


(Adnkronos) - La morsa del caldo anomalo non abbandona l'Italia. "La massa d'aria, piuttosto rovente per queste settimane, che teoricamente dovrebbero condurci verso l'autunno, favorirà un deciso aumento dei valori termici con scarti rispetto alla media climatica di +6/7°C" dice all'Adnkronos Mattia Gussoni, meteorologo de 'iLMeteo.it'. "In Germania e Francia farà davvero molto caldo con valori fino a 30-31°C a Parigi e Berlino".
"Tutto questo avrà degli importanti conseguenze sul nostro Paese e si tradurrà in una fase climatica molto stabile e soleggiata per i prossimi giorni: oltre al tanto sole, a partire da giovedì - continua Gussoni -, ma soprattutto nel weekend, sono previsti picchi massimi di temperatura fino a 28-32°C sulle pianure del Nord, fino a 33-34°C al Centro, in Puglia e sulle due isole maggiori".
"Il caldo anomalo ci terrà compagnia anche per tutto il prossimo fine settimana. Poi ecco la data che potrebbe segnare una decisa svolta. Da lunedì 22 settembre, proprio, in concomitanza con l'equinozio d'Autunno, - prosegue Gussoni - una potente perturbazione in discesa dal Nord Europa raggiungerà l'Italia andando a interagire con le masse d'aria caldo umide presenti sul bacino del Mediterraneo. Visto il tipo di configurazione non possiamo escludere il rischio di eventi meteo estremi come naufragi e violenti temporali. Insomma dopo quest'ultima fiammata di caldo, fuori gli ombrelli, sta per arrivare la tempesta equinoziale che darà il via all'autunno".
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(Adnkronos) - "L'Italia sta affrontando una profonda e grave denatalità. Sapere che oggi nascono meno bambini, e quelli che vengono alla luce sono più a rischio di sviluppare malattie, apre un tema da affrontare, da fare conoscere e che politicamente deve essere preso in considerazione con delle leggi specifiche. L'ambiente che ci circonda, quello che respiriamo o che mangiamo, può influire sul nostro epigenoma che è una sorta di software del Dna che è in grado di regolare l'espressione dei geni. Proteggere i bambini nei primi 1.000 giorni di vita è fondamentale per far sì che ci siano generazione sane e senza debito di malattie". Così all'Adnkronos Salute Alessandro Miani, presidente della Sima (Società italiana di medicina ambientale) che ha promosso oggi al Senato la seconda conferenza internazionale di medicina ambientale - organizzata dalla Sima in collaborazione con l'università 'Gabriele d'Annunzio' di Chieti-Pescara - dedicata all'epigenetica, un insieme di meccanismi, come la metilazione del Dna o le modifiche degli istoni, che regolano l'espressione genica senza cambiare il codice ereditario.
Quali sono i rischi maggiori? "Abbiamo fortissimi incrementi del diabete di tipo 2, obesità infantile, disturbi del neurosviluppo - risponde Miani - Negli ultimi 15 anni, poi, il cancro è diventata la principale causa di morte in età pediatrica". Secondo la Sima ci sono poi diverse esposizioni che aggravano la salute dei bambini e "l'inquinamento atmosferico rimane il più rilevante. Secondo l'Agenzia europea per l'ambiente, nell'Unione europea ogni anno oltre 239.000 decessi sono stati attribuiti a livelli di Pm2.5 superiori ai limiti indicati dall'Oms. E' ormai provato che il particolato fine e i gas ossidanti modificano la metilazione del Dna in tessuti chiave come apparato respiratorio e cardiovascolare, oltre che nella placenta, influenzando lo sviluppo del feto. Un altro fronte riguarda gli interferenti endocrini e gli inquinanti persistenti, come bisfenolo A, ftalati e Pfas. L'esposizione a queste sostanze, documentata in diverse aree italiane, è stata collegata ad alterazioni epigenetiche con conseguenze sul neurosviluppo, sulla fertilità e sull'invecchiamento cellulare", ricorda la Sima.
Secondo la Sima c'è anche il tema legato all'alimentazione. "In Italia il consumo eccessivo di alimenti ultra-processati è correlato a obesità, sindrome metabolica, infiammazione sistemica e alterazioni epigenetiche. Nel nostro Paese - evidenziano gli esperti - si contano circa 5 milioni di adulti con diabete, situazione che appare ancora più delicata in età pediatrica: il 20,4% dei bambini risulta sovrappeso, il 9,4% obeso e il 2,4% gravemente obeso, con picchi nelle regioni meridionali, dove l'obesità infantile supera il 15%, contro il 5,9% del Nord e l'8% del Centro. In Campania, per i bimbi fino agli 8 anni, si toccano valori record con oltre il 40% in sovrappeso e quasi il 19% obeso".
Per i medici dell'ambiente, "dalla gravidanza ai 2 anni di vita del bambino si apre una 'finestra d'oro' in cui il patrimonio epigenetico è particolarmente plasmabile. Una dieta equilibrata in gravidanza, l'assenza di fumo e alcol, la riduzione delle esposizioni a sostanze tossiche, un sonno regolare e la promozione dell'allattamento sono interventi semplici e potenti, capaci di orientare lo sviluppo metabolico, immunitario e cognitivo in senso positivo. Ma la prevenzione comincia ancora prima, nel periodo pre-concepimento. La qualità della salute dei futuri genitori, dalle abitudini alimentari allo stress, fino alla riduzione di esposizioni tossiche, incide sulla qualità di ovociti e spermatozoi e, di conseguenza, sull'epigenoma del futuro bambino".
"Occorre che la comunità medica miri alla prevenzione primaria, cioè a non fare ammalare le persone, cambiando totalmente la propria visione in tema di prevenzione iniziando proprio dai bambini, integrando l'epigenetica nelle pratiche quotidiane, e che i decisori politici mettano la salute dei bambini al centro delle agende ambientali ed economiche. Non si tratta solo di garantire il diritto fondamentale a crescere sani: si tratta di difendere la continuità stessa della società. Ogni giorno che passa senza intervenire significa perpetuare un'eredità di fragilità biologica e malattie precoci. Ogni azione intrapresa oggi, invece, può liberare intere generazioni da un destino di sofferenza prevenibile", è il monito di Prisco Piscitelli, segretario generale European Medical Association (Ema).

(Adnkronos) - Era l'ultima incarnazione di un ideale hollywoodiano in via d'estinzione: bellezza e talento, carisma e integrità, successo commerciale, impegno civile e anima indipendente. Robert Redford, attore, regista e produttore, che ha attraversato oltre mezzo secolo di cinema americano portando in scena il lato più riflessivo dell'eroe, l'ambiguità morale dell'idealista, la fragilità dietro al sorriso, è morto all'alba di oggi, martedì 16 settembre, all'età di 89 anni tra le montagne che amava e che aveva scelto come rifugio finale. Si è spento nel sonno nella sua casa vicino a Provo, nello Utah, come ha annunciato Cindi Berger, amministratrice delegata dell'agenzia Rogers & Cowan Pmk.
Nel corso della sua lunga carriera, Redford ha vinto due premi Oscar: uno nel 1981 come miglior regista per 'Gente comune' e uno alla carriera nel 2002; inoltre fu candidato altre tre volte per "La stangata" (1973) come miglior attore e per 'Quiz Show' come miglior regista e miglior film (1995). Nel 2017 gli venne conferito il Leone d'oro alla carriera alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, che ricevette insieme a Jane Fonda. Nel 1980 aveva fondato il Sundance Institute, che organizza ogni anno il Sundance Film Festival, importante vetrina del cinema indipendente di tutto il mondo.
Nato a Santa Monica, in California, il 18 agosto 1937 da una famiglia modesta - il padre Charles era un contabile, la madre Marta Hart, di origini ispaniche - Robert Redford si scoprì insofferente agli schemi fin da giovane. Dopo una parentesi sportiva come giocatore di baseball, un'esperienza da operaio nei campi petroliferi, un viaggio in Europa da pittore bohémien, trovò nel teatro prima e nel cinema poi una disciplina nella quale convogliare la sua inquietudine.
Il suo esordio a Broadway e in televisione segnò l'inizio di un percorso che avrebbe sfidato gli stereotipi. Bello da togliere il fiato, venne spesso ingabbiato nel ruolo del 'biondo perfetto'. Ma il suo talento, mai gridato, sempre controllato, si fece presto notare per sottigliezza e profondità. Rifiutò parti facili, respinse il ruolo principale nella serie tv 'Il virginiano', e scelse copioni che mettevano in crisi l'immagine patinata che Hollywood voleva cucirgli addosso.
Robert Redford debuttò sul grande schermo nel 1962 con 'Caccia di guerra' di Denis Sanders, recitando accanto a John Saxon. Tre anni dopo tornò al cinema con 'Situazione disperata ma non seria' (1965) di Gottfried Reinhardt, al fianco di Alec Guinness. In breve tempo, la sua carriera prese slancio grazie a una serie di film di successo: tra questi, 'Lo strano mondo di Daisy Clover' (1965) di Robert Mulligan, in cui recitò accanto a Natalie Wood e che gli valse un Golden Globe come miglior attore esordiente; 'La caccia' (1966) di Arthur Penn, con un cast d'eccezione composto da Marlon Brando, James Fox e Jane Fonda; e 'Questa ragazza è di tutti' (1966), ancora insieme alla Wood, che segnò l'inizio della lunga collaborazione con il regista Sydney Pollack.
Nel 1967 fu protagonista della commedia 'A piedi nudi nel parco' di Gene Saks, al fianco di Jane Fonda, riprendendo un ruolo già interpretato con successo a Broadway. Il vero salto internazionale arrivò nel 1969 con 'Butch Cassidy' di George Roy Hill, dove formò con Paul Newman una delle coppie più iconiche del cinema. Il film, acclamato dalla critica e campione d'incassi, divenne un classico del genere western, simbolo della fine della sua epoca mitica. Fu anche l'inizio di una profonda amicizia tra Redford e Newman: insieme, il ribelle disinvolto e l'eroe tormentato divennero figure leggendarie nella storia del cinema.
Negli anni successivi al successo iniziale, Robert Redford proseguì la sua ascesa con 'Corvo rosso non avrai il mio scalpo!' (1972) di Sydney Pollack e 'Il candidato' (1972) di Michael Ritchie, entrambi accolti positivamente dalla critica. Ma fu nel 1973 che Redford firmò due tra i suoi ruoli più memorabili: 'Come eravamo', nuovamente diretto da Pollack e condiviso con Barbra Streisand, e 'La stangata' - ironica e malinconica commedia di truffatori - in cui tornò a lavorare con Paul Newman sotto la regia di George Roy Hill. Quest'ultimo fu un trionfo globale, vincitore di sette premi Oscar, tra cui miglior film e miglior regia, e valse a Redford la sua unica candidatura all'Oscar come miglior attore protagonista.
Nel 1974 fu protagonista de 'Il grande Gatsby', tratto dal celebre romanzo di Francis Scott Fitzgerald, e nei due anni successivi consolidò ulteriormente il suo status di eroe moderno, non invincibile, ma lucido; non assertivo, ma complesso. Fu un agente braccato dalla Cia in 'I tre giorni del Condor' (1975) di Pollack e in 'Tutti gli uomini del presidente' (1976) di Alan J. Pakula, interpretò, accanto a Dustin Hoffman, uno dei due giornalisti del 'Washington Post', Bob Woodward, che portarono alla luce lo scandalo Watergate. Il film ottenne otto nomination agli Oscar, tra cui miglior film e miglior regia.
Sul finire del decennio, Redford partecipò al kolossal bellico 'Quell'ultimo ponte' (1977) di Richard Attenborough, e nel 1979 tornò a collaborare con Pollack per la quinta volta ne 'Il cavaliere elettrico', che però si rivelò un insuccesso sia di critica che di pubblico. Anche nei suoi ruoli più romantici - ad esempio in 'La mia Africa' (1985) di Pollack con Meryl Streep - traspariva sempre una tensione morale.
Nel 1980 Redford fece il suo debutto alla regia con 'Gente comune', un'opera intensa e misurata sulla disgregazione di una famiglia borghese. Il film fu un trionfo: ottenne quattro Oscar, tra cui miglior regia per lui. Fu l'inizio di un percorso registico rigoroso, sempre lontano dai compromessi commerciali. Seguì 'Milagro' (1988), fiaba ecologista legata al suo amore per la natura, che però non ebbe grande impatto.
Nel 1992 tornò dietro la macchina da presa con 'In mezzo scorre il fiume', delicata riflessione sul rapporto padre-figlio, mentre nel 1994 firmò 'Quiz Show', acclamato dalla critica e candidato a quattro Oscar, tra cui miglior regia.
Nel frattempo, Redford continuava a recitare: fu un miliardario enigmatico in 'Proposta indecente' (1993), e nel 1998 tornò a dirigere e interpretare 'L'uomo che sussurrava ai cavalli', seguito da 'La leggenda di Bagger Vance' (2000), 'Leoni per agnelli' (2007), 'The Conspirator' (2010) e 'La regola del silenzio - The Company You Keep' (2012), il suo ultimo film da regista. Nel 2014 sorprese il pubblico entrando nel Marvel Cinematic Universe nel ruolo del villain Alexander Pierce in 'Captain America: The Winter Soldier', ripreso poi con un cameo 'Avengers: Endgame' (2019).
Nel novembre 2016 annunciò il suo ritiro dalla recitazione, dopo aver completato 'Le nostre anime di notte' di Ritesh Batra con Jane Fonda - a 38 anni dalla loro ultima collaborazione - e 'The Old Man & the Gun' (2018) di David Lowery, considerato il suo addio ideale al cinema. Il primo dei due film fu presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2017 con la presenza di Redford e Fonda per ritirare il Leone d'oro alla carriera. Gli ultimi titoli sono riflessioni sobrie sulla memoria, la vecchiaia, la malinconia. Redford non ha mai nascosto le sue fragilità: ha portato sullo schermo l'uomo, non il mito.
Come regista, Redford ha raccontato un'America intima e lacerata. Il suo stile, sobrio e letterario, rifuggiva i virtuosismi per concentrarsi sui dettagli, sulle pause, sugli sguardi. Ha lanciato Brad Pitt, ha riscoperto temi civili spesso ignorati, e ha affrontato le contraddizioni americane con uno sguardo profondo, mai urlato. Come fondatore del Sundance Institute, nel 1984 trasformò un piccolo festival nello Utah nel Sundance Film Festival, che divenne rapidamente la più importante piattaforma del cinema indipendente mondiale. Grazie a lui sono emersi autori come Quentin Tarantino, Steven Soderbergh, Darren Aronofsky, Richard Linklater. Sundance divenne l'alternativa credibile a Hollywood, una casa per voci scomode e storie autentiche. 'Il nostro compito non è solo intrattenere - disse Redford - ma anche provocare, interrogare, ispirare'. Pochi artisti hanno preso sul serio questa missione quanto lui.
Oggi, il suo nome è inciso nella storia del cinema non solo per i film che ha interpretato o diretto, ma per l'immaginario che ha costruito e difeso: quello di un'America consapevole, etica, capace di bellezza e redenzione. Un'America che lui stesso ha spesso giudicato con severità, ma alla quale ha continuato a credere, anche quando sembrava tradirlo.
La vita privata di Redford è sempre stata ammantata da una certa riservatezza. Nel 1958 Robert Redford sposò Lola Van Wagenen, impegnata nella produzione cinematografica. L'anno seguente nacque il loro primogenito, Scott, la cui vita fu tragicamente spezzata dopo appena due mesi a causa di una rara sindrome infantile. Nonostante il dolore, la coppia ebbe altri due figli: Shauna e James, quest'ultimo scomparso nel 2020 dopo una lunga battaglia contro un tumore. La terza figlia, Amy, venne alla luce nel 1970. Dopo quasi trent'anni di matrimonio, Redford e Van Wagenen divorziarono nel 1985. Nel 2009 l'attore ritrovò l'amore e si unì in matrimonio con l’artista tedesca Sibylle Szaggars.
Politicamente vicino al Partito Democratico, Redford fu a lungo un sostenitore delle battaglie progressiste a livello nazionale. Tuttavia, nel corso di un’intervista concessa alla Cnn nel 2007, dichiarò di aver perso interesse per la politica federale, preferendo concentrare il proprio impegno sulle questioni locali, più vicine alla vita concreta delle persone. (di Paolo Martini)
Leggi tutto: Addio a Robert Redford: vita e carriera tra film iconici e premi Oscar



(Adnkronos) - Grave incidente stradale in Tanzania, dove sono morte alcune suore, tra cui un'italiana. Lo fa sapere la Farnesina in una nota, secondo cui l'ambasciata d’Italia a Dar es Salaam, in raccordo con il ministero, sta seguendo il caso di alcune suore della Congregazione delle Suore carmelitane missionarie di Santa Teresa del Bambin Gesù, coinvolte nella giornata di ieri in un grave incidente nella regione di Mwanza, nel nord-ovest della Tanzania.
Nell’incidente hanno perso la vita l’italiana Suor Nerina De Simone, consigliera e segretaria Generale, altre religiose di nazionalità tanzaniana (inclusa la superiora generale della Congregazione, Lilian Kapongo, da diversi anni residente a Santa Marinella) e l’autista del veicolo.
L'ambasciata è in contatto con l’ordine di appartenenza delle religiose e con le autorità locali per le formalità del caso.
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(Adnkronos) - La Spagna rialza la stima sul Pil di quest'anno in una zona euro alle prese con l'incertezza dei conflitti e dei dazi americani. Il governo spagnolo ha rivisto al rialzo la crescita economica 2025 dal 2,6% al 2,7%, sulla scia del +0,7% segnato nel terzo trimestre, con un miglioramento che seppur lieve va in controtendenza le previsioni degli altri partner Ue, con livelli anche oltre 4 volte superiori se consideriamo che al momento l' Italia stima +0,6% per quest'anno (secondo le ultime stime del governo da aggiornare con il Dpfp di inizio ottobre); la Germania in stagnazione o ferma a pochi decimali (secondo la Bundesbank); la Francia a +0,8% (secondo l'Insee migliorato rispetto allo 0,6% precedente).
Nella conferenza stampa successiva al Consiglio dei ministri, il ministro dell'Economia Carlos Cuerpo, ha sottolineato che, se la crescita dello 0,7% trimestrale fosse annualizzata, l'incremento del Pil su base annua raggiungerebbe il 2,8%. "Questo ci pone in una posizione ideale per aggiornare la nostra previsione attuale per il 2025, che è del 2,6%, portandola al 2,7%", ha affermato il ministro, osservando che nonostante "il complesso contesto internazionale", l'economia spagnola continua a mostrare "chiari segni di forza" sia a medio che a breve termine.
Il ministro ha indicato che, con questo aggiornamento al 2,7% per il 2025 e con tassi di crescita costanti superiori al 2% negli anni successivi, l'economia spagnola crescerà "molto al di sopra" dei suoi principali partner. "Quest'anno - ha aggiunto - si prevede che continuerà a crescere due o tre volte al di sopra dei nostri principali partner e la Spagna, secondo i dati del 2024, è stata l'economia avanzata che è cresciuta di più al mondo e, secondo le previsioni per quest'anno 2025, si prevede che continuerà ad essere così. La Spagna sarà in testa alla crescita anche tra le grandi economie mondiali".
Leggi tutto: Spagna, vola il Pil: +2,7% nel 2025, oltre 3-4 volte più alto dei partner Ue

(Adnkronos) - “Quando avevo già venduto 40 milioni di copie, sono rimasta senza niente. È stato tosto”. A parlare è Laura Pausini che, sul palco de ‘Il Tempo delle Donne 2025’, rassegna del 'Corriere della Sera', ha scelto di raccontarsi a cuore aperto tra emozioni e verità mai dette prima. L’artista non ha fatto nomi ma ha promesso che un giorno lo farà: "Un giorno quando sarò saggia come Ornella Vanoni farò i nomi".
Una carriera straordinaria cominciata nel 1993 con la vittoria a Sanremo Giovani con il brano 'La solitudine' che l'ha consacrata a livello internazionale. Da lì, 40 milioni di copie vendute, tournée mondiali, collaborazioni con star come Michael Jackson.
Un racconto intimo che ha toccato tanti aspetti della sua vita, come la maternità e le insicurezze: “Mi fasciavo il seno per sembrare più magra. Avevo paura di non piacere agli uomini che piacevano a me”, ammette Laura Pausini. Ma oggi l'artista è cambiata. "Ho dovuto aspettare di avere 40 anni per scoprire di sentirmi più carina di come mi sentissi da adolescente", ha aggiunto.
Prima della musica, nella vita di Laura c’è Paola, sua figlia, il suo orgoglio più grande. “È l’incontro della mia vita. Mi ha cambiata, rilanciata, dato energia”.
Leggi tutto: Laura Pausini confessa: "Dopo aver venduto milioni di dischi sono rimasta senza niente"

(Adnkronos) - È morto uno degli ultimi grandi di Hollywood. Robert Redford, icona del cinema, due volte premio Oscar, è morto nel sonno a 89 anni di età. In tanti ricordano sui social la sua carriera di attore e regista, il suo attivismo e l'impegno per il cinema indipendente. A cominciare dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, passando per i colleghi del mondo dello spettacolo e della cultura.
Tra chi lo ricorda c'è anche Meryl Streep, con cui recitò in 'La mia Africa' e in 'Leoni per agnelli': "Uno dei leoni se n'è andato. Riposa in pace, mio caro amico".
Leggi tutto: Da Trump a Meryl Streep a Stephen King, il mondo piange Robert Redford

(Adnkronos) - È morto uno degli ultimi grandi di Hollywood. Robert Redford, icona del cinema, due volte premio Oscar, è morto nel sonno a 89 anni di età. In tanti ricordano sui social la sua carriera di attore e regista, il suo attivismo e l'impegno per il cinema indipendente. A cominciare dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, passando per i colleghi del mondo dello spettacolo e della cultura.
Tra chi lo ricorda c'è anche Meryl Streep, con cui recitò in 'La mia Africa' e in 'Leoni per agnelli': "Uno dei leoni se n'è andato. Riposa in pace, mio caro amico".
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(Adnkronos) - Giornata senza guizzi per l'Italia ai Mondiali di atletica oggi, martedì 16 settembre. Nella quarta giornata della rassegna iridata a Tokyo, in chiave azzurra c’è da segnalare l’ottavo posto nell’alto di Matteo Sioli. Il diciannovenne azzurro, oro europeo under 23, è riuscito a saltare 2,24 alla seconda prova dopo il 2,20 di apertura e poi ha sbagliato tre volte a 2,28 nella sua prima partecipazione alla rassegna iridata. In questa gara, l'oro è andato al neozelandese Kerr, l'argento al coreano Woo e il bronzo al ceco Stefela.
Lorenzo Simonelli è uscito invece di scena in semifinale nei 110 ostacoli. L'azzurro è arrivato a soli tre millesimi dall’ultimo tempo utile per l’ingresso in finale, chiudendo quarto con il tempo di 13"22 (-0.5) in una semifinale molto combattuta. In questa specialità, oro all'americano Tinch in 12''99. Argento per il giamaicano Bennet con 13''08 e bronzo per l'altro giamaicano Mason in 13''12.
Niente finale nemmeno per il neoprimatista italiano dei 400 metri Edoardo Scotti, eliminato con il quinto tempo (44''77) della sua semifinale.

(Adnkronos) - Un re che riceve un altro re. Non c'è dubbio che il tappeto rosso che Carlo III, il principe William e oltre 1.500 soldati stenderanno domani per accogliere al castello di Windsor Donald Trump, in arrivo stasera nel Regno Unito, non è la fastosa formalità che si riserva a qualsiasi capo di governo. L'inedito privilegio della seconda visita di Stato, accordata al presidente degli Stati Uniti, ha contenuti ben più solidi dei semplici rituali: serve infatti a consolidare un rapporto diplomatico con il leader statunitense più anglofilo degli ultimi decenni in un momento di crisi economica e militare per il Regno Unito.
Il programma
Da domani e per due giorni, i giardini intorno al castello di Charles si trasformeranno, agli occhi del tycoon, in una sorta di sontuoso 'parco Disney' a tema, dove Trump e la first lady viaggeranno in carrozza, trainata da cavalli al suono delle bande militari, assisteranno a spari di cannoni, oltre a un sorvolo e saranno ospiti d'onore di un superbo banchetto. Trump sarà il primo presidente degli Stati Uniti ad aver ottenuto due visite di Stato di questo tipo, organizzate in suo onore, dopo quella precedente a Buckingham Palace nel 2019, durante il suo primo mandato e il regno di Elisabetta II. Trump ha parlato con entusiasmo del suo imminente viaggio domenica sera, sottolineando che stava scrivendo la storia della famiglia reale. "Non l'hanno mai fatto prima, due volte. Ne sono onorato", ha detto. "Sarà molto emozionante".
Il significato della visita
Per il governo britannico, che decide chi può ottenere tali visite di Stato, la posta in gioco è molto alta. Finora, Londra ha sfruttato la predilezione di Trump per la Gran Bretagna per cercare di gestire la sua guerra commerciale globale, ottenendo un accordo anticipato su dazi di gran lunga inferiori alle tariffe imposte alla maggior parte degli altri Paesi. E il primo ministro Keir Starmer spera che una rinnovata dose di pompa magna possa ammorbidire Trump in vista di ulteriori colloqui sui dazi sull'acciaio e per rafforzare il sostegno degli Stati Uniti alla sicurezza europea.
I funzionari statunitensi hanno affermato che la visita di Stato non solo metterà in luce la "relazione speciale" tra i due Paesi, ma celebrerà anche una questione più delicata per la famiglia reale ovvero il prossimo 250mo anniversario della fondazione dell'America, quando il Paese ottenne l'indipendenza dalla monarchia britannica. Nel corso dell'ultimo secolo - scrive il Wall Street Journal - la 'relazione speciale' tra Regno Unito e Stati Uniti è diventata sempre più sbilanciata, al punto che la prospettiva di un pernottamento con un vero re è vitale per mantenere alto il livello di fiducia del leader del mondo libero.
Trump ha spesso parlato della sua stima per la defunta regina Elisabetta II, che la madre scozzese ammirava molto. Nutre anche una certa simpatia per Carlo, che nominò membro onorario del suo club di Mar-a-Lago negli anni '90. Tuttavia, un buon rapporto non era per niente scontato, dato che molte voci del movimento Maga di Trump, tra cui Elon Musk, sono state fortemente critiche nei confronti del Regno Unito su questioni come l'immigrazione e la libertà di parola, e dato che Starmer guida un governo laburista di centro-sinistra. Quando il premier ha incontrato Trump a febbraio, una delle sue prime azioni è stata quella di consegnare un biglietto firmato da Charles che lo invitava alla visita di Stato, alla quale Trump ha risposto con un "Oh wow".
Leggi tutto: Trump arriva nel Regno Unito e re Carlo srotola il tappeto rosso

(Adnkronos) - Nuovo braccialetto elettronico per Alessandro Basciano, il deejay accusato di stalking nei confronti dell'ex compagna Sophie Codegoni, conosciuta al Grande Fratello Vip. Dopo il primo dispositivo messo lo scorso 14 agosto e dopo l'incidente alla caviglia per il quale lo aveva tolto, l'influencer da oltre un milione di follower ha seguito le indicazioni della Procura di Milano ed è andato in commissariato per farsi rimettere il dispositivo di sorveglianza.
Lo scorso aprile la Cassazione ha stabilito per Basciano il divieto di avvicinarsi (a meno di 500 metri) e di comunicare con l'ex compagna Codegoni. La decisione confermava l'indicazione del Tribunale del Riesame di Milano a cui si era inizialmente rivolta la Procura - l'aggiunta Letizia Mannella e il pubblico ministero Antonio Pansa - dopo che la giudice per le indagini preliminari Anna Magelli aveva scarcerato il deejay arrestato il 21 novembre 2024. Per Basciano questa settimana potrebbe arrivare la notifica della chiusura indagine.
Leggi tutto: Milano, Alessandro Basciano rimette il braccialetto elettronico

(Adnkronos) - “La transizione è inevitabile e sta avvenendo per il beneficio di tutti. Arrivano veicoli nuovi, ricchi di tecnologia, che ricordano l’heritage delle vecchie Renault 5 con cui siamo cresciuti, ma in chiave elettrica. Noi di a.Quantum, società del gruppo Acea che sviluppa le tecnologie e le porta al mercato, abbiamo colto l’opportunità per sviluppare infrastrutture integrate di mobilità a Roma, installando colonnine di ricarica e fornendo un sistema digitale completo per gestire prenotazioni, pagamenti e ricariche". Così Enrico Resmini, amministratore delegato a.Quantum durante l'inaugurazione, presso il Campus Luiss, della nuova flotta destinata al Car Sharing elettrico, che rientra nel servizio di mobilità sostenibile targato Luiss Green Mobility.
"Le università, frequentate da giovani naturalmente inclini ad adottare le tecnologie, sono contesti ideali per testare e migliorare questi servizi, grazie al feedback degli studenti, e contiamo di estendere il modello anche ad altri campus e strutture italiane”, aggiunge.
Leggi tutto: Mobilità, Resmini (a.Quantum): "Tecnologia e infrastrutture guidano elettrico"

(Adnkronos) - “Questo è un importante accordo che innova rispetto al precedente già in essere con la Luiss, puntando sull’impiego di veicoli di nuova generazione integrati con l’app dell’università per la localizzazione e la prenotazione. Il progetto prevede la disponibilità di auto per docenti e studenti, prenotabili direttamente dall’applicazione, utilizzabili sia per gli spostamenti in città che per altre esigenze”. Così Fabrizio Palermo, amministratore delegato Acea, in occasione del lancio del nuovo servizio di mobilità sostenibile 'Luiss Green Mobility' che si rinnova grazie alla collaborazione strategica con Acea e Renault Italia, presso il Campus Luiss di viale Romania.
“Renault - ha sottolineato Palermo - ha siglato un accordo con Google per inserire la piattaforma direttamente a bordo dei veicoli, aprendo a una nuova frontiera della mobilità”. Palermo ha aggiunto che Acea e a.Quantum sono impegnate non solo nello sviluppo di iniziative come questa, ma soprattutto nella realizzazione di infrastrutture elettriche a supporto della mobilità e delle nuove esigenze degli utenti. “Crediamo molto in questo progetto e puntiamo a replicarlo in altre occasioni”, aggiunge.
Leggi tutto: Mobilità, Palermo (Acea): "Nuova frontiera con Luiss e Renault"

(Adnkronos) - Draghi scuote l'Europa, Draghi sveglia l'Europa, Draghi avverte l'Europa. I titoli sono tutti corretti e tutti perfettamente calzanti rispetto alle parole dell'ex presidente della Bce, a un anno dalla presentazione del suo rapporto sulla competitività. Come ormai da tradizione, le sue parole fanno discutere e ottengono l'attenzione che meritano. Dice cose che altri non si spingono a dire: "Il nostro modello di crescita sta svanendo" o, ancora più definitivo, "l'inazione minaccia non solo la nostra competitività ma la nostra stessa sovranità".
La sua analisi è particolarmente realista, fino a essere impietosa verso le stesse istituzioni che gli chiedono di indicare una strada da percorrere che poi, puntualmente, non riescono a intraprendere. Non sono più neanche moniti, richiami, avvertimenti, altri termini che ricorrono puntualmente nelle cronache giornalistiche, Draghi ha la forza e il carisma per dire quello che effettivamente pensa e in cui crede.
C'è però una riflessione che accompagna inevitabilmente i suoi interventi, compreso quello di oggi. Draghi non ha il ruolo per incidere sulle decisioni che la sua analisi imporrebbe. Cosa accadrebbe se fosse al posto della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen? O anche solo se avesse un incarico operativo che gli consentisse di rappresentare l'Europa nelle partite che contano?
Immaginate per un attimo l'ex presidente della Bce a confronto con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump su una partita cruciale come quella dei dazi. Oggi può dire che l'intesa raggiunta è "in gran parte alle condizioni degli Usa". Difficile dargli torno ma manca la controprova. Sarebbe riuscito, in un altro ruolo, a negoziare un accordo diverso? Chi lo vorrebbe operativo, risponde sì senza esitazioni. Chi ne teme l'autonomia, o ne contesta l'autorevolezza, è pronto a scommettere che non sarebbe cambiato nulla.
Quello che è difficilmente confutabile è che, a un anno di distanza, poco o nulla del suo piano è stato attuato. Tanto che oggi ripete: "Non c’è un chiaro percorso per finanziare gli investimenti di cui abbiamo bisogno". Ovvero, manca la premessa, che è anche la condizione necessaria per avere risultati: trovare le risorse che servono a cambiare le cose. Quando Draghi parla dei cittadini europei inquadra l'altro tema chiave, la disaffezione all'Europa: "Sono delusi dalla lentezza con cui si muove l’Ue, ci vedono incapaci di tenere il passo della velocità che il cambiamento assume altrove e temono che i governi non abbiano compreso la gravità del momento". Una posizione che lo stesso ex presidente della Bce ribadisce con l'ennesimo rilancio: "Bisogna affrontare tempi straordinari con azioni straordinarie". (Di Fabio Insenga)

(Adnkronos) - Al via la nuova iniziativa di mobilità elettrica condivisa targata Luiss Green Mobility: il primo progetto pilota europeo in ambito universitario di fornitura di servizi di E-mobility e servizi smart correlati, a dieci anni dal suo avvio, si rinnova, grazie alla collaborazione strategica con Acea e Renault Italia. Oggi, infatti, è stata inaugurata la nuova flotta composta da 12 Renault 5 destinata al Car Sharing elettrico, a disposizione di studenti, docenti e staff per agevolare la mobilità tra i Campus e per il tempo libero.
Renault 5 è stata scelta per questo servizio di E-mobility per il suo design moderno, le personalizzazioni, la connettività e la sicurezza. Ai giovani di oggi, nativi digitali, la piccola elettrica di Casa Renault mette, infatti, a disposizione, tramite Google Play, numerose app che consentono di ascoltare musica, tenersi aggiornati su sport e attualità, divertirsi o guardare film durante la sosta o la ricarica. Su strada, la piccola compatta elettrica si distingue per un’esperienza di guida innovativa, un’autonomia fino a 410 km secondo il ciclo Wltp e un livello di sicurezza ai vertici della categoria, garantito da 26 dispositivi di assistenza alla guida. La gestione dei servizi digitali e la ricarica saranno disponibili 24 ore su 24, direttamente tramite l’App Luiss, grazie all’integrazione con la piattaforma Ict basata sulla tecnologia Bomts (Banking Operations Maintenance Telematics and Security) sviluppata da a.Quantum - Gruppo Acea.
Per il 'taglio del nastro', nel Campus Luiss di viale Romania, erano presenti i vertici dell’Università e delle aziende partner del progetto. "Le università hanno un ruolo centrale nella transizione verso una società più sostenibile - ha dichiarato Rita Carisano, direttore generale della Luiss - La nostra missione non è solo formare giovani pronti ad affrontare il mondo del lavoro, ma anche prepararli a diventare cittadini consapevoli delle sfide che li attendono. In questa visione si inseriscono iniziative come il progetto Green Mobility, che rendono i nostri campus un modello di sostenibilità per studentesse e studenti, ispirandoli a ridurre l’impatto ambientale in ogni aspetto della propria vita. Un forte impegno riconosciuto anche a livello internazionale, come dimostra la classifica Ui GreenMetric, che ogni anno premia gli atenei più sostenibili al mondo. Dal suo ingresso nel 2018 ad oggi, la Luiss ha scalato più di 200 posizioni, raggiungendo il 2° posto in Italia e il 13° globale a conferma della costante attenzione alle buone pratiche ambientali e, in particolare, alla mobilità green”.
"Siamo entusiasti che Renault 5 E-tech Electric diventi il cuore pulsante di questo progetto di mobilità sostenibile promosso dalla Luiss. R5 è molto più di un’auto: è un’icona che si reinventa, capace di unire emozione, tecnologia e responsabilità ambientale. Con il suo design immediatamente riconoscibile, l’anima pop e lo spirito innovativo, parla la stessa lingua delle nuove generazioni, attente all’ambiente ma desiderose di libertà e connessione. Crediamo che R5 E-tech Electric sappia offrire un’esperienza unica e stimolante, rispondendo con concretezza e passione alle grandi sfide della mobilità di oggi e di domani", ha affermato Sébastien Guigues, Ceo Renault Italia.
“Nell’ultimo biennio - ha sottolineato Fabrizio Palermo, amministratore delegato Acea - con l’attuazione del Piano Industriale, Acea ha consolidato il suo ruolo di operatore infrastrutturale, di leader del settore idrico e di main player dei settori energetico e ambientale. La grande expertise del nostro Gruppo ci qualifica in modo trasversale come punto di riferimento a livello nazionale nella progettazione, realizzazione e gestione di sistemi infrastrutturali. Tutto ciò è possibile grazie a una rinnovata attenzione strategica all’innovazione tecnologica che caratterizza e contraddistingue anche il progetto Luiss Green Mobility”.
“Aver supportato Luiss nella progettazione e nel lancio di un progetto così importante ha consentito ad a.Quantum di rendere tangibile una mission sfidante. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di progettare e realizzare sistemi infrastrutturali sicuri e resilienti - ha aggiunto Enrico Resmini, amministratore delegato di a.Quantum - a.Quantum nasce con l’intento di valorizzare le competenze del Gruppo Acea e di metterle a disposizione dell’industria e del Paese, attraverso un approccio integrato che pone al centro le esigenze dei clienti per sviluppare soluzioni customizzate”.
Accanto al Car Sharing elettrico, l’Università offre già un servizio di shuttle con navette elettriche e a gas, che collega gratuitamente le sedi di via Parenzo e viale Romania, e infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici all’interno dei Campus con il 100% dell’energia elettrica utilizzata proveniente da fonti rinnovabili. Non solo. Quest’anno, il progetto Green Mobility si arricchisce di due ulteriori iniziative grazie alla partnership con Acea: uno studio per l’ottimizzazione dei consumi energetici e l’avvio della flessibilità energetica nelle sedi dell’Ateneo, che rafforza il suo posizionamento come laboratorio di innovazione sostenibile.
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