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Anthony Hopkins prova la maschera viso di Kim Kardashian ed è subito... Hannibal Lecter

01 Agosto 2025
Anthony Hopkins e Hannibal Lecter

(Adnkronos) - Un tuffo nel passato... i cinefili non possono che apprezzare. Anthony Hopkins si è reso protagonista di uno sketch esilarante in cui prova la nuova maschera viso firmata 'Skims', il brand di Kim Kardashian, e ha colto l'occasione per omaggiare, a modo suo, uno dei suoi personaggi più iconici: Hannibal Lecter.  

Con la maschera addosso e un suono animalesco che non lascia dubbi. Hopkins ha rievocato 'Il silenzio degli innocenti', facendo venire (o tornare) i brividi e forse... qualche risata. "Ciao Kim, mi sento già 10 anni più giovane", scherza l'attore 87enne prima di citare una battuta cult del film del 1991 rivolte al personaggio interpretato da Jodie Foster: "[...] mangiai il suo fegato con un bel piatto di fave e un buon Chianti". E nella didascalia scrive: "Grazie Kim, non avere paura di venire a cena da noi". 

 

Il web è impazzito. Kardashian e il suo brand "non avrebbero potuto chiedere di meglio", si legge tra i commenti sotto al post. Tra gli utenti del web c'è chi sostiene che il nuovo prodotto di 'Skims' sia "una versione beauty della maschera di Hannibal Lecter".  

"Marketing geniale", sottolinea qualcuno. Si... degno di un colpo di scena da Oscar.  

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Fondazione Fiera Milano, Bozzetti: "Fase cruciale, ci attendono sfide e opportunità"

01 Agosto 2025
Giovanni Bozzetti

(Adnkronos) - Si è insediato oggi il nuovo Consiglio generale di Fondazione Fiera Milano, guidato da Giovanni Bozzetti, che ha assunto il ruolo di presidente come da delibera n. XII/1075 del Consiglio regionale del 25 luglio scorso. Giovanni Bozzetti, classe 1967, è un manager con una lunga esperienza sia nel settore pubblico che privato. Ha ricoperto incarichi apicali in numerose aziende di rilevanza nazionale e internazionale, tra cui società quotate, dimostrando una solida competenza nei processi di governance aziendale e sviluppo internazionale. Ha ricoperto ruoli importanti anche nella Pubblica Amministrazione, già Assessore del Comune di Milano e di Regione Lombardia, Consigliere del Presidente del Senato e Consigliere del Ministro della Difesa. Esperto di marketing strategico e processi di internazionalizzazione è autore di pubblicazioni sui temi della valorizzazione del territorio e delle relazioni economiche internazionali.  

Insignito dell’Ambrogino d’Oro nel 2006, è professore universitario presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. “Desidero innanzitutto ringraziare il presidente Attilio Fontana, la Giunta e il Consiglio regionale della Lombardia, così come il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, per la fiducia che mi è stata accordata - afferma Bozzetti -. Un ringraziamento va anche a tutti gli stakeholder coinvolti, che saranno un punto di riferimento fondamentale durante il mio mandato, in una prospettiva sistemica che includerà tutte le realtà territoriali: industriali, commerciali, artigianali, agricole, cooperative, associative, insieme alle risorse umane, parte sostanziale e insostituibile di ogni impresa”.  

Fondazione Fiera Milano, prosegue il neo presidente, "svolge un ruolo strategico per lo sviluppo del territorio, della città e dell’intero sistema economico e sociale lombardo, con ricadute significative anche a livello nazionale. Ci attende una fase cruciale, segnata da sfide complesse ma anche da straordinarie opportunità: dalle Olimpiadi, fino alla realizzazione dell’immobile destinato a ospitare il nuovo centro di produzione della Rai. La Fondazione è un ente solido, con risultati finanziari positivi, pronto a rafforzare ulteriormente il proprio ruolo di azionista attivo e propositivo di Fiera Milano, a proseguire nel sostegno al terzo settore e a valorizzare il proprio patrimonio. Insieme al Consiglio Generale, al Comitato Esecutivo e a tutte le persone che già operano all’interno della Fondazione, affronteremo questo percorso con passione, impegno e senso di responsabilità”. 

“Voglio esprimere le mie più sincere congratulazioni a Giovanni Bozzetti per la sua nomina - commenta Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia -. Sono certo che, grazie alla sua vasta esperienza e alla sua competenza, saprà portare avanti con successo il lavoro di questa istituzione fondamentale per il nostro territorio. Fondazione Fiera Milano si è affermata in questi ultimi anni come prezioso presidio istituzionale capace di accompagnare e rafforzare le strategie di Comune e Regione. Di questo ringrazio la governance uscente. Oggi Fondazione rappresenta un patrimonio strategico per Lombardia e per l’intero sistema economico nazionale, e sono sicuro che sotto la guida di Bozzetti continuerà a essere un punto di riferimento per lo sviluppo, l’innovazione e la crescita della nostra regione”. 

Fondazione Fiera Milano, aggiunge il sindaco Sala, "è un partner e un interlocutore strategico per la città. A livello locale, nazionale e internazionale, stiamo attraversando un periodo denso di sfide da affrontare e di opportunità da concretizzare, a cominciare da quelle offerte dalle prossime Olimpiadi e Paralimpiadi invernali. In questo contesto, Fondazione Fiera Milano è chiamata a dare un contributo importante in termini di competenza, pragmatismo e lungimiranza nell'interesse della città e del Paese. Auguro, quindi, buon lavoro al presidente Bozzetti, ai vicepresidenti Corritore e Pierrakea e a tutti i membri del Consiglio generale appena insediati. Sono certo che avremo modo di collaborare in maniera proficua e responsabile, valorizzando anche le tante realtà produttive e associative che fanno del nostro territorio un punto di riferimento in Italia e nel mondo”. 

Contestualmente alla nomina del presidente, sono stati nominati i due vicepresidenti, Davide Corritore e Vasiliki Pierrakea. Insieme a loro fanno parte del nuovo Consiglio generale di Fondazione Fiera Milano: Luca Bader, Umberto Bertolasi, Alvise Biffi, Giovanni Ciceri, Giuseppe Attilio Dadda, Massimo Dal Checco, Francesco De Lucchi, Giovanni Deleo, Andrea Dellabianca, Camilla Doni, Marcello Doniselli, Pietro Gagliardi, Giovanni Mantegazza, Giulia Martinelli, Raffaello Napoleone, Maria Luigia Partipilo, Guido Reggiani, Domenico Riga, Daniele Ripamonti, Flavio Sangalli, Raffaella Sella, Donato Valente, Stefano Venturi. Il collegio dei revisori è composto da: Andrea Bignami (presidente), Marco Manzoli e Alessandro Crosti. Revisori supplenti: Vittorio Grazi, Mauro Milillo e Alberto Regazzini. La nomina del Consiglio generale avrà la durata di tre anni. Durante la riunione del Consiglio generale presieduta dal neopresidente Giovanni Bozzetti sono stati nominati gli altri sei componenti (oltre al Presidente e ai due vice presidenti) del Comitato Esecutivo: Luca Bader, Alvise Biffi, Andrea Dellabianca, Massimo Dal Checco, Giulia Martinelli e Domenico Riga. 

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Ferlaino (Socialcom): "Ue negativa per 75% italiani, a Meloni la fiducia anche di chi non la vota"

01 Agosto 2025
Luca Ferlaino - YouTube

(Adnkronos) - Arriva un nuovo episodio di 'Un Altro Pianeta', il podcast prodotto da Simple Communication e condotto da Hoara Borselli. Questa volta, sotto i riflettori c’è Luca Ferlaino, il fondatore di Web Agency SocialCom Italia, un vero esperto che si muove tra aziende, politica e numeri. Ferlaino apre subito con una verità scomoda: uno studio della sua SocialCom rivela che ben il 75% degli italiani vede l'Unione Europea in modo negativo, una sfiducia che pare non faccia altro che aumentare da quando Donald Trump è salito alla Casa Bianca.  

Passando alla politica italiana: qui la fiducia latita, è un dato di fatto. Eppure, una cosa c'è ancora: la speranza. E i social network lo dimostrano. Se prima erano Salvini e Conte (soprattutto col Covid e il Reddito di Cittadinanza) a far sognare la gente, oggi, secondo Ferlaino, è Giorgia Meloni a tenere banco: la Presidente del Consiglio - spiega - riesce a essere "Giorgia" anche sui social, e questo la rende vicina alla gente. Talmente vicina che, pure chi non la vota, difficilmente mette in discussione le sue capacità. Insomma, la gente ha speranza in chi la rappresenta, perché sa che la politica decide la sua vita, anche se delle istituzioni, in fondo, si fida poco. 

E a proposito di cosa finisce in pasto all'opinione pubblica, Ferlaino sottolinea: “Invece di combattere ogni singola fake news l’informazione dovrebbe proprio impedire che certe cose vengano pubblicate”. L'esempio di quelle immagini degli "amanti al concerto dei Coldplay" è chiarissimo: a volte, il problema non è correggere, ma proprio non diffondere. Infine, un tuffo nel passato con una storia curiosa sul calcio: quando il Napoli comprò Maradona. Ferlaino racconta che il contratto di Maradona fu depositato in ritardo ma che la Federcalcio chiuse un occhio perché far venire a giocare il calciatore più forte del mondo era un vantaggio troppo grande per mettersi a fare storie. E poi l’aneddoto: quando Maradona arrivò in Italia volle mangiare a tutti i costi il tartufo. Tutti i ristoranti di lusso di Capri si chiamarono e, alla fine, Maradona ebbe quello che aveva chiesto. 

 

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Eleonora Boi morsa da uno squalo, come sta: "Il giorno più brutto della mia vita"

01 Agosto 2025
Eleonora Boi - fotogramma/ipa

(Adnkronos) - "È stato il giorno più brutto della mia vita". Così Eleonora Boi rompe il silenzio e torna sui social per descrivere il drammatico episodio avvenuto in spiaggia a Porto Rico, dove è stata morsa alla coscia da uno squalo. La giornalista sportiva, moglie del cestista Danilo Gallinari, e in dolce attesa del loro secondo figlio, ha rassicurato i follower: "Io e il mio bambino stiamo bene".  

La 39enne è in condizioni stabili, ha ricevuto cure immediate ed è stata trasferita al Centro medico di Rio Piedras per ulteriori accertamenti. "Forse aveva ragione mia nonna Nella quando diceva 'su mari esti traitori'. Non avrei mai pensato che avrei potuto essere attaccata da uno squalo e per giunta mentre mi trovavo vicino alla riva e in una spiaggia super affollata", si legge nel post condiviso su Instagram a corredo di un selfie scattato direttamente dal letto d'ospedale.  

 

Boi mantiene un tono ironico: "Sono stata soccorsa prontamente e l’intervento chirurgico per rimettere a posto la mia povera gamba mangiucchiata è andato bene. Ora devo solo riprendermi dal grandissimo spavento e provare a perdonare il grande amico che mi ha tradito. Per quanto riguarda lo squalo avrà presto notizie dai miei legali", ha aggiunto.  

Un ringraziamento speciale è andato al marito Danilo per non averla lasciata da sola nemmeno un minuto: "Nonostante abbia sposato Fantozzi-Boi mi ha dato tutto il suo amore e tanto coraggio, oggi si è pure scampato il concerto di Bad Bunny ma non si deve illudere è solo per poco", ha scherzato. 

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Mal di testa in vacanza, esperta: "Altitudine e cambio clima possono scatenarlo"

01 Agosto 2025
Mal di testa in vacanza, esperta:

(Adnkronos) - Il primo giorno di vacanza potrebbe avere come compagno di viaggio il mal di testa, soprattutto in chi tende a soffrire di questo disturbo. Niente di allarmante, ma gli sbalzi di temperatura, il cambiamento di altitudine e, soprattutto, di abitudini, come dormire troppo o troppo poco, sono tutti fattori scatenanti per il mal di testa perché "abbiamo una centralina nel nostro cervello, l'ipotalamo, che misura tutte le variazioni sia all'interno del nostro corpo che nell'ambiente intorno a noi. Quando ci sono variazioni brusche, specie in chi soffre già di emicrania durante l'anno, anche solo nel weekend, il sistema si attiva e parte l'attacco". Così Sabina Cevoli, responsabile Centro cefalee - Irccs Istituto delle Scienze neurologiche di Bologna, spiega all'Adnkronos Salute il motivo dello spiacevole cerchio alla testa che può colpire proprio quando si stacca dallo stress quotidiano. 

"I climi estremi, troppo caldo o troppo freddo, ma soprattutto il troppo caldo" del mare o di mete esotiche, "possono scatenare il mal di testa, specie se non si beve in modo adeguato e ci si disidrata - avverte Cevoli - Per questo, specie d'estate", è importante "non saltare i pasti e bere tanta acqua, che è fondamentale per la salute, ma anche per il mal di testa". Per chi invece ama le altezze, "dobbiamo distinguere l'altissima montagna come fattore scatenante dell'attacco di emicrania dalla 'cefalea da montagna', che si manifesta però oltre i 3mila metri, quindi ad altitudini molto elevate, per un abbassamento della pressione dell'ossigeno" nel sangue. "Sono due cose diverse - chiarisce la neurologa - La cefalea da montagna è proprio specifica e va curata come tale", mentre "in chi soffre ogni tanto di emicrania l'alta quota può scatenare un attacco che va trattato come gli altri" che si manifestano durante l'anno.  

Certo, "il rilassarsi dopo uno stress e il cambio delle abitudini scatenano l'emicrania, però - osserva Cevoli - bisogna essere un pochino predisposti. In genere questo disturbo" si presenta anche in vacanza "nelle persone che soffrono già di mal di testa e di emicrania nel weekend, nel cambio delle abitudini, nelle donne, con le mestruazioni: in queste persone che hanno una cefalea ricorrente, ma anche non frequente, questi fattori ambientali possono funzionare come elementi scatenanti". 

Un discorso diverso invece vale per chi di solito non soffre di mal di testa e ha un attacco di emicrania, per "la prima volta, quando è in montagna. Potrebbe trattarsi, ad esempio, di una crisi ipertensiva e se persiste - raccomanda l'esperta - è improntate rivolgersi al medico". In ogni caso, è fondamentale non stravolgere i ritmi quotidiani: "Dormire troppo, il digiuno, arrivare tardi a colazione, saltare il caffè o prendere alle 12 l'espresso che di solito si beve alle 8 del mattino - elenca Cevoli - sono tutte condizioni che mettono in allerta l'ipotalamo, con meccanismi diversi, come l'astinenza di caffeina nel caso dell'espresso", e la testa lo fa notare.  

Insomma, "anche se si è in vacanza - rimarca la neurologa - per evitare l'emicrania basta non stravolgere le abitudini e, nel caso si presentasse, non diamo colpa alle cervicali", spesso chiamate in causa a sproposito dato che "l'emicrania - ricorda Cevoli - parte spesso dalla nuca e dal collo". Piuttosto "idratiamoci, non esageriamo con il sonno" e, se si presenta il cerchio alla tesata, "prendiamo l'analgesico che di solito ci dà sollievo e riposiamoci". 

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Più voli e tariffe più basse nel nuovo bando aerei Sardegna

01 Agosto 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATALa Giunta Todde approva nuovo modello di continuità territoriale...

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Sorpresa Ronaldo, porta una torta al... cuoco dell'Al Nassr

01 Agosto 2025
Ronaldo e il cuoco dell

(Adnkronos) - Cristiano Ronaldo e una torta per il... cuoco. L'attaccante portoghese, che è rimasto all'Al Nassr dopo aver rinnovato il suo contratto, ha voluto sorprendere uno dei membri dello staff del club saudita in occasione del suo compleanno. Mentre l'uomo era al lavoro, Ronaldo è entrato nella mensa con una torta in mano e accompagnato da una fisarmonica e dagli applausi a tempo di musica dei suoi compagni. 

Il cuoco è rimasto sorpreso e commosso dal gesto del portoghese, che lo ha salutato con un abbraccio caloroso augurandogli buon compleanno. Poi l'uomo ha soffiato sulle candeline, troppo grandi però per riuscire a spegnerle, provocando così le risate della sala. 

Il contratto di Cristiano Ronaldo, 40 anni compiuti lo scorso febbraio, con l'Al Nassr sarebbe scaduto lo scorso 30 giugno, ma la decisione di rinnovare era stata già annunciata dallo stesso Ronaldo, sebbene il percorso non sia stato lineare. Ronaldo aveva infatti scritto sui social media "il capitolo è finito" dopo l'ultima partita di campionato dell'Al Nassr il mese scorso, alimentando le speculazioni su un suo possibile addio al club di Riad. 

Poi però aveva smentito ogni voce di mercato: "Praticamente non cambierà nulla, resto all'Al Nassr. Non è importante per me partecipare al Mondiale per Club, conta solo la Nazionale. Ci sono stati molti contatti comunque con le squadre che vi partecipano, ho ricevuto tanti inviti, alcuni significativi e altri no, ma non ci andrò". 

 

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Lasciano il figlio di 10 anni in aeroporto: "Noi partiamo"

01 Agosto 2025
Un aeroporto

(Adnkronos) - La vacanza non può aspettare, i genitori lasciano il figlio di 10 anni in aeroporto per non perdere il volo. E' successo a Barcellona, in un terminal dell'aeroporto El Prat, come racconta l'emittente Antena 3. Il ragazzino, a quanto pare, era sprovvisto di documenti necessari per salire a bordo dell'aereo con mamma e papà. I genitori, però, non hanno rinunciato al viaggio. Il piano? Si parte lo stesso e il bambino resta a terra, in attesa dell'arrivo di un parente. L'episodio è stato ripreso in un video pubblicato anche sui social. 

Il ragazzino, secondo la ricostruzione, non aveva un visto da abbinare al passaporto. Un'addetta dell'aeroporto, che ha assistito alla scena, ha chiesto l'intervento delle forze dell'ordine. Gli agenti hanno bloccato la coppia, che era intenzionata a partire con l'altro figlio. "La polizia ha portato i genitori in un commissariato di zona, dove era stato condotto il bambino di 10 anni. Per loro era tutto normale. Per e per la polizia, ovviamente, no", le parole dell'addetta dello scalo. 

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In un libro la storia della Costa Smeralda e dell'Aga Khan

01 Agosto 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAFarinelli racconta il sogno del principe scomparso a febbraio...

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Allevatore morto a Siligo, nessuna ferita sul cadavere

01 Agosto 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAProcura di Sassari dispone autopsia sul corpo di Ciriaco Gusai...

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Migranti, Meloni a Istanbul: "Combattere i trafficanti e sostenere la Libia"

01 Agosto 2025
Giorgia Meloni (Afp)

(Adnkronos) - La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si è recata oggi a Istanbul dove ha avuto un incontro trilaterale con il presidente della Repubblica di Turchia, Recep Tayyip Erdoğan, e con il primo ministro del Governo di Unità nazionale libico, Abdulhameed Mohamed Dabaiba. Nel corso dell’incontro - riferisce una nota di Palazzo Chigi - i tre leader hanno discusso il rafforzamento della cooperazione per rispondere alle sfide comuni, a partire da quella della gestione dei flussi migratori.  

Ricordando gli eccellenti risultati raggiunti in questo ambito con la Turchia, la premier ha sottolineato l’opportunità di valorizzare le lezioni apprese applicandole anche per il sostegno all’azione del Governo di Unità nazionale libico in ambito migratorio. In questo quadro, Meloni ha discusso con i suoi interlocutori una serie di linee d’azione per combattere le reti criminali internazionali di trafficanti di esseri umani, migliorare la prevenzione dei movimenti irregolari e sostenere la Libia nella gestione della pressione migratoria cui è sottoposta. 

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Delitto di Gemona, madre di Alessandro Venier: "Ho fatto una cosa mostruosa"

01 Agosto 2025
Carabinieri, immagine di repertorio (Fotogramma)

(Adnkronos) - Ha confessato Lorena Venier, infermiera di Gemona del Friuli in provincia di Udine, accusata di omicidio per la morte del figlio Alessandro, trovato a pezzi dentro un bidone nella cantina della sua casa. La donna avrebbe ammesso le proprie responsabilità di fronte al pubblico ministero nell'interrogatorio di ieri. Al momento resta ignoto il movente del brutale omicidio del 35 enne, che da pochi mesi era diventato papà di una bambina.  

Nel pomeriggio è atteso l'interrogatorio della compagna dell'uomo, che al momento è nel carcere di Trieste.  

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Zambelli al giudice: "Io innocente, vittima di persecuzione politica"

01 Agosto 2025
La Corte di Appello di Roma (Ipa)

(Adnkronos) - “Sono innocente, sono vittima di una persecuzione politica”. Lo ha detto la deputata brasiliana Carla Zambelli, arrestata il 29 luglio scorso a Roma, nel corso dell’interrogatorio di garanzia presso la Corte di Appello capitolina. La difesa, l’avvocato Angelo Alessandro Sammarco, ha chiesto la scarcerazione della sua assistita, presente oggi in aula. La decisione dei giudici è attesa nei prossimi giorni. “Per noi la procedura dell’accusa contestata in Brasile nei suoi confronti non è regolare”, afferma il penalista. 

Fuori dall’aula era presente il padre di Zambelli, che si è detto “molto preoccupato” per lo stato di salute di sua figlia. “E’ stata operata recentemente alla testa. Deve assumere nove pasticche al giorno”. L’uomo, 77 anni, era in casa quando è entrata la polizia nell’appartamento nel quartiere Aurelio a Roma per arrestare la figlia. “C’è un mandato di arresto per lei in Brasile e per questo è scappata qui in Italia. Con un altro governo in Brasile non sarebbe successo”.  

La deputata brasiliana di origini italiane era ricercata dall'Interpol per una condanna a dieci anni di carcere in Brasile. Zambelli, membro del partito dell'ex presidente Jair Bolsonaro, ha la cittadinanza italiana ed è stata condannata in Brasile per l'hackeraggio del sistema informatico del Consiglio nazionale di giustizia (Cnj). 

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Citomegalovirus in gravidanza, studio spiega perché può colpire donne immuni

01 Agosto 2025
Citomegalovirus in gravidanza, studio spiega perché può colpire donne immuni

(Adnkronos) - Perché l'infezione fetale da citomegalovirus (Cmv) può verificarsi anche in donne apparentemente immuni? La risposta arriva dallo studio Child, uno dei più ampi condotti a livello internazionale sul tema, che ha analizzato circa 10mila gravidanze, nell'ambito di un finanziamento della Fondazione regionale per la ricerca biomedica (Frrb). La ricerca, guidata dalla Fondazione Irccs Policlinico San Matteo di Pavia, in collaborazione con altri 10 ospedali della Lombardia, ha indagato sulla minaccia Cvm, uno dei principali responsabili di sordità congenita e ritardi dello sviluppo psicomotorio nei neonati, che può colpire il feto anche quando la madre è già entrata in contatto con il virus prima della gravidanza.  

Il citomegalovirus - ricordano dal San Matteo - è un virus comune e spesso silente, che resta latente nell'organismo per tutta la vita. Tuttavia, può riattivarsi in situazioni di debolezza immunitaria, come nei pazienti trapiantati o durante la gravidanza. L'infezione congenita colpisce circa 1 neonato su 150, con complicanze permanenti in 1 caso su 6. "Sapevamo che, nelle donne non immuni che sviluppano un'infezione da Cmv durante la gravidanza - illustra Daniele Lilleri, microbiologo del Policlinico San Matteo e primo autore dello studio - il rischio di trasmissione al feto è elevato (circa 30-40%), mentre è molto più basso (meno del 3%) in quelle già immuni. Ma non era chiaro cosa succedesse nei rari casi in cui l'infezione colpisce comunque il feto". 

Lo studio, di prossima pubblicazione su 'Lancet Microbiology', dimostra che, in alcune donne già entrate in contatto con il Cmv prima della gravidanza, la risposta immunitaria non è ancora del tutto sviluppata. "In particolare - spiegano Fausto Baldanti, direttore Sc Microbiologia e virologia e Lilleri - è presente un numero ridotto di linfociti T della memoria, fondamentali per una risposta rapida ed efficace: gli anticorpi neutralizzanti, da soli, non sono sufficienti a proteggere il feto nei casi di infezione congenita; gli anticorpi materni mostrano una minore capacità di attivare le cellule Natural killer, decisive nel contrasto al virus". Grazie alla nuova ricerca, "per la prima volta vengono identificati con precisione i difetti immunologici che permettono l'infezione del feto anche in donne apparentemente protette. Un risultato fondamentale - conclude la nota - non solo per migliorare la diagnosi e la prevenzione in gravidanza, ma anche per guidare lo sviluppo di vaccini efficaci contro il Cmv". Lo studio, infatti, identifica le caratteristiche della risposta immunitaria che un vaccino dovrebbe sviluppare per prevenire l'infezione del feto. 

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Ia, potenzia ma non rimpiazza: il nuovo volto del talento in 5 sfide del lavoro che cambia

01 Agosto 2025
Ia, potenzia ma non rimpiazza: il nuovo volto del talento in 5 sfide del lavoro che cambia

(Adnkronos) - L’accelerazione tecnologica che ha investito il mondo del lavoro negli ultimi anni non è solo un'opportunità: è una sfida sistemica. Secondo il Future of Jobs Report 2025 del World Economic Forum, entro il 2030 il 39% delle competenze lavorative subirà cambiamenti radicali o diventerà obsoleto. Eppure, nonostante questo scenario trasformativo, quasi 4 aziende su 10 non hanno una strategia chiara per affrontare il divario di competenze. Un disallineamento pericoloso e mentre l’intelligenza artificiale, l’automazione e i big data ridisegnano ruoli e funzioni, resta indietro un elemento cruciale: la cultura organizzativa. Molte organizzazioni faticano a conoscere e valorizzare le competenze reali delle proprie persone. Nel contesto di una digitalizzazione crescente, la narrazione dominante tende infatti a promuovere un’immagine dell’intelligenza artificiale come mezzo per creare dipendenti 'super efficienti' e privi di difetti. 

“La vera rivoluzione non è far diventare le persone 'perfette', ma renderle più consapevoli, libere di sbagliare, ascoltate e guidate da una leadership che sa evolversi. Non superuomini digitali, ma professionisti umani, con punti di forza e margini di miglioramento reali”, afferma Giacomo Marchiori, founder di Talentware, piattaforma fondata insieme a Ismet Balihodzic e Andrea Raimondo che permette di gestire un'organizzazione tramite un approccio skill-based, migliorando la talent retention, il decision-making e la performance aziendale. 

Concetto pienamente condiviso anche da Alessandro Castelli, Senior Hr Lead, Business e Mental Coach, che vanta una lunga esperienza sia in ambito aziendale sia nella consulenza strategica per la gestione e la valorizzazione delle persone. Castelli sottolinea “che lavorare sullo sviluppo delle persone e delle competenze non possa più essere un’iniziativa spot: servono percorsi e alleanze che uniscano aziende, consulenti, accademie e business school, rafforzati da linguaggi capaci di parlare davvero ai giovani, come per esempio lo sport, per costruire un ecosistema culturale capace di far arrivare questi messaggi in modo autentico e generare cambiamento”. Una visione che mette al centro la persona in un mondo sempre più tech-driven. “Il ruolo dell’intelligenza artificiale nelle Hr non è quello di trasformare le persone in superuomini, ma di aiutarle a esprimere il proprio potenziale, valorizzando i loro punti di forza, i margini di miglioramento e le competenze spesso inespresse”, prosegue Marchiori. 

Alla base di questa visione, Talentware illustra cinque leve strategiche della trasformazione culturale oggi imprescindibili per affrontare il cambiamento innovativo in atto.  

1. Ascolto reale (non solo 'attivo'). Molte aziende dichiarano di ascoltare, ma mancano strumenti concreti e continuativi. Il risultato? Giovani in stage che non ricevono feedback, manager che arrivano ai confronti con approcci poco data-driven perché non hanno strumenti adeguati per raccogliere i dati chiave sul dipendente. L’ascolto diventa un esercizio formale, svuotato di efficacia. “Ascoltare davvero - commenta Alessandro Castelli - significa dare continuità alla voce delle persone, non limitarsi a un sondaggio una volta all’anno senza poi mettere in atto azioni concrete”.  

2. Errore come crescita, non stigma. In Italia c’è ancora troppa paura di sbagliare, anche ai livelli manageriali. Questo frena le scelte innovative, mentre altri paesi europei (ad esempio, Francia, Spagna, Nordics) sperimentano con coraggio soluzioni tech.Serve cambiare mindset: l’errore è parte del progresso. Non sbaglia chi rischia, sbaglia chi resta fermo. La vera innovazione nasce da una cultura che accetta l’incertezza come terreno fertile per apprendere, migliorare e crescere. È tempo che anche i nostri manager si sentano autorizzati a sperimentare, senza dover prima chiedere 'permesso al passato'. 

3. Leadership: più umana, grazie alla tecnologia. Un vero leader oggi delega all’Ai i compiti ripetitivi e si dedica a ciò che conta davvero: ascoltare, motivare, formare. Tecnologia non per sostituire, ma per liberare il potenziale umano. Affidare all’Ai i task operativi non è una perdita di controllo, ma un guadagno di tempo e visione. È in quel tempo riconquistato che la leadership può tornare ad essere relazione, fiducia, cura delle persone. L’Ai gestisce i dati, il leader coltiva il senso. 

4. Accademie, formare per il lavoro reale. Le università chiedono visibilità sulle competenze richieste dalle aziende. È il momento di collaborare per costruire corsi aggiornati e coerenti. Meno teoria, più impatto concreto dal primo giorno di lavoro. Le imprese hanno il dovere di essere trasparenti sui bisogni reali, e le accademie la responsabilità di adattare la formazione. Serve un nuovo patto formativo, basato su competenze tangibili, esperienze pratiche e dialogo costante. Il futuro del lavoro comincia in aula, ma solo se l’aula parla il linguaggio del lavoro. 

5. Lo sport come leva Hr. Non è solo una metafora, ma una scuola concreta di soft skill: resilienza, concentrazione, spirito di squadra. Integrare sport e cultura organizzativa aiuta ad attrarre, motivare e trattenere le nuove generazioni, soprattutto in un mondo del lavoro sempre più fluido.  

La vera sfida, dunque, è costruire un’architettura culturale condivisa, che parta dalle persone ma sia guidata dall’intera organizzazione, fino ai vertici. 

“La trasformazione non si affronta con iniziative spot. Serve un ecosistema culturale che sappia ascoltare, dare senso all’errore, aggiornare la leadership e parlare con i giovani in modo autentico,” avverte Castelli.  

“Questa evoluzione deve coinvolgere tanto i leader di oggi quanto quelli di domani: significa aiutare i giovani a costruire la propria identità professionale e di leadership, in un contesto che sappia davvero valorizzare competenze e relazioni. Senza questa visione integrata, rischiamo che l’innovazione tecnologica diventi un acceleratore di alienazione”, conclude. 

 

 

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Ballando con le stelle, Andrea Delogu entra ufficialmente nel cast: la scelta del maestro

01 Agosto 2025
Milly Carlucci e Andrea Delogu - Instagram

(Adnkronos) - Quando Ballando con le stelle chiama... Andrea Delogu risponde. Il dance show condotto da Milly Carlucci si sta preparando per la nuova edizione in partenza in autunno e piano piano, sta svelando i nomi dei nuovi concorrenti che si metteranno alla prova davanti alla giuria.  

Dopo l'annuncio di Maurizio Ferrini, primo concorrente ufficiale, Ballando con le stelle ha svelato il nome del secondo concorrente: la conduttrice Rai, che a giudicare dal video condiviso sui social, non vede l'ora di vestire i panni da ballerina.  

 

Lo sketch tra Andrea Delogu e Milly Carlucci è tutto da ridere. La conduttrice riceve una chiamata inaspettata proprio da Milly, o meglio, dalla sua imitatrice, l'attrice Giulia Vecchio. Delogu accetta con entusiasmo la proposta di entrare nel cast.  

“Ti offro il ballerino più bello, il ballerino più sensuale di tutti: Paolo Belli”, dice Milly. Andrea, sorpresa, replica: “Ma Paolo non balla, Milly...”. La risposta?: “Ma senti chi parla, perché tu balli tesoro?”. L'avventura in sala prove può ufficialmente cominciare.  

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Katy Perry e Justin Trudeau, cena a lume di candela a Montreal per due cuori (appena) single

01 Agosto 2025
Katy Perry e Justin Trudeau - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Katy Perry e Justin Trudeau. La coppia che non ti aspetti, eppure… la superstar della musica pop e l’ex ministro canadese sono stati avvistati a cena in un ristorante di lusso a Montreal.  

A lanciare la notizia è stato TMZ, che ha pubblicato foto e video dei due mentre chiacchierano a un tavolo per due. La complicità non sfugge agli occhi dei paparazzi. Katy e Justin hanno cenato a ‘Le Violon’, locale di alta cucina dello chef Danny Smiles, nel quartiere Plateau. Dopo, una passeggiatina (romantica) nel parco Mount Royal.  

Insomma, niente è stato confermato. Ma le immagini fanno chiacchierare. Alla fine, entrambi sono tornati single da poco, quindi le tempistiche pareggiano i conti. Trudeau ha annunciato la separazione dalla moglie Sophie nel 2023, dopo 18 anni di matrimonio. Per Katy Perry, invece, il divorzio è fresco. La popstar infatti ha chiuso da poche settimane una lunga relazione con l’attore Orlando Bloom, da cui ha avuto una figlia Daisy Dove, nata nel 2020. Anche se, a quanto pare, la coppia si è lasciata in modo amichevole proprio per il bene del frutto del loro amore. 

Justin ha 53 anni e Katy 40, ma la differenza d’età tra i due sembra soltanto un numero. C’è chi attraverso le foto ha cercato di intuire i contenuti della conversazione fatta durante la cena, a base di cocktail e aragosta. Oltre alla sintonia personale, non mancherebbe anche quella politica. Justin ha guidato per dieci anni il Canada con il Partito Liberale e Perry è impegnata in battaglie sociali negli Stati Uniti. Ed entrambi si sono schierati a favore di cause progressiste come i diritti LGBTQ+ e il controllo delle armi.  

Per ora, sembra solo una cena. Ma nel gossip mai dire mai. 

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Benedetta Rossi: "Operata alla tiroide, ora sto bene"

01 Agosto 2025
Benedetta Rossi, foto postata nel profilo ufficiale di

(Adnkronos) - Benedetta Rossi, la cuoca conduttrice di 'Fatto in casa da Benedetta' ha informato i suoi oltre 5 milioni di follower di aver subito un intervento alla tiroide. Postando una foto che la ritrae in un letto d'ospedale con un vistoso cerotto sul collo, Benedetta ha voluto tranquillizzare i fan, spiegando di stare bene e di essere già tornata a casa, sottolineando l'importanza della prevenzione: "Ciao a tutti! Eccomi qui - ha scritto accanto alla foto - un po' acciaccata e con un bel cerotto sul collo, ma sto bene. Vi racconto sempre tutto, anche se, questa volta lo faccio con un po' di ritardo, semplicemente perché non vi volevo far preoccupare. Lunedì scorso ho affrontato un intervento chirurgico. Da qualche settimana avevo scoperto di avere un brutto nodulo alla tiroide e per questo mi sono dovuta operare. L'operazione è riuscita senza complicazioni, io sto bene e sono già a casa", ha aggiunto. 

"Innanzitutto - ha proseguito - ci tengo a ringraziare il personale medico e ospedaliero per il loro straordinario lavoro e per la loro grande professionalità e umanità. Quello che ho fatto, è un tipo di intervento un po' delicato, che coinvolge in parte anche le corde vocali, quindi in questi giorni facevo fatica a parlare, ma adesso la voce sta tornando. Ora dovrò tenere questo cerotto per un po', riposare e recuperare le energie. Per fortuna sono circondata dall'affetto della mia famiglia e di tutte le persone che mi vogliono bene, questo mi aiuta tantissimo. Dopo questa esperienza, mi permetto di darvi un consiglio: cerchiamo sempre di trovare il tempo per fare controlli regolari, è importantissimo. Un abbraccio grande e ci vediamo presto", ha concluso.  

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Da adv producer a ville di lusso in Indonesia, la storia di Francesca Rizzo

01 Agosto 2025
Da adv producer a ville di lusso in Indonesia, la storia di Francesca Rizzo

(Adnkronos) - Dalla carriera di adv producer alle ville di lusso in Indonesia. E’ questa la storia professionale di Francesca Rizzo, romana, classe 1977. “Nel 2016 - racconta all’Adnkronos/Labitalia - ho lasciato un lavoro di successo presso una famosa concessionaria di pubblicità di reti televisive, dove lavoravo come adv producer, per inseguire la mia voglia di libertà e dedicarmi al flipping immobiliare”.  

Nel 2019 fonda, insieme al marito Michele Porinelli, un’accademia per insegnare alle persone a fare investimenti immobiliari. “Raccontavo le mie giornate di lavoro sui social - afferma - pian piano le persone si sono fatte avanti, chiedendoci consigli su come operare nel settore. Non avevamo mai pensato che una passione potesse trasformarsi in un vero e proprio lavoro di consulenza”. Nel 2020 arriva il salto definitivo: la coppia lascia l’Italia e si trasferisce a Dubai. Lo scoppio della pandemia, però, complica i loro piani; attendono quindi la riapertura dei confini di Bali, loro meta definitiva, vivendo in Kenya. “Trasferirsi all’estero è un atto di coraggio, non una fuga. Non esiste un cambiamento vero senza passare per un momento di disorientamento”, confessa Francesca. 

Dal 2021 Francesca e Michele sono alla guida di Bali Holiday Properties, società che realizza ville di lusso per affitti brevi. “Abbiamo iniziato con una villa, oggi siamo a 30 e puntiamo al centinaio entro il 2028”. Ma la strada non è stata facile: “Ho dovuto lavorare il doppio per essere ascoltata. La bellezza di Bali ti accoglie, ma il contesto lavorativo è ancora fortemente maschile. Ho imparato che essere straniera e donna è una doppia sfida, ma anche una grande opportunità di crescita”. Per superare il senso di isolamento, Francesca crea Bali Talks: “Un podcast che dà voce a storie di espatriati, viaggiatori, scrittori e imprenditori. Condividere le esperienze mi ha aiutato a ritrovare energia e motivazione. Bali non è solo un’isola da sogno. E’ un mix di modernità, tradizione e qualità della vita. Qui ho trovato il mio posto nel mondo”. 

 

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Porti, Latrofa (AdSP MTCS): "Cantieri, energia, ZLS e personale le priorità del mandato"

01 Agosto 2025
Porti, Latrofa (AdSP MTCS):

(Adnkronos) - “Ho presentato cinque punti che saranno le linee di questo mandato, o perlomeno del primo anno, a partire dal completamento delle opere pubbliche in corso, soprattutto a Civitavecchia e Fiumicino, molte delle quali legate a scadenze del Pnrr che richiedono grande attenzione sui cantieri. Poi la transizione energetica, con il cold ironing a Civitavecchia, progetto prioritario a livello nazionale con impatto positivo per il porto e la comunità. Massima attenzione anche all'attuazione della ZLS (Zona Logistica Semplificata), procedimento in corso con la Regione Lazio, che può diventare un'opportunità importante di semplificazione e sviluppo per le imprese che operano nell’ambito portuale, con la realizzazione di uno sportello unico e la promozione delle aree retroportuali. Un focus importante sarà riservato alla struttura interna dell’ente, al personale dell’AdSP che sarà protagonista degli obiettivi futuri: nascerà un nuovo ufficio dedicato all’intercettazione dei fondi di bandi nazionali, e all'individuazione delle best practice da applicare ai nostri tre porti.” Lo ha dichiarato Latrofa, nuovo Commissario Straordinario dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, che governa i porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, in occasione della conferenza stampa di presentazione delle linee guida del proprio mandato, presso la Sala Comitato dell'AdSP, a Molo Vespucci. 

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Porti: Adsp Mtcs, Latrofa illustra linee guida del suo mandato

01 Agosto 2025
Porti: Adsp Mtcs, Latrofa illustra linee guida del suo mandato

(Adnkronos) - Si è tenuta oggi presso la sede dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale la prima conferenza stampa di Raffaele Latrofa, neo Commissario Straordinario dell’AdSP e designato Presidente per il prossimo quadriennio, in attesa della conclusione dell’iter parlamentare. Nel corso dell’incontro, Latrofa ha illustrato le linee strategiche del suo mandato alla guida dei porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, definendole "una sfida entusiasmante e di grande responsabilità istituzionale, che affronto con determinazione, spirito di servizio e ascolto del territorio". 

"In questa fase iniziale da Commissario – ha dichiarato – assicurerò piena continuità amministrativa, ma allo stesso tempo darò subito avvio a un metodo di lavoro improntato all’efficienza, al gioco di squadra e al confronto costruttivo con tutti i soggetti coinvolti. L’Autorità ha davanti a sé sfide complesse ma decisive: dobbiamo trasformarle in opportunità di crescita sostenibile e sviluppo strategico." 

Le 5 priorità del mandato, ha spiegato Latrofa, sono: 1.Completamento delle opere infrastrutturali già finanziate, in particolare a Civitavecchia e nel nuovo porto commerciale di Fiumicino; 2. Transizione energetica e sostenibilità ambientale, con il cold ironing, la riconversione dell’area Enel per il dopo carbone e lo sviluppo della darsena Mare Nostrum; 3. Attuazione della Zona Logistica Semplificata (ZLS) del Lazio, con sportello unico e promozione delle aree retroportuali; 4. Intermodalità e connessione ferroviaria dei tre porti; 5.Riorganizzazione interna e semplificazione amministrativa, con digitalizzazione dei processi e valorizzazione del personale. 

Il Commissario ha peraltro individuato alcune azioni prioritarie sulle quali si concentrerà sin da subito. Si parte con lo snellimento dei procedimenti amministrativi: “Il primo dovere di un’Autorità è quello di funzionare bene, con tempi certi e regole chiare. In questi giorni ho iniziato una ricognizione approfondita dei procedimenti pendenti: l’obiettivo è di velocizzare le pratiche, semplificare i flussi, evitare duplicazioni, e garantire efficienza e trasparenza all’azione amministrativa.” 

Latrofa ha quindi indicato la volontà di una accelerazione delle opere infrastrutturali: “Molti interventi sono stati finanziati, alcuni sono in fase progettuale, altri in corso, altri hanno avuto fisiologici rallentamenti. Metterò tutta la mia esperienza in materia per supportare i bravi tecnici dell’Autorità. Vorrei attivare un tavolo permanente con i Rup e i tecnici per monitorare lo stato di avanzamento di ogni opera, intervenire sulle criticità, e rendere cantierabili tutti i progetti strategici.” 

Necessario poi costruire una nuova relazione con il territorio: “Ho iniziato a incontrare le istituzioni locali, la Capitaneria di Porto, e continuerò con gli operatori economici e i rappresentanti delle forze sociali. La mia idea è quella di un’Autorità che non cali dall’alto le decisioni, ma che sia un punto di raccordo tra sviluppo economico, tutela ambientale, legalità e diritti del lavoro. I porti sono il cuore pulsante di territori interi, non semplici recinti doganali.” 

Altro focus, il potenziamento della struttura interna dell’ente: “Il vero capitale dell’AdSP sono i suoi dipendenti. Ho voluto incontrarli tutti insieme nel mio secondo giorno, perché nessun cambiamento è possibile senza il loro contributo. Ho già dato mandato di avviare una ricognizione sulle competenze presenti e sui bisogni formativi. Serve una macchina snella ma solida, capace di reggere le sfide della transizione ecologica, digitale e logistica.” Latrofa punta anche a una nuova unità per la progettazione europea e l’innovazione: “Proporrò la creazione di un ufficio interamente dedicato all’intercettazione dei fondi europei, alla replicazione delle best practices internazionali e al coordinamento dei progetti su energia, sostenibilità e digitalizzazione. L’AdSP deve diventare protagonista nel contesto portuale mediterraneo ed europeo.” 

"Lavoreremo – ha dichiarato Latrofa - per rendere il sistema portuale del Lazio un nodo competitivo nel Mediterraneo, in grado di attrarre investimenti, creare lavoro di qualità e generare sviluppo per i territori. Civitavecchia sarà il porto energetico e crocieristico della capitale, Fiumicino la porta logistica complementare, Gaeta un polo commerciale dinamico e integrato." "Credo profondamente nel valore del dialogo istituzionale e dell’ascolto dei territori. I porti non sono recinti chiusi: sono infrastrutture pubbliche, devono essere parte della vita delle città. Per questo da subito incontrerò i Sindaci, la Regione, i sindacati, gli operatori e tutti i soggetti coinvolti, con l’obiettivo di costruire insieme un progetto condiviso." 

"Considero ogni opinione, anche la più severa, come un segnale di attaccamento alla propria comunità. È lo stesso sentimento – ha concluso Raffaele Latrofa - che ho sempre avuto per la mia città, e che oggi porto con me in questa nuova responsabilità. Sono qui per lavorare con serietà, dialogare con tutti e dare il massimo per i tre porti che mi sono stati affidati." 

“Sono stato nominato come Commissario Straordinario, ma ho ben chiaro che ogni giorno che vivrò in questo ruolo dovrà essere preparatorio per una gestione ordinaria forte, autorevole, innovativa. Il sistema portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale - ha concluso - ha tutte le carte in regola per tornare a essere strategico nel panorama nazionale. Per farlo dobbiamo lavorare insieme. Con responsabilità. Con verità. Con coraggio.” 

La conferenza si è chiusa con l’impegno del Commissario a rendere pubblici, entro l’autunno, i primi risultati concreti dell’attività svolta e una relazione dettagliata sulle opere in corso e le prospettive di sviluppo per ciascun porto del sistema. 

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"Mio padre invalido al 100%, ma gli negano indennità di accompagno": la denuncia

01 Agosto 2025
(Ipa)

(Adnkronos) - Può un anziano invalido al 100%, non autosufficiente e con gravi difficoltà motorie,  sentirsi dire per tre volte di fila che non ha diritto all'accompagno? È la domanda che si pone Riccardo Rondelli, che ha deciso di raccontare all'Adnkronos la vicenda personale che riguarda il padre di 86 anni al centro di un caso che definisce "un'ingiustizia". "Vorrei sapere se altri cittadini si trovano nelle sue stesse condizioni - sottolinea -. Siamo infatti passati da una situazione in cui, magari, l’accompagno veniva elargito con estrema facilità alla situazione odierna, dove invece viene riconosciuto solo se l’anziano staziona a letto. Poco importa se non è in grado di lavarsi, assumere la terapia farmaceutica, andare in bagno autonomamente, prepararsi da mangiare".  

Carte alla mano, infatti, Rondelli ritiene il rifiuto dell'indennità "incomprensibile". L'uomo nell'ultimo nell'esame obiettivo della Commissione medica dell'Inps, viene descritto infatti con una deambulazione limitata: "Deambulazione autonoma con ricerca di appoggio, passaggi posturali autonomi lievemente difficoltati", si legge nel documento, in cui si certifica anche che l'anziano "indossa catetere vescicale a permanenza con contenitore posizionato in regione addominale di sinistra" e "ode con difficoltà la normale voce di conversazione nonostante protesi acustiche". Nel certificato medico viene messo nero su bianco che si tratta di un paziente "non autosufficiente": "Mio padre non può stare solo. Tanto più che anche mia madre è invalida e le sue condizioni stanno peggiorando e infatti - aggiunge con poco ottimismo - stiamo preparando la pratica per la richiesta di accompagno anche per lei". 

"La prima volta abbiamo fatto la domanda di accompagno per mio padre all'incirca tre anni fa e ci è stata rifiutata, poi l'abbiamo rifatta e ci è stata ancora rifiutata, l'abbiamo ripresentata a giugno, ma nonostante mio padre si sia nel frattempo aggravato, è stato rifiutato ancora l'accompagno per pagare una persona che possa badare a lui - osserva Rondelli - Cosa che facciamo da tempo io e mia sorella: mandiamo una persona tre volte a settimana, quando non va lei andiamo noi perché i nostri genitori non possono stare soli, hanno bisogno tutti i giorni di qualcuno". Rondelli si sente vittima di un'ingiustizia di fronte alla quale è pronto a presentare ricorso: "Io e mio padre abbiamo sempre lavorato, pagato le tasse, siamo persone oneste, gente normale, ma di fronte a una situazione del genere cascano davvero le braccia". (di Sara Di Sciullo) 

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