lavori elettrici

I lavori elettrici sono tra le cause classiche di incidenti ed infortuni sia negli ambienti di lavoro che in casa. Vediamo insieme le norme i riferimento e come prevenirli. 

Il rischio elettrico

Ogni qualvolta possiamo entrare in contatto con un componente in tensione si manifesta un possibile incidente di natura elettrica. Questo può essere un componente elettrico o anche, più spesso, un qualcosa che a causa di un guasto è andato in tensione. Ad esempio un frigorifero o una lavatrice.

Il problema è dovuto al fatto che il corpo umano è un conduttore dal punto di vista elettrico. Il passaggio di corrente elettrica nel corpo potrebbe causare danni. Tale fenomeno noto con il nome di elettrocuzione può portare anche alla morte. Chiaramente molto dipende dal tipo di percorso seguito, dalla intensità e dal tempo per cui si è esposti al passaggio. 

Per evitare questi inconvenienti potenzialmente molto pericolosi vi sono diverse norme. Queste prevedono che laddove vi sia u impianto elettrico bisogna pensare anche a delle misure di sicurezza opportune.

In particolare per tutti gli impianti presenti nelle civili abitazioni vi sono sempre dei dispositivi appositamente studiati per garantire la sicurezza degli occupanti. Questi infatti spesso non sono esperti in campo elettrico e quindi non è detto si rendano conto dei pericoli che vi sono. 

Occorre quindi pensare a delle misure di sicurezza in grado di intervenire in autonomia per risolvere sul nascere i problemi legati a guasti o a lavori elettrici. Tipicamente si individuano due possibili fondamentali rischi in relazione agli impianti elettrici. Il rischio di contatto diretto e quello di contatto indiretto. 

Prendiamo spunto da un articolo presente sul sito della società Sicurya riguardo i lavori elettrici. Si tratta di una società specializzata nella consulenza in materia di sicurezza sul lavoro. 

Il contatto diretto e le possibili soluzioni 

Parliamo di contatto diretto quando una persona entra in contatto con un componente che per sua natura è fatto per lavorare in tensione. Ad esempio i morsetti di un interruttore o altri componenti elettrici. Chiaramente una delle possibili soluzioni e tipicamente quella più usata in questi casi è quella di andare a segregare l'area pericolosa. 

Così facendo si impedisce materialmente il contatto, anche accidentale o con l'utilizzo di strumenti, tra il corpo umano e l'elemento di pericolo. Per questo motivo, ad esempio, gli interruttori del quadretto di casa hanno accessibile solo la levetta in materiale plastico (isolante) e non tutto il componente. 

Così facendo anche una persona inesperta è garantita in termini di sicurezza perché, a meno di manovre scorrette da parte sua, quali ad esempio la manomissione degli involucri protettivi. Non potrà avere accesso diretto agli elementi in tensione. 

Il contatto indiretto e le possibili soluzioni 

Il contatto cosiddetto indiretto si ha invece quando si entra in contatto con qualcosa e si prende la "famosa" scossa elettrica. Tuttavia però questo "qualcosa" non dovrebbe essere in tensione in condizioni normali ma si trova in tensione a causa di un guasto. Ad esempio la maniglia del frigorifero piuttosto che la carcassa della lavatrice. Quindi non stiamo necessariamente parlando di attività compiute nel corso di lavori elettrici.

Questo tipo di rischio è molto più subdolo perché dipendendo da un guasto è difficilmente prevedibile. In tal caso, la soluzione comunemente adottata nelle abitazioni ma anche in diverse aziende è data dall'insieme dell'impianto di messa a terra e dell'interruttore differenziale (salvavita). 

Le regole da seguire nei lavori elettrici 

Le regole di fondo per evitare questo tipo di infortuni sono sicuramente due. Anzitutto evitare di fare lavori che non si è in grado di portare avanti. Se infatti esistono gli elettricisti un motivo ci sarà. In seconda battuta poi effettuare una adeguata manutenzione sull'impianto elettrico e su tutti i suoi componenti fatta da personale competente. 

Certamente in ambito casalingo è più semplice seguire queste regole. In ambito casalingo invece le cose cambiano. Spesso infatti una macchina fuori uso in azienda vuol dire un calo di produttività. Di conseguenza nasce un problema immediato ed ecco che quindi i manutentori interni intervengono sulla macchina cercando di risolvere il problema nel più breve tempo possibile ed è proprio qui che cominciano i guai. 

La sicurezza nei lavori elettrici 

In ambiente di lavoro anzitutto si distingue in ambito di lavori elettrici tra quelli eseguiti su impianti in bassa tensione e quelli in alta tensione. Per bassa tensione sono da intendersi gli impianti fino a 1.000 V in c.a. o fino a 1.500 V in c.c. Questo tipo di lavori può essere svolto da manutentori addestrati e con strumentazione adeguata. Quindi è possibile pensare di gestirli all'interno dell'azienda. 

Quando invece ci spostiamo verso l'alta tensione il discorso si fa completamente diverso. C'è infatti bisogno di una specifica abilitazione ministeriale secondo un opportuno decreto. Per farla breve possiamo insomma dire che questo specifico tipo di lavori è appannaggio esclusivo di specifiche aziende e non certo di una squadra di manutentori aziendali "standard".

Andando quindi a concentrare l'attenzione sugli impianti in bassa tensione possiamo certamente fare riferimento all' articolo 82 del decreto legislativo 81/08 ed agli obblighi che i datori di lavoro devono rispettare a riguardo. Anzitutto, in prima battuta, la norma prevede il divieto di lavori elettrici. Infatti, quando possibile, è sempre preferibile portare avanti lavori elettrici fuori tensione.

Così facendo si evitano a monte tutti i possibili rischi legati a questo tipo di lavori e si garantisce al massimo la sicurezza degli operatori. Qualora però tali tipi di lavori non siano possibili la norma lascia aperta la possibilità di svolgere lavori elettrici.

In tal caso però i lavori dovranno essere affidati a cura del datore di lavoro a personale in possesso dei requisiti previsti dalle specifiche norme tecniche. A riguardo è possibile fare riferimento alle norma CEI 11-27. 

La CEI 11-27 ed i lavori elettrici 

Questa norma fornisce moltissime indicazioni a riguardo andando a distinguere tra lavori non elettrici, lavori elettrici a distanza e lavori in tensione. In funzione del tipo di lavoro da svolgere sarà necessario affidarsi a persone via via più competenti. 

Infatti dalla orma sono individuate tre possibili tipi di persone. Le persone comuni PEC sono tutti coloro che non hanno competenze in materia di lavori elettrici. Pertanto possiamo inglobare in questa categoria tutta la popolazione. 

Segue poi la persona avvertita PAV: si tratta in questo caso di persone che iniziano ad avere delle cognizioni in materia di sicurezza elettrica. Tuttavia le persone avvertite non possono essere considerate idonee per svolgere in piena autonomia qualsiasi tipo di lavoro. In particolare se ad esempio pensiamo a lavori a contatto con componenti in tensione. 

Infine la norma tecnica prevede la persona esperta PES. Si tratta di una persona che deve essere in possesso di competenze tali da consentirgli di svolgere specifici lavori elettrici anche a contatto con componenti in tensione. Tali lavori, per il grado di rischio che presentano, richiedono conoscenze approfondite e non solo. Le persone esperte infatti devono essere in possesso di adeguata esperienza e dimostrare il più assoluto rispetto delle varie procedure di sicurezza. Ad esempio nell'uso dei DPI. 

PES e PAV in definitiva sono le due figure individuate dalla norma per poter portare avanti i lavori elettrici su impianti in bassa tensione. 

Conclusioni 

Non approfondiamo ulteriormente e vi invitiamo e leggere l'articolo presente sul blog di sicurya.net per maggiori dettagli. Speriamo però che il messaggio di fare sempre grande attenzione nel gestire questo tipo di lavori. Nonché quello di contattare degli esperti in materia per procedere con gli stessi sia arrivato forte e chiaro. 


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