
(Adnkronos) - Notte di Champions League per l'Atalanta. Oggi, mercoledì 22 ottobre, la Dea sfida i cechi dello Slavia Praga - in diretta tv e streaming - alla New Balance Arena di Bergamo nella terza giornata della massima competizione europea. L'Atalanta è reduce dal pareggio casalingo per 0-0 in campionato contro la Lazio e in Champions si trova al momento in 22esima posizione, in piena zona playoff, a quota 3 dopo la vittoria dell'ultima giornata con il Bruges, che ha riscattato il pesante ko per 4-0 dell'esordio con il Psg. A 1 invece lo Slavia Praga dopo il pareggio con il Bodo Glimt e la sconfitta con l'Inter.
La sfida tra Atalanta e Slavia Praga è in programma oggi, mercoledì 22 ottobre, alle ore 21. Ecco le probabili formazioni:
Atalanta (3-4-1-2): Carnesecchi; Djimsiti, Hien, Ahanor; Bellanova, De Roon, Ederson, Zappacosta; De Ketelaere, Sulemana; Lookman. All. Juric
Slavia Praga (4-5-1): Stanek; Hashioka, Zima, Chaloupek, Vlcek; Provod, Sadilek, Zafeiris, Dorley, Doudera; Kusej. All. Trpisovsky
Atalanta-Slavia Praga sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport. Il match sarà visibile anche in streaming sull'app SkyGo e su NOW.
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(Adnkronos) - Da oggi, 22 ottobre, è in streaming 'Il Mostro', la nuova serie Netflix che racconta il "Mostro di Firenze" partendo dal primo duplice omicidio del 21 agosto 1968. Due corpi in un'auto, un'Alfa Romeo Giulietta bianca ferma accanto a un fosso, il lampeggiatore acceso, in una strada sterrata vicino al cimitero di Signa (Firenze). Un bambino addormentato sul sedile posteriore. Oggi quel bambino è un uomo di 63 anni, vive ai margini, e porta ancora addosso il peso di quella notte. Si chiama Natalino Mele, e fu l'unico testimone del primo duplice omicidio attribuito - molto tempo dopo - al "Mostro di Firenze".
È proprio da lì che comincia 'Il Mostro', la nuova serie firmata dal regista Stefano Sollima (Romanzo criminale, Gomorra, Suburra), che l'ha prodotta, diretta e creata insieme a Leonardo Fasoli. Non un true crime classico, né l'ennesima rivisitazione della vicenda di Pietro Pacciani e dei suoi 'compagni di merende'. La miniserie sceglie una strada diversa: tornare indietro, a quel primo omicidio dimenticato, e osservarlo con gli occhi dell'unico sopravvissuto. Quattro episodi per raccontare come tutto è iniziato, prima ancora che la stampa coniasse il nome "Mostro".
La serie ricostruisce in modo crudo e realistico l'Italia rurale degli anni Sessanta, fatta di patriarcato, gelosie, rancori familiari e silenzi imposti. Una società arretrata, dove le donne erano punite per la loro libertà, e i delitti venivano sepolti sotto strati di vergogna. È in quel mondo che si consuma l'omicidio di Barbara Locci e Antonio Lo Bianco, amanti appartati in auto dopo il cinema. Il figlio di lei, Natalino, si ritrova da solo a vagare nella notte fino a bussare alla porta di una casa due chilometri più in là.
Sollima non gira intorno ai mostri di carta. Scava nei documenti, nella memoria, nella carne viva di una vicenda che ha sconvolto l'Italia per quasi vent'anni: sedici vittime tra il 1968 e il 1985, mutilazioni, lettere anonime, bossoli che tornano da un delitto all'altro. Un'indagine impossibile, raccontata anche da chi visse quelle inchieste dall'interno, come l'ex magistrata Silvia Della Monica. È lei a intuire per prima che il killer degli anni '80 aveva già ucciso: proprio nel 1968. È lei a ricevere la busta con il lembo di seno della vittima francese, l'ultima del "Mostro".
Con queste parole, il regista Stefano Sollima presenta 'Il Mostro': "L'orrore, per essere davvero raccontato, va attraversato, non aggirato e la storia, per arrivare con chiarezza, senza sposare una tesi, deve cominciare dall'inizio. Riportare con onestà, con rispetto e con rigore deve ancora avere un senso. Non per risolvere, non per capire, ma solo per ricordare. Un modo per restare accanto a chi è rimasto lì, per sempre nella notte".
La serie Netflix ritorna alle origini del caso, a partire dalla prima indagine, ricostruendo una delle inchieste più lunghe e controverse della storia italiana. Un racconto che attraversa documenti, ipotesi e piste ancora oggi oggetto di dibattito, ripercorrendo nel particolare quella nota come "pista sarda". La storia è stata ricostruita sulla base dei procedimenti e delle indagini ancora in corso. "In una storia dove i mostri possibili, nel corso del tempo e delle indagini, sono stati molti, il nostro racconto esplora proprio loro, i possibili mostri, dal loro punto di vista. Perché il mostro, alla fine, potrebbe essere chiunque", dichiarano gli autori.
'Il Mostro' è una produzione The Apartment – società del gruppo Fremantle – e AlterEgo, prodotta da Lorenzo Mieli, Stefano Sollima e Gina Gardini, e vede tra i protagonisti Marco Bullitta, Valentino Mannias, Francesca Olia, Liliana Bottone, Giacomo Fadda, Antonio Tintis e Giordano Mannu.
A sostegno della serie Netflix arriva la voce autorevole dell'avvocato fiorentino Vieri Adriani, legale di parte civile per oltre trent'anni e rappresentante dei familiari della coppia francese assassinata nel settembre del 1985 a Scopeti di San Casciano, Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, che all'Adnkronos ha dichiarato: "Ho potuto vedere finora in anteprima solo la prima puntata della serie 'Il Mostro' di Sollima, che trovo particolarmente interessante dopo anni di cosiddetti 'documentari' in realtà poco documentati".
L'avvocato Vieri Adriani - autore del libro 'Delitto degli Scopeti. Giustizia mancata' con Francesco Cappelletti e Salvatore Maugeri (Ibiskos Ulivieri, 2012) - prosegue: "Da un progetto di questo tipo non ci si può aspettare - né sarebbe auspicabile - una ricostruzione processuale pedissequa, che risulterebbe probabilmente anche piuttosto noiosa. La ricostruzione storica della serie Netflix appare accurata fin nei dettagli; i dialoghi sono verosimili e ben scritti; efficace l'adozione di un punto di vista plurale, che consente più interpretazioni senza costringere lo spettatore a parteggiare per una in particolare. La narrazione si modella sull'aspetto umano e psicologico dei personaggi, evidentemente ispirata agli atti processuali, letti e ponderati con attenzione. Chi è in cerca di 'verità' farebbe bene a rivolgere le proprie domande ai magistrati, che finora l'hanno distribuita col contagocce. Dieci e lode a Sollima per la sceneggiatura, la fotografia, la cura delle ambientazioni e la scelta delle auto d'epoca".
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(Adnkronos) - Jannik Sinner torna in campo. Il tennista azzurro debutta a Vienna oggi, mercoledì 22 ottobre, contro il tedesco Daniel Altmaier, numero 51 del mondo - in diretta tv e streaming - affrontato poche settimane fa nel primo turno del Masters 1000 di Shanghai. Sinner è reduce dal trionfo nel Six Kings Slam, torneo esibizione a Riad in cui ha battuto Carlos Alcaraz in finale e ha intascato un montepremi record di 6 milioni di dollari, comprensivo di 1,5 per il 'gettone' presenza e altri 4,5 per la vittoria finale.
La sfida tra Sinner e Altmaier è in programma oggi, mercoledì 22 ottobre, non prima delle 17.30. I due tennisti si sono affrontati in tre precedenti con con l'azzurro che conduce con un parziale di 2-1. L'ultimo incontro risale a poche settimane fa, quando al primo turno del Masters 1000 di Shanghai Sinner si impose in due set.
Sinner-Altmaier sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport. Il match sarà visibile anche in streaming sull'app SkyGo e su NOW.
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(Adnkronos) - Bisogna "aumentare la pressione sull'economia della Russia e sulla sua industria della difesa, finché Putin non sarà pronto per la pace". Alla vigilia delle comunicazioni in Parlamento in vista del Consiglio europeo di domani e dopodomani, la premier Giorgia Meloni e altri leader europei (tra questi, il primo ministro inglese Starmer, il cancelliere tedesco Merz, il presidente francese Macron e quello ucraino Zelensky) hanno firmato una dichiarazione congiunta per ribadire la posizione del Vecchio Continente sul dossier ucraino, tema centrale del vertice in programma a Bruxelles.
Una delle questioni principali sul tavolo dei leader sarà proprio il sostegno finanziario a Kiev nei prossimi anni, comprese le possibilità basate sui beni russi congelati. Finora l'Ue e i suoi Stati membri hanno fornito 177,5 miliardi di euro a sostegno dell'Ucraina, 63,2 dei quali sotto forma di sostegno militare. Ma ora è il momento di passare allo step successivo. "Stiamo sviluppando misure per utilizzare appieno il valore dei beni sovrani russi immobilizzati affinché l'Ucraina disponga delle risorse di cui ha bisogno", si legge nella dichiarazione dei leader. Nella stessa nota i capi di Stato e di governo dicono di sostenere "fermamente la posizione del presidente Trump che i combattimenti debbano cessare immediatamente, e che l'attuale linea di contatto debba essere il punto di partenza per i negoziati".
Ma l'utilizzo degli asset russi resta un 'nodo', visto che all'interno della Ue non c'è ancora unanimità sull'argomento. In occasione del vertice informale di Copenaghen che si è svolto a inizio mese, si è registrato un "consenso crescente" sull'idea di far pagare i costi della guerra in corso in Ucraina non solo ai "contribuenti europei", ma anche alla Russia: in quella sede, i leader europei hanno avviato un confronto su come impiegare i flussi di cassa generati dai beni russi congelati - cioè i proventi derivanti dal rimborso dei titoli di Stato e delle obbligazioni giunte a scadenza - per finanziare un prestito dell'Unione europea destinato all'Ucraina. L'idea è che Kiev dovrebbe restituire quelle somme a Mosca solo dopo che la Russia avrà versato le riparazioni di guerra dovute per l'aggressione, trasformando così un immobilizzo finanziario in uno strumento concreto di solidarietà e responsabilità internazionale.
Ma il vertice di Copenaghen ha cristallizzato le divisioni nel Vecchio Continente. Macron non ha nascosto le sue perplessità, giudicando il "sequestro" dei beni contrario al diritto internazionale. Ancora più netto il primo ministro ungherese Viktor Orban: "Non siamo ladri, non tocchiamo soldi altrui". Contraria anche la Slovacchia. Di segno opposto le parole del cancelliere tedesco Friedrich Merz, favorevole invece a questa ipotesi.
Dal canto suo, nei consessi a cui ha partecipato Meloni non ha mai nascosto le sue perplessità sull'utilizzo dei beni russi congelati ma è al lavoro, con gli altri partner Ue, per trovare una possibile soluzione. Il testo della risoluzione che la maggioranza di centrodestra voterà oggi, al termine delle comunicazioni della premier, conferma un approccio improntato alla cautela. Il governo è invitato "a tenere conto delle esigenze urgenti di assistenza finanziaria e di ricostruzione dell'Ucraina, con il coinvolgimento dell'industria europea", sottolineando che "un eventuale utilizzo dei beni russi immobilizzati non può che essere subordinato alla compatibilità con il diritto internazionale". La risoluzione sollecita inoltre l'esecutivo "a mantenere una forte pressione sulla Russia, nel quadro delle azioni, delle decisioni e delle procedure consolidate".
Intanto dal Cremlino arriva un monito diretto a Roma: l'Italia "non sia complice del furto del secolo", perché l'utilizzo degli asset russi congelati nell'ambito delle sanzioni a Mosca per la guerra in Ucraina si configurerebbe come "un reato finanziario che rischia di ostacolare notevolmente la possibilità di ripristinare la cooperazione commerciale-economica con la Russia per molti anni", si legge in un lungo post pubblicato sui social dall'ambasciatore russo a Roma, Alexei Paramonov. L'accusa dell'ambasciatore è che tali beni verrebbero utilizzati per "comprare armi da aziende americane ed europee per l'Ucraina per infliggere una 'sconfitta strategica' alla Russia, continuando così la distruzione dell'Ucraina e la guerra fino all'ultimo ucraino".
Oltre all'Ucraina, il Consiglio europeo affronterà altri temi di rilievo, a partire dal Medio Oriente. I leader europei discuteranno gli ultimi sviluppi nella regione, compreso l'esito del vertice di Sharm El-Sheikh per la pace del 13 ottobre, la liberazione di ostaggi e la fase iniziale della proposta di pace statunitense per Gaza. Sul tavolo anche la difesa europea, dopo gli attacchi ibridi e gli avvistamenti di droni di sospetta provenienza russa vicino alle infrastrutture critiche: nel 2024 la spesa totale dell'Ue per la difesa ha raggiunto i 343 miliardi di euro, con un aumento del 19% rispetto al 2023 e del 37% rispetto al 2021.
All'ordine del giorno ci sono anche le politiche migratorie e la competitività dell'Ue, articolata su tre filoni principali: semplificazione della normativa europea, transizione verde e digitalizzazione. Infine, è previsto un dibattito sul caro casa, con la Commissione europea impegnata a elaborare un piano per garantire alloggi a prezzi accessibili. Non è formalmente all'ordine del giorno del Consiglio europeo, ma la questione dazi continua a tenere banco. Nonostante il video circolato nella galassia Maga - e rilanciato su Truth Social dallo stesso Donald Trump - secondo cui Giorgia Meloni sarebbe pronta ad aprire un tavolo diretto con la Casa Bianca, bypassando Bruxelles, la linea del governo italiano resta invariata: le trattative commerciali con Washington spettano alla Commissione europea, mentre sul fronte della pasta è in corso un confronto bilaterale. "Sul piano commerciale ci sono delle regole condivise, che poi ci sia un rapporto bilaterale tra Italia e Stati Uniti credo che sia un fatto positivo e non ci trovo nulla di male. Questo non sostituisce le trattative che passano attraverso la Ue", ha precisato il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, a margine di un evento di Unionfood in vista del World Pasta Day.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha invece annunciato che a inizio dicembre sarà a Washington per discutere, tra le altre questioni, anche quella dei "dazi antidumping predisposti per alcune aziende della pasta italiana". Il riferimento è a La Molisana e Rummo, colpite da un dazio antidumping del 91,74%, cui si aggiunge il 15% già imposto la scorsa estate: una misura che, se confermata, potrebbe entrare in vigore il 1° gennaio 2026.
Secondo fonti governative vicine al dossier, le aziende italiane stanno ricevendo "pieno sostegno sia dal punto di vista diplomatico - con l'azione dell'ambasciatore italiano a Washington Marco Peronaci - sia da quello politico". L'obiettivo, spiegano le stesse fonti, è difendere l'export di pasta italiana, che continua a registrare numeri importanti: oltre 600 milioni di euro solo negli Stati Uniti e più di 4 miliardi a livello globale. L'interlocuzione con i produttori resta "costante", anche perché circa il 60% del grano utilizzato per la pasta è di origine italiana. (di Antonio Atte)
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(Adnkronos) - Notevolmente ridotta sì, ma non completamente distrutta. Con ancora tra i 10mila e i 20mila militanti tra le sue fila, ma il 90% di razzi in meno. Appare così Hamas dopo i duri colpi subiti dalla guerra condotta da Israele nella Striscia di Gaza in seguito al massacro del 7 ottobre del 2023. A rivelarlo è stato un funzionario militare israeliano a condizione di anonimato alla Nbc, mentre per un'altra fonte Hamas ha perso circa 20mila uomini durante il conflitto e Israele è riuscita a impedire all'organizzazione di recuperare la potenza di fuoco persa, colpendo sia ''i siti di produzione e le rotte del contrabbando''.
Ma con l'entrata in vigore del cessate il fuoco, Hamas ha schierato agenti armati della polizia nelle zone dove l'Idf si è ritirate, si è scontrata con clan rivali, ha aperto il fuoco sui soldati israeliani e ha giustiziato in pubblico presunti collaboratori.
"Hamas ha subito gravi danni nelle sue capacità militari, ma credo sia giusto dire che non è stata annientata", ha affermato Shalom Ben Hanan, ricercatore presso l'Istituto Internazionale per l'Antiterrorismo della Reichman University in Israele e veterano da quasi 30 anni dell'Agenzia per la Sicurezza Israeliana, nota anche come Shabak o Shin Bet. "Forse la minaccia non è nei giorni a venire o nel futuro più prossimo. Ma il loro potenziale è ancora lì", ha aggiunto. Hanan sostiene di avere ancora a disposizione circa 15.000-25.000 combattenti, una stima superiore a quella della fonte israeliana.
Giora Eiland, ex direttore del Consiglio per la sicurezza nazionale israeliano ed ex capo del dipartimento di pianificazione delle Forze di difesa israeliane, ha affermato che Hamas ha perso circa 20mila combattenti in due anni di guerra. Ma secondo Eiland il gruppo non avrà difficoltà a reclutare nuovi uomini, pratica che ha condotto anche durante il conflitto. ''E' facile per Hamas riprendere il potere ed è molto facile per loro reclutare sempre più persone per sostituire quelle che sono state uccise" , ha detto Eiland.
Tra l'altro l'offensiva israeliana seguita all'attacco del 7 ottobre ha raso al suolo gran parte della Striscia di Gaza e ucciso decine di migliaia di civili, generando così una rabbia che potrebbe creare migliaia di potenziali reclute.
"Parliamo di giovani con meno esperienza militare, ma hanno senza dubbio comunque molta competenza e sufficienti armi leggere e lanciarazzi", ha detto Eiland. L'analista stima inoltre che tra il 70% e l'80% dei tunnel di Hamas resta intatto, in gran parte sconosciuti a Israele.
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(Adnkronos) - "Queste situazioni non capitano mai per caso". Il Napoli crolla e Antonio Conte spiega. L'allenatore dei campioni d'Italia fa il punto dopo il pesantissimo 6-2 in casa del Psv Eindhoven in Champions League. Una giornata nerissima in un avvio di stagione sulle montagne russe, con 4 sconfitte già in archivio tra campionato e coppa. Per il tecnico pugliese, c'è un motivo: "L'anno scorso con pochi giocatori ho vinto un campionato straordinario, con i giocatori che avevano grande compattezza e unità. Quest'anno con tante partite in più abbiamo dovuto inserire nove nuovi giocatori. E inserire tante nuove teste in uno spogliatoio non è facile. Avevo detto da subito che sarebbe stato un anno complesso perché certe cose vanno assorbite", dice a Sky.
"Il livello è questo, la Champions offre questo livello. Abbiamo poco da dire e tanto da lavorare, sapendo che anche lavorando tanto ci vorrà tanta fatica, dovremo essere predisposti a fare fatica. Quando freno un pochino non è perché cerco scuse, ma perché vivo lo spogliatoio e vedo cose che mi inducono a dire che sarà un anno complesso. Non disperiamo, cerchiamo di ricreare quell’alchimia che c’era l’anno scorso sapendo che ci sono nuove teste serve il tempo giusto per trovare la connessione", prosegue.
E adesso? "Ora dobbiamo rimetterci tutti in gioco, dobbiamo prenderci tutti noi le responsabilità. Io me le prendo, ma al tempo stesso se ribadisco alcuni concetti non è per mettere le mani avanti. Tanto so che il mio nome viene strumentalizzato spesso per fare settimane di trasmissioni, io cerco di essere più onesto possibile facendo il mio lavoro che è la mia arma migliore. Dobbiamo recuperare le energie fisiche e nervose che ci hanno permesso l’anno scorso di fare una stagione straordinaria", dice preparandosi alla supersfida con l'Inter in campionato.
"Se vinci va tutto bene, se perdi va tutto male? Non capisco… Tutti avete elogiato la scelta dei quattro centrocampisti, Kevin de Bruyne non poteva giocare dopo una brutta partita e un bravo allenatore è quello che mette i migliori giocatori nella formazione iniziale cercando la giusta alchimia. Io penso siamo riusciti a trovarla, poi è inevitabile che qualcuno si lamenta perché non faccio giocare qualcuno ma questo è l’equilibrio migliore".
In panchina, Conte è apparso spento: "Difficile trasmettere gioia in partita, posso trasmettere rabbia e cazzimma. Io cerco di aiutare sempre i giocatori, poi sarà stata sicuramente colpa mia che ero meno aggressivo. La prossima volta porterò frusta e sgabello come i domatori di tigri…", conclude con un sorriso.
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(Adnkronos) - Prima i cuoricini e poi, all'improvviso, il blackout. Il ghosting, cioè interrompere ogni forma di comunicazione con qualcuno senza fornire spiegazioni, provoca una sofferenza psicologica più duratura rispetto al rifiuto esplicito. Brucia più a lungo. Nell'era dei sentimenti che viaggiano via social, ad analizzare l'impatto del fenomeno è uno studio condotto da Alessia Telari, Luca Pancani e Paolo Riva del Dipartimento di Psicologia dell'università di Milano-Bicocca, pubblicato sulla rivista 'Computers in Human Behavior'. Il lavoro, intitolato 'The Phantom Pain of Ghosting: Multi-day experiments comparing the reactions to ghosting and rejection', è il primo - spiegano gli autori - a osservare in tempo reale come le persone reagiscono al ghosting. Alla sparizione immotivata non solo di un amore, ma anche di una persona amica o di un collega.
Il team di psicologi UniMiB - descrive l'ateneo - ha utilizzato un metodo sperimentale affiancato a questionari giornalieri, grazie al quale è stato possibile studiare come cambiano nel tempo le reazioni psicologiche delle persone al ghosting rispetto al rifiuto esplicito, mettendo in discussione l'idea diffusa secondo cui nelle relazioni brevi o poco profonde sparire sia un modo più delicato per chiudere il rapporto. L'obiettivo non era indagare la fine di una relazione amorosa, bensì le reazioni all'interruzione improvvisa e definitiva di una comunicazione interpersonale, a una forma di esclusione sociale digitale. Il ghosting viene infatti considerato dagli autori come una tipologia di ostracismo - essere ignorati o esclusi - che può avvenire in qualsiasi contesto: romantico, amicale, professionale.
I partecipanti alla ricerca hanno preso parte a brevi conversazioni quotidiane via chat con un partner (un collaboratore dello studio) e ogni giorno hanno compilato un questionario sulle proprie emozioni e percezioni. A metà dell'esperimento alcuni venivano improvvisamente ignorati, simulando appunto un episodio di ghosting, mentre altri ricevevano un rifiuto esplicito o continuavano a dialogare normalmente. Questo approccio, definito "unico nel suo genere", ha consentito di monitorare l'evoluzione quotidiana del disagio emotivo e di evidenziare come il silenzio prolungato del ghosting produca effetti più duraturi rispetto a un rifiuto diretto. "Entrambi i fenomeni suscitano risposte negative e minacciano bisogni psicologici fondamentali, ma il ghosting mantiene le persone intrappolate in uno stato di incertezza che ne ostacola la chiusura emotiva", chiarisce Telari.
I risultati - riassumono i ricercatori della Bicocca - mostrano dunque che l'interruzione di una relazione è dolorosa, a prescindere dalla modalità con cui avviene. Tuttavia il rifiuto esplicito genera una reazione emotiva intensa, ma più immediata e breve, seguita da un progressivo recupero. Il ghosting, invece, lascia le persone in uno stato di incertezza e confusione prolungata, che ostacola l'elaborazione dell'esperienza e mantiene elevati nel tempo stati negativi come dolore e senso di esclusione. Chi viene ghostato, inoltre, tende a percepire l'altra persona come meno morale rispetto a un rifiuto diretto.
"Al contrario di quanto si pensa - conclude Telari - i risultati evidenziano che la comunicazione conta, anche quando si decide di chiudere una relazione considerata poco importante. Capire come reagiamo al ghosting può aiutarci ad affrontare meglio le rotture digitali e promuovere interazioni più consapevoli ed empatiche anche online".
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(Adnkronos) - L'annunciato faccia a faccia "entro due settimane" tra Donald Trump e Vladimir Putin a Budapest non si svolgerà a breve. E anche quello tra Marco Rubio e Sergei Lavrov è stato messo in stand by. Dopo l'apparente rinnovata sintonia tra il leader americano e quello russo, ecco arrivare la nuova frenata: il vertice sulla pace in Ucraina sembra essere ormai slittato a data da destinarsi, con Mosca che nel frattempo ha ridimensionato le aspettative anche sull'incontro tra il segretario di Stato Usa e il ministro degli Esteri russo.
Se non è ancora chiaro cosa abbia provocato la retromarcia dopo l'incoraggiante telefonata tra Trump e Putin dei giorni scorsi, stando alle indiscrezioni di stampa a pesare sarebbe ancora la diversità di vedute che permane tra Cremlino e Casa Bianca su punti chiave e prospettive sul fine guerra, nonostante l'impegno del tycoon e le dichiarazioni dello 'zar'.
Mentre gli Usa discutono a distanza con la Russia possibili soluzioni al conflitto, e mentre Mosca ribadisce il suo 'no' al cessate il fuoco, l'Unione europea da sempre schierata con Volodymyr Zelensky lavora intanto con l'Ucraina a una proposta in 12 punti per porre fine alla guerra. Ma il piano escluderebbe la cessione del Donbass, condizione essenziale per Putin. Nonché, stando alle fonti riportare dal Financial Times, una delle richieste fatte da Trump proprio al leader ucraino durante colloqui definiti "tesi e non facili".
A lanciare ieri per prima la notizia sul probabile slittamento del faccia a faccia tra il leader americano e quello russo è stata la Cnn, che ha anticipato anche la frenata sull'incontro del segretario di Stato Usa e il ministro degli Esteri di Mosca. E' poi arrivata anche la conferma di Axios, con tanto di citazione di un funzionario della Casa Bianca. "Non è previsto un incontro tra il presidente Trump e il presidente Putin nell'immediato futuro. Rubio e Lavrov hanno avuto una telefonata produttiva. Pertanto, un ulteriore incontro di persona tra il segretario di Stato e il ministro degli Esteri non è necessario", il messaggio condiviso dal cronista di Axios su X.
La fuga di notizie ha così costretto il Cremlino a una precisazione ufficiale, che è stata poi la conferma di quanto riportato dai media, seppur da un diverso punto di vista. Né il presidente russo né il presidente degli Stati Uniti hanno fissato una data precisa per il loro incontro a Budapest, che richiede una preparazione e un tempo significativi, le parole del portavoce Dmitry Peskov, che in un briefing con i giornalisti ha spiegato come Trump e Putin non abbiano "fornito una tempistica precisa", perché "è necessaria una preparazione seria. Avete sentito dichiarazioni sia dalla parte americana che dalla nostra secondo cui questo potrebbe richiedere tempo", la giustificazione del Cremlino, seguita a quella - molto piccata - di uno dei diretti interessati, ossia Sergei Lavrov.
Il ministro degli Esteri russo si è infatti detto "sorpreso" dalla notizia di Cnn: "Secondo le fonti citate, la posizione della Russia non si è evoluta a sufficienza oltre al massimalismo", ha detto. Ma secondo il ministro sarebbe ben nota la "campagna di disinformazione perseguita da diversi media occidentali e "Cnn è in linea".
E ancora: "Vorrei sottolineare che è impossibile sospendere qualcosa che non è stato concordato. Sono certo che continueremo ad affrontare una situazione in cui vari organi di informazione, in particolare quelli occidentali, pubblicheranno notizie false e infondate per fare notizia e suscitare illazioni e interrogativi, diffondendole e assicurandosi che vengano analizzate nel modo desiderato dagli occidentali".
Al termine della giornata, ecco quindi arrivare anche le parole di Trump in risposta alle domande della stampa nello Studio Ovale. "Non abbiamo preso una decisione. Non voglio avere un incontro inutile, non voglio perdere tempo".
"Abbiamo fatto grandi accordi di pace", ha spiegato Trump rivendicando successi diplomatici a ripetizione. "In questo caso ho detto 'fermatevi sulla linea del fronte, ritiratevi e tornate a casa'. I due Paesi si stanno uccidendo a vicenda e perdono 5-7000 soldati a settimana. Vediamo cosa succede", la dichiarazione del tycoon, che poi ci tiene a precisare: "Non ho detto che il meeting con Putin sarebbe una perdita di tempo".
"Non si sa mai cosa potrà succedere, molte cose stanno capitando sul fronte tra Ucraina e Russia. Nei prossimi due giorni renderemo noto cosa faremo, stanno succedendo tante cose. Vedo ancora una chance per il cessate il fuoco? Sì, la vedo. E' una guerra terribile, ma non ci condiziona. Noi vendiamo armi alla Nato... Putin sa che la guerra non sarebbe iniziata se io fossi stato presidente. La situazione era fuori controllo, si rischiava la terza guerra mondiale. Putin e Zelensky vogliono che finisca e penso che finirà", ha poi aggiunto.
Lavrov è quindi tornato anche a ribadire il no di Mosca a una tregua. "La Russia - ha detto - non accetterà un cessate il fuoco in Ucraina fino a che le cause alla radice del conflitto in Ucraina non saranno risolte".
Il ministro ha così respinto le ripetute richieste di cessate il fuoco in Ucraina provenienti da diverse capitali europee. Si tratta, ha spiegato, di richieste che vanno in senso opposto a quanto concordato dai Presidenti di Stati Uniti e Russia in Alaska. "E la Russia - ha precisato - non ha cambiato la sua posizione riguardo agli accordi raggiunti".
Secondo Lavrov, un cessate il fuoco consentirebbe all'Ucraina di riarmarsi e prepararsi a nuovi attacchi, "proprio come è accaduto quando l'Ucraina ha sabotato il gasdotto Nord Stream". Il ministro ha poi accusato anche leader come Emmanuel Macron di chiedere la tregua per poi proseguire contemporaneamente nell'invio di armi a Kiev.
Anche Putin nel tempo ha respinto molteplici richieste di cessate il fuoco e ha mantenuto una posizione intransigente riguardo a un elenco di richieste che Kiev considera inaccettabili. Dal canto suo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che nei giorni scorsi aveva promosso la sua partecipazione al vertice di Budapest, ha escluso concessioni territoriali.
Il precedente vertice tra Putin e Trump tenutosi in Alaska si era concluso anticipatamente senza alcun progresso verso un accordo di pace. E se l'Ucraina sostiene la necessità di un incontro tra il leader russo e Zelensky per poter avanzare nei colloqui, il Cremlino ha escluso faccia a faccia con il leader ucraino fino a quando un accordo di pace non sarà sostanzialmente concordato.
Intanto i Paesi europei stanno lavorando con l'Ucraina a una proposta in 12 punti per porre fine alla guerra congelando la situazione al fronte, respingendo in questo modo la richiesta di Vladimir Putin per la cessione dell'intero Donbass da parte di Kiev, come il presidente russo ha ribadito a Donald Trump al telefono, ha spiegato Bloomberg. In corso le discussioni per definire gli ultimi dettagli del piano, che dovrebbe essere approvato dagli Stati Uniti. Proprio per questo, inviati europei partiranno per gli Usa questa settimana.
Una commissione per la pace presieduta da Donald Trump avrebbe il compito di monitorare l'attuazione della pace, mentre la proposta prevede anche il ritorno di tutti i bambini ucraini deportati in Russia e nei territori occupati e lo scambio di prigionieri.
L'Ucraina riceverebbe quindi garanzie di sicurezza, fondi per riparare i danni di guerra e una corsia veloce per l'adesione all'Unione europea. Le sanzioni contro la Russia sarebbero sollevate gradualmente anche se 300 miliardi di dollari in riserve bancarie congelati sarebbero restituiti alla Russia solo se contribuirà alla ricostruzione post bellica dell'Ucraina. Infine, Mosca e Kiev aprirebbero negoziati sul governo dei territori occupati che né l'Europa, né l'Ucraina riconosceranno giuridicamente come russi.

(Adnkronos) - Bonus incentivi auto elettriche 2025, si parte. Al via da oggi, mercoledì 22 ottobre, il click-day per la presentazione delle domande da parte di cittadini e microimprese per il rinnovo del parco veicoli privati e commerciali leggeri con veicoli elettrici. Lo sportello online ufficiale apre alle 12. La misura è prevista dal Pnrr. L’intervento, finanziato con risorse europee, complementare all’investimento per l’installazione delle infrastrutture di ricarica elettrica, mira a favorire la transizione verso una mobilità a zero emissioni, sostenendo cittadini e microimprese che scelgono di sostituire veicoli inquinanti con mezzi elettrici di nuova generazione.
Per garantire una compilazione corretta e uniforme delle istanze, il Ministero ha predisposto dei video tutorial dedicati, distinti per tipologia di beneficiario, con istruzioni puntuali sulle modalità di accesso alla piattaforma e sulla procedura operativa da seguire.
Inoltre, per le microimprese sarà disponibile un link di consultazione diretta del Registro Nazionale degli Aiuti di Stato (Rna), che consentirà di verificare in tempo reale il plafond residuo ai fini dell’applicazione del regime “de minimis”, nel pieno rispetto dei massimali previsti dalla normativa europea. Ulteriori informazioni e aggiornamenti saranno diffusi attraverso i canali ufficiali del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
“Sull’ecoincentivo incombe l’ombra di un ‘pasticcio all’italiana’ che potrebbe portare a enormi contenziosi legali contro lo Stato”, afferma in una nota il Codacons, che denuncia una grave falla nella normativa che regolamenta l’incentivo. “Tra i vari requisiti previsti per accedere al bonus vi è quello della residenza in una zona urbana funzionale o Fua (Functional Urban Area) – spiega l’associazione –. Si tratta di aree composte da una città con una popolazione di almeno 50.000 abitanti e dal suo aggregato di comuni contigui che danno vita a una commuting zone definita dai flussi di pendolarismo per motivi di lavoro. Tuttavia, l’attuale elenco delle zone Fua (83 per un totale di 1.892 Comuni) è stilato sulla base del Censimento generale della popolazione 2011, ma il prossimo 15 novembre l’Istat dovrà aggiornare tale elenco, inserendo nuovi Comuni ed eliminandone altri, sulla base del censimento del 2021”.
“Ciò comporterà una doppia criticità: chi oggi risiede in un Comune che solo a novembre sarà inserito nel nuovo elenco Fua, non potrà accedere al bonus auto elettriche, non possedendo allo stato attuale il requisito previsto dalla normativa. Al contrario, chi oggi vive in un Comune Fua che da novembre sarà escluso dal nuovo elenco, godrà dell’incentivo pur decadendo a breve il requisito della residenza nella zona urbana funzionale”, denuncia il Codacons.
“Una falla non da poco, considerato che i fondi stanziati per il bonus auto elettriche, che può arrivare fino a 11mila euro a cittadino, sono destinati ad esaurirsi in pochi giorni, e molti utenti rimarranno a mani vuote. Un pasticcio che rischia da un lato di escludere ingiustamente dall’incentivo chi ne avrebbe pieno diritto, dall’altro di portare a un enorme contenzioso legale contro lo Stato italiano. Per tale motivo il Codacons chiede oggi al governo di correre ai ripari, rimandando la partenza del bonus auto elettriche a novembre, quando sarà pubblicato il nuovo elenco Istat dei Comuni che rientrano nella zona urbana funzionale. L’associazione invita inoltre tutti i cittadini che da novembre risulteranno residenti in una zona Fua a rivolgersi a Codacons per far valere i propri diritti nel caso in cui non riusciranno ad accedere all’incentivo a causa di tale criticità”, conclude il Codacons.

(Adnkronos) - Sconfitta choc per il Napoli in Champions League. Oggi, martedì 21 ottobre, la squadra di Conte è stata battuta per 6-2 ad Eindhoven dal Psv nella terza giornata della massima competizione continentale. Gli olandesi vanno in rete grazie all'autogol di Buongiorno e poi con il gol di Saibari, la doppietta dell'ex Parma Man e le reti nel finale di Pepi e Driouech. Ai partenopei non basta la doppietta di McTominay, che aveva portato in vantaggio gli azzurri. Il Napoli chiude anche in dieci uomini per l'espulsione di Lucca al 76' e rimane a quota 3 nella classifica della fase campionato.
Conte cercava una reazione in Champions nonostante le molte assenze. Il tecnico ha optato per Lucca in avanti con Gilmour davanti alla difesa, confermando Politano, De Bruyne, Anguissa e McTominay sulla trequarti, con Spinazzola sulla sinistra. Mentre Bosz schiera TIl davanti gli ex Serie A Man e Perisic sulle fasce, Saibari da trequartista. Schouten a guidare la mediana, Mauro Junior scelto come terzino destro.
Il Napoli parte bene e al 3' McTominay serve Lucca che conclude di prima intenzione ma manda la palla a lato. Al 7' un colpo di tacco dell'ex attaccante dell'Udinese fa scattare Gilmour, palla per De Bruyne che salta il portiere Kovar in uscita disperata, ma trova solo un angolo. Gli olandesi cambiano marcia: all'11' conclusione di Man da ottima posizione e miracolo di Milinkovic-Savic. Subito dopo colpo di testa di Til sul corner di Saibari e palla di poco alta sopra la traversa. Al 31' però è il Napoli a passare con McTominay che mette in rete di testa un cross teso di Spinazzola. Il Psv reagisce subito e guadagna metri trovando il pari al 35' con la sfortunata autorete di Buongiorno sul cross di Perisic. L'uno-due degli olandesi arriva al 38' con un contropiede di Saibari che batte Milinkovic con un preciso diagonale per il 2-1.
Nella ripresa il Napoli prova a riprendere la gara in mano e al 51' Lucca manda di poco a lato. E' un fuoco di paglia e al 53' è il Psv a calare il tris: cross di Mauro Junior sul primo palo, l'ex Parma Man trova una deviazione sporca che manda il pallone sotto le gambe di Beukema e beffa Milinkovic Savic per il 3-1. Conte passa al 4-3-3, con Lang e Politano ai lati di Lucca, a centrocampo McTominay mezzala sinistra e De Bruyne da regista. Ma ora è un monologo Psv. Al 63' altro errore e palla persa del Napoli al limite, con Til che calcia a lato da ottima posizione. Al 66' ancora Man va vicino al gol e al 67' Schouten colpisce il palo con una conclusione dal limite.
La squadra di Conte non riesce a reagire e finisce anche in dieci uomini con l'epulsione diretta di Lucca per un gesto all'arbitro al 76'. Per il Napoli la gara finisce qui e gli olandesi vanno a valanga verso la porta di Milinkovic trovando il gol del 4-1: all'80' gran conclusione del rumeno Man che finisce sul primo palo dove Milinkovic Savic non può arrivare. Il Napoli accorcia all'85' ancora con McTominay di testa per il 4-2, ma serve a poco. All'86' Ricardo Pepi in ripartenza riceve palla da Driouech e solo davanti alla porta insacca il pallone dell 5-2. Infine all'89' si chiude il set con Driouech che con una conclusione potente sotto la traversa batte ancora Milinkovic Savic per il 6-2 finale.
Leggi tutto: Psv-Napoli 6-2, McTominay non basta: sconfitta choc per Conte

(Adnkronos) - Vince ancora in Champions League l'Inter. Oggi, martedì 21 ottobre, i nerazzurri di Chivu hanno battuto i belgi dell'Union Saint-Gilloise 4-0 grazie ai gol, nel primo tempo, di Dumfries al 41' e Lautaro Martinez al 46', e nella ripresa di Calhanoglu su rigore al 53' e di Pio Esposito al 76'. Grazie a questa vittoria l'Inter rimane a punteggio pieno, volando al secondo posto quota 9 nella classifica di Champions League. Rimane fermo a 3 invece l'Union Saint-Gilloise.
Partita più complicata del previsto in avvio per l'Inter, che rischia in un paio di occasioni e soffre il pressing dell'Union Saint-Gilloise. Dopo tre minuti serve già un super intervento di Sommer per scongiurare lo svantaggio nerazzurro: prima Lautaro Martinez salva sulla linea su un tiro avversario da calcio d'angolo, poi il pallone arriva a Rasmussen, che calcia con il destro e trova la bella parata di Sommer, bravo a deviare il pallone oltre la traversa. Con il passare dei minuti viene fuori tutta la differenza nel tasso tecnico delle due squadre, con l'Inter che prende rapidamente possesso del campo e del gioco. Calhanoglu ci prova da fuori area, Pio Esposito, all'esordio da titolare in Champions League, colpisce di testa ma non inquadra lo specchio. Il pressing dell'Inter è totale e sul finire di tempo dà i suoi frutti: al 41' Dumfries trasforma in gol un calcio d'angolo scaraventando in spaccata il pallone in rete. Cinque minuti più tardi, allo scoccare del primo dei due minuti di recupero, arriva il raddoppio: Lautaro Martinez, che in precedenza aveva sprecato una grande chance a tu per tu con il portiere, riceve l'assist di Esposito e questa volta non perdona aprendo il destro e facendo 2-0.
Nella ripresa il copione non cambia. L'Inter spinge e si procura un calcio di rigore per fallo di mano in area di Mac Allister: dal dischetto va Calhanoglu, che incrocia il destro, spiazza il portiere e al 53' cala il tris chiudendo la partita. Il resto del match è semplice amministrazione per la squadra di Chivu, che sfiora anche il poker. Pio Esposito va a un passo dal poker, ma grazia l'Union cestinando clamorosamente con il sinistro a porta vuota l'assist di Dumfries. L'appuntamento con la sua prima rete in Champions però è soltanto rimandato: al 76' Bonny, subentrato a Lautaro nella ripresa, scende sulla sinistra e mette a rimorchio per Esposito, che in spaccata fa 4-0. Termina così a Bruxelles.
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(Adnkronos) - In Europa avanzano i nuovi oppioidi sintetici. La presenza di questa minaccia veniva ribadita anche nell'ultima relazione europea sulla droga, che censiva due ondate distinte: la prima tra il 2012 e il 2019, causata da 38 derivati del fentanyl, sostituiti poi dal 2019 da oppioidi 'nitazenici' ad alta potenza. "Dati recenti - scrivevano gli autori del report - suggeriscono che la disponibilità e i rischi associati agli oppioidi nitazenici sono in aumento". Nel 2024 "sono stati formalmente notificati al sistema di allerta precoce dell'Ue 7 nuovi oppioidi sintetici, tutti nitazeni, il numero più elevato notificato in un solo anno". E "dal 2019 almeno 21 Paesi dell'Ue hanno segnalato la presenza di un nitazene". Questo il quadro che poi ha portato anche l'Italia nell'aprile del 2024 a lanciare via circolare l'allerta di grado I in riferimento a gruppo di sostanze di questa famiglia, da sottoporre a monitoraggio intensivo.
"A livello di opinione pubblica abbiamo parlato molto del fentanyl, meno di questi oppioidi sintetici ancora più potenti che si stanno diffondendo perché c'è in generale una tendenza al passaggio dalle sostanze di origine 'naturale' alle sostanze sintetiche (fenomeno che riguarda anche i cannabinoidi). Da tempo, ormai, in Europa si teme la progressiva distribuzione sul mercato clandestino", osserva all'Adnkronos Salute il medico specialista in psichiatria e psicoterapeuta Riccardo Gatti, da anni al lavoro sul tema delle sostanze psicoattive, delle dipendenze e delle dinamiche che portano al consumo. I riflettori si sono riaccesi dopo che ieri è stato annunciato un arresto per quello che è stato definito il primo morto in Italia di overdose da nitazeni, verificatosi circa 1 anno fa in Alto Adige a Brunico. "Ma quante altre persone possono essere morte per la stessa ragione, ma il loro decesso, come stava per accadere anche in questo caso, è stato attribuito a cause naturali?", si chiede Gatti.
"Se circolano sostanze così pericolose, sarebbe opportuno che i potenziali consumatori di droghe fossero avvisati prontamente. Un'informazione diffusa potrebbe salvare vite". Queste sono sostanze potenti, spiega Gatti, che "possono causare intossicazioni molto rapide con insufficienza respiratoria e danni neurologici. La preoccupazione più immediata è l'overdose, ma non si conoscono neanche gli effetti più a lungo termine, non sono ovviamente sostanze sperimentate per uso umano come i farmaci. Chi le usa è quasi come un 'topo da esperimento'". E noi "rischiamo di essere senza difese" contro questo fenomeno.
Sostanze che "entrano nel mercato illegale in un modo abbastanza particolare - evidenzia l'esperto - Spesso le persone che le assumono pensano di prendere qualcos'altro, per esempio farmaci come benzodiazepine o antidolorifici a minore potenza, che poi vengono in realtà contraffatti". O, ancora, fanno breccia "mixati ad altre droghe illecite (come successo negli Usa con il fentanyl che veniva miscelato a cocaina o metanfetamina). Addirittura in Australia i nitazeni sono stati trovati anche in liquidi da svapo acquistati sul mercato nero". Un caso emerso per un 'focolaio' di avvelenamenti. "Le persone non sapevano neanche di svapare nitazeni. Qualcuno è stato male, e dagli esami e dalle ricostruzioni di cosa avevano assunto è emerso che acquistavano inconsapevolmente queste sostanze, diventavano dipendenti dall'oppioide senza nemmeno saperlo".
Insomma, prosegue Gatti, "il rischio è grosso e vale un po' per tutte le nuove droghe: scatta la rincorsa degli Stati per cercare di metterle sotto controllo e chi le produce modifica un po' la molecola per sfuggire. Bisogna stare con occhi e orecchie aperte perché è un problema che rischia di andare fuori controllo". Un fattore che complica il quadro è "il mondo della Rete", la 'piazza' di questi scambi, rimarca il medico. "Il rischio è che dentro a ciò che si compra" in questi 'bazar online' "si può trovare qualunque cosa, non solo per quanto riguarda le sostanze inerti, ma anche per quelle attive. Si rischia di stare molto male o di morirne. Siamo tutti molto preoccupati, anche perché le iniziative di riduzione del danno e di analisi delle sostanze danno alcuni elementi, ma in una situazione simile è difficile intercettare il pericolo tempestivamente. Nella maggior parte dei casi i laboratori degli ospedali sono attrezzati per un po' di sostanze classiche ma si fermano lì". Così queste nuove droghe "normalmente sfuggono ai test, anche perché richiedono personale e attrezzature dedicate e finisce che spesso non è possibile avere la risposta nell'urgenza".
La situazione è insidiosa, ribadisce lo specialista, "anche perché poi normalmente le persone che assumono sostanze è raro che ne assumano una sola. C'è una strana disponibilità ad approcciare l'uso" di droghe "in un modo nuovo, cercando l'effetto senza sapere esattamente di che cosa si tratta. Senza dimenticare che le droghe possono essere anche uno strumento particolare di destabilizzazione. Chi fa l'osservatore sul campo, come l'Agenzia europea Euda, rappresenta un quadro critico, perché ci sono sempre più sostanze. Ma la domanda che dovremmo porci è: come mai si va verso sostanze sempre più potenti? Teoricamente il mercato delle droghe non ha interesse nell'uccidere clienti". Intanto, aumentano gli episodi collegati ai nitazeni in diversi Paesi anche d'Europa.
"Qualcosa che all'inizio sembrava dedicata a una parte del mondo, poco per volta si sta espandendo - fa presente Gatti - C'è una tendenza di un mercato che si sta muovendo verso questa direzione. E noi su questo abbiamo poche difese, soprattutto abbiamo poche difese culturali. C'è da chiedersi perché ci sia tanta disposizione delle persone ad accettare qualunque cosa basta che dia un certo effetto. Se non ci interroghiamo su questi aspetti continueremo a restare senza capacità di risposta".
Il problema, conclude l'esperto, "può essere ridotto se le persone acquisiscono consapevolezza. Se invece sono disponibili a tutti i consumi che gli vengono proposti, anche in Rete, c'è ben poco da fare dal punto di vista della repressione. Quindi abbiamo un problema culturale prima di tutto. E il mercato continuerà a giocare su questo, sul fatto che ci sono algoritmi che funzionano in modo da far finire le persone in una bolla d'informazione. Questa cosa vale anche per le sostanze ed è un altro meccanismo pericoloso, perché in queste bolle certi avvertimenti - il classico 'la droga fa male, la droga uccide', eccetera - non riescono a penetrare. Il consumatore vive la cosa in un modo diverso, si sente approvato in quel tipo di comportamento. E noi restiamo estremamente deboli, anche perché i tempi di questi cambiamenti sono più veloci delle generazioni e non si riesce a costruire esperienza".

(Adnkronos) - Nessun '6' né '5+1' al concorso del Superenalotto di oggi, martedì 21 ottobre 2025. Centrati nove '5' che vincono 18.577,76 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 67,9 milioni di euro.
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro.
L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
Questa la combinazione vincente del concorso di oggi del Superenalotto: 4, 9, 14, 33, 36, 77. Numero Jolly: 66. Numero SuperStar: 15.
Leggi tutto: Superenalotto, numeri combinazione vincente oggi 21 ottobre

(Adnkronos) - Il serbo Novak Djokovic non parteciperà al prossimo Atp Masters 1000 di Parigi, in programma a partire dal prossimo 27 ottobre nella capitale francese.
"Cara Parigi, sfortunatamente non competerò quest'anno. Ho avuto meravigliosi ricordi e grandi successi nel corso degli anni, soprattutto per essere riuscito a conquistare il titolo 7 volte", ha spiegato su Instagram il 38enne campione che "spera" di partecipare di nuovo l'anno prossimo. Confermata, invece, l'iscrizione al torneo Atp 250 di Atene che si giocherà la settimana successiva.
Leggi tutto: Atp Parigi, arriva il forfait di Novak Djokovic

(Adnkronos) - Ammonta a 88 milioni di euro il danno provocato dal furto di otto gioielli della corona di Francia che erano esposti al Louvre. Lo ha reso noto la procuratrice di Parigi, Laura Beccuau, definendola una somma "estremamente spettacolare" ma che "non ha nulla di parallelo e comparabile al danno storico”. Secondo la procuratrice, i banditi "non guadagneranno" questa somma "se avessero la pessima idea di fondere questi gioielli".
Intanto continua la caccia al ladro. Sessanta investigatori della Brigade de répression du banditisme (Brb) continuano a cercare i quattro della banda che si sono impossessati dei preziosi tra cui il diadema dell'imperatrice Eugenia. Il museo è rimasto chiuso ai visitatori per tutta la giornata di ieri.
La spettacolare rapina è avvenuta domenica mattina, poco dopo l'apertura del museo al pubblico. Verso le 9:30, sul quai François-Mitterrand, su cui si affaccia la galleria Apollon, i quattro hanno parcheggiato ai piedi dell'edificio. Incappucciati, due di loro erano in sella a uno scooter TMax Yamaha. La banda ha quindi azionato il montacarichi di un camion parcheggiato sul marciapiede, sulla cui piattaforma poggiava una scala telescopica. Questa ha permesso loro di raggiungere il primo piano e la finestra della sontuosa galleria, forzata poi con una smerigliatrice in pochi minuti, prima di entrare nella sala.
Gli allarmi "erano in funzione", collegati con la stazione centrale di sicurezza, secondo il procuratore Laure Beccuau. "Resta da stabilire se le guardie abbiano sentito questi allarmi" e se questi allarmi abbiano effettivamente "suonato" nella stanza in cui è avvenuto il furto. I ladri "hanno minacciato le guardie presenti sulla scena con le smerigliatrici", che hanno usato per forzare due vetrine, una dei gioielli di Napoleone e una dei gioielli della sovrana francese.
Nell'arco di sette minuti, i criminali hanno rubato otto gioielli. Durante la fuga, ne hanno perso infatti uno, il nono, la corona imperiale, ritrovata dagli investigatori insieme all'equipaggiamento utilizzato dal commando: due smerigliatrici angolari, una fiamma ossidrica, benzina, guanti, un walkie-talkie e una coperta. Il gioiello, incastonato con 1.354 diamanti, 113 rose e 56 smeraldi, è "sotto esame", ha dichiarato il ministero della Cultura.
Nel quadro delle indagini, anche un gilet giallo, indossato da uno dei criminali e ritrovato nei pressi del ponte Sully, è in possesso della BRB. Eventuali tracce di Dna su questi diversi oggetti potrebbero far avanzare gli inquirenti. Così come l'analisi forense del montacarichi, di cui il commando non si è sbarazzato prima di fuggire.
Domenica sera, su Bfmtv, il procuratore ha spiegato che dietro questo gruppo di ladri altamente esperti potrebbero esserci possibili "sponsor". L'ipotesi di un'interferenza straniera "non è privilegiata in questa fase"; "siamo piuttosto nel contesto di un'ipotesi di criminalità organizzata", ha specificato. Prima di osservare: "La criminalità organizzata può avere due obiettivi: agire a beneficio di uno sponsor" o ottenere "pietre preziose per effettuare operazioni di riciclaggio di denaro".
La ministra della Cultura francese Rachida Dati sostiene che le misure di sicurezza al Louvre "hanno funzionato" anche dopo il furto dei gioielli avvenuto domenica mattina. Dati ha cercato di presentare "alcune verità" sul caso, che ha "lasciato una ferita", in una audizione all'Assemblea nazionale. "Le misure di sicurezza del Museo del Louvre hanno fallito? No, è un dato di fatto. Le misure di sicurezza hanno funzionato", ha sostenuto, tra l'evidente malcontento di un'opposizione che ora chiede conto al governo, e in particolare al Ministero della Cultura.
Da parte sua, la direzione del Museo del Louvre ha anche difeso, in un messaggio inviato a Europa Press, le teche in cui erano esposti i gioielli rubati, installate alla fine del 2019 perché rappresentano "un notevole progresso in termini di sicurezza" rispetto all'"obsolescenza" delle precedenti esposizioni, che creavano problemi nello spostamento dei pezzi. Dati, che si candida anche a sindaco di Parigi alle elezioni del prossimo anno, ha promesso "trasparenza" dell'inchiesta.

(Adnkronos) - Buona la prima per Lorenzo Musetti nell'Atp di Vienna. Oggi, martedì 21 ottobre, l'azzurro, dopo il forfait di Stefanos Tsitsipas ha superato il primo ostacolo battendo Hamad Medjedovic, ripescato come lucky loser. Il carrarino, numero 8 del mondo e numero quattro del seeding, si è imposto in due set con il punteggio di 6-4, 6-3.
Ora agli ottavi di finale Musetti, in corsa per un posto nelle Atp Finals di Torino, se la vedrà con l'argentino Tomas Martin Etcheverry, numero 60 Atp che ha superato oggi il norvegese Nicolai Budkov Kjaer, con un doppio 6-3.
Leggi tutto: Musetti, esordio vincente a Vienna: Medjedovic battuto in due set

(Adnkronos) - Notte di Champions League. Oggi, martedì 21 ottobre, torna la massima competizione europea con due italiane impegnate - in diretta tv e streaming: l'Inter, impegnata in trasferta contro i belgi dell'Union Saint-Gilloise, e il Napoli, di scena in Olanda contro il Psv Eindhoven. I nerazzurri di Chivu sono reduci dalla vittoria di Roma in campionato, 1-0 firmato Bonny, e in Champions è quarta in classifica con 6 punti dopo le vittorie contro Ajax e Slavia Praga.
Gli azzurri di Conte invece hanno perso nell'ultimo turno di Serie A contro il Torino, mentre in Europa sono fermi al 19esimo posto con tre punti dopo la sconfitta dell'esordio contro il Manchester City e la vittoria per 2-1 con lo Sporting Lisbona.
Nella giornata di domani le altre due italiane impegnate in Champions League: la Juventus, di scena al Bernabeu contro il Real Madrid, e l'Atalanta, che ospiterà lo Slavia Praga.
Leggi tutto: Champions League, Union SG-Inter 0-4 e Psv Eindhoven-Napoli 6-2 - Diretta

(Adnkronos) - Notte di Champions League. Oggi, martedì 21 ottobre, torna la massima competizione europea con due italiane impegnate - in diretta tv e streaming: l'Inter, impegnata in trasferta contro i belgi dell'Union Saint-Gilloise, e il Napoli, di scena in Olanda contro il Psv Eindhoven. I nerazzurri di Chivu sono reduci dalla vittoria di Roma in campionato, 1-0 firmato Bonny, e in Champions è quarta in classifica con 6 punti dopo le vittorie contro Ajax e Slavia Praga.
Gli azzurri di Conte invece hanno perso nell'ultimo turno di Serie A contro il Torino, mentre in Europa sono fermi al 19esimo posto con tre punti dopo la sconfitta dell'esordio contro il Manchester City e la vittoria per 2-1 con lo Sporting Lisbona.
Nella giornata di domani le altre due italiane impegnate in Champions League: la Juventus, di scena al Bernabeu contro il Real Madrid, e l'Atalanta, che ospiterà lo Slavia Praga.
Leggi tutto: Champions League, Union SG-Inter 0-4 e Psv Eindhoven-Napoli 4-1 - Diretta

(Adnkronos) - Notte di Champions League. Oggi, martedì 21 ottobre, torna la massima competizione europea con due italiane impegnate - in diretta tv e streaming: l'Inter, impegnata in trasferta contro i belgi dell'Union Saint-Gilloise, e il Napoli, di scena in Olanda contro il Psv Eindhoven. I nerazzurri di Chivu sono reduci dalla vittoria di Roma in campionato, 1-0 firmato Bonny, e in Champions è quarta in classifica con 6 punti dopo le vittorie contro Ajax e Slavia Praga.
Gli azzurri di Conte invece hanno perso nell'ultimo turno di Serie A contro il Torino, mentre in Europa sono fermi al 19esimo posto con tre punti dopo la sconfitta dell'esordio contro il Manchester City e la vittoria per 2-1 con lo Sporting Lisbona.
Nella giornata di domani le altre due italiane impegnate in Champions League: la Juventus, di scena al Bernabeu contro il Real Madrid, e l'Atalanta, che ospiterà lo Slavia Praga.
Leggi tutto: Champions League, Union SG-Inter 0-3 e Psv Eindhoven-Napoli 3-1 - Diretta
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