Il 10 agosto di un anno fa, si spegneva Michela Murgia, una delle
voci più importanti della letteratura italiana contemporanea. Nata
nel 1972 a Cabras, ha lasciato un segno indelebile nel panorama
culturale e sociale dell’Italia. Tra i suoi numerosi
riconoscimenti, spiccano il Premio Campiello, il Premio Dessì e il
SuperMondello, ottenuti grazie al romanzo “Accabadora”, opera che
ha consolidato la sua reputazione di scrittrice capace di
affrontare temi complessi con grande sensibilità e profondità.
Michela Murgia è sempre stata una fervente sostenitrice della lotta
contro il patriarcato, dedicando la sua vita e la sua opera a
smantellare le strutture oppressive che limitano la libertà
individuale e collettiva. Uno dei temi a lei più cari era quello
della famiglia, che lei ridefiniva in chiave “queer”, proponendo
una visione inclusiva e aperta, lontana dalle rigide convenzioni
tradizionali. Il suo debutto letterario è avvenuto con “Il mondo
deve sapere”, un libro che ha scosso le coscienze raccontando le
dure condizioni di lavoro degli operatori di telemarketing in un
call center. Con
Leggi tutto su Fonte: Il Giornale di Oristano
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