


(Adnkronos) - "Un'intossicazione da ammoniaca" al liceo Marconi di Pescara ha provocato oggi giovedì 16 ottobre una serie di malori e ha fatto scattare il protocollo di maxi emergenza e l'evacuazione della scuola, con un bilancio al momento di 4 pazienti trasportati al Pronto soccorso dell'ospedale cittadino tra cui una professoressa, "tutti in condizioni non gravi". Lo riferisce l'Asl di Pescara, spiegando che l'intossicazione da ammoniaca sarebbe "proveniente con ogni probabilità dal laboratorio di chimica dell'istituto". La scuola "è stata immediatamente evacuata e sul posto sono intervenute le squadre del 118 della Asl di Pescara, che hanno attivato il protocollo di maxi emergenza e allestito un Posto medico avanzato davanti all’istituto", spiega l'Asl in una nota.
Alcuni episodi di malessere sono stati segnalati anche tra i vigili del fuoco intervenuti sul posto. Per gestire la situazione, "sono stati impiegati 3 medici del 118, 3 infermieri, 20 soccorritori e 5 ambulanze, coordinati dalla Centrale operativa e dal direttore del Dipartimento Emergenza-Urgenza della Asl Aurelio Soldano".
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(Adnkronos) - "La missione di Hyundai è chiara: net zero al 2045". Lo dichiara Francesco Calcara, presidente e Ceo Hyundai Italia in occasione dell’evento Adnkronos Q&A ‘Sostenibilità al bivio’. "Da qui al 2030 avremo altri 21 modelli elettrici" e "siamo uno dei due produttori di vetture a idrogeno", sottolinea Calcara aggiungendo che "stiamo lavorando per avere, da qui al 2030, un aumento delle performance delle batterie del 20% con una diminuzione dei costi del 30%". Avere un prezzo più accessibile - spiega - è l'obiettivo "per non ricorrere alla droga degli incentivi". "Hyundai - ha ricordato - è il terzo produttore automobilistico al mondo e secondo per profitti, e questo dimostra che con la sostenibilità si possono anche fare utili. Siamo nati dopo la guerra con lo scopo di far rinascere un paese e il nostro obiettivo è costruire un ecosistema di sviluppo sostenibile a beneficio dell'uomo".

(Adnkronos) - Il volto della criminalità organizzata è in continua evoluzione e le mafie contemporanee hanno abbracciato l'era digitale trasformando radicalmente le proprie strategie comunicative e di reclutamento grazie alle piattaforme social, che sono diventate un terreno fertile per la costruzione di un “immaginario mafioso" che non solo normalizza, ma talvolta giunge a glorificare la criminalità, esercitando un'influenza preoccupante soprattutto sulle giovani generazioni. Per questo motivo la Fondazione Magna Grecia ha sentito l’urgenza di proseguire la sua indagine scientifica in questo campo tramite un secondo studio che, a due anni dal primo, prevede un focus specifico sull’uso di TikTok da parte delle mafie. “Siamo convinti infatti che la ricerca rappresenti uno strumento imprescindibile per comprendere e contrastare un fenomeno che muta con rapidità, adattandosi ai linguaggi e alle tecnologie del nostro tempo”, ha detto il presidente della Fondazione, Nino Foti.
Il Rapporto è stato curato da Marcello Ravveduto, professore di Digital Public History presso l’Università di Salerno e presentato al Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite il 15 ottobre, alla presenza del procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, di Antonio Nicaso, esperto di fenomeni criminali e docente alla Queen University del Canada e del presidente della Commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo. Sono intervenuti Antonello Colosimo, presidente della Corte dei conti in Umbria e Saverio Romano, presidente della Commissione parlamentare per la semplificazione.
Lo Studio è unico nel suo genere perché sceglie di addentrarsi nei meandri di TikTok, piattaforma che più di tutte ha in sé una grandissima forza virale. Può contare infatti su strumenti tipici dell’industria dell’intrattenimento digitale: musica, coreografie, hashtag, montaggi accattivanti che trasformano la mafia in un prodotto mediatico seducente, accessibile, apparentemente privo di conseguenze. Ma anche per la sua portata quantitativa. Sono stati analizzati quasi 6.300 tra profili utente (1.489), video (1.455), commenti (1.385), emoji (1.053), tracce musicali (695), brand (130) e hashtag (76) ed è stato fatto un raffronto – per la prima volta – con le mafie internazionali.
Un Rapporto quanto mai necessario dunque se si pensa che “oggi la mafia usa il linguaggio di un brand e, al pari di un brand, si fa pubblicità e si vende. E lo fa evocando il potere non tanto e non più con la violenza, quanto piuttosto secondo le logiche popolari del mercato”, ha spiegato Marcello Ravveduto. Si è brandizzata insomma, creando un nuovo spazio di comunicazione, che viene definito “mafiosfera”, in cui ha acquisito la capacità di suggestionare un pubblico sempre più ampio. “Nella mafiosfera infatti tutto si trasforma in intrattenimento e la mentalità mafiosa accede a una vetrinizzazione che la normalizza, la priva della violenza e la rende sempre più familiare al grande pubblico”. Sempre più “pop”. In questo contesto assume un ruolo fondamentale la figura del “mafiofilo”, che - a volte in modo consapevole, altre meno – “veste” il prodotto “mafia” con codici visivi e sonori distintivi (musica neomelodica e trap, immagini di lusso ostentato, abiti griffati) in cui la gravità morale delle storie narrate si dissolve a favore della spettacolarizzazione e le organizzazioni criminali, facendo perdere di vista il confine tra ciò che è lecito e ciò che non lo è, raccontano di un successo facile, trasgressivo e alla portata di tutti. Diventano performative e attrattive soprattutto per i giovani.
“Le mafie ormai non sono più soltanto denaro, trame e violenza: oggi si muovono tra server, blockchain, social media e flussi digitali. E chi vuole combatterle deve diventare un cacciatore di flussi, lettore di sequenze nascoste, interprete dei mondi digitali visibili e invisibili”, ha detto Antonio Nicaso, a cui è stata la prefazione dello Studio. E ha lanciato una possibile nuova strategia nel contrasto alle mafie che sono sempre più ibride e algoritmiche: “follow the flow”, segui i flussi. “Non si tratta più di affrontare strutture rigidamente gerarchiche e territorialmente circoscritte, ma di comprendere fenomeni complessi in cui l’innovazione tecnologica, la circolazione globale delle informazioni e la fluidità delle reti sociali modificano radicalmente il modo in cui il crimine organizzato si struttura, comunica e riproduce sé stesso,” ha concluso.
Ecco perché “per contrastare le mafie nel dominio digitale è fondamentale svecchiare i protocolli d’indagine, aggiornandoli alle nuove sfide tecnologiche e criminali, e dotarsi di personale altamente qualificato dal punto di vista informativo”, ha commentato Nicola Gratteri. “Solo attraverso un approccio professionale e competente è possibile raccogliere, analizzare e utilizzare i dati in maniera efficace. Parallelamente, è necessario omologare la strategia normativa, garantendo coerenza e continuità nell’azione di contrasto, evitando discontinuità che possano indebolire la capacità dello Stato di fronteggiare questo tipo di minacce”
Per il presidente della Commissione antimafia, Chiara Colosimo, “La criminalità organizzata ha sempre dimostrato di stare al passo con i tempi, e noi dobbiamo avere la prontezza di rispondere alle nuove forme di comunicazione. La mafia, la ’ndrangheta e la camorra veicolano attraverso i social media un messaggio deviante e distruttivo, soprattutto per le nuove generazioni, che va contrastato e combattuto utilizzando tutti gli strumenti digitali a nostra disposizione. Bisogna assolutamente evitare l’effetto fascinazione. Proprio per questo – ha concluso - la Commissione antimafia da me presieduta ha voluto lanciare un segnale forte e concreto su questa tematica firmando un protocollo d’intesa con TikTok perché la lotta alle mafie passa anche attraverso i canali digitali e richiede la collaborazione di tutti, istituzioni e aziende comprese. Antonello Colosimo ha evidenziato la “forte versatilità raggiunta dalle organizzazioni criminali nel rendersi duttili, utilizzando proprio le piattaforme digitali, la cui facilità di utilizzo e la diffusione pressocché universale offre loro mercati e bacini di utenza non immaginati”.
Ma il Rapporto dimostra che, oltre che investire su strumenti normativi e tecnologici, urge sviluppare anche un nuovo paradigma interpretativo. In un’epoca in cui la criminalità muta forma, linguaggio e strategie comunicative, “comprendere e definire la mafiosfera diventa un compito urgente per le scienze della comunicazione, chiamate non solo ad analizzare ma anche a intervenire criticamente nello spazio simbolico che costituisce oggi uno dei terreni principali dello scontro tra mafie e antimafia”, ha detto Ravveduto. Questa urgenza non riguarda solamente l'Italia e l'Europa, ma tutte le realtà nazionali e continentali che devono applicare paradigmi innovativi per l'interpretazione di fenomeni mafiosi e similari.
Dello stesso parere il presidente della Fondazione Magna Grecia Foti secondo cui “conoscere come i clan criminali sfruttino strumenti di comunicazione globale significa offrire alle istituzioni, alle Forze dell’ordine, ma anche al mondo della scuola e alla società civile, strumenti interpretativi e critici per promuovere un’assunzione di responsabilità collettiva: se le mafie hanno imparato a usare la tecnologia per diffondere fascinazione e consenso, noi dobbiamo usarla per costruire libertà, legalità e fiducia”. La Fondazione continuerà pertanto a investire in questo impegno, convinta che la conoscenza non sia soltanto la prima forma di difesa, ma anche lo strumento attraverso cui sviluppare senso critico, coltivare pensiero creativo ed emanciparsi da idee precostituite. Solo così sarà possibile contrastare l’ignoranza e la violenza, e costruire una società capace di leggere i segni del presente per aprirsi a un futuro più giusto e consapevole.
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(Adnkronos) - Risultati positivi per lo Stem Women Congress Italia 2025, organizzato da Orange Media Group e Women at Business con il patrocinio del Comune di Milano: la seconda edizione italiana dell’evento internazionale - si legge in una nota - "ha segnato il traguardo di un percorso condiviso che ha visto una partecipazione crescente e un impegno collettivo nel promuovere la presenza delle donne nei settori scientifici e tecnologici".L’evento ha rappresentato l’atto finale del percorso “Step by Stem”, un viaggio che nel corso dell’anno ha attraversato tutta l’Italia con l’obiettivo comune di ispirare le nuove generazioni e costruire un nuovo genere di futuro.
“Con il Congresso di Milano abbiamo voluto andare oltre il semplice confronto: il racconto fatto di dati, voci diverse - scienziate, artiste, aziende e soprattutto giovani -che ci hanno mostrato come le Stem possano e debbano essere terreno di ispirazione e di possibilità concrete per le nuove generazioni” commentano Morena Rossi, Responsabile contenuti SWC 2025 e Laura Basili, Presidente di Stem Women Congress Italia. “Ma non solo: tantissime delle storie ascoltate di dicono che cambiare in corsa professione è sempre possibile: studiando e approfondendo, il mondo Stem può diventare alla portata di tutte e di tutti. L’importante è seguire e perseguire i propri sogni”.
Intervenendo all'evento - aperto con la performance artistica di Giulia Caruso, intrecciando arte e tecnologia - Alessia Cappello, Assessora allo Sviluppo Economico e Politiche del Lavoro del Comune di Milano, ha ricordato come l’impegno dell’Amministrazione sia quello di costruire una città capace di offrire alle nuove generazioni, e in particolare alle ragazze, le stesse opportunità di accesso, crescita e realizzazione nei percorsi tecnico-scientifici. Un messaggio di responsabilità collettiva, ma anche di fiducia nel cambiamento già in atto. La presentazione dei dati Istat, insieme alle analisi di Shibumi e alla survey “Donne, Stem STEM e futuro” di The Wom – Mondadori Media, ha delineato un quadro chiaro e reale sullo stato delle Stem in Italia, confermando la crescita del nostro Paese insieme alla necessità di superare barriere culturali e pregiudizi per permettere a più donne di scegliere liberamente la propria strada.
Tra i momenti più significativi della giornata, i panel “Vissi d’arte e di scienza”, “Intelligenza artificiale o ipnosi culturale?” e “Dagli abissi alle stelle e ritorno” che hanno riunito ricercatrici, scienziate, artiste, divulgatrici, studenti e aziende in un confronto aperto sul futuro delle competenze, sull’impatto dell’intelligenza artificiale e sul legame tra creatività e ricerca scientifica. Sul palco si sono alternate voci di rilievo come quelle di Amalia Ercoli Finzi, Floriana Ferrara, Lorella Carimati, Stefania Bruni e Giorgia Fumo insieme a rappresentanti del mondo accademico e industriale, dando vita a un dialogo corale capace di unire esperienza, visione e innovazione.
L’intervento di Tecnolaura, divulgatrice amata dalle nuove generazioni, ha quindi portato sul palco la voce di chi ogni giorno racconta la tecnologia in modo accessibile e motivante. Nel capitolo conclusivo, “Step by Stem”, spazio alle voci dei ragazzi e delle ragazze protagonisti delle varie tappe che con le loro testimonianze hanno restituito il senso più autentico dell’evento: le Stem come spazio di libertà, crescita personale e possibilità concreta di costruire il proprio futuro, passo dopo passo.
A chiudere l'evento la cerimonia degli Stem Awards, che hanno celebrato donne, startup e aziende impegnate nella riduzione del gender gap e nella promozione della cultura scientifica. Il successo della tappa milanese - sottolineano gli organizzatori - ha confermato il valore dell’evento come piattaforma di incontro tra mondi diversi uniti dall’obiettivo comune di costruire un futuro più equo e innovativo, dove le Stem diventino spazio di opportunità per tutte e tutti.
(Adnkronos) - “In occasione del Congresso nazionale degli ingegneri la struttura commissariale si trova a casa, perché questa categoria professionale è sempre stata protagonista di un’evoluzione che, dopo le incertezze dei primi anni, ha condotto la ricostruzione a registrare finalmente un cambio di passo”. A dirlo all’Adnkronos/Labitalia Guido Castelli, commissario straordinario di governo alla ricostruzione delle aree colpite dal terremoto del Centro Italia del 2016 e del 2017, a margine del 69° Congresso nazionale degli ordini degli ingegneri d’Italia, in corso ad Ancona.
“La nostra - spiega - è una ricostruzione che non si limita a riparare i danni ma che vuole riprofilare il patrimonio pubblico, privato e gli edifici di culto in maniera tale che sia più sicuro, che sia meritevole dell’applicazione delle più innovative indicazioni dell’ingegneria sismica e, più in generale, che sia anche utile a migliorare qualitativamente e energeticamente il nostro patrimonio”.
“Tutto questo - sottolinea il commissario straordinario Curcio - vuol dire incrociare l’ingegneria italiana che attraverso la ricostruzione ha realizzato un vero e proprio laboratorio di ingegneria pubblica innovativa. Siamo qui al 69° Congresso nazionale proprio per condividere gli esiti di questo lavoro fatto insieme ma soprattutto per porci nuovi obiettivi”.
“La ricostruzione post-sisma nell’Appennino Centrale non è solo un intervento di riparazione: è un progetto che integra rigenerazione urbana, innovazione tecnologica, governance multilivello, partecipazione sociale”.
“Un modello - spiega - che parte dalle aree interne per parlare a tutto il Paese. Un laboratorio di rinascita, sostenibilità e futuro. Dove la ricostruzione diventa prevenzione. Dove le comunità non solo tornano ma si reinventano per restare. Nel cuore dell’Italia c’è un luogo che ha vissuto la ferita del sisma. Ma da quella ferita è nata una visione. Qui non si ricostruiscono solo edifici, si rigenerano comunità. Qui si sperimenta, si innova, si previene. E’ il Laboratorio Centro Italia. E’ il Modello Appennino. Il cratere si rigenera. E l’Italia guarda avanti”.
Al 31 maggio 2025 le richieste di contributo per la ricostruzione ammontano a 34.148, +10% rispetto al 2024, per un importo complessivo di oltre 15,8 miliardi di euro. Ad oggi per la ricostruzione privata sono stati concessi 10,77 miliardi di euro, con liquidazioni per oltre 6 miliardi di euro che equivalgono, negli ultimi 3 anni, a oltre il 60%”. Questi i numeri del cratere 2016 che ha coinvolto 600mila abitanti, e che vede 20mila cittadini fuori casa che usufruiscono di una forma di assistenza abitativa, resi noti da Guido Castelli.
“Sono stati conclusi 12.737 cantieri su 22.223 autorizzati - sottolinea - e attualmente sono 8.694 i cantieri in corso. Per la ricostruzione pubblica sono stati stanziati oltre 4,6 miliardi di euro per oltre 3.500 interventi”.
Leggi tutto: Terremoto, Castelli: "Cambio passo ricostruzione grazie a opera ingegneri"
(Adnkronos) - “La prevenzione degli eventi idrogeologici è una parte che nel nostro Paese deve trovare ancora un suo sviluppo pieno e complessivo. Su questo il confronto tecnico, in particolare con l’Ordine di ingegneri, ma anche con le professioni tecniche più in generale, diventa un elemento essenziale perché le scelte di politiche sul territorio partono dalla conoscenza, dalla forza e dalle fragilità che il territorio stesso esprime”. A dirlo all’Adnkronos/Labitalia Fabrizio Curcio, commissario di governo per la ricostruzione dell’Emilia Romagna, Toscana e Marche per gli eventi alluvionali del 2023 e 2024, a margine del 69° Congresso nazionale degli ordini degli ingegneri d’Italia, in corso ad Ancona.
“Le valutazioni - spiega - per la ricostruzione partono dunque da analisi tecniche che poi possono e devono portare a scegliere politiche che impongono finanziamenti, scelte economiche e finanziarie. Quindi il rapporto con gli ingegneri è sempre molto solido in tutte le fasi emergenziali e post emergenziali”.
Leggi tutto: Maltempo, Curcio: "Essenziale confronto tecnico con ingegneri per prevenzione"


(Adnkronos) - Jasmine Paolini convince all'esordio del Wta di Ningbo in Cina, approdata direttamente agli ottavi di finale: batte la russa Veronika Kudermetova e vola ai quarti di finale. L'azzurra, n.8 del mondo, ha superato l'avversaria, n. 31, in due set con il punteggio di 6-2 7-5 in un'ora e mezzo di gioco. Paolini ora troverà l’elvetica Belinda Bencic, n.14 Wta. La toscana è a caccia della qualificazione per le Finals di Ryadh, che centrerà se raggiunge la finale del torneo cinese o se raggiunge la semifinale purché non incroci Elena Rybakina, sua concorrente per l'accesso al torneo in Arabia.
Leggi tutto: Wta Ningbo, Paolini ok all'esordio: batte Kudermetova in 2 set e vola ai quarti

(Adnkronos) - “Si sta concludendo il piano Transizione 5.0 finanziato con le risorse del Pnrr attraverso il capitolo Repower Eu che siamo riusciti a strappare in aggiunta a quelli originari previsti”, Transizione 5.0 che “ha ottenuto già prenotazioni per 2,5 miliardi e a fine anno supererà verosimilmente la soglia dei 3 miliardi di euro in 15 mesi di attivazione dello strumento, un obiettivo significativo”. Lo dichiara il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in un video messaggio inviato in occasione dell’evento Adnkronos Q&A ‘Sostenibilità al bivio’.
“L’Italia guida il processo di riforme in Europa e ora, insieme a Francia e Germania, stiamo cercando di dare un indirizzo anche sull’Industrial Accelerator Act che deve diventare il pilastro di una politica industriale europea a tutela delle imprese energivore, spina dorsale della nostra manifattura e della sovranità europea minacciata alle fondamenta. Chiediamo alla Commissione di agire subito con misure concrete: energia a costi competitivi, mobilitazione di capitali privati per investimenti verdi, regole comuni e difesa da pratiche sleali, misure di salvaguardia alla frontiera”.
La transizione energetica è “una delle sfide più rilevanti per il nostro Paese e per l’Europa, una sfida difficile anche perché ingabbiata dalla logica ideologica del green deal che ha tarpato le ali alle imprese europee. Fin dal nostro insediamento -continua Urso - abbiamo deciso di assumere un ruolo da protagonisti in questo processo proponendo in Europa un approccio equilibrato, responsabile e realistico per renderlo sostenibile, un approccio che si discosta completamente dall’ideologia del green deal orientata in via esclusiva all’elettrificazione, cioè a una tecnologia che è dominio di altri, della Cina, e su cui noi siamo sensibilmente indietro. Abbiamo già ottenuto risultati concreti salvaguardando comparti chiave come l’automotive e riportando l’Italia al centro delle scelte europee su dossier strategici”.
“La questione centrale dell’auto ci fa capire che non basta fare i compiti a casa, è necessario assolutamente cambiare le regole europee, come finalmente anche la Germania vuole fare, con noi”. Lo dichiara il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso in un video messaggio inviato in occasione dell’evento Adnkronos Q&A ‘Sostenibilità al bivio’.
“L’Italia – continua Urso - ha guidato una solida alleanza europea della filiera presentando un anno fa alla commissione un documento di indirizzo strategico, il non paper, che ha portato l’Unione Europea a rivedere il regolamento sulle emissioni di CO2. Oggi siamo finalmente nel merito delle riforme che occorre realizzare e si sta aprendo la strada a soluzioni più rispondenti alle esigenze del lavoro, dei cittadini e delle imprese europee, che introducono il principio fondamentale della neutralità tecnologia affinché la limitazione dei veicoli possa essere fatta, libera da pregiudizi ideologici, con tutte le tecnologie a disposizione”.
“Questi temi sono al centro sia del documento congiunto che abbiamo inviato insieme al ministero dell’Economia tedesco alla Commissione europea, sia dei documenti delle imprese europee che hanno condiviso le nostre posizioni e premono sull’Europa affinché agisca subito. Non c’è più tempo da perdere”, conclude Urso.

(Adnkronos) - "La vaccinazione anti pneumococcica nasce da solide evidenze epidemiologiche che ci dicono che il peso di questa patologia è notevole, soprattutto nelle fasce d’età estreme come anziani e bambini". Così Giancarlo Icardi, professore d’Igiene all’università di Genova, intervenendo oggi all’incontro Investing for Healthy Ageing, organizzato da Msd Italia a Roma per discutere sulle strategie più efficaci per un invecchiamento attivo e in salute insieme a rappresentanti delle istituzioni, esperti clinici e associazioni dei pazienti. Sull’invecchiamento in salute della popolazione anziana, l'esperto sottolinea l'importanza "di utilizzare al meglio i vaccini che abbiamo a disposizione, vale a dire optare per quelli che conferiscono la maggior protezione. I dati suggeriscono che un vaccino 21-valente, che ha cambiato il paradigma della vaccinazione in quanto nato e preparato per la popolazione adulta e anziana, è quello che garantisce il massimo della protezione”.
A tale proposito, "la Liguria - chiarisce Icardi - che è la Regione più anziana d’Italia, dove i soggetti con più di 65 anni sono il 30% contro la media nazionale del 25%, ha dedicato il vaccino a questa particolare fascia di popolazione, concordemente con la Commissione tecnica ai vaccini, al fine di raggiungere quei livelli di copertura che garantiscono il massimo della protezione dall'incidenza della malattia e le sue complicanze".
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(Adnkronos) - Tra sette giorni apre a Roma Icare 2025, il 79° Congresso nazionale della Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti). L’appuntamento di riferimento per la comunità anestesiologica e dell’area critica riunirà professionisti, ricercatori ed esperti nazionali e internazionali per 3 giornate, dal 23 al 25 ottobre al Rome Marriott Park Hotel. Il programma, ad alta intensità scientifica - informa Siaarti in una nota - valorizza ricerca, formazione, aggiornamento e buona pratica clinica, ponendo particolare attenzione a medicina perioperatoria, terapia intensiva, emergenza-urgenza, gestione del dolore e implementazione delle linee guida.
"Icare - afferma Elena Bignami, presidente Siaarti - si conferma il momento di sintesi tra ricerca, formazione e buona pratica clinica: è il luogo in cui la nostra comunità mette a fattor comune esperienze ed evidenze per tradurle in un miglioramento concreto dell’assistenza ai pazienti, oggi e domani". L’edizione 2025, spiegano gli organizzatori, amplia ulteriormente l’approccio multidisciplinare: "accanto alle sessioni su best practices e alle prospettive sulla medicina del futuro, torna il Sim Lab: percorsi di simulazione avanzata ad alta fedeltà che propongono scenari realistici per rafforzare competenze tecniche e non tecniche nella gestione dell’emergenza, nella comunicazione e nel lavoro in team, seguiti da debriefing guidati".
Tra le novità dell’edizione 2025, debutta il Coagulation Lab: un laboratorio tematico dedicato alla gestione del sanguinamento e dell’equilibrio emostatico nei diversi contesti clinici come trauma, terapia intensiva, ostetricia e chirurgia maggiore; con il supporto del Visco Lab per l’interpretazione dei test viscoelastici, il focus affronterà anche gli unmet need che permangono nella pratica quotidiana. Nasce inoltre ICare-Vet, programma parallelo dedicato agli anestesisti veterinari, articolato in 2 giornate su dolore perioperatorio e cronico, fluidoterapia, supporto respiratorio ed ecografia point-of-care, con formati interattivi (tavole rotonde, pro/con, incontri con esperti) pensati per favorire il dialogo tra medicina veterinaria e umana. Si conferma infine il Village delle Regioni, area congressuale dedicata al confronto fra i diversi modelli sanitari territoriali italiani, con l’obiettivo di favorire una maggiore equità di accesso e l’armonizzazione nazionale degli standard di cura: le risultanze dei dibattiti forniranno a Siaarti indicazioni operative per strategie di formazione continua e ricerca clinica da condividere con le istituzioni. "Il programma 2025 - conclude il responsabile del Comitato congressi Siaarti, Franco Marinangeli, responsabile scientifico insieme alla presidente Bignami del Congresso Icare - valorizza la multidisciplinarità e l’apprendimento esperienziale: dal Sim Lab alla nuova area Coagulation Lab, fino a ICare-Vet. Vogliamo offrire strumenti pratici e aggiornati, affrontando anche gli unmet need che incontriamo ogni giorno nei percorsi clinici".
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(Adnkronos) - Come ogni anno, il 16 ottobre, il mondo celebra la Giornata mondiale dell'alimentazione, un’importante occasione per riflettere sul diritto di ogni persona a un’alimentazione adeguata e per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi legati alla sicurezza alimentare e alla nutrizione. Il tema scelto per l’edizione 2025 è 'Mano nella mano per un’alimentazione e un futuro migliori'. Per l'occasione alla Fao, a Roma, si tiene la cerimonia mondiale di cui è ospite d'onore Papa Leone XIV, accolto da un applauso al suo ingresso nella plenaria. Alla cerimonia partecipa anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni e questa mattina alla Fao è giunto anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha preso parte alla cerimonia di inaugurazione del Museo e della Rete per l'Alimentazione e l'Agricoltura.
"Il cuore del Papa, che non appartiene a sé stesso ma alla Chiesa, e, in un certo senso, a tutta l’umanità, mantiene viva la fiducia che, se si sconfiggerà la fame, la pace sarà il terreno fertile dal quale nascerà il bene comune di tutte le nazioni", ha dettoil Papa nel suo intervento in spagnolo alla Fao. "A ottant’anni dall’istituzione della Fao, la nostra coscienza deve interpellarci ancora una volta di fronte al dramma - sempre attuale - della fame e della malnutrizione. Porre fine a questi mali - ammonisce - non spetta solo a imprenditori, funzionari o responsabili politici. È un problema alla cui soluzione tutti dobbiamo contribuire: agenzie internazionali, governi, istituzioni pubbliche, Ong, entità accademiche e società civile, senza dimenticare ogni persona in particolare, che deve vedere nella sofferenza altrui qualcosa di suo. Chi patisce la fame non è un estraneo. È mio fratello e devo aiutarlo senza indugio".
"In un tempo in cui la scienza ha prolungato la speranza di vita, la tecnologia ha avvicinato continenti e la conoscenza ha aperto orizzonti un tempo inimmaginabili, permettere che milioni di esseri umani vivano - e muoiano - vittime della fame è un fallimento collettivo, un’aberrazione etica, una colpa storica",è la forte denuncia del Papa nel suo intervento alla Fao.
"È necessario, ed estremamente triste, ricordare che, nonostante i progressi tecnologici, scientifici e produttivi, seicento settantatré milioni di persone nel mondo vanno a dormire senza mangiare. E altri duemilatrecento milioni non possono permettersi un’alimentazione adeguata dal punto di vista nutrizionale. Sono cifre - dice Prevost - che non possiamo considerare mere statistiche: dietro ognuno di questi numeri c’è una vita spezzata, una comunità vulnerabile; ci sono madri che non possono nutrire i propri figli. Forse il dato più toccante è quello dei bambini che soffrono di malnutrizione, con le conseguenti malattie e il ritardo nello sviluppo motorio e cognitivo. Non è un caso, bensì il segno evidente di una insensibilità imperante, di un’economia senz’anima, di un modello di sviluppo discutibile e di un sistema di distribuzione delle risorse ingiusto e insostenibile".
"Non possiamo aspirare a una vita sociale più giusta se non siamo disposti a liberarci dall’apatia che giustifica la fame come fosse una musica di sottofondo alla quale ci siamo abituati, un problema irrisolvibile o semplicemente una responsabilità altrui. Non possiamo chiedere agli altri di agire se noi stessi non rispettiamo i nostri impegni. Con la nostra omissione diventiamo complici della promozione dell’ingiustizia", ha affermato Papa Leone. "Non possiamo sperare in un mondo migliore, in un futuro luminoso e pacifico, se non siamo disposti a condividere ciò che noi stessi abbiamo ricevuto. Solo allora - dice Leone - potremo affermare — con verità e coraggio — che nessuno è stato lasciato indietro"
"Gli scenari dei conflitti attuali - dice Prevost - hanno fatto riemergere l’uso del cibo come arma da guerra, contraddicendo tutta l’opera di sensibilizzazione portata avanti dalla FAO in questi otto decenni. Sembra allontanarsi sempre più quel consenso espresso dagli Stati che considera un crimine di guerra la fame deliberata, come pure l’impedire intenzionalmente l’accesso al cibo a comunità o interi popoli. Il diritto internazionale umanitario vieta senza eccezioni di attaccare civili e beni essenziali per la sopravvivenza delle popolazioni. Qualche anno fa, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato all’unanimità questa pratica, riconoscendo il nesso esistente tra conflitti armati e insicurezza alimentare, e stigmatizzando l’uso della fame inflitta ai civili come metodo di guerra. Tutto ciò sembra essere stato dimenticato, poiché, con dolore, siamo testimoni dell’uso continuo di questa crudele strategia che condanna uomini, donne e bambini alla fame negando loro il diritto più elementare: il diritto alla vita. Tuttavia, il silenzio di quanti muoiono di fame grida nella coscienza di tutti, anche se spesso ignorato, messo a tacere o distorto".
Il Presidente della Repubblica nella mattinata aveva denunciato una "inversione di rotta incomprensibile e inaccettabile" nel suo discorso all'inaugurazione del Museo e rete per l'alimentazione e l'agricoltura della Fao. "È un triste paradosso - ha lamentato Sergio Mattarella - che proprio mentre crescono le conoscenze, le risorse e le potenzialità tecnologiche, anche con rilevanti applicazioni al settore agricolo, assistiamo a nuovi scenari di carestia, a inaccettabili sperequazioni e a un regresso di quel sistema multilaterale, unico paradigma in grado di dare vere risposte a questi bisogni. Si tratta di una inversione di rotta incomprensibile e inaccettabile. Le Istituzioni multilaterali più direttamente impegnate nella lotta all’insicurezza alimentare sono strumenti preziosi ed esprimono consapevolezza della indivisibilità dei destini umani".
L'impegno nella lotta all’insicurezza alimentare, per essere "ancora più efficace e costante nel tempo, deve trovare alimento in un’adeguata sensibilizzazione su tematiche tanto rilevanti quanto spesso relegate ai margini del dibattito pubblico. Per poter essere protagonisti i cittadini devono poter essere informati. La conoscenza rimane il primo motore per stimolare un maggiore impegno, orientando le energie, soprattutto delle nuove generazioni, per raccogliere le sfide e rendere possibile la costruzione di un futuro più equo", ha affermato Sergio Mattarella. "La felice intuizione del 'Museo e rete per l’alimentazione' si inserisce pienamente in questa logica, costruendo consapevolezza per meglio comprendere le sfide che abbiamo dinanzi. Desidero quindi rivolgere un ringraziamento particolarmente sentito - ha quindi affermato il Capo dello Stato - a tutti coloro che hanno concepito e realizzato questa iniziativa e agli artisti, ai tecnici e alle maestranze, che hanno reso possibile l’inaugurazione di oggi, arricchendo così il valore delle celebrazioni degli Ottant’anni della Fao e la ricorrenza della Giornata mondiale dell’alimentazione".
''Lieta di aver preso parte oggi al World Food Forum della Fao in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione e degli 80 anni dalla fondazione dell’Onu''. Così su X la premier Giorgia Meloni. ''L’Italia ha sempre creduto nel diritto umano universale all’alimentazione. Il Santo Padre ci ha oggi ricordato che 'raggiungere l'obiettivo fame zero sarà possibile solo se ci sarà la volontà reale di farlo'. Sono fiera di confermare e sottolineare l’impegno dell’Italia nel rafforzare la sovranità alimentare del continente africano tramite il Piano Mattei che coniuga lo sforzo pubblico con investimenti privati in partenariati paritari con le Nazioni africane''.
"Una giornata di festa, ma anche di rinnovato impegno per migliorare le condizioni di vita di chi non ha accesso all'alimentazione". Così, la regina Letizia di Spagna, parlando all'evento per la Giornata Mondiale dell'Alimentazione in occasione dell'80esimo anniversario dell'istituzione della Fao. "Deve essere riconosciuto il diritto inalienabile dell'alimentazione - ha detto Letizia Ortiz durante il suo intervento, nel quale ha elencato le cause che determinano la fame, come "la guerra, lo spreco alimentare, i fenomeni naturali, colpiscono chi ha più bisogno, le disuguaglianze, con le donne che continuano ad affrontarle nel tentativo di accedere alle risorse, ma anche le migrazioni, la perdita di biodiversità, che continuano a crescere".
"Per far fronte a questi scenari - ha sottolineato la regina - la Fao continua a contare su un corpo tecnico molto qualificato. La Spagna promuove la collaborazione con la Fao. Ci troviamo anche nelle zone di conflitto. Il re - ha ricordato - ha detto che la dignità dell'essere umano non è negoziabile. E' necessaria una cooperazione multilaterale per aiutare chi non ha avuto la nostra fortuna e ha avuto una vita più difficile".

(Adnkronos) - Come ogni anno, il 16 ottobre, il mondo celebra la Giornata mondiale dell'alimentazione, un’importante occasione per riflettere sul diritto di ogni persona a un’alimentazione adeguata e per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi legati alla sicurezza alimentare e alla nutrizione. Il tema scelto per l’edizione 2025 è 'Mano nella mano per un’alimentazione e un futuro migliori'. Per l'occasione il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto a Roma all'inaugurazione del Museo e rete per l'alimentazione e l'agricoltura della Fao.
"Sono molto lieto di partecipare a questa inaugurazione", ha detto il Capo dello Statoi. Il 'Museo e rete per l’alimentazione', è un’iniziativa che, oltre a consentirci di ripercorrere la storia di un’Istituzione internazionale che siamo lieti sia ospitata in Roma sin dal 1951, trasmette un importante messaggio di un impegno che via via si è precisato nella sua valenza strategica: dalla sicurezza alimentare alla sostenibilità degli ecosistemi. Il percorso per raggiungere questi obiettivi - già da tempo tracciato nell’Agenda 2030 delle Nazioni unite - resta purtroppo in gran parte ancora inattuato, ivi inclusa l’aspirazione a un mondo senza più fame", ha affermato Mattarella che, accompagnato dal direttore generale della Fao, Qu Dongyu, e dal vicedirettore, Maurizio Martina, ha visitato la nuova struttura.
"È un triste paradosso - ha lamentato il Presidente della Repubblica - che proprio mentre crescono le conoscenze, le risorse e le potenzialità tecnologiche, anche con rilevanti applicazioni al settore agricolo, assistiamo a nuovi scenari di carestia, a inaccettabili sperequazioni e a un regresso di quel sistema multilaterale, unico paradigma in grado di dare vere risposte a questi bisogni. Si tratta di una inversione di rotta incomprensibile e inaccettabile. Le Istituzioni multilaterali più direttamente impegnate nella lotta all’insicurezza alimentare sono strumenti preziosi ed esprimono consapevolezza della indivisibilità dei destini umani".
L'impegno nella lotta all’insicurezza alimentare, per essere "ancora più efficace e costante nel tempo, deve trovare alimento in un’adeguata sensibilizzazione su tematiche tanto rilevanti quanto spesso relegate ai margini del dibattito pubblico. Per poter essere protagonisti i cittadini devono poter essere informati. La conoscenza rimane il primo motore per stimolare un maggiore impegno, orientando le energie, soprattutto delle nuove generazioni, per raccogliere le sfide e rendere possibile la costruzione di un futuro più equo", ha affermato Sergio Mattarella. "La felice intuizione del 'Museo e rete per l’alimentazione' si inserisce pienamente in questa logica, costruendo consapevolezza per meglio comprendere le sfide che abbiamo dinanzi. Desidero quindi rivolgere un ringraziamento particolarmente sentito - ha quindi affermato il Capo dello Stato - a tutti coloro che hanno concepito e realizzato questa iniziativa e agli artisti, ai tecnici e alle maestranze, che hanno reso possibile l’inaugurazione di oggi, arricchendo così il valore delle celebrazioni degli Ottant’anni della Fao e la ricorrenza della Giornata mondiale dell’alimentazione".
I sistemi agroalimentari sono all’incrocio di sfide senza pari. In un mondo che sembra sempre più fragile, dove numerosi sono i conflitti, i cambiamenti climatici distruggono equilibri secolari e le disuguaglianze si amplificano: la terra che coltiviamo, l’acqua che beviamo e la biodiversità che ci nutre sono sotto minaccia.
Il rapporto 'Prospettive agricole 2025-2034' dell'Ocse e della Fao prevede che la produzione agricola e ittica globale aumenterà del 14% nel prossimo decennio per soddisfare la tendenza principale di un aumento del consumo di alimenti di origine animale, principalmente da parte di una popolazione in crescita e più urbanizzata nei paesi a reddito medio. Il sistema agroalimentare - riporta una nota - è già responsabile di oltre un terzo (circa 17 318 ± 1675 TgCO2eq/anno) delle emissioni globali dirette e indirette di gas serra (Ghg), esercitando un notevole impatto su terra, acqua e altre risorse naturali. Di questo totale, il 57% è attribuibile alla produzione di alimenti di origine animale. In questo contesto, ad aggravare la situazione c’è l’inefficienza lungo tutta la catena di approvvigionamento dell'attuale sistema alimentare, che comporta significative perdite di cibo durante la produzione, la trasformazione, il trasporto e lo stoccaggio. La portata dello spreco alimentare, con circa 1,3 miliardi di tonnellate/anno di cibo destinato al consumo umano perso o sprecato a livello globale, è una sfida. Il Food waste index report 2024 stima che nel 2022 siano stati generati 1052 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari nei settori domestico, della ristorazione e della vendita al dettaglio, con una media pro capite di 132 chilogrammi all'anno. In Italia nei primi mesi del 2025, i dati raccolti dal Waste Watcher Italia hanno evidenziato uno spreco medio di 88,3 grammi al giorno.
"Dobbiamo unire competenze scientifiche, responsabilità sociale e impegno educativo e investire sulle nuove generazioni per garantire un futuro basato su scelte alimentari più consapevoli, sostenibili e salutari", ha dichiarato Anna Tagliabue, presidente della Società italiana di nutrizione umana (Sinu). "Significa camminare insieme, mano nella mano appunto — istituzioni, cittadini, scuole, professionisti della salute e del settore agroalimentare — per costruire e diffondere un modello nutrizionale che rispetti l’ambiente, valorizzi la cultura alimentare e promuova il benessere collettivo". "Con la revisione dei Larn e la nuova rappresentazione grafica della 'piramide alimentare' abbiamo contribuito a costruire le basi per il cambiamento - continua Tagliabue - Sono due importanti documenti in grado di orientare le scelte alimentari verso modelli alimentari moderni, sostenibili, salutari e plant-based, fondate su evidenze scientifiche e orientate al benessere delle persone e del pianeta".
In questo contesto, secondo un nuovo rapporto diffuso dall'Unicef - dettaglia la nota - quest'anno l'obesità ha superato il sottopeso come forma più diffusa di malnutrizione, interessando 1 bambino in età scolare e adolescenziale su 10, ovvero 188 milioni; l'obesità supera ora il sottopeso in tutte le regioni del mondo, ad eccezione dell'Africa subsahariana e dell'Asia meridionale. Sovrappeso e obesità sono spesso associate a problemi di salute, come ipertensione, glicemia elevata e livelli anomali di lipidi nel sangue, che possono persistere nell'età adulta, aumentando il rischio di malattie non trasmissibili, tra cui il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro. Il sovrappeso e l'obesità sono anche associati a bassa autostima, ansia e depressione tra i bambini e gli adolescenti.
"I genitori - spiega Francesca Scazzina, consigliera Sinu - sopportano il peso emotivo dei problemi di salute dei loro figli e l'onere finanziario delle spese mediche più elevate e della perdita di reddito per prendersi cura di loro. Le economie di tutto il mondo stanno già lottando con l'aumento dei costi sanitari e la riduzione della produttività della forza lavoro a causa dell'aumento del sovrappeso e dell'obesità. Milioni di bambini e adolescenti crescono in ambienti in cui bevande zuccherate, snack salati e dolci, e fast food sono facilmente accessibili e commercializzati in modo aggressivo. Questi ambienti alimentari malsani stanno portando a diete sbilanciate povere di vitamine, minerali e composti bioattivi, e a un aumento del sovrappeso e dell'obesità tra i bambini e gli adolescenti, anche in paesi che ancora lottano contro la denutrizione infantile".
L’indagine nazionale OKkio alla salute ha evidenziato come in Italia, nel 2023, i bambini in sovrappeso erano il 19% e gli obesi il 10%. L’abitudine a non consumare la prima colazione (11%) o a consumarla in maniera inadeguata (37%) - fanno sapere dalla Sinu - così come la fruizione di una merenda abbondante di metà mattina (67%), mostra un trend in aumento. Anche il consumo non quotidiano di frutta e/o verdura dei bambini, secondo quanto dichiarato dai genitori, rimane elevato (26%). Il 19% dei bambini non ha svolto alcuna attività fisica il giorno precedente l’indagine e il 45% dei bambini ha trascorso più di 2 ore al giorno davanti a TV, videogiochi, tablet o cellulare.
A fianco della crescente obesità, i livelli di fame nel mondo hanno raggiunto livelli allarmanti dall'inizio della pandemia di Covid-19 e, secondo le stime delle Nazioni Unite e dell'Oms - conclude la nota - circa 733 milioni di persone (il 9,2% della popolazione mondiale) sono denutrite. Ciò significa che l'Sdg2, volto a porre fine alla fame e all'insicurezza alimentare, potrebbe non essere raggiunto. Inoltre, si prevede che la popolazione a rischio di fame aumenterà dell'8% entro il 2050. In Italia nei primi mesi del 2025, i dati raccolti dal Waste Watcher Italia hanno evidenziato un Fies (Food insecurity experience scale) moderato e severo del 13,95%: è un indice di insicurezza alimentare che misura il livello di accesso delle persone al cibo adeguato e nutriente.
"Cambiamenti climatici, disuguaglianze sociali, degrado ambientale sono solo alcune delle complesse sfide che stiamo affrontando e che necessitano di politiche globali, mirate e coordinate, per garantire un futuro migliore e più sostenibile. Attraverso ricerca scientifica, educazione nutrizionale e politiche alimentari responsabili, la Sinu è impegnata quotidianamente per costruire un futuro in cui la sostenibilità e la salute vadano di pari passo, garantendo a tutti un’alimentazione più consapevole, equa e rispettosa dell’ambiente", conclude Tagliabue.


(Adnkronos) - L'avvocato Massimo Lovati da Andrea Sempio a Fabrizio Corona? L'avvocato non è più il legale di Andrea Sempio, indagato nel caso legato all'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco. "Andrea mi ha telefonato e mi ha esonerato. Io avrei voluto proseguire, ma evidentemente ha altre idee al riguardo e non posso che prenderne atto. Mi dispiace, ma la vita continua. Si vede che tutta questa bufera l’ha portato a pensare che non sono più idoneo per difenderlo", dice Lovati in una intervista al Corriere della Sera.
"Lui parla di mancata condivisione della linea difensiva, però non mi ha spiegato su cosa. E quindi penso che sia per via delle mie esternazioni in televisione. Tecnicamente non ho fatto alcun errore. Forse pago lo scotto di apparire troppo guascone e disinvolto. Ma io sono fatto così ed è difficile che possa cambiare. Me lo dicono gli amici di essere più cauto", aggiunge Lovati, che fa i conti con una 'macchia' nella carriera. "L’ho detto - spiega - ma è una macchiolina. Quando un avvocato viene revocato non è bello".
Continuerà ad andare in tv? "Se mi invitano, perché no. Io mi sono sempre trovato tanto bene. Ho conosciuto persone interessanti, con alcune intrattengo rapporti amichevoli. C’è tanta cultura, di più che nei tribunali. Su Garlasco sono vincolato dal segreto professionale. Ma su altri fatti di cronaca posso parlare liberamente". Anche dopo quello che lei stesso ha definito 'il trappolone' di Fabrizio Corona? "Dobbiamo vedere - dice Lovato - se è un trappolone per me o per lui. La cosa è in evoluzione. Non è un rapporto finito", dice, senza escludere nuove collaborazioni con Corona. "Perché no. Io sono stato sempre molto curioso e aperto ad esperienze nuove. Si è fatto sentire. Ci può essere qualche progetto interessante. In alcuni momenti lui è anche geniale. Finché ho salute continuerò a difendere. Quindi non penso certo di andare ai giardinetti, al limite vado alle corse dei cavalli".
Leggi tutto: Caso Garlasco, Lovati: "Cacciato da Sempio, con Corona ho progetti"

(Adnkronos) - Jim Carrey è in trattative per interpretare George Jetson nel film live-action di 'The Jetsons'. Lo rivela 'Variety'. Il progetto è in fase di sviluppo presso Warner Bros. Discovery, con la regia affidata a Josh Greenbaum ('Barb and Star Go to Vista Del Mar').
Il film, prodotto da Hanna-Barbera Studios Europe, sarà ambientato in un futuro retrofuturistico e promette di mantenere lo spirito satirico della serie originale, che debuttò nel 1962 e in Italia divenne 'I pronipoti'. Carrey, noto per ruoli iconici in 'The Mask', 'Ace Ventura' e 'The Truman Show', tornerebbe così alla commedia live-action dopo anni di assenza dal grande schermo. Se l’accordo andrà in porto, Carrey porterà sullo schermo il capofamiglia della celebre serie animata, ambientata in un futuro retrofuturistico. La sceneggiatura è firmata da Matt Lieberman, già autore di 'Free Guy', mentre la produzione è affidata a Rideback, lo studio dietro 'The Lego Movie'.
Carrey è ancora in fase di negoziazione per il ruolo ma il fatto che si parli di lui è stato accolto con entusiasmo dai fan e dagli addetti ai lavori, che vedono in lui il perfetto interprete per il capofamiglia Jetson, alle prese con robot domestici, automobili volanti e una vita ipertecnologica.

(Adnkronos) - "La manovra di finanza pubblica per il triennio 2026-2028 interviene in un contesto in cui permangono forti elementi di incertezza, coniugando l’impegno del Governo a proseguire, da un lato, l’azione di sostegno del potere di acquisto delle famiglie e delle imprese e per il sociale e, dall’altro, ad assicurare la sostenibilità della finanza pubblica". E' quanto si legge nel Documento programmatico di bilancio trasmesso dal Mef alla Commissione Ue.
"Complessivamente, la manovra dispone interventi per circa 18 miliardi medi annui e tiene conto del quadro programmatico derivante dalla richiesta di rimodulazione del Pnrr trasmessa alle Autorità europee dopo l’approvazione della risoluzione presentata alle comunicazioni rese dal Ministro Foti alle Camere nelle giornate del 30 settembre e del 1°ottobre". In materia di fisco, si aggiunge, "prosegue il percorso di riduzione della tassazione sui redditi da lavoro che il Governo sta portando avanti dall’inizio della legislatura. In particolare, la manovra riduce la seconda aliquota Irpef che, dall’attuale 35% passa al 33%, limitando i benefici per i redditi più alti".
Il taglio dell'Irpef per il ceto medio costerà quasi 2,8 mld nel 2026 e altrettanti nel 2027 e 2028, si evince dalle tabelle del Dpb che indicano un impatto in percentuale al pil del -0,12% in tutti e tre gli anni.
In materia di politiche sociali, e al fine di potenziare il sostegno alle famiglie, è rifinanziata, per le annualità 2026 e 2027, la 'Carta dedicata a te' destinata all’acquisto di beni alimentari di prima necessità.
Specifiche risorse sono destinate al completamento della riforma del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare ed è potenziata, per l’anno 2026, la misura già prevista nel 2025 per le lavoratrici madri di due o più figli titolari di reddito da lavoro non superiore a 40.000 euro su base annua.
Al fine di favorire l’accesso a determinate prestazioni agevolate, si introduce una revisione della disciplina per il calcolo dell’Isee, prevedendo maggiorazioni delle scale di equivalenza per i nuclei familiari con due o più figli e l’innalzamento della soglia di esclusione della casa di abitazione.
Con riferimento alle pensioni, nel biennio 2027-2028, si conferma, ad esclusione dei lavori gravosi e usuranti, l’aumento graduale dei requisiti di accesso al pensionamento connessi all’adeguamento all’aspettativa di vita.
"Al fine di favorire l’adeguamento salariale al costo della vita e rafforzare il legame tra produttività e salario nel settore privato, sono previsti specifici interventi di carattere fiscale per i lavoratori dipendenti in materia di rinnovo dei contratti e premi di risultato. Per le medesime finalità, nel settore pubblico, si prevede una misura di agevolazione fiscale sul trattamento accessorio", si legge nel Documento.
Il contributo a carico delle banche e delle assicurazioni per finanziare la manovra ammonta allo 0,19% del pil nel 2026; allo 0,19 del pil nel 2027 e allo 0,10% del pil nel 2028. In valori assoluti sarebbero circa 4,4 mld (4,37 mld) nel 2026 e altrettanti nel 2027 e 2,3 mld nel 2028. Nel triennio sono quindi oltre 11 mld.
Leggi tutto: Manovra, dal taglio Irpef alle pensioni e riforma Isee: tutte le misure del Dpb
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