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"Mi restano due anni di vita", il coraggio di Simone contro due tumori incurabili

12 Settembre 2025
Simone Bilardo - One More Time (One Podcast)

(Adnkronos) - "Nel 2023 mi dicono che avrò solo due anni di vita", così Simone Bilardo racconta la sua battaglia contro due tumori incurabili a 'One More Time' (OnePodcast), il podcast di Luca Casadei che torna oggi, venerdì 12 settembre, con una nuova stagione.  

Simone è il protagonista del primo episodio. Un ragazzo comune a cui sono stati diagnosticati due tumori incurabili e una prognosi di soli due anni di vita. Sulla scoperta della malattia, ha raccontato: "Dopo una caduta, il giorno dopo mi sveglio con un po’ di nausea, mal di testa e vado in ospedale. Mi fanno una tac, salta fuori che erano due tumori. Scoprono che questo tumore è supercattivo e che non si può asportare".  

Su come ha affrontato la cura, Simone ha raccontato: "Mi chiedono se preferisco endovena o a pastiglie. Decido pastiglie, di modo che sono più indipendente e decidiamo di andare 8 mesi in Sardegna e otto mesi in camper. Bellissimo. Con mia moglie abbiamo vissuto delle cose incredibili...".  

"Tutti pensano che io sia il guerriero, ma non è così. - aggiunge Simone - La vera guerriera è mia moglie, i miei genitori, mio fratello, mia sorella, gli amici. Io nel momento che vado ho vissuto una vita piena, bellissima. Il buco più grande sarà quello che lascio nella sua vita, quando lei avrà tutte le mie cose attorno, tutti i ricordi". 

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Ia, Boccia a Digithon: "Sfida nuovo umanesimo rimettere persona al centro, no a logica profitto"

12 Settembre 2025
Francesco Boccia, ideatore di Digithon

(Adnkronos) - "La digitalizzazione può e deve essere uno strumento al servizio della persona, della comunità, della solidarietà. Il rischio, invece, è che la logica del profitto e della velocità prevalga sul bene comune: la sfida di un nuovo umanesimo è rimettere la persona al centro, senza cadere nella tentazione di ridurla a un dato, a un algoritmo, a un profilo consumatore". Così, con Adnkronos/Labitalia, Francesco Boccia, ideatore di Digithon, dopo il confronto sul tema dell'intelligenza artificiale con il Cardinale Matteo Maria Zuppi, nel corso della maratona digitale a Bisceglie.  

Secondo Boccia, "un algoritmo per quanto sofisticato non ha in sè il concetto di perdono, comprensione o dell'empatia. La tecnologia aumenta, tocca ogni aspetto della società e delle relazioni sociali ed economiche ma anziché essere focalizzata sul miglioramento della vita delle persone, in molti casi aumenta le diseguaglianze, causato o dalla prevaricazione del più forte o dal divario digitale che a sua volta alimenta nuove forme di disuguaglianza", sottolinea.  

E per Boccia "accesso alla rete, competenze digitali e uso critico delle tecnologie non possono essere privilegi di pochi. Un umanesimo rinnovato deve promuovere giustizia: l’inclusione digitale diventa parte dell’inclusione sociale. La solidarietà deve passare anche attraverso l’educazione digitale".  

Secondo l'ideatore della maratona digitale "le tecnologie ci rendono sicuramente più connessi, ma non necessariamente in relazione. È un paradosso: più contatti, meno legami. Ma è aumentata anche la cattiveria umana, sia nel mondo online che, purtroppo anche nella vita reale". 

"Oggi ci troviamo nella situazione -ha concluso Boccia- in cui i potenti della terra, 70enni e 80enni hanno in mano le chiavi dell'intelligenza artificiale e anziché utilizzarla per migliorare la condizione degli esseri umani la utilizzano per distruggere territori e massacrare interi popoli. Mettere la persona al centro, nella società di oggi, vuol dire avere il coraggio di dire no alla legge del più forte che utilizza il progresso per aumentare potere e profitto". 

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Papa, ricevuto oggi in udienza Governatore di Bankitalia Panetta

12 Settembre 2025
Papa Leone XIV e Fabio Panetta - Ipa/Fotogramma

(Adnkronos) - Il Papa stamani ha ricevuto in udienza Fabio Panetta, Governatore della Banca d’Italia. Lo fa sapere il Vaticano. 

 

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Iran, Araghchi: "Scorte uranio arricchito sotto le macerie dei siti nucleari colpiti"

12 Settembre 2025
Abbas Araghchi - Afp

(Adnkronos) - Lo stock di uranio arricchito dell'Iran si trova "sotto le macerie" dei siti nucleari bombardati da Israele e Stati Uniti durante la guerra di 12 giorni di giugno. Lo ha affermato il ministro degli Esteri della Repubblica islamica, Abbas Araghchi, in un'intervista alla televisione di Stato nella quale per la prima volta ha fatto un chiaro riferimento alla posizione del materiale fissile. 

Secondo Araghchi, l'Organizzazione iraniana per l'energia atomica sta "valutando se queste scorte siano accessibili o meno". Tra le principali preoccupazioni in Occidente c'è la sorte di 408 chili di uranio arricchito al 60%, un livello vicino a quello per uso militare, il cui status resta incerto dopo i raid che hanno colpito gli impianti di Fordo, Natanz e Isfahan. 

Dopo gli attacchi, l'Iran ha sospeso la cooperazione con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), impedendo all'Onu di verificare sia l'entità dei danni subiti dal programma nucleare sia la posizione attuale delle scorte. 

Diplomatici e analisti nucleari sospettano che Teheran possa aver spostato il materiale prima dei bombardamenti, nonostante il presidente Usa Donald Trump abbia parlato di un programma “annientato”. L’Iran deve ora affrontare una scadenza fissata dalle potenze europee per evitare il ripristino delle sanzioni internazionali entro fine mese. 

 

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West Nile: altri due casi in Sardegna, salgono a 26

12 Settembre 2025
© ANSA/EPATutte le persone contagiate risiedono nell'Oristanese...

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Dal 16 inizia la campagna abbonamenti del Lirico Cagliari

12 Settembre 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATASia per la Stagione d'opera che per la Stagione di danza 2025/26...

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"Cecchino che ha ucciso Kirk è un esperto", l'analisi tecnica punto per punto del generale

12 Settembre 2025
Charlie Kirk - Fotogramma/Ipa

(Adnkronos) - Un tiro non facile, da una distanza considerevole e, soprattutto, un risultato raggiunto con un solo colpo. "Di certo chi ha ucciso Charlie Kirk non è uno sprovveduto. Non necessariamente un professionista del settore addestrato nelle forze dell'ordine o nelle forze armate, ma sicuramente una persona formata da anni di tiri di precisione". E' il generale Luigi Scollo, tra i massimi esperti del ramo e autore di diversi manuali di dottrina del tiro di precisione per l'Esercito italiano, ad analizzare dal punto di vista tecnico con l'Adnkronos l'attentato che ha provocato la morte dell'attivista politico conservatore. 

Il fucile utilizzato, arma da caccia calibro 7,62, "garantisce ottimi standard di precisione ed è in grado concentrare una rosa di colpi entro un cerchio di 3 cm a 100 metri, circa 5 cm considerando la distanza di 180 metri che sembra intercorresse tra il tiratore e Kirk. Quindi, anche se ha mirato alla testa, non è da sorprendersi che abbia colpito il collo. C'è poi da considerare, osserva Scollo, che al 'cecchino' che ha colpito nel campus in Utah "è stato sufficiente esplodere un solo colpo. All'inizio la canna del fucile è fredda e solo nei successivi colpi va a regime termico, quindi è possibile ci sia stata una leggerissima deviazione dalla traiettoria".  

"Se nonostante questo il tiratore è riuscito a uccidere Kirk senza dover ripetere il colpo, vuol dire che siamo di fronte a un esperto, che presumibilmente si è esercitato a fondo nel tiro singolo, affinando la tecnica. D'altra parte - rileva Scollo, autore del libro 'A colpo sicuro - I tiratori scelti dell'Esercito Italiano dal secondo dopoguerra agli anni 2000' - negli Stati Uniti la gente non ha grossi problemi a reperire armi e munizioni".  

In questa vicenda ci sono due aspetti che suscitano la "perplessità" dell'esperto militare. "Innanzi tutto il fatto che l'attentato sia stato, nelle sue modalità, quasi una fotocopia di quello subito nel luglio scorso da Donald Trump. E poi è quantomeno singolare che le forze dell'ordine statunitensi non avessero predisposto un adeguato perimetro di sicurezza intorno all'evento. Per intenderci, sopra quei tetti ci dovevano stare loro di sorveglianza e non chi ha sparato". (di Marco Mazzù)  

 

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"Cecchino che ha ucciso Kirk non è uno sprovveduto", l'analisi del generale

12 Settembre 2025
Charlie Kirk - Fotogramma/Ipa

(Adnkronos) - Un tiro non facile, da una distanza considerevole e, soprattutto, un risultato raggiunto con un solo colpo. "Di certo chi ha ucciso Charlie Kirk non è uno sprovveduto. Non necessariamente un professionista del settore addestrato nelle forze dell'ordine o nelle forze armate, ma sicuramente una persona formata da anni di tiri di precisione". E' il generale Luigi Scollo, tra i massimi esperti del ramo e autore di diversi manuali di dottrina del tiro di precisione per l'Esercito italiano, ad analizzare dal punto di vista tecnico con l'Adnkronos l'attentato che ha provocato la morte dell'attivista politico conservatore. 

Il fucile utilizzato, arma da caccia calibro 7,62, "garantisce ottimi standard di precisione ed è in grado concentrare una rosa di colpi entro un cerchio di 3 cm a 100 metri, circa 5 cm considerando la distanza di 180 metri che sembra intercorresse tra il tiratore e Kirk. Quindi, anche se ha mirato alla testa, non è da sorprendersi che abbia colpito il collo. C'è poi da considerare, osserva Scollo, che al 'cecchino' che ha colpito nel campus in Utah "è stato sufficiente esplodere un solo colpo. All'inizio la canna del fucile è fredda e solo nei successivi colpi va a regime termico, quindi è possibile ci sia stata una leggerissima deviazione dalla traiettoria".  

"Se nonostante questo il tiratore è riuscito a uccidere Kirk senza dover ripetere il colpo, vuol dire che siamo di fronte a un esperto, che presumibilmente si è esercitato a fondo nel tiro singolo, affinando la tecnica. D'altra parte - rileva Scollo, autore del libro 'A colpo sicuro - I tiratori scelti dell'Esercito Italiano dal secondo dopoguerra agli anni 2000' - negli Stati Uniti la gente non ha grossi problemi a reperire armi e munizioni".  

In questa vicenda ci sono due aspetti che suscitano la "perplessità" dell'esperto militare. "Innanzi tutto il fatto che l'attentato sia stato, nelle sue modalità, quasi una fotocopia di quello subito nel luglio scorso da Donald Trump. E poi è quantomeno singolare che le forze dell'ordine statunitensi non avessero predisposto un adeguato perimetro di sicurezza intorno all'evento. Per intenderci, sopra quei tetti ci dovevano stare loro di sorveglianza e non chi ha sparato". (di Marco Mazzù)  

 

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Rottamazione, Paperoni e Ires: le ipotesi sul tavolo in vista della Manovra

12 Settembre 2025
Ministero dell

(Adnkronos) - Dalla pace fiscale selettiva all'Irpef più leggera per il ceto medio ma possibilmente anche l'Ires premiale e la detassazione dei premi di produttività. Le ipotesi sul tavolo in vista della manovra di bilancio puntano a new entries e riconferme ma tutto sarà condizionato dalle risorse disponibili. Come di consueto, a quanto si apprende, le misure del 'pacchetto fiscale' potrebbero convergere in un decreto collegato alla Legge di Bilancio, inglobando eventualmente il ddl sulla pace fiscale in discussione in commissione Finanze al Senato. 

 

Presentato lo scorso 11 febbraio in Senato, il ddl con la rottamazione generalizzata delle cartelle in 120 rate uguali e senza interessi è ancora in discussione in commissione Finanze a Palazzo Madama. La presentazione degli emendamenti, attesa per oggi, è slittata al 22 settembre. Intanto nella maggioranza e nel governo si ragiona all'ipotesi di interventi selettivi per i contribuenti realmente in difficoltà, estromettendo cosi recidivi e furbetti che pagavano solo la prima rata per bloccare fermi e pignoramenti. Si studia inoltre la possibilità di allineare il livello delle prime rate alle successive, rispetto alle ultime edizioni che prevedevano tranche al 10% del debito nei primi due versamenti e poi al 5%. Costi: una sanatoria generalizzata costerebbe oltre 5 miliardi di euro nel 2025, ma con le modifiche il conto scenderebbe. 

 

Il governo punta ad abbassare l’Irpef al ceto medio, portando l’aliquota intermedia dal 35% al 33% e cercando di ampliare lo scaglione ai redditi fino a 60mila euro. Costo totale dell'operazione 4 miliardi, ma potrebbe scendere a 2,5 miliardi se l'asticella si fermasse ai redditi fino a 50mila euro. 

 

Il governo in manovra punta per lo meno a confermare l'agevolazione fiscale al 5% sui premi di produttività. La misura coinvolge più di 15.000 imprese per oltre 4 milioni di lavoratori. 

 

La flat tax a 200mila euro per 15 anni per i Paperoni stranieri potrebbe essere vincolata agli investimenti nell'economia reale. In merito c'è una proposta del deputato leghista Giulio Centemero (Lega) per agganciarla sia agli investimenti che alla residenza. "Vedremo se si può fare, ma non su chi è già residente", ha risposto il vice ministro al Mef Maurizio Leo sul tema.  

 

Risorse permettendo, il governo punta alla riconferma dell'Ires premiale al 20% per le imprese che investono e assumono. 

 

L'incremento delle entrate erariali (+8,4 miliardi secondo l'ultimo bollettino Mef) e i risparmi di oltre 2,4 miliardi della spesa per interessi sul debito dovranno andare al taglio del deficit, con la realistica possibilità di anticipare il rientro sotto il 3% già quest'anno, invece che il prossimo, e quindi uscire dalla procedura Ue sui conti. In questo modo l'Italia entrerebbe tra i paesi 'virtuosi' che potrebbero derogare al nuovo target della spesa netta per gli investimenti in difesa e sicurezza. Per le coperture della manovra invece si potrebbe attingere dal gettito del concordato preventivo biennale che si è attestato intorno a 1,6 miliardi di euro, cifra che potrebbe quasi raddoppiare se il ravvedimento bis introdotto con l'ultimo dl fiscale sortisse i risultati sperati. L'Operazione si chiude il 30 settembre. 

 

La prima scadenza da segnare per i conti pubblici è il 22 settembre quando l'Istat pubblicherà i conti economici nazionali 2024: eventuali ritocchi potrebbero infatti impattare le previsioni di quest'anno. Entro fine mese è invece attesa la risoluzione del Parlamento sul documento programmatico di economia e finanza, mancando ancora all'appello la riforma della legge di contabilità. Prima di questo appuntamento però le opposizioni hanno chiesto che il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti vada in Aula a riferire sul quadro macro-economico. La nuova 'Nadef', il Documento programmatico di economia e finanza (Dpfp), sarà poi trasmessa alle Camere entro il 2 ottobre. La manovra dovrebbe invece arrivare entro il 15 dello stesso mese.  

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Omicidio di Charlie Kirk, l'annuncio di Trump: "Arrestato il killer, spero lo condannino a morte"

12 Settembre 2025
Donald Trump e - Charlie Kirk

(Adnkronos) - "Penso, con un alto grado di certezza, che lo abbiamo in custodia. Tutti hanno fatto un ottimo lavoro". Così in un'intervista a Fox and Friends il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato l'arresto del presunto killer dell'attivista conservatore, Charlie Kirk ucciso in un campus universitario nello Utah. 

''Spero che venga condannato a morte'', ha aggiunto Trump. "Kirk era un'ottima persona e non meritava questo".  

''Kirk era come un figlio'', ha aggiunto Trump, "un ragazzo brillante" che "mi ha aiutato con TikTok", aggiungendo che normalmente i repubblicani faticano a conquistare i giovani elettori. Trump ha quindi affermato di non aver voluto guardare il video della sparatoria, perché non voleva ricordare Kirk in quel modo. Il presidente americano ha aggiunto di aver sentito che il video era "orribile". 

Il sospetto killer di Kirk è stato segnalato alla polizia da "una persona a lui vicina", ha svelato Trump. "In pratica, qualcuno che gli era molto vicino lo ha denunciato. Qualcuno che gli è vicino riconosce anche una piccola inclinazione della testa, cosa che nessun altro farebbe", ha spiegato Trump.  

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Corona (Crea): "Da situazione ambientale e geopolitica impatti su forniture del legno"

12 Settembre 2025
Corona (Crea):

(Adnkronos) - “L’approvvigionamento di legno è stato impattato dalla situazione geopolitica e climatica, pensiamo alla tempesta Vaia, alla guerra in Ucraina, alle sanzioni a Russia e Bielorussia. Questi eventi hanno portato delle ripercussioni dirette e importanti sul mercato del legno europeo, sia in termini di disponibilità di materia prima sia di prezzi. Tutto ciò ha avuto un riflesso diretto anche sul nostro Paese”. Sono le parole di Piermaria Corona, direttore del Centro di ricerca Foreste e Legno del Crea, al convegno ‘Il futuro del mondo legno: economia circolare e risorse forestali’ a Mantova, organizzato da Rilegno e Conlegno. “La necessità che si avverte a livello europeo di poter aumentare” i volumi di produzione di legno “richiede investimenti e tempi lunghi - spiega - Il settore forestale ha tempi particolarmente lunghi, legati ai cicli naturali di crescita degli alberi”, dunque serve tempo per “aumentare il proprio grado di autosufficienza”. 

“A seconda delle fonti informative, nel nostro Paese utilizziamo dal 20 al 40% di quello che è l’accrescimento naturale delle risorse boschive. I nostri boschi nell'ultimo secolo hanno avuto un incremento di qualità ambientale particolarmente importante - precisa Corona - e abbiamo infatti quasi raddoppiato la superficie forestale nazionale, così come è duplicata la quantità di biomassa per unità di superficie. Questa percentuale di utilizzo corrisponde a circa 15 milioni di metri cubi di materiale, il 70% circa del quale è utilizzato per fini bioenergetici. Il nostro Paese ha bisogno ogni anno di un volume di materia prima legnosa superiore ai 50 milioni di metri cubi per tutte le filiere produttive. Siamo un’eccellenza nel riciclo e riuso del legno, una pratica che vale circa 10 milioni di metri cubi di volume equivalente, però il restante 70% circa del fabbisogno lo dobbiamo importare”. 

“Negli ultimi anni non abbiamo avuto un incremento significativo dell'approvvigionamento di materia prima legnosa nazionale in termini ordinari - conclude - Abbiamo subito anche l’impatto dell’evento Vaia, che ha comportato l’immissione sul mercato di una grande quantità di materiale con serie problematiche, proseguite con il successivo attacco degli scolitidi (piccoli coleotteri parassiti che si annidano sotto la corteccia e nel legno degli alberi ndr). Sapevamo che una volta passata la tempesta avremmo avuto il problema di questi insetti ma l’effetto è stato di molto superiore a quello che ci si aspettava. Le valli della Lombardia ma anche quelle del Trentino ci dicono infatti che l’impatto è stato doppio rispetto al previsto”. 

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Giraudo (Inseec): "Nella storia il legno è stato strumento di geopolitica internazionale

12 Settembre 2025
Giraudo (Inseec):

(Adnkronos) - “Nel passato, il legno ha giocato un ruolo fondamentale per lo sviluppo dei popoli ed era diventato uno strumento di guerra e di geopolitica internazionale”. Così Alessandro Giraudo, economista, storico e professore di Geopolitica delle materie prime e gestione dei rischi all’INSEEC di Parigi, al convegno ‘Il futuro del mondo legno: economia circolare e risorse forestali’ a Mantova, organizzato da Rilegno e Conlegno. Giraudo, poi, nel corso del suo intervento ha illustrato alcuni esempi in cui il legno nell’antichità è stato oggetto di strumentazione geopolitica: “L’Antico Egitto non aveva legno utile per la costruzione delle navi, quindi doveva usufruire del legno di cedro nell'offshore libanese. Guardando, invece, al mondo dei califfati, nel Medio Oriente, sappiamo che anch’esso viveva in assenza totale di legno, essenziale per la loro espansione. La soluzione, quindi, era la raccolta di legno di mangrovia e la ricerca di altro legno altrove”. 

“Per quanto concerne, invece, la città pensiamo alla guerra dei 300 anni che si sviluppò fra Venezia e il mondo ottomano: i giannizzeri, cioè i soldati del mondo ottomano, avevano creato una speciale unità di guardie forestali, che avevano il compito di vigilare per proteggere le loro foreste, in modo che i cittadini non tagliassero gli alberi nelle ore notturne - sottolinea lo storico - Inoltre, questi uomini si occupavano di un’altra attività di protezione molto importante: dal momento che i veneziani facevano delle incursioni nelle forestale ottomane, in quanto distruggere una foresta significava togliere loro la possibilità di creare delle navi, questi soldati attaccavano a loro volta le foreste dei veneziani, soprattutto nel mondo della ex Jugoslavia”. 

“L’Inghilterra, che aveva le famose 13 colonie che si erano ribellate e aveva già deforestato in modo violento la foresta intorno a Londra, si riforniva di legno nel mondo americano tra Boston e New York e non nel Canada, perché era controllato dai francesi. Le 13 colonie avevano interrotto i flussi di rifornimento di legno e di conseguenza, gli inglesi chiesero a Caterina di Russia di mandare del legno oltre a 20mila soldati russi, che avrebbero dovuto combattere contro le colonie. Tuttavia, Caterina di Russia rifiutò, in quanto non volle cambiare gli equilibri mondiali dell’epoca. Quindi, gli inglesi dovettero rivolgersi al mondo scaldinavo per ottenere del legno e tutti i prodotti per calafatare (rendere stagna una struttura navale ndr) la British Navy”, conclude. 

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Tyson torna sul ring a 60 anni e sfida Mayweather in un match stellare

12 Settembre 2025
Mike Tyson nell

(Adnkronos) - Mike Tyson torna sul ring a 60 anni. La leggenda della boxe sfiderà il cinque volte campione del mondo Floyd Mayweather in un match-esibizione che già si preannuncia un successo in termini di pubblico, ascolti e ovviamente incassi. Succederà nel 2026. E sui social, gli appassionati di pugilato ormai non parlano d'altro.  

 

Per Tyson, non è una novità. Iron Mike si era visto sul ring l'ultima volta nel novembre 2024 ad Arlington, Texas, in un match multimilionario poi perso contro Jake Paul, youtuber diventato pugile professionista. Un match seguitissimo dagli appassionati. Ora il bis, contro un nome altisonante. Mike se la vedrà con l'ex campione del mondo Mayweather, 48 anni, ritiratosi ufficialmente nel 2017. Un pugile con una carriera stellare, imbattuto in 50 incontri e con in bacheca cinque titoli vinti in cinque categorie di peso diverse. L'ultimo match ufficiale di Mayweather risale al 2017, un altro show tra i più ricchi della storia della boxe, contro la star delle Mma Conor McGregor.  

"Sono il migliore nel mondo della boxe. Questa esibizione darà ai fan ciò che desiderano" le parole di Mayweather. Pronta la risposta di Tyson: "Sarà dannoso per lui, ma vuole farlo. Quindi abbiamo firmato e lo faremo".  

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Estorce denaro all'amico per comprare droga, arrestato 41enne

12 Settembre 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAIntervento dei carabinieri a Sestu...

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Giornalista cacciata dalla Flotilla: "Io giudicata pericolosa". Tajani: "Brutto episodio censura"

12 Settembre 2025
Antonio Tajani - Fotogramma

(Adnkronos) - Una giornalista de La Stampa è stata cacciata dalla spedizione della Global Sumud Flotilla verso Gaza perché giudicata "pericolosa". La denuncia arriva direttamente da Francesca Del Vecchio, reporter che sul quotidiano torinese ha raccontato di essere stata "espulsa" dalla missione umanitaria perché ritenuta "non allineata". " 

"Giornalista pericolosa'. È un'etichetta che non pensavo mi si potesse attribuire, quando ho accettato di raccontare l'avventura della Global Sumud Flotilla verso Gaza. Ma è ciò che è successo e che ha comportato la mia espulsione dalla missione". Immediata la solidarietà del ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha parlato di "brutto episodio di censura". 

 

Del Vecchio racconta di essere stata invitata ad agosto "da un'attivista, conosciuta mesi prima, a partecipare come giornalista alla spedizione verso Gaza". L'obiettivo, spiega, "è raccontare la missione, luci e ombre. Provare a portare aiuti a Gaza è ammirevole, anzi doveroso. Ma è doveroso anche raccontare la verità. La cronista spiega poi che, arrivata a Catania, luogo di partenza della spedizione italiana e del training per i partecipanti, "viene chiesto a tutti di consegnare i cellulari. Nei giorni successivi verrà chiesto anche di lasciarsi perquisire. Motivi di sicurezza, dicono. Il corso, tuttavia, non inizierà prima di un'ora e mezza e chiedo se sia possibile mettersi a scrivere restando fuori ed entrando al termine del lavoro. La risposta è no. Quando il corso comincia, dentro ci sono altri giornalisti (estranei agli equipaggi) con tanto di macchine fotografiche e telecamere. Al termine della sessione – che comprende la simulazione di un abbordaggio e di un arresto – chiedo se ci siano contrarietà al fatto di scriverne. Mi viene detto di no, purché non entri nei dettagli. È accettabile. È la cronaca del primo giorno, con qualche vago riferimento di contesto. Ometto – perché non avrebbe aggiunto nulla – che gli organizzatori abbiano sorpreso un attivista con un sacchetto di McDonald's e abbiano chiesto ai testimoni di cancellare eventuali video. A posteriori, però, mi sembra indicativo del clima generale". 

Del Vecchio parla di sfiducia "palpabile": "nessuno vuole o può parlare, nessuno può avvicinarsi alle imbarcazioni, nemmeno accompagnato". "Chiedo di assistere a un turno di sorveglianza notturna alla flotta, con la promessa di scriverne solo dopo la partenza, una volta cessate le ragioni di sicurezza. Dopo un sì poco convinto, si passa alla latitanza: nessuno risponde più. Dopo pochi giorni, la mia presenza viene messa in discussione: me ne accorgo perché vengo rimossa dalle chat di gruppo". Dopo qualche insistenza, un membro del 'Direttivo' le spiega la ragione: "aver rivelato 'informazioni sensibili' che avrebbero potuto minare la sicurezza della missione". 

"Sono incredula. Ottengo di riparlarne a voce con Maria Elena Delia, il giorno dopo, mentre decine di altri cronisti (estranei alla missione) al porto filmano le barche, i kit di Starlink non ancora installati - racconta la cronista - Spiego le esigenze della mia professione. Mi dico consapevole che occorra cautela, ma insisto anche sul fatto che si debba trovare una sintesi. Concordiamo che, da quel momento in poi, ci sarà più dialogo. Penso che la crisi sia rientrata e mi avvio alla prima esercitazione in mare. Poco dopo, mi rincorre un altro attivista, Giuliano. Con lui c'è Simone e una ragazza del Direttivo che non si presenta e dice: 'Non possiamo fidarci di te'. I toni sono accesi. 'Sei una giornalista pericolosa, hai detto al mondo dove si tiene il nostro corso'. Le sfugge un dettaglio: il luogo del training era noto a molti esterni all'organizzazione, a colleghi, a fotografi. Provo a spiegare, ancora, il valore del racconto giornalistico. Ma hanno già preso la loro decisione. 'Sei pericolosa. Il tuo giornale ci ricopre tutti i giorni di m***a'. Ecco il punto. Capisco che potrei parlare per ore: non otterrei nulla. Mi restituiscono il passaporto – ritirato, come farebbe un organo di polizia –, mi cacciano letteralmente fuori dal porto, informandomi che non avrei potuto prendere l'autobus di ritorno insieme con gli altri". 

"Quando ho accettato di salire a bordo della Flotilla, speravo di poter fare quello che la mia professione comporta: osservare e riferire. Senza addomesticare. Né farsi addomesticare. Non è stato possibile. Eppure, per me resta chiaro che quanto è successo non scalfisce la bontà della missione, l'intento umanitario. Essere espulsa, però, mi ha ricordato una cosa, che riguarda il ruolo del giornalismo: quando uno sguardo viene allontanato, perché non lo si considera 'utile allo scopo', si perde un'occasione. Quella di capire, un po' meglio, il mondo che ci circonda", conclude Del Vecchio. 

 

"Comprendo l'amarezza di Francesca Del Vecchio, la giornalista cacciata dalla Flotilla a cui do la mia solidarietà. Si è trattato di un brutto episodio di censura che viola il principio della libertà di stampa, elemento cardine del nostro sistema democratico". Lo ha scritto su X oggi, venerdì 12 settembre, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, commentando la vicenda della reporter del quotidiano La Stampa che ha denunciato di essere stata espulsa dalla Global Sumud Flotilla perché considerata "pericolosa". 

"Il voler raccontare questa iniziativa spontanea, alla quale partecipano 58 cittadini italiani, è una nobile e coraggiosa scelta professionale. Cacciare una giornalista dalla Flotilla è una scelta in contrasto con la natura stessa dell'iniziativa", ha proseguito il titolare della Farnesina, secondo cui "non si può essere in favore della libertà, della democrazia e del pluralismo solo quando fa comodo".  

"Diceva Voltaire: 'Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo'. Parole che devono far riflettere tutti coloro che credono nel pensiero unico e che cercano di tappare la bocca o di chiudere il computer a chi la pensa diversamente. Viva la Libertà!", ha concluso Tajani. 

 

 

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Giornalista cacciata dalla Flotilla, Tajani: "Brutto episodio censura"

12 Settembre 2025
Antonio Tajani - Fotogramma

(Adnkronos) - "Comprendo l'amarezza di Francesca Del Vecchio, la giornalista cacciata dalla Flotilla a cui do la mia solidarietà. Si è trattato di un brutto episodio di censura che viola il principio della libertà di stampa, elemento cardine del nostro sistema democratico". Lo ha scritto su X oggi, venerdì 12 settembre, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, commentando la vicenda della reporter del quotidiano La Stampa che ha denunciato di essere stata espulsa dalla Global Sumud Flotilla perché considerata "pericolosa". 

"Il voler raccontare questa iniziativa spontanea, alla quale partecipano 58 cittadini italiani, è una nobile e coraggiosa scelta professionale. Cacciare una giornalista dalla Flotilla è una scelta in contrasto con la natura stessa dell'iniziativa", ha proseguito il titolare della Farnesina, secondo cui "non si può essere in favore della libertà, della democrazia e del pluralismo solo quando fa comodo".  

"Diceva Voltaire: 'Non sono d'accordo con quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo'. Parole che devono far riflettere tutti coloro che credono nel pensiero unico e che cercano di tappare la bocca o di chiudere il computer a chi la pensa diversamente. Viva la Libertà!", ha concluso Tajani. 

 

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Trump e i dazi: l’Europa resiste, la Cina crolla

12 Settembre 2025
Trump e i dazi

(Adnkronos) - Quando Donald Trump ha annunciato il 2 aprile 2025 l’introduzione di dazi “reciproci” contro tutti i partner commerciali, l’effetto immediato è stato quello di scuotere i mercati e sollevare un’ondata di preoccupazioni in Europa. Le prime reazioni politiche e mediatiche parlavano di “capitolazione” dell’Ue di fronte al protezionismo americano e di rischio di collasso del commercio mondiale. A distanza di alcuni mesi, però, i dati raccontano una storia diversa. 

Secondo lo studio degli economisti Daniel Gros e Niccolò Rotondi per l’IEP@BU, Institute for European Policymaking dell'Università Bocconi (“First impact of Trump’s trade policy on the Eu”, Policy Brief n. 45, settembre 2025), l’impatto delle misure di Washington si è rivelato molto più contenuto del previsto. Nonostante l’escalation annunciata e le minacce di tariffe elevate su settori chiave come l’acciaio o l’automotive, l’Unione europea ha mantenuto le proprie quote di mercato negli Stati Uniti, arrivando addirittura a registrare un incremento di circa 40 miliardi di euro nelle esportazioni nel primo semestre dell’anno. 

Il confronto con la Cina è emblematico: mentre Pechino ha visto crollare la propria quota sulle importazioni americane dal 14% al 7% in pochi mesi, l’Europa è rimasta stabile al 14%, consolidando il suo ruolo di partner commerciale privilegiato rispetto a molti concorrenti asiatici. 

Il motivo principale, spiegano gli autori, è che i dazi effettivamente applicati sono stati molto più bassi rispetto a quelli annunciati: in media il 9-10%, contro il 40% circa che colpisce la Cina. Solo Canada e Messico, grazie agli accordi commerciali in vigore, godono di condizioni ancora più favorevoli, con gran parte delle loro esportazioni esentate dai dazi. Tuttavia, le dimensioni ridotte delle due economie ne limitano l’impatto competitivo sul mercato globale. 

Lo studio mette in evidenza anche un’altra dinamica: al di là dei toni muscolari di Trump, i dati confermano che le importazioni statunitensi non sono diminuite, anzi sono leggermente cresciute. Secondo l’Unctad, il commercio globale è aumentato di circa 300 miliardi di dollari nel primo semestre del 2025. In questo contesto, l’Europa ha beneficiato della pressione esercitata su Pechino, riuscendo a difendere le proprie posizioni senza dover inasprire la propria politica commerciale. 

Gli autori arrivano a una conclusione netta: “I dazi annunciati da Trump il 2 aprile 2025 erano potenzialmente incostituzionali, privi di fondamento fattuale come risposta a barriere commerciali estere e in chiara violazione delle regole del Wto. Eppure, al di là del clamore politico e mediatico, il loro impatto reale è stato molto limitato. Le importazioni statunitensi sono leggermente aumentate, il commercio globale continua a crescere e l’export europeo ha mantenuto la propria quota di mercato. In sintesi, l’abbaiare è stato peggiore del morso”. 

 

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Revenge porn, video choc ragazza di Foggia: "Mie foto fake su muri città, sto vivendo un inferno"

12 Settembre 2025
Revenge porn, video choc ragazza di Foggia:

(Adnkronos) - Foto rubate, photoshoppate, affisse sui muri della città, sui tergicristalli delle auto. Corredate di nome, indirizzo di casa, addirittura un invito a prostituirsi, con frasi oscene e sessiste. E' l'incubo nel quale Arianna, una 19enne di Foggia, racconta di esser sprofondata senza una colpa né un motivo. "Da maggio di quest'anno la mia vita è stata travolta da un'ondata di odio e violenza - dice con la voce rotta dall'emozione in un video postato sui suoi account social ieri sera - Tutto è iniziato con una mia foto assolutamente innocua, scattata da me, solo per me, completamente vestita e che non ho mandato a nessuno. Qualcuno l'ha presa, rubata e manipolata, photoshoppata, togliendo i vestiti, aggiungendo un seno nudo, trasformandola in qualcosa che non esiste, in una immagine sessuale falsa, che però porta il mio volto, il mio corpo, nonché il mio nome. Da quel momento è iniziato l'inferno".  

"Quella foto ha iniziato a girare ovunque, tra sconosciuti e per strada, nelle varie zone della mia città. Non avevo fatto nulla di male, ma all'improvviso la mia dignità è stata calpestata, strappata via. Il 18 luglio le foto sono riapparse, con frasi oscene sessualizzanti e degradanti, che mi definiscono 'p..na', e sotto alle quali è stato scritto 'contattatemi, offro servizi completi a pochi euro'. La cosa più spaventosa però - continua - è arrivata dopo. Hanno cominciato a mettere il mio numero, il mio indirizzo di casa, addirittura il piano, accanto a quelle immagini false. Questo è un crimine e da allora, per tutta l'estate fino a oggi, la mia vita è diventata un incubo. Vivo con la costante paura che qualcuno possa davvero venire a cercarmi".  

"Tutto questo per cosa- continua la ragazza con la voce sempre più strozzata da un pianto trattenuto a forza - Non lo so, ma so che nessuno dovrebbe passare quello che sto passando io. Io non ho fatto nulla di cui vergognarmi, sono le persone che hanno creato quelle immagini, che le hanno condivise, che hanno scritto quelle fasi infami, stampato e affisso quelle foto per la città, sui pali, sul cruscotto delle macchine, sui parabrezza, sui tergicristalli, sui muri. Basta rubarmi la dignità, infrangere e infangare il mio nome". "Non voglio più tacere. Perché oggi sono io - precisa - ma domani potrebbe essere tua sorella, la tua migliore amica, tua figlia. Non voglio più avere paura, il silenzio protegge chi fa del male, non chi lo subisce". 

Ad accogliere l'appello straziante di Arianna è stata la senatrice di Fratelli d'Italia Anna Fallucchi, membro della commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio. "La conosco da quando era bambina, una ragazza per bene, molto brava a scuola, seguita dai genitori - racconta all'Adnkronos - Questa storia va avanti da tre mesi e finalmente ieri sera ha trovato il coraggio di diffondere la storia sui social. Gli organi preposti sono già al lavoro sul caso, stamattina dopo la pubblicazione del video di Arianna, come Commissione femminicidio ci siamo confrontati sulla vicenda. Da mamma di una ragazza che ha la stessa età di Arianna, provo molta paura, anche per la fragilità di questi giovanissimi che subiscono episodi simili e per le possibili, spesso tragiche conseguenze. Ciò che ha subito e subisce questa ragazza può capitare a tutti, è una situazione quasi horror, che solo una mente criminale può elaborare e concretizzare". (di Silvia Mancinelli) 

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Imprese, Federlegnoarredo: bene intesa per sviluppo della filiera del pioppo per rilanciare la produzione nazionale

12 Settembre 2025
Imprese, Federlegnoarredo: bene intesa per sviluppo della filiera del pioppo per rilanciare la produzione nazionale

(Adnkronos) - In seguito alla sottoscrizione della nuova intesa per lo sviluppo della filiera del pioppo, avvenuta oggi a Palazzo Lombardia con il coinvolgimento di cinque Regioni (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia) e dei principali attori della filiera, FederlegnoArredo esprime apprezzamento per un accordo che rappresenta un importante passo avanti verso il rafforzamento della pioppicoltura nazionale. L’intesa - che aggiorna e rinnova quella siglata del 2014 - conferma la centralità del pioppo come risorsa strategica, e definisce un piano d’azione condiviso per aumentare la disponibilità di materia prima interna, ridurre la dipendenza dalle importazioni e garantire sostenibilità ambientale e sicurezza idrogeologica. 

“L’accordo del 2014 ha rappresentato una prima leva per il settore. Con questo nuovo accordo ci auguriamo che il trend positivo prosegua: l’obiettivo è raggiungere l’autosufficienza rispetto alle attuali importazioni di pioppo, anche in vista di una crescente difficoltà nel reperimento della materia prima”, commenta Paolo Fantoni, presidente di Assopannelli di FederlegnoArredo. “Le stime europee lasciano infatti intravedere il rischio che, entro il 2040, la domanda di legno superi di gran lunga la disponibilità naturale, sia a causa dell’aumento della domanda di biomassa legnosa, sia per le crescenti difficoltà di accesso al bosco in molti territori. In questo scenario, diventa strategico puntare su colture legnose dedicate. E la piantagione di pioppo è esemplare per la sua rapida crescita, che già dopo 10 anni consente di ottenere legno utilizzabile per imballaggi, pannelli, mobili e altri usi industriali, contribuendo concretamente alla sicurezza dell’approvvigionamento nazionale ed europeo”. 

La nuova intesa rappresenta un passo rilevante per il futuro della pioppicoltura italiana, sottolinea Nicoletta Azzi, vicepresidente di Assopannelli: “Solo attraverso un approccio sistemico sarà possibile rafforzare il ruolo della pioppicoltura. Sarà essenziale prevedere incentivi mirati per l’ampliamento delle superfici coltivate a pioppo e facilitare l’accesso ai fondi europei, riconoscendo il pioppo come una risorsa strategica per l’economia verde e la transizione ecologica. Sarà inoltre importante attivare un Cluster interregionale del pioppo, promuovendo sinergie tra territori, produttori e istituzioni. Infine, sarà necessario definire un modello condiviso di coltivazione nelle aree golenali, con l’obiettivo di coniugare sostenibilità ambientale, sicurezza idraulica e valorizzazione produttiva”. 

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Armani, dalle zanne d'elefante alla tigre tappeto: in eredità anche l'arredamento animale

12 Settembre 2025
Giorgio Armani - Ipa

(Adnkronos) - Spicca una passione per gli animali esotici nell'elenco di mobili e complementi d'arredo che Giorgio Armani ha voluto lasciare ai suoi eredi, primo fra tutti il compagno e braccio destro Leo Dell'Orco.  

Oggetti a tema animale custoditi nella casa di via Borgonuovo 21, a Milano, dove lo stilista è vissuto fino alla morte. Un intero 'stabile-museo', che resterà in usufrutto a Dell'Orco "vita sua natural durante" e in cui - ha disposto con chiarezza lo stilista nel testamento scritto lo scorso 2 aprile - "gli arredi e ornamenti anche non di valore" non dovranno venire "rimossi da dove si trovano". L'elenco dei beni, con indicazione del piano e del locale in cui sono posizionati, offre una panoramica sulla maestosa dimora nel cuore di Brera. 

Accanto a tavoli, scrivanie e librerie, al terzo piano spuntano due zanne di elefante, che saranno ereditate dalla sorella Rosanna Armani. C'è poi una collezione di fossili, equamente ripartita tra il compagno e Michele Morselli, ad della società immobiliare proprietaria di molte delle ville dello stilista. A lui anche "due tavolini in legno effetto pesce", mentre dal compagno saranno ereditati granchi in metallo e un orso in bronzo. 

Passando al secondo piano, quello della camera da letto, una poltrona in "finto animale" e altri "animali in metalli" e la "tigre a tappeto", tutti destinato a Dell'Orco, così come il pezzo da collezione, la "pantera in bronzo" di Rivetti al primo piano.  

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Legno, Semeraro (Rilegno): "Consorzio impegnato ad ottimizzare risorse forestali"

12 Settembre 2025
Legno, Semeraro (Rilegno):

(Adnkronos) - "Il ruolo del Consorzio di Rilegno è fondamentale per quanto concerne la possibilità di creare dei progetti che ottimizzino e migliorino le risorse forestali. Come prescritto dalla normativa sulla responsabilità estesa dei produttori, che nel campo degli imballaggi è in vigore da più di 25 anni, il Consorzio continua a svolgere, per conto delle aziende, le attività inerenti al fine vita dei materiali, dando la possibilità di poter accedere a un materiale che altrimenti andrebbe disperso. Ciò fa in modo che il sistema produttivo e il sistema forestale abbiano i tempi e i processi giusti per restare sostenibili”. Sono le parole di Nicola Semeraro, presidente di Rilegno, al convegno ‘Il futuro del mondo legno: economia circolare e risorse forestali’ a Mantova, organizzato da Rilegno e Conlegno. 

“Il consorzio non è altro che il punto di equilibrio tra la produzione e il mondo del riciclo delle materie prime. C’è la necessità di essere sempre pronti a cogliere le opportunità di intraprendere nuovi progetti che vanno nella direzione del miglioramento delle aziende del legno - spiega - Abbiamo deciso di fare questo convegno anche per dimostrare che solo insieme si può fare qualcosa che serve a tutti, siamo aperti ad ogni forma di collaborazione perché è necessaria per puntare a progetti innovativi. Quello che noi facciamo non lo facciamo per noi o per le aziende, ma per il sistema Paese". 

“La crisi che, secondo tanti, sta colpendo il settore del legno non è dettata dalla disponibilità di materiali ma dai prezzi, un fattore da sempre presente nel nostro mondo. Se guardiamo i dati dell'immesso al consumo negli ultimi tre anni, vediamo che sono numeri in crescita. Bisogna quindi lavorare sul mercato della vendita, un aspetto più difficile perché siamo il mercato non lo si può controllare, si può solo cercare di conoscerlo”, conclude. 

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Legno, Bertolini (Iren Ambiente): "Impegnati a intercettare materiali per avviarli a recupero"

12 Settembre 2025
Legno, Bertolini (Iren Ambiente):

(Adnkronos) - Quando si parla dell’importanza di fare sistema “credo che ognuno debba provare a fare al meglio possibile il lavoro che è capace di fare. Nessuno si deve inventare, ognuno si deve concentrare su quello che è il suo mandato e quello che ritiene di far meglio. L’azienda che rappresento fa raccolta e trattamento rifiuti, e dunque ci concentriamo sul tema del recupero. Serviamo circa 4 milioni di abitanti e il nostro obiettivo principale all'interno di questa filiera, che non riguarda solo il legno ma tutto il tema del recupero di materia, è quello di intercettare il più possibile, in maniera pulita, i materiali che passano all'interno delle case”. Lo afferma Eugenio Bertolini, amministratore delegato di Iren Ambiente al convegno ‘Il futuro del mondo legno: economia circolare e risorse forestali’ a Mantova, organizzato da Rilegno e Conlegno. 

Questo processo di recupero “viene già fatto per alcuni materiali in maniera più diffusa sul territorio - aggiunge - In altri casi, come quello del legno, si devono dotare i nostri territori di una rete importante di centri di raccolta, che consentano ai cittadini, e in parte anche alle piccole imprese che producono pochi materiali di scarto, di avere dei punti vicini, comodi e aperti il più possibile dove portare i materiali che possono essere recuperati”. Con il progredire delle tecniche di recupero, divisione e riciclaggio dei materiali “oggi è possibile recuperare anche il legno ‘sporco’, con impurità o con dentro pezzi di vetro o ferro”. 

“Il primo tema è quindi quello di far bene il recupero e garantire la qualità dei materiali riciclati - conclude - poi si deve lavorare su come utilizzare questi materiali riciclati per produrne di nuovi, composti esclusivamente da legno riciclato. Per fare questo abbiamo stipulato pochi mesi fa un accordo, grazie anche alla cooperazione e al supporto di Rilegno, con un gruppo significativo di imprese che acquistano, utilizzano o commercializzano questi materiali”. 

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