Milis

Ora la minoranza in Comune chiede nuove verifiche sulla potabilità

Un fine settimana difficile a Milis: dopo un blackout prolungato, si è fermata anche la stazione di pompaggio dell’acqua. Ora il servizio è stato ripristinato, ma la minoranza chiede all’amministrazione se siano state effettuate le analisi per verificare la potabilità dell’acqua, considerato che la scorsa primavera la presenza di fango e metalli pesanti avevano causato diverse ordinanze che vietavano l’uso alimentare.

Tutto è nato da un guasto elettrico. “Venerdì 5 gennaio si è verificato un problema alla linea elettrica, con segnalazioni di blackout in diverse abitazioni”, ha spiegato la sindaca di Milis, Monica Ortu. “L’Enel è prontamente intervenuta per sistemare il guasto e già da sabato il servizio era stato ripristinato ovunque”.

“Domenica, tuttavia, abbiamo avuto un grosso problema idrico, causato proprio dal blackout. Si è verificato un allagamento della camera di manovra della centrale idrica, a causa del malfunzionamento delle pompe nella zona della sorgente Barigadu”, ha continuato Ortu. “Perciò dalle prime ore della giornata di domenica si è registrata una sospensione dell’erogazione di acqua in tutto il paese. I tecnici di Abbanoa sono intervenuti, risparando il guasto, e l’acqua è tornata”.

Ieri però i consiglieri comunali di minoranza Mauro Fanni, Franco Frongia e Antonio Matzutzi hanno presentato un’interpellanza sulla potabilità dell’acqua a Milis. Un problema, quello della potabilità, che non sarebbe nuovo: nel 2023, il commissario straordinario che reggeva il Comune aveva firmato diverse ordinanze per vietare l’utilizzo dell’acqua per il consumo umano. In seguito a un vertice con l’Egas, la soluzione individuata era un collegamento delle rete idrica di Milis alla condotta foranea che collega Bonarcado e Oristano. Un intervento da circa due milioni di euro, che dovevano essere recuperati dall’Ente di governo delle acque in Sardegna.

“Nell’inverno tra il 2022 e il 2023 gli abitanti di Milis fecero ricorso alle autobotti per l’approvvigionamento dell’acqua potabile, in quanto i valori elevati di alluminio avevano portato al divieto dell’uso dell’acqua per scopi alimentari”, hanno ricordato i consiglieri. “Non risultano essere stati effettuati studi e successivi interventi per affrontare e risolvere il problema dell’acqua”.

Dopo il guasto di domenica, i consiglieri di minoranza vorrebbero rassicurazioni sull’attuale qualità dell’acqua. “Si chiede alla sindaca e alla Giunta comunale quali siano le azioni e gli atti che l’amministrazione ha effettuato dal suo insediamento per capire quale sia stata l’origine del problema potabilità”, hanno dichiarato. “Inoltre si chiede che tipo di interventi si pensa di attuare per evitare che il problema si ripresenti quando le piogge determinano uno sforamento dei limiti consentiti di concentrazioni di alluminio, e se attualmente siano state eseguite analisi sulla potabilità dell’acqua, o se si abbia in programma un immediato ricorso a nuovi test”.

Martedì, 9 gennaio 2024

Fonte: Link Oristano


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