
(Adnkronos) - Jannik Sinner si prepara al ritorno in campo a Cincinnati. Dopo la vittoria storica a Wimbledon e il forfait nel Masters 1000 di Toronto, il numero 1 del ranking inizierà la difesa dei punti sul cemento dagli assalti del rivale Carlos Alcaraz. Il fuoriclasse azzurro avrà pochi margini di errore nelle prossime settimane, considerando la vittoria degli Us Open lo scorso anno, ma anche il successo proprio a Cincinnati, dove tornerà da campione in carica. Ecco il suo percorso in America e come può cambiare la classifica Atp.
Dopo il trionfo a Wimbledon, Sinner ha sfruttato le ultime settimane per riposare, saltando il Masters 1000 di Toronto per essere al meglio già a Cincinnati, nel torneo in cui - dal 7 al 18 agosto - dovrà difendere il titolo e i mille punti nel ranking. In America, Sinner non avrà punti da 'guadagnare' e dovrà 'solo' difendersi dagli attacchi del rivale Carlos Alcaraz, numero 2 del ranking e finalista perdente a Wimbledon.
Al momento, Sinner domina la classifica con 12.030 punti e Alcaraz inseugue a 8600. Con un ko al secondo turno a Cincinnati perderebbe 990 punti (la qualificazione al turno, ha un bye, vale 10 punti). In caso di eliminazione al terzo turno (50 punti) ne perderebbe invece 950, mentre ai quarti (200) ne perderebbe 800. Arrivando in semifinale si assicurerebbe 400 punti, perdendone dunque 600, mentre con una qualificazione alla finale porterebbe a casa 650 punti. In quel caso, perderebbe in classifica solo 350 punti. Lo scorso anno, la stagione sul cemento era stata un disastro per Alcaraz, eliminato al secondo turno a Cincinnati ( e poi al secondo turno degli Us Open). Anche per questo, Carlos potrà accorciare le distanze verso il finale di stagione.
Ultimo appuntamento con l'attività estiva del Teatro Lirico... 
(Adnkronos) - Un trattamento innovativo basato sull'uso di batteriofagi (o fagi), virus naturali che attaccano esclusivamente batteri specifici, è stato messo a punto all'Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano e adottato per curare un'ulcera da pressione infetta da Pseudomonas aeruginosa, un batterio in questo caso non guaribile perché resistente a tutti gli antibiotici a disposizione. Lo annuncia l'ospedale meneghino in una nota in cui spiega che quanto realizzato, presso il Dipartimento di Malattie infettive recentemente avviato, è "uno dei primi casi al mondo".
Il batterio P. aeruginosa è spesso presente in contesti ospedalieri ed è noto per la sua difficile eradicazione. Nel caso in questione - si legge - l'infezione non rispondeva più in modo efficace agli antibiotici tradizionali e alle medicazioni, impedendo la guarigione della ferita del paziente, nonostante le terapie convenzionali. La cosiddetta terapia fagica rappresenta quindi un approccio terapeutico innovativo: sono virus selezionati per eliminare batteri resistenti o refrattari agli antibiotici, offrendo una possibile terapia per pazienti con infezioni croniche o complesse. Il trattamento, coordinato da Matteo Passerini, infettivologo del Dipartimento di Malattie infettive del Sacco, è stato somministrato in ambito compassionevole (quando le opzioni terapeutiche siano esaurite) ed è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra il Dipartimento di Malattie infettive dell'ospedale, il Dipartimento di Biologia dell'università di Pisa e il centro ricerca della Mayo Clinic di Rochester, in Minnesota (Usa), specializzato nella produzione di fagi personalizzati. Ogni fase, dalla selezione del fago al monitoraggio clinico, è stata attentamente supervisionata da un'équipe multidisciplinare.
I primi risultati hanno mostrato "l'eradicazione del batterio, confermata da molteplici prelievi della ferita, e il miglioramento clinico della lesione - riferiscono i sanitari - La paziente è ora candidabile a una procedura di innesto cutaneo (prima controindicata vista la presenza del batterio), che a questo punto consentirebbe di chiudere la ferita aperta da diversi anni".
Per gli esperti l'intervento rappresenta "un primo passo concreto verso l'integrazione della terapia fagica nel trattamento delle infezioni più difficili da curare e apre la strada a scenari futuri in cui sarà possibile utilizzare queste 'armi naturali' contro batteri pericolosi senza danneggiare il resto del microbiota". Commenta Andrea Gori, professore ordinario di Malattie infettive all'università Statale di Milano e direttore dell'Unità di Malattie infettive dell'Asst Fatebenefratelli Sacco: "Questa esperienza dimostra come la collaborazione tra centri di ricerca italiani e internazionali, la ricerca scientifica e l'innovazione clinica possano offrire nuove soluzioni a problemi oggi con limitate possibilità terapeutiche. La terapia fagica, infatti, apre nuove prospettive nel trattamento delle infezioni resistenti, offrendo speranza a quei pazienti per cui le opzioni tradizionali sono ormai esaurite".
Leggi tutto: Virus naturali contro superbatteri resistenti, terapia fagica al Sacco di Milano

(Adnkronos) - Le famiglie delle vittime del 7 ottobre 2023hanno presentato una richiesta al tribunale distrettuale di Tel Aviv per l'approvazione di una class action del valore di oltre 4 miliardi di shekel (oltre un miliardo di euro) contro Meta, la società madre di Facebook e Instagram.
Il motivo è la trasmissione in diretta, su questi social, di video contenenti le atrocità commesse da Hamas durante il suo attacco. Un'altra accusa riguarda il fatto che i querelanti hanno scoperto che i loro parenti erano stati assassinati e rapiti attraverso le trasmissioni proprio su Facebook e Instagram.
Leggi tutto: Attacco Hamas 7 ottobre, parenti vittime fanno causa a Meta

(Adnkronos) - Un gruppo di scienziati della Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, coordinato da Calogero Oddo, professore associato di Bioingegneria, ha sviluppato una pelle artificiale che emula le caratteristiche morfologiche e le funzionalità tattili della pelle umana grazie a sensori innovativi e algoritmi di intelligenza artificiale che si ispirano alle strutture neuronali che veicolano ed elaborano l'informazione tattile. Lo studio, nato da una collaborazione tra il Neuro-Robotic Touch Lab dell'Istituto di biorobotica della Scuola superiore Sant'Anna e l'università federale di Uberlandia (Brasile), è stato pubblicato su 'Nature Machine Intelligence': oltre a offrire un contributo fondamentale alla comprensione dei meccanismi del tatto umano, per gli autori la ricerca apre nuove prospettive nei settori della bionica e della robotica collaborativa per lo sviluppo di dispositivi indossabili intelligenti, di protesi in grado di restituire informazioni sull'interazione tattile e di sensori che permettono ai robot di percepire l'ambiente circostante.
"La percezione del tatto - spiega Oddo - è una funzione essenziale per gli esseri umani: permette di riconoscere e localizzare stimoli fisici, di esplorare l'ambiente e di interagire in modo sicuro con il mondo esterno. Riprodurre artificialmente questo senso complesso è una delle sfide principali nella progettazione di robot collaborativi e di protesi bioniche". La tecnologia sviluppata dalla Scuola Sant'Anna riproduce non solo la sensibilità della pelle umana, ma replica anche la logica attraverso cui il cervello interpreta e localizza gli stimoli del tatto, spiega una nota. Il cuore dell'innovazione è una pelle artificiale ad area larga, dotata di sensori in fibra ottica capaci di rilevare in tempo reale pressioni e sfioramenti. A rendere questa pelle 'intelligente' è un'architettura computazionale bioispirata per l'elaborazione dell'informazione tattile, una rete di neuroni spiking progettata per imitare i meccanismi del sistema nervoso umano.
"La rete neurale spiking è formata da due strati: il primo simula i meccanocettori umani di tipo 2 (a lento e rapido adattamento), il secondo riproduce una mappa somatotopica analoga a quella generata dai neuroni del nucleo cuneato, una regione chiave nella percezione tattile. Questo approccio consente alla pelle artificiale di identificare il punto di contatto e decodificare l'intensità dello stimolo", descrive Mariangela Filosa, ricercatrice presso l'Istituto di BioRobotica della Scuola Sant'Anna e prima co-autrice dello studio.
Le potenziali applicazioni di questa tecnologia sono molteplici: dalla robotica collaborativa, per garantire un'interazione sicura tra persone, ambienti e macchine, alle protesi bioniche, con lo sviluppo di nuove soluzioni di feedback sensoriale per persone con disabilità.
"A partire dalla quarta rivoluzione industriale - commenta Oddo - l'interazione tra persone e macchine è diventata un elemento chiave in molti settori della robotica. La possibilità di dotare i robot di un senso del tatto artificiale ispirato a quello umano fa sì che questa interazione avvenga in maniera sicura, intuitiva ed efficace, mitigando il rischio di infortuni per gli operatori e le operatrici. Inoltre, la pelle artificiale che abbiamo sviluppato offre ampie prospettive anche nel settore della bionica: le tecnologie assistive e riabilitative d'avanguardia saranno dotate di sensori tattili intelligenti per ripristinare o aumentare l'informazione tattile attraverso feedback realistici, cutanei o neurali".
Il team di ricerca coordinato da Oddo ha voluto dedicare lo studio al compianto Francesco Ceccarelli, stimato giornalista pubblico che per anni ha diretto l'ufficio stampa della Scuola superiore Sant'Anna e ha avuto un ruolo fondamentale nella divulgazione della ricerca scientifica.
Leggi tutto: Creata pelle artificiale che 'sente' come quella umana

(Adnkronos) - Un uomo di 77 anni è morto all'ospedale Santa Maria Goretti di Latina a causa del virus West Nile. Il paziente, ricoverato in gravi condizioni dal 17 luglio, soffriva di patologie croniche pregresse. Si tratta del quinto decesso legato al virus West Nile nel Lazio. Il bilancio delle vittime in Italia da inizio anno sale a 11: 1 in Piemonte, 5 nel Lazio e 5 in Campania.
Leggi tutto: West Nile: muore 77enne, quinta vittima nel Lazio e 11esima in Italia

(Adnkronos) - La sfida tra Noah Lyles e Kenny Bednarek, in vista dei Mondiali di atletica a Tokyo, comincia ai Trials americani. A Eugene, in Oregon, il campione olimpico in carica dei 100 ha vinto la gara dei 200 metri, con il miglior tempo al mondo sulla distanza in questa stagione (19"63). Lyles ha trionfato in rimonta, voltandosi verso il rivale al traguardo.
Il campione del mondo in carica dei 100 e dei 200 non parte benissimo e alla curva è costretto a inseguire, prima di una progressione finale irresistibile. Il suo atteggiamento all'arrivo non va però giù a Bednarek, che lo spinge dopo aver tragliato il traguardo: "È un comportamento antisportivo e non lo tollero" dice in seguito nella classica intervista post-gara. "Non tollero niente, non è un atteggiamento corretto". Bednarek, argento olimpico nei 200 a Tokyo e a Parigi, non ha digerito il modo di fare del compagno di squadra in staffetta.
Si accendono dunque le tensioni nell'atletica americana a poche settimane dai Mondiali di atletica di Tokyo, con Lyles impegnato nella rassegna da campione olimpico dei 100 e campione in carica dei 100 e dei 200. "Su ordine del mio allenatore, non commento la questione" le uniche parole del fuoriclasse americano a fine gara. Anche in Giappone, sarà lui l'uomo da battere al via.
Leggi tutto: Lyles-Bednarek, spinte e provocazioni ai Trials: "Comportamento antisportivo"
Costa Clinic avvierà l'attività dal 15 settembre... 
(Adnkronos) - Nuovo capitolo nella telenovela Ademola Lookman oggi, lunedì 4 agosto. L'attaccante nigeriano ha espresso il forte desiderio di essere ceduto all'Inter, ma l'Atalanta continua a fare muro, ritenendolo incedibile. Questa posizione ha fatto arenare la trattativa con i nerazzurri, che avevano offerto circa 45 milioni comprensivi di bonus a fronte di una richiesta di 50, e portato allo strappo del giocatore, che ha pubblicato una dura lettera sui propri canali social, chiedendo esplicitamente la cessione.
Proprio alla "promessa" invocata da Lookman, ha risposto l'ad dell'Atalanta, Luca Percassi: "L'anno scorso, a fronte di un'offerta da 20 milioni da parte del Psg, il giocatore ci aveva chiesto di essere ceduto. L'Atalanta, essendo una società credibile, si era ripromessa di poter cedere il giocatore in questa sessione di mercato basandosi su due presupposti che lui stesso ci aveva indicato: raggiungere in primis un super top club europeo e che in Italia non si sarebbe mai visto con una maglia diversa dall'Atalanta, sia per quello che ha fatto lui, sia per quanto ricevuto da parte della società".
Percassi, durante la conferenza stampa di presentazione di Marco Sportiello, che ritorna a Bergamo come secondo portiere, ha aggiunto: "Oggi la situazione è ben diversa. In ogni caso la società è sempre attenta a valutare i tempi e i valori dei propri giocatori, ma come sempre è la società Atalanta a decidere".
Leggi tutto: Lookman, Percassi chiude all'Inter: "Accordo di non vestire un'altra maglia italiana"
Titolo agli Assoluti di atletica Leggera... 
(Adnkronos) - "Al momento non ci possiamo fidare dei nostri interlocutori italiani". Lo dice in una lunga intervista al quotidiano Izvestia l'ambasciatore russo a Roma, Alexei Paramonov, che denuncia come nell'"élite italiana, dopo il Covid, siano entrati due nuovi virus: la russofobia e l'ucrainofilia".
Secondo Paramanov, da quando è scoppiata la guerra in Ucraina tre anni fa, "non ci sono stati cambiamenti significativi nell'establishment italiano e vediamo per lo più gli stessi volti. Ma c'è una piccola sfumatura: due nuovi virus sono entrati nell'élite italiana per sostituire l'epidemia di Covid: la russofobia e l'ucrainofilia, che, grazie alla loro sinergia, assumono forme particolarmente aggressive e portano a conseguenze molto deprimenti sia in termini di processi politici interni che di posizionamento sulla scena internazionale".
Di conseguenza, sostiene l'ambasciatore, "anche i nostri interlocutori immuni da questo flagello preferiscono isolarsi nelle condizioni attuali per non essere contagiati, salvaguardare le loro convinzioni e preservare il buon senso". In generale, dice Paramonov - che la scorsa settimana era stato convocato alla Farnesina, per protestare contro l'inserimento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in un elenco di presunti 'russofobi' da parte del ministero degli Esteri di Mosca - "la leadership italiana rimane ermeticamente chiusa ai contatti ufficiali con la parte russa a tutti i livelli. A volte sembra che in un certo senso applichi l'approccio del capo del regime di Kiev Zelensky, che ha imposto un autodivieto di condurre qualsiasi negoziato con la Russia".
Nell'intervista al quotidiano russo, l'ambasciatore parla poi anche della questione della fornitura di armi italiane a Kiev, tema su cui "la leadership è abbastanza sensibile". "Roma ha completamente classificato tutto ciò che riguarda la fornitura di armi all'Ucraina. Non ci sono praticamente materiali affidabili nello spazio pubblico su ciò che, di fatto, costituisce l'assistenza militare italiana all'Ucraina - afferma Paramonov - Tuttavia, è noto che il volume totale è di circa 3-4 miliardi di euro. Queste forniture rappresentano un volume piuttosto consistente di armi pericolose, comprese quelle pesanti. Quasi ogni due o tre mesi, la leadership italiana approva un altro lotto di armi e attrezzature militari da fornire all'Ucraina. E ora, secondo alcune indiscrezioni, sarebbe già in preparazione il dodicesimo pacchetto di tale 'assistenza'".
D'altra parte, prosegue l'ambasciatore, "sentiamo costantemente dichiarazioni rassicuranti da parte delle autorità secondo cui l'Italia non è in guerra con la Russia, non invierà le sue truppe sul territorio ucraino, nella zona di conflitto, e non permette alle autorità ucraine di utilizzare le armi fornite per colpire in profondità la Federazione russa. Questa è la differenza che cercano di presentare come circostanza attenuante riguardo al modo in cui Roma partecipa ufficialmente al conflitto dalla parte dell'Ucraina".
"Ma penso - conclude - che, nonostante tutta questa presunta moderazione della posizione italiana rispetto ad altri Paesi, ad esempio i membri della cosiddetta coalizione dei volenterosi, in realtà non ci si dovrebbe fidare molto, perché molto spesso nel corso degli anni i Paesi dell'Occidente collettivo, compresa l'Italia, hanno cercato di presentare la loro posizione e le loro azioni nella luce migliore possibile e in una luce più amichevole di quanto non fosse in realtà. Al momento, non ci possiamo fidare in alcun modo dei nostri interlocutori ufficiali italiani".
Leggi tutto: L'ambasciatore russo: "Non ci si può fidare dell'Italia, ucrainofilia nuovo virus"

(Adnkronos) - Il principe Harry e suo zio, il principe Andrea, arrivarono alle mani durante un litigio, con il duca di Sussex che fece sanguinare il naso del duca di York. La storia della furibonda scazzottata, avvenuta nel 2013 fra il secondogenito di Carlo e il fratello del re, è raccontata in una nuova biografia sul duca di York, un estratto della quale è stata pubblicata dal Daily Mail. I due ebbero un acceso litigio che sfociò in uno scontro fisico. "I pugni furono sferrati per qualcosa che Andrew aveva detto alle spalle di Harry", afferma l'autore di 'The Rise and Fall of the House of York' Andrew Lownie.
La presunta rissa - negata da un portavoce dei Sussex, scrive il Guardian - sarebbe iniziata quando "Harry ha detto a suo zio che era un codardo se non gli avesse detto in faccia ciò che aveva pronunciato alle sue spalle. A detta di tutti - racconta l'autore - Harry ha avuto la meglio su Andrew, lasciandolo con il naso sanguinante prima che la rissa venisse interrotta". Secondo il biografo, il duca di York disse al nipote che il suo matrimonio con Meghan Markle "non sarebbe durato più di un mese". Avrebbe, inoltre, "accusato Meghan di essere un'opportunista e di pensare che fosse troppo vecchia per Harry, aggiungendo che suo nipote stava commettendo il più grande errore di sempre", e avrebbe detto al figlio di Carlo di essere "impazzito", accusandolo di non aver fatto "alcuna verifica sul suo passato", prima del loro fidanzamento nel 2017.
Un portavoce di Harry e Meghan ha dichiarato: "Posso confermare che il principe Harry e il principe Andrea non hanno mai avuto una lite fisica, né il principe Andrea ha mai rivolto al principe Harry i commenti che si dice abbia fatto sulla duchessa del Sussex". Il duca e la duchessa hanno inviato una lettera legale al Daily Mail in merito alla pubblicazione di quelle che il loro portavoce ha descritto come "gravi inesattezze, commenti dannosi e diffamatori". Il libro sostiene che, oltre a Harry, anche suo fratello William ha avuto relazioni "problematiche" con Andrew per anni e che il duca di York è stato anche scortese con la principessa del Galles Catherine Middleton.
Re Carlo ha permesso al fratello minore di soggiornare nella Royal Lodge, una villa di 30 stanze nel Windsor Great Park, di proprietà della Corona. Tuttavia, l'anno scorso il sovrano ha posto fine alla rendita di Andrea, stimata in 1 milione di sterline all'anno, sollevando dubbi anche sull'uso futuro della dimora del principe. La fonte citata nella biografia di Lownie sostiene che il principe di Galles sia intenzionato a "sfrattare" il duca e la sua ex moglie, Sarah Ferguson, che vive con Andrew nonostante il divorzio della coppia avvenuto nel 1996.
Secondo una fonte, oltre allo zio, William detesta anche Sarah e non vede l'ora che arrivi il giorno in cui suo padre li cacci entrambi. Se Carlo non lo farà, vi garantisco che la prima cosa che William farà quando diventerà re sarà farli sfrattare". Il principe Andrea è caduto in disgrazia dopo una disastrosa intervista al Newsnight nel 2019 sulla sua amicizia con Jeffrey Epstein, il defunto finanziere americano condannato per reati sessuali. Il duca è stato privato dei suoi titoli reali e militari nel 2021.
Leggi tutto: Harry e la scazzottata con lo zio Andrew: "Non è mai avvenuta"

(Adnkronos) - Un uomo è morto a Canneto sull'Oglio nel Mantovano, presso l'azienda agricola Chiesa S.S.. La vittima, Mario Malzani di Pontoglio (Brescia), 51 anni, è stato risucchiato dagli ingranaggi di una macchina agricola insilatrice mentre cercava di sbloccarne il funzionamento, secondo quanto comunicato dal Comando provinciale dei Carabinieri di Mantova.
Sul posto sono intervenute le forze dell'ordine e il personale dell'ispettorato del lavoro dell'Ats Valpadana. Il macchinario è stato posto sotto controllo. La salma verrà trasportata presso l’obitorio dell’ospedale di Mantova a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Leggi tutto: Mantova, risucchiato da macchina agricola: morto 51enne

(Adnkronos) - La Roma non si ferma sul mercato e punta Jan Ziolkowski, secondo le ultime news di oggi, lunedì 4 agosto. Dopo aver accolto dal Flamengo Wesley e dal Verona Ghilardi, il ds Massara è al lavoro per regalare al nuovo allenatore Gasperini, succeduto a Ranieri sulla panchina giallorossa, un altro colpo in difesa. L'identikit è un profilo giovane e dai costi, sia di cartellino che d'ingaggio, contenuti.
Gli occhi dei giallorossi si sono quindi posati su Ziolkowski, difensore centrale del Legia Varsavia per cui, nelle scorse settimane, aveva manifestato interesse anche l'Udinese. I giallorossi avrebbero presentato un'offerta da circa 2 milioni di euro per acquistarlo a titolo definitivo, mentre la richiesta del Legia sfiora i 5. Ma chi è Ziolkowski?
Jan Ziolkowski è un giovane e talentuoso difensore centrale polacco di 20 anni, classe 2005, in forza al Legia Varsavia. Bravo nel gioco aereo grazie alla sua struttura fisica (è alto 1,94), è aggressivo e abile in marcatura, sebbene non sia molto veloce. Ha iniziato a giocare nel Polonia Varsavia, per poi trasferirsi, nel 2022, nel settore giovanile del Legia. Qui ha fatto tutta la trafila nel vivaio fino all'esordio in prima squadra, arrivato nel maggio 2024.
La scorsa stagione è stata quella in cui Ziolkowski ha trovato maggiore continuità. Il difensore ha collezionato 28 presenze con 2 gol e 2 assist, vincendo anche la Coppa nazionale. È stato convocato anche nelle Nazionali giovanili polacche, dove ha totalizzato fin qui 10 presenze e un gol.
Leggi tutto: Jan Ziolkowski, chi è il giovane difensore che piace alla Roma
Camera di commercio di Sassari, crescita arrivi di quasi il 14%...
Siglato un accordo con Regione e Città metropolitana...
'Autorizzazione con troppe condizioni, verso il ricorso'... 
(Adnkronos) - In questi giorni, con i cluster di casi di West Nile nel Lazio e in Campania (con 10 morti nelle due Regioni) i riflettori in Italia sono puntati su di lei: la zanzara Culex pipiens, la classica disturbatrice notturna, di casa un po' in tutta Europa. E' lei il principale vettore del virus del Nilo occidentale. La mappa delle zanzare curata dall'agenzia Ue Ecdc, Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie, parla chiaro: nel grafico che mostra l'attuale distribuzione della famiglia Culex pipiens si vede il Vecchio Continente punteggiato di macchie rosse che ne indicano la sua presenza diffusissima. Nell'ultimo aggiornamento disponibile, Paesi come l'Italia e la Francia sono quasi del tutto colorati, se si escludono piccole chiazze grigie che indicano regioni per le quali semplicemente non erano stati comunicati i dati. Ed è proprio per questa sua diffusione che per esempio nel nostro Paese da anni è attiva una sorveglianza stringente che permette di intercettare tempestivamente l'eventuale presenza di zanzare infette di West Nile in questa popolazione ronzante.
Ma a ogni zanzara la sua malattia: l'Ecdc con i suoi focus fotografa i rischi per ogni specie e monitora i dati di aumento delle infezioni da puntura. Ecco dunque i principali 'mezzi di trasporto' che i patogeni potrebbero usare per viaggiare in Ue: una delle prime voci nell'elenco dei principali vettori di preoccupazione per l'Europa è ovviamente l'Aedes albopictus, la zanzara tigre, specie invasiva ben insediata in Italia, che può trasmettere i virus Dengue, Chikungunya e Zika. Nell'elenco dei vettori 'osservati speciali' presenti in Ue, oltre alla già citata Culex pipiens, c'è poi l'Aedes Aegypti, che diffonde anche il virus della febbre gialla. Tutte queste specie, come ricorda l'Ecdc, "si stanno espandendo in tutta Europa". L'Aedes Albopictus è attualmente presente in 16 Paesi e 369 regioni, rispetto alle 114 regioni di circa 10 anni fa, per fare un esempio. Mentre l'Aedes Aegypti, una volta eliminata dall'Europa, è riemersa a Cipro.
Nel frattempo, la Culex pipiens continua a consentire la trasmissione diffusa del virus West Nile, soprattutto durante l'estate e l'inizio dell'autunno. E' "un momento in cui l'Europa si trova ad affrontare stagioni di diffusione delle zanzare più lunghe e intense a causa dei cambiamenti climatici", ha rilevato l'agenzia Ue. E i patogeni che viaggiano a bordo di questi vettori si fanno sentire sempre più spesso. Per esempio, lo scorso anno i casi di Dengue nell'area hanno mostrato un deciso trend in aumento rispetto agli anni precedenti. E lo stesso il virus West Nile, con infezioni diffuse in 212 regioni di 19 Paesi. Nel 2025, poi, i focolai di casi di malattia da virus Chikungunya acquisiti localmente in Francia, con sintomi insorti a fine maggio o giugno, hanno messo in evidenzia un inizio molto precoce della stagione delle zanzare.
In generale si tratta di dati che "sottolineano la crescente diffusione geografica e l'impatto sulla salute pubblica delle malattie trasmesse dalle zanzare in Europa", ha fatto notare l'Ecdc, che da luglio ha intensificato l'attenzione su questi rischi e con l'arrivo appunto della stagione delle zanzare ha lanciato una nuova serie di aggiornamenti settimanali sulla sorveglianza per aiutare le autorità sanitarie pubbliche a monitorare tempestivamente le malattie trasmesse. I focus riguardano in particolare i virus Chikungunya, Dengue, Zika e West Nile, con l'obiettivo di offrire una panoramica completa dell'evoluzione della situazione nei Paesi Europei.
Leggi tutto: Dalla Dengue al West Nile, quale zanzara le trasmette: come riconoscerle
Nuova collana dall'8 agosto per lo scrittore-magistrato...
In primi 5 mesi 2025 in 42mila non si sono presentati a visite... (Adnkronos) - La Polizia ha eseguito un provvedimento di fermo emesso dalla procura di Perugia nei confronti di un uomo di 45 anni per violenza sessuale aggravata, sequestro di persona e lesioni personali pluriaggravate nei confronti di una 21enne straniera.
Secondo quanto ricostruito lo scorso 19 luglio la ragazza sarebbe stata avvicinata con una scusa dal 45enne, un cittadino afgano, che, dopo una breve conversazione in cui si sarebbe mostrato particolarmente gentile e affabile, le avrebbe raccontato che stava per aprire un nuovo ristorante, invitandola a visitare il cantiere, anche in prospettiva di un lavoro futuro che le avrebbe potuto offrire.
La ragazza, tranquillizzata dai modi del suo interlocutore, avrebbe accettato la proposta anche perché il posto indicato si trovava sulla stessa strada che avrebbe dovuto percorrere per andare a casa. Arrivati in un bar in disuso ma con ancora alcuni tavoli e sedie, situato nel centro storico di Perugia, all'inizio avrebbero chiacchierato un po' ma quando la vittima ha chiesto di potersi allontanare avrebbe trovato chiusa la porta di ingresso a chiave e sarebbe stata da subito palpeggiata. Al tentativo di divincolarsi e di andare via, l'uomo l'avrebbe afferrata e sbattuta a terra, le avrebbe impedito di gridare coprendole la bocca con le mani, dopodiché l'avrebbe costretta ad avere più rapporti sessuali.
Alla ragazza sarebbe stato poi impedito di lasciare l'immobile fino alla mattina: solo una volta che l'uomo si è addormentato, la giovane sarebbe riuscita ad allontanarsi. Nel corso della nottata, però, la ragazza sarebbe riuscita ad attivare la telecamera del suo cellulare e, quindi, a effettuare alcune riprese e a registrare una fase dell'aggressione. Dopo qualche giorno, ancora sotto choc per l'accaduto, la vittima si è convinta a denunciare il fatto alla Polizia. Dopo aver raccontato quanto successo al personale della Squadra mobile, la vittima si è recata presso l'Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia, dove le sono state diagnosticate lesioni personali giudicate guaribili in 30 giorni.
In seguito alla querela sporta, sono state avviate subito le indagini con perquisizione del locale dove si sarebbe consumata la violenza, vari pedinamenti, audizione di testimoni, analisi degli indumenti della vittima e visione delle immagini riprese con il cellulare, attività che hanno consentito di individuare l'indagato, poi riconosciuto anche dalla vittima.
Sono state repertate anche tracce biologiche riferibili alla violenza sessuale denunciata. Su queste tracce è stato disposto un accertamento del dna, che è risultato coincidente con quello dell'indagato che era preliminarmente prelevato, senza che se ne accorgesse.
“Nella giornata di ieri, però, la notizia della violenza sessuale, malgrado la massima cautela utilizzata - si legge in una nota della procura - è stata riportata su un quotidiano e tale circostanza” con la persona indagata che non aveva in città un radicamento stabile “hanno imposto l'emissione urgente di un provvedimento di fermo, per evitare che l'indagato potesse darsi alla fuga. Nel tardo pomeriggio, il personale della Squadra mobile è riuscito a trovare l'indagato e lo ha condotto presso la casa circondariale di Perugia Capanne, in attesa dell'udienza di convalida”.
Leggi tutto: Perugia, "sequestra e violenta una giovane": fermato 45enne

(Adnkronos) - Dalle moto alle biciclette la vacanza on the road conserva un fascino che non sbiadisce ed è sinonimo di libertà e spazi sconfinati. Ai viaggiatori più avventurosi e agli amanti della vacanza all’aria aperta Poste Italiane offre un comodo servizio per spedire la moto, lo scooter o la bici in Italia e all’estero e ritirarla nel luogo prescelto per il soggiorno. Si tratta di 2ruotExpress il servizio di Sda, corriere espresso di Poste Italiane, per il trasporto delle due ruote a motore o a pedali, con ritiro in Italia nelle 90 filiali di Sda presenti in Italia e a Barcellona in Spagna. Per le altre destinazioni europee o extraeuropee, il servizio è disponibile a domanda ed è confezionato “su misura” dell’interessato.
2ruotExpress assicura il veicolo contro incendio, furto e danneggiamenti. La motocicletta, lo scooter o la bicicletta viaggiano in sicurezza in speciali gabbie metalliche e con le apposite cinghie di ancoraggio che lo proteggono dagli urti. Un sistema di rilevazione satellitare ne consente il tracciamento in tempo reale per monitorare lo stato della spedizione. Il mittente dovrà recarsi presso la sede Sda di partenza per assistere alle manovre di carico ed ancoraggio del mezzo all’interno dell’apposita gabbia. A chi intende invece viaggiare libero dai bagagli e vuol far recapitare le proprie valigie nel luogo di villeggiatura Poste Italiane mette a disposizione il servizio Poste Delivery Web: si possono spedire in Italia e all’estero bagagli e pacchi fino a 30 kg di peso, scegliendo di farli ritirare da casa, da un indirizzo diverso, da un ufficio postale o da un punto di ritiro della rete Punto Poste.
L’invio si può preparare e completare online, dal sito web poste.it o dall’App di Poste Italiane, per un’esperienza semplice e veloce. Il servizio può essere acquistato anche attraverso la nuova funzione gratuita del Borsellino Spedizioni, che consente di utilizzare il credito ricaricato, facilitando così il pagamento. Inoltre, per ogni ricarica, è riconosciuto fino al 15% di bonus, da utilizzare per acquistare soluzioni successive. Poste Delivery Web offre il monitoraggio dello stato della spedizione, dalla partenza fino all'arrivo a destinazione, sul sito poste.it o App Poste Italiane. Basta inserire il numero di tracking in “Cerca Spedizione” o attivare le notifiche via e-mail o sms.
Leggi tutto: Poste, da Sda servizio 2ruotExpress per trasportare moto, scooter e bici
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