
(Adnkronos) - Sulla tassazione degli affitti brevi "decide la politica", non qualche "grand commis" del Ministero delle Finanze. Lo dice il segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani, sottolineando che "la norma (inserita nella manovra di bilancio) va cancellata, bisogna lasciare la situazione attuale. Noi voteremo contro in Parlamento, presenteremo un emendamento soppressivo".
"Per quanto riguarda gli affitti - afferma Tajani - noi abbiamo detto che siamo contrari a qualsiasi tassa. E' stata in parte modificata la proposta che non era stata discussa in Consiglio dei Ministri. Adesso in Parlamento faremo di tutto perché si possa tornare allo stato attuale, cioè nessuna tassa né per chi affitta senza intermediario, né per chi affitta con le piattaforme". "Non credo - prosegue - che sia giusto attaccare ancora una volta la casa, quindi presenteremo emendamenti, a partire dal Senato, per eliminare questa tassa, così come lo faremo sull'articolo 18 (della manovra, ndr) e sui dividendi. Mi pare che ci sia a volte da parte di qualcuno....qualche grand commis del Ministero delle Finanze ha voglia di punire, di reintegrare le tasse. Ma è la politica che decide, non sono i grand commis del Ministero delle Finanze", conclude.
A proposito delle cartelle esattoriali, Tajani ha specificato che "non mi pare sia il provvedimento qualificante la manovra. La legge di bilancio è orientata a sostenere il ceto medio, la norma più importante è quella che aveva chiesto FI, la riduzione dell’Irpef al 33% e l’allargamento della piattaforma fino a 50mila euro e arrivare fino a 200mila euro scalando la parte dei 50 mila".
"Questo è il segnale al ceto medio, più gli aumenti dei salari. Questa era la scelta più importante sono scelte strutturali, quella della rottamazione è una scelta limitata nel tempo, che farà entrare anche soldi nelle casse dello Stato, ma non è la norma principale, quella che caratterizza la manovra", ha chiuso Tajani.
Sulla stessa linea il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, per il quale la tassa sugli affitti brevi "è una tassa sciocca con gettito minimo, che lede l’iniziativa privata e proprietà privata". "È inavvertitamente per distrazione entrata in manovra, per cui il suo destino è di venire cancellata con il voto in Parlamento", ha detto intervenendo a un evento del quotidiano Libero in corso oggi a Roma.
Leggi tutto: Tassa affitti brevi, Tajani: "Voteremo contro". Salvini: "Va cancellata"

(Adnkronos) - In una votazione preliminare la Knesset ha approvato una legge per applicare la sovranità di Israele in Cisgiordania, proprio nel giorno della visita del vice presidente americano JD Vance. Nel voto procedurale, che avviene prima delle tre votazioni necessarie per l'approvazione di una legge alla Knesset, la misura, proposta di Avi Moaz, unico deputato del partito dell'estrema destra Noam, è passata con 25 sì e 24 no, si legge su Haaretz. Oggi, giovedì 23 ottobre, sono arrivate reazioni da Stati Uniti e Italia, con la forte presa di posizione del presidente Donald Trump e del vice presidente Vance.
Il presidente statunitense Donald Trump ha dichiarato in un’intervista a Time Magazine di aver esercitato pressioni su Benjamin Netanyahu per accettare l’accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e di opporsi all’annessione della Cisgiordania. "Non potete combattere contro il mondo", ha detto Trump rivolgendosi al primo ministro israeliano, sottolineando che un’eventuale annessione farebbe perdere a Israele tutto il sostegno degli Stati Uniti. "Ma non avverrà - ha assicurato il tycoon - ho dato la mia parola ai Paesi arabi".
Secondo Trump, senza il suo intervento, Netanyahu "avrebbe continuato all’infinito" la guerra con Hamas. Il presidente ha ricordato i provvedimenti già assunti a favore di Israele, tra cui il riconoscimento della sovranità israeliana sulle Alture del Golan, la mediazione degli Accordi di Abramo e il sostegno alle operazioni militari israeliane contro l’Iran a giugno, utilizzandoli come leva per convincere Netanyahu a fermarsi.
Il vicepresidente americano Jd Vance - poco prima di ripartire da Israele - ha infatti definito il voto di ieri alla Knesset sull'annessione della Cisgiordania una "stupida trovata politica" che l'ha "offeso". "Non permetteremo a Israele di annettere la Cisgiordania", ha assicurato. Una posizione condivisa anche dal segretario di Stato americano Marco Rubio che ha denunciato come che il voto rischi di "minacciare" la tregua a Gaza ed è "controproducente".
"Il Presidente americano ha chiarito che non è uno sviluppo che sosterremmo al momento. Ha il potenziale di minacciare anche l'accordo per la pace a Gaza", ha affermato Rubio, in partenza per Israele, dove è atteso oggi, "è una democrazia, voteranno. Ma per il momento è qualcosa che, secondo noi, potrebbe essere controproducente", ha spiegato Rubio.
Dello stesso avviso il ministro degli Esteri Antonio Tajani: "È una decisione che mette a repentaglio (l'accordo, ndr), i progressi si devono fare per trasformare la tregua in pace. Condivido le parole del Segretario di Stato Rubio", ha detto a margine di un evento elettorale di FI a Napoli.
Un progetto di legge "coloniale e illegale". Questo il commento di Hamas, contenuto in una nota citata dal giornale palestinese "Filastin": "L'occupazione insiste nel continuare i suoi tentativi di 'legittimare' gli insediamenti e imporre la 'sovranità' sionista sui territori palestinesi occupati, in flagrante violazione delle leggi e delle risoluzioni internazionali".
Secondo il movimento di resistenza islamico, i "frenetici tentativi” di Israele di impossessarsi di queste terre sono illegali e “non cambieranno il fatto che la Cisgiordania è territorio palestinese secondo la storia, il diritto internazionale e la Corte internazionale di giustizia”.
Il passaggio della misura costituisce un imbarazzo per Benjamin Netanyahu, che aveva dato istruzioni ai deputati del suo partito di opporsi alla legge. Un deputato del Likud, Yuli Edelstein, non ha però seguito le indicazioni del premier esprimendo il sì decisivo a far passare la votazione procedurale alla legge che potenzialmente potrebbe aprire una crisi con l'amministrazione Trump che si oppone all'annessione della Cisgiordania, venendo poi rimosso dalla commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset
La proposta di legge, sostenuta dal partito di estrema destra Otzma Yehudit e dai partiti del Sionismo religioso, afferma che "lo Stato di Israele applicherà le sue leggi e sovranità sugli insediamenti in Giudea e Samaria, per stabilire lo status di queste aree come parti inseparabili della sovranità dello Stato di Israele". "Applicando la sovranità sulla Giudea e Samaria, facciamo una correzione da tempo necessaria", ha dichiarato Maoz. E' poi anche passata, con una maggioranza più consistente di 32 sì e 9 no, la proposta di legge, presentata da Avigdor Lieberman di Yisrael Beiteinu, di estendere la sovranità israeliana sull'insediamento di Ma'aleh Adumim, nei pressi di Gerusalemme.

(Adnkronos) - In una votazione preliminare la Knesset ha approvato una legge per applicare la sovranità di Israele in Cisgiordania, proprio nel giorno della visita del vice presidente americano JD Vance. Nel voto procedurale, che avviene prima delle tre votazioni necessarie per l'approvazione di una legge alla Knesset, la misura, proposta di Avi Moaz, unico deputato del partito dell'estrema destra Noam, è passata con 25 sì e 24 no, si legge su Haaretz. Oggi, giovedì 23 ottobre, sono arrivate reazioni da Stati Uniti e Italia, con la forte presa di posizione proprio del vice presidente Vance.
Il vicepresidente americano Jd Vance - poco prima di ripartire da Israele - ha infatti definito il voto di ieri alla Knesset sull'annessione della Cisgiordania una "stupida trovata politica" che l'ha "offeso". "Non permetteremo a Israele di annettere la Cisgiordania", ha assicurato. Una posizione condivisa anche dal segretario di Stato americano Marco Rubio che ha denunciato come che il voto rischi di "minacciare" la tregua a Gaza ed è "controproducente".
"Il Presidente americano ha chiarito che non è uno sviluppo che sosterremmo al momento. Ha il potenziale di minacciare anche l'accordo per la pace a Gaza", ha affermato Rubio, in partenza per Israele, dove è atteso oggi, "è una democrazia, voteranno. Ma per il momento è qualcosa che, secondo noi, potrebbe essere controproducente", ha spiegato Rubio.
Dello stesso avviso il ministro degli Esteri Antonio Tajani: "È una decisione che mette a repentaglio (l'accordo, ndr), i progressi si devono fare per trasformare la tregua in pace. Condivido le parole del Segretario di Stato Rubio", ha detto a margine di un evento elettorale di FI a Napoli.
Un progetto di legge "coloniale e illegale". Questo il commento di Hamas, contenuto in una nota citata dal giornale palestinese "Filastin": "L'occupazione insiste nel continuare i suoi tentativi di 'legittimare' gli insediamenti e imporre la 'sovranità' sionista sui territori palestinesi occupati, in flagrante violazione delle leggi e delle risoluzioni internazionali".
Secondo il movimento di resistenza islamico, i "frenetici tentativi” di Israele di impossessarsi di queste terre sono illegali e “non cambieranno il fatto che la Cisgiordania è territorio palestinese secondo la storia, il diritto internazionale e la Corte internazionale di giustizia”.
Il passaggio della misura costituisce un imbarazzo per Benjamin Netanyahu, che aveva dato istruzioni ai deputati del suo partito di opporsi alla legge. Un deputato del Likud, Yuli Edelstein, non ha però seguito le indicazioni del premier esprimendo il sì decisivo a far passare la votazione procedurale alla legge che potenzialmente potrebbe aprire una crisi con l'amministrazione Trump che si oppone all'annessione della Cisgiordania, venendo poi rimosso dalla commissione Affari Esteri e Difesa della Knesset
La proposta di legge, sostenuta dal partito di estrema destra Otzma Yehudit e dai partiti del Sionismo religioso, afferma che "lo Stato di Israele applicherà le sue leggi e sovranità sugli insediamenti in Giudea e Samaria, per stabilire lo status di queste aree come parti inseparabili della sovranità dello Stato di Israele". "Applicando la sovranità sulla Giudea e Samaria, facciamo una correzione da tempo necessaria", ha dichiarato Maoz. E' poi anche passata, con una maggioranza più consistente di 32 sì e 9 no, la proposta di legge, presentata da Avigdor Lieberman di Yisrael Beiteinu, di estendere la sovranità israeliana sull'insediamento di Ma'aleh Adumim, nei pressi di Gerusalemme.

(Adnkronos) - Dopo il vivace confronto andato in onda sabato sera a Ballando con le stelle, Selvaggia Lucarelli è tornata sull'argomento spiegando sui social cosa intende per "fare show". Lo scontro era nato dopo l'esibizione di Barbara D'Urso, quando la giurata aveva 'criticato' la conduttrice per non aver messo ancora in gioco la sua personalità: "Tu ti stai nascondendo dietro meravigliose coreografie. C'è un problema a livello di show. Tu lo sai benissimo. Tu sei stata la tv per decenni e sei stata anche la più brava nel tuo segmento. Ballate molto bene, però il vero problema è cosa si dirà dopo, che balli bene e fine", aveva commentato Lucarelli durante il programma.
Parole che hanno creato un vero e proprio dibattito social. Con una serie di storie Instagram, infatti, Lucarelli è tornata sull'argomento per approfondire il concetto: "In un programma tv si fa show con la propria personalità, che non è litigio ma molto altro. Mi racconto in modo originale, faccio battute o riflessioni interessanti, creo dinamiche, rispondo in maniera divertente o efficace, invento uno storytelling o semplicemente, lascio che emerga la parte più interressante o inedita di me. O degli altri", spiega la giurata del dance show di Rai 1.
"Se per voi - aggiunge Selvaggia come stoccata finale - fare show è solo gente che si insulta è perché, appunto, non vi viene in mente altro oltre gli ospiti della tv peggiore di Barbara D'Urso".
Leggi tutto: Lucarelli torna sullo scontro con D'Urso: "Ecco cosa vuol dire fare show"

(Adnkronos) - Fare chiarezza, nella manovra economica, sulla farmacia dei servizi e sulle tariffe Ssn, "con regole utili alla tutela della salute dei cittadini". Lo chiede l'Unione nazionale degli ambulatori, poliambulatori, enti e ospedalità privata (Uap). "Il Governo ha dato un segnale di attenzione al lavoro tecnico svolto in questi mesi e di questo lo ringraziamo, dichiarandoci pronti a collaborare per costruire un nomenclatore aggiornato e scientificamente fondato, capace di remunerare correttamente le prestazioni e di tutelare i pazienti, unico modo per l'abbattimento delle liste di attesa", dichiara la presidente Uap, Mariastella Giorlandino, sottolineando però "la forte preoccupazione per la nuova formulazione dell'articolo 68 (Farmacia dei servizi), che - rispetto alla precedente bozza dell'articolo 67 - risulta meno chiara sul regime autorizzativo e di accreditamento delle farmacie".
Uap, dunque, "accoglie con favore l'impegno del Governo a destinare risorse significative all'adeguamento delle tariffe del nomenclatore nazionale (art. 67 del Ddl Bilancio 2026), finalmente volto a ristabilire un sistema di remunerazione coerente, aggiornato e trasparente, dopo l'annullamento del precedente decreto da parte del Tar Lazio. Si tratta di un passo concreto verso un equilibrio tariffario equo, che con i fondi destinati dal ministero potrà valorizzare la qualità delle prestazioni e garantire la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale per pubblico e privato accreditato. Ci si augura che tali fondi saranno utilizzati esclusivamente per la sanità dei cittadini, con chiarezza degli importi utilizzati, e non si verifichi quanto successo precedentemente", auspica l'associazione.
Ma nella nuova la nuova formulazione dell'articolo sulla farmacia dei servizi, rimarca Uap, "la soppressione del riferimento esplicito all'obbligo di 'autorizzazione e accreditamento' per l'integrazione delle farmacie nel Ssn rischia di riaprire spazi interpretativi in contrasto con il principio fondamentale di 'stesse regole per la stessa prestazione', sancito dal D.Lgs. 502/1992 e ribadito da Uap in ogni sede istituzionale".
Per Uap: l'erogazione di prestazioni sanitarie a carico del Ssn deve restare subordinata a requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici, come già previsto dalle lettere c-bis e c-ter dell'articolo 8 del D.Lgs. 502/1992; la capienza nel fabbisogno sanitario standard regionale costituisce un vincolo inderogabile per la contrattualizzazione e la remunerazione; ogni deviazione da tali regole configurerebbe una scorciatoia normativa inaccettabile, che metterebbe a rischio la sicurezza clinica e la parità di trattamento tra operatori del sistema sanitario.
"Non vorremmo - afferma Giorlandino - che una modifica meramente lessicale si trasformasse in una porta aperta a nuove deroghe o scorciatoie. La farmacia di prossimità ha un ruolo importante, ma non può diventare un centro sanitario parallelo privo di controlli e requisiti".
Uap, quindi, "auspica che il Parlamento approvi l'articolo 68 nella forma attuale, ma con un chiarimento esplicito sul rispetto delle regole di autorizzazione e accreditamento, respingendo ogni tentativo di deregolamentazione sanitaria che andrebbe a scapito della salute dei cittadini e della coerenza del sistema Ssn". Conclude l'associazione: "Prossimità sì, ma con sicurezza, legalità e parità di regole, applicando il D.Lgs. n. 502/1992 con i relativi requisiti".
Leggi tutto: Uap: "In Manovra fare chiarezza su farmacia dei servizi e tariffe Ssn"

(Adnkronos) - Dare voce ai pazienti e riconoscere chi lavora ogni giorno per migliorare la qualità di vita delle persone con malattia rara e delle loro famiglie. E' lo spirito del Rare Diseases Award, il premio ideato e promosso da Uniamo - Federazione italiana malattie rare, giunto quest'anno alla quinta edizione e ospitato come di consueto a Firenze, all'interno del Forum Leopolda Salute. Nell'aprire la cerimonia di premiazione, la presidente di Uniamo Annalisa Scopinaro ha ricordando come il Rare Diseases Award rappresenti "un momento di riconoscimento, ma anche di ispirazione, in cui le buone pratiche diventano esempi concreti di collaborazione, innovazione e inclusione nel mondo delle malattie rare". La madrina del premio, Domenica Taruscio, già direttore del Centro nazionale malattie rare - Istituto superiore di sanità (Iss), ha consegnato anche quest'anno i riconoscimenti e portato il suo saluto alla comunità dei pazienti.
La giuria, composta da 6 rappresentanti di associazioni federate a Uniamo - informano gli organizzatori in una nota - ha selezionato i progetti finalisti e decretato i vincitori tra oltre 39 candidature, suddivise nelle 3 categorie del premio: sensibilizzazione, servizi e progetti di inclusione e integrazione. Per la categoria 'Sensibilizzazione', la giuria ha decretato una vittoria ex aequo: 'Rare Reels. Pegaso goes digital!' dell'Iss, in collaborazione con Agenzia italiana per la gioventù, European Grants International Academy e Uniamo; 'Scienza partecipata per il miglioramento della qualità di vita delle persone con malattia rara -edizione scuola' dell'Iss, in collaborazione con Centro studi Kos, Lega del Filo d'Oro, università di Catania e Uniamo.
"Con Rare Reels. Pegaso goes digital!, insieme ai nostri partner, stiamo sperimentando sempre più come il linguaggio dei social possa diventare uno spazio autentico di incontro e consapevolezza - afferma Amalia Egle Gentile, vincitrice ex aequo categoria Sensibilizzazione - La partecipazione di giovani e adulti, persone con malattie rare, caregiver e professionisti può dar vita a comunità che uniscono arte, scienza e impegno civile". L'altro vincitore, il progetto Scienza partecipata ispirato alla Citizen science, nasce "dalla convinzione che ognuno di noi può mettere a frutto ingegno e creatività per migliorare la vita propria e degli altri - spiega Marta De Santis, primo ricercatore all'Iss - Dopo il successo della prima edizione rivolta all'intera cittadinanza, nel 2025 abbiamo scelto di focalizzare l'attenzione su un target specifico, studenti e studentesse, per renderli cittadini e cittadine consapevoli, ma anche attori e attrici del cambiamento".
Nella categoria 'Servizi' - riferisce ancora Uniamo - il riconoscimento è andato al progetto 'ApreciseKUre' dell'Associazione italiana malati di alcaptonuria (aimAku), per aver sviluppato un ecosistema digitale di medicina di precisione a servizio della ricerca e dei pazienti. "L'alcaptonuria è una malattia ultra-rara e l'assenza di metodologie standardizzate rappresenta un ulteriore ostacolo alla sua gestione clinica - sottolinea Annalisa Santucci, vicepresidente dell'Associazione aimAku - Per affrontare queste sfide è stato sviluppato un ecosistema digitale di medicina di precisione, denominato ApreciseKUre, che integra risorse genetiche, biochimiche e cliniche condivise tra ricercatori, clinici e pazienti. Questo approccio pone le basi per una medicina di precisione scalabile e replicabile, trasformando ApreciseKUre in un servizio pionieristico al servizio della comunità scientifica e dei pazienti".
Il premio per la categoria 'Progetti di inclusione e integrazione' lo ha vinto 'Note nell'aria - Art Without Borders', promosso da Conquistando Escalones Odv in collaborazione con Anffas Onlus e Comune di Farra d'Isonzo (Gorizia). "Crediamo che continuare a fare rete sia essenziale per dare continuità e significato a esperienze come Art Without Borders - racconta Jessica Furlan, presidente dell'associazione Conquistando Escalones Italia - Solo attraverso la collaborazione tra istituzioni, artisti e comunità si possono creare percorsi in cui la creatività diventa strumento di inclusione e crescita condivisa. Affinché questi progetti siano davvero utili e duraturi, però, non devono essere calati dall'alto, ma costruiti insieme, passo dopo passo, ascoltando i bisogni e le peculiarità di ogni realtà coinvolta. Solo così la rete diventa viva, valorizzare la diversità e trasformare la partecipazione in un autentico cambiamento culturale".
La menzione speciale è stata assegnata a Khadija El Aoufy dell'università degli Studi di Firenze per il progetto 'Taking care of patients with rheumatic diseases: development of a new model of telenursing for chronic and non-urgent health problems'. "Guardando agli altri progetti finalisti - commenta El Aoufy - ho visto come ricerca, creatività e partecipazione possano realmente trasformare la vita delle persone e generare un impatto duraturo". Con il Rare Diseases Award "vogliamo ricordare che ogni progetto, ogni idea, ogni rete costruita può cambiare davvero la vita delle persone con malattia rara - conclude Scopinaro - E' questo lo spirito con cui la nostra federazione continua a lavorare ogni giorno, insieme alle associazioni e a tutti i partner del sistema".
Leggi tutto: Malattie rare, Uniamo: gli Award ai progetti che fanno la differenza per i pazienti

(Adnkronos) - Ansfisa ( Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture Stradali e Autostradali) e Asstra (Associazione delle Aziende di Trasporto Pubblico Locale) hanno firmato un protocollo di intesa finalizzato a sviluppare attività di comune interesse nel campo della sicurezza e della formazione per i sistemi di trasporto ferroviario, stradale e ad impianti fissi. L’accordo, sottoscritto dal Presidente di Asstra, Andrea Gibelli e dal Direttore di Ansfisa, Domenico Capomolla, nasce dalla volontà condivisa di rafforzare la cultura della sicurezza come valore fondante del trasporto pubblico e di promuovere un miglioramento continuo delle competenze professionali di chi opera nel settore.
“Con questa intesa mettiamo a sistema una leva decisiva per fare della cultura della sicurezza un patrimonio condiviso in tutto il trasporto pubblico, ferroviario, stradale e a impianti fissi”, ha dichiarato Domenico Capomolla, Direttore di Ansfisa. “L’Agenzia mette a disposizione competenze, linee guida e un approccio fondato sulla formazione e sull’apprendimento dagli eventi, per costruire insieme momenti di confronto che aiutino a prevenire i rischi e a rafforzare la sicurezza e l’efficienza. È un accordo agile, senza oneri, con un Comitato scientifico paritetico che programmerà attività mirate: un investimento sulle persone e, di riflesso, sulla fiducia dei cittadini, per fare sì che la sicurezza non resti soltanto un insieme di procedure, ma diventi cultura organizzativa e valore pubblico”.
“Asstra è da sempre impegnata nella promozione della cultura della sicurezza ma in questo periodo storico di grande trasformazione tecnologica il fattore umano assume una nuova centralità e pone nuove sfide. Per questa ragione abbiamo voluto rafforzare la nostra collaborazione storica con Ansfisa sottoscrivendo questo protocollo”, ha dichiarato Andrea Gibelli, Presidente di Asstra. “La nostra azione comune sarà orientata al rafforzamento delle competenze professionali, attraverso percorsi formativi mirati, e alla condivisione delle conoscenze, con l’obiettivo di fornire alle aziende di TPL gli strumenti per adeguarsi alle evoluzioni normative e gestire i cambiamenti tecnologici che interessano la mobilità. Questo accordo rappresenta una piattaforma di confronto e collaborazione pensata per proiettare il TPL e le sue aziende verso il futuro”.
L’accordo, di durata triennale, prevede la realizzazione congiunta di corsi di formazione, eventi e attività divulgative con il contributo degli esperti di Ansfisa e la partecipazione attiva delle aziende associate ad Asstra. Le iniziative si concentreranno su temi come la cultura della sicurezza, le linee guida dell’Agenzia, la regolamentazione tecnica e le best practice di sicurezza nel trasporto ferroviario e stradale. Per coordinare le attività sarà istituito un Comitato Scientifico paritetico, incaricato di programmare e monitorare le iniziative nel rispetto dei principi del protocollo. Con questo accordo, Ansfisa e Asstra rafforzano ulteriormente la loro collaborazione creando una sinergia istituzionale in ambito formativo che guarda al futuro del trasporto pubblico italiano.
Leggi tutto: Trasporti, intesa Ansfisa -Asstra per promuovere la cultura della sicurezza

(Adnkronos) - "La malattia mette dentro le persone un senso di paura, fa temere che dal tunnel imboccato non si possa uscire. Ma fare sport, soprattutto in gruppo, è una cosa assolutamente positiva, in quanto dà la possibilità alle persone di confrontarsi, uscire di casa, fare un'esperienza comune, fare squadra e riprendere la propria vita normale. Fare sport ha questo grande potere: permette di uscire dalla quotidianità della malattia e fare qualcosa che può sembrare straordinario, ma invece è quotidiano". Così, Giovanni Frangi, mental coach e tecnico di Nordic Walking, intervenendo all'incontro 'Avrò cura di me. Una nuova vita dopo un tumore al seno' di Donna Moderna, realizzato con il contributo non condizionante di Novartis e organizzato nel contesto dell'Ottobre rosa.
"Le cure sono imprescindibili", premette Frangi. "Sicuramente, però, l'approccio mentale è importante perché permette di pensare che si possa riprendere la propria vita di tutti i giorni - andare in palestra, camminare, stare nella natura" - e svolgere "tutte quelle attività che si facevano prima di incontrare la malattia e che" dopo la diagnosi e anche dopo le terapie "magari si tende a non fare più. Quando parliamo di esercizio fisico in donne operate di tumore al seno - sottolinea il mental coach - ci vogliono delle cautele importanti in quanto le operazioni chirurgiche di asportazione, parziale o totale, del seno possono avere come esiti anche aderenze e cicatrici. Bisogna quindi stare molto attenti alla pratica fisica". Il Nord walking è utile perché "permette di fare un'attività molto graduale. Inoltre le donne possono scegliere quanto impegnare la forza della parte superiore del tronco e, soprattutto, l'ampiezza del movimento per non creare problemi con cicatrici e aderenze post operatorie".
Leggi tutto: Mental coach Frangi: "In cancro seno sport fa uscire da quotidianità malattia"

(Adnkronos) - "Il nostro obiettivo principale è quello di poter sinergizzare con tutti gli interlocutori principali, come le associazioni pazienti, i clinici e le istituzioni, per fare in modo che il tumore diventi sempre di più una sfida accessibile a tutti". Lo ha detto Paola Coco, Medical affairs head di Novartis Italia, all'evento 'Avrò cura di me. Una nuova vita dopo un tumore al seno' di Donna Moderna, realizzato con il contributo non condizionante di Novartis, in occasione del mese della prevenzione del tumore al seno. Tra le iniziative della farmaceutica per l'Ottobre rosa, anche l'evoluzione della sua campagna #PronteAPrevenire, promossa in collaborazione con Andos nazionale, Europa Donna Italia, IncontraDonna e Salute Donna Odv. Il progetto mette al centro l'importanza del benessere e dell'esercizio fisico, accanto alle cure adiuvanti, per le donne con tumore al seno localizzato.
"La prevenzione rappresenta la prima arma che abbiamo a disposizione per ridurre il più possibile l'impatto di questa patologia nelle pazienti - ricorda Coco - E' proprio nel mese della prevenzione, quindi, che vogliamo sottolineare l'importanza della prevenzione precoce e anche il fatto che, dopo una diagnosi, si possa avere accesso a tutti i follow-up e le cure necessarie per fare in modo che la malattia abbia la minore probabilità possibile di ripresentarsi".
Leggi tutto: Coco (Novartis): in cancro seno localizzato "centrale sinergia con interlocutori"

(Adnkronos) - "Una paziente che ha avuto un tumore al seno localizzato viene valutata da un team multidisciplinare fatto di professionisti con diverse specializzazioni, come l'oncologo, il chirurgo, il radiologo e il radioterapista. Si deve esaminare anche il suo rischio di ricaduta, ossia la probabilità che quel tumore, attualmente curabile, possa eventualmente ripresentarsi in futuro, sia con una recidiva locale, quindi a livello della mammella residua o controlaterale, che a distanza. Si deve capire se c'è la probabilità che si possano sviluppare metastasi in altri organi. Stabilire qual è il rischio di recidiva è molto importante perché condiziona le terapie che intraprendiamo per la paziente". Così Nicla La Verde, direttrice della Struttura complessa di Oncologia all'ospedale Sacco di Milano, intervenendo all'incontro 'Avrò cura di me. Una vita nuova dopo un tumore al seno' di Donna Moderna, realizzato con il contributo non condizionante di Novartis, in occasione dell'Ottobre rosa, mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno.
In oncologia, per terapie adiuvanti "si intendono i trattamenti medici che si effettuano dopo un intervento chirurgico, con l'obiettivo di ridurre il rischio di recidiva - chiarisce La Verde - Il tumore al seno nasce nella mammella, ma precocemente le cellule tumorali possono spostarsi dalla sede in cui sono nate e, lungo il torrente sanguigno e attraverso i vasi linfatici, arrivare ad altri organi: nell'osso, nel cervello o nel fegato. Per evitare che le cellule tumorali possano attaccare un altro organo, dopo l'intervento chirurgico aggiungiamo le terapie adiuvanti, che comprendono chemioterapia, ormonoterapia e terapie biologiche. Tutti questi strumenti, che collaborano insieme alla chirurgia, vengono utilizzati in modo molto attivo ed efficace. Se oggi possiamo dire che l'85% delle donne con tumore mammario guarisce - sottolinea l'oncologa - è proprio grazie all'insieme di questi trattamenti che utilizziamo".
Leggi tutto: Cancro seno localizzato, oncologa La Verde: "Importante stabilire rischio recidiva"
Anziani vessati e minacciati in una struttura a Sorso...
Inseguiti e fermati da Polizia a Musei, recuperato 1 kg cannabis... 
(Adnkronos) - “Siamo contenti che finalmente si parli di ceto medio, lo vediamo in Finanziaria, ma siamo ancora lontano dal ‘sogno’ di ridare speranza e voglia al Paese produttivo e alla gente che lavora. Sotto questo profilo serve un lavoro su tutta la parte produttiva del Paese per dare speranza ai giovani”. È quanto riferito da Stefano Cuzzilla, presidente Cida, alla seconda edizione del Global Welfare Summit, il principale appuntamento italiano dedicato all’evoluzione del welfare, dedicata alle 'Eccellenze che ispirano', organizzato a Villa Miani a Roma.
“E’ necessario lavorare molto sul ceto medio, perché deve essere rincuorato. Si deve dare la speranza a queste persone che pagano tutto il fisco, come emerso dai dati dei nostri Osservatori: oggi, poche persone pagano per tutti. Partiamo sempre dal presupposto che le persone che hanno bisogno devono essere aiutate, e questo fa parte di un Paese civile, e il ceto medio, ossia la parte produttiva del Paese, non si tira indietro - spiega - Ma è necessario anche ridare a questa parte della popolazione la speranza per i loro figli. Oggi molte persone del ceto medio pensano che i loro figli debbano andare a lavorare all'estero e per noi è un disastro. Dopo che il Paese e le famiglie hanno investito, noi dobbiamo trattenere i nostri giovani”.
“Allo stesso tempo, la voglia del ceto medio era lavorare con serietà per questo Paese e avere la speranza di fare carriera, di guadagnare di più, di poter costruire. Adesso le famiglie non riescono più nemmeno a risparmiare, né a sostenere bene i figli e i genitori anziani. Questo è un welfare che sta saltando, a cui dobbiamo sicuramente mettere rimedio. Dobbiamo lavorare di più sulla sanità e sulla previdenza integrative - sottolinea Cuzzilla - Un altro degli aspetti su cui si deve lavorare molto sono i salari, che restano da anni troppo bassi. Il governo deve mettere nell'agenda tutto ciò che serve per dare forza alle aziende di poter aumentare i salari. Il costo del lavoro è troppo alto”. “Infine, è necessario lavorare anche per l'introduzione delle donne nel mondo del lavoro e dare loro i sistemi di welfare per la maternità. Abbiamo visto qualcosa nella Finanziaria, ma c'è ancora tanto da fare. Anche il gender gap è un problema: le donne guadagnano molto meno degli uomini nella stessa posizione, questo non è più possibile, poiché significa che in qualsiasi caso sono le donne che si ritirano dal lavoro e non ce lo possiamo permettere, se vogliamo essere un paese civile”, conclude.

(Adnkronos) - “In questi primi mesi di lavoro della Commissione abbiamo già dato una prima lettura sistematizzata dei dati che sono a disposizione sulla transizione demografica, ma che necessitano di un'analisi integrata che copra tutti gli aspetti coinvolti da questa transizione”. A dirlo Elena Bonetti (Azione), presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica in atto, in occasione della seconda edizione del Global Welfare Summit, il principale appuntamento italiano dedicato all’evoluzione del welfare, dedicata alle 'Eccellenze che ispirano', organizzato a Villa Miani a Roma.
Degli aspetti coinvolti citati da Bonetti fanno parte “quelli propri della transizione demografica, come la denatalità e l'invecchiamento della popolazione, ma quelli che riguardano le politiche per il lavoro e per il welfare che, integrate con politiche territoriali, risultano essenziali - spiega Bonetti - Noi ci concentreremo su una proposta strategica basata su alcune piste di indirizzo: il tema dei giovani, la questione dell'invecchiamento della popolazione e del benessere lavorativo della popolazione attiva nel mondo del lavoro, ma anche la capacità di mettere in campo un nuovo modello di welfare che sia in grado di affrontare questo cambiamento demografico, che superi i modelli ormai obsoleti e apra nuove prospettive”.
“Il rapporto pubblico-privato è essenziale. Inoltre c’è bisogno, e questo è il punto fondamentale su cui ci stiamo concentrando, di un cambio metodologico nell'ambito delle politiche pubbliche, introducendo una capacità di progettazione, di valutazione di impatto delle stesse, a partire dalla legge di bilancio, che dovrà avere uno sguardo efficace anche sulle politiche demografiche”, conclude.
Leggi tutto: Welfare, Bonetti (Azione): "Al lavoro da mesi su transizione demografica"

(Adnkronos) - Addio a Nerino Grassi, fondatore di Golden Lady, il marchio italiano specializzato nella produzione di calze. Mantovano, è morto mercoledì all'età di 94 anni "serenamente nella sua casa circondato dai suoi cari" fa sapere l'azienda, che insieme a tutti i suoi dipendenti e collaboratori, annuncia "con immenso dolore" la scomparsa del proprio presidente.
Fondatore dell’azienda nel 1966 insieme alla moglie Erminia, morta il 6 agosto 2021, Nerino Grassi ha dedicato tutta la sua vita alla crescita e allo sviluppo della Golden Lady. "Con visione imprenditoriale, determinazione e dedizione - ricorda l'azienda - ha saputo trasformare una realtà locale in un gruppo industriale di riferimento a livello internazionale nel settore della calzetteria".
Figura "carismatica e punto di riferimento non solo per la propria famiglia e per i suoi collaboratori, ma anche per l’intero distretto industriale", Nerino Grassi "lascia un’impronta indelebile nella storia dell’impresa italiana". Golden Lady Company si unisce al cordoglio della famiglia, custodendo con riconoscenza e rispetto l’eredità umana e imprenditoriale del suo fondatore.
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(Adnkronos) - Dopo un’estate di successi con il Nostalgia Summer Tour e due singoli ad altissima rotazione come 'Non sono io' e 'Oh ma', Noemi sta vivendo l'autunno della consacrazione, tra musica, emozioni e nuove sfide in radio e tv. Giudice nel talent 'Io Canto Family' su Canale 5, conduttrice radiofonica su Rai Radio1 con 'Non solo parole' e protagonista di una tournée teatrale che ha già conquistato diversi sold out in prevendita e che culminerà nella data evento del 20 dicembre al Palazzo dello Sport di Roma, la cantautrice romana, all'anagrafe Veronica Scopelliti, si racconta all'Adnkronos in un’intervista sincera e appassionata.
Cosa rappresenta per te il concerto del 20 dicembre al Palazzo dello Sport di Roma? "Una bellissima prima volta, una festa. Sarà una serata piena di energie da spendere, piena di amici che mi verranno a trovare sul palco. È bellissimo che il pubblico sia cresciuto così tanto da permettermi di fare un concerto del genere. Che poi il Palaeur è nel quartiere dove sono cresciuta, quindi l'emozione per me è al quadrato. Ci ho visto concerti memorabili, uno su tutti quello di Whitney Houston. Ci sono passata davanti un miliardo di volte pensando: 'Chissà se un giorno ci canterò'..."
Hai già annunciato diversi ospiti: Gigi D’Alessio, Francesco Gabbani, Fabrizio Moro, Tiromancino e Carl Brave. Ci regali un nome in anteprima? "Gaetano Curreri degli Stadio. E poi, se non è in Brasile, magari anche Fiorella Mannoia. Mi piacerebbe molto".
Ci sarà spazio anche per un momento natalizio, magari un duetto a tema? "Mah, magari ci sarà l’occasione, ma più che Jingle Bells direi panettoni! I repertori degli ospiti sono così belli che ci sarà da cantare altro".
La scaletta includerà dunque anche duetti con gli ospiti sui loro brani? "Se avranno piacere, certo. Stiamo decidendo cosa fare. Sto già montando lo spettacolo e collaborando con una direttrice artistica inglese molto brava, Ace Bowerman. Vedrete, sarà uno show curato nei dettagli, anche a livello scenografico".
Il tour nei teatri, che parte il 13 novembre da Crema, sta registrando diversi sold out. Che emozioni ti dà questa risposta del pubblico? "Sono molto contenta. Milano, Palermo, Torino… è una bella soddisfazione. È il frutto di un percorso fatto passo dopo passo".
In un’epoca in cui si passa velocemente “dalla cameretta allo stadio”, tu come ti rapporti ai live? "Penso che ognuno debba fare i propri passi come vuole. Se uno rischia, poi fa i conti con le sue scelte. È vero che oggi è tutto più veloce, ma anche più normale che le carriere si accelerino. La musica arriva ovunque".
I social e le piattaforme hanno reso più democratico l’accesso alla professione di chi fa musica? "Forse per un periodo sì. Oggi però è più difficile: ci sono milioni di canzoni e le belle rischiano di perdersi. Prima c’era una selezione, oggi è un oceano. Bisogna fare speleologia per trovare cose belle".
Come ti stai trovando nel ruolo di giudice a 'Io Canto Family'? "Mi ha rincuorato. Si parla spesso di adolescenti anaffettivi, invece lì ho visto ragazzi emozionati, affezionati ai genitori. Alcuni vogliono esaudire il sogno di mamma o papà. C’è una vibrazione bellissima".
Quando hai detto alla tua famiglia che volevi cantare, ti hanno subito supportata o erano perplessi? "Ho sempre cantato con mio padre e mia madre. Mio padre suona la chitarra, ci trovavamo a cantare insieme. Lui ci ha creduto più di me all’inizio. Diceva: 'Devi andare, non ti vengono mica a bussare i discografici a casa'".
Tu sei arrivata al grande pubblico partecipando a X Factor. Continui a seguirlo? Dopo 'The Voice', ti piacerebbe un giorno fare la giudice lì, dove tutto ha avuto inizio? "Chissà. Oggi i ragazzi arrivano molto più pronti. Noi eravamo più ingenui. Ma è bello che ci siano tanti spazi per esprimersi".
Come stai vivendo l’esperienza radiofonica con 'Non solo parole'? "Mi piace molto. Il mio compagno di avventure è Patrizio Rubiglioni, un giornalista giovane, super nerd. Imparo un sacco di cose. Siamo una coppia divertente".
Hai partecipato al lancio della “Pennicanza” con Fiorello su Rai1. Non è la prima volta che lo showman ti coinvolge nelle sue trasmissioni: che rapporto hai con lui? "Lo adoro. È intelligente, libero, meticoloso. Ogni volta che mi chiama, vado subito. Ha una forza comunicativa incredibile".
Hai pensato a un possibile ritorno al Festival di Sanremo? "Sarei felicissima se avessi la canzone giusta. Il Festival è una vetrina e un'esperienza fondamentale ma è importante lasciare spazio anche agli altri. Quest’anno ho avuto una bellissima occasione con 'Se ti innamori muori', che è diventato un evergreen".
Alcuni grandi successi del tuo repertorio sono legati a delle collaborazioni importanti: da Fiorella Mannoia a Vasco Rossi, da Gaetano Curreri a Ivano Fossati, da Neffa a Carl Brave, da Rocco Hunt a Tony Effe: cosa ti guida nella scelta? "Devono avere senso artistico. Non mi piacciono i copia-incolla. Devono aggiungere qualcosa, mettermi in discussione. Non fatte tanto per fare".
Prima del Palaeur del 20 dicembre, qual è stato un altro momento che consideri uno snodo importante nella tua carriera? "Aprire i concerti di Vasco Rossi all’Olimpico e a San Siro. Avevo paura, ma tutti cantavano anche 'L’amore si odia', non solo 'Vuoto a perdere' che è la canzone scritta da Vasco. È stato incredibile".
E dopo il Palazzo dello Sport, qual è un sogno che vorresti realizzare? "Un tour con l’orchestra. Oggi tutti vogliono i ballerini, io voglio l’orchestra. È il mio sogno".
Ci sarà anche un gran pianoforte sul palco di Roma? "Sì, e sono molto contenta. È un plus enorme. Non capisco perché non l’ho fatto fin dall’inizio".
È un buon momento della tua vita? "Sì, anche troppo sereno. A volte quasi mi preoccupo (ride)".
Nei prossimi giorni ci annuncerai altre sorprese per Roma? "Sì, ma non troppe…altrimenti diventa un festival!"
(di Antonella Nesi)

(Adnkronos) - Presentate le nuove stime relative alle mutilazioni genitali femminili (Mgd) in Italia. Secondo uno studio condotto dall'Università di Milano Bicocca e Università di Bologna, in Italia sono presenti circa 88.500 donne che hanno subito le Mgf. Un aumento dell'1% rispetto alle stime pubblicate nel 2019, sempre da uno studio condotto dall'Università Bicocca. Le nuove stime sono state presentate il 23 ottobre, nella Sala Consiglio della Città metropolitana di Milano, a Palazzo Isimbardi. L'evento è stato promosso dai due atenei, in collaborazione con Amref Health Africa.
Le Mgf sono una violazione dei diritti umani che colpisce almeno 230 milioni di donne, nel mondo: "In diversi Paesi si registrano riduzioni significative: le giovani subiscono le MGF meno frequentemente rispetto alle adulte", affermano Patrizia Farina, dell'Università Milano- Bicocca e Livia Ortensi, dell’Università di Bologna, che hanno curato la ricerca, insieme ad Alessio Menonna di Fondazione Ismu, all'interno del Progetto Dora. "Guardando all’Italia al primo gennaio 2023 -continua Farina- si stima che siano presenti circa 88.500 donne di età superiore ai 15 anni che hanno subito le Mgf, la grande maggioranza delle quali nate all’estero (98%)".
"La prevalenza più elevata si registra tra le donne over 50 -continuano Farina e Ortensi- e si riduce al diminuire dell’età". Le comunità con numeri assoluti più alti sono egiziane, nigeriane ed etiopi. L’incidenza più alta si registra tra le donne somale (97,8%), sudanesi (90,8%) e guineane (91,5%), secondo l’indagine. Le bambine sotto i 15 anni potenzialmente a rischio di Mgf in Italia sono 16.000. "Sempre più persone nella mia comunità si confrontano sulle Mgf e promuovono il cambiamento -afferma Paola Crestani, presidente di Amref Italia-. Quelle parole non sono mie -continua- sono di una delle tante ragazze e ragazzi con background migratorio che, in Italia, in questi anni ci hanno raccontato quanto hanno messo in moto con il progetto Y-Act grazie ad incontri organizzati in bar, università, luoghi di ritrovo delle comunità, per rompere un tabù e dare voce al silenzio. Questa è la sola strada che conosciamo, insegnataci dall'Africa: il dialogo con le comunità e con tutti gli operatori coinvolti. Una sfida che, date le stime della ricerca, deve essere rafforzata, a tutti i livelli, ma che ci dà speranza, guardando alla diminuzione della pratica tra le nuove generazioni".
L'incontro 'Mgf nuove stime e nuove generazioni. Evento interregionale di formazione e sensibilizzazione sulle mutilazioni genitali femminili (Mgf)' è stato introdotto dalle autorità. Diana De Marchi, consigliera delegata alle Politiche sociali, del Lavoro e Pari opportunità della Città metropolitana di Milano, ha affermato: "Il contrasto alle Mgf è un percorso che va gestito coralmente, in una strategia coordinata tra istituzioni, realtà associative e sanitarie. Non basta sensibilizzare, quindi, ma serve mettere in atto strategie concrete per fermare quella che è una pratica lesiva dei diritti delle donne, una forma di violenza di genere e di violazione dei diritti umani, sostenendo le realtà attive su questo fronte, che oggi sono qui e che ringrazio per l’instancabile impegno".
"Si tratta di fenomeni di cui si parla ancora troppo poco -afferma la presidente del Consiglio comunale, Elena Buscemi- ritenendoli lontani da noi, ma non è così. Queste pratiche lesive della dignità umana e della salute delle donne interessano e sono presenti ancora in tantissime famiglie, all'interno delle quali si affrontano solo con il silenzio e la sottomissione. E' un dovere delle nostre istituzioni accompagnare le organizzazioni e le persone che affrontano il contrasto alle mutilazioni genitali femminili nel percorso di dialogo, sensibilizzazione e accompagnamento sanitario delle donne che hanno subito queste violazioni e delle famiglie nelle quali sono considerate ancora usanze culturali legittime".
Mentre Maria Carmela Rozza, consigliera regionale della Regione Lombardia, afferma: "Le istituzioni sono grate alle associazioni, che fanno un lavoro prezioso su queste battaglie importanti. Abbiamo il dovere di sostenerle. I dati di oggi ci indicano quanto il lavoro dal basso, il dialogo, siano fondamentali, per dei cambiamenti sociali e culturali nelle società, la nostra e di qualsiasi altra parte del mondo".
In un passaggio della ricerca, che verrà ufficialmente pubblicata fra qualche settimana, si richiamano i fattori protettivi dalle Mgf: il livello di istruzione, l'anzianità migratoria, il Paese di nascita, non aver subito la pratica, essere di seconda generazione. Proprio le nuove generazioni sono state protagoniste dell’evento. Presenti, infatti, alcune ragazze del progetto Y-Act, cofinanziato prima dall'Ue e ora sostenuto da Msd, che ha l’obiettivo di prevenire e contrastare le Mgf in Italia, attraverso il coinvolgimento dei giovani. Dei 30 giovani della rete erano presenti Rowida Ibrahim Khalaf Alla Ghaleb Abdelaziz, Shahd Newir, Sara El Nagar, Jasmina El Shouraky, Esraa Newir.
Proprio Esraa Newir ha affermato: "E' importante ribadire con forza che le Mgf non sono un problema che riguarda solo i Paesi lontani. Chi le ha subite vive qui, anche nelle nostre comunità, nei nostri quartieri. Molte di coloro che abbiano incontrato attraverso il progetto Y-Act non avevano mai raccontato la propria esperienza, neanche alla propria famiglia. Quando lo hanno fatto è stato fortissimo. Il nostro ruolo non era quello di giudicare chi aveva subito Mgf, etichettare, ma aprire porte. Ascoltare e accogliere. Perché solo quando una donna trova la libertà di raccontarsi con la propria voce, la sua storia smette di essere dolore e diventa potere".
Presente all'evento anche il direttore del centro SaMiFo della Asl Roma1, Giancarlo Santone che ha raccontato le buone pratiche e i percorsi del servizio territoriale pubblico della Regione Lazio: "Il SaMiFo (Salute migranti forzati) è una struttura sanitaria a valenza regionale per l’assistenza e la cura delle e dei richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale". Tra le attività richiamate dal dottor Santone c'è anche "il passaporto della salute, un documento tradotto in molte lingue, volto a prevenire le mutilazioni genitali femminili, attraverso le nuove generazioni". Proprio nel Lazio, si terrà un prossimo appuntamento di rilievo sul tema delle mutilazioni genitali femminili, a Roma, l'8 novembre.

(Adnkronos) - È morto oggi all’ospedale di Treviso Mario De Marchi, il 39enne di Caerano San Marco finito in coma dopo essere stato colpito al volto da un 62enne durante la sagra di Sernaglia della Battaglia l’11 ottobre scorso, al culmine di un diverbio scoppiato per futili motivi.
L’uomo era già stato dichiarato in morte cerebrale e questa mattina i familiari hanno autorizzato il termine del supporto vitale e deciso di donare gli organi.
Per il 62enne che ha sferrato il pugno al volto che ha fatto cadere De Marchi a terra, facendogli sbattere violentemente la testa, è praticamente certo che la procura trevigiana cambi ora il capo d’imputazione in omicidio colposo.

(Adnkronos) - Alvaro Morata compie oggi, giovedì 23 ottobre, 33 anni. Il calciatore spagnolo, attaccante del Como, ha ricevuto una dolce dedica sui social dalla moglie e madre dei suoi 4 figli, Alice Campello: "Tanti auguri cuore con le gambe. La cosa che ti deve dare più orgoglio al mondo è essere la persona meravigliosa che sei. Sei un esempio per i tuoi figli e per me: di non arrendersi mai, di lottare, di avere valori e coraggio in ogni momento", scrive l'influencer a corredo di teneri scatti che ritraggono la coppia in momenti speciali e memorabili.
"Sarai sempre la mia casa. Grazie per essere come sei con noi. Ti amiamo e ti ammiriamo infinitamente", ha concluso l'influencer. Tra i commenti sotto al post condiviso su Instagram, spicca quello di Morata: "Grazie amore mio ti amo alla follia", ha scritto il calciatore a corredo di un cuore rosso.
Leggi tutto: Morata compie gli anni, la dedica di Campello: "Buon compleanno papà"
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