


(Adnkronos) - Utilizzare i beni congelati alla Russia per sostenere militarmente l'Ucraina. Friedrich Merz l'ha appena proposto su Financial Times, riaprendo di fatto una partita che sembrava difficile da giocare: il cancelliere tedesco ha ipotizzato un prestito da 140 miliardi di euro per Kiev per continuare a respingere l'aggressione russa, finanziando attrezzature militari con scelte condivise dai governi dell'Unione europea. Si tratta di un sostanziale passo in avanti che se trovasse consenso potrebbe consentire di utilizzare non solo gli interessi maturati e quelli futuri, come fatto finora, ma anche di confiscare definitivamente i beni 'fermi' dal 2022.
Quanti sono e dove sono i beni? Sono più di 300 miliardi di riserve della Banca centrale russa, fra titoli e contanti, bloccate dalle istituzioni finanziarie occidentali subito dopo l'invasione dell'Ucraina. Due terzi sono in Europa, il resto distribuito tra Stati Uniti, Regno Unito e Giappone. I dati pubblicati dalla Banca centrale russa a inizio 2022 consentono di stimare con buona approssimazione l'ammontare delle riserve: si tratta di 207 miliardi di dollari in asset denominati in euro, 67 miliardi in dollari statunitensi, 37 miliardi in sterline britanniche, 36 miliardi di dollari in yen giapponesi, 19 miliardi in dollari canadesi, 6 miliardi in dollari australiani e 1,8 miliardi in dollari di Singapore, 1 miliardo in franchi svizzeri.
Perché non sono stati usati finora? Perché gli Stati europei, a partire proprio dalla Germania che oggi mostra di voler cambiare approccio, hanno considerato troppo alto il rischio futuro rispetto a una possibile rivalsa di Mosca e anche quello presente di 'reputazione' nei confronti di grandi investitori e fondi sovrani extra Ue, che potrebbero mettere in discussione l'affidabilità del mercato dei capitali europeo.
Cosa prevede il diritto internazionale? Che i beni di un Paese possano essere congelati, che i relativi interessi possano essere utilizzati come 'contromisura' rispetto a una violazione del diritto internazionale, ma prevede anche che l'utilizzo sia temporaneo e non sia irreversibile, come avviene invece in caso di confisca.
Quale possibile strada è percorribile? Servirebbe una decisione condivisa a livello europeo, aggirando il veto dell'Ungheria, pronta a dare battaglia in difesa del legittimo interesse russo. Sarebbe necessario assumere la responsabilità e i rischi di un atto senza precedenti, che comporterebbe la violazione di accordi sottoscritti ma che potrebbe rappresentare una risposta molto più efficace rispetto all'opzione di sommare nuove sanzioni a quelle già esistenti. Si potrebbe configurare una sorta di 'prestito di riparazione' all'Ucraina che romperebbe definitivamente la prospettiva di ripristinare rapporti finanziari con Mosca. Una soluzione estrema di fronte a uno scenario che è già estremo da mesi e che il sostanziale disimpegno degli Stati Uniti di Donald Trump ha evidentemente avvicinato. (Di Fabio Insenga)

(Adnkronos) - Roland Orzabal, la rock star anni ’80 e chitarrista dei ‘Tears for Fears’ è diventato di nuovo papà a 64 anni. Roland ha dato il benvenuto a una bambina con la sua seconda moglie Emily, che ha 26 anni meno di lui.
La moglie Emily ha partorito a giugno. A confermare la notizia, il compagno della band, Curt Smith, che ha dichiarato in un'intervista rilasciata a 'Vulture': "Avremmo dovuto andare in tour quest'estate, ma Roland e sua moglie hanno avuto un bambino a giugno", ha detto Smith. "Quindi il tour estivo ovviamente è stato annullato perché non si vuole stare lontani da casa così vicino alla nascita di un bambino".
Leggi tutto: Papà a 64 anni, la rock star anni '80 dà il benvenuto al suo terzo figlio

(Adnkronos) - I vampiri che hanno fatto sognare una generazione stanno per tornare al cinema. In occasione dei 20 anni dalla pubblicazione del primo romanzo di Stephenie Meyer, l'intera saga di 'Twiligh' torna nelle sale italiane. "Forever Begins Again", scrive Eagle Pictures dandone l'annuncio.
I cinque film della saga con Kristen Stewart e Robert Pattinson arrivano al cinema in date diverse, a partire dal 6 ottobre e fino al 4 novembre. Ecco quali:
'Twilight' il 6 e il 7 ottobre
'New Moon' il 13 e il 14 ottobre
'Eclipse' il 20 e il 21 ottobre
'Breaking Dawn Parte 1' il 27 e il 28 ottobre
'Breaking Dawn Parte 2' il 3 e il 4 novembre
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(Adnkronos) - Giuseppe Valditara fa sapere che "dal prossimo anno l’esame di Maturità cambia molto": dalle materie da portare all'ora al nome stesso dell'esame.
"Innanzitutto noi ripristiniamo il nome ‘Esame di Maturità’ che 25 anni fa era stato abolito in omaggio a queste tendenze politicamente corrette per cui maturità forse era considerato un concetto un po’ reazionario”, ha detto il ministro dell’Istruzione e del Merito a Radio 24. “Noi invece riteniamo che ci sia bisogno di rilanciare il concetto di maturità in una società dove appunto i sociologi denunciano sempre di più questo fenomeno che è stato anche in modo molto pregnante identificato come quello della ‘adultescenza’, - ha aggiunto Valditara - cioè di tanti adulti che giocano a fare ancora gli adolescenti. Quindi che non diventano punti di riferimento per gli adolescenti, sottolineare l’ importanza della maturità credo che sia anche un fatto culturale e significativo”.
"Ovviamente - ha spiegato il ministro - non ci limitiamo al cambiamento del nome ma andiamo all’essenza della maturità. In particolare l’orale: innanzitutto togliamo quella prova che era ansiogena per i giovani maturandi e anche poco seria per l’esame stesso e cioè il documento, il progetto che veniva sottoposto all’esaminando dalla commissione e mi è capitato di sentire la forma di un vulcano, in un liceo classico si è partiti sottoponendo il disegno la foto di un vulcano. E il ragazzo per 20 minuti andava avanti a cercare di immaginare i più improbabili nessi interdisciplinari. Fra l’altro attenzione perché qualcuno impropriamente ha detto che Valditara riduce le materie: no affatto perché non vi era assolutamente l’obbligo di interrogare sulle discipline e quindi paradossalmente si poteva concludere lì magari con qualche richiesta di precisazioni dei commissari”.
“Noi invece diciamo quattro materie all’orale, caratterizzanti, su cui il candidato sarà interrogato", ha spiegato Valditara. "Sarà fondamentale conoscere le discipline ma dato che si parla di esame di maturità, - aggiunge - la conoscenza e quindi le competenze, le abilità da sole non sono sufficienti per delineare un giudizio complessivo. Vogliamo anche che si valuti il grado di autonomia, di responsabilità raggiunto dallo studente. Non è un caso che abbiamo anche abbiamo voluto che si tenesse conto anche delle altre attività extracurricolari sportive, culturali e anche di azioni particolarmente meritevoli compiute dal giovane".
Poi Valditara è intervenuto sul tema della scorsa estate: "Ovviamente basta con quella sciocchezza per cui se hai raggiunto la sufficienza puoi decidere di non affrontare l’orale e boicottare la maturità”, ha concluso Valditara.
Leggi tutto: Esame di Maturità, Valditara: "Dal nome all'orale, cambia molto dal prossimo anno"

(Adnkronos) - "Hamas non deve avere un ruolo" nel futuro della governance palestinese e "non vogliamo uno Stato armato". Lo dice con chiarezza il leader dell'Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas, nel suo intervento in videocollegamento alla sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite dopo che l'Amministrazione Trump non gli ha concesso il visto per recarsi a New York.
"Abbiamo detto, e continueremo ad affermare, che la Striscia di Gaza è parte integrante dello Stato di Palestina" e "siamo pronti ad assumerci la piena responsabilità per governance e sicurezza". "Vogliamo uno stato moderno" e "democratico", che "sia libero da armi ed estremismo", ha chiarito ancora Abbas dopo aver escluso un ruolo per Hamas nel futuro della governance palestinese.
"Respingiamo quello che Hamas ha fatto il 7 ottobre" 2023 in Israele. "Non rappresenta il popolo palestinese", ha sottolineato il leader dell'Autorità palestinese che ha però puntato il dito contro Israele.
"Quello che Israele sta portando avanti" nella Striscia di Gaza "non è solo un'aggressione, è un crimine di guerra e contro l'umanità". Abbas ha iniziato il suo intervento denunciando come da "quasi due anni", da quando sono iniziate le operazioni militari israeliane nella Striscia in risposta all'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele, i "palestinesi a Gaza" vivano con una "guerra di genocidio".
Abbas ha denunciato "lo sfollamento" dei gazawi, la "fame" nell'enclave palestinese, senza risparmiare accuse alle "forze di occupazione israeliane", accusate di aver "ucciso e ferito più" migliaia di palestinesi, "per lo più donne, bambini e anziani", di aver "impedito l'ingresso di forniture sanitarie e di generi alimentari", di aver imposto un "assedio" contro "un'intera popolazione" e "distrutto più dell'80% di case, scuole, ospedali, chiese, moschee, strutture e infrastrutture".
Il leader palestinese ha anche denunciato "crimini" che - ha detto - sono "monitorati e documentati" e che "verranno ricordati nelle pagine dei libri di storia" come "uno dei capitoli più terribili di tragedia umanitaria del XX e XXI secolo".
Ma Israele secondo Abu Mazen ha colpe non solo a Gaza. "In Cisgiordania, anche a Gerusalemme Est", il "governo israeliano estremista - ha ricordato - continua ad attuare la sua politica di insediamenti attraverso l'allargamento illegale degli insediamenti" e con lo "sviluppo di progetti per l'annessione di insediamenti". Abbas ha denunciato le "violazioni" israeliane facendo esplicito riferimento al caso dell'area nota come 'E1', che taglia in due la Cisgiordania ed è considerata come una minaccia alla soluzione a due stati. "Si intensifica il terrorismo dei coloni", ha accusato ancora Abbas.
Quanto a chi si schiera dalla parte della Palestina, "rifiutiamo venga confusa la solidarietà con la causa palestinese e la questione dell'antisemitismo", ha scandito, che "respingiamo sulla base dei nostri valori e principi".



(Adnkronos) - Le pensioni degli italiani valgono sempre meno. Secondo i dati Istat di agosto, l’inflazione acquisita per il 2025 è già al +1,7%, con un aumento annuo dei prezzi al consumo dell’1,6%. Un dato che, insieme alle rivalutazioni parziali degli ultimi anni, ha progressivamente eroso il potere d’acquisto: negli ultimi 14 anni, gli assegni hanno perso fino al 21% del loro valore reale. Oltre all’inflazione, molte pensioni sono calcolate in modo errato. Le verifiche del network legale Consulcesi & Partners, tramite il servizio 'OKPensione', evidenziano errori di calcolo nel 50% dei casi analizzati, con perdite fino a 200-300 euro al mese e arretrati mancanti anche per decine di migliaia di euro spesso legati a liquidazioni erronee di Tfr o Tfs.
Gli errori più comuni riportati sul portale www.okpensione.it sono: mancato riconoscimento di periodi contributivi (maternità, malattia, servizio militare); registrazione incompleta o errata dei contributi; applicazione sbagliata del calcolo misto (retributivo + contributivo); rivalutazioni non correttamente applicate; dati anagrafici o contributivi incompleti. I cittadini rischiano una doppia perdita: erosione reale dell’assegno a causa di inflazione e rivalutazioni parziali; errori di calcolo che riducono ulteriormente l’importo dovuto. "L’inflazione – commenta Bruno Borin, responsabile legale di Consulcesi & Partners - è un nemico silenzioso che riduce ogni anno il valore reale delle pensioni. Ma ancora più grave è partire da una base già sbagliata. Con 'OKPensione' offriamo un servizio di chiarezza e tutela. Non un semplice simulatore, ma un’analisi professionale che evidenzia eventuali discrepanze degli importi e consente di recuperare ciò che spetta di diritto”.
Il servizio offre due principali strumenti: ricalcolo pensione: verifica la correttezza dell’assegno e recupera eventuali arretrati; calcolo pensione futura: simula scenari di uscita e l’impatto dell’inflazione sui redditi futuri. Il servizio è disponibile su www.okpensione.it con il supporto di un team di esperti legali e previdenziali.
Leggi tutto: Previdenza, 'OKPensione': errori di calcolo per un assegno su 2 analizzati


(Adnkronos) - Money.it annuncia l''istituzione di un nuovo riconoscimento per premiare le eccellenze italiane con la prima edizione dei Money Awards, un’iniziativa che intende celebrare le aziende italiane che si sono distinte per performance economica, successo in ambito startup e e-commerce e impegno sui temi strategici della sostenibilità e dell’innovazione. L’idea alla base dei Money Awards 2025 - si sottolinea in una nota - "è riconoscere e premiare le imprese italiane che hanno registrato la maggiore crescita di fatturato nell’anno precedente".
A questi riconoscimenti, denominati Growth Money Awards e assegnati direttamente da Money.it, si affiancheranno due premi speciali, assegnati su candidatura: i Future Money Awards per progetti di innovazione e sostenibilità valutati da una giuria di esperti, e i People’s Money Awards per le startup innovative e gli e-commerce più votati dal pubblico. Questo triplice criterio di valutazione "consentirà di premiare non solo la performance economica, ma anche l’impatto positivo e la capacità delle imprese italiane di innovare e generare valore". La cerimonia di premiazione è fissata per il 27 novembre 2025 a Roma.
La categoria principale dei Growth Money Awards si baserà sulla crescita percentuale di fatturato annuo per area geografica e terrà conto dei dati di bilancio ufficiali, certificati grazie alla collaborazione con Creditsafe, data provider e main sponsor dell’iniziativa.
Nello specifico verranno assegnati i premi: Eccellenza della crescita - Nord Italia 2025; Eccellenza della crescita - Centro Italia 2025; Eccellenza della crescita - Sud Italia e Isole 2025.
Per garantire il più possibile una valutazione significativa e meritocratica, rientreranno in queste categorie solo le aziende che avranno superato soglie minime fatturato e dimostrato una crescita reale rispetto all’anno precedente.
Parallelamente ai premi assegnati sulla base dei dati economici, Money.it ha istituito anche le due categorie speciali su candidatura dei Future Money Awards e dei People’s Money Awards. Nel primo caso, con riconoscimenti dedicati alle aziende che si distinguono per innovazione o sostenibilità, la selezione sarà svolta da una giuria composta da esperti del settore e di Money.it, che assegnerà i seguenti premi: Eccellenza della sostenibilità 2025; Eccellenza dell’innovazione 2025. Nel caso dei People’s Money Awards, dedicati a realtà operanti nel commercio elettronico B2C o iscritte all’albo delle startup innovative con almeno un bilancio depositato, il giudizio sarà affidato al voto del pubblico di Money.it. Le aziende candidate che avranno ottenuto più voti si aggiudicheranno i premi: Miglior e-commerce 2025 e Miglior startup innovativa 2025. In entrambi i casi le candidature dovranno essere presentate entro il 30 settembre compilando gli appositi form. La partecipazione è totalmente gratuita.
La cerimonia di premiazione si terrà a Roma presso il Radisson Blu GHR Hotel, il prossimo 27 novembre e i vincitori saranno invitati a partecipare a una cena di gala, durante la quale riceveranno premi sotto forma di servizi offerti da Money.it e dagli sponsor, oltre a un pernottamento presso la struttura. La serata sarà un’occasione esclusiva di networking e visibilità e avrà un presentatore d’eccezione: Luca la Mesa, imprenditore e investitore, co-Founder di Carriere.it e uFirst. Le candidature sono già aperte. Per maggiori dettagli sulle modalità di partecipazione e le categorie premiate consultare il regolamento dei Money Awards sul sito ufficiale.
Leggi tutto: Imprese, arrivano i Money Awards 2025, premi che celebrano le eccellenze italiane

(Adnkronos) - "La nuova terapia farmacologica per la sindrome della vescica iperattiva si integra perfettamente nel piano di sviluppo di Pierre Fabre, che è quello di portare aiuto alle persone affette da patologie ad alto impatto sociale, e sicuramente la vescica iperattiva è una di queste. In Italia ne soffrono circa 3 milioni di persone e sappiamo da un'indagine europea che solo il 40% si rivolge al medico per affrontare la patologia e i sintomi". Lo ha detto Maria Elena Soffientini, Market Access and Public Affairs Director, Pierre Fabre Pharma, in occasione dell'incontro Urology Resident Academy tenutosi al Policlinico Tor Vergata a Roma.
"Questa nuova terapia si inserisce nell'area terapeutica dell'urologia, in cui Pierre Fabre è presente da 40 anni. Dopo 12 anni in cui non ci sono state altre innovazioni farmacologiche - ha sottolineato Soffientini - finalmente possiamo offrire questa opportunità ai medici e soprattutto ai pazienti che soffrono della sindrome della vescica iperattiva, una condizione che riduce pesantemente la qualità della vita. E' interessante perché già dopo 2 settimane produce risultati e sappiamo quanto sia importante per i pazienti riuscire a controllare i sintomi, riprendere il controllo del proprio corpo e riappropriarsi della propria vita".
Leggi tutto: Pierre Fabre: "Per vescica iperattiva nuova terapia dopo 12 anni"

(Adnkronos) - La nuova terapia per la vescica iperattiva – condizione cronica che colpisce circa 3 milioni di persone nel nostro Paese, influenzando negativamente la qualità della vita di chi ne soffre – “è un agonista potente e selettivo del recettore beta-3 adrenergico umano. Fondamentalmente questo farmaco, il cui nome è vibegron, aumenta la capacità vescicale e quindi l’aumento anche della possibilità di pazienti con vescica iperattiva di riuscire a trattenere meglio le urine”. Lo ha detto Enrico Finazzi Agrò, professore ordinario di Urologia e responsabile Uo Urologia del Policlinico Tor Vergata, in occasione dell’incontro Urology Resident Academy tenutosi al Policlinico Tor Vergata a Roma..
“Questo è molto importante perché la vescica iperattiva è una condizione che impatta pesantemente sulla vita, sulla qualità di vita dei nostri pazienti – aggiunge Finazzi Agrò - Abbiamo una necessità di migliorare i nostri trattamenti, vibegron ha il vantaggio di non avere nessun dato di rischio di incremento della pressione arteriosa e questo costituisce un grosso vantaggio rispetto ad altri prodotti attualmente in commercio. I risultati che vengono dai trial clinici sono molto interessanti: la metà dei pazienti – sottolinea - ha un miglioramento superiore al 75% del problema, cioè un 25% di pazienti incontinenti che diventa completamente continente durante il trattamento. C’è un miglioramento già a due settimane che si mantiene fino a un anno secondo gli studi attualmente disponibili e c’è ovviamente un miglioramento di altri parametri come il numero delle minzioni giornaliere e degli episodi di incontinenza durante il giorno”.
Si tratta “di una nuova possibilità in più per noi medici per poter gestire al meglio i nostri pazienti” conclude.

(Adnkronos) - La vescica iperattiva è una "condizione che colpisce donne e uomini, ma nel sesso femminile è sicuramente il disordine urinario più diffuso in qualunque fascia d’età. All'urgenza minzionale, si associano altri fattori e sintomi, per esempio doversi svegliare più volte di notte per lo stimolo urinario e spesso non poter arrivare in bagno in tempo. In questo caso, all'urgenza urinaria si aggiunge l'incontinenza d’urgenza. È evidente che una situazione del genere impatta drammaticamente sulla qualità di vita. Una donna fa fatica anche a uscire di casa, a riposare e ad avere rapporti. Fondamentale la diagnosi precoce". Lo ha detto Stefano Serati, professore associato di Ginecologia e Ostetricia, Università dell’Insubria, in occasione dell’incontro Urology Resident Academy tenutosi al Policlinico Tor Vergata a Roma.
"E' necessaria grande attenzione nell’evitare alcune cattive abitudini minzionali come svuotare la vescica troppe poche volte e lasciarla distendere esageratamente già nelle ragazze giovani, perché questo può predisporre in futuro una vescica iperattiva - spiega l'esperto - Ma per il resto non possiamo fare granché per prevenirla ma servono strumenti adeguati per fare una diagnosi precoce e poter imbastire una terapia. La diagnosi richiede di raccogliere bene i sintomi ma soprattutto di intervistare tutte le donne quando si sottopongo a visita ginecologica o urologica per altri motivi". Per Serati uno strumento importante per queste donne può essere il ‘diario minzionale’, “una sorta di registro di quante volte una donna urina e quante volte lo fa con urgenza durante il giorno e la notte". "Fondamentali anche gli esami strumentali, tra cui l’esame urodinamico, la cistoscopia, per escludere magari altri tipi di patologie. “La sindrome da vescica iperattiva se non adeguatamente riconosciuta e trattata davvero può portare la donna a un altissimo livello di compromissione della propria qualità di vita" conclude.
Leggi tutto: Ginecologo: "Più donne con vescica iperattiva, diagnosi precoce è tutto"

(Adnkronos) - "Quando parliamo di vescica iperattiva parliamo di una problematica molto frequente, molto più di quello che tutti noi ci aspettiamo, che modifica tantissimo lo stile di vita del paziente perché è caratterizzata dalla necessità di urinare tante volte e soprattutto con urgenza, fino ad arrivare in alcuni casi all’incontinenza. È chiaro che i bisogni sono diversi: per chi è casalinga è più facile gestirla, ma per chi ha una vita molto attiva, deve fare riunioni o viaggi frequenti, la vita diventa impossibile, al punto che molti pazienti arrivano a cambiare professione, a smettere di lavorare o ad entrare in un ciclo di depressione importante". Lo ha detto Elisabetta Costantini, direttore della Clinica Urologica Aou Terni – Università degli Studi di Perugia, in occasione dell’incontro Urology Resident Academy tenutosi al Policlinico Tor Vergata a Roma..
"Non si tratta di una vera malattia ma di una sindrome cronica, che va accettata e curata come l’ipertensione o il diabete, con terapie continue. Esistono soluzioni mediche, conservative e chirurgiche: il compito del medico è ascoltare il paziente e scegliere insieme la terapia migliore, modulandola sulle sue esigenze e tenendo conto dei pro e contro di ogni trattamento" conclude.
Leggi tutto: Urologa: "Vescica iperattiva condiziona stile di vita e può portare a depressione"


(Adnkronos) - Un 'cucchiaio'... finito male. Sergio Ramos, ex difensore del Real Madrid oggi al Monterrey, è stato protagonista in negativo nella notte tra ieri e oggi, giovedì 25 settembre, per aver sbagliato un calcio di rigore nella pesante sconfitta della sua squadra sul campo del Toluca, che si è imposto 6-2 nel campionato messicano. Al 20' del primo tempo e con gli ospiti in vantaggio per 1-0, Ramos si presenta sul dischetto accompagnato dai fischi del pubblico di casa.
Il portiere avversario, Gonzalez, cerca di distrarlo muovendosi sulla linea di porta. Il centrale spagnolo lo ha guardato negli occhi, ha preso la rincorsa e ha deciso di fare il più classico dei 'cucchiai', ovvero un pallonetto, che però non ha sorpreso il numero uno del Toluca. Gonzalez è rimasto in piedi e ha bloccato il pallone, per la disperazione di Ramos e dei suoi compagni di squadra.
Leggi tutto: Sergio Ramos, che errore su rigore: il 'cucchiaio' finisce male

(Adnkronos) - La Uefa è pronta a prendere una decisione la prossima settimana sulla sospensione di Israele dalle competizioni, con la maggior parte dei membri del suo comitato esecutivo che si ritiene siano favorevoli alla squalifica. Un gruppo di consulenti delle Nazioni Unite ha chiesto alla Fifa e alla Uefa di sospendere Israele dopo che una Commissione d'inchiesta dell'Onu ha concluso che Israele sta commettendo un "genocidio" a Gaza. Alcune fonti hanno riferito al Times che la Uefa dovrebbe prendere una decisione la prossima settimana e che un'ampia maggioranza dei membri esecutivi e delle federazioni è favorevole alla sospensione, sottolineando che la Russia è stata esclusa dalle competizioni europee dopo l'invasione dell'Ucraina nel 2022. La Uefa, di cui Israele è membro dal 1994, ha tenuto questa settimana un dibattito approfondito ai massimi livelli sulle azioni di Israele a Gaza e su come dovrebbe reagire.
Ad agosto, la Uefa ha organizzato uno striscione durante la finale di Supercoppa tra Paris Saint-Germain e Tottenham Hotspur, con la scritta "Smettete di uccidere i bambini, smettete di uccidere i civili". Il Times ha rivelato il mese scorso che diversi club europei avevano chiesto alla Uefa se ci fosse un modo per evitare di giocare contro avversari israeliani. Una sospensione di Israele da parte della Uefa aumenterebbe la pressione sulla Fifa affinché segua l'esempio, ma l'organo di governo del calcio mondiale si trova in una posizione difficile a causa dello stretto rapporto tra il suo presidente, Gianni Infantino, e Donald Trump. Il Presidente Trump e la Casa Bianca sarebbero molto contrari alla prospettiva che Infantino e la Fifa sospendano Israele prima della Coppa del Mondo del prossimo anno, in programma negli Stati Uniti, in Messico e in Canada.
Tuttavia, anche se la Fifa non sospendesse Israele, una squalifica da parte della Uefa significherebbe di fatto l'impossibilità di partecipare al torneo del prossimo anno. Questo potrebbe persino andare a genio a Infantino, che ha legami molto stretti con nazioni arabe come l'Arabia Saudita e il Qatar, la cui capitale, Doha, è stata oggetto di un attentato dinamitardo da parte di droni israeliani all'inizio di questo mese. L'amministrazione Trump ha espresso chiaramente la sua opposizione a una sospensione di Israele che influisca sul suo torneo. Un portavoce del Dipartimento di Stato ha dichiarato a Sky News: "Lavoreremo senza sosta per fermare completamente qualsiasi tentativo di escludere la nazionale di calcio israeliana dalla Coppa del Mondo". I media israeliani hanno riportato notizie secondo cui sia il Qatar che gli Stati Uniti avrebbero cercato di esercitare pressioni diverse sulla Uefa, ma a quanto pare non è stato così.
Tuttavia, una dichiarazione dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani di questa settimana è stata significativa. Un gruppo di esperti delle Nazioni Unite ha chiesto alla Fifa e alla Uefa di "sospendere Israele come squadra nazionale dal calcio internazionale, come risposta necessaria per affrontare il genocidio in corso nei territori palestinesi occupati. Lo sport deve respingere la percezione che tutto proceda come se nulla fosse cambiato", hanno aggiunto gli esperti. "Gli organismi sportivi non devono chiudere un occhio sulle gravi violazioni dei diritti umani, soprattutto quando le loro piattaforme vengono utilizzate per normalizzare le ingiustizie".
"Siamo chiari sul fatto che il boicottaggio deve essere rivolto allo Stato di Israele e non ai singoli giocatori. Abbiamo sempre sostenuto che i singoli individui non possono sopportare le conseguenze delle decisioni prese dal loro governo, quindi non dovrebbero esserci discriminazioni o sanzioni contro i singoli giocatori a causa della loro origine o nazionalità. Le squadre nazionali che rappresentano stati che commettono gravi violazioni dei diritti umani possono e devono essere sospese, come è accaduto in passato", hanno sottolineato gli esperti.
Israele è al terzo posto nel Gruppo I di qualificazione ai Mondiali, dietro alla capolista Norvegia e all'Italia. La federazione calcistica norvegese aveva dichiarato che avrebbe donato tutti i profitti della prossima partita di qualificazione ai Mondiali contro Israele a Oslo, l'11 ottobre, agli aiuti umanitari a Gaza, ma ora c'è un rischio molto forte che la partita non si svolga. È noto che anche i giocatori norvegesi siano molto sensibili agli eventi a Gaza. Lise Klaveness, presidente della federazione norvegese, ha dichiarato il mese scorso: "Né noi né altre organizzazioni possiamo rimanere indifferenti alle sofferenze umanitarie e agli attacchi sproporzionati a cui la popolazione civile di Gaza è sottoposta da molto tempo".
L'Aston Villa ospiterà il Maccabi Tel Aviv il 6 novembre in Europa League. Sono l'unica squadra israeliana coinvolta nelle competizioni europee per club e hanno incontrato proteste quando hanno giocato contro la squadra greca del Paok a Salonicco mercoledì. Dopo la squalifica della Russia nel febbraio 2022, sono stati esclusi dai play-off per la Coppa del Mondo di quell'anno, mentre il Portogallo ha sostituito la nazionale femminile russa agli Europei. Non ci sono più membri inglesi nel comitato esecutivo della Uefa da quando David Gill si è dimesso ad aprile, ma la presidente della Fa, Debbie Hewitt, ne fa parte in qualità di osservatrice nella sua posizione di vicepresidente della Fifa eletta dalla Uefa. L'ex capitana della nazionale femminile del Galles, Laura McAllister, è vicepresidente della Uefa. La Fa palestinese, riconosciuta dalla Fifa, sollecita l'organo di governo mondiale ad adottare la stessa misura da due anni, ma la questione non è mai stata sottoposta a votazione.
Leggi tutto: Israele, vicina esclusione da competizioni Uefa e Fifa? "In molti favorevoli"
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