
(Adnkronos) - E' morto ieri mattina a Segrate Paul Baccaglini. La notizia della morte dell'uomo, volto noto per essere stato inviato del programma 'Le Iene', è stata data sui social proprio dall'account del programma. "Martedì mattina è venuto a mancare Paul Baccaglini, un nostro inviato che ha fatto parte della squadra de 'Le Iene' qualche anno fa. Abbracciamo forte tutta la sua famiglia", si legge nel post.
Baccaglini era stato in passato - per cinque mesi, nel 2017- anche presidente della squadra di calcio del Palermo. Secondo quanto riportato da 'Palermo Today', il corpo del giovane è stato trovato dalla compagna ieri nella sua casa di Segrate, a Milano. Secondo le prime informazioni, Baccaglini sarebbe morto per un gesto volontario. Sull'episodio stanno indagando i carabinieri di Milano e la Procura ha disposto l'autopsia.
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(Adnkronos) - Con l’avvio del nuovo anno accademico, SoloAffitti ha scattato la fotografia del mercato delle locazioni per studenti universitari in Italia, mettendo in luce le dinamiche che caratterizzano domanda, prezzi e preferenze abitative. Il quadro che emerge è chiaro: la stanza singola è ormai la sistemazione in assoluto più richiesta, mentre le doppie si avviano all’estinzione. Gli studentati universitari restano una soluzione marginale, spesso costosa e comunque incapace di soddisfare la domanda. Solo una quota ristretta di famiglie benestanti sceglie ancora di affittare interi mono o bilocali.
Dopo gli incrementi degli ultimi anni, i canoni sembrano aver raggiunto il tetto massimo. In molte città del nord la prospettiva è di stabilità, con la sola Milano che, come spesso accade, anticipa i trend nazionali: le stanze singole oscillano tra i 650 e i 700 euro, con un leggero segnale di contrazione. Tra le altre grandi città, Torino, Trieste e Genova presentano i prezzi più accessibili in assoluto al nord, con stanze singole generalmente comprese tra i 300 e i 400 euro, e punte fino a 450–500 euro per soluzioni di qualità superiore o in posizione strategica. A Trieste, alcuni studenti più facoltosi scelgono di affittare interi appartamenti a circa 650 euro, mentre a Genova la scelta è fortemente influenzata dalla vicinanza ai bus.
Nelle città più piccole come Padova, Brescia e Trento, i canoni per una singola si aggirano tra i 400 e i 500 euro, con Padova addirittura sopra la media, con canoni che rimangono tra i 400 e i 500 euro, ma possono arrivare a 600 euro per immobili dotati di bagno ad uso esclusivo. Anche nel centro Italia la stanza singola è la soluzione più richiesta ovunque, con prezzi che variano in modo significativo tra le grandi città e quelle più piccole.
Roma è la più costosa, con canoni intorno ai 600 euro. La distanza dal centro è un elemento che incide in modo preponderante sulla scelta, così come le condizioni di sicurezza sismica e impiantistica degli immobili, che nella Capitale sono quasi sempre datati. A seguire, Firenze e Pisa, dove si prediligono zone centrali o ben collegate, con prezzi tra i 300 e i 350 euro in media, e punte fino a 450 euro per stanze con bagno privato. Siena si mantiene più accessibile (250–320 euro), ma il prezzo sale fino a 400–450 euro per piccoli appartamenti autonomi. Ferrara si conferma una delle città più accessibili, con canoni che vanno da 250 a 400 euro a seconda delle condizioni e della posizione dell’immobile. Ancora più economiche sono Perugia e Teramo, dove le stanze singole partono da 200 euro, con una media tra i 250 e i 300 euro. A Teramo cresce la domanda di appartamenti indipendenti da parte di studenti con maggiore disponibilità economica.
Nel sud Italia i prezzi degli affitti per studenti restano i più contenuti del Paese, ma in molte città, la vetustà degli immobili, il quartiere e i collegamenti influenzano fortemente le preferenze abitative. A Bari, i canoni per una singola si collocano tra i 250 e i 350 euro, con prezzi più bassi solo per appartamenti molto datati e più alti (fino a 400 euro) solo in caso di bagno privato. Il potenziamento del trasporto pubblico è in corso, ma la vicinanza all’università resta un fattore determinante. Il tetto massimo si alza per Napoli, dove è possibile trovare una singola stando nella fascia 250-500 euro al massimo.
A Catanzaro, città con una mobilità urbana complessa, la posizione dell’alloggio è cruciale. I prezzi vanno dai 200 ai 250 euro, con valori superiori solo per stanze nuove e molto ampie. Reggio Calabria si distingue per i canoni più bassi: le singole si trovano tra i 140 e i 180 euro, tanto che chi può sceglie spesso un monolocale a circa 350 euro. Tuttavia, molte case per studenti sono vecchie e poco funzionali. A Messina, i prezzi si mantengono tra i 250 e i 300 euro, mentre a Catania si aggirano tra i 250 e i 270 euro, con punte di 300–350 euro per stanze dotate di bagno esclusivo. Anche a Catania e Palermo le singole vanno per la maggiore. A Palermo, i prezzi oscillano tra i 250 e i 350 euro, raramente superando i 400 euro anche per soluzioni migliori. A incidere sul contenimento dei prezzi, là dove funzionano bene, sono soprattutto gli accordi territoriali, che permettono di tenere allineate le aspettative dei proprietari e di garantire maggiore trasparenza agli studenti.
Gli studenti definiscono le proprie scelte abitative a partire da tre fattori principali. Il primo è la prossimità all’università, che pesa soprattutto se la zona è vissuta anche di sera: la percezione di sicurezza resta un criterio determinante. In alternativa, vengono privilegiate aree ben collegate al centro cittadino. Il secondo fattore è la vicinanza ai mezzi pubblici: a Milano domina la metropolitana, a Roma bus e metro sono indifferenti, a Padova è la bici lo strumento principe, mentre nelle città medio-piccole come Macerata ci si muove prevalentemente a piedi. Il terzo elemento riguarda le condizioni dell’immobile: arredamenti nuovi e leggeri, camere ampie, climatizzatore (indispensabile al Sud), oltre alla richiesta crescente di letti matrimoniali anche nelle stanze singole. La presenza del bagno privato incide, ma non è la regola.
La ricerca di casa è guidata anche dalla preoccupazione per la sicurezza, soprattutto nei grandi centri urbani. Gli studenti e le loro famiglie chiedono indicazioni sulle zone da evitare, anche se gli operatori sottolineano che episodi spiacevoli possono accadere in qualsiasi quartiere, persino in quelli centrali. Più che la geografia urbana, conta spesso il comportamento individuale: la raccomandazione è affidarsi a professionisti locali non solo per l’aspetto contrattuale, ma anche per avere un quadro reale del contesto.
Molti studenti, nel tentativo di risparmiare sulle commissioni d’agenzia, si affidano a soluzioni 'fai-da-te'. Il rischio, però, è elevato: accessi abusivi da parte dei proprietari, spese accessorie gonfiate, affollamento eccessivo negli appartamenti, poca chiarezza su oneri e utenze. Altissimo anche il pericolo di truffe online, soprattutto sui social network, dove proliferano annunci di case inesistenti con richiesta di pagamento anticipato. SoloAffitti consiglia sempre di visitare gli immobili di persona, verificare subito lo stato dell’abitazione e conservare traccia scritta di tutte le spese sostenute.
Settembre e ottobre restano i mesi di maggiore tensione per la domanda, ma il 2025 introduce una novità: il 'semestre aperto' di Medicina, che porta molti studenti a richiedere contratti di soli sei mesi con possibilità di proroga. Una dinamica che introduce incertezza sia per chi cerca casa sia per i proprietari.
In questo scenario, la figura dei genitori resta centrale, spesso troppo: molti operatori raccontano di trattative e gestioni condotte direttamente da madri e padri a distanza, mentre i ragazzi faticano a conquistare autonomia.
"In un contesto così complesso e in continua evoluzione - dichiara Silvia Spronelli, ad di SoloAffitti, - è fondamentale affidarsi ai professionisti del settore. I rischi del fai-da-te sono altissimi, soprattutto online, dove dilagano annunci truffa o dai budget fuori mercato. In questa situazione, il nostro ruolo è quello di aiutare gli studenti, fornendo loro soluzioni abitative valide, informazioni affidabili e supporto contrattuale, in modo da garantire un’esperienza abitativa serena e sicura, sia per gli studenti, che per i proprietari".

(Adnkronos) - Chi guarda il calcio in tv con il pezzotto rischia di dover pagare un risarcimento a chi detiene i diritti. L'azione di contrasto alla pirateria digitale non si ferma e porta a segno un altro risultato importante che si concretizza in un'azione risarcitoria che i titolari dei diritti del calcio in Italia potranno promuovere nei confronti degli utenti illegali.
I titolari dei diritti hanno formalmente richiesto all'Autorità giudiziaria competente, e ottenuto, i nomi degli oltre duemila utenti (in 80 province italiane) abbonati a IPTV illegale già sanzionati dalla Guardia di Finanza negli ultimi mesi. Nei loro confronti potranno ora essere avviate azioni risarcitorie per i danni arrecati.
Gli utenti coinvolti erano stati identificati nell’ambito di un'operazione condotta dal Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza di Roma e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecce, coordinato dalla locale Procura. Le indagini avevano permesso di smantellare un’infrastruttura IPTV che trasmetteva contenuti in violazione della Legge sul Diritto d’Autore (n. 633/41), risalendo agli utilizzatori grazie a un’analisi dettagliata di dati anagrafici, bancari e geografici. L’autorizzazione della Procura competente ha consentito la trasmissione dei dati ai titolari dei diritti, che ora dispongono delle informazioni necessarie per poter agire in sede civile e amministrativa. Da inizio anno, sono quasi 2.500 gli utenti pirata sanzionati e oltre 3.000 sono quelli attualmente in fase di identificazione.
"Guardare illegalmente contenuti mette a rischio chi lo fa e colpisce lo sport alle radici. Non è furbo. Non è gratis. Non è senza conseguenze” commenta Stefano Azzi, Ceo di Dazn Italia. "Un’azione risarcitoria, che può ammontare a diverse migliaia di euro, equivale a circa dieci anni di abbonamenti legali. Tifare dallo stadio o da casa in modo legale è una scelta sicura per chi guarda e l’unico modo per tenere vivo lo spettacolo che amiamo. Un sentito grazie alle forze dell’ordine ed a tutte le istituzioni per il loro lavoro".
"La lotta alla pirateria non riguarda soltanto chi gestisce le piattaforme illegali: anche chi sceglie di utilizzarle deve essere consapevole di compiere un vero e proprio furto, con conseguenze reali", commenta Andrea Duilio, Ceo di Sky Italia. "Questi comportamenti illeciti non solo danneggiano i titolari dei diritti, ma minano interi settori economici e mettono a rischio il lavoro di tante persone. Solo una maggiore consapevolezza può contribuire a una svolta culturale che è ormai indispensabile".
"Si sta concretizzando quanto abbiamo sempre detto ovvero che ‘chi sbaglia paga’ - ha affermato l'AD della Lega Calcio Serie A, Luigi De Siervo -. Da oggi, infatti, chi sceglie di vedere contenuti piratati, oltre a essere perseguito e multato dalla Guardia di Finanza, dovrà risarcire i licenziatari dei diritti sfruttati illegittimamente. Finalmente volge al termine l’epoca dell’impunità: il cerchio intorno ai pirati digitali si stringe di mese in mese attraverso un cambio di passo decisivo nella lotta alla pirateria".
“Occorre segnalare un positivo effetto che il Corpo ha rilevato durante le fasi di notifica a domicilio delle sanzioni”, commenta il Gen. B. Crescenzo Sciaraffa, Comandante del Nucleo Speciale Beni e Servizi, “emerge, infatti, la volontà di collaborare del sanzionato che, in alcuni casi, oltre a regolarizzare il pagamento della sanzione all’Erario, ha responsabilmente comunicato alle Fiamme Gialle nuovi dati e notizie sugli organizzatori delle illecite attività, consentendo di attualizzare le investigazioni sulla pirateria. La pirateria, infatti, costituisce un moltiplicatore di illegalità: alimenta i circuiti sommersi del lavoro nero, dell’evasione fiscale, del riciclaggio e della criminalità organizzata e danneggia il tessuto produttivo tecnologico nazionale, gli operatori corretti e gli utenti regolari”.
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(Adnkronos) - Tornano a crescere i suicidi in Europa: nel 2021 il suicidio ha rappresentato il 18,9% dei decessi tra le persone tra i 15 e i 29 anni, superando gli incidenti stradali (16,5%). "L'Italia, però, come altri Paesi dell'area del Mediterraneo, ha tassi più bassi rispetto all'Europa del Nord e dell'Est, dove sono in aumento. Nel nostro Paese registriamo un tasso di 7 suicidi ogni 100mila, con una differenza importante tra gli uomini - la maggior parte - e le donne. Sul perché nel Nord dell'Europa ci sono comportamenti suicidari più alti ci sono varie teorie: una rete sociale meno densa, il clima e le temperatura, in più anche il ruolo della religione che nei Paesi cattolici è ancora forte e impatta sullo stigma e quindi sulla scelta. Va però ricordato che per ogni suicidio ci sono 100 'sopravvissuti' che fanno i conti con la scomparsa delle persone e hanno effetti psicologici a seconda della vicinanza il numero è molto maggiore". A fare il punto per l'Adnkronos Salute è Maurizio Pompili, professore ordinario di Psichiatria presso Sapienza università di Roma e direttore dell'Unità operativa complessa di Psichiatria presso l'azienda ospedaliero-universitaria Sant'Andrea di Roma, che oggi è intervenuto in videocollegamento all'evento al Senato dedicato alla Giornata mondiale della prevenzione del suicidio, promosso da Telefono Amico Italia.
"Il punto centrale dal quale è fondamentale partire - spiega Pompili - è la piena consapevolezza che gli individui a rischio di suicidio, in realtà, non vorrebbero affatto morire; vorrebbero soltanto che il loro dolore mentale, diventato insopportabile, venisse alleviato. La prevenzione del suicidio, quindi, è possibile e il primo passo è riconoscere questa sofferenza e impegnarsi per alleviarla". Secondo lo specialista, un filtro importante è il lavoro sul territorio dei pediatri e medici di famiglia: "Si è visto in uno studio svolto in una piccola isola, quindi con una comunità ridotta e monitorata, che la loro formazione nella prevenzione ha un impatto sui tassi di suicidio e può fare la differenza. Ma in Italia c'è bisogno di fare cultura della prevenzione del suicidio, nelle scuole ad esempio, nei centri di aggregazione, mirando la comunicazione in base al target. Formazione e sensibilizzazione sono cruciali, perché più rendiamo gli operatori e la collettività consapevoli della problematica suicidaria, più stiamo lottando per ridurre questo fenomeno".
In Europa quali esperienze vanno nella direzione della prevenzione? "In Germania hanno puntato a un programma per contrastare gli istinti suicidari legati alla depressione - risponde lo psichiatra - Si è visto che nelle città dove veniva svolto un programma di formazione ai medici, ai caregiver e a vari gruppi a rischio i tassi di suicidio diminuivano".
In occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, grazie a Telefono Amico i monumenti di alcune città italiane si accenderanno di luce blu, il colore simbolo dell'associazione. L'organizzazione ha presentato gli ultimi dati delle richieste d'aiuto e ha rilanciato alcune richieste alla politica. "In Italia, mediamente, ogni giorno si tolgono la vita 10 persone, oltre 300 al mese. Secondo gli ultimi dati Istat disponibili, il fenomeno è in costante crescita: il tasso registrato negli ultimi 2 anni analizzati dall'istituto di ricerca (0,40 suicidi ogni 10mila abitanti) è il massimo osservato dal 2015", ha evidenziato Telefono Amico.
Tuttavia, l'Italia attualmente non dispone né di un piano nazionale integrato per la prevenzione del suicidio né di un sistema di monitoraggio in tempo reale. E proprio questa è la richiesta di Telefono Amico: mettere in atto azioni concrete per prevenire il fenomeno dei suicidi, a partire dall'ascolto in tutti i settori. Nello specifico, Telefono Amico Italia propone: l'istituzione di un numero di pubblica utilità 24/7 per la prevenzione del suicidio; l'avvio di un piano nazionale con azioni coordinate tra scuola, sanità, lavoro e forze dell'ordine; una campagna nazionale anti-stigma e informativa; protocolli clinici nei pronto soccorso e nei centri di salute mentale per l'identificazione precoce, la valutazione, la gestione e il follow-up delle persone affette da comportamenti suicidari, e il coinvolgimento delle realtà del Terzo settore nei tavoli decisionali in modo che possano mettere a disposizione l'ampio bagaglio esperienziale costruito in decenni di relazioni dirette con persone che hanno tentato il suicidio, che sono state attraversate da pensieri suicidari o che hanno subito dei lutti a causa del suicidio.


(Adnkronos) - In Italia vengono registrati ogni mese 300 suicidi. "Secondo gli ultimi dati Istat disponibili, il fenomeno è in costante crescita: il tasso registrato negli ultimi 2 anni analizzati dall'istituto di ricerca (0,40 suicidi ogni 10mila abitanti) è il massimo osservato dal 2015". A fare il punto oggimercoledì 10 settembre, a Roma in una conferenza stampa al Senato è stata l'associazione Telefono Amico Italia, in occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio che si celebra oggi.
"In particolare, nell'anno più recente monitorato, il 2022, sono stati registrati 3.934 suicidi; nel 2021 erano stati 3.870 e nel 2020 3.748. Nel 2022 c'è stato un incremento di casi di suicidio in quasi tutte le fasce di età, tranne quella 65-79 anni. Tra i più giovani - ha ricordato Telefono Amico Italia - l'ulteriore incremento registrato tra il 2021 e il 2022 ha fatto seguito a un aumento molto rilevante osservato tra il 2020 e il 2021 (+16%)". Tuttavia, l'Italia attualmente non dispone né di un piano nazionale integrato per la prevenzione del suicidio né di un sistema di monitoraggio in tempo reale. E proprio questa è la richiesta di Telefono Amico Italia: mettere in atto azioni concrete per prevenire il fenomeno dei suicidi, a partire dall'ascolto in tutti i settori.
Nello specifico, Telefono Amico Italia propone: l'istituzione di un numero di pubblica utilità che funzioni h24 7 giorni su 7 per la prevenzione del suicidio; l'avvio di un piano nazionale con azioni coordinate tra scuola, sanità, lavoro e forze dell'ordine; una campagna nazionale anti-stigma e informativa; protocolli clinici nei pronto soccorso e nei centri di salute mentale per l'identificazione precoce, la valutazione, la gestione e il follow-up delle persone affette da comportamenti suicidari, e il coinvolgimento delle realtà del Terzo settore nei tavoli decisionali in modo che possano mettere a disposizione l'ampio bagaglio esperienziale costruito in decenni di relazioni dirette con persone che hanno tentato il suicidio, che sono state attraversate da pensieri suicidari o che hanno subito dei lutti a causa del suicidio".
In occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, Telefono Amico Italia organizza due appuntamenti per sensibilizzare sull'importanza di aprire un dialogo sul tema. Nella serata di oggi i monumenti di alcune città italiane si accenderanno di luce blu, il colore simbolo dell'associazione.
Domenica 14 settembre i volontari di Telefono Amico Italia scenderanno nelle piazze, con la nuova edizione dell'evento 'Non parlarne è 1 suicidio', per incontrare le persone e aiutarle a buttare quello che pesa e coltivare quello che fa fiorire. Ai passanti sarà chiesto di scrivere su un foglio ciò che nella loro vita è più difficile da affrontare (uno stato d'animo, ciò che li rende meno sereni) e di buttarlo in un cestino. Al contempo, su un foglio colorato potranno scrivere ciò che li aiuta a recuperare il proprio benessere, qualcosa che quindi deve essere seminato e curato come una piantina. Le persone avranno così modo di prendere consapevolezza di ciò che fa stare male e, allo stesso tempo, di pensare alle strategie che attuano per affrontare questi pensieri negativi. In cambio, verrà regalato loro un sacchettino di semi, come simbolo di rinascita e cura di se stessi.
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(Adnkronos) - Anche Federica Pellegrini è caduta nella trappola dei 'Labubu', i pupazzetti da collezione che negli ultimi mesi hanno fatto impazzire gli appassionati di tutto il mondo.
Tornata a casa dopo un giorno trascorso in viaggio per impegni lavorativi, la campionessa olimpica ha trovato ad attenderla una piccola, inaspettata sorpresa: il marito Matteo Giunta le ha regalato uno dei celebri pupazzetti alti 10 centimetri, riconoscibili per i denti aguzzi.
"Mio marito ha il potere di sorprendermi... ogni tanto. E alle 2 di notte dopo una giornata in viaggio... era proprio quello di cui avevo bisogno", ha scritto la Divina a corredo del video dove mostra il momento della 'rivelazione' del regalo.
Federica Pellegrini non rinuncia all'effetto sorpresa, nel video si copre gli occhi e poi scopre che il colore è bianco. Tra una risata e l'altra, si rivolge al marito: "Quanti soldi hai speso per questa min***ata?", ha detto shcerzando.
Un siparietto che ha conquistato tutti i follower di Pellegrini: "Scene di splendida normalità", ha scritto un utente. "L'errore di molti mariti è quello di dimenticarsi che a casa, oltre i figli, c'è anche la moglie da sorprendere con un regalino", ha aggiunto un altro.
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(Adnkronos) - Il tumore del seno, il più frequente in Italia in tutta la popolazione, in 10 anni ha fatto registrare un incremento dell'11% dei nuovi casi: erano 48mila nel 2014, ne sono stati stimati 53.686 nel 2024. D'altro canto, l'innovazione e i programmi di prevenzione hanno permesso di raggiungere risultati importanti, anche nella malattia metastatica dove la sopravvivenza mediana è migliorata di circa il 30% rispetto a 10 anni fa. Nei carcinomi mammari che esprimono la proteina Her2 e in quelli con recettori ormonali positivi, la sopravvivenza mediana nella fase metastatica supera i 5 anni. Alle principali novità nella diagnosi, chirurgia, radioterapia e trattamenti sistemici del carcinoma mammario è dedicata la 21esima edizione del convegno 'Advanced International Breast Cancer Course', che si apre domani 11 settembre a Padova, con la partecipazione di circa 150 esperti e la discussione multidisciplinare dei casi clinici.
"Nella neoplasia in fase iniziale, il potenziamento dell'efficacia della terapia ormonale si sta confermando come la strada da seguire - afferma Valentina Guarneri, direttore del convegno, direttore dell'Oncologia 2 dell'Istituto oncologico veneto Irccs e professore ordinario di Oncologia medica all'università di Padova - In particolare, lo scenario del trattamento adiuvante (cioè successivo alla chirurgia) del tumore della mammella con recettori ormonali positivi nel setting precoce si è molto arricchito. Oggi è possibile andare oltre la terapia adiuvante standard costituita da chemioterapia e terapia ormonale grazie all'arrivo di una nuova classe di farmaci, gli inibitori delle chinasi ciclina-dipendenti. Nelle pazienti a rischio intermedio-alto, in questo modo è possibile ridurre ulteriormente di circa il 25% il rischio di recidiva rispetto allo standard di cura". In questo contesto, sottolinea la specialista, "è fondamentale porre attenzione anche al tema dell'aderenza. Sappiamo infatti che molte donne interrompono prima del tempo la terapia ormonale. Dal primo al quinto anno dall'inizio della cura, la percentuale di adesione diminuisce del 25,5%, con conseguenze negative sulle probabilità di guarigione. La causa principale è rappresentata dagli effetti collaterali, che però devono essere sempre riferiti al clinico per modificare eventualmente la terapia. L'aggiunta degli inibitori delle chinasi ciclina-dipendenti alla terapia ormonale adiuvante aumenta la complessità del trattamento. Per questo è fondamentale migliorare il livello di consapevolezza delle pazienti sull'assunzione delle cure nelle dosi e nei tempi indicati dall'oncologo".
"Stiamo andando verso la personalizzazione - prosegue Guarneri- anche nel trattamento neoadiuvante, che precede l'intervento chirurgico e che nei tumori con recettori ormonali positivi di solito è costituito dalla chemioterapia per le pazienti ad alto rischio. Oggi abbiamo la possibilità di individuare i pazienti che non necessitano di chemioterapia attraverso la valutazione dei profili di espressione genica con i test genomici. Questi test sono utilizzati nelle pazienti già operate, ma studi clinici ne stanno valutando l'utilizzo anche per la scelta del trattamento nel contesto neoadiuvante. Questo può aprire prospettive importanti, anche considerato che oggi abbiamo la possibilità di potenziare il trattamento endocrino neoadiuvante con l'aggiunta degli inibitori delle chinasi ciclina-dipendenti o con nuovi farmaci antiormonali".
Un'altra nuova frontiera è rappresentata dagli anticorpi farmaco-coniugati, che stanno entrando in tutte le fasi del trattamento del tumore della mammella. "Combinano un anticorpo monoclonale con un chemioterapico e sono altamente selettivi per le cellule tumorali, riducendo le tossicità sistemiche - illustra l'oncologa - Oggi sono approvati nella malattia metastatica, ma la prospettiva di utilizzo anche nelle fasi iniziali è importante, grazie alla loro efficacia".
Nella neoplasia metastatica sono stati compiuti "importantissimi passi avanti", rimarca Guarneri. La chiave è "la scelta delle cure in base alla caratterizzazione molecolare e alla corretta sequenza delle terapie. Oggi - chiarisce - si possono utilizzare algoritmi di trattamento di prima, seconda, terza e quarta linea". I vantaggi per le pazienti sono evidenti. Infatti, "la sopravvivenza mediana di una donna con malattia metastatica è migliorata del 30% rispetto a 10 anni fa. E gli studi dimostrano che la sopravvivenza aumenta progressivamente in relazione alla disponibilità dei nuovi farmaci, a sottolineare l'importanza dell'innovazione. Oggi, soprattutto nel tumore Her2 positivo e in quello con recettori ormonali positivi, è possibile raggiungere sopravvivenze mediane nella fase metastatica che superano i 5 anni". Nella forma triplo negativa "sono più lenti i progressi, anche se si stanno evidenziando risultati significativi, grazie anche alla combinazione degli anticorpi farmaco-coniugati con l'immunoterapia in prima linea".
Il convegno Advanced International Breast Cancer Course approfondisce inoltre il ruolo della prevenzione attraverso stili di vita sani, fondamentale anche per le pazienti che hanno già ricevuto una diagnosi di tumore del seno. "I corretti stili di vita hanno un impatto sui risultati clinici delle cure - evidenzia Guarneri - Ad esempio, l'attività fisica può ridurre il rischio di recidiva nelle pazienti con malattia in stadio iniziale e può migliorare la sopravvivenza nella fase metastatica. Vi sono tipi particolari di dieta in grado di influire sull'efficacia della chemioterapia. Più in generale, è dimostrato che, soprattutto nei tumori a recettori ormonali positivi, il controllo del peso corporeo attraverso l'alimentazione corretta e l'attività fisica costante è associato a risultati clinici migliori. Il tessuto adiposo, infatti, è sede di produzione estrogenica e può limitare l'efficacia della terapia ormonale".
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(Adnkronos) - Si sono ritrovate a Monaco di Baviera le 40 Regioni appartenenti all'Automotive regions alliance (Ara), la realtà europea che raggruppa i territori manifatturieri più importanti del Continente e che hanno una presenza significativa di aziende del settore Automotive. A capo dell'Ara c'è la Lombardia con l'assessore allo Sviluppo economico, Guido Guidesi.
Le regioni si sono ritrovate per l’incontro annuale, la firma del nuovo Manifesto e in occasione dell'Iaa Mobility e soprattutto alla vigilia del grande appuntamento, la riunione strategica del settore, che si terrà il prossimo 12 settembre a Bruxelles e che vedrà, insieme a Ursula von der Leyen tutti i più importanti protagonisti dell'industria dell'auto; tutti ad esclusione di uno; un’esclusione che ha fatto notizia visto che si tratta proprio l'Automotive regions alliance. Una scelta molto criticata dalla Lombardia e da tutta l’Associazione, considerando soprattutto l’incidenza delle regioni sul Pil europeo, addirittura del 40%.
Per Guidesi è stata l'occasione sia per tracciare un primo bilancio del suo anno di presidenza sia per indicare le priorità sempre con l’obiettivo di difendere l’industria Automotive messa in grave difficoltà da decisioni 'ideologiche', come le ha definite lo stesso Guidesi, da parte della precedente Commissione e non corrette dall’attuale: Innanzitutto -ha spiegato durante il suo intervento- è importante sottolineare il fatto che la squadra si sia allargata arrivando a quota 40 regioni che nel loro complesso rappresentano l’Europa dal punto di vista geografico ma anche economico visto che sostanzialmente le 40 regioni insieme rappresentano praticamente la metà del Pil europeo. All’interno dell’Alleanza abbiamo creato sinergia e sintesi; allo stesso tempo si è riusciti a proporre alla Commissione europea documenti con idee e suggerimenti per raggiungere l’obiettivo di una mobilità sostenibile senza distruggere la competitività".
"Al momento, però -ha osservato Guidesi- la Commissione non è passata dall’ascolto alla concretizzazione e infatti, per ora, quasi nulla delle nostre proposte è stata messa in campo". Sul versante invece delle priorità, molte delle quali inserite nel nuovo Manifesto dell'Ara, il presidente Guidesi ha sottolineato quanto ormai sia doveroso e non più rimandabile l’attuare il principio di 'neutralità tecnologica'. A tal proposito una novità significativa introdotta nel nuovo Manifesto sottoscritto da tutte le 40 Regioni è la richiesta indirizzata alla Commissione di considerare anche i carburanti alternativi, come ad esempio i biocarburanti, nel raggiungimento di una mobilità sostenibile; una battaglia 'lombarda' che oggi trova ampia condivisione in Europa.
Altro elemento significativo inserito nel Manifesto e condiviso da tutti i partecipanti riguarda la dura presa di posizione rispetto all’esclusione di Ara alla prossima riunione strategica del 12 settembre: "Grave -si legge nel documento- che l’Alleanza non sia stata pienamente inclusa nel dialogo strategico sul settore automobilistico, nonostante il suo ruolo essenziale nella rappresentanza degli interessi regionali, e si ritiene che ciò costituisca un'occasione mancata per garantire che le istanze territoriali siano adeguatamente rappresentate"; anche in questo caso la Lombardia è stata tra i primi a denunciare la decisione definendola 'un pessimo segnale'.
Un ulteriore passaggio significativo sottolineato da Guidesi e ripreso, anche in questo caso nel documento, riguarda le 'auto storiche': "Si rimarca -si legge- che il quadro giuridico dell'Ue che fissa gli obiettivi climatici nel settore del trasporto su strada non si applica alle auto d'epoca, che svolgono un ruolo fondamentale nella conservazione del patrimonio storico e culturale delle regioni automobilistiche d'Europa".
Altro elemento chiave della 'tesi lombarda' inserito nel Manifesto è quello sul metodo di calcolo delle emissioni: "Importante considerare -è il paragrafo specifico- il ruolo strategico della valutazione del ciclo di vita (Lca) nell'orientare lo sviluppo tecnologico; allo stesso tempo si ritiene fondamentale che l'Ue investa ulteriormente nell'innovazione relativa ai biomateriali, alla progettazione circolare e ai metodi di produzione a basso impatto per sostenere gli obiettivi climatici e il rinnovamento industriale regionale sia per i componenti automobilistici e l'assemblaggio di veicoli che per i componenti delle batterie e il loro assemblaggio".
"La Commissione europea -ha dichiarato il presidente di Ara- ora deve decidere se salvare l’industria automotive europea oppure fare morie l’intero comparto; o si cambiano le regole e l'impostazione attuale oppure lasceremo ai costruttori cinesi il monopolio; l'Europa invece si troverà a gestire tanti disoccupati visto che questo settore, tra diretti e indiretti, vale 13 milioni di posti di lavoro. Con il 'solo elettrico' -ha concluso- gli obiettivi ambientali si raggiungeranno solamente attraverso la desertificazione industriale. La Commissione decida, tempo non ce n’è più".
Leggi tutto: Guidesi (Lombardia) ad Ara: "Ue cambi o si dovranno gestire milioni di disoccupati"

(Adnkronos) - Novità per la Serie A. La partita Juve-Inter di sabato 13 settembre, in programma alle 18, sarà l'occasione per un debutto storico. Quello della Refcam, uno strumento che permetterà ai tifosi di sapere cosa vede l'arbitro in campo. Si tratta di una telecamera ultramoderna che consente di assistere all’evento-partita dal punto di vista privilegiato del direttore di gara. Il motivo? Lega Calcio Serie A è una delle Leghe professionistiche europee che è stata selezionata per la sperimentazione dell’utilizzo della Refcam nelle dinamiche di ripresa in occasione delle Competizioni ufficiali, in ottemperanza ai protocolli redatti da FIFA e IFAB, già testati nel recente Mondiale per Club.
"La micro-camera ad alta risoluzione, con il peso di soli 6gr., verrà montata alla base dell'archetto del microfono del Primo Ufficiale di gara - spiega la Lega Calcio in una nota - e sarà utilizzata nel corso del warm-up, in live durante il match, in occasione della preparazione dei calci di punizione e situazioni analoghe, o per mostrare replay dall’alto tasso di spettacolarità. Essendo la stessa ricompresa nel novero di camere a disposizione della produzione televisiva, sarà regolarmente consegnata come segnale isolato al Var".
“L’introduzione della Refcam nel nostro campionato rappresenta non solo un ulteriore passo nel percorso di innovazione che stiamo portando avanti con costanza e determinazione, ma soprattutto fornisce finalmente ai tifosi la reale prospettiva della vista dell'arbitro delle differenti azioni di gioco – ha spiegato Luigi De Siervo, Ad di Lega Calcio Serie A -. Il nostro obiettivo è, infatti, offrire al pubblico un’esperienza sempre più coinvolgente e immersiva, valorizzando lo spettacolo del calcio con prospettive inedite ed immagini esclusive. La Lega è da sempre in prima linea nell’adozione delle nuove tecnologie, consapevole del ruolo centrale che esse rivestono nell’evoluzione della fruizione televisiva, nella promozione del nostro prodotto a livello globale e nella trasparenza delle decisioni assunte dai direttori di gara".
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(Adnkronos) - È cominciato oggi, mercoledì 10 settembre, negli uffici del gabinetto regionale di polizia scientifica all’interno della Questura di Milano un nuovo ‘round’ dell’incidente probatorio, disposto dalla gip del tribunale di Pavia, Daniela Garlaschelli, nell’ambito della nuova inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi che vede indagato Andrea Sempio.
La giudice lo scorso 23 luglio ha conferito l’incarico al dattiloscopista Domenico Marchigiani per l’esaltazione delle impronte sulla spazzatura trovata nella villetta della famiglia Poggi, già analizzata nei mesi scorsi dalla perita genetista Denise Albani. Sui reperti sono state trovate solo tracce biologiche di Chiara Poggi e di Alberto Stasi, l’allora fidanzato condannato in via definitiva per l’omicidio.
“Andremo alla ricerca delle impronte latenti ma io credo che, se mai troveremo delle impronte, saranno corrispondenti a quelle dei Dna già rinvenuti. Quindi non la vedo una giornata così importante”, ha ammesso entrando in Questura Giada Bocellari, la legale di Alberto Stasi. Concorda Luciano Garofano, l’ex generale dei Ris oggi consulente di Andrea Sempio. “Visti i risultati che abbiamo ottenuto attraverso l’analisi del dna sul contenuto della spazzatura, siamo fiduciosi che non ci sia nulla riconducibile ad Andrea Sempio”, ha detto. “Non so ovviamente che cosa uscirà, però sono abbastanza sicura, anzi totalmente sicura, che non potrà uscire niente a discapito del nostro assistito che, ripeto, è innocente”, ha ribadito l’avvocato Angela Taccia, difensore del 37enne amico del fratello della vittima, oggi indagato per l’omicidio.

(Adnkronos) - Infortunio per Bad Bunny. Il cantante portoricano, icona mondiale del reggaeton con oltre 78 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, ha avvertito un forte dolore al ginocchio sinistro mentre si esibiva sul palco davanti a più di 20.000 spettatori del Coliseo di San Juan a Porto Rico.
Il momento dell'incidente è stato ampiamente condiviso sui social media: il cantante, vestito con una camicia gialla a pois blu e un paio di pantaloncini corti, stava saltellando sulle note di uno dei suoi successi quando, dopo un movimento brusco, si è fermato bruscamente, portandosi le mani al ginocchio e voltandosi di spalle al pubblico, visibilmente provato.
Nonostante il dolore, Bad Bunny - il cui vero nome è Benito Antonio Martínez Ocasio - ha stretto i denti ed è riuscito a portare a termine l’intero concerto, ricevendo il plauso dei fan per la sua determinazione. Tuttavia, nessun comunicato ufficiale è stato rilasciato fino ad ora sulle condizioni del suo ginocchio o sulle eventuali ripercussioni sul resto della tournée.
Il concerto di lunedì 8 settembre rientrava nell'evento "No Me Quiero Ir de Aquí" ("Non voglio andarmene da qui"), una serie di 30 spettacoli consecutivi a Porto Rico, iniziata l'11 luglio e in programma fino al 14 settembre. Di queste, nove date sono riservate esclusivamente alla popolazione locale, un gesto molto apprezzato dai suoi concittadini.
Secondo il 'Wall Street Journal', la serie di concerti ha avuto un impatto economico superiore ai 200 milioni di dollari sull'economia locale, confermando lo status di Bad Bunny come uno degli artisti più influenti al mondo.
Nei due mesi della di eventi, numerose celebrità hanno fatto la loro comparsa al Coliseo di San Juan. Tra i presenti, anche le star del calcio Kylian Mbappé e Achraf Hakimi, oltre agli attori Penélope Cruz, Javier Bardem, Austin Butler e Jon Hamm.
In attesa di sapere se l'infortunio comprometterà il calendario futuro, i fan europei si preparano già per il suo arrivo nel Vecchio continente: Bad Bunny si esibirà il 1° luglio 2026 alla Défense Arena di Parigi e il 4 luglio allo Stadio Vélodrome di Marsiglia. La forte domanda ha spinto l'organizzazione ad aggiungere una seconda data parigina il 5 luglio, dopo che oltre 500.000 persone hanno tentato di acquistare i biglietti.
Per ora, i fan sperano in un pronto recupero della superstar del reggaeton, augurandosi che l'incidente di San Juan resti solo un piccolo contrattempo in una carriera costellata di successi.
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(Adnkronos) - Dopo Capri e Ponza, il viaggio di "D'Autore" approda in Liguria. Venerdì 12 e sabato 13 settembre la cornice di Villa Tigullio a Rapallo ospiterà la terza edizione di Liguria D'Autore, rassegna ideata e curata da Valentina Fontana e promossa da Vis Factor, società leader a livello nazionale nel posizionamento strategico fondata dalla stessa Fontana insieme a Tiberio Brunetti. Patrocinata dal ministero del Turismo, con il supporto della Regione Liguria e dal Comune di Rapallo, la manifestazione conferma la formula che unisce contenuti, connessioni, notizie e luoghi iconici, chiamando a raccolta leader politici, rappresentanti del mondo delle imprese, intellettuali e giornalisti per interpretare le "mutazioni" che attraversano il nostro Paese e il mondo. Non semplici cambiamenti politici o sociali, ma vere e proprie mutazioni culturali, che ridisegnano linguaggi, identità, appartenenze e nuove forme di potere
Liguria D'Autore affronterà il tema contaminando registri e linguaggi: una prima serata molto focalizzata sull'attualità - politica, economica e geopolitica - e una seconda che amplia lo sguardo, portando al centro anche le storie, i paradossi, le ironie e le contraddizioni del nostro tempo. Perché raccontare il presente significa dare voce non solo ai numeri dell'economia e ai palazzi della politica, ma anche a quelle dimensioni sociali e culturali che definiscono l'Italia di oggi. Venerdì 12 settembre i lavori si apriranno alle 18 con i saluti del sindaco di Rapallo Elisabetta Ricci. Subito dopo, il Vice Ministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini sarà intervistato da Davide Desario, direttore dell'Adnkronos, sul futuro del Made in Italy, tra dazi, innovazione e competitività. Temi che rimarranno al centro del confronto tra Luca Colombo, Country Director Italy di Meta, Massimo Gianolli, amministratore delegato di Generalfinance, e Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano e autore di "Disordine - Le nuove coordinate del mondo".
Poi spazio al confronto politico con Claudio Scajola, ex ministro e sindaco di Imperia, intervistato da Sabrina Scampini e Davide Desario, cui seguirà il confronto con Paola De Micheli, deputata del Pd e Maria Cavo, deputata di Noi Moderati. Sempre Sabrina Scampini intervisterà anche il Presidente della Regione Liguria Marco Bucci, a un anno di distanza dal suo insediamento in Regione. La prima giornata si concluderà con due momenti di alto profilo: la lectio di Massimo Deandreis, direttore generale di SRM Centro Studi collegato a Intesa Sanpaolo, sugli scenari geopolitici legati all'economia marittima del Mediterraneo, e l'intervista al professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell'IRCCS Policlinico San Martino di Genova e autore del libro "Essere Medico - Come l'empatia aiuta a guarire", sul rapporto tra scienza, opinione pubblica e comunicazione.
Sabato 13 settembre, sempre alle 18, la serata si aprirà con un confronto d'eccezione tra Paolo Mieli, fresco autore de "Il prezzo della pace", e Matteo Renzi, leader di Italia Viva e autore de "L'influencer", sul "prezzo" della politica. Seguirà l'intervista al Vice Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, condotta da Davide Desario e da Michele Brambilla, direttore de Il Secolo XIX, sul ruolo dell'Italia come hub infrastrutturale e logistico nel Mediterraneo. Un tema cruciale oggi che le reti e le infrastrutture non sono più semplici cornici tecniche, ma diventano nuovo spazio pubblico, sociale ed economico, capace di ridisegnare la comunicazione, sostenere l'economia globale e plasmare una società sempre più interconnessa.
A seguire spazio all'ironia pungente di Federico Palmaroli, autore di "Nun fate caso ar disordine" noto al grande pubblico come Osho, e al dialogo su "La Repubblica dell'ipocrisia" con Giuseppe Cruciani, con il nuovo libro "Ipocriti", e Italo Bocchino, direttore editoriale del Secolo d'Italia e autore di "Perché l'Italia è di destra", moderati da Sabrina Scampini e Lucia Scajola. Il gran finale sarà invece dedicato a un confronto sul rapporto tra informazione e costume con Simona Ventura, Giovanni Terzi e Gianluigi Nuzzi, che rifletteranno sul rapporto tra informazione, spettacolo e costume raccontando l'Italia attraverso la cronaca di tutti i colori, in una conversazione che intreccerà televisione, giornalismo e vita pubblica.
"Con Liguria D'Autore - spiega Valentina Fontana, Ad di Vis Factor - portiamo nella Riviera di Levante la nostra formula di dialogo e approfondimento, che unisce luoghi esclusivi e protagonisti delle grandi trasformazioni del nostro tempo. Dopo Capri e Ponza, la Liguria rappresenta un nuovo tassello di guesto percorso culturale che racconta l'Italia nelle sue sfide e nelle sue eccellenze".
Leggi tutto: Al via venerdì 'Liguria d'autore': tra gli ospiti Bucci, Renzi e Rixi
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