Ucraina, Meloni: "No alla controproposta, lavorare sul piano di Trump"

Sul piano di pace Usa per l'Ucraina ho trovato "disponibilità da parte del presidente Trump". E' quanto ha detto oggi, domenica 23 novembre, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni al termine di un punto stampa al G20 sudafricano. "Abbiamo fatto una telefonata abbastanza lunga" con Trump "anche con il presidente finlandese Stubb, penso che il lavoro che gli sherpa stanno facendo a Ginevra segua questo intendimento", ha aggiunto, sottolineando come non creda che "Putin abbia una reale volontà di chiudere la guerra, di farlo in tempi brevi". "Penso che questo bluff si debba andare a vedere" aggiunge.
"Non penso che si debba parlare di una controproposta" totale europea rispetto alla bozza Trump, "molti punti sono condivisibili e anche per un fatto di tempo ed energia, conviene concentrarci sulla proposta che c'è e sulle questioni dirimenti".
Nella bozza Trump per la pace in Ucraina "ci sono anche molti punti che io considero particolarmente positivi, in tema soprattutto di garanzie di sicurezza, dove è messo nero su bianco un coinvolgimento diretto anche degli Stati Uniti in una proposta basata su modello dell'articolo 5 Nato. Penso che si possa fare un lavoro positivo e siamo tutti impegnati per arrivare a un documento il più possibile vicino a quello che serve per avere la pace".
Insieme ai partner europei "consideriamo" la bozza Trump "un punto di partenza e siamo pronti a lavorare per migliorare la proposta", questo è stato affermato "in una riunione nella quale partecipavano tutti i leader europei presenti al G20 più i partner G7. E mi pare che siamo tutti in linea".
"Quello che dobbiamo fare noi in questo momento credo sia anche una prova di maturità, per l'Europa: dimostrare che può fare la differenza con proposte serie, con proposte che fanno fare dei passi avanti, quindi, non semplicemente dicendo sì, va tutto bene, no, va tutto male, che sarebbe un approccio un po' infantile per la fase in cui ci troviamo". "Il piano americano è una base di discussione. Per arrivare a una pace giusta e duratura serve appunto una discussione, che è quella che stiamo intavolando con i nostri partner europei, con la Nato, con gli americani e con gli ucraini".
"Noi abbiamo costruito sul campo quella deterrenza che oggi consente di parlare di pace" in Ucraina, e "penso che lo dobbiamo rivendicare, perché è un lavoro che abbiamo fatto tutti quanti insieme. Dopodiché, chiunque lavori con l'ottica di lavorare più velocemente per arrivare a una pace giusta, duratura, fa un lavoro prezioso. E penso che la proposta americana vada letta con questa lente".
"L'Europa evidentemente non è stata tra gli estensori del piano" per l'Ucraina, ma "il tema di chi abbia scritto il piano mi interessa meno, mi interessa quale è il piano dal quale partiamo e al quale arriviamo".
"Qui tutti stiamo dimostrando dall'inizio la nostra buona volontà, salvo uno, che sono i russi che non hanno fatto un passo in avanti dall'inizio e - questo l'ho detto varie volte anche al Presidente degli Stati Uniti - penso che anche i russi debbano dare qualche segnale concreto di volere effettivamente arrivare alla pace". "Penso che il segnale di un cessate il fuoco per fermare temporaneamente i bombardamenti delle infrastrutture civili strategiche con i quali la Russia da sempre punta a piegare un popolo ucraino che non riesce a piegare, sarebbe un passo in avanti importante" aggiunge la premier.
Sul dossier ucraina "di incontri ce ne sono un'infinità, in ogni formato, ma questa è una fase nella quale chiaramente tutti parlano con tutti, tutti si incontrano: insomma, è normale e giusto che sia così. Penso che probabilmente faremo un punto stasera all'esito di quello che accade" a Ginevra. "Domani mattina ci sarà con i leader europei presenti al vertice Europa-Africa un coordinamento, martedì ci sarà una riunione della coalizione dei volenterosi" in videoconferenza, ha proseguito.
"Italia percepita come seria perché stabile"
"Mi interessa che l'Italia continui a essere percepita come una nazione seria, come una nazione credibile, come una nazione che ha una chiara linea di politica estera" sottolinea Meloni. "E oggi l'Italia così viene percepita. E viene percepita così perché questo governo ha una maggioranza stabile che le ha consentito di avere, votando sempre in modo compatto, questa linea di politica estera. Quindi non mi posso assolutamente lamentare dei miei alleati".
"Da Salvini nessun controcanto, siamo una coalizione non una caserma"
Quello di Salvini "non lo considero un controcanto, penso che noi siamo una coalizione, non siamo una caserma". "E penso che all'interno della mia maggioranza sia un bene che tutti esprimano chiaramente le loro posizioni, perché questo aiuta anche me a ragionare", ha detto la premier a proposito dei distinguo nella maggioranza su diverse tematiche, tra cui la politica estera.
Il tema della corruzione in Ucraina "chiaramente incide, ma incide anche rispetto alla nostra opinione pubblica, è legittimo". "Considero in ogni caso importante che l'Ucraina abbia dimostrato di avere gli anticorpi. Alla fine dobbiamo sempre ricordare che questi arresti arrivano sulla base di iniziative delle istituzioni ucraine. Quindi c'è probabilmente un problema ma ci sono anche gli anticorpi per gestire quel problema", afferma la premier. Il vicepremier Salvini "dice una cosa corretta, cioè dice i soldi degli italiani non possono andare a finire nelle mani di persone corrotte e ovviamente noi dobbiamo vigilare perché questo non accada. Ma ripeto, mi pare che il governo ucraino abbia dimostrato di avere piena volontà di combattere eventuali fenomeni di corruzione", rimarca la presidente del Consiglio.
Vicenda Garofani
Per quello che riguarda la vicenda Garofani, dice la premier, "ho parlato direttamente col Presidente della Repubblica, ho chiarito con il Presidente tutta la questione, approfitto per ribadire l'ottimo rapporto che da sempre ho con Presidente Mattarella, non penso che sia il caso di tornare su questa vicenda".
"Al lavoro su prossimo vertice Italia-Africa"
Con il primo ministro etiope "abbiamo parlato prevalentemente di vertice Italia-Africa. Sapete che lunedì ci sarà il vertice Unione Europea-Africa, noi stiamo già lavorando al prossimo vertice Italia-Africa, e stavolta si svolgerà in Africa", ha detto la premier Giorgia Meloni, al termine del G20. Quello che si è concluso oggi a Johannesburg è stato "il primo G20 che si celebra in Africa, secondo me molto simbolico perché al centro ci sono i temi dello sviluppo e del futuro e non penso che si possa parlare di sviluppo e del futuro senza parlare di Africa. Per i temi, posti dalla presidenza sudafricana noi ci siamo trovati molto a nostro agio, nel senso che su tutte le questioni centrali che la presidenza sudafricana ha posto l'Italia aveva già agito", ha detto la premier, citando - tra le varie questioni - il tema del debito dei Paesi africani e dello sfruttamento delle risorse.
"A Tokyo nelle prime settimane di gennaio"
"Ho avuto modo di conoscere personalmente il nuovo primo ministro giapponese, con la quale avevo avuto una telefonata" dice Meloni. "Stiamo programmando una mia visita per le prime settimane di gennaio a Tokyo" conclude.
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