(Adnkronos) - Torna il giallo dell'auto nera nel caso della scomparsa di Emanuela Orlandi. Oggi, giovedì 12 giugno, in audizione davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa della ragazza e di Mirella Gregori, a parlarne è stata Daniela Gentile, ex allieva della scuola di musica 'Tommaso Ludovico da Victoria' allora frequentata anche dalla cittadina vaticana svanita nel nulla nel 1983.
In due diverse occasioni, ha affermato Gentile, vidi Emanuela dopo l'uscita dalla scuola di musica salire su un'auto "nera, di grossa cilindrata, con i vetri oscurati". "Rimasi colpita", ha continuato aggiungendo che si trattava di una macchina "un po' inusuale".
"Emanuela Orlandi era un po' più piccola di me - ha ricordato -. Ho frequentato per tre anni questa scuola di musica e con Emanuela facevamo insieme il corso di canto corale: la incontravo nelle pause della ricreazione o quando facevamo i saggi e c'erano le prove di canto corale insieme". Gentile ha ricordato il particolare che "due volte" vide Emanuela salire su una macchina scura "a poche decine di metri dalla scuola". Gentile ha ricostruito che, in una delle due circostanze, si trovava alla fermata dell'autobus 70 ed era un po' "stanca" e in difficoltà ed Emanuela la vide: "Mi disse: 'Se vuoi ti do un passaggio, sto aspettando che mi vengano a prendere".
Tuttavia Gentile ricorda che all'epoca la madre le diceva di essere molto attenta quindi preferì non accettare la proposta: "L'ho ringraziata perché era stata gentile, ha visto che ero in difficoltà, le dissi di no ma per non offenderla le dissi che avevo un altro impegno". Nel corso dell'audizione, ricordando l'auto, Gentile ha raccontato: "Ho avuto una brutta sensazione. Lei (Emanuela ndr) l'ha presa, mi ha detto se ero sicura (di non volere un passaggio ndr) e io le dissi che avevo un altro impegno".
Nel corso dell'audizione ha poi ricostruito, rispondendo ai commissari, un altro episodio, "precedente" a questo, in cui vide Emanuela e l'auto: "Uscivo dalla scuola, lei stava a distanza di 150-200 metri" e ho visto "che la macchina si è accostata, ha parlato un attimo ed è salita in macchina". Nel proseguo dell'audizione, interpellata dai commissari, ha affermato di ricordare di aver visto, in quella occasione, Emanuela parlare con una "persona scesa e poi rimontata in auto" prima di andar via: "Era in piedi, giovane, moro e alto, capelli corti un po' ondulati, un ragazzo atletico, vestito casual". Interpellata dai commissari Gentile ha specificato che si trattò di due "episodi abbastanza vicini" e pur non ricordando il giorno esatto, ha aggiunto che sono avvenuti "verso la fine della scuola", faceva già caldo, forse a "maggio", prima di dover lasciare con un mesetto di anticipo le lezioni della scuola di musica per sottoporsi a un intervento a Firenze.
Fu proprio qualche giorno dopo l'intervento, quando era ancora a letto convalescente, che seppe della scomparsa di Emanuela: "Fui operata a Firenze, ero stata operata da pochi giorni e stavo guardando Candy Candy" ma "a un certo punto hanno interrotto le trasmissioni e lo speaker del telegiornale ha fatto il nome di Emanuela Orlandi; mi si è accesa la lampadina e mi è preso un colpo: mi sono gelata e mi sono chiesta ma è possibile?". "Dopo ho ricollegato e ancora adesso ci penso... meno male che non ho preso quella macchina, magari non succedeva niente però che ne so... con il senno di poi...".
A prescindere da questi due episodi "incontravo Emanuela alla fine delle lezioni, ricordo che andava a piedi, non so se prendeva l'autobus". Alle domande dei commissari se avesse mai parlato con qualcuno del particolare dell'auto, l'ex allieva della scuola di musica ha affermato che "se qualcuno all'epoca dei fatti mi avesse convocato non c'era problema" a dirlo. "All'epoca dei fatti nessuno mi ha chiesto niente", ha osservato Gentile secondo la quale solo suor Dolores (direttrice della scuola di musica ndr), in maniera informale, le fece qualche domanda a cui rispose "che non avevo informazioni, non avevo rapporti stretti con Emanuela".
Nel corso dell'audizione a specifica domanda Gentile ha risposto di non aver mai chiesto a Emanuela chi la venisse a prendere con l'auto, di non poter escludere neppure che fosse il padre: "Non so chi fosse a portare la macchina, mi è sembrato strano ma non so se era usuale essendo lei cittadina vaticana; ho pensato che forse era una persona preposta, un'autista". Essendo l'unica persona a sostenere di aver visto Emanuela e l'auto e dopo alcune contraddizioni emerse nel corso dell'audizione, ad esempio sulla direzione in cui la vettura ripartì, alcune domande dei commissari hanno puntato a capire se Gentile fosse sicura del suo racconto. L'ex allieva ha assicurato di aver detto "quello che mi ricordo". In chiusura di audizione il presidente della Commissione, senatore Andrea De Priamo, ha osservato: "La vicenda che ci ha raccontato rispetto a quando apprese di Emanuela Orlandi purtroppo ha degli elementi che sono difficilmente veritieri: non risulta l'edizione straordinaria per dare la notizia di Emanuela Orlandi, non risulta il programma 'Candy Candy' trasmesso sulla Rai e all'epoca non c'erano altri Tg - ha sottolineato - Prendiamo atto di quello che dice".
(Adnkronos) - Potrebbe essere vicino a una svolta il giallo della madre e con la bambina, ritrovate cadavere sabato scorso a Villa Pamphili a Roma. Gli inquirenti sarebbero sempre più vicini a trovare l'uomo, visto dai testimoni insieme alla piccola trovata morta, con segni di strangolamento, a pochi metri dal corpo della madre.
Nelle ultime ore ha avuto un'accelerazione l'indagine della procura con l'identificazione della donna che è sempre più vicina. Gli inquirenti spiegano che ci vorranno ancora "uno o due giorni", ma ci sono passi avanti nelle indagini, condotte dalla polizia, che nei giorni scorsi aveva diffuso le immagini dei tatuaggi che la donna aveva sul corpo. Gli investigatori stanno vagliando tutte le segnalazioni relative alla donna anche se, fanno sapere dalla Questura, "non è stato ancora identificato nessuno".
Leggi tutto: Roma, madre e figlia morte a Villa Pamphili: si stringe il cerchio sul killer
(Adnkronos) - Potrebbe essere vicino a una svolta il giallo della donna e della bambina, ritrovate cadavere sabato scorso a Villa Pamphili a Roma. Gli inquirenti sarebbero sempre più vicini a trovare l'uomo, visto dai testimoni insieme alla piccola trovata morta, con segni di strangolamento, a pochi metri dal corpo della madre.
Nelle ultime ore ha avuto un'accelerazione l'indagine della procura con l'identificazione della donna che è sempre più vicina. Gli inquirenti spiegano che ci vorranno ancora "uno o due giorni", ma ci sono passi avanti nelle indagini, condotte dalla polizia, che nei giorni scorsi aveva diffuso le immagini dei tatuaggi che la donna aveva sul corpo.
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(Adnkronos) - Il Consiglio d’amministrazione di Cassa Geometri, riunitosi oggi presso la sede della Cassa a Palazzo Corrodi a Roma, ha riconfermato Diego Buono come presidente di Cassa Geometri. Si tratta del terzo mandato consecutivo per Diego Buono che sarà valido fino al 2029. Nella stessa seduta è stato rieletto vice presidente Renato Ferrari.
Eletti, oggi, anche i membri della giunta esecutiva composta, oltre che dal presidente e dal vice presidente, dai consiglieri Francesca Muolo, Gianni Bruni e Ilario Tesio. Diego Buono è iscritto all’Albo professionale dei Geometri di Napoli dal 1994. Nel corso degli anni ha ricoperto numerosi incarichi di rilievo: dal 2007 al 2017 è stato presidente del collegio dei Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Napoli; dal 2010 è vice presidente della cassa italiana di previdenza e assistenza dei Geometri affiancando, dal 2014 al 2017, anche la carica di vice presidente della Fondazione Geometri Italiani, di cui è stato presidente dal 2017 al 2020 e dal 2024 ancora oggi in carica. Dal 2013 al 2017 è stato membro del consiglio di amministrazione di Quaestio Holding S.A. e di Quaestio Capital Management SGR S.p.A. Dal 2019 è membro del CdA di F2i SGR, uno dei principali gestori italiani di fondi infrastrutturali.
“Sono orgoglioso di essere stato confermato alla guida di Cassa Geometri", dichiara Diego Buono. "È un incarico di assoluta responsabilità che affronto con determinazione e spirito di servizio, per garantire un sostegno sempre maggiore agli iscritti e il rafforzamento delle prestazioni guardando alla sostenibilità dell’Ente. In un momento storico in cui il geometra riveste un ruolo sempre più strategico nella transizione ecologica, rigenerazione urbana e sviluppo sostenibile del Paese, il nostro impegno sarà rivolto a rafforzare ulteriormente il sistema di welfare della categoria, rendendolo sempre più sostenibile, inclusivo e vicino ai bisogni reali dei professionisti”, conclude.
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(Adnkronos) - Per la Sampdoria, si avvicina il momento più delicato della stagione, con i playout di Serie B da giocare contro la Salernitana. La società blucerchiata dovrà fronteggiare però anche qualche problema fuori dal campo. Motivo? Ieri è partita la vendita dei biglietti per la partita di Marassi, con prezzi molto bassi come deciso dal presidente Manfredi. Per riempire lo stadio e spingere la squadra all'impresa. Tuttavia, i tifosi del Genoa hanno pensato di acquistare centinaia di tagliandi con nominativi discutibili, nel tentativo di ridurre la presenza dei sampdoriani al Ferraris.
Da Franco Scoglio a Michele Misseri, passando per Diego Milito, Massimo Ferrero, Parte Lesa (il presidente Manfredi aveva definito così la Samp dopo il caso Brescia) e Alberto Stasi, i nomi scelti spaziano dallo sport alla cronaca. E soprattutto, non sono passati inosservati in casa blucerchiata. Il club ha deciso di annullare così gli acquisti, ma non solo. Comprare biglietti con nominativi falsi può portare alla denuncia e i trasgressori - una volta individuati - potrebbero essere puniti penalmente. Il club, accertate le false identità, rimetterà ora in circolo i biglietti, che potranno finire nelle mani di "veri" tifosi. Il derby di Genova, dopo gli sfottò delle ultime settimane, si gioca anche così.
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(Adnkronos) - Furti, rapine, un tentato omicidio e anche un assalto a un portavalori: aveva diversi precedenti Michele Mastropietro, il bandito che ha aperto il fuoco e ucciso il brigadiere capo dei carabinieri Carlo Legrottaglie, ed è poi morto per le ferite da arma da fuoco durante il suo arresto. Originario di Carosino, 59 anni, fu, tra l'altro arrestato nel 2013, dagli investigatori della Squadra mobile di Taranto dopo che aveva messo a segno, con altri tre complici, un assalto a un furgone portavalori a Monteiasi sulla strada provinciale che da Taranto conduce a Grottaglie. L'altro rapinatore, Camillo Giannattasio, 56 anni, anche lui originario di Carosino, risulta invece incensurato.
Secondo quanto ricostruito finora questa mattina, i due banditi erano su una macchina ferma sul bordo della strada nella zona industriale di Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi, quando è sopraggiunta l'auto dei carabinieri. Vedendo i militari, Mastropietro e Giannattasio sono partiti accelerando la marcia per far perdere le loro tracce. Nell'inseguimento la loro auto ha sbandato prendendo un muretto. A quel punto sono scesi e fuggiti a piedi. I carabinieri li hanno inseguiti.
Il conducente della pattuglia si è diretto verso l'uomo alla guida dell'auto in fuga mentre Legrottaglie verso Mastropietro. Si sono uditi degli spari, ma su come siano andate le cose precisamente ci sono ancora indagini in corso. Di certo nel conflitto a fuoco è rimasto ucciso il brigadiere capo Legrottaglie. A quel punto il carabiniere che era con lui è corso a vedere cosa fosse accaduto mentre i due banditi si sono dati alla fuga riuscendo a raggiungere una masseria a Grottaglie, dove sono stati visti da alcuni cittadini che hanno chiamato la polizia. Sul posto sono arrivate le pattuglie di polizia e carabinieri: i due rapinatori hanno di nuovo aperto il fuoco e a quel punto le forze dell'ordine hanno risposto uccidendo Mastropietro. Giannattasio è stato invece arrestato.
(Adnkronos) - Costanza Caracciolo ha raccontato ospite oggi, giovedì 12 giugno, a 'La volta buona' di aver scoperto di avere una diastasi addominale solo dopo essere stata criticata sui social per il suo aspetto fisico.
"Mi hanno chiesto più volte se fossi incinta, e lì ho capito che qualcosa non andava", ha spiegato la moglie di Bobo Vieri. Dopo essersi sottoposta a controlli specifici, le è stata diagnosticata, infatti, una diastasi addominale di 5 centimetri. Una condizione, che come ha spiegato lei stessa nel salotto di Caterina Balivo, colpisce moltissime donne dopo la gravidanza, "circa il 60%", ha precisato.
"La diastasi si verifica quando i muscoli dell’addome si separano e non riescono a tornare nella posizione originaria", ha spiegato l'ex velina. "Avevo pensato di sottopormi a un intervento chirurgico, ma poi, grazie a esercizi specifici di respirazione, sono riuscita a risolvere tutto senza operarmi", ha detto, ammettendo che gli esercizi sono piuttosto "complicati" e "noiosi".
Caracciolo ha concluso con una critica a chi sui social giudica senza sapere: "I social hanno questa famosissima libertà di parola, tutti giudicano senza conoscere...".
Leggi tutto: Costanza Caracciolo scopre di avere una diastasi: "Mi dicevano che sembravo incinta"
(Adnkronos) - "Il settore dei plasmaderivati è strategico per il nostro Paese, rappresenta un valore alla produzione di circa 300 milioni di euro. In Italia sono presenti 5 aziende con più di 1.500 dipendenti. Ha un grandissimo valore sociale ed etico perché raccogliamo il plasma dei donatori italiani e lo trasformiamo in prodotto finito. Per favorire lo sviluppo della filiera dei plasmaderivati bisogna aumentare la raccolta del plasma e affinare i processi industriali. Noi siamo molto impegnati nel migliorare le rese garantendo quantità di prodotti maggiori rispetto alla quantità di plasma prelevato". Lo ha detto oggi a Milano Francesco Carugi, presidente del Gruppo emoderivati Farmindustria, partecipando all'evento promosso dalla biofarmaceutica Kedrion Biopharma 'Science meets humanity. Il futuro del biofarmaceutico tra plasma e nuove terapie'.
"I plasmaderivati andrebbero esclusi dal sistema di payback", aggiunge Carugi che chiede alle istituzioni anche "maggior programmazione. Abbiamo bisogno - spiega - di conoscere con largo anticipo i quantitativi di plasma necessari per colmare la parte che il sistema di autosufficienza nazionale non riesce a coprire".
(Adnkronos) - A Roma, in via Massaciuccoli, domenica 15 giugno, apre i battenti 'I Burger di CiccioGamer89', primo progetto di ristorazione ‘fisico’ firmato da uno dei content creator più amati del panorama italiano. A monte, un concept di ristorazione innovativo messo a punto da Star Kitchen (starkitchen.it) - la società partecipata da Kuiri e da In-Sane del Gruppo Idntt - nata nel 2024 con l’obiettivo di sviluppare nuovi brand di Food Retail coinvolgendo talent e influencer e mettendo a disposizione know-how di settore, location, finanza, tecnologia, marketing e processi, necessari per l’avvio e la gestione dell’attività di ristorazione. Da un lato, dunque, la forza ingaggiante di chi sui social ha milioni di followers, dall’altro la consolidata capacità imprenditoriale in grado di sviluppare progetti B2C (Business to Consumer) in ambito ristorazione.
Con oltre 3,6 milioni di iscritti su YouTube, 2 milioni su Instagram, 1,5 milioni su TikTok e 387mila su Twitch, Cicciogamer89 - all’anagrafe Mirko Alessandrini - è capace di coinvolgere una community sconfinata. Diviso tra gaming e food, ha conquistato i suoi fan con streaming di gameplay e vlog di cucina ricchi di gusto e ironia. Il nuovo locale prende forma dal grande successo riscosso dai suoi hamburger, presentati online e testati lo scorso anno in alcune città italiane unicamente tramite un servizio di dark kitchen con delivery. Il risultato? Sono andati letteralmente a ruba.
“Oggi è un gran giorno, per me. Gli hamburger che da anni preparo e propongo virtualmente sui social mi regalano il sogno di aprire con Star Kitchen a Roma il mio primo ristorante. Accoglierò con entusiasmo chiunque desideri un hamburger di qualità, dal gusto originale, fatto con ingredienti selezionati e rigorosamente made in Roma. Il locale sarà molto più di un ristorante: uno spazio in evoluzione, con eventi e tante sorprese", dichiara Mirko Alessandrini.
'I Burger di CiccioGamer89' si prepara ad accogliere tutti 'i Paguri', un richiamo al meme cult alla mascotte di CiccioGamer89, con più di 70 coperti, distribuiti tra gli spazi interni ed esterni. In menu, gli iconici Carbonaro89, Bacon Bacon e AmatriCiccio, tante nuove proposte (anche vegane) e sfiziosità. Un concept di ristorazione studiato per offrire un’esperienza pop e accessibile, tra gusto, qualità con un’anima che unisce identità romana, gaming e creatività.
“Come molti dei nostri investitori ricorderanno, nel novembre 2022, in occasione della presentazione dell’acquisizione di In-Sane, uno dei razionali strategici dell’operazione era proprio l’idea, oggi divenuta realtà, di generare extra valore attraverso lo sviluppo di nuove linee di business. L’obiettivo era creare prodotti pensati per le nuove generazioni, Z e Alpha, valorizzando il potenziale del Talent: trasformando il Talent in un brand, il suo contenuto in un Prodotto e la sua Community in consumatori attivi”, sottolinea Christian Traviglia, fondatore e Ceo di Idntt.
“'I Burger di Cicciogamer89' - aggiunge - rappresentano il primo concreto risultato di questa strategia. L’intero progetto industriale è gestito “'chiavi in mano' dalla nostra controllata Star Kitchen, grazie alle sinergie del nostro Gruppo e al know-how specifico di Kuiri. Abbiamo obiettivi ambiziosi per il futuro e continuiamo a costruire valore attorno a un modello che unisce entertainment, food e innovazione".
Leggi tutto: Food: apre a Roma 'I burger di Cicciogamer89, primo ristorante firmato dallo youtuber
(Adnkronos) - Finnair ha annunciato la nomina di Geoffrey Carrage come nuovo Regional Manager per l’Europa del Sud, con responsabilità diretta su mercati chiave come Italia, Spagna e Francia. Con base a Parigi, Carrage guiderà le strategie commerciali e di sviluppo del brand in un’area considerata strategica per la compagnia. Carrage succede a Javier Roig, recentemente promosso General Manager Usa di Finnair. Carrage vanta una lunga esperienza nel settore del trasporto aereo, avendo ricoperto ruoli di responsabilità in compagnie internazionali come Aegean Airlines, Qantas Airways e Korean Air Lines. Laureato nel 2011 con un Mba in Tourism Management presso Escaet ad Aix-en-Provence, ha sviluppato una forte expertise in vari ambiti come il turismo leisure, la digitalizzazione dei canali di distribuzione e il modello Ndc (New Distribution Capability), contribuendo all’evoluzione dei rapporti commerciali tra compagnie e agenzie di viaggio. Il suo profilo unisce una visione strategica a una solida conoscenza operativa dei mercati europei, rendendolo una risorsa chiave per rafforzare la presenza di Finnair nell’area.
“Sono entusiasta di entrare a far parte di Finnair, una compagnia aerea iconica e rispettata nel nostro settore, da sempre orientata all’eccellenza e profondamente legata alla sua autentica identità e tradizione finlandese”, ha dichiarato Geoffrey Carrage, Regional Manager Southern Europe di Finnair, che ha proseguito: “Ho anche un legame personale con Finnair: ho iniziato la mia carriera nel settore avio proprio in questa compagnia. Il mercato italiano rappresenta una priorità per Finnair: grazie ai nostri collegamenti annuali e stagionali offriamo ai viaggiatori italiani un accesso privilegiato al nostro ampio network di destinazioni in Finlandia e oltre attraverso il nostro hub di Helsinki. Non vedo l’ora di collaborare con i principali partner locali e di contribuire allo sviluppo della compagnia in Italia".
Javier Roig Sanchez, in precedenza Managing Director Europe e ora Managing Director Usa di Finnair, ha commentato: “Sono lieto di dare il benvenuto a Geoffrey come mio successore per l’Europa del Sud. Sono certo che saprà portare avanti il lavoro svolto con passione e professionalità, contribuendo alla crescita della nostra presenza in quest’area, all’interno del team Global Sales and Retail. Insieme ci assicureremo che la transizione avvenga in modo fluido nei prossimi giorni. Invito tutti i nostri partner a collaborare con lui con la consueta fiducia. Io, nel frattempo, ho assunto il mio nuovo incarico negli Stati Uniti, con base a Dallas, e sono entusiasta di affrontare questa nuova sfida nel mercato nordamericano. A Geoffrey vanno i miei più sinceri auguri di successo".
Leggi tutto: Finnair: Geoffrey Carrage nuovo Regional Manager per l’Europa del Sud
(Adnkronos) - "La fiducia tra pediatra e famiglia è uno degli strumenti più efficaci per promuovere la cultura vaccinale e recuperare le coperture ancora inadeguate”. Così all’Adnkronos Salute Annalisa Zavallone, pediatra di libera scelta dell’Azienda sanitaria locale di Biella in Piemonte, commenta gli ultimi dati sulle coperture vaccinali pediatriche che, secondo il ministero della Salute, mostrano segnali di rallentamento in diverse aree del Paese. "È una situazione che riguarda tutto il territorio nazionale – spiega Zavallone – anche se esistono differenze tra regioni e province. Alcune realtà sono più virtuose, altre stanno lavorando per colmare il divario attraverso progetti mirati e strategie di recupero".
Nel contesto piemontese, Zavallone sottolinea come alcune Asl, tra cui la sua, stiano mettendo in campo iniziative per migliorare l’adesione vaccinale. "Ci sono territori che hanno già raggiunto buoni livelli di copertura, mentre altri stanno investendo in programmi per sensibilizzare le famiglie, facilitare l’accesso ai vaccini e recuperare il gap". Il ruolo del pediatra di famiglia è centrale in questo processo. "Rispetto ad altri specialisti, noi pediatri abbiamo il vantaggio di un rapporto di fiducia consolidato con le famiglie. Questo ci consente di instaurare un dialogo aperto e costruttivo, anche con i genitori più esitanti o dubbiosi. È proprio su questo legame che dobbiamo puntare per promuovere una corretta informazione e superare le resistenze". Un tema particolarmente delicato riguarda le vaccinazioni raccomandate e non obbligatorie, come quelle contro il meningococco B o lo pneumococco. "Non sono vaccini di serie B – chiarisce Zavallone – anche se non rientrano tra quelli obbligatori, hanno un valore preventivo altissimo. Il nostro compito è quello di trasmettere alle famiglie l’importanza di queste vaccinazioni, presentandole come parte integrante della protezione del bambino". Un supporto concreto al lavoro dei pediatri arriva dall’anagrafe vaccinale regionale, uno strumento digitale che consente di consultare in tempo reale lo stato vaccinale dei pazienti. "È uno strumento prezioso – osserva – perché ci permette, durante una visita o un bilancio di salute, di verificare immediatamente se un bambino è in regola con le vaccinazioni o se ci sono ritardi da recuperare. Questo ci consente di agire tempestivamente, con interventi mirati e personalizzati".
Infine, Zavallone sottolinea l’importanza della collaborazione tra pediatri di libera scelta e i servizi territoriali, in particolare i servizi di igiene e sanità pubblica. "Lavorare in sinergia è fondamentale. Quando le strategie sono condivise e si parla la stessa lingua, anche le famiglie percepiscono un messaggio coerente e un’offerta vaccinale unitaria. Solo così possiamo raggiungere l’obiettivo comune: proteggere la salute dei bambini e della collettività", conclude.
Leggi tutto: Vaccini, pediatra Zavallone (Asl Bi): "Fiducia e dialogo per aumentare coperture"
(Adnkronos) - "Nel Lazio siamo ancora lontani dai target ministeriali per le coperture vaccinali, soprattutto per quanto riguarda le vaccinazioni raccomandate come quelle contro il meningococco e il rotavirus. I dati 2023 parlano chiaro: la copertura a 24 mesi è ferma al 75%, ben al di sotto del 90% previsto dal Piano nazionale prevenzione vaccinale (Pnpv) e anche sotto la media nazionale del 79,6%". A lanciare l’allarme è la dottoressa Ilaria Sani, pediatra di famiglia della Asl Roma 2. "Il pediatra di famiglia ha un ruolo centrale grazie al rapporto fiduciario con le famiglie e alla possibilità di effettuare un counseling personalizzato. Nella nostra regione possiamo consultare in tempo reale l’anagrafe vaccinale regionale, uno strumento fondamentale per verificare lo stato vaccinale del bambino ogni volta che accede in ambulatorio. Spesso proprio in questo periodo i pazienti vengono in ambulatorio e ci chiedono cosa devono mettere in valigia come farmaci. Mi permetto di suggerire che devono mettere in valigia anche l'immunità e completare il ciclo vaccinale".
Un passo avanti importante è stato fatto anche nella Asl Roma 3, dove è stato recentemente firmato un accordo che consente ai pediatri di vaccinare direttamente i propri assistiti in ambulatorio, sia con vaccini obbligatori che raccomandati, a partire dal 61° giorno di vita. "È un cambiamento che può avere un impatto significativo sulle coperture vaccinali – sottolinea Sani – perché consente di intervenire tempestivamente, anche in occasione delle visite di routine". Sulla differenza tra vaccini obbligatori e raccomandati, osserva: "Si tratta di una distinzione a volte fuorviante. Tutti i vaccini sono fondamentali. La differenza è solo normativa. Purtroppo, questa distinzione ha generato confusione e ha contribuito a una minore adesione alle raccomandate che invece sono cruciali per raggiungere l’immunità di popolazione e proteggere i più fragili”.
Se "il calendario vaccinale è complesso e può risultare difficile per un genitore ricordare con precisione le vaccinazioni da eseguire - chiarisce Sani - l’anagrafe vaccinale ci consente di avere un dato oggettivo ed è uno strumento essenziale per fare un counseling efficace e per pianificare eventuali recuperi". Alle famiglie, "in vista delle vacanze estive, oltre ai farmaci, mettete in valigia anche l’immunità - rimarca la pediatra - Controllate lo stato vaccinale dei vostri figli prima di partire. E rivolgetevi al vostro pediatra di fiducia: sarà lui a verificare lo stato vaccinale e a consigliarvi al meglio. Ai colleghi pediatri, invece, l’invito è ad accogliere queste richieste con la consueta attenzione e professionalità".
Leggi tutto: Vaccini, pediatra Sani (Asl Rm2): "In Lazio coperture raccomandati ferme al 75%"
(Adnkronos) - A giudicare delle indiscrezioni, i palinsesti autunnali del day time Rai saranno quelli con il più alto tasso di novità. In vista della presentazione alla stampa e agli inserzionisti pubblicitari, in Rai fervono le trattative e i colloqui per far quadrare il risiko in vista dell'appuntamento del 27 giugno a Napoli.
Per 'Domenica In' si lavora ad una conduzione a tre, con Mara Venier, Gabriele Corsi e Nek. L'idea - a quanto apprende l'Adnkronos - è che ognuno abbia un suo spazio e che i tre conduttori si ritrovino poi insieme in alcuni momenti condivisi. Confermata anche l'indiscrezione sulla permanenza ancora per la prossima stagione del programma di Francesca Fialdini 'Da noi a ruota libera', la domenica dopo 'Domenica In'.
Alla guida di 'Unomattina' restano saldi alla conduzione Massimiliano Ossini e Daniela Ferolla. Mentre per il sabato pomeriggio di Rai1 si profilano due novità, anche queste già ampiamente annunciate sui siti specializzati: Nunzia De Girolamo con un programma che riprenda la forza di 'Ciao Maschio' (ma che potrebbe chiamarsi in un altro modo) ed Elisa Isoardi che dovrebbe proporre un people show che ha come titolo di lavoro 'Bar Centrale'.
Su Rai2, la principale novità è nell'ipotesi allo studio di far condurre 'I Fatti Vostri' a Paolo Conticini, che sostituirebbe Tiberio Timperi accanto alla confermata Anna Falchi. Ma sarebbe ancora in valutazione la compatibilità dell'impegno di Conticini sul Nove con il suo approdo sul secondo canale Rai.
Per il pomeriggio di Rai2, confermatissimi sia 'Ore 14' con Milo Infante che 'Bellamà' con Pierluigi Diaco (entrambi ripeteranno probabilmente anche alcune incursioni nel prime time con degli speciali). Su Rai3, alla guida di 'Tv Talk' tornerà Mia Ceran.
Leggi tutto: Risiko Rai, il day time d'autunno prende forma: tutte le novità
(Adnkronos) - "Registriamo una lieve flessione nelle coperture vaccinali obbligatorie, come l’esavalente e il tetravalente, rispetto all’anno precedente. Ma ciò che desta maggiore preoccupazione è il calo delle vaccinazioni fortemente raccomandate, che restano ben al di sotto degli obiettivi fissati dal Piano nazionale prevenzione vaccinale (Pnpv)”. A lanciare l’allarme è Martino Barretta, pediatra di famiglia e responsabile nazionale dell’area vaccini e immunizzazioni della Federazione italiana medici pediatri (Fimp), che sottolinea come "anche queste vaccinazioni, pur non essendo obbligatorie, salvano vite e devono essere considerate prioritarie".
Tra le vaccinazioni raccomandate, Barretta cita in particolare quella contro la meningite da meningococco B, "una patologia che può causare sepsi e danni neurologici permanenti, soprattutto nei primi mesi di vita. Ritardare la somministrazione significa esporre i bambini a un rischio evitabile". Il pediatra ribadisce il ruolo centrale del medico di famiglia nella promozione della prevenzione: "Il nostro lavoro è prendersi cura del bambino a 360 gradi, e la prevenzione è parte integrante di questa missione. Per questo stiamo lavorando per rendere l’accesso alle vaccinazioni più semplice, anche attraverso la somministrazione diretta negli ambulatori pediatrici, già attiva in alcune regioni".
Pesa "l'assenza di un’anagrafe nazionale - sottolinea Baretta - chiediamo almeno l’accesso a quella regionale. È uno strumento essenziale per verificare lo stato vaccinale del bambino durante le visite di controllo – i cosiddetti bilanci di salute – e per attivare eventuali richiami o recuperi vaccinali, soprattutto in presenza di focolai, come quello attuale di morbillo". Nel sottolineare l’importanza della sinergia tra pediatri e servizi vaccinali territoriali, l'esperto evidenzia che "solo con una collaborazione stretta possiamo raggiungere le coperture previste dal Pnpv. Il pediatra, che vede frequentemente i bambini, può intercettare i ritardi e agire tempestivamente".
Forte l'appello alle famiglie. "Non esistono vaccinazioni di serie A e di serie B - rimarca il pediatra - Anche quelle raccomandate sono fondamentali. Ogni anno, purtroppo, sentiamo di bambini che muoiono o restano invalidi per malattie prevenibili come la meningite. Abbiamo gli strumenti per evitarlo. L’Organizzazione mondiale della sanità ha stimato che in 50 anni le vaccinazioni hanno salvato 150 milioni di vite, di cui 145 milioni tra i bambini. Vaccinare nei tempi previsti è essenziale: ritardare significa perdere una finestra di protezione cruciale. Il recupero è sempre possibile – conclude Barretta – ma il rischio è che il bambino si ammali proprio nel periodo in cui sarebbe stato più vulnerabile. Per questo è fondamentale rispettare il calendario vaccinale e confrontarsi regolarmente con il pediatra".
Leggi tutto: Vaccini, Barretta (Fimp): "Preoccupa il calo di quelli fortemente raccomandati"
(Adnkronos) - Un chicco di caffè può diventare un chicco di riso e trasformarsi in supporto concreto per le comunità. È questo il principio alla base del progetto di economia circolare “Da Chicco a Chicco” che da oggi accoglie il Banco Alimentare della Toscana, ampliandosi sul territorio italiano alla sesta regione. Dopo il Banco Alimentare di Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia ed Emilia-Romagna, l’ingresso del Banco Alimentare della Toscana tra i beneficiari del progetto consentirà di ampliarne ulteriormente l’impatto sociale, rendendo il gesto quotidiano del riciclo delle capsule di caffè, ancora più significativo per chi vive sul territorio. Nello specifico, il riso nato dal riciclo delle capsule di caffè esauste e donato da Nespresso al Banco Alimentare della Toscana ha l’obiettivo di un sostegno per oltre 560 strutture caritative presenti in regione, tra case-famiglia, comunità residenziali, case per il supporto di donne in difficoltà e minori, oltre a centri di accoglienza per persone con dipendenze impegnate in percorsi di recupero, per un totale di oltre 110.000 persone sul territorio.
Un supporto concreto alle persone che in regione ne hanno più bisogno quindi, che da oggi, grazie alla collaborazione di Banco Alimentare della Toscana nel progetto, potrà essere ulteriormente alimentato dai clienti Nespresso attraverso la riconsegna delle loro capsule esauste. Un gesto semplice ma importante per la tutela del territorio, che si trasforma in un gesto altrettanto importante per le persone parte della propria comunità.
Nato nel 2011 da un protocollo siglato con Cial (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia e Cic (Consorzio Italiano Compostatori), “Da Chicco a Chicco” è infatti il progetto di economia circolare che permette di donare una seconda vita ai materiali che compongono le capsule (alluminio e caffè) e che si traduce in un aiuto concreto per le comunità locali. Il progetto infatti permette ai clienti, parte attiva e fondamentale, di riconsegnare le loro capsule esauste in alluminio all’interno delle Boutique Nespresso e in isole ecologiche partner dell’iniziativa, oltre 200 in più di 100 città italiane. Una volta raccolte dagli enti di gestione del servizio di raccolta differenziata, le capsule esauste vengono lavorate e recuperate in un apposito impianto: l’alluminio viene destinato alle fonderie per avviare il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti, mentre il caffè esausto può essere utilizzato per la creazione di compost e ceduto a una risaia in provincia di Novara. Il riso prodotto grazie a questo concime naturale viene poi riacquistato da Nespresso e donato ai banchi alimentari già partner dell’iniziativa e, da quest’anno, anche al Banco Alimentare della Toscana.
Siamo orgogliose e orgogliosi di estendere nuovamente il progetto “Da Chicco a Chicco” a una nuova regione, e in particolare in Toscana, dove abbiamo trovato una sensibilità forte e concreta sui temi sociali e sull’impatto positivo che con il riso prodotto dal progetto potremo dare insieme” ha dichiarato Viviana Marino Corporate Communication Manager di Nespresso Italiana. “Ma non solo. Perché con questo progetto speriamo di promuovere, ancora una volta, un modello virtuoso di economia circolare che unisce la sostenibilità ambientale al sostegno delle persone che ne hanno più bisogno, e anche comportamenti virtuosi da parte di tutti i cittadini sui temi del riciclo, trasformando un prodotto ormai al suo fine vita in una nuova risorsa concreta di beneficio per le comunità locali e il territorio”
“In Italia, e in tutta l'Unione Europea, le capsule in alluminio non sono considerate imballaggio riciclabile, perché hanno il caffè esausto all’interno” spiega Matteo Di Poce, Specialista in Sostenibilità di Nespresso Italiana. Ma non solo. Gli impianti di riciclo in Italia hanno strutture che non sono in grado di rilevare le capsule e avviarle a riciclo perché piccole e molto leggere, destinandole quindi a termovalorizzazione, cioè inceneritori che convertono il calore in energia e non recuperando le materie prime di cui sono composte”
“Da Chicco a Chicco” consente quindi di generare un impatto positivo in regione insieme a Alia Servizi Ambientali S.p.A. (Società di gestione della raccolta differenziata attiva nella regione Toscana), che è cresciuto in maniera costante, portando in 7 anni al riciclo di oltre 520 tonnellate di capsule di alluminio, con più di 30 tonnellate di alluminio rimesso in circolo sul territorio e a circa 300 tonnellate di caffè esausto, usato nella coltivazione del riso, poi donato da Nespresso ai banchi alimentari per il supporto alimentare quotidiano alle strutture caritative operanti sul territorio.
Ad oggi sono presenti in Toscana 6 punti di raccolta, tra Firenze, Scandicci, Sesto Fiorentino, Bagno a Ripoli, con un impegno costante su tutto il territorio nazionale per continuare ad incrementate la rete e permettere a sempre più persone di accedere a un sistema di raccolta diffuso e capillare che offre loro la possibilità di mettere in atto comportamenti circolari e rispettosi dell’ambiente che si trasformano in gesti concreti di solidarietà.
"Siamo profondamente onorati di essere stati scelti da Nespresso per far parte di un progetto così significativo a livello nazionale, ha dichiarato Irene Cappella, Direttrice di Banco Alimentare della Toscana. Da Chicco a Chicco non è solo un’iniziativa di sostenibilità ambientale, ma anche un gesto concreto di solidarietà, che unisce l’attenzione per il pianeta al sostegno verso chi è in difficoltà. Questo doppio valore risuona profondamente con il fondamento della nostra missione: 'condividere i bisogni per condividere il senso della vita'. È solo unendo le forze che possiamo davvero costruire un futuro più giusto e sostenibile per tutti."
Dal 2011 a oggi, “Da Chicco a Chicco” ha permesso di donare oltre 6.600 quintali di riso, pari a più di 7 milioni di piatti (1 piatto=90gr) a mense, case-famiglia e associazioni caritative in tutta Italia. Un progetto vivo che cresce anno dopo anno e che, a partire dal 2024, ha coinvolto anche le Cucine mobili di Fondazione Progetto Arca nelle città di Milano, Roma, Torino e Bari, offrendo un supporto concreto alle circa 60.000 persone che vivono in strada e che quotidianamente, accedono al servizio, potendo beneficiare di un piatto caldo e nutriente. Esempi concreti di come economia circolare e impatto sociale possano andare di pari passo. “Da Chicco a Chicco” è parte del programma “Nespresso per l’Italia” che racchiude progetti e iniziative per un impatto positivo e concreto sul territorio italiano, a favore non solo dell’ambiente ma anche delle persone e delle comunità.
(Adnkronos) - E' tutto pronto - o quasi - per il matrimonio dell'anno: dal 24 al 26 giugno, la Serenissima sarà il palcoscenico del sontuoso 'sì' tra Jeff Bezos, fondatore di Amazon e uno degli uomini più ricchi al mondo, e la giornalista texana Lauren Sanchez. Tre giorni di festeggiamenti che promettono di trasformare Venezia in un set da sogno, tra hotel extralusso, gondole d'epoca, celebrity hollywoodiane e un dispiegamento di sicurezza da vertice internazionale.
L'Aman Hotel, lo stesso che ospitò le nozze di George Clooney con Amal Ramzi Alamuddin nel 2014, sarebbe la location designata per la cerimonia, come riporta "Il Gazzettino". Ma a fare da sfondo all'intero evento ci sarebbero anche altri hotel iconici come il St. Regis, il Gritti, il Danieli e il Kempinski, dove sono state prenotate decine di stanze per ospitare gli illustri invitati. Tra questi, secondo i rumors, spiccano i nomi di Leonardo DiCaprio, Robert Pattinson, Oprah Winfrey, Kim Kardashian, Ivanka Trump, Katy Perry, Orlando Bloom, Barbara Streisand e Kris Jenner. La stilista Diane von Furstenberg, che vive metà dell'anno a Venezia, secondo quanto risulta all'Adnkronos, sarà non solo una delle invitate al matrimonio ma farà anche da 'guida' agli altri ospiti, con il desiderio di portare Jeff Bezos a visitare la Biennale Architettura.
La vera star si annuncia la sposa. Lauren Sanchez, ben lontana dallo stile minimalista, è pronta a sfoggiare ben 27 abiti in tre giorni, riferisce sempre "Il Gazzettino". Il pezzo forte sarà firmato Oscar de la Renta, ma la lista include anche Dolce & Gabbana e Galia Lahav. Tutto sotto l'occhio vigile di Anna Wintour, icona di "Vogue", che starebbe chiudendo un'esclusiva milionaria per immortalare l'evento. Tra le ipotesi che si rincorrono anche quella di un party esclusivo a Palazzo Pisani Moretta e una cena placée sull’isola di San Giorgio.
L'arrivo degli sposi? In perfetto stile lagunare, a bordo del leggendario taxi d'epoca Fosca 342, "cortei acquei anti-Bezos permettendo". Nulla, però, è lasciato al caso. Ogni dettaglio è coperto dal più stretto riserbo: tutti i partecipanti, dal personale di servizio agli ospiti vip, avrebbero firmato un accordo di non divulgazione. Nessuna conferma ufficiale, solo indiscrezioni che si rincorrono nei salotti veneziani e sui social. Il risultato? Un clima da paranoia da scoop. Non manca però il rovescio della medaglia. La presenza ingombrante di Mister Amazon ha già sollevato critiche. Sui muri delle calli sono comparsi manifesti con lo slogan "No space for Bezos", mentre per venerdì è annunciata una manifestazione a Rialto contro il matrimonio 'faraonico' e la trasformazione di Venezia in un set privato per ricchi.
Leggi tutto: Jeff Bezos e Lauren Sanchez, Venezia si prepara alle nozze da favola
(Adnkronos) - I pazienti adulti con nefropatia da immunoglobulina A (IgAn) trattati con sibeprenlimab hanno ottenuto una riduzione del 51,2% (P
La riduzione della proteinuria è un marcatore clinico surrogato, utilizzato per valutare la progressione verso l’insufficienza renale. E’ stato usato come endpoint negli studi clinici sulla nefropatia da immunoglobulina A (IgAn) per favorire l’approvazione regolatoria accelerata. Sibeprenlimab è un anticorpo monoclonale sperimentale che inibisce selettivamente l’attività di April (A PRoliferation-Inducing Ligand) che ha un ruolo fondamentale nel processo 4-hit, implicato nella patogenesi e nella progressione della nefropatia IgA, promuovendo la produzione di auto-anticorpi diretti verso l’antigene Gd-IgA1 (Galactose-deficient IgA1) e la formazione di immunocomplessi. Se verrà approvato, sibeprenlimab verrà fornito sotto forma di siringa monodose predosata per iniezione sottocutanea da effettuare ogni 4 settimane e destinata all'autosomministrazione o alla somministrazione da parte di un assistente domiciliare. Il farmaco - informa una nota - ha ottenuto la designazione di farmaco orfano dalla Commissione europea per il trattamento della nefropatia IgA e, il mese scorso, ha anche ricevuto la revisione prioritaria dalla Food and Drug Administration (Fda) statunitense a seguito della Biologics License Application (Bla) di marzo.
"Sono molteplici i vantaggi offerti dal trattamento che interviene direttamente sulla patogenesi della malattia, bloccando la produzione delle IgA degalattosidate – sottolinea Loreto Gesualdo, professore ordinario di Nefrologia dell'Università di Bari Aldo Moro - Questo approccio terapeutico innovativo apre nuove prospettive per i pazienti affetti da nefropatia da IgA. Ha dimostrato un’efficacia del ridurre del 50% la proteinuria - rimarca - Inoltre, la semplicità di somministrazione, tramite iniezioni mensili, favorisce un'aderenza ottimale alla terapia. L'auspicio è che questo trattamento sia reso presto disponibile in Europa e, successivamente, in Italia. Così potremo rispondere concretamente all’esigenze insoddisfatte dei pazienti, spesso giovani, affetti da una nefropatia purtroppo progressiva".
Lo studio Visionary sta anche valutando le variazioni della funzionalità renale in 24 mesi, calcolate con la velocità di filtrazione glomerulare stimata (eGfr). I risultati di questo endpoint sono previsti nei primi mesi del 2026. Verranno inoltre condotte ulteriori analisi prestabilite ed esplorative dei dati per determinare le potenzialità di sibeprenlimab nel trattamento della nefropatia da IgA. Si tratta di "una malattia autoimmune cronica progressiva del rene che in numerosi pazienti può causare nel tempo la malattia renale in fase terminale - afferma Andy Hodge, Ceo Otsuka Pharmaceutical Europe - Sebbene le attuali cure di supporto aiutino a gestire i sintomi, permane una significativa esigenza insoddisfatta di trattamenti mirati che stanno alla base della malattia. Siamo soddisfatti di questi risultati ad interim e continuiamo ad impegnarci nello sviluppo di terapie dedicate ai pazienti affetti da malattie gravi e complesse".
"La messa a punto del nuovo trattamento sibeprenlimab evidenzia il continuo impegno di Otsuka in nefrologia - conclude Alessandro Lattuada, Managing Director di Otsuka Italia - La nostra azienda vuole mettere a disposizione di un numero crescente di pazienti terapie il più possibile innovative ed efficaci. Per farlo il gruppo ha investito nel solo 2024 circa 1,9 miliardi di euro in ricerca e sviluppo collaborando con i più talentuosi professionisti della salute di tutto il Pianeta".
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