
Semplice come fare una doccia? Non proprio. Anche l'igiene può avere controindicazioni soprattutto quando la pelle diventa matura e subisce di più l'aggressione dei detergenti. E persino della stessa acqua, "perché anche questa è un potenziale irritante se troppo frequente, se troppo calda o se troppo fredda". Lo spiega all'Adnkronos Salute Alessandro Borghi, docente di Dermatologia all'università di Ferrara e componente del consiglio direttivo della Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse (Sidemast), evidenziando che se lavarsi poco irrita la pelle, "anche farlo troppo non è salutare in particolare dopo una certa età". Sconsigliabile, quindi, per gli over 65 "farla tutti i giorni: 2 volte a settiman a è sufficiente", suggerisce.
Insomma nemmeno la doccia è un 'affare semplice' per la salute come potrebbe sembrare, "specialmente nelle persone mature, caratterizzate da una cute che cambia. Più si va avanti con il tempo, infatti - illustra lo specialista - più la pelle va incontro a modifiche, in particolare alla perdita graduale della funzionalità delle ghiandole sebacee. La pelle dell'anziano perde la sua morbidezza perché meno 'aiutata' da quell'emolliente naturale, il sebo, che insieme alla componente idrica delle ghiandole sudoripare eccrine crea una pellicola, un film idrolipidico, che è un emolliente naturale. La pelle diventa più vulnerabile anche dal punto di vista biochimico nei confronti di potenziali irritanti eterni. E paradossalmente la doccia, la temperatura dell'acqua, l'acqua stessa, i detergenti possono irritarla, perché il soggetto anziano è mediamente meno attrezzato anatomicamente, biologicamente, biochimicamente per contrastare l'effetto irritante".
In questo quadro anche la scelta del detergente conta, in particolare "per chi ha la pelle più matura o ha patologie dermatologiche. Bisogna preferire dei detergenti delicati - consiglia l'esperto - L'olio è la formulazione ideale nel soggetto anziano, anche se spesso non è un prodotto gradito perché, non essendo schiumogeno, dà la sensazione di non lavarsi abbastanza. Ma dobbiamo ricordare che la schiuma è data da tensioattivi che sono un po' aggressivi". L'olio può avere anche il vantaggio di "un costo minore, se si scelgono ad esempio quelli comunemente usati per i bambini. Anche l'olio usato da chi ha la dermatite atopica va bene perché il problema è il medesimo: una pelle più vulnerabile verso stimoli esterni potenzialmente irritanti".
Non sono solo i prodotti detergenti il problema, perché la pelle matura può avere nemici insospettabili. "In genere - continua Borghi - pensiamo che gli irritanti siano per forza sostanze che hanno caratteristiche di pH particolare: acidi, alcali, ma in realtà l'acqua stessa è un potenziale irritante. Basti pensare che chi lava spesso le mani, o chi per motivi professionali ha un contatto frequente, ha anche più spesso problemi di dermatite delle mani. E questo non dipende solo dall'esposizione, ma anche da quanto la pelle sia strutturata e resistente verso l'acqua. E quindi si torna allo stesso concetto: per la pelle più vulnerabile degli anziani la frequenza è maggiormente irritante".
E contano anche la 'durezza' e la qualità dell'acqua, "non c'è dubbio", sottolinea Borghi. "Due docce a settimana, insomma, sono più che sufficienti. Questo magari d'estate diventa un po' più problematico, perché si suda e la doccia diventa un'esigenza più impellente. Si può aumentare la frequenza, ma con una doccia molto rapida, tiepida. Vanno evitate le temperature estreme in un senso o nell'altro. E sempre utilizzando una minima quantità di detergente molto delicato", raccomanda il dermatologo. In generale, d'estate come d'inverno, "suggerisco a tutti, e agli anziani a maggior ragione in virtù della maggior secchezza cutanea che può essere ulteriormente compromessa dalla doccia, di idratare la pelle dopo essersi lavati, usando prodotti che siano sia idratanti sia emollienti".
D'inverno "sono da prediligere prodotti un po' più grassi, un po' più emollienti e nutrienti: la pelle ha più bisogno di ammorbidirsi, oltre che di idratazione. D'estate viceversa si possono preferire idratanti più evanescenti, come i latti o i doposole, più funzionali con il caldo". L'utilizzo di un idratante con emolliente dopo le docce è un'abitudine utile che va a bilanciare quei difetti strutturali, biochimici della pelle dell'anziano e va a prevenire il rischio, per esempio, di quella sensazione di fastidio, secchezza, irritazione. Dovrebbe diventare una prassi per tutti", conclude Borghi.

Gruppo Barilla e PizzAut scrivono un nuovo capitolo della loro partnership all'insegna dell'inclusione: dal 2026 i ristoranti PizzAut diventeranno anche PastAut, servendo primi piatti preparati con pasta Barilla. L'accordo, annunciato in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità (3 dicembre), prevede la donazione di attrezzature professionali per la preparazione e il servizio della pasta e la formazione dei ragazzi autistici a cura degli chef di Academia Barilla, che saranno al fianco dei ragazzi in cucina con attenzione e cura. Inoltre, il sostegno dell'azienda al progetto si struttura ulteriormente grazie a un'assunzione che si concretizzerà entro la fine dell'anno di un giovane con autismo, che lavorerà in distacco presso PizzAut con contratto Barilla. Un impegno concreto - informa una nota - che amplia la collaborazione già avviata 1 anno e mezzo fa, quando Barilla ha iniziato a sostenere PizzAut con donazioni regolari di ingredienti di prima qualità e contributi economici, per un totale di oltre 2.500 kg di materie prime d'eccellenza tra farine, prodotti Mulino Bianco, Pavesi e Pan di Stelle.
PastAut rappresenta un'evoluzione naturale del modello PizzAut, si legge. A partire dal 2026 la pasta Barilla entrerà stabilmente nel menu dei due ristoranti di Cassina de' Pecchi e Monza, dove i ragazzi autistici potranno acquisire nuove competenze professionali nella preparazione e nel servizio dei primi piatti. La formazione partirà nelle prossime settimane e sarà curata dagli chef di Academia Barilla, centro di eccellenza gastronomica del gruppo, che affiancheranno i ragazzi di PizzAut in un percorso di apprendimento strutturato. L'accordo include la donazione di attrezzature professionali specifiche per garantire standard qualitativi elevati e un'esperienza formativa completa. Inoltre, a confermare l'impegno congiunto di Barilla e PizzAut per l'inclusione lavorativa delle persone autistiche, un giovane con autismo entrerà nel team di PizzAut con un contratto di assunzione Barilla che si concretizzerà entro la fine dell'anno, lavorando in distacco presso il ristorante di Monza.
"Il nostro percorso con PizzAut rappresenta per noi molto più di una collaborazione: è un impegno concreto e continuativo per costruire un modello di inclusione capace di supportare le persone e le famiglie che vivono la disabilità ogni giorno - afferma Fabrizio Vago, papà Aut e Sales District Manager Food Service di Barilla - Con PastAut vogliamo fare un passo ulteriore, creando un progetto replicabile in cui formazione professionale di eccellenza e opportunità lavorative strutturate possano offrire ai ragazzi autistici nuovi strumenti per esprimere il proprio talento. L'assunzione diretta di un giovane con autismo, che lavorerà presso PizzAut con un contratto Barilla è un segno tangibile della direzione che vogliamo seguire". Per Nico Acampora, fondatore di PizzAut, "PastAut è la naturale evoluzione del percorso che stiamo portando avanti con Barilla per costruire un mondo più inclusivo. Offrire ai nostri ragazzi nuove competenze e nuove opportunità di lavoro significa dare loro autonomia, dignità e futuro. PastAut non è solo un nuovo piatto in menu: è un passo in avanti verso una società che riconosce il valore di tutti".
La partnership con PizzAut si inserisce nel più ampio percorso di Diversity & Inclusion che Barilla porta avanti da anni. Nel gruppo - riporta la nota - sono attivi 17 Employee Resource Group in tutto il mondo, che coinvolgono circa 2.000 collaboratori. Si tratta di gruppi volontari organizzati, guidati e formati dalle persone Barilla con l'obiettivo di promuovere una cultura aziendale ancora più inclusiva e stimolare il cambiamento all'interno dell'azienda. Tra questi spicca ThisAbility, il programma dedicato a valorizzare i talenti delle persone con disabilità, premiato con il Premio Aretè 2023. Creato nel 2018, è formato da volontari che credono nel percorso 'dalla disabilità alla possibilità' e che lavorano per promuovere un ambiente di lavoro inclusivo.
Tra le iniziative: il laboratorio di co-design con Hackability per rendere packaging e utensili più accessibili, il supporto alle famiglie di bambini autistici con iFun a Foggia, i WEmbrace Awards e WEmbrace Sport con Bebe Vio, e il progetto 'Il Brigante in Handbike' con Fondazione Bullone che ha visto il giovane Salvatore Cristiano Misasi attraversare la Calabria su una handbike elettrica, superando barriere non solo fisiche, ma soprattutto culturali. Inoltre, le persone Barilla partecipano attivamente al programma di volontariato presso Dynamo Camp, il primo centro italiano di terapia ricreativa per bambini e ragazzi con patologie gravi o croniche, per dare ai giovani ospiti momenti di svago e benessere in un ambiente sicuro e stimolante. Dynamo Academy ha collaborato con Barilla anche in occasione della nascita del Bite, il nuovo centro di ricerca e sviluppo dell'azienda di Parma inaugurato il 18 novembre, creando percorsi tattili e per ipovedenti, arredi flessibili e ascensori per ogni scala favorendo una relazione armoniosa tra persone e spazi.
PizzAut è un progetto innovativo ideato da Nico Acampora, educatore e papà di Leo, ragazzo con autismo. E' nato per creare reali opportunità di inserimento lavorativo e inclusione sociale per i ragazzi autistici. In Italia si stimano almeno 500.000 persone con autismo, ma solo una piccola parte riesce a trovare spazio nel mondo del lavoro. Dopo il primo ristorante aperto nel 2021 a Cassina de' Pecchi (Milano), nel 2023 è nato il secondo locale a Monza, inaugurato alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 2 aprile 2023, Giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo. I ristoranti PizzAut sono luoghi dove l'inclusione si traduce in gesti concreti: tavoli apparecchiati con cura e piatti preparati con orgoglio da ragazzi che hanno finalmente trovato un'opportunità di autonomia e dignità professionale.

La Società italiana di medicina legale e delle assicurazioni (Simla) e il Club medici legali di Consulcesi annunciano la sottoscrizione di una convenzione dedicata ai soci Simla, che rafforza l'impegno comune per la tutela, la valorizzazione e il benessere dei professionisti della medicina legale. Club medici legali - spiega una nota - rappresenta un punto di riferimento tecnologico e professionale per i medici legali: un ecosistema digitale completo, progettato per integrare aggiornamento scientifico, supporto legale e assicurativo, strumenti di welfare e servizi mirati a semplificare la quotidianità lavorativa, contribuendo allo stesso tempo al consolidamento della reputazione e della crescita professionale. Grazie alla nuova convenzione, tutti gli associati Simla potranno beneficiare fino al 31 dicembre 2025 dell'accesso gratuito al Piano Free della piattaforma. A partire dal 1° gennaio 2026, poi, sarà possibile scegliere di aderire al Piano Premium usufruendo di un'offerta esclusiva riservata ai soci Simla.
Questa collaborazione - si legge nella nota - nasce dalla volontà congiunta di Simla e Club medici legali di fornire ai professionisti del settore un supporto moderno, concreto e strutturato, capace di rispondere alle esigenze crescenti della professione attraverso strumenti avanzati di aggiornamento e servizi dedicati alla protezione e allo sviluppo della vita lavorativa. La partnership ribadisce la missione del Club medici legali di garantire benessere professionale e sicurezza, affiancando quotidianamente i medici legali con soluzioni innovative e vantaggi esclusivi, e conferma l'impegno di Simla nella promozione dell'eccellenza medico-legale e nel rafforzamento del ruolo del medico legale all'interno del sistema sanitario, riconoscendone la funzione essenziale per la collettività e l'amministrazione della giustizia.
Con oltre mille soci attivi e una e tradizione consolidata da una produzione riconosciuta anche a livello ministeriale di linee guida e documenti scientifici - prosegue la nota - la Società italiana di medicina legale e delle assicurazioni costituisce il principale punto di riferimento per la comunità italiana dei medici legali. Attraverso un costante dialogo con le istituzioni e l'organizzazione di iniziative formative di alto profilo, la società promuove l'aggiornamento dei professionisti del settore, garantendo un presidio autorevole sull'evoluzione normativa, giurisprudenziale e scientifica della disciplina. Con questa iniziativa, Simla e Club medici legali si pongono l'obiettivo condiviso di accompagnare gli associati in ogni fase della loro vita professionale, contribuendo a far crescere una comunità più forte, più tutelata e sempre all'avanguardia.

Barbara D'Urso si ritira da Ballando con le stelle? La conduttrice televisiva ha mostrato sui social il referto medico dopo essersi recata ieri in ospedale, precisamente al Sant’Andrea di Roma, per una visita ortopedica di controllo.
La concorrente, in gara con Pasquale La Rocca, aveva già segnalato nelle scorse settimane un dolore alla spalla sinistra, culminato nella scorsa puntata con un infortunio alla fine dell'esibizione. Non è chiaro se l’infortunio costringerà la concorrente a ritirarsi, ma l'esito degli esami è più serio del previsto.
È stata la stessa conduttrice a pubblicare tra le sue storie Instagram una foto del referto in cui si parla di un "evento traumatico distrattivo spalla sinistra", avvenuto in data 29 novembre, proprio nel corso della puntata di Ballando con le stelle. D'Urso dovrà, come si legge sul referto, indossare un tutore per sette giorni. I medici raccomandano inoltre una "cauta mobilizzazione passiva e attiva assistita" e una terapia "infiltrativa".

L'Agenzia italiana del farmaco ha approvato la rimborsabilità di capivasertib, una nuova terapia mirata. La molecola è indicata, in associazione a fulvestrant, in pazienti con tumore al seno localmente avanzato o metastatico positivo al recettore degli estrogeni (Hr+), negativo per Her2 (Her2-), con una o più alterazioni di PIK3CA/AKT1/PTEN, che hanno sviluppato una recidiva o progressione di malattia durante o dopo un regime a base endocrina. La decisione di Aifa fa seguito all'approvazione da parte dell'Agenzia europea per i medicinali e si basa sui risultati dello studio di fase 3 CAPItello-291, pubblicati sul 'New England Journal of Medicine'. Capivasertib, in combinazione con fulvestrant - informa una nota - ha ridotto il rischio di progressione di malattia o di morte del 50% rispetto a fulvestrant. La sopravvivenza libera da progressione (Pfs) mediana è risultata più che raddoppiata (7,3 mesi rispetto a 3,1 mesi). La nuova terapia viene presentata oggi a Milano in una conferenza stampa promossa da AstraZeneca.
"Con oltre 53mila nuovi casi l'anno, il tumore della mammella è il più diffuso nell'intera popolazione femminile italiana e il sottotipo Hr+ Her2- è il più frequente - afferma Valentina Guarneri, direttore della Uoc Oncologia 2 dell'Istituto oncologico Veneto e ordinario di Oncologia medica all'università di Padova - In fase avanzata, il tumore Hr+ Her2- è trattato in prima istanza con gli inibitori delle chinasi ciclina-dipendenti 4 e 6 (CDK4/6i) in associazione a un agente endocrino. La gestione dei pazienti con tumore in progressione a CDK4/6i rappresenta ad oggi un'importante sfida clinica, soprattutto a causa dei meccanismi di endocrino-resistenza. In questo scenario, i risultati emersi dallo studio CAPItello-291 sono estremamente interessanti e aprono nuove prospettive nella pratica clinica".
Nello studio "sono stati arruolati 708 pazienti con tumore del seno Hr-positivo, Her2-negativo, il 70% dei quali aveva già ricevuto un precedente trattamento con CDK4/6i - riferisce Guarnieri - Nei pazienti con tumore caratterizzato da alterazioni in PIK3CA, AKT1 o PTEN l'aggiunta di capivasertib, un inibitore di AKT, a fulvestrant, una terapia ormonale, ha determinato un beneficio in termini di riduzione del rischio di progressione clinicamente rilevante. La combinazione di fulvestrant e capivasertib rappresenta pertanto un'opzione terapeutica importante per pazienti che possono ancora beneficiare di una terapia a base endocrina, consentendo di posticipare l'impiego della chemioterapia. Inoltre, il profilo di sicurezza di capivasertib risulta favorevole rispetto a quello di altri inibitori della via di PI3K/AKT/mTOR".
"Le mutazioni di PIK3CA, AKT1 e PTEN interessano circa la metà dei casi di tumore del seno avanzato Hr+/Her2- - spiega Nicola Fusco, direttore della Divisione di Anatomia patologica dell'Istituto europeo di oncologia e professore associato di Anatomia patologica presso il Dipartimento di Oncologia ed Emato-oncologia dell'università di Milano - Si tratta comunemente di mutazioni driver, già rilevabili a livello del tumore primitivo. Queste alterazioni rappresentano un noto meccanismo di endocrino-resistenza e la loro presenza correla di solito con esiti clinici peggiori, il che evidenzia la necessità di trattamenti personalizzati. Le pazienti che presentano queste alterazioni possono trarre beneficio dalla combinazione capivasertib-fulvestrant, ed è quindi fondamentale che i clinici eseguano sempre il test per la ricerca dei biomarcatori. Una collaborazione efficace e tempestiva tra oncologi e patologi è oggi imprescindibile per sviluppare strategie di trattamento personalizzate".
"Da anni ci occupiamo dei bisogni e della qualità di vita delle pazienti che convivono con la malattia in fase metastatica. Grazie ai progressi della ricerca, la loro sopravvivenza di anno in anno è sempre in crescita - sottolinea Rosanna D'Antona, presidente di Europa Donna Italia - Negli ultimi anni abbiamo assistito a un ampliamento delle possibilità terapeutiche a disposizione dei clinici e dei pazienti: oggi vi sono possibilità concrete di ottimizzare la gestione della malattia anche in fase avanzata. E' però fondamentale garantire un accesso tempestivo alle nuove cure, come abbiamo ribadito con forza in occasione del 13 ottobre, Giornata nazionale del tumore al seno metastatico. Accogliamo quindi con soddisfazione il fatto che l'Italia sia oggi il secondo Paese in Europa a rendere disponibile questa importante nuova terapia".
"La ricerca è uno dei pilastri fondamentali di AstraZeneca e l'oncologia rappresenta una delle aree in cui siamo maggiormente impegnati - dichiara Paola Maria Morosini, Medical Affairs Head Oncology di AstraZeneca in Italia - La notizia di oggi conferma il nostro lavoro continuo per migliorare in maniera concreta la prognosi dei pazienti, con un approccio basato su evidenze solide e sulla volontà di offrire opzioni realmente innovative. L'approvazione di Aifa alla rimborsabilità di capivasertib in associazione a fulvestrant per il tumore al seno avanzato è un traguardo di cui siamo molto orgogliosi e che rappresenta un passo significativo per migliaia di pazienti che necessitano di terapie sempre più mirate ed efficaci".

Amazon annuncia la riconversione del suo centro di distribuzione di Castel San Giovanni (Piacenza) - il primo aperto in Italia nel 2011 - nel primo centro dell’azienda dedicato ai resi dei clienti nel Paese. La trasformazione di questo hub, specializzato nella gestione dei resi di prodotti di piccole dimensioni, rappresenta una tappa significativa nell’impegno di Amazon verso una gestione responsabile delle risorse. Il progetto ha permesso di rinnovare e riconfigurare il centro - che in precedenza utilizzava tecnologie ormai obsolete rispetto a quelle adottate negli altri siti Amazon nel Paese - introducendo un modello tecnologicamente avanzato e confermando il ruolo strategico del sito all’interno della rete logistica europea di Amazon.
Il centro, che occupa 1.300 dipendenti a tempo indeterminato, continuerà a rappresentare un punto di riferimento per l’innovazione dei processi e la valorizzazione dei talenti del territorio piacentino, grazie anche ai nuovi percorsi di formazione interna avviati per ampliare le competenze sui flussi di gestione e controllo qualità dei prodotti restituiti.
“Castel San Giovanni è stato il punto di partenza dell’avventura logistica di Amazon in Italia. La sua conversione in centro europeo per i resi dei clienti è un segno concreto del nostro impegno verso un modello di business più efficiente e attento alle persone. È un investimento che valorizza le competenze dei nostri dipendenti e rafforza la presenza di Amazon nel territorio piacentino” ha commentato il responsabile del centro, Fabio Procopio.
Amazon offre a tutti i dipendenti uno stipendio tra i più competitivi del settore. Infatti, a partire dal primo gennaio 2025, la retribuzione lorda mensile degli operatori di magazzino neoassunti è aumentata a 1.876 euro.
In conseguenza a questa iniziativa, le retribuzioni dei dipendenti neoassunti sono dell’8% più alte rispetto alla retribuzione minima determinata dal Ccnl logistica e trasporto. A ciò si aggiungono benefit quali assicurazioni sanitarie e cure mediche private, sconti sugli acquisti su Amazon.it e buoni pasto per tutti i dipendenti. Competenze, background professionali, attitudini, passioni e talenti completamente diversi tra loro si incontrano ogni giorno, in un confronto costante e un’apertura al dialogo che rappresentano un fattore chiave per creare quell’ambiente lavorativo sicuro, moderno e inclusivo in cui innovare. Tra tutte le divisioni aziendali (operations, customer service, retail, alexa e aws) Amazon conta circa 400 tipologie di lavoro diversi, a loro volta suddivisi in circa 70 famiglie, che raggruppano ruoli simili, rivolgendosi a persone con ogni livello di esperienza, istruzione, background e professionalità, siano essi profili principianti o più esperti: dai magazzinieri agli ingegneri, dagli sviluppatori di software ai linguisti e agli esperti del settore dell’intrattenimento.
Dal suo arrivo in Italia nel 2010, Amazon ha investito oltre 25 miliardi di euro, di cui più di 4 miliardi solo nel 2024. L'azienda si conferma come uno dei principali creatori di posti di lavoro del Paese con oltre 19.000 dipendenti assunti a tempo indeterminato a cui offre opportunità di carriera stabili e ben remunerate, uno stipendio di ingresso tra i più alti del settore e numerosi benefit che includono sconti sugli acquisti su Amazon.it e un'assicurazione sanitaria integrativa. Nei suoi oltre sessanta siti logistici situati in tutto il Paese, Amazon offre opportunità di crescita professionale in una varietà di ruoli, dagli operatori di magazzino ai responsabili di reparto, dai tecnici della manutenzione alle posizioni nelle risorse umane, nella sicurezza, nell'It e nel team che gestisce gli ordini dei clienti. Amazon offre ai propri dipendenti ulteriori opportunità, come l'innovativo programma Career choice che copre fino al 100% del costo delle tasse scolastiche e dei libri di testo per coloro che desiderano specializzarsi in un settore specifico frequentando corsi professionali.

Qualcuno l'ha già definita l'azione più comica, o tragica, nella storia della NFL. Il protagonista della 'papera' destinata a diventare è Younghoe Koo, kicker dei New York Giants, condannato a diventare il volto della stagione 2025 per il motivo sbagliato. I Giants, che stanno vivendo una stagione disastrosa con 2 vittorie e 11 sconfitte, sono stati battuti dai New England Patriots che si sono imposti 33-15 confermandosi la miglior squadra della lega con 11 successi in 13 match.
Koo, 31enne sudcoreano, sul punteggio di 17-7 per i Patriots ha commesso un errore mai visto sui campi NFL. Il kicker avrebbe dovuto trasformare un field goal da 47 yard: impresa non impossibile per i canoni odierni della National Football League, con trasformazioni ormai da quasi 60 yard. Koo, però, si è letteralmente inceppato. Avrebbe dovuto calciare di destro la palla fermata dal punter Jamie Gillan e invece... ha calciato clamorosamente il terreno di gioco. Il povero Gillan ha cercato di tenere viva l'azione ed è stato 'piallato' dagli avversari.
Sulla side line, le telecamere hanno catturato la reazione del quarterback dei Giants, Jaxson Dart: "Oh my god...". Già... Ora, il 'lavoro' di Koo è a rischio? Il ruolo del kicker è probabilmente il più precario nell'iperprofessionismo della NFL. Il kicker coreano è nella lega dal 2017. La sua parentesi migliore è legata agli anni con la maglia degli Atlanta Falcons dal 2019 al 2025. Il calo è iniziato con la scorsa stagione, i Giants avrebbero dovuto rappresentare una chance di riscatto. E invece...

Rendere i farmacisti italiani protagonisti di fronte alle grandi sfide globali per la salute umana, animale e ambientale. Sono gli obiettivi di 'From One Health to Open Health', programma di formazione sostenibile in farmacia promosso dall'università Campus Bio-Medico di Roma con il supporto non condizionante di Zambon. Il progetto, che partirà a marzo 2026, promuove la nascita di nuove iniziative e servizi nelle farmacie italiane ispirati ai principi della sostenibilità ambientale e sociale e alla filosofia One Health, integrando concretamente questo approccio nella quotidianità. Fulcro dell'iniziativa - informano i promotori in una nota - è la formazione offerta ai farmacisti per supportarli nel dialogo con clienti, pazienti e caregiver sui grandi temi come l'uso responsabile dei medicinali secondo l'appropriatezza terapeutica suggerita dal medico, il corretto smaltimento dei farmaci inutilizzati o scaduti, e una comunicazione efficace orientata alla prevenzione e al monitoraggio.
Le farmacie oggi ricoprono un ruolo chiave come presidi attivi nella promozione della salute e nella diffusione di comportamenti responsabili, ricorda la nota. La stessa Farmacia dei servizi è il modello che ispira questa evoluzione, che implica un approccio più relazionale, oltre la cura del sintomo per accompagnare il paziente in un percorso di benessere complessivo. Il farmacista, quindi, è chiamato ad abbracciare una visione più ampia del proprio ruolo, diventando un punto di riferimento affidabile e proattivo nel promuovere la salute e la sostenibilità in un'ottica One Health, il modello che vede la stretta connessione e interdipendenza tra la salute umana, animale e dell'ambiente, contribuendo a generare valore per la comunità in cui opera. L'International Pharmaceutical Federation (Fip) ha di recente sottolineato come i farmacisti riconoscano il cambiamento climatico quale minaccia urgente per la salute pubblica, pur evidenziando una diffusa incertezza su come agire concretamente. In una recente guida, pubblicata a novembre dalla stessa Fip, viene promossa attivamente la creazione e la condivisione di programmi formativi di alta qualità per rafforzare il ruolo delle farmacie nell’affrontare le sfide ambientali e sociali contemporanee.
Sviluppandosi su scala nazionale, il progetto verrà realizzato attraverso un programma accreditato Ecm - con rilascio crediti per farmacisti - con 2 webinar interattivi live da 1 ora ciascuno (replicati in 2 edizioni) e 7 pillole formative asincrone da 30 minuti, fruibili su piattaforma e-learning. Attraverso il coinvolgimento formativo concepito dall'università Campus Bio-Medico di Roma con un board dedicato, i farmacisti potranno formarsi sul tema One Health e progettare una loro roadmap verso la sostenibilità, per diventare sempre più presidi attenti ai bisogni sociali e ambientali del territorio.
"L'approccio One Health rappresenta un pilastro della visione strategica del nostro ateneo - afferma Laura De Gara, delegata del rettore per il Progetto One Health dell'università Campus Bio-Medico di Roma - Attraverso le 3 missioni che ci caratterizzano - formazione, ricerca e trasferimento delle conoscenze - intendiamo promuovere uno sviluppo sostenibile capace di generare benefici concreti in termini di salute e benessere, non solo per le generazioni presenti, ma anche per quelle future". Questo approccio "richiede la capacità di integrare saperi e metodologie differenti, favorendo una ricerca che metta in dialogo le molteplici competenze presenti nel nostro ateneo: dall'alimentazione alla medicina, fino all'ingegneria. Allo stesso tempo - osserva - è fondamentale formare professionisti dotati di una sensibilità particolare verso la salute e la tutela del pianeta. In questo quadro, la formazione dei farmacisti sul paradigma One Health riveste un ruolo cruciale, proprio per la possibilità che questi professionisti hanno di contribuire in modo significativo a diffondere nella popolazione abitudini orientate al benessere individuale e alla sostenibilità ambientale. Per questo motivo il programma di formazione dedicato ai farmacisti, realizzato con il supporto non condizionante di Zambon, rappresenta un ulteriore e importante tassello della nostra visione strategica".
"Alla vigilia dei nostri 120 anni, abbiamo voluto dare ulteriore slancio all'indirizzo etico che da sempre orienta il modo con cui ci occupiamo della salute delle persone - dichiara Elena Zambon, presidente di Zambon - Sostenibilità per noi significa sostenere il futuro prendendosene cura e, in quest'epoca, non possiamo che farlo ampliando l'orizzonte delle nostre azioni ridando centralità alla salute ed elevandola a un sistema integrato e interconnesso come quello di One Health. E' una sfida che ci riguarda tutti e che va affrontata coinvolgendo quanti più attori possibili affinché diventino protagonisti nel dare insieme forma al futuro".
"Responsabilità del management è trasformare l'orizzonte One Health in obiettivi sfidanti che coinvolgano le nostre persone - aggiunge Giovanni Magnaghi, Ceo di Zambon - Per questo abbiamo identificato un framework che individua degli indirizzi concreti da integrare nel business. Oltre a investire in attività di prevenzione e monitoraggio all'interno dell'impresa a beneficio della salute dei nostri collaboratori, sviluppiamo partnership e iniziative di formazione ed educazione alla sostenibilità come quella promossa da università Campus Bio-Medico di Roma, che valorizza il ruolo della farmacia come stakeholder responsabile supportando i farmacisti nella loro formazione e preparazione sui temi della sostenibilità".

Dopo le Maldive, prossima fermata: Dubai. Sarebbe questa, con buona probabilità, la nuova meta scelta da Jannik Sinner per proseguire le sue vacanze al termine di una stagione intensa, culminata con la vittoria alle Atp Finals di Torino. Il tennista azzurro sta per chiudere la sua pausa invernale prima di immergersi nella fase più intensa della preparazione.
Dopo una breve tappa sul lago di Garda, Sinner aveva raggiunto l'Oceano Indiano per trascorrere alcune settimane di relax alle Maldive. Ora, secondo alcuni indizi social, potrebbe essersi spostato negli Emirati Arabi Uniti. A suggerirlo è stata proprio la fidanzata Laila Hasanovic che ha postato sui social alcune foto tra cui il Burj Al Arab, il simbolo di Dubai. Nelle instagram stories, compaiono anche un selfie allo specchio e uno scatto con due lettini utili per una lezione di pilates reformer.
Nessun segno, almeno visibile, della presenza di Sinner accanto alla modella. Tuttavia, l'assenza del tennista dai contenuti social non esclude affatto che i due si trovino insieme: la coppia infatti continua a mantenere la relazione nel massimo riserbo, evitando qualsiasi post di coppia.
Onde e pieghe esaltate in tempi moderni da grandi stilisti...
L'Aula si riunisce il 9 dicembre alle 15.30... 
Assolto perché il fatto non costituisce reato. Così si è espresso il tribunale di Torino nei confronti del ginecologo dell’ospedale Sant’Anna e consigliere comunale Silvio Viale chiamato in causa per molestie e comportamenti inopportuni nei confronti di alcune pazienti. L’accusa aveva chiesto per lui una condanna a un anno e 4 mesi. Viale oggi doveva rispondere di tre casi di lieve entità mentre per un quarto la procura aveva chiesto l’assoluzione. Le denunce iniziali erano 10, per 6 la procura ha chiesto nei mesi scorsi l’archiviazione e ieri si è svolta l’udienza di opposizione su cui il tribunale si è riservato la decisione.
“Sono sollevato ma anche amareggiato - ha commentato Viale - perché ciascuno continuerà a pensare ciò che vuole anche se sono convinto di non avere fatto nulla. Questa era un’imputazione nei confronti della categoria e della visita ginecologica, quindi una condanna sarebbe stato un grave precedente”, ha aggiunto

Ci sarebbe Federica Mogherini, già Alta Rappresentante dell'Ue e attuale direttrice del Collegio d'Europa, tra le tre persone fermate oggi, martedì 2 dicembre, nel corso dell'operazione effettuata dalla polizia belga, su richiesta della Procura europea antifrode (Eppo) di Bruxelles, per sospetta frode ai danni dell'Ue relativa ad una gara d'appalto indetta dal Seae. Lo scrive il quotidiano belga Le Soir, citando fonti attendibili che confermano la notizia, data per prima dall'Echo. Sempre secondo le informazioni riportate da Le Soir, sarebbero stati fermati anche l'ambasciatore Stefano Sannino, già segretario generale del Seae ed ex rappresentante permanente dell'Italia presso l'Ue, e un amministratore del Collegio d'Europa di Bruges.
In Belgio una persona sospettata di aver commesso un reato può essere privata della libertà per 48 ore, durante le quali può essere interrogata (può chiedere l'assistenza di un avvocato). La procedura è sotto il controllo del giudice istruttore, che può prolungare il periodo di fermo in alcuni casi.
La Polizia Federale delle Fiandre Occidentali ha condotto oggi perquisizioni nella sede del Seae, a Bruxelles, al Collegio d’Europa di Bruges, nel Servizio europeo per l'azione esterna a Bruxelles e nelle abitazioni degli indagati, nell’ambito di una inchiesta su una sospetta frode ai danni dell’Ue nella formazione di giovani diplomatici.
Al centro dell'indagine è il progetto per l'Accademia diplomatica dell'Unione Europea, un programma di formazione di nove mesi per giovani diplomatici negli Stati membri, aggiudicato dal Servizio europeo per l'azione esterna al Collegio d'Europa in Belgio, nel periodo 2021-2022, con una gara d'appalto.
L'indagine, spiega l'Eppo, mira ad appurare se il Collegio d'Europa e/o i suoi rappresentanti fossero stati informati in anticipo dei criteri di selezione della procedura di gara e avessero "sufficienti motivi" per ritenere che si sarebbero aggiudicati l'esecuzione del progetto, prima della pubblicazione ufficiale del bando di gara da parte del Seae. Vi sono "forti sospetti" che, durante la procedura di gara per il programma, sia stato violato l'articolo 169 del regolamento finanziario relativo alla concorrenza leale e che informazioni riservate relative all'appalto in corso siano state condivise con uno dei candidati partecipanti alla gara. Prima delle perquisizioni, l'Eppo ha richiesto la revoca dell'immunità di diversi indagati, che è stata concessa.
Organizzatori, 'scelta complessa, sofferta e a lungo meditata'... 
La Commissione Europea sta "discutendo" con la Banca Centrale Europea in merito al progetto di un prestito Ue all'Ucraina basato sui beni congelati alla Banca centrale russa, con particolare riferimento alla "liquidità" necessaria ad assicurare una pronta restituzione dei soldi appartenenti all'istituto di emissione russo, se dovesse venire meno il congelamento degli stessi, per qualsiasi motivo. Lo dice la portavoce capo dell'esecutivo Ue Paula Pinho, a Bruxelles, di fatto confermando le indiscrezioni pubblicate dal Financial Times, secondo le quali la Bce si sarebbe rifiutata di fornire garanzie per la liquidità del prestito progettato.
La Bce ha espresso forti riserve riguardo al progetto fin dall'inizio, temendo che finisca per minare il ruolo dell'euro come valuta di riserva. "Stiamo discutendo con la Banca Centrale Europea - afferma Pinho - su quali possono essere le soluzioni fattibili". Per quanto riguarda le modalità con cui garantire la necessaria liquidità, per la portavoce la Commissione sa che "questa è una parte assolutamente essenziale delle discussioni, per garantire la liquidità necessaria ad eventuali obblighi di restituzione delle attività alla Banca centrale russa".
Si tratta, continua, di "un elemento importante del prestito di riparazione: è un dovere garantire che l'Ue, i suoi Stati membri e gli enti privati possano sempre adempiere ai propri obblighi internazionali. Anche alla luce anche di questa posizione della Bce stiamo discutendo su come garantire che questa liquidità possa essere assicurata".
Pertanto, continua Pinho, "stiamo fondamentalmente cercando soluzioni alternative e questo fa parte di tutto il lavoro che si sta svolgendo mentre parliamo". La portavoce ha lasciato intendere, a precisa domanda, che la Commissione dovrebbe presentare proposte giuridiche riguardanti esclusivamente il cosiddetto prestito di riparazione, e non le altre due opzioni citate da Ursula von der Leyen davanti alla plenaria a Strasburgo, ovvero un prestito comune garantito dal bilancio Ue o prestiti bilaterali degli Stati membri.
La Commissione, quindi, insiste, malgrado il premier belga Bart de Wever abbia ribadito la settimana scorsa, in una lettera alla stessa presidente von der Leyen, le serissime riserve del governo belga sul progetto, che assomiglierebbe molto ad una confisca, come ha spiegato in occasione del Consiglio Europeo di ottobre. Ieri l'Alta Rappresentante Kaja Kallas ha sostenuto che quei soldi spetterebbero in realtà all'Ucraina, visti gli enormi danni prodotti al Paese dalla guerra di aggressione scatenata dalla Russia.
Quanto al fatto che la stessa von der Leyen ha parlato esplicitamente di "proposte", Pinho spiega che, per il prestito di riparazione, occorrerebbero probabilmente "più proposte" legislative. Alla domanda se si stia pensando di coinvolgere anche il Mes o soggetti privati, la portavoce ha risposto che sono in corso contatti con tutti i soggetti potenzialmente interessati. Non è ancora chiaro se la proposta giuridica della Commissione, che era attesa questa settimana, verrà effettivamente presentata entro venerdì 5 dicembre. La Commissione si era impegnata a presentare una proposta legislativa in tempo per il Consiglio Europeo del 18 e 19 dicembre, ma il progetto di procedere con un prestito all'Ucraina basato sui beni congelati alla Russia[1], opzione che la Commissione considera la "migliore", come ha detto Kallas, incontra sempre più difficoltà.

Oggi il lancio ufficiale della pubblicazione dei primi titoli di Tor Vergata University Press, la casa editrice universitaria che opera in open access nel trasferimento e nella disseminazione della conoscenza: dopo due anni di intenso lavoro, le opere sono consultabili e scaricabili gratuitamente su tvupress.uniroma2.it.
Presentata dal rettore Nathan Levialdi Ghiron durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2025-2026 dello scorso 21 novembre, Tor Vergata University Press è il risultato dello sforzo comunicativo dell’Ateneo: “È un progetto ambizioso - ribadisce il rettore - per promuovere adeguatamente la diffusione dei risultati della ricerca scientifica. La nostra University Press rafforza il profilo di eccellenza dell’Ateneo ponendolo al fianco delle prestigiose istituzioni internazionali già attive nel campo dell’editoria scientifica".
Tor Vergata University Press entra a pieno titolo quindi nel novero degli editori nati negli atenei italiani (circa 20), che hanno ricevuto l’importante eredità delle University Press europee e statunitensi: i contenuti scientifici devono poter trovare naturale sbocco grazie al rigore dell’editoria accademica, che si arricchisce di collane, riviste, monografie.
A segnare l’avvio delle attività è la collana di short monographs 'Turres', progetto unico nel panorama editoriale italiano, che unisce rigore e agilità del formato per favorire la disseminazione della conoscenza, spaziando dalla medicina alla storia medievale, dalla filosofia all’economia, dall’astrofisica all’ingegneria, a testimonianza della ricchezza e della pluralità della ricerca. Tra gli autori di spicco, le cui opere sono disponibili alla lettura, l'economista Leonardo Becchetti con Voting with the Wallet, l'astrofisico Amedeo Balbi e La ricerca di vita nell'universo, l'endocrinologo Emmanuele A. Jannini e La costola di Eva, il giurista Marco Fioravanti e Tangeri Cosmopolis e lo storico Sandro Carocci con Città di torri. Un vero invito alla lettura.
In catalogo anche la prima opera della collana Premio Giulia Cecchettin, Alla scoperta della multidisciplinarietà nella prospettiva di genere, raccolta delle tesi di laurea premiate nel 2025 dall'Ateneo nell’ambito del Premio “Giulia Cecchettin”, nato per valorizzare l’impegno di studentesse e studenti che hanno affrontato con rigore scientifico e sensibilità i temi dell’inclusione, della parità e del rispetto tra i generi.
“La conoscenza è strumento di sviluppo ed emancipazione umana - commenta Lucia Ceci, prorettrice alla Comunicazione dell’università di Roma Tor Vergata e presidente della neonata casa editrice - la sua disseminazione favorisce l’impatto della ricerca d’eccellenza e dell’innovazione tecnologica. Ma Tor Vergata University Press è anche impegnata nella realizzazione di manuali e strumenti di supporto alla didattica con particolare attenzione alle forme innovative e alla sperimentazione didattica”. Un richiamo forte alla conoscenza come bene comune dell’umanità, da divulgare in una modalità quasi rivoluzionaria come l'open science, accessibile a tutti.

Nuova giornata di proteste dei lavoratori ex Ilva. Le organizzazioni dei meltameccanici di Taranto di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm Uil e Usb hanno proclamato dalle 12 di oggi uno sciopero a oltranza nella fabbrica di Acciaierie d'Italia, ex Ilva, nel capoluogo jonico "fino a nuova comunicazione per protestare contro il piano presentato dal governo". L'iniziativa è finalizzata "a richiedere un incontro per un unico 'tavolo' a Palazzo Chigi, con l'obiettivo di ottenere il ritiro del Piano e di avviare un confronto serio e costruttivo sui diritti, la sicurezza e il futuro dei lavoratori. Questo atto di protesta rappresenta un momento fondamentale - aggiungono - per difendere i diritti di utti i lavoratori e garantire un futuro di stabilità e dignità nel mondo del lavoro".
A Genova i lavoratori Ex Ilva si sono riuniti in assemblea fino alle 9 per poi partire con un corteo lungo le strade del ponente. I manifestanti hannoprima bloccato l'aeroporto Cristoforo di Genova e poi l'autostrada A10. "L'aeroporto è bloccato per lanciare un messaggio al governo, contro le chiacchiere. Il lavoro, a partire da Ilva deve arrivare a Genova" ha spiegato il sindacalista Fiom Armando Palombo, aggiungendo che "il lavoro non può andare via da Genova".
Autostrade in una nota sulla manifestazione a Genova dei lavoratori ex Ilva, Ansaldo Energia e Fincantieri ha fatto sapere che "alle ore 12 circa, sulla A10 Genova-Savona, sono stati temporaneamente chiusi i tratti compresi tra Genova Pra' e l'allacciamento con la A7 Serravalle-Genova verso Genova e tra l'allacciamento con la A7 e Genova Pegli verso Savona, a causa di una manifestazione che sta interessando la competenza autostradale". "Inoltre - prosegue la nota - è stata temporaneamente chiusa la stazione di Genova Aeroporto in uscita per le provenienze da Genova e in entrata in entrambe le direzioni. Attualmente si registrano code nel tratto compreso tra Genova Pegli e Genova Aeroporto in direzione Genova". "Chi viaggia verso Genova, deve uscire alla stazione di Genova Pra' e dopo aver percorso la viabilità ordinaria, può rientrate alla stazione di Genova Ovest sulla A7. Chi viaggia verso Savona può uscire a Genova Ovest e dopo aver percorso la viabilità ordinaria, rientrare in A10 alla stazione di Genova Pegli", conclude Autostrade.

''Le criticità più importanti sono sicuramente i dazi e lo sono sicuramente il cambio eurodollaro. Il governo sta dando un grande risalto a quelle che sono gli interessi fuori dal nostro confine nazionale e lo facciamo con due obiettivi importanti che ci sono stati i dati: Il primo obiettivo fondamentale è quello di passare da 620 miliardi di euro ai 700 miliardi di euro nei prossimi due anni. Il secondo obiettivo riguarda l'export dell'agroalimentare salendo da 70 miliardi a 100 miliardi''. Lo sottolinea Matteo Zoppas, presidente dell'Ice, in occasione dell'assemblea annuale di Alis.
''La composizione geografica del Made in Italy nel mondo vede come il primo Paese la Germania 69 miliardi di euro. Il secondo Paese più importante per il Made in Italy nonostante sia fuori dalla comunità europea, sono proprio gli Stati Uniti d'America con il 64 miliardi'', conclude Zoppas.

"L’EPS applicato oggi alle imprese italiane ha un approccio più ideologico che pragmatico alla sostenibilità. Si tratta di una tassa che grava sulle imprese e sui consumatori italiani senza ritornare alle aziende che generano questi fondi. Non sostiene investimenti in nuove tecnologie né in carburanti alternativi, e finisce per assorbire risorse anziché generare valore, mettendo a rischio la competitività europea e italiana e il ruolo strategico dell’Italia nel mercato globale”. Ha dichiarato Mario Zanetti, presidente di Confitarma, intervenuto al talk “Infrastrutture, sostenibilità e competitività per l’Italia che connette il mondo” in occasione dell'Assemblea Generale Alis a Roma, sottolineando come sia necessario un approccio più concreto e orientato agli investimenti per garantire competitività e sostenibilità nel settore marittimo italiano.
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