
(Adnkronos) - Oggi 19 settembre alle 10.07 si è rinnovato il miracolo di san Gennaro a Napoli. C'era grande attesa nel Duomo di Napoli per il prodigio della liquefazione del sangue del santo patrono della città. L'arcivescovo di Napoli, il cardinale don Mimmo Battaglia, si è recato nella Cappella del Tesoro con l'abate, monsignor Vincenzo De Gregorio, il sindaco Gaetano Manfredi (che presiede la Deputazione di San Gennaro) e il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Poi è stata aperta la cassaforte che custodisce le ampolle con il sangue. Le reliquie sono state portate all'altare maggiore della cattedrale per la celebrazione eucaristica, sino all'annuncio della liquefazione del sangue.
Nella Chiesa del Duomo di Napoli erano presenti in prima fila l'ex presidente della Camera e candidato alle Regionali per il centrosinistra, Roberto Fico, e anche l'ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
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(Adnkronos) - Aveva trasformato due auto in veri e propri 'caveau' mobili della droga e utilizzava un box condominiale come base per il trasporto e lo stoccaggio di un’ingente quantità di stupefacente. È quanto scoperto dagli agenti del III Distretto Fidene-Serpentara, che hanno arrestato in flagranza, nella periferia nord della Capitale, un trentenne per i reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi.
A catturare l’attenzione degli investigatori è stato il via vai sospetto di un Suv di colore scuro, guidato dal giovane, all’interno di un’area box sotterranea di un complesso residenziale di via Crisafulli. Dopo diverse ore di appostamento, gli agenti hanno cristallizzato il funzionamento del sistema da lui rodato per occultare e movimentare lo stupefacente. L’uomo faceva da spola tra il box e due auto e, solo dopo aver armeggiato tra gli abitacoli degli stessi veicoli, si decideva a mettersi alla guida per poi tornare poco dopo. Una volta svelato il meccanismo, i poliziotti sono intervenuti sorprendendolo in flagranza mentre stava trasferendo alcuni “panetti” da un’auto all’altra. La perquisizione veicolare ha portato al sequestro di circa 70 kg di droga.
Nei due 'caveau' mobili, modificati in maniera tale da ricavare un doppiofondo meccanico sotto i sedili posteriori, gli agenti hanno stanato rispettivamente 13 kg di cocaina e circa 14 kg di hashish, ripartiti in più di 140 panetti, oltre a circa 35 mila euro in contanti, suddivisi in banconote di diverso taglio. Altri 42 kg di cocaina sono stati poi trovati all’interno di un borsone custodito nel box. Nel corso della perquisizione, sono stati sequestrati anche diversi documenti di identità contraffatti, intestati a soggetti fittizi, probabilmente utilizzati per eludere i controlli e proseguire indisturbato la sua attività illecita. Il giovane, un trentenne romano, è stato arrestato perché gravemente indiziato dei reati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi ed è stato accompagnato a Regina Coeli. La Procura ha poi chiesto ed ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari la convalida dell’arresto e l’applicazione della custodia cautelare in carcere.
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(Adnkronos) - Il premio Oscar Nicola Piovani torna a chiedere maggiore attenzione per coloro che non desiderano ascoltare la musica 'passiva' quando vanno al supermercato o al ristorante, o in qualunque altro esercizio commerciale e non solo. E in un intervento pubblicato oggi su La Repubblica lancia una proposta: segnalare i locali senza 'tappeti musicali'. Il compositore ricorda di essere già intervenuto sul tema dodici anni fa sullo stesso quotidiano nella speranza "che additare questo costume - per me malcostume - della musica di sottofondo potesse suscitare un qualche consenso, creare un sentimento condiviso che ne rallentasse il dilagare".
"Invece - segnala - dopo dodici anni, il costume (malcostume) ha fatto passi da gigante: ormai non c'è luogo dove ci si possa difendere dal diffondersi straripante di questo blob musicale, da questa musica da parati che implacabilmente si insinua nel nostro vivere, nel nostro parlare, che ci impedisce di goderci in silenzio un bicchiere di vino, una partita a carte, una chiacchierata fra amici. In un bar uno schermo muto trasmette gli orrori di Gaza mentre in diffusione c'è una musichetta ballabile. L'horror vacui detta legge. Il silenzio sta diventando sempre più raro e prezioso".
Un fenomeno che, sottolinea, è sempre più accettato da chi frequenta i locali in cui c'è un sottofondo musicale. La maggioranza dice "ha diritto di godersi Arisa e Coltrane in sottofondo mentre sorseggia lo spritz, o aspetta il treno. La maggioranza va rispettata, e noi democraticamente la rispettiamo. Però mi è venuta un'idea. Chiedo: sarebbe troppo sperare che i locali senza tappeti musicali - ce ne sono - fossero segnalati, raggruppati nell'informazione? Se sul sito fossero contraddistinti come locali 'Sms' - Senza Musica di Sottofondo? - (o 'music free' per chi è più trendy.) Potremmo introdurre il simbolo nelle guide, facilitare la ricerca telematica, che ci aiuterebbe a saltare i locali musicarelli, nel rispetto di tutti. Perché in democrazia la sacrosanta maggioranza decide. Ma il sale della democrazia è anche il rispetto delle minoranze".
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(Adnkronos) - Il cantante, compositore e produttore discografico statunitense Brett James, autore di successi country e vincitore di un Grammy Award per 'Jesus, Take The Wheel', è morto in un incidente aereo nella Carolina del Nord. Aveva 57 anni.
L'incidente è avvenuto intorno alle 15:00 ora locale di giovedì 18 settembre, nei cieli di Macon County, vicino a Franklin, come riportato dall’emittente Wlos, riferisce il sito di Billboard. Il piccolo velivolo monomotore sul quale viaggiava si è schiantato per cause ancora da accertare. A bordo, oltre a James, c'erano altre due persone: nessuno è sopravvissuto. La Federal Aviation Administration ha confermato che l'aereo era registrato a Brett Cornelius, vero nome dell'artista originario di Brentwood, nel Tennessee.
Nato il 5 giugno 1968, Brett James aveva inizialmente intrapreso gli studi di medicina. Ma il richiamo della musica fu troppo forte. Lasciò la facoltà per seguire la sua vera vocazione: scrivere canzoni. Nel 1995 firmò con l'etichetta Career Records (gruppo Arista Nashville) e pubblicò il suo primo album da solista. Ma fu dietro le quinte che trovò la sua vera voce: autore prolifico e sensibile, scrisse per Billy Ray Cyrus, Martina McBride, Kenny Chesney e molti altri. Il suo primo grande successo arrivò nel 2001 con "Who I Am", interpretato da Jessica Andrews, che conquistò la vetta delle classifiche country.
La carriera di James ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama country americano. Con oltre 300 brani pubblicati da major discografiche, il suo nome è legato a innumerevoli hit. Il brano che lo consacrò fu 'Jesus, Take The Whee' (2005), portato al successo da Carrie Underwood: vinse il Grammy per Best Country Song, oltre a ricevere numerosi altri premi tra cui Acm Single of the Year, Ascp Country Song of the Year e Nsai Song of the Year.
Tra le altre hit firmate da James figurano "Cowboy Casanova" (Carrie Underwood), "When The Sun Goes Down" (Kenny Chesney & Uncle Kracker), "Out Last Night" (Kenny Chesney), "Summer Nights" (Rascal Flatts), "I Hold On" (Dierks Bentley), "The Man I Want To Be" (Chris Young), "Bottoms Up" (Brantley Gilbert) e persino un successo latino, "The One You Love (Todo Mi Amor)" di Paulina Rubio. Nel 2020, Brett James è stato indotto nella Nashville Songwriters Hall of Fame, uno dei massimi riconoscimenti per un autore musicale negli Stati Uniti. La cerimonia si è tenuta nel 2021 a causa della pandemia. Nel 2020 aveva anche pubblicato "I Am Now", il suo primo progetto da artista solista in oltre vent’anni, con il singolo "True Believer". Brett James lascia la moglie e quattro figli. (di Paolo Martini)
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(Adnkronos) - Lorenzo Sonego si ferma al secondo turno (ottavi di finale) dell'Atp 250 di Chengdu, in Cina. L'azzurro, n. 44 del mondo, ha ceduto in due set allo statunitense Marcos Giron con il punteggio di 6-4 6-4 a favore del n. 50 Atp in poco meno di un'ora e tre quarti di gioco.
Anche l'azzurro Luciano Darderi si ferma al secondo turno di Chengdu. L'azzurro, n. 30 del mondo, è stato battuto in due set dal cileno Alejandro Tabilo, n. 112, con il punteggio di 6-4 6-3 in meno di un'ora e mezzo di gioco.
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In Sardegna emozionante viaggio nell'universo della band inglese... 
(Adnkronos) - Inno d’Italia e alzabandiera. Con la solennità della cerimonia inaugurale, salutata dal 'defilamento' di Nave Schergat (F 598), la fregata missilistica della Marina Militare, passata in omaggio con i cannoni alzati, si sono accesi i riflettori sulla 65esima edizione del Salone Nautico Internazionale. Per sei giorni, fino al 23 settembre, il Salone Nautico è la capitale della nautica da diporto italiana e mondiale, con tutta la sua prestigiosa filiera industriale. E il Nautico si conferma con oltre 1.000 barche in esposizione, 23 nuovi cantieri, espositori da 45 Paesi, 123 novità e 96 première uno dei tre appuntamenti dello yachting più importanti a livello globale.
A sottolineare l’importanza dell’evento, per la prima volta in 65 edizioni il Salone apre con il saluto di un rappresentante delle istituzioni estere, il Segretario ai Trasporti dello Stato della Florida, Jared Perdue, che ha espresso la sua gratitudine agli organizzatori del Salone Nautico per l’invito e ha ribadito l'onore e l'impegno nel continuare a rafforzare la partnership con l'Italia e con Genova. Sono seguiti i saluti istituzionali di Silvia Salis, Sindaca di Genova, di Matteo Paroli, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, dell’Ammiraglio Nicola Carlone, Comandante Generale delle Capitanerie di Porto, dell’Ammiraglio di Squadra Giuseppe Berutti Bergotto, Sottocapo di Stato Maggiore della Marina Militare, e di Marco Bucci, Presidente della Regione Liguria.
L’inaugurazione è poi proseguita con il convegno 'Sviluppo, lavoro e innovazione per la crescita del paese' moderato dal giornalista di Sky Tg24 Vittorio Eboli. Sul palco, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, in rappresentanza del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la ministra del Turismo Daniela Garnero Santanchè, il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, il presidente di Agenzia Ice Matteo Zoppas, del presidente di Confindustria Emanuele Orsini e del presidente di Confindustria Nautica Piero Formenti.
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(Adnkronos) - "Penso che una delle ragioni per le quali oggi l’Europa è forte è perché l’Italia ha una leader forte in Giorgia Meloni. Credo sia per voi un enorme vantaggio. È per questo che l’Italia è coinvolta in tanti affari mondiali, anche al di là dei temi europei. Trump lo apprezza". Lo dice in un'intervista al Corriere della Sera l'ambasciatore americano a Roma, Tilman Fertitta, che rivela di parlare "spesso con Meloni: mi ha colpito per la rapidità con la quale acquisisce un’ottima comprensione di cosa è importante per l’Italia e cosa non lo è. E comprende bene anche le dinamiche nell’Ue e nella Nato. Poi ho visto spesso i vicepresidenti Salvini e Tajani: politici con visioni chiare che al tempo stesso sono an- che dei gentlemen".
L’Europa esporta molti beni, ma gli Usa dominano, anche nell’Ue, nei servizi per l’economia digitale. Big tech investe in Europa. Comincia a farlo anche in Italia dove sta nascendo forse il più grande data center del Continente. Cercherà di far crescere queste collaborazioni? "Voglio fare cose buone per le imprese italiane, a partire da quelle del digitale - risponde Fertitta - C’è un motivo se tanti tech leader hanno seguito Trump in Gran Bretagna: le imprese americane sono leader mondiali, ma vogliono creare hub tecnologici in Europa. L’Italia può essere in prima fila nel digitale. Ma dovreste essere tra i primi ad abbassare la digital tax. Siete leader politici: avete la chance di diventare anche leader economici. Con più capitalismo".
L'ambasciatore risponde poi a una domanda sull'assassinio di Charlie Kirk e se tema per l'America scenari tipo Brigate rosse. "Spero di no. L’America non ha gruppi comunisti come ce n’erano allora qui. Avete fatto un ottimo lavoro nel disinnescare quella crisi", riconosce e po assicura: "In America sappiamo reagire e ritrovare l’unità quando è necessario, odiamo tutti la violenza politica. Ma è parte del nuovo mondo di Internet e delle reti sociali che trasformano le persone in qualcosa di diverso da ciò che erano. Temo che, con l’astio riversato nei social, la radicalizzazione rimarrà un problema".
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(Adnkronos) - Ancora caldo eccezionale sull'Italia, ma l'estate sta per finire bruscamente. Dopo un weekend all'insegna di temperature record, da lunedì ecco arrivare temporali e fresco sulla Penisola. Un cambio di stagione netto in corrispondenza con l'Equinozio d'autunno, quando il buio inizierà a superare le ore di luce nell'arco delle giornate. Sono queste le previsioni meteo degli esperti per la giornata di oggi, venerdì 19 settembre, e per i giorni a venire.
Lorenzo Tedici, meteorologo responsabile media de iLMeteo.it, conferma dunque la piena estate su tutta l’Italia, nonostante le ore di luce stiano diventando inferiori alle ore di buio. Da lunedì prossimo, infatti, con l’Equinozio d’Autunno il buio prevarrà sulla luce, e anche il tempo cambierà.
Intanto, per ora, abbiamo la luce del sole che domina: l’ennesima espansione dell’anticiclone nordafricano verso l’Europa (espansione sempre più frequente con i cambiamenti climatici indotti dall’uomo) sta portando un sensibile aumento delle temperature in un contesto di cielo sereno e giornate quasi afose.
Le temperature massime previste in questo weekend sono tipiche di luglio o agosto: Terni 35°C, Arezzo, Bolzano, Caserta, Firenze, Oristano, Pistoia e Prato 34°C, Benevento, Frosinone, Grosseto, Livorno e Lucca 33°C poi Bologna, Roma e tante altre città a 32°C.
Milano sfiorerà i 30°C, ma da domenica sera cambierà tutto ad iniziare proprio dal Nord-Ovest italiano.
Lunedì 22 settembre arriverà, puntuale con l’Equinozio d’Autunno, una violenta perturbazione: sono attese piogge e locali forti temporali su Lombardia, Liguria e Piemonte, poi in estensione alla Toscana, all’Umbria e al Lazio; dal pomeriggio pioverà su gran parte del Nord e sul medio Tirreno, compresa la Sardegna.
L’Italia sarà divisa in due, sulla fascia adriatica e al Sud avremo un giorno in più d’Estate, il maltempo su queste zone arriverà probabilmente da martedì.
Il cambiamento di scenario sarà “traumatico”, passeremo da una piena Estate con tanta luce, tanto sole e anche un po’ troppo caldo, a una fase autunnale che ci spingerà a fare il “cambio armadio”: al Nord forse dovremo tirare fuori anche il piumino leggero, al Centro e al Sud basterà rispolverare qualche felpa in più e dei pantaloni lunghi.
Non sarà più il tempo delle infradito e dei bermuda, delle T-shirts e delle creme solari: ma questo succederà da lunedì in poi, per adesso e per il weekend vestiamoci ancora da allegri vacanzieri agostani e facciamoci baciare dal sole nordafricano di fine settembre.
Venerdì 19. Al Nord: sole prevalente, caldo gradevole. Al Centro: soleggiato e caldo. Al Sud: tutto sole e caldo.
Sabato 20. Al Nord: sole e caldo per il periodo. Al Centro: soleggiato e caldo. Al Sud: tutto sole e caldo.
Domenica 21. Al Nord: sole e caldo per il periodo; peggiora dalla sera al Nord-Ovest. Al Centro: soleggiato e caldo; più nubi dalla sera. Al Sud: tutto sole e caldo.
Tendenza: peggiora fortemente da lunedì 22 ad iniziare dal Nord e dal centro tirrenico.

(Adnkronos) - "Oggi parlerò con il presidente Xi di TikTok e anche di commercio. Siamo molto vicini ad un accordo su tutto questo, il mio rapporto con la Cina è molto buono". Così il presidente americano Donald Trump in un'intervista a Fox News, in vista del colloquio telefonico con il presidente cinese Xi Jinping, il secondo dopo quello del 5 giugno scorso tra i due leader.
Impegnato a cercare di negoziare un accordo commerciale e un potenziale vertice con il leader cinese, il presidente americano non ha approvato, l'estate scorsa, lo stanziamento di 400 milioni di dollari in aiuti militari a Taiwan. Una decisione che potrebbe ancora essere revocata, ma che segna un'inversione di rotta nella politica statunitense nei confronti di Taipei, l'isola che la Cina rivendica come proprio territorio. A rivelarlo è il Washington Post, citando cinque diverse fonti a conoscenza della questione. Secondo due di queste, nel pacchetto - il cui valore avrebbe superato i 400 milioni di dollari - sarebbero state incluse armi più letali di quelle precedentemente fornite, tra cui munizioni e droni.
Gli Stati Uniti hanno cessato il riconoscimento diplomatico di Taiwan come governo cinese nel 1979, ma rimangono il principale fornitore di armi all'isola. Sotto la presidenza di Joe Biden, Washington ha approvato oltre 2 miliardi di dollari di aiuti militari a Taiwan. Trump però "non sostiene l'invio di armi senza compensazione finanziaria, come anche con l'Ucraina", osserva il Washington Post.
Funzionari della difesa statunitensi e taiwanesi si sono incontrati ad agosto ad Anchorage, in Alaska, riporta ancora il quotidiano americano. Secondo il giornale, si è discusso di un accordo sulle armi "che potrebbe raggiungere diversi miliardi di dollari in totale", e che comprenderebbe droni, missili e sensori per monitorare la costa dell'isola.
Durante una visita a Taiwan a fine agosto, il presidente della Commissione per le Forze Armate del Senato degli Stati Uniti ha dichiarato la sua determinazione a far sì che Stati Uniti e Taiwan rimangano "migliori amici".
"Parte del mantenimento delle nostre libertà consiste nel rafforzare la cooperazione militare, rafforzare la cooperazione con la nostra industria della difesa e sfruttare al meglio questi fondi", ha dichiarato il senatore repubblicano Roger Wicker dopo l'incontro con il presidente taiwanese Lai Ching-te.
Di fronte alla crescente pressione militare della Cina negli ultimi anni, Taiwan sta aumentando la sua spesa per la difesa e gli Stati Uniti stanno spingendo l'isola a intensificare i suoi sforzi. Il Ministero della Difesa taiwanese prevede di richiedere un bilancio straordinario che potrebbe raggiungere i 28 miliardi di euro, una cifra record.
Leggi tutto: Trump-Xi, oggi il colloquio. Il tycoon: "Vicini ad accordo su TikTok e dazi"

(Adnkronos) - I ministri dell'Economia e delle Finanze dei Paesi Ue si riuniscono oggi, venerdì 19 settembre e domani a Copenaghen in Danimarca, per l'Eurogruppo e l'Ecofin informale di settembre, tradizionale appuntamento di fine estate in vista della stagione delle manovre finanziarie nazionali. Le riunioni si svolgeranno al Forum Kobenhavn, un'area coperta polifunzionale a Fredriksberg, un comune che forma una enclave all'interno del territorio comunale della capitale danese, in grado di ospitare 10mila persone, utilizzata per eventi sportivi, fiere, esibizioni e concerti. Vi hanno suonato, tra gli altri Bryan Adams, i Black Sabbath e Michael Bublé.
L'incontro dell'Eurogruppo prenderà il via questa mattina e sarà abbastanza breve, come capita spesso in occasione degli Ecofin informali. Inizierà con il programma di lavoro dell'Eurogruppo per i prossimi mesi. In novembre, ha spiegato un alto funzionario Ue, ci sarà una "discussione strategica" su come l'Eurogruppo possa contribuire al ciclo di sorveglianza dei bilanci nazionali in base alle nuove regole del patto di stabilità riformato. L'Eurogruppo discuterà degli sviluppi della situazione economica, sulla base degli aggiornamenti forniti dalla Commissione e dalla Bce.
La situazione economica "non è meravigliosa", ma tutto considerato dimostra "resilienza" davanti agli choc che ha subito come le tensioni sul commercio che hanno portato all'accordo ineguale sui dazi con gli Usa di Donald Trump. L'inflazione è rientrata a livelli "coerenti" con gli obiettivi di stabilità dei prezzi. I dazi e l'apprezzamento dell'euro "avranno un effetto sulla crescita", ma dovremmo, comunque, vedere "sostegno all'attività economica" grazie agli "stimoli" dati dall'aumento della spesa in difesa e infrastrutture.
Tra gli Stati nazionali l'osservata speciale è la Francia, che si trova ancora una volta con un governo dimissionario, mentre il premier Sebastien Lecornu sta formando il suo esecutivo, dopo la caduta di Francois Bayrou l'8 settembre scorso. Il governo di minoranza di Bayrou è stato il secondo governo francese a cadere nel giro di nove mesi, dopo che lo stesso destino era toccato, nel dicembre 2024, a quello guidato da Michel Barnier. Lecornu è il quinto premier che il presidente Emmanuel Macron nomina dal 2022.
La situazione in Francia, conferma la fonte, è di elevato interesse per l'Eurogruppo: l'instabilità politica, unita all'alto deficit, di poco inferiore al 6%, e al debito pubblico, pari al 114% del Pil, ha fatto sì che i rendimenti degli Oat decennali siano ormai allineati a quelli dei Btp italiani e più alti di quelli dei decennali greci. I ministri ascolteranno il collega francese, che dovrebbe fare un punto della situazione, ma in assenza di un governo in carica è comunque "prematuro" pensare a sviluppi di qualche rilievo. Non mancheranno le "occasioni" per parlare della situazione dei conti pubblici in Francia, osserva l'alto funzionario, nel corso dei prossimi incontri tra i ministri.
Il presidente dell'Eurogruppo ha invitato a partecipare al dibattito la presidente della commissione Econ del Parlamento Europeo, Aurore Lalucq. In formato allargato, cioè anche con i ministri dei Paesi che non adottano l'euro, si discuterà dell'euro digitale. Su questo dossier, da molto tempo in agenda, "siamo abbastanza vicini" alla conclusione della discussione, ma "se necessario potremo tornarci sopra in ottobre". Una volta ottenuto il sostegno dall'Eurogruppo, la presidenza danese dovrebbe trasferire il dossier nell'Ecofin e il lavoro dovrebbe essere terminato "entro fine anno". "Speriamo che il fatto che il Consiglio raggiunga una posizione comune aiuti anche il Parlamento Europeo a velocizzare il lavoro, per concludere presto il lavoro legislativo", ha spiegato la fonte.
Una volta archiviato l'Eurogruppo si passerà all'Ecofin informale. I ministri dell'Ue parteciperanno a una colazione di lavoro in cui discuteranno delle implicazioni economiche della legislazione dell'Unione. Tra le altre cose, valuteranno come poter svolgere un ruolo più attivo nel far sì che le nuove normative siano economicamente vantaggiose, riducendo al minimo gli oneri per le imprese e i costi per le finanze pubbliche.
Nel pomeriggio di oggi l'attenzione si concentrerà sulla semplificazione della regolamentazione finanziaria, ovvero le norme per le banche e il settore finanziario in generale. La sessione tratterà della complessità del quadro normativo finanziario dell'Ue e si concentrerà su come una regolamentazione finanziaria più semplice possa contribuire a promuovere la competitività e gli investimenti privati, mantenendo al contempo la stabilità finanziaria. Il think tank britannico New Financial presenterà la sua analisi dei mercati finanziari e dei capitali europei, che sono piccoli, frammentati per linee nazionali e non competitivi con le Borse Usa con un occhio alla necessità di semplificazione. L'Ecofin di sabato inizierà con una sessione di lavoro sulle riforme strutturali nazionali, volte a rafforzare la produttività e la competitività. Basandosi su nuove analisi del Fondo Monetario Internazionale, I ministri discuteranno delle potenziali riforme e di come affrontare gli ostacoli politici, per produrre risultati sia a livello nazionale che europeo.
Il programma ufficiale dell'incontro si concluderà con una sessione sulle conseguenze economiche della situazione geopolitica per l'Europa. I partecipanti discuteranno di come gli sviluppi geopolitici, con il ritorno della competizione tra le grandi potenze, influenzino l'Ue e i Paesi che condividono gli stessi orientamenti e di come, al contrario, possano contribuire a plasmare le dinamiche geopolitiche.
Il think tank bruxellese Bruegel presenterà diversi scenari di rischio e le loro possibili conseguenze economiche come contributo alla discussione. I ministri di Ucraina, Regno Unito, Norvegia e Canada sono stati invitati a partecipare a questa parte dell'incontro.
Il paper di Bruegel, pubblicato oggi, porta il titolo 'Geopolitical shifts and their economic impacts on Europe' ed è firmato da André Sapir, Jacob Funk Kirkegaard e Jeromin Zettelmeyer. In una trentina di pagine, si riassume la storia economica del secondo dopoguerra, fino alla crisi della globalizzazione, soppiantata dal ritorno della competizione tra le grandi potenze.
Si delineano, tra l'altro, tre possibili scenari: il primo, un ulteriore smantellamento della cooperazione internazionale con un la prosecuzione negli Usa di politiche protezioniste; il secondo un mondo a tre blocchi, uno intorno agli Usa, l'altro intorno alla Cina e il terzo formato dai Paesi non allineati; il terzo, un nuovo ordine multilaterale.
Nel rapporto si adombrano anche alcuni rischi, inclusa una crisi del mercato obbligazionario Usa a causa di una perdita di fiducia nella sostenibilità delle finanze pubbliche Usa e un'estensione della guerra in corso tra Ucraina e Russia. Tra le priorità, figura quella della difesa europea: l'Ue deve "rafforzare", scrivono, la sua "capacità di difendersi". Diverse delle priorità elencate da Bruegel riecheggiano quelle individuate dai rapporti Draghi e Letta: autonomia tecnologica, intelligenza artificiale, autonomia finanziaria, energia, accesso a minerali critici, nonché una riforma del quadro regolatorio Ue in materia di bilanci pubblici.
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(Adnkronos) - L'Italia torna in campo in Billie Jean King Cup. Le tenniste azzurre sfidano oggi, venerdì 19 settembre, l'Ucraina - in diretta tv, anche in chiaro, e streaming - nella semifinale del torneo per nazionali femminili, a cui arrivano da campionesse in carica dopo il trionfo dello scorso anno. Paolini ed Errani, capitanate da Tathiana Garbin, guidano la spedizione azzurra dopo il successo dei quarti con la Cina, battuta 2-0 grazie ai successi di Cocciaretto e proprio Paolini.
La sfida tra Italia e Ucraina è in programma oggi, venerdì 19 settembre, alle ore 11. Le due Nazionali si sono affrontate in tre precedenti, tutti vinti dalle azzurre. L'ultima sfida risale al 2012, ai quarti di finale dell'allora Fed Cup, quando l'Italia si impose 3-2.
Italia-Ucraina sarà trasmessa, come tutte le partite delle azzurre in Billie Jean King Cup, in diretta televisiva e in esclusiva, in chiaro, su SuperTennis. La partita si potrà seguire anche in streaming su SuperTenniX.
Leggi tutto: Italia-Ucraina: orario, precedenti e dove vederla in tv (in chiaro)

(Adnkronos) - Manifestazioni, presidi, sit-in e adunate. Roma si appresta a vivere un venerdì, 19 settembre, molto impegnativo sotto il profilo della sicurezza, con diverse zone della Capitale che oggi saranno interessate da vari appuntamenti, tutti con l'obiettivo di dare il proprio sostegno a Gaza e alla Global Sumud Flotilla, la flotta che porterà aiuti umanitari ai civili palestinesi.
Ritrovo in mattinata, alle 11,30 in piazza dei Cinquecento, per una conferenza stampa dei promotori dello sciopero generale e della manifestazione romana che presenteranno la giornata di lunedì. Saranno presenti, fra gli altri, i movimenti degli studenti di sinistra, oltre ai portuali del Calp di Genova, dell'Usb, i centri sociali, il movimento per la casa e il Global Movement to Gaza. Gli stessi si ritroveranno poi alle 18 al Pantheon, per il presidio 'Fermiamo le complicità del governo con il genocidio in Palestina - Israele pericolo per il mondo - con la Flotilla mobilitiamoci verso lo sciopero generale'. All'adunata parteciperanno, fra gli altri, Potere al Popolo, il partito comunista italiano e quello socialista, il comitato Pace e non più guerra, Donne de borgata, Macchia Rossa, Rete no war, Ecoresistenze, Statunitensi per la pace e la giustizia, Balia dal collare, Pietralata unita, l'associazione dei palestinesi in Italia, il comitato per la solidarietà con la Palestina, Arci, Osa, Cred, Osservatorio repressione, Rete dei comunisti, Cambiare Rotta e Usb.
La Cgil Roma e Lazio invece ha indetto invece uno sciopero regionale di 4 ore "da effettuarsi alla fine di ogni turno di lavoro per tutti i lavoratori dei settori privati", convocando, poi, un presidio alle 15 a piazza di Montecitorio, con altre sigle sindacali. Una mobilitazione, spiegano, che "nasce dall'urgenza di fermare l'invasione israeliana a Gaza e il genocidio del popolo palestinese". Fra gli aderenti, anche Emergency e Avs Roma e provincia. Alleanza Verdi e Sinistra ha convocato, invece, "una mobilitazione collettiva" in 18 piazze della Capitale "che dalle 18 alle 20 si uniranno in forme diverse per chiedere di fermare le relazioni economiche, commerciali, culturali e militari con Israele ai comuni di Roma e della provincia, e al governo, per dare un segnale e accelerare la fine di questo genocidio in Palestina". Fra le zone scelte: piazza dell'Emporio, Cipro (alla stazione della Metro A), le fermate della Metro B di piazza Bologna, Laurentina e Ionio, Largo Beltramelli, Pigneto, piazza Don Bosco, Largo delle 7 Chiese, piazza Anco Marzio, Largo Ravizza, piazza Irnerio e piazza Clemente. Una Capitale, quindi, blindata, a poche ore di distanza dal derby Lazio-Roma, altro banco di prova per la macchina della sicurezza.
Leggi tutto: Cortei e manifestazioni a Roma, Capitale blindata oggi 19 settembre
(Adnkronos) - Torna in pista la Formula 1. Il Mondiale riparte dal circuito cittadino di Baku, uno dei più iconici del calendario, dove oggi, venerdì 19 settembre, andranno in scena le prime due sessioni di prove libere del Gran Premio dell'Azerbaigian, con la gara in programma domenica 21. Le Ferrari di Charles Leclerc e Lewis Hamilton vanno a caccia delle McLaren di Oscar Piastri, leader della classifica Piloti, e Lando Norris.
Le prove libere del Gran Premio dell'Azerbaigian andranno in scena oggi, venerdì 19 settembre. La prima sessione è in programma in mattinata alle ore 11.30, mentre la seconda ci sarà il pomeriggio alle 15. Per la terza e ultima sessione invece bisognerà attendere la mattina di domani, alle 10.30.
Le prove libere del Gp dell'Azerbaigian, come tutti gli appuntamenti del Mondiale di Formula 1, saranno trasmesse in diretta televisiva, e in esclusiva, sui canali SkySport, oltre che in streaming sull'app SkyGo e su NOW.
Leggi tutto: Formula 1, oggi prove libere del Gp Azerbaigian: orari e dove vederle in tv

(Adnkronos) - Gli Stati Uniti hanno posto il veto a una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che chiedeva un cessate il fuoco immediato e permanente nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi.
La risoluzione, approvata dagli altri 14 membri del più potente organo delle Nazioni Unite, denunciava la situazione umanitaria a Gaza come "catastrofica" ed esortava Israele a rimuovere tutte le restrizioni sulla consegna degli aiuti ai 2,1 milioni di palestinesi che vivono nel territorio. Gli Stati Uniti hanno motivato il veto sostenendo che il testo non condannava sufficientemente Hamas.
"L'inizio dell'operazione criminale nella città di Gaza e la sua espansione significano che il nemico non otterrà alcun ostaggio vivo o morto”. E’ la minaccia del comando delle Brigate al-Qassam, braccio armato di Hamas che detiene gli ostaggi israeliani a Gaza.
Il Comando ha riferito in una nota che gli ostaggi “sono distribuiti all'interno dei quartieri della città di Gaza e non saremo premurosi per la loro vita, fintantoche Netanyahu ha deciso di ucciderli”. “Il nemico sta entrando in una guerra di logoramento -prosegue la nota-che gli costerà ulteriori numeri di morti e prigionieri”.
Intanto il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è detto in disaccordo con il primo ministro britannico Keir Starmer sui piani di Londra di riconoscere la Palestina come Stato. “Sono in disaccordo con il primo ministro su questo punto. È uno dei nostri pochi disaccordi”, ha dichiarato Trump durante una conferenza stampa con Keir Starmer a Londra.
Donald Trump ha sottolineato le atrocità dell'attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre e ha ribadito la sua priorità di ottenere il rilascio degli ostaggi. "Dobbiamo ricordare il 7 ottobre, uno dei giorni più brutti e violenti della storia del mondo. Voglio che tutto questo finisca, voglio che gli ostaggi vengano rilasciati. Dobbiamo riavere immediatamente gli ostaggi. Ho sentito storie che non avrei mai pensato possibili", ha detto ancora Trump.
Inoltre, il primo ministro britannico Starmer ha osservato che la situazione a Gaza rimane “intollerabile” e ha sottolineato la necessità di accelerare gli sforzi di aiuto.
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(Adnkronos) - Il conduttore televisivo Jimmy Kimmel, nell'occhio del ciclone negli Stati Uniti per i commenti sull’assassinio di Charlie Kirk e per la sospensione del suo programma 'Jimmy Kimmel Live!' da parte della Abc, ha anche la cittadinanza italiana. Lo aveva annunciato lui stesso a giugno, durante il ricevimento per la festa della Repubblica di cui era stato ospite al consolato italiano a Los Angeles.
Al podcast 'The Sarah Silverman Podcast', il conduttore aveva raccontato un paio di mesi dopo: "Ho appena ottenuto la cittadinanza, grazie alla mia amata nonna Edith, la cui famiglia veniva da Candida, nella provincia di Avellino. Ce l’ho". Un racconto che aveva fatto titolare alla Cnn 'Il piano B di Kimmel potrebbe essere un trasferimento in Italia'. Mentre il Guardian scrisse: "Ha ottenuto la cittadinanza italiana dopo l''incredibile' rielezione di Trump".
Sul legame con le sue origini aveva ricordato ancora: "Mio nonno raccontava sempre delle difficoltà che la sua famiglia affrontò dopo il terremoto del 1883 sull’isola di Ischia, dove persero quasi tutti i parenti. È una storia che mi ha sempre ispirato e fatto sentire vicino alle mie radici". E, con ironia, aveva aggiunto: "Mia nonna mi diceva sempre: ‘Hai il cervello di un criceto!’ (frase che il comico aveva pronunciato in italiano) Ma è grazie a lei che ho potuto ottenere la cittadinanza italiana e sentirmi parte di quella storia familiare".
Riguardo al clima politico negli Stati Uniti dopo il ritorno alla Casa Bianca di Trump, Kimmel aveva osservato: "Quello che sta succedendo è peggio di quanto pensassi. È incredibile. Penso che sia probabilmente anche peggio di quanto lui vorrebbe che fosse".
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(Adnkronos) - Fumata nera al ministero del Lavoro. Dopo quasi quattro ore di confronto non si è raggiunto nessun accordo sulla cassa integrazione straordinaria richiesta da Acciaierie d’Italia in as per 4.450 dipendenti (400 in più rispetto ai numeri attuali). La fotografia scattata dai rappresentanti dell’azienda è drammatica, AdI si trova di fronte a “crescenti squilibri finanziari” impossibili da fronteggiare all’attuale livello di produzione e più il tempo passa più la forbice tra costi alti e ricavi sempre più bassi si allarga.
“Il tempo – avrebbero detto – è il nostro peggior nemico”. Via Flavia tira le fila e setta una deadline al 24 settembre, giorno in cui terminerà l’iter di esame congiunto, spiegando che, se anche un’intesa non sia “obbligatoria”, visto che la cigs è già prevista dalla legge, serve una “condivisione sociale in un momento complicato” a cui si somma la procedura di vendita in corso. Non c’è “nessuna pistola” puntata alla testa delle tute blu, e tuttavia a fronte di un accordo, la scadenza del 24 potrebbe slittare di qualche giorno fino ad una settimana, avrebbero chiarito i tecnici. Ma i sindacati sono irremovibili: per ora non ci sono le condizioni. Prima, affermano, il governo deve “fare chiarezza” sul destino dell’ex Ilva e deve dare risposte “politiche” a Palazzo Chigi. L’orologio continua a ticchettare, quindi, in attesa che la richiesta di Fiom, Fim e Uilm si concretizzi in una eventuale convocazione; intanto il prossimo incontro al ministero del Lavoro è stato fissato al 24 settembre, in mattinata.
Il nodo del tempo, dunque, resta. “Il mercato è in calo e i ricavi diminuiscono sempre di più”, avrebbe spiegato, a quanto apprende l’Adnkronos, il responsabile delle risorse umane di AdI Claudio Picucci, evidenziando che l’ultimo appuntamento a via Flavia risale al 25 giugno, seguito da “tanti rinvii” che stanno bruciando le risorse dell’azienda. Ma quei rinvii, avrebbe replicato il dicastero, servivano ad “avere informazioni dal livello superiore”, e sono stati “fatti in buona fede per accompagnare scelte che venivano fatte in altri tavoli”, cioè quello politico gestito dall’esecutivo. In ogni caso però, la produzione attuale “non è sufficiente per reggersi in piedi: ci riusciamo grazie a finanziamenti pubblici”, che però vanno sfruttati in maniera oculata, avrebbe evidenziato Maurizio Saitta, direttore generale della società. Quindi, l’istanza con i nuovi numeri di cassa determinerebbe condizioni che, salvo imprevisti, potrebbero traghettare l’Ilva fino alla fine l’iter di vendita; una procedura che “è necessario concludere subito” perché “ogni giorno che passa è un granello di difficoltà e di disvalore”. E per questo la posizione è di totale apertura: “Siamo pronti a cercare un accordo per gestire questa fase. Vorremmo fare altro, ma abbiamo dei doveri istituzionali”, avrebbe chiosato di Picucci. Anche perché il piano di marcia è confermato: fino alla fine di marzo 2026 si andrà con un solo altoforno, dopodiché all’Afo2 si affiancherà anche Afo4. Si attende il dissequesto di Afo1, che – secondo l’azienda – potrebbe arrivare entro una decina di giorni; in caso di esito positivo serviranno poi circa sei mesi e mezzo per rimetterlo in moto.
Il fronte dei metalmeccanici resta compatto e chiede una convocazione da parte del governo, una posizione politica che indichi il senso di marcia degli stabilimenti dell’Ilva. "È stato un incontro duro, dai toni drammatici. Non abbiamo accettato l'impostazione dell'aumento dei numeri della cassa integrazione perché è ora di fare chiarezza su cosa il governo vuole fare di questa azienda”, ha detto Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom. “Nonostante riconosciamo l’importanza di dover dare copertura ai lavoratori con la cassa integrazione, non ci sono le condizioni: questo incontro è stato anticipato da rinvii con date che si rimbalzavano, che è il sintomo di una mancata chiarezza da parte del governo di qual è la direzione che bisogna prendere", ha aggiunto Valerio D’Alò, segretario nazionale Fim.
Questa situazione “è il risultato dell’indecisionismo e delle mancate scelte del governo e delle istituzioni locali sull’individuare una soluzione alla crisi del più grande gruppo siderurgico italiano e del suo indotto”, ha denunciato Guglielmo Gambardella, segretario nazionale Uilm. Per tutte e tre le sigle non possono essere i lavoratori a “pagare il prezzo dei ritardi” e delle necessità finanziarie dell’azienda, né delle vicissitudini della gara per l’acquisizione degli impianti, dove pare – secondo alcune indiscrezione di stampa – che gli azeri di Baku abbiano fatto un passo indietro lasciando la partita nelle mani di Jindal e degli americani di Bedrock. “Serve chiarezza su dove si vuole andare a parare. Ci attendiamo quanto prima che questa chiarezza venga fatta nell’atteso, già richiesto, prossimo incontro a Palazzo Chigi”, è stata quindi la richiesta unanime dei sindacati. (di Martina Regis)
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(Adnkronos) - "Putin mi ha davvero deluso". Il presidente Usa Donald Trump, ospite dei reali in Gran Bretagna, durante la conferenza stampa tenuta insieme al primo ministro inglese Keir Starmer, ha ricordato di aver risolto "sette guerre", ma non ancora quella che riteneva più semplice - quella tra Ucraina e Russia - per il rapporto privilegiato con il leader russo.
Nelle stesse ore Putin rivendicava la presenza in Ucraina di "più di 700mila soldati russi che combattono al fronte". "Questa spesa per l'industria della difesa non va in fumo", ha affermato quindi il presidente russo, sottolineando che "l'intero settore della difesa e le forze armate sono evolute in modo significativo". "Naturalmente questo richiede risorse, che sono una parte necessaria del progresso e che sono aumentate". "Stiamo facendo scelte attente che ci consentono di avanzare", ha aggiunto garantendo che gli obiettivi sociali rimangono "una priorità" anche con l'aumento delle spese della difesa. Nei primi mesi dell'anno il bilancio russo ha registrato un deficit record.
Dal canto suo Trump, parlando del conflitto, ha affermato: "Vedremo come andrà a finire". E ha ribadito la sua posizione: "Sta uccidendo molte persone e ne sta perdendo più di quante ne stia uccidendo, francamente i soldati russi vengono uccisi a un ritmo più alto dei soldati ucraini". E ha quindi sottolineato che il conflitto non sarebbe mai scoppiato se lui fosse stato presidente: "Sono milioni le persone che sono morte in quella guerra, milioni di anime, e non sono soldati americani". "I soldati vengono uccisi a livelli che nessuno ha visto dalla Seconda guerra mondiale. Sento di avere l’obbligo di risolvere la situazione per questo motivo", ha aggiunto.
Allo stesso tempo il tycoon ha dichiarato di credere che se il prezzo del petrolio dovesse calare, "Putin sarà costretto a ritirarsi" dalla guerra in Ucraina. "Non avrà altra scelta. Uscirà da quella guerra", ha aggiunto, parlando in conferenza stampa affianco al premier britannico Keir Starmer.
Zelensky intanto si è recato nel Donetsk, dove le forze ucraine sono impegnate su più fronti passati oltre tre anni dall'avvio dell'invasione russa su vasta scala dell'Ucraina. "Regione di Donetsk", ha esordito il presidente ucraino in un post su X in cui ha riferito di aver "incontrato i nostri combattenti che prendono parte alla controffensiva di Dobropillja", di aver "parlato con i difensori" e di averli "ringraziati per i loro risultati". "Ho anche ricevuto un aggiornamento dal comandante Oleksandr Syrskyi sull'operazione, sulla situazione generale al fronte e i piani futuri - ha aggiunto nel post con immagini dei colloqui - Passo dopo passo i combattenti stanno liberando la nostra terra: dall'avvio dell'operazione, sono stati recuperati 160 chilometri quadrati e sette insediamenti e più di 170 chilometri quadrati e nove insediamenti sono stati liberati dagli occupanti".
"Circa un centinaio di invasori sono stati fatti prigionieri e nelle ultime settimane i russi hanno subito migliaia di perdite, tra morti e feriti", ha affermato ancora Zelensky, che ha ringraziato "i nostri combattenti" per la "resilienza", un "vero esempio per le Forze Armate dell'Ucraina e per tutti i combattenti delle nostre Forze di Difesa". "Sono grato per il vostro coraggio", ha concluso.
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(Adnkronos) - Non esistono ad oggi linee guida condivise e realmente efficaci su come usare la melatonina nei bambini con disturbi del sonno e le indicazioni disponibili sono spesso incomplete o discordanti. Da qui la novità dello studio congiunto dell’Università di Pisa e dell’Irccs Fondazione Stella Maris, appena pubblicato sulla rivista internazionale Sleep Medicine Reviews, che offre per la prima volta raccomandazioni operative su dose, orario di somministrazione e durata del trattamento per una massima efficacia.
Secondo le indicazioni emerse la melatonina dovrebbe essere somministrata 3 ore prima dell’orario di addormentamento desiderato, quindi in anticipo rispetto alla pratica comune, la dose più indicata è fra 2 e 4 mg al giorno, mentre la durata ideale del trattamento dovrebbe essere prolungata per più settimane.
"La melatonina è una sostanza naturale che il nostro corpo produce in condizioni normali e che tra le tanti funzioni serve a regolare il ciclo sonno-veglia - spiega il professore Ugo Faraguna dell’Università di Pisa e dell’Irccs Fondazione Stella Maris, co-autore dello studio - in questo lavoro abbiamo dimostrato che l'orario di somministrazione è fondamentale e andrebbe personalizzato, ma in generale, andrebbe anticipato di qualche ora rispetto a quanto spesso indicato dal foglietto illustrativo".
A livello metodologico, lo studio ha raccolto e analizzato in modo sistematico la letteratura fino al 30 aprile 2024, includendo 21 studi clinici su bambini e bambine in età prepuberale con gruppi ai quali è stata somministrata la melatonina e gruppi di controllo ai quali è stato dato un placebo. Il trattamento somministrato secondo le nuove raccomandazioni ha facilitato il sonno in tutti i pazienti e l'effetto è stato più evidente nei bambini con disturbi del neurosviluppo.
“Quando si assume la melatonina come farmaco o integratore è importante fare particolare attenzione specialmente nei bambini, dove le terapie a disposizione sono inferiori rispetto agli adulti - conclude Faraguna – tuttavia a fronte di un uso sempre più diffuso della melatonina in pediatria, mancavano sinora indicazioni condivise su quanto darne, quando somministrarla rispetto all’ora di sonno e per quanto tempo proseguire la terapia. Le raccomandazioni che proponiamo colmano questo vuoto, offrendo una cornice pratica e verificabile che può orientare medici e famiglie ".
Ugo Faraguna, Professore Associato di Fisiologia presso il Dipartimento di Ricerca Traslazionale e delle Nuove Tecnologie in Medicina e Chirurgia della Scuola di Medicina dell’Università di Pisa, si dedica da anni allo studio della fisiologia del sonno e dei suoi disturbi. Il suo lavoro di ricerca si concentra in particolare sulla relazione tra sonno e plasticità cerebrale, indagando l'influenza del sonno sui processi di apprendimento e memoria e il ruolo della sua alterazione in diverse patologie. Faraguna collabora strettamente con l’Irccs Fondazione Stella Maris, un'affiliazione che gli permette di focalizzare la sua ricerca anche sui disturbi del sonno in età evolutiva. Oltre all'attività clinica e di ricerca, ha contribuito allo sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative, come l'impiego di algoritmi di intelligenza artificiale per l'analisi e il monitoraggio dei dati relativi al sonno.
Il lavoro è frutto della collaborazione tra il gruppo di ricerca dell’Università di Pisa e del’Irccs Fondazione Stella Maris, rappresentato da Simone Bruno, Giovanni Cenerini, Letizia Lo Giudice, Francy Cruz-Sanabria, Davide Benedetti, Gabriele Masi e Alessio Crippa del Karolinska Institutet di Stoccolma, Simona Fiori dell’Università di Firenze e Raffaele Ferri dell’Irccs Associazione Oasi Maria SS. Onlus e attuale Presidente della World Sleep Society il cui congresso annuale si è appena concluso a Singapore (5-10 settembre 2025).
Leggi tutto: Melatonina e bambini, ecco dose e orario ideali per il sonno
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