
L'ultimo episodio della fiction 'Màkari 4', in onda ieri su Rai1, vince la sfida del prime time con 2.965.000 spettatori, raggiungendo il 18,8% di share. Sul secondo gradino del podio Canale 5 con 'La Notte nel cuore' che ha incollato allo schermo 2.441.000 spettatori, pari al 15,1% di share mentre il Nove con 'Che Tempo Che Fa' ha registrato 1.823.000 spettatori (10,1% share).
Fuori dal podio troviamo Rai3 che con 'Report' ha radunato 1.460.000 spettatori (8% share) mentre Italia1 con 'Le Iene presentano: Inside' ha raccolto 948.000 spettatori (7,6% share). A seguire: Tv8 con 'Gran Premio di Formula 1' (805.000 spettatori (4,5% share); Rete4 con 'Fuori dal Coro' (602.000 spettatori, 4,9% share); Rai2 con 'Swat' (524.000 spettatori, 2,7% share) e La7 con 'Adaline – L'eterna giovinezza' (354.000 spettatori (1,9% share).
In access prime time continua la corsa di Canale 5 che con 'La Ruota della Fortuna' ha interessato 5.147.000 spettatori (25,1% share) mentre Rai1 con 'Affari tuoi' ha raggiunto 4.899.000 spettatori (23,9%). Nel pomeriggio, talent show di Canale 5 'Amici' di Maria De Filippi ha catturato 3.037.000 spettatori pari al 24,5% di share. A seguire, 'Verissimo' ha intrattenuto 2.255.000 spettatori (21,2% share) nella prima parte e 2.346.000 (18,7% share) nella seconda. Su Rai1, 'Domenica In' ha registrato 2.259.000 spettatori (18,1%) nella sua prima parte, per poi assestarsi al 16.8% e al 16.7% nei segmenti successivi.

Il tumore più frequente in Italia è quello della mammella che fa registrare ogni anno 53mila nuove diagnosi. Per la prevenzione della neoplasia già esiste il programma di screening attraverso la mammografia biennale. Si stima che in Italia in cinque anni sono state salvate 13.660 vite grazie alla diagnosi precoce garantita dagli screening.
“Merito di questo successo è da ricercare però anche nell’innovazione terapeutica in cui l’oncologia di precisione gioca un ruolo decisivo. Uno dei passi avanti importanti degli ultimi 20 anni è rappresentato dai test genomici che consentono una reale personalizzazione delle cure ed evitano la somministrazione di terapie inutili. Sono esami fondamentali, infatti, sono stati inseriti nell’aggiornamento dei Lea. Vengono utilizzati nel carcinoma mammario ormonoresponsivo per stabilire, dopo l’intervento chirurgico, la necessità o meno di ricorrere solo all’ormonoterapia ed evitare così l’aggiunta di altre cure più invasive per prevenire la recidiva di malattia. Uno dei test disponibili in Italia ha dimostrato di ridurre del 48% il ricorso alla chemioterapia”. Così Alessandra Fabi, Consigliere nazionale Aiom nel corso della conferenza stampa finale del 27esimo congresso nazionale dell’Associazione nazionale oncologia medica che si chiude oggi a Roma.
“A livello nazionale è stato creato nel 2020 un fondo di 20 milioni di euro per l’acquisto dei test genomici per 10mila pazienti l’anno – sottolinea Fabi - Ora queste risorse sono quasi terminate e secondo più recenti studi scientifici le donne che in Italia necessitano dell’esame ammontano a 13mila l’anno. Il fondo va perciò incrementato di ulteriori 5 milioni per assicurare esami che devono rientrare stabilmente nella pratica clinica”. I test genomici sono “in grado di migliorare la qualità di vita delle pazienti soprattutto perché limitano l’uso di farmaci con effetti collaterali importanti, anche a lungo termine. Hanno dimostrato un’evidente capacità di orientare in positivo le scelte terapeutiche degli oncologi e di personalizzare i trattamenti anti-tumorali. Al tempo stesso favoriscono la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale”, conclude.

L’olio minerale usato da rifiuto pericoloso a risorsa preziosa. L’esempio virtuoso di economia circolare arriva da Bottari Srl, azienda veronese del gruppo Itelyum che si occupa della raccolta, trattamento e rigenerazione degli oli esausti e delle emulsioni industriali, da oltre quarant’anni raccoglitrice del Conou (Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati); scelta come protagonista della 34° tappa in Veneto della campagna nazionale di Legambiente 'I cantieri della transizione ecologica' che racconta progetti, innovazioni e iniziative che promuovono la sostenibilità ambientale in Italia.
Nel 2024, Bottari Srl ha raccolto circa 7mila tonnellate di oli usati, collocandosi tra le prima aziende della filiera di raccolta consortile del Conou. A questa attività si affianca il trattamento di emulsioni oleose, sia raccolte direttamente sia conferite da altri operatori: da 34mila tonnellate di emulsioni, ha recuperato 9mila tonnellate di olio rigenerabile, evitando l’avvio a combustione e reimmettendo la materia nel ciclo produttivo. In totale, Bottari Srl contribuisce ogni anno con circa 12mila tonnellate di olio rigenerabile alla filiera nazionale Conou, rafforzando un record nazionale: infatti, secondo l’ultimo Rapporto di Sostenibilità del Conou, nel 2024 in Italia sono state raccolte 188mila tonnellate di olio minerale usato, pari al 100% del potenzialmente raccoglibile, con oltre il 98% avviato a rigenerazione.
Tra le caratteristiche distintive dell’impianto Bottari S.r.l c’è l’utilizzo di una tecnologia avanzata e a basso impatto ambientale: dopo la decantazione, la miscela viene inviata a uno scambiatore di calore (evitando di riscaldare l’intero serbatoio) e poi trattata nel Tricanter, dove olio, acqua e fanghi vengono separati per via centrifuga. In aggiunta il trasporto sostenibile: nel 2024 l'azienda ha convertito la propria flotta di 14 mezzi Euro 6 all’uso dell’Hvo (Hydrotreated Vegetable Oil), un biocarburante avanzato che ha permesso l’abbattimento delle emissioni in atmosfera.
Inoltre, situata su una superficie di appena 3.300 m2, l’azienda gestisce un traffico intenso di rifiuti grazie all’utilizzo di serbatoi ad alta rotazione (6 da 220 m3, 1 da 2.500 m3, 4 da 10 m3), movimentando ogni anno decine di migliaia di tonnellate, con tempi di conferimento e scarico rapidi. Dispone di un laboratorio interno ad alta tecnologia - dotato di Xrf, gascromatografi e fotometro - che controlla i carichi in entrata e in uscita, garantendo conformità, tracciabilità e qualità. Guardando avanti, Bottari Srl è pronta a investire anche nel recupero delle acque reflue.
Questa mattina l’azienda veronese ha ospitato una visita all’impianto a cui è seguita una conferenza stampa. “L’Italia fa scuola all'Europa nella gestione circolare degli oli minerali usati, derivanti dal ciclo di vita dei lubrificanti, grazie ad esperienze virtuose come questa - dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - La raccolta non è solo il primo anello della catena circolare ma è la condizione essenziale affinché esista circolarità: senza una raccolta efficiente, tempestiva e di qualità, non ci può essere rigenerazione, né riciclo. Il Belpaese ha imparato questa lezione ed è fondamentale che continui su questa strada, affermando con orgoglio la sua leadership in questo campo dell’economia circolare, per tutelare l’ambiente e la salute della cittadinanza, ma anche ridurre la dipendenza energetica dall’estero, abbattendo importazioni e costi, nel nome della transizione ecologica”.
"Il Conou - spiega Riccardo Piunti, presidente del Conou - è noto come eccellenza in Europa perché raccoglie il 100% dell’olio usato e lo rigenera al 98%. Il lavoro svolto dalla Bottari è parte di rilievo in questi risultati: recuperare l’ultima goccia significa saper trattare le miscele acqua olio che provengono dalle fabbriche e gestire adeguatamente gli oli recuperati, di qualità inferiore, per portare anche loro a rigenerazione. Questo è quello che la nostra filiera ha imparato a fare e che ci consente di dire che raccogliamo tutto, a differenza da quanto accade nel resto d'Europa”.

"La prima cosa" che chiediamo ai candidati in campo per la presidenza della Regione Campania "è l'interessamento, la spinta al completamento in tempi rapidi delle infrastrutture che interessano la nostra regione, che rappresentano il volano di sviluppo per il futuro". Così, con Adnkronos/Labitalia, Emilio De Vizia, presidente di Confindustria Campania, sulle richieste degli industriali campani, ai due candidati alla presidenza della Regione Campania, che l'associazione incontrerà, in vista delle elezioni previste per il 23-24 novembre, rispettivamente il 13 novembre alle 16 (Roberto Fico) e il 17 novembre alle 17 (Edmondo Cirielli).
E De Vizia sottolinea che in particolare l'attenzione della sua associazione è incentrata verso l'Av "Napoli-Bari, che di fatto non sarà solo un'Alta velocità che collega due grandi città, e già questo è abbastanza importante per Napoli, ma soprattutto è un tratto di ferrovia che attraversa delle aree interne della nostra regione". "Su questa tratta è prevista anche la realizzazione di una stazione intermedia in provincia di Avellino, con la previsione della realizzazione di una piattaforma logistica in adiacenza alla stazione. Se quest'opera, con tutte le opere complementari di collegamenti stradali che sono necessarie e già individuate, alcune già progettate, altre parti in progettazione, può rappresentare, secondo me, un po' quello che ha rappresentato l'autostrada Napoli-Bari negli anni '60", sottolinea De Vizia.
Per il leader degli industriali campani, che è anche presidente di Confindustria Avellino, "a questo punto noi avremmo una regione che ha dei grossi centri urbani, ma anche delle aree interne collegate con servizi e con infrastrutture a queste aree". "Le aree interne in questo modo possono diventare, secondo me, un'occasione per 'liberare' i grossi centri dell'area metropolitana di Napoli da una serie di problematiche importanti", sottolinea. "E poi -aggiunge- non dimentichiamoci che l'Alta velocità collega due porti fondamentali, che sono diventati il centro dello sviluppo dei territori", sottolinea.
Secondo De Vizia "i numeri della Campania dimostrano che la regione cresce molto più di altri territori, anche del Nord Italia. Ma si può fare ancora tanto e per farlo bisogna rendere ancora più attrattiva la nostra regione. Bisogna agire, ad esempio, sulla gestione delle aree industriali che sta diventando un problema molto forte, come nell'Aversano, ma anche nell'Avellinese. Non è possibile che spesso manchino i servizi, in alcuni casi la depurazione delle fognature a regime. O altri casi in cui le aziende hanno dovuto sospendere le attività produttive a causa della mancanza dell'acqua", sottolinea ancora l'industriale.
I possibili effetti dei dazi Usa
"Al momento i dati che abbiamo sono ancora frammentati, ma è assolutamente necessario capire quali sono le difficoltà che alcune imprese e alcuni settori produttivi stanno avendo rispetto ai dazi Usa, a livello di calo dell'export verso quella regione. E una volta ben chiaro il quadro, sarà necessario trovare un sistema tale che queste aziende possano ricollocare le loro merci su altri territori, assistendole con finanziamenti e altri strumenti, con un'attenzione particolare alle pmi", sottolinea De Vizia.
Secondo De Vizia, con i dazi Usa oltre agli effetti diretti sull'export delle imprese "campane dell'agroalimentare, rischiamo che ci sia anche un altro fenomeno: i prodotti di altri Paesi che avranno anch'essi dei problemi sul mercato americano inizieranno ad arrivare in Europa e in Italia e ci sono rischi concreti di ripercussioni sul nostro tessile ma anche sul settore della ceramica ad esempio", spiega.
Il giudizio sulla manovra del governo
"Nella manovra economica del governo per le imprese io vedo poco, non la vedo come una manovra tesa allo sviluppo. C'è il super ammortamento, ma poco altro, anche se attendiamo i decreti attuativi", spiega il leader degli industriali campani.
Le preoccupazioni sulla Zes
"Questa riorganizzazione della Zes unica, con una struttura meno agile, ci preoccupa. La forza della Zes era infatti l'autorizzazione unica in 30 giorni, questa era la media delle autorizzazioni, che di fatto ha sbloccato un sistema e soprattutto ha toccato una serie di poteri di interventi di interdizione che avevano a serie di enti comunali, sovracomunali o regionali che spesso mettevano l'ostacolo più che risolvere un problema. Stiamo parlando di circa 900 autorizzazioni rilasciate nel 2024 tra cui una buona parte, quasi il 40%, riguardano la regione Campania e questa è la prova che è la Regione a guidare la locomotiva del Sud", spiega De Vizia.
La crisi dell'automotive
"La Campania ha un legame ancora forte con l'automotive, e siamo quindi penalizzati dalla crisi di questo settore a livello nazionale ed europeo. La nostra regione ha ancora stabilimenti importanti in provincia di Avellino e a Pomigliano, con un indotto enorme le cui aziende vivono un dramma nel dramma, nel senso che erano quelle più legate al mondo Stellantis mentre in altre regioni le aziende si erano legate anche ad altre case automobilistiche. Quindi speriamo che il 2026 sia l'anno di ripresa dell'automotive", conclude De Vizia.

Cala il sipario sull’82ª edizione di EICMA – Esposizione internazionale delle due ruote, e anche quest’anno il bilancio è da record. In sei giorni, più di 600.000 presenze complessive tra pubblico, professionisti, operatori del settore e media hanno decretato il successo di un’edizione che ha saputo unire spettacolo, opportunità di business e passione, confermandosi punto di riferimento mondiale per l’industria, i motociclisti e la cultura della moto.
Con oltre 730 espositori provenienti da 50 Paesi e più di 2.000 marchi rappresentati, EICMA 2025 consolida la crescita registrata negli ultimi anni e ribadisce la propria dimensione internazionale. La prova di forza dell’evento espositivo sta nei numeri: dall’edizione post-Covid del 2021 a oggi sono infatti letteralmente raddoppiati visitatori, espositori e superficie occupata.
Significativo anche il dato 2025 relativo agli operatori B2B: sono stati più di 43.000 i professionisti, provenienti da 167 nazioni, profilati e accreditati con standard di maggior qualità rispetto al passato, che hanno animato i padiglioni nei giorni riservati al settore, generando nuove opportunità di networking e di business. Particolarmente rilevante in questo ambito l’aumento degli operatori esteri, che segnano un solido +28% sul 2024. Sul fronte della comunicazione, si registra un ulteriore incremento della presenza di giornalisti, media, tecnici e content creator, che superano quota 8.200 con una provenienza da 67 Paesi.
Tra i contenuti di maggiore richiamo di questa edizione, il ventesimo anniversario di MotoLive, l’arena outdoor di oltre 60.000 metri quadrati, la più estesa di sempre, che ha fatto vibrare la platea con gare, show acrobatici, trial, competizioni con le bicilindriche adventure e la straordinaria Champions Charity Race in diretta televisiva, che ha riunito dodici leggende del motorsport per una causa solidale.
Ad arricchire l’offerta espositiva anche la mostra “Desert Queens”, realizzata in collaborazione con ASO – Amaury Sport Organisation: un tributo alla storia e al mito della Dakar, con 31 moto originali esposte per la prima volta in Italia, e incontri quotidiani con i protagonisti del rally più celebre del mondo, che ha fatto registrare più di 42.000 visite.
Grande successo anche per l’area Y.U.M. – Your Urban Mobility, dove migliaia di visitatori hanno potuto provare gratuitamente oltre 40 veicoli tra scooter, ciclomotori e quadricicli elettrici ed endotermici. Un’area di 4.000 mq che ha confermato la capacità di EICMA di interpretare le nuove tendenze della mobilità urbana.
L’edizione 2025 ha parlato il linguaggio delle emozioni con il suo claim “That’s Amore”, un inno alla passione che unisce costruttori, piloti e pubblico. Dalla Tattoo Station, dove sono stati applicati più di 80.000 tatuaggi temporanei, al palco centrale di MotoLive, fino ai contenuti esperienziali diffusi in tutti i padiglioni, passando dall’Adventuring Area e da quella dedicata alle Star Up e alla sicurezza con le Forze dell’Ordine, il tema dell’appartenenza e dell’amore per le due ruote ha attraversato ogni spazio della manifestazione.
Conferma la sua popolarità anche l’Area Gaming, che ha attirato anch’essa migliaia di giovani e meno giovani che hanno giocato sui simulatori. Su una sorprendente superficie di oltre 300 mq, la più grande mai realizzata, i visitatori hanno potuto vivere esperienze di guida immersive grazie a otto simulatori di ultima generazione con moto vere. Le sfide sul circuito di Misano Adriatico hanno regalato adrenalina e spettacolo, arricchiti dalla presenza di VIP, influencer e piloti internazionali.
Grande riscontro, infine, per il piano straordinario di mobilità realizzato da EICMA con ATM, Comune di Milano e Trenord. Grazie all’adesione intelligente del pubblico e al loro comportamento, più di 15.000 parcheggi gratuiti in città, collegamenti potenziati e agevolazioni ferroviarie hanno garantito, un’esperienza di visita e un accesso più fluidi, sostenibili e ordinati rispetto al passato, malgrado il grande impatto di EICMA sull’area metropolitana milanese, contribuendo al successo e ai numeri record di questa edizione.
''EICMA 2025 segna la piena consacrazione del passaggio da fiera a evento espositivo globale e attrattivo – affermano il presidente di EICMA Pietro Meda e l’AD Paolo Magri –. Abbiamo lavorato molto per accrescere i contenuti, per migliorare l’accesso all’esposizione e l’esperienza di visita. I numeri importanti e la qualità dei contenuti testimoniano come la manifestazione sia ormai un’esperienza che unisce business, innovazione e passione in modo unico. Il merito, con il nostro ringraziamento, va anche agli espositori e ai nostri partener, che hanno creduto e investito in questa evoluzione, contribuendo a rendere EICMA un luogo vivo, capace di raccontare il presente e il futuro del settore delle due ruote''.
Con una superficie complessiva di oltre 300.000 metri quadrati, un’offerta ricchissima e in costante evoluzione, EICMA 2025 chiude dunque nel segno della partecipazione, dell’innovazione e della passione condivisa. L’appuntamento è già fissato per l’anno prossimo, dal 3 all’8 novembre, quando la manifestazione tornerà a Fiera Milano Rho per scrivere un nuovo capitolo.

"Sta emergendo un quadro grave e desolante sulle modalità di gestione dell’Autorità Garante per la Privacy che rende necessario un segnale forte di discontinuità. Io penso che non ci sia alternativa alle dimissioni dell’intero consiglio". Lo dice la leader dem Elly Schlein.
"Le inchieste giornalistiche di Report hanno rivelato un sistema gestionale opaco, caratterizzato da numerosi conflitti di interesse e da una forte permeabilità alla politica. Senza un azzeramento e una ripartenza sarà impossibile ricostruire la fiducia dei cittadini nell’istituzione che deve tutelarne i diritti e assicurare la necessaria terzietà del collegio, anche rispetto alla politica", conclude la segretaria del Pd.
Sulle dimissioni del Garante per la Privacy "spetta al collegio decidere, come sapete l'azzeramento non è di nostra competenza, è una decisione che spetta a loro", risponde la premier Giorgia Meloni, interpellata mentre raggiunge l'aereo che la porterà a Bari per il comizio dei leader del centrodestra.
"Però una cosa la voglio dire, questo Garante è stato eletto durante il governo giallorosso, in quota Pd e Cinque Stelle. Dire che sia pressato dal governo di centrodestra mi sembra ridicolo", aggiunge, commentando le inchieste di Report sui presunti conflitti di interesse dell'Authority, con al centro Agostino Ghiglia, membro dell'organismo eletto in quota FdI.
"Se Cinque Stelle e Pd non si fidano di chi hanno messo alla guida dell'Authority sulla Privacy non se la prendano con me. Forse potevano scegliere meglio", dice. Cambiare la legge per rivedere il sistema di quote dei partiti? "Sulla legge da cambiare possiamo discutere. Se volete rifacciamo la legge ma non l'ho fatta io manco quella", risponde la premier.
Gran finale con la performance di Francesco Bianconi... 
"Siamo orgogliosi che l’Inail abbia scelto il porto di Ancona per avviare Si.in.pre.sa., un’iniziativa che valorizza la cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro". E' quanto ha dichiarato Tiziano Consoli, assessore al Lavoro della Regione Marche.
L’assessore ha ricordato che "per due anni, con 100 giornate di attività, la campagna offrirà momenti di sensibilizzazione, assistenza e formazione in tutta Italia".
"Abbiamo una normativa molto stringente sulla sicurezza nei cantieri e nelle attività industriali", ha sottolineato. "Il rispetto delle regole è fondamentale per garantire non solo tutela dei lavoratori, ma anche maggiore efficienza e produttività. La Regione – ha aggiunto – sta lavorando a un piano pluriennale del lavoro che includerà azioni specifiche per incentivare la prevenzione e supportare le imprese in questa direzione", ha concluso.

"Siamo partiti per caso, tanti anni fa nel 1965, da un'azienda di famiglia, una piccola farmacia nel centro di Napoli. Papà ebbe l'intelligenza di vedere l'opportunità, con le navi della Flotta Lauro, di raggiungere dei mercati esterni. Non ha mai imparato l'inglese, per ragioni forse di tempo e di possibilità, e io a 16 anni mi ritrovai a iniziare le prime discussioni in inglese con controparti che erano all'estero. Da lì in poi ci siamo aperti molto, su tutti i fronti dei vari Paesi, e circa 10 anni fa abbiamo iniziato a identificare in maniera più tecnica, con analisi di marketing e di vendita, nuovi mercati in cui essere presenti". Inizia così, ormai 60 anni fa, la storia di Petrone Group, una lunga avventura imprenditoriale di famiglia, nata da una piccola attività come tante altre, in una città del Sud Italia, cresciuta - sulle ali di un'intuizione fortunata - con radici sempre ben piantate nel Meridione ma ramificazioni in tutto il mondo. Raffaele Petrone, presidente del Cda, ripercorre con l'Adnkronos Salute le tappe che hanno trasformato il gruppo nell'ecosistema internazionale che è oggi. Un ecosistema che opera nei servizi per la salute in oltre 30 mercati internazionali.
"Petrone Group compie 60 anni ed è una data molto importante per la nostra famiglia e principalmente per mio padre", Carmine Petrone, "che ha iniziato questa attività. Non è un traguardo - puntualizza - Un'azienda esiste e funziona solo se si evolve costantemente. Il mercato infatti cambia e mai come adesso cambia ancora più velocemente. Noi abbiamo creato la nostra strategia. Oggi siamo in una posizione estremamente complessa: la nostra non è né un'azienda farmaceutica né un'azienda di distribuzione. Siamo forse unici nel settore e con pochissimi competitor nel mondo per come siamo strutturati. Facciamo del 'side business' degli altri il nostro 'core business': portiamo nei Paesi che ne hanno bisogno prodotti che sono carenti e prodotti che sono innovativi, ad iniziare dall'Italia".
Petrone cita come esempio significativo, l'esperienza con la crisi Covid. Mentre Italia la pandemia colpiva duramente e travolgeva gli ospedali, in particolare in alcune aree del Paese, con uno tsunami di malati gravi, l'emergenza mascherine non fu l'unica da affrontare. "Per sedare le persone affette da Covid che erano in terapia intensiva - ricorda Petrone - ci volevano circa 30-40 fiale al giorno di anestetici e miorilassanti. A un certo punto la quantità di pazienti era tale che le case farmaceutiche italiane non avevano più prodotto. Nello stesso tempo tutti i Paesi europei avevano imposto un 'export ban' per i prodotti che erano necessari ai loro pazienti. Noi con l'aiuto dei nostri contatti abbiamo cercato in tutto il mondo Paesi che non erano stati particolarmente colpiti dal virus e dove non esisteva l'export ban, e abbiamo fatto le importazioni con l'aiuto del ministero della Salute che ci ha dato permessi ad hoc, rifornendo le terapie intensive di migliaia di farmaci".
Un altro esempio citato da Petrone riguarda i prodotti innovativi. "Col marchio Euromed Pharma siamo presenti in diversi paesi in Europa, oltre che in America e a Singapore, ed abbiamo in questo momento nel nostro portafoglio più o meno 40 prodotti innovativi o super innovativi di aziende che sono americane, cinesi, giapponesi". Prodotti destinati in particolare a "pazienti con malattie rare, che sono negletti perché hanno patologie che sono scarsamente presenti nel mercato". Spesso questi prodotti sono di "piccole biotech che non hanno la forza e l'organizzazione per poter affrontare la distribuzione nel mercato europeo. Noi abbiamo quindi creato aziende ad hoc che prendono i prodotti dai produttori - soprattutto in questo momento biotech americane e cinesi - e mettiamo a loro disposizione il know how per avere l'accesso al mercato. Avere infatti un farmaco e non avere l'accesso al mercato è tecnicamente inutile. E questa nostra attività permette ai singoli Paesi di avere dei prodotti innovativi prima di quanto sarebbe stato possibile se l'azienda farmaceutica che ha inventato e registrato il prodotto avesse dovuto mettere in piedi in maniera indipendente un proprio centro di distribuzione nel Paese stesso".
In questi decenni, continua Petrone, "il mercato farmaceutico è profondamente cambiato". I flussi di denaro e venture capital "sono andati sempre più verso la parte di ricerca e sviluppo". Ma succede che "quando le aziende farmaceutiche, specie piccole realtà innovative, hanno avuto il finanziamento per sviluppare i propri farmaci, si trovano poi col grande problema di avere" una struttura per "la distribuzione per esempio in Europa, che è un mercato molto importante, e dove noi abbiamo 9 società nei principali Paesi con centri di distribuzione che ci permettono di coprire" tutta l'area. E' così, spiega ancora il presidente del Cda, che "con il nostro gruppo garantiamo accessibilità a prodotti estremamente innovativi".
Un binario parallelo è poi quello che consente di dare "accessibilità ai prodotti quando mancano", spiega Petrone. Un tema, quello della carenza di farmaci, di stringente attualità: "Sempre più spesso - osserva - sulle prime pagine dei giornali vediamo titoli che ne parlano in riferimento alla distribuzione farmaceutica mondiale. I farmaci sono carenti per ragioni diversissime che vanno dalla mancanza di Api", Active Pharmaceutical Ingredients, cioè i principi attivi, "a problematiche di produzione o distribuzione (per esempio il distributore ha chiuso o non tratta più un prodotto). Noi utilizziamo il nostro network per aiutare i ministeri della Salute di vari Paesi europei ed extraeuropei, le aziende ospedaliere e le farmacie di questi Paesi a recuperare medicinali che sono carenti nel loro mercato. Attraverso questo ecosistema globale prendiamo il prodotto da aree in cui è disponibile e lo rendiamo fruibile anche in altre realtà".
"I nostri principali mercati, a parte i grandi Paesi europei - prosegue ancora il presidente di Petrone Group - sono per esempio tutte quelle piccole nazioni in cui la presenza di farmaci spesso è scarsa perché le principali aziende produttrici non hanno grande interesse ad avere un punto di riferimento nel mercato. In questo caso utilizziamo il sistema di 'collettare' più prodotti di più aziende e fare un'unica spedizione per mettere a disposizione più marchi nel Paese destinatario". Progetti per il futuro? "Tenendo conto di una naturale 'evoluzione darwiniana' dell'attività, il progetto - conclude Petrone - è di proseguire su questi due grandi filoni: farmaci carenti e farmaci innovativi", continuando a fare da "'one stop shop' per aiutare i singoli Paesi" ad avere i farmaci che servono. Non solo innovativi o carenti, ma anche prodotti "particolarmente vecchi o non interessanti per determinate realtà ma ancora tanto utilizzati in altre".

"La scelta di partire da Ancona è un riconoscimento all’impegno delle istituzioni marchigiane nella diffusione della cultura della sicurezza e della prevenzione". E' quanto ha dichiarato Piero Iacono, direttore regionale Inail Marche, in occasione della prima tappa del progetto nazionale Si.in.pre.sa..
L’iniziativa, ha spiegato, "non è solo un’esibizione: all’interno dell’unità mobile si svolgono attività concrete, con servizi alle imprese e agli assistiti, oltre a momenti di formazione rivolti a studenti, lavoratori e rappresentanti aziendali".
Nelle Marche, ha ricordato Iacono, "nei primi nove mesi del 2025 si sono registrati 19 infortuni mortali, in crescita del 60% rispetto allo scorso anno, e oltre 12.000 denunce di infortunio. Sono dati che ci impongono di non abbassare mai la guardia", conclude.

"Dobbiamo costruire un grande patto interistituzionale tra pubblico, imprese e parti sociali, perché la sicurezza non è un tema divisivo ma riguarda tutti". E' quanto ha dichiarato Ester Rotoli, direttore centrale prevenzione Inail, alla tappa inaugurale di Si.in.pre.sa. al porto di Ancona.
Il progetto, ha spiegato, "porta i servizi dell’Istituto direttamente verso le persone, con attività di formazione e assistenza, per ascoltare i fabbisogni reali dei lavoratori e delle imprese".
Rotoli ha sottolineato che nei primi nove mesi del 2025 si contano oltre 12.000 infortuni sul lavoro nelle Marche, in calo rispetto ai 16.000 del 2024, ma ancora troppi. "Ogni numero – ha detto – rappresenta una persona. La prevenzione è la chiave per tutelare il capitale sociale più importante: i lavoratori".

"La chirurgia robotica oggi non è più un’alternativa, è un punto di riferimento in termini di sicurezza, precisione e sostenibilità dell’assistenza. Non possiamo più farne a meno. Questa tecnologia ci consente di ottenere risultati clinici nettamente superiori rispetto a qualche anno fa. Solo comprendendo i progressi tecnologici possiamo migliorare gli esiti per i pazienti e ottimizzare i processi operativi nei nostri ospedali". Così Giuseppe Carrieri, presidente della Società italiana di urologia, commentando la presentazione ufficiale del da Vinci 5 durante il 98° Congresso nazionale Siu a Sorrento. "Noi urologi siamo i primi utilizzatori della chirurgia robotica in Italia, rispetto a tutte le altre specialità - ha aggiunto - Era dunque naturale che questa nuova piattaforma di ultima generazione venisse presentata proprio qui, nel nostro Congresso"
Carrieri ha sottolineato come la quinta generazione della piattaforma robotica più diffusa al mondo, rappresenti "un’evoluzione senza precedenti" perché "permette di raccogliere dati oggettivi, migliorare le prestazioni chirurgiche e potenziare l’esperienza del personale medico, rendendo ogni intervento più sicuro ed efficiente". Ma la sfida, secondo il presidente Siu, non è solo tecnologica. "La chirurgia robotica ci consente di insegnare in modo strutturato e codificato. Possiamo simulare interventi reali in ambiente virtuale, permettendo ai giovani chirurghi di esercitarsi e apprendere in sicurezza: ciò che fino a pochi anni fa era impensabile. È una rivoluzione anche nella formazione medica".
L’innovazione non deve far perdere di vista la centralità della persona. "Andiamo verso una medicina sempre più tecnologica, ma anche sempre più personalizzata - ha sottolineato Carrieri - Stiamo imparando che non esistono cure ‘in generale’, ma terapie pensate per il singolo paziente, perché ogni paziente è diverso dall’altro. La tecnologia è e deve restare al servizio di una medicina personalizzata. È vero - ha osservato - queste tecnologie hanno costi importanti, ma dobbiamo sempre mettere al primo posto la salute dei nostri pazienti. I risultati ottenuti grazie alla chirurgia robotica sono sostanzialmente diversi e migliori rispetto a quelli di pochi anni fa. Investire in innovazione significa investire nella qualità della cura e nel futuro della sanità".

"Il sistema da Vinci 5 è il robot più avanzato e integrato mai sviluppato da Intuitive. Offre al chirurgo un’esperienza arricchita dal feedback tattile, permettendogli di percepire i tessuti che maneggia e di eseguire una chirurgia più delicata, riducendo lo stress dei tessuti durante l’intervento. La visione tridimensionale avanzata consente di identificare con precisione strutture anatomiche sensibili, aumentando sicurezza e accuratezza. Inoltre, strumenti digitali come l’intelligenza artificiale, l’analisi automatica dei dati e il simulatore integrato supportano il chirurgo in ogni fase, garantendo interventi sicuri ed efficienti". Lo ha detto Veronica Serretti, specialty manager Uro/Gyn – linea Intuitive di ab medica, alla presentazione ufficiale di da Vinci 5, all'interno del 98° Congresso della Società italiana di urologia a Sorrento.
Secondo Serretti, la scelta di presentare da Vinci 5 proprio al Congresso Siu "è un'occasione unica per mostrare all’Italia l’evoluzione della chirurgia robotica e le sue applicazioni concrete a beneficio di medici e pazienti" e l'opportunità per la "comunità urologica italiana di confrontarsi direttamente con tecnologie intelligenti, integrate e sostenibili, capaci di migliorare precisione, sicurezza e risultati clinici". Il nuovo sistema "non solo potenzia le capacità del chirurgo grazie a intelligenza artificiale, sensori avanzati e dati oggettivi - rimarca la manager - ma offre strumenti per formazione, collaborazione e ottimizzazione dei flussi operativi, rendendo ogni intervento più sicuro ed efficiente. Con da Vinci 5 – conclude Serretti – la chirurgia robotica compie un passo avanti significativo, confermandosi come strumento imprescindibile per una medicina sempre più sicura, precisa e personalizzata".

"Presentare da Vinci 5 durante il Congresso nazionale della Siu è un’occasione unica per mostrare direttamente ai chirurghi italiani le potenzialità della nuova generazione di chirurgia robotica e consente alla comunità urologica di confrontarsi con tecnologie integrate e intelligenti, progettate per migliorare precisione, sicurezza e risultati clinici e, allo stesso tempo, ottimizzare i processi operativi e la gestione dei dati". Così Carolina Melani, product manager della linea Intuitive di ab medica, intervenendo alla presentazione della nuova piattaforma robotica nel corso del 98° Congresso Siu a Sorrento.
"Sul fronte digitale - spiega Melani - il sistema integra intelligenza artificiale e strumenti avanzati per la gestione del dato. Questo significa che la piattaforma registra la procedura, la confronta con un benchmark di riferimento e, grazie all’intelligenza artificiale, fornisce suggerimenti per migliorare le performance del chirurgo. È un supporto prezioso non solo nella pratica clinica, ma anche nella formazione, perché consente un apprendimento continuo e misurabile".
Per quanto riguarda la strumentazione "il nuovo sistema introduce la tecnologia Force Feedback, che consente al chirurgo di percepire il contatto con i tessuti durante la procedura - illustra Melani - È un cambiamento importante, perché il professionista può sentire fisicamente ciò che sta manipolando, modulando con precisione la forza applicata su tessuti e suture. Questo si traduce in un controllo maggiore, in gesti più delicati e in un beneficio diretto per il paziente. Il sistema da Vinci 5 - conclude - rappresenta una svolta tecnologica che pone il chirurgo al centro di un ecosistema digitale intelligente, un’evoluzione che unisce esperienza umana e innovazione per offrire cure sempre più sicure e personalizzate".

"Il progetto Si.in.pre.sa. nasce per avvicinare l’Inail alle istituzioni, ai lavoratori e alle imprese, ma anche a tutti coloro che pensano che l’Istituto sia soltanto un’assicurazione". E' quanto ha dichiarato Marcello Fiori, direttore generale Inail, inaugurando al porto di Ancona la prima tappa della campagna itinerante nazionale.
"Nella nostra unità mobile – ha aggiunto – sarà possibile ricevere consulenze, partecipare a momenti di formazione e conoscere gli incentivi che l’Inail mette a disposizione per il rinnovo dei macchinari e per l’adozione di nuove tecnologie per la salute e la sicurezza". Il truck allestito dall’Istituto, vera e propria “stazione della prevenzione”, offrirà anche visite mediche, incontri con studenti e attività informative dedicate alla cultura della sicurezza. "La salute e la sicurezza non sono un adempimento burocratico – ha sottolineato Fiori – ma un investimento per il futuro di chi lavora e di chi lavorerà".
"Abbiamo scelto il porto di Ancona per inaugurare Si.in.pre.sa. perché la blue economy è un pilastro fondamentale del Paese: un settore ricco di opportunità ma anche di rischi. Nel solo scalo dorico – ha ricordato – operano oltre 6.000 lavoratori, impegnati in attività portuali, logistiche e di manutenzione, spesso con interferenze tra mansioni diverse. "In contesti come questo – ha proseguito Fiori – la prevenzione è essenziale: solo con consapevolezza e formazione si possono evitare incidenti e vittime sul lavoro". L’iniziativa Si.in.pre.sa. prevede 100 giornate in 24 mesi su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di offrire assistenza di prossimità e diffondere la cultura della sicurezza "non come obbligo, ma come valore condiviso tra imprese e lavoratori".
"Ogni tragedia sul lavoro, come quella accaduta nei giorni scorsi a Roma alla Torre dei Conti, è una ferita per tutto il Paese e dimostra che sulla sicurezza non si fa mai abbastanza. Gli incidenti più gravi continuano a verificarsi nei settori dell’edilizia, della logistica e della manifattura pesante – ha ricordato –. Per questo servono personale formato e un impegno comune di tutta la catena della sicurezza: dall’imprenditore al rappresentante dei lavoratori".
Fiori ha sottolineato che Inail e Inps stanno per assumere 500 nuovi ispettori, dopo anni di carenze di controllo. "In un Paese dove il 90% delle imprese ha meno di 10 dipendenti – ha aggiunto – dobbiamo accompagnare le microaziende in un percorso di crescita, spiegando che la prevenzione non è un costo ma un investimento, l’unico modo per salvare vite e garantire produttività".

L’Inail promuove il progetto Si.in.pre.sa. (Sicurezza, informazione, prevenzione, salute), iniziativa itinerante che nell’arco di 24 mesi toccherà tutte le regioni italiane per ascoltare i bisogni di imprese e lavoratori e fornire risposte tempestive e mirate in termini di supporto e assistenza di prossimità. La prima tappa nazionale si svolge nelle Marche, ad Ancona, oggi lunedì 10 e martedì 11 novembre, presso il Porto di Ancona, molo Luigi Rizzo/Arco Clementino, dove una delle due unità mobili del progetto, vere e proprie stazioni attrezzate trasportate da truck, sarà a disposizione delle realtà produttive e dei cittadini.
L’unità mobile comprende diverse sale, tra cui un’aula per incontri formativi e una sala medica, e ospiterà attività di consulenza specialistica, assistenza personalizzata e dimostrazioni pratiche sui servizi offerti dall’Inail a imprese e lavoratori. Il comparto portuale – all’interno delle attività produttive (distretti industriali, insediamenti produttivi e consorzi agricoli) – riveste un ruolo di assoluto rilievo strategico nell’economia della regione. Inoltre, la complessità delle attività che in esso si svolgono contribuisce a rendere la scelta del porto quale sito produttivo particolarmente significativo per poter realizzare la tappa di apertura al livello nazionale del progetto.
Nel corso delle due giornate verrà presentata la mappatura degli infortuni e delle malattie professionali sul territorio regionale e saranno illustrati i bandi Isi e la premialità ot23 - a cura della sovrintendenza sanitaria e della consulenza tecnica salute e sicurezza di Inail Marche - alle aziende che operano nel porto, autorità e operatori portuali, compagnie di navigazione, spedizionieri, aziende di logistica e servizi portuali, società di costruzione e cantieristica, manutenzione e riparazione navale.
Parteciperanno all’iniziativa il Comitato italiano paralimpico e l’Anmil, un atleta paralimpico e un assistito Inail, oltre a diversi testimonial della sicurezza Anmil rilasceranno la propria testimonianza. Di particolare interesse, l’intervento dei ricercatori del dipartimento medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale Dimeila e del Dipartimento innovazioni tecnologiche e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici Dit che presenteranno rispettivamente la piattaforma 'Condivido' e la movimentazione delle merci in ambito portuale come corretta gestione delle attrezzature di lavoro. Numerose le professionalità Inail presenti all’interno delle varie sale del Truck: assistenti sociali, infermieri, medici, professionisti, ricercatori e tecnologi.
Rapporto Caritas 2024, richieste d'aiuto per alimenti e bollette...
Due progetti per un impianto di biometano e uno zuccherificio... 
Modifiche al testo della manovra "sono possibili, assolutamente. E' una buona legge di bilancio che può essere ancora migliorata". Così il leader della Lega e vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini
"Per la Lega la priorità è la pace fiscale, la liberazione di milioni di italiani, quasi 15 milioni, tanti pugliesi in ostaggio dell'Agenzia delle Entrate con cartelle esattoriali che partivano da 10 e nel tempo sono arrivati a 20,30,40,50. Quindi fare con questi italiani un accordo sottoscrivere con loro un patto di fiducia, un mutuo di nove anni con rate tutte uguali senza tassa di ingresso e cancellando le sanzioni, permetterà a tanti di questi italiani di pagare quello che non sono riusciti a pagare in passato e allo Stato di incassare quindi questa è la priorità", ha sottolineato aggiungendo: "C'è già la pace fiscale nella legge di bilancio, le prime rate per rottamare le cartelle si potranno pagare dal luglio dell'anno prossimo". Ma "stiamo lavorando con emendamenti della Lega per allargare ancora di più la platea, ad esempio per permettere la rottamazione anche a chi ha degli accertamenti in corso".
Quanto alla patrimoniale: "No, non è il momento di mettere nuove tasse stiamo lavorando come Lega e come governo per tagliarle le tasse. Poi, se a sinistra ritengono che qualcuno che riesce a portare a casa 2000 e 3000 euro al mese sia un ricco da tassare evidentemente vivono su un altro pianeta".
Leggi Tutte le Notizie di oggi in Sardegna
Sarda News - Notizie in Sardegna
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Per proporre i tuoi feed o un contenuto originale, scrivici a info@sardanews.it
Per tutti gli aggiornamenti seguici su TELEGRAM
o su Facebook https://www.facebook.com/sardanotizie



