

(Adnkronos) - "Non sono uno che molla". Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala durante un'intervista a Rtl 102.5, rispondendo alla domanda se ha mai pensato di dare le dimissioni, indagato dalla Procura di Milano nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione dell'urbanistica.
"Ho saputo di essere indagato alle dieci di sera dalla telefonata del direttore del Corriere della Sera. Mi ha detto: 'Guarda che domani usciamo con questa notizia'. Purtroppo capita spesso. Ma in un Paese democratico così non va bene", ha detto poi.
"Siamo passati dal celebrare il sistema Milano a criticarlo aspramente. Se mettiamo al confronto Milano vent’anni fa e oggi, la città è migliorata. Poi la giustizia farà il suo corso ma Milano è l’unica a essersi sviluppata così in Italia. Buttare via tutto è sbagliato", ha quindi sottolineato il primo cittadino.
"Il Gip ha negato che io abbia fatto alcun tipo di pressione. La nomina della Commissione paesaggio? La verità è che noi facciamo un bando, una commissione tecnica sceglie i componenti e il sindaco poi firma. Io ho semplicemente firmato una proposta proveniente da una commissione, al termine di un lavoro durato mesi. Che tipo di pressioni avrei potuto fare?", ha sottolineato.
"A Milano possono esserci state operazioni non corrette. Ma quelle immobiliari hanno avuto senso, e io le rivendico", ha detto ancora. "Come andrà a finire? Spero bene - ha aggiunto - Gli elementi non sono fortissimi ma nessuno di noi sa quello che farà la Procura. Bisogna portar rispetto per i lavori degli altri. Spero che i miei 11 anni siano ricordati come un periodo in cui Milano è migliorata. Chiaro che stiamo vivendo anche problemi della contemporaneità, le ingiustizie sociali sono profonde ma come in tutte le città del mondo. Si tratta di trovare soluzioni".
Leggi tutto: Inchiesta Milano, Sala: "Dimissioni? Non sono uno che molla"

(Adnkronos) - "I lavori per Milano Cortina? Non ci sono problemi. Se abbiamo portato i Giochi Olimpici a casa, me ne prendo il merito assieme al presidente della Fondazione Giovanni Malagò, sono stato il primo fautore di questa iniziativa. Poi si è allargato il cerchio". Sono le parole del sindaco di Milano Giuseppe Sala, nel corso dell'intervento di oggi, martedì 5 agosto a "Non stop news" su Rtl 102.5.
Olimpiadi a parte, tanti i temi toccati dal primo cittadino. Tra questi, lo stadio: "Sul fronte San Siro, effettivamente c'è il rischio che si fermi tutto. La giustizia farà il suo corso. Tutto è rallentato ma in questo momento sono più preoccupato per le persone che hanno versato anticipi per le loro case piuttosto che per le grande iniziative - ha spiegato Sala, commentando i possibili riflessi dell'inchiesta urbanistica nel capoluogo lombardo -. Ho incontrato molte di queste famiglie e ho proposto al Tribunale di Milano di risolvere la questione davanti a un tavolo assieme ai costruttori. Sullo stadio vedremo a settembre cosa succede. Tutto deve passare dal Consiglio comunale, io per dignità personale ci sto lavorano da parecchi anni. Prima il progetto era la cessione in affitto, poi la ristrutturazione, ora la vendita. Intendo portare avanti la questione ma lo ribadisco, ogni iniziativa deve essere approvata dal Consiglio. Vedremo le la politica in questo senso cosa farà. Per quello che vedo, le grandi città hanno stadi nuovi. San Siro non è nuovo".

(Adnkronos) - Gianmarco Tamberi non nasconde la delusione dopo gli Assoluti. Il campione olimpico di salto in alto a Tokyo 2020 ha chiuso i Campionati italiani di Caorle al quinto posto. Per il fuoriclasse azzurro c'erano tante aspettative, ma la gara è stata vinta da Marco Fassinotti, seguito sul podio da Matteo Sioli e Manuel Lando. "Sapevo sarebbe stata una stagione difficile, ma mai avrei pensato così difficile" ha scritto Tamberi a corredo di un video postato sui suoi canali social. "Potrei trovare duemila spiegazioni per questo risultato, ma dopo la grande delusione di ieri sera ora l’unica cosa che voglio è provare a reagire".
L'azzurro ora tornerà al lavoro per il grande appuntamento di questa stagione, i Mondiali di atletica che si disputeranno a Tokyo dal 13 al 21 settembre. In Giappone, l'azzurro arriverà da campione in carica dopo l'oro conquistato a Budapest nel 2023. 'Gimbo', su quel palcoscenico, ha già regalato emozioni indimenticabili alle Olimpiadi di quattro anni fa, insieme a Marcell Jacobs.
Leggi tutto: La delusione di Tamberi: "Mai avrei immaginato una stagione così difficile"

(Adnkronos) - C’è tensione ai vertici di Israele. Poco dopo l’annuncio da parte dell’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di voler occupare tutta la Striscia di Gaza - che secondo i media avrebbe il via libera di Trump - l'Idf ha reagito cancellando lo stato d'emergenza bellica in vigore dal 7 ottobre e ha ridotto i militari.
Netanyahu avrebbe detto ai ministri questa settimana che chiederà l'appoggio del gabinetto per un piano di occupazione totale della Striscia di Gaza, nonostante le obiezioni delle Forze di difesa israeliane. Secondo quanto riportato dai media ebraici, diversi ministri hanno affermato che Netanyahu ha usato il termine “occupazione della Striscia” in conversazioni private, descrivendo la sua visione per l'espansione delle operazioni militari a Gaza. Il sito di notizie Ynet ha citato un alto funzionario vicino al premier che ha detto: “Il dado è tratto - stiamo andando verso una piena occupazione della Striscia di Gaza”. "Ci saranno operazioni anche nelle aree in cui sono detenuti degli ostaggi. Se il capo di Stato maggiore non è d'accordo, dovrebbe dimettersi", hanno aggiunto, riferendosi al capo di Stato maggiore dell'Idf, Eyal Zamir, che si sarebbe opposto alla proposta di occupazione di Gaza.
Attualmente l'Idf detiene il controllo di circa il 75% della Striscia di Gaza, ma secondo il nuovo piano, l'esercito dovrebbe occupare anche il territorio rimanente, portando l'intera enclave sotto il controllo israeliano si legge sul Times of Israel. Non è chiaro cosa significherebbe questa mossa per i milioni di civili della Striscia e per i gruppi umanitari che operano nell'enclave.
L'Idf ha dichiarato di essere contrario a prendere il controllo dell'intera Striscia, valutando che potrebbero essere necessari anni per eliminare tutte le infrastrutture di Hamas. Inoltre, se le truppe si avvicinassero al luogo di detenzione, gli ostaggi rischierebbero di essere uccisi dai loro carcerieri. Il comandante supremo delle forze armate israeliane ha quindi deciso di ridurre le dimensioni dell'esercito permanente e alleggerire il carico delle truppe esauste - una decisione interpretata come una risposta sottile ma precisa alle minacce politiche contro il suo mandato. E ha annullato l'ordine di emergenza di guerra che aveva esteso il servizio di riserva dei soldati regolari di altri quattro mesi dal massacro del 7 ottobre guidato da Hamas.
Il capo di stato maggiore delle Idf Zamir sta guidando una "rivolta e un tentativo di colpo di Stato", ha dichiarato su X Yair Netanyahu, figlio del primo ministro israeliano, rispondendo a un post sul social di Yossi Yehoshua, nel quale il corrispondente militare dello Yediot Ahronot aveva scritto: "Se il primo ministro Netanyahu vuole davvero prendere una decisione così drammatica e pubblicamente controversa - la conquista di Gaza - deve presentarsi al Paese, chiarire i costi previsti in termini di vite degli ostaggi e dei soldati che cadranno e dichiarare che si assume la piena responsabilità, nonostante l'opposizione delle Idf". In risposta, Yair Netanyahu ha scritto: "Se la persona che vi ha dettato il tweet è chi tutti pensiamo che sia, questa è una ribellione e un tentativo di colpo di stato militare più adatto a una repubblica delle banane dell'America Centrale degli anni '70, ed è completamente criminale".
Nel frattempo Israele consentirà ai commercianti di Gaza di portare aiuti nella Striscia per la prima volta dalla ripresa dei combattimenti a marzo. Lo ha reso noto il Coordinatore israeliano delle attività governative nei Territori (Cogat), precisando che i funzionari della Difesa hanno approvato un numero limitato di commercianti che potranno trasferire aiuti, previo approfondito controllo di sicurezza da parte dell'Autorità di Transito e del ministero della Difesa. I beni approvati includono prodotti alimentari di base, alimenti per l'infanzia, frutta, verdura e articoli per l'igiene.
Leggi tutto: Netanyahu annuncia di voler occupare tutta Gaza, Idf cancella emergenza bellica

(Adnkronos) - C’è tensione ai vertici di Israele. Poco dopo l’annuncio da parte dell’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di voler occupare tutta la Striscia di Gaza - che secondo i media avrebbe il via libera di Trump - l'Idf ha reagito cancellando lo stato d'emergenza bellica in vigore dal 7 ottobre e ha ridotto i militari.
Netanyahu avrebbe detto ai ministri questa settimana che chiederà l'appoggio del gabinetto per un piano di occupazione totale della Striscia di Gaza, nonostante le obiezioni delle Forze di difesa israeliane. Secondo quanto riportato dai media ebraici, diversi ministri hanno affermato che Netanyahu ha usato il termine “occupazione della Striscia” in conversazioni private, descrivendo la sua visione per l'espansione delle operazioni militari a Gaza. Il sito di notizie Ynet ha citato un alto funzionario vicino al premier che ha detto: “Il dado è tratto - stiamo andando verso una piena occupazione della Striscia di Gaza”. "Ci saranno operazioni anche nelle aree in cui sono detenuti degli ostaggi. Se il capo di Stato maggiore non è d'accordo, dovrebbe dimettersi", hanno aggiunto, riferendosi al capo di Stato maggiore dell'Idf, Eyal Zamir, che si sarebbe opposto alla proposta di occupazione di Gaza.
Attualmente l'Idf detiene il controllo di circa il 75% della Striscia di Gaza, ma secondo il nuovo piano, l'esercito dovrebbe occupare anche il territorio rimanente, portando l'intera enclave sotto il controllo israeliano si legge sul Times of Israel. Non è chiaro cosa significherebbe questa mossa per i milioni di civili della Striscia e per i gruppi umanitari che operano nell'enclave.
L'Idf ha dichiarato di essere contrario a prendere il controllo dell'intera Striscia, valutando che potrebbero essere necessari anni per eliminare tutte le infrastrutture di Hamas. Inoltre, se le truppe si avvicinassero al luogo di detenzione, gli ostaggi rischierebbero di essere uccisi dai loro carcerieri. Il comandante supremo delle forze armate israeliane ha quindi deciso di ridurre le dimensioni dell'esercito permanente e alleggerire il carico delle truppe esauste - una decisione interpretata come una risposta sottile ma precisa alle minacce politiche contro il suo mandato. E ha annullato l'ordine di emergenza di guerra che aveva esteso il servizio di riserva dei soldati regolari di altri quattro mesi dal massacro del 7 ottobre guidato da Hamas.
Il capo di stato maggiore delle Idf Zamir sta guidando una "rivolta e un tentativo di colpo di Stato", ha dichiarato su X Yair Netanyahu, figlio del primo ministro israeliano, rispondendo a un post sul social di Yossi Yehoshua, nel quale il corrispondente militare dello Yediot Ahronot aveva scritto: "Se il primo ministro Netanyahu vuole davvero prendere una decisione così drammatica e pubblicamente controversa - la conquista di Gaza - deve presentarsi al Paese, chiarire i costi previsti in termini di vite degli ostaggi e dei soldati che cadranno e dichiarare che si assume la piena responsabilità, nonostante l'opposizione delle Idf". In risposta, Yair Netanyahu ha scritto: "Se la persona che vi ha dettato il tweet è chi tutti pensiamo che sia, questa è una ribellione e un tentativo di colpo di stato militare più adatto a una repubblica delle banane dell'America Centrale degli anni '70, ed è completamente criminale".

(Adnkronos) - Un compito difficile si profila all'orizzonte? Dormirci sopra può essere la soluzione. A volte capita di trovarsi davanti a un 'muro' mentale e, riprendendo dopo il sonno la sfida con cui si era alle prese, i risultati che si ottengono sono migliori. Perché succede lo spiega un team di ricercatori in uno studio pubblicato su 'JNeurosci', rivista della Society for Neuroscience.
L'attività ritmica del cervello durante il sonno trasforma le informazioni correlate al compito in una memoria più forte e a lungo termine. La ricerca condotta da Dara Manoach, della Harvard Medical School, fa luce sulle aree cerebrali in cui questa attività ritmica sembra migliorare l'apprendimento motorio.
Nello studio, 25 partecipanti hanno imparato una sequenza di digitazione mentre i ricercatori registravano la loro attività cerebrale. Dopo l'allenamento, le registrazioni cerebrali sono continuate anche durante il pisolino dei partecipanti. In questa fase di sonno, le aree corticali che erano attive durante l'allenamento presentavano un'attività ritmica più intensa. E l'aumento dei ritmi cerebrali in queste aree, spiegano gli autori del lavoro, era correlato al miglioramento del compito svolto dai partecipanti dopo il pisolino.
In particolare, le prestazioni prima e dopo il sonno presentavano correlati neurali diversi; l'apprendimento durante l'allenamento era associato a un aumento dei ritmi cerebrali nelle aree di esecuzione del movimento durante il sonno, mentre le prestazioni dopo aver dormito erano collegate a un aumento dei ritmi cerebrali nelle aree di pianificazione del movimento durante il sonno.
"I ritmi cerebrali - conclude Manoach - si verificano in tutto il cervello durante il sonno. Ma i ritmi in queste regioni aumentano dopo l'apprendimento, presumibilmente per stabilizzare e migliorare la memoria". Sulla base del loro lavoro, i ricercatori ipotizzano che i ritmi cerebrali nelle aree di esecuzione motoria possano rappresentare la memoria di un compito, mentre i ritmi nelle aree di pianificazione motoria migliorano le prestazioni future.
Leggi tutto: Meglio dormirci sopra, ecco perché il sonno rafforza la memoria

(Adnkronos) - Il 99,7% degli studenti ammessi all'esame di Maturità 2024-2025 (96,5% degli studenti scrutinati) è stato promosso. Secondo i dati pubblicati sul sito del ministero dell’Istruzione e del Merito in tutta Italia sono 13.857 i ragazzi che si sono diplomati con lode. La regione con il più alto numero di lodi è la Campania con 2.898, seguono la Sicilia, 1.947 e la Puglia con 1.891. La regione dove si registra il numero più basso è la Valle d'Aosta con 3.
Dagli esiti degli scrutini finali delle scuole secondarie di secondo grado, facendo una media tra il 1° e il 4° anno, la percentuale di ammessi è del 76,6%, leggermente in calo rispetto allo scorso anno, quando era stato ammesso il 77,1% degli studenti. Sospesi il 17,8% e 5,6% i non ammessi.
Facendo una media invece tra i diversi indirizzi di studio risultano ammessi l'81% nei licei, 69,1% negli istituti tecnici e 76,4% nelle scuole professionali. I non ammessi risultano in numero inferiore nei licei, dove sono soltanto il 3,1%, 8,1% la percentuale ai tecnici e 9,2% negli istituti professionali.
Leggi tutto: Maturità 2025, quasi tutti promossi: Campania regione con più lodi

(Adnkronos) - Un 23enne di Secondigliano, in provincia di Napoli, è stato arrestato per l'11esima volta dai Carabinieri di Napoli sull'isola di Ischia. Ad allertare i militari dell'Arma una telefonata ricevuta da un uomo che denunciava come una persona avesse appena tentato di truffare la madre 67enne, residente nel comune di Forio d'Ischia insieme al marito di 73 anni e il fratello invalido di 70.
Con la tecnica del 'finto maresciallo', aveva convinto il 73enne a lasciare l’abitazione per andare in caserma mentre la donna avrebbe dovuto riporre sul tavolo il denaro e i gioielli e attendere l’arrivo di un Carabiniere. L’uomo non si fa attendere. Avrebbe dovuto fotografare il tutto per poi prelevare il bottino. In quegli attimi la donna comprende il raggiro e si ribella, prende il panno che avvolge i suoi beni e se lo stringe al petto, mettendo in fuga l’uomo.
Il 23enne viene rintracciato dai militari all'imbarco degli aliscafi: a incastrarlo, le immagini salvate all'interno del suo smartphone e il riconoscimento da parte della vittima. E per il 23enne scatta l'undicesimo arresto.
Leggi tutto: Napoli, tecnica del 'finto maresciallo': giovane arrestato per 11esima volta

(Adnkronos) - La Fiorentina scende in campo in amichevole. La squadra viola sfida oggi, martedì 5 agosto, il Nottingham Forest allo stadio City Ground di Nottingham. La 'nuova' Fiorentina di Stefano Pioli comincia così a preparare la nuova stagione dopo il settimo posto che è valso la qualificazione in Conference League.
Il Nottingham Forest ha invece chiuso l'ultima Premier League in settima posizione, conquistando l'Europa League grazie alla retrocessione in Conference del Crystal Palace, vincitore dell'FA Cup.
La sfida tra Fiorentina e Nottingham Forest è in programma oggi, lunedì 4 agosto, alle ore 20.45. Ecco le probabili formazioni:
Nottingham Forest (4-2-3-1): Sels; Jair, Milenkovic, Murillo, Morato; Sangaré, Anderson; Hudson-Odoi, Gibbs-White, Ndoye; Igor Jesus. All. Espirito Santo
Fiorentina (3-4-2-1): De Gea; Comuzzo, Pablo Marí, Ranieri; Dodo, Fagioli, Mandragora, Gosens; Fazzini, Gudmundsson; Kean. All. Pioli
Nottingham Forest-Fiorentina non sarà trasmessa in diretta televisiva da nessuna emittente. Il match sarà però visibile in streaming sulla piattaforma web ufficiale della Fiorentina.
Leggi tutto: Nottingham Forest-Fiorentina: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv

(Adnkronos) - Stop da oggi, e per i prossimi sei mesi, alle contromisure Ue ai dazi imposti dal presidente Usa Donald Trump. Ad annunciarlo in una nota è stato ieri Olof Gill, il portavoce della Commissione europea al commercio. L'Ue, ha spiegato, "continua a collaborare con gli Stati Uniti per finalizzare una dichiarazione congiunta, come concordato il 27 luglio. Con questi obiettivi in mente, la Commissione adotterà le misure necessarie per sospendere di 6 mesi le contromisure dell'Ue contro gli Stati Uniti, che avrebbero dovuto entrare in vigore il 7 agosto. L'adozione delle misure necessarie da parte della Commissione è prevista per domani (oggi, ndr.), 5 agosto, tramite procedura d'urgenza".
Il 27 luglio, ha ricordato, "la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il Presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump hanno raggiunto un accordo su dazi e scambi commerciali. Questo accordo politico ripristina stabilità e prevedibilità per cittadini e imprese su entrambe le sponde dell'Atlantico. Garantisce l'accesso continuo alle esportazioni dell'Ue al mercato statunitense, preserva catene del valore transatlantiche profondamente integrate, salvaguarda efficacemente milioni di posti di lavoro e getta le basi per una cooperazione strategica continua tra Ue e Stati Uniti".
Il 31 luglio, gli Stati Uniti, ha rilevato, "hanno emesso un Ordine Esecutivo che conferma il primo passo nell'attuazione dell'accordo, ovvero l'introduzione, l'8 agosto, di un dazio unico e onnicomprensivo del 15% sulle merci provenienti dall'Ue. A differenza di altri partner commerciali statunitensi, questo dazio del 15% include le attuali aliquote della nazione più favorita (Npf), il che significa che non è previsto alcun cumulo oltre il limite del 15%. Con questa iniziativa, l'Ue ottiene un'immediata riduzione dei dazi rispetto a quelli annunciati dagli Stati Uniti il 2 aprile, e si getta una prima importante base per ripristinare la chiarezza per le aziende dell'Ue che esportano negli Stati Uniti. Gli altri elementi dell'accordo del 27 luglio devono ora essere attuati dagli Stati Uniti. Tra questi, l'impegno a ridurre i dazi della Sezione 232 sulle automobili e sui componenti di automobili importati dall'Ue a un'aliquota massima del 15%, nonché il trattamento specifico concordato per alcuni prodotti strategici (ad esempio, aeromobili e componenti di aeromobili)", conclude la nota.
Intanto Trump si scaglia 'contro' l'India, minacciando di aumentare in "modo considerevole" i dazi Usa sulle merci indiane a causa dello 'shopping' di petrolio russo. "L'India non solo acquista grandi quantità di petrolio russo, ma poi gran parte del petrolio acquistato viene rivenduto sul mercato libero, con profitti enormi - si legge in un post su X -. Non si preoccupano di quante persone vengano uccise in Ucraina dalla macchina da guerra russa. Per questo, aumenterò in modo considerevole le tariffe pagate dall'India agli Usa".
Nei giorni scorsi Trump aveva annunciato dazi al 25% dal primo agosto per i prodotti in arrivo negli Usa dall'India, oltre a una "penale" con accuse sull'acquisto di armi ed energia dalla Russia mentre prosegue il conflitto in Ucraina, innescato dall'invasione russa avviata il 24 febbraio di tre anni fa. Descrivendo il gigante asiatico come un "amico", il tycoon aveva comunque criticato le politiche commerciali di Nuova Delhi e annunciato la "penalità" senza dettagli. Poi era arrivato l'annuncio sull'entrata in vigore il 7 agosto delle nuove tariffe per decine di Paesi.
Dura la reazione dell'India, che dopo le parole del tycoon si scaglia contro Usa e Unione Europea. "Prendere di mira l'India è ingiustificato e irragionevole", ha denunciato infatti in una nota il portavoce del ministero degli Esteri indiano, Randhir Jaiswal. "Come ogni grande economia - ha avvertito - l'India prenderà tutte le misure necessarie per salvaguardare i suoi interessi nazionali e la sua sicurezza economica".
Leggi tutto: Dazi Usa, sospese da oggi le contromisure Ue: "Stop per 6 mesi"

(Adnkronos) - Mentre i negoziati per un accordo su tregua e ostaggi a Gaza continuano ad essere in stallo, e nel giorno in cui Hamas ha vincolato il suo via libera a nuovi colloqui al miglioramento "significativo" della crisi umanitaria in corso, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il suo governo avrebbero deciso l'espansione delle operazioni militari nella Striscia per poi conquistare "totalmente" l'enclave palestinese.
Sarebbe questo il piano di Tel Aviv riportato dai media israeliani, con Ynet che cita fonti dell'ufficio del premier e che spiega come il piano avrebbe ricevuto il via libera del presidente Usa Donald Trump, che condivide la posizione israeliana secondo la quale Hamas non vorrebbe un accordo per la tregua in cambio della liberazione degli ostaggi.
"Il dado è tratto: puntiamo alla piena conquista. E se il Capo di Stato Maggiore non è d'accordo, dovrebbe dimettersi", le parole dello staff del premier riportate da Ynet, mentre alla Cnn una fonte ha spiegato che "l'apparato di difesa israeliano si oppone all'espansione delle operazioni di terra nelle aree in cui si ritiene siano detenuti gli ostaggi, poiché ciò rischierebbe di metterli in pericolo".
Intanto, mentre si aspetta che Netanyahu riunisca il gabinetto di guerra per valutare le prossime mosse, interrogato sui piani per ampliare la campagna militare, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar ha spiegato che l'operazione allo studio riflette "il desiderio di vedere tutti gli ostaggi tornare e il desiderio di vedere la fine di questa guerra dopo il fallimento dei colloqui per un accordo parziale".
Non è chiaro - nota tuttavia la Cnn - se l'approccio del governo israeliano sia davvero in linea con quello dell'inviato in Medio Oriente del presidente degli Stati Uniti Trump, Steve Witkoff.
Sabato scorso Witkoff ha trascorso intanto tre ore con le famiglie degli ostaggi israeliani. Secondo l'Hostages and Missing Families Forum, citato dalla Cnn, l'inviato di Trump avrebbe detto che il piano "non è quello di estendere la guerra, ma di porvi fine. Pensiamo che i negoziati debbano essere modificati in modo da essere 'tutto o niente'. Porre fine alla guerra e riportare a casa tutti i 50 ostaggi contemporaneamente: questa è l'unica via".
"Abbiamo un piano per porre fine alla guerra e riportare tutti a casa", avrebbe aggiunto Witkoff, mentre "qualcuno sarà da biasimare" se gli ostaggi rimasti in vita non torneranno in Israele ancora vivi, avrebbe affermato, secondo quanto riportato dal forum.
Cinquanta ostaggi rimangono ancora imprigionati a Gaza, di questi almeno 20 sarebbero vivi. "C'è stato un grande sgomento in Israele per la pubblicazione di immagini da parte di Hamas di due degli ostaggi – Evyatar David e Rom Braslavski – dall'aspetto debole ed emaciato", spiega ancora Cnn.
Dopo la diffusione dei video, Netanyahu ha affermato che le immagini dimostrano che Hamas "non vuole un accordo. Vogliono spezzarci con questi video orribili, con la falsa propaganda dell'orrore che stanno diffondendo in tutto il mondo". Tuttavia, continua Cnn, il forum delle famiglie ha messo in guardia il governo dall'estendere la campagna militare a Gaza. "Netanyahu - hanno detto i parenti degli ostaggi - sta preparando il più grande inganno di tutti. Le ripetute affermazioni di liberazione degli ostaggi attraverso la vittoria militare sono una menzogna e una frode pubblica".
Il forum ha invitato quindi Israele e Hamas a impegnarsi a riportare a casa "i 50 ostaggi, porre fine alla guerra e poi ricostruire e far rivivere Israele", le parole nella dichiarazione.
Leggi tutto: Gaza, negoziati in stallo: "Netanyahu pronto a conquista totale della Striscia"

(Adnkronos) - Come batte il nostro cuore? Una collaborazione tra studiosi del Dipartimento di Ingegneria dell'informazione e del Dipartimento di Matematica dell'università di Pisa ha risolto un problema ancora aperto nella comunità scientifica medica e della bioingegneria sin dagli anni '90: la dinamica del sistema cardiovascolare "è regolare e non caotica", decretano gli scienziati. La scoperta porta a una maggior comprensione dell'apparato, aprendo la strada alla definizione di nuovi biomarcatori in grado di quantificare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Il 16 luglio il lavoro ha ricevuto il Best Student Paper Award alla Conferenza della Società internazionale di ingegneria biomedica (Embc).
Gli autori sono Martina Bianco, dottoranda al Dipartimento di Ingegneria dell'informazione e prima autrice dell'articolo, Andrea Scarciglia e Gaetano Valenza (Dipartimento di Ingegneria dell'informazione), e Claudio Bonanno (Dipartimento di Matematica). La conferenza ha visto la partecipazione di studiosi da oltre 70 Paesi e l'articolo premiato ha superato la concorrenza di lavori di ricercatori da Cina, Giappone, Australia, Messico, Stati Uniti, Emirati Arabi e diversi stati europei.
"Gli intervalli di tempo tra battiti cardiaci consecutivi - spiega Bianco, dottoranda in Ingegneria biomedica con una laurea in Matematica alle spalle - formano una serie chiamata serie della variabilità della frequenza cardiaca (Hrv). Questa serie, composta da intervalli successivi ottenuti dell'elettrocardiogramma, deriva da molteplici input fisiologici, come quelli del sistema nervoso centrale, simpatico e parasimpatico, la respirazione, la pressione sanguigna e l'attività ormonale. Durante il mio lavoro di tesi al Dipartimento di Matematica avevo messo a punto un metodo per capire se una serie di dati può essere interpretata come output di un sistema regolare, il cui stato cioè è determinabile in ogni momento, oppure caotico, cioè dipendente in modo essenziale dalle condizioni iniziali, e che quindi si evolve in modo non predicibile se tali condizioni cambiano anche di poco".
Per il nuovo studio il metodo matematico sviluppato dalla ricercatrice è stato applicato alla serie ricavata dalle misure della frequenza cardiaca. "Il risultato che abbiamo ottenuto è abbastanza netto: la dinamica del sistema cardiovascolare è regolare, non caotica", afferma Bianco.
"E' stata per me una bellissima sfida applicare un metodo matematico elaborato in astratto a dati numerici reali, come sono le serie derivanti dagli elettrocardiogrammi - prosegue l'autrice - Questo perché nei dati reali spesso è presente una componente casuale di 'disturbo', il cosiddetto 'rumore fisiologico', che non dipende solo dall'errore di misurazione, ma soprattutto da interazioni e fluttuazioni interne al sistema in esame".
"Sono molto contento di questa collaborazione tra due dipartimenti di eccellenza dell'università di Pisa - afferma Valenza, docente di Bioingegneria in ateneo - Il metodo sviluppato consente di avere una conoscenza più approfondita del sistema cardiovascolare e, più in generale, delle dinamiche neurofisiologiche. Questa maggiore conoscenza ci potrebbe consentire, per esempio, di definire nuovi biomarcatori in grado di quantificare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari che ancora oggi rimangono una delle principali cause di morte a livello mondiale".
"Questo riconoscimento - conclude Bonanno, docente di Fisica matematica all'università di Pisa - premia innanzitutto il lavoro di tesi di Martina, ma anche quello di Andrea, anche lui laureato in Matematica e con la cui tesi è iniziata la collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell'informazione. Premia anche il coraggio di Martina e Andrea nel decidere di spendere le loro competenze matematiche nelle applicazioni alla bioingegneria. Mi auguro che questo riconoscimento, che nasce da una fruttuosa collaborazione tra due dipartimenti del nostro ateneo, serva a ribadire l'importanza del portare avanti, in contemporanea, la ricerca di base e la ricerca applicata".
Leggi tutto: Come batte il cuore? Ingegneri e matematici italiani risolvono il mistero

(Adnkronos) - Per Mosca niente più limiti sui missili a medio e corto raggio. La Russia non si considera infatti più vincolata da autolimitazioni per quanto riguarda il dispiegamento di questi missili, poiché "le condizioni per il rispetto della moratoria sono venute meno". Questo quanto ha annunciato dal ministero degli Esteri russo in una nota, riferendosi alla moratoria relativa al Trattato Inf (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) siglato a Washington l'8 dicembre 1987 da Ronald Reagan e Michail Gorbaciov. Gli Stati Uniti hanno accusato più volte la Russia di violare l'accordo, e nell’autunno del 2018 il presidente Donald Trump ha annunciato il ritiro dal trattato.
Il ministero degli Esteri russo, si legge nella nota, ha quindi "preso atto di alcune misure adottate dall'Occidente nel campo della proliferazione" di tali missili e sottolinea che esse rappresentano "una minaccia diretta alla sicurezza" della Russia. La dichiarazione ha sottolineato che ciò richiede misure speciali da parte di Mosca.
"Con i nostri ripetuti avvertimenti in merito ignorati e con la situazione che si sta evolvendo verso il dispiegamento di fatto di missili terrestri a medio e corto raggio di fabbricazione statunitense in Europa e nella regione Asia-Pacifico, il Ministero degli Esteri russo deve dichiarare che non sussistono più condizioni per il mantenimento di una moratoria unilaterale sul dispiegamento di armi simili, ed è inoltre autorizzato ad affermare che la Federazione Russa non si considera vincolata da autolimitazioni pertinenti approvate in precedenza", si legge nel comunicato, riportato dalla Tass.
L'inviato del presidente americano Donald Trump, Steve Witkoff , volerà intanto domani a Mosca per cercare di risolvere la situazione ucraina, ha riferito ieri la Tass, dopo che lo stesso Trump aveva anticipato che la missione si sarebbe tenuta in settimana. Il Cremlino, dal canto suo, non ha escluso un incontro tra Witkoff e il presidente russo Vladimir Putin.
Rispondendo ai giornalisti sulla missione del suo inviato a Mosca, Trump ha detto che l'obiettivo è ''raggiungere un accordo per far sì che si smetta di uccidere la gente", per poi ribadire che - se la Russia non accetterà l'accordo per il cessate il fuoco con l'Ucraina - ''ci saranno sanzioni''. Ma, ha aggiunto, i russi ''come sapete sono molto astuti e sono abbastanza bravi ad aggirare sanzioni. Per cui vedremo cosa succederà''.
Sarà "importante e utile" la visita dell'inviato americano, ha commentato quindi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel corso del suo briefing quotidiano con la stampa. "Siamo sempre lieti di vedere il signor Witkoff a Mosca e di essere in contatto con lui. Crediamo che questi contatti siano importanti, costruttivi e utili", ha dichiarato il portavoce, aggiungendo che un incontro tra l'inviato americano e Putin "non è escluso".
Se la Russia non cambierà rotta entro l'8 agosto, entro venerdì, Kiev si aspetta quindi chevenga messa in moto "la logistica irreversibile" delle sanzioni secondarie sulle esportazioni di petrolio russo, ha commentato intanto Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in riferimento al nuovo ultimatum di Trump al leader russo Putin.
"Dopodiché vedrà se questo contribuisce o meno a porre fine alla guerra - ha detto Podolyak in un'intervista al Guardian -. E in caso negativo si passerebbe al prossimo passo". Potrebbe trattarsi, ha affermato, di ulteriori sanzioni e di una crescente militarizzazione dell'Ucraina.
"Trump ha già detto di essere pronto a vendere all'Europa tutte le armi che vogliono (per darle all'Ucraina). Prima non lo diceva - ha osservato ancora Podolyak - E' già una concezione diversa del mondo". A Kiev, scrive il Guardian, ci sono poche speranze di una svolta con la visita a Mosca dell'inviato Usa.

(Adnkronos) - Il Tribunale dei ministri ha disposto l'archiviazione per la premier Giorgia Meloni sul caso Almasri ritenendo che "gli elementi indiziari non siano dotati di gravità, precisione e concordanza tali da consentire di affermare in che termini e quando la presidente del Consiglio sia stata preventivamente informata e abbia condiviso la decisione assunta in seno alle riunioni, rafforzando con tale adesione il programma criminoso" e "che gli elementi acquisiti nel corso delle indagini non consentano di formulare una ragionevole previsione di condanna, limitatamente alla posizione della sola presidente del Consiglio Giorgia Meloni", tanto per il reato di favoreggiamento che per quello di peculato.
“Dalle sommarie informazioni del prefetto Caravelli, il quale ha riferito che la presidente del consiglio era stata sicuramente informata mentre per il resto si è limitato ad esprimere una valutazione (ritengo, sulla base di indicazioni che mi dava il sottosegretario Mantovano, che fosse d'accordo) senza, tuttavia, specificare - si legge nel provvedimento di archiviazione - quali fossero state le indicazioni ricevute su cui aveva fondato una simile valutazione - non compare alcun dettaglio o elemento valutabile circa la portata, natura, entità e finalità dell'informazione, specie sotto il profilo della sua condivisione delle 'decisioni' adottate”.
Leggi tutto: Caso Almasri, Meloni archiviata: la motivazione del Tribunale dei ministri

(Adnkronos) - Notificata l'archiviazione per il caso Almasri alla premier Giorgia Meloni, chiesto invece il processo per i ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio e per il sottosegretario Alfredo Mantovano. A renderlo noto è stata la stessa presidente del Consiglio con un lungo post sui social dopo la notifica del provvedimento dal Tribunale dei ministri.
"Oggi mi è stato notificato il provvedimento dal Tribunale dei ministri per il caso Almasri: dopo oltre sei mesi dal suo avvio, rispetto ai tre mesi previsti dalla legge, e dopo ingiustificabili fughe di notizie. I giudici hanno archiviato la mia sola posizione, mentre dal decreto desumo che verrà chiesta l'autorizzazione a procedere nei confronti dei Ministri Piantedosi e Nordio e del Sottosegretario Mantovano" si legge sul post social. "Nel decreto si sostiene che io 'non sia stata preventivamente informata e (non) abbia condiviso la decisione assunta': e in tal modo non avrei rafforzato 'il programma criminoso'". "Si sostiene pertanto che due autorevoli ministri e il sottosegretario da me delegato all’intelligence abbiano agito su una vicenda così seria senza aver condiviso con me le decisioni assunte. È una tesi palesemente assurda".
"A differenza di qualche mio predecessore, che ha preso le distanze da un suo ministro in situazioni similari, rivendico che questo governo agisce in modo coeso sotto la mia guida: ogni scelta, soprattutto così importante, è concordata. È quindi assurdo chiedere che vadano a giudizio Piantedosi, Nordio e Mantovano, e non anche io, prima di loro". "Nel merito ribadisco la correttezza dell'operato dell'intero esecutivo, che ha avuto come sola bussola la tutela della sicurezza degli italiani - conclude -. L'ho detto pubblicamente subito dopo aver avuto notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, e lo ribadirò in Parlamento, sedendomi accanto a Piantedosi, Nordio e Mantovano al momento del voto sull'autorizzazione a procedere".
Il Presidente della Giunta delle autorizzazioni della Camera Devis Dori rende intanto noto che, al momento, non è pervenuta nessuna carta del dossier Almasri dal Tribunale dei Ministri.

(Adnkronos) - Oggi mi è stata "notificata la mia archiviazione" sul caso Almasri. A renderlo noto è stata oggi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni con un post sui social, aggiungendo che "sarà chiesta l'autorizzazione a procedere su Piantedosi, Nordio e Mantovano".
"Oggi mi è stato notificato il provvedimento dal Tribunale dei ministri per il caso Almasri: dopo oltre sei mesi dal suo avvio, rispetto ai tre mesi previsti dalla legge, e dopo ingiustificabili fughe di notizie. I giudici hanno archiviato la mia sola posizione, mentre dal decreto desumo che verrà chiesta l'autorizzazione a procedere nei confronti dei Ministri Piantedosi e Nordio e del Sottosegretario Mantovano" si legge sul post social. "Nel decreto si sostiene che io 'non sia stata preventivamente informata e (non) abbia condiviso la decisione assunta': e in tal modo non avrei rafforzato 'il programma criminoso'". "Si sostiene pertanto che due autorevoli ministri e il sottosegretario da me delegato all’intelligence abbiano agito su una vicenda così seria senza aver condiviso con me le decisioni assunte. È una tesi palesemente assurda".
"A differenza di qualche mio predecessore, che ha preso le distanze da un suo ministro in situazioni similari, rivendico che questo governo agisce in modo coeso sotto la mia guida: ogni scelta, soprattutto così importante, è concordata. È quindi assurdo chiedere che vadano a giudizio Piantedosi, Nordio e Mantovano, e non anche io, prima di loro". "Nel merito ribadisco la correttezza dell'operato dell'intero esecutivo, che ha avuto come sola bussola la tutela della sicurezza degli italiani - conclude -. L'ho detto pubblicamente subito dopo aver avuto notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, e lo ribadirò in Parlamento, sedendomi accanto a Piantedosi, Nordio e Mantovano al momento del voto sull'autorizzazione a procedere".
Leggi tutto: Caso Almasri, Meloni: "Archiviata oggi la mia sola posizione"

(Adnkronos) - Oggi mi è stata "notificata la mia archiviazione" sul caso Almasri. A renderlo noto è stata oggi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni con un post sui social, aggiungendo che "sarà chiesta l'autorizzazione a procedere su Piantedosi, Nordio e Mantovano".
"Oggi mi è stato notificato il provvedimento dal Tribunale dei ministri per il caso Almasri: dopo oltre sei mesi dal suo avvio, rispetto ai tre mesi previsti dalla legge, e dopo ingiustificabili fughe di notizie. I giudici hanno archiviato la mia sola posizione, mentre dal decreto desumo che verrà chiesta l'autorizzazione a procedere nei confronti dei Ministri Piantedosi e Nordio e del Sottosegretario Mantovano" si legge sul post social. "Nel decreto si sostiene che io 'non sia stata preventivamente informata e (non) abbia condiviso la decisione assunta': e in tal modo non avrei rafforzato 'il programma criminoso'".
"Si sostiene pertanto che due autorevoli ministri e il sottosegretario da me delegato all’intelligence abbiano agito su una vicenda così seria senza aver condiviso con me le decisioni assunte. È una tesi palesemente assurda". "A differenza di qualche mio predecessore, che ha preso le distanze da un suo ministro in situazioni similari, rivendico che questo governo agisce in modo coeso sotto la mia guida: ogni scelta, soprattutto così importante, è concordata. È quindi assurdo chiedere che vadano a giudizio Piantedosi, Nordio e Mantovano, e non anche io, prima di loro". "Nel merito ribadisco la correttezza dell'operato dell'intero esecutivo, che ha avuto come sola bussola la tutela della sicurezza degli italiani. L'ho detto pubblicamente subito dopo aver avuto notizia dell’iscrizione nel registro degli indagati, e lo ribadirò in Parlamento, sedendomi accanto a Piantedosi, Nordio e Mantovano al momento del voto sull'autorizzazione a procedere".
Leggi tutto: Caso Almasri, Meloni: "Notificata oggi la mia archiviazione"

(Adnkronos) - Lutto nel mondo dell’imprenditoria cuneese. E' morta oggi a 61 anni per malattia Alessandra Balocco, presidente e amministratore delegato dell’omonimo gruppo alimentare del cuneese. Terza generazione della famiglia, Alessandra Balocco era entrata in azienda nel 1990. La conferma della scomparsa arriva dal sindaco di Fossano, Dario Tallone, che ha già annunciato la proclamazione del lutto cittadino il giorno del funerale.
"Apprendo con tristezza la notizia della scomparsa di Alessandra Balocco", scrive sui social Tallone rinnovando "i sentimenti di stima di sincera riconoscenza per l’opera intelligente e lungimirante che Alessandra ha condotto negli anni, contribuendo in modo significativo alla crescita economica e sociale della Città di Fossano e del nostro territorio".
Poco meno di tre anni fa, il 27 agosto del 2022 era scomparso prematuramente a 56 anni, Alberto Balocco, fratello di Alessandra e suo predecessore nella carica di amministratore delegato dell’azienda, ucciso da un fulmine durante un’escursione in mountain bike in alta Val Susa. Dopo l’improvvisa scomparsa del fratello, Alessandra Balocco aveva preso le redini dell’azienda di famiglia che è stata fondata nel 1927.
I funerali si svolgeranno in forma riservata, comunica una nota del gruppo in cui si sottolinea che il cda, composto da Ruggero Costamagna, Marco Costamagna, Diletta Balocco, Assunta Pinto e Gianfranco Bessone, “proseguirà lo sviluppo dell’azienda seguendo fedelmente l’esempio e le linee guida tracciate da Alessandra”. Sessantuno anni, Alessandra, si legge nella nota, alla guida della società dal 2022, in azienda dagli anni ’90 al fianco del padre Aldo e del fratello Alberto, “ha rappresentato per tutta la sua vita una figura di riferimento per l’intero gruppo, contribuendo con totale dedizione, determinazione e competenza alla crescita e al consolidamento dell’azienda in Italia e sui mercati internazionali”.
La società, conclude la nota, “esprime la propria vicinanza alla famiglia in questo momento di grande dolore e si unisce al lutto della comunità di Fossano e di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla e lavorare con lei”.
"La morte di Alessandra Balocco è una notizia tristissima per il nostro Piemonte. Perdiamo una donna di valore che ha saputo incarnare a pieno quella tradizione delle grandi famiglie imprenditoriali della nostra terra che sanno unire crescita, visione e attenzione per le proprie comunità. Alla famiglia le condoglianze mie e di tutto il Piemonte”. Cosi’ il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
Sarda News - Notizie in Sardegna
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Per proporre i tuoi feed o un contenuto originale, scrivici a info@sardanews.it
Per tutti gli aggiornamenti seguici su TELEGRAM
o su Facebook https://www.facebook.com/sardanotizie