(Adnkronos) - Il presidente della Uefa Aleksander Ceferin ha affermato che la messa al bando delle squadre russe non ha contribuito a porre fine alla guerra in Ucraina e che si oppone anche alla messa al bando degli atleti israeliani per la guerra a Gaza, nonostante lo spargimento di sangue "mi stia facendo male, mi stia uccidendo". Ceferin ha dichiarato al portale Politico, in un'intervista pubblicata oggi mercoledì 3 settembre, che i politici dovrebbero impegnarsi di più per fermare queste guerre. "Non riesco a capire come un politico che può fare molto per fermare il massacro, ovunque, possa addormentarsi vedendo tutti quei bambini e tutti quei civili morti. Non lo capisco. C'è l'idea che il calcio debba risolvere questi problemi? Assolutamente no". 

Le squadre russe sono state bandite dalle competizioni internazionali subito dopo l'inizio della guerra in Ucraina nel 2022 dalla Uefa e dalla Fifa, l'organismo di governo mondiale. Un tentativo della Uefa di riportare in gara le squadre russe under 17 è stato accantonato dopo una rivolta politica. "Per me, lo sport dovrebbe cercare di indicare la strada, non vietando agli atleti di gareggiare. Ma a essere onesti, ancora una volta, con la guerra Russia-Ucraina, abbiamo avuto una reazione politica quasi isterica", ha detto, aggiungendo che i dirigenti Uefa sono stati sottoposti a forti pressioni politiche. 

Ceferin ha continuato: "Siamo stati tra i primi ad agire, credendo davvero che lo sport potesse contribuire a porre fine a questa tragedia. Purtroppo, la vita ci ha dimostrato il contrario. Ora non vedo molte reazioni dalla politica. Dalla società civile è enorme". Guardando a Gaza, ha detto che "quello che sta succedendo ai civili lì mi ferisce personalmente, mi uccide. È impossibile vedere queste cose ancora. Dall'altro punto di vista, non sono un sostenitore del divieto per gli atleti. Perché cosa può fare un atleta al suo governo per fermare la guerra? È molto, molto difficile". 

"Ora è più una pressione della società civile che dei politici, perché i politici sono ovviamente, quando si tratta di guerre e vittime, molto pragmatici. Non posso dire cosa succederà. Si parla di tutto, ma personalmente sono contrario all'espulsione degli atleti". Sostenendo il piano delle squadre Under 17 riguardo alla Russia, Ceferin ha affermato che i bambini dovrebbero essere trattati in modo diverso dagli adulti. "Continuo a pensare che i bambini dovrebbero essere trattati in modo diverso perché, sapete, vengono cresciuti nella paura e nell'odio. Capirebbero che non siamo loro nemici, che le nazioni non sono nemiche tra loro. Ma ai politici questo non importa", ha detto, aggiungendo che anche i bambini non votano. 

Nell'intervista, spazio anche ad altri temi, come la possibilità di vedere Milan-Como giocata a Perth, in Australia: "Gare di Serie A e Liga fuori dall'Europa? Non siamo contenti ma, per quanto abbiamo verificato dal punto di vista legale, non abbiamo molto margine se le federazioni sono d'accordo. Ed entrambe infatti hanno dato il loro consenso, anche se penso che in futuro dovremo discuterne molto seriamente, perché il calcio dovrebbe essere giocato in Europa, i tifosi dovrebbero guardare le partite in casa, non possono andare in Australia o negli Stati Uniti per seguire le loro squadre".  

Ceferin ha precisato: "Apriremo questa discussione anche con la Fifa e con tutte le federazioni, perché non credo sia una buona cosa. Se è un'eccezione, va bene. Se c'è un motivo alla base, va bene. Ma, in linea di principio, le squadre europee dovrebbero giocare in Europa perché i tifosi che le sostengono vivono in Europa. È una grande tradizione".  

L'organo di governo del calcio europeo che affronterà la questione durante la riunione del comitato esecutivo a Tirana il prossimo 11 settembre. Inoltre Ceferin ha parlato della possibilità del Mondiale per Club Fifa ogni due anni: "Sarei contrario, ma non credo lo vogliano". 

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