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25 Giugno 2025
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Nell'ovile quasi 9 chili di marijuana, arrestato a Sanluri

25 Giugno 2025
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L'Università di Cagliari celebra i suoi laureati di successo

25 Giugno 2025
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Juventus, si accelera per David: sì dell'attaccante, nodo commissioni

25 Giugno 2025
Jonathan David - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - La Juventus accelera per Jonathan David. Il club bianconero ha individuato nell'attaccante canadese, che si svincolerà dal Lille il prossimo 30 giugno, il rinforzo perfetto per il proprio attacco e ha intensificato i contatti con gli agenti del giocatore, secondo le ultime news di calciomercato di oggi, mercoledì 25 giugno. l club bianconero aveva già sondato il canadese, 25 gol nell'ultima stagione, negli scorsi mesi, ma si era scontrata con le altissime richieste degli agenti e con una concorrenza agguerrita. Anche Inter e Napoli infatti, in Serie A, sembrano essere sulle tracce di David, oltre a diversi club inglesi. Ora però la situazione è cambiata. 

David ha messo la Juventus in cima alle proprie preferenze ed è in pressing con i suoi agenti per abbassare le richieste sulle commissioni. L'entourage del canadese, vista l'assenza di spese per il cartellino, chiede 15 milioni per formalizzare l'operazione, troppi per la Juventus. In campo è sceso il nuovo direttore generale bianconero Damien Comolli, che sta sfruttando i propri contatti in Francia per provare a chiudere l'operazione. 

Il giocatore, dal canto suo, chiede un ingaggio da sei milioni di euro. Importante, ma alla portata delle casse della Juventus, specialmente se si considerano i 12 milioni percepiti da Dusan Vlahovic. Per ora, insomma, la Juventus è in pole position per arrivare a Jonathan David, uno degli svincolati più preziosi e ambiti di questo calciomercato . 

 

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Salute, Daniotti (Banco Farmaceutico): "Felici di garantire insulina anche a indigenti"

25 Giugno 2025
Salute, Daniotti (Banco Farmaceutico):

(Adnkronos) - "L'accesso regolare all'insulina e ai dispositivi per somministrarla è una questione di sopravvivenza che, spesso, per barriere economiche e sociali, non è garantita. Eppure, la capacità di prendersi cura di chi è ammalato e indigente definisce la qualità della nostra civiltà. Siamo felici di poter dare il nostro contributo, di aver incontrato un'azienda che ha scelto di camminare con noi per migliorare la società, e di aver collaborato con istituzioni che hanno compreso quanto sia decisivo lavorare insieme al Terzo settore per raggiungere chi ha più bisogno". Lo ha detto Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico Ets, in occasione della presentazione alla Camera del progetto 'Vulnerabili', nato dalla collaborazione tra Novo Nordisk e Fondazione Banco Farmaceutico, con il sostegno del vicepresidente della Camera Giorgio Mulè (Fi), e che ha come obiettivo garantire a ogni persona con diabete, indipendentemente dal suo status socioeconomico, il diritto e l'accesso alle terapie e contribuire a supportare gli operatori sanitari.  

 

 

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Saldi, la storia: nel periodo dell'Italia fascista le prime leggi sulle 'vendite straordinarie'

25 Giugno 2025
Saldi estivi (Fotogramma/Ipa)

(Adnkronos) - Perché le vendite di fine stagione si chiamano saldi? Questa parola è entrata ormai nel gergo comune con una qualifica ben precisa, ma in realtà è strettamente connessa ad un lessico commerciale. Il termine 'saldi', precisa Confcommercio, indica, infatti, la differenza tra le entrate e le uscite, nonché un 'saldo' positivo o negativo; motivo per cui i saldi sono la merce che non è stata venduta in un negozio a fine stagione e la vendita stessa dell'invenduto. La nascita dei saldi in Italia è segnata da una storia interessante, riportata in una pubblicazione dell'Istituto Bruno Leoni (centro studi torinese), firmata dall'avvocato Silvio Boccalatte. 

E' nel periodo dell'Italia fascista che vengono promulgate le prime leggi sulle 'vendite straordinarie', comunemente chiamate saldi. Risale al 2 giugno 1939 l'introduzione di due categorie di vendita: le vendite di liquidazione e le vendite straordinarie. Entrambe furono definite forme di vendita al pubblico con le quali un commerciante cerca di esitare in breve tempo tutte le proprie merci o gran parte di esse, presentando al pubblico la vendita come occasione particolarmente favorevole. 

Le vendite straordinarie riguardavano, in particolare, la vendita di capi d'abbigliamento, poiché erano considerati prodotti di carattere stagionale suscettibili di notevole deprezzamento se non vengono esitati durante una certa stagione o entro un breve periodo di tempo. Alcune norme nel tempo sono state mantenute, come ad esempio il cartellino sulla merce che deve indicare chiaramente il prezzo, senza essere modificato durante l'intero periodo dei saldi. A cambiare, invece, è la possibilità dei negozianti di scegliere liberamente il periodo in cui effettuare le vendite straordinarie. Le leggi odierne, infatti, regolamentano il periodo dell'anno in cui devono essere svolti i saldi, sia in estate che in inverno. 

In quel tempo, uno dei principali fattori a scoraggiare i commercianti era la trafila burocratica indispensabile per aderire alle vendite straordinarie. Era necessario, infatti, presentare una domanda e attendere che fosse approvata da una parte della corporazione locale, ovvero dalle associazioni controllate dal governo intorno a cui ruotava il piano economico del fascismo. 

La fine del regime fascista nel 1944 comportò, nelle zone in cui l'Italia era stata liberata, l'abolizione delle sopra citate corporazioni. I poteri che finora avevano detenuto, furono trasferiti integralmente alle Camere di Commercio, Industria e Agricoltura dei vari capoluoghi e agli Uffici provinciali dell'industria e del commercio. In realtà non è tutto, poiché venne emanato un ulteriore decreto legislativo in grado di rimettere ordine e organizzazione sul tema saldi. 

Si dovrà attendere il luglio del 1979 per avere il primo disegno di legge nazionale sulle vendite straordinarie: il numero 405 A.C. (= Atto Camera), presentato da alcuni deputati democristiani. Il primo firmatario fu Aristide Tesini, il quale nel discorso di presentazione sosteneva che frequentemente le 'vendite straordinarie o di liquidazione' contenevano pubblicità illusoria, poiché non veniva effettuato alcuno sconto. E' stata proprio questa una delle motivazioni per cui si rendeva necessario un intervento immediato. In aggiunta anche al fatto che, ormai, la legge del 1939 con la sua burocrazia ormai inadeguata non veniva più rispettata. 

Aristide Tesini, nella presentazione, concludeva: "Con la presente proposta di legge si tende, moralizzando il mercato, ad eliminare quelle abnormi forme di vendita che, facendo leva sulla credulità, impediscono un corretto sviluppo di una sana e leale concorrenza, base del nostro sistema economico". E' stato questo uno dei principi fondamentali su cui i legislatori basarono le future regolamentazioni sul tema saldi. Si rendeva necessaria, infatti, la tutela dei consumatori dalla pubblicità ingannevole e dei negozianti da una concorrenza sleale, in cui alcuni commercianti promuovevano falsi deprezzamenti sulla merce. Il governo accettò il disegno di legge trasformandolo nella legge 19 marzo 1980, numero 80. 

In sostanza, la legge ricalcava la normativa già in vigore nel periodo fascista, ma con l'aggiunta di ulteriori distinzioni tra vendite fallimentari (da svolgere solamente in caso di cessazione dell'attività) e "vendite straordinarie per fine stagione, dette anche saldi stagionali". 

La legge del 1980 ha determinato lo svolgimento dei saldi in massimo due diversi periodi dell'anno e la loro durata, che non poteva essere superiore alle quattro settimane. Si definiva anche l'esposizione della merce in saldo: doveva essere indicata chiaramente ed esibita in modo separato da quella non in saldo. 

Ulteriori misure (alcune in vigore ancora oggi) della legge: in caso di controlli, il venditore doveva dimostrare che gli sconti esposti erano stati rispettati; non doveva essere fatta pubblicità ingannevole; non vi erano limiti di acquisto dei capi in saldo; per avere lo sconto non erano obbligatori abbinamenti con altra merce. 

Dopo la legge del 1980, ulteriori modifiche furono eseguite dieci anni dopo dalla legge 12 aprile 1991, numero 130. Uno degli emendamenti più importanti riguarda l'unificazione, in tutta Italia, dei periodi dei saldi. Se prima la decisione spettava alle Camere di commercio, con la legge 1991 i saldi si sarebbero svolti negli stessi periodi, ovvero dal 7 gennaio al 7 marzo e dal 10 luglio al 10 settembre. Al di fuori di questi periodi erano concesse solamente le "vendite promozionali" che, però, erano vietate nei 40 giorni precedenti ai saldi e per l'abbigliamento duranti i giorni dei saldi. Sette anni dopo, nel 1998, hanno fatto seguito alla legge del 1991 ulteriori modifiche sulle date delle vendite straordinarie. Fu stabilito, infatti, che fossero le singole regioni a deliberare la data di inizio saldi. Un potere che venne rafforzato nel 2001 con la riforma del titolo V della Costituzione Italiana, in cui le regioni hanno acquisito sempre più poteri decisionali, iniziando a disporre quasi del tutto in fatto di legislazione del commercio. 

Resta, ad oggi, alle regioni la facoltà di stabilire una specifica disciplina in materia di vendite straordinarie, comportando vincoli e divieti diversi da regione a regione. 

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Calcio, Mondiale per club: Sisal vede l'Inter vincente a 2,20 sul River, più difficile per la Juve

25 Giugno 2025
Calcio, Mondiale per club: Sisal vede l

(Adnkronos) - Crocevia decisivo per l’Inter al Mondiale per Club. I nerazzurri, dopo il pareggio all’esordio con il Monterrey e la vittoria in rimonta contro i giapponesi dell'Urawa Reds, si giocano qualificazione e primo posto nel girone nella delicata sfida con il River Plate, primo a pari punti con la squadra di Chivu. Un vero e proprio spareggio dunque che, secondo gli esperti di Sisal, è a favore dei nerazzurri: l’Inter è infatti avanti a 2,20, gli argentini sono imbattuti nel torneo ma il successo stavolta sembra più difficile, a 3,75, il pareggio – risultato che basterebbe alla squadra italiana per staccare il pass degli ottavi - è a 3,00. Il cammino dell’Inter, fin qui, ha mostrato lacune soprattutto in difesa, come dimostrano i gol subiti sia con Monterrey che con l’Urawa. Con gli argentini che sono sempre andati a segno si presume un match da Gol, a 1,65, con l’Under 2,50 a 1,75 che si fa preferire all’Over, a 2,00. La novità in attacco, potrebbe essere Francesco Pio Esposito accanto a Lautaro, al posto del fratello Sebastiano: la rete del giovane attaccante italiano è a 3,75, con Lautaro in pole a 2,75. L’attacco del River, con Driussi indisponibile, è nelle mani di Colidio, a 3,60, accanto a Mastantuono, a 4,00. L’Inter è favorita per la vittoria del Gruppo E, con il primo posto che vale 1,57 contro il 2,20 degli argentini. 

La Juventus si gioca il primo posto del Gruppo G nella sfida con il Manchester City. I 9 gol segnati nel torneo, mettono i bianconeri in una posizione di vantaggio visto che il City ne ha segnato uno in meno ma, nel match, gli uomini di Tudor non hanno il pronostico a favore: per gli esperti di Sisal la vittoria juventina è a 4,75, il successo dei Citizens vale 1,75, il pareggio è a 3,60. Tra i bianconeri si è messo particolarmente in evidenza Yildiz, che ha già messo a segno tre gol nel torneo, il quarto è a 5,50 mentre Kolo Muani, dopo la doppietta all’esordio, è proposto marcatore a 4,00. Nel City spicca ovviamente Haaland, a 2,10. Nonostante il vantaggio juventino, il Manchester City è ancora favorito per la vittoria nel girone, a 1,75 contro il 2,00 dei bianconeri. 

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A Roma l’arte racconta il vissuto delle persone con fibrosi polmonari

25 Giugno 2025
A Roma l’arte racconta il vissuto delle persone con fibrosi polmonari

(Adnkronos) - L’arte racconta il vissuto delle persone con fibrosi polmonari in una nuova dimensione. Inaugurata al Chiostro del Bramante di Roma la mostra del progetto Air – una nuova dimensione per le fibrosi polmonari, iniziativa di Boehringer Ingelheim nata dal confronto di quattro associazioni di pazienti impegnate sul territorio nazionale - Anmar l'Associazione Nazionale Malati Reumatici, Apmarr l'Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare, Gils il Gruppo italiano lotta alla sclerodermia, Fimarp la Federazione Italiana Ipf e Malattie rare Polmonari – e cinque giovani artisti digitali. Le fibrosi polmonari rappresentano una sfida di salute pubblica. Colpiscono migliaia di persone nel nostro Paese – circa 400.000 in Europa – molti dei pazienti affetti da Fibrosi Polmonare in media muoiono entro 3-5 anni dalla diagnosi. Si tratta di malattie rare, progressive e irreversibili, che vengono troppo spesso diagnosticate in ritardo, con gravi conseguenze sulla salute e sulla qualità della vita dei pazienti. 

Il progetto ha quindi il merito di tradurre plasticamente il patient journey della persona con fibrosi polmonare, dalla comparsa dei sintomi, alla diagnosi della malattia, dalla presa in carico alla corretta gestione della patologia, senza trascurare l’impatto psicologico. Cinque opere capaci di offrire allo spettatore un’esperienza immersiva e multisensoriale, grazie all’ausilio dell’arte figurativa e del linguaggio digitale della Realtà Aumentata. Le animazioni, in 2D e 3D, infatti, arricchiscono ogni opera permettendo di osservare le fibrosi polmonari da una prospettiva inedita, capace di restituire la complessità e le molte sfaccettature della patologia: Rifiorire di Francesca Macciò, Il respiro ritrovato di Adolfo Di Molfetta, Stringimi la mano di Laura Micieli, Anelito di Francesco Pestarino, L’altalena di Federico Niccolai. 

“La mostra 'AiR – una nuova dimensione per le fibrosi polmonari' vuole rappresentare, in una modalità immediata ed emozionale, il vissuto complesso delle persone con questa patologia e si inserisce nel percorso di collaborazione che Boehringer porta avanti da anni con le associazioni di pazienti – ha dichiarato Morena Sangiovanni, presidente e Ad di Boehringer Ingelheim Italia. Sappiamo quanto possa essere in salita la vita per loro. In aggiunta alle difficoltà di ottenere una diagnosi corretta e di poter accedere alle terapie, chi ha la fibrosi polmonare sperimenta quotidianamente limitazioni progressive nella vita sociale, relazionale e lavorativa. Siamo grati alle associazioni di pazienti per la fiducia che ci hanno dimostrato, rendendo possibile questa mostra, alle comunità scientifiche e alle istituzioni, per questo ulteriore tassello di partenariato, consapevoli che solo insieme possiamo fare la differenza per le persone con fibrosi polmonare".  

Proprio partendo dagli 'unmet needs' dei pazienti è stato presentato nei giorni scorsi in Senato un Documento di posizionamento per una presa in carico più strutturata dei pazienti. Il documento, realizzato con il contributo non condizionante di Boehringer Ingelheim e promosso dalla Senatrice Elena Murelli, è stato frutto di tavoli di lavoro a cui hanno partecipato le stesse Società Scientifiche e Associazioni di Pazienti coinvolte nel progetto AiR. Nelle opere, così come nel documento, vengono fuori in maniera importante la necessità di una diagnosi tempestiva, dell’accesso all’innovazione terapeutica, della creazione di una rete assistenziale integrata, e dell’adozione di linee guida nazionali per uniformare i percorsi di cura. Le opere rimarranno esposte presso il Chiostro del Bramante a Roma fino al 29 giugno. 

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Nato, che cos'è l'articolo 5 citato da Trump

25 Giugno 2025
Bandiera Nato - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - Composizione 

Prima l'apparente presa di distanza, poi la correzione del tiro sull'Articolo 5 della Nato. Donald Trump, oggi al vertice dell'Alleanza a L'Aja, conferma l'impegno degli Usa sulla difesa collettiva degli Stati membri. Ma di cosa parla e cosa prevede esattamente l'articolo?  

Come ricordano il Parlamento italiano e l'organizzazione, la Nato è un’alleanza politica e militare il cui obiettivo primario è preservare la sicurezza e la libertà dei suoi Paesi membri. Tutti i membri della Nato rispettano valori comuni quali la democrazia, la libertà individuale e lo stato di diritto. Fondata a Washington nel 1949 con la firma del Trattato del Nord Atlantico, l’Alleanza riconosce la primazia delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.  

L’Articolo 5 del Trattato di Washington è il cuore dell’Alleanza. La norma cardine prevede che un attacco armato contro uno Stato membro sia considerato quale attacco diretto contro tutte le parti, impegnando ognuna ad assistere la parte o le parti attaccate, facendo ricorso, se necessario, all'impiego della forza armata.  

L’articolo 5 è stato oggetto di interpretazione evolutiva che ha quindi portato a ricomprendere nella nozione di aggressione “ogni attacco armato sul territorio di Alleati, proveniente da qualsiasi direzione” e, dunque, a includere anche gli attentati terroristici nel novero delle minacce alla pace, alla sicurezza ed integrità degli stati. 

L’attivazione dell’articolo 5 ha trovato applicazione per la prima volta per decisione del Consiglio atlantico riunitosi immediatamente dopo gli attentati terroristici di New York e Washington dell’11 settembre 2001, che stabilì che, qualora accertato che gli attacchi fossero diretti dall'estero contro gli Usa, essi sarebbero stati considerati come azioni offensive rientranti nell’ambito dell' articolo 5. D’altronde, l’articolo 24 del Nuovo Concetto Strategico della Nato, approvato a Washington nell’aprile 1999, aveva già incluso il terrorismo tra i “rischi di più ampia natura” per la sicurezza degli Stati membri. 

"Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell'America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell'esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall'ari. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l'azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l'uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell'Atlantico settentrionale. Ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso saranno immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali". 

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Nato, cosa prevede l'articolo 5 citato da Trump

25 Giugno 2025
Bandiera Nato - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - Composizione 

Prima l'apparente presa di distanza, poi la correzione del tiro sull'Articolo 5 della Nato. Donald Trump, oggi al vertice dell'Alleanza a L'Aja, conferma l'impegno degli Usa sulla difesa collettiva degli Stati membri. Ma di cosa parla e cosa prevede esattamente l'articolo?  

Come ricordano il Parlamento italiano e l'organizzazione, la Nato è un’alleanza politica e militare il cui obiettivo primario è preservare la sicurezza e la libertà dei suoi Paesi membri. Tutti i membri della Nato rispettano valori comuni quali la democrazia, la libertà individuale e lo stato di diritto. Fondata a Washington nel 1949 con la firma del Trattato del Nord Atlantico, l’Alleanza riconosce la primazia delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza nel mantenimento della pace e della sicurezza internazionale.  

L’Articolo 5 del Trattato di Washington è il cuore dell’Alleanza. La norma cardine prevede che un attacco armato contro uno Stato membro sia considerato quale attacco diretto contro tutte le parti, impegnando ognuna ad assistere la parte o le parti attaccate, facendo ricorso, se necessario, all'impiego della forza armata.  

L’articolo 5 è stato oggetto di interpretazione evolutiva che ha quindi portato a ricomprendere nella nozione di aggressione “ogni attacco armato sul territorio di Alleati, proveniente da qualsiasi direzione” e, dunque, a includere anche gli attentati terroristici nel novero delle minacce alla pace, alla sicurezza ed integrità degli stati. 

L’attivazione dell’articolo 5 ha trovato applicazione per la prima volta per decisione del Consiglio atlantico riunitosi immediatamente dopo gli attentati terroristici di New York e Washington dell’11 settembre 2001, che stabilì che, qualora accertato che gli attacchi fossero diretti dall'estero contro gli Usa, essi sarebbero stati considerati come azioni offensive rientranti nell’ambito dell' articolo 5. D’altronde, l’articolo 24 del Nuovo Concetto Strategico della Nato, approvato a Washington nell’aprile 1999, aveva già incluso il terrorismo tra i “rischi di più ampia natura” per la sicurezza degli Stati membri. 

"Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell'America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell'esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall'ari. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l'azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l'uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell'Atlantico settentrionale. Ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso saranno immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali". 

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Il Salone della Csr, dall’8 al 10 ottobre a Milano 

25 Giugno 2025
Il Salone della Csr, dall’8 al 10 ottobre a Milano 

(Adnkronos) - Di fronte allo scenario geopolitico che stiamo vivendo in queste settimane, parlare di sostenibilità assume ancora più urgenza. Per questo, Il Salone della Csr e dell’innovazione sociale vuole promuovere oggi più che mai un confronto costruttivo fra tutti gli attori sociali - imprese, Enti del Terzo Settore, istituzioni, accademie - per favorire la coesione sociale come modello antitetico al conflitto, per vigilare sulle tematiche ambientali, che rischiano di passare in secondo piano nelle agende governative a causa delle guerre in atto. Ma anche per fronteggiare i rischi economici del cosiddetto 'Esg backlash', letteralmente 'contraccolpo Esg'.  

“Durante il Salone si confronteranno molte organizzazioni che hanno scelto di integrare la sostenibilità nel piano strategico - commenta Rossella Sobrero, del Gruppo promotore del Salone - Un cambiamento che parte dalla modifica di processi produttivi, un diverso modo di gestire la filiera, un nuovo approccio nella relazione con gli stakeholder. Ma cresce la consapevolezza che per diventare un driver strategico, la sostenibilità richiede un vero e proprio cambio culturale: l’impegno sociale e ambientale deve essere una scelta convinta, continuativa, integrata nella strategia dell’impresa”.  

Terminati i lavori del Giro d’Italia della Csr, che si è tenuto tra febbraio e giugno in 7 città italiane, il prossimo appuntamento è a Milano, dall’8 al 10 ottobre 2025 presso l’Università Bocconi, per la tredicesima edizione nazionale dal titolo 'Creare futuri di valore'; 250 organizzazioni hanno già confermato la loro presenza, e il programma culturale prevede 6 percorsi tematici per affrontare le questioni più urgenti dello sviluppo sostenibile: Formazione e Lavoro, Cultura e Territorio, Economia e Finanza, Ambiente e Rigenerazione, Governance e Leadership, Innovazione e Impatto.  

Al Salone si discuterà di come sia importante definire politiche di inclusione, investire sulle persone, offrire ai giovani l’opportunità di mettersi in gioco. La sostenibilità è un investimento sul futuro: se vuole durare nel tempo, l’impresa deve realizzare programmi di medio-lungo termine finalizzati anche ad attrarre nuovi talenti. Un altro tema importante per la competitività è migliorare la gestione della filiera e adottare un approccio 'circolare', una scelta che migliora le performance di un’organizzazione e quindi la sua competitività. L’economia circolare deve essere un modello adottato in tutte le fasi - dalla progettazione alla produzione al fine vita del prodotto - per cogliere ogni opportunità di risparmio e minimizzare scarti e perdite. 

Allo stesso modo è fondamentale lavorare sulle misurazioni dell’impatto, fondamentali per rendere evidenti e standardizzati i vantaggi della sostenibilità in risposta all’Esg backlash. Il Salone si impegna in questo senso assegnando anche in questa edizione il Premio Impatto, pensato per valorizzare la capacità di misurare il valore economico, sociale e ambientale creato da progetti e iniziative di sostenibilità. La partecipazione al premio è gratuita e aperta a organizzazioni profit, non profit e pubbliche amministrazioni. 

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Rimborsi spese per dipendenti e autonomi, novità 2025: spese all'estero, cosa cambia

25 Giugno 2025
Un bancomat - FOTOGRAMMA

(Adnkronos) - Rimborsi spese tracciabili per lavoratori dipendenti e autonomi? Sì in Italia ma non più nel caso di spese all'estero. E' quanto prevede la soluzione normativa nel dl Fiscale appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale.  

 

La nuova norma supera, in sostanza, la tracciabilità all’estero dei rimborsi spese previsto dalla Legge di bilancio, tenuto conto del fatto che in molti Paesi, è molto diffuso il pagamento in contanti e per i lavoratori era quindi difficile presentare un pagamento tracciato alle aziende. Una decisione che soddisfa l'Aidp, l'associazione italiana per la direzione del personale, come spiega ad Adnkronos/Labitalia il vicepresidente Roberto Mattio.  

"Siamo soddisfatti -spiega- di esser riusciti a far capire alle istituzioni le criticità che la norma comportava all'estero, non in Italia. Molte aziende hanno infatti dipendenti che vanno in missione al lavoro all'estero, e, specie nel caso del vitto, in alcuni Paesi, ad esempio dell'Africa e dell'Asia, non è semplice o addirittura impossibile pagare con carte di credito o altri sistemi tracciabili, visto che si accettano solo contanti. Senza la tracciabilità del pagamento la norma prevedeva che il rimborso poteva essere fatto solo come reddito, ma questo comportava diversi problemi. Se il lavoratore spendeva 100 per mangiare e l'azienda erogava 100 a rimborso in busta paga, la somma che arrivava in tasca al lavoratore, tra contributi e tasse, era la metà. E allora molti lavoratori hanno iniziato a non voler più andare in trasferta o a pretendere il rimborso netto di quanto pagato in busta paga, ma questo comportava un esborso del lordo doppio per l'azienda".  

Criticità e problemi superati dalla norma inserita nel dl fiscale. “Le novità introdotte nel recente decreto Fiscale appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale sul tema dei rimborsi spese dei lavoratori, segnano un punto per l’attività di relazioni con le Istituzioni per Aidp, frutto di ascolto, dialogo e lavoro tecnico della nostra comunità professionale. Confidiamo di continuare su questa strada, ovvero presidiare i processi normativi che riguardano il mondo del lavoro sin dall’origine, indicando non solo opinioni ma anche soluzioni e proposte che il grande patrimonio di esperienze, competenze e credibilità dell’Aidp possono esprimere”, 

 

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Lavoro, si conclude a Milano 'Women on board 2025' per facilitare ingresso donne nei Cda

25 Giugno 2025
Lavoro, si conclude a Milano

(Adnkronos) - Una giornata interamente dedicata alla riduzione del divario di genere e alla valorizzazione delle donne all’interno delle imprese e nei consigli d’amministrazione. Oltre 1.500 le manager e le professioniste provenienti da tutta Italia che hanno partecipato, online e in presenza, a 'Women on Board 2025', percorso formativo nato nel 2022 e giunto alla sua terza edizione, per favorire l’inclusione e l’accesso delle donne nei consigli d’amministrazione di imprese pubbliche e private. Il progetto ideato è promosso da Federmanager, Manageritalia, Hub del Territorio e Aidp. Giunto alla sua ultima tappa, l’incontro di ieri si è svolto a Milano presso gli spazi di Palazzo Bocconi in Corso Venezia ed è stato l’epilogo di un lungo percorso che ha toccato tutto lo stivale da nord a sud. 

A confrontarsi con le partecipanti: Marco Ballarè, presidente Manageritalia in video collegamento, Sara Cirone, coordinatrice nazionale percorso Women on Board per tutta la rete e presidente Hub del Territorio, Cristina Mezzanotte, coordinatrice diversity, equity e inclusion Manageritalia, Giovanni Pagnacco, presidente Aldai Federmanager Milano, Ottavio Maria Campigli, senior equity partner & founder di W Executive, WeHunt e W Advisory, Tiziana Vallone, vicepresidente Manageritalia Lombardia che ha introdotto Mariella Borghi, esperta di intelligenza artificiale e marketing - Lara Carrese, vice presidente Aidp Lombardia e consigliera nazionale Aidp che ha introdotto Francesca Reich, consigliere indipendente Banca Mediolanum e Tinexta, associata NEDCommunity - Raffaella Scalvini, gruppo donne manager Manageritalia Lombardia che ha introdotto Francesca Boccia, membro del comitato scientifico osservatorio intelligenza artificiale partecipativa del Cnel. A moderare le domande dal pubblico Silvia Battigelli, Coordinatrice Aldai - Federmanager Minerva. 

L’appuntamento ha avuto come focus le sfide e le opportunità che l’intelligenza artificiale pone alle imprese e alla loro governance. Un appuntamento che ha approfondito come l’adozione dell’ia, insieme all’evoluzione verso modelli più sostenibili, stiano trasformando i ruoli e le responsabilità dei consigli di amministrazione. In un contesto di rapida innovazione tecnologica e crescente attenzione alle tematiche esg, il dialogo tra competenze, etica e strategia è diventato cruciale per guidare il cambiamento. 

Nella tappa milanese, sulle oltre 1.500 partecipanti da tutta Italia a WoB, 516 vengono dalle province lombarde. “Governare l’innovazione significa saperla leggere, interpretare e orientare – sottolinea Tiziana Vallone, vicepresidente di Manageritalia Lombardia – il percorso WoB nasce proprio con questo obiettivo: fornire alle donne che aspirano a ruoli nei cda gli strumenti per affrontare le trasformazioni in atto, integrando tecnologia, etica e impatto sociale. Il programma di Women on Board mira quindi a potenziare la visione strategica delle future amministratrici, promuovendo un approccio sostenibile e inclusivo alla leadership aziendale”. 

“La formazione non è solo un investimento nel futuro, ma anche un impegno verso l'eccellenza e l'innovazione. Le donne portano una prospettiva unica e preziosa nel mondo del management. La loro presenza nei ruoli di leadership non solo arricchisce il dibattito e la decisione strategica, ma contribuisce anche a creare un ambiente più inclusivo e diversificato", ha commentato nel corso dell’incontro il presidente Aldai-Federmanager, Giovanni Pagnacco - La diversità di genere nei cda non è solo una questione di equità, ma anche di efficacia”. 

In questa edizione sono stati ben 15 gli appuntamenti formativi, di cui 12 obbligatori su piattaforma dedicata e 3 facoltativi (aperti anche alle partecipanti WoB delle scorse edizioni). Ogni incontro, della durata di circa 3 ore, ha offerto alle partecipanti l’occasione di confrontarsi con diversi professionisti del settore giuridico, economico e aziendale, aumentando così le loro competenze, esperienze e capacità di analisi. Diverse le tematiche affrontate, che hanno spaziato dal “personal branding soft skills networking” all’equilibrio di genere nelle società non quotate”. passando per “l’analisi contabile e del rischio sui sistemi gestionali” sino ai “principi dell’etica d’impresa e della sostenibilità” e a comprendere come agiscono “gli enti di interesse pubblico e le partecipate pubbliche” e come le nuove tecnologie possono essere utili alle decisioni dei Cda. 

'Women on Board', ha fatto segnare una crescita esponenziale, passando dalle 230 aderenti della prima edizione alle oltre 1.500 di oggi, tra manager e professioniste, con un’età media di 48 anni (27 anni la più giovane e 70 anni la più senior), 94% di donne e 6% di uomini, provenienti da tutta Italia ed espressione dei più svariati settori economici: terziario, industria, consulenza aziendale e avvocatura. Tante donne accomunate dalla stessa volontà di mettersi in gioco e acquisire le competenze e la consapevolezza del proprio valore per accedere a ruoli di responsabilità decisionale e strategica. 

'Women on Board' è un percorso totalmente gratuito espressamente ideato per le donne, ma aperto anche agli uomini, con 15 incontri formativi che si concluderanno a fine mese. Al termine del percorso ci sarà l’inserimento in un apposito elenco qualificato online consultabile dalle imprese italiane, che potranno così scegliere la figura professionale più in sintonia con le caratteristiche della società e le specifiche esigenze dei CdA di aziende, società pubbliche e organizzazioni in cerca di manager e professioniste per i propri organi di governance. 

Leggi tutto: Lavoro, si conclude a Milano 'Women on board 2025' per facilitare ingresso donne nei Cda

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