(Adnkronos) - Due potenti scosse sismiche, la prima di magnitudo 6.7 e la seconda 7.4, sono state registrate oggi al largo delle coste della Kamchatka nel territorio federale russo dell'Estremo Oriente. A seguito del terremoto è stata diffusa un'allerta tsunami. Secondo l'istituto americano di geofisica (Usgs), l'epicentro delle scosse è stato registrato nell'Oceano Pacifico a circa 144 chilometri da Petropavlovsk-Kamchatsky, capoluogo della Kamchatka.
Leggi tutto: Russia, potente terremoto al largo coste Kamchatka: scatta allerta tsunami
(Adnkronos) - In Siria sono cessati i violenti scontri nella città meridionale di Sweida da dove sono stati evacuati i combattenti tribali. Lo ha annunciato la notte scorsa il ministero dell'Interno del governo siriano. "Dopo gli intensi sforzi del ministero per applicare l'accordo del cessate il fuoco, a seguito del dispiegamento delle proprie forze nelle regioni settentrionali e occidentali del governatorato di Sweida, la città è stata evacuata da tutti i combattenti tribali e gli scontri all'interno dei suoi quartieri sono stati fermati", ha dichiarato il portavoce del ministero, Noureddine al-Baba, in un post su Telegram.
(Adnkronos) - ''Porteremo finalmente a casa lo stralcio delle cartelle, la famosa rottamazione''. Lo annuncia il vicesegretario della Lega e sottosegretario al lavoro Claudio Durigon, intervistato dal direttore dell'Adnkronos Davide Desario alla XVI edizione di Ponza d'Autore, la kermesse culturale di cui Adnkronos è media partner, organizzata da Vis Factor e curata da Valentina Fontana.
Si potrà pagare ''in 120 rate senza interessi e senza penale - spiega - e potrà dare respiro agli italiani nel non aver più problemi nell'aprire un conto corrente, nell'investire, nel portare ancora più avanti le attività che stanno svolgendo''. Ma non solo. Durigon spiega anche che ''nella nostra rottamazione c'e una clausola che dice che fino a 8 rate si potrà chiedere un dilungamento''.
Capitolo regionali. "Sul Veneto abbiamo nomi importanti. Abbiamo un ragazzo fantastico, che è Stefani, che credo possa dare risposte molto buone anche per il dopo Zaia perché può continuare nel solco di un grande presidente", dice Durigon.
"Sono strafiero di essere il vicesegretario di un partito nazionale e della classe dirigente che abbiamo costruito negli ultimi tempi al sud. Avremo secondo me grandi soddisfazioni in Campania, dove la partita si può giocare, perché io una volta l'errore l'ho fatto di votare Fico e dico ai campani di non fare l'errore che ho fatto io quando l'ho votato come presidente della Camera", afferma.
Parlando del governo, Durigon sottolinea: ''Credo che Giorgia Meloni abbia fatto due anni fantastici, ci ha dato una grande credibilità nel mondo internazionale e credo che oggi possiamo mettere una marcia in più per le azioni da mettere in campo per gli italiani; credo si possa fare e sono molto orgoglioso che possa fare lei il presidente in questo momento''.
"Spenderemo il giusto. Non credo che noi viviamo un contesto di pericolo di guerre mondiali. Se l'Europa ci chiede di investire 800 miliardi sul riarmo, l'Europa ci deve dare anche la possibilità di rivedere il patto di bilancio e dare risposte ai cittadini perché altrimenti non siamo credibili", dice riguardo alle spese per la difesa.
Il dubbio, aggiunge, è che "questo patto sul riarmo serva ad alcune Nazioni che sono in crisi per leggi imbarazzanti messe in piedi dalla stessa Europa, e mi riferisco alla Germania e all'automotive. Siamo disposti a investire il giusto con delle risposte eque e giuste per il Paese", sottolinea Durigon.
Poi, sul caso Open Arms: "Un ricorso in Cassazione dopo che due tribunali hanno detto che Salvini era innocente... che era un lavoro giusto e equo di quella che era la politica che noi abbiamo messo in campo. Questo è un governo che sta facendo tanto, anche con senso di responsabilità, visto che talune figure servono. Noi abbiamo messo a disposizione 500mila posti di lavoro a stranieri: non siamo un governo che è razzista ma un governo che vuole affrontare il problema immigrazione con un'immigrazione che si confronti sul matching tra domanda e offerta di lavoro".
Il vicesegretario della Lega replica al capogruppo di Forza Italia alla Camera Paolo Barelli sullo ius scholae: "Non sono così acculturato come lui, però cerco di difendermi... Credo che ci sono uscite infelici e questa lo è. Abbiamo fatto tanta strada insieme e continueremo a farla. Siamo un governo di centrodestra, andremo avanti lo stesso".
(Adnkronos) - ''Porteremo finalmente a casa lo stralcio delle cartelle, la famosa rottamazione''. Lo annuncia il vicesegretario della Lega e sottosegretario al lavoro Claudio Durigon, intervistato dal direttore dell'Adnkronos Davide Desario alla XVI edizione di Ponza d'Autore, la kermesse culturale di cui Adnkronos è media partner, organizzata da Vis Factor e curata da Valentina Fontana.
Si potrà pagare ''in 120 rate senza interessi e senza penale - spiega - e potrà dare respiro agli italiani nel non aver più problemi nell'aprire un conto corrente, nell'investire, nel portare ancora più avanti le attività che stanno svolgendo''. Ma non solo. Durigon spiega anche che ''nella nostra rottamazione c'e una clausola che dice che fino a 8 rate si potrà chiedere un dilungamento''.
Capitolo regionali. "Sul Veneto abbiamo nomi importanti. Abbiamo un ragazzo fantastico, che è Stefani, che credo possa dare risposte molto buone anche per il dopo Zaia perché può continuare nel solco di un grande presidente", sottolinea.
"Sono strafiero di essere il vicesegretario di un partito nazionale e della classe dirigente che abbiamo costruito negli ultimi tempi al sud. Avremo secondo me grandi soddisfazioni in Campania, dove la partita si può giocare, perché io una volta l'errore l'ho fatto di votare Fico e dico ai campani di non fare l'errore che ho fatto io quando l'ho votato come presidente della Camera", afferma Durigon.
"Spenderemo il giusto. Non credo che noi viviamo un contesto di pericolo di guerre mondiali. Se l'Europa ci chiede di investire 800 miliardi sul riarmo, l'Europa ci deve dare anche la possibilità di rivedere il patto di bilancio e dare risposte ai cittadini perché altrimenti non siamo credibili", dice riguardo alle spese per la difesa.
Il dubbio, aggiunge, è che "questo patto sul riarmo serva ad alcune Nazioni che sono in crisi per leggi imbarazzanti messe in piedi dalla stessa Europa, e mi riferisco alla Germania e all'automotive. Siamo disposti a investire il giusto con delle risposte eque e giuste per il Paese", sottolinea Durigon.
Poi, sul caso Open Arms: "Un ricorso in Cassazione dopo che due tribunali hanno detto che Salvini era innocente... che era un lavoro giusto e equo di quella che era la politica che noi abbiamo messo in campo. Questo è un governo che sta facendo tanto, anche con senso di responsabilità, visto che talune figure servono. Noi abbiamo messo a disposizione 500mila posti di lavoro a stranieri: non siamo un governo che è razzista ma un governo che vuole affrontare il problema immigrazione con un'immigrazione che si confronti sul matching tra domanda e offerta di lavoro".
Il vicesegretario della Lega replica al capogruppo di Forza Italia alla Camera Paolo Barelli sullo ius scholae: "Non sono così acculturato come lui, però cerco di difendermi... Credo che ci sono uscite infelici e questa lo è. Abbiamo fatto tanta strada insieme e continueremo a farla. Siamo un governo di centrodestra, andremo avanti lo stesso".
Leggi tutto: Durigon: "Porteremo a casa rottamazione cartelle, 120 rate senza interessi"
(Adnkronos) - "Sul Veneto abbiamo nomi importanti. Abbiamo un ragazzo fantastico, che è Stefani, che credo possa dare risposte molto buone anche per il dopo Zaia perché può continuare nel solco di un grande presidente". Così il vicesegretario della Lega e sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, risponde a una domanda sulle regionali intervistato dal direttore dell'Adnkronos Davide Desario alla XVI edizione di Ponza d'Autore, la kermesse culturale di cui Adnkronos è media partner, organizzata da Vis Factor e curata da Valentina Fontana.
"Sono strafiero di essere il vicesegretario di un partito nazionale e della classe dirigente che abbiamo costruito negli ultimi tempi al sud. Avremo secondo me grandi soddisfazioni in Campania, dove la partita si può giocare, perché io una volta l'errore l'ho fatto di votare Fico e dico ai campani di non fare l'errore che ho fatto io quando l'ho votato come presidente della Camera", afferma Durigon.
"Spenderemo il giusto. Non credo che noi viviamo un contesto di pericolo di guerre mondiali. Se l'Europa ci chiede di investire 800 miliardi sul riarmo, l'Europa ci deve dare anche la possibilità di rivedere il patto di bilancio e dare risposte ai cittadini perché altrimenti non siamo credibili", dice riguardo alle spese per la difesa.
Il dubbio, aggiunge, è che "questo patto sul riarmo serva ad alcune Nazioni che sono in crisi per leggi imbarazzanti messe in piedi dalla stessa Europa, e mi riferisco alla Germania e all'automotive. Siamo disposti a investire il giusto con delle risposte eque e giuste per il Paese", sottolinea Durigon.
Poi, sul caso Open Arms: "Un ricorso in Cassazione dopo che due tribunali hanno detto che Salvini era innocente... che era un lavoro giusto e equo di quella che era la politica che noi abbiamo messo in campo. Questo è un governo che sta facendo tanto, anche con senso di responsabilità, visto che talune figure servono. Noi abbiamo messo a disposizione 500mila posti di lavoro a stranieri: non siamo un governo che è razzista ma un governo che vuole affrontare il problema immigrazione con un'immigrazione che si confronti sul matching tra domanda e offerta di lavoro".
(Adnkronos) - La terza ondata di caldo africano è in arrivo da oggi domenica 20 luglio sull'Italia e interesserà soprattutto le regioni del Sud e le Isole Maggiori. Temporali invece su Alpi e Prealpi, a tratti di forte intensità e con rischio grandine.
Mattia Gussoni, meteorologo de iLMeteo.it, conferma l’inizio dell'ennesima ondata di caldo intenso già da oggi a causa dell'espansione dell'anticiclone africano il quale, accompagnato da aria calda a tutti i livelli, dominerà la scena su buona parte del bacino del Mediterraneo centro-occidentale.
Sono previsti scarti rispetto alla media climatica di +8°C in particolare sulle regioni del Centro-Sud e sulle due Isole Maggiori. Questo si tradurrà in valori estremi, da record per molte zone specie in avvio della prossima settimana, con punte oltre i 42-44°C (localmente ad oltre 46°C!) in Puglia, Basilicata, Sardegna e Sicilia. Il caldo africano si farà sentire anche nelle zone interne del Centro con valori ben oltre i 34-36°C a Firenze e Roma.
Tuttavia non ci sarà solamente sole e caldo sull’Italia. Le regioni del Nord si troveranno in una sorta di "zona di convergenza" in cui interagiranno figure atmosferiche diametralmente opposte, da una parte il caldo africano, dall’altra un fronte instabile collegato ad un ciclone presente sull'Europa settentrionale. Proprio in questa "terra di nessuno" avvengono i contrasti maggiori e più pericolosi: con tutto questo calore in eccesso aumenta anche il rischio di eventi meteo estremi come nubifragi e grandinate. Già nel corso di domenica qualche temporale intenso interesserà il settore alpino e le vicine pianure di Piemonte e Lombardia. Da lunedì 21 e nei giorni successivi l’atmosfera si manterrà piuttosto instabile con la possibilità di precipitazioni intense, con possibili cumulate di pioggia fino ad oltre 100/150 mm (l'equivalente di tutta la pioggia del mese concentrata però in poche ore!); ciò potrebbe dar luogo a locali allagamenti o frane lungo i versanti un po' come abbiamo visto nelle ultime settimane.
L’Italia sarà di fatto divisa in due dal punto di vista meteo climatico, segno evidente di un’Estate 2025 a dir poco estrema.
Domenica 20. Al Nord: locali temporali sulle Alpi, sole e caldo altrove. Al Centro: sole e molto caldo. Al Sud: sole e molto caldo.
Lunedì 21. Al Nord: temporali forti. Al Centro: sole e caldo estremo. Al Sud: sole e caldo estremo da record.
Martedì 20. Al Nord: sole e caldo. Al Centro: sole e caldo. Al Sud: sole e caldo estremo.
Tendenza: caldo africano record al Sud con punte di almeno 45-46°C, caldo anomalo anche al Centro. Temporali forti al Nord.
(Adnkronos) - La terza ondata di caldo africano è in arrivo da oggi domenica 20 luglio nel nostro Paese e interesserà soprattutto le regioni del Sud e le Isole Maggiori, come conferma all'Adnkronos Mattia Gussoni, meteorologo del sito IlMeteo.it. Temporali invece su Alpi e Prealpi, a tratti di forte intensità e con rischio grandine.
Da oggi, spiega Gussoni, "entreremo nella fase di caldo intenso e avremo giornate roventi a partire da lunedì quando, in particolare in alcune regioni del Sud, come Puglia e Calabria, e su Sardegna e Sicilia, si registreranno temperature che supereranno i 42°". In Sicilia, in particolare, si potrebbe superare il record europeo di caldo registrato nel 2021 con 48,8°C, spiegano gli esperti del sito iLMeteo.it.
Questo caldo intenso, proveniente dal Nord Africa, potrà durare fino a mercoledì. "Nella seconda parte della settimana - conclude il meteorologo - arriverà una perturbazione dal Nord Europa che porterà qualche temporale al Nord e una graduale discesa delle temperature".
Leggi tutto: Caldo africano, terza ondata rovente: verso record in Sicilia
(Adnkronos) - La MotoGp torna in pista con il Gran Premio della Repubblica Ceca. Oggi, domenica 20 luglio va in scena il Gp di Brno, dodicesima prova della stagione - in diretta tv e streaming. Si riparte dal successo nella gara Sprint di Marc Marquez, che ha preceduto le Ktm di Pedro Acosta e di Enea Bastianini. Lo spagnolo della Ducati è sempre più leader della classifica del Mondiale Piloti con 344 punti davanti al fratello Alex (261) e al compagno di squadra Pecco Bagnaia (197).
Nel Gp di Repubblica Ceca partirà dalla pole position Pecco Bagnaia, protagonista di una Sprint deludente, in cui ha raccolto soltanto un settimo posto, ma che ha fatto segnare il miglior tempo in qualifica. Ecco la griglia di partenza a Brno:
1 F. Bagnaia (Ducati)
2 M. Marquez (Ducati)
3 F. Quartararo (Yamaha)
4 M. Bezzecchi (Aprilia)
5 J. Mir (Honda)
6 R. Fernandez (Aprilia)
7 P. Acosta (KTM)
8 A. Marquez (Ducati Gresini)
9 J. Zarco (Honda)
10 J. Miller (Yamaha Pramac)
11 E. Bastianini (KTM)
12 J. Martin (Aprilia)
13 F. Di Giannantonio (Ducati VR46)
14 P. Espargarò (KTM)
15 A. Rins (Yamaha)
16 L. Marini (Honda)
17 M. Oliveira (Yamaha)
18 F. Aldeguer (Ducati Gresini)
19 B. Binder (KTM)
20 T. Nakagami (Honda)
21 A. Ogura (Aprilia)
22 A. Fernandez (Yamaha)
Il Gp della Repubblica Ceca di MotoGp è in programma oggi, domenica 20 luglio, alle ore 14. Il Gran Premio sarà trasmesso in diretta televisiva e in esclusiva sui canali SkySport, mentre sarà visibile in chiaro su TV8 in differita a partire dalle ore 17.05. La MotoGp si potrà seguire anche in streaming sull'app SkyGo e su NOW.
(Adnkronos) - Quindicesima tappa per il Tour de France 2025. La Grande Boucle torna in strada oggi, domenica 20 luglio, dopo la tappa di alta montagna di ieri in cui ha trionfato Thymen Arensman, con Tadej Pogacar che è rimasto in maglia gialla e Remco Evenepoel che si è invece ritirato. I ciclisti si dirigono oggi verso l'est della Francia affrontando una frazione di 169,3 chilometri, che parte da Muret e arriva a Carcassonne. Ecco orario, percorso e dove vedere la tappa di oggi in tv (anche in chiaro) e streaming.
Dopo il trittico pirenaico degli ultimi tre giorni, il Tour de France riparte con una tappa che attraversa l'est della Francia. 169,3 chilometri che partiranno dalla città di Muret, a sud di Tolosa. I ciclisti attraverseranno circa 70 chilometri di pianura, con piccoli dossi da non più di 250 metri, prima di affrontare la prima delle tre salite in programma. Il primo GPM di giornata, di terza categoria, è posto infatti sul Cote de Saint-Ferreol, 1,7 km di salita al 7% di pendenza.
Poco più di dieci chilometri dopo, il gruppo affronterà il secondo GPM, anch'esso di terza categoria, sul Cote de Soreze, 6,2 km al 5,5%. Poi sarà la volta del Pas du Sant, un GPM di seconda categoria da 2,9 km al 10,2%. Infine, una lunga discesa li porterà fino all'arrivo di Carcassonne. Prima della prima salita per i velocisti ci sarà anche la possibilità di conquistare uno Sprint intermedio al chilometro 59,8 a Saint-Felix-Lauragais.
Il Tour de France 2025 sarà visibile in diretta (in chiaro) su Rai 2, con il collegamento previsto - a seconda delle tappe - tra le 14 e le 15. La quindicesima tappa di oggi, domenica 20 luglio, inizierà intorno alle 12.15, con l'arrivo previsto alle 17.08. Frazioni complete disponibili in diretta su Discovery+ ed Eurosport, visibile su Tim Vision, Dazn e Amazon Prime Video.
Leggi tutto: Tour de France, oggi 15esima tappa. Orario, percorso e dove vederla in tv (in chiaro)
(Adnkronos) - Serve un incontro con Vladimir Putin per dare una chance alla pace. Mentre la guerra si avvia a tagliare il traguardo di 3 anni e mezzo, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha proposto un nuovo round di colloqui al presidente della Russia Vladimir Putin con un "incontro al più alto livello" per arrivare a un cessate il fuoco. Il leader di Kiev sollecita un'accelerazione nel dialogo e spinge per colloqui che potrebbero svolgersi già prossima settimana. I nuovi incontri farebbero seguito ai due, fallimentari, avuti a Istanbul tra le due delegazioni, che però non hanno portato a nessun passo avanti significativo verso la fine della guerra.
"Un incontro al più alto livello è necessario per assicurare veramente la pace", ha detto Zelensky nel suo discorso con cui ha annunciato l'intenzione di Kiev a trattare per "scambi di prigionieri, il ritorno dei bambini, la fine delle uccisioni". Zelensky, come fatto già in passato, è pronto a un confronto diretto con il leader del Cremlino per un incontro a livello di leader che sarebbe necessario per assicurare veramente la pace, una pace veramente duratura. "L'Ucraina è pronta per questo incontro", ha ribadito il presidente ucraino rivolgendosi direttamente a Putin, che ha incassato anche l'accordo della Ue sulle nuove sanzioni, e aggiungendo che "si deve fare di tutto per ottenere il cessate il fuoco e i russi devono smettere di scappare dalle decisioni".
L'Ucraina ha già compiuto un passo formale: "Il segretario del consiglio di sicurezza Umerov ha riportato di aver proposto il prossimo incontro con la parte russa per la prossima settimana", ha spiegato il presidente ucraino, "bisogna dare nuovo slancio ai negoziati".
I segnali che continuano ad arrivare dal terreno non evidenziano cambiamenti nel quadro tristemente consolidato. La Russia ha lanciato il suo più grande attacco di sempre contro la città di Pavlohrad, nell'Ucraina orientale, con il coinvolgimento di centinaia di droni kamikaze e missili balistici. Il bombardamento, durato sei ore, è stato il peggiore nella storia della città, ha reso noto il capo della regione di Dnipropetrovsk, Sergey Lysak, precisando che una fabbrica è stata danneggiata, una caserma dei pompieri distrutta e un edificio residenziale di cinque piani colpito.
"Una notte e una mattina infernali per Pavlohrad. L'attacco più intenso alla città. Esplosione dopo esplosione. I terroristi russi l'hanno presa di mira con missili e droni", ha Lisak.
Mentre cerca di tenere vivo il dialogo con Mosca, l'Ucraina continua a ricevere messaggi di sostegno dagli Stati Uniti. L'inversione di rotta dell'amministrazione di Donald Trump sembra consolidarsi. La Camera dei Rappresentanti americana ha infatti approvato a larga maggioranza la prosecuzione degli aiuti militari all'Ucraina, con 353 voti favorevoli e 76 contrari. Il risultato è stato evidenziato su Telegram dal capo dell’Ufficio del Presidente ucraino, Andriy Yermak, mentre il deputato Don Bacon ha confermato la notizia anche sulla piattaforma X. Il disegno di legge, che ora passa al Senato, autorizza l'invio di nuovi armamenti e, se approvato, sarà sottoposto alla firma del presidente.
Durante un incontro con il segretario generale della Nato Mark Rutte, Trump nei giorni scorsi ha annunciato che l’Ucraina riceverà "armi per miliardi di dollari". Il provvedimento, promosso dai senatori Lindsey Graham e Richard Blumenthal e sostenuto da 85 senatori, prevede inoltre la possibilità per il presidente Usa di imporre dazi punitivi di almeno il 500% su importazioni da Paesi come Cina, Brasile e India che mantengano rapporti commerciali con la Russia.
Leggi tutto: Ucraina-Russia, Zelensky a Putin: "Incontro tra leader per la pace"
(Adnkronos) - "Pubblicate tutto". Donald Trump fa 'all in' sul caso degli 'Epstein files'. Il presidente degli Stati Uniti nega qualsiasi coinvolgimento nel caso di Jeffrey Epstein, il finanziere morto suicida in carcere nel 2019 dopo la condanna per reati sessuali e con legami con clienti inseriti in una presunta lista. Con un post sul social Truth, Trump chiede la desecretazione di tutte le testimonianze rilasciate davanti al Grand Jury.
La decisione spetta ad un giudice federale di Manhattain, Richard M. Berman, che prima di adottare un eventuale provvedimento deve consultare tutte le vittime e tutte le persone che sono state coinvolte nell'inchiesta senza essere incriminate. L'iter, quindi, potrebbe rivelarsi particolarmente lungo. Trump, però, intende mandare un segnale dopo l'ultimo articolo del Wall Street Journal, secondo cui il presidente nel 2003 avrebbe inviato una lettera a Epstein con 'particolari' auguri per il 50esimo compleanno.
Il quotidiano ha riportato che Trump avrebbe inviato a Epstein una lettera con il disegno di una donna nuda e un messaggio allusivo: "Buon compleanno – e che ogni giorno sia un altro meraviglioso segreto". Il presidente ha smentito di aver inviato la lettera e ha annunciato una maxicausa da 10 miliardi contro il WSJ, prospettando una battaglia giudiziaria che dovrebbe coinvolgere anche il magnate dei media Rupert Murdoch. In questo quadro, Trump punta a disinnescare il caso:
Intanto, centinaia di dipendenti dell'Fbi hanno setacciato centinaia di migliaia di pagine che formano i famigerati Epstein file per cercare ogni possibile riferimento a Donald Trump e comunicarlo all'attorney generale Pam Bondi. È quanto ha denunciato Dick Durbin, il capogruppo democratico della commissione Giustizia, in una lettera inviata alla ministra della Giustizia, al direttore e vice direttore dell'Fbi, Kash Patel e Dan Bongino.
Nella lettera il democratico afferma che sulla base di "informazioni ricevute dal mio ufficio", risulta che Bondi "ha fatto pressioni sull'Fbi per mobilitare mille suoi agenti della divisione gestione informazioni" per passare all setaccio le 100mila pagine di documenti relativi all'inchiesta sul finanziere, morto suicida nel 2019 in una cella newyorkese dove era rinchiuso con l'accusa di aver creato una rete di traffico sessuale di minori, con una lista di clienti potenti.
L'ordine di Bondi era quello, afferma ancora il democratico, di controllare a tempo di record, garantendo turni su tutte le 24 ore, i documenti per "evidenziare" qualsiasi possibile riferimento a Trump, scrive nella lettera il democratico ricordando che il presidente nel 2002 definiva Epstein "un tipo straordinario" e "divertente" da frequentare, sostenendo che lo conosceva da 15 anni.
"Ci sono molti documenti in cui viene citato il presidente Trump? - chiede nella lettera il senatore a Bondi, Patel e Bongino - se si per favore trasmettetene copia alla commissione Giustizia e all'Ufficio dell'ispettore generale".
Inoltre Durbin chiede alla ministra della Giustizia di chiarire la dichiarazione che lei ha rilasciato in un'intervista lo scorso febbraio in cui diceva che la lista dei clienti di Epstein era "sulla mia scrivania per la revisione". Parole che sono in contrasto con il memorandum da lei rilasciato nelle scorse settimane in cui afferma che da "una sistematica revisione" degli Epstein file questa lista non esisterebbe.
A gettare benzina sul fuoco però ci ha pensato Stacey Williams, ex modella di Sports Illustrated che ha avuto una breve relazione con Jeffrey Epstein, che ha descritto così, parlando con Brianna Keilar della Cnn, il rapporto di Epstein con Donald Trump: "Erano migliori amici". Williams sostiene inoltre che Trump l'abbia molestata una volta nel 1993, ma lui nega l'accusa.
Leggi tutto: Trump e il caso Epstein: "Pubblicate tutto il materiale del Grand Jury"
(Adnkronos) - Ha sedotto oltre 1.600 uomini con parrucche, filtri e la promessa di discrezione, per poi filmarli di nascosto e vendere i video online. Un grave scandalo di violazione della privacy sessuale ha scosso la Cina, innescando un’ondata di indignazione pubblica e facendo emergere profonde lacune nel sistema legale e digitale del Paese. Jiao, 38 anni, conosciuto online come 'Sorella Rossa' ('Sister Hong'), è stato arrestato a Nanchino il 5 luglio con l’accusa di distribuzione di materiale osceno e violazione della privacy. Fingendosi una donna sposata, attirava uomini – spesso eterosessuali in cerca di incontri discreti – e registrava i rapporti nel suo appartamento, chiedendo in cambio beni di consumo come latte, frutta o olio. I video venivano poi venduti tramite un gruppo privato online a 150 yuan (circa 18 euro).
Il caso è esploso negli ultimi giorni, accumulando oltre 200 milioni di visualizzazioni su Weibo, con un’ondata di commenti e 'ammissioni' imbarazzanti. Tra gli episodi più discussi, quello di un uomo soprannominato 'Happy Leather Jacket Guy', identificato in un video e abbandonato dalla fidanzata dopo la diffusione delle immagini. Le autorità hanno avviato un’inchiesta, riconoscendo la gravità e la portata del caso, pur ridimensionando il numero dichiarato di vittime. Intanto, cresce la preoccupazione per i rischi sanitari: alcuni degli uomini coinvolti avrebbero contratto l'Hiv, anche se il collegamento diretto con Jiao non è stato confermato.
La vicenda ha rilanciato il dibattito su consenso digitale, repressione sessuale e tutela della privacy nell’era tecnologica cinese. Secondo esperti legali, l’attuale normativa è inadeguata ad affrontare casi di sorveglianza occulta e diffusione non consensuale di contenuti intimi. Molte vittime non erano consapevoli di essere filmate, e la vergogna ha impedito loro di denunciare. Psicologi evidenziano un clima culturale in cui il tabù sulla sessualità spinge molte persone a cercare esperienze clandestine, rendendole vulnerabili. Il caso "Sorella Rossa", divenuto fenomeno virale tra parodie e contenuti satirici, rappresenta un campanello d'allarme per Pechino, che dovrà riflettere su temi come privacy, educazione sessuale e sicurezza online.
Leggi tutto: Scandalo sessuale in Cina, travestito filmava rapporti con oltre mille uomini
(Adnkronos) - Un orso è stato abbattuto lo scorso 11 luglio nel Parco Nazionale di Yellowstone dopo una serie di episodi ritenuti pericolosi legati alla sua abitudine di cercare e ottenere cibo umano. Lo riporta Abc News, aggiungendo che l’animale è stato soppresso nella zona del Blacktail Deer Creek, nel settore settentrionale del parco, dopo aver danneggiato un campeggio e consumato alimenti correttamente conservati. Era dal 2020 che a Yellowstone non si procedeva all’uccisione di un orso per motivi gestionali.
Secondo il Servizio dei Parchi Nazionali, il primo segnale risale al 7 giugno, quando l’orso aveva distrutto una tenda non occupata. Il comportamento è peggiorato l’11 luglio, quando ha scalato un palo per la conservazione del cibo, ha strappato le borse appese e le ha svuotate. "Anche se è raro che un orso a Yellowstone riesca a ottenere cibo umano, quando accade può diventare rapidamente condizionato e pericoloso - hanno spiegato le autorità - Il comportamento in escalation dell’animale rappresentava una chiara minaccia alla sicurezza dei visitatori".
Tutti i 293 campeggi del parco sono dotati di pali o contenitori anti-orso per custodire il cibo. "Facciamo il possibile per evitare che gli orsi accedano a risorse umane - ha dichiarato Kerry Gunther, responsabile della gestione degli orsi a Yellowstone - Ma a volte un orso riesce a superare le nostre difese. In quei casi, dobbiamo prendere decisioni difficili per tutelare persone e fauna selvatica".
Leggi tutto: Orso abbattuto a Yellowstone, aveva imparato a rubare cibo a campeggiatori
(Adnkronos) - Prima morto, poi vivo. È la clamorosa storia di uomo di 78 anni, che è stato dichiarato clinicamente deceduto dopo un infarto, salvo poi risvegliarsi mezz'ora dopo e chiamare le figlie per rassicurarle. Come riporta il Corriere di Viterbo, nella serata di venerdì l'uomo è stato colpito da un malore a Marica Velca, frazione di Tarquinia, e ha richiesto l'intervento dell'ambulanza.
Sul posto è arrivato anche un elicottero pronto a trasportare l'uomo in ospedale, ma il veicolo è rientrato nella struttura dopo che i tentativi di rianimarlo sono andati a vuoto. Dopo mezz'ora però il 78enne ha aperto gli occhi e ripreso improvvisamente conoscenza, per poi essere trasportato in ambulanza in ospedale per controlli e nuovi accertamenti.
In Paese si è subito gridati al miracolo, ma c'è una spiegazione medica per quanto accaduto. A 'salvare' l'uomo sarebbe stata la "Sindrome di Lazzaro", ovvero la rianimazione spontanea di un individuo che può seguire un arresto cardiaco.
Leggi tutto: Dichiarato morto, si risveglia mezz'ora dopo: uomo salvato dalla "Sindrome di Lazzaro"
(Adnkronos) - Arianna Meloni presente alla fiaccolata per ricordare Paolo Borsellino. "Siamo qui come ogni anno per ricordare Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta che sono stati brutalmente uccisi nella strage di via D’Amelio. Sono un esempio, sono gli eroi del nostro tempo", ha detto all’Adnkronos Meloni, sorella della premier Giorgia, arrivata alla fiaccolata per Paolo Borsellino e gli agenti di scorta uccisi 33 anni fa. “Sono un esempio di coraggio e di dedizione - dice - io credo che il nostro compito sia quello di ricordarli e di raccontare le loro storie alle generazioni future, ai nostri figli e nipoti, sperando che loro facciano altrettanto per altri mille anni. Sono i figli della Nostra nazione”.
“È importante mantenere viva la memoria - dice - per chi ama la propria patria ricordare i suoi figli, le persone, gli esempi da seguire. È importante raccontare alle future generazioni quanto è brutta la mafia e il crimine e quanto ti rende schiavo. E quanto è bella la legalità e la giustizia. Ecco perché siamo qui”.
“Per me e mia sorella la strage Borsellino fu una molla, vedere quelle immagini dolorose. La frase di Antonino Caponnetto ‘E’ tutto finito’ fu una molla per iniziare il nostro percorso politico. Bisognava fare qualcosa e da lì è partito quello che abbiamo fatto. E in questo anno lo abbiamo fatto portando nel cuore questo esempi”.
Leggi tutto: Borsellino, Arianna Meloni: "Lui e la scorta eroi, strage fu molla per me e Giorgia"
(Adnkronos) - Estratta la combinazione vincente del concorso di oggi, sabato 19 luglio, del Superenalotto: 5, 43, 46, 56, 58, 90. Numero Jolly: 23. Numero SuperStar: 54. Nessun '6' né '5+1' al concorso di oggi del Superenalotto. Centrato invece un '5' che vince 177.480,60 euro. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 28,8 milioni di euro.
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima
:- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
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(Adnkronos) - Sequestro di persona. Abbandono. Circonvenzione di incapace e truffa aggravata. Questi i reati per cui la Polizia di Stato ha eseguito l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip su attività investigativa della Procura di Pavia nei confronti di quattro persone, due donne e due uomini, tre residenti nella città ducale e una in Calabria. L'indagine è stata condotta dalla Squadra mobile della questura di Pavia e dal commissariato di Vigevano. La vittima è un uomo poco più che quarantenne. Gli agenti di una volante lo hanno trovato in stato confusionale all'interno di un'abitazione lo scorso mese di novembre, inviata sul luogo su segnalazione di alcuni vicini.
Al momento dell’intervento, la scoperta: all’interno della villa si trovava rinchiuso il suo proprietario, in evidente stato di abbandono, incapace di provvedere a se stesso a causa del suo stato d’infermità psichico e bisognoso di cure appropriate. Alla vista delle forze dell'ordine ha chiesto aiuto, solo in casa e in condizioni precarie, senza acqua calda, riscaldamento e cibo razionato. Inoltre non gli era consentito di uscire ed entrare autonomamente a causa della presenza di una recinzione in filo spinato sul muro perimetrale della villa.
La vittima è stata soccorsa e successivamente ricoverata presso l’Ospedale civile di Vigevano. Partite le indagini, sono emersi gravi indizi di colpevolezza a carico dei quattro soggetti destinatari del provvedimento restrittivo, fatti aggravati dalla relazione domestica. Il sequestro sarebbe durato per quattro anni. Il piano, ordito con ogni probabilità dall'ex compagna, aveva come obiettivo quello di profittarsi del cospicuo patrimonio dell’uomo, vittima vulnerabile, al quale sono state sottratte diverse centinaia di migliaia di euro. Per le quattro persone sono scattate una serie di divieti, tra i quali quello di avvicinamento alla vittima e di comunicazione con qualsiasi mezzo con la stessa, nonché il loro assoggettamento al dispositivo del braccialetto elettronico.
(Adnkronos) - L'Ucraina ha proposto alla Russia un nuovo round di colloqui di pace per la prossima settimana. Lo ha annunciato Volodymyr Zelensky nel suo discorso della sera. "Il segretario del consiglio di sicurezza Umerov ha riportato di aver proposto il prossimo incontro con la parte russa per la prossima settimana - ha detto il presidente ucraino - bisogna dare nuovo slancio ai negoziati".
"Un incontro al più alto livello è necessario per assicurare veramente la pace", ha sottolineato Zelensky. A giugno si sono avuti due incontri successivi tra le delegazioni russa e ucraina a Istanbul durante i quali non si sono fatti passi avanti verso il cessate il fuoco.
"Scambi di prigionieri, il ritorno dei bambini, la fine delle uccisioni. E un incontro a livello di leader è necessario per assicurare veramente la pace, una pace veramente duratura. L'Ucraina è pronta per questo incontro", ha detto ancora Zelensky, aggiungendo che "si deve fare di tutto per ottenere il cessate il fuoco e i russi devono smettere di scappare dalle decisioni".
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(Adnkronos) - La procura di Milano indaga il sindaco Sala "per il reato di fare l'amministratore" e attraverso l'inchiesta che sta terremotando la giunta comunale esprime un "desiderio di supplenza per una politica urbanistica su cui non concorda, ma che così riesce a orientare". È netta la posizione dell'ex sindaco Pd di Lodi, Simone Uggetti. "Data la mia storia personale - dice all'Adnkronos - posso spingere sull'acceleratore".
Era maggio 2016, il governo era guidato dall'allora segretario Pd Matteo Renzi, quando Uggetti venne arrestato e portato a San Vittore con l'accusa di turbativa d'asta per aver manipolato un bando da 5mila euro per la gestione delle piscine estive. Dieci giorni in carcere, quasi un mese ai domiciliari, una carriera politica finita (si dimise nell'agosto) e una nube su di lui che non si dissipò del tutto fino al giugno 2023, quando venne assolto nel processo di appello bis. Una storia giudiziaria che ne ha fatto, suo malgrado, un simbolo dei rischi che corre un amministratore pubblico, a prescindere dal colore politico. Rimasto iscritto al Pd, Uggetti lo ricorda in ogni occasione e dall'interno richiama il suo partito a posizioni garantiste. Lo ha fatto quando l'anno scorso venne arrestato il governatore della Liguria Giovanni Toti e a maggior ragione lo fa ora, che a essere indagato (senza richiesta di misure cautelari) è un sindaco di centrosinistra.
Sui reati contestati a Sala l'ex sindaco di Lodi non nasconde la sua perplessità. "Per quel che ho letto nelle chat apparse sulla stampa, di fatto ha avuto delle interlocuzioni di lavoro, dei rapporti naturali e fisiologici".
"È normale che un architetto importante (Stefano Boeri, anche lui indagato, ndr) parli con il sindaco e che il sindaco parli con l'assessore (Giancarlo Tancredi, per cui la procura ha chiesto i domiciliari, ndr) e forse con il presidente della commissione Paesaggio (Giuseppe Marinoni, per cui è stato chiesto il carcere, ndr). L'inchiesta ha forse scoperto che esistono delle relazioni sociali? È un'inchiesta sociologica? Nel caso esistono ottime facoltà di sociologia a Milano", commenta sarcastico Uggetti, sfidando "i presunti moralisti: sarebbe molto interessante vedere intercettati per anni i loro telefoni...".
Impossibile per l'ex sindaco di Lodi non empatizzare con chi guida Palazzo Marino. "Non solo per l'aspetto giudiziario, mi rivedo anche nelle reazioni dei partiti", dice all'Adnkronos. All'epoca del suo arresto furono durissimi gli attacchi dell'M5s (Luigi Di Maio se ne scusò pubblicamente anni dopo). "Per i 5 Stelle il garantismo è una malattia", osserva, non stupito dalle critiche rivolte in questi giorni a Sala dai pentastellati. Bolla invece come "incredibili e pazzesche" le prese di posizione di alcuni esponenti del centrodestra, in primis il presidente del Senato, Ignazio La Russa.
Critiche arrivate dalla seconda carica dello Stato che - secondo l'ex sindaco dem - avrebbero forse dovuto accelerare una 'difesa' di Sala da parte del Pd. "Per mio temperamento, io sarei stato più rapido, ma meglio tardi che mai". E alla fine, nonostante "timori e tentennamenti", la presa di posizione è stata "adeguata nei confronti del sindaco e dell'amministrazione. Questo è l'importante". Certo - aggiunge Uggetti, che al Pd non fa mai sconti - "nel mio partito ideale ci potrebbero essere delle dichiarazioni precedenti al via libera della segretaria".
Su un altro punto l'ex sindaco di Lodi non concorda con la linea dem: "Io non credo che questo sia il momento per avviare una riflessione sulle politiche urbanistiche. È evidente che il prezzo delle case a Milano sia un problema da affrontare, ma non c'entra nulla con l'inchiesta. Aprire un dibattito adesso rischierebbe di mischiare pericolosamente i piani". Consigli a Sala, invece, Uggetti non si sente di darne. "Non ne ha bisogno. Ha coraggio e un mandato dei cittadini, sono sicuro che continuerà sulla sua strada, anche con maggiore determinazione di prima".
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