
Nessun '6' né '5+1' al concorso del SuperEnalotto di oggi 2 dicembre. Centrati invece nove '5' che vincono 19.348,54 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 86,5 milioni di euro.
Quanto costa una schedina
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
Quali sono i punteggi vincenti
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
Come verificare le vincite
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente di oggi
Questa la combinazione vincente di oggi: 5, 17, 28, 59, 70, 90. Numero Jolly: 27. Numero SuperStar: 66.

Si svolgerà regolarmente il Concerto di Capodanno 2026 al Teatro La Fenice di Venezia, trasmesso in diretta da Rai 1, con l'Orchestra e il Coro della Fenice, diretto da Michele Mariotti con la soprano Rosa Feola e il tenore Jonathan Tetelman.
La Rappresentanza sindacale unitaria (Rsu), al termine dell'assemblea generale dei lavoratori, ha scelto di non proclamare lo sciopero per il Concerto di Capodanno, evento tra i più attesi della stagione, per "profondo rispetto nei confronti del pubblico" e per evitare un possibile danno d'immagine alla storica istituzione veneziana. La decisione arriva dopo settimane di mobilitazioni che hanno acceso l'attenzione nazionale sulla protesta delle maestranze contro la nomina di Beatrice Venezi alla direzione musicale del Teatro da parte del sovrintendente Nicola Colabianchi.
La Rsu, si legge in un documento diffuso oggi, come riporta l'Adnkronos, "ribadisce il proprio impegno a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori, confermando la volontà di agire con senso di responsabilità e attraverso iniziative che mantengano centrale il rispetto per il pubblico e per l'immagine del Teatro. Le recenti mobilitazioni - tra le quali l'azione simbolica durante la prima del Wozzeck e i volantinaggi rivolti anche agli spettatori - hanno ottenuto un ampio riscontro sui principali mezzi di informazione. In questo contesto si inserisce anche la significativa presa di posizione dei quattro ex sindaci della Città Metropolitana di Venezia, che hanno espresso criticità sulla strada presa dalla direzione, riconoscendo, al contempo, il corretto comportamento di lavoratrici e lavoratori che ha permesso lo svolgimento della prima stagionale".
In merito al Concerto di Capodanno, la Rsu sottolinea che "la decisione di non proclamare sciopero nasce innanzitutto dal profondo rispetto nei confronti del nostro pubblico, che in queste settimane ha saputo dimostrarci vicinanza e solidarietà. Riteniamo, inoltre, che un'azione di blocco in un evento così simbolico potrebbe arrecare un danno d'immagine al Teatro La Fenice, istituzione che amiamo e di cui siamo orgogliosi e che intendiamo tutelare anche nelle fasi più delicate della vertenza. Per queste ragioni, pur mantenendo alta l’attenzione sulle criticità aperte, la Rsu ha scelto responsabilmente di non mettere a rischio la continuità del Concerto di Capodanno".
La Rsu "indica invece una serie di azioni alternative, incisive ma non pregiudizievoli: proteste visibili, comunicati e volantinaggi, iniziative simboliche, una conferenza stampa in campiello il 18 dicembre alle ore 15, durante la riunione del Consiglio di indirizzo, per garantire un confronto trasparente". La Rsu comunica infine che inoltrerà una richiesta formale di incontro al nuovo presidente della Regione Veneto, Alberto Stefani, "non appena sarà costituita la nuova Giunta regionale, al fine di aprire un dialogo istituzionale sulla situazione del Teatro".

Tutti i ministri, tutti i leader del centrodestra, e pure quelli dell'opposizione - tranne, com'è noto, Elly Schlein -, personaggi dello spettacolo, dello sport, della televisione, persino del mondo della chiesa animeranno Atreju. Dal 6 al 14 dicembre, nella cornice di Castel Sant'Angelo - a Roma of course -, Fratelli d'Italia organizza la tradizionale festa della destra italiana, "di parte, ma non di partito", come precisa Giovanni Donzelli. Il titolo di questa edizione 2025, la 19esima per la precisione? "Sei diventata forte - L'Italia a testa alta", che altro non è se il simbolo della "solidità e autorevolezza acquisita dall'Italia con il lavoro portato avanti dal governo di centrodestra guidato da Giorgia Meloni", spiega Lucio Malan.
Davanti all'albero di Natale che svetta poco sotto il mausoleo di Adriano, nel villaggio, sempre di Natale, con l'ormai iconica pista da pattinaggio - gratis, se non per chi non ha i pattini e deve noleggiarli, ma a prezzi calmierati -, ci si prepara a una vera e propria maratona oratoria, in cui tutti, ma proprio tutti, sono stati invitati. Dopo tutto, dice ancora il responsabile organizzazione del partito della presidente del Consiglio, "è l'edizione più lunga di sempre".
E quindi: dal taglio del nastro di sabato 6 alle 15, in cui si inaugurerà proprio la pista di pattinaggio con l'esibizione dei bambini della scuola Palaghiaccio Mezzaluna, alle conclusioni di domenica 14, affidate a Meloni, che verrà anticipata dagli altri leader della coalizione di centrodestra, Matteo Salvini, Antonio Tajani, Maurizio Lupi, Lorenzo Cesa, e il presidente di Gioventù nazionale, Fabio Roscani, c'è spazio per tutto. Anche e soprattutto per Abu Mazen, il presidente dell'Autorità nazionale della Palestina, sicuramente il vero ospite d'onore della kermesse targata Fdi, che interverrà venerdì 12. La questione mediorientale, poi, verrà affrontata anche da Rom Braslavski, israeliano rapito il 7 ottobre e rimasto prigioniero di Hamas per 738 giorni, che verrà intervistato da Maurizio Molinari domenica 7 dicembre.
Ma andiamo con ordine. Il menù, servito dai Fratelli d'Italia, si farà ricco già da lunedì 8, nel giorno dell'Immacolata. Alle 18, nel panel dal titolo emblematico 'Trentadue anni dopo', si sfideranno nuovamente a colpi di parole Gianfranco Fini e Francesco Rutelli. Per vedere i primi ministri, invece, toccherà aspettare il giorno dopo: martedì 9, alle 19, Alessandro Giuli ed Eugenia Roccella saranno i fiori all'occhiello nel dibattito su 'Pasolini e Mishima: poeti fuori dagli schemi'. Mercoledì tra pop e opposizioni, interverranno da Atreju Carlo Conti, Ezio Greggio e Mara Venier, e subito dopo Gaetano Manfredi, esempio riuscito di coalizione progressista che vince, ma soprattutto sindaco di Napoli e presidente dell'Anci.
Da giovedì, poi, si entrerà nel vivo della manifestazione. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, accompagnato da Antonio Di Pietro e Gaia Tortora, tra gli altri, parlerà della riforma sulla separazione delle carriere in magistratura, mentre Anna Maria Bernini, titolare del dicastero dell'Università e della Ricerca, sarà ospite del panel su 'Alleanze per il sapere: politica e accademia in dialogo'. Il sottosegretario Alfredo Mantovano parlerà di droghe, il ministro per il Pnrr, Tommaso Foti, assieme a Luigi Sbarra, Roberto Fico, neoeletto presidente della Campania, e Marco Marsilio, presidente della regione Abruzzo, dibatteranno di sviluppo. E non è finita. Perché alle 17 il commissario e vicepresidente europeo, Raffaele Fitto, verrà intervistato da Roberto Inciocchi, alle 18 Arianna Meloni interverrà nel panel su deepfake e odio social assieme a Francesca Barra e Raoul Bova, e alle 19 con la ministra del Lavoro, Marina Calderone, ci saranno i leader dei sindacati Pierpaolo Bombardieri, Francesco Paolo Capone e Daniela Fumarola, tutti in pratica tranne Maurizio Landini.
Venerdì, oltre ad Abu Mazen, da segnalare il panel 'Dalla Via della seta alla Via del cotone: un’opportunità storica per l’Italia', in cui interverranno il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, quello del Copasir, Lorenzo Guerini, ma soprattutto Luigi Di Maio (in collegamento); il panel sulla mafia con la presidente della commissione Antimafia, Chiara Colosimo, e lo spin doctor di Meloni, Tommaso Longobardi; l'intervista del ministro Guido Crosetto con Marco Travaglio, il panel con il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, e il sottosegretario, Giovanbattista Fazzolari, e dulcis in fundo: Giuseppe Cruciani e David Parenzo.
La giornata delle opposizioni sarà sabato. Si apriranno le danze con Riccardo Magi e si concluderà il tutto con Angelo Bonelli. Il segretario di +Europa dibatterà di baby gang e maranza, il leader di Italia viva, Matteo Renzi, siederà al tavolo con Maria Elisabetta Alberti Casellati, ministra per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione e Fabio Rampelli per parlare di riforme. Carlo Calenda, numero uno di Azione, parlerà di Ucraina assieme a Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, il co-portavoce di Europa verde sarà al tavolo con il ministro Adolfo Urso, e Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, si farà un tete a tete con Paolo Del Debbio.
Non solo: perché il giorno prima della chiusura Fratelli d'Italia cala l'asso. I ministri di vari Paesi europei dialogheranno di trafficanti di uomini con il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Orazio Schillacci sarà al centro di un panel con i presidenti di regione Francesco Acquaroli, Antonio Decaro, Massimiliano Fedriga, Roberto Occhiuto e Francesco Rocca; Gilberto Pichetto Fratin parlerà di energia, la ministra della Disabilità, Alessandra Locatelli, siederà allo stesso tavolo di Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, per dibattere di 'Rivoluzione e sussidiarietà per il welfare'; il ministro dello Sport, Andrea Abodi, sarà ospite di un panel con Gianluigi Buffon e Carlotta Gilli, nuotatrice olimpica, e infine ci sarà il ministro Francesco Lollobrigida. Nel mezzo, poi, Ignazio La Russa verrà intervistato da Enrico Mentana e verranno premiati con il premio Atreju i due allenatori delle nazionali, maschile e femminile, di pallavolo, entrambi campioni del mondo: Ferdinando De Giorgi e Julio Velasco.
La Juventus scende in campo in Coppa Italia. La squadra bianconera ospita oggi, martedì 2 dicembre, l'Udinese - in diretta tv e streaming - all'Allianz Stadium negli ottavi di finale del torneo nazionale. La Juve è reduce dalla vittoria in campionato contro il Cagliari, battuto 2-1 in casa, mentre l'Udinese ha superato il Parma al Tardini per 2-0. La squadra di Runjaic ha inoltre superato già due turni di Coppa Italia, eliminando prima la Carrarese e poi il Palermo.
La vincente della sfida tra Juventus e Udinese sfiderà ai quarti di finale quella di Atalanta-Genoa, in campo domani.
La Juventus scende in campo in Coppa Italia. La squadra bianconera ospita oggi, martedì 2 dicembre, l'Udinese - in diretta tv e streaming - all'Allianz Stadium negli ottavi di finale del torneo nazionale. La Juve è reduce dalla vittoria in campionato contro il Cagliari, battuto 2-1 in casa, mentre l'Udinese ha superato il Parma al Tardini per 2-0. La squadra di Runjaic ha inoltre superato già due turni di Coppa Italia, eliminando prima la Carrarese e poi il Palermo.
La vincente della sfida tra Juventus e Udinese sfiderà ai quarti di finale quella di Atalanta-Genoa, in campo domani.
La Juventus scende in campo in Coppa Italia. La squadra bianconera ospita oggi, martedì 2 dicembre, l'Udinese - in diretta tv e streaming - all'Allianz Stadium negli ottavi di finale del torneo nazionale. La Juve è reduce dalla vittoria in campionato contro il Cagliari, battuto 2-1 in casa, mentre l'Udinese ha superato il Parma al Tardini per 2-0. La squadra di Runjaic ha inoltre superato già due turni di Coppa Italia, eliminando prima la Carrarese e poi il Palermo.
La vincente della sfida tra Juventus e Udinese sfiderà ai quarti di finale quella di Atalanta-Genoa, in campo domani.

Sabato 27 settembre, Marathon Trail Lago di Como. Sono le 8 del mattino e gli atleti ritirano i kit e si avvicinano al via. La partenza è da Menaggio. Fra loro c'è anche Jiri Marzi, 18enne di Griante, indossa il pettorale numero 7. Si è allenato tanto per la gara e, anche se il meteo non è promettente, l'umore è buono. "Ero molto contento", ricorda. "Il percorso pianificato era di 42 km, essendo una maratona", ma viene accorciato per motivi di sicurezza. "Ero consapevole di questo cambiamento, anche se mi mancava la parte del dove". Jiri si mette in marcia. Sembra tutto regolare, ma nei momenti successivi qualcosa cambia. "Arrivo a un'altezza abbastanza importante, attorno a 2mila metri. E qui forse imbocco il percorso sbagliato, forse era il sentiero originale, ma mi ritrovo su una cresta. Continuo per alcuni chilometri, ipotizzo circa 6. Era una giornata fredda e io ero partito già bagnato, vestito leggero per una corsa che ero pronto a concludere 'rapidamente', con arrivo previsto alle 13.30. Ma il vento ad alta quota ha fatto sì che le mie condizioni non fossero le migliori, le energie erano sempre meno". Poi il buio. Jiri era stato avvistato per l'ultima volta alle 12.30. La sua assenza al checkpoint successivo non viene ignorata. Gli organizzatori danno l'allarme.
Il ragazzo verrà ritrovato alle 18.10 sulla cresta tra il monte Bregagno e il Sasso Bellarona, in ipotermia (la sua temperatura corporea, appureranno i soccorritori, è ormai di 21 gradi). Arresto cardiocircolatorio, il quadro clinico è gravissimo. "Un morto riportato alla vita", racconta oggi Fernando Luca Lorini, direttore del Dipartimento di Emergenza urgenza e Area critica dell'Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che ha preso in carico il paziente al suo arrivo e coordinato l'applicazione dell'Ecmo, la macchina 'cuore-polmoni', trattamento decisivo per superare la fase critica. Il resto è la storia di un salvataggio eccezionale, reso possibile da una catena di soccorso che ha permesso di guadagnare tempo prezioso. "Tempo che è muscolo, vita, come si dice in medicina", ripete Lorini. Jiri è rimasto per oltre un'ora tra la vita e la morte e racconta quei momenti difficili oggi a Palazzo Lombardia insieme all'équipe di professionisti che gli ha salvato la vita.
"Ero partito già bagnato - ricorda - E uno può essere atleta e dare buoni risultati, ma è pur sempre umano. La mia idea era che, se si parte correndo e si arriva al livello in cui ero arrivato, poi si deve concludere la gara in condizioni molto simili. Fermarsi prima sarebbe stato peggio. Quando ho sentito le energie venire meno ero ancora convinto di essere sul percorso giusto e ho pensato: se continuo, se cammino, da qualche parte arriverò, qualche corridore mi raggiungerà e potremo finire la gara insieme. Poi però mi sono trovato a un punto in cui mi sono detto che non ce l'avrei fatta. Sono uno che di solito va avanti e dà il tutto per tutto fino all'ultimo, mantengo livelli di lucidità abbastanza alti anche nei momenti stress. Ero cosciente che la situazione fosse grave. Avevo con me il telefono e l'ho sentito vibrare in qualche momento, ho sentito anche gli elicotteri e mi sono detto: c'è qualcosa che non va. Ma non potevo neanche prendere il cellulare perché le dita erano ghiacciate, e lo stesso le barrette che avevo con me, per il freddo non riuscivo ad aprirle, non potevo servirmene per scappare da questa situazione".
L'ultima cosa che Jiri ricorda è che ha pensato: "Se arriva qualcuno mi va bene, sarò contento di finire questa corsa insieme, altrimenti aspetterò. Ho accettato i fatti com'erano, non mi sono mai perso d'animo e ho mantenuto la vigilanza il più possibile, penso quasi fino all'ultimo. Poi non ricordo gli ultimi minuti". C'è un buco nei suoi ricordi. Un'ora e mezza difficile da ricostruire, col senno di poi. "Non si riesce a capire come sia stato possibile. Possiamo dire che è stato un miracolo. Sicuramente la mia condizione fisica mi ha aiutato, il fatto di essere un atleta che fa tante cose, il contesto in cui sono cresciuto grazie alla mia famiglia hanno fatto sì che potessi sopravvivere in questa situazione. E ringrazio chi mi ha aiutato, perché non sarei qua a raccontarlo".
Il suo grazie è per chi si è speso per aiutarlo: l'intervento - coordinato da Areu (Agenzia regionale emergenza urgenza) - ha coinvolto il Soccorso alpino (stazione Lario Occidentale - Ceresio), i Vigili del fuoco, i team degli elisoccorso di Como e Sondrio, il team Ecmo del Papa Giovanni XXIII di Bergamo, centro di riferimento regionale per la gestione dell'ipotermia accidentale grave. "Pensare che quello che fanno loro non è sulla carta, è qualcosa che salva vite, mi riempie di gratitudine". Jiri frequenta il quinto anno del liceo musicale di Como. "Sono un pianista", racconta. Ha una vita piena e ama "fare tante cose". E ovviamente è "un atleta". "Se ho temuto di non farcela? Sì l'ho pensato - dice - l'ho messo in conto tra le tante possibilità. Ma ho mantenuto una mentalità molto razionale, ho pensato di aver fatto il possibile e, nel momento in cui niente era più possibile, mi sono detto: ho dato il massimo, quel che capita capita. Paura invece no, chi mi conosce lo sa".
E poi c'è stato il risveglio. "Il primo ricordo è mia madre che mi guarda, mi chiede qualcosa, io le rispondo. Poi la mia prima domanda è stata se mi avessero dato la medaglia, perché io volevo questa medaglia, la desideravo tanto", sorride. Il suo percorso in ospedale durerà circa 6 settimane. Jiri è stato attaccato all'Ecmo per 6 giorni, poi il ricovero in terapia intensiva e il trasferimento in reparto, la riabilitazione. "Per me è stato speciale, perché è stato velocissimo e fatto in maniera molto corretta. Mi hanno seguito, spiegato cosa dovevo fare, mi sono nutrito nel migliore dei modi, ho fatto movimento con i dottori e i fisioterapisti, e ho fatto un buon recupero che è stato sorprendente". Le dimissioni una settimana e mezzo fa e il ritorno fra i banchi di scuola: "Mi hanno fatto una grande festa e li ringrazio tantissimo, non immaginavo. Chi mi conosce sa che comunico abbastanza poco, ma erano tutti contenti".
Oggi c'è la consapevolezza dell'esperienza straordinaria vissuta. "Ho collegato molto in fretta i puntini - racconta ancora Jiri - Quando mi sono svegliato e le persone mi hanno parlato di quello che era accaduto sono stato colpito da questa ondata di emozione positiva. Ho provato molta gratitudine in quei momenti, consapevole che qualcosa di eccezionale e di veramente irripetibile era accaduto". Sentire le parole dei medici sulla sua situazione così vicina alla morte "ha per me un effetto di speranza, non è spaventoso".
Tanto che Jiri tornerà ad allenarsi, assicura. "Quello che mi è successo non deve essere motivo di scoraggiamento, ma qualcosa che mi possa arricchire, anche per evitare situazioni simili in futuro. Mi impegnerò a parlarne in giro e a dare consigli. Ma non mi fermerò dal fare sport. E' qualcosa che mi ha cambiato, ma spero in meglio".
Il futuro è pieno di possibilità. "Se prima desideravo fare l'ufficiale militare, adesso sto cambiando. E sì, forse andrò a fare Medicina, forse farò più cose insieme - conclude - Penso di avere il potenziale e aiutare le persone è qualcosa che ho sempre desiderato fare".

Serena Williams torna in campo? L'ex tennista statunitense, ex numero uno del mondo e vincitrice di 23 titoli Slam, record ancora imbattuto nel circuito singolare femminile, starebbe preparando un clamoroso ritorno nel circuito Wta, ma a smentire ogni voce ci ha pensato proprio Serena con un post sul proprio profilo X: "Oddio ragazzi, NON tornerò. Questo passaparola è pazzesco". Ma da dove nasce tutto?
Williams avrebbe informato l'Itia (International Tennis Integrity Agency) della sua volontà di essere aggiunta nuovamente nell'International Registered Testing Pool, requisito fondamentale per giocare a livelli professionistici.
Il suo nome infatti appare in un elenco aggiornato di giocatori, datato 6 ottobre 2025. A confermare la notizia è stata un portavoce dell'Itia, secondo quanto riportato dal New York Times: "Ci ha comunicato che vuole essere reintegrata nel pool di test”, ha detto Adrian Bassett, "Non so se questo significa che sta tornando, o semplicemente si sta tenendo aperta l’opzione. Tutto quello che posso dire è che è tornata nel pool e quindi soggetta a controlli antidoping".
Williams, 44 anni, ha giocato la sua ultima partita nel 2022, ma ha sempre evitato di usare la parola "ritiro", preferendo "allontamenamento". Già nei mesi scorsi Serena si era mostrata sui campi da tennis, riprendendo in mano la racchetta per un allenamento sul cemento di Washington con la sorella Venus. Il tutto era stato postato sul suo profilo Instagram[1] e aveva scatenato le fantasie di tifosi e appassionati, le cui speranze potrebbero trasformarsi in realtà nel 2026.

Serena Williams torna in campo? L'ex tennista statunitense, ex numero uno del mondo e vincitrice di 23 titoli Slam, record ancora imbattuto nel circuito singolare femminile, starebbe preparando un clamoroso ritorno nel circuito Wta. Williams infatti ha informato l'Itia (International Tennis Integrity Agency) della sua volontà di essere aggiunta nuovamente nell'International Registered Testing Pool, requisito fondamentale per giocare a livelli professionistici.
Il suo nome infatti appare in un elenco aggiornato di giocatori, datato 6 ottobre 2025. A confermare la notizia è stata un portavoce dell'Itia, secondo quanto riportato dal New York Times: "Ci ha comunicato che vuole essere reintegrata nel pool di test”, ha detto Adrian Bassett, "Non so se questo significa che sta tornando, o semplicemente si sta tenendo aperta l’opzione. Tutto quello che posso dire è che è tornata nel pool e quindi soggetta a controlli antidoping".
Williams, 44 anni, ha giocato la sua ultima partita nel 2022, ma ha sempre evitato di usare la parola "ritiro", preferendo "allontamenamento". Un indizio indiretto che oggi, alla luce dei recenti sviluppi, assume un significato ben diverso.
Già nei mesi scorsi Serena si era mostrata sui campi da tennis, riprendendo in mano la racchetta per un allenamento sul cemento di Washington con la sorella Venus. Il tutto era stato postato sul suo profilo Instagram[1] e aveva scatenato le fantasie di tifosi e appassionati, le cui speranze potrebbero trasformarsi in realtà nel 2026.
Cani: 'emendamenti per rafforzare il ruolo delle Regioni'... 
L'azzurra Simona Quadarella conquista la medaglia d'argento nei 400 stile libero femminile agli Europei in vasca corta di Lublino in Polonia, la prima per l'Italia, piazzando la zampata nel finale, chiudendo in 3.56.70, nuovo record italiano tolto a Federica Pellegrini. L'oro va alla tedesca Isabel Gose che si conferma a suo agio nella vasca corta e vince migliorando il record europeo in 3.54.33. Terzo posto alla britannica Colbert, in 3.56.71. Settimo posto per l'altra azzurra Anna Chiara Mascolo, alla prima finale internazionale, con 4.04.13.
"Non mi ero neanche accorta di averla presa, ho chiuso gli occhi e ci sono riuscita. Sono abbastanza sorpresa anche io, sapevo che avrei potuto abbassare un po' il mio personale, sono veramente contenta per il tempo", il commento di Simona Quadarella a Rai Sport. "La medaglia d'argento vale tanto, non era una finale facile, sapevo che la Gose sarebbe andata parecchio forte. Ci speravo, ma non ero così convinta", ha aggiunto l'azzurra.

Il segretario dei Radicali Italiani, Filippo Blengino, è stato denunciato questo pomeriggio a Torino durante un’azione di disobbedienza civile. Lo precisano le forze dell’ordine sottolineando che è “errato riportare che è stato tratto in arresto bensì denunciato”.
“Sono stato rilasciato poco fa dalla caserma dei carabinieri di Mirafiori. Non sono state richieste misure cautelari dal pm, ma sono stato denunciato per spaccio e la merce è stata sequestrata - sottolinea in una nota Blengino - Al momento dell’intervento delle forze dell’ordine avevo con me circa mezzo chilo di cannabis, un bilancino e il denaro ricavato dalla vendita di cannabis Cbd, sostanza non drogante che il decreto sicurezza ha ideologicamente equiparato a qualsiasi stupefacente".
"Questa denuncia è un passaggio necessario per arrivare in Tribunale e spiegare lì le nostre ragioni: quelle del diritto, degli imprenditori e dei produttori che il governo ha trasformato in narcos - conclude - In quella sede chiederemo al giudice di sollevare la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 18 del decreto sicurezza”.
Lo scontrino del parcheggio di Vigevano che costituisce l'alibi di Andrea Sempio non è mai stato sequestrato. L'originale, da quanto apprende l'Adnkronos, è ancora in possesso dell'indagato per l'omicidio in concorso di Chiara Poggi.
Fu lo stesso Sempio, interrogato nuovamente circa un anno dopo il delitto del 13 agosto 2007, a parlarne ai carabinieri e poi a consegnarlo, ma è una copia quella agli atti del fascicolo. Tra le ipotesi del mancato sequestro dell'originale c'è che chi indaga non ritiene che quel tagliando - che riporta ora e data, ma non la targa dell'auto - sia un elemento significativo per l'indagine.

Si è tenuta questa mattina a Roma, presso l’Auditorium Parco della Musica, l’Assemblea Generale di Alis, che ha riunito istituzioni, imprese e protagonisti della logistica, della mobilità sostenibile e dell’industria italiana, moderati da Bruno Vespa, Monica Maggioni e Massimo Giletti. Un appuntamento molto partecipato che ha fatto il punto sulle grandi sfide del settore, tra transizione energetica, infrastrutture, sicurezza e nuovi equilibri geopolitici.
"Come ho ricordato anche nella mia relazione introduttiva dell’Assemblea Generale, Alis rappresenta oggi 2.450 soci, 476.000 lavoratori e 150 miliardi di euro di fatturato: dietro questi numeri ci sono persone, imprese e famiglie che muovono il Paese ed è per noi quindi motivo di orgoglio e di onore la grande attenzione ricevuta dal Governo per questo nostro evento. Desidero rivolgere un sentito ringraziamento al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni per il videomessaggio che ha voluto inviare anche quest’anno alla nostra Assemblea e che valorizza ancor più l’impegno dell’Esecutivo e del mondo dei trasporti e della logistica, incoraggiando tutti noi a proseguire con determinazione nel percorso di crescita e innovazione del Paese. Ringrazio inoltre sentitamente i 4 Ministri, tra i quali i due Vicepresidenti del Consiglio, che hanno partecipato oggi ai nostri lavori: Antonio Tajani, Ministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale, Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste, e Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito. Tra gli autorevoli relatori di oggi, ringraziamo anche Edoardo Rixi e Antonio Iannone, Viceministro e Sottosegretario al Mit, e le Autorità intervenute per i saluti istituzionali in apertura dei lavori: Roberta Angelilli, Vicepresidente della Regione Lazio, Salvatore Deidda, Presidente Commissione Trasporti della Camera dei Deputati e l’Ammiraglio di Squadra Giuseppe Berutti Bergotto, Capo di Stato Maggiore della Marina Militare", sottolinea il presidente di Alis Guido Grimaldi commentando l’Assemblea Generale Alis 2025, durante la quale sono stati annunciati anche i nuovi ingressi nell’Associazione di Enav e Trenitalia, alla presenza dei rispettivi Ad Pasqualino Monti e Gianpiero Strisciuglio, che confermano la centralità del modello associativo di Alis nel panorama nazionale.
"Per noi di Alis è importante, oggi più che mai, essere sempre propositivi e favorire un dialogo costruttivo tra chi fa impresa e chi governa il Paese. Dobbiamo continuare a raccontare il lavoro di migliaia di autisti, macchinisti, marittimi, operatori di volo, tecnici e dirigenti che ogni giorno tengono in vita le rotte della nostra economia e vogliamo continuare a raccontare la storia di un Paese che sa progettare, innovare, cooperare e che vanta menti eccellenti e aziende straordinarie. Siamo davvero orgogliosi per la riuscita della nostra Assemblea Generale, grazie anche a tutti i Soci presenti, che segna la fine di un anno intenso e pone le basi per un 2026 pieno di sfide da affrontare insieme”.
'Modello virtuoso che offre reinserimento, lavoro e sviluppo'... 
“La combinazione pubblico-privato è la ricetta vincente dell'ecosistema lombardo. Il pubblico cerca di mettersi a disposizione per continuare ad innovare per restare competitivi a livello internazionale”. Lo ha detto l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia, Guido Guidesi, partecipando oggi a Milano, a Building the change, l’evento annuale di Federated innovation Mind che ha riunito aziende, startup, ricercatori e istituzioni con l’intento di trasformare il Distretto dell’innovazione di Milano in un ecosistema dove possono nascere progetti concreti, opportunità di crescita e innovazione reale sul territorio.
Per l’assessore gli attori chiamati a partecipare al cambiamento del distretto devono “connettere il reciproco know how in una pianificazione strategica settoriale”. In questo contesto, la Regione veste il ruolo di supporter: “Dobbiamo essere un acceleratore, non sostituirci alle imprese. Dobbiamo indicare la strada da intraprendere, mettendo a disposizione strumenti per fare in modo che le imprese raggiungano il più velocemente possibile il loro obiettivo”, conclude Guidesi.

Si è concluso con grande partecipazione 'Building the Change', l'evento di Federated Innovation @Mind, ospitato negli spazi dello Human Technopole. Il convegno, moderato da Luca Zorloni (direttore di Wired), ha riunito aziende, istituzioni, ricercatori e startup che stanno contribuendo attivamente alla trasformazione del Distretto dell’Innovazione di Milano.
Ad aprire i lavori è stato Fabrizio Grillo, presidente di Federated Innovation @Mind, che ha sottolineato il valore del modello collaborativo su cui si fonda l’ecosistema: "Oggi abbiamo unito le forze. Stiamo sperimentando nel concreto come lavorare insieme e creare nuove opportunità di concerto tra pubblico e privato. Ci siamo rilanciati verso sfide stimolanti e iniziamo a vederne i frutti". A seguire, Igor De Biasio, amministratore delegato di Principia, ha posto l’accento sulla missione industriale del progetto: "Mind rappresenta un laboratorio aperto dove tecnologia, scienza e industria si incontrano. Oggi abbiamo visto esempi concreti di come la cross-fertilization tra competenze diverse possa generare nuove opportunità di crescita e innovazione".
È seguito l’intervento di Stefano Minini, direttore generale di Federated Innovation @Mind, che ha evidenziato l’evoluzione dell’ecosistema verso un modello sempre più operativo e orientato ai risultati. "Stiamo entrando in una nuova fase: dalle visioni stiamo passando alle implementazioni. Costruire il cambiamento dimostra cosa significhi attivare progetti veri, con aziende che collaborano tra loro e con i partner scientifici del Distretto che nel 2026 si amplieranno", ha detto Minini, sottolineando che "Building the Change è solo l’inizio. Siamo orgogliosi che il Campus della Statale arrivi a Mind: un passo che rafforza il legame tra formazione, ricerca e innovazione nel cuore del distretto".
Il valore istituzionale di Mind è stato ribadito dall’assessore allo Sviluppo economico della Regione Lombardia Guido Guidesi, che ha preso parte ai saluti introduttivi all'evento. Il programma ha dato spazio a due sessioni di presentazioni che hanno raccontato tecnologie, sperimentazioni e collaborazioni già attive all’interno di Federated Innovation@Mind. Tra i casi illustrati: Elt Group sul potenziale delle tecnologie immersive e della GenAi nel dual use; Lendlease sul valore dei dati urbani e del digital twin del distretto; Bio4Dreams sul nuovo modello di Human Digital Twin; Umana sul progetto Mind Career dedicato alle competenze del futuro; Advice Pharma sull’evoluzione del *Mind Health Data Space*; Wood Beton sulla prefabbricazione sostenibile e digitale; Würth/Timelapse sull’applicazione dell’Ai per la sicurezza nei cantieri.
Spazio anche alla visione strategica di protagonisti dell’ecosistema dell’innovazione, tra cui Università degli Studi di Milano, Eureka! Venture, Comune di Milano e startup deep tech operanti nel distretto. La giornata - viene evidenziato in una nota - ha confermato che "Federated Innovation @Mind è un modello che genera impatto e sta entrando in una fase di piena maturità: da luogo di incontro a motore operativo di innovazione, in cui la collaborazione pubblico-privata produce progetti che vanno oltre la sperimentazione".
Uno dei momenti più apprezzati del pomeriggio è stato il talk del podcast speciale Serendipity – Brain Attack Live, un dialogo tra il prof. Mauro Porta e l’artista Alessandro Busci. Un confronto che ha messo in relazione creatività, mente e percezione, mostrando come lo sguardo scientifico e quello artistico possano illuminarsi reciprocamente. Riccardo Conti ha poi condotto la registrazione live ideata da Valore Italia e realizzata direttamente dagli spazi di Human Technopole, raccogliendo le voci e le testimonianze degli ospiti, esplorando temi come collaborazione, dati, creatività e tecnologie emergenti.

Giusto non assegnare il rigore alla Lazio nel match con il Milan. Giusto non fermare il gioco in Roma-Napoli nell'azione che ha portato al gol dei partenopei. Sono le 'sentenze' del designatore arbitrale Gianluca Rocchi a 'Open Var', su Dazn, in relazione agli episodi più controversi dell'ultima giornata di Serie A.
In Milan-Lazio, finita 1-0 per i rossoneri, l'arbitro Collu è stato richiamato al Var per un tocco di mano di Pavlovic. Rigore per la Lazio? No, per l'arbitro fallo di Marusic sul difensore del Milan. "Non ci sono dubbi. È una decisione che meritava un check di 15 secondi, questo episodio non ha grado di punibilità e mi sorprende che il Var sia andato in quella direzione subito. Non è mai rigore e mai fallo in attacco. Si doveva ripartire da un calcio d'angolo", dice Rocchi. "Abbiamo fatto un errore meno importante, ma la situazione non è stata gestita bene", aggiunge. In sostanza, non era fallo di mano e non c'era fallo di Marusic.
In Roma-Napoli, l'arbitro Massa non ha giudicato falloso l'intervento di Rrahmani su Koné. "In sala Var, all’inizio c’è un po’ di confusione. In contemporanea, sia il Var che l'Avar (Di Bello e Aureliano, ndr) hanno opinioni diverse. Alla fine, però non c'è il fallo. All’inizio sembrava fallo anche a me. Devo fare i complimenti a Massa per come ha arbitrato. Lui vede il pallone prima di tutto, quindi la decisione è giusta. Anche in Sala Var sono stati bravi, perché hanno valutato bene l’azione. Per far capire, se qui viene assegnato un rigore, il Var te lo fa togliere", dice Rocchi.
Nell'audio mandato in onda si può ascoltare il parere netto dell'Avar Di Bello: "È fallo questo". Poi interviene Aureliano al Var: "Rrahmani prende il pallone e il numero 17 della Roma vuole continuare a giocare".
Asl Cagliari, nessun problema per i pazienti ricoverati... Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
Sarda News - Notizie in Sardegna
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Per proporre i tuoi feed o un contenuto originale, scrivici a info@sardanews.it
Per tutti gli aggiornamenti seguici su TELEGRAM
o su Facebook https://www.facebook.com/sardanotizie



