
(Adnkronos) - Antonino Biroccio è il nuovo General manager, presidente e amministratore delegato di Gsk Italia. Nato a Reggio Calabria, classe 1973, laureato in Chimica farmaceutica con dottorato in Genetica e Biologia molecolare, nel suo primo giorno di mandato Biroccio ha deciso di presentarsi subito ai giornalisti di settore in un incontro al Circolo della stampa, a Milano, perché "immediatezza, trasparenza e cooperazione - spiega - sono in cima alle mie priorità e sentivo l'urgenza di presentarmi ai giornalisti con cui lavoriamo quotidianamente e condividiamo l'impegno a migliorare la cura della salute in Italia".
Sulla nota definizione sarcastica di Leo Longanesi "italiani buoni a nulla ma capaci di tutto", Biroccio osserva che "negli stereotipi siamo quelli che vivono con poca fatica grazie a buon cibo, arte e natura che crescono spontanee a queste latitudini. Per gli addetti ai lavori", però, "abbiamo un sistema sanitario universale invidiato dai più, università e ricercatori sopraffini e maestranze che sanno tradurre in eccellenza i progetti e le produzioni più complicate. Questo, e non altro, è il motivo per cui in Europa, nel settore farmaceutico, siamo secondi solo alla Germania e riusciamo ancora ad attrarre investimenti in un mondo globalizzato dove siamo il fanalino di coda nel favorire l'innovazione".
Gsk - ricorda la farmaceutica - è presente in Italia dagli inizi del '900 e ha sempre continuato a crescere come una multinazionale a ciclo completo. Oggi conta 2 centri ricerche e 2 stabilimenti produttivi, 4.200 dipendenti, 1,6 miliardi di euro di fatturato di cui un terzo legati all'export in oltre 100 Paesi di tutto il mondo. Gli investimenti nel Paese, pari a 324 milioni di euro, rappresentano il 20% del fatturato e l'8% degli investimenti totali in ricerca e produzione di tutte le farmaceutiche presenti in Italia. "Tutti questi importanti traguardi, come azienda e come Paese, possono essere vanificati se non cogliamo la trasformazione in atto - avverte Biroccio - L'obiettivo primario del mio mandato sarà quello di contribuire a favorire l'innovazione, quella vera, che una volta introdotta migliora le condizioni di salute e di vita, di prosperità economica, generando attrattività e competitività, con un occhio di riguardo alla coperta corta dei costi, in particolare quelli sanitari, messi severamente sotto pressione da una popolazione in progressivo invecchiamento, con maggiori necessità di salute".
"Gsk non potrebbe mai fare tutto da sola - precisa l'azienda - ma può stimolare la discussione, condividere esperienze, analisi e mettere a disposizione gli investimenti già fatti, o in corso di realizzazione, che portano i nostri farmaci e vaccini alle persone di tutto il mondo anche con 2 anni di anticipo rispetto alla loro introduzione in Italia".
"Abbiamo Think-tank internazionalmente riconosciuti - sottolinea Biroccio - che dimostrano come le vaccinazioni raccomandate per adulti fragili, se correttamente organizzate in tutto il Paese, porterebbero un risparmio di oltre 10 miliardi di euro, pari a una Finanziaria. Abbiamo una delle popolazioni più vecchie in Europa che ha bisogno di salute e contribuisce all'economia, che lavora ancora, che mobilizza un quarto del Pil e dei consumi delle famiglie italiane: una silver economy che guarda anche alla sostenibilità del nostro sistema sanitario per un futuro di speranza, dove i bisogni medici sono urgenti, come in oncologia".
Gsk lavora già in tutti questi ambiti - rimarca l'azienda - con 2 centri ricerche a Siena sui vaccini, di cui uno specializzato in vaccini antibatterici e anticorpi monoclonali, ma anche con uno stabilimento a Rosia (Siena) che produce per tutto il mondo i vaccini Gsk più innovativi per gli adulti, e un impianto a Parma specializzato nell'introduzione di nuovi farmaci antivirali di ultima generazione e centro di eccellenza per la produzione di anticorpi monoclonali in immunologia, malattie respiratorie ed oncologia.
"Con gli anticorpi monoclonali - evidenzia il nuovo vertice di Gsk Italia - ci siamo prefissati obiettivi ambiziosi, nelle malattie reumatiche e in quelle respiratorie, mediate dall'interleuchina 5, ma soprattutto in oncologia. Parma è al centro di tutto questo con la sua piattaforma tecnologica e in particolare quella per la produzione dei cosiddetti Adc, fra i farmaci più promettenti per i tumori più difficili da trattare". Quella degli anticorpi monoclonali coniugati, tipicamente a un citotossico, è una piattaforma tecnologica guardata con interesse da tutti gli specialisti per l'efficacia terapeutica - rimarca l'azienda - ma è anche una grande sfida tecnologica produttiva per abbinare, in sicurezza e qualità, farmaci così diversi per arrivare a un effetto terapeutico maggiore della loro semplice somma.
"Il farmaco Adc di Gsk per il mieloma multiplo è prodotto a Parma per tutto il mondo - precisa Biroccio - è già stato approvato da Ema", l'Agenzia europea dei medicinali, "ed è in attesa di registrazione in Italia, mentre il 23 ottobre scorso ha avuto il via libera anche dalla Fda statunitense. Ma non è tutto, perché il 27 ottobre abbiamo siglato un accordo con Syndivia per un altro candidato Adc che andrebbe a rafforzare la nostra linea di candidati Adc in sviluppo per il tumore prostatico, e il giorno successivo abbiamo ottenuto la Odd (Orphan Drug Designation) in Europa per un altro nostro candidato Adc nella terapia del microcitoma".
"Non basta però avere davanti un futuro promettente in prevenzione, oncologia, immunologia o altra area - osserva Gsk - Bisogna poter collaborare con tutti gli attori della salute, con obiettivi condivisi e con priorità comuni di sviluppo, organizzazione e accesso, in modo che l'innovazione diventi reale e accompagni le dinamiche di sviluppo del Paese, tenendo conto di tutte le priorità e dei costi ad esse associati". Per questo, conclude Biroccio, "il mio impegno da oggi sarà quello di collaborare con medici, pazienti, istituzioni e associazioni di riferimento per far avanzare solo un tipo d'innovazione: quella reale, che arriva al letto del paziente, che diminuisce i costi sociali, che attrae investimenti esteri nel nostro Paese, che aumenta il nostro export e quella a cui vogliamo avere accesso, tutti noi, con la stessa tempestività degli altri cittadini europei".
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La seduta dell'Aula convocata per mercoledì 5 novembre...
Bankitalia, bene imprese alimentari, turismo e occupazione... 
(Adnkronos) - Il sì per confermare la riforma della giustizia vincerebbe 56% a 44% nel referendum. E' quanto emerge da un sondaggio Youtrend per SkyTg24. I favorevoli alla riforma sarebbero in aumento, infatti, in un analogo sondaggio svolto da Youtrend a luglio i sì erano avanti di appena due punti, 51% a 49%.
''Nessun magistrato di buon senso può pensare che si sia attentato all’indipendenza. Perché nella legge costituzionale questo principio è consacrato a chiare lettere. Capisco che i vertici dell’Anm siano contrari: nessun tacchino si candida al pranzo di Natale. Ma nella riservatezza molti confessano di essere favorevoli al sorteggio, che li svincola dall’ipoteca delle correnti''. Lo dice in un'intervista al 'Corriere della Sera' il ministro della Giustizia Carlo Nordio e aggiunge: ''Così come molti sindaci del Pd, segretamente, erano favorevoli all’abolizione dell’abuso d’ufficio. Ogni magistrato sa che la carriera dipende dal Csm , condizionato dalle correnti. Per chi non è iscritto diventa difficoltoso. Anche il procuratore Gratteri lo sa. Infatti è pro sorteggio''.
Questa riforma ''fa recuperare alla politica il suo primato costituzionale. Il governo Prodi cadde perché Mastella, mio predecessore, fu indagato per accuse poi rivelatesi infondate. Mi stupisce che una persona intelligente come Elly Schlein non capisca che questa riforma gioverebbe anche a loro, nel momento in cui andassero al governo''. E sull'ipotesi che adesso si possa toccare l’obbligatorietà dell’azione penale, Nordio precisa: ''Non l’abbiamo fatto e non lo faremo. È stata Italia viva di Renzi a lamentarsi che non abbiamo toccato né l’obbligatorietà né la responsabilità civile dei magistrati. Più realisti del re. Lo abbiamo fatto per evitare che sembrasse un’iniziativa punitiva verso la magistratura''.
Quanto all'Alta Corte, spiega Nordio, ''è un organismo previsto dalla bicamerale di D’Alema di trent’anni fa. Composto di elementi ultra qualificati. Garanzia di indipendenza dallo strapotere correntizio che tutti definiscono deviato e inaccettabile''. Il presidente della Repubblica ''presiederà i due Csm, quello dei giudici e quello dei pm. Conferirgli anche una funzione disciplinare sarebbe stato investirlo di responsabilità incompatibili con la sua alta carica''. ''Berlusconi ha subito numerosi processi - aggiunge - Anche opinionisti di sinistra hanno parlato di accanimento. Ma della necessità di separazione e sorteggio ne avevo già scritto nel ’95. Mi permetto di rivendicarne il copyright''.
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(Adnkronos) - "Il Napoli lì davanti dà fastidio". Firmato, Antonio Conte. L'allenatore dei campioni d'Italia punge dopo l'ennesimo weekend di Serie A caratterizzato da episodi contestati e polemiche. "L'ambiente deve starci vicino, non andate dietro a chi crea problematiche, in eccesso o in difetto. Il Napoli lì davanti dà fastidio, il Napoli che lotta per le prime posizioni dà fastidio, io lo capisco, gli altri devono entrare in quest'ottica. Nonostante le difficoltà siamo lì e questo fa paura", dice Conte, in conferenza stampa alla vigilia del match di Champions League contro l'Eintracht Francoforte.
"Stiamo uniti, l'annata sarà difficile e complessa, ve lo sto dicendo dall'inizio -aggiunge Conte-. Onore ai ragazzi che con tutte le difficoltà che ci sono io vedo la classifica e vedo ancora noi lì davanti e domani se vinciamo andiamo a 6 punti in Champions, se non ci riusciamo gli altri saranno stati più bravi, amen, ma troveranno sempre un gruppo forte".
"Non penso che il campionato italiano sia dietro la Bundesliga, il livello è uguale -prosegue il tecnico salentino-. A volte devi affrontare partite importanti facendo meno rotazioni. In questo momento fuori portata è la Premier League per via di tantissime cose. Dalla potenza economica, alle infrastrutture, hanno avuto una crescita enorme. Alla Germania possiamo invidiare che fanno meno partite in campionato, è un vantaggio, così come la lunga sosta invernale. Il Bayern Monaco fa un torneo a parte, per il resto ci sono squadre del nostro livello".
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Un festival e un concorso a Scano Montiferro...
L'incidente nelle campagne tra Tergu e Nulvi...
Accordo preliminare tra presidente Fondazione e direttore Marc...
Successo per rappresentativa guidata da Alessandro Piras...
Per la decisione di merito atteso il rinvio a fine mese...
Decollo aereo Ryanair all'1 di notte, era previsto alle 16.30... (Adnkronos) - Quando nel 1967 Adelina Tattilo lanciò "Playmen", molti storsero il naso, ma pochi avrebbero immaginato che quella rivista mensile per soli uomini sarebbe diventata un fenomeno editoriale capace di cambiare la percezione della sessualità in Italia. Nata a Manfredonia il 13 novembre 1928 e scomparsa a Roma il 1º febbraio 2007, Tattilo non fu solo un'editrice: fu un'innovatrice dei costumi, una donna che con coraggio e intraprendenza sfidò il moralismo del tempo, trasformando le pagine patinate in uno specchio dei desideri e delle curiosità di un Paese in fermento.
Oggi, a quasi 60 anni dall'esordio di "Playmen", Netflix le dedica la serie "Mrs Playmen", interpretata da Carolina Crescentini e disponibile dal 12 novembre, riportando sotto i riflettori la figura di una donna che seppe fare del porno-chic un fenomeno culturale e commerciale.
Con "Playmen", Tattilo rispose all'onda americana di "Playboy" e "Penthouse", portando in Italia un nuovo concetto di rivista erotica: foto di donne in pose sexy accostate a vignette di maestri del fumetto come Jacovitti e articoli di cultura e spettacolo firmati da nomi illustri come lo scrittore Luciano Bianciardi. La rivista non era solo erotismo: era uno strumento di liberazione culturale. Adelina stessa dichiarò che il suo obiettivo era combattere i bigottismi, sfidare falsi moralismi e affermare una cultura libertaria, radicale e socialista.
"Playmen" ebbe un successo clamoroso negli anni Settanta: batté la concorrenza americana in Italia e in Europa, e quando tentò l'avventura americana, "Playboy" reagì subito con una battaglia legale che si concluse nel 1982 imponendo il divieto di distribuzione negli Stati Uniti. Nel frattempo, la rivista ospitò grandi nomi della cultura e del giornalismo grazie al giornalista Franco Valobra, curatore delle pagine culturali, che riuscì a intervistare personalità come Fred Astaire, Mario Vargas Llosa, Allen Ginsberg, Umberto Eco e Leonardo Sciascia, creando un ponte tra erotismo e cultura di alto livello.
Ma "Playmen" fu anche lanciatrice di carriere e protagonista di scoop mondiali. Diverse attrici e cantanti, tra cui Pamela Villoresi, Patty Pravo, Ornella Muti, Brigitte Bardot e Amanda Lear, posano senza veli sulle sue pagine, mentre nel 1969 la rivista pubblicò la celebre foto di Jacqueline Kennedy nuda nella piscina di Aristotele Onassis a Skorpios.
Negli anni Settanta Tattilo ampliò il suo impero editoriale: nacquero "Menelik", settimanale di fumetti erotici con la famosa striscia Bernarda, e "Big", rivolto ai giovani con divi, questioni di cuore e consigli sul sesso. I numeri parlano chiaro: fino a 400.000 copie vendute a settimana.
Con il declino di "Playmen" negli anni Novanta, travolto dall'avvento delle videocassette erotiche, Tattilo reinventò la sua casa editrice, specializzandosi in periodici di tecnologia e hobby: cellulari, computer portatili, internet, fotografia digitale, decoupage, edilizia e ristrutturazioni.
Negli anni Settanta aveva anche osato nel mondo librario con titoli allora provocatori come "Dizionario della letteratura erotica", "La marijuana fa bene" e "Playdux", una storia erotica ambientata nel fascismo, consolidando il suo ruolo di editrice capace di unire trasgressione e cultura.
Adelina Tattilo rimane la testimonianza di una donna che seppe trasformare la provocazione in strategia editoriale, la libertà sessuale in causa culturale e il gusto del proibito in leggenda italiana. (di Paolo Martini)

(Adnkronos) - Giorgio Chiellini è stato eletto consigliere Figc nel corso dell’Assemblea di Lega Serie A oggi a Lissone. Chiellini, Director of Football Strategy della Juventus, è il terzo consigliere di nomina della massima lega professionistica all’interno del Consiglio federale e affiancherà Giuseppe Marotta, presidente dell’Inter, e Stefano Campoccia, vicepresidente dell’Udinese.
Nel corso della votazione, Chiellini ha avuto 12 preferenze. Tre voti sono andati all’ad del Sassuolo Giovanni Carnevali, 2 al presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani. Tre le schede bianche.
"Bene il finanziamento, ma serve programmazione"... 
(Adnkronos) - Fratelli d'Italia cresce, il Pd cala e il Movimento 5 Stelle fa un passo avanti. Il partito di Giorgia Meloni allunga secondo il sondaggio Youtrend per Sky Tg24 che fotografa le intenzioni di voto oggi, 3 novembre, in caso di elezioni. Fratelli d'Italia, rispetto al precedente sondaggio dell'8 settembre, guadagna lo 0,9% e arriva al 29,4%. Il Pd (20,6%, -0,5), la Lega (7,7%, -0,6) e Verdi e Sinistra (6,5%, -1,0) perdono terreno. Con Fratelli d'Italia, risultano in crescita solo Forza Italia (9,0%, +1,0) e il Movimento 5 Stelle (13,6%, +0,1).
Il 59% degli italiani esprime inoltre un giudizio negativo sul Governo Meloni, contro un 32% di giudizi positivi. Secondo il sondaggio odierno di Youtrend, inoltre, per gli italiani le elezioni regionali di questo autunno rafforzano più il centrodestra che il campo largo. Sulle tre regionali appena passate nelle Marche, in Calabria e in Toscana il 29% pensa che si sia rafforzato più il centrodestra e il 15% il campo largo (per il 29% nessuna delle due coalizione, e il restante 27% non sa).
Sul voto del 23-24 novembre in Campania, Puglia e Veneto il 28% ritiene che sarà il centrodestra a uscirne rafforzato, contro il 21% che indica il campo largo - mentre per il 20% non si rafforzerà nessuno dei due blocchi e il 31% non sa.
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(Adnkronos) - Quattro uomini su 5 faticano a parlare dei propri problemi sessuali. I giovani della Generazione Z appaiono più aperti al dialogo sulla sessualità, i Millennials non si muovono ai primi sintomi e rimandano il confronto con il medico, mentre Generazione X e Boomer sono meno attenti alla prevenzione, ma ai primi sintomi vanno dal medico di base o dallo specialista. E' quanto emerge da una ricerca promossa da Viatris in collaborazione con Iqvia, presentata oggi in occasione del lancio in Italia della nuova formulazione orodispersibile (Odf) di Viagra*.
Viatris, azienda globale che opera nell'ambito della salute, ha voluto indagare come gli uomini italiani vivono oggi la propria salute e in particolare il proprio benessere sessuale. I risultati della survey, condotta da luglio a settembre 2025 su un campione di 1.000 uomini tra i 18 e i 70 anni, raccontano un Paese fatto di luci e ombre quando si parla di approccio alla propria salute sessuale: se da una parte cresce l'attenzione al benessere generale e viene riconosciuta l'importanza della sfera sessuale, dall'altra persistono imbarazzo e difficoltà a chiedere aiuto in caso di problemi sessuali, come ad esempio la disfunzione erettile. Emergono, inoltre, differenze significative tra le diverse generazioni.
La fotografia che emerge dall'indagine mostra uomini profondamente diversi nell'approccio alla salute e al benessere sessuale. I giovani della Gen Z appaiono più aperti al dialogo sulla sessualità e si attivano immediatamente in presenza di un problema in ambito sessuale, ma preferiscono parlarne con amici e familiari prima di affidarsi a un clinico. I Millennials sono più attendisti: non si muovono ai primi sintomi e rimandano il confronto con il medico, ricercando anch'essi soluzioni autonome o parlandone con il partner o gli amici. Gen X e Boomer, infine, sono meno attenti alla prevenzione, ma più inclini nel rivolgersi ai primi sintomi al medico di base o allo specialista.
Un uomo su 2 - dettaglia una nota - dichiara di impegnarsi a mantenersi in buona salute, adottando stili di vita sani. Questa sensibilità è particolarmente marcata tra i più giovani, più inclini a seguire abitudini salutari. Quando si guarda alla sfera più intima, però, il quadro che emerge è fatto di contrasti. Sei uomini su 10 riconoscono che la sessualità è fondamentale per la vita di coppia e per l'autostima, eppure quasi la metà (45%) degli intervistati non si sente soddisfatta del proprio benessere sessuale. I giovani appaiono meno inclini a considerare determinante questo aspetto, mentre gli uomini di mezza età e over 60 lo ritengono più importante per la propria qualità di vita, pur ammettendo che con il passare degli anni la soddisfazione sessuale possa diminuire.
Parlare dei problemi sessuali resta in generale ancora difficile per gli uomini italiani. Nonostante se ne riconosca l'importanza, 4 uomini su 5 non sono a proprio agio nel condividere con qualcuno le proprie difficoltà in questo ambito. La Gen Z sembra più disinvolta e aperta nel dialogo sulla sessualità, ma quando il problema diventa concreto emergono insicurezze e fragilità che rendono difficile il confronto con il medico. Solo 1 uomo su 5 si attiva subito ai primi sintomi di un problema sessuale. Questo atteggiamento si differenzia nettamente a seconda delle generazioni: i più giovani mostrano più proattività, dichiarandosi pronti ad agire subito in caso di problemi sessuali, ma tendono a cercare di risolvere il problema da soli, chiedendo consigli informali ad amici e familiari. I Millennials si affidano agli stessi interlocutori, oltre al mondo online, ma solo alla comparsa di sintomi più importanti o evidenti. La Gen X e i Boomer, invece, attendono che il problema diventi persistente per rivolgersi poi direttamente ad esempio al medico di medicina generale - primo punto di riferimento per il 52% degli intervistati, soprattutto al Centro e al Nord - o allo specialista (35%), con una prevalenza al Sud.
L'indagine conferma le barriere culturali e psicologiche nel dialogo medico-paziente anche sui temi legati alla sessualità: 6 uomini su 10 dichiarano di provare disagio ad affrontare l'argomento con un medico. Tra i motivi prevalgono imbarazzo e vergogna (33%), la paura del giudizio (24%) e la difficoltà a trovare le parole giuste (12%). Quest'ultima, insieme al timore di essere percepiti come deboli o fragili, è più frequente nei giovani, mentre tra gli uomini più maturi pesa la scarsa abitudine a rivolgersi a un medico per problemi intimi (23%). L'età influenza anche la tipologia di specialista a cui ci si rivolge. Se le generazioni più in là con gli anni prediligerebbero l'urologo o l'andrologo (1 su 2), circa 1 su 3 tra i rispondenti più giovani sceglierebbe di rivolgersi a uno psicologo, a conferma della maggiore apertura delle nuove generazioni verso il proprio benessere mentale.
La disfunzione erettile è una condizione molto comune e riguarda circa 3 milioni di uomini in Italia, con una prevalenza globale del 13% (pari al 2% tra 18 e 34 anni e al 48% oltre i 70 anni), ricorda la nota. Nonostante ciò, parlarne continua a essere difficile. "Nella mia esperienza clinica vedo ogni giorno come il dialogo tra medico e paziente sia fondamentale per affrontare queste problematiche e arrivare a soluzioni efficaci - commenta Emmanuele Jannini, professore ordinario di Endocrinologia e Sessuologia medica all'università di Roma Tor Vergata - Eppure, gli uomini che riescono a chiedere aiuto per le loro difficoltà sessuali sono ancora troppo pochi: molti, anche tra i più giovani, restano legati a retaggi del passato, temendo che ammettere un problema intimo sia segno di debolezza o poca virilità. In questo ambito più che in altri, nel corso del tempo noi medici ci siamo resi conto dell'importanza di creare un vocabolario appropriato per parlare dei disturbi della sessualità maschile e il nostro compito oggi è aiutare i pazienti a usare queste parole, così da abbattere lo stigma e trovare la soluzione più adatta a ognuno".
La disfunzione erettile può essere legata a diversi fattori, di natura psicologica, cardiovascolare o metabolica e non va sottovalutata. Spesso, infatti, rappresenta un indicatore precoce di patologie cardiovascolari come infarto e ictus, tanto da essere definita 'il canarino nella miniera di carbone': un vero e proprio campanello d'allarme che segnala possibili problemi cardiometabolici.
In linea con la mission di consentire alle persone nel mondo di vivere una vita più sana in ogni sua fase, Viatris vuole essere a fianco dei clinici e dei pazienti, contribuendo a migliorare il dialogo sulla salute maschile. "E' fondamentale abbattere lo stigma e favorire un confronto più aperto sulla sessualità, così da incoraggiare un numero crescente di uomini a rivolgersi al medico per ricevere una diagnosi precoce, il supporto necessario per affrontare serenamente questa situazione con la/il proprio partner e la terapia più adatta - dichiara Fabio Torriglia, Country Manager di Viatris in Italia - La nuova formulazione" del Viagra, "una soluzione rapida e discreta, conferma la nostra volontà di innovare costantemente e mettere al centro i bisogni delle persone, garantendo l'accesso a nuove opzioni terapeutiche ad un numero sempre più ampio di pazienti".
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(Adnkronos) - Poste Italiane amplia il numero di uffici dov’è possibile richiedere e rinnovare il passaporto. Il servizio è stato attivato in altri 375 uffici postali Polis, nei Comuni al di sotto dei 15 mila abitanti in provincia di Brescia, Livorno, Trapani, Novara, e Vercelli. Grazie all’estensione del servizio sarà possibile richiedere il passaporto anche negli uffici di molti centri alpini, all’Isola d’Elba, a Capraia, a Favignana e a Pantelleria. Sale così a 3.215 il numero complessivo degli uffici postali in cui si può ottenere il passaporto: 2.800 uffici postali Polis e 415 uffici postali di grandi città. Il servizio è partito lo scorso anno in piccoli comuni e nelle grandi città come Roma, Bologna, Verona e Cagliari e, qualche mese fa, è stato esteso a Milano, Napoli e in provincia di Firenze. I numeri confermano il successo dell’iniziativa promossa da Poste Italiane: sono più di 119 mila le richieste di rilascio o rinnovo dei passaporti, 86 mila delle quali negli uffici postali Polis e 33 mila in quelli delle città.
L’ampliamento del servizio continuerà progressivamente fino a coprire l’intera rete nazionale. Oltre a semplificare i passaggi burocratici, il rilascio e rinnovo del passaporto riduce il divario tra le aree urbane e i territori meno serviti, portando un contributo rilevante agli abitanti delle località più isolate d’Italia. Ne è un esempio Terranova di Pollino, in provincia di Potenza, dove i cittadini erano costretti a percorrere fino a 150 chilometri per ottenere il passaporto. Grazie alla capillarità della rete di Poste Italiane, inoltre, il servizio di rilascio e rinnovo passaporti ha consentito di ridurre i tempi di attesa per i cittadini e di fornire supporto al lavoro della Polizia di Stato.
Ottenere il rilascio o il rinnovo del passaporto è un’operazione estremamente semplice. Basterà consegnare all’ufficio postale un documento di identità valido, il codice fiscale, due fotografie, pagare in ufficio il bollettino per il passaporto ordinario della somma di 42,50 euro e una marca da bollo da 73,50 euro. In caso di rinnovo bisognerà consegnare anche il vecchio passaporto o la copia della denuncia di smarrimento o furto del vecchio documento. Grazie alla piattaforma tecnologica in dotazione agli uffici postali abilitati, sarà l’operatore a raccogliere le informazioni e i dati biometrici del cittadino (impronte digitali e foto) inviando poi la documentazione all’ufficio di Polizia di riferimento. Per richiedere il rilascio del passaporto negli uffici postali delle grandi città è necessaria la prenotazione che si può fare registrandosi al sito di Poste Italiane. Il nuovo passaporto potrà essere consegnato da Poste Italiane direttamente a domicilio. Quest’ultima è l’opzione preferita dai cittadini dei piccoli centri, che ne hanno fatto richiesta nel 79% dei casi. Nelle grandi città, invece, la richiesta di consegna a domicilio è pari al 33% del totale.
Domande entro il 10/10. Mariotti, 'valorizziamo rete atenei'...
Tra le criticità riscontrate in Sardegna anche i danneggiamenti... Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
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