicini del quartiere Gorla, Elisa Bartolotti è stata ospite di 'Dentro la Notizia' su Canale 5 e ha rilasciato alcune interviste. Poi però "mi sono chiusa a riccio col mio dolore", spiega ora, scusandosi per non aver risposto alle telefonate, ma "sono molto provata a livello emotivo". Per questo l'amica di Pamela Genini - viene fatto sapere - ha iniziato un percorso psicologico con la psicoterapeuta Assunta Amoroso, coordinatrice del primo ascolto per Scarpetta Rossa Aps, e ha chiesto di essere supportata in altri aspetti di "questo difficile percorso di elaborazione" del lutto.
"Non so come avrei fatto in questi giorni senza il loro supporto", dice Bartolotti. Ora la priorità è "concentrarmi ad aiutare gli inquirenti a dare giustizia a Pamela", dal momento che a breve sarà sentita come persona informata sui fatti. La promessa però è che "appena ritroverò un minimo di equilibrio, vorrò tornare in prima fila per Pamela. Fino a quel punto preferisco affidare i comunicati a Scarpetta Rossa Aps".
L'associazione di promozione sociale contro la violenza sulle donne è impegnata nel progetto di prevenzione nelle scuole e negli atenei 'Ora Parla Sofia', in memoria di Sofia Castelli, ragazza di vent'anni uccisa nell'appartamento di famiglia a Cologno Monzese, alle porte di Milano, la mattina del 29 luglio 2023 dall'ex fidanzato Zakaria Atqaoui. Sono passati poco più di due anni da allora e la lista delle donne uccise ha continuato ad allungarsi. "Pamela è l'ennesimo femminicidio 'fotocopia'. La società si è ormai abituata a più di cento femminicidi ogni anno, senza modificare nulla", denuncia nella nota Gualtiero Nicolini, responsabile progetti e sviluppo di Scarpetta Rossa Aps.
La tragica fine di Pamela Genini, che lei stessa più di un anno prima di venire uccisa da Soncin aveva in qualche modo previsto, sta accendendo i fari anche sul funzionamento della procedura prevista dalla normativa sul 'codice rosso'. Il 4 settembre 2024, infatti, la 29enne aggredita il giorno precedente dal fidanzato nell'appartamento di lui a Cervia, andò al pronto soccorso dell'ospedale di Seriate, nella Bergamasca, per una frattura al dito. Era la spia di abusi subiti per i sanitari, che sottoposero la donna al Brief Risk Assessment, un questionario di cinque domande usato per valutare i maltrattamenti. Pamela rispose 'sì' a quattro delle cinque domande, inclusa la terza: "Crede che lui sia capace di ammazzarla?". Il referto, pubblicato nei giorni scorsi da 'Il Corriere della Sera', venne acquisito dai carabinieri di Seriate e trasmesso ai colleghi di Cervia, intervenuti il giorno precedente per la lite in casa di Soncin, ma il 'codice rosso' non scattò.
Spetterà ora alla procuratrice aggiunta Letizia Mannella e alla pm Alessia Menegazzo, che coordinano le indagini sul femminicidio, ricostruire il calvario patito dalla 29enne nell'anno e mezzo di relazione con Gianluca Soncin. E prosegue intanto la mobilitazione per Pamela: ieri sera oltre un migliaio di persone hanno sfilato per le vie di Gorla, per rendere omaggio alla 29enne e chiedere la fine della violenza patriarcale. Una parata silenziosa, con le fiaccole per strada e gli striscioni alle finestre, a cui ha preso parte anche Una, la madre della vittima.
Leggi tutto: Femminicidio Pamela Genini, l'amica e socia Bartolotti: "Tornerò in prima fila per lei"

(Adnkronos) - Oltre 2 milioni di spettatori, più di 11mila concerti in mille città in Italia e all’estero, quasi 50mila lavoratori impiegati e 112 milioni di entrate. Sono i numeri del Rapporto Aiam 2024 sulle attività musicali in Italia e all’estero presentati al ministero della Cultura a Roma, dal presidente dell’Associazione italiana attività musicali, Francescantonio Pollice, per il terzo anno consecutivo. “L’Aiam riunisce ben 249 realtà ed è, per questo ministero, un interlocutore autorevole – dichiara il sottosegretario di Stato alla cultura, Gianmarco Mazzi - attraverso il suo lavoro e le sue analisi, contribuisce a dare visibilità e profondità a un comparto complesso e vitale del nostro sistema culturale. La musica, lo abbiamo visto dai numeri, è anche un motore economico: il suo impatto industriale, produttivo e occupazionale ne fa un settore strategico per la crescita della Nazione”.
“Questa ricerca non è solo una lente di ingrandimento sulla mole di lavoro che in Italia e in ben cinque continenti i nostri soci svolgono quotidianamente nella promozione della musica e degli artisti italiani - ha spiegato il presidente Pollice - ma anche lo strumento che mettiamo nelle mani di chi, a livello amministrativo e politico, ogni anno ci eroga quasi 19 milioni di euro attraverso il Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo per vagliarne la qualità. I numeri del nostro rapporto - ha aggiunto - dimostrano inconfutabilmente che siamo un investimento certo per il nostro Paese, perché in grado di alimentare un circuito culturale, sociale ed economico e di contribuire allo sviluppo del Pil nazionale, generando utile in termini di fiscalità, oneri previdenziali e contributivi scaturenti dall’attività diretta, indiretta e indotta del lavoro musicale. Le nostre attività - ha chiarito - non sono a totale carico dello Stato, poiché riceviamo erogazioni comunitarie, statali, regionali e di enti locali, per un totale complessivo di oltre 62 milioni di euro ai quali si aggiungono quasi 50 milioni di entrate da privati di cui la metà è rappresentata dalla spesa del pubblico, e ancora sponsor e contributi, fondazioni bancarie, Art Bonus e corrispettivi da enti privati .Con questa occasione presentiamo anche le nostre osservazioni sul codice dello Spettacolo il cui testo, atteso da anni, rappresenta un elemento concreto per la definizione delle nuove normative che disciplineranno il sostegno allo spettacolo dal vivo da parte dello Stato”.
Alla presentazione sono intervenuti il Sottosegretario di Stato alla cultura Gianmarco Mazzi, che ha aperto i lavori; Valentina Gemignani, Capo di Gabinetto del Ministro della Cultura, Federico Mollicone, presidente Commissione Cultura Camera; Antonio Parente, direttore generale Spettacolo del MiC; il Ministro Plenipotenziario Filippo La Rosa, Vice Direttore Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale – MAECI, il senatore Luca Pirondini, Vicepresidente Commissione Cultura Senato della Repubblica e Matteo Orfini, Componente Commissione Cultura Camera dei Deputati, oltre a numerosi esponenti del mondo della cultura e delle istituzioni.
Ecco nel dettaglio, il rapporto Aiam evidenzia: 1) Spettatori. Anche nel 2024, è continuata la crescita, già registrata nei due anni precedenti, di spettatori ai concerti organizzati da soci Aiam con ben 2.155.898 presenze. Il numero degli spettatori somma sia la musica classica che il jazz. L’incremento degli spettatori emerso dalla ricerca Aiam è assolutamente in linea con quanto certificato dalla Siae nel suo annuale rapporto. Confrontando i dati relativi al numero complessivo degli spettatori di classica e jazz del Rapporto Siae 2024 emerge che gli spettatori agli eventi AIAM rappresentano oltre il 44% del totale (sempre per quanto riguarda musica classica e jazz); 2) Costo del lavoro. Il costo complessivo del lavoro, comprendente gli oneri previdenziali e contributivi sulle retribuzioni erogate, è di 72.968.733,86 di euro pari al 59,29% rispetto al totale dei costi. Se si confronta questa cifra con quelle assegnate ai soci Aiam dal Fnsv la spesa per il lavoro rappresenta percentualmente il 394,66% in più rispetto al Fnsv e il 119,96% in più rispetto al totale dei fondi pubblici assegnati. Anche questi dati confermano dunque la natura d’investimento dell’intervento statale in quanto le attività promosse dall’Aiam producono redditi quattro volti superiori al contributo del Fnsv. Va aggiunto poi che se l’ammontare del Fnsv assegnato ai membri dell’Aiam viene diviso per il numero di lavoratori impiegati emerge che lo Stato interviene con 387,76 euro a lavoratore cifra che rappresenta, con ogni probabilità, il costo più basso dell’intero settore dello spettacolo; 3) I concerti. Va infine sottolineato che il numero dei concerti organizzati dai membri dell’Aiam (11.551) è assolutamente significativo in quanto, rispetto ai 19.463 concerti classici e ai 7.141 concerti jazz censiti nell’Annuario Siae che complessivamente sono 26.604, gli 11.551 promossi dell’Aiam rappresentano il 43,42% del numero complessivo dei concerti organizzati in Italia. L’offerta di concerti dei soci Aiam si è articolata, in maniera omogenea per tutti i mesi dell’anno e si è caratterizzata anche per il decentramento dell’offerta musicale che vede coinvolti ben 1.004 comuni di tutte le province d’Italia, con una netta prevalenza del numero degli eventi al Nord rispetto al Centro e al Sud. Importante la copertura territoriale all’estero: l’attività concertistica all’estero realizzata da alcuni soci Aiam, in particolare dal Cidim Comitato nazionale italiano musica Ets, che promuove a livello internazionale il talento italiano, registra nel 2024 l’organizzazione di 248 concerti in 93 città molte delle quali capitali di ben 38 stati di tutti i continenti.
I chiusura, Pollice ha lanciato un appello alle istituzioni “affinché venga aumentata la capienza del Fondo nazionale spettacolo dal vivo. Aiam rappresenta 249 organismi in rappresentanza di orchestre, complessi strumentali, società di concerti, festival, centri di produzione, enti di formazione e di promozione musicale, organizzatori di corsi e concorsi, tutte istituzioni impegnate professionalmente nella diffusione della cultura musicale in Italia e nel mondo. AIAM ritiene che, sulla base dei propri risultati, sia necessario un cambio di passo che renda omogenea sull’intero territorio nazionale la filiera musicale, attraverso l’adozione di opportuni indirizzi politici che ribaltino l’attuale sproporzione fra l’investimento in formazione e quello in produzione e distribuzione che sta causando inoccupati o disoccupati e l’abbandono del settore da parti di tanti giovani musicisti formati. Proponiamo, infine, che il governo s’impegni per la promozione di un piano nazionale per la costruzione di nuove sale da concerto in tutta Italia e soprattutto - ha concluso - nelle città ancora sprovviste”.
Leggi tutto: Musica, report Aiam: oltre 2 milioni di spettatori e 11 mila concerti in mille città

(Adnkronos) - L'infortunio di Holger Rune fa scattare l'ennesimo allarme nel mondo del tennis. Il danese si è fermato nella semifinale dell'Atp di Stoccolma contro Humbert per la rottura del tendine d'Achille, poi confermata dagli specialisti in maniera totale. Rune sarà operato tra pochi giorni e potrà tornare in campo a metà della prossima stagione, ma il suo stop ha riacceso il dibattito tra i professionisti, relativamente ai troppi impegni del calendario Atp.
Tra questi c'è per esempio Jack Draper, infortunatosi nell'ultimo Us Open e ora fermo. Il tennista britannico, al lavoro per ritrovare la forma migliore, salterà per esempio le Atp Finals a Torino: "Gli infortuni capitano - ha scritto sui social - stiamo spingendo i nostri corpi a fare cose che non dovrebbero accadere nello sport ad alto livello. Abbiamo così tanti giovani incredibili nel tour in questo momento e sono orgoglioso di farne parte. Tuttavia, il tour e il calendario devono adattarsi se qualcuno di noi vorrà vivere una lunga carriera".
Un tema toccato anche da Taylor Fritz, attuale numero 4 del ranking: "I fatti dimostrano più infortuni e burnout che mai, perché le condizioni delle palline e dei campi sono rallentati molto, rendendo la routine settimanale ancora più impegnativa a livello fisico ed è dura per il corpo". Insomma, un problema che ha portato intanto a una presa di coscienza notevole.
Leggi tutto: L'infortunio di Rune allarma i tennisti. Draper: "Ci spingiamo al limite"
Coach Bulleri: 'Abbiamo giocato con il piglio giusto'... Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
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