Cagliari, menzione speciale al sestetto dei Sahis... 
“Noi viviamo secondo natura, allevando i nostri animali al pascolo”. Luca Quirini, classe ’94, fondatore dell’Azienda Agricola Quira, ha ricevuto il Good Farmer Award per il suo modello di allevamento incentrato sul benessere animale e sulla tutela del territorio ligure. “Siamo pastori da marzo a dicembre: transumiamo dalla Valle Sturla alle vette della Val d'Aveto fino a 1500 metri, portando al pascolo i nostri bovini di razza cabannina, autoctona della Liguria”, ha raccontato. Gli animali si nutrono solo di erba e, d’inverno, di fieno biologico acquistato in zona: “È un vivere secondo natura, con la linea vacca-vitello”.
Sul dibattito sulla zootecnia, Quirini afferma: “Oggi non è più possibile non farla in maniera sostenibile: i costi di produzione dell’allevamento intensivo non rendono più. La nostra è una scelta etica, ma è anche un modello che dà benessere al territorio e agli animali, e permette una continuità economica al mestiere”.

“Siamo una cooperativa agricola che fa rigenerazione ambientale e sociale in una zona semi-urbana di Roma”. Alessia Mazzù, classe ’90 e membro della Cooperativa Agricola Co.r.ag.gio, ha ricevuto il Good Farmer Award per aver trasformato 22 ettari di terra pubblica abbandonata in un laboratorio di agricoltura rigenerativa e inclusione. “Usiamo l’agricoltura per parlare di giustizia sociale, per fare formazione, produzione, sperimentazione e inclusione sociolavorativa”, ha spiegato.
Il premio sarà investito in un intervento strategico: “Raccoglieremo le acque meteoriche: in tempi di cambiamento climatico l’acqua è una risorsa preziosa che non può essere sprecata”.
Sulla sostenibilità nel settore primario, Mazzù è netta: “Si può fare, anche se non è semplice. Serve una rivoluzione culturale: l’agricoltura rigenerativa richiede fiducia nel fatto che, nel lungo periodo, porta benefici a noi agricoltori e all’ambiente”.

Silvia Tonolo è stata riconfermata alla guida di Anmar Odv, Associazione nazionale malati reumatici. L'elezione è avvenuta a Rimini nel corso del congresso della Società italiana di reumatologia (Sir), dove è stato rinnovato l'intero consiglio direttivo Anmar. Tonolo è a capo dell'associazione dal 2017 e il suo mandato scadrà nel 2028.
"Ringrazio tutti per la rinnovata fiducia posta nei miei confronti – afferma - Il lavoro che abbiamo portato avanti in questi ultimi anni, con il supporto dell'Osservatorio 'Capire', è stato costante e sempre in crescita. Anche da parte delle istituzioni stiamo ottenendo importanti riconoscimenti e intendiamo proseguire in questa direzione. Rafforzeremo le collaborazioni con società scientifiche non solo di reumatologia, ma anche con quelle di altre aree terapeutiche come i farmacisti ospedalieri o i medici di medicina generale. Il nostro obiettivo primario è sensibilizzare a 360 gradi popolazione, istituzioni e cittadinanza sulle condizioni socio-sanitarie degli oltre 5 milioni di uomini e donne che in Italia vivono con una malattia reumatologica. Ci sono diversi aspetti dell'assistenza socio-sanitaria che devono essere migliorati. Molte di queste persone, infatti, devono affrontare grosse difficoltà a causa di patologie a volte estremamente dolorose e complicate. Siamo sempre pronti e disponibili a dialogare con tutti per trovare soluzioni condivise alle numerose problematiche".
Il direttivo Anmar Odv sarà così composto: Donatello Catera (presidente dell'Associazione campana malati reumatici), Paola Grossi (presidente dell'Associazione toscana malati reumatici), Graziano Mussi (presidente dell'Associazione ligure malati reumatici), Fiorella Padovani (presidente dell'Associazione abruzzese malati reumatici) e Silvia Tonolo (presidente dell'Associazione malati reumatici del Veneto).

“Crediamo in un’evoluzione della filiera: più sostenibile, più circolare e più biodiversa”. Così Davide Bollati, presidente del Gruppo Davines, ha spiegato le ragioni che hanno portato l’azienda a promuovere il Good Farmer Award, unico premio in Italia dedicato all’agricoltura biologica e rigenerativa under 35.
“L’ecosistema delle nostre materie prime è fondamentale - ha affermato - e l’agricoltura rigenerativa permette anche di offrire servizi ambientali come il sequestro del carbonio attraverso pratiche innovative”. Un progetto che, secondo Bollati, unisce dimensioni “micro”, come la qualità delle materie prime, a temi “macro” come la transizione ecologica: “Nel medio-lungo periodo sarà sempre più centrale nelle imprese, spinte anche dalle nuove generazioni di consumatori”.
Per il presidente di Davines, la direzione è chiara: “Il futuro deve essere quello di cavalcare un modo di fare impresa più sostenibile. Anche la cosmetica deve far parte di questo mondo”.

Philip Morris Italia ha annunciato oggi che, a partire dal 2 dicembre, Andrea Guglielmo sarà il nuovo direttore delle relazioni esterne dell’affiliata italiana. Nel suo nuovo ruolo, Andrea Guglielmo sarà a capo della struttura dedicata alle relazioni istituzionali, agli affari regolatori e fiscali, all’area medico-scientifica, alla comunicazione e al contrasto al commercio illecito.
Responsabile delle relazioni istituzionali di Philip Morris Italia da gennaio 2025, Andrea Guglielmo è entrato in azienda nel 2014, e ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità all’interno dell’area delle relazioni esterne, tra i quali quello di senior manager per gli affari regolatori ed istituzionali di Philip Morris Italia a Roma, partecipando anche a importanti gruppi di lavoro in ambito europeo e internazionale, e quello di responsabile delle relazioni istituzionali di Philip Morris Manufacturing & Technology Bologna, il principale polo produttivo dell’azienda a livello globale. Con una esperienza ultradecennale nel settore delle relazioni esterne, ha assunto negli anni ruoli di responsabilità sia negli affari istituzionali sia nella consulenza aziendale. Precedentemente è stato senior consultant e assistente dell’amministratore delegato presso The European House-Ambrosetti, occupandosi di progetti di consulenza strategica per aziende italiane e multinazionali.
Andrea Guglielmo subentra a Michele Samoggia, che ha deciso di intraprendere una nuova sfida professionale in una società leader a livello internazionale nel campo della leadership advisory. Samoggia lascia Philip Morris Italia dopo un percorso professionale durato quasi dieci anni in cui, prima di diventare Direttore del dipartimento, ha ricoperto diversi ruoli tra affari istituzionali, comunicazione, sostenibilità e scientific engagement. In questi anni Samoggia ha dato un contributo decisivo per la trasformazione dell'azienda e per il posizionamento della stessa come uno dei principali attori nel panorama imprenditoriale italiano.

Barbara D'Urso in ospedale dopo il problema alla spalla accusato nell'ultima puntata di Ballando con le stelle. La conduttrice, una delle concorrenti top dello show del sabato sera di Raiuno, dal suo profilo Instagram ha pubblicato le foto che documentano la mattinata all'ospedale Sant'Andrea di Roma. D'Urso ha accusato un problema sabato sera, nella chiusura di un'esibizione con il maestro Pasquale La Rocca. Anche domenica 30 novembre, nella puntata di Domenica In a cui ha partecipato come ospite, con un paio di smorfie ha sottolineato il dolore e il disagio per l'infortunio.
L'edizione 2025 di Ballando con le stelle è caratterizzata da una discreta lista di infortuni. Il più rilevante è quello accusato da Francesca Fialdini, ferma da settimane per una lesione al piede destro e per la frattura di 3 costole. La conduttrice di 'Da noi... a ruota libera' dovrebbe tornare in pista nella puntata del 6 dicembre, l'undicesima della stagione, quando si svolgeranno i ripescaggi.

“Premiare il talento e la visione dei giovani significa rafforzare il futuro dell’agricoltura italiana”. Con questo messaggio inviato alla premiazione del Good Farmer Award il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha salutato i vincitori del premio promosso da Davines e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile dedicato all’agricoltura organica e rigenerativa under 35.
Lollobrigida ha ricordato gli investimenti del governo: “Oltre 15 miliardi in tre anni hanno permesso all’Italia di riconquistare la leadership europea”, con un reddito agricolo cresciuto “del 10,4%, contro l’1,9% della media Ue”. Il ministro ha sottolineato il ruolo dei giovani: “L’agricoltura è oggi il secondo settore per imprenditori under 35, più di 51mila aziende”. Tra gli strumenti messi in campo, il programma Coltiva Italia con 150 milioni e 8mila ettari di terreni pubblici disponibili, e il Fondo Innovazione Ismea da 400 milioni.
Sulla sostenibilità: “Difendere la qualità delle nostre produzioni significa sostenere chi punta su ricerca e cura del territorio. Continueremo a lavorare per un’agricoltura più forte, sostenibile e competitiva”.

Il Gruppo Davines - azienda attiva nel settore della cosmetica professionale, B Corp dal 2016 - in collaborazione con la Fondazione per lo sviluppo sostenibile, autorevole centro studi sulla green economy in Italia, ha premiato oggi al Davines Group Village di Parma i vincitori della seconda edizione del 'The Good Farmer Award', iniziativa dedicata a giovani agricoltori under 35 che abbiano già avviato progetti ispirati ai principi fondamentali dell’agroecologia e dell’agricoltura biologica rigenerativa, intesa come insieme di pratiche ecocompatibili di gestione agricola, fortemente alternative all’agricoltura convenzionale.
Questa seconda edizione del Premio ha coinvolto anche le aziende agricole-zootecniche, in particolare quelle attente al benessere animale, che utilizzano sistemi di allevamento estensivi e che adottano pratiche zootecniche rivolte al miglioramento degli agroecosistemi. I due agricoltori hanno ricevuto 10mila euro ciascuno per l’acquisto di materiali e per interventi finalizzati al miglioramento e allo sviluppo delle pratiche agroecologiche già avviate. Nel corso della cerimonia è stata letta una lettera di saluto inviata da Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, che ha espresso il proprio sostegno all’iniziativa. La Giuria che ha valutato e selezionato i progetti è composta da otto membri, fra professori universitari ed esperti in temi di agricoltura, agroecologia e sostenibilità a cui quest’anno si sono aggiunti due esperti di zootecnia.
I VINCITORI - Alessia Mazzù (classe ’90), socia della Cooperativa Agricola Co.r.ag.gio - Cooperativa Romana Agricoltura Giovani, è stata premiata per aver trasformato una terra pubblica abbandonata in un luogo di rigenerazione ambientale e sociale. Alessia si è formata tra l’Italia e la Scozia, dove si è specializzata in sostenibilità e studi ambientali. La Cooperativa Agricola Co.r.ag.gio nasce nel 2011 da una vertenza politica per consentire ai giovani agricoltori l’accesso alle terre pubbliche abbandonate. Situata nel cuore del Parco di Veio a Roma, la Cooperativa pratica metodi biologico-rigenerativi, coltivando cereali rari, ortaggi e leguminose, e custodendo il 'frutteto della biodiversità' per recuperare antiche varietà frutticole. Co.r.ag.gio si distingue come modello di agricoltura sociale e multifunzionale, dedicandosi alla formazione, ai laboratori didattici e offrendo percorsi di inclusione a persone in condizioni di fragilità o svantaggio. Il premio servirà a realizzare un sistema integrato per la raccolta e la gestione dell'acqua piovana e atmosferica, per diversificare le fonti idriche e continuare a far evolvere la Cooperativa Agricola Co.r.ag.gio come laboratorio di rigenerazione ambientale e sociale.
Luca Quirini (classe '94), fondatore dell’Azienda Agricola Quira, è stato premiato per il suo allevamento incentrato sul benessere animale e la salvaguardia del territorio ligure. L’azienda, situata a Borzonasca (Genova) nell’Appennino ligure, a ridosso di Portofino e le Cinque Terre, alleva 60 bovini di razza Cabannina, specie autoctona a rischio di estinzione. La formazione di Luca non è agricola: dopo essersi diplomato al liceo classico, intenzionato a conoscere meglio la sua Liguria, inizia a lavorare per un allevatore di vacche piemontesi nell’entroterra, esperienza che lo appassiona al punto da creare la sua azienda, che porta il nome della prima vacca che ha acquistato, Quira. La mandria pratica la transumanza spostandosi tra pascoli che si estendono dai 700 ai 1.400 metri di altitudine, evento che ha assunto il ruolo di un vero e proprio appuntamento culturale e turistico.
Il sistema di allevamento rispetta i ritmi biologici degli animali: le Cabannine, allevate in libertà su circa 2.500 ettari di prati e boschi, pascolano liberamente, di giorno e di notte, alimentate solo a erba e, in inverno, con fieno biologico locale. L’Azienda Agricola Quira ha adottato il pascolo razionale Voisin, un metodo che prevede la rotazione controllata dei pascoli, per favorire l’aumento della biodiversità. In questo modo, con la stessa superficie, è possibile nutrire un numero maggiore di capi, mantenere il terreno fertile e in equilibrio e contribuire alla rigenerazione del suolo e alla prevenzione degli incendi sui versanti montani. Il premio sarà utilizzato per il progetto della 'stalla nel bosco', una zona protetta con microclima equilibrato nei mesi invernali, e per l'acquisto di un furgone attrezzato a laboratorio polifunzionale mobile.
Nel 2021 il Gruppo Davines ha investito 2 milioni di euro per realizzare a Parma, in partnership con il Rodale Institute, l’European Regenerative Organic Center (Eroc), primo centro di formazione e ricerca in Italia e in Europa nel campo dell’agricoltura biologica rigenerativa. Nel frattempo, il Gruppo ha continuato a investire sul progetto e il centro oggi è costituito da 188 parcelle sperimentali in cui vengono coltivate 22 differenti specie vegetali, tra cui frumento, mais, achillea, calendula, melissa e camomilla. Dopo tre anni di sperimentazione condotte su Eroc, guidate dal direttore di Ricerca Dario Fornara, sono stati raccolti dati sufficienti a dimostrare che i terreni gestiti secondo pratiche biologico rigenerative hanno raggiunto livelli di produttività paragonabili a quelli ottenuti con l’agricoltura convenzionale, confermando la solidità del modello sul piano delle rese. Gli studi hanno rilevato un netto incremento della biodiversità del suolo - sia per quanto riguarda il microbioma, sia per quanto riguarda il numero di lombrichi - e un miglioramento significativo della densità dei nutrienti nelle colture, in particolare dei sali minerali essenziali come magnesio, calcio e zinco.
Nel 2025, Eroc ha rinnovato la propria certificazione Roc - Regenerative Organic Certified. Inoltre negli ultimi due anni il Gruppo Davines ha supportato attivamente 16 aziende agricole italiane nel percorso verso la certificazione Roc, che valuta in modo integrato la salute del suolo, il benessere animale e la tutela dei lavoratori.
"Penso che questo premio, così come Eroc, siano esempi concreti del cosiddetto effetto risonanza, un’amplificazione positiva che fa bene a tutti - ha commentato Davide Bollati, presidente del Gruppo Davines - In Davines crediamo fermamente che il futuro del nostro pianeta sia strettamente legato alla salute del suolo, che è il nostro capitale più prezioso. Per questo, ‘The Good Farmer Award’ non è solo un riconoscimento, ma un investimento concreto nella prossima generazione di agricoltori. Alessia e Luca, i vincitori di quest’anno, ne sono un esempio: attraverso la loro dedizione all'agroecologia, alla tutela della biodiversità e al benessere animale, dimostrano come un'agricoltura responsabile possa non solo produrre eccellenza, ma anche generare un impatto sociale e ambientale positivo".
“L'agricoltura biologica si basa su un metodo di coltivazione volto a produrre alimenti con sostanze e processi naturali, con l’esclusione di prodotti della chimica di sintesi. L’agricoltura rigenerativa si basa su un metodo di coltivazione che punta a mantenere e ripristinare la biodiversità del suolo e degli ecosistemi agricoli in modo che siano in grado di fornire beni e servizi ecosistemici di qualità e a lungo termine - ha dichiarato Edo Ronchi, presidente di Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - L’agricoltura biologica rigenerativa è un’evoluzione, in parte già prevista nelle pratiche agricole biologiche, in parte innovativa, per rendere l’agricoltura più resiliente alle sfide della crisi climatica e più attiva nel ripristino della natura per affrontare il degrado dei suoli e la perdita di biodiversità”.
Posteggio filtro e mezzo pubblico per i dipendenti dell'azienda...
Governatrice verso decreto nomina Agus. Patto Progressisti-Pd... 
L'Australia 'difende' Oscar Piastri. Il pilota australiano della McLaren ha conquistato il secondo posto nel Gran Premio del Qatar, vinto da Max Verstappen, ma è stato sorpassato proprio dall'olandese nella classifica Piloti, scendendo in terza posizione con una sola, decisiva, gara, ad Abu Dhabi, prima del termine del Mondiale di Formula 1. Piastri si trova infatti a 392 punti, a -4 da Verstappen e a -16 da Lando Norris, attualmente leader della classifica generale.
Nel corso del duello per il titolo andato in scena negli scorsi mesi proprio con il compagno di scuderia Norris, la McLaren è stata accusata di aver favorito proprio l'inglese a discapito dell'australiano. E ora, a scendere in pista, è addirittura il governo del Paese oceanico.
"È stata una notte frustrante per gli australiani", ha detto il senatore Matt Canavan durante una sessione dI dibattito al Senato australiano, per poi rivolgersi direttamente al ministro degli Interni, Tony Burke: "Pensa che la McLaren stia penalizzando Oscar Piastri e che questo gli costerà il titolo Mondiale?".
Una domanda che ha generato l'ilarità dell'aula, ma a cui il ministro ha risposto seriamente: "A mio parere, sì. Penso che abbiano preso qualche decisione 'rumorosa' quest'anno. E per qualcuno che ha una figlia ossessionata dalla Formula 1, penso che tornerà a casa molto arrabbiata".
Difesa verso ricorso, 'aggravante della crudeltà non sussiste'... 
"Al momento della diagnosi, ormai molti anni fa, qualcun altro ne era già a conoscenza, qualcuno che era nel mio grembo e lo stava abitando da meno di 90 giorni: mia figlia. Quando venne pronunciata quella diagnosi, non capii bene tutte le parole, erano spaventose e incomprensibili. Il mio corpo le avrebbe comprese al posto mio molti anni dopo, sentendo pezzi di sé scivolare via, lentamente e inesorabilmente". Con queste parole Linda, una delle oltre 144mila persone in Italia con sclerosi multipla, ha aperto a Milano la Charity Dinner 2025 di Aism - Associazione italiana sclerosi multipla, raccontando con voce ferma ed emozionata il momento in cui ha ritrovato fiducia nel futuro, vivendo ogni giorno con la sclerosi multipla mettendosi in gioco.
"Oggi, tanti anni dopo quel giorno, la ricerca è andata molto avanti - ha continuato Linda - Grazie al prezioso lavoro di ricercatori, scienziati e neurologi, infatti, le parole sclerosi multipla non sono più le stesse, così come non lo è più la qualità di vita delle persone con sclerosi multipla e la riabilitazione", che è migliorata. "Eppure non basta, dobbiamo arrivare a cancellare definitivamente quelle 2 parole. Dobbiamo interrompere quella clessidra fatale in cui ogni 3 ore vi è una nuova diagnosi di sclerosi multipla".
Prendendo "in prestito" le parole dallo 'Zio Vanja' di Anton Cechov, Linda ha letto: "Vivremo una lunga, una lunga serie di giorni, di lunghe serate; sopporteremo con pazienza le prove che il destino ci manderà; diremo che abbiamo sofferto, che abbiamo pianto, eppure io credo, credo ardentemente, appassionatamente". Per questo, ha affermato, "verrà trovata la cura definitiva. So che tra 5, 10, 20 anni si troverà. Forse io non la vedrò, ma a quelli che verranno dopo di me quelle 2 parole non faranno più paura. E se oggi possiamo immaginare un futuro diverso è grazie a chi ha creduto nella ricerca. Aism e la sua Fondazione, con il progetto del NeuroBrite Research Center, stanno costruendo un luogo dove la riabilitazione non è solo cura, ma anche speranza e dove la ricerca apre nuove strade per una migliore qualità della vita e per arrivare un giorno a una cura definitiva", ha concluso Linda invitando a donare per la ricerca.

La provincia di Trento torna in testa, medaglia d’oro per la qualità della vita, seguita sul podio da Bolzano e Udine. È il bilancio annuale dell’indagine del Sole 24 Ore che fotografa il benessere nei territori. Nella top 10, tra le 107 province analizzate, trionfa il Nord con Milano all’ottavo posto. Roma continua la sua scalata in classifica, balzando di 13 posizioni e guidando la rimonta delle grandi città metropolitane. Il Sud rimane invece fanalino di coda, con Reggio Calabria che si conferma ultima.
Trento si configura quindi come la testa di serie dell’arco alpino, scalzando la vincitrice del 2023, cioè Udine (ora terza) e la pluripremiata Bolzano. Il territorio altoatesino viene spinto in seconda posizione dalle performance in “Affari e lavoro” e dai primati in alcuni importanti indicatori tra cui il quoziente di natalità (i nuovi nati ogni 1000 abitanti sono 8,4 contro i 6 della media nazionale). Udine, invece, è nella top 10 della classifica che misura la qualità di “Ambiente e servizi”, terza per densità di impianti fotovoltaici. Le prime 10 province sono dunque tutte settentrionali premiando le piccole: Bergamo (vincitrice nel 2024, ora al 5° posto), Treviso, Padova (che ritorna tra le teste di serie dopo 30 anni di assenza: era nona nel 1994) e Parma. All’apice della classifica generale tornano anche le grandi aree metropolitane come Bologna e Milano, rispettivamente al 4° e all’8° posto, in testa per “Demografia, società e salute”, la prima e per “Ricchezza e consumi” e “Affari e lavoro” la seconda.
Nel complesso, le città metropolitane registrano un miglioramento rispetto all’edizione 2024: Roma guida la risalita e si piazza 46esima, mentre Genova sale di 11 gradini arrivando al 43esimo posto. In miglioramento anche Bologna che sale di 5 posizioni sul 2024, e Milano che cresce di 4 (Torino sale di una posizione e diventa 57esima). Bene anche Cagliari, prima area metropolitana del Mezzogiorno che sale di cinque posizioni e si piazza 39esima, seguita da Bari (67esima, ma in calo di due posizioni), Messina (91esima), Catania (96esima, in calo però di 13 posizioni), Palermo (97esima), Napoli (104esima) e Reggio Calabria, ultima per il secondo anno di fila.

"In questo mondo fatto di drammi, malattie e problematiche, ho immaginato di incontrare il dolore in persona. Tutti dobbiamo affrontarlo, ma bisogna farsi forza perché quando il cuore e la mente stanno bene il corpo li segue. E' un messaggio di speranza che dedico a chi convive con la sclerosi multipla, ma anche ai familiari, amici e ai caregiver che condividono con loro il dolore". Lo ha detto il cantante Roberto Vecchioni, dal palco della Charity Dinner 2025 di Aism - Associazione italiana sclerosi multipla a Milano, alla presenza di circa 400 ospiti per una serata all'insegna della sensibilizzazione sulla patologia e della solidarietà per sostenere la ricerca di una cura efficace.

"Questa non è una battaglia, ma un cammino. Sono accanto ad Aism da molti anni e mi sento profondamente onorata di poter portare questa bandiera di speranza e luce. E' importante continuare con la ricerca e stare vicino alle persone con sclerosi multipla, ma è importante anche sottolineare come siano le donne a essere colpite quasi il doppio" rispetto agli uomini. Così l'attrice e ambassador di Aism Chiara Francini durante la Charity Dinner 2025 di Aism, Associazione italiana sclerosi multipla, che si è svolta ieri a Milano. Una serata speciale per celebrare i progressi compiuti, guardare alle sfide future e raccogliere fondi per la ricerca scientifica sulla sclerosi multipla.
"Io sono una donna e credo che le donne siano un paniere di delizie con la capacità di partorire l'amore - aggiunge Francini - Chi sa partorire l'amore ha una capacità differente di progredire anche in un percorso non sempre e non necessariamente positivo".

"Essere alla Charity Dinner e farne da conduttrice è un regalo che ricevo. Queste serate sono una grande opportunità di aggregazione, di comunità e di condivisione valoriale". Lo ha detto Veronica Maya, ambassador di Aism e conduttrice della Charity Dinner 2025 organizzata dall'Associazione italiana sclerosi multipla a Milano. "Sul palco - sottolinea - rappresentiamo il lavoro di un grande gruppo che aiuta tante persone con la ricerca, ma anche con altre attività concrete che migliorano la qualità di vita dei pazienti con sclerosi multipla. Questo mi fa sentire responsabile, ma anche grata, perché rende utile il mio ruolo e la mia vita, anche con eventi di questo tipo".

"Nel mio secondo libro 'Comunque mamma. Storia di una ferita ancora aperta', racconto la mia battaglia per diventare mamma, che purtroppo non mi ha visto vincitrice. Non ho potuto adottare un bambino perché in Italia e nel mondo se hai la sclerosi multipla non puoi farlo. E' una cosa vergognosa contro la quale sto lottando. E' una tematica ancora poco conosciuta". Così Antonella Ferrari, madrina nazionale di Aism - Associazione italiana sclerosi multipla, partecipando alla Charity Dinner dell'associazione al Teatro Alcione a Milano.
La diagnosi è arrivata "con vent'anni di ritardo", dopo un percorso di fragilità e dolore, racconta. "Per anni ho consultato centinaia di medici alla ricerca di una diagnosi, nel frattempo peggioravo e soffrivo. Quando è arrivata la diagnosi mi sono sentita sollevata perché ho iniziato a combattere ad armi pari con la malattia e da quel momento non le ho più permesso di diventare la protagonista. Perché la protagonista - sottolinea Ferrari - sono io".
Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
Sarda News - Notizie in Sardegna
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Per proporre i tuoi feed o un contenuto originale, scrivici a info@sardanews.it
Per tutti gli aggiornamenti seguici su TELEGRAM
o su Facebook https://www.facebook.com/sardanotizie



