
(Adnkronos) - Elon Musk è la prima persona al mondo a superare un patrimonio netto di 500 miliardi di dollari, grazie al rimbalzo del prezzo delle azioni Tesla e all'aumento delle valutazioni delle sue altre aziende. Lo rivela Forbes, secondo cui ieri la fortuna di Musk ha raggiunto brevemente i 500 miliardi di dollari, prima di attestarsi a 499,1 miliardi di dollari.
Il 'record' arriva poco meno di un anno dopo che il patrimonio netto di Musk aveva superato i 400 miliardi di dollari e conferma la sua leadership come persona più ricca del mondo.
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(Adnkronos) - Roma sconfitta in casa 0-1 con il Lille in Europa League. Dopo il successo a Nizza nel match d'esordio in Europa, la squadra allenata da Gasperini non gioca una buona partita e subisce un gol in avvio al 6' senza riuscire a recuperare, sbagliando anche tre volte un calcio di rigore nel finale due con Dovbyk e una con Soulè. I francesi scappano quindi a 6 punti mentre la Roma resta a 3 in classifica.
Gasperini concede un turno di riposo a Mancini, schierando Hermoso al suo posto nella difesa a tre. Out anche a Konè, Angelino e Dovbyk con una chance importante per El Aynaoui in mediana, con Wesley e Tsimikas che agiranno sulle fasce e Ferguson terminale offensivo, supportato da Soulè e Pellegrini. Génésio riparte dalla certezza Giroud, accompagnato da Haraldsson, e da Correia e Sahraoui sugli esterni.
La Roma cerca di pressare alto ma non c'è precisione e al 6' il Lille passa in vantaggio: errore in uscita di Tsimikas che regala il pallone a Felix Correia con il portoghese che tocca per l'inserimento interno di Haraldsson che, nonostante la sporcatura El Aynaoui, controlla in qualche modo il pallone e batte Svilar sotto la traversa. Al 10' altra sbavatura della Roma nella costruzione da dietro, con i giallorossi che non riescono a costruire occasioni pericolose.
Al 30' altra occasione per i francesi con Sahraoui con un mancino incrociato che termina di poco al lato. La squadra di Gasperini prova a spingere e sfiora il pari al 35' con una occasione multipla in area, due volte con Tsimikas e una con Soulè con l'ultimo tentativo di El Aynaoui a due passi dalla porta con il salvataggio finale sulla linea di Mandi.
Roma molto approssimativa anche ad inizio ripresa, troppi gli errori in impostazione e al 46' Haraldsson è ancora pericoloso, scappa ad Hermoso e crossa basso ma non trova il taglio di Sahraoui. Al 54' altra occasione per i francesi con Giroud che si presenta a tu per tu con Svilar che è bravissimo a murare la conclusione a mano aperta in uscita, anche se la posizione dell'attaccante era dubbia. Gasperini decide che è ora di cambiare e inserisce Rensch, Mancini ed El Shaarawy.
Al 56' Roma di nuovo vicina al pareggio con il colpo di testa di Ferguson che esce di poco. Al 77' altra chance per Ferguson dopo un guizzo in area di Soulè ma l'attaccante manca il pallone che poi la difesa spazza via. Il tecnico giallorosso prova anche la carta Konè e Dovbyk.
Intorno all'80' accade l'incredibile all'Olimpico con la Roma che sbaglia tre volte un calcio di rigore, due volte con Dovbyk e poi una con Soulè con l'arbitro che lo aveva assegnato dopo il richiamo del Var per un fallo di mano di Mandi e poi lo ha fatto ripetere due volte per il movimento irregolare del portiere dei francesi Ozer che ha comunque ipnotizzato gli attaccanti della Roma, troppo morbidi dal dischetto. Il Lille prova a sfruttare il momento e all'88' prova lo sfondamento in area Igamane dopo un contropiede ma è fermato da Wesley, poi sulla battuta a botta sicura di Fernandez-Pardo è bravissimo Svilar ad opporsi. Assedio finale della Roma con Konè che ci prova dal limite al 91' che sfiora il palo.
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(Adnkronos) - Nessun '6' né '5+1' al concorso del Superenalotto di oggi, giovedì 2 ottobre. Centrati invece quattro '5' che vincono 41.653,13 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 59.300.000 di euro.
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro.
L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
Questa la combinazione vincente estratta per il concorso di oggi del Superenalotto: 1, 21, 39, 42, 52, 89. Numero Jolly: 6. Numero SuperStar: 17.
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(Adnkronos) - I nuovi missili della Russia non possono essere fermati. Vladimir Putin, con le armi a disposizione, potrebbe colpire Roma o Londra. Mark Rutte, segretario generale della Nato, fa scattare l'allarme che non si limita all'Ucraina. "Siamo tutti in pericolo, i più avanzati missili russi potrebbero colpire Roma, Amsterdam o Londra a cinque volte la velocità del suono e non possono essere intercettati con i nostri sistemi antimissile tradizionali", dice il numero 1 dell'Alleanza Atlantica delineando il quadro al Tg1.
Le armi a disposizione di Putin "sono un gravissimo pericolo, significa che siamo tutti sul fronte orientale, non solo l'Estonia, la Polonia o la Romania, ma anche l'Italia", esortando a "stare estremamente attenti" alle mosse del Cremlino. Putin "è già il nostro principale avversario, la principale minaccia nel lungo periodo".
Secondo il numero uno dell'Alleanza, dal punto di vista del rafforzamento delle capacità militari, potrebbe "effettivamente rappresentare una minaccia credibile contro la Nato, come hanno sottolineato alcuni colleghi europei". Putin, nelle stesse ore, interviene al Forum Valdai in Russia e disinnesca l'allarme: "L'Europa è in preda all'isteria, pensa che la guerra con la Russia sia alle porte. E' un'assurdità", dice.
L'allarme di Rutte, però, è giustificato dalla realtà che si osserva ogni giorno in Ucraina. L'aggiornamento dei sistemi missilistici consente alle forze di Mosca di superare anche lo sbarramento offerto dai Patriot. I sistemi di difesa americani si rivelano insufficienti, i tassi di intercettazione di Kiev crollati.
Mesi di devastanti attacchi aerei russi suggeriscono che Mosca è riuscita a modificare i suoi missili per eludere le difese aeree dell'Ucraina. I bombardamenti che quest'estate hanno colpito i produttori di droni ucraini sono stati un esempio lampante del fatto che la Russia ha migliorato i suoi missili balistici per mettere fuori gioco le batterie Patriot degli Stati Uniti, hanno dichiarato al Financial Times attuali ed ex funzionari ucraini e occidentali.
È probabile che la Russia abbia modificato il suo sistema mobile Iskander-M, che lancia missili con una gittata stimata fino a 500 km, e i missili balistici a lancio aereo Kinzhal, che possono volare fino a 480 km. I missili ora seguono una traiettoria lineare prima di deviare all'ultimo momento e precipitare in una ripida picchiata finale o eseguire manovre che "confondono ed evitano" gli intercettori Patriot.
Si tratta di una "svolta per la Russia", ha affermato un ex funzionario ucraino. Con Kiev alle prese anche con il rallentamento delle consegne di intercettori di difesa aerea dagli Stati Uniti, la campagna missilistica ha distrutto strutture militari chiave e infrastrutture critiche in vista dell'inverno.
Il tasso di intercettazione dei missili balistici dell'Ucraina è migliorato nel corso dell'estate, raggiungendo il 37% ad agosto, ma è crollato al 6% a settembre, nonostante il minor numero di lanci, secondo i dati pubblici delle forze aeree ucraine compilati dal Centre for Information Resilience di Londra e analizzati dal Financial Times. L'aeronautica ucraina ha riferito che tutti e quattro i missili Iskander-M lanciati l'altra notte hanno eluso le difese del Paese e hanno colpito i loro obiettivi.
Almeno quattro impianti di produzione di droni a Kiev e dintorni sono stati gravemente danneggiati da missili quest'estate. Il 28 agosto è stato colpito un impianto che produce droni turchi Bayraktar, secondo quanto riportato da funzionari locali. Due funzionari informati sull'incidente hanno dichiarato che due missili lanciati in quell'attacco sembrano aver preso di mira gli uffici di un'azienda che progetta e produce componenti per sistemi di droni. I proiettili russi hanno eluso le difese aeree ucraine e hanno danneggiato anche gli uffici della delegazione dell'Ue e del British Council, che si trovavano nelle vicinanze.
Leggi tutto: Russia, l'allarme di Rutte: "Nuovi missili di Putin potrebbero colpire Roma o Londra"

(Adnkronos) - Proseguono le proteste in Italia in sostegno della missione diretta a Gaza per portare aiuti alla popolazione palestinese, dopo l'abbordaggio della Flotilla da parte di Israele. Oggi, giovedì 2 ottobre, cortei e manifestazioni, organizzati dal Global Movement to Gaza e da altre decine di organizzazioni sociali e sindacali, stanno animando tutte le principali città italiane, da Milano fino a Roma, passando per Torino, Bologna e Palermo.
È arrivato senza disordini a Piramide il corteo di Roma partito dal Colosseo a sostegno di Gaza e della Sumud Flotilla. Gli organizzatori dal furgone in testa comunicano che i partecipanti sono “50mila, per la Flotilla. Blocchiamo tutto”. I partecipanti si stanno organizzando per lo sciopero generale di domani.
A Milano cresce invece il numero dei partecipanti alla manifestazione organizzata dai centri sociali. Oltre duemila, al momento, le persone presenti che sventolano bandiere della Palestina e intonano cori “contro il genocidio a Gaza” e per la “Palestina libera”. Il corteo si è poi diretto a piazza Duomo. Al momento non sono state segnalate criticità, se non disagi per il traffico, bloccato o congestionato per via di strade chiuse e corsie preferenziali occupate.
Il corteo pro Palestina di Milano è proseguito tra musica, slogan, fumogeni e qualche protesta da parte degli automobilisti bloccati nel traffico. Un uomo, fermo ad un semaforo, ha gridato qualche improperio ai manifestanti ed è è stato preso di mira da alcuni ragazzi che gli hanno risposto spiegando i motivi della manifestazione. Alle proteste dell’uomo qualcuno ha anche risposto tirando un calcio alla vettura, ma è stato velocemente richiamato dagli altri manifestanti che hanno cercato di riportare gli animi alla calma. Un’altra automobilista, bloccata in fila, ha gridato ‘dovreste andare tutti in galera’, ma è stata ignorata e il corteo è proseguito senza altri problemi verso la sua destinazione.
Momenti di tensione a Bologna. Il corteo si è avvicinato a piazzale Medaglie d'Oro di fronte alla stazione Centrale di Bologna, urlando "blocchiamo tutto" e "fateci passare, i lavoratori vogliono passare". Le forze dell'ordine erano schierate a difesa dell'edificio, di fronte al quale nella mattinata si sono verificati degli scontri. Per far allontanare i manifestanti sono stati usati i lacrimogeni. Il corteo si è diviso in più parti.
I manifestanti si erano già scontrati con le forze dell'ordine nel pomeriggio. Il corteo studentesco emiliano, dopo aver attraversato via Oberdan e via Rizzoli, ha poi raggiunto piazza Maggiore, luogo di raduno per la manifestazione lanciata dal sindacato Usb. Dalla piazza si sono sollevati i cori "Governo Meloni, dimissioni", "Palestina libera", "liberi tutti e libere tutte", mentre di fronte alla basilica di San Petronio si sono radunati a migliaia. Il corteo è quindi partito attraversando piazza del Nettuno e procedendo in via Ugo Bassi. Dietro allo striscione, tra i manifestanti sventolano le bandiere di Potere al Popolo, Usb, Cambiare Rotta, Osa.
Il corteo pro Palestina in corso a Palermo ha lasciato invece la zona di piazza Politeama, dove è allestito il Villaggio dell'esercito, per dirigersi prima su via Roma e poi su via Amari, verso il porto della città. A seguire i manifestanti gli agenti antisommossa e un elicottero che continua a sorvolare il centro.
“Siamo in ventimila ma non siamo soli, con noi c’è tutta l’Italia in piazza”. Cosi’ dal microfono i manifestanti che stanno partecipando a Torino al corteo a sostegno del popolo palestinese. “La nostra forza è la forza del popolo palestinese che da anni lotta contro il genocidio e oggi noi qui siamo l’equipaggio di terra della Flotilla”.
Momenti di tensione stasera a Trieste dove era in corso un corteo non autorizzato di circa 1500 attivisti pro Pal che si era radunato alle 18 in Piazza Borsa. Durante il corteo per le vie del centro si è staccato un gruppo che si è invece diretto verso la stazione ferroviaria con l’intento di bloccarla. I manifestanti hanno circondato la stazione, il cui accesso principale era stato chiuso, per poi sfondare la vetrata di una delle porte laterali nel tentativo di accedervi. I manifestanti hanno lanciato bottiglie all’indirizzo dei reparti della polizia che ha risposto lanciando alcuni lacrimogeni fino a disperdere i manifestanti
Circa un migliaio di attivisti dei centri sociali del Nordest, dell’area antagonista e dell'associazionismo sono giunti in corteo sotto l’edificio della questura di Padova accendendo fumogeni, inneggiando alla ‘Palestina Libera’ e gridando slogan contro la polizia, intimando l’immediata liberazione degli attivisti di Extinction Rebellion fermati oggi per aver bloccato l’Interporto di Padova. Sono 23 i fermati di oggi, per 11 è scattato il foglio di via obbligatorio per 4 anni, per altri 2 l’avviso orale. Sono invece 5 gli attivisti denunciati per di violenza privata in concorso e manifestazione non autorizzata.

(Adnkronos) - Proseguono le proteste in Italia in sostegno della missione diretta a Gaza per portare aiuti alla popolazione palestinese, dopo l'abbordaggio della Flotilla da parte di Israele. Oggi, giovedì 2 ottobre, cortei e manifestazioni, organizzati dal Global Movement to Gaza e da altre decine di organizzazioni sociali e sindacali, stanno animando tutte le principali città italiane, da Milano fino a Roma, passando per Torino, Bologna e Palermo.
È arrivato senza disordini a Piramide il corteo di Roma partito dal Colosseo a sostegno di Gaza e della Sumud Flotilla. Gli organizzatori dal furgone in testa comunicano che i partecipanti sono “50mila, per la Flotilla. Blocchiamo tutto”. I partecipanti si stanno organizzando per lo sciopero generale di domani.
A Milano cresce invece il numero dei partecipanti alla manifestazione organizzata dai centri sociali. Oltre duemila, al momento, le persone presenti che sventolano bandiere della Palestina e intonano cori “contro il genocidio a Gaza” e per la “Palestina libera”. Il corteo si è poi diretto a piazza Duomo. Al momento non sono state segnalate criticità, se non disagi per il traffico, bloccato o congestionato per via di strade chiuse e corsie preferenziali occupate.
Il corteo pro Palestina di Milano è proseguito tra musica, slogan, fumogeni e qualche protesta da parte degli automobilisti bloccati nel traffico. Un uomo, fermo ad un semaforo, ha gridato qualche improperio ai manifestanti ed è è stato preso di mira da alcuni ragazzi che gli hanno risposto spiegando i motivi della manifestazione. Alle proteste dell’uomo qualcuno ha anche risposto tirando un calcio alla vettura, ma è stato velocemente richiamato dagli altri manifestanti che hanno cercato di riportare gli animi alla calma. Un’altra automobilista, bloccata in fila, ha gridato ‘dovreste andare tutti in galera’, ma è stata ignorata e il corteo è proseguito senza altri problemi verso la sua destinazione.
Momenti di tensione a Bologna. Il corteo si è avvicinato a piazzale Medaglie d'Oro di fronte alla stazione Centrale di Bologna, urlando "blocchiamo tutto" e "fateci passare, i lavoratori vogliono passare". Le forze dell'ordine erano schierate a difesa dell'edificio, di fronte al quale nella mattinata si sono verificati degli scontri. Per far allontanare i manifestanti sono stati usati i lacrimogeni. Il corteo si è diviso in più parti.
La Questura stima i manifestanti del corteo partiti da piazza Maggiore in circa 4000 e spiega che "durante il tragitto, mentre il corteo si dirigeva verso piazzale Medaglie d’Oro, la coda (circa 300-400 persone) si è staccata e si è diretta verso via de Carracci, passando da piazza XX settembre. In via de Carracci il gruppo è andato contro le squadre delle forze dell’ordine schierate, rendendo necessarie alcune cariche di alleggerimento. All’indirizzo delle forze dell’ordine sono state lanciate pietre, fumogeni e bombe carta. Alcuni manifestanti hanno lanciato fumogeni dal ponte sui binari". Sul sito di Trenitalia si comunica che la circolazione ferroviaria nei pressi di Bologna Centrale è stata sospesa dalle 20.10.
I manifestanti si erano già scontrati con le forze dell'ordine nel pomeriggio. Il corteo studentesco emiliano, dopo aver attraversato via Oberdan e via Rizzoli, ha poi raggiunto piazza Maggiore, luogo di raduno per la manifestazione lanciata dal sindacato Usb. Dalla piazza si sono sollevati i cori "Governo Meloni, dimissioni", "Palestina libera", "liberi tutti e libere tutte", mentre di fronte alla basilica di San Petronio si sono radunati a migliaia. Il corteo è quindi partito attraversando piazza del Nettuno e procedendo in via Ugo Bassi. Dietro allo striscione, tra i manifestanti sventolano le bandiere di Potere al Popolo, Usb, Cambiare Rotta, Osa.
Il corteo pro Palestina in corso a Palermo ha lasciato invece la zona di piazza Politeama, dove è allestito il Villaggio dell'esercito, per dirigersi prima su via Roma e poi su via Amari, verso il porto della città. A seguire i manifestanti gli agenti antisommossa e un elicottero che continua a sorvolare il centro.
“Siamo in ventimila ma non siamo soli, con noi c’è tutta l’Italia in piazza”. Cosi’ dal microfono i manifestanti che stanno partecipando a Torino al corteo a sostegno del popolo palestinese. “La nostra forza è la forza del popolo palestinese che da anni lotta contro il genocidio e oggi noi qui siamo l’equipaggio di terra della Flotilla”.
Si è concluso con l'occupazione dei binari della stazione Santa Maria Novella il corteo che questa sera ha attraversato Firenze. Circa 3.000 manifestanti, tra cui tanti studenti, si sono dati appuntamento alle ore 18 in piazza Indipendenza, portando bandiere, tamburi e fumogeni.
Il corso ha raggiunto via Nazionale, poi verso piazza Adua accanto alla stazione Santa Maria Novella. Fino a quel momento la manifestazione si è svolta senza incidenti, tuttavia il clima è cambiato all'arrivo in stazione. All’ingresso di Santa Maria Novella, le forze dell’ordine hanno bloccato l’accesso ai binari ferroviari, chiudendo i cancelli principali. In risposta, alcuni manifestanti hanno lanciato bottiglie e bombe carta, e si sono sviluppati momenti di scontro. Le forze dell’ordine hanno reagito con cariche: i manifestanti, però, sono riusciti a penetrare nei binari e a occuparli. Durante queste fasi, i treni sono stati fermati e i cancelli accessibili al pubblico temporaneamente chiusi, generando disagi nella circolazione ferroviaria.
Domani è previsto uno sciopero generale e un corteo unitario a Firenze, con Cgil e Usb in prima fila: l’appuntamento è alla Fortezza da Basso, dalle ore 9.15.
Momenti di tensione stasera a Trieste dove era in corso un corteo non autorizzato di circa 1500 attivisti pro Pal che si era radunato alle 18 in Piazza Borsa. Durante il corteo per le vie del centro si è staccato un gruppo che si è invece diretto verso la stazione ferroviaria con l’intento di bloccarla. I manifestanti hanno circondato la stazione, il cui accesso principale era stato chiuso, per poi sfondare la vetrata di una delle porte laterali nel tentativo di accedervi. I manifestanti hanno lanciato bottiglie all’indirizzo dei reparti della polizia che ha risposto lanciando alcuni lacrimogeni fino a disperdere i manifestanti
Circa un migliaio di attivisti dei centri sociali del Nordest, dell’area antagonista e dell'associazionismo sono giunti in corteo sotto l’edificio della questura di Padova accendendo fumogeni, inneggiando alla ‘Palestina Libera’ e gridando slogan contro la polizia, intimando l’immediata liberazione degli attivisti di Extinction Rebellion fermati oggi per aver bloccato l’Interporto di Padova. Sono 23 i fermati di oggi, per 11 è scattato il foglio di via obbligatorio per 4 anni, per altri 2 l’avviso orale. Sono invece 5 gli attivisti denunciati per di violenza privata in concorso e manifestazione non autorizzata.
Gli attivisti hanno poi ripreso alle ore 20.30 circa il corteo dopo che negli uffici sono terminate le attività di notifica dei fogli di via obbligatori, degli avvisi orali e delle denunce all'autorità giudiziaria. Il corteo dei manifestanti ha raggiunto Piazza Pontecorvo unendosi all'iniziativa 'Luci sulla Palestina 100 ospedali per Gaza' che si tiene in molti altri ospedali del Veneto in ricordo dei 1677 sanitari caduti a Gaza, i cui nomi saranno letti uno a uno.
In centinaia, tra studenti, attivisti, membri di collettivi e semplici cittadini, sono scesi in piazza, oggi pomeriggio, per manifestare a sostegno della ‘Global Sumund Flotilla’. Il corteo, indetto dal sindacato Usb e a cui hanno partecipato anche i movimenti ‘La Base’ e ‘Cosenza e Unical per la Palestina’, si è dato appuntamento alle 18 davanti al palazzo della Prefettura, in piazza XI Settembre, per poi confluire in serata dinanzi al Comune. A presidiare la manifestazione, durante la quale non sono stati registrati disordini, polizia e carabinieri.
Tra bandiere palestinesi e striscioni, i partecipanti hanno intonato cori e slogan contro il governo e ribadito il proprio sostegno alle imbarcazioni impegnate nella missione umanitaria a Gaza, dopo l’abbordaggio da parte di Israele, dandosi appuntamento a domattina, in piazza Kennedy, per la mobilitazione generale indetta dalla Cgil.
In contemporanea, nel resto della Calabria, manifestazioni analoghe si sono svolte a Catanzaro, dove i giovani hanno realizzato barche a vela simboliche con i colori palestinesi, e a Reggio Calabria, con il sit in di sanitari e cittadini in mattinata davanti all’ospedale 'Morelli', alle 18 al teatro Cilea, e in serata con l'iniziativa ‘Luci sulla Palestina, 100 ospedali per Gaza’ agli ‘Ospedali Riuniti’. Domani, a partire dalle 7, in concomitanza con i presìdi che saranno allestiti in tutta Italia, è prevista anche una mobilitazione nel piazzale di fronte all’ingresso del Porto di Gioia Tauro organizzata da ‘Or.S.A. Mari e Porti’ e Usb Reggio Calabria.

(Adnkronos) - Cosa sarebbe l’Italia senza l’Autostrada del Sole, dove transitano ogni giorno oltre 100mila veicoli; senza la diga di Ridracoli, che assicura acqua potabile per oltre un milione di persone servendo 50 comuni della Romagna oltre che delle Marche; o ancora senza l’alta velocità ferroviaria, che dal Pendolino al Frecciarossa ha messo in movimento decine di milioni di italiani? Sarebbe un Paese orfano del suo boom economico, di quella spinta propulsiva che dalla radice agricola ereditata dalla prima e dalla seconda guerra mondiale ne ha accelerato la corsa sui binari della storia fino a condurlo tra le prime potenze industriali del mondo. Alle infrastrutture che hanno modernizzato il Paese accelerandone lo sviluppo e abbattendo le distanze economiche e sociali tra Nord e Sud, è dedicato il progetto Evolutio lanciato e sostenuto da Webuild, leader mondiale proprio nella costruzione delle grandi opere.
Il 7 ottobre presso il Museo dell’Ara Pacis di Roma si inaugura così “Evolutio. Building the future for the last 120 years”, la mostra che rimarrà aperta fino al 9 novembre e che racconterà proprio come le infrastrutture realizzate da Webuild in oltre un secolo di storia abbiano dato il loro contributo allo sviluppo dell’Italia e al cambiamento degli stili di vita degli italiani. "Con Evolutio – spiega Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild – abbiamo voluto restituire la memoria di un secolo di trasformazioni, mostrare come strade, dighe, ferrovie, porti e aeroporti abbiano cambiato la vita delle persone e continuino a farlo oggi. È il nostro contributo a una riflessione collettiva: ricordare da dove veniamo, per capire meglio dove vogliamo andare".
La mostra è un viaggio nella storia con video e installazioni immersive che accompagnano il visitatore nel passato, dagli anni ’30 ad oggi, all’interno dei cantieri dove sono state realizzate le opere iconiche che tutti conoscono. Alle installazioni sono accompagnate oltre 100 immagini storiche e contemporanee delle infrastrutture che hanno segnato lo sviluppo del Paese, oltre a testimonianze d’epoca e attuali dei protagonisti delle grandi opere, operai, tecnici e ingegneri che hanno contribuito alla loro costruzione.
Seguendo il percorso espositivo si compie così un viaggio che va dallo sviluppo del sistema energetico e idrico degli anni Trenta e Quaranta del secolo scorso, passa per la rivoluzione dei trasporti degli anni Cinquanta, la costruzione delle prime linee metropolitane, delle autostrade, fino allo sviluppo dei grandi centri urbani. È un percorso che non ha fine perché alle opere del passato seguono – in un flusso continuo – quelle del presente e del futuro: il Terzo Valico dei Giovi (l’alta velocità che collegherà Genova a Milano), la nuova diga foranea di Genova, il Tunnel di Base del Brennero (il tunnel ferroviario più lungo del mondo), la linea C della metropolitana di Roma, l’alta velocità che collegherà Napoli a Bari, fino al Ponte sullo Stretto di Messina, che Webuild è pronta a costruire alla guida del consorzio Eurolink.
Evolutio racconta questo viaggio nell’ambito di un’iniziativa culturale che non si esaurisce nella Mostra ma diventa permanente grazie al lancio del Museo Digitale che avverrà in concomitanza con l’inaugurazione del 7 ottobre. Si tratta di uno dei primi esempi al mondo di un museo digitale delle infrastrutture, un sito che raccoglie testimonianze, video e foto inediti, insieme a materiali d’archivio unici come quelli firmati dal fotografo Guglielmo Chiolini o dal regista Ermanno Olmi. All’interno del sito Evolutio è inoltre possibile consultare oltre 400 schede delle 3.700 opere costruite da Webuild, e dalle imprese confluite in Webuild, dall’inizio del XX secolo a oggi, accedere a un’area multimedia con oltre 10mila foto e a un’area edutainment dedicata ai giovani tra i 15 e i 25 anni.
Chiude il viaggio digitale la sala museale “Non si farà mai” che ricostruisce la storia di tutte quelle opere – divenute poi iconiche – che non si sarebbero dovute costruire per l’opposizione di alcuni “disfattisti”. Dal Golden Gate di San Francisco all’Opera House di Sydney fino all’Autostrada del Sole italiana, i resoconti delle critiche che accompagnarono quei progetti suonano come un monito per il presente e per il futuro, e spiegano in che modo un’opera come il Ponte sullo Stretto di Messina possa davvero diventare un’occasione di riscatto nazionale.
Per Webuild lanciare un progetto come Evolutio significa continuare a investire sulla cultura d’impresa proseguendo la grande tradizione italiana inaugurata da marchi come Olivetti, Pirelli, Armani, Fendi. Dall’Hangar Bicocca di Milano, l’ex fabbrica Pirelli oggi trasformata in uno dei più grandi spazi espositivi d’arte contemporanea d’Europa, al “Colosseo Quadrato” dell’EUR divenuto la casa della Maison Fendi, fino a Ivrea, la città industriale riconosciuta patrimonio dell’Unesco in quanto memoria visionaria della Olivetti, i grandi esempi di cultura d’impresa impressi nell’immaginario collettivo si arricchiscono oggi di una nuova esperienza assolutamente inedita, perché mai prima d’ora un’azienda leader nelle costruzioni aveva sposato un progetto culturale tanto ambizioso.
Leggi tutto: Webuild, Evolutio: 120 anni d'Italia raccontati attraverso le sue infrastrutture
La star è la brasiliana Cunha, oro olimpico a Tokyo 2020... 
(Adnkronos) - Jannik Sinner a Shanghai diventa... di terracotta. Appena arrivato in città per giocare il Masters 1000 cinese, con il debutto previsto per sabato 4 ottobre nel secondo turno contro il tedesco Daniel Altmaier, il tennista azzurro ha ricevuto un omaggio particolare e, sicuramente, unico nel suo genere. L'organizzazione gli ha voluto infatti dedicare una statua di terracotta, che Sinner stesso ha svelato in un video condiviso sui canali ufficiali del torneo, con la sua reazione che è diventata virale.
"Lui sembra decisamente più forte", ha detto Sinner scoppiando a ridere, dopo qualche inevitabile momento di stupore iniziale. Jannik ha poi voluto toccare la statua e ha posato con la stessa, fotografandola anche con il telefono. L'azzurro arriva al Masters 1000 di Shanghai da campione in carica, dopo aver battuto Novak Djokovic nella finale dello scorso anno.
Leggi tutto: Sinner di... terracotta, Shanghai omaggia Jannik con una statua
(Adnkronos) - "Le reti sono diffuse su tutto il territorio, servono milioni e milioni di utenti, ma servono direttamente, non in modo virtuale quindi il costo è veramente grande. Che cosa bisogna fare per i dati Telco? Certamente bisogna inserirli in cloud e mettere in cloud praticamente tutte le attività di operation, gestione, autenticazione degli utenti e gestione degli eventi. E' importantissimo per la visibilità, l’agilità e fondamentalmente per ridurre i costi e facilitare l’erogazione dei servizi di rete agli utenti esterni. Le sfide però sono la sicurezza, il controllo e l’interoperabilità tra vendor diversi, mentre il ritorno sugli investimenti va monitorato attentamente". Lo ha dichiarato Maurizio Decina, professore emerito del Politecnico di Milano, intervenendo oggi a Milano durante il convegno 'Reti di telecomunicazioni e reti locali: quali sviluppi dell’Ai' inserito all'interno della Milano digital week.
"Le aziende devono avere il controllo sulla proprietà e sulla privacy dei propri dati. Anche a livello di cloud vanno creati spazi dedicati esclusivamente alle imprese per garantire la sicurezza e la privacy delle informazioni. L'edge computing diventa così il futuro", ha aggiunto.
Leggi tutto: Ai, Decina (Politecnico di Milano): "I Telco vanno inseriti in cloud"
(Adnkronos) - "La Città metropolitana vuole essere anche in pochi e con le poche risorse che abbiamo al centro del cambiamento. Nel 1985-86 si lavorava con il doppino di rame, che non poteva certo garantire alte prestazioni. Siamo poi passati alla fibra ottica e la prossima grande sfida è la gestione delle reti con l'intelligenza artificiale".
Sono le parole di Rino Pruiti, Consigliere della Città Metropolitana di Milano delegato all’Innovazione Tecnologica, Agenda Digitale metropolitana, Legalità e Beni confiscati alla criminalità, intervenendo al convegno ‘Reti di telecomunicazioni e reti locali: quali sviluppi dell’Ai’, organizzato oggi a Milano come parte del programma della Milano Digital Week.
Il convegno, che ha visto la partecipazione di esperti del settore, ha fornito una panoramica su come le tecnologie emergenti e l’intelligenza artificiale, possano migliorare la gestione delle reti e contribuire a creare città più efficienti, sostenibili e sicure.
Pruiti si è soffermato sull’iniziativa che la Città Metropolitana di Milano sta sviluppando con il supporto del vice Sindaco Francesco Vassallo. "Abbiamo creato una rete in fibra ottica proprietaria che mette a disposizione degli operatori e degli enti locali, laddove è possibile. La nostra prossima iniziativa ambiziosa è l’agenzia digitale metropolitana, un progetto che mira a favorire l'innovazione e ridurre i costi per i Comuni", ha annunciato il Consigliere.
L’agenzia, che si concentra sullo sviluppo di reti intelligenti, videosorveglianza e smart city, punta a unire le risorse dei vari enti per affrontare insieme le sfide economiche e tecnologiche del futuro, fa sapere. "Oggi, nonostante l'elevato potenziale delle tecnologie, spesso i Comuni non riescono a garantire finanziamenti sufficienti nel lungo periodo. Mettersi insieme per condividere esperienze e risorse ci permetterà di affrontare meglio le sfide future", ha concluso.
Leggi tutto: Ai, Pruiti (Cmm): "Città metropolitana guida innovazione con reti intelligenti e Ai"
(Adnkronos) - “La sfida oggi non è più solo quella di garantire velocità, ma di creare infrastrutture capaci di adattarsi, essere sicure e sostenibili. Le nostre reti sono stressate e per far fronte a questa sfida, l'intelligenza artificiale rappresenta una leva fondamentale. Parliamo di automazione intelligente, che consente alle infrastrutture di auto-configurarsi in tempo reale, riducendo i costi e migliorando la sostenibilità”.
Così Carlotta Penati, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Milano, aprendo i lavori del convegno ‘Reti di telecomunicazioni e reti locali: quali sviluppi dell’Ai’. L’evento, che si è svolto oggi a Milano nell’ambito della Milano Digital Week, ha visto un ampio dibattito sulle sfide future delle infrastrutture digitali, con un focus sull’impiego dell’intelligenza artificiale per rispondere alle nuove necessità del settore.
Penati ha sottolineato l'importanza dell’incontro odierno non solo in relazione alla settimana della Digital Week, ma anche per il ruolo strategico che l'Ordine degli Ingegneri svolge nel collaborare con enti pubblici e amministrazioni. “Come ente super partes, possiamo offrire un punto di vista imparziale, fondamentale per affrontare temi tanto cruciali come quello della sostenibilità e dell’innovazione tecnologica nelle telecomunicazioni”.
La presidente ha poi messo in luce il ruolo dell'Ai non solo come supporto alle operazioni tecniche, ma come strumento di trasformazione delle infrastrutture in veri e propri ecosistemi digitali intelligenti. "Le reti non sono più solo autostrade di dati, ma ecosistemi che devono rispondere alle esigenze di un mondo in rapida evoluzione, mettendo al centro l’uomo e la collettività", ha concluso.
Leggi tutto: Ai, ing. Penati: "Intelligenza artificiale leva per trasformare infrastrutture"

(Adnkronos) - "Dobbiamo ricordare che la disciplina di legge" sul diritto di sciopero, "che fu fatta con l'approvazione delle grandi confederazioni sindacali nel 1990, fu realizzata proprio per tenere conto del contemperamento con i diritti degli utenti, perché ci sono due diritti costituzionali protetti ad un pari livello. Da un lato, il diritto di sciopero e, dall'altro lato, il diritto degli utenti. Qui non stiamo parlando di contemperamento tra esigenze del lavoratore e esigenze dell'impresa. La legge voleva realizzare un bilanciamento tra utenti e lavoratori. E la legge non prevede proprio lo sciopero generale. Dopo di che, a nessuno viene in mente di dire che in Italia non si può fare uno sciopero generale, quindi la legge va interpretata". Così, con Adnkronos/Labitalia, il giuslavorista Giampiero Proia, professore ordinario di diritto del lavoro presso l'Università di Roma Tre e la Luiss, sulla decisione della commissione di garanzia sugli scioperi di considerare illegittimo lo sciopero generale di domani proclamato da Cgil e Usb su Gaza.
Proia spiega che "lo sciopero generale non è previsto autonomamente come istituto a se stante dalla disciplina della Commissione di Garanzia, che invece prevede l'obbligo di rispettare determinate condizioni, quali, ad esempio, la non coincidenza dei settori in cui si svolge lo sciopero, oltre che gli obblighi di proclamazione e tutte le altre prestazioni essenziali. Ad esempio, c'è un cosiddetto obbligo di 'rarefazione', in modo da impedire che contemporaneamente vengono meno tutti i servizi pubblici utilizzabili. Questo sul piano formale", sottolinea il giuslavorista.
Secondo Proia, "su un piano sostanziale, invece, c'è un tema che è stato sempre oggetto di forte e vivace discussione, perché si lamenta da parte sindacale che in questo modo non sarebbe mai consentito lo sciopero generale". "In realtà, si può anche dire - sottolinea - che lo sciopero generale si può fare, ma facendo in modo che non ci siano sovrapposizioni. Quindi, come è stato fatto in altri casi, differenziando gli orari in cui lo sciopero viene fatto da tutte le categorie. In sostanza, secondo la disciplina formale, dovrebbe essere consentito, se non si può prendere l'aereo, di prendere il treno. Se invece si fa tutto insieme, secondo la disciplina generale c'è una compromissione dei diritti degli utenti", sottolinea. E in conclusione Proia ricorda che "la Commissione di Garanzia fece una delibera per sottolineare che per consentire comunque di fare uno sciopero generale andavano osservate determinate condizioni che miravano a contemperare questo diritto a fare lo sciopero generale con il diritto degli utenti", conclude.
Leggi tutto: Sciopero, il giuslavorista: "Legge tutela anche diritti utenti allo stesso modo"
Trovata anche una batteria per auto e un tubo per uso edilizio...
Nell'entry list del torneo anche Basavareddy e Maestrelli... 
(Adnkronos) - Quando torna Paulo Dybala? La Roma aspetta l'attaccante argentino, ai box a causa dell'infortunio accusato nella terza giornata di Serie A contro il Torino. Gli esami a cui si era sottoposto Dybala avevano riportato una "una lesione di basso grado alla coscia sinistra", che lo aveva costretto a saltare il derby con la Lazio, vinto dalla Roma per 1-0 grazie al gol di Pellegrini, e a saltare anche il successo interno con il Verona.
Dybala sta svolgendo un lavoro personalizzato che potrebbe portarlo presto a tornare in campo: "Paulo sta recuperando bene, ci auguriamo possa essere disponibile per domenica", ha detto il ds giallorosso Ricky Massara a SkySport pochi minuti prima dell'inizio della sfida di Europa League contro il Lille, che quindi spera nel rientro dell'argentino già per la sfida della prossima giornata di campionato, quando la squadra di Gasperini volerà a Firenze per sfidare la Fiorentina.
Massara ha poi parlato del contratto dell'argentino, in scadenza la prossima estate: "Dybala non è l'unico in scadenza, ma il tema rinnovi non è stato ancora affrontato. Ora ci stiamo concentrando su queste partite".
Leggi tutto: Roma, quando torna Dybala? Massara: "Speriamo a Firenze". Ma 'allontana' il rinnovo

(Adnkronos) - Il rapper Gianni Bismark è stato vittima ieri di una rapina nella sua abitazione romana. I ladri, approfittando della sua assenza, hanno forzato una finestra e si sono introdotti nella casa, portando via gioielli, orologi e contanti. Ma Bismark, all’anagrafe Tiziano Menghi, è solo l'ultimo di una lunga lista: negli ultimi anni, infatti, sono tanti i personaggi dello spettacolo italiano che hanno subito furti o rapine, spesso mentre erano in vacanza o impegnati in eventi pubblici. Uno dei casi più eclatanti del 2025 è stato quello di Fiorello. Un 'colpo grosso' avvenuto nella villa dello showman siciliano nel quartiere della Camilluccia, per mano di una banda di ladri scappata poi con orologi e gioielli per un bottino - secondo le stime - superiore ai 300mila euro.
Sempre quest'anno, lo stilista Valentino la sera del 6 luglio ha subito un tentativo di furto nella sua villa romana sull'Appia Pignatelli: il vigilante ha messo in fuga due uomini che si erano introdotti nel giardino della villa esplodendo un colpo di pistola in aria. Estate funesta anche per Fedez, che a luglio di quest'anno ha denunciato il furto di un lussuoso orologio sparito dalla villa affittata per le vacanze a Forte dei Marmi. L'anno scorso, sempre a luglio, la stessa sorte è toccata alla conduttrice napoletana Caterina Balivo, che tornando nella sua casa nel quartiere Parioli di Roma l'ha trovata svaligiata da alcuni ladri scappati con un bottino fatto di orologi, gioielli e borse di valore.
Pochi giorni dopo, il capitano della Lazio Mattia Zaccagni e la compagna Chiara Nasti hanno denunciato il furto di gioielli, orologi e borse, nel quartiere Camilluccia. I calciatori sono tra le vittime più frequenti dei topi d'appartamento: in precedenza avevano avuto la spiacevole sorpresa, nel 2023, l'allora giallorosso Nicola Zalewski, il difensore della Roma Chris Smalling. Alla fine del gennaio 2023, uno dei frontman dei Pooh, Roby Facchinetti, era stato vittima di una rapina a mano armata nella sua villa di Bergamo, insieme alla moglie Giovanna e al figlio Roberto. Un incubo durato 45 minuti nelle mani dei rapinatori.
Anche Celentano, Fausto Leali, Iva Zanicchi, la coppia Ricky Tognazzi - Simona Izzo entrano loro malgrado tra le vittime dei malviventi. Dalla lunghissima lista dei vip entrati nel mirino dei ladri negli ultimi anni non si salva neanche Renato Zero. Nel 2014, il celebre artista romano fu aggredito da due persone con il volto coperto da un casco davanti alla sua abitazione in via della Camilluccia. I malviventi si erano avvicinati a lui fingendosi fan: il cantante era sceso dalla macchina senza sospettare nulla ed era stato tramortito con un colpo al volto.
Uno dei casi più risalenti nel tempo è quello che riguarda il mattatore della tv Renzo Arbore, rapinato in una notte di fine giugno 2009 nella sua casa romana in zona Vigna Clara. I ladri entrarono di soppiatto mentre il popolare musicista dormiva e, dopo averlo svegliato, gli intimarono di consegnare denaro e gioielli.
Leggi tutto: Da Fiorello a Renato Zero, ecco i casi più famosi di vip rapinati in casa
Secondo il sindacato "bisogna partire da una visione comune'...
Verso il primo scudetto campionati italiani a Tc Cagliari... 
(Adnkronos) - Allarme caldo a Shanghai. Nella città cinese è iniziato il Masters 1000 che vedrà protagonista anche Jannik Sinner, campione in carica che debutterà sabato 4 ottobre contro Daniel Altmaier, ma per ora protagoniste a sorpresa sono le condizioni proibitive, circa 30 gradi e un'umidità intorno all'85%, che i tennisti stanno affrontando. Oggi, giovedì 2 ottobre, Terence Atmane si è dovuto ritirare a causa di un malore durante il primo set della sfida, valida per il primo turno, contro l'argentino Camilo Ugo Carabelli.
Sul punteggio di 4-4 nel primo set, Atmane si è seduto in panchina ed è stato poi costretto al ritiro: "Dopo il primo punto ho sentito le mie mani tremare, ma pensavo di essere solo più teso del solito. Sul 2-0 per me ho sentito subito tutto il mio corpo tremare e mi sentivo soffocare dopo ogni punto... Non riuscivo a respirare e mi faceva male la testa", ha raccontato il tennista francese, che ha affrontato Sinner negli ottavi di Pechino, in una storia pubblicata sul proprio profilo Instagram.
"Ho chiamato il fisioterapista, ma non riuscivo a parlare. Tremavo, non sapevo dove mi trovassi o che giorno fosse. Il mio corpo mi ha detto che dovevo smettere. Mi devo prendere del tempo per me prima di affrontare gli ultimi tornei della stagione. A presto", ha concluso Atmane.
Leggi tutto: Troppo caldo a Shanghai, Atmane si ritira: "Non riuscivo a respirare"

(Adnkronos) - Tornano i Peaky Blinders su Netflix. La BBC ha ufficialmente comunicato il ritorno della famiglia Shelby con la produzione di due nuove stagioni televisive, che si focalizzeranno su una "nuova generazione di Shelby". La serie ha debuttato nel 2013 raccontando le gesta della famiglia negli anni '20 e '30.
Il nuovo annuncio segue la conclusione delle riprese del film ispirato alla serie: The Immortal Man è ambientato negli anni '40 ed è interpretato da Cillian Murphy - il 're' della serie nel ruolo di Thomas Shelby - Rebecca Ferguson, Tim Roth e Stephen Graham.
La nuova serie sarà ambientata a Birmingham nell'anno 1953, un periodo in cui la città stava voltando pagina e costruendo il proprio futuro attraverso l'impiego di cemento e acciaio, nel contesto post-Seconda Guerra Mondiale.
Steven Knight, creatore e sceneggiatore della serie, ha espresso il suo entusiasmo dichiarando: "Sono entusiasta di annunciare questo nuovo capitolo nella storia di Peaky Blinders. Ancora una volta sarà radicato a Birmingham e racconterà la storia di una città che risorge dalle ceneri del blitz di Birmingham. La nuova generazione di Shelby ha preso il comando e sarà un viaggio pazzesco".
La serie, articolata in sei episodi, sarà trasmessa su BBC One nel Regno Unito e distribuita a livello internazionale tramite la piattaforma Netflix.
The smash-hit crime drama starred Cillian Murphy as protagonist Tommy Shelby while the late Helen McCrory portrayed Tommy's aunt Polly Gray.
It originally aired from 2013 to 2022, moving from BBC Two to BBC One after series four.
The upcoming Peaky Blinders film, The Immortal Man, stars Cillian, Rebecca Ferguson, Tim Roth and Stephen Graham.
Creator Steven Knight previously teased what fans can expect from the latest outing.
He said: "I’m thrilled to see the cameras rolling on this new chapter of the Peaky Blinders story, set during World War II.
"The country is at war, and so, of course, are our Peaky Blinders."
Leggi tutto: Peaky Blinders tornano su Netflix con una nuova serie
Il Consorzio presente ad Anuga 2025 dal 4 all'8 ottobre... Altri articoli …
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