
(Adnkronos) - Il Dipartimento di Giustizia statunitense starebbe cercando di riscrivere un accordo di patteggiamento del 2007 con Jeffrey Epstein che avrebbe dovuto proteggere la sua compagna e complice, Ghislaine Maxwell, dall'accusa. È quanto scrivono gli avvocati di quest'ultima in una deposizione presentata oggi, nel contesto del ricorso di Maxwell alla Corte Suprema attraverso il quale sta chiedendo l'annullamento della sua condanna per traffico sessuale di minorenni, stando a quanto si apprende da Usa Today.
Il caso "riguarda quello che il governo ha promesso, non quello che ha fatto Epstein", scrivono gli avvocati di Maxwell, aggiungendo anche un messaggio per il presidente Donald Trump, al centro di uno scandalo per i suoi legami con il finanziere morto nel 2019 e accusato di aver trafficato e abusato sessualmente di minorenni insieme alla compagna. "Stiamo facendo appello non solo alla Corte Suprema ma al presidente stesso per riconoscere quanto sia profondamente ingiusto usare Ghislaine Maxwell come capro espiatorio per i crimini di Epstein, specialmente quando il governo ha promesso che non sarebbe stata perseguita penalmente", ha scritto il suo avvocato, David Oscar Markus, sui social media.
Negli scorsi giorni Maxwell ha incontrato due volte il viceprocuratore generale degli Stati Uniti, Todd Blanche, per rispondere a domande su Epstein. Trump stesso ha detto oggi alla stampa che sarebbe "autorizzato" a graziarla, ma "sarebbe inappropriato parlarne". Stando ai suoi critici, gli incontri tra Maxwell e Blanche, ex avvocato difensore personale del presidente, sono parte di uno sforzo della Casa Bianca per ammortizzare l'effetto della tempesta di polemiche scatenata dalla decisione della Casa Bianca di non rilasciare i file relativi a Epstein dopo averlo promesso più volte. La Corte Suprema potrebbe decidere a fine settembre se considerare l'appello di Maxwell, evidenzia Usa Today, ricordando che l'accordo di patteggiamento di Epstein, "che molti hanno criticato come eccessivamente indulgente, includeva una clausola che proteggeva i potenziali co-cospiratori dalle accuse penali".
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(Adnkronos) - Il sindaco di Taranto Piero Bitetti, eletto a giugno, si è dimesso questa sera. Nel tardo pomeriggio aveva incontrato i rappresentanti delle associazioni ambientaliste e altri rappresentanti della società civile sulla questione dell'accordo di programma inter istituzionale sull'ex Ilva la cui discussione è all'ordine del giorno del consiglio comunale previsto per mercoledì 30 luglio mentre nella piazza antistante il Comune manifestavano i cittadini contrari all'intesa.
Subito dopo l'incontro con i rappresentanti delle associazioni, lo stesso primo cittadino sarebbe stato avvicinato da alcune persone entrate nell'androne del Municipio, quindi ci sarebbero state contestazioni e momenti di tensione. Negli slogan preso di mira anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano. Questo avrebbe fatto maturare la decisione di dimettersi. Ora Bitetti ha 20 giorni per ritirare le dimissioni.
Leggi tutto: Tensioni su accordo programma ex Ilva, si dimette il sindaco di Taranto Piero Bitetti

(Adnkronos) - Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sarebbe in procinto di proporre al proprio gabinetto un piano per annettere aree nella Striscia di Gaza nel tentativo di mantenere il ministro delle Finanze di estrema destra, Bezalel Smotrich, nel suo governo. A rivelarlo è la testata israeliana Haaretz, secondo cui il piano prevede che Israele dichiari l'intenzione di dare ad Hamas alcuni giorni per accettare un cessate il fuoco e iniziare ad annettere aree della Striscia in caso contrario. Secondo la testata, il premier israeliano avrebbe riferito ai suoi ministri che il ministro per gli Affari Strategici, Ron Dermer, ha presentato il piano al segretario di Stato Usa, Marco Rubio, incassando l'appoggio della Casa Bianca, nonostante il presidente Donald Trump si trovasse in Scozia nel momento dell'incontro.
"La mossa sarà presentata ai membri del gabinetto dopo la decisione di Netanyahu di aumentare gli aiuti umanitari che entrano nella Striscia, che è stata accettata nonostante l'opposizione del partito Sionismo Religioso", guidato da Smotrich. "Secondo il piano che Netanyahu dovrebbe presentare, le aree nella zona cuscinetto saranno annesse per prime, seguite da aree nella Striscia settentrionale adiacenti alle città israeliane di Sderot e Ashkelon. Il processo continuerà gradualmente fino a quando l'intera Striscia sarà annessa", racconta Haaretz, secondo cui il premier israeliano, alle prese con un governo in bilico dopo l'uscita dei partiti ultraortodossi, "è disposto a considerare la promozione di un piano del genere" pur di salvarlo, anche al netto delle sue perplessità rispetto all'annessione di Gaza.
Secondo le fonti politiche della testata, Smotrich avrebbe detto a Netanyahu che "giudicherà dalle azioni" e che avrebbe intenzione di rimanere nel governo, "per il momento", se il piano di annessione venisse implementato. Il ministro delle Finanze, noto per la sua linea dura e per il suo sostegno alla guerra di Gaza, non ha ancora pubblicamente commentato l'aumento degli aiuti ai gazawi; stando alla testata ha spiegato che non sta rompendo i ranghi perché il partito sta "promuovendo una buona mossa strategica su cui non è consigliabile elaborare al momento. Tra poco, sapremo se ha successo e dove siamo diretti". "In guerra, non è giusto fare considerazioni politiche. Saremo giudicati dal risultato finale, se Hamas è sconfitto o no", avrebbe aggiunto.
La Commissione Europea propone intanto di sospendere parzialmente la partecipazione di Israele a Horizon Europe, il programma Ue che finanzia la ricerca. La sospensione riguarda specificamente la partecipazione di società con sede in Israele alle attività finanziate nell'ambito dell'acceleratore del Consiglio europeo per l'innovazione (Cei).
La sospensione, parziale, è una risposta alla revisione dell'articolo 2 dell'accordo di associazione Ue-Israele. Il rispetto degli obblighi, sottolinea la Commissione, costituisce una parte essenziale della cooperazione Ue-Israele, anche per quanto riguarda la cooperazione scientifica e tecnologica bilaterale tra le due parti.
La sospensione proposta, specifica la Commissione, è un'azione "mirata" e "reversibile". Non pregiudica la partecipazione di Università e ricercatori israeliani a progetti collaborativi e attività di ricerca nell'ambito di Orizzonte Europa.
Perché la proposta della Commissione possa essere adottata, occorre il sostegno della maggioranza qualificata del Consiglio dell'Unione Europea. Nel voto, in teoria, la posizione dell'Italia potrebbe risultare decisiva: se si opponessero solo Austria, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovacchia e Germania (Paesi che per vari motivi hanno finora tenuto una linea molto favorevole a Israele), la proposta della Commissione verrebbe approvata. Se anche l'Italia votasse contro, verrebbe respinta.
Il primo ministro dell'Autorità Palestinese, Muhammad Mustafa, chiede intanto il rilascio di tutti gli ostaggi, che Hamas ponga fine al suo controllo di Gaza e che trasferisca le sue armi all'Ap. È quanto ha affermato nel corso del suo discorso alla conferenza Onu in corso, volta a promuovere una soluzione a due Stati, riporta il Times of Israel. L'Ap è pronta ad accogliere e coordinarsi con una forza araba internazionale che aiuterà a stabilizzare Gaza dopo la guerra, ha aggiunto Mustafa; Israele ha espresso apertura all'assistenza da parte di Paesi come gli Emirati Arabi Uniti, questi hanno condizionato tale supporto al coinvolgimento dell'Autorità, che Israele ha a lungo respinto, paragonandola a Hamas.
"Dobbiamo tutti lavorare per riunificare la Striscia di Gaza con la Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est, senza occupazione, assedio, insediamenti, sfollamento forzato o annessione", ha dichiarato Mustafa. "Dobbiamo ricostruire Gaza con e per il nostro popolo, porre fine all'occupazione, raggiungere l'indipendenza palestinese, e implementare la soluzione a due Stati, dove Palestina e Israele vivano fianco a fianco, in pace e sicurezza, verso il raggiungimento della pace, sicurezza e prosperità regionale".
Leggi tutto: Gaza, media: "Netanyahu proporrà annessione per tenere Smotrich nel governo"

(Adnkronos) - E' morto oggi a Roma Enrico Lucherini, il press agent più famoso d'Italia, avrebbe compiuto 93 anni l'8 agosto. Lo conferma Gianluca Pignatelli, socio, allievo e amico, che, profondamente commosso, riferisce all'Adnkronos che Lucherini "si è spento nel pomeriggio, nella sua casa dei Parioli, circondato dai familiari e dai suoi più cari affetti".
Lucherini è stato un pioniere, ha portato in Italia la figura dell'addetto stampa delle star, inventando uno stile personale e irripetibile, al punto di dare vita al neologismo 'Lucherinata'.
Figlio di un medico, Enrico Lucherini dopo gli studi al liceo dei gesuiti, per accontentare il padre, si iscrisse al corso di laurea in Medicina ma dopo due anni abbandonò gli studi per darsi alla recitazione iscrivendosi all'Accademia nazionale d'arte drammatica Silvio D'Amico. Nei primi anni cinquanta entra nella Compagnia dei Giovani con Rossella Falk, Giuseppe Patroni Griffi. Organizza la sua prima conferenza stampa durante una tournée della compagna in Sudamerica e da lì la svolta. Capisce - e anche gli altri capiscono - che il suo futuro non è tanto nella recitazione quanto nella promozione degli attori di cinema.
Ironico, geniale, spiritoso, esibizionista quanto basta, temuto ed amato, Lucherini ha lanciato quasi novecento film, da 'Teorema' a 'Fantozzi', dal 'Gattopardo' a 'King Kong', da 'Morte a Venezia' a 'Sotto il vestito niente' e a 'Baària'.
Il termine 'Lucherinata' è entrato nei dizionari come sinonimo di iperbole promozionale, di bufala d'autore, di trovata-choc per imporre un film o un personaggio. Ha fatto storia, tra le tante 'lucherinate', la promozione del film 'Il Gattopardo' durante il Festival di Cannes quando gli venne l'idea di far arrivare un vero ghepardo, impressionando non poche persone. Un'altra, quando chiamò i fotografi - e non l'ambulanza - dopo il tamponamento di Sylva Koscina in via Veneto ("da lì nacque il mito di quella strada").
Per la promozione del film 'La ciociara', decise che sarebbe stata utilizzata solo una fotografia, quella in cui Sophia Loren piange disperata dopo lo stupro della figlia. Proprio la Loren - ha sempre detto Lucherini - è stata la prima a fargli capire cosa era quella professione ed è stata "l'attrice che mi ha dato di più", ha rivelato.
Leggi tutto: Addio a Enrico Lucherini, morto il press agent delle star più famoso d'Italia

(Adnkronos) - E' morto oggi a Roma Enrico Lucherini, il press agent più famoso d'Italia, avrebbe compiuto 93 anni l'8 agosto. Lo conferma Gianluca Pignatelli, socio, allievo e amico, che, profondamente commosso, riferisce all'Adnkronos che Lucherini "si è spento nel pomeriggio, nella sua casa dei Parioli, circondato dai familiari e dai suoi più cari affetti".
Lucherini è stato un pioniere, ha portato in Italia la figura dell'addetto stampa delle star, inventando uno stile personale e irripetibile, al punto di dare vita al neologismo 'Lucherinata'.
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(Adnkronos) - Paul Gallagher, fratello maggiore dei membri degli Oasis Noel e Liam Gallagher, è stato accusato di stupro, stando a quanto dichiarato dalla Polizia metropolitana di Londra. Il cinquantanovenne affronta anche accuse di comportamento coercitivo e manipolatorio e tre capi di imputazione per aggressione sessuale, nonché tre capi di imputazione per strangolamento intenzionale, due capi di imputazione per aver fatto minacce di morte e aggressione che con lesioni corporali effettive, si apprende dalla comunicazione.
I reati, che riguardano la stessa donna, sono presumibilmente avvenuti tra il 2022 e il 2024. Paul Gallagher, che non è mai stato parte degli Oasis, comparirà davanti al Tribunale dei magistrati di Westminster, a Londra, il 27 agosto.
Leggi tutto: Accuse di stupro per Paul Gallagher, fratello maggiore degli Oasis Noel e Liam

(Adnkronos) - La Germania, la più grande economia dell'Unione europea, subirà "danni sostanziali" a causa dei dazi statunitensi concordate come parte dell'accordo commerciale raggiunto ieri tra Ue e Usa dopo l'incontro tra Donald Trump e Ursula von der Leyen. A lanciare l'allarme è il cancelliere tedesco Friedrich Merz, che tuttavia spiega come "non potevamo aspettarci di ottenere di più", evidenziando che gli effetti negativi dell'accordo "non saranno limitati solo alla Germania e all'Europa: vedremo gli effetti di questa politica commerciale anche in America".
Critiche all'intesa erano arrivate in precedenza anche dalla Francia. "È un giorno triste quando un'alleanza di popoli liberi, riuniti per affermare i propri valori e difendere i propri interessi, decide di sottomettersi", le dure parole del primo ministro francese, François Bayrou, commentando l'accordo commerciale.
Domenica scorsa il presidente degli Stati Uniti ha annunciato quindi l'imposizione di dazi del 15% su tutti i Paesi dell'Unione Europea, ma le ripercussioni derivanti dall'entrata in vigore delle tariffe, prevista per il prossimo 1° agosto, non saranno uniformi.
La Germania si configura infatti come il principale esportatore di beni verso gli Stati Uniti, con un mercato di primaria importanza per i suoi settori automobilistico, siderurgico e delle macchine utensili. Nel 2024, l'export di questi beni ha raggiunto un valore di miliardi di dollari. Seguono Irlanda e Italia. La Francia, pur presentando settori strategici come quello aeronautico, agroalimentare, vinicolo e del lusso, risulta meno esposta, sebbene anche questi settori rischino una perdita di quote di mercato.
''Io credo che la questione di cui bisogna parlare ora è quella del rapporto tra euro e dollaro. E' il nodo principale che dovremo affrontare perché il dollaro si è svalutato di circa il 17%, più di quanto sono i dazi al 15 per cento. Ed è lì che bisogna andare a incidere. Ecco perché sono settimane che chiedo che la Bce intervenga per affrontare questo tema. Io ritengo che si debba ridurre ancora il costo del denaro così come è stato fatto durante il Covid. Siamo al 2%, si può arrivare anche a zero. E si può pensare al quantitative easing, cioè all'acquisto da parte della Bce di titoli di Stato di diversi paesi dell'Ue in modo poi di avere più denaro in circolazione", ha poi detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando a una conferenza stampa di Fi sul Sud.
''Questa vicenda - ha avvertito il vicepremier - è ancora più importante dei dazi. Il rapporto euro-dollaro sarà il fronte su cui dovremo impegnarci tutti se vogliamo garantire la competitività delle nostre imprese. Certo, la decisione spetta alla Bce ma non bisogna sottovalutare questo aspetto monetario. Non ne sta parlando nessuno. E' un aspetto fondamentale per garantire la competitività del sistema europeo e dell'Italia''.
Leggi tutto: Dazi, critiche da Germania e Francia. Merz: "Da accordo Usa-Ue danni sostanziali"

(Adnkronos) - La Germania, la più grande economia dell'Unione europea, subirà "danni sostanziali" a causa dei dazi statunitensi concordate come parte dell'accordo commerciale raggiunto ieri tra Ue e Usa dopo l'incontro tra Donald Trump e Ursula von der Leyen. A lanciare l'allarme è il cancelliere tedesco Friedrich Merz, che tuttavia spiega come "non potevamo aspettarci di ottenere di più", evidenziando che gli effetti negativi dell'accordo "non saranno limitati solo alla Germania e all'Europa: vedremo gli effetti di questa politica commerciale anche in America".
Domenica scorsa il presidente degli Stati Uniti ha annunciato quindi l'imposizione di dazi del 15% su tutti i Paesi dell'Unione Europea, ma le ripercussioni derivanti dall'entrata in vigore delle tariffe, prevista per il prossimo 1° agosto, non saranno uniformi.
La Germania si configura infatti come il principale esportatore di beni verso gli Stati Uniti, con un mercato di primaria importanza per i suoi settori automobilistico, siderurgico e delle macchine utensili. Nel 2024, l'export di questi beni ha raggiunto un valore di miliardi di dollari. Seguono Irlanda e Italia. La Francia, pur presentando settori strategici come quello aeronautico, agroalimentare, vinicolo e del lusso, risulta meno esposta, sebbene anche questi settori rischino una perdita di quote di mercato.
''Io credo che la questione di cui bisogna parlare ora è quella del rapporto tra euro e dollaro. E' il nodo principale che dovremo affrontare perché il dollaro si è svalutato di circa il 17%, più di quanto sono i dazi al 15 per cento. Ed è lì che bisogna andare a incidere. Ecco perché sono settimane che chiedo che la Bce intervenga per affrontare questo tema. Io ritengo che si debba ridurre ancora il costo del denaro così come è stato fatto durante il Covid. Siamo al 2%, si può arrivare anche a zero. E si può pensare al quantitative easing, cioè all'acquisto da parte della Bce di titoli di Stato di diversi paesi dell'Ue in modo poi di avere più denaro in circolazione", ha poi detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando a una conferenza stampa di Fi sul Sud.
''Questa vicenda - ha avvertito il vicepremier - è ancora più importante dei dazi. Il rapporto euro-dollaro sarà il fronte su cui dovremo impegnarci tutti se vogliamo garantire la competitività delle nostre imprese. Certo, la decisione spetta alla Bce ma non bisogna sottovalutare questo aspetto monetario. Non ne sta parlando nessuno. E' un aspetto fondamentale per garantire la competitività del sistema europeo e dell'Italia''.
Leggi tutto: Dazi, l'allarme di Merz: "Da accordo Usa-Ue danni sostanziali a economia tedesca"


(Adnkronos) - Ritornare dopo una giornata al mare e ritrovare i vetri della propria auto in frantumi o, quando si è fortunati, la serratura forzata e l'abitacolo svuotato di quanto lasciato al suo interno. Accade ai Cancelli di Ostia. Come avevano già raccontato all'Adnkronos gli avventori delle spiagge di Castelporziano, segnalando come "da vent’anni le solite bande di ladri scorrazzano indisturbate saccheggiando le auto di chi viene ai Cancelli", anche nel corso dello scorso weekend, al 'Mare di Roma' ladri si sono intrufolati nelle auto parcheggiate, forzando portiere e rompendo vetri, per prendere qualsiasi cosa dagli abitacoli.
Nella stessa domenica in cui il sindaco di Roma Roberto Gualtieri celebrava "il grandissimo successo" delle "nostre spiagge attrezzate, sicure e vigilate", molte persone si sono dunque trovate dunque a fare i conti con la microcriminalità: "Io e un'amica eravamo venute ai Cancelli per un compleanno che un nostro amico aveva deciso di festeggiare qui - racconta la 30enne Alessandra I. all'Adnkronos - Abbiamo lasciato la macchina, una Fiat 500, proprio vicino all'ingresso del 2° Cancello: mi sono accorta solo quando sono arrivata a casa che tutte le cose che avevo nel portabagagli erano sparite. Quando siamo andati via, verso le 22, non c'era alcun segno di scasso apparente: io avevo lasciato la sacca della palestra, mentre la mia amica lo zaino e la sua borsa. Dentro avevamo le chiavi di casa, alcuni vestiti di ricambio, la piastra per i capelli, trucchi, caricabatterie e powerbank per i cellulari". Meno fortunato Manuel M., 25 anni, che ha ritrovato il vetro della sua Golf in mille pezzi: "Domenica sono arrivato in spiaggia verso mezzogiorno e ho parcheggiato nei pressi del 3° cancello. Quando sono andato via, dopo le 21, ho trovato il finestrino posteriore sinistro rotto. Dentro la macchina non avevo niente - racconta - hanno rubato un paio di scarpe da buttare, che usavo per andare al mare, e un pacchetto di salviettine umidificate dal portaoggetti. Null'altro". A denunciare, i due ragazzi però non pensano: "Faccio prima a riparare il danno da solo, meno tempo e meno pratiche", dice Manuel, mentre per Alessandra "sarebbe inutile, visto che mi sono accorta del furto solo ore dopo, quando sono tornata a casa mia a Roma. Di certo, però, i Cancelli non mi rivedranno mai più".
Stagione balneare decisamente no dunque per i Cancelli, che, a fine luglio, sono ancora ridotti a una distesa di sabbia con servizi al lumicino: quelli igienici a singhiozzo (funzionano solo in tre delle sette postazioni), quelli di salvamento e di ristorazione che ancora, a quasi un mese dal bando, devono partire quasi ovunque. A tutto ciò si aggiunge un tema di sicurezza che migliaia di persone ogni fine settimana si trovano a dover affrontare, con costi non indifferenti.

(Adnkronos) - "L’accordo ha una sua ragione d’essere perché evita l’applicazione di dazi doppi rispetto a quelli concordati. Per una valutazione più ponderata serve approfondirne i dettagli, capire fino a che punto inciderà sulle nostre esportazioni. Per quanto riguarda l’area napoletana e il Mezzogiorno in generale, i settori su cui l’intesa impatterà maggiormente saranno certamente il farmaceutico e l’agroalimentare. Bisognerà vedere, caso per caso, fino a che punto i dazi colpiranno concretamente le imprese esportatrici o potranno essere riversati, in termini di aumento dei prezzi, sui consumatori americani". Così, con Adnkronos/Labitalia, Costanzo Jannotti Pecci, presidente dell'Unione industriali Napoli, commenta l'intesa tra Usa e Ue sui dazi al 15%.
"Tenendo conto che nel chimico-farmaceutico sono colpite anche aziende Usa attive in Europa, che solo con investimenti enormi e probabilmente non convenienti potrebbero rilocalizzare le loro produzioni nel loro Paese", sottolinea.
"Ci attendiamo naturalmente -continua- che l’Unione europea e il Governo italiano, per la loro parte, definiscano misure di sostegno per chi sia stato particolarmente danneggiato dall’aumento delle tariffe. Ad aggravare la situazione c’è la svalutazione del dollaro nei confronti dell’euro, già in atto ma che potrebbe aumentare sensibilmente se la Fed, eventualmente dopo la sostituzione di Powell, dovesse ridurre il costo del denaro. Secondo autorevoli stime, l’esposizione dell’area Ue verso gli Stati Uniti si aggira sui duemila miliardi di dollari. La politica monetaria americana può scaricare sulle aziende europee parte dei costi di un’inflazione non più tenuta a freno. La Bce dovrà in tal caso adottare contromisure adeguate e tempestive", conclude il leader degli industriali napoletani.

(Adnkronos) - La Romagna si dà appuntamento a Fattore R - Romagna Economic Forum, in programma venerdì 26 settembre prossimo al Teatro Bonci di Cesena. Giunto alla IX edizione, il Forum si conferma quale momento di incontro per imprese, istituzioni e associazioni di categoria per delineare le strategie per la crescita della Romagna. Ad oggi sono stati oltre 200 gli imprenditori e gli attori del territorio che si sono confrontati nelle varie edizioni ponendo al centro importanti temi quali ambiente, sostenibilità, governance, innovazione, talenti, distretti territoriali e tanto altro. Il Forum è stato presentato questa mattina presso la Biblioteca Malatestiana di Cesena alla presenza di Roberta Frisoni, assessora al Turismo e Commercio Regione Emilia-Romagna (in collegamento), Enzo Lattuca, sindaco di Cesena, Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna, Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara Ravenna, Lorenzo Tersi, consigliere Cesena Fiera con delega Fattore R, Cecilia Bavera, responsabile Direzione regionale Emilia Est-Romagna di Bper Banca. Presenti in sala i rappresentanti delle associazioni e organizzazioni economiche della Romagna.
L’edizione 2025 di Fattore R si presenta con una grande novità a livello istituzionale: l’adesione e il sostegno della Regione Emilia-Romagna tra i promotori ed organizzatori dell’evento, insieme a Camera di Commercio della Romagna, Camera di Commercio Ferrara Ravenna, Cesena Fiera, Bper Banca, e il coinvolgimento delle organizzazioni imprenditoriali dell’area della Romagna. Tema al centro della nona edizione: 'Romagna: investimenti che generano futuro'. Più nel dettaglio, Fattore R pone il suo focus sul tema degli 'investimenti' ad ampio raggio, sugli aspetti strategici per la crescita del territorio: infrastrutture ed energia, a sostegno della crescita delle imprese; finanza, al servizio degli investimenti delle imprese; attrattività dei talenti, per la valorizzazione del capitale umano, senza il quale non è possibile lo sviluppo economico e sociale
A stimolare la riflessione sarà in particolare la presenza del Premio Nobel per l’Economia 2024, Daron Acemoğlu. Tra i dieci economisti più citati al mondo, le sue analisi hanno posto lo sguardo sulla crescita dell’economia, le disuguaglianze nella distribuzione del reddito, sino alla formazione dei lavoratori e il ruolo della politica e delle élite. La presenza di Acemoğlu si inserisce nella scia di importanti contributi di Premi Nobel a Fattore R, che nelle edizioni passate ha visto la partecipazione degli economisti americani Michael Spence (edizione 2021), Joseph Stiglitz (2020) ed Eric Maskin (2018), nonché la presenza nella prima edizione del Forum (2017) di un personaggio di fama mondiale come il compianto economista francese Jean-Paul Fitoussi.
Roberta Frisoni, assessora al Turismo e Commercio Regione Emilia-Romagna, ha dichiarato: “Fattore R si conferma anche quest'anno un appuntamento strategico per fare il punto su dove vuole andare la Romagna: un'area che da sola vale un quarto del Pil regionale, decine di migliaia di imprese ed eccellenze internazionali nel campo del turismo, dell'enogastronomia e della cultura, solo per fare alcuni esempi. Ritengo sia giusto proseguire nella direzione intrapresa in questi anni, a livello regionale: una crescita sostenibile e solidale, aiutando il mondo economico a dotarsi degli strumenti fondamentali a competere sui mercati internazionali, a partire da quelli tecnologici e digitali e dal potenziamento delle infrastrutture e dei servizi di trasporto. Rafforzare la Romagna significa rafforzare tutta la Regione e questa occasione, per la quale ringrazio gli organizzatori, rappresenta un prezioso momento di riflessione comune per condividere una strategia che tenga conto di un contesto internazionale in continua evoluzione che ci pone nuove sfide, tra cui i dazi, da affrontare insieme e nel quale tracciare il nostro orizzonte e le nostre prospettive future”.
Enzo Lattuca, sindaco di Cesena, ha affermato: “In Romagna non ci limitiamo a gestire l'esistente, ma proviamo ogni giorno a pensare ed a costruire il futuro: Fattore R è il simbolo di questo approccio, quello di un territorio che rilancia continuamente. Qui da noi lo sviluppo non è uno slogan, ma è fatto di lavoro, ricerca, infrastrutture, cultura, ambiente. Investire significa scegliere, anche con coraggio, e ogni euro investito qui è una scommessa su idee, persone e comunità. Per questo abbiamo bisogno di luoghi e momenti dove visione pubblica ed iniziativa privata possono incontrarsi e dialogare, anche con il contributo di grandi pensatori. E da qui, da Cesena, vogliamo continuare a far partire messaggi forti: la Romagna crede nel futuro, e non ha paura di investire”.
Carlo Battistini, presidente della Camera di commercio della Romagna, ha detto: “Un aspetto vitale per il nostro tessuto produttivo è la capacità di fare sistema per affrontare le sfide dell'innovazione. Il nostro sistema imprenditoriale è caratterizzato da micro e piccole imprese che, per affermarsi e crescere, devono sostenere investimenti significativi in ambiti strategici come l'intelligenza artificiale, la digitalizzazione e le nuove tecnologie. Da sole, però, non possono riuscire a fare sforzi economici così cospicui. Abbiamo il compito di fornire direttrici chiare e concrete per favorire aggregazioni e collaborazioni tra imprese. Solo mettendo in comune risorse, competenze e visioni, le imprese potranno affrontare con successo la transizione tecnologica, cogliere le opportunità offerte dall'innovazione e competere efficacemente sui mercati globali. Dobbiamo accompagnarle verso percorsi condivisi che consentano di superare i limiti dimensionali e di trasformare l'innovazione in un vero e proprio volano di crescita collettiva”.
Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna, ha sottolineato: “La nona edizione di Fattore R cade in un momento storico particolare, in cui in tanti luoghi del mondo emergono teatri di instabilità agevolati dalla violenza e dallo scontro che sembrano, per alcuni, essere divenuti la misura dei rapporti internazionali. Cittadini, imprese e organizzazioni si interrogano con preoccupazione sulle dinamiche che stanno cambiando un mondo sempre più interconnesso e che rischiano di innescare un pericoloso corto circuito tra protezionismi, guerre e recessione economica. Diviene essenziale, dunque, porre l’accento sui molteplici fattori che possono concorrere allo sviluppo e alla prosperità dei nostri territori, ad esempio infrastrutture, fisiche e digitali, moderne e sicure, regole semplici e chiare per operare nel mercato promuovendo innovazione e libera concorrenza, garanzie che incoraggino nuovi investimenti delle imprese. Un’edizione di grande importanza, che vede il sostegno della Regione Emilia-Romagna e che sarà arricchita dalla presenza del premio Nobel Daron Acemoğlu, che ci condurrà a riflettere sul ruolo delle istituzioni nel promuovere sviluppo economico e benessere sociale a beneficio, soprattutto, delle giovani generazioni”.
Lorenzo Tersi, consigliere Cesena Fiera con delega a Fattore R, ha aggiunto: “Partiamo dai dettagli, che sono sempre importanti. Lo scorso anno abbiamo presentato Fattore R nella splendida Biblioteca Classense, simbolo culturale della città di Ravenna. Quest’anno lo facciamo nella Biblioteca Malatestiana, emblema storico culturale di Cesena. In entrambi i casi due luoghi simbolo delle rispettive città. Perché queste scelte? Perché sono luoghi di incontro a cui la Romagna si rispecchia e si riconosce come comunità. Ed è con questo spirito che nove anni fa abbiamo pensato a Fattore R: un Forum capace di creare una rete di relazioni tra istituzioni, organizzazioni economiche e stakeholder per trovare comuni risposte sui temi cardini del futuro economico della Romagna. La globalizzazione ci dice chiaramente che da soli non si va da nessuna parte. Fattore R pone uno sguardo globale strettamente intrecciato al locale: ed è questo ciò che rende un unicum questo evento”.
Cecilia Bavera, responsabile Direzione regionale Emilia Est-Romagna di Bper Banca, ha rilevato: “Bper ha una presenza storica e radicata nel territorio romagnolo e crede fortemente nella forza e nelle potenzialità di un sistema produttivo dinamico, innovativo e in sintonia con i valori della comunità. Come Banca, il nostro ruolo è quello di facilitare l'incontro tra risorse finanziarie, idee e progetti imprenditoriali, contribuendo alla crescita complessiva dell'economia locale. Siamo partner ormai da tanti anni di Fattore R, un Forum che si fa portavoce dei nostri stessi obiettivi e che rappresenta sempre una preziosa occasione di ascolto, confronto e dibattito tra imprese, banche, istituzioni, associazioni di categoria e influencer della Romagna”.
Leggi tutto: A Fattore R 2025 il Premio Nobel per l’Economia Daron Acemoglu

(Adnkronos) - In un'epoca in cui la progettazione architettonica è sempre più chiamata a rispondere a sfide ambientali, culturali e sociali, emerge con forza una nuova consapevolezza: la necessità di ritornare al contesto. Un approccio che non è solo sostenibile in senso ambientale, ma che valorizza la memoria dei luoghi, rafforza l’identità dei progetti e riafferma il ruolo del Made in Italy come cultura diffusa del fare, del sapere e dell’abitare. Tra i protagonisti di questa visione, due figure del panorama italiano, Bepi Povia e Nicola De Pellegrini, portano avanti pratiche progettuali capaci di legare paesaggio, storia e innovazione in modi complementari.
Da un lato, il concetto di 'roots’ design' sviluppato da Povia affonda le radici nella relazione tra agricoltura e progetto. “Nel contesto delle mie passioni - spiega Bepi Povia - come l’agricoltura e in particolare la viticoltura, prendono forma i miei progetti di recupero di antichi Trulli e Masserie, perché sono luoghi nati e costruiti per esserne il supporto dove proprio il design è presente in modo indissolubile. Oggi queste architetture semplici e funzionali si trasformano per lo più in luoghi di esperienza per il viaggiatore, luoghi autentici, purché restino testimonianza del passato agricolo e del contesto storico in cui queste architetture sono state costruite”.
“Oggi - continua Bepi Povia - riflettendo sullo stretto rapporto che ho con agricoltura e design, il collegamento è chiaro: il design crea oggetti riproducibili su larga scala, così come l'agricoltura si trasforma in prodotti per il mercato. Pensiamo ai vigneti, agli ulivi, agli aranceti e agli orti: sono tutti sostenuti da un progetto di riproducibilità, che li rende funzionali e li colloca perfettamente nel contesto in cui nascono e crescono, ma con un occhio al mercato nazionale o internazionale. L'agricoltura, quindi, non può prescindere dalla mano dell'uomo e dai suoi progetti; ecco perché il rapporto tra agricoltura e design appare intimo, inestinguibile, anche se, a prima vista, non facile da cogliere".
Con questa premessa ogni progetto, per il designer italiano di interior e garden Bepi Povia, si ispira alla filosofia progettuale 'Roots', da lui sviluppata negli anni grazie all’esperienza, che pone al centro l’integrazione delle conoscenze del luogo, l’utilizzo di materiali locali e il recupero delle tecniche costruttive tradizionali. Un approccio che non solo salvaguarda il patrimonio culturale, ma promuove un’architettura sostenibile, armonica con il contesto naturale e storico, e capace di coinvolgere attivamente le comunità locali. Così, la realizzazione del recupero della Masseria AuraTerrae, firmato da Bepi Povia, è un esempio virtuoso di sostenibilità ambientale, sociale e culturale. Attraverso l’impiego di materiali locali e tecniche costruttive tradizionali, l’intervento ha ridotto l’impatto ecologico e valorizzato il territorio. A queste scelte si affiancano soluzioni innovative come sistemi per il riuso delle acque piovane, energie rinnovabili e gestione dei rifiuti organici. AuraTerrae è anche memoria e identità: ogni spazio, dalla chiesa agli orti, è stato recuperato con rispetto, preservando elementi storici originali, anche laddove non più funzionali.
In questo contesto Bepi Povia ha voluto inserire i sofisticati arredi outdoor del marchio Talenti, in perfetta armonia con l’ambiente circostante. La struttura dispone infatti di molteplici spazi esterni con vedute indimenticabili dove la Collezione Panama firmata da Ludovica Serafini e Roberto Palomba per il brand, nata dal desiderio di rievocare l’ondeggiare delle palme mosse dalla brezza marina e la levigatezza delle pietre modellate dall’acqua, conquista fin dal primo sguardo con le sue forme morbide e la sua capacità di adattarsi, come in una simbiosi perfetta con lo spirito della Masseria, questa linea è una famiglia di prodotti che include sedie, lounge, lettini, pouf, divanetti e l’avvolgente Bergère che è un dichiarato invito a lasciarsi abbracciare.
Un progetto che unisce tradizione e innovazione, radicato nel passato e proiettato verso un futuro sostenibile. “Quando si parla di progetti per l'ospitalità di lusso, la sfida odierna è proprio questa: offrire un'esperienza immersiva, trasformando gli spazi in luoghi che raccontano una storia e coinvolgono i sensi. Ed è quello che accade in AuraTerrae: qui, gli ospiti hanno l'opportunità di vivere appieno la cultura pugliese attraverso il design e l'ambiente che li accoglie, in modo autentico e coinvolgente”, conclude Bepi Povia.
Su un altro fronte della progettazione sensibile al contesto si colloca il lavoro di Nicola De Pellegrini, architetto e fondatore dello studio Anidride Design, da anni impegnato nel promuovere un’architettura sostenibile in ambito montano. Ogni progetto firmato De Pellegrini nasce da un’attenta lettura del paesaggio e da una precisa volontà: integrare le strutture artificiali nell’ambiente naturale riducendo al minimo l’impatto ecologico e massimizzando il benessere per le persone. “Da sempre, progettare in contesti naturali come quello montano - dichiara Nicola De Pellegrini - rappresenta per me una sfida e una responsabilità. Non possiamo considerare l’architettura come qualcosa da sovrapporre al paesaggio, ma piuttosto come un gesto che nasce da esso".
"Il primo passo - sottolinea - è l’ascolto del luogo: osserviamo le linee del territorio, le inclinazioni del terreno, i materiali che da secoli vengono utilizzati in modo sapiente e naturale. Da qui parte il nostro processo creativo, con l’obiettivo di integrare ogni edificio in modo armonico, rispettando la storia e le caratteristiche ambientali del contesto. È quello che abbiamo fatto, ad esempio, nella riqualificazione della Malga sul Monte Framont: volevamo che la nuova architettura si confondesse con il paesaggio, non lo disturbasse. Abbiamo scelto un rivestimento in legno di larice a taglio sega, non trattato, e un tetto verde che imitasse il movimento del terreno, in continuità con le cime circostanti. Non si tratta solo di estetica, ma di cultura del progetto".
"Anche nel progetto della sede di Blackfin, certificato CasaClima Work&Life, abbiamo voluto coniugare - prosegue - sostenibilità ambientale e benessere degli utenti. Credo infatti che l’architettura debba farsi carico del benessere psico-fisico delle persone: spazi sani, efficienti, luminosi, che riducono l’impatto energetico e si relazionano in modo positivo con l’ambiente. Ogni scelta progettuale, dai materiali naturali alla forma dell’edificio, è guidata da questo principio”.
"Per noi di Anidride Design, progettare significa ‘disegnare benessere’, costruire relazioni virtuose tra natura, architettura e comunità. È un approccio che nasce da un senso di responsabilità verso il paesaggio e si traduce in edifici che rispettano il luogo in cui sorgono e migliorano la vita di chi li abita", sottolinea.
Ogni intervento di Anidride Design parte da un’analisi olistica del territorio e delle sue esigenze. Le forme degli edifici richiamano i profili montuosi, i materiali sono sempre scelti in funzione della loro compatibilità ambientale, e la costruzione è pensata per lasciare la minor traccia possibile sul suolo. Un’architettura sobria ma consapevole, capace di restituire valore al paesaggio e alle comunità.
“Per noi di Anidride Design è fondamentale creare un forte legame con il luogo in cui sorgerà l’edificio. Vogliamo che si integri perfettamente con il contesto naturale, anche nei materiali e nelle forme", conclude l’architetto.

(Adnkronos) - “L’accordo raggiunto tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen rappresenta un passaggio cruciale che mette fine alla fase più acuta della 'guerra commerciale' tra Stati Uniti e Unione Europea e apre una fase di tregua costruttiva. Dopo mesi di incertezza, le imprese da entrambe le sponde dell’Atlantico tornano a operare in un quadro più stabile e prevedibile. E la certezza – oggi più che mai – è una condizione fondamentale per rilanciare investimenti, produzione e fiducia. Il compromesso raggiunto sul livello dei dazi, che si attesta mediamente al 15%, va letto come una scelta pragmatica: si evita un’escalation e si pongono le basi per una soluzione strutturale. Si tratta di un punto di partenza e non di arrivo: auspichiamo che su questo slancio si costruisca un accordo definitivo, in grado di garantire regole chiare e reciprocità commerciale a lungo termine". Così, con Adnkronos/Labitalia, Simone Crolla, consigliere delegato di AmCham Italy, la Camera di commercio americana in Italia, commenta l'intesa Usa-Ue di ieri sui dazi.
"In questo contesto, il legame economico tra Italia e Stati Uniti resta un pilastro strategico: gli Stati Uniti sono il primo investitore estero nel nostro Paese e continuano a essere il principale mercato di destinazione per le nostre esportazioni e i nostri investimenti. Rafforzare questa relazione significa rafforzare anche la competitività e la proiezione internazionale del nostro sistema economico", continua Crolla.
"Per questo – conclude Crolla – AmCham Italy continuerà a sostenere ogni iniziativa volta a consolidare il partenariato transatlantico, promuovendo il dialogo tra istituzioni e imprese e favorendo un ambiente favorevole allo sviluppo industriale e all’innovazione condivisa”.

(Adnkronos) - Grande successo venerdì 25 luglio nella tappa riccionese di Tramonto DiVino per la Piadina Romagnola Igp. Nel Giardino di Villa Mussolini la 'Regina' della tavola romagnola ha dimostrato ancora una volta la sua versatilità, non soltanto come cibo veloce e 'di strada', ma come vera e propria protagonista della cucina italiana, adatta dall’antipasto al dolce, in ogni momento della giornata. Gli oltre 500 winelovers e gastronauti italiani e stranieri intervenuti alla manifestazione hanno infatti gustato le proposte gourmet a base di Piadina Romagnola Igp realizzate dal Maestro dello Street Food Daniele Reponi in collaborazione con il Consorzio di Promozione e Tutela della Piada Romagnola Igp.
Sfiziose le ricette in assaggio: Batticuore, una farcitura salata dedicata all’amore comune per il nostro territorio di due icone gastronomiche, ovvero la Piadina Romagnola Igp e la Mortadella Bologna Igp, accompagnata da scaglie di pecorino di Fossa Dop, miele d'acacia, salsa agrodolce di rapa rossa e zenzero.
A seguire una proposta dolce, il Piadamisù, tiramisù a base di mousse di mascarpone con crumble di Piadina Romagnola Igp e amaretto, amarene brusche di Modena Igp sciroppate e polvere di caffè. Un vero successo per questo dessert, l’ultimo di una serie di abbinamenti inaspettati, come il cannolo e la torta della nonna realizzati con Piadina Romagnola Igp, che esaltano l’estrema versatilità del prodotto.
Affollatissimo anche il momento dello show cooking che Reponi ha gestito con estro e simpatia, spiegando tutti i segreti per realizzare un’ottima piada romagnola e golose farciture, in dialogo con il presidente del Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola, Alfio Biagini.
“Una bella serata all’insegna delle eccellenze del nostro territorio – afferma il presidente Biagini - che conferma l’importanza delle collaborazioni e premia il lavoro comune per la tutela e la valorizzazione dei prodotti della nostra tradizione: il successo di pubblico di questo evento dimostra come le persone siano sempre più sensibili verso ciò che mangiano e ricerchino quella qualità e autenticità garantite dai prodotti certificati”.
In abbinamento, come da tradizione a Tramonto DiVino, il tour del gusto dell’Emilia-Romagna, oltre 300 etichette regionali servite e raccontate dai sommelier di Ais.
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(Adnkronos) - "Per quanto riguarda le imprese agricole campane, l’impatto potrebbe variare in modo significativo in base alle modalità di applicazione del dazio. Se l’imposizione riguarda il valore del prodotto alla partenza e non il prezzo finale al consumo, la ricaduta lungo la filiera potrebbe risultare più attenuata del previsto. Parliamo infatti di un comparto, quello agroalimentare, che si fonda su produzioni ad alto valore aggiunto, esito di processi di trasformazione, qualità certificata e forte legame con il territorio. Elementi che creano un significativo scarto tra il prezzo all’origine e quello finale e che possono contribuire ad ammortizzare, almeno in parte, l’effetto della misura". Così, con Adnkronos/Labitalia, Fabrizio Marzano, presidente di Confagricoltura Campania, commenta l'accordo Usa-Ue su dazi al 15% per l'export europeo.
"Naturalmente, in presenza di produzioni meno strutturate, con lavorazioni minime e margini ridotti, un’imposizione del 15 per cento -continua- risulterebbe più difficile da sostenere. Ma l’agricoltura campana ha costruito negli anni un’identità solida, fondata su qualità, sicurezza alimentare e distintività, che consente oggi di affrontare con maggiore flessibilità le dinamiche del mercato internazionale".
Secondo Marzano "oltre alla gestione dell’emergenza, l’introduzione di nuovi dazi apre anche un fronte strategico che va affrontato con decisione: rafforzare la capacità di esportazione del sistema agricolo nazionale. Troppe imprese, soprattutto di piccole e medie dimensioni, continuano ad affrontare i mercati esteri senza una visione strutturata e senza strumenti adeguati, perdendo occasioni importanti di crescita e consolidamento. Diventa quindi fondamentale investire in formazione, accompagnamento all’internazionalizzazione, aggregazione dell’offerta e promozione di filiere integrate. In questo scenario, sarebbe utile coinvolgere anche le Camere di Commercio in un tavolo condiviso, che metta insieme istituzioni e rappresentanze imprenditoriali per costruire percorsi comuni e strategie di lungo periodo. Solo così potremo trasformare anche una difficoltà in un’occasione di sviluppo per l’intero comparto agricolo”, conclude.
Leggi tutto: Dazi, Marzano (Confagricoltura Campania): "Più a rischio produzioni meno strutturate"

(Adnkronos) - "Mio suocero abita in Francia e lì una cosa del genere non gli è mai successa. In Italia invece la gente non si fa problemi a picchiare un padre davanti a un bambino. Ecco in che direzione sta andando la nostra bella Italia. Purtroppo noi ebrei dobbiamo avere paura". A dirlo all'Adnkronos è il genero italiano del turista francese di religione ebraica aggredito ieri in un'area di sosta dell'A8 a Lainate, nel Milanese, mentre si trovava con il figlio di sei anni (VIDEO).
La vittima, di 52 anni, era in Lombardia per qualche giorno, a trovare la figlia maggiore, residente a Milano con il marito. La famiglia era andata a fare una gita a Stresa, spostandosi con due auto: in una il genero, con moglie e fratello di 12 anni. Nell'altra i suoceri con il bimbo più piccolo, di appena sei anni. Già nel parcheggio dell'area di servizio, un gruppo di persone ha iniziato a rivolgere loro insulti. Tanto che la signora, spaventata che in loro assenza potessero rigare l'auto presa a noleggio, ha deciso di non muoversi di lì. Nel frattempo il marito di 52 anni ha accompagnato il bimbo in bagno.
Riconoscendo l'origine ebraica dalla kippah che indossava, un gruppo di persone ha iniziato a insultarlo dentro all'autogrill. "Andate a casa vostra, assassini", "qui siamo in Italia, siamo a Milano", "andrete all'inferno prima o poi", oltre a numerose grida per la "Palestina libera". Una scena ripresa con il cellulare dal 52enne, che poi è sceso al bagno, al piano inferiore.
Da lì ha chiamato il genero, che aveva da poco lasciato l'area di servizio di Lainate. "Appena mi sono rimesso in autostrada, ricevo la chiamata da mio suocero. All'inizio sentivo solo delle urla, poi lui in francese mi dice: 'Chiama la polizia, chiama la polizia, mi stanno aspettando sopra, vogliono picchiarmi'", racconta l'uomo, che dopo aver chiamato il 112, è tornato indietro. "Sono arrivato che la polizia era già lì e gli aggressori erano già scappati. Mio suocero era fuori dall'autogrill, con gli occhiali rotti e dei segni di botte sul corpo".
Nel frattempo, infatti, nell'area di servizio il gruppo di aggressori è passato dalle parole alle mani. "L'hanno aspettato fuori dal bagno e non volevano farlo tornare su. Gli hanno detto di cancellare il video, ma lui si è rifiutato e così in un attimo la situazione è degenerata: hanno iniziato a spingerlo e a mettergli le mani addosso. Gli hanno rotto gli occhiali e l'hanno messo a terra, colpendolo con calci e pugni. All'inizio erano in tre su di lui, poi si sono aggiunti anche una signora e un anziano, che hanno approfittato del fatto che era a terra e in minoranza, per dargli anche loro dei calci". Il tutto sotto gli occhi del bambino di sei anni, ovviamente "turbato per aver visto il padre ricevere botte. Non capisco perché si possa arrivare a tanto", dice il genero, sottolineando anche il fatto che l'aggressione è avvenuta in un posto pubblico, ma "nessuno è intervenuto per calmare la situazione e per prendere le difese di mio suocero".
L'uomo ha sporto denuncia, raccolta nell'area di sosta dalla pattuglia della sottosezione di Busto Arsizio - Olgiate Olona della Polizia stradale. Questa mattina la famiglia è ripartita in aereo per Parigi. "Mio suocero abita in Francia e la cosa paradossale - come mi ha detto - è che lì non gli era mai successa una cosa del genere, ma gli è successa in Italia", racconta il genero, che invece purtroppo non è sorpreso dell'accaduto. "Io ormai da qualche mese esco di casa con un berretto per nascondere la kippah sulla testa. Se non lo faccio, nove volte su dieci mi prendono a insulti", racconta. "Qualche mese fa uno mi ha seguito per quattrocento metri, insultandomi. Un'altra volta ero con mia moglie incinta all'ottavo mese e in strada un gruppetto di tre ragazzi ci ha sputato contro, dandoci degli 'sporchi ebrei' e facendo gesti volgari. La situazione purtroppo è questa: noi ebrei un po' di paura l'abbiamo", conclude. (di Alice Bellincioni)

(Adnkronos) - "Noi siamo assolutamente contrari a qualsiasi forma di dazi, sono una disgrazia, noi siamo per il libero mercato. E quindi anche al 15% non ci fanno piacere. E le nostre imprese verranno penalizzate non solo dai dazi, ma anche dalla svalutazione del dollaro, un problema enorme che rende i nostri prodotti sempre più cari i nostri prodotti per il consumatore americano. In Puglia siamo molto colpiti nell'agroalimentare, per chi esporta ad esempio olio e pasta, e anche del farmaceutico. Ci sono imprese che esportano fino al 20% negli Usa, in alcuni casi i dazi saranno un problema insormontabile". E' preoccupato Sergio Fontana, presidente di Confindustria Puglia, nel commentare, con Adnkronos/Labitalia, l'intesa sui dazi al 15% trovata tra Usa e Ue.
"L'Italia -ricorda Fontana- è la quarta potenza esportatrice al mondo, esportiamo più di quello che importiamo e quindi siamo penalizzati da qualsiasi forma di dazio. E la mia personale posizione è che gli unici dazi che vorremmo avere sono quelli sociali, nei confronti di coloro che non rispettano i diritti dell'uomo, fanno lavorare i bambini e non permettono i sindacati; e ambientali, per coloro che producono creando problemi all'ambiente", aggiunge.
E Fontana chbiede che le imprese non vengano lasciate sole. "In attesa di una politica di sostegno europea, italiana e anche regionale a tutela delle nostre imprese, l'unica cosa che possono fare gli imprenditori è puntare sull'avere un prodotto di altissima qualità, aumentare il valore aggiunto e poi cercare di trasformare il dazio, che è una disgrazia, in opportunità, puntando su altri mercati come l'America Latina, gli Emirati Arabi e l'India", conclude.
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