(Adnkronos) - Speranza per le barriere coralline, minacciate dal cambiamento climatico globale. Un team di scienziati marini dell'Università del Guangxi ha raggiunto un traguardo straordinario nella conservazione dei coralli poco prima della Giornata Mondiale degli Oceani, che si celebra oggi. Al largo dell'isola di Weizhou, situata a 21 gradi di latitudine nord nella regione autonoma del Guangxi Zhuang, nella Cina meridionale, il team ha perfezionato una tecnologia chiave per innescare la riproduzione dei coralli su larga scala nelle regioni ad alta latitudine.
Questa scoperta consente la riproduzione sessuata controllata dei coralli, segnando un passo fondamentale verso la trasformazione dell'isola di Weizhou in un santuario per i coralli minacciati dal cambiamento climatico globale.
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(Adnkronos) - Tragedia oggi a Roma dove una donna di 84 anni è morta in un incendio nel suo appartamento. Le fiamme hanno coinvolto un'abitazione al piano terra di via Papiniano, in zona Balduina.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i vigili del fuoco per domare il rogo, i medici del 118 e la polizia di Stato con i commissariati Borgo, Aurelio e il reparto volanti. Le fiamme sono state domate, e sono in corso le indagini per accertare le cause dell’incendio.
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(Adnkronos) - Cinque palestinesi sono stati uccisi e decine di altri sono rimasti feriti dal fuoco israeliano nei pressi dei siti di distribuzione degli aiuti a Gaza. Lo riporta Haaretz.
Secondo quanto riferito ad al Jazeera da fonti degli ospedali locali, almeno 21 persone sono state uccise stamattina negli attacchi israeliani nella Striscia. Tra queste ci sono anche otto palestinesi uccisi in un attacco israeliano a Jabalia, nel nord dell'enclave palestinese, secondo quanto riferito da una fonte dell'ospedale al-Shifa.
Le Idf hanno diffuso documenti di intelligence che dimostrerebbero che il "portavoce della Protezione Civile nella Striscia di Gaza" non è semplicemente sotto l'influenza di Hamas, ma è un vero e proprio agente del movimento islamista. Secondo l'esercito israeliano, Mahmoud Zabar Tafesh Bassal è un terrorista attivo all'interno di Hamas.
Tre documenti di intelligence divulgati menzionano il nome di Bassal, anche se in contesti diversi. In uno di questi, viene descritto come capo di una cellula dell'intelligence di Hamas per la "Quinta Brigata: Occhio di Golia". In un altro documento, viene definito "custode dell'ordine" e in un terzo come vice comandante di plotone.
Da un riepilogo generale si evince che fa parte del battaglione Zeitoun della brigata di Gaza City (Hamas aveva cinque brigate, due nel nord di Gaza, una nel centro di Gaza, una a Khan Yunis e una a Rafah). Secondo l'Idf, Bassal "ha svolto il ruolo di portavoce della Protezione Civile per un lungo periodo di tempo e abusa del suo ruolo diffondendo informazioni false e non verificate ai media internazionali, attribuendo erroneamente crimini di guerra a Israele e presentando dati inventati. Queste informazioni hanno avuto risonanza mediatica globale e hanno causato una grave distorsione della realtà sul campo".
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha condannato "l'incendio doloso e la profanazione" della sinagoga Or Habib dell'ex rabbino capo Yitzhak Yosef, nel quartiere Sanhedria di Gerusalemme. "Non dobbiamo permettere che accadano scene che ci ricordano periodi tragici della nostra storia", ha detto Netanyahu, citando le conclusioni dei vigili del fuoco secondo cui l'incendio è stato appiccato intenzionalmente. "Invito le autorità competenti ad accertare di chi sia la colpa il prima possibile" e a punirla con la massima severità possibile, ha chisto Netanyahu.
Anche il leader dell'opposizione Yair Lapid condanna l'incidente, affermando che "si aspetta che la polizia trovi rapidamente i colpevoli e li assicuri alla giustizia più severa", mentre il presidente di Yisrael Beytenu Avigdor Liberman dichiara che "non si deve permettere a una manciata di criminali di minare l'unità della società israeliana".
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(Adnkronos) - Luciano Spalletti sarà ancora il ct dell'Italia? La domanda, dopo la debacle della Nazionale azzurra contro la Norvegia nella prima giornata del gruppo I, valido per le qualificazioni al Mondiale 2026, non ha ancora trovato una risposta. Qualcosa di più si saprà dopo il secondo impegno che attende l'Italia, domani contro la Moldavia. Intanto però oggi, domenica 8 giugno, ne ha parlato il presidente della Figc Gabriele Gravina, che martedì si incontrerà con Spalletti per parlare anche di futuro: "Con la Norvegia si può anche perdere, ma bisogna capire come. Un approccio diverso, con il fuoco dentro a cui fa riferimento Buffon, doveva portare a un epilogo diverso. In questo modo non lo accetto".
"Mi dispiacciono gli attacchi immeritati a Spalletti, persona straordinaria, anima nobile, tra i migliori incontrati. Attacchi immeritati, lo dico con la morte nel cuore. Al calcio serve e fa bene, è un signore. Ho parlato con lui a lungo in queste ore: l'ho trovato sempre combattivo ma ferito, interpreta il ruolo come servizio all'Italia. Forse non siamo stati bravi a far capire l'orgoglio azzurro", ha detto Gravina ospite al Festival della Serie A di scena a Parma, "per un incidente, che sta forse durando tanto, non dobbiamo trovare solo il responsabile: è un metodo sbagliato nella vita".
Gravina però ha confermato le ombre sul futuro del ct: "Non posso dire se resterà o meno, dobbiamo trovare la miglior soluzione per rilanciarci da domani sera poi faremo delle riflessioni per arrivare al meglio nelle altre partite, giocarle con il coltello tra i denti. Non c'è un appuntamento martedì, c'è un contatto continuo, parleremo anche oggi. Lui è molto attento e responsabile, vediamo che verrà fuori". Nessun commento invece sui possibili sostituti, a partire da Claudio Ranieri: "A Ranieri mando un grande abbraccio, non è il momento dei nomi ma di guardare in faccia la realtà e rispettare il nostro attuale ct".
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(Adnkronos) - Costruire “un mondo in cui regni la pace”. Lo ha ammonito Papa Leone XIV nella messa in piazza San Pietro a conclusione del Giubileo dei Movimenti. Prevost ha ricordato le parole del predecessore di una omelia del 28 maggio 2023: “Proprio celebrando la Pentecoste, Papa Francesco osservava che ‘oggi nel mondo c’è tanta discordia, tanta divisione. Siamo tutti collegati eppure ci troviamo scollegati tra di noi, anestetizzati dall’indifferenza e oppressi dalla solitudine’. E di tutto questo sono tragico segno le guerre che agitano il nostro pianeta”.
“Invochiamo lo Spirito dell’amore e della pace, perché apra le frontiere, abbatta i muri, dissolva l’odio e ci aiuti a vivere da figli dell’unico Padre che è nei cieli. Fratelli e sorelle, è la Pentecoste che rinnova la Chiesa e il mondo! Il vento gagliardo dello Spirito venga su di noi e in noi, apra le frontiere del cuore, ci doni la grazia dell’incontro con Dio, allarghi gli orizzonti dell’amore e sostenga i nostri sforzi per la costruzione di un mondo in cui regni la pace”, l’auspicio di papa Leone.
Prevost ha dato poi voce al suo dolore per i numerosi casi di femminicidio: “Penso – con molto dolore – a quando una relazione viene infestata dalla volontà di dominare sull’altro, un atteggiamento che spesso sfocia nella violenza, come purtroppo dimostrano i numerosi e recenti casi di femminicidio”, ha detto.
Il Papa ha infine denunciato che "dove c’è l’amore non c’è spazio per i pregiudizi, per le distanze di sicurezza che ci allontanano dal prossimo, per la logica dell’esclusione che vediamo emergere purtroppo anche nei nazionalismi politici”. “Lo Spirito - ha scandito - infrange le frontiere e abbatte i muri dell’indifferenza e dell’odio, perché “ci insegna ogni cosa” e ci “ricorda le parole di Gesù; e, perciò, per prima cosa insegna, ricorda e incide nei nostri cuori il comandamento dell’amore, che il Signore ha posto al centro e al culmine di tutto”.
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(Adnkronos) - Ondata di attacchi di droni ucraini contro la Russia oggi, 8 giugno 2025. I sistemi di difesa aerea russi hanno intercettato e abbattuto 61 velivoli senza pilota nelle regioni di Tula, Bryansk, Kaluga, Oryol, Belgorod e Kursk, nella regione di Mosca e sul territorio della Repubblica di Crimea. Lo ha riferito il Ministero della Difesa.
Gli attacchi hanno costretto le autorità a chiudere temporaneamente gli aeroporti di Mosca Vnukovo e Domodedovo, due degli hub più trafficati della città, ha detto il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin su Telegram, aggiungendo che le unità di difesa aerea hanno iniziato a intercettare i droni diretti a Mosca poco dopo le 4 del mattino, dopo di che sono astati abbattuti 10 droni che si sono susseguiti in ondate separate. Le operazioni sarebbero state sospese intorno alle 6,53 ora locale, con conseguenti disagi al traffico passeggeri e ritardi.
Giornalisti stranieri sono arrivati nella regione di Bryansk, in Russia, per visionare i camion refrigerati con le salme dei militari delle Forze Armate ucraine. Lo riferisce la Tass, aggiungendo che sul posto sono presenti reporter e troupe televisive francesi, arabe, italiane, olandesi, tedesche e provenienti da paesi latinoamericani.
Ieri, il capo della delegazione russa per i colloqui con la parte ucraina, Vladimir Medinsky, aveva dichiarato che i rappresentanti dei media mondiali potrebbero recarsi sul luogo dello scambio di prigionieri pianificato con l'Ucraina e accertarsi che la Russia stia effettivamente rispettando i termini dell'operazione.
In precedenza, Medinsky, aveva riferito che la parte russa, in stretta conformità con gli accordi di Istanbul, il 6 giugno aveva avviato un'azione umanitaria per trasferire in Ucraina oltre 6.000 salme di militari delle Forze Armate ucraine deceduti, nonché per scambiare prigionieri di guerra feriti e gravemente malati e prigionieri di guerra di età inferiore ai 25 anni. Tuttavia, Medinsky ha osservato che la parte ucraina ha inaspettatamente rinviato sia l'accettazione delle salme che lo scambio di prigionieri di guerra a tempo indeterminato.
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(Adnkronos) - Jared Leto nella bufera. L'attore hollywoodiano è stato accusato di molestie sessuali da parte di diverse donne. In un rapporto pubblicato sabato dall'Air Mail, nove donne si sono fatte avanti per accusare l'attore 53enne di aver tenuto comportamenti inappropriati nei loro confronti. Secondo quanto riportato, alcune donne hanno dichiarato di essere minorenni al momento delle presunte aggressioni.
"È un segreto di Pulcinella per molto tempo", ha dichiarato una delle vittime a alla testata. Tra le accuse a Leto, quella di aver rivolto domande di natura sessuale a una sedicenne, di essere uscito nudo da una stanza di fronte a una diciassettenne e di essersi masturbato davanti a una 18enne prima di chiederle di "mettere la mano su di lui e di sputarci sopra".
In una dichiarazione ad Air Mail, un rappresentante di Jared Leto ha negato tutte le accuse.
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(Adnkronos) - Non ci sono segni evidenti di violenza sui corpi della donna e della bambina di circa 6 mesi, trovate ieri pomeriggio nel parco di Villa Pamphili, a Roma. Dai primi rilievi non sono emerse sui corpi ferite da arma da fuoco o da arma da taglio. Il corpo della donna era in stato di decomposizione all’interno di un sacco nero a differenza di quello della bambina.
Sarà comunque l'autopsia a chiarire le cause della morte. L’esame affidato al medico legale dal pm titolare dell’inchiesta, che avvierà il fascicolo per duplice omicidio aggravato, verrà eseguito martedì. La procura inoltre disporrà l’esame del dna necessario per risalire all’identità delle vittime e per capire se c’è un legame di parentela. Al momento, infatti, non sono state ancora identificate.
Gli investigatori della Squadra mobile stanno indagando per ricostruire quanto accaduto. Punto centrale da chiarire con l'esame del dna è se si tratti di madre e figlia. In giornata i poliziotti potrebbero tornare sul luogo del ritrovamento per cercare indizi utili alle indagini. Al vaglio anche le immagini delle telecamere di zona che potrebbero aver ripreso chi ha portato i corpi nel parco molto affollato nel fine settimana e che alle 21 chiude.
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(Adnkronos) - “L’Occidente è sempre stato un luogo animato e agitato, solcato da mille differenze e attraversato da più di qualche controversa opinione su di sé e sul da farsi. La storia ci consegna un’idea passata di noi stessi che le difficoltà del presente rendono quasi idilliaca. Ma a ben vedere non si trattava, neanche allora, di un idillio vero e proprio. Tant’è che fin dagli anni cinquanta, quando inglesi e francesi furono sul punto di muovere guerra per il canale di Suez e gli americani si incaricarono di fermarli, non si contano le volte in cui una diversa opinione sul da farsi diede luogo a conflitti e dissensi anche all’interno dei confini della nostra parte di mondo.
Ora però accade che le differenze si facciano più larghe, i conflitti più aspri e le prospettive più incerte. Un po’ perché lo scenario globale è cambiato, facendosi via via più fosco e minaccioso. Un po’ perché la nostra porzione di globo ha perso molta della sua influenza, parte della sua ricchezza e qualcuna delle sue buone idee. E un po’, infine, perché all’indomani della guerra fredda nessuno si è più dedicato a cercare di dare un significato a quella dizione -l’Occidente- che suscitava nel resto del mondo una sorta di controversa suggestione.
Così, giunti a questo punto, dovremmo cercare di capire se esiste ancora, se ha ancora un senso, se contiene ancora un qualche valore, quella definizione -l’Occidente, appunto- che ha segnato la seconda metà del novecento, lasciandoci poi orfani delle nostre illusioni e di qualcuno dei nostri equivoci. Poiché la sensazione è che di “occidenti” ne esistano ormai fin troppi e che le divisioni che li attraversano si siano fatte così ampie da non consentire più una ragionevole sintesi tra le sue molte e contraddittorie varianti.
Sono “occidentali”, per l’appunto, i giovani scesi in piazza in questi giorni contro i bombardamenti su Gaza. Sono altrettanto occidentali gli ucraini che difendono con le unghie e coi denti il loro territorio preso d’assalto dalla brutalità di Putin. Sono occidentali gli israeliani che nonostante tutto tengono in vita l’unica democrazia nei territori mediorientali. Sono occidentali, occidentalissime, le cancellerie europee che hanno animato il tentativo dei “volenterosi”. E forse lo stesso Trump, o almeno l’America che lo vota, sia pure a giorni alterni e sia pure in modi discutibili, devono sentirsi parte di un retaggio che ha a che vedere con la stessa storia e la stessa geografia (anche se troppe volte se lo dimenticano).
Ne deriva una giostra piuttosto disunita. Perfino le nostre due piazze delle scorse ore, convocate per esprimere un comune sdegno verso gli eccessi del governo Netanyahu, hanno dato vita a parole d’ordine e propositi di segno assai diverso. Come a ricordarci che anche su quegli spartiti su cui dovremmo suonare le stesse note finiamo per dar voce a musiche e composizioni tutt’altro che armoniose. Segno che ogni volta che affrontiamo la globalizzazione ci muoviamo in ordine sparso. Pur con le migliori intenzioni.
Il fatto è che se mettiamo insieme tutte queste convinzioni e stati d’animo finiamo per disperdere l’idea stessa dell’Occidente. Un’idea che sopporta molte differenze, e anzi se ne nutre, ma deve pur sempre cercare di ricondurre tutte queste sue peculiarità all’interno di un quadro comune. O almeno ragionevolmente comune. E invece è proprio la molteplicità dei nostri approcci e delle nostre interpretazioni di noi stessi che infine ci fa uscire dai percorsi di una volta. Fino a riverberare l’immagine di un Occidente pirandelliano, che è uno, nessuno e centomila.
Forse a questo punto il problema è ben oltre la portata della nostra diplomazia e della nostra buona volontà. Così, può essere che l’ordine sparso verso cui ci siamo incamminati sia oramai il destino che ci aspetta. O magari invece potrà capitare che il nuovo pontefice, che ovviamente non può essere interessato solo a noi, riesca dall’alto del suo universalismo a farci ritrovare una ragione per essere quel che siamo stati negli attimi migliori della nostra storia. Sarebbe curioso, e magari anche paradossale. Ma sarebbe anche assai benefico. E forse, chissà, sarà proprio una parola pronunciata contemporaneamente dentro e fuori dai nostri confini a ridare un senso a quel che siamo". (di Marco Follini)
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