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Inps: "Nel 2024 bonus asili nido per oltre 521mila bambini, copertura in media 54% rette"

16 Luglio 2025
Inps:

(Adnkronos) - I dati del 2024 relativi al bonus asili nido raccontano una storia di crescente successo: ben 521 mila bambini hanno beneficiato di questo supporto economico, segnando un notevole incremento rispetto ai 480 mila del 2023. E’ quanto si legge nel XXIV Rapporto annuale Inps. Le famiglie hanno ricevuto mediamente 205 euro mensili per un periodo di 6,7 mesi, un contributo significativo che ha permesso di alleggerire il peso economico delle rette, coprendo circa il 54% delle spese effettivamente sostenute per i servizi per l’infanzia.  

L’Inps gestisce una pluralità di fondi che svolgono un ruolo di primo piano nell’erogazione di servizi e prestazioni di welfare per i soggetti iscritti ed eventualmente per i loro familiari. Tra questi, il più significativo per risorse e numerosità è il Fondo gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali (il cosiddetto Fondo Credito) il quale, istituito nel 1996 in continuità con l’azione di fondi preesistenti, rappresenta un’esperienza di mutualità solidaristica per circa 10 milioni di beneficiari. La platea degli iscritti, originariamente costituita dai soli dipendenti delle pubbliche amministrazioni, ha poi visto includere successivamente anche i pensionati. Inoltre, a seguito della recente riforma di dicembre 2024, è stata strutturalmente prevista la riapertura dei termini di adesione al fondo, consentendo a coloro in possesso dei requisiti previsti dalla norma di potervi aderire in ogni momento, superando quindi le limitazioni dovute all’obbligo di manifestare la volontà di iscrizione entro determinate scadenze, a pena di esclusione. Al Fondo Credito si affiancano le prestazioni erogate dal Fondo assistenza magistrale ex Enam e dal Fondo assistenza postelegrafonici (Ipost). 

Bonus mamme, ovvero l’esenzione totale dei contributi a carico delle lavoratrici madri con contratto a tempo indeterminato attiva dal 2024, riguarda madri con tre o più figli ma, in via sperimentale, è stata estesa, per il solo 2024, anche a quelle con due figli. Il beneficio, fino a un massimo di 3.000 euro annui, ha coinvolto circa 667 mila donne, in prevalenza residenti al Nord (59%) e impiegate nel settore privato (494 mila). Le principali beneficiarie sono madri con due figli (74%), con un’età media di 42 anni. Le lavoratrici non comunitarie, che rappresentano il 7% del totale, risultano mediamente più giovani e più spesso madri di tre figli. 

Nel 2024, l’Assegno unico e universale (Auu) ha raggiunto circa 10,1 milioni di figli, confermando una copertura ampia e stabile. La spesa complessiva è stata pari a 19,8 miliardi di euro, in aumento del 9,5% rispetto al 2023, principalmente per effetto della rivalutazione annuale legata al costo della vita. L’importo medio a nucleo è stato pari a 274 euro. A livello geografico l’Auu ha interessato il 98,3% il Sud, il 93% il centro e il 92,5% il Nord. 

La maggior parte dei fondi è destinata all’assegno base, ma una quota significativa finanzia maggiorazioni per famiglie con più figli, figli piccoli o con disabilità. Per quanto riguarda l’impatto della misura sulla natalità, l’analisi aggregata non rileva effetti significativi.  

Tuttavia, risultati preliminari, ottenuti confrontando donne esposte in modo differente alla riforma in base alla variazione del sostegno ricevuto, evidenziano un incremento del 2,6% nella probabilità di avere un secondo figlio tra le madri con Isee medio-basso (6.000-12.000 euro), soprattutto tra le più giovani (16-30 anni) e quelle residenti nel Nord Italia. Non si osservano, invece, effetti significativi tra le madri con Isee più elevato.  

Nel primo anno di attuazione dell’assegno di inclusione (adi), hanno beneficiato della misura circa 766 mila nuclei familiari, coinvolgendo complessivamente 1,84 milioni di persone, con un importo medio mensile pari a 617 euro. Nel primo trimestre del 2025, i nuclei percettori sono stati circa 672 mila (1,57 milioni di persone), con un importo medio salito a 723 euro, segnando un aumento significativo rispetto all’anno precedente. Le analisi indicano che tale crescita è attribuibile alle modifiche normative introdotte dalla legge di bilancio 2025 e al riconoscimento automatico del coefficiente legato ai carichi di cura nella scala di equivalenza. 

 

 

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Cucchi, depistaggio e falso durante processo: due carabinieri condannati e uno assolto

16 Luglio 2025
Ilaria Cucchi

(Adnkronos) - Condannati due carabinieri accusati di falso e depistaggio per le testimonianze rese nel corso del procedimento Cucchi-ter. Secondo l’accusa, con le loro dichiarazioni hanno ostacolato la ricostruzione dei fatti durante il processo relativo ai depistaggi seguiti al pestaggio e alla morte di Stefano Cucchi, il 31enne romano, arrestato il 15 ottobre del 2009 e deceduto sette giorni dopo all'ospedale Sandro Pertini. 

Il giudice monocratico di Roma con la sentenza ha condannato il maresciallo Giuseppe Perri a tre anni e sei mesi e a 4 anni Prospero Fortunato, all’epoca capitano e comandante della sezione infortunistica e polizia giudiziaria presso il nucleo Radio Mobile di Roma, che ha optato per il rito abbreviato.  

Assolto invece con la formula “perché il fatto non sussiste” Maurizio Bertolino, all'epoca dei fatti maresciallo presso la stazione di Tor Sapienza. Le accuse contestate dal pm Giovanni Musarò, a seconda delle posizioni, sono di depistaggio e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Nella sua requisitoria il pm Musarò aveva sottolineato come nel caso Cucchi “abbiamo assistito ad una attività ossessiva di depistaggio andata avanti per 9 anni: dall’ottobre del 2009 e fino all’ottobre del 2018. Questa attività illecita è poi proseguita in maniera inaudita fino al 2021: spero che questa sia l’ultima puntata di una saga durata 15 anni”. 

 

“Due processi per omicidio. Uno per depistaggi e falsi. Ma il più brutto di tutti era questo. Depistaggi sui depistaggi. Mentre venivano processati esponenti dell’Arma altri loro colleghi venivano in aula a mentire”. Così all’Adnkronos Ilaria Cucchi dopo la sentenza. “Forse espressione di un malinteso spirito di corpo? Forse altro? Non lo so. Quello che so è che la differenza - sottolinea Ilaria Cucchi - la fanno le persone. E il pm Giovanni Musarò ne è la dimostrazione. A lui il nostro grazie”. 

 

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Inps, 417.408 mln euro di uscite per prestazioni istituzionali nel 2024

16 Luglio 2025
Inps, 417.408 mln euro di uscite per prestazioni istituzionali nel 2024

(Adnkronos) - Le uscite Inps per prestazioni istituzionali nel 2024 ammontano a 417.408 milioni di euro, con un aumento di 19.345 milioni rispetto al 2023 (398.063 milioni di euro). E’ quanto si legge nel XXIV Rapporto annuale Inps. Tale incremento è dovuto in larga parte alla risultante di maggiori oneri per pensioni (+16.448 milioni di euro) e per la famiglia (+2.335 milioni di euro).  

La spesa per pensioni nel 2024, si legge nel XXIV Rapporto annuale Inps, ammonta complessivamente a 320.593 milioni di euro (comprensivi di 71.065 milioni di trattenute fiscali) proseguendo il trend strutturale di aumento annuale per effetto combinato della composizione demografica della popolazione e di aumento degli importi medi delle pensioni anche per l’effetto della perequazione. Per quanto concerne l’aumento delle pensioni per perequazione per il 2024, la misura applicata è stata determinata in base a quanto indicato nel decreto del 20 novembre 2023 del ministero dell’Economia e Finanze, emanato di concerto con il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, che ha fissato la variazione percentuale per l’aumento delle pensioni con effetto dal 1° gennaio 2024 nella misura provvisoria del +5,4%, successivamente confermata, in via definitiva, con decreto del 15 novembre 2024. 

Per quanto riguarda la categoria famiglia, si registra un aumento della misura dell’Assegno unico e universale (Auu), anch’esso adeguato all’inflazione (+1.896 milioni di euro), a fronte di una diminuzione dell’Assegno al nucleo familiare (-115 milioni di euro) e un aumento dei congedi parentali ordinari in virtù delle recenti innovazioni legislative (+543 milioni di euro). Stabile, invece, nel complesso, il sostegno al reddito (+505 milioni di euro) con variazioni di segno contrario relative a maggiori trattamenti di disoccupazione (+946 milioni di euro) e minori oneri ascrivibili ai Bonus per l’esaurimento degli effetti delle relative misure di legge.  

Le prestazioni di inclusione sociale registrano, anch’esse, nel complesso, un andamento stabile dovuto all’effetto congiunto dell’esaurimento degli effetti normativi delle misure del Reddito e della Pensione di Cittadinanza (-6.658 milioni di euro), in parte sostituito dall’entrata in vigore dell’Assegno di inclusione, pari a 4.442 milioni di euro, e del Supporto per la formazione e il lavoro, pari a 260 milioni di euro; in aumento l’invalidità civile per 1.237 milioni di euro. Tra le altre prestazioni si segnala una diminuzione del Tfr ai dipendenti privati (-755 milioni di euro) e un aumento del Tfr/Tfs ai dipendenti pubblici (+913 milioni di euro) la cui risultante determina un lieve aumento delle uscite per la categoria in esame. 

 

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Inps, 432.442 milioni di euro valore produzione nel 2024

16 Luglio 2025
(Fotogramma/Ipa)

(Adnkronos) - Il valore della produzione Inps nel 2024, si legge nel XXIV Rapporto annuale, accertato nell’esercizio è complessivamente pari a 432.442 milioni di euro, con un incremento di 21.627 milioni rispetto al 2023 (410.815 milioni di euro). Le voci principali di cui è composto sono: le entrate contributive al lordo degli sgravi contributivi e rettificate da ratei e risconti, sono pari a 284.8805 milioni di euro, con un incremento di 14.071 milioni rispetto al 2023 (270.809 milioni di euro); i trasferimenti attivi sono pari a 180.671 milioni di euro, con un incremento di 15.948 milioni rispetto al 2023 (164.724 milioni di euro).  

Il costo della produzione è stato accertato in 434.063 milioni di euro, con un incremento di 24.803 milioni rispetto al consuntivo 2023 (409.260 milioni di euro). La voce più rilevante di questo aggregato è quella relativa alle prestazioni istituzionali per 413.086 milioni di euro, che aumentano di 18.448 milioni rispetto al 2023 (394.638 milioni di euro). Le altre componenti che meritano di essere segnalate riguardano principalmente: i costi del personale, per un importo di 2.002 milioni di euro, con un decremento di 54 milioni; gli ammortamenti e le svalutazioni, per un importo di 8.893 milioni di euro, con un incremento di 2.334 milioni, dovuto in massima parte all’incremento dell’accantonamento del Fondo svalutazione crediti; gli oneri diversi di gestione, pari a 4.628 milioni di euro (4.149 milioni di euro nel consuntivo 2023). 

‍La differenza negativa tra il valore e il costo della produzione si attesta a -1.620 milioni di euro (era positiva, pari a 1.555 milioni di euro, nel consuntivo 2023). I proventi e gli oneri finanziari hanno un saldo positivo di 155 milioni di euro (195 milioni di euro nel consuntivo 2023) e sono la risultante di altri proventi finanziari per 228 milioni di euro, minori di 17 milioni rispetto al consuntivo precedente, ed interessi passivi e altri oneri finanziari per 73 milioni di euro, maggiori di 23 milioni rispetto al precedente esercizio. Tra le principali voci dei proventi finanziari sono presenti gli interessi sui mutui (85 milioni di euro), l’affitto di immobili (25 milioni di euro), i dividendi e altri proventi su titoli azionari e altre partecipazioni (39 milioni di euro). Le rettifiche di valore di attività finanziarie presentano un importo di +11 milioni di euro. I proventi e gli oneri straordinari hanno un saldo positivo di 2.631 milioni di euro e sono la risultante della somma algebrica tra diverse voci: proventi straordinari (61 milioni di euro), oneri straordinari (11 milioni di euro), sopravvenienze attive ed insussistenze del passivo (2,7 milioni di euro), sopravvenienze passive ed insussistenze dell’attivo (101 milioni di euro). Per effetto delle componenti economiche sopra riportate, il risultato d’esercizio netto dell’Istituto si attesta a 1.029 milioni di euro, con un peggioramento di 1.034 milioni rispetto al 2023 (2.063 milioni di euro). 

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Inps, esercizio 2024 chiuso con avanzo di 15.004 milioni euro

16 Luglio 2025
(Fotogramma/Ipa)

(Adnkronos) - La gestione finanziaria di competenza dell’esercizio 2024 dell’Inps chiude con un avanzo di 15.004 milioni di euro, quale differenza tra 573.128 milioni di euro per gli accertamenti e 558.123 milioni di euro per gli impegni, per effetto dei saldi di parte corrente (11.227 milioni di euro) e in conto capitale (3.777 milioni di euro). La gestione finanziaria di cassa, con riscossioni per 562.797 milioni di euro e pagamenti per 560.788 milioni di euro presenta un differenziale positivo di 2.009 milioni che, sommato al fondo iniziale (39.944 milioni di euro), determina un avanzo di 41.953 milioni di euro. E’ quanto si legge nel XXIV Rapporto annuale Inps. 

L’avanzo di amministrazione è pari a 121.803 milioni di euro, come rilevabile dalla somma algebrica tra il fondo finale di cassa, i residui attivi e passivi. Sul piano economico-patrimoniale, l’anno 2024 chiude con un risultato di esercizio positivo pari a 1.029 milioni di euro, in peggioramento di 1.034 milioni rispetto al 2023, quando è risultato pari a 2.063 milioni di euro. Tale risultato, al netto delle assegnazioni alle riserve legali e al fondo di riserva dei Fondi di solidarietà, determina un disavanzo economico di 4.910 milioni di euro. Per effetto del risultato d’esercizio conseguito e della riduzione del debito per anticipazioni di tesoreria, il patrimonio netto passa da 29.784 milioni di euro di inizio esercizio a 35.313 milioni al 31 dicembre 2024. 

Nel 2024, gli impegni assunti sono complessivamente pari a 558.123 milioni di euro, dei quali 88.473 milioni relativi a partite di giro, a fronte di entrate accertate per complessivi 573.128 milioni, con un avanzo complessivo di 15.004 milioni. Il saldo di parte corrente passa da 7.668 milioni di euro (esercizio 2023) a 11.227 milioni (esercizio 2024). L’aumento dell’avanzo finanziario di parte corrente deriva dall’effetto combinato delle seguenti componenti: un aumento del 7,2% delle entrate correnti, che passano da 439.193 milioni a 470.772 milioni di euro; un aumento del 6,5% delle uscite correnti, che passano da 431.526 milioni a 459.545 milioni di euro. Quanto ai movimenti in conto capitale, le entrate sono risultate pari a 13.882 milioni di euro e le uscite a 10.105 milioni, con un saldo positivo di 3.777 milioni di euro. 

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Inps: "Con riforma della disabilità l'Istituto è titolare esclusivo nuovo procedimento valutazione"

16 Luglio 2025
Inps:

(Adnkronos) - Con la riforma della disabilità entrata in vigore a giugno del 2024,, si legge nel XXIV Rapporto annuale Inps, è stato rivoluzionato il ‘modello della disabilità’ attraverso la semplificazione, il riordino e la sistematizzazione degli interventi normativi che si erano stratificati nel corso degli anni, che avevano dato luogo ad un sistema spesso complesso, frammentato nell’erogazione dei servizi e poco coordinato. L’Inps diventa titolare esclusivo del nuovo procedimento unitario di valutazione di base che supera l’attuale doppia fase di accertamento. Non si tratta, dunque, di una semplice revisione meramente organizzativa ma di una vera e propria razionalizzazione del procedimento di accertamento sanitario, precedentemente strutturato in due fasi: una prima parte di fronte alle commissioni integrate Asl-Inps e poi una successiva di secondo livello innanzi la commissione Inps.  

Si passa da una visione medica della valutazione ad una più complessa, di natura bio-psico-sociale, in quanto la persona con disabilità non è più vista solamente come bisognosa di assistenza o cura, in ragione delle menomazioni fisiche, sensoriali o psichiche e dei corrispondenti danni alle funzioni vitali e lavorative, ma come titolare di un diritto ad un proprio progetto e percorso di vita da sviluppare attraverso supporti e sostegni. 

La riforma ha innovato anche la composizione della commissione accertatrice della condizione di disabilità, prevedendo che le attività medico legali siano svolte dall’unità di valutazione di base, costituita dai seguenti quattro membri per tutte le tipologie di disabilità: due medici nominati dall’Inps, di cui uno specializzato in medicina legale (o con altra specializzazione, in caso di indisponibilità di tale figura professionale), che riveste il ruolo di presidente; un professionista sanitario in rappresentanza delle associazioni di categoria (Anmic, Uici, Ens e Anffas); una figura professionale appartenente alle aree psicologiche e sociali.  

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Lavoro, Inps: "+1,7 milioni di dipendenti privati e pubblici tra 2019 e 2024"

16 Luglio 2025
Lavoro, Inps:

(Adnkronos) - Nell’arco temporale 2019-2024, si legge nel XXIV Rapporto annuale Inps, i dipendenti privati (esclusi domestici e operai agricoli) e pubblici sono aumentati di 1,7 milioni di unità, passando da 19,1 milioni a 20,8 milioni. Lo spazio dell’occupazione femminile è aumentato, seppur molto lievemente, passando come incidenza dal 44,9% al 45,2% dei dipendenti totali.  

Rilevante la crescita dei giovani under 30, pari nell’intero periodo a oltre 600 mila unità (+107 mila tra il 2023 e il 2024). Ancor più significativa e importante risulta la crescita dei lavoratori non comunitari (+665 mila nel periodo, +175 mila nell’ultimo anno), che hanno mostrato un tasso medio annuo sul periodo 2019-2024 pari a quattro volte quello complessivo (6,9% rispetto all’1,7%).  

Dei 20,8 milioni di dipendenti del 2024, 9,26 milioni hanno lavorato per tutto l’anno e a tempo pieno (full year full time, fyft) mentre, all’opposto, 3,65 milioni hanno lavorato solo per una frazione di anno e a tempo parziale (part year part time, pypt); infine, 2,38 milioni sono stati fypt e 5,48 milioni pyft. La classificazione è necessaria e utile in quanto le diverse intensità e continuità di lavoro influiscono significativamente sulle retribuzioni annuali effettive. Quest’ultime, poi, per essere correttamente valutate, devono essere poste in relazione con la dinamica dell’inflazione, superiore al 17% tra il 2019 e il 2024, secondo i dati medi annui dell’indice nazionale dei 18 prezzi al consumo (Nic).  

Le cessazioni dei rapporti di lavoro, nel corso del 2024, sono state 7,71 milioni, sostanzialmente stabili rispetto all’anno precedente (-0,1%) e in modesta flessione rispetto al 2022 (-0,3%). Di queste, quasi 1,8 milioni sono state cessazioni da contratti a tempo indeterminato, con una variazione pari a -1,8% rispetto al 2023 e -5,7% rispetto al 2022. Nelle imprese fino a 15 dipendenti le variazioni sono state ancora più significative.  

Nel 2024 i beneficiari di almeno una giornata di Naspi, la principale prestazione di disoccupazione, sono risultati pari a 2,8 milioni, in crescita del 3,6% rispetto al valore dell’anno precedente, mentre nel 2023, dove si registravano 2,7 milioni di lavoratori con il sussidio, tale crescita era stata leggermente più sostenuta (4,4%) rispetto al 2022. A fronte dell’incremento dei trattamenti erogati alla conclusione sia dei contratti a termine (+4,1%), sia di quelli a tempo indeterminato (+4,5%), continua la contrazione per i rapporti conclusi di lavoro domestico (-5,8%), coerentemente con il trend in diminuzione rilevato da anni per i lavoratori del settore. 

Nei primi 12 anni di vita del figlio, il congedo parentale è utilizzato dal 63% delle madri e solo dall’8,3% dei padri, evidenziando un marcato squilibrio di genere. Anche la durata media differisce: 126 giorni per le madri, contro 36 giorni per i padri. Circa il 40% delle madri esaurisce i sei mesi disponibili prevalentemente nei primi anni di vita del figlio, mentre solo il 6% dei padri raggiunge il massimo previsto, con un uso più diluito nel tempo.  

Per entrambi i genitori, l’intensità di utilizzo del congedo aumenta al crescere della stabilità contrattuale. Tuttavia, emergono differenze legate al reddito: tra le madri, le non fruitrici sono quelle con i salari più bassi, suggerendo ostacoli economici all’accesso, mentre tra i padri sono i fruitori più intensivi ad avere retribuzioni mediamente inferiori. 

I cambiamenti introdotti dalle leggi di Bilancio 2022 e 2023 hanno modificato le condizioni economiche relative alla fruizione del congedo parentale, con l’obiettivo di incentivare un utilizzo più equo tra madri e padri e migliorare l’accesso alla misura. Le modifiche introdotte hanno previsto l’aumento dell’indennità dal 30% all’80% della retribuzione, inizialmente (2022) per un mese e successivamente (2023) esteso a due mesi.  

L’analisi evidenzia un impatto positivo di queste modifiche sull’accesso al congedo (take-up), sia tra le madri che tra i padri. L’effetto è stato particolarmente visibile tra i padri, che partivano da livelli molto bassi di fruizione. Nonostante l’aumento dell’indennità, la durata media del congedo parentale fruito sia dalle madri che dai padri non sembra aver subito variazioni rilevanti, suggerendo che l’effetto delle modifiche normative è stato più orientato ad aumentare la partecipazione, piuttosto che a prolungare la durata dell’utilizzo.  

Il 12 giugno 2024 sono state pubblicate le ‘Nuove linee guida al lavoro a distanza in Inps’ con lo scopo di migliorare il sistema di attuazione del lavoro agile, strumento organizzativo e di conciliazione tempo vita-lavoro ormai strutturale per l’Istituto, e di dettare una disciplina dettagliata per l’attuazione del lavoro da remoto. Attualmente, circa il 90% dei dipendenti ha sottoscritto accordi di lavoro a distanza nella forma dello smart working. Questa riconfigurazione dell’ambiente lavorativo comporta benefici su molteplici fronti. Per i dipendenti, garantisce maggiore autonomia nell’organizzazione temporale, facilitando la conciliazione tra responsabilità familiari e professionali.  

Nella prospettiva aziendale, il lavoro a distanza costituisce una leva strategica per intercettare competenze da un bacino territoriale più esteso, contenere il fenomeno delle dimissioni volontarie e razionalizzare le spese operative. Anche la dimensione collettiva di questa trasformazione merita considerazione: il lavoro in modalità agile può favorire l’integrazione professionale di categorie svantaggiate e contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale.  

Nonostante questi evidenti vantaggi, il lavoro a distanza presenta anche criticità significative che richiedono un’attenta considerazione. La diminuzione delle interazioni fisiche quotidiane può compromettere la rete di relazioni professionali e gradualmente indebolire il senso di identificazione con l’organizzazione. Parallelamente, la sovrapposizione tra spazio domestico e professionale può generare fenomeni di esaurimento psicofisico, con l’attività lavorativa che tende a colonizzare momenti destinati alla vita personale. Oltre a queste problematiche, emerge la questione dell’impatto del lavoro a distanza sulla produttività. Gli effetti a livello teorico possono andare in direzioni opposte. Da un lato, la riduzione dei tempi di pendolarismo e il miglioramento della qualità della vita possono impattare positivamente sulla performance dei lavoratori, dall’altro, emergono difficoltà di coordinamento, supervisione e di mantenimento della motivazione, che possono avere un impatto negativo.  

 

 

 

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Moby, area riservata sul web per gestire prenotazioni e servizi

16 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAI passeggeri dovranno registrarsi al portale on line...

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Imprese, Inps: "Quasi il 98% ha meno di 50 dipendenti ma cresce dimensione media"

16 Luglio 2025
Imprese, Inps:

(Adnkronos) - Il numero di imprese private con almeno un dipendente, pari a 1,73 milioni nel 2008, momento di picco prima della doppia crisi finanziaria, è risultato pari a 1,67 milioni nel 2024. Emerge dal XXIV Rapporto annuale Inps. Questo dato, letto congiuntamente al numero record di occupati, indica una ricomposizione del tessuto imprenditoriale italiano a favore di una maggiore dimensione media delle imprese, pur restando notevolissima la quota di imprese micro e piccole (quasi il 98% ha meno di 50 dipendenti). La riconfigurazione del sistema imprenditoriale sta avvenendo non solo in termini di dimensione d’impresa, ma anche di settori economici. L’industria mostra un’incidenza decrescente negli anni, sia come numero di imprese che di dipendenti, mentre nei servizi si ha un andamento di segno opposto.  

In termini percentuali, nei servizi alle persone (istruzione, sanità e assistenza sociale, attività artistiche, sportive e di intrattenimento, altre attività di servizi) si è avuta la crescita maggiore (+46%) del numero di dipendenti dal 2008 al 2024; in termini assoluti, invece, la crescita maggiore (+1,4 milioni) si è avuta nei servizi commerciali (commercio all’ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, alloggio e ristorazione). 

L’Inps analizza le 502 mila imprese ‘persistenti’ (presenti e attive in ogni anno del periodo di osservazione 2008-2024) e le 750 mila imprese effimere (entrate sul mercato dopo il 2008, uscite prima del 2024, con al più 36 mesi di attività). Sul totale dei dipendenti delle imprese ‘persistenti’ è l’industria manifatturiera il settore economico con la maggiore quota di dipendenti, mentre tra le imprese ‘effimere’ il settore economico con la maggiore quota di dipendenti è quello dei servizi commerciali (commercio all’ingrosso e al dettaglio, trasporto e magazzinaggio, alloggio e ristorazione). 

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Nel Lazio primi 2 casi autoctoni di West Nile, oggi cabina di regia in Regione

16 Luglio 2025
zanzara

(Adnkronos) - Primi casi autoctotoni di West Nile nel Lazio, già accertati dall'Istituto Lazzaro Spallanzani di Roma, a quanto apprende l'Adnkronos Salute. I pazienti, due persone settantenni di Latina, stanno bene, ma sono seguiti all'ospedale Santa Maria Goretti. Questo pomeriggio alle 14 è prevista in Regione una cabina di regia - a cui parteciperanno anche la Asl di riferimento, l'Istitito Spallanzani e l'Istituto zooprofilattico - che si occuperà di coordinare le diverse iniziative di prevenzione necessarie. 

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Giustizia, via libera Senato a tutti gli articoli di riforma separazione carriere: martedì voto finale

16 Luglio 2025
Una toga (Fotogramma)

(Adnkronos) - Dopo il disco verde all'articolo 4 che introduce l'Alta corte disciplinare per i magistrati, l'aula del Senato ha approvato anche gli articoli 5- 6- 7- 8 del ddl di riforma costituzionale che introduce la separazione delle carriere. Con il via libera all'articolo 8 sono stati approvati tutti gli articoli della riforma costituzionale. Le dichiarazioni di voto e il voto finale sul provvedimento sono previsti, secondo quanto deciso dalla capigruppo, martedì 22 luglio.  

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Previdenza, Inps: "41 miliardi di euro il valore assoluto delle agevolazioni nel 2024"

16 Luglio 2025
Previdenza, Inps:

(Adnkronos) - Il valore assoluto delle agevolazioni, 41 miliardi di euro nel 2024, è dovuto per il 42% alla riduzione dell’aliquota ivs (invalidità, vecchiaia e superstiti) a carico dei dipendenti (nel 2025 sostituita da interventi di natura fiscale) e per un altro 38% a tre agevolazioni: decontribuzione Sud, riduzione delle aliquote contributive per le prestazioni temporanee, sottocontribuzioni strutturali dei contratti di apprendistato. Emerge dal XXIV Rapporto annuale Inps. 

Prosegue, in Italia, la crescita dei contributi sociali (+5,9% rispetto al 2023 e +11,4% rispetto al 2022) che, al lordo delle agevolazioni, sono risultati pari a 263 miliardi di euro. La componente delle agevolazioni (sgravi e sottocontribuzioni) mostra una crescita percentuale ancora più accentuata, pari a +27,6% rispetto all’anno precedente e +72,1% rispetto a due anni prima. Mentre l’incidenza degli assicurati Inps, provenienti dai Paesi dell’allargamento dell’Unione europea, è diminuita negli anni (rappresentavano il 3,3% nel 2019 e sono il 2,9% nel 2024), quella dei provenienti da Paesi non comunitari è invece aumentata (10,2% nel 2019 e 12,4% nel 2024). 

Netto lo stacco per gli assicurati fino a 34 anni: nel 2024 i giovani sono aumentati dell’11,2% rispetto al 2019. In particolare, l’analisi delle transizioni per la componente giovanile fino a 34 anni, mette in luce un’accentuata mobilità, come si ricava dalla quota di usciti (561 mila nel 2024), pari all’8% degli assicurati nel 2023, di cui quasi un quarto stranieri. Nel 2024 i giovani sono 7,14 milioni, con una variazione di +141 mila rispetto al 2023. Tale variazione è il saldo di tre componenti: 1,16 milioni entrati, 561 mila usciti (non più assicurati), 461 mila transitati nella classe di età successiva per effetto dell’invecchiamento. La crescita del 5,9% degli assicurati Inps tra il 2019 e il 2024 è stata maggiore tra le donne (+6,7%) che tra gli uomini (+5,2%), nelle regioni meridionali (+7,4%) che nelle aree del Centro-Nord (+5,3%), e soprattutto è stata particolarmente rilevante tra i lavoratori provenienti da Paesi non comunitari (+28,8%).  

Nel 2024 gli assicurati Inps (vale a dire l’insieme di tutti i lavoratori, dipendenti e indipendenti, obbligati ai versamenti previdenziali) hanno superato i 27 milioni, evidenziando un incremento di circa 400 mila unità rispetto al 2023 (+1,5%) e di circa 1,5 milioni rispetto al 2019 (+5,9%). Sostanzialmente stabile, invece, il numero medio di settimane lavorate (circa 43 sia nel 2019 che negli ultimi due anni). 

La crescita degli assicurati è stata determinata, nel periodo 2019-2024, dall’allargamento continuo del bacino del lavoro dipendente privato (esclusi domestici e operai agricoli), passato da 15,5 milioni di assicurati nel 2019 a 16,9 milioni nel 2024 (+9,3%), mentre per i dipendenti pubblici, dopo la crescita negli anni a ridosso della pandemia (da 3,4 milioni nel 2019 a 3,6 milioni nel 2022), si è registrata una sostanziale stabilità attorno a tale livello. Rilevante anche l’apporto delle numerose categorie di lavoratori iscritti alla Gestione separata (+281 mila tra il 2019 e il 2024). In decrescita tutte le altre componenti, in particolare il lavoro autonomo tradizionale.  

Nei primi mesi dell’anno in corso, in Italia, il tasso di occupazione sfiora il 63%, il tasso di disoccupazione è attorno al 6%, il numero di occupati è al massimo storico di oltre 24 milioni di unità, la quota di lavoratori dipendenti con contratti temporanei è al 14%. L’occupazione dipendente a tempo indeterminato, che ha stabilmente superato la soglia di 16 milioni di occupati, risulta essere il driver della crescita degli ultimi anni.  

Leggi tutto: Previdenza, Inps: "41 miliardi di euro il valore assoluto delle agevolazioni nel 2024"

Giulia Honegger è la nuova fiamma di Fedez? La foto social e la vacanza insieme

16 Luglio 2025
Fedez - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Fedez ha una nuova fiamma? Il rapper di Rozzano ha condiviso sui social la foto di una donna, senza postarne però il volto. A rivelare il suo nome è stato Chi. Secondo il magazine di Alfonso Signorini la ragazza sarebbe proprio Giulia Honegger, giovane stilista che vive a Milano.  

Dopo l’immagine condivisa da Fedez sui social, in cui si vede una donna sdraiata, con il volto coperto, il settimanale ha svelato nuovi dettagli. Giulia e il rapper sono stati beccati dai paparazzi in vacanza a Marina di Pietrasanta, nel nuovo stabilimento balneare di Leonardo Maria Del Vecchio, uno dei migliori amici di Fedez. 

 

Dopo una cena insieme, i due sono stati a pranzo nel ristorante della spiaggia. Come si legge su Chi, Fedez è stato fotografato anche a Milano con Giulia, “dove è andato a prenderla di sera con la sua Ferrari Roma Spider”. Nessun bacio 'rubato', tuttavia, confermerebbe la relazione tra i due.  

 

Con la presunta liason con Giulia Honegger, sono state archiviate definitivamente le voci del flirt tra Fedez e Clara, che si erano fatte insistenti dopo la recente collaborazione musicale con la hit ‘Scelte stupide’. Tra i due infatti ci sarebbe solo un rapporto professionale, come chiarito dalla stessa Clara. "No. Sono single, e non da molto", ha dichiarato recentemente la cantante, rispondendo senza esitazioni alla domanda su un presunto legame con Fedez. 

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Mutazione genetica a rischio di morte improvvisa scoperta in un paesino campano 

16 Luglio 2025
Il team di ricerca - (Foto Irccs ospedale San Raffaele di Milano)

(Adnkronos) - Una mutazione genetica a rischio di morte improvvisa è stata scoperta nella popolazione di Caposele, un paesino di poco più di 3.200 anime in provincia di Avellino. Per circa 2 anni la località campana è stata un laboratorio a cielo aperto, teatro di un programma di screening che ha coinvolto 234 abitanti appartenenti a un unico albero genealogico. L'analisi ha permesso di individuare nel gene Lmna una mutazione "mai descritta prima", battezzata c.208del, "associata a una forma grave di cardiomiopatia e a manifestazioni neuromuscolari più lievi, ma clinicamente rilevanti", descrivono gli autori dello studio pubblicato sul 'Journal of the American College of Cardiology Advances (Jacc): Heart Failure'. A firmare il lavoro un gruppo di genetisti, cardiologi e neurologi dell'Irccs ospedale San Raffaele di Milano. Gli scienziati hanno identificato 30 portatori della nuova mutazione (pari al 12,8% del campione esaminato), di cui il 100% presentava anomalie cardiache in molti casi non note e quindi non trattate, e circa il 43% segni di coinvolgimento neuromuscolare.  

La storia dello studio-rivelazione comincia nel 2021, quando una giovane donna si presenta al San Raffaele nell'ambulatorio del cardiologo e aritmologo Simone Sala, riferendo alcuni episodi di alterazione lieve del ritmo cardiaco. A preoccupare il medico è però la lunga storia familiare di morti improvvise riportate dalla paziente: parenti giovani, apparentemente sani, colpiti da arresti cardiaci senza spiegazione. "Mi si accese così una lampadina - racconta lo specialista - Non era solo un'aritmia: c'era qualcosa che sembrava ricorrere nella famiglia di questa paziente, e questo qualcosa andava capito in fretta". Dalle caratteristiche delle alterazioni cardiache della giovane, Sala sospetta una forma di laminopatia. Le laminopatie sono malattie causate da mutazioni del gene Lmna, che si manifestano con sintomi molto diversi, tra cui appunto anomalie cardiache e neuromuscolari. Grazie all'intuizione del cardiologo, sulla paziente scatta dunque l'indagine genetica che conferma l'ipotesi: la giovane è portatrice di una mutazione del gene Lmna, ma nuova, sconosciuta prima d'allora. La 'paziente 0' era stata trovata.  

Dal suo caso è partita una campagna di screening genetico-clinico iniziata nel 2022 e conclusa nel giugno 2024, portata avanti grazie alla straordinaria partecipazione della comunità civile e medica locale, spiegano dal San Raffaele. Sette gli specialisti dell'ospedale 'registi' del maxi-progetto, guidati da Sala in collaborazione con Stefano Previtali, neurologo dell'Irccs e associato all'università Vita-Salute San Raffaele, e con Chiara Di Resta, docente dell'ateneo e ricercatrice dell'Unità di Genomica per la diagnosi delle patologie umane del San Raffaele. "In alcuni soggetti" portatori della mutazione diagnosticati grazie allo studio, riporta l'ospedale, "la diagnosi precoce ha consentito interventi tempestivi salvavita, come l'impianto di un defibrillatore o l'indicazione al trapianto di cuore".  

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Proteine di oltre 20 milioni di anni fa rivoluzionano gli studi evoluzionistici

16 Luglio 2025
Proteine di oltre 20 milioni di anni fa rivoluzionano gli studi evoluzionistici

(Adnkronos) - Un nuovo studio pubblicato su Nature descrive l'estrazione e il sequenziamento di antiche proteine dello smalto da un dente di rinoceronte fossilizzato risalente dai 21 ai 24 milioni di anni fa, nel Miocene inferiore, ritrovato nell'Alto Artico canadese. Questa impresa estende di ben dieci volte la scala temporale delle sequenze proteiche recuperabili, dando preziose informazioni sull'evoluzione rispetto al più antico DNA conosciuto. 

Il progetto è stato guidato dal Ryan Sinclair Paterson e diretto da Enrico Cappellini, entrambi dell’Università di Copenaghen. All’interno di questo progetto hanno lavorato Gabriele Scorrano dell’Università di Roma Tor Vergata, Raffaele Sardella di Sapienza Università di Roma e Luca Bellucci del Museo di Geologia e Paleontologia dell’Università di Firenze. 

Il team di ricerca italiano in particolare ha fornito e analizzato un esemplare di dente di rinoceronte di circa 400.000 anni fa, proveniente dal sito di Fontana Ranuccio, località in provincia di Frosinone molto importante per l’archeo-paleontologia poiché vi sono stati rinvenuti alcuni tra i più antichi reperti in Italia del genere Homo, insieme a una ricca fauna.  

Il reperto del rinoceronte ‘ciociaro’ quindi è stato determinante per lo studio delle sequenze proteiche e ha funzionato da riferimento intermedio tra i campioni più recenti di età medioevale e quello molto più antico canadese analizzato in questo studio, offrendo un confronto diretto su come le proteine antiche si conservino nel tempo.  

Così commenta la scoperta Gabriele Scorrano docente di Antropologia presso il dipartimento di Biologia dell'università di Roma Tor Vergata, autore con gli altri dello studio pubblicato su Nature: “È stato entusiasmante partecipare a questa ricerca e spingere i limiti dell’analisi delle proteine antiche. Il mio contributo si è concentrato sull’analisi del reperto italiano proveniente da Fontana Ranuccio. Dimostrare che è possibile estrarre biomolecole da reperti così antichi e da contesti climatici sfavorevoli apre nuove prospettive: potremmo finalmente analizzare materiali finora esclusi per timore di danneggiarli inutilmente”. “Mi auguro che questo lavoro possa contribuire a stimolare una riflessione sulle opportunità di valorizzare reperti che potrebbero rivelarsi fondamentali per approfondire la storia evolutiva della nostra specie” ha concluso Scorrano. 

Questa ricerca segna quindi un momento cruciale per la paleoproteomica, lo studio delle proteine antiche. Sebbene alcune proteine antiche siano state trovate in fossili del Miocene medio-superiore (circa 10 milioni di anni fa), l'ottenimento di sequenze sufficientemente dettagliate per ricostruzioni robuste delle relazioni evolutive era prima limitato a campioni non più vecchi di 4 milioni di anni. Questo nuovo studio amplia e di molto la finestra temporale, dimostrando come le proteine abbiano uno straordinario potenziale di conservarsi su vaste scale temporali geologiche nelle giuste condizioni. 

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Incidente A1, auto travolta da tir in una galleria: distrutta una famiglia

16 Luglio 2025
Ambulanza e carabinieri - (Ipa)

(Adnkronos) - Un arresto improvviso in carreggiata nord dell'A1 sarebbe stata all'origine del tragico incidente avvenuto ieri, martedì 15 luglio, in una galleria nel tratto toscano dell'autostrada tra Firenzuola e Badia. Secondo una prima ricostruzione, una Fiat Panda si sarebbe fermata bruscamente lungo la corsia, per motivi ancora da chiarire. Pochi istanti dopo, un tir che sopraggiungeva non è riuscito a evitare l'impatto e ha travolto l'auto, distruggendola. 

 

Il bilancio è drammatico: tre persone sono morte sul colpo. Si tratta di Mauro Visconti, 69 anni, ex dipendente comunale originario di Verbania, sua moglie Zoila Nydia Basulto Albuquerque, 65 anni, nata in Perù e operatrice socio-sanitaria a Verbania, e la figlia Stefany Carla, 39 anni, anche lei nata in Perù. Tutti risiedevano a Gravellona Toce, in provincia del Verbano-Cusio-Ossola. 

A bordo della Fiat Panda c'erano anche Silvana Visconti, 37 anni, altra figlia di Mauro e Zoila, che era alla guida, e sua figlia di 5 anni. Entrambe sono sopravvissute ma sono in condizioni gravissime. Sono ricoverate rispettivamente presso il trauma center dell'ospedale di Careggi, a Firenze e l'ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Nell'impatto è morto anche il cane di famiglia. Le indagini, coordinate dalla Procura di Firenze, sono in corso per chiarire le cause dell'arresto improvviso del veicolo in un tratto ad alta velocità.  

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Dermatite bovina, 19 focolai in Sardegna ma in arrivo i vaccini

16 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAAssessore Sanità 'campagna a tappeto subito per stroncare virus'...

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Inflazione, a giugno sale all'1,7%: carrello spesa +2,8%

16 Luglio 2025
Inflazione, a giugno sale all

(Adnkronos) - Sale l'inflazione a giugno 2025. Secondo quanto comunica l'Itat, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,2% su maggio e dell’1,7% rispetto a giugno 2024 (da +1,6% registrato nel mese precedente). Aumentano lievemente sia il tasso di crescita dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa” (+2,8% da +2,7%) sia l’inflazione di fondo (+2,0% dal +1,9% di maggio, commenta l'Istat. 

L'aumento soprattutto per effetto dell’accelerazione tendenziale dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+4,2% da +3,5%). Nel comparto energetico si amplia la flessione dei prezzi (-2,1% da -2,0%) a seguito della forte decelerazione di quelli della componente regolamentata (+22,6% da +29,3%). 

La dinamica tendenziale dell’indice generale risente prevalentemente dell’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (da +3,5% a +4,2%) e di quelli dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,6% a +2,9%), oltre che dell’attenuarsi della flessione dei prezzi dei Beni durevoli (da -1,1% a -0,8%). Decelerano, invece, i prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +29,3% a +22,6%). Nel mese di giugno l’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera (da +1,9% a +2,0%), mentre quella al netto dei soli beni energetici resta stabile (a +2,1%). La crescita tendenziale dei prezzi dei beni si accentua lievemente (da +0,8% a +0,9%), come anche quella dei servizi (da +2,6% a +2,7%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni resta invariato rispetto al mese precedente e pari a +1,8 punti percentuali. Il tasso tendenziale di variazione dei prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumenta (da +2,7% a +2,8%), come quello dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +1,5% a +2,0%). 

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente ai prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+1,1%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,9%), dei Beni alimentari lavorati (+0,3%) e dei Servizi relativi all’abitazione (+0,3%); sono in diminuzione su base mensile i prezzi dei Beni energetici regolamentati (-3,0%) e non regolamentati (-0,7%) e quelli dei Beni alimentari non lavorati (-0,4%). L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,4% per l’indice generale e a +1,8% per la componente di fondo. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,1% su maggio e dell’1,5% su giugno 2024. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta di 0,2% su maggio e dell’1,8% rispetto a giugno 2024 (da +1,7% di maggio); la stima preliminare era +1,7%. Nel secondo trimestre 2025 i prezzi al consumo, misurati dall’IPCA, evidenziano aumenti più elevati per le famiglie con bassi livelli di spesa (+2,0%) e relativamente più contenuti per quelle con livelli di spesa elevati (+1,8%). 

 

I dati definitivi dell’Istat sui prezzi al dettaglio confermano la stangata che si sta abbattendo sulle vacanze estive degli italiani, afferma il Codacons, commentando i numeri sull'inflazione. A giugno i prezzi registrano un aumento medio del +1,7% su anno che, in termini di spesa e considerati i consumi totali delle famiglie, equivale ad un maggiore esborso pari a +559 euro annui per la famiglia “tipo”, +761 euro per un nucleo con due figli. 

Tuttavia, nonostante un tasso generale di inflazione sotto controllo, tutte le voci legate al turismo hanno registrato a giugno una decisa crescita, che segue il trend al rialzo iniziato già nel mese di maggio: i prezzi dei voli nazionali, ad esempio, a giugno rincarano del +38,7% su anno, le tariffe dei traghetti del +19,6%, quelle dei Servizi ricreativi e sportivi (piscine, stabilimenti, palestre, parchi divertimento, ecc.) del +7,7%, i prezzi dei Pacchetti vacanza nazionali del +8,7%. Gli alberghi rincarano del +2,9% su anno, i villaggi vacanza del +3,6%, mentre i listini di case vacanza, b&b e altre strutture ricettive del +5,9%. Aumentano anche musei e monumenti storici: +4% su anno, ristoranti (+3%), bar (+3,8%), gelaterie (+3,8%).  

Come emerso dai vari monitoraggi Codacons relativi all’andamento delle tariffe turistiche, i listini del settore stanno registrando aumenti sostenuti, ora certificati anche dall’Istat – denuncia l’associazione – Rincari che appaiono del tutto ingiustificati, e che comporteranno un sensibile aggravio di spesa a carico dei cittadini che si sposteranno per trascorrere giorni di villeggiatura fuori casa nel periodo estivo, realizzando una stangata sulle vacanze egli italiani.  

 

La corsa dei prezzi dei generi alimentari traina l’inflazione, con i listini di cibi e bevande analcoliche che a giugno salgono del +3,5% su anno, pari ad un aggravio di spesa da +320 euro annui per una famiglia con due figli solo per la voce alimentazione, denuncia Assoutenti, citando i dati odierni dell’Istat. 

“I listini dei generi alimentari continuano a crescere in Italia, al punto che quelli non lavoratori segnano un incremento del +4,2% su anno – spiega il presidente Gabriele Melluso - Alcuni prodotti continuano a registrare rincari astronomici: il burro aumenta del +19,7% sul 2024, il caffè del 24,8%, il cioccolato del 12,9%, il cacao del 21,3%. Ma a giugno salgono anche formaggi e latticini (+6,3%), uova (+7,2%), frutta fresca (+7,2% col record degli agrumi, +15,8%, pesche e nettarine +13,5%), pomodori +7,4%, gelati +4,6% 

“Un trend quello dei rialzi alimentari che prosegue oramai da mesi, e che sta peggiorando con l’aumento della domanda per i beni tipici dell’estate. Chiediamo al governo di prestare la massima attenzione all’andamento dei prezzi nel comparto, perché si tratta di spese primarie di cui le famiglie non possono fare a meno, e che incidono pesantemente sui bilanci degli italiani” – conclude Melluso.  

 

"Dati pessimi! A preoccupare è il continuo rialzo delle spese obbligate, beni alimentari e carrello della spesa, che non accennano a invertire la loro rotta. Il carrello passa da 2,7 di maggio a 2,8 di giugno, i Prodotti alimentari e bevande analcoliche da 3,2 a 3,5. Insomma, aumenti che di mese in mese non sembrano astronomici, ma che sommati determinano una stangata sempre maggiore per le famiglie, specie per le fasce meno abbienti, trattandosi di spese non rinviabili" afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, commentando i dati Istat sull'inflazione. 

"Tradotto in termini di aumento del costo della vita, significa che se l'inflazione a 1,7% comporta, per una coppia con due figli, un rialzo complessivo della spesa pari a 630 euro, di questi ben 337 se ne vanno solo per il carrello della spesa, 320 euro per i Prodotti alimentari e le bevande analcoliche rincarati del 3,5%. Una vera e propria stangata. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva annua è pari a 569 euro, 283 euro sono per cibo e bevande, 301 per i beni alimentari, per la cura della casa e della persona. In media, per una famiglia sono 453 euro complessivi, 221 per mangiare e bere, 234 per il carrello" conclude Dona. 

 

 

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Morto Alberto Bolaffi, il presidente onorario della storica casa d’aste aveva 89 anni

16 Luglio 2025
Alberto Bolaffi

(Adnkronos) - Il Cavaliere del Lavoro Alberto Bolaffi, presidente onorario della società Bolaffi, è morto nella notte all'età di 89 anni a Torino. L'annuncio della scomparsa "con immenso dolore" è stato dato con un comunicato dalla stessa Bolaffi che vanta una storia ultrasecolare nei beni rifugio da collezione. 

Terza generazione della famiglia alla guida dell'azienda dagli anni Sessanta fino al 2013, Alberto Bolaffi ha contribuito in modo determinante alla crescita e all'affermazione di Bolaffi Spa, valorizzando la tradizione, iniziata con suo nonno nel lontano 1890, e dando al commercio filatelico un ulteriore, grande impulso a livello nazionale e internazionale. 

Da 130 anni la famiglia Bolaffi diffonde il piacere di collezionare con serietà e passione in Italia e nel mondo. La filatelia era agli albori e il giovane Alberto Bolaffi ebbe un'intuizione: abbandonare il commercio di biciclette e puntare sui francobolli. Nel 1893 aprì il primo negozio a Torino, in via Cavour. Da quell'intuizione sarebbe nata un'azienda destinata a fare storia. Una storia che porta ancora il suo nome.  

Il figlio del fondatore, Giulio Bolaffi, uno dei filatelisti più importanti di sempre, tanto da essere celebrato da un francobollo italiano, nel 1923 all'attività commerciale affiancò con successo quella editoriale. Sviluppò innovativi criteri di catalogazione e quotazione dei francobolli e intuì il valore dei documenti postali come testimonianza scritta delle grandi imprese dell'umanità.  

Nel 1955 Alberto Bolaffi entrò da manager nella società guidata dal padre. Interprete del cambiamento dei consumi collezionistici e culturali degli anni Sessanta, amplia l'attività ad ambiti allora inediti: nel 1986 fonda il Collector Club, il settore di vendita per corrispondenza, e nel 1990 la casa d'aste. Nel 2000 apre la strada alla filografia, il collezionismo di documenti che percorrono la storia della parola scritta. Nel 2012 Giulio Filippo Bolaffi, figlio di Alberto e nipote di Giulio, diventa amministratore delegato: il mercato cambia e l'azienda si trasforma. Nasce Bolaffi Metalli Preziosi che tratta la compravendita di oro di borsa e propone lingotti marchiati Bolaff; viene riorganizzata la rete commerciale. La casa d’'aste si apre a nuovi settori: vini pregiati, gioielli, arte moderna e contemporanea, memorabilia, vintage tecnologico, auto e moto da collezione. Nel 2020 nasce Bolaffi per gli Immobili. 

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Infortuni sul lavoro, altre due vittime: morto un 61enne a Roma e un agricoltore nell'alessandrino

16 Luglio 2025
Infortuni sul lavoro, altre due vittime: morto un 61enne a Roma e un agricoltore nell

(Adnkronos) - Ancora due incidente mortali sul lavoro. A Roma un 61enne è morto mentre effettuava dei lavori di manutenzione elettrica a degli stabili di via Etruria. La dinamica di quanto accaduto non è ancora chiara, sembra che l'uomo sia caduto dal camion da dove stava lavorando da solo. L'infortunio è accaduto nella serata di ieri e l'uomo è stato trovato a terra da un condomino di passaggio, supino e in una pozza di sangue. Trasportato in codice rosso all'Ospedale San Giovanni, il 61enne è deceduto poco dopo per i gravi traumi riportati. La salma è a disposizione dell'autorità giudiziaria. Sono intervenuti gli agenti del Distretto San Giovanni e autoradio del Commissariato Celio.  

 

La seconda vittima in una cascina dell’alessandrino, dove un agricoltore 43enne titolare dell’azienda agricola sarebbe stato travolto da due rotoballe che stava scaricando da un rimorchio a causa della pendenza del terreno. Inutili i tentativi di salvarlo dei sanitari del 118. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e i tecnici dello Spresal per gli accertamenti sull’accaduto.  

 

 

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Università Cagliari, al via immatricolazioni per l'anno 2025/26

16 Luglio 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATACento corsi di studio attivi, cinque nuovi corsi di laurea...

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Si ferma la crescita del settore edile, reggono opere pubbliche

16 Luglio 2025
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