

(Adnkronos) - Donald Trump è tornato a "divertirsi" con l'intelligenza artificiale, e ha pubblicato oggi, lunedì 21 luglio, sul suo social 'Truth' un video che mostra l’ex presidente Barack Obama mentre viene arrestato dall’Fbi. Nel filmato, Obama viene ammanettato nello Studio Ovale e poi rinchiuso in una cella, con addosso una tuta arancione da detenuto. Il montaggio è accompagnato dalla canzone Ymca dei Village People. Il video si apre con dichiarazioni di esponenti democratici - tra cui Obama, Joe Biden e Nancy Pelosi - che affermano: "Nessuno è al di sopra della legge".
Il post arriva due giorni dopo che Tulsi Gabbard, direttrice dell’intelligence nazionale nominata da Trump, ha accusato l’amministrazione Obama di aver "fabbricato e politicizzato" prove sull’interferenza russa nelle elezioni del 2016, con l’obiettivo - secondo Gabbard - di "sovvertire la presidenza Trump". In un rapporto reso pubblico venerdì scorso, Gabbard ha annunciato di voler trasmettere il dossier al Dipartimento di Giustizia per una possibile incriminazione di Obama e di alcuni suoi ex collaboratori, tra cui James Comey e John Brennan.
"Si tratta di un complotto per minare la volontà degli americani e attuare un colpo di Stato contro un presidente regolarmente eletto", ha detto Gabbard a Fox News, promettendo nuove rivelazioni nei prossimi giorni. L’uscita del video da parte di Trump sembra rimarcare questa linea, e arriva mentre il presidente repubblicano cerca di contenere le critiche ricevute dal suo stesso elettorato sulla gestione del caso Epstein.
I democratici hanno respinto il rapporto di Gabbard come infondato e strumentale. "Non c’è un solo giudice che prenderebbe sul serio queste accuse - ha commentato il deputato Jim Himes, capogruppo democratico della commissione Intelligence alla Camera - Questo è un tentativo di riscrivere la storia e distrarre da altre questioni più scomode per il presidente".
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(Adnkronos) - Un addio straziante. "Lo stavo filmando mentre decollava, senza sapere che quello sarebbe stato l'ultimo volo della sua straordinaria vita". Con queste parole Mihaela Radulescu ha voluto ricordare il compagno Felix Baumgartner, base jumper e paracadutista austriaco di 56 anni, morto in un tragico incidente in Italia lo scorso 17 luglio, pubblicando il video degli ultimi istanti prima dell’incidente.
Per oltre 12 anni Mihaela è stata al suo fianco in ogni impresa: "A ogni decollo e atterraggio, dal paracadutismo al parapendio, dai voli in elicottero al paramotore, fino agli spettacoli acrobatici. E quando non potevo essere presente per qualche volo in elicottero, usavamo il codice WLC - 'la chiamata di atterraggio della moglie'. Non ne ho mai perso uno", racconta.
"Tranne... questo", ha aggiunto Mihaela condividendo con il mondo il suo dolore per la perdita del compagno. "Ora Felix Baumgartner torna a casa, lassù, dove è stato più felice che mai. Grazie a tutti per il vostro sostegno e per aver mantenuto alta la sua eredità unica. Quest'uomo era davvero speciale, sotto tanti aspetti, e farò in modo di continuare a raccontare la sua storia".
Un dolore immenso quello di Mihaela che ora deve fare i conti con la quotidianità: "Devo affrontare lo shock, il dolore, le albe in cui posso preparare solo un caffè, non due...".
Baumgartner, noto per il suo salto dalla stratosfera, era in vacanza nelle Marche e, durante un lancio con il parapendio, verosimilmente, è stato colto da un malore ed è precipitato in una struttura ricettiva di Porto Sant'Elpidio, in provincia di Fermo. Nell'impatto ha urtato una ragazza, un'animatrice del villaggio turistico che è rimasta ferita lievemente. Sul posto il personale sanitario e le forze dell'ordine.
"Saluti vacanze volanti da Fermo Italia. Dove vai in vacanza quest'anno?", aveva scritto Felix Baumgartner su Facebook pochi giorni fa.
"Una tragica fatalità che ci addolora. Esprimo tristezza per l'evento che ha colpito Felix Baumgartner, il base jumper e paracadutista più famoso al mondo, mentre era in vacanza nel nostro territorio. Tutta la comunità si stringe attorno ai suoi familiari", dice all'Adnkronos Massimiliano Ciarpella, sindaco di Porto Sant'Elpidio, spiegando che si tiene costantemente in contatto, in queste ore, sia con lo staff della struttura ricettiva dove è caduto il parapendio, sia con i carabinieri che stanno ricostruendo la dinamica dell'incidente "al momento ancora poco chiara: probabilmente è stato un malore, ma non è esclusa l'ipotesi di un problema meccanico o di una manovra di emergenza".
Dopo l'incidente, "mi sono subito messo in contatto con la struttura ricettiva anche per avere informazioni sulle condizioni dell'animatrice del villaggio turistico urtata nell'impatto: dopo gli accertamenti del caso, mi è stato riferito che non ha nulla di grave", ha aggiunto il sindaco.
Una vita all'insegna dell'adrenalina quella di Felix Baumgartner. Nato a Salisburgo, in Austria, il 20 aprile del 1969, Baumgartner è soprattutto noto per il Red Bull Stratos, il progetto che lo ha portato, il 14 ottobre del 2012, a lanciarsi dallo spazio, a 38.969,4 metri di altezza, e conquistare tre record mondiali: quello dell'altezza massima raggiunta da un pallone aerostatico con equipaggio, quello relativo all'altezza maggiore di un lancio da pallone aerostatico e, infine, quello della velocità massima raggiunta da un uomo in caduta libera, di ben 1.357,6 chilometri orari.
La carriera di Baumgartner però comincia giovanissimo, quando inizia a lanciarsi con il paracadute a soli 16 anni. Nel 1988 avvia la collaborazione con il brand Redbull, diventandone presto e per lungo tempo l'atleta più famoso. Dagli anni '90 poi si cimenta anche nel base jumping, il lanciarsi nel vuoto da grattacieli, rilievi naturali, ponti. E anche qui conquista diversi primati e 14 record del mondo: l'austriaco infatti è, nel 1999, il primo a lanciarsi dalle Petronas Tower di Kuala Lumpur, in Malesia, e dalla statua del Cristo Redentore di Rio de Janeiro, in Brasile. Nel 2004 si lancia dal viadotto di Millau, in Francia, e, nel 2006, dal grattacielo Turning Torso in Svezia. Poi nel 2007 Baumgartner si lancia per primo dalla Taipei 101, che gli costerà il divieto di ingresso nel Paese. Nel 2003 poi diventa il primo uomo ad attraversare in volo con una wingsuit il canale della Manica.
Dopo l'impresa Stratos, Baumgartner inizia a effettuare voli commerciali con gli elicotteri e con aerei acrobatici, con cui coniuga il suo impegno per il sociale: ambassador di Wings 4 Life, fondazione per la ricerca sulle lesioni al midollo spinale, stava sviluppando una sua fondazione, Fly 4 Life. Nel 2014 spazio anche per la sua altra passione, l'automobilismo: partecipa con la squadra Audi race experience, a bordo di una R8, alla 24 ore del Nurburgring, piazzandosi con il suo team in nona posizione.
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(Adnkronos) - La chiusura di Techeteche TopTen, in onda su Rai1 e condotto da Bianca Guaccero, ha scatenato un'ondata di reazioni contrastanti sui social. In molti hanno esultato, supponendo che il programma fosse stato chiuso in anticipo per il 'flop' dovuto al cambio del format. Ma la realtà è ben diversa. A chiarire la situazione è stata la stessa conduttrice che su Instagram ha condiviso un video per ringraziare il pubblico e per smentire le voci.
"Volevo ringraziarvi tutti per l’affetto che mi dimostrate, ma in questa circostanza per i ricordi che avete condiviso con me, le emozioni che ci siamo scambiati", ha esordito Guaccero e ha aggiunto: "Per quello che riguarda il resto non ho molto da aggiungere, l’unica verità è stata spiegata ampiamente dal nostro direttore". Il programma, come sottolinea la conduttrice, non è stato cancellato, ha semplicemente concluso la sua programmazione. Infatti, poi promette: "Ci rivediamo molto presto".
Anche Andrea Delogu, conduttrice televisiva e radiofonica, era intervenuta con un lungo sfogo condiviso su X per criticare l'atteggiamento degli haters: "Techeteche TopTen non chiude semplicemente erano finite le puntate", ha puntualizzato Delogu, che poi ha continuato, "ogni volta che chiude un programma che magari non vi piace qui su X (non è questo il caso, ma voi pensate che sia stato chiuso) esultate. Esultate come se aveste vinto voi, personalmente, dei soldi".
"Vi spiego cosa c'è dietro un programma, anche piccolo. Ci sono persone come voi, che lavorano, che devono arrivare alla fine del mese, che hanno le bollette da pagare, la spesa da fare, che hanno un capo a cui rispondere. Persone con famiglie, genitori, figli da mantenere", ha spiegato Delogu, "Voi esultate. Io mai nella vita esulterei se qualcuno di voi perdesse il lavoro, mai. Mi spiacerebbe e ve lo giuro su quello che ho di più caro, mi spiacerebbe sinceramente".
"Un programma può non piacervi, è lecito, ma esultare per la chiusura è spregevole. E ripeto, non è il caso di Techetechetetopten perché è andato benissimo di ascolti e non chiude, è solo finito", ha concluso Delogu, "spero ci ragioniate se dovesse accadere un'altra volta".
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(Adnkronos) - Una stima di crescita per la crocieristica, nel 2025, del +9,4% e del +6,6% rispettivamente nel numero di passeggeri movimentati e di accosti nel porto di Palermo. Mille e cento unità di lavoro direttamente impiegate nel maritime tourism a Palermo; oltre 100 milioni di euro la spesa diretta associata ai turismi del mare nel 2024; 170 i lavoratori attivati direttamente da un accosto cruise. Sono alcuni dei dati emersi dallo studio 'Palermo tutto l’anno. Il contributo dell’AdSP del Mare di Sicilia occidentale alla vitalità economica, turistica e non solo della città' commissionato dall’Authority alla società Risposte Turismo e presentato oggi, nel capoluogo siciliano, durante il 'Blue Economy Forum' del Secolo XIX. Un lavoro volto a raccontare cosa accade nell’arco di dodici mesi nel porto e nella città di Palermo, grazie alla presenza di barche e yacht, navi e passeggeri, e cosa significhi per un territorio.
Quattro i report, ognuno dedicato a un macro tema legato al maritime tourism – stagionalità, occupazione, accoglienza, investimenti – cui si aggiunge un documento che sintetizza i risultati di una indagine campionaria su oltre 1.200 turisti del mare (440 crocieristi di cui 340 in transito e 100 in imbarco-sbarco; 400 passeggeri di ferry e aliscafi; 400 turisti nautici), giunti nel capoluogo siciliano nel corso del 2024. Condotta anche un’indagine sui porti turistici e marina palermitani (Circolo Nautico V. Florio, Marina Adorno & Giacalone, Marina Arenella, Marina Fratelli Galizzi, Marina Si.Ti.Mar., Marina Villa Igiea, Società Canottieri Palermo) con l’obiettivo di conoscere le caratteristiche dell’offerta, nonché il punto di vista degli operatori sulla domanda di diporto nautico presente a Palermo. Sono stati ascoltati, inoltre, più di 50 gestori e operatori di negozi della città, grazie alla collaborazione di Confcommercio e Confesercenti, e sono state realizzate numerose interviste con i principali stakeholder pubblici e privati coinvolti nelle dinamiche del maritime tourism nel porto e nella città di Palermo.
“Abbiamo lavorato con passione, competenza e senso di responsabilità per dare a Palermo un volto nuovo, più moderno, accogliente e in linea con le sue straordinarie potenzialità - commenta il presidente dell’AdSP del Mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti - Le nuove infrastrutture e le strutture ricettive che oggi arricchiscono un ambito portuale sottoposto a interventi strategici e innovativi, sono il frutto di un impegno costante e di una visione chiara: abbiamo sempre creduto in un’idea di sviluppo sostenibile e condiviso, capace di valorizzare la bellezza e l’identità di Palermo. Vedere oggi questi risultati concreti ci riempie di orgoglio e soddisfazione”.
“Per la prima volta – spiega Francesco di Cesare, presidente di Risposte Turismo - abbiamo avuto la possibilità, grazie alla volontà e collaborazione della AdSP del Mare di Sicilia Occidentale, di esaminare lungo tutto l’arco dell’anno che cosa accada in una destinazione interessata dai flussi di maritime tourism. È stato un esercizio prezioso, capace di far emergere non solo i valori complessivi di economia ed occupazione collegati a tali dinamiche, ma di comprenderne la distribuzione temporale, il raggio di coinvolgimento di imprese e territori a partire da quanto accade nei porti della città, il necessario impegno che tutti dovrebbero garantire per valorizzare al meglio il vantaggio di essere una città sul mare e interessata da arrivi e partenze di crocieristi, passeggeri ferry e turisti nautici. Da questo lavoro crediamo possano essere tratte utili indicazioni strategiche per accompagnare i prossimi investimenti pubblici e privati”.
Ecco alcuni dati. Secondo lo studio, per il 2025, per la crocieristica, è stimata una crescita del +9,4% e del +6,6% rispettivamente nel numero di passeggeri movimentati e di accosti nel porto di Palermo, che dovrebbero raggiungere quota 1,1 milioni di passeggeri e 242 scali entro la fine dell’anno. Agli almeno 593,2 milioni di euro investiti dall’AdSP del Mare di Sicilia occidentale per il maritime tourism nel porto di Palermo (con riferimento agli interventi indicati nel Piano operativo triennale 2020-2022 e in quello del 2023-2025, legati totalmente, o in parte, a tale settore), si affiancano almeno altri 27 milioni di euro investiti da parte di soggetti terzi per il maritime toruism nelle aree portuali.
Sono 21 le imprese appaltatrici coinvolte dall’Authority per l’attuazione degli interventi connessi al maritime tourism, tutte con sede in Italia. Tra queste, il 38% sono siciliane e, facendo 100 il totale di queste ultime, un quarto di esse (25%) ha sede a Palermo, contribuendo a trattenere le somme investite dall’AdSP all’interno del territorio palermitano e, quindi, a generare una ricchezza ancora più elevata e distribuita nell’area. Sono invece 1100 le unità di lavoro direttamente impiegate nel maritime tourism; se a queste si aggiungono le unità coinvolte nei settori che, pur non appartenendo in senso stretto a quelli del turismo via mare, ne vengono interessati dalle dinamiche attivate, il valore sale a 1.820 unità di lavoro, per un controvalore di circa 40 milioni in redditi attivati. Centosettanta i lavoratori attivati direttamente da un accosto cruise; 100 quelli direttamente coinvolti da un accosto ferry; 10 circa quelli impiegati in una giornata con transiti nautici a partire da almeno uno yacht di medie dimensioni.
A Palermo, la spesa diretta associata al maritime tourism stimata nel 2024 da Risposte Turismo raggiunge 101,1 milioni di euro, di cui 76 milioni spesi a terra dai turisti del mare, 4,1 milioni spesi a terra dagli equipaggi e 20,9 milioni spesi dagli armatori (con riferimento sia alle cruise line, alle compagnie di ferry e aliscafi, che alle imbarcazioni da diporto). Ammontano a 273 milioni di euro gli effetti indiretti e indotti stimabili nel 2024 a partire dalla spesa diretta, collegati a subforniture e spese dei redditi dei lavoratori collegati alla crocieristica attivati dalle spese dirette.
Per quanto riguarda i turisti del mare, questi raggiungono Palermo durante tutto l’anno. I crocieristi presentano la distribuzione più omogenea, con tassi di concentrazione che oscillano tra il 4% e il 12% nei vari mesi; i turisti nautici prediligono la stagione estiva, in particolare tra luglio e settembre; mentre i passeggeri di ferry e aliscafi mostrano un picco stagionale concentrato soprattutto ad agosto (21%) e un andamento leggermente oscillante, ma comunque sempre sostenuto, nei restanti mesi dell’anno. Il 50,4% dei turisti del mare che deve imbarcarsi sceglie di trascorrere almeno una notte in città (e, tra questi, il 71,1% lo ha fatto per più notti), mostrando interesse nell’allungare la propria vacanza nel territorio palermitano. Sono soprattutto i passeggeri di ferry e aliscafi (60%) ad arrivare almeno un giorno prima. Infine i turisti del mare apprezzano soprattutto le visite ai siti culturali e archeologici (71,1%) e quelle di tipo enogastronomico (50,6%). Tra le attività che suscitano più interesse, sebbene vengano svolte in misura inferiore, si ravvisano le visite ai siti naturalistici/attività di trekking e quelle di balneazione.
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(Adnkronos) - Marcus Rashford si prepara a diventare un nuovo giocatore del Barcellona, nonostante un ritardo imprevisto dovuto agli Oasis. L'attaccante inglese, nell'ultima stagione all'Aston Villa, si trasferisce in Spagna in prestito con diritto di riscatto per circa 30 milioni dal Manchester United. Rashford ha sostenuto oggi, lunedì 21 luglio, le visite mediche con il club blaugrana e ora si attende soltanto l'annuncio ufficiale per iniziare la sua nuova avventura in Liga.
Qualche momento di panico però, nonostante la trattativa non sia mai stata in discussione, Rashoford l'ha vissuto nella serata di ieri, al momento di volare a Barcellona da Manchester. L'attaccante ha dovuto infatti fare i conti con l'imprevista chiusura di tutti i terminal privati dell'aeroporto di Manchester, e il motivo è da ricollegarsi agli Oasis. Dopo i concerti che hanno animato il Regno Unito e riunito centinaia di migliaia di fan, accorsi da ogni parte d'Europa per la reunion della storica band inglese, Liam e Noah Gallagher, tifosissimi del Manchester City, hanno 'bloccato' l'aeroporto per concedersi qualche giorno di vacanza.
Il blocco inaspettato dell'aeroporto ha costretto Rashford a cercare una soluzione alternativa, e allora Marcus ha guidato fino alle East Midlands, a circa due ore da Manchester, e da lì si è imbarcato verso Barcellona, arrivando poi in tarda serata. Una 'disavventura' che, in ogni caso, non ha condizionato il suo arrivo al Barcellona.
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(Adnkronos) - “All'interno del padiglione italiano, un bellissimo padiglione, la Campania cercherà di rappresentare il meglio della propria storia, delle proprie tradizioni, della propria cultura, anche del proprio artigianato. Tra l'altro rappresenteremo una sintesi da quella che è la tradizione e l'innovazione, promuovendo anche per il settore agricolo per esempio la funzionalità alla salute delle nostre produzioni agroalimentari". Lo ha dichiarato Nicola Caputo, Assessore all'Agricoltura della Campania, alla guida della delegazione regionale in Giappone, in occasione di Expo Osaka 2025. "Insomma cerchiamo di rappresentare da un lato le bellezze dei nostri beni culturali, dei nostri paesaggi misti alla rappresentazione della qualità delle nostre produzioni artigianali e della funzionalità alla salute delle nostre produzioni agroalimentari" ha concluso Caputo.


(Adnkronos) - Erling Haaland si gode le vacanze con un 'nuovo' taglio di capelli e lancia un messaggio agli haters, nel giorno del suo compleanno, oggi, lunedì 21 luglio. L'attaccante del Manchester City, che ha appena compiuto 25 anni, è reduce dal Mondiale per Club in cui gli inglesi sono stati eliminati agli ottavi dall'Al Hilal di Simone Inzaghi, ha trascorso un periodo di vacanza a Roma, godendosi le bellezze della Capitale, prima di trascorrere un periodo al mare.
Proprio con un selfie dalla sua barca, Haaland ha mostrato i suoi 'nuovi', ma in realtà vecchi, capelli, ringraziando i suoi tifosi per gli auguri: "A metà strada verso i 50!", ha scritto sui propri profili social il norvegese, accompagnando il post a una faccina che ride, "Grazie a tutti per gli auguri di compleanno".
Poi una 'dedica' speciale per gli haters, che più volte, ovviamente in rete, avevano criticato i suoi look, in particolare i suoi capelli: "Prima di venire a criticare i capelli, prenditi un momento davanti allo specchio e chiediti: sono davvero qualificata per giudicare dei capelli che sono più belli dei miei?", ha chiesto ironicamente Haaland, trovando il pieno supporto dei suoi tifosi nei commenti.
Leggi tutto: Haaland, attacco agli haters: "Ho i capelli più belli dei vostri"

(Adnkronos) - Antonio Marras inaugura il suo primo flagship store in Usa, scegliendo come tappa strategica New York, una delle capitali mondiali di moda, arte e design. Situato a Soho, in 121 Wooster Street, il nuovo spazio rappresenta un passo fondamentale nel percorso di internazionalizzazione del brand, che rafforza così la propria presenza globale in una delle città più vibranti e innovative al mondo. “Io ho sempre amato New York - dice Marras, direttore creativo del brand - mi ci sono sempre sentito a casa e così ho concepito la boutique: una casa dove l’accoglienza ha la priorità. Aprire a New York significa molto per me. New York è la città che più mi assomiglia perché come me non dorme mai, perché è il luogo degli incontri, degli intrecci, dei confronti, dei cortocircuiti, dei metissage e delle contaminazioni. Perché la gente arriva da tutte le parti del mondo, ma mantiene intatta l’amore per le proprie origini, anche dopo generazioni".
Per Barbara Calò, ceo di Antonio Marras, "una profonda affinità accomuna il Dna di Antonio Marras e lo spirito di Soho, quartiere noto per la sua vivace scena artistica, la contaminazione culturale e la capacità di accogliere espressioni creative all’avanguardia. Soho, con la sua storia di polo creativo e la presenza di gallerie d’arte, atelier di designer e spazi culturali, rispecchia perfettamente i valori e l’estetica del brand. Proprio come Antonio Marras, Soho è un luogo in cui la tradizione incontra la sperimentazione, dove la memoria storica si fonde con il contemporaneo e dove moda, arte e design convivono in un dialogo costante”.
La boutique si sviluppa su oltre 700 mq, di cui 400 mq dedicati alla vendita, il tutto all’interno di un edificio storico del XIX secolo, con elementi architettonici originali valorizzati nel progetto di ristrutturazione: soffitti in formelle di stagno decorate, colonne in ghisa, pareti in mattoni a vista e pavimenti in graniglia di cemento. Sul fondo della boutique la presenza di un grande lucernario ha ispirato la creazione di un luogo inaspettato: un luminoso giardino-serra crea un ambiente poetico e intimo, arredato con pezzi di design neoclassici e barocchi, tappeti pregiati, un grande lampadario in cristallo e piante di mirto in vasi di ceramica artigianale, che sottolineano l’attenzione al dettaglio e all’artigianalità tipica del marchio. Il resto dell’arredo celebra il design italiano del Novecento, con icone come il tavolo di Carlo Mollino e il divano Camaleonda di Mario Bellini, in un dialogo continuo tra passato e presente, tradizione e innovazione.
All’ingresso un omaggio a Maria Lai, grande artista sarda musa di Antonio Marras, un’installazione site-specific poliedrica e tridimensionale realizzata dal Direttore Creativo: un omaggio alla tradizione millenaria del telaio e della tessitura della Sardegna. Il rigore del telaio, strumento razionale e ordinato, in contrapposizione con la nevrastenia passionale della ceramica lavorata a mano. Un tracciato ordinato che si contrappone alla dimensione anarchica e indisciplinata degli elementi incorporati. “L’arredo - aggiunge Antonio Marras - arriva dalla parte antica e ancestrale del mondo, la Sardegna, e si incastra con pezzi trovati sul territorio e tutto è come se ci fosse sempre stato. Come benvenuto, all’ingresso, si trova la ri-interpretazione di un telaio composta da elementi in ceramica e in legno uniti da fasci di corde. Arte, arredi retrouvè, arredi di design, quadreria, disegni, mobili che diventano altro, chandelier, piante di mirto, divani e dehor per una casa speciale al centro del centro del mondo”.
Dal 2022 Antonio Marras fa parte di Oniverse, gruppo italiano guidato da Sandro Veronesi, che ha dato una spinta concreta e strategica allo sviluppo internazionale del brand. L’acquisizione ha permesso di consolidare le risorse e le competenze per affrontare nuove sfide globali e programmare aperture importanti, come quelle del 2025 a New York e Milano Montenapoleone. “L’apertura del flagship store Antonio Marras a New York - sottolinea Sandro Veronesi, presidente di Oniverse - segna una tappa strategica nel percorso di internazionalizzazione del brand. Abbiamo scelto questa città perché rappresenta, come noi, l’intersezione tra moda, arte e design, all’interno di un contesto globale in continua evoluzione. Essere presenti a New York ci consente di dialogare con un pubblico internazionale altamente sofisticato, rafforzando al contempo la nostra identità attraverso un’esperienza fisica immersiva e distintiva".
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(Adnkronos) - Il batterio mangiacarne è un nemico che fa sempre più paura con l'intensificarsi dei cambiamenti climatici. "A fronte dell'aumento delle temperature dell'acqua e degli eventi meteorologici estremi, associati al climate chance (ondate di calore, inondazioni, forti tempeste), le persone a maggior rischio di infezione da Vibrio vulnificus", quelle cioè con "patologie pregresse come malattie epatiche, diabete e condizioni di immunocompromissione" che deprimono le difese dell'organismo, "dovrebbero prestare attenzione quando svolgono attività in acque costiere". Suona così l'ultima comunicazione ufficiale diffusa dai Cdc americani sul cosiddetto batterio mangiacarne, il Vibrio vulnificus, tornato sotto i riflettori per aver causato soltanto quest'anno già 4 morti in Florida, su un totale di 11 casi.
Nel 2023, alla luce di un incremento delle segnalazioni, i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie statunitensi avevano diramato un alert rivolto agli operatori sanitari e alla popolazione generale: all'interno della grande famiglia dei Vibrio, batteri che comprendono "una dozzina di specie patogene per l'uomo" e causano "circa 80mila casi l'anno di malattia negli Stati Uniti", il "Vibrio vulnificus - spiegavano - è noto per provocare infezioni potenzialmente letali. Ogni anno vengono segnalate ai Cdc circa 150-200 infezioni da Vibrio vulnificus e circa 1 persona colpita su 5 muore, a volte entro 1-2 giorni dall'aver contratto la malattia". Mentre per gli altri batteri Vibrio il contagio passa prevalentemente dall'alimentazione, il 'mangiacarne' "si trasmette principalmente attraverso il contatto di ferite aperte con acqua salata o salmastra", anche se "occasionalmente (nel 10% circa dei casi) il batterio può infettare chi consuma molluschi crudi o poco cotti. Non è stata segnalata la trasmissione da persona a persona", precisano i Cdc. La malattia ha "un periodo di incubazione breve", avverte l'agenzia, e si caratterizza per "un'infezione necrotizzante della pelle e dei tessuti molli, con o senza bolle emorragiche. Molti pazienti con infezioni da Vibrio vulnificus necessitano di cure intensive o di rimozione chirurgica dei tessuti" andati in necrosi.
Il Vibrio vulnificus prospera "nelle acque più calde, soprattutto durante i mesi estivi (da maggio a ottobre) e in ambienti marini a bassa salinità come gli estuari", descrivono i Cdc. "Negli Usa - riportano - le infezioni da Vibrio vulnificus sono state segnalate più comunemente negli stati costieri Golfo. Tuttavia, le infezioni da Vibrio vulnificus negli Stati Uniti orientali sono aumentate di 8 volte dal 1988 al 2018 e l'area geografica settentrionale interessata si è ampliata di 48 km all'anno", ammoniscono gli esperti che chiamano in causa l'emergenza climatica.


(Adnkronos) - L'esame del Dna ha confermato che Francis Kaufmann è il padre della piccola Andromeda, trovata morta insieme alla madre Anastasia Trofimova lo scorso 7 giugno a Villa Pamphili a Roma. L'esame era stato disposto dai pm, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, nell'ambito dell’inchiesta per duplice omicidio aggravato. Serviranno invece ancora alcune settimane per i risultati degli esami istologici sul corpo di Anastasia, disposti in seguito all'autopsia eseguita presso l’Istituto di medicina legale dell'Università Cattolica per chiarire le cause del decesso. Fra le ipotesi quella che la donna, nata a Omsk, in Siberia, sia stata soffocata.
La scorsa settimana Kaufmann, detenuto nel carcere di Rebibbia dopo essere stato estradato dalla Grecia, nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Leggi tutto: Omicidi Villa Pamphili, Kaufmann è il padre di Andromeda: la conferma dal Dna



(Adnkronos) - ''Se confermata, la capacità russa di lanciare fino a duemila droni in un’unica notte rappresenterebbe un punto di svolta nella guerra in Ucraina e un messaggio diretto all’Occidente: non solo alla Nato, ma anche agli Stati Uniti di Donald Trump''. Lo afferma all'Adnkronos Pierguido Iezzi, esperto di cyber sicurezza e direttore Cybersecurity Maticmind, secondo cui la Russia ha ormai trasformato la produzione dei droni Shahed (di progettazione iraniana e assemblati in siti come Yelabuga e Izhevsk) in un modello industriale sostenuto da componenti cinesi. ''Stiamo assistendo a una crescita produttiva superiore al 30% mensile, un’accelerazione impressionante - sottolinea - Si tratta di uno strumento economico, scalabile e perfetto per una guerra di logoramento, in cui la Russia non ha mai davvero ottenuto il controllo dello spazio aereo ucraino''.
''La massiccia adozione dei droni è una risposta diretta a questa carenza: sono armi economiche, difficili da intercettare in massa e in grado di provocare danni reali con impatti psicologici significativi'', prosegue Iezzi, aggiungendo che ''non potendo dominare i cieli, Mosca punta sulla saturazione e sull’usura delle difese ucraine''. Alla vigilia del vertice Nato di luglio, l'attacco a Kiev ha visto l’impiego di 426 droni e 24 missili da crociera. ''Un assalto coordinato, non solo militare ma anche simbolico - osserva l’esperto - Un modo per testare la determinazione dell’Alleanza Atlantica e spingere su possibili fratture interne, soprattutto in un momento di incertezza politica a Washington''.
''Ma la sfida si gioca anche sul piano digitale'', avverte Iezzi. ''Gli attacchi informatici contro la catena di produzione dei droni russi, i Trojan installati su Uav ucraini per sabotare o tracciare i dispositivi catturati, il jamming e lo spoofing Gps: tutto indica un’evoluzione verso un conflitto ibrido sempre più sofisticato, dove cyber e guerra cinetica si fondono”. Per Iezzi, il vero rischio è la sostenibilità della difesa.''Sistemi avanzati come i Patriot sono efficaci ma costosi. Kiev ha urgente bisogno di soluzioni a basso costo e di una strategia integrata che coinvolga anche la resilienza digitale'', conclude.
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