(Adnkronos) - Doppio caso Var in Inter-Udinese. Il posticipo di Serie A è stato fin qui 'movimentato' da un paio di casi al centro del dibattito. Il primo, a metà della prima frazione, con il rigore assegnato ai friulani dall'arbitro Marchetti dopo revisione al Var di un tocco di mano in area di Dumfries. La curiosità? Al momento dell'annuncio del direttore di gara, l'audio Var ha smesso di funzionare per qualche secondo. E dunque, la comunicazione a San Siro non si è sentita. Un problema poi risolto, con penalty confermato e trasformato da Davis per il momentaneo 1-1.
Nella ripresa, un'altra situazione rivista al monitor da Marchetti sul 2-2 di Dimarco. In questo caso, rete annullata dopo check per fuorigioco di Thuram a inizio azione. Stavolta, con annuncio regolare. E audio funzionante.
(Adnkronos) - Piove sul bagnato per la Ferrari nel Gp d'Olanda di oggi, domenica 31 agosto. Dopo i due ritiri di Charles Leclerc e Lewis Hamilton arriva anche la penalizzazione di 5 posizioni in griglia per il pilota britannico della Rossa, che sconterà nel prossimo Gp d'Italia a Monza, non avendo terminato la gara olandese "per aver infranto regime di bandiera gialla nel giro di ricognizione prima dello schieramento in griglia pre-partenza", secondo quanto deciso dai commissari al termine del Gp d'Olanda.
Leggi tutto: Incubo Ferrari, Hamilton penalizzato di 5 posizioni a Monza. Cos'è successo
(Adnkronos) - Occasione clamorosa sciupata da Kean in Torino-Fiorentina. Nel corso della partita, poi terminata 0-0, il centravanti viola Moise Kean è stato protagonista in negativo. Come? Divorandosi, letteralmente, il gol dell'anno. Al 72', il centravanti ha sciupato da due passi un'occasione colossale: sul colpo di testa di Gosens, il centravanti viola si è trovato il pallone del vantaggio sulla testa, a porta vuota. L'ex Juve non è però riuscito a trovare l'impatto giusto con il pallone, forse perché in corsa, e ha dunque deviato sopra la traversa.
Nell'incredulità dei tifosi viola arrivati all'Olimpico Grande Torino. E tra gli sguardi increduli della panchina, in primis del tecnico Stefano Pioli. Una situazione inusuale per Kean, che proprio ieri ha firmato il rinnovo di contratto con i toscani.
Leggi tutto: Torino-Fiorentina, il gol pazzesco sbagliato da Kean: palla alta a porta vuota
(Adnkronos) - 'Il Mago del Cremlino', presentato in concorso al Festival del cinema di Venezia, è per il regista Olivier Assayas una denuncia della deriva della politica di oggi, "della cortina fumogena dietro cui si nasconde: cinica, ingannevole e tossica" e "contro cui non abbiamo ancora trovato una risposta". A Jude Law il regista ha chiesto di appropriarsi del personaggio" di Vladimir Putin, senza apparire proprio come lui, per lasciare spazio a "quello che la sua figura rappresenta intellettualmente e storicamente".
Anche la scelta dell'inglese parlato da Jude Law/Vladimir Putin, e da tutti gli altri personaggi al Cremlino e dintorni, sembra voler indicare una presa di distanza dalla cronaca specifica dai primi anni Novanta al 2014 in Russia, per raccontare i nuovi strumenti del potere e "l'alleanza fra il premoderno, vale a dire violenza e forza brutale, e il postmoderno, il teatro, Internet, la costruzione di una realtà parallela", nelle parole di Giuliano da Empoli, l'autore del libro di cui il film è un adattamento. L'esperimento nato in Russia alla fine degli anni Novanta "è ora dappertutto".
Vadia Baranov, modellato sull'ideologo del Cremlino Vladislav Surkov nei primi anni Dieci del Duemila, interpretato da Paul Dano, spiega nel film la costruzione del putinismo e la trasformazione della Russia con il consolidarsi del potere di Putin. Esordisce, studente di teatro, alle feste scatenate nella Mosca dell'inizio degli anni Novanta, diventa produttore di successo alla televisione di Stato che in pochi giorni diventa privata, e poi spin doctor del nuovo Presidente russo, con l'aiuto e il conforto di buone letture. Contrariamente a quello che racconta il film, il Mago del Cremlino Surkov continua a concedere interviste - fra le ultime all'Express in Francia pochi mesi fa - in cui prevede la continua espansione della Russia in ogni direzione", a canali Telegram russi in cui ribadisce la sua convinzione che "l'Ucraina è una entità artificiale politica".
Se l'intento del film, accolto da un lunghissimo applauso del pubblico al Lido di Venezia, è quella di denunciare "i nuovi strumenti del potere", il racconto si articola in un compendio ben confezionato di quello che è accaduto dopo il crollo dell'Unione sovietica fino all'annessione della Crimea e l'operazione russa nel Donbass, nel 2014, operazione di cui Surkov è stato il promotore. Il film ripercorre gli eventi principali registrati in Russia fino a quel momento. Ma senza una voce alternativa a quella del Cremlino che pure in Russia c'è stata. I pochi contraddittori al ricordo di Surkov/Baranov/Danov sono affidati all'oligarca poi caduto in disgrazia Boris Berezovsky, un paio di battute all'ex campione di scacchi diventato oppositore, Garry Kasparov, in esilio da tempo, e altrettante del personaggio fittizio di Ksenia, la compagna di Surkov.
La creatività e il disordine a Mosca dei primi anni Novanta, l'ascesa degli oligarchi, il decadimento di Boris Eltsin ("che i russi continuavano ad amare ma avevano smesso di stimare"), la scelta a tavolino dell'allora oscuro direttore dell'Fsb Vladimir Putin da parte di Berezovsky che credeva, sbagliandosi, di poterlo controllare, la guerra in Cecenia ("Non voglio fare la finta guerra che fanno gli americani, non voglio il Premio Nobel per la pace", dice Putin, senza nessun accenno nel film agli abusi contro i civili durante e dopo l'operazione e agli attivisti, diversi dei quali uccisi, che li hanno denunciati), la popolarità crescente di Putin, l'inciampo del Kursk, quando il Presidente rimane nella sua residenza a Sochi a fare sci d'acqua e grigliate, invece che precipitarsi a consolare i familiari dei marinai a bordo del sottomarino nucleare inabissato o quantomeno a coordinare le operazioni di soccorso.
Viene ripercorso il controllo delle televisioni da parte del Cremlino, l'arresto di Mikhail Khodorkovsky (a cui nel film viene dato un altro nome), lo scrittore Limonov e i suoi Nashbol, forze alternative cooptate dal Mago per "gestire la rabbia" dei russi non allineati e controllarla, l'appropriazione delle risorse del Paese ("dobbiamo prendere il controllo di tutto e metterlo a disposizione della popolazione russa", dice Putin/Jude Law, senza nessun accenno di nessuno alle ricchezze accumulate da lui e dal suo entourage già nei primi anni Novanta a San Pietroburgo, ben prima della sua ascesa politica). Si parla della Rivoluzione arancione in Ucraina, delle accuse rivolte a Berezovsky per il suo ruolo di finanziatore delle proteste.
C'è la fabbrica dei troll di Evgheny Prigozhin (non bisogna intervenire sul web con la geopolitica, ma con l'idiozia, con le ossessioni degli occidentali, generare il caos, amplificare quindi le voci chi è contro i vaccini, chi contro l'aborto, o la caccia). Giochiamo con i loro cervelli, e ci facciamo anche scoprire. Per far capire che "la Russia controlla il mondo moderno". Un ultimo tè fra Baranov/Surkov e Berezovsky in un albergo di Londra, con battuta sul polonio, poco prima che l'oligarca, che aveva protetto Aleksandr Litvinenko, ucciso davvero dal polonio in una tazza di tè in un albergo di Londra sei anni e qualche mese prima in una operazione dei servizi russi, morisse in un apparente suicidio nel bagno della sua residenza in Inghilterra, dove era costretto in esilio dopo il ripudio da parte di Putin.
Il film ripercorre la cooptazione di tutti i leader di gruppi marginali, dai motociclisti 'Lupi della notte', agli ortodossi radicali, dagli ultrà dello Spartak a nostalgici comunisti, di nuovo, "per assorbire la rabbia" ed evitare che l'arrivo anche in Russia di 'rivoluzioni colorate'. L'unico accenno all'opposizione, nel film, è per spiegare il motivo della loro mancata cooptazione: perché il ridicolo che evocavano, secondo Baranov, avrebbe dato ancora più forza al putinismo. Non un cenno a Boris Nemtsov, Vladimir Kara-Murza, Aleksei Navalny, alle proteste nelle città. Lo scontro si esaurisce in quello fra Putin e Berezovsky. L'opposione viene riassunta con le Pussy Riot e la loro performance nella Cattedrale di Cristo il salvatore ("in altri tempi sarei stato come loro", dice Baranov/Surkov, che riesce a imporre i Daft Punk al coro della polizia russa alla cerimonia inaugurale dei Giochi olimpici di Sochi, superando le obiezioni di Igor Sechin, ex segretario di Putin all'Fsb poi diventato patron di Rosneft. "Il Kitsch è l'unico modo che abbiamo per parlare al mondo".
"Siete voi i veri patrioti russi", dice poi, per incoraggiare l'impresa della "Maidan al contrario", affidata ai vari Aleksandr Zaldostanov, leader dei biker e avanguardia del Cremlino nel Donbass. "Il peggio è che avevo contribuito a riempire Mosca di uomini della forza", il pentimento tardivo del Mago. "Non salverai la tua anima", risponde Ksenia, unico elemento femminile del film, che per Assayas incarna la libertà e quello che all'inizio degli anni Novanta la Russia avrebbe invece potuto diventare e non è diventata. Il film non risparmia i cliché: i giovani rampanti che da un giorno all'altro passano dalla bici del nonno alla Bentley blindata. Il perenne bisogno della Russia di uomini forti. La cinica costruzione del potere putiniana, l'impiego di nuovi strumenti, associata a molti altri antichi, è chiara nel "Mago del Cremlino". Meno gli abusi e la repressione in atto già nella prima fase del putinismo di cui invece il film non parla. Come se il male di questo potere non fosse stato preannunciato. (di Simona Poidomani)
(Adnkronos) - Colpo dl torneo? Carlos Alcaraz regala magie agli US Open 2025. Nella sfida degli ottavi di finale contro il francese Arthur Rinderknech, lo spagnolo confeziona un prodigio che lascia a bocca aperta il pubblico e stordisce l'avversario.
Nel quarto game del primo set, il numero 2 del mondo vince un confronto ravvicinato con un capolavoro. La risposta di Rinderknech mette in difficoltà l'iberico, che tira fuori il coniglio dal cilindro: demivolee dietro la schiena, il colpo a sorpresa diventa un passante che inchioda Rinderknech e vale il punto.
Leggi tutto: Alcaraz, magia agli US Open. Il colpo geniale contro Rinderknech
(Adnkronos) - Piero Pelù ha trasformato il suo passaggio alla 82esima Mostra del Cinema di Venezia in un appello. Durante la sfilata per il premio Filming Italy Award, il rocker ha sventolato la bandiera arcobaleno della pace, lanciando un chiaro messaggio davanti ai flash dei fotografi. Nei prossimi giorni Pelù sarà ancora tra i protagonisti della Mostra, quando presenterà in anteprima nella sezione Fuori Concorso ‘Piero Pelù. Rumore dentro’ (titolo internazionale: ‘Noise Inside. Don't call me a Rock Star’). Diretto da Francesco Fei, il docufilm è un racconto intimo e senza filtri su un capitolo cruciale nella vita dell'icona del rock italiano.
Leggi tutto: Mostra Venezia, Piero Pelù sul red carpet con la bandiera della pace
(Adnkronos) - Parola d'ordine? Solidità. La Juve passa anche a Marassi contro il Genoa e vola a punteggio pieno in campionato dopo il successo 0-1 contro la squadra di Vieira. Decide un colpo di testa di Vlahovic, entrato a gara in corso, nella ripresa. I bianconeri affiancano così Roma, Napoli e Cremonese in testa alla Serie A, in attesa delle altre sfide della seconda giornata. Tudor può cominciare a sorridere.
Avvio di studio per le due squadre. Nei minuti iniziali, vince l'intensità in mezzo al campo e per la prima vera occasione della partita serve il 26': Ellertsson trova spazio in area e ci prova col sinistro, respinge Di Gregorio. La Juve fatica a trovare spazi e rompe il ghiaccio a un soffio dall'intervallo: i bianconeri si fanno vedere dalle parti di Leali un paio di volte, tra il 40' e il 42'. Di mezzo c'è sempre Yildiz. Il turco prima apparecchia in area per Gatti, che gira di sinistro e trova una risposta prodigiosa di Leali. Poi ci prova con un bel sinistro in diagonale: il portiere rossoblù respinge e il pallone arriva sul destro di David, che spara alto da due passi. Zero a zero al termine della prima frazione, ma Juve che chiude in crescendo.
La ripresa inizia con uno sprint della squadra di Vieira. I rossoblù accelerano e in ripartenza arrivano alla conclusione con Ellertsson. Il tiro del centrocampista viene murata da Joao Mario. La Juve attende e Tudor prova a cambiare le cose con una tripla sostituzione: al 63', dentro Koopmeiners, Kostic e Vlahovic per Locatelli, Joao Mario e David. Mossa vincente, perché al 72' i bianconeri la sbloccano proprio con i nuovi entrati. Angolo di Kostic, colpo di testa di Vlahovic e 0-1. Nel finale, c'è da segnalare un'altra occasione per il serbo, che ci prova a botta sicura con il sinistro a una manciata di minuti dalla fine. Mura Masini. Proprio il centrocampista è il protagonista del recupero: nell'ultimo dei 5 minuti concessi da Chiffi, colpisce la traversa e fa tremare Marassi. Poi, il triplice fischio. Il guizzo di Vlahovic, ancora entrato a gara in corso, è un segnale. Il serbo c'è. E alla Juve potrebbe far comodo.
Leggi tutto: Genoa-Juve 0-1: Vlahovic lancia i bianconeri in testa alla classifica
(Adnkronos) - La Juve torna in campo in Serie A e oggi, domenica 31 agosto, sfoggia a Marassi contro il Genoa la seconda maglia per la stagione 2025-26. Una divisa atipica per i bianconeri, che punta sull'azzurro perché ispirata all'estate italiana e alle acque cristalline che bagnano la penisola. Un kit particolare (che presenta anche tocchi di giallo per richiamare gli alberi di limoni) e che in queste ore sta facendo molto discutere i tifosi sui social. Su X, per esempio, qualche sostenitore bianconero scrive: "Da vecchio tifoso Juve, completo maglia-pantaloncini inguardabile. Cosa siamo la copia sbiadita della Lazio?".
Qualcun altro prova a usare l'ironia: "Bella questa maglia della Juventus, mio nonno aveva un pigiama simile". Altri, più tradizionalisti, riducono il discorso all'ideologia: "La maglia non è brutta, solamente non è da Juve".
Leggi tutto: Juve, tifosi 'in rivolta' contro la seconda maglia sui social: "Sembriamo la Lazio"
(Adnkronos) - ''L'Italia sta facendo una politica di dumping fiscale''. Lo ha dichiarato il primo ministro francese Francois Bayrou rispondendo ai giornalisti a una settimana dal voto di fiducia al suo governo fissato per l'8 settembre. Esprimendosi contro il ''nomadismo fiscale'', il premier ha quindi affermato che in Francia ''abbiamo permesso che il debito si accumulasse" e che ''il denaro destinato ad attori economici stranieri non irrigherà il Paese". Come esempio positivo ha invece citato il Giappone, dove il debito "è detenuto al 99% dai giapponesi".
Bayrou ha citato l'Italia come esempio di Paese che attua una politica di dumping fiscale per mettere in guardia i francesi da provvedimenti destinati ''ai più ricchi'' che potrebbero ''trasferirsi'' con la residenza fiscale ''dove è più conveniente'' per pagare meno tasse. Perché, ha detto il premier francese, ''ormai c'è una specie di nomadismo fiscale e ci si trasferisce dove conviene di più''.
Replica al premier francese Marco Osnato, deputato Fdi e presidente della commissione Finanze a Montecitorio. "Io credo che l'Italia subisca il dumping fiscale - commenta all'Adnkronos - I più grandi gruppi industriali italiani purtroppo hanno sedi legali o fiscali in Olanda, in Lussemburgo, in Inghilterra che non è più in Europa. E questo la dice lunga su come l'europeismo che tanto ci viene decantato come la soluzione ai nostri problemi talvolta diventa anche il contrario di una soluzione, diventa il problema. Mentre mi sembra che questa dichiarazione dimostri come ancora una volta un certo tipo di sinistra francese si riveli tutt'altro che europeista".
"Vediamo invece come reagirà la sinistra italiana che storicamente è sempre molto vicina a questo tipo di politica francese - chiosa il parlamentare - Vediamo se anche stavolta darà ragione più all'ideologia che all'interesse nazionale. Detto questo noi siamo invece impegnati a cercare di valorizzare sicuramente l'economia italiana in un contesto certamente europeo-mondiale e siamo anche molto attenti a recuperare i tanti soldi del risparmio degli italiani che purtroppo finiscono, come per la raccolta della previdenza complementare, in investimenti stranieri. Anche ed indubbiamente per politiche fiscali del passato che non sono state attrattive e che noi stiamo cercando di modificare anzi certamente stiamo modificando", conclude.
(Adnkronos) - ''L'Italia sta facendo una politica di dumping fiscale''. Lo ha dichiarato il primo ministro francese Francois Bayrou rispondendo ai giornalisti a una settimana dal voto di fiducia al suo governo fissato per l'8 settembre. Esprimendosi contro il ''nomadismo fiscale'', il premier ha quindi affermato che in Francia ''abbiamo permesso che il debito si accumulasse" e che ''il denaro destinato ad attori economici stranieri non irrigherà il Paese". Come esempio positivo ha invece citato il Giappone, dove il debito "è detenuto al 99% dai giapponesi".
(Adnkronos) - Aggredita una troupe di 'Fuori dal Coro' al Quarticciolo a Roma. "Da quanto tempo denunciamo che quella è una zona fuori controllo? Da quanto raccontiamo che lì comandano gli immigrati spacciatori? Poi nei giorni scorsi un immigrato compra crack al Quarticciolo e va a stuprare donne nel vicino parco. Noi andiamo a raccontare la situazione e scopriamo che nonostante le denunce e le promesse non è cambiato nulla. Al Quarticciolo comandano sempre i delinquenti. Che aspetta il governo a fare qualcosa? Mobilitare l’esercito? Militarizzare la zona? Ministro Piantedosi faccia quello che serve ma lo faccia… intanto domenica 7 settembre vedrete le immagini a 'Fuori dal Coro'". Lo scrive su X Mario Giordano della trasmissione Mediaset.
Leggi tutto: Roma, Mario Giordano: "Aggredita troupe 'Fuori dal Coro' al Quarticciolo"
(Adnkronos) - Un uomo è morto dopo essere precipitato a terra con il parapendio a Monte Carpinaccio, nel comune di Firenzuola, nel Fiorentino. L'incidente è avvenuto poco dopo le 14. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando di Firenze, distaccamento di Barberino del Mugello e del distaccamento di Monghidoro del comando di Bologna. Il personale sanitario, con squadre di terra ed elisoccorso, un volta giunto sul posto non ha potuto far altro che constatare il decesso dell'uomo.
Leggi tutto: Firenze, precipita con il parapendio: si schianta e muore su Monte Carpinaccio
(Adnkronos) - "Sono stupito e sconcertato dagli attacchi di Fratelli d’Italia contro Donatella Di Cesare, filosofa, pacifista e femminista, presa di mira utilizzando un vecchio tweet stravolto per attribuirle tesi mai sostenute e parole mai pronunciate. Che un partito di governo arrivi a mettere nel mirino una cittadina, la cui candidatura non è stata nemmeno ufficializzata, è un atto intimidatorio che mina la nostra democrazia. E dovrebbe preoccupare tutti". Lo scrive su Facebook Pasquale Tridico, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Calabria.
"Donatella Di Cesare - ricorda - ha sempre preso le distanze da ogni forma di violenza, scegliendo invece - come tante donne della sua generazione - di abbracciare il femminismo. Vorrei ricordare a Fratelli d’Italia che, mentre si accanisce contro una donna libera che parla di pace, diritti e giustizia sociale, insieme a Lega e Forza Italia hanno candidato presidente un indagato per corruzione. Questa è l’ipocrisia del centrodestra: montare un caso su un tweet, mentre chiedono ai cittadini di affidarsi a chi deve ancora chiarire la propria situazione giudiziaria. Noi continueremo a parlare di lavoro, sanità, giovani e futuro. Non di campagne d’odio".
"Tridico, per difendere la Di Cesare, dice che Fdi la starebbe attaccando per ‘un vecchio tweet stravolto per attribuirle tesi mai sostenute e parole mai pronunciate’ - afferma Filippo Pietropaolo, vicepresidente della Regione Calabria - Rileggiamo il tweet della professoressa dedicato, con tanto di fotografia, alla brigatista Barbara Balzerani, morta il 4 marzo 2024: ‘La tua rivoluzione - scriveva la Di Cesare - è stata anche la mia, le vie diverse non cancellano le idee, con malinconia un addio alla compagna Luna’. Cosa ci sarebbe di stravolto caro Tridico? In cosa consisterebbe la strumentalizzazione?".
"Quell’uscita - ricorda - sollevò nel Paese una giusta ondata di indignazione. Tutte le testate giornalistiche - dal Corriere a Repubblica, da La Stampa a La7 - parlarono giustamente di tweet choc. E arrivarono condanne unanimi. Francesco Verducci del Pd - partito oggi alleato dell’ex presidente Inps - si definì ‘impietrito di fronte al giudizio politico sul fenomeno delle Br’. Ecco, oggi Tridico dovrebbe solo fare silenzio, chiedere scusa alle famiglie delle vittime delle Brigate rosse ed arrossire per la vergogna”.
"La candidatura della professoressa Donatella Di Cesare in Calabria da parte del Movimento 5 Stelle suscita seria preoccupazione, alla luce di sue precedenti dichiarazioni pubbliche, eccessivamente indulgenti, quasi assolutorie, in occasione della morte della brigatista, mai pentita, Barbara Balzerani - afferma Wanda Ferro, deputato di Fratelli d’Italia e coordinatore regionale in Calabria - Ricordo le forti e vive proteste che si sollevarono in quei giorni, e che coinvolsero anche il mondo accademico. Ritengo che sia impensabile candidare chi ricorda con ‘malinconia’ quella che fu non una 'rivoluzione', come scrisse la stessa Di Cesare, ma una delle stagioni più drammatiche della storia repubblicana. Ne va del rispetto delle vittime del terrorismo e delle loro famiglie".
"Le istituzioni democratiche - aggiunge - si fondano sulla memoria condivisa e sul rispetto delle vittime di quelle stagioni di odio e di violenza, oltre che sui valori della libertà e della democrazia in cui è evidente che le Br non si sono mai riconosciute. Ogni scelta politica dovrebbe riflettere tali valori con responsabilità e senso delle istituzioni, e non ammiccare agli estremismi per racimolare consenso”.
Interviene anche il senatore Maurizio Gasparri, responsabile nazionale Enti Locali di Forza Italia: “Assistiamo alle imbarazzate autodifese dei grillini che in Calabria vogliono candidare la professoressa Di Cesare di cui ricordiamo le infelici espressioni sulla storica esponente delle Brigate rosse, Barbara Balzerani. Bene fecero degli studenti, in maniera garbata e silente, ad evidenziare l’atteggiamento inaccettabile della Di Cesare che offendeva la memoria delle vittime delle Brigate rosse e del terrorismo. Che i grillini la vogliano ostentare come candidato non ci meraviglia viste le loro posizioni e le loro ambiguità su temi delicatissimi. E il Pd che cosa ha da dire in proposito, plaude a queste candidature? Quanta ambiguità, da Lucano alla Di Cesare. Questa è la sinistra che in Calabria perderà 60 a 37, come i sondaggi dimostrano. Viaggiano verso il disastro travolti dalle loro bugie e dai loro pessimi candidati”.
Leggi tutto: Calabria, Tridico: "Intimidazioni contro Di Cesare, sempre distante da ogni violenza"
(Adnkronos) - Il campione danese Jonas Vingegaard ha vinto in solitaria la nona tappa della Vuelta a Espana 2025, la Alfaro-Valdezcaray di 195.5 chilometri, con il norvegese Torstein Traeen che è riuscito comunque a mantenere la maglia rossa, anche se Vingegaard si è portato a 37". Secondo posto nella tappa odierna al britannico Tom Pidcock con il portoghese Joao Almeida, entrambi a 24". Domani il giorno di riposo a Pamplona.
Leggi tutto: Vuelta, vittoria di Vingegaard nella nona tappa. Traeen resta in maglia rossa
(Adnkronos) - Torna in campo la Serie A e oggi, domenica 31 agosto, si gioca anche Genoa-Juve. La squadra di Tudor affronta il Genoa in trasferta a Marassi nella seconda giornata di campionato. I bianconeri arrivano dalla vittoria convincente al debutto contro il Parma, mentre i rossoblù hanno pareggiato 0-0 all'esordio contro il Lecce
SEGUI LE PARTITE IN DIRETTA
Genoa-Juve e Inter-Udinese sono trasmesse in esclusiva da Dazn. Match disponibili anche al canale 214 di Sky per gli abbonati a Sky con Zona Dazn. Partite visibili in streaming sull'app di Dazn.
Leggi tutto: Serie A, oggi Genoa-Juve - La partita in diretta
(Adnkronos) - Due morti, due feriti gravi e alcuni contusi in un incidente avvenuto questa mattina sull'A3, all'altezza dell'uscita di Portici in direzione Salerno. Le vittime sono un 22enne e un 27enne, mentre i feriti, che viaggiavano a bordo della stessa auto, sono un 22enne e un 24enne, tutti di Torre Annunziata. Ancora da chiarire le cause dell'impatto che avrebbe coinvolto tre autovetture. Sul posto vigili del fuoco, polizia stradale e ambulanze del 118.
Leggi tutto: Incidente sull'A3, due morti e due feriti gravi: sono tutti ragazzi
(Adnkronos) - “Domattina probabilmente ci sarà lo sfratto, noi ci faremo trovare con i nostri avvocati, certamente, dopo 8 anni che combattiamo questa battaglia, la vicenda non si chiuderà domani”. Lo afferma all’Adnkronos Carlo Pellegrini, gestore dell’Antico Caffè Greco, in via dei Condotti a Roma. Dopo un lungo contenzioso giudiziario con l’Ospedale Israelitico, proprietario della struttura, un anno fa la Cassazione ha reso definitivo lo sfratto per i gestori. “La sentenza della Cassazione per la verità è un po’ pilatesca - sottolinea Pellegrini - dice che non si può impedire al locatore di intimare lo sfratto ma dice anche che il ‘Caffè Greco’ deve stare lì dove sta, per il vincolo storico-culturale messo dall’allora ministro Antonio Segni nel 1953”.
Pellegrini ripone ancora speranze e non rinuncia alla battaglia, confidando tra l’altro nella legge dello scorso dicembre che tutela le attività commerciali storiche. “Abbiamo fatto un’offerta di affitto annuale più alta di quanto previsto dal loro piano di risanamento ma l’hanno rifiutata”. Ora però in questo scontro sono entrati anche i preziosi mobili e quadri che da sempre sono all’interno del ‘Caffè Greco’ e sono anche questi sottoposti al vincolo. “Per questioni legate alla sicurezza dell’impianto elettrico li abbiamo spostati temporaneamente e comunque - avverte Pellegrini - quadri e mobili sono nostri, li abbiamo comprati”.
Anche con il probabile arrivo dell’ufficiale giudiziario domani, l’ormai annosa ‘querelle’ sul Caffè Greco non sembra destinata a chiudersi in tempi brevi. “Magari ci sposteremo temporaneamente da un’altra parte, comunque questa storia non finisce domani. Il rischio semmai - dice Pellegrini - è che ognuna delle parti metta il proprio veto e il locale resti chiuso ancora molto tempo”.
“I gestori hanno portato via lo storico arredo del Caffè Greco adducendo motivi di salvaguardia ma c’è un vincolo di inamovibilità su mobili e quadri quindi devono essere restituiti alla loro sede”, afferma all’Adnkronos l’avvocato Ugo Limentani, che, insieme con i colleghi avvocato Enzo Ottolenghi, Pasquale Frisina e il professor Alberto Gambino, ha assistito l’Ospedale Israelitico nella lunga battaglia giudiziaria con i gestori dell’Antico Caffè Greco.
“A rigore di legge domattina dovrebbe arrivare l’ufficiale giudiziario, eseguire lo sfratto e fare un verbale di immissione della proprietà nel possesso dell’immobile”, spiega il legale, puntando il dito contro la decisione di spostare gli antichi mobili e quadri presa dai gestori. “L’intero Caffè Greco fu sottoposto a vincolo come bene di particolare importanza storico-culturale nel 1953, insieme a licenza e mobili, che quindi non possono essere asportati per vincolo di legge. In tutti questi anni abbiamo chiesto ai gestori di esibire i titoli di proprietà. Ad ogni modo - evidenzia Limentani - qualora anche siano loro gli effettivi proprietari, gli arredi devono tornare alla loro storica sede, e poi i gestori saranno indennizzati”.
(Adnkronos) - Nuove scosse di terremoto oggi 31 agosto ai Campi Flegrei. La Sala operativa Ingv di Napoli ha rilevato una scossa di magnitudo 2.7 alle 16.38 ora italiana a una profondità di 1 km. In precedenza sono state rilevate altre due scosse, entrambe di magnitudo 3.3: una alle 16.10 e una alle 16.36.
(Adnkronos) - Un documento di 38 pagine dell'amministrazione Trump che delinea la ricostruzione postbellica della Striscia di Gaza prevede il trasferimento di tutti i palestinesi dall'enclave e la creazione di un polo tecnologico statunitense. Lo riporta il Washington Post, che scrive che ai palestinesi proprietari di terreni verrà offerto un token digitale in cambio dei diritti di sviluppo. Il token potrà essere utilizzato per finanziare la propria vita fuori dalla Striscia di Gaza o per riscattare un appartamento nelle nuove "città intelligenti e basate sull'intelligenza artificiale" della Striscia di Gaza.
Gli Stati Uniti manterranno il pieno controllo dell'enclave per almeno un decennio, trasferendo gradualmente i compiti di controllo alla polizia locale da quelle che il documento descrive come "Pmc occidentali", ovvero società militari private. Il documento parla anche del coinvolgimento di Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, menzionando infrastrutture come l'autostrada ad anello e il tram Mbs e l'autostrada Mbz. Mbs è l'acronimo di Mohammed bin Salman, principe ereditario dell'Arabia Saudita, mentre Mbz sta per Mohammed bin Zayed, sovrano degli Emirati Arabi Uniti.
Secondo il documento rivelato dal Post, la Striscia di Gaza, spopolata e ricostruita, è designata come centro per l'industria privata, con aziende come Tesla e Amazon Web Services. Chiamata 'Gaza Reconstitution, Economic Acceleration and Transformation Trust', o 'Great Trust', la proposta è stata elaborata da alcuni degli stessi israeliani che hanno creato e avviato la Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), sostenuta da Stati Uniti e Israele, che ora distribuisce cibo all'interno dell'enclave.
La promessa fatta a febbraio dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump di assumere il controllo e riqualificare Gaza ha offerto sia il via libera che una tabella di marcia al gruppo di imprenditori israeliani, guidati dagli imprenditori Michael Eisenberg, un israeliano americano, e Liran Tancman, un ex ufficiale dell'intelligence militare israeliana.
Secondo fonti a conoscenza della pianificazione, avevano già affidato il progetto Ghf agli esecutori e si erano concentrati sul problema del dopoguerra, consultandosi con esperti finanziari e umanitari internazionali, potenziali investitori governativi e privati e alcuni palestinesi.
Leggi tutto: Washington Post pubblica "piano di Trump per la Riviera di Gaza"
(Adnkronos) - Oscar Piastri domina anche il Gp d'Olanda ed è sempre più leader del Mondiale piloti di Formula 1. Oggi, domenica 31 agosto, il pilota australiano ha dominato con la sua McLaren sul circuito di Zandvoort, davanti al campione del mondo Max Verstappen e a un incredibile Isack Hadjar, al primo podio in carriera con la sua Racing Bulls.
Colpo di scena a una manciata di giri dal termine, con il ritiro di Lando Norris per un problema alla McLaren. Prima, anche i ritiri delle Ferrari di Lewis Hamilton e Charles Leclerc.
Ecco l'ordine di arrivo del Gp d'Olanda:
1. Oscar Piastri (McLaren)
2. Max Verstappen (Red Bull)
3. Isack Hadjar (Racing Bulls)
4. George Russell (Mercedes)
5. Alexander Albon (Williams)
6. Oliver Bearman (Haas)
7. Lance Stroll (Aston Martin)
8. Fernando Alonso (Aston Martin)
9. Yuki Tsunoda (Red Bull)
10. Esteban Ocon (Haas)
11. Franco Colapinto (Alpine)
12. Liam Lawson (Racing Bull)
13. Carlos Sainz (Williams)
14. Nico Hulkenberg (Kick Sauber)
15. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber)
16. Kimi Antonelli (Mercedes)
17. Pierre Gasly (Alpine)
Rit. Lando Norris (McLaren)
Rit. Charles Leclerc (Ferrari)
Rit. Lewis Hamilton (Ferrari)
1. Oscar Piastri (McLaren) – 310 punti
2. Lando Norris (McLaren) – 275 punti
3. Max Verstappen (Red Bull) – 205 punti
4. George Russell (Mercedes) – 184 punti
5 .Charles Leclerc (Ferrari) – 151 punti
6. Lewis Hamilton (Ferrari) – 109 punti
7. Kimi Antonelli (Mercedes) – 72 punti
8. Alex Albon (Williams) – 64 punti
9. Nico Hulkenberg (Kick Sauber) – 37 punti
10. Isack Hadjar (Racing Bulls) – 37 punti
11. Lance Stroll (Aston Martin) – 30 punti
12. Fernando Alonso (Aston Martin) – 28 punti
13. Esteban Ocon (Haas) – 27 punti
14. Pierre Gasly (Alpine) – 20 punti
15. Liam Lawson (Racing Bulls) – 20 punti
16. Carlos Sainz (Williams) – 16 punti
17. Gabriel Bortoleto (Kick Sauber) – 14 punti
18. Oliver Bearman (Haas) – 14 punti
19. Yuki Tsunoda (Red Bull) – 10 punti
20. Franco Colapinto (Alpine) – 0 punti
(Adnkronos) - Furto per un valore di circa 200mila euro al negozio Dior in pieno centro a Firenze. Intorno alle 3 di notte i ladri si sarebbero introdotti all’interno del negozio attraverso un passaggio da un condominio adiacente portando via borse e capi di abbigliamento. Sul posto sono intervenuti poco dopo i vigili del fuoco per la segnalazione di fumo che si era propagato nel negozio, causato molto probabilmente dall’allarme antirapina nebbiogeno. Sul caso indagano i poliziotti della Mobile della Questura.
Leggi tutto: Firenze, furto nel negozio Dior: colpo da 200mila euro