(Adnkronos) - Aveva ingoiato un cacciavite giocattolo con la punta di metallo, che rischiava di perforargli l'intestino. Tanto spavento, e infine un sospiro di sollievo, per un bimbo di 5 anni salvato da una gastroscopia d'urgenza a Salerno.
L'Aou salernitana riferisce oggi l'episodio accaduto qualche giorno fa, che ha tenuto con il fiato sospeso i genitori del piccolo. "Inspiegabilmente", viene riferito, il bambino ha ingerito l'oggetto che rischiava di ucciderlo. Racconta Arianna Diasco, in forze nel reparto di Gastroenterologia ed Endoscopia dell'ospedale universitario San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona, diretto da Carolina Ciacci: "Sono stata contattata di notte dai colleghi della Chirurgia pediatrica diretta da Umberto Ferrentino, e con estrema solerzia ho eseguito un intervento endoscopico, necessario a rimuovere il pericoloso corpo estraneo. Al bambino è stata precedentemente praticata l'anestesia con intubazione oro-tracheale", quindi è stato "sottoposto a gastroscopia d'urgenza per estrarre l'oggetto con l'ausilio di device dedicati (pinze e anse), scongiurando così un'invasiva operazione chirurgica e le relative conseguenze post-operatorie. La procedura non è stata comunque priva di rischi - sottolinea la specialista - in virtù dell'anestesia generale e anche a causa di una grande quantità di cibo che il bambino aveva ingerito da poco durante la cena, e che ha ostacolato quindi l'estrazione del cacciavite".
Ciò nonostante, evidenziano dall'ospedale, "l'intervento è avvenuto con tempistiche tali che, se non fossero state rispettate, un'eventuale permanenza dell'oggetto nel tubo digerente avrebbe potuto causare la perforazione dell'intestino".
Diasco - si legge in una nota - tiene a ringraziare Ciacci, lo staff infermieristico, quello degli anestesisti, dei chirurghi pediatrici e della sala operatoria, senza i quali questa impresa a lieto fine non avrebbe avuto il giusto supporto e la fondamentale collaborazione. Il piccolo paziente, dopo un giorno di degenza e tanto spavento, è tornato a casa e gode di ottima salute.
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(Adnkronos) - Lando Norris non pensa al... matrimonio. Il pilota della McLaren, secondo nella classifica Piloti, è atteso da un weekend cruciale in Canada, dove va a caccia di punti pesanti per rimanere nella scia del compagno di squadra Oscar Piastri, leader del Mondiale di Formula 1 a quota 186 e con 10 lunghezze di vantaggio sull'inglese. Norris, che non ha brillato nelle prove libere del venerdì, tanto da definirlo "il peggior venerdì dell'anno", ha trovato sugli spalti di Montreal numerosi tifosi pronti a caricarlo in vista della gara, e non solo.
Durante le prove libere, dove non ha brillato nemmeno Charles Leclerc, infatti è spuntato il cartellone: "Lando, vuoi sposarmi? Il mio fidanzato non vuole", sorretto da una coppia con tanto di cuori e foto di Norris. Le telecamere non si sono lasciate sfuggire l'occasione e sono subito andate a inquadrare l'inglese, che a bordo della sua McLaren, una volta visto il cartellone sul maxischermo a bordo pista, ha scosso la testa più volte prima di tornare a concentrarsi sul circuito.
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(Adnkronos) - Giallo a Cagliari, un minorenne è stato trovato morto in mare. L'allarme è scattato all'alba vicino al vecchio stadio Sant'Elia quando è stato visto il corpo in acqua all'altezza della spiaggetta dietro il parcheggio Cuore, a ridosso del molo di levante. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco che hanno recuperato il corpo e gli operatori del 118. Immediato anche l'intervento della polizia che ha potuto constatare che si tratta di un minore. Dai primi accertamenti non ci sarebbero segni sul corpo e non viene esclusa nessuna pista.
(Adnkronos) - "La vera innovazione non è solo nella tecnologia, ma nella volontà concreta di confrontarsi per cooperare in modo nuovo. La sinergia fine a se stessa non lascia traccia, è la volontà condivisa di progredire che crea valore e cambiamento". Così Luciano Pino, direttore dell'Unità operativa complessa di Ginecologia e Ostetricia dell'Aorn San Pio di Benevento, in occasione del congresso regionale Aogoi 2025, che si chiude oggi a Benevento, e di cui Pino è presidente. L'evento - ieri e oggi - ha riunito oltre 100 esperti tra i maggiori esponenti della ginecologia e ostetricia italiana, affrontando i grandi temi della medicina moderna: dall'intelligenza artificiale applicata alla diagnostica e alla chirurgia robotica, fino alla medicina personalizzata, alla Pma, all'oncofertilità, alla menopausa e alla telemedicina.
"Abbiamo vissuto momenti di alto profilo scientifico - spiega Pino - in particolare quelli dedicati alla diagnostica delle malattie gravi, come le patologie metaboliche e le neoplasie ginecologiche, ma anche l'endometriosi, dove la capacità di fare diagnosi precoce fa davvero la differenza. La forza di questo congresso è nella possibilità di condividere esperienze, rafforzare competenze e uscire dalle vecchie dicotomie specialistiche". Nel corso della 2 giorni, spazio anche alla diagnostica per immagini - ecografica, radiologica e con risonanza magnetica - e al dibattito sull'uso intelligente e selettivo delle nuove tecnologie. "L'intelligenza non è solo artificiale, è soprattutto analogica, umana - sottolinea Pino - ed è la nostra esperienza clinica che deve restare il punto fermo. L'urgenza dei pazienti è concreta: cercano risposte chiare e rapide e noi dobbiamo essere pronti, come professionisti, ad accogliere queste domande con responsabilità". Particolare attenzione è stata dedicata anche alla procreazione medicalmente assistita. "Oggi più che mai - evidenzia l'esperto - c'è bisogno di soluzioni tempestive ed efficaci per le coppie che cercano una gravidanza. La Pma richiede aggiornamento costante e una risposta empatica e competente, in grado di restituire fiducia a chi si affida a noi".
Il congresso regionale Aogoi Campania 2025 si conferma un appuntamento strategico non solo per l'aggiornamento scientifico, ma anche per promuovere una nuova visione di sanità, fondata sulla relazione medico-paziente, sulla fiducia reciproca, sul confronto tra diverse professionalità e su un uso consapevole dell'innovazione, al servizio della salute e della futura genitorialità. "Questa è la vera empatia: un rapporto di fiducia che finora i pazienti hanno espresso in modo silenzioso, ma che sempre più spesso chiederanno in modo esplicito. Come operatori sanitari dobbiamo essere pronti a rispondere a questa esigenza, con competenza, tempestività e umanità", conclude Pino.
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(Adnkronos) - E’ in arrivo il primo ingorgo fiscale dell’anno. Anche se, in teoria, venerdì scorso abbiamo celebrato il giorno di liberazione fiscale. Entro lunedì prossimo, 16 giugno 2025, i contribuenti italiani saranno infatti chiamati a versare all’erario 42,3 miliardi di euro in tasse. Un importo, quest’ultimo, che secondo l’Ufficio studi della Cgia è certamente sottodimensionato, poiché non include il valore economico dei contributi previdenziali che dovranno essere pagati dalle imprese e dai lavoratori autonomi.
In sostanza, tra soli due giorni, questa enorme responsabilità fiscale si concretizzerà senza possibilità di sconto. Considerando poi la cronica carenza di liquidità che affligge soprattutto il mondo delle piccole aziende, molti imprenditori hanno cerchiato sul calendario con il pennarello rosso sia il 16 che il 30 giugno: due scadenze fiscali che mettono “paura” e fanno “tremare” chiunque abbia a cuore la propria attività.
Entro dopodomani, infatti, i titolari di impresa saranno chiamati a versare all’erario almeno 34 miliardi di euro, quasi la totalità del gettito totale previsto (l’80% circa). Questa cifra assoluta in capo alle aziende comprende, in particolare, le ritenute Irpef sui lavoratori dipendenti e sui collaboratori familiari (14,4 miliardi), l’Iva (13,2), l’Imu (5) e le ritenute Irpef dei lavoratori autonomi (1,3).
È fondamentale sottolineare che per le imprese il pagamento delle ritenute Irpef dei propri dipendenti e dell’Iva -importo stimato dalla Cgia in 27,5 miliardi di euro- rappresenta una mera partita di giro: nel caso delle ritenute Irpef, infatti, le aziende agiscono come sostituti d’imposta per conto dei propri lavoratori; riguardo all’Iva, invece, si tratta di somme già incassate in precedenza, ogni qual volta hanno ricevuto un pagamento dalla clientela a seguito dell’emissione di una fattura. Nonostante ciò, rimane il solito problema della liquidità. Con tempi di pagamento tra le imprese private in costante aumento, tantissime attività sono a corto di liquidità, anche perché le banche, in particolare alle piccole imprese, continuano a erogare il credito con il contagocce. Questa situazione, se ancora ce ne fosse bisogno, dimostra con chiarezza la responsabilità cruciale che grava sulle imprese nel garantire il corretto flusso fiscale verso lo Stato.
Giugno e anche novembre sono da sempre i mesi delle tasse. E se la scadenza di dopodomani sta togliendo il sonno a molti contribuenti in preda alle difficoltà di reperire i soldi per onorare le richieste del fisco, anche la scadenza di lunedì 30 giugno sarà tra le più importanti dell’anno. Nonostante il Consiglio dei Ministri abbia opportunamente rinviato al 21 luglio prossimo e senza alcuna maggiorazione il pagamento dell’Ires, dell’Irap, dell’Irpef e delle addizionali Irpef ai forfetari e alle partite Iva soggette agli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA), sempre secondo le stime dell’Ufficio studi della Cgia, nell’ultimo giorno di questo mese è previsto un gettito per l’erario di 17 miliardi di euro. Soldi che arriveranno dal pagamento dell’Ires (9,8 miliardi), dell’Irap (4,9), dell’Irpef (1,5) e delle addizionali regionali/comunali Irpef (0,9). In buona sostanza, dalle due scadenze previste in questo mese (lunedì 16 e lunedì 30), le casse dello Stato riscuoteranno complessivamente 59,3 miliardi di euro.
Nel 2024 la pressione fiscale in Danimarca era al 45,4 per cento del Pil, in Francia al 45,2, in Belgio al 45,1, in Austria al 44,8 e in Lussemburgo al 43. Tra tutti i Paesi dell’Ue, l’Italia si posizionava al sesto posto con un tasso del 42,6 per cento del Pil. Se tra i nostri principali competitor commerciali solo la Francia presentava un carico fiscale superiore al nostro, gli altri, invece, registravano un livello nettamente inferiore. Se in Germania il peso fiscale sul Pil era al 40,8 per cento (1,8 punti in meno rispetto al dato Italia), in Spagna addirittura al 37,2 (5,4 punti in meno che da noi). Il tasso medio in Ue, invece, era al 40,4, 2,2 punti in meno della nostra media nazionale.
Oltre ad avere un carico fiscale tra i più elevati d’Europa, l’Italia è il Paese, assieme al Portogallo, dove pagare le tasse è più difficile, in particolar modo per le imprese. Secondo le ultime statistiche elaborate dalla Banca mondiale, i nostri imprenditori “perdono” 30 giorni all’anno (pari a 238 ore) per raccogliere tutte le informazioni necessarie per calcolare le imposte dovute; per completare tutte le dichiarazioni dei redditi e per presentarle all’Amministrazione finanziaria; per effettuare il pagamento on line o presso le autorità preposte. In Francia per espletare le incombenze burocratiche derivanti dal pagamento delle tasse sono necessari solo 17 giorni (139 ore), in Spagna 18 (143 ore) e in Germania 27 (218 ore), mentre la media dell’Area dell’Euro è di 18 giorni (147 ore). I dati si riferiscono a una media impresa (società a responsabilità limitata), al secondo anno di vita e con circa 60 addetti.
Nel 2024 l’Agenzia delle Entrate ha recuperato dalla lotta all’evasione fiscale 33,4 miliardi di euro; una cifra che costituisce un record assoluto. A questa buona notizia se ne affianca un’altra: secondo il Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) l’evasione è in calo. Se nel 2017 toccava i 108,4 miliardi di euro, nel 2021, ultimo anno in cui il dato è disponibile, è scesa a 82,4 miliardi; di cui 72 sono ascrivibili al mancato gettito tributario e gli altri 10,4 sono il “frutto” dell’evasione contributiva. Sebbene non possiamo contare su oltre 82 miliardi di euro di entrate tributarie e contributive ogni anno, negli ultimi tempi l’Amministrazione finanziaria italiana ha imboccato la strada giusta e per gli evasori la vita è diventata molto più difficile. Grazie all’applicazione della compliance fiscale[4], dello split payment, della fatturazione elettronica e dell’invio telematico dei corrispettivi, una serie di contribuenti – tra cui gli evasori seriali, chi riceveva i pagamenti dallo Stato per un servizio o una prestazione lavorativa resa e poi non onorava il pagamento dell’Iva e, infine, i professionisti delle cosiddette “frodi carosello” - sono stati indotti a ravvedersi. Certo, il lavoro da fare rimane ancora molto, ma le misure messe in campo in questi ultimi anni stanno riscuotendo un buon successo.
Se “regionalizziamo” gli 82,4 miliardi di euro di evasione fiscale stimati dal Mef, l’area geografica che in valore assoluto registra l’evasione più elevata d’Italia è la Lombardia con 13,6 miliardi. Seguono il Lazio con 9,2 e la Campania con 7,7. Rammentando che la Lombardia conta quasi 10 milioni di abitanti – mentre il Lazio e la Campania rispettivamente 5,7 e 5,6 – da un punto di vista comparativo è certamente più “corretto” misurare in mancato gettito imputabile agli evasori, calcolando l’incidenza percentuale dell’evasione sul gettito tributario e contributivo incassato in ciascuna regione. Ebbene, se decidiamo di utilizzare questa modalità, il tasso di evasione più elevato si attesta al 20,4 per cento e riguarda la Calabria. Al 19,1 scorgiamo la Campania, al 18,7 la Puglia e al 18,3 la Sicilia. L’area più “fedele” al fisco d’Italia, invece, risulta essere la Provincia Autonoma di Bolzano con un tasso dell’8,6 per cento. La media Italia è al 12,5 per cento.
Per avere la meglio sugli evasori bisogna continuare a sfruttare in modo sempre più efficiente i dati detenuti dall'Amministrazione fiscale, al fine di ottimizzare i controlli su fenomeni che, secondo le valutazioni dell'Agenzia delle Entrate, presentano elevati livelli di rischio. Tra questi si annoverano: le frodi Iva; l'uso improprio di crediti inesistenti e/o aiuti economici non dovuti; la fittizia dichiarazione di residenza fiscale all'estero; e l’occultamento di patrimoni al di fuori dei confini nazionali.
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(Adnkronos) - "Oggi la ginecologia guarda al futuro. Fino a qualche anno fa, da un semplice prelievo di sangue si potevano analizzare solo poche patologie legate alla gravidanza, come la sindrome di Down. Oggi siamo in grado di rilevare fino a un migliaio di malattie genetiche con un unico esame del sangue". Cosi Giovanni Savarese, direttore del settore di genetica del Centro Ames, in occasione del congresso regionale Aogoi (Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani) Campania, che si chiude oggi a Benevento, dal titolo 'Innovazione e tecnologia in ginecologia e ostetricia: impatto nella pratica clinica'.
Savarese evidenzia come le innovazioni in ambito genetico stiano cambiando radicalmente l'approccio alla diagnosi prenatale, permettendo una mappatura sempre più ampia delle patologie ereditarie. "Tra le più frequenti - spiega - ci sono la fibrosi cistica e numerose malattie metaboliche. Parliamo di screening sempre più precoci e accurati che, in molti casi, consentono di intervenire in tempo utile". Un aspetto centrale riguarda però la finalità di questi test. "L'obiettivo - sottolinea il genetista - non è condurre la coppia verso decisioni drastiche come l'interruzione della gravidanza, ma offrire strumenti per intervenire, laddove possibile, con una terapia. Parliamo ad esempio di trattamenti enzimatici, ormonali o dietetici che, se somministrati precocemente, possono cambiare radicalmente la vita del nascituro". La prospettiva - come emerge dal congresso - è quella di una medicina predittiva e personalizzata, capace di leggere in modo sempre più dettagliato il patrimonio genetico del nascituro e di trasformare l'informazione in azione clinica. "Stiamo entrando in una nuova era della diagnosi genetica - prosegue Savarese - in cui il concetto di prevenzione prenatale non si limita alla rilevazione di anomalie, ma si estende alla possibilità concreta di cura. Il nostro compito come clinici e genetisti è dare risposte a famiglie che affrontano una gravidanza con timori legati alla trasmissione di patologie genetiche".
Nel corso del congresso Aogoi - che ha riunito oltre 100 relatori tra i più autorevoli esponenti della ginecologia italiana - ampio spazio è stato dedicato al ruolo sempre più centrale della genetica e della diagnostica avanzata nella medicina della riproduzione. "Siamo davanti a un cambiamento culturale in cui la tecnologia non è fine a se stessa, ma uno strumento al servizio della vita e della salute. Dare a un bambino la possibilità di nascere e crescere sano, anche in presenza di una predisposizione genetica, è la sfida più alta e più bella della nostra disciplina", conclude l'esperto.
Leggi tutto: Savarese (Centro Ames): "La ginecologia guarda sempre più al futuro"
(Adnkronos) - Jannik Sinner riparte da Halle. Il tennista azzurro è arrivato in Germania, dove giocherà l'Atp 500, di cui è campione in carica, per inaugurare la sua stagione sull'erba e prepararsi a Wimbledon, il prossimo Slam in programma dal 30 giugno al 13 luglio. Prima di partire per Londra però Sinner giocherà quindi ad Halle, per riprendere confidenza con l'erba e scacciare i fantasmi della finale-maratona persa con Carlos Alcaraz al Roland Garros.
E proprio la differenza rispetto al programma del numero due del mondo, che dopo una breve vacanza a Ibiza giocherà il torneo del Queen's, da cui si è invece ritirato Lorenzo Musetti, ha fatto insinuare, a una parte della stampa spagnola, che Sinner stia cercando di evitare Alcaraz per non rivivere il 'trauma' di Parigi, almeno non prima di Wimbledon. "Sinner ha scelto Halle per evitare Alcaraz", hanno scritto alcuni media iberici, mettendo così l'accento sul differente score degli scontri diretti tra i due.
Dei dodici precedenti andati in scena fin qui infatti, otto sono stati vinti dallo spagnolo, con l'azzurro che invece ne ha conquistati appena la metà, quattro. Il motivo della scelta di Sinner però non è da ricercare nella 'paura' di affrontare il rivale, ma quanto più nella voglia di difendere il titolo conquistato lo scorso anno ad Halle. Nel 2024 infatti Jannik battè in finale il polacco Hubert Hurkacz in due set, vincendo il torneo e guadagnando i 500 punti messi in palio. Importante, in chiave ranking, non perdere terreno e lasciare intaccato il distacco da Alcaraz, che a Wimbledon dovrà difendere la vittoria dello scorso anno, quando Sinner, invece, fu eliminato ai quarti di finale da Daniil Medvedev.
Leggi tutto: Sinner ad Halle, Alcaraz al Queen's. In Spagna: "Jannik vuole evitarlo"
(Adnkronos) - "Siamo un centro di ricerca ma, prima di tutto, siamo vicinissimi alle donne. E quindi, inevitabilmente, anche ai ginecologi che ogni giorno lavorano per la loro salute. Il nostro compito è quello di offrire strumenti diagnostici sempre più precisi e performanti per supportare il loro lavoro e migliorare la qualità delle cure". Così Antonio Fico, direttore del Centro polidiagnostico strumentale Ames, in occasione del congresso regionale Aogoi (Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani) Campania che si chiude oggi a Benevento, dal titolo 'Innovazione e tecnologia in ginecologia e ostetricia: impatto nella pratica clinica'. "Viviamo in un mondo dominato dai social - osserva Fico - e le donne oggi arrivano molto più preparate alla visita. I medici a volte si infastidiscono quando dicono 'ho letto su Internet', ma la verità è che vogliono capire, si informano, cercano la prevenzione. E hanno ragione: la prevenzione salva la vita".
"Abbiamo investito moltissimo nella chirurgia molecolare e nell'acquisizione di sequenziatori di ultima generazione - ricorda Fico nel sottolineare come il Centro Ames sia in prima linea nella ricerca applicata alla salute femminile - Questo ci consente di ottenere diagnosi sempre più rapide e affidabili, un fattore cruciale soprattutto in ambito preventivo". "L'obiettivo è accompagnare la ginecologia verso un futuro fatto di tecnologie avanzate, intelligenza artificiale e medicina personalizzata. Un futuro che è già presente, e che ci impone di lavorare in rete, con un approccio integrato, consapevole e profondamente umano".
Tra i temi al centro del congresso Aogoi Campania 2025 - che ha riunito oltre 100 relatori tra i più autorevoli esponenti della ginecologia italiana - la chirurgia robotica, tecniche minimamente invasive, ecografia 3D/4D, test genetici e molecolari, big data e telemedicina, con un focus specifico sulla personalizzazione delle cure e la gestione delle disfunzioni pelviche.
Leggi tutto: Fico (Centro Ames): "Con test e tecnologia al fianco di ginecologi e donne"
(Adnkronos) - "Le vaccinazioni sono fondamentali per i pazienti fragili, cronici e adulti. Le malattie infettive restano una minaccia concreta, spesso sottovalutata. Lo pneumococco può causare polmoniti gravi, lo zoster ha sequele importanti e il virus respiratorio sinciziale è pericoloso per gli anziani fragili. Bisogna allargare la protezione anche a chi ha patologie croniche, indipendentemente dall'età: il diabete o le malattie cardiovascolari aumentano il rischio di complicanze infettive. Prevenire significa evitare malattie, esiti invalidanti, decadimento della qualità di vita e costi diretti e indiretti per il sistema sanitario". Così Tommasa Maio, responsabile della Scuola nazionale di Vaccinologia della Metis-Società scientifica dei medici di medicina generale, in occasione dell'evento formativo 'Strumenti e modelli organizzativi per la gestione efficiente delle campagne vaccinali dell'adulto e anziano nel setting della medicina di famiglia', a Roma.
"Il medico di medicina generale ha un ruolo chiave: è il riferimento costante del paziente, conosce la sua storia clinica, il contesto sociale, le fragilità - spiega Maio - Questo permette una prevenzione su misura, quasi sartoriale. Pensiamo a una donna che entra in gravidanza: possiamo proteggerla per la salute del nascituro. O a un giovane splenectomizzato per un incidente che ha nuove necessità vaccinali non legate all’età ma alla sua condizione. Il nostro rapporto continuo con il paziente consente interventi precisi e tempestivi". La situazione, però, non è uniforme in tutte le regioni: "Ogni territorio adotta modelli organizzativi diversi - fa notare l'esperta - In Toscana, ad esempio, i colleghi possono somministrare qualsiasi vaccino senza problemi di fornitura: se arriva un paziente ferito in giardino, possono fargli subito l'antitetanica. In Piemonte, dove lavoro, questo non sempre è possibile. Devo rinviare il paziente o prescrivergli il vaccino da acquistare. Il punto è che non basta coinvolgere i medici di famiglia: bisogna metterli in condizione di operare. Avere i vaccini tempestivamente, con una logistica efficiente, fa la differenza".
"Nel 2020, durante il picco della pandemia - ricorda Maio - i medici di famiglia e i pediatri vaccinarono da soli oltre 13 milioni di persone contro l'influenza. Portarono le coperture a livelli che non si vedevano da 10 anni. Questo dimostra che il sistema funziona, se messo in condizione di farlo. Il vaccino è un diritto - conclude l'esperta - Ogni cittadino ha diritto ad essere protetto, senza ostacoli e senza costi aggiuntivi".
Leggi tutto: Vaccini, Maio (Metis): "Il medico di famiglia è garante della protezione vaccinale"
(Adnkronos) - Mehdi Taremi bloccato a Teheran a causa della guerra tra Iran e Israele. L'attaccante dell'Inter avrebbe dovuto raggiungere oggi, sabato 14 giugno, i compagni negli Stati Uniti, dove la squadra del neo allenatore Cristian Chivu, che ha sostituito Simone Inzaghi, volato in Arabia Saudita, giocherà il nuovissimo, e ricchissimo, Mondiale per Club 2025. Il centravanti, arrivato a parametro zero la scorsa estate dal Porto, era tornato nel proprio Paese per giocare con la sua Nazionale.
Lo scoppio del conflitto tra Iran e Israele però, con i bombardamenti incrociati che stanno caratterizzando queste ore e la tensione che aumenta in Medio Oriente, ha costretto la repubblica islamica a chiudere il proprio spazio aereo, non permettendo quindi nemmeno agli aerei civili di decollare. Taremi, che si era recato in aeroporto come da programma, sarebbe rimasto quindi bloccato a Teheran e la data della sua partenza per gli Stati Uniti è, almeno per il momento, impronosticabile.
Una bella tegola per Chivu, che esordirà nel Mondiale per Club 2025 sulla panchina dell'Inter mercoledì 18 giugno contro i messicani del Monterrey, nella prima giornata del gruppo E. Il girone è completato dagli argentini del River Plate, che hanno appena ceduto il talento Franco Mastantuono al Real Madrid per oltre 63 milioni di euro, ma che sarà regolarmente in campo con i Millionarios nel Mondiale per Club, e i giapponesi dell'Urawa Reds.
Leggi tutto: Inter, Taremi a rischio per il Mondiale per Club: sarebbe bloccato in Iran
(Adnkronos) - Quaranta secondi se il missile qassam arriva da Gaza, dai cinque ai dieci minuti se il lancio è dall'Iran. E' questo il tempo massimo che i civili israeliani hanno per mettersi al sicuro nei rifugi quando lo Stato ebraico è sotto attacco. Lo sa bene Ludovica Di Veroli, italiana da 8 anni a Tel Aviv, che dal 7 ottobre 2023 - giorno del massacro e dei rapimenti compiuti da Hamas, ultima scintilla che ha acceso il conflitto e la dura risposta israeliana nella Striscia - vive una quotidianità scandita anche da alert, sirene e tensione costante. Ma stavolta, dopo l'attacco di Israele a siti nucleari e militari iraniani iniziato ieri e la reazione di Teheran, "non lo so se sono ancora al sicuro, una cosa del genere in due anni di guerra non l'ho mai vista".
"L'ultimo missile è caduto a un chilometro da qui", ha raccontato all'Adnkronos ieri sera in una breve pausa dalla pioggia di missili lanciati da Teheran contro Israele. Una distanza che non è bastata a evitare che esplodesse una finestra del suo appartamento, con vetri ovunque e qualche ferita. "Ora - ha spiegato - sono nel rifugio, vicino a una piccola finestra perché prenda il telefono. Da qui vedo del fumo, ma prima il cielo era illuminato da 'lampi' e si sentivano dei boati terribili". Se dopo il 7 ottobre la scelta è stata di rimanere in ogni caso in Israele ora però, spiegava, "siamo in pericolo, come lo sono gli italiani che si trovano in Iran. La Farnesina e l'ambasciata non ci hanno contattato, almeno non a me né agli altri italiani a Tel Aviv che conosco - ha aggiunto -. Chi scrive è solo il ministero della Sicurezza interna che ci manda l'alert per andare nei rifugi se vengono lanciati razzi o missili".
"Se l'Italia inviasse dei voli per riportarci a casa? Certo che dovrebbe mandarli - risponde senza esitare -. E ne dovrebbe mandare anche diversi visto che qui ci sono 22mila italiani e chi volesse tornare e non può, perché gli scali sono bloccati, deve poterlo fare e farlo in sicurezza".
Prima dell'alba un nuovo attacco israeliano ha poi provocato una nuova reazione di Teheran, e su Tel Aviv si è scatenata una pesantissima risposta tra devastazione, morti e feriti. Poche ore più tardi, il nuovo messaggio di Ludovica dal rifugio: "Siamo in mezzo all'inferno, non si fermano più. Aiutateci a mandare qualcuno, portateci via, aiutateci a tornare a casa".
Leggi tutto: "Iran non si ferma, aiutateci a tornare a casa", l'appello dell'italiana in Israele
(Adnkronos) - L'Italia Under 21 torna in campo nell'Europeo di categoria e oggi, sabato 14 giugno, affronta la Slovacchia nella seconda partita del Gruppo A. Gli Azzurrini del ct Nunziata arrivano dopo il successo di misura contro la Romania, mentre i padroni di casa hanno perso contro la Spagna nel primo impegno del torneo. Ecco orario, probabili formazioni della partita e dove vederla in tv e streaming.
Ecco le probabili formazioni di Italia-Slovacchia, in campo questa sera alle 21.
Slovacchia (4-3-3): Belko; Kopasek, Jakubko, Obert, Javorcek; Rigo, Nebyla, Suslov; Marcelli, Holly, Sauer. Ct: Kentos.
Italia (4-3-2-1): Desplanches; Zanotti, Ghilardi, Pirola, Ruggeri; Fabbian, Prati, Ndour; Baldanzi, Koleosho; Gnonto. Ct: Nunziata.
Italia-Slovacchia, come tutte le partite degli Azzurrini agli Europei Under 21, sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva, in chiaro, su Rai 2. Tutti i match saranno disponibili anche in streaming su RaiPlay.
Leggi tutto: Italia-Slovacchia agli Europei U21: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv
(Adnkronos) - Anche quando certe storie non potevano essere raccontate apertamente, il cinema ha sempre trovato il modo di arrivare al cuore di chi guardava rompendo ogni tabù. Nel mese del Pride, che ricorda i moti di Stonewall del 1969, sette film da (ri)guardare sulla libertà di essere chi si è: da 'Una giornata particolare' di Ettore Scola a 'Chiamami col tuo nome' di Luca Guadagnino.
Nel 1977 ha debuttato al cinema 'Una giornata particolare' di Scola. Il grande cineasta affronta il tema dell'omosessualità senza stereotipi, mostrando la sofferenza e l'isolamento di un personaggio che non può vivere liberamente secondo la sua identità, ragione del suo licenziamento. Il film, ambientato durante il fascismo, racconta la storia di Antonietta (l'icona Sophia Loren), una casalinga moglie di un convinto sostenitore del regime, e di Gabriele (l'indimenticabile divo italiano Marcello Mastroianni), un ex annunciatore radiofonico licenziato per essere omosessuale, che si incontrano nel corso di una visita di Hitler a Roma. Il film ha influenzato diverse generazioni di cineasti contribuendo a sensibilizzare il pubblico sui temi dell'omosessualità e della libertà individuale.
Nel 2001 è uscito nelle sale 'Fate ignoranti' di Ozpetek. Al centro della storia identità e doppia vita, famiglia non convenzionale, accettazione, trasformazione e amore. Il film racconta di Antonia (Margherita Buy) che, dopo la morte improvvisa del marito, scopre una parte sconosciuta di colui che ha avuto accanto per anni: la relazione segreta con un uomo. Questa rivelazione la conduce in un mondo nuovo, popolato da persone diverse, eccentriche e profondamente umane, che le fanno riscoprire sé stessa. Il film è un inno alla libertà, alla scoperta e alla possibilità di amare in forme inaspettate, oltre i confini delle convenzioni sociali.
Il 2005 è l'anno di 'I segreti di Brokeback Mountain' di Ang Lee. A 20 anni dall'uscita, il film è ancora capace di raccontare il presente. I protagonisti sono Jake Gyllenhaal e Heath Ledger (morto nel 2008 all'età di 28 anni) interpretano due cowboy costretti a vivere un amore proibito, che sfida l'immaginario del 'maschio alfa' e tossico del western. Questo non è solo una pellicola Lgbtqia+ ma è diventato un manifesto dell'amore che non conosce confini.
La regista francese Céline Sciamma ha regalato due perle del cinema a tema Lgbtqia+: 'Tomboy' del 2011 e 'Ritratto di una giovane in fiamme' del 2019. Il primo racconta di Laure, una bambina di 10 anni che, trasferendosi in un nuovo quartiere, decide di far credere di essere un maschio, adottando il nome di Michael. Questo gioco con la propria identità, favorito dalla distrazione dei genitori, la porta a esplorare la sua sessualità e a confrontarsi con la realtà sociale che la circonda. Il film mette in discussione la natura fissa dell'identità, suggerendo come possa essere un processo in evoluzione, un tentativo di trovare il sé autentico. Il secondo, è un film che parla di amore, passione, desiderio di libertà ed emancipazione femminile nella Francia del XVIII secolo. La trama si incentra su una pittrice, Marianne, che viene incaricata di dipingere il ritratto di nozze di Héloïse, una giovane donna appena uscita dal convento. La storia esplora il desiderio di Héloïse di sfuggire alle convenzioni sociali e di scegliere il proprio destino, mentre Marianne cerca di trovare la propria strada nell'arte e nella vita. 'Ritratto di una giovane in fiamme', infatti, vuole essere un'analisi delle donne e del loro ruolo nella società, in un periodo storico in cui erano spesso considerate oggetti passivi.
Nel 2013 'La vita di Adèle' diretto da Abdellatif Kechiche. La pellicola racconta la storia di Adele, la cui vita viene stravolta dall'incontro con Emma, una pittrice della quale si innamora. Il film esplora con grande intensità emotiva il percorso di crescita, desiderio e identità di Adele, affrontando temi come l’amore, l’accettazione, la complessità delle relazioni - tra delusioni, immaturità e difficoltà - regalando una rappresentazione realistica non solo dei sentimenti ma anche delle scene intime intense delle protagoniste.
'Chiamami col tuo nome' è l'opera d'arte di Luca Guadagnino (2017), attraverso cui il regista ha lanciato quello che oggi è uno dei divi più amati e richiesti di Hollywood: Timothée Chalamet. Il film - tratto dal romanzo di André Aciman - esplora la nascita del desiderio, la bellezza e la fragilità del primo amore, la paura del rifiuto, la difficoltà di esprimere i propri sentimenti e la scoperta della propria sessualità raccontando la storia di Elio (Chalamet), un diciassettenne americano che vive in Italia, e Oliver (Armie Hammer), uno studente americano ospitato dalla famiglia di Elio durante una vacanza estiva. Ma Guadagnino fa di più, dando un ruolo centrale anche alla famiglia di Elio, in particolare al padre, che in una delle scene più belle del film dice al figlio: "Quando meno te lo aspetti, la natura ha astuti metodi per trovare il tuo punto più debole. Tu ricordati che sono qui. Adesso magari non vuoi provare niente, magari non vorrai mai provare niente e, sai, magari non è con me che vorrai parlare di queste cose. Però prova qualcosa, perché l’hai già provata. Senti, avete avuto una splendida amicizia, forse più di un’amicizia, e io ti invidio. Al mio posto, un padre spererebbe che tutto questo svanisse, pregherebbe che il figlio cadesse in piedi ma non sono quel tipo di padre. Strappiamo via così tanto di noi per guarire in fretta dalle ferite che finiamo in bancarotta già a trent’anni...". (di Lucrezia Leombruni)
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(Adnkronos) - Seconda notte di guerra tra Israele e Iran. E' di almeno tre morti e 80 feriti il bilancio dell'attacco di rappresaglia con missili balistici lanciato dall'Iran contro Israele. Lo riporta Times of Israel, citando Magen David Adom, l'equivalente della Croce rossa israeliana, che afferma che diversi dei feriti versano in gravi condizioni.
Secondo i media iraniani la notte scorsa sono stati lanciati centinaia di missili, ma il ministero della Difesa israeliano stima che siano stati meno di 100. Molti missili sono caduti nel centro di Israele, con diverse potenti esplosioni a Tel Aviv.
Dal canto loro le forze iraniane affermano di aver abbattuto droni di ricognizione israeliani nel nord-ovest dell'Iran, secondo quanto riportato dai media di stato iraniano, i quali specificano che "i combattenti islamici hanno con successo abbattuto droni israeliani che avevano violato lo spazio aereo del nostro paese nella regione di confine di Salmas". E aggiungendo che i "droni erano entrati nello spazio aereo iraniano per missioni di spionaggio e ricognizione".
Quando anche in Italia è già il 14 giugno, nuovi allarmi sono scattati a Teheran per un altro attacco sul distretto Pastour, dove vivono l'ayatollah Ali Khamenei e il presidente Masoud Pezeskhian. Esplosioni sono state segnalate in altre zone della città, con colonne di fumo dall'aeroporto Mehrabad. In Israele la popolazione è dovuta tornare nei rifugi per una nuova ondata di decine di missili iraniani - la terza - che a notte fonda ha scosso Gerusalemme e Tel Aviv.
All'operazione Rising Lion annunciata dal premier israeliano Benjamin Netanyahu, l'Iran sta replicando con l'operazione Vera Promessa 3. L'obiettivo dichiarato da Netanyahu era "colpire al cuore" il programma atomico dell'Iran, che Tel Aviv ritiene destinato alla produzione di armi nucleari. Il leader del Likud ha già raggiunto un successo facendo deragliare - si vedrà se temporaneamente o meno - il negoziato tra Iran e Stati Uniti. Teheran ha infatti annullato il sesto round di colloqui in programma domenica in Oman.
"L'altra parte ha agito in un modo che ha reso il dialogo senza senso", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmaeil Baqaei, accusando gli Stati Uniti di sostenere l'attacco di Israele all'Iran, che non sarebbe potuto avvenire senza la luce verde di Washington, e affermando quindi che è impossibile continuare i negoziati che Usa e Iran avevano avviato per raggiungere un accordo sul nucleare. "Non si può affermare di negoziare e allo stesso tempo dividere permettendo al regime sionista di colpire il territorio iraniano", ha poi aggiunto il portavoce di Teheran, secondo quanto riferisce l'agenzia Tasnim.
L'alto esponente di Hamas Izzat al-Risheq ha elogiato il successo dell'attacco dell'Iran a siti israeliani "nonostante tutto il clamore sull'Iron Dome e i sistemi di difesa missilistica Fionda di David". In una dichiarazione diffusa dai siti di informazione palestinesi, ripresa da al Jazeera, al-Risheq ha detto che la sofisticata difesa israeliana ha fallito e il Paese "soffrirà per l'incendio che da tempo ha acceso tra i popoli della regione".
Leggi tutto: Israele-Iran, attacchi incrociati: colpito quartiere di Khamenei, morti a Tel Aviv
(Adnkronos) - Inizia il Mondiale per Club 2025. Inter e Juventus saranno impegnate nella nuovissima, e ricchissima, competizione organizzata dalla Fifa che raggrupperà le migliori squadre di tutto il mondo negli Stati Uniti. Il torneo, in programma a partire da oggi, sabato 14 giugno, e che durerà fino al 13 luglio, sarà visibile anche in chiaro sulle reti Mediaset, grazie a un accordo con Dazn.
Per la prima edizione del torneo, formato da 32 squadre, Mediaset, grazie all'accordo di sublicenza con DAZN, porterà in co-esclusiva nelle case degli italiani una partita al giorno, in chiaro, tra le migliori in programma. I match saranno trasmessi su Canale 5, Italia 1 e in diretta streaming sul sito Sportmediaset.it e su Mediaset Infinity. Tutte le gare saranno poi in replica sul Canale 20, il giorno seguente alla diretta, alle ore 15.00.
Nella notte tra sabato 14 e domenica 15 giugno
Inter Miami – Al Ahly, in diretta su Italia 1 alle ore 2.00
Domenica 15 giugno
Paris Saint-Germain – Atletico Madrid, in diretta su Italia 1 alle ore 21.00
Lunedì 16 giugno
Chelsea – Los Angeles FC, in diretta su Italia 1 alle ore 21.00
Martedì 17 giugno
Fluminense – Borussia Dortmund, in diretta su Italia 1 alle ore 18.00
Mercoledì 18 giugno
Monterrey – Inter, in differita su Italia 1 alle ore 21.00
Nella notte tra mercoledì 18 e giovedì 19 giugno
Juventus – Al Ain, in diretta su Italia 1 alle ore 3.00
Giovedì 19 giugno
Inter Miami – Porto, in diretta su Italia 1 alle ore 21.00
Venerdì 20 giugno
Flamengo – Chelsea, in diretta su Italia 1 alle ore 21.00
Sabato 21 giugno
Inter – Urawa Red Diamonds, in diretta su Canale 5 alle ore 21.00
Domenica 22 giugno
Juventus – Wydad Casablanca, in diretta su Italia 1 alle ore 18.00
Lunedì 23 giugno
Atletico Madrid – Botafogo, in diretta su Italia 1 alle ore 21.00
Martedì 24 giugno
Benfica – Bayern Monaco, in diretta su Italia 1 alle ore 21.00
Nella notte tra mercoledì 25 e giovedì 26 giugno
Inter – River Plate, in diretta su Italia 1 alle ore 3.00
Giovedì 26 giugno
Juventus – Manchester City, in diretta su Canale 5 alle ore 21.00
A partire da sabato 28 giugno prenderanno invece il via gli ottavi di finale, con la miglior partita della fase a eliminazione diretta, fino alla finale del 13 luglio, che sarà trasmessa su Mediaset.
Leggi tutto: Mondiale per Club, le partite di Inter e Juventus anche in chiaro
(Adnkronos) - Oggi, sabato 14 giugno, a Roma si svolge il 'Pride' per il 31esimo anno. Si manifesta l'orgoglio e la lotta per i diritti della comunità Lgbtq+: una affollatissima, colorata e gioiosa parata animata da carri, DJ e ballerini è pronta ad attraversare la città. L'inno della parata è 'Fuorilegge' di Rose Villain, che è anche la madrina dell'evento.
"Non è semplicemente uno slogan, ma purtroppo una realtà di fatto: siamo 'fuorilegge' in questo Paese, perché le famiglie arcobaleno non hanno diritti, le persone trans sono relegate ai margini della società, non c'è una legge contro l'omolesbobitransfobia" ha sottolineato Mario Colamarino, portavoce del Roma Pride e presidente del Circolo Mario Mieli. "Siamo fuorilegge anche in Europa, in Ungheria ad esempio, dove Orban ha bandito il Pride o negli Stati Uniti, dove Trump vuole cancellare le esistenze trans" aggiunge, ricordando che una delegazione arcobaleno sarà presente il 28 maggio a Budapest. "La parata si farà anche se vietata dalla polizia" precisa.
La sfilata inizia alle ore 14.30 da piazza della Repubblica e attraverserà viale Luigi Einaudi, piazza dei Cinquecento, via Cavour, Piazza dell'Esquilino, via dei Fori Imperiali, piazza del Colosseo, via Celio Vibenna, via di San Gregorio e piazza di Porta Capena per terminare a via delle Terme di Caracalla. "Un passo dopo l'altro, una voce dopo l'altra. Saremo corpi, storie e resistenza che si riversano nelle strade della città. Saremo fuorilegge", si legge sui canali social dell'evento.
Uno dei carri sarà dedicato proprio "ai Pride sotto attacco e alle persone Lgbt+ che nel mondo sono oppresse". Si tratta di quello del circolo di Cultura omosessuale Mario Mieli, soprannominato 'Orban la pazzah'. A precederlo ci sarà quello del coordinamento Roma Pride, che guiderà il corteo: interamente dedicato alla comunità trans, sarà rivestito con i colori della bandiera trans e allestito con tre unicorni giganti, simboli di libertà e orgoglio.
Grande attesa anche per il carro di Muccassassina, intitolato 'Pride X', che ironizza su Elon Musk e la corsa alla conquista dello spazio. In questa visione surreale, gay, lesbiche, trans e queer saranno i primi a sbarcare su Marte, precedendo Donald Trump, che troverà il pianeta già conquistato da comunità libere, fiere e glitterate. "Un immaginario viaggio intergalattico", cui prenderà parte anche Rose Villain, prima della partenza della corteo in piazza della Repubblica, poi la cantante milanese passerà sul carro del Coordinamento. La cantante di 'Fuorilegge' ha accettato "con entusiasmo" il ruolo della madrina e si definisce "alleata" della comunità Lgbtqia+: "I governi, non solo quello italiano, stanno usando la cultura woke e i corpi delle persone queer per fare propaganda politica. Credo che chiunque abbia un'influenza, come gli artisti, debba usarla per diffondere messaggi d'amore e informazione". Una questione di "responsabilità".
La lotta "dei diritti negati ai nostri fratelli e sorelle è la nostra lotta, sono entusiasta di stare qui come madrina e usare la mia voce come megafono per chi ne ha meno e ha meno privilegi di me - aggiunge Rose Villain -. L'articolo 3 della Costituzione dice che legge è uguale per tutti, ma siamo sicuri che sia così? Io mi sono potuta sposare, se un giorno avrò un figlio non avrò tutte le difficoltà burocratiche che subiscono le coppie omogenitoriali oppure quello che vivono le persone trans, la violenza di vedere nei loro documenti un'identità non corrisposta. Questo è considerato fuorilegge e io sono totalmente dalla parte dei fuorilegge. A volte mi sembra che la società civile sia 'avanti' rispetto alla legge e se essere fuorilegge è un qualcosa che propaga amore allora questo è un bellissimo messaggio e dobbiamo esserlo tutti".
Per Villain quello che stiamo vivendo "è un momento dove l'odio si sta normalizzando e dilagando, sembra un fiume freddo sotterraneo che sentiamo ed è parte del nostro vivere, soprattutto sui social. Esserci in questo momento è uno scegliere tra l'odio e l'amore e io sono dalla parte dell'amore che rimargina le ferite mentre l'odio distrugge. Il Pride è una rivoluzione, un momento in cui chiedere qualcosa, ma anche un momento di unione e amore". L'artista al termine della conferenza stampa ha ricevuto una statuetta personalizzata della mascotte del Pride '25 'Genderella' (una ragazza senza sesso né età che lotta per l'uguaglianza).
Durante la sfilata di oggi (insieme a numerose associazioni e gruppi della società civile: Famiglie Arcobaleno, Gender X, Libellula, Roman Volley, Disability Pride, Agedo, Arcigay Roma, Leather Club, e molte altre realtà attive sul territorio) anche un inedito: con lo slogan 'Municipio Roma XI – Fuorilegge', debutterà al Pride un carro di un Municipio capitolino.
Dopo il Roma Pride, appuntamento all'Ippodromo Capannelle alle 22.30 per Pride X, un party interstellare, che rompe gli schemi, mescolando pop, provocazione e creatività, oltre i confini dell’ordinario. Tra gli artisti presenti alla serata Rose Villain , Aiello, Francesca Michielin, Bigmama e Ditonellapiaga.
Leggi tutto: Roma Pride 2025, oggi la sfilata per i diritti Lgbtq+
(Adnkronos) - La Formula 1 torna in pista per il Gp di Montreal. Oggi, sabato 14 giugno, in Canada spazio alla terza sessione di prove libere e alle qualifiche, per definire la griglia di partenza del Gp di domani, domenica 15 giugno. Ecco orario, programma di giornata e dove seguire le varie sessioni.
Ecco il programma della Formula 1 oggi, sabato 14 giugno, a Montreal.
Ore 18.30: F1 – Prove Libere 3
Ore 22: F1 - Qualifiche
Tutti gli appuntamenti del Gp di Montreal saranno trasmessi su Sky Sport Uno, Sky Sport F1, Sky Sport 4K e in streaming su Now e Sky Go. Le qualifiche e la gara di Montreal verranno trasmesse anche in chiaro, ma in differita, su Tv8.
Leggi tutto: Formula 1, oggi qualifiche Gp Canada: orario e dove vederle
(Adnkronos) - Weekend nero per il traffico a Roma dove da oggi, sabato 14 giugno, si concentrano tre eventi in contemporanea con un impatto inevitabile sulla viabilità cittadina con strade chiuse e deviazioni.
Per il Giubileo dello Sport che si celebra in questo fine settimana, dalle 18 alle 19.30 di oggi è in programma la sfilata dei partecipanti verso San Pietro che passerà su via del Corso, via Tomacelli, ponte Cavour, piazza dei Tribunali, piazza Pia e via della Conciliazione. Possibili rallentamenti o deviazioni per le linee dei bus.
Anche in occasione del Roma Pride di oggi pomeriggio verranno deviate le linee di bus. Il corteo sfilerà, dalle 14 alle 20, tra piazza della Repubblica e viale delle Terme di Caracalla percorrendo viale Luigi Einaudi, piazza dei Cinquecento, via Cavour, largo Corrado Ricci, via dei Fori Imperiali, piazza del Colosseo, via Celio Vibenna, via di San Gregorio, piazza di Porta Capena.
Invece, domenica e lunedì, dalle 21, al Circo Massimo è in programma il concerto dei Duran Duran. Dalle 16 di domenica verrà chiusa via dei Cerchi. Dalle 18, sia domenica che lunedì, le limitazioni alla circolazione saranno estese a via del Circo Massimo (direzione e verso da Porta Capena a via della Greca), piazzale Ugo La Malfa (direzione e verso da Porta Capena a via della Greca), via della Greca (direzione via di Santa Maria in Cosmedin), via dell’Ara Massima di Ercole. Dalle 21, domenica e lunedì, ulteriori chiusure scatteranno in via del Circo Massimo (direzione e verso da via della Greca a Porta Capena), piazzale Ugo La Malfa (direzione e verso da via della Greca a Porta Capena), via della Greca (direzione via del Circo Massimo). Deviate le linee di bus.
(Adnkronos) - Israele attacca con l'operazione Rising Lion, l'Iran risponde con Vera Promessa 3. In meno di 24 ore, offensiva e contrattacco in un quadro ad altissima tensione, con la prospettiva di un'escalation senza fine, come confermato dalle news che - nelle prime ore di sabato 14 giugno - annunciano nuovi allarmi in entrambi i paesi in una spirale continua.
A Teheran i sistemi di difesa si attivano sul distretto Pastour, dove vivono l'ayatollah Ali Khamenei e il presidente Masoud Pezeskhian. In piena notte, in Israele la popolazione deve tornare nei rifugi per una nuova ondata di missili iraniani verso Gerusalemme e Tel Aviv.
La miccia si accende prima dell'alba del 13 giugno, quando il premier israeliano Benjamin Netanyahu annuncia l'avvio dell'operazione Rising Lion che mira a smantellare il programma nucleare iraniano e a decapitare i vertici militari del paese.
Vengono uccisi il capo di Stato maggiore, Mohammad Bagheri (sostituito da Abdolrahim Mousavi), il comandante dei Guardiani della Rivoluzione, Hossein Salami (sostituito da Mohammad Pakpour), il comandante del quartier generale centrale Khatam al-Anbia, Gholamali Rashid (sostituito da Ali Shadmani), ed il capo del settore aerospaziale dei Pasdaran, Ali Hajizadeh.
Eliminati anche sei scienziati nucleari iraniani, tra cui l'ex capo dell'Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran, Fereydoun Abbasi, ed il presidente dell'Università Islamica Azad, Mohammed Mehdi Tehranchi. Secondo il New York Times, è morto anche Ali Shamkhani, uno dei più influenti politici dell'Iran e consigliere di Khamenei.
"E' in gioco la nostra sopravvivenza", dice Netanyahu, che avvisa il presidente americano Donald Trump prima del semaforo verde. L'offensiva si articola in diverse fasi e si estende ad ampie zone del paese: non solo Teheran, ma anche i siti nucleari. Nel corso della giornata vengono presi di mira gli impianti di Natanz, Fordow e Isfahan.
Per l'Organizzazione per l'energia atomica iraniana (Oeai), Fordow e Isfahan subihanno subito "danni limitati. Non vi è motivo di preoccupazione in termini di contaminazione". Diversa la situazione a Natanz, il più grande impianto di arricchimento dell'uranio dell'Iran, come evidenzia la Cnn: i danni non si limitano alle strutture esterne, gli effetti si avvertono ai livelli inferiori del complesso.
La risposta dell'Iran arriva nella tarda serata. Teheran lancia almeno due ondate di missili balistici, in totale circa 100 'colpi'. I sistemi difensivi di Israele, che può contare sulla collaborazione americana e di altri paesi, funzionano ma non intercettano tutto. La popolazione corre nei rifugi, Tel Aviv è scossa da una serie di esplosioni.
Alla fine, si conteranno una trentina di feriti. "L'Iran ha superato le linee rosse osando lanciare missili contro concentrazioni di popolazione civile in Israele", dice il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz. "Continueremo a difendere i cittadini di Israele e a garantire che il regime degli ayatollah paghi un prezzo molto alto per le sue azioni atroci".
Toni simili da Teheran, con le parole di Khamenei: "Le forze armate dell'Iran devasteranno il malvagio regime sionista. Il regime sionista malvagio e mascalzone ha commesso un grave errore, le cui conseguenze lo renderanno infelice. La grande nazione dell'Iran può essere certa che le forze armate agiranno con potenza e infliggeranno duri colpi a questo regime".
L'Iran minaccia e Netanyahu fa altrettanto: Israele non si ferma, come dice chiaramente il primo ministro in uno dei vari messaggi della giornata: "Il regime iraniano non sa cosa l'ha colpito e non sa cosa lo colpirà. Altre cose arriveranno (video)". Il premier israeliano chiama espressamente in causa Trump, con cui ha contatti telefonici nella giornata cruciale, con un ruolo da regista: "Da questo momento in poi, spetta a lui decidere come proseguire", dice Netanyahu.
"Ho dato all'Iran un'occasione dopo l'altra per fare un accordo" sul nucleare, dice Trump. "Ora devono fare un accordo. "Mi stanno chiamando per parlare", dice il presidente, sottolineando che si tratta di interlocutori già coinvolti nei negoziati precedenti: "Le stesse persone con cui abbiamo lavorato l’ultima volta... Molti di loro ora sono morti".
Sul palcoscenico, in extremis, sale anche Vladimir Putin. Il presidente russo parla con Netanyahu e con Pezeskhian. Putin condanna gli attacchi israeliani e assicura che continuerà a lavorare per la de-escalation, insistendo sulla necessità di riprendere il dialogo sul nucleare. "La Russia continuerà a contribuire alla de-escalation del conflitto tra Iran e Israele", si legge in una nota diffusa dopo i due contatti telefonici.
Il leader russo evidenzia "l'importanza di riprendere il processo negoziale e di risolvere tutte le questioni relative al programma nucleare iraniano esclusivamente attraverso mezzi politici e diplomatici, esprimendo anche la volontà di fornire una mediazione per prevenire un'ulteriore escalation delle tensioni".
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(Adnkronos) - Weekend da bollino rosso da oggi per l'Italia dove l'anticipo d'estate porta un clima rovente con un quadro meteo - da Milano a Roma, da Napoli a Palermo - con temperature elevate e afa. Il livello 3 di allerta, quello massimo che indica "condizioni di emergenza con possibili effetti negativi sulla salute di persone sane e attive e non solo sui sottogruppi a rischio", interessa oggi, sabato 14 giugno, 6 città e domani andrà peggio con allerta rossa in 11 città.
Secondo le previsioni del bollettino delle ondate di calore del ministero della Salute, che monitora quotidianamente 27 capoluoghi con previsioni a 24, 48 e 72 ore, al bollini rossi di Bolzano, Campobasso e Perugia si aggiungeranno oggi quelli di Frosinone, Rieti e Roma, e domani anche quelli di Bologna, Brescia, Firenze, Latina e Torino.
Nella griglia del bollettino anche tanti bollini gialli (livello 1, di pre-allerta) e arancioni (livello 2, con rischi per la salute dei più fragili).
In verde (livello 0) ben poche città: 8 oggi (Ancona, Bari, Cagliari, Catania, Genova, Palermo, Pescara e Venezia) e appena 3 domani (Bari, Catania e Genova). In tutti gli altri capoluoghi la canicola colpirà più forte.
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