(Adnkronos) - "Sono andata a Londra per farla finita". Ema Stokholma, nella puntata di Tintoria online oggi 9 settembre, ripercorre le tappe di una adolescenza e di una gioventù particolarmente complicate, complici soprattutto gli abusi compiuti dalla madre. "Sono arrivata a Roma a 15 anni, lavoravo e nessuno mi chiedeva niente: sembravo più grande della mia età", racconta. Milano è stata una tappa di passaggio. "La mia carriera da modella è stata un flop, quel mestiere ti deve proprio piacere. E a me non piaceva", quindi, lo spostamento a Londra.
"Sono andata a Londra per farla finita. Volevo toccare il fondo, non ne potevo più di una vita che mi aveva messo davanti alle difficoltà sin dal primo ricordo. Era tutto difficile, avevo bisogno di mollare tutto e di lasciarmi andare", confessa.
"C'erano le case occupate, non c'era il problema. Giravi per la città, a volte dormivi in un cantiere. Piede di porco migliore amico... C'era una leggenda, se entravi e non ti beccavano non potevano più cacciarti. Una volta c'era una casa che sembrava abbandonata. Entriamo, sembrava un posto un po' strano, ma era una specie di tribunale...", racconta ancora. "La mattina successiva ci sveglia la polizia, era una stazione della Metropolitan Police abbandonata... Eravamo un gruppo un po' strano, si erano aggregati anche vecchi punk... ma gli agenti in quella circostanza sono stati molto gentili".
"In quel periodo - prosegue - ho mangiato anche dalla spazzatura, sapevamo quando i supermercati avrebbero buttato la merce... Per me era spirito di adattamento". La vita per strada comprendeva anche furti: "Purtroppo ero bravissima... Andavo nelle strade dello shopping e quando uscivo dai negozi vestivo 7 persone. Toglievo l'antitaccheggio, avevo tutti vestiti con i buchi ma li avevo...".
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