
(Adnkronos) - La Lazio sbarca su WhatsApp. Il club biancoceleste, reduce dalla sconfitta nella prima giornata di Serie A contro il Como, ha annunciato un nuovo canale ufficiale a cui i tifosi potranno iscriversi per non perdersi nemmeno una notizia riguardo la loro squadra del cuore.
I tifosi laziali, seguendo il link pubblicato sui canali ufficiali del club, potranno infatti ricevere aggiornamenti quotidiani direttamente sul proprio telefono cellulare. Un modo per rimanere collegati con la propria passione 24 ore su 24, mentre la squadra di Maurizio Sarri, tornato sulla panchina della Lazio dopo l'annata con Baroni, prepara la sfida casalinga all'Hellas Verona.
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(Adnkronos) - Mattia Bellucci risponde all’Adnkronos da New York, poco prima di fare colazione. Oggi, mercoledì 27 agosto, è il giorno del match più importante della sua carriera. Almeno fin qui. Agli Us Open, il 24enne azzurro se la vedrà contro Carlos Alcaraz. E ha cominciato la mattinata a modo suo: "Sarà la mia prima volta sul Centrale, non capita a tutti. Ho voglia di respirare un'atmosfera unica e stamattina ho rivisto alcune partite storiche su quel campo. La finale del 1990 tra Agassi e Sampras, ma anche diversi spezzoni dei match di Roddick". Tanto per calarsi subito nel clima.
Per Mattia, giocare sull’Arthur Ashe Stadium sarà la realizzazione di un sogno: "La prima volta che ho visto questo campo, dal terzo anello, è scappata una lacrima. Ero insieme al mio coach, Fabio Chiappini, e ci siamo guardati con un po’ d’emozione". L’intesa è stata immediata: “Magari, prima o poi, ci giocherò anch’io”. Detto, fatto. Il momento è arrivato e per Bellucci non è casuale, ma frutto di un percorso. Dopo la top 100 agguantata nel 2025 e la posizione numero 65 del ranking Atp. Risultati raggiunti sempre tenendo a mente il punto di partenza. Quei campi d’asfalto su cui ha cominciato a divertirsi da piccolo, insieme ai primi tornei internazionali: "Sarà un'emozione grande - sorride – e ho ripensato a quei momenti perché credo che sia giusto non dimenticare il passato, le prime difficoltà. Voltarsi indietro e guardare dove tutto è cominciato per sapere di aver meritato ogni cosa. Sono al secondo turno di uno Slam, ma ho già giocato un terzo turno a Wimbledon e ho sfiorato la possibilità di affrontare Carlos altre volte. Il fatto che stia capitando qui, sul campo che ho sempre desiderato, forse è un disegno del destino".
Sulla sfida allo spagnolo, Mattia chiarisce una cosa: "Come si affronta un giocatore così? Ci si prepara come per le altre partite, cercando di tenere sotto controllo le cose che si possono tenere sotto controllo. Pensando alla prestazione, non al risultato". Come suggerito anche da coach Chiappini: "Non mi sta dando consigli dal punto di vista motivazionale, ma suggerimenti di gioco. Sul piano da attuare in campo, il metodo più efficace per evitare la tensione e concentrarsi su qualcosa di concreto".
Un aspetto in parte mancato nel primo turno degli Us Open, vinto contro il cinese Shang per il ritiro dell’avversario nel quarto set (sul punteggio di 7-6 1-6 6-3 3-0, in favore dell’azzurro): "È stato un match molto complicato, ero entrato in partita davvero teso. I primi turni per me sono sempre impegnativi ed esordire agli Us Open non è semplice. Ho speso troppe energie nel primo set, l’ho vinto e ho faticato nel secondo. Poi sono riuscito a reagire".
Il match contro Alcaraz avrà un osservatore speciale, il rivale dello spagnolo per il primato nel ranking Atp: "Sinner non mi ha scritto – sorride Mattia – ma in questi giorni ci siamo visti e salutati. Se mi farà un regalo in caso di vittoria contro Alcaraz? Non lo so, io cerco di stare concentrato sulla mia partita. A prescindere dal risultato che verrà, per me giocare contro uno dei migliori è uno stimolo grande. Sono convinto che mi possa far crescere". Mattia ha scalato tante posizioni in classifica anche grazie all’exploit nell’Atp 500 di Rotterdam a febbraio, quando aveva ceduto solo in semifinale a De Minaur. In quei giorni, dopo i successi contro Medvedev e Tsitsipas, proprio Alcaraz aveva parlato di lui in maniera positiva (“È bello vedere volti nuovi, l’Italia merita di avere un giocatore come lui tra i primi 100”).
La replica contiene un pizzico d’orgoglio: "Il movimento italiano ha un grandissimo valore oggi. Avere la stima di uno dei top della classifica mondiale è un apprezzamento importante. Cercherò di valorizzare e rendere giustizia alle sue parole".
In chiusura, Bellucci racconta qualche curiosità. Come le origini della sua ormai iconica bandana: "È una passione nata così, le indossavo anche quando avevo 8-9 anni. Con i capelli lunghi sono comode. E poi mi piace l’abbigliamento vintage, ho trovato articoli interessanti anche in Giappone". In campo, però, nessuno sponsor: "Non so se la crescita degli ultimi mesi porterà a nuove opportunità. Fuori dal campo, Cp Company mi dà un grosso supporto e ho l’opportunità di scegliere cosa indossare. È bello avere voce in capitolo in questo senso". A New York, intanto, nelle poche ore libere gira tra un negozio e l’altro: "Sto cercando di vedere più cose possibili, non voglio perdermi le novità". Stanotte, l’Arthur Ashe Stadium gli regalerà quella più bella. (di Michele Antonelli)
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(Adnkronos) - Ryan Borgwardt, un uomo di 45 anni del Wisconsin che ha finto la sua morte per incontrare l'amante in Georgia, è stato condannato a 89 giorni di carcere, gli stessi durante i quali è riuscito a far perdere le proprie tracce.
La vicenda
Borgwardt è stato dichiarato scomparso il 12 agosto 2024, dopo aver detto alla moglie la sera prima di voler andare a fare kayak sul Green Lake, a circa 160 chilometri da Milwaukee ma poi il giorno dopo è scomparso. L'uomo, secondo l'accusa, ha finto di essere annegato, facendo perdere le proprie tracce, lasciando la moglie e i tre figli, per andare all'estero a incontrare un'altra donna in Europa.
Il 45enne è stato accusato di aver intenzionalmente ingannato le autorità, facendogli credere che fosse morto. Come riporta la Cnn, inizialmente si pensò che la sua scomparsa fosse dovuta a un possibile annegamento. Tuttavia, dopo 58 giorni di ricerche, il corpo non fu ritrovato e le indagini si ampliarono. Indizi successivi, tra cui il fatto che avesse ottenuto un nuovo passaporto tre mesi prima della scomparsa, portarono gli investigatori a ipotizzare che Borgwardt avesse simulato la sua morte per incontrare una donna uzbeka con cui aveva avuto contatti in rete. La polizia è riuscita a individuare e a incriminare l'uomo a novembre, facendolo tornare negli Stati Uniti.
Secondo la denuncia, il giorno della scomparsa Borgwardt avrebbe percorso 80 chilometri dalla sua casa di Watertown per raggiungere Green Lake poi, durante la notte, avrebbe rovesciato il suo kayak nel lago, tornando a riva pagaiando su un gommone che aveva portato con sé. L'accusa ha chiesto al giudice della contea di Green Lake, Mark Slate, di condannare Borgwardt a 45 giorni di carcere. Ma il giudice ha quasi raddoppiato la pena, condannandolo a 89 giorni, gli stessi trascorsi dalla dichiarazione di scomparsa fino a quando lo sceriffo non lo ha trovato all'estero. Borgwardt ha pagato 30.000 dollari di risarcimento alle forze dell'ordine per coprire le spese sostenute dallo Stato nel tentativo di localizzarlo. "Mi pento profondamente delle azioni che ho compiuto quella notte e di tutto il dolore che ho causato alla mia famiglia e ai miei amici", ha detto Borgwardt in tribunale prima della sentenza. La moglie, con cui era stato sposato per 22 anni, ha chiesto il divorzio.
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(Adnkronos) - Sono migliorate le condizioni di salute di Stash, il frontman dei The Kolors che era risultato positivo al covid. Il cantante ha aggiornato i fan con una storia condivisa su Instagram: "Salve, oggi mi sento benissimo, sto al 100% e sono pure negativo al covid".
Stash mostra il risultato del test e aggiunge: "Si, lo so che non era obbligatorio per legge rimanere a casa, ma la mia scelta dipende dal buon senso. Che sia covid, influenza stagionale o maracaibo, l'ho fatto perché sono stato male e non volevo che gli altri stessero male a causa mia".
Il cantante si era sfogato a proposito del covid parlando del periodo della pandemia: "Io sono stato all'ospedale durante il covid con la polmonite da tutti e due i lati e con l'ossigeno attaccato e con la paura di morire e vi assicuro che non era influenza stagionale. Non posso dimenticare quello che ho vissuto. Se sono positivo ad un tampone, se devo prendere un aereo, non ce la faccio a non proteggermi e a non proteggere le altre persone, magari c'è la signora di ottant'anni che vorrebbe abbracciarti e quell'abbraccio potrebbe essere letale per lei. È rispetto nei confronti del prossimo", aveva spiegato.
I The Kolors sono stati costretti ad annullare tre date del tour estivo previste in Sicilia, ma Stash ha comunicato che riusciranno a recuperare le date: "Il primo show sarà a Gela, questa domenica 31 agosto, gli altri ve li comunicheremo prossimamente".
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(Adnkronos) - "Non mi sono ispirato a nessun presidente della Repubblica, ho preferito inventarlo piuttosto che rifarmi a qualcuno in particolare", a parlare all’Adnkronos è il regista premio Oscar Paolo Sorrentino, che con il film in concorso ‘La Grazia’ apre l’82esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. "Quello che è riferito all’attuale presidente Mattarella, ma anche a Napolitano, Ciampi e Scalfaro, è sicuramente questa autorevolezza, senso di responsabilità, di saggezza e questa capacità di esercitare il loro ruolo nella maniera più alta possibile anche con un grande senso di paternità. Ed è stato secondo me un porto sicuro in mari molto più agitati che hanno caratterizzato la politica italiana negli ultimi anni"
Sono tanti i temi al centro della pellicola, tra questi c’è il dubbio. "È importante porsi delle domande". La costante ricerca di certezze "è un problema dell’oggi. Troppo spesso ci governano politici che ostentano delle certezze per ragioni anche discutibili, legate spesso agli umori del proprio elettorato, alla necessità di far parlare di sé e distrarre. Quello che è peggiorato - riflette Sorrentino - è che a volte queste certezze sono strampalate, non sono neanche sorrette da un pensiero forte e importante". (di Lucrezia Leombruni e Loredana Errico)
Leggi tutto: Venezia 2025, Sorrentino: "Troppo spesso i politici ostentano certezze"

(Adnkronos) - È la prima volta che Julia Roberts partecipa alla Mostra del cinema di Venezia e il suo arrivo non poteva essere più memorabile. L'amata attrice di 'Pretty Woman' ha scelto di indossare un cardigan da cui è difficile distogliere lo sguardo: lo sfondo bianco, ma sopra c'è stampato il volto di Luca Guadagnino che si ripete per decine di volte. Un simpatico omaggio al regista italiano che l'ha diretta in 'After the Hunt - Dopo la caccia', il dramma psicologico che presenta Fuori Concorso al Lido.
Il film segna l'incontro tra una delle attrici più amate al mondo e uno dei registi italiani più acclamati sulla scena internazionale. In 'After the Hunt', Julia Roberts veste i panni di Alma Olsson, stimata docente di filosofia all'Università di Yale, la cui esistenza viene sconvolta quando un collega e vecchio amico, Henrik (Andrew Garfield), viene accusato di molestie sessuali da Maggie (Ayo Edebiri), una delle sue studentesse più brillanti. Alma si ritrova così costretta a riesaminare non solo il presente, ma anche alcune dolorose scelte del passato, mentre un trauma personale minaccia di riaffiorare. Il film, girato interamente in 35 mm da Malik Hassan Sayeed, è la prima sceneggiatura firmata dall'attrice e sceneggiatrice Nora Garrett e segna un nuovo capitolo nella carriera di Guadagnino, qui in veste di regista e co-produttore.
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(Adnkronos) - Sparatoria a Minneapolis vicino all'Annunciation Catholic School. Sul posto sono presenti numerose ambulanze e diverse agenzie, tra cui l'Fbi, la polizia statale e quella locale. Il presidente del Dnc, Ken Martin, ha riferito: "C'è un attentatore qui a Minneapolis, sconosciuto il numero di vittime in una chiesa e in una scuola".
Il governatore del Minnesota, Tim Walz, ha dichiarato di essere stato aggiornato sulla situazione e ha aggiunto: "Prego per i nostri bambini e insegnanti, la cui prima settimana di scuola è stata segnata da questo atto orribile di violenza".
Leggi tutto: Minneapolis, sparatoria in una chiesa e una scuola cattolica: possibili vittime

(Adnkronos) - Sparatoria a Minneapolis oggi, mercoledì 27 agosto, vicino fuori dalla Annunciation Church e nella scuola cattolica adiacente alla Annunciation Church. Il dipartimento di polizia di Richfield, vicino a Minneapolis, riferisce, parlando con Fox 9, che ci sarebbero 20 vittime - tra morti e feriti - nella sparatoria avvenuta fuori dalla Unification Church, nella periferia sud della città. Secondo quanto ha riportato Fox News anche il sospettato autore della sparatoria è stato ucciso. Sul posto sono presenti numerose ambulanze e diverse agenzie, tra cui l'Fbi, la polizia statale e quella locale.
Il governatore del Minnesota, Tim Walz, ha dichiarato di essere stato aggiornato sulla situazione e ha aggiunto: "Prego per i nostri bambini e insegnanti, la cui prima settimana di scuola è stata segnata da questo atto orribile di violenza".
"Sono stato informato nel dettaglio sulla tragica sparatoria avvenuta a Minneapolis nel Minnesota" ha detto il presidente americano Donald Trump in un post social su Truth. "L'Fbi ha reagito prontamente e si è recata sul posto. La Casa Bianca continuerà a monitorare questa terribile situazione", aggiunge invitando la popolazione a unirsi "a me nella preghiera per tutte le persone coinvolte!".

(Adnkronos) - Sparatoria a Minneapolis oggi, mercoledì 27 agosto, vicino fuori dalla Annunciation Church e nella scuola cattolica adiacente. Il presidente del Dnc, Ken Martin, ha riferito: "Al momento è ancora conosciuto il numero di vittime". Secondo quanto ha riportato Fox News il sospettato autore della sparatoria è stato ucciso.
Sul posto sono presenti numerose ambulanze e diverse agenzie, tra cui l'Fbi, la polizia statale e quella locale.
Il governatore del Minnesota, Tim Walz, ha dichiarato di essere stato aggiornato sulla situazione e ha aggiunto: "Prego per i nostri bambini e insegnanti, la cui prima settimana di scuola è stata segnata da questo atto orribile di violenza".


(Adnkronos) - Hyper Transfer è un innovativo sistema di trasporto ultraveloce che sfrutta tecnologie a levitazione magnetica ed è stato presentato da Cav – Concessioni Autostradali Venete in Fiera a Rimini nel corso del Meeting e all’interno del “Cantiere Futuro”, spazio organizzato dal Mit per far conoscere i progetti d’avanguardia che caratterizzeranno il futuro delle infrastrutture italiane. Una presenza, quella di Cav, che ha riscontrato un grande interesse da parte del pubblico del Meeting e che è servita a diffondere informazioni sullo stato di avanzamento del progetto Hyper Transfer e sulle caratteristiche tecniche di questa infrastruttura che promette di rivoluzionare il trasporto di merci e persone, appoggiandosi a tecnologie già esistenti e testate con successo in altre parti del mondo.
La governance del progetto di ricerca e sviluppo di Hyper Transfer è stata affidata a un’organizzazione complessa comprendente il Comitato Tecnico, formato da Ministero delle Infrastrutture, Regione del Veneto e Cav, coadiuvato da una Struttura Tecnica composta dalle Società del Gruppo Fs Italferr e Italcertifer e dal Program Project Management Office di Concessioni Autostradali Venete, articolato in un nucleo interno costituito da professionisti Cav, e un gruppo di lavoro esterno, formato da professionisti dell’Università degli Studi di Padova e dal consorzio aggiudicatario Hyperbuilders (Webuild e Leonardo). L’opera consentirà di trasportare a velocità fino a 1000 chilometri orari, attraverso un tubo a bassa pressione, delle capsule a levitazione magnetica, ciascuna delle quali potrà ospitare 12 tonnellate di merce o 38 passeggeri.
Il progetto Hyper Transfer ha recentemente superato con successo lo studio di fattibilità per la realizzazione in Veneto di un percorso di prova di 10 chilometri – Test track. L’obiettivo finale è integrare in modo sostenibile l’opera con le altre infrastrutture gestite da Cav. Il sistema potrà essere replicato in altre situazioni e aree permettendo di ridurre la congestione della rete autostradale, migliorandone la sicurezza complessiva a beneficio degli utenti. Si evidenza che la realizzazione del test track potrà essere utilizzato non solo per la sperimentazione dell’Hyper Transfer ma anche per innovare ed efficientare i sistemi di trasporto esistenti, come ad esempio: innovazione in componenti ferroviari chiave; tecnologie di segnalamento e gestione del traffico; tecnologie per la sicurezza e il confort dei passeggeri; tecnologie per il monitoraggio e la diagnostica; tecnologie per la comunicazione; tecnologie per la riduzione dei consumi.
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(Adnkronos) - Aveva acquistato l'auto con la quale, due mesi prima, suo cognato Alessandro Impagnatiello aveva trasportato il corpo senza vita di Giulia Tramontano. Ora la donna è stata condannata dal Tribunale civile di Milano a risarcire circa 25mila euro alla famiglia della 29enne, uccisa da Impagnatiello quando era incinta di 7 mesi. A dare notizia della sentenza, depositata nei giorni scorsi, è 'Il Corriere della Sera'.
Alessandro Impagnatiello è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio della compagna Giulia Tramontano. La compravendita dell'auto tra familiari è avvenuta due mesi dopo il delitto, secondo i giudici "all'esclusivo fine di sottrarre il predetto bene alle ragioni creditorie dei familiari di Giulia Tramontano". La T-Roc Volkswagen di proprietà di Impagnatiello venne venduta nell'agosto 2023 dal fratello Omar - incaricato dal barman dopo l'arresto di occuparsi dei suoi beni - a sua moglie per 10mila euro, mentre secondo i giudici valeva il doppio. Lo scopo, però, secondo il Tribunale civile, era proprio quello di "diminuire la consistenza patrimoniale" di Impagnatiello, in vista del risarcimento che sarebbe stato condannato a pagare alla famiglia Tramontano.
Ora è la cognata dell'assassino a dover risarcire con il valore dell'auto, quantificato in circa 20mila euro, a cui si aggiungono 5mila euro di spese legali, i familiari della 29enne uccisa al settimo mese di gravidanza a Senago, nel Milanese.


(Adnkronos) - Rivoluzione in casa Lacoste. Il coccodrillo, simbolo del celebre marchio di abbigliamento francese, è stato 'trasformato' in una capra per Novak Djokovic. Un omaggio all'ex numero uno del ranking Atp, tra i tennisti più forti della storia, che gioca sull'acronimo Goat (capra, in traduzione dall'inglese): The Greatest Of All Time , il più grande di tutti. Un omaggio del brand al fuoriclasse serbo, supportato tra l'altro dal 2017.
"Novak Djokovic fa parte della famiglia Lacoste da oltre otto anni" ha spiegato Thierry Guibert, Ceo di Lacoste. "Insieme abbiamo condiviso un periodo eccezionale, durante il quale ha vinto 12 titoli del Grande Slam, metà del totale della sua carriera. Oltre a essere un giocatore straordinario, la sua tenacia, la sua mentalità e i suoi valori hanno contribuito a elevare e amplificare il marchio. Trasformare oggi il nostro coccodrillo in una capra per rendergli omaggio e svelare la collezione proprio a New York, dove René ha costruito la sua leggenda, è stata una scelta ovvia. Questa iniziativa riflette la nostra capacità di reinventare i nostri codici rimanendo fedeli all'eredità di René Lacoste".
La capsule pensata per gli Us Open, "From the Crocodile to the Goat", include diversi capi. Dalla classica polo alla tuta, passando per l'iconico cappellino. Tutto con il noto design minimalista di Lacoste, che al coccodrillo stavolta affianca the goat. Un'edizione limitata, tributo a un giocatore riuscito a vincere 24 Slam in carriera, oltre all'oro olimpico dello scorso anno a Parigi.


(Adnkronos) - Il governo italiano "non manderà mai soldati italiani a morire in Ucraina o in Russia", ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, parlando al Meeting di Rimini.
La telefonata con Meloni
"Questo è 'guardonismo' d'agosto, la tristezza del giornalismo..." ha detto Salvini a proposito della telefonata di oggi con la premier Giorgia Meloni. "Comunque, ci siamo telefonati, ma la gente vuole fare sapere cosa fa il governo per cambiare, non quando uno si vede...", ha proseguito il leader della Lega.
Rottamazione
"La rottamazione delle cartelle è un'altra priorità che vogliamo mettere nella legge di bilancio. Non ci sono risorse per tutto ma abbiamo dimostrato in questi anni che volere è potere".
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(Adnkronos) - L'attesa al Lido è finalmente finita. E il primo verdetto è arrivato puntuale con la prima proiezione del mattino dalla Sala Darsena, gremita da stampa e accreditati. 'La Grazia', il film d'apertura dell'82esima Mostra del Cinema di Venezia, scritto e diretto dal premio Oscar Paolo Sorrentino, è stato punteggiato da molte risate e applausi lungo la proiezione, per poi sciogliersi in un lungo e caloroso applauso nel finale.
Al centro della storia c'è Mariano De Santis, interpretato da Toni Servillo: un presidente della Repubblica vedovo, cattolico e giurista, giunto alla fine del suo mandato. È un personaggio di pura finzione, frutto completamente della fantasia dell’autore. Le sue giornate, scandite da una noia protocollare, vengono scosse dagli ultimi, gravosi compiti: decidere su due delicate richieste di grazia che si trasformano in veri e propri dilemmi etici, intrecciandosi in modo inestricabile con la sua vita privata e il rapporto con la figlia Dorotea, giurista come lui (interpretata da Anna Ferzetti).
Ma è lo stesso Sorrentino, nelle note di regia, a fornire la vera chiave di lettura del film: "La Grazia è un film d'amore", spiega il regista. Un amore che si declina in tutte le sue forme: per la moglie scomparsa, per i figli, per il diritto. E non solo. "La Grazia è un film sul dubbio - afferma Sorrentino - e sulla necessità di praticarlo, soprattutto in politica, soprattutto oggi, in un mondo dove i politici si presentano troppo spesso col loro ottuso pacchetto di certezze che provocano solo danni, attriti e risentimenti, minando il benessere collettivo, il dialogo e la tranquillità generale”. C’è anche il tema della responsabilità: “Un’altra dote che dovrebbe riguardarci tutti ma che, in modo particolare, dovrebbe caratterizzare l’essere politico, la figura che rappresenta gli altri e che guida o determina le scelte. Anche della responsabilità sentiamo la mancanza, quasi una latitanza, che lascia oggi il posto a inutili esibizionismi, a bordate muscolari, dannose, quando non apertamente pericolose".
Il film tocca anche il concetto di paternità, intesa come l'attitudine a essere una guida rassicurante, un "padre nobile" che però, di fronte a un presente incomprensibile, sa quando è il momento di "tornare a essere figlio". E Sorrentino aggiunge: “Quando l’età avanza e il presente diventa incomprensibile, anziché disprezzarlo o perdersi in vani rigurgiti nostalgici, si mette in ascolto del presente, attraverso i figli, che hanno una maggiore attitudine alla comprensione del mondo circostante. E si fida di loro”. Infine, “la Grazia è un film su un dilemma morale. Concedere o meno la grazia a due persone che hanno commesso degli omicidi in circostanze, però, forse, perdonabili. Firmare o non firmare, da cattolico, una legge difficile sull’eutanasia”. Il risultato è il ritratto di un uomo serio che, di fronte alla scelta, non si tira indietro, perché "l'etica è una cosa seria. Tiene in piedi il mondo".
"Non mi sono ispirato a nessun presidente della Repubblica, ho preferito inventarlo piuttosto che rifarmi a qualcuno in particolare. Quello che è riferito all’attuale presidente Mattarella, ma anche a Napolitano, Ciampi e Scalfaro, è sicuramente questa autorevolezza, senso di responsabilità, di saggezza e questa capacità di esercitare il loro ruolo nella maniera più alta possibile anche con un grande senso di paternità. Ed è stato secondo me un porto sicuro in mari molto più agitati che hanno caratterizzato la politica italiana negli ultimi anni”. A parlare all’Adnkronos è il regista premio Oscar Paolo Sorrentino, che con il film in concorso ‘La Grazia’ apre l’82esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia.
Sono tanti i temi al centro della pellicola, tra questi c’è il dubbio. “È importante porsi delle domande”. La costante ricerca di certezze “è un problema dell’oggi. Troppo spesso ci governano politici che ostentano delle certezze per ragioni anche discutibili, legate spesso agli umori del proprio elettorato, alla necessità di far parlare di sé e distrarre. Quello che è peggiorato - riflette Sorrentino - è che a volte queste certezze sono strampalate, non sono neanche sorrette da un pensiero forte e importante”.
Secondo il regista “per essere responsabili non si può non essere dubbiosi ed è una specie di monito di come dovrebbe essere la politica e di come oggi troppo spesso non è". Nel film si dice "non è sempre facile tenere fede ai propri principi". "È una frase chiave del film”, dice il regista. “Quello che siamo e quello in cui crediamo viene minato da questo accadimento incontrollabile di non tener fede ai propri principi, quindi di provare a diventare altro da sé e spesso con risultati pericolosi per sé stessi e nel caso di un politico con responsabilità verso l’esterno di essere portatori di pericoli per gli altri”. E sul suo rapporto con la grazia, come attitudine umana, risponde: “È un punto di arrivo”, conclude Sorrentino.
Nel cast anche Orlando Cinque, Massimo Venturiello, Milvia Marigliano, Giuseppe Gaiani, Giovanna Guida, Alessia Giuliani, Roberto Zibetti, Vasco Mirandola, Linda Messerklinger, Rufin Doh Zeyenouin. ‘La Grazia’ è un film Fremantle prodotto da The Apartment, società del gruppo Fremantle, in associazione con Numero 10 e PiperFilm, prodotto da Annamaria Morelli e Paolo Sorrentino. E da Andrea Scrosati per Fremantle, Massimiliano Orfei, Luisa Borella e Davide Novelli per PiperFilm.
È distribuito in Italia da PiperFilm e sarà nelle sale dal 15 gennaio 2026. Mubi, invece, detiene i diritti mondiali del film, esclusa l'Italia.
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