


(Adnkronos) - La Giornata internazionale delle Bambine e delle Ragazze (International Day of the Girl Child) che si celebra ogni anno l’11 ottobre, istituita dalle Nazioni Unite nel 2011, continua a rappresentare un'importante occasione per richiamare l’attenzione globale sui diritti, le sfide e le potenzialità delle bambine e delle ragazze in tutto il mondo. Italia inclusa. Sono tantissimi gli ambiti in cui si esplicita: dal diritto alla scuola, persino secondaria, al divario di genere che diventa abissale nelle discipline Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics). In un’epoca segnata dall’innovazione tecnologica e scientifica, l’accesso paritario a queste competenze diventa essenziale per permettere alle ragazze di essere protagoniste del cambiamento e contribuire pienamente al futuro della società.
I dati che verranno presentati il 15 a Milano allo Stem Women Congress lo dicono chiaramente. In Italia il divario di genere nelle Stem resta netto: tra i giovani 25-34enni solo il 16,8% delle donne ha una laurea in discipline scientifiche e tecnologiche, contro il 37% degli uomini. Anche all’università la forbice è evidente: appena una immatricolata su cinque sceglie corsi Stem, con picchi minimi nell’informatica e tecnologie Ict (15,1%). Eppure, nel confronto europeo, l’Italia si posiziona sopra la media per la presenza femminile, soprattutto nelle scienze naturali e matematiche, segno che i margini di crescita ci sono, ma ancora frenati da barriere culturali e divari occupazionali che restano ampi.
A confermarlo Morena Rossi, di Orange Media, e Laura Basili, presidente di Swc Italia: “Crediamo fortemente che ogni ragazza dovrebbe avere la possibilità di immaginare e creare il proprio percorso professionale senza barriere, trasformando talento e passione in opportunità concrete. E oggi le Stem rappresentano la chiave per costruire il futuro. Vogliamo celebrare non solo il potenziale delle giovani donne, ma anche la responsabilità di tutta la società di supportarlo, promuovendo un mondo del lavoro equo e una cultura Stem inclusiva. E lo sosteniamo anche con la seconda edizione italiana dello Stem Women Congress per ribadire che ogni scelta professionale deve essere libera, consapevole e coraggiosa, e che le nuove generazioni sono pronte a guidare l’innovazione del domani”.
Aggiunge Francesca Adriana Boccalari, cofondatrice e direttrice clinica di Therapsy, un servizio di psicoterapia multilingue che si rivolge principalmente a giovani adulti, in prevalenza donne: “Il nostro impegno quotidiano è garantire che ogni persona, giovane e vulnerabile, possa accedere a un supporto psicologico di qualità, che risponda alle sue necessità specifiche. Molti dei nostri pazienti non a caso sono giovani ragazze e donne, che si trovano ad affrontare sfide quotidiane legate allo sviluppo, allo studio, ma anche a difficoltà emotive da contesti sociali apparentemente semplici ma, per loro, complessi".
"È importante ribadire - sottolinea - la necessità di continuare a promuovere i diritti e il benessere delle ragazze e delle giovani donne, soprattutto quando affrontano la maternità, affinché possano sentirsi parte di un ecosistema che le supporti e le aiuti a realizzare il loro pieno potenziale, perché la strada da compiere è ancora molto lunga e solo insieme possiamo farcela”.
Da parte sua, Martina Giacomelli, Communication & Digital Pr Manager di VoipVoice, assicura: “Crediamo che l’innovazione nasca solo in un contesto di inclusione reale e pari opportunità. In VoipVoice promuoviamo una cultura aziendale dove non conta il genere ma le competenze e le capacità, dove l’accesso ai percorsi di carriera è guidato da impegno, passione e creatività, e dove equità salariale e rispetto non sono slogan, ma principi concreti. È attraverso questi esempi, con la creazione di modelli di prossimità, di role model concreti e ordinari nella loro straordinarietà, che possiamo ispirare bambine e ragazze a intraprendere percorsi di studio e di carriera liberi dallo stereotipo del 'non è da femmina'. Sostenere le materie Stem significa dare a bambine e ragazze gli strumenti per costruire il proprio futuro, libere da barriere e discriminazioni".
Francesca La Rocca Sena, avvocato partner dello studio Sena &Partners e professore a contratto all’Università Statale di Milano di 'Intellectual Property Rights: Legal Aspects' per il master Management Innovation and Enterprenurship, non ha dubbi: “Credo profondamente nell’importanza di sostenere le ragazze fin da piccole: è ciò che ho ricevuto dalla mia famiglia e che mi ha reso ciò che sono e ciò che cerco di trasmettere ai miei figli. Spesso vedo che, ancora oggi, tra figli e figlie, c’è chi riceve incoraggiamenti diversi. Eppure, nelle aule universitarie noto da anni un cambiamento: sono le ragazze a concludere più rapidamente i percorsi di studio e ad avere più coraggio di intervenire e farsi ascoltare. Questo è un segno importante, che dobbiamo continuare a nutrire e valorizzare, perché la vera rivoluzione di genere non può che passare da qui".
Come sostiene Giada Innocenti, Hr Manager di Webidoo, inserita da Forbes nella lista Top Hr 2025, “negli ultimi anni stiamo assistendo a un cambiamento reale: il ruolo delle donne nel mondo tecnologico e nelle professioni Stem è sempre più centrale, non si tratta solo di un segnale positivo, ma di un vero e proprio vantaggio competitivo per tutto il sistema". "L’innovazione funziona davvero quando nasce da punti di vista diversi, esperienze differenti e approcci complementari. Continuare a investire nella presenza femminile in questi ambiti significa scegliere un futuro più ricco di idee, di soluzioni e di impatto", conclude.
Per Elisabetta Pellicciotta, Ceo di Make Me Home, infine, “è fondamentale contribuire al consolidamento del ruolo delle donne in ambiti storicamente presidiati dagli uomini, come quello della gestione e valorizzazione degli investimenti". "Non si tratta solo di aprire porte, ma di costruire competenze, credibilità e autorevolezza - dice - in un settore che richiede visione strategica e capacità di leggere il mercato. La mia esperienza nasce da lì: dalla volontà di affermarmi in un contesto complesso, portando un approccio solido e pragmatico, orientato ai risultati e alla creazione di valore”.
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Ricerca, nefrologo: "Fondamentale per rispondere a bisogni insoddisfatti in malattia renale cronica"

(Adnkronos) - "La malattia renale cronica è una condizione caratterizzata da molti aspetti severi che implicano maggior rischio cardiovascolare e maggiore mortalità, oltre a una serie di condizioni che sono sostanzialmente difficili da affrontare. La nefrologia per oltre 20 anni è rimasta ferma, non ha sviluppato nessuna idea che potesse sostenere questo contesto. Fortunatamente, negli ultimi anni sono state sviluppate molecole in grado di rallentare la progressione del danno renale. E' chiaro che rimane un 'unmet need', ma grazie alle nuove tecnologie, ai farmaci innovativi e alle nuove opportunità abbiamo la possibilità di affrontare sia la fase pre-malattia renale cronica sia la fase di cronicità rallentando il decorso, evitando dialisi e trapianto che sono delle terapie ad alto costo e implicano un aggravio della condizione di vita nei pazienti". Lo ha detto Gaetano La Manna, professore di Nefrologia, Dipartimento di Scienze mediche e chirurgiche, direttore Unità di Nefrologia, dialisi e trapianto Aou Sant'Orsola di Bologna, ieri a Roma in occasione dell'evento Investigator's Meeting, su varie aree della ricerca clinica che AstraZeneca conduce in Italia, che ha visto il coinvolgimento di oltre 160 clinici.
"Anche in nefrologia la ricerca è importantissima, aggiunge valore a quello che si fa, implica conoscenza, farsi delle domande, cercare di affrontare metodologicamente e in modo adeguato la malattia - spiega La Manna - Quindi fare ricerca, accettare dei trial clinici, partecipare a studi e immaginare studi rappresenta un percorso fondamentale di auto-consapevolezza, di autocoscienza con cui il medico pian piano ripercorre gli effetti della malattia, valuta gli accertamenti, ha il paziente a disposizione. Inoltre grazie alla ricerca il clinico identifica una specifica tipologia di paziente, come avviene centri che accettano studi e che sono ospedali qualitativamente maggiori". Per la Manna "elemento fondamentale è la relazione tra pubblico e privato. Il privato insieme con il pubblico può cercare di fornire idee, di mettere a disposizione una macchina in grado di testarle e supportarne la realizzazione - sottolinea l'esperto - Al pubblico ovviamente spettano la verifica e il compito di far sì che quel bene messo a disposizione dal privato possa diventare un'opportunità per tutti".
"Oggi siamo abituati a valutare i trattamenti in base al costo delle terapie - evidenzia il nefrologo - ma non ci rendiamo conto che il contesto generale offre un panorama completamente diverso. Ragionare per silos, cioè per ambiti distinti nell'ambito della sanità, rappresenta una grande riduzione del potenziale. Noi oggi possiamo investire di più in una fase della vita, che è precoce alla malattia, per mantenere il soggetto in quel contesto ed evitare che possa aumentare il rischio di ospedalizzazione e di altre complicanze, ridurre l'effetto nocivo che la malattia produce, quindi ridurre l'impatto sociale ed economico che la malattia ha nelle fasi terminali della vita. Noi abbiamo una grande sfida oggi, che è quella di cercare di anticipare il più possibile. Ovviamente la parte migliore sarebbe la prevenzione, ma la prevenzione purtroppo è legata agli stili di vita, a condizioni che non possono essere implicate nel concetto di paziente".

(Adnkronos) - Hanno invitato una donna a una cena in casa, poi l'hanno drogata, picchiata, violentata e infine abbandonata priva di sensi in strada. E' accaduto nel Bresciano, dove due uomini di 31 e 42 anni sono stati arrestati dai carabinieri.
Gli arresti sono frutto di una serrata e complessa indagine condotta dai militari della compagnia di Salò, che ieri hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Brescia, su richiesta della locale Procura, nei confronti dei due, entrambi cittadini italiani, ritenuti presunti responsabili dei reati di sequestro di persona, tortura e violenza sessuale con l’aggravante della crudeltà.
L'attività di indagine trae origine dal rinvenimento di una donna di origini brasiliane trovata lo scorso 11 settembre riversa a terra, priva di sensi, con mani e piedi legati, lungo una strada secondaria del territorio comunale di Polpenazze del Garda. Gli accertamenti hanno consentito ai carabinieri di ricostruire le ore precedenti al ritrovamento della donna, la quale il 9 settembre scorso si era recata nell’abitazione di uno dei due uomini, una villa a Soprazocco di Gavardo, per partecipare a una serata conviviale. Secondo quanto emerso, nel corso della serata la situazione sarebbe degenerata e i due avrebbero privato la donna della libertà personale, trattenendola all’interno dell’abitazione fino alle prime ore della mattina dell’11 settembre, costringendola ad assumere sostanze stupefacenti contro la propria volontà e sottoponendola a violenze fisiche e sessuali di particolare crudeltà. Quindi l'avrebbero abbandonata priva di sensi lungo una strada secondaria di Polpenazze del Garda, con mani e piedi legati.

(Adnkronos) - Dal 16 al 19 ottobre torna a Treviso StatisticAll – Festival della Statistica e della Demografia, giunto alla sua undicesima edizione. Il Festival è promosso da Istituto Nazionale di Statistica, Società Italiana di Statistica e Società Statistica Corrado Gini, con il contributo e la partecipazione di numerose università partner: Università Ca’ Foscari di Venezia, Università di Padova, Università di Brescia, Università di Roma LUMSA e Università Mercatorum. ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori è Main Partner del Festival, mentre LinkedIn è cultural partner.
Il tema scelto per il 2025 è “Il fattore umano. Lavoro, società, intelligenze artificiali: la rivoluzione dei dati”. Per quattro giorni, tra Piazza dei Signori, Loggia dei Cavalieri, Teatro Mario del Monaco, Campus universitario Ca’ Foscari, BRaT – Biblioteca dei Ragazzi e l’Istituto Tecnico Economico Riccati-Luzzatti, si alterneranno incontri, workshop, laboratori, interviste, spettacoli e dibattiti aperti a tutti, che mettono al centro di questa edizione il valore dei dati per l’analisi, la comprensione e la previsione dei cambiamenti che interessano il mercato del lavoro.
Il 16 ottobre, prima giornata del festival, sarà interamente dedicato a StatisticAll Young, il format del Festival pensato per le scuole e le nuove generazioni, con laboratori, attività educative e percorsi esperienziali in collaborazione con gli istituti del territorio. Dal confronto su lavoro, welfare, IA e nuove generazioni, alle conversazioni con protagonisti della politica, della ricerca e delle imprese, fino ai laboratori per studenti e famiglie, StatisticAll offre oltre 100 appuntamenti: StatisticAll Young: attività educative e laboratori per scuole di ogni ordine e grado; StatisticAll Pop: talk divulgativi e workshop; StatisticAll Speech: confronti e conversazioni con accademici, giornalisti, imprese, istituzioni; StatisticAll Show: momenti culturali e teatrali.
Interverranno, fra gli altri, rappresentanti di Governo e delle istituzioni, del mondo accademico e della cultura digitale: Marina Calderone (Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali), Celina Ramjoue (Commissione Europea), Marcello Albergoni (LinkedIn Italia), Chiara Saraceno (Università di Torino), Tiziano Treu (Università Cattolica di Milano), Maurizio Sacconi (Associazione Amici di Marco Biagi), Riccardo Fornasier (Confindustria Veneto).
Accanto a loro, docenti universitari, ricercatori, giornalisti, imprenditori e divulgatori porteranno prospettive diverse sul futuro del lavoro, la società che cambia e l’impatto delle intelligenze artificiali.
Durante i giorni del festival saranno presenti i Presidente di Istat, Francesco Maria Chelli, di Sis Marcello Chiodi e della Società Statistica Corrado Gini, Giacomo Masucci. ll pomeriggio di venerdì 17 ottobre si aprirà con il “Caffè Statistico”, che vedrà protagonisti la Ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone, il Presidente Istat Francesco Maria Chelli e Celina Ramjoué, rappresentante della Commissione Europea e Vicedirettrice per la Trasformazione Digitale e i Dati presso il Centro Comune di Ricerca (JRC) di Ispra. Tre voci affronteranno, da prospettive diverse, il tema delle politiche attive, dei dati e dell’intelligenza artificiale.
In seguito 17 sul tema delle aspirazioni e delle eventuali discrepanze nella realizzazione dei progetti di vita delle giovani donne rispetto ai giovani uomini interverrà la professoressa Paola Villa nel workshop StatisticAll Pop dal titolo “Donne, lavoro e dati”. Come sempre, non mancheranno gli ormai attesi Spritz Statistici che chiuderanno la giornata. La sociologa Francesca Coin, autrice del libro “Le grandi dimissioni” (Einaudi), dialogherà con il giornalista Fabio Insenga, AdnKronos, per leggere attraverso dati e storie una delle trasformazioni più radicali del nostro tempo: il rifiuto del lavoro come unica misura di valore e la ricerca di nuove forme di vita.
StatisticAll 2025 ha il patrocinio della Commissione Europea, del Parlamento Europeo, della Regione Vento, della città di Treviso e della FERPI- Federazione Relazioni Pubbliche Italiana. Media partner dell’evento sono Rai Pubblica Utilità e Rai IsoRadio, con servizi, dirette, interviste e interpreti LIS; Adnkronos con uno speciale online; Digitale Popolare con focus su innovazione e cultura digitale; GreenCome con approfondimenti su sostenibilità; Radio UniMercatorum, Radio Wow, Company e Padova con programmi dedicati; The Italian Globe con contenuti per il pubblico internazionale. Alice Gabrieli, datajournalice, è Digital Ambassor del Festival.
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(Adnkronos) - La Dakar sbarca a Milano. L'edizione numero 82 di Eicma, l'esposizione internazionale delle due ruote in programma dal 6 al 9 novembre a Fiera Milano Rho, ospiterà la mostra 'Desert Queens', un percorso espositivo interamente dedicato alle moto e alle persone che hanno scritto la storia della leggendaria competizione rallistica. L'annuncio è arrivato stamane attraverso un comunicato stampa congiunto di Eicma e Aso-Amaury sport organisation, organizzatore della Dakar e partner ufficiale dell’iniziativa. La mostra 'Desert Queens' sarà un tributo agli oltre quarant'anni di storia della Dakar, che gli organizzatori racconteranno attraverso l’esposizione di più di trenta moto, ma anche memorabilia, foto e video. Ospitato nell’area esterna MotoLive di Eicma, il progetto non si limiterà all’esposizione dei veicoli più iconici, ma offrirà al pubblico anche 'experience' interattive, come l’incontro diretto con i piloti e gli approfondimenti divulgativi su navigazione, sicurezza e l’evoluzione dell’equipaggiamento tecnico.
"Dopo il successo della mostra celebrativa organizzata l’anno scorso per il 110mo anniversario del nostro evento espositivo -spiega l'ad di Eicma, Paolo Magri- abbiamo deciso di rendere ricorrente la realizzazione di un contenuto tematico attrattivo. E questo fa parte di una prospettiva strategica che configura il pieno passaggio di Eicma da fiera a evento espositivo ricco anche di iniziative speciali e contenuti extra. La scelta è caduta in modo naturale sulla Dakar, una gara unica al mondo che fa battere ancora forte il cuore degli appassionati. Grazie alla preziosa collaborazione con Aso, la mostra 'Desert Queens' assume un valore ancora più importante e sono certo che sarà una proposta molto apprezzata dal nostro pubblico, oltre a costituire un'ulteriore occasione di visibilità e comunicazione per l’industria motociclistica".
"Eicma - sottolinea David Castera, direttore della Dakar- non è solo una fiera; è un palcoscenico leggendario, un moderno campo base dove si riuniscono coloro che vivono il motociclismo come un'avventura. Qui, più che in qualsiasi altro luogo, la storia della Dakar prende davvero vita: dalle prime tracce lasciate sulla sabbia dai pionieri agli incredibili risultati odierni. E' una vetrina di passione, un luogo dove questa storia risuona, ma anche un punto d'incontro dove possiamo dialogare con una comunità di appassionati che vivono la Dakar come un viaggio epico. Ed è con questo spirito che abbiamo scelto di sostenere il progetto 'Desert Queens' e di contribuire pienamente alla narrazione della mostra. Partecipiamo condividendo immagini, ricordi ricchi di emozioni e persino oggetti iconici, tra cui la moto di Thierry Sabine, l'uomo che ha osato lanciare la Parigi-Dakar non solo come una gara, ma come un'avventura umana alla scala del deserto".
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(Adnkronos) - Digitalizzazione, Internet of Things, blockchain e intelligenza artificiale. Sono questi i principali strumenti che potranno migliorare l'efficienza ambientale, ridurre i costi e i rischi operativi, rendendo al tempo stesso i sistemi produttivi più resilienti e meno dipendenti da quelle materie prime ritenute critiche; il tutto promuovendo economia circolare e sostenibilità. È questo quanto emerge da una ricerca condotta dal Sustainability Lab del Sda Bocconi School of Management in collaborazione con Omnisyst, azienda attiva nella gestione dei rifiuti industriali. I risultati della ricerca sono stati presentati al convegno “Creare valore economico sostenibile attraverso la gestione circolare dei residui industriali” tenutosi presso Sda Bocconi School of Management.
Dalla ricerca è emerso che l’economia circolare "non solo può contribuire a migliorare la salute e la temperatura del pianeta, ma soprattutto porta una serie di benefici in termini economici per le imprese" ha affermato Francesco Perrini, Head of Sustainability di Sda Bocconi School of Management e uno dei professori coinvolti nel paper. La circolarità "contribuisce a creare valore riducendo i costi, aumentando la produttività e aumentando i ricavi, trasformando i rifiuti in materie prime. Benefici a 360 gradi per tutte le tipologie di impresa". Ciò che tradizionalmente veniva considerato come scarto o un costo in più, oggi può essere monetizzato, trasformandosi in risorsa utile o perfino in una fonte di ricavo aggiuntiva. Si tratta di un approccio innovativo che contribuisce anche a rafforzare la resilienza della supply chain. La circolarità consente di diversificare le fonti di approvvigionamento, ridurre la dipendenza da materiali vergini e ottimizzare la gestione delle scorte, rendendo le imprese più preparate a fronteggiare eventuali shock o interruzioni. Diminuiscono anche i rischi, sia dal punto di vista operativo che reputazionale, e viene al contempo creato nuovo valore lungo tutta l'intera filiera produttiva. Supply chain che gioca un ruolo nell'adozione dell'economia circolare: "Riveste un'importanza straordinaria nella struttura di costo e nella performance delle grandi aziende di tutti i settori industriali" ha affermato Pierluigi Serlenga, Managing Partner di Bain & Company Italia. Attenzione però, per il Bel Paese va tenuto in considerazione il livello di frammentazione che esiste nei settori industriali: "È molto forte e spesso impedisce l'adozione di strategie innovative come la circolarità in modo veloce ed efficace" ha spiegato Serlenga. Per fare in modo che l'economia circolare venga implementata in modo più efficace "è fondamentale che le aziende della filiera facciano sistema tra di loro su materie non competitive, con i cosiddetti capi filiera, ovvero le grandi aziende che guidano i diversi settori e con gli stakeholder istituzionali, incluso il governo".
Le strategie circolari impattano direttamente e in maniera misurabile il bilancio ambientale. Vengono ridotte le emissioni di Co2, con un miglioramento degli indicatori ambientali complessivi. Questo si traduce anche in un vantaggio competitivo tangibile: le aziende che adottano tali pratiche si distinguono rispetto ai loro concorrenti, non solo per capacità di innovazione, ma anche per reputazione, fattori di cui il mercato e gli stakeholder tengono conto. Non solo, la ricerca evidenzia come la circolarità influisca positivamente sulla valutazione del rischio creditizio e bancario grazie a una maggiore solidità e affidabilità percepita. Contribuisce a rafforzare la brand loyalty, valorizzando l’identità sostenibile dell’impresa, e migliora il posizionamento nelle gare pubbliche, dove gli indicatori Esg (Environment, social and corporate governance) assumono un ruolo sempre più centrale nelle decisioni di selezione. L'Italia in questo “è un paese leader" secondo il vicepresidente di Assolombarda, Massimo Di Amato. A livello europeo, l'Italia si posiziona in seconda posizione, dietro ai Paesi Bassi. "Circa il 20% dei prodotti già contiene prodotto da riciclo - ha illustrato il vicepresidente dell'associazione -. La Lombardia in questo è un'eccellenza". Il livello di raccolta differenziata nella Regione supera il 73%, contro una media europea inferiore al 40%: "Abbiamo un modello tale per cui siamo autosufficiente nella gestione del ciclo dei rifiuti. E questa è una delle grandi tematiche da affrontare, soprattutto se guardiamo al panorama italiano”. Secondo Di Amato le istituzioni "devono sforzarsi per far sì che questo modello sia replicato, possibilmente a livello italiano ma anche a livello europeo. È evidente come questa sia una delle leve per far sì che si crei quell’ecosistema che non è solo fatto di norme, ma anche di strumenti finanziari atti a incentivare un cambiamento”. Le imprese italiane vanno accompagnate sul sentiero della circolarità così da "generare competitività e indipendenza verso l'estero".
La ricerca evidenzia inoltre diversi casi di successo in molteplici settori quali il manifatturiero, l’agroalimentare e la chimica. Tra questi, spiccano esperienze come l’uso della blockchain per la tracciabilità e l’adozione di nuovi modelli di business nell’automotive circolare, il suo impiego per la semplificazione delle dichiarazioni ambientali nel tessile, e l’applicazione della simbiosi industriale e digitale per valorizzare sottoprodotti, garantendo anche conformità normativa. Nella moda di lusso il digitale viene utilizzato per la logistica inversa e il monitoraggio delle emissioni, mentre in altri settori ha permesso una gestione multisito efficace e il raggiungimento dell’obiettivo zero rifiuti in discarica. Nel medicale, le tecnologie digitali abilitano un approccio che coniuga sostenibilità ambientale e risparmio economico, mentre nel farmaceutico il recupero integrale dei fanghi, guidato da analisi data-driven, supporta investimenti strategici mirati. “Per anni abbiamo ripetuto come i rifiuti potessero essere una risorsa, ora lo sono diventati veramente grazie a tecnologie di riciclaggi sempre più precise ed efficienti. Siamo entrati in una nuova era” ha commentato Chicco Testa, presidente di Omnisyst e di Assoambiente, intervenendo al convegno.
Le implicazioni che emergono da questa ricerca assumono quindi un’importanza cruciale per manager, policy maker e investitori. Per le imprese, integrare decarbonizzazione ed economia circolare va ben oltre un semplice obbligo etico o normativo: si tratta di una scelta strategica capace di influenzare in modo significativo costi, reputazione e capacità competitiva. Non manca il lavoro per le istituzioni, per le quali si apre la necessità di definire un quadro normativo e fiscale che premi chi adotta pratiche circolari e incentivi la diffusione su larga scala delle tecnologie innovative. Sebbene la Strategia Nazionale per l’Economia Circolare stilata dal Mase abbia segnato un passo avanti, sono necessari strumenti più efficaci soprattutto per sostenere le piccole e medie imprese nel percorso di trasformazione. La gestione circolare dei residui industriali non appare più soltanto come una risposta alle sfide ambientali, ma come una strategia capace di generare valore a lungo termine. E le aziende che sapranno anticipare e cogliere questa sfida saranno le protagoniste della transizione sostenibile di domani.

(Adnkronos) - L'assenza dal lavoro per malattia, per i dipendenti pubblici e privati, potrà essere giustificata anche a distanza, con una televisita, e non più solo in presenza. Un cambiamento che punta alle potenzialità della telemedicina. La novità è prevista dal Ddl Semplificazioni approvato dal Senato l'8 ottobre scorso. Con l'articolo 22 che modifica l'art. 55-quinquies del D.lgs. 165/2001 si equiparano le certificazioni a distanza a quelle tradizionali.
Ora il passo successivo è stabilire come debba avvenire questa certificazione della malattia a distanza e a questo ci penserà l'accordo Stato-Regioni che dovrà pianificare i casi e le modalità di utilizzo della 'telecertificazione'. Secondo Guido Marinoni, componente del Comitato centrale della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici, chirurghi e odontoiatri, "non sarà una vera semplificazione per il lavoro dei medici".
"Intanto - spiega Marinoni - si dovrà capire come e dove si svolgerà la visita perché è necessario, anche nel caso del rilascio a distanza del certificato, che il medico constati lo stato di salute del paziente. Quindi si dovrà usare per il servizio, immagino, la Piattaforma di telemedicina dell'Agenas, ma il paziente dovrà avere una applicazione certificata. Di certo non si può usare la videochiamata su WhatsApp". La cautela dei medici è legata anche alla procedura: "La visita a distanza non è una semplificazione del lavoro del medico certificatore - precisa - perché è un discorso complicato che non può essere banalizzato. Aspettiamo di capire come si evolverà l'aspetto delle infrastrutture da usare".
"È chiaro - conclude il componente del Comitato centrale della Fnomceo - che si sta andando verso una telemedicina sempre più pervasiva, ma ci sono anche altre strade. Una proposta era arrivata anche da noi ed era di seguire quello che accade già in tanti Paesi europei, ovvero che l'assistito auto-attesta assenze brevi dal lavoro. In questo modo si snellisce la procedura. È un procedimento che si può fare con accordi tra datore di lavoro e dipendente. Fa comodo - chiosa - usare il medico come arbitro, ma negli altri Paesi c'è un sistema che funziona".
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(Adnkronos) - La crescente esposizione del patrimonio storico e monumentale a fattori di rischio naturali, antropici e climatici impone una riflessione critica e multidisciplinare sull’evoluzione delle pratiche di conservazione, restauro e gestione strutturale. La tutela dei centri storici è chiamata a misurarsi con rischi sovrapposti, sismici, idrogeologici, ambientali e climatici, che richiedono approcci integrati e decisioni basate su dati. In questo contesto, il convegno internazionale 'Centri storici a rischio: prevenzione, restauro e adattamento climatico', co-organizzato da Fondazione Return e Fondazione Changes, tenutosi lunedì 6 ottobre 2025 a Firenze, ha avuto l’obiettivo di consolidare una cultura della prevenzione e accelerare il trasferimento di ricerca e innovazione verso pratiche operative di conservazione.
L’iniziativa si inserisce nel percorso di Fondazione Return, orientato a rafforzare le filiere della ricerca sui rischi ambientali, naturali e antropici e a integrare dati, tecnologie e competenze per migliorare previsione, monitoraggio e gestione del rischio.
In questo quadro, Return promuove un approccio multirischio, che valuta in modo integrato la compresenza e l’interazione di diversi pericoli, per trasformare conoscenza e innovazione in servizi operativi utili a istituzioni, imprese e comunità. In partnership con Fondazione Changes, che promuove didattica, ricerca e trasferimento tecnologico per i beni culturali, il convegno ha applicato questi obiettivi al tema dei centri storici, puntando su standard e strumenti condivisi e su un dialogo intersettoriale finalizzato a rafforzare prevenzione, resilienza e qualità degli interventi.
Quattro gli assi tematici al centro del dibattito: documentazione e conservazione del patrimonio nell’era digitale (Hbim, Gis, rilievi 3D e archivi intelligenti per una gestione integrata del ciclo di vita dei beni culturali); principi del restauro e innovazione nei materiali e nelle tecniche per gli interventi strutturali (dall’evoluzione teorica alle applicazioni, con focus su materiali compatibili, sistemi di rinforzo avanzati e tecniche reversibili e sostenibili); gestione integrata multirischio, dalla scala di edificio a quella di sito (metodologie e strumenti per valutare e ridurre i rischi sismici, idrogeologici e ambientali, con particolare attenzione all’adattamento climatico); nuove tecnologie non invasive per il monitoraggio dei beni culturali (soluzioni diagnostiche e sistemi di osservazione continua che riducono l’impatto sugli edifici storici e migliorano l’efficacia degli interventi).
“Nei centri storici la sfida è passare da analisi frammentate a decisioni basate su dati. Con Return mettiamo a sistema ricerca e dati per migliorare la previsione dei rischi e trasformarla in servizi operativi per istituzioni e comunità. Questo convegno ha mostrato come lo standard condiviso e l’approccio multirischio possano guidare prevenzione, adattamento climatico e una governance della resilienza più efficacie”, afferma Andrea Prota, presidente fondazione Return.
Tra i casi studio presentati, la costruzione del Digital Twin di un tratto dell’Arno nel centro storico di Firenze ha offerto un banco di prova concreto: un modello dinamico che integra rilievi 3D, Hbim, Gis e dati storici per supportare valutazioni multirischio e decisioni operative nella tutela del patrimonio. “Return e lo Spoke 7 di Changes condividono una missione: affrontare il rischio nei centri storici con dati affidabili, standard condivisi e modelli interdisciplinari. Il Digital Twin diventa una piattaforma di sintesi tra ricerca, tecnologia e tutela, capace di rendere misurabile la complessità e di orientare prevenzione, restauro e adattamento climatico”, dichiara Grazia Tucci, professore ordinario di Geomatica presso l'Università degli Studi di Firenze.
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(Adnkronos) - Per la prima volta in una popolazione di pazienti italiani è dimostrato che l'analisi del tessuto tumorale con pannelli genomici ampi può individuare alterazioni in geni che causano sindromi ereditarie da cancro. Questo approccio può consentire l'individuazione di famiglie ad elevato rischio di sviluppare neoplasie, nelle quali programmi di prevenzione e di diagnosi precoce possono ridurre in maniera significativa la mortalità da cancro. Il Registro nazionale delle mutazioni actionable (Rational) è uno studio multicentrico, osservazionale, promosso dalla Federazione italiana dei gruppi cooperativi oncologici (Ficog).
"L'obiettivo primario dello studio - afferma Evaristo Maiello, Oncologia medica Fondazione Irccs Casa Sollievo della Sofferenza e presidente Ficog - è la descrizione della frequenza di mutazioni che consentono un intervento terapeutico in pazienti che ricevano una caratterizzazione genetico-molecolare con metodiche di next generation sequencing (Ngs), test di sequenziamento genetico di nuova generazione. Lo studio Rational prevede l'arruolamento in due diversi bracci. Nel braccio B, il tessuto tumorale di pazienti con diversi tipi di tumore è stato analizzato con i pannelli di Foundation Medicine che coprono oltre 300 geni, tra cui alcuni potenzialmente coinvolti in sindromi ereditarie del cancro". La Società europea di oncologia medica (Esmo) raccomanda che, quando alterazioni sono rilevate in 40 geni associati a sindromi ereditarie da cancro, il paziente venga inviato a una consulenza genetica per confermare l'eventuale ereditarietà della mutazione identificata. Questa procedura è fortemente raccomandata in particolare per un gruppo di 7 geni con forte correlazione con ereditarietà, tra cui i geni responsabili di forme ereditarie di cancro della mammella, dell'ovaio, del colon e della tiroide.
"L'analisi di mutazioni in geni associati a sindromi ereditarie del cancro di 1.339 pazienti arruolati nello studio Rational è stata pubblicata sulla rivista 'Jco Precision Oncology' della Società americana di oncologia clinica (Asco) - spiega Nicola Normanno, direttore scientifico dell'Irccs Irst di Meldola - Lo studio ha rivelato la presenza di mutazioni in 193 casi, il 14,4% del totale. Mutazioni nei 7 geni con maggiori evidenze di ereditarietà sono state trovate in 59 pazienti, che presentavano anche tumori di solito non sottoposti ad analisi genetiche. Lo studio Rational ha anche individuato riarrangiamenti di geni associati ad ereditarietà in ulteriori 53 pazienti, evidenziando per la prima volta la necessità di non soffermarsi solo sulle mutazioni, ma di valutare anche alterazioni genomiche più complesse". Tuttavia - sottolinea la Ficog - solo una piccola percentuale dei pazienti con mutazioni potenzialmente associate a ereditarietà è stata avviata a una consulenza genetica.
"La bassa percentuale di pazienti avviati a una consulenza genetica suggerisce la necessità di formazione specifica dei sanitari sulle implicazioni germinali di test eseguiti con ampi pannelli - conclude Carmine Pinto, direttore dell'Oncologia medica dell'Irccs di Reggio Emilia - L'impiego di queste tecnologie e la loro interpretazione dovrebbero sempre essere effettuate nell'ambito dei Molecular tumor board, in cui genetisti, biologi molecolari e patologi possono contribuire a una corretta interpretazione dei risultati".
Leggi tutto: Tumori, studio italiano rivela alterazioni associate a sindromi ereditarie

(Adnkronos) - Un italiano su 4 convive con un disturbo mentale. Il 50% di questi insorge prima dei 15 anni e l'80% entro i 18. In Europa, oltre il 20% dei giovani tra i 15 e i 29 anni presenta sintomi di ansia o depressione. Il 37% degli adolescenti europei si sente sotto pressione costante per ottenere risultati scolastici eccellenti, e oltre 60mila studenti italiani tra gli 11 e i 17 anni mostrano tendenze all'isolamento sociale. Il 46,2% degli studenti italiani prova ansia entrando in classe, e solo il 20,4% si sente motivato. I disturbi mentali rappresentano la seconda causa di anni vissuti con disabilità (Yld) nel nostro Paese, con 2.622 anni persi per 100mila abitanti. L'Ocse stima che il loro costo economico equivalga al 4,1% del Pil europeo - oltre 600 miliardi di euro l'anno - mentre secondo Eurofound (2023) il costo medio pro capite dei disturbi mentali è di 1.190 euro per cittadino Ue ogni anno. Ogni euro investito in salute mentale genera un ritorno di 4,7 euro in termini di produttività e benessere. Eppure la spesa pubblica sanitaria destinata alla salute mentale in Italia resta ferma al 3,4% del totale, tra le più basse d'Europa (Francia 15%, Germania 11,3%, Regno Unito 10,3%). Nel mondo del lavoro, quasi la metà dei giovani lavoratori (47,7%) riporta stress o esaurimento. Restano gravi criticità: carenza di personale, liste d'attesa lunghe, forti disuguaglianze territoriali e persistenza dello stigma.
Da questi dati prende forma 'Scusate il disturbo' (Laurana Editore), il nuovo libro di Francesco Caroli e Scilla Chirizzi, in libreria da oggi, 10 ottobre, Giornata mondiale della Salute mentale. Un viaggio narrativo e civile che intreccia storie di persone, dati e riflessioni per restituire la salute mentale al suo significato più profondo: un bene comune. Al centro, una panchina: luogo semplice e universale, simbolo di ascolto e incontro, di solitudine e prossimità. Su quella panchina si siedono madri, adolescenti, adulti e anziani; persone che attraversano momenti di crisi, ma anche chi ogni giorno sceglie di ascoltare, curare, accogliere. Le loro voci si intrecciano a quelle di oltre 20 esperti - neuroscienziati, psichiatri, psicologi, sociologi, dirigenti scolastici, architetti e professionisti del lavoro e del sociale - che offrono un affondo competente sui diversi momenti della vita, dall'infanzia all'età anziana, dando voce alla scienza che incontra l'esperienza e suggerendo soluzioni concrete per comprendere come il cervello si costruisca e si custodisca nel tempo.
"La salute mentale non è un lusso né un tema di nicchia. È la base del vivere insieme. Il nostro libro nasce dal desiderio di rompere il silenzio e restituire dignità alla fragilità, ricordando che chiedere aiuto non è segno di debolezza, ma di forza", affermano gli autori Francesco Caroli e Scilla Chirizzi. Accanto alle storie e agli sguardi degli esperti, 'Scusate il disturbo' propone una vera e propria agenda di cambiamento: una regia nazionale per la salute mentale, più prevenzione nelle scuole, il rafforzamento dei servizi territoriali e il riconoscimento del ruolo dei Comuni e del Terzo settore. La visione finale del libro - riporta una nota - è quella di costruire la panchina più lunga del mondo: una società capace di accogliere tutti e di creare spazi di relazione e prossimità. Una cultura della cura che parte dalla prevenzione e dalla gestione condivisa dei fattori di rischio. Come la panchina più lunga d'Italia, fatta di centinaia di assi e viti, anche la salute mentale è un'opera collettiva: ognuno di noi è un pezzo di quella panchina che, solo insieme, può reggere il peso e la bellezza dell'essere umani.
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(Adnkronos) - "Credo che la collaborazione fra pubblico e privato sia indispensabile. L'obiettivo comune è il benessere dei pazienti e la ricerca ha bisogno di tempi lunghi e investimenti a lungo termine che purtroppo il pubblico non può garantire: deve avere risultati entro 2 o massimo 3 anni. Nel privato invece le aziende hanno programmazioni a lungo termine, un farmaco può avere bisogno anche di 10 anni. Si arriva al risultato grazie alla collaborazione tra il medico che lavora nel pubblico e azienda privata". Così Andrea Giaccari, diabetologo del Policlinico A. Gemelli di Roma, intervenendo all'evento di Investigator's Meeting che si è svolto a Roma su varie aree della ricerca clinica che AstraZeneca conduce in Italia.
"La ricerca diabetologica è molto importante perché la diagnosi di diabete, che si basa su valori elevati di glicemia o di emoglobina glicata - spiega Giaccari - comporta rischi di complicanze specifiche e cardiovascolari che il paziente non percepisce, ma che i clinici conoscono bene". A tale proposito, l'esperto sottolinea che "quando una persona riceve la diagnosi di diabete pensa ai valori glicemici e a ridurli, ma noi medici pensiamo al suo futuro. E' fondamentale trasmettere questa visione non solo ai pazienti, ma anche alle istituzioni e alla comunità scientifica" e far capire "che quella diagnosi implica una necessità di cura a lungo termine. Solo attraverso la collaborazione tra istituzioni, clinici, ricercatori e aziende private - conclude - è possibile garantire percorsi di cura efficaci e duraturi".
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(Adnkronos) - "Sono molto contento per la firma di questo protocollo d’intesa, è un grandissimo valore aggiunto. Ringrazio Inps per aver spinto in questa direzione. Significa poter fornire ai lavoratori degli strumenti importanti di tutela”. Così il Prefetto di Roma, Lamberto Giannini, in occasione della firma del Protocollo d’intesa tra la Direzione metropolitana INPS di Roma e la Prefettura di Roma per la costituzione della sezione territoriale provinciale di Roma della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità. La firma è stata messa oggi presso la Prefettura di Roma.
“Sono ancora toccato dall’incontro col ragazzo indiano morto dopo aver perso un braccio ed essere abbandonato ignobilmente – spiega Giannini – Questo protocollo d’intesa offre alle aziende dei punti di riferimento costanti per poter agire nella legalità. Prevedo una ricaduta positiva sul settore agricolo e alla fine sui consumatori con prodotti di qualità”.
Il Protocollo ha l’obiettivo di promuovere iniziative congiunte in materia di politiche attive del lavoro, di contrasto al lavoro sommerso e all’evasione contributiva, nonché di sostegno e assistenza ai lavoratori stranieri immigrati impiegati nel settore agricolo. “Ci siamo lasciati con l’impegno preciso di rivederci tra tre o quattro mesi per vedere quanto è stato fatto. Questo è un protocollo importantissimo che deve essere applicato e seguito con cura per portare vantaggio a tutti” conclude Giannini.
Leggi tutto: Inps, prefetto Giannini: "Protocollo d’intesa offre tutela ai lavoratori"

(Adnkronos) - Tuidi, startup italiana fondata da Giulio Martinacci e Vincenzo Morelli, founder & amministratori, specializzata nello sviluppo di piattaforme proprietarie di machine learning per la grande distribuzione organizzata, annuncia la chiusura di un seed round da 3 milioni di euro. La grande distribuzione alimentare italiana è un pilastro dell’economia nazionale: con oltre 135 miliardi di euro, nel 2024 ha pesato quasi il 6% del Pil italiano. Un’industria importante ma che subisce molte inefficienze dovute ad una gestione dei dati ancora non ottimale. E' su questo terreno che interviene Tuidi, foodtech pugliese che con la propria piattaforma di intelligenza artificiale, affronta il tema di come rendere automatizzata ed economicamente più efficiente la gestione dei punti vendita.
Per rafforzare la propria traiettoria di crescita, Tuidi ha chiuso un aumento di capitale da 3 milioni di euro sottoscritto da due investitori istituzionali: Vertis Sgr, tramite i fondi Vertis Venture 6 Digital Sud - parzialmente finanziato dall'Unione Europea Next Generation EU - e Vertis Venture 7 Digital Puglia, e Azimut tramite i fondi Azimut Eltif – Venture Capital ALIcrowd III e IV e il fondo Azimut Digital Equity Italy gestiti da Azimut Libera Impresa Sgr. All’operazione ha partecipato anche QBerg, player attivo nel settore del market research e price intelligence, che avrà anche un ruolo di partner strategico al piano di sviluppo.
"Al centro dell’offerta di Tuidi - spiega Giulio Martinacci, co-founder di Tuidi - c’è Delphi, la piattaforma che agisce da controller di punto vendita, un sistema che suggerisce quotidianamente come gestire l’approvvigionamento, i prezzi di sell-out, gli assortimenti e i turni del personale". Con questo passaggio la startup punta a rafforzare il suo posizionamento di brand tecnologico sul mercato potenziando ulteriormente i propri prodotti anche grazie all’utilizzo di agenti Ia ed Ia generativa.
A queste parole si collega Vincenzo Morelli, co-founder di Tuidi, che sottolinea: "Il cuore della soluzione è rappresentato dai modelli di machine learning proprietari che elaborano milioni di dati, incrociandoli con variabili interne ed esterne al fine di anticipare i comportamenti di acquisto dei consumatori e migliorare i processi operativi all’interno del punto di vendita". L’impatto della tecnologia di Tuidi si misura già nei risultati dei propri clienti: aumenti delle vendite fino al +2% e diminuzione dei costi degli ordini fino -10%. Con oltre 620 milioni di prodotti gestiti attraverso Delphi, la società ha già contribuito a ridurre sprechi, migliorare le performance di vendita e ottimizzare l’efficienza operativa di realtà come Conad Centro Nord, Maiora, Retail Pro, Ama Crai Est e Gruppo Romano. Tuidi ambisce a guidare la trasformazione quotidiana della grande distribuzione italiana, traducendo la complessità dei dati in scelte operative concrete per i punti vendita. "L’Italia - spiegano i founder - ha nell’alimentare uno dei suoi settori più iconici e riconosciuti nel mondo e il nostro obiettivo è far sì che diventi anche un modello di innovazione tecnologica. Un Paese in cui il foodtech non sia una promessa futura, ma una leva reale di competitività, sostenibilità e qualità per consumatori e retailer".
Per Giacomo Giurazza, Partner di Vertis Sgr, il valore dell’innovazione è evidente già dall’esperienza quotidiana del consumatore: «Da consumatore vedo ogni giorno problemi nei supermercati: da scaffali vuoti a prezzi che non soddisfano le aspettative. Tuidi dimostra che esiste una tecnologia all’avanguardia capace di affrontare queste criticità reali. Per questo vogliamo supportarli nel loro percorso di crescita, così da portare l’intera industria alimentare italiana verso standard più elevati di efficienza e innovazione".
Guido Bocchio, head of venture capital di Azimut Libera Impresa aggiunge: "Con oltre 28.000 punti vendita in tutta Italia, la gdo rappresenta un mondo con molte aree di miglioramento: oltre il 7% del fatturato è eroso da inefficienze come rotture di stock e sprechi che impoveriscono la competitività dei retailer Tuidi rappresenta la possibilità di migliorare concretamente questo problema". Fabrizio Pavone, founder e ceo di QBerg, sottolinea il valore strategico della partnership: L’ingresso di QBerg in Tuidi rappresenta non solo un investimento, ma la scelta di accompagnare una realtà tecnologica capace di incidere sulle dinamiche della gdo. L’avanguardia della loro tecnologia ci ha convinti a intraprendere un percorso comune, con l’obiettivo di sostenerne l’espansione e consolidarne la crescita in una fase decisiva per l’evoluzione del settore".

(Adnkronos) - Parma, già Capitale italiana della cultura 2020 e futura Capitale europea dei giovani 2027, si prepara ad ospitare un evento del tutto nuovo nel panorama universitario italiano: dal 24 al 26 ottobre si terrà la prima edizione del Festival Futuropresente-scienza etica società, promosso dal Centro universitario di bioetica (Ucb) dell'Università di Parma. Un approccio innovativo che fa scuola in Europa Futuropresente si distingue nel panorama nazionale per il suo approccio interdisciplinare che mette in correlazione su scala così ampia i grandi temi del progresso scientifico con le loro implicazioni etiche, ambientali e sociali.
Un modello che fa della città emiliana un vero laboratorio, dove oltre 100 relatori di prestigio nazionale e internazionale - tra accademici, esperti e protagonisti del dibattito culturale contemporaneo - daranno vita a 50 appuntamenti tra lectures, tavole rotonde, dialoghi e presentazioni, creando uno spazio pubblico diffuso di dialogo sui principali interrogativi che emergono dai più recenti sviluppi scientifici e tecnologici e dalle loro implicazioni etiche, ambientali e sociali.
"Ci fa davvero molto piacere che questo festival nasca in seno all’Università", osserva il rettore dell’Università di Parma Paolo Martelli, che aggiunge: "Del resto non poteva che essere così, visto che l’Università è luogo di dialogo, di confronto e di riflessione: un vero spazio di frontiera e un avamposto sul domani. I temi che sono al centro del festival sono fondamentali per il futuro prossimo, e spero che il pubblico partecipi numeroso cogliendo tutte le opportunità offerte da questa tre giorni". "L'università pubblica torna ad essere protagonista del dibattito culturale nazionale", sottolinea Antonio D'Aloia, direttore del Centro universitario di bioetica e ideatore del Festival. "Futuropresente è un invito alla consapevolezza e alla responsabilità, un progetto che nasce dalla convinzione che il mondo accademico debba uscire dalle proprie aule per diventare catalizzatore di una riflessione collettiva sui temi che definiranno il nostro futuro, e che in realtà stanno già (ri)definendo il nostro presente".
Il Festival è concepito con una vocazione divulgativa e inclusiva, rivolgendosi prima di tutto alla cittadinanza. Gli eventi si svolgeranno in diversi luoghi del centro di Parma, creando una manifestazione diffusa che trasformerà la città in un grande palcoscenico di idee. Non si tratta di un congresso accademico, ma di un'esperienza culturale accessibile che mira a rendere il dibattito sui riflessi etici e sociali dello sviluppo scientifico e tecnologico comprensibile e coinvolgente per tutti.
"La scelta di Parma - dichiara il sindaco, Michele Guerra - non è casuale. La città, che nel 2027 diventerà Capitale europea dei giovani, ha vinto questo titolo proprio per la sua capacità di stimolare la partecipazione giovanile e rafforzare la sua identità europea. Il Festival si inserisce perfettamente in questo percorso, alimentando una vocazione che ha sempre fatto parte della storia istituzionale e culturale della città e che la caratterizzerà ancor di più nei prossimi anni". I grandi temi e i protagonisti Il programma spazierà tra le questioni più urgenti del nostro tempo. Si parlerà di intelligenza artificiale, neuroscienze, declinazioni della sostenibilità, giustizia climatica e tutela delle generazioni future, decisioni di fine vita, tecnologie riproduttive e modelli di famiglia, etica dei viaggi spaziali, identità di genere, malattie rare, genetica e applicazioni in medicina, etica animale.
Tra i principali eventi in programma: 'Governare l’Intelligenza artificiale: la sfida europea tra tutela dei diritti e innovazione' con Brando Benifei, deputato del Parlamento Europeo e relatore della legge europea sull'Ia, Giulio Centemero, relatore di maggioranza sulla legge italiana in materia e Ginevra Cerrina Feroni, vicepresidente del Garante della protezione dei dati personali. 'Le famose razze umane' con Guido Barbujani, genetista di fama internazionale dell'Università di Ferrara. 'Riscrivere il Dna umano: opportunità e rischi dell'era Crispr' con Anna Meldolesi, tra le voci più autorevoli del giornalismo scientifico italiano. 'Oltre la tecnofobia. Il digitale dalle neuroscienze all'educazione' con Vittorio Gallese, uno dei più autorevoli neuroscienziati del nostro tempo e componente del gruppo dell'Università di Parma che nel 1992 individuò i 'neuroni specchio'. 'La pelle. Che cosa significa pensare nell'epoca dell'intelligenza artificiale' con Maurizio Ferraris, filosofo di fama internazionale dell'Università di Torino.
'Why bioethics needs environmental philosophy?' con Dale Jamieson, professore emerito alla New York University e tra i massimi esperti mondiali di etica ambientale. 'Essere genitori. Il nodo della maternità surrogata' con Filomena Gallo, avvocato e Segretaria nazionale dell'Associazione Luca Coscioni, e Chiara Lalli, filosofa, bioeticista e docente alla Sapienza di Roma 'Creatività oltre l'umano? Dove si può spingere l'intelligenza generativa', con Amedeo Santosuosso, tra i più autorevoli esperti di bioetica e di Science Law, docente della Scuola Universitaria Superiore Iuss di Pavia 'Tabù. Il nucleare ai tempi della transizione energetica' con Stefano Besseghini, presidente dell'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera).
'Esseri spaziali. Il viaggio dell'uomo oltre la terra', con Tommaso Ghidini, capo della divisione di Strutture, meccanismi e materiali dell’Agenzia spaziale europea. L'evento è promosso dal Centro universitario di bioetica dell'Università di Parma, centro interdipartimentale istituito nel 2016 che rappresenta un punto di riferimento nazionale per la riflessione interdisciplinare sui progressi della medicina, della ricerca scientifica e delle politiche ambientali.
Il Festival, organizzato in collaborazione con l’Università e il Comune di Parma, ha ottenuto il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Ministero dell'Università e della Ricerca. Tra i partners del Festival Fondazione Monteparma, Fondazione Crt, Barilla, Synergetic, Credit Agricole, Opem, Rodolfi, Rotary Club Parma, Fondazione Teatro Regio, Food for future (progetto Dipartimento di Eccellenza 2023-2027) - Dipartimento di Giurisprudenza, Studi politici e Internazionali. L’iniziativa è stata resa possibile anche grazie ai fondi del progetto Fape - Università di Parma. Alla realizzazione di FuturoPresente ha collaborato [humans/AI] Advisory Lab.
Leggi tutto: FuturoPresente, a Parma 1° festival universitario che unisce scienza, etica e società

(Adnkronos) - "Con la sottoscrizione di questo Protocollo per Roma e per il suo territorio, si compie un passo concreto per rafforzare la collaborazione tra Prefettura, Inps, Inail, Inl, parti sociali e mondo agricolo". Così Fabio Vitale, Direttore di Agea e membro del cda dell'Inps a proposito dell'adesione della capitale alla rete del Lavoro agricolo di Qualità. "Non è un atto simbolico: il Comune di Roma ha la più grande superficie agricola d’Europa con oltre 63 mila ettari di estensione e il settore primario resta un segmento strategico delle filiere locali che hanno bisogno di regole chiare e di un presidio stabile della legalità. La manodopera straniera, inoltre, è determinante nella fase della raccolta, pur rappresentando una quota settoriale più bassa che nel resto del Paese".
"La Rete Agricola di Qualità ha già mostrato la sua efficacia con oltre 9.663 imprese iscritte a settembre 2025. È importante consolidare e allargare questa base anche nella Capitale e nel territorio della Provincia, perché l’adesione premia chi rispetta contratti, sicurezza e contribuzione e semplifica i rapporti con la Pubblica Amministrazione". "Nel 2024 le ispezioni Inl in agricoltura - aggiunge Vitale - hanno riscontrato irregolarità nel 68,4% dei casi; 1.226 i lavoratori individuati come vittime di sfruttamento/caporalato. Sono numeri che impongono deterrenza, prevenzione e servizi. Proprio per questo la Rete e il Protocollo servono a garantire dignità, tutela e qualità a chi lavora e a chi investe correttamente".
"L'impegno della Direzione di coordinamento metropolitano di Roma, guidata da Nunzia Minerva, in questo specifico settore, merita una sottolineatura perché dimostra la capacità di alimentare, oltre l'azione quotidiana, un disegno e una traiettoria di respiro strategico" conclude Vitale.
Leggi tutto: Inps, Agea: "Con adesione Roma a Rete Lavoro Agricolo Qualità importante passo avanti "
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