La presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde, si trova al centro di una controversia politica e legale dopo che il Collegio regionale di garanzia elettorale ha dichiarato la sua decadenza dalla carica di consigliere regionale. La decisione, che comporta automaticamente la perdita del ruolo di presidente della Regione, ha scosso il panorama politico sardo e sollevato interrogativi sulla stabilità istituzionale dell’isola.

“La notifica della Corte d’appello è un atto amministrativo che impugnerò nelle sedi opportune. Ho piena fiducia nella magistratura e, non essendo un provvedimento definitivo, continuerò serenamente a fare il mio lavoro nell’interesse del popolo sardo”, ha dichiarato la governatrice in una nota ufficiale, trasmettendo determinazione e fiducia nel sistema giudiziario.

Il procedimento che ha portato a questa decisione si basa su una lunga revisione delle spese elettorali sostenute durante la campagna del 2024. Il Collegio regionale ha rilevato irregolarità nella gestione delle risorse, giudicate come significative inadempienze. Questi rilievi hanno condotto all’emanazione di un’ordinanza ingiunzione al Consiglio regionale, che ora è chiamato a fissare una data per deliberare ufficialmente sulla decadenza di Todde. Secondo la normativa vigente, spetterà all’assemblea del Consiglio regionale esprimersi in via definitiva sulla questione. Tale decisione dovrà tenere conto delle circostanze sollevate durante il procedimento e delle eventuali controdeduzioni presentate dalla presidente.

Todde, dal canto suo, ha già depositato una memoria difensiva volta a giustificare le spese contestate. Tuttavia, nonostante questa iniziativa, il Collegio ha ritenuto necessario procedere con la notifica della decadenza. La presidente ha annunciato l’intenzione di ricorrere contro il provvedimento, aprendo la strada a una battaglia legale che potrebbe protrarsi per settimane, se non mesi.