(Adnkronos) - "Preziosa l’opera svolta in materia di sicurezza sul lavoro" dai Maestri del lavoro. "Oggi abbiamo consegnato Stelle alla memoria, ai familiari di Angelo Catania, Maurizio Curti, Loris Nadali, caduti sul lavoro. Non ci stancheremo di ripeterlo: lavoro non può significare rischio di vita. Angelo, Maurizio, Loris, oggi dovrebbero essere qui, con noi". Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia al Quirinale per la consegna delle Stelle al merito del lavoro 2025.
Il capo dello Stato nel corso del suo intervento ha sottolineato che "una struttura di categorie salariali vede, nei cosiddetti piani alti dell’occupazione, lavoro prestigioso, appagante, ben remunerato e, nei cosiddetti piani bassi, forme di precarietà non desiderate, subite, talvolta oltre il limite dello sfruttamento".
Poi la questione salariale. "La dinamica salariale negativa dell’ultimo decennio vede ora segnali di inversione di marcia. Ben sappiamo come i salari siano stati lo strumento principe nel nostro Paese per ridurre le disuguaglianze, per un equo godimento dei frutti offerti dall’innovazione, dal progresso. È una questione che non può essere elusa - ha detto Mattarella - perché riguarda in particolare il futuro dei nostri giovani, troppi dei quali sono spinti all’emigrazione. Questa strada, spesso sofferta, viene prescelta, talvolta, per la difficoltà di trovare lavoro e, sovente, a causa del basso livello retributivo di primo ingresso nel mondo del lavoro".
"Richiamano l’attenzione - ha aggiunto il capo dello Stato - i risultati di una recente indagine di Confcommercio che ha posto in luce il preoccupante fenomeno della crescita dei cosiddetti 'contratti pirata'. Oltre mille i contratti collettivi nazionali di lavoro depositati al Cnel: duecentocinquanta nei soli settori del turismo e del terziario. Tra questi, vi sono contratti firmati da rappresentanze sindacali e datoriali scarsamente rappresentative, con vere e proprie forme di dumping contrattuale che hanno l’effetto di ridurre i diritti e le tutele dei lavoratori, di abbassare i livelli salariali, di provocare concorrenza sleale fra imprese".
"Dinamiche di mercato concorrono - ha detto ancora Mattarella - ad ampliare questi squilibri nelle retribuzioni. Ne nasce un aspetto a cui non si può sfuggire quando tante famiglie rischiano di essere sospinte e talvolta sono effettivamente sospinte sotto la soglia di povertà nonostante il lavoro di almeno uno dei componenti, mentre invece super manager godono di remunerazioni centinaia o persino migliaia di volte superiori a quelle di dipendenti delle imprese".