(Adnkronos) - Donald Trump esorta Benjamin Netanyahu a portare avanti la guerra di Israele contro l'Iran. Emmanuel Macron chiede al premier israeliano di ridurre la portata dell'offensiva. Tra il presidente degli Stati Uniti e il presidente francese, dopo le scintille al G7 in Canada, va in scena un nuovo botta e risposta a distanza.
"Gli ho detto 'vai avanti'. Io parlo con lui ogni giorno, è una brava persona, sta facendo molto", dice Trump parlando di Netanyahu e affermando che il premier israeliano "viene trattato molto ingiustamente dal suo Paese", con quello che sembra un riferimento ai problemi giudiziari del primo ministro. "Finora sta facendo un buon lavoro, è un presidente di guerra e deve anche affrontare anche questo nonsense, è ridicolo", aggiunge.
Macron, invece, chiede lo stop ai raid israeliani contro obiettivi in Iran che non siano collegati al programma nucleare e per lo sviluppo di missili balistici.
In una nota diffusa dall'Eliseo al termine della riunione del Consiglio di difesa e sicurezza nazionale, si legge che il presidente "ha espresso la sua preoccupazione per l'attuale escalation, con attacchi israeliani sempre più mirati a obiettivi non correlati ai programmi nucleari e balistici iraniani e un numero crescente di vittime civili in Iran e in Israele". "È urgente porre fine a queste operazioni militari, che rappresentano una grave minaccia per la sicurezza regionale", afferma Macron.
E Netanyahu cosa dice? Il premier israeliano ringrazia Trump per "essere al nostro fianco". "Siamo in contatto continuo, anche la notte scorsa, abbiamo avuto un colloquio molto cordiale", dice. "Vorrei ringraziare il presidente Trump, un grande amico dello Stato di Israele - ribadisce Netanyahu - Lo ringrazio per essere al nostro fianco e per il sostegno che gli Stati Uniti ci assicurano nella difesa dei cieli israeliani".
Quindi, la risposta indiretta a Macron: "Abbiamo avviato questa operazione per rimuovere la minaccia nucleare e la minaccia rappresentata dai missili balistici. Stiamo attaccando strutture nucleari, missili, centri di comando e simboli del regime".
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(Adnkronos) - "Le donne potrebbero giocare con voi?". Donald Trump chiede e la Juventus (più o meno) risponde. La visita di una delegazione del club bianconero alla Casa Bianca, a poche ore dall'esordio nel Mondiale per Club, spinge il presidente degli Stati Uniti a interpellare giocatori, allenatore e dirigenti su un tema caro all'amministrazione americana. Trump ha recentemente firmato un ordine esecutivo per escludere le atlete transgender dalle competizioni femminili. "Avete avuto donne in squadra? Potrebbero entrare nel team?", chiede il presidente con un paio di domande retoriche. A rispondere è il general manager Damien Comolli: "E' difficile... Abbiamo un'ottima squadra femminile", dice facendo riferimento alla Juventus Women, che ha conquistato lo scudetto. "Sono molto diplomatici", la chiosa di Trump.
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(Adnkronos) - Perché la Juventus è alle spalle di Donald Trump mentre il presidente degli Stati Uniti decide se attaccare l'Iran? La domanda rimbalza sui social insieme al video che mostra una scena a dir poco particolare. "Siamo nel metaverso", il commento più ricorrente.
La Juventus, negli Stati Uniti per partecipare al Mondiale per club, viene ricevuta nello Studio Ovale alla Casa Bianca con il presidente della Fifa, Gianni Infantino. I dirigenti, l'allenatore Igor Tudor e una delegazione di giocatori - da Vlahovic a Locatelli, da Weah a Gatti e McKennie - stringono la mano a Trump e, come da cerimoniale, si schierano dietro il presidente. Poi tocca alla stampa e fioccano le domande sulla guerra tra Iran e Israele. Gli Usa attaccheranno Teheran? "Non ho ancora deciso", mentre la delegazione della Juve partecipa, con evidente sorpresa, ad un momento cruciale.
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(Adnkronos) - Allarme a Roma in pieno centro. Due ragazzi sono saliti su un cornicione di un palazzo di Corso Rinascimento. Il comportamento dei giovani - non è chiaro in quali condizioni siano - ha allarmato persone che hanno assistito alla scena nella serata del 18 giugno e hanno chiamato immediatamente i carabinieri. I due giovani, per fortuna, sono rientrati all'interno della balaustra.
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(Adnkronos) - “Come va? All’inizio non avevo capito di essermi fatta così male. Sto lavorando tantissimo, anche se non si vede e non lo faccio vedere perché non ho con me il telefono in allenamento. È un lavoro in cui serve la massima concentrazione". Federica Brignone ha parlato così nel corso dell’evento “Slalom tra campioni” a Milano, organizzato da Banca Generali per celebrare i 15 anni della partnership con la fuoriclasse azzurra dello sci. La campionessa è tornata sul brutto infortunio al ginocchio, sul percorso di riabilitazione e sulle possibilità di tornare in tempo per le Olimpiadi di Milano Cortina 2026.
"Sto cercando di rieducare la mia gamba e il mio fisico a una vita normale, sono messa abbastanza bene ma ci vuole tempo. Il mio obiettivo - ha spiegato - è tornare. Non voglio smettere perché mi sono distrutta, voglio lasciare questo sport con il sorriso e in pista. Era il momento più bello della mia carriera ed essermelo tolto così mi scoccia, voglio tornare per stare bene e al mio livello. Per dimostrare a me stessa che posso farcela”.
Brignone ha parlato del ruolo delle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026 in questo percorso: “Hanno un peso? Sì e no. È un sogno, ma nella mia carriera non manca niente. Sono andata ben oltre quello che sognavo da bambina. Ciò che sogno di queste Olimpiadi non è tanto il risultato sportivo, ma il farle in casa, come non successo in passato. È proprio la possibilità di vivere questa esperienza di un’Olimpiade diversa. Arrivarci dopo dieci stagioni ad alto livello mi piacerebbe, soprattutto per rappresentare il mio Paese”.
La campionessa azzurra ha anche parlato della possibilità di essere portabandiera ai prossimi Giochi Invernali: “Quell’immagine mi dà grande motivazione per tornare e impegnarmi ancora di più tutti i giorni. Mi piacerebbe molto ed è una delle cose che mi motivano di più in questo momento”.
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(Adnkronos) - "Non so se attacco l'Iran". Donald Trump risponde alle domande dei media sulla guerra tra Iran e Israele. La Juventus, ospite alla Casa Bianca, ascolta le parole del presidente degli Stati Uniti sulla crisi che monopolizza l'attenzione a livello mondiale. La Juve, con il tecnico Igor Tudor e i giocatori, arriva nello Studio Ovale - con il presidente della Fifa Gianni Infantino - a poche ore dall'esordio nel Mondiale per club che si svolge negli Stati Uniti. Mentre Trump parla di armi nucleari (Video) e bombardieri Stealth, dietro di lui ascoltano Federico Gatti, Dusan Vlahovic, Manuel Locatelli.
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(Adnkronos) - "Penso che forse neanche Trump sa se combatteranno al fianco di Israele. Lui stesso ha detto che nessuno sa cosa farà". Sono le parole dell'ex premier Massimo D'Alema, intervenuto a Otto e mezzo su La7, sull'ipotesi di intervento degli Stati Uniti nella guerra tra Israele e Iran.
"Bisognerebbe sottolineare con maggiore forza che andrebbe fermato questo conflitto, è interesse del mondo e dell'Europa. Un negoziato con l'Iran è stato fatto: portò a un accordo che spinse l'Iran a interrompere lo sviluppo della bomba nucleare. Fu Trump a sabotarlo, una responsabilità gravissima. Non possiamo dimenticarlo", dice l'ex premier.
D'Alema prosegue: "Se l'Iran avesse la bomba nucleare non ci sarebbe la guerra, basti pensare alla Corea del Nord. Questo farà pensare a molti Paesi che avere l'atomica sia l'unico modo per non essere bombardati. Ho l'impressione che fare la guerra a chi non è democratico sia qualcosa di irrealistico. Non possiamo bombardare tutti quei Paesi che non sono democrazie. Sotto le bombe alla fine prevalgono le posizioni più radicali. I regimi cambiano quando c'è capacità di cambiare nella società, non per le bombe. Basti guardare l'Afghanistan, bel risultato''.
E ancora: "Pace? Ci sono sempre margini per negoziare. Il problema è capire se si riescono a fermare le forze che vogliono impedire il negoziato, prima fra tutte Israele. L'attacco voluto da Netanyahu è stato fatto innanzitutto per bloccare un dialogo fra Usa e Iran. L'Europa per ora è debole, spero prenda coscienza, sono in gioco valori e interessi fondamentali come sicurezza e approvvigionamento energetico. Il filotrumpismo e il populismo di Trump non aiutano l'Europa. I sovranismi possono avere affinità ideologica ma una volta al potere entrano in conflitto. I nostri interessi e valori sono tutelati dall'Europa, ma ora sono in gioco
Sempre restando alla politica estera, D'Alema parla della situazione di Gaza: "È incomprensibile la censura informativa su Gaza. E come ha potuto Israele toccare certi picchi di violenza e barbarie?".
L'ex premier commenta il consenso di cui gode l'esecutivo Meloni: "Il vero problema della democrazia in Europa non è che i cittadini votano a destra, ma che stanno a casa. Il governo Meloni si fonda sul consenso più limitato di tutti i governi della storia repubblicana. E l'opposizione ha una responsabilità nel presentarsi divisa, insieme avrebbe più voti. Premierato? Non credo che vedrà mai la luce. Anche volendo, verrebbe bocciata dal referendum popolare. Le politiche di questo governo sono un problema, non esercita un ruolo per la pace, per la difesa, per i diritti. In generale sono fiducioso che malgrado chi ci governa possa essere attraversato da pulsioni autoritarie, i cittadini mantengono anticorpi democratici''.
Alla domanda su un possibile ritorno in politica, D'Alema risponde tagliando corto: "Se per politica si intende il Parlamento e il partito, addio per sempre. Se intendiamo dare le proprie idee, scrivere, condividere il proprio pensiero, quello è connaturato alla natura umana''.
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(Adnkronos) - La Federal Reserve ha deciso di mantenere i tassi di interesse invariati in una forchetta fra il 4,25% e il 4,50%. La decisione del governatore Jerome Powell non sorprende il presidente Donald Trump, che prima della decisione della Fed si era espressa in termini durissimi nei confronti di Powell: "Abbiamo, francamente, una persona stupida alla Fed. Non abbiamo inflazione, abbiamo solo successo e io vorrei vedere scendere i tassi", ha detto il presidente. "Lo chiamo 'too late Powell' perché è sempre in ritardo", ha detto ancora Trump. "Penso che mi odi, ma va bene, io con lui sono stato sempre gentile, ho fatto tutto in regola, sono gentile, sono cattivo, niente funziona".
La Fed prevede due tagli dei tassi di interesse nel 2025 da 0,25 punti ciascuno, arrivando così ad un taglio complessivo dello 0,50%. È quanto emerge dal dot-plot, le tabelle allegate al comunicato finale diffuso al termine della riunione del 18 giugno.
"Sebbene le oscillazioni delle esportazioni nette abbiano influenzato i dati, gli indicatori recenti suggeriscono che l'attività economica ha continuato a espandersi a un ritmo solido. Il tasso di disoccupazione rimane basso e le condizioni del mercato del lavoro restano solide. L'inflazione rimane leggermente elevata", si legge nelle osservazioni della Fed.
L’obiettivo, resta sempre "raggiungere la massima occupazione e un tasso di inflazione del 2% nel lungo periodo". Per questo, continuerà a "valutare attentamente i dati in arrivo, l'evoluzione delle prospettive e l'equilibrio dei rischi" e "continuerà a ridurre le proprie disponibilità di titoli del Tesoro, di debito delle agenzie e di titoli garantiti da ipoteca delle agenzie".
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(Adnkronos) - Due ragazzi di 15 e 18 anni sono stati rapinati e insultati con frasi antisemite nel pomeriggio di ieri all'uscita della sinagoga di via dei Gracchi a Milano.
Erano passate da poco le 15.30 quando le due vittime, con in testa la kippah, sono state avvicinate da un gruppetto di tre 16enni (due egiziani e un italiano), che li hanno insultati e hanno strappato a uno di loro il telefono, per poi scappare in direzioni diverse.
A quel punto i due ragazzini si sono messi a cercarli. Quando in via Trivulzio hanno rintracciato uno dei tre, hanno chiamato il 112. La volante della polizia, arrivata sul posto, ha trovato le due vittime e uno degli aggressori, un 16enne egiziano, senza precedenti e regolare in Italia, che è stato denunciato per rapina aggravata in concorso e istigazione all'odio razziale, insieme ai due complici, al momento irreperibili.
Così come non è stato trovato l'iPhone 11 rapinato a uno dei due ragazzini, che nella serata di ieri hanno formalizzato la denuncia in questura.
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(Adnkronos) - Federico Zampaglione torna sulla polemica dei concerti sold out 'pompati'. Dopo il post su Facebook in merito ai biglietti regalati o svenduti per raggiungere facilmente il tutto esaurito, il leader dei Tiromancino ha detto: "Queste cose sono sempre esistite e ora sono amplificate dall’era che stiamo vivendo in cui ogni cosa deve essere spettacolare, e deve avvenire tutto e subito". "Sui social si mostrano cose che neanche si posseggono e che allontanano dall’essenza. Io ho iniziato a riflettere sul fatto che 25 anni fa è uscito il disco, sono successe molte cose e allora mi è venuto spontaneo pensare a oggi e dire 'Bah, forse si è esagerato un po'" , ha spiegato alla stampa a Milano in vista della pubblicazione di un’edizione speciale per i 25 anni dell’album 'La descrizione di un attimo'.
"La mia - ha aggiunto - non è una critica agli artisti e ai giovani ma i giovani subiscono le nostre nevrosi e aspettative. Siamo noi adulti che gli stiamo mettendo in testa che devono fare i fenomeni, caricandoli di aspettative. Noi siamo i grandi e loro ci ascoltano. È opportuno riflettere su questo e i media hanno una grande responsabilità all’interno di questo teatrino". Quindi ha spiegato: "Quando i media mi chiedono chi amplifica e strombazza io dico fatevi voi delle domande e ragionate se quello che dite. A volte è pura fuffa e io ne leggo tanta di fuffa. Tutti dovremmo chiederci se ci stiamo muovendo bene nei confronti delle nuove generazioni. Ci sono sold out veri ma c’è anche una parte costruita, e quando sono veri allora vanno presi seriamente, altrimenti fanno riflettere". Zampaglione non capisce a cosa serva tutto questo: "Io non ho voluto fare quel post in tono polemico ma con un po’ di ironia, ripensando al percorso di questi 25 anni. Mi sono chiesto se vanno cambiate le dinamiche. Ma l’analisi di quello che accade la dovrebbero fare i media e mi aspetto che ci siano riflessioni da parte di altri".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Alex Britti che, di recente, ha parlato della stessa pericolosa "corsa allo spazio" nel mondo dei live. "Non faccio nomi ma tanti anni fa mi fu proposto di fare un tour nei Palasport al quale dissi di no", ha raccontato il cantautore romano. Britti, che domenica sarà alle Terme di Caracalla dove porterà live il suo nuovo progetto 'Feat.Pop', in un recente incontro con la stampa ha parlato della pericolosità di questo sistema: "Se il Palasport non lo riempi, allora ti fai male e poi devi fare 30 concerti gratis per ripagare le varie agenzie che hanno speso" per riempirlo "e a me non va di suonare gratis. Il mio mestiere è suonare, non ostentare".
L'artista, come anche Zampaglione nel suo post sui social, ha quindi posto l'accento sull'importanza della consapevolezza e della lungimiranza, soprattutto per i giovani, facilmente abbagliati dal miraggio dello stadio pieno. "Ci sono artisti che finiscono a fare gli stadi senza avere le spalle larghe, con tutte le conseguenze del caso. Non do la colpa al sistema, nessuno ti obbliga. È una scelta, ma rischiosa", ha osservato Britti. "Piace l'idea dello stadio pieno. Ma bisogna saper dire di no ed essere realisti", ha detto. Un invito a costruire il proprio percorso con solide basi, senza cedere alle lusinghe di un successo effimero e costruito sulle sabbie mobili dei sold out pompati. "Le scorciatoie non pagano", conclude Britti, "nemmeno nella musica".
Leggi tutto: Sold out pompati, Zampaglione: "Non critico giovani, vanno cambiate dinamiche"
(Adnkronos) - Iva Zanicchi torna in Rai. A quanto apprende l'Adnkronos, l'85enne artista emiliana sarà ospite fissa in prima serata di 'BellaMà di Sera', condotto da Pierluigi Diaco, in onda dal 14 settembre su Rai2 dalle 21 alle 22.40, per cinque domeniche consecutive. A confermarlo è la stessa Zanicchi, raggiunta telefonicamente: "Ebbene sì, sarò ospite del programma di Diaco, e sono felicissima", dice, raccontando come è nata l'idea: "Io credo molto nell'amicizia. Il fatto che Diaco, con il quale siamo amici e che è un ragazzo straordinario, me lo abbia proposto ha fatto sì che io facessi di tutto per esserci".
Sul ruolo che la Zanicchi avrà nel programma "ancora ci stiamo lavorando - spiega all'Adnkronos 'l'aquila di Ligonchio' -. Sicuramente canterò, di quello non posso fare a meno perchè la musica è la mia più grande passione. Ma non mancheranno anche dei dialoghi con Pierluigi (Diaco, ndr), è tutto un po' in divenire". Di sicuro, scandisce l'artista, "ci sarà spazio per dire qualcosa, la mia natura è quella di andare un po' a ruota libera, e sono sicura che Diaco me lo lascerà fare".
Barzellette? "Racconterò anche quelle, ma prometto che saranno pulite", scherza Zanicchi. Che ci tiene a ringraziare Mediaset, cui è ancora contrattualmente legata, per questa possibilità: "Grazie a Mediaset che mi permette di andare, ancora sono legata a loro per tutto l'anno", sottolinea l'artista. "
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(Adnkronos) - Un giovane di 21 anni è morto oggi pomeriggio, mercoledì 18 giugno, dopo essersi tuffato nel Piave a Fagarè della Battaglia in provincia di Treviso. A dare l'allarme al 112 verso le 17.45 un'amica che era con lui e un altro ragazzo che non l'ha più visto riemergere.
Il corpo del 21enne, che abitava fuori provincia, è stato recuperato dai vigili del fuoco adagiato sul fondo, a pochi metri da dove era stato visto inabissarsi.
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