(Adnkronos) - Jasmine Paolini torna in campo al Roland Garros 2025. La tennista azzurra sfida oggi, domenica 1 giugno, l'ucraina Elina Svitolina negli ottavi di finale dello Slam parigino, secondo della stagione dopo gli Australian Open dello scorso gennaio. Paolini arriva all'appuntamento dopo aver eliminato, nei turni precedenti, la cinese Yuan, l'australiana Tomljanovic e un'altra ucraina, Starodubtseva.
La sfida tra Paolini e Svitolina è in programma oggi, domenica 1 giugno, alle ore 11 sul Philippe-Chatrier. Le due tenniste si sono sfidate in una sola occasione, agli scorsi Australian Open, quando Svitolina eliminò proprio Paolini in tre set.
Paolini-Svitolina, così come tutte le partite del Roland Garros 2025, sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali Eurosport, visibili tramite abbonamento Sky. Lo Slam sarà disponibile anche in streaming sull'app SkyGo, su NOW, Dazn, Timvision e Discovery+.
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(Adnkronos) - Si chiude il Giro d'Italia 2025 con la 21esima e ultima tappa. Oggi, domenica 1 giugno, la Corsa Rosa arriva a Roma per la passerella finale. Per la terza volta consecutiva (la 51esima totale) la Capitale accoglie la frazione conclusiva. In maglia rosa c'è Simon Yates, autore di una grandiosa prova di forza nella penultima tappa, che gli ha permesso di superare Isaac Del Toro e Richard Carapaz nella classifica generale.
La 21esima tappa del Giro d’Italia 2025 è la Roma-Roma. Il gruppo passerà per il centro della città e per i Giardini Vaticani, in omaggio a Papa Francesco e al nuovo pontefice Leone XIV. Un momento dunque storico per la Corsa Rosa, che celebrerà in questo modo anche il Giubileo. Si tratta di una frazione sostanzialmente piatta, adatta ai velocisti (con dislivello massimo di 600 metri). Tra i Fori Imperiali e il Circo Massimo il gran finale, con l'ultimo traguardo.
La 20esima tappa del Giro d'Italia 2025 partirà alle 10:45. La diretta tv in chiaro dell’edizione numero 108 della Corsa Rosa sarà a cura di Rai Sport e Rai 2 (streaming gratuito su RaiPlay), mentre la diretta tv in abbonamento sarà fruibile su Eurosport 1. Lo streaming in abbonamento sarà disponibile su Discovery+, Sky Go, Now e Dazn.
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(Adnkronos) - Damiano David e la 'morra cinese', con tanto di martellate in testa, nello show della tv giapponese. Il cantante, in questo periodo in Giappone, è ospite del programma Day Day dell'emittente Ntv. Il programma diffonde le clip dal proprio profilo TikTok e il video rimbalza su X grazie in particolare al profilo Grande Flagello.
Damiano David è protagonista di una sfida particolare in studio. Inginocchiato, si esibisce in un match di morra cinese - o qualcosa di simile - e in base al risultato del duello deve attrezzarsi rapidamente per proteggere la testa con un casco da cantiere. Altrimenti, si rischia una martellata...
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(Adnkronos) - Torna ad allontanarsi l'orizzonte di una tregua a Gaza. Ieri Hamas ha risposto alla proposta Usa per il cessate il fuoco ma ponendo condizioni bollate come "inaccettabili" dall'inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff e liquidate come un "rifiuto" dal governo di Israele che ha invece accettato l'offerta americana.
Hamas ha chiesto garanzie per un cessate il fuoco permanente ed un pieno ritiro israeliano. Non solo. Il governo palestinese vorrebbe che il rilascio degli ostaggi avvenisse in cinque fasi invece che in due fasi nella prima settimana di tregua. E questo per garantire che l'accordo resti in vigore per i 60 giorni proposti dall'inviato americano. Un cambiamento teso a impedire - ha spiegato a Times of Israel una fonte direttamente coinvolta nei negoziati - che il premier Benjamin Netanyahu abbandoni i colloqui per il cessate il fuoco permanente dopo i rilasci dei 10 ostaggi o si rifiuti del tutto di prendervi parte.
Hamas sarebbe pronto a rilasciare quattro ostaggi in vita il primo giorno della tregua di 60 giorni, altri due il 30esimo giorno e nell'ultimo giorno dell'accordo altri quattro. Mentre offre di consegnare i corpi degli ostaggi morti il 30esimo e il 50esimo giorno della tregua.
Condizioni che irritano profondamente il mediatore Usa che bolla come "totalmente inaccettabile. Ci riporta soltanto indietro", afferma Witkoff. "Hamas dovrebbe accettare lo schema che abbiamo presentato come base dei colloqui che potrebbero iniziare immediatamente la prossima settimana", ha insistito l'inviato di Trump.
Dal canto suo Israele punta ancora il dito sui rappresentanti del governo palestinese. "Mentre Israele ha accettato la cornice aggiornata di Witkoff per il rilascio dei nostri ostaggi, Hamas continua ad essere arroccata nel rifiuto", si legge in una nota dell'ufficio del primo ministro Israeliano, Benjamin Netanyahu. "Israele continuerà nei suoi sforzi per portare gli ostaggi a casa e sconfiggere Hamas", si aggiunge.
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(Adnkronos) - Un aereo ultraleggero si è schiantato oggi, 31 maggio, contro la terrazza di un edificio residenziale vicino alla città tedesca di Düsseldorf. Morti nell'impatto la pilota del velivolo e la proprietaria dell'edificio colpito. Mancavano solo circa 4 chilometri al piccolo aeroporto regionale di Mönchengladbach quando la pilota ha riferito alla torre di controllo di essere alle prese con problemi tecnici. Probabilmente si trattava di guasti al motore e la donna non è riuscita più a mantenere il suo aereo in volo durante l'avvicinamento. La pilota è morta nell'incidente. Anche l'84enne proprietaria della casa è deceduta, ha riferito la polizia. Il marito 84enne della proprietaria è scampato alla morte perché non si trovava in casa in quel momento.
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(Adnkronos) - Dopo l'umiliazione in finale di Champions League, cosa succede all'Inter e in particolare all'allenatore Simone Inzaghi? Qual è il futuro del tecnico? "Vedremo nei prossimi giorni con la società", dice il tecnico a Sky. "Ci sarà tempo per parlare con calma dopo 2 finali perse in 3 anni", aggiunge. In conferenza, stessa linea: "Guiderò la squadra al Mondiale per club? Non so rispondere", dice riferendosi alla competizione che inizia a metà giugno in America. Secondo i rumors di mercato, Inzaghi ha ricevuto un'offerta stellare dall'Arabia Saudita.
"C'è troppa delusione ora per parlare di futuro, è dal 13 luglio che abbiamo dato tutto. C'è delusione e amarezza, si potrà parlare di zero titoli ma bisogna rendere onore a questi ragazzi che hanno messo sempre tutto in campo anche rimaneggiati ma non li cambierei con nessuno al mondo", dice.
"Ora il Mondiale per Club, se ci sarò? Non so rispondere ora a quest'ultima domanda -dice in sala stampa-. Sono venuto qui a parlare per educazione e rispetto perché questa sconfitta mi amareggia molto. Dalle sconfitte si esce più forti, sembra una frase fatta ma ci siamo già passati e poi abbiamo vinto lo scudetto. C'è amarezza ma bisogna tenere la testa alta sapendo che abbiamo trovato una squadra che ha vinto con merito".
"Nessun cambio di valutazione, abbiamo detto che ci saremmo visti con lui la prossima settimana. Come sapete, ha ancora un anno di contratto", dice il presidente nerazzurro Beppe Marotta a Sky dopo la batosta record. "Soprattutto ha dimostrato in questi quattro anni di essere all'altezza del ruolo che ricopre e direi tanti meriti, e quasi tutti vanno ascritti alla sua capacità, sua professionalità. Non è una serata negativa che cancella tutti i meriti, ci incontreremo ma questo è indipendente dalla serata", aggiunge.
"E' stata una serata negativa dove l'avversario ci ha surclassato in tutto e quindi meritata la sconfitta, mi sembra evidente, al di là del punteggio, ma questo non deve assolutamente inficiare quella che è stata la stagione, anche se prendiamo in esame solo il percorso in Champions League. Abbiamo giocato contro una squadra molto forte, ci dispiace di questa prestazione e volevo anche ringraziare i tifosi che sono arrivati fino a qua, ma questa sera è stata una serata assolutamente negativa", dice Marotta.
L'Inter archivia un'annata da 'zero titoli': "In fondo a tutto ma senza trofei? Era molto difficile arrivare a questa serata, ci siamo riusciti con grandissimo merito dopo aver superato avversarie forti, ultimi Barcellona e Bayern Monaco. Siamo caduti in maniera molto fragile, ma non è un'analisi tecnica che voglio fare. Io voglio assolutamente ringraziare i nostri giocatori e il nostro allenatore perché il cammino della stagione, fatto di 59 partite, delle quali numerose anche in Champions, ha dimostrato come questo gruppo, questa squadra e questa società meritano questo palcoscenico. L'abbiamo gustato, abbiamo perso, onore e merito agli avversari e si chiude una parentesi", aggiunge Marotta.
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(Adnkronos) - Il serbo Novak Djokovic si qualifica per gli ottavi di finale del Roland Garros. La testa di serie numero 6, si è imposta nel terzo turno sull'austriaco Filip Misolic in tre set con il punteggio di 6-3, 6-4, 6-2 e ora affronterà il britannico Cameron Norrie.
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(Adnkronos) - Il Psg vince la Champions League e Luis Enrique festeggia il trionfo nel ricordo di Xana, morta nel 2019 all'età di 9 anni per una rara forma di tumore osseo. L'allenatore spagnolo, dopo il 5-0 in finale a Monaco di Baviera contro l'Inter, ha indossato una t-shirt con un'immagine stilizzata. Sulla maglietta, l'immagine della figlia che pianta una bandiera in campo. Nel 2015, dopo la finale vinta dal Barcellona a Berlino contro la Juventus, Xana entrò in campo con la bandiera che univa i colori del Barcellona e della Catalogna. La bambina, sotto gli occhi del padre, piantò il vessillo sul terreno di gioco. "Ricordo una foto incredibile alla finale di Champions League a Berlino, dove Xana pianta la bandiera del Barcellona. Vorrei fare lo stesso con il Psg. Mia figlia non sarà lì fisicamente, ma lo sarà spiritualmente", ha detto Luis Enrique nel percorso di avvicinamento alla finale di Monaco.
"Mia figlia è andata via -dice Luis Enrique a Sky Sport dopo il trionfo di Monaco- ma è sempre qui con me, non ho bisogno di una vittoria della Champions: la sento sempre qui con me, nulla cambia nei sentimenti. Nella vita si nasce e si muore e voglio ricordarmi tutto il buono che ha portato nella mia vita".
(Adnkronos) - La Casa Bianca intende ritirare la nomina a capo della Nasa di Jared Isaacman, astronauta privato e miliardario del tech grande amico di Elon Musk, con il quale condivide la passione per lo Spazio. Lo riporta il sito Politico, citando una fonte della Casa Bianca e sottolineando che nei prossimi giorni sarebbe previsto il voto al Senato di conferma di Isaacman.
Nelle audizioni di conferma il mese scorso, i democratici hanno contestato il fatto che fosse stato proprio Musk, che guida la società spaziale privata SpaceX, a chiedere, nel suo ruolo di consigliere di Donald Trump che ha ufficialmente lasciato ieri, a chiedere a Isaacman di assumere la guida della Nasa.
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(Adnkronos) - Manita di uno splendido Psg all'Inter nella finale di Champions League. Un netto 5-0 che non ammette repliche. Il Psg è stato più forte in tutti i reparti e si è aggiudicato meritatamente l'ultimo atto della massima competizione continentale per Club. La squadra di Luis Enrique ha espresso tutta la sua tecnica, classe, velocità mettendo da subito in difficoltà la squadra di Simone Inzaghi, che torna a casa con la sconfitta più pesante nella storia delle finali di Champions League.
I nerazzurri escono quindi ancora battuti nella finale e dopo Istanbul anche Monaco è amara per l'Inter che dopo aver perso il campionato, lascia anche la Coppa dalle grandi orecchie che va per la prima volta al Psg. A decidere la gara la doppietta di Désiré Doué dopo il gol iniziale dell'ex Hakimi, prima dei gol di Kvaratskhelia e Senny Mayulu.
Luis Enrique in avvio sceglie proprio il giovane Doué in avanti con Dembelé e Kvaratskhelia, mentre conferma Pacho al fianco di Marquinhos in difesa e Fabian in mediana. Inzaghi si affida in avanti alla coppia Lautaro e Thuram, con Dumfries e Dimarco esterni. In difesa recuperato Pavard.
Psg controlla subito il possesso del pallone con l'Inter che si difende e prova a ripartire in maniera veloce. Al 10' arriva il primo tiro del match targato Doué, la sua conclusione si rivela però lenta e centrale. Il Psg sale di intensità, rischia poco e nel giro di 8 minuti indirizza la gara: prima Hakimi al 12' e poi Douè al 20' sono un uno-due terrificante per l'Inter, che completamente in balia dell'avversario, incapace di reagire. Al 12' splendida imbucata di Vitinha per Douè che serve Hakimi, solo davanti alla porta che deve solo depositare in rete il pallone dell'1-0.
Al 20' il raddoppio, con una veloce ripartenza di Kvara e Dembelé, con quest'ultimo che serve Douè, bravo a concludere di prima intenzione con il destro a battere Sommer con la decisiva la deviazione di Dimarco per il 2-0. Al 23' ci prova Acerbi di testa sugli sviluppi di corner, ma la palla termina alta poco sopra la traversa. L'Inter prova a reagire e al 38' sempre di testa e sugli sviluppi di corner, Thuram non inquadra lo specchio della porta. Al 44' ancora Psg sempre con lo spunto di Douè che serve Dembelè che però non riesce ad inquadrare la porta.
Ad inizio ripresa al 47' subito Kvaratskhelia pericoloso con il mancino ma la palla esce di poco al lato. L'ex Napoli si ripete poco dopo ma non trova lo specchio. L'Inter prova a reagire ma si scopre e al 63' subisce il tris francese: verticalizzazione improvvisa del Psg con Dembelè prima e Vitinha poi che trova Doué, bravo a battere Sommer con il destro per il 3-0. Neanche i cambi aiutano Inzaghi che è costretto a togliere Bissek per infortunio poco dopo l'ingresso in campo. I parigini non si fermano e continuano a cercare i varchi e al 73' calano il poker: altro contropiede del Psg con Dembelè che serve Kvara che si invola e batte Sommer con il mancino per il 4-0.
L'Inter al 76' prova a segnare il gol della bandiera con Thuram che conclude da posizione ravvicinata, ma è bravissimo Donnarumma a dire di no. L'Inter ormai è sulle gambe e rischia ancora all'82' con Barcola, appena entrato, che da solo dinanzi a Sommer dopo un numero con la suola, non inquadra lo specchio della porta. Lo schiaffo finale arriva all'86' con il giovanissimo Senny Mayulu che imbeccato alla perfezione da Barcola è bravissimo a battere Sommer con un mancino potente e preciso che tocca il palo e finisce in rete per il 5-0 finale. Punizione troppo dura per l'Inter in finale.
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(Adnkronos) - Viva Vasco, viva la vita. Il Komandante è tornato. E lo ha fatto come solo lui sa fare: con uno stadio pieno (36mila persone e altrettante attese domani), una scaletta incendiaria e un pubblico che non ha mai smesso di seguirlo. All’Olimpico di Torino va in scena il primo capitolo del Vasco Live Duemilaventicinque, e ancora una volta il rocker di Zocca dimostra perché da quasi 50 anni è il cuore pulsante del rock italiano. Folla oceanica, cori a perdere la voce, bandiere, cartelloni, reggiseni in aria e tanta adrenalina. Un rito collettivo che si ripete ogni anno ma non perde mai un grammo della sua forza. Il tema di questo nuovo tour? Vasco non lascia spazio a dubbi: una celebrazione della vita in tutte le sue sfumature, un messaggio che attraversa da sempre la sua musica e che torna con forza in ogni brano della scaletta e nei visual.
Lo dice lui stesso dal palco, cambiando le parole dell’incipit: “Voglio una vita spericolata, noi siamo una vita spericolata, noi siamo una vita vissuta, vita ostinata, vita complicata, vita meravigliata, vita fiera”. E lo racconta in backstage ai cronisti: “In questo periodo oscuro la vita umana sembra disprezzata rispetto al profitto, al potere, alla violenza, alla propaganda e alle fake news. C’è odio e il mio è un concerto di luce, voglio portare gioia. Ecco perché dico viva la vita". Gli stadi sono un’impresa per chiunque ma per lui sono ormai una routine, e ogni volta riesce a superarsi, regalando una performance carica, potente e trascinante alla sua ‘combriccola’, un popolo fedele e trasversale che segue ogni tappa e ogni movimento del Kom come un rito.
I suoi adepti arrivano da tutta Italia: in tanti hanno partecipato alla data zero a Bibione il 27 maggio scorso, altri, in centinaia, hanno passato la notte fuori dai cancelli per assicurarsi la prima fila. C’è chi ha preso i biglietti per tutte e 12 le date, che lo porteranno in sei città, da Torino a Messina, passando per Firenze, Bologna, Napoli e Roma. La sua fandom, del resto, è oltranzista: per molti Vasco è l’incarnazione del rock e non accettano compromessi. Vasco torna sul palco a oltre un anno dai ‘Magnifici 7’ di San Siro, (la più lunga residency in uno stadio) e dei quattro storici spettacoli a Bari, per un concerto ‘concept’, tirato, con l’onda emotiva in un crescendo continuo, per circa due ore e mezza. La serata comincia alle 20.45 in punto, quando Vasco, in chiodo rosso ruggine ricoperto di pietre colorate e cappellino d'ordinanza, sale sul palco monstre, largo 86 metri, profondo 25 e alto 28, sul quale dominano cinque schermi giganti, tre centrali a forma di ‘V’ rovesciata e dritta e due laterali curvi per consentire una visuale completa a tutto lo stadio.
Basta il primo accordo di chitarra, sulle note di ‘Vita spericolata’, per la prima volta in assoluto in testa allo show, che la folla esplode in un boato di urla e applausi. La setlist è un viaggio attraverso i decenni della carriera di Vasco, mescola classici intramontabili con brani più recenti. Tutte le canzoni parlano di vita: ‘Sono innocente’, ‘Manifesto Futurista' e ‘Valium’. E ancora, ‘Vivere’, che dal 1993 è un invito a non lasciarsi abbattere dalle difficoltà e ‘Mi si escludeva’, che dà voce a chi si è sempre sentito fuori posto: “L'ho scritta 30 anni fa e sembra praticamente scritta oggi, perché la situazione è ancora peggiorata” ha confidato Vasco ai cronisti. 'Gli Spari Sopra' è una dedica contro la guerra e mentre sul maxischermo lampeggia la scritta 'Fuck The War' lui non usa mezzi termini: "Questa canzone per tutti i farabutti che governano questo mondo".
La scaletta è disseminata di chicche come ‘Quante volte’, e ‘E il tempo crea eroi’ e poi ballad che lo hanno consacrato come ‘Sally’ o ‘Senza Parole’ e vede il ritorno dell'hit del 2004 'Buoni o Cattivi”, mentre il medley quest’anno è liberatorio e si compone di tutte hit vintage: ‘La strega’, ‘Cosa vuoi da me’, ‘Vuoi star ferma’, Tu vuoi da me qualcosa’, ‘Una canzone per te’ e ‘Va bene, va bene così’. Non mancano i momenti più goliardici, come ‘Rewind’, e gli ormai classici reggiseni che si slacciano e vengono lanciati o fatti roteare in aria dal pubblico femminile. A chiudere il cerchio, ‘Albachiara’, che è sempre più di una canzone: è un rito, una celebrazione collettiva sotto una pioggia di coriandoli che Vasco non intona neanche più. La sua ‘combriccola’ la canta tutta, più forte di lui. Tra loro non manca Don Ciotti, con il quale il 'Blasco' è legato da una profonda amicizia fatta di stima reciproca.
Vasco è inarrestabile. Come lui nessuno mai. A 73 anni è l’uomo dei record e continua a dimostrarlo ogni anno. I numeri, del resto, parlano per lui: sulla cresta dell’onda da quasi 50 anni, oltre 200 canzoni che attraversano ormai quattro generazioni. Da 35 anni oltre 800 concerti e in tour dal 2013 tutti gli anni. Ogni anno un sold out, con una media di 600mila spettatori anche quest’anno. E unico lo è non solo grazie al legame viscerale con il suo pubblico, una relazione fatta di verità, emozioni e condivisione. Nelle sue canzoni c’è la vita vera. E il live è molto più di un concerto, un percorso attraverso le sue canzoni, che sono diventate colonne sonore personali per milioni di persone. Ogni pezzo è una fotografia emotiva, un frammento di storia collettiva. Che si ripete e va avanti, proprio come la vita. (di Federica Mochi)
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(Adnkronos) - L'Inter viene umiliata dal Paris Saint Germain per 5-0 in finale di Champions League e il popolo nerazzurro accorso a San Siro per assistere al match davanti al maxischermo se ne va con ampio anticipo rispetto al fischio finale.
Di certo, i tifosi dell’Inter non l’avevano immaginata così. Il Psg domina e si prende la grande coppa per la prima volta nella sua storia. La delusione nerazzurra è enorme. A Monaco, per i 18mila tifosi andati a sostenere la squadra. E a Milano, per gli oltre 50mila interisti accorsi al maxischermo di San Siro per sostenere gli uomini di Simone Inzaghi anche a 500 chilometri di distanza.
Psg-Inter finisce nella desolazione di un Meazza semivuoto. Con i tifosi che iniziano ad abbandonare il prato e gli spalti intorno all’ora di gioco, quando il tris di Doué chiude di fatto la partita. La finale inizia, il Psg prende subito le redini del gioco e il pubblico di San Siro abbassa i decibel con il passare dei minuti, fino al gol dell’1-0 di Hakimi. Il grande ex. Qualche tifoso si guarda negli occhi e dalle mani tra i capelli e dal labiale si percepisce qualcosa come "Proprio lui, lo sapevo".
I 50mila non hanno nemmeno il tempo di riaccendersi che il Psg raddoppia al 21’. Contropiede micidiale dei francesi, destro di Doué, deviazione di Dimarco e palla alle spalle di Sommer. L’entusiasmo dell’avvio lascia spazio a un silenzio surreale che dura una decina di minuti. La scintilla che ridà la carica ai nerazzurri è un colpo di testa di Thuram, fuori di un niente poco prima dell’intervallo. Nel secondo tempo, la musica non cambia. L’Inter, se non altro, ci mette il cuore. Nonostante la fatica. I tifosi lo capiscono e accompagnano ogni azione con fiumi di applausi.
Fino al 64’ e al tris di Doué, che di fatto assegna la coppa. Sui volti dei presenti spunta qualche lacrima, per il sogno svanito un’altra volta quando era a portata di mano. Alcuni abbandonano pian piano lo stadio, tanti altri decidono di restare anche memori dell’impresa in semifinale contro il Barcellona, con partita capovolta allo scadere. Stavolta, il guizzo d’orgoglio non c’è. Il 4-0 di Kvaratskhelia a poco più di un quarto d’ora dalla fine e la rete del definitivo 5-0 di Mayulu tirano giù il sipario sulla finale. Una partita da dimenticare, ma che comunque non cancella il grande percorso fatto dalla squadra di Simone Inzaghi in questa stagione. (di Michele Antonelli)
(Adnkronos) - Ci sono anche due poliziotti indagati nel caso del 28enne italiano Michael Valentino Teofrasto Carturan, sequestrato e torturato a New York per oltre due settimane con l'obiettivo di ottenere le password per accedere al suo conto in bitcoin. Lo scrive il New York Post citando proprie fonti ben informate a condizione di anonimato.
Uno dei due poliziotti indagati, si legge, ha prelevato Carturan all'aeroporto e lo ha portato all'appartamento di John Woeltz e William Duplessie a Prince Street, nel quartiere di Soho, lo scorso 6 maggio. Il poliziotto, che quel giorno era fuori servizio, secondo il New York Post faceva parte della sicurezza del sindaco di New York Eric Adams.
Secondo altre fonti citate dal giornale, anche un secondo agente della polizia di New York stava collaborando con i "crypto bros" in modo non autorizzato. Kayla Mamelak Altus, portavoce di Adams, ha dichiarato che l'ufficio del sindaco è "turbato" per le accuse rivolte agli agenti. "Ogni dipendente comunale è tenuto a rispettare la legge, compresi i nostri agenti, sia in servizio sia fuori servizio. Siamo turbati da queste accuse e non appena ne siamo venuti a conoscenza abbiamo modificato, riducendoli, gli incarichi e i turni degli agenti. L'indagine è in corso", ha dichiarato in una nota l'ufficio di Adams.
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