(Adnkronos) - Al termine di un colloquio in carcere con Alfredo Cospito, il suo legale lo ha salutato stringendogli la mano e dandogli due baci sulle guance. Per questo l'avvocato Flavio Rossi Albertini, difensore dell'anarchico detenuto in regime di 41 bis, è stato segnalato all'ordine degli avvocati dal direttore del penitenziario di Sassari.
"Tenuto conto della caratura criminale dei soggetti ristretti presso il reparto 41 bis di questo istituto e il significato intrinseco che può avere tale saluto, si chiede di valutare se il comportamento dell'avvocato sia deontologicamente corretto - si legge nella comunicazione inviata il 5 giugno dal direttore - anche al fine di dare le opportune indicazioni al personale di Polizia Penitenziaria che con abnegazione e professionalità assicura la vigilanza dei detenuti sottoposti al regime di cui all'art. 41 bis".
"Verso Alfredo Cospito ho manifestato empatia umana salutandolo con una stretta di mano e con due bacetti sulle guance. Lo saluterò sempre con affetto in quanto non intendo rendermi complice della sua deumanizzazione, delle politiche di annientamento del detenuto", ha replicato l'avvocato Albertini.
(Adnkronos) - Che sangue piace alle zanzare? E' una delle domande che riecheggia ogni estate. E le risposte variano dalle credenze più radicate - come il falso mito secondo cui il sangue dolce le attrarrebbe irresistibilmente - alle tesi più improbabili. Uno studio globale ha permesso a un team di ricercatori di costruire una sorta di 'mappa geografica' che cataloga ogni specie presente nelle diverse regioni e il suo 'menu'. Gli autori del lavoro, pubblicato su 'Global Ecology and Biogeography', hanno scoperto che le zanzare hanno abitudini alimentari molto più diversificate e flessibili di quanto si pensasse in precedenza. I risultati dell'analisi sfidano ipotesi consolidate e vecchie idee su come questi insetti portatori di malattie selezionano i loro ospiti, in altre parole il modo in cui scelgono il loro pasto di sangue ideale.
Guidato da Konstans Wells dell'università di Swansea in Galles, il team di ricerca internazionale ha condotto una meta-analisi completa di oltre 15.600 dati su pasti di sangue di zanzare, provenienti da lavori condotti utilizzando metodi molecolari ad ampio spettro. Queste tecniche universali di analisi del Dna consentono l'identificazione di un'ampia gamma di specie 'vittime' delle fastidiose punture. Il risultato è una "finestra senza precedenti sull'ecologia alimentare di 6 delle specie di zanzare più importanti al mondo", spiegano gli esperti. Qualche esempio? La famiglia della zanzara comune, la culex, è di bocca buona: dallo studio emerge che ha la gamma di ospiti più ampia, nutrendosi di un numero compreso tra 179 e 321 specie diverse. Al contrario, le zanzare Aedes, gruppo a cui appartiene anche la zanzara tigre, sono più selettive: nella loro dieta entra un numero di specie nettamente inferiore, tra 26 e 65. Mentre rispetto a queste due, le specie Anopheles (in questa famiglia c'è la responsabile della trasmissione della malaria) potrebbero addirittura apparire un po' 'snob a tavola', avendo un range più ristretto, da 7 a 29 specie papabili come pasto.
Un altro elemento che viene segnalato: sembra che le zanzare di Anopheles e Aedes mostrino forti e costanti preferenze nel nutrirsi sugli umani sia in contesti di laboratorio che sul campo. Un'altra specie, forestiera per noi, appare invece preferire il bestiame. Ancora: alcune zanzare Culex pipiens sono considerate specializzate in uccelli, mentre altre sembrano nutrirsi prevalentemente di mammiferi, le ibride 'assaggiano' entrambi'. "Sebbene sia risaputo che le zanzare femmine mostrino alcune preferenze innate per determinati ospiti ai fini del loro pasto di sangue, abbiamo scoperto che il loro comportamento alimentare effettivo è molto variabile nelle diverse regioni", illustra Wells. "Questa plasticità implica che fattori ambientali come la temperatura, oppure nel caso di certi animali la densità del bestiame, possono influenzare le specie di cui si nutrono le zanzare, complicando ulteriormente il modo in cui prevediamo la diffusione delle malattie trasmesse dalle zanzare".
Il climate change sta modificando la distribuzione di vettori e ospiti e l'uso antropico del suolo comporta cambiamenti dell'habitat, tanto che i corpi idrici artificiali in ambienti più urbanizzati possono offrire nuovi e resilienti ambienti di riproduzione. I risultati, ragionano gli esperti, evidenziano l'urgente necessità di conciliare "il modo in cui tracciamo e prevediamo la trasmissione delle malattie trasmesse dalle zanzare" in un clima in continua evoluzione, "il che avrebbe implicazioni di vasta portata".
Una delle fonti di ispirazione per lo studio è stata una tesi di laurea di Meshach Lee, allora studente sotto la supervisione di Wells. La sua prima analisi suggeriva che l'alimentazione delle zanzare sugli esseri umani, sulla fauna selvatica e sul bestiame variasse a seconda delle regioni. La diversità e la variazione, spiega Meshach, "sono state sorprendenti". Per esempio, è emersa l'importanza di anfibi, rettili, pesci e persino alcuni invertebrati, come ospiti. "Abbiamo dimostrato che quando si utilizzano solidi strumenti molecolari in una meta-analisi, possiamo ottenere un quadro molto più chiaro del comportamento delle zanzare", aggiunge Meshach. Nonostante queste intuizioni, i ricercatori affermano che resta difficile prevedere il comportamento alimentare dell'insetto ronzante. "Per migliorare le previsioni - suggerisce Wells - abbiamo bisogno di una migliore standardizzazione nel modo in cui vengono condotti e riportati gli studi sui pasti di sangue".
"Metodi molecolari coerenti e dati ambientali più chiari - prosegue - contribuiranno notevolmente a migliorare la nostra comprensione di come le zanzare si nutrono di sangue da diverse specie ospiti e cosa ciò significhi in termini di trasmissione di malattie dannose come la malaria o la Dengue". Intanto questo è il "primo importante studio su ciò che mangiano le zanzare condotto utilizzando nuovi metodi basati sul Dna", fanno notare gli autori, e dimostra quanto sia complicata la relazione tra gli insetti che diffondono malattie e gli animali o le persone che infettano, soprattutto in un clima in continua evoluzione. Gli autori - tra cui figurano anche Tamsyn Uren Webster (Swansea), Richard O'Rorke (Università di Auckland) e Nicholas Clark (Università del Queensland) - sperano che il loro lavoro possa ispirare strategie sanitarie globali e supportare una sorveglianza più mirata delle zanzare, "soprattutto perché le malattie da loro trasmesse continuano a rappresentare un problema chiave nell'ambito dell'Obiettivo di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite per la salute e il benessere".
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(Adnkronos) - Per quanto non sia propriamente tipico della tradizione gastronomica mediterranea, va progressivamente acquisendo anche sulle nostre tavole una crescente notorietà in virtù delle sue proprietà nutrizionali e della sua versatilità in ambito culinario. E' la quinoa o "'Chenopodium quinoa', una pianta erbacea appartenente alle Chenopodiacee, famiglia della quale fanno anche parte spinaci e barbabietole. Coltivata da millenni sugli altopiani delle Ande, per la civiltà Inca la quinoa era una pianta sacra, tanto da essere definita 'chisiya mama', ovvero madre di tutti i semi e, come tale, offerta in dono propiziatorio agli dei". Lo racconta all'Adnkronos Salute Mauro Minelli, immunologo clinico e docente di Nutrizione umana dell'Università Lum, spiegando come la quinoa possa essere l'idea piatto per la dieta estiva.
"Con l'arrivo dei Conquistadores, le piantagioni di quinoa vennero rimpiazzate da coltivazioni di mais e patate oltre che di grano, che gli spagnoli consideravano sacro. Con queste modalità, rimaste invariate nei secoli come la storia purtroppo continua ad insegnare, gli invasori intesero cancellare la cultura di quelle civiltà e i loro rituali religiosi, che vennero dunque vietati in quanto ritenuti sacrileghi. Nonostante i divieti, tuttavia, le famiglie contadine di quei territori provvidero a serbare di nascosto i semi di quello che per Inca e Maya era diventato il 'grano de oro', così - spiega - permettendo a questo chicco colmo di sostanze preziose di resistere all'invasore e di ritornare più forte di prima sulle tavole non solo di quei popoli. Oggi, infatti, la quinoa è coltivata in varie regioni del mondo tra le quali l'Italia, grazie anche alla sua resistenza e alla sua capacità di adattarsi a terreni e condizioni climatiche differenti, non altrettanto facilmente tollerate da altre tipologie di cereali".
Per ciò che attiene al suo impiego in cucina, illustra l'esperto, "una caratteristica della quinoa è la facilità della sua preparazione. Non è necessario sbucciarla o pulirla. Basta sciacquarla accuratamente, mescolarla nella giusta proporzione con l'acqua, farla bollire fino alla consistenza ottimale e poi decidere come utilizzarla. Si può scegliere tra piatti salati o anche dolci, sia caldi che freddi - precisa il medico-nutrizionista - Diversi sono i vantaggi che, sul piano nutrizionale, la quinoa è in grado di offrire. Spicca tra questi l'assenza di glutine che rende la quinoa uno dei prodotti sostitutivi delle farine glutinate più indicati nell'alimentazione di soggetti celiaci o con 'gluten sensitivity', anche in ragione di un indice glicemico decisamente più basso rispetto a quello della media dei prodotti 'gluten-free'".
"Ulteriore grande vantaggio di questo pseudocereale è la sua dotazione di proteine di alta qualità in quanto composte da tutti gli aminoacidi essenziali e, dunque, contenenti tutti gli amminoacidi che, non potendo essere sintetizzati dal nostro organismo, devono essere introdotti con il cibo. Le stesse proteine tra l'altro, associate all'elevato carico di fibre, contribuiscono a rendere la quinoa un alimento saziante e, dunque, vantaggioso per la perdita di peso", ricorda Minelli.
"Non ci sono particolari controindicazioni all'assunzione di quinoa. Gli unici effetti indesiderati, correlati alla presenza di saponine, potrebbero comparire nei casi in cui la quinoa dovesse non essere lavata correttamente. Le saponine, infatti, possono causare disturbi gastrointestinali come gonfiore, nausea, vomito. Inoltre, in ragione dell'acido ossalico in esse contenuto, le foglie di quinoa non sono indicate per i soggetti che soffrano di calcolosi renale", conclude l'immunologo.
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(Adnkronos) - “In tema di riduzione del danno da tabacco, ritengo che l’Oms, selezionando le reference e interpretando la scienza, stia dando una visione non del tutto corretta delle evidenze. Come unico paradigma possibile, infatti, considera l’astinenza” da qualsiasi prodotto contenente nicotina, “un approccio che ha terribili conseguenze per milioni di fumatori che altrimenti potrebbero sostituire le tradizionali sigarette con altri prodotti. È nostro compito, dei ricercatori e degli scienziati, portare evidenze trasparenti e comunicarle con chiarezza e onestà”. Così Riccardo Polosa, professore di medicina interna all’università di Catania e fondatore del Centro di eccellenza internazionale per la ricerca sulla riduzione del danno da fumo (CoHEAR), intervenendo ai lavori del Global Forum on Nicotine (Gfn), il convegno internazionale, in svolgimento a Varsavia, che riunisce esperti di tutto il mondo per confrontarsi sul ruolo dei prodotti contenenti nicotina nell'aiutare i fumatori ad abbandonare le sigarette tradizionali.
Entrando poi nello specifico, una delle affermazioni portate avanti dall’Oms e proposte per la discussione nel panel, recita che ‘Le evidenze dicono che i prodotti che sostituiscono le sigarette tradizionali sono dannosi per la salute e non sicuri’. A questa osservazione Polosa risponde: “Le evidenze disponibili ad oggi dicono esattamente l’opposto. L’affermazione potrebbe essere corretta ma solo in parte, perché ciò a cui bisogna guardare in un’ottica di riduzione del danno è se le alternative sono meno dannose oppure no se confrontate con la nocività del fumo di sigaretta tradizionale. L’unica maniera per sapere il rischio assoluto e cosa succederà tra 20/30 anni a chi sceglie i prodotti che sostituiscono le sigarette è studiare solo chi svapa o usa prodotti a tabacco riscaldato senza aver mai fumato prima sigarette tradizionali”, spiega.
Al professore italiano fa eco Roberto A. Sussman, ricercatore senior e docente all'Istituto di Scienze nucleari dell'università nazionale del Messico, che, riflettendo sulla Convenzione quadro per la lotta al tabacco (Fctc), osserva: “Fu il primo trattato internazionale sul tema ed è stato una grande vittoria al tempo. Questo però accadeva vent’anni fa, le cose nel frattempo sono cambiate ma la narrativa e il paradigma sono rimasti gli stessi. Ci sono ancora oltre un miliardo di fumatori al mondo. La messa al bando di questi prodotti, inoltre, rischia di alimentare anche fenomeni più preoccupanti come il contrabbando: “In Messico, dove lo Stato cerca di limitarli, c’è un’enorme distribuzione da parte dei cartelli, con conseguenze sulla sicurezza di quello che i cittadini che si rivolgono al mercato nero consumano”, conclude Sussman.
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(Adnkronos) - Cali di pressione in agguato con il grande caldo. Pallore improvviso, sudori freddi, mal di testa con giramenti e vertigini, spossatezza diffusa fino allo svenimento: segni di 'collasso' da non sottovalutare, che possono presentarsi anche e soprattutto negli ipertesi in terapia. Lanciano l'alert i farmacisti: "Durante il periodo estivo, con il sopraggiungere delle temperature molto elevate, turisti e residenti si rivolgono spesso alla farmacia per la misurazione della pressione sanguigna, colti da malessere - riferisce Elena Vecchioni, presidente di Federfarma Verona - Nella maggior parte dei casi si tratta di ipotensione transitoria che può essere risolta con l'ausilio di un integratore salino. Nei casi più complessi si consiglia di consultare il proprio medico di medicina generale".
Si parla di pressione bassa quando i livelli sono al di sotto di quelli medi, ovvero 110-120 mmHg (millimetri di mercurio) di pressione massima (sistolica) e 70-80 mmHg di minima (diastolica), spiegano le 'croci verdi'. Con il caldo, in particolare con i picchi estremi, la pressione arteriosa si abbassa a seguito dell'aumento della temperatura che provoca la dilatazione dei vasi sanguigni. I disturbi dell'ipotensione possono manifestarsi con particolare evidenza in presenza di forte umidità atmosferica, durante sforzi prolungati come allenamenti sportivi o passeggiate sotto il sole cocente. In caso di sincope, i farmacisti raccomandano di chiamare immediatamente il 118 e di far stendere subito la persona svenuta, sollevandole le gambe affinché il sangue fluisca verso la regione cerebrale.
Molti farmaci - ricordano gli esperti - possono indurre ipotensione come effetto collaterale o principale. Tra questi, alcuni dei più comuni sono i medicinali per l'ipertensione (come i diuretici, i betabloccanti, gli Ace inibitori e i sartani), i farmaci antipsicotici, alcuni antidepressivi (come i triciclici), i farmaci anti-Parkinson e alcuni per la disfunzione erettile. "Durante la stagione estiva - sottolinea Gianmarco Padovani, vicepresidente Federfarma Verona - si fa indispensabile il rapporto con il medico di famiglia, in quanto il farmaco antipertensivo agisce diversamente, spesso in maniera più efficace, durante i mesi estivi. Questo aspetto, unito alla vasodilatazione di arterie e vasi sanguigni indotta dal caldo, può scatenare importanti crisi ipotensive. Indispensabile dunque adattare i dosaggi, ma anche i tempi della somministrazione. Ad esempio, assumere il farmaco prescritto prima di coricarsi può essere un espediente utile per superare queste criticità".
"Per la gestione dei picchi di calore - segnala Vecchioni - sono a disposizione della cittadinanza i bollettini della Protezione civile accompagnati dai consigli del farmacista cui si rivolge in particolare la popolazione anziana, ma anche le giovani mamme con i molti disagi patiti da neonati e bambini piccoli".
Per difendersi dalle crisi ipotensive da caldo, "gli integratori maggiormente consigliati sono a base di magnesio e potassio - illustra la presidente dell'associazione titolari veronese - ma possono essere utili anche principi attivi adattogeni e proenergetici come l'eleuterococco, il ginseng, la carnitina, l'arginina e le vitamine del gruppo B, che il farmacista propone in coerenza con l'eventuale assunzione da parte dell'utente di farmaci per patologie croniche".
Tra le pratiche consigliate nella prevenzione della pressione bassa, i farmacisti evidenziano l'idratazione e l'assunzione di una dieta ricca di frutta e verdura di stagione. Sconsigliate invece le bevande alcoliche che, essendo vasodilatatrici, tendono ad abbassare ulteriormente la pressione sanguigna, così come sauna e bagno turco. Il caffè o le bevande contenenti caffeina sono in grado di alzare nell'immediatezza la pressione. Gli ipotesi, infine, devono esporsi al sole con cautela per evitare malesseri e possibile senso di vertigine, proteggendo sempre il capo e naturalmente evitando le ore più calde.
Leggi tutto: Caldo e pressione, a rischio anche gli ipertesi: i segnali da non sottovalutare
(Adnkronos) - La MotoGp torna in pista per il Gran Premio del Mugello. Oggi, sabato 21 giugno, è il turno della seconda sessione di prove libere, delle qualifiche e della gara sprint, in cui verranno assegnati i primi punti del Gran Premio d'Italia, nono appuntamento del Motomondiale. Ecco orario, programma e dove vedere in tv e streaming le varie sessioni.
Ecco tutti gli orari degli appuntamenti del sabato del Gp del Mugello, dalla seconda sessione di prove libere alla gara sprint:
Ore 10.05: MotoGP - prove libere 2
Ore 10.45: MotoGP - qualifiche
Ore 14.55: MotoGP - Sprint
Il Gp del Mugello, così come tutto il Mondiale di MotoGp, sarà trasmesso in diretta televisiva sui canali Sky Sport. Tutti gli appuntamenti di oggi sabato 21 giugno, dalle qualifiche alla gara sprint, saranno disponibili anche in streaming sull'app Sky Go e su Now.
Leggi tutto: MotoGp, oggi qualifiche e gara sprint Gp del Mugello: orario e dove vederle
(Adnkronos) - L'appuntamento alle 14, a prova di caldo torrido, a porta San Paolo con corteo fino al Colosseo. Oltre 400 sigle hanno già aderito alla manifestazione contro il riarmo europeo di oggi, sabato 21 giugno a Roma, proprio a ridosso del vertice Nato a L'Aja. Anche M5S e Avs ci saranno con Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Il Pd non ha aderito e la segretaria Elly Schlein è impegnata ad Amsterdam a un appuntamento, organizzato da Verdi e socialisti europei. Ma esponenti dem, come Arturo Scotto, hanno già fatto sapere che saranno in piazza. Adesioni singole, si spiega. Che evitano nuove tensioni con il grosso del fronte riformista: nel voto in Europa sul piano Von der Leyen la delegazione dem si divise quasi a metà tra contrari e astenuti.
Ma c'è chi resta critico. Come la vicepresidente del Parlamento Europeo, Pina Picerno. "Mi pare un po' difficile confondere il lavoro che stiamo facendo in Europa per migliorare il piano di sicurezza e difesa comune - dice Picierno all'Adnkronos - con l'adesione, qualunque sia la forma, a una manifestazione che ne contesta radicalmente i suoi principi. È un corto circuito destinato a minare la credibilità della nostra politica estera e a isolarci dal contesto di scelte che si stanno assumendo".
Scotto, via social, spiega al contrario perché sia importante essere in quella piazza: "Come ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein la strada deve essere quella di una difesa comune tra i Paesi europei. Non il riarmo nazionale che ci conduce alle pagine più buie e pericolose del Novecento. Ci stiamo abituando all'idea che spendere in armi sia più importante che investire in ospedali, in scuole, in cultura".
Un punto di vista condiviso dai 5 Stelle in Europa: "Oggi il Parlamento europeo voterà il rapporto Muresan-Negrescu che ne snatura i principi trasformandolo da Recovery Fund in Military Fund. E' un tradimento degli interessi nazionali. Contro questa deriva il Movimento 5 Stelle darà battaglia sia nelle aule parlamentari, sia nelle piazze a partire dalla manifestazione prevista sabato a Roma contro il riarmo".
Il leader di Azione, Carlo Calenda, interpellato sulla manifestazione parla di 'gioco delle piazze': "Alla manifestazione del 21 contro il riarmo europeo non ci saremo". "È tutto un gioco di piazze. Noi non andremo in nessuna piazza. Se Dio vuole, porto mia figlia al mare". Altri non la pensano così. Come le oltre 400 sigle che hanno aderito all'iniziativa. "Abbiamo superato le 440 adesioni alla manifestazione nazionale 'Stop rearm europe - No guerra, riarmo, genocidio, autoritarismo'", fanno sapere i promotori italiani della Campagna europea 'Stop Rearm Europe', Arci, Ferma il Riarmo (Sbilanciamoci, Rete Italiana Pace e Disarmo, Fondazione Perugia Assisi, Greenpeace Italia), Attac e Transform Italia.
Il corteo si concluderà al Colosseo dove è previsto un flash mob: "Un 'die in' durante il quale tutti partecipanti -spiegano i promotori- saranno invitati a stendersi per terra con un sudario accompagnati dalla registrazione dei bombardamenti su Gaza, per rendere visibile, con i nostri corpi, il genocidio ancora in atto del popolo palestinese e la morte e la devastazione che portano tutte le guerre".
Leggi tutto: Manifestazione contro il riarmo europeo, oggi 21 giugno in piazza a Roma
(Adnkronos) - La pressione su Israele non è solo quella militare, ma anche economica. L'offensiva contro l'Iran, stima il Wall Street Journal, potrebbe costare a Tel Aviv fino a 12 miliardi di dollari (fra impegno bellico e spese per la ricostruzione) se il confronto dovesse andare avanti per un mese ai livelli attuali: una cifra importante, pari a oltre il 2% del Pil israeliano nel 2024. Di sicuro ogni giorno di conflitto costa allo Stato ebraico centinaia di milioni di dollari (almeno 725 milioni soltanto nelle prime 48 ore di attacchi) soprattutto per gli intercettori necessari per fermare i missili iraniani in arrivo, senza contare le spese per munizioni, aerei e danni a infrastrutture. Il Wsj riferisce che, secondo alcune stime, la ricostruzione o la riparazione dei danni potrebbe costare a Israele almeno 400 milioni di dollari. E con lo scontro ancora in corso, la valutazione è solo provvisoria.
Secondo Karnit Flug, ex governatrice della Banca d'Israele e ora economista presso il Think tank Israel Democracy Institute di Gerusalemme, lo Stato ebraico può sostenere una campagna di breve durata ma "se si tratta di due settimane o di un mese, è tutta un'altra storia". Negli ultimi giorni, secondo il governo israeliano, l'Iran ha lanciato più di 400 missili contro Israele, che richiedono sofisticati sistemi di difesa aerea per essere fermati. Il sistema David's Sling, sviluppato congiuntamente da Israele e Stati Uniti, può abbattere missili a corto e lungo raggio, droni e aerei. Costa circa 700.000 dollari ogni volta che viene attivato, supponendo che utilizzi minimo due intercettori, mentre il sistema Arrow 3, che protegge dai missili balistici a lungo raggio, ha un costo di circa 4 milioni di dollari per intercettazione. E secondo fonti Usa Israele starebbe esaurendo le scorte di intercettori Arrow.
Da considerare anche le spese di gestione delle decine di aerei da guerra utilizzati, come i caccia F-35, circa 10.000 dollari per ora di volo, e le bombe come le JDAM e le MK84. Come spiegano gli analisti, l'attacco a Teheran è molto più costoso della guerra a Gaza o contro Hezbollah.
Per il momento, nonostante l'aumento delle spese militari, non si vede all'orizzonte una recessione, mentre S&P ha lasciato invariate le sue prospettive sul rating di Israele. Tuttavia sono da considerare anche le ricadute economiche indirette del conflitto: il turismo è virtualmente bloccato, i ristoranti sono chiusi, e sono operativi solo i lavoratori dei settori essenziali.
Alcuni economisti - spiega il Wsj - affermano che i mercati sembrano ritenere che l'economia israeliana si dimostrerà resiliente, come dimostrato negli ultimi 20 mesi di guerra a Gaza. Ma le distruzioni causate dai missili balistici iraniani sono qualcosa di inedito : centinaia di edifici sono stati distrutti o gravemente danneggiati e la loro ricostruzione o riparazione costerà centinaia di milioni di dollari. Sono da considerare anche le spese per le migliaia di persone evacuate e in parte alloggiate in hotel pagati dallo Stato, mentre gli attacchi alla più grande raffineria di petrolio israeliana nel nord del Paese hanno portato alla sua chiusura e alla morte di tre dipendenti.
Il ministero delle Finanze israeliano aveva stimato un deficit pubblico per l'anno in corso pari al 4,9% del Pil, una cifra pari a quasi 28 miliardi di dollari. Ma è verosimile che il dato debba essere alzato al contrario delle previsioni sulla crescita del Pil 2025, abbassato da +4,3 a +3,6%.
Leggi tutto: Israele, la guerra contro l'Iran costa 2% del Pil ogni mese
(Adnkronos) - Nel primo weekend d'estate - il solstizio cade quest'anno alle 4.42 di oggi, sabato 21 giugno - la grande afa e il caldo africano concederanno una tregua. Il bollettino delle ondate di calore del ministero della Salute, che ieri indicava un livello di rischio 2 (bollino arancione) a Bolzano, Brescia, Perugia e Roma, nel fine settimana si scolora prospettando temperature più clementi. Solo bollini verdi (rischio zero) e gialli: il livello 1 di pre-allerta è atteso oggi in 10 città e domani, domenica 22 giugno, solo in 3. Oggi saranno in giallo Bolzano, Brescia, Firenze, Frosinone, Latina, Napoli, Perugia, Rieti, Roma e Viterbo; domani resteranno in giallo soltanto Bolzano, Perugia e Roma.
Per quanto riguarda l'allerta meteo, il Centro funzionale monitoraggio rischi naturali della Regione Lombardia ha emanato un’allerta meteo gialla (ordinaria) per rischio temporali a partire dalla mezzanotte. Lo ha reso noto il Comune di Milano, sottolineando che durante l’allerta meteo occorre porre particolare attenzione in prossimità delle aree a rischio esondazione dei due fiumi e dei sottopassi.
Torna il numero anti-caldo 1500. Da lunedì 23 giugno sarà attivo il servizio di pubblica utilità gestito dal ministero della Salute in sinergia con l'Inail, per fornire informazioni ai cittadini su come proteggersi dall'afa. Il numero 1500 è gratuito e gli operatori risponderanno dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 17.
Il 1500 - spiega il dicastero di Lungotevere Ripa - offre consigli utili per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute, con particolare riferimento alle persone più fragili; orientamento ai servizi sul territorio attivati dalle Regioni e dai Comuni; informazioni per la tutela della salute dei lavoratori impegnati in attività all'aperto per ridurre i rischi da esposizione solare; counseling di tipo medico sanitario attraverso la collaborazione dei dirigenti sanitari del ministero della Salute.
Il numero 1500 si aggiunge alle attività già messe in campo dal ministero della Salute con il Piano caldo estate 2025, operativo da fine maggio, ricorda una nota. Dal lunedì al venerdì, fino a metà settembre, si possono consultare sul sito del ministero i bollettini sulle ondate di calore. Il Piano caldo, come ogni anno, si avvale del sistema di sorveglianza della mortalità giornaliera e del sistema di sorveglianza degli accessi in pronto soccorso che consentono di identificare tempestivamente situazioni di emergenza sanitaria e attivare interventi di prevenzione sulla popolazione. Sul sito del ministero inoltre è consultabile il decalogo per proteggersi dalle ondate di calore: https://www.salute.gov.it/new/it/tema/ondate-di-calore/dieci-consigli-utili/.
Leggi tutto: Caldo, pausa dall'afa nel weekend: domani la giornata più fresca
(Adnkronos) - Un nuovo gruppo di connazionali ha lasciato Teheran. Dopo le prime 34 persone, giunte in Italia via Baku nei giorni scorsi, il secondo gruppo comprende 24 persone tra connazionali e familiari, partite nelle prime ore di questa mattina dalla capitale iraniana alla volta della città di Astara in Azerbaijan con l'assistenza dell'ambasciata d'Italia a Teheran.
Tra loro anche una mamma iraniana con il figlio di 18 mesi che è la compagna di un medico di Parma. Dopo circa nove ore di viaggio e una lunghissima attesa alla frontiera, il gruppo è stato accolto da rappresentanti dell'ambasciata italiana a Baku per poi spostarsi verso l'aeroporto della capitale azera nell'attesa di rientrare nel nostro Paese con i primi voli disponibili.
Un ulteriore convoglio dall'Iran, sottolinea la Farnesina, potrebbe partire da Teheran già il prossimo lunedì. L'uscita di nostri connazionali dall'Iran sta coinvolgendo anche altri Paesi limitrofi, come l'Armenia, la Turchia e il Turkmenistan. Assistito dall'ambasciata d'Italia ad Ashgabat, un connazionale ha attraversato la frontiera turkmena proprio oggi e potrà rientrare in Italia domani mattina. Le attività di assistenza della Farnesina coinvolgono anche i connazionali presenti in Israele. Per agevolare il loro rientro in Italia, un volo charter partirà da Sharm el Sheikh in Egitto il prossimo 22 giugno alla volta di Verona.
Leggi tutto: Italiani in fuga dall'Iran, tappa a Baku e poi il rientro
(Adnkronos) - Un nuovo gruppo di connazionali ha lasciato Teheran. Dopo le prime 34 persone, giunte in Italia via Baku nei giorni scorsi, il secondo gruppo comprende 24 persone tra connazionali e familiari, partite nelle prime ore di questa mattina dalla capitale iraniana alla volta della città di Astara in Azerbaijan con l'assistenza dell'ambasciata d'Italia a Teheran.
Tra loro anche una signora iraniana con il figlio di 18 mesi. La signora è la compagna di un medico di Parma che aveva chiesto assistenza per far uscire la propria famiglia dall'Iran. Dopo circa nove ore di viaggio e una lunghissima attesa alla frontiera, il gruppo è stato accolto da rappresentanti dell'ambasciata italiana a Baku per poi spostarsi verso l'aeroporto della capitale azera nell'attesa di rientrare nel nostro Paese con i primi voli disponibili.
Un ulteriore convoglio dall'Iran, sottolinea la Farnesina, potrebbe partire da Teheran già il prossimo lunedì. L'uscita di nostri connazionali dall'Iran sta coinvolgendo anche altri Paesi limitrofi, come l'Armenia, la Turchia e il Turkmenistan. Assistito dall'ambasciata d'Italia ad Ashgabat, un connazionale ha attraversato la frontiera turkmena proprio oggi e potrà rientrare in Italia domani mattina.
Le attività di assistenza della Farnesina coinvolgono anche i connazionali presenti in Israele. Per agevolare il loro rientro in Italia, un volo charter partirà da Sharm el Sheikh in Egitto il prossimo 22 giugno alla volta di Verona.
Domenica prossima ci sarà un altro volo. Sulla base delle richieste ricevute e delle possibilità che emergeranno a seconda degli sviluppi della situazione nella regione, si valuterà la possibilità di organizzare nuovi convogli o di usare voli charter.
Leggi tutto: Italiani in fuga dall'Iran, Farnesina: "Partito un nuovo convoglio"
(Adnkronos) - L'Europa in pressing sull'Iran per favorire una "soluzione negoziale" alla guerra con Israele. Per Donald Trump, che non ritiene di poter fermare Israele, l'impegno dell'Europa è inutile: "L'Iran vuole parlare con me". A Ginevra, va in scena l'incontro tra il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi e i capi delle diplomazie di Germania, Francia, Regno Unito, insieme all'Alto rappresentante della politica estera della Ue, Kaja Kallas.
L'Europa, come riferisce la Cnn, chiede "una soluzione negoziale per garantire che l'Iran non ottenga o acquisisca mai un'arma nucleare". I rappresentanti europei "hanno condiviso le loro gravi preoccupazioni in relazione all'escalation in Medio Oriente e hanno ribadito il loro fermo impegno per la sicurezza di Israele. Tutte le parti dovrebbero evitare passi che condurrebbero a un'ulteriore escalation nella regione".
"Siamo stati chiari: l'Iran non può avere un'arma nucleare. Siamo pronti a portare avanti colloqui e negoziati con l'Iran", le parole del ministro degli Esteri britannico, David Lammy, che esorta Teheran a "continuare i colloqui con gli Stati Uniti".
In America, il presidente Trump non sembra molto interessato a ciò che succede a Ginevra. "L'Iran vuole parlare con noi, non con l'Europa. L'Europa non sarà in grado di aiutare in questa situazione", dice, appena arrivato in New Jersey archiviando gli sforzi diplomatici del Vecchio Continente. "Io sto dando del tempo, direi che due settimane sono il massimo", dice facendo riferimento alla 'pausa di riflessione' prima di decidere l'eventuale intervento militare americano.
"L'Iran ha accumulato una quantità incredibile di materiale" da utilizzare negli impianti nucleari. "Nel giro di settimane o mesi sarebbero in grado di avere un'arma nucleare, non possiamo consentire che succeda. Chi dice che l'Iran non sta lavorando a un'arma nucleare sbaglia, anche nella comunità della mia intelligence. Chi lo ha detto? Tulsi Gabbard? Si sbaglia", dice smentendo la numero uno della National Intelligence.
Trump non comprenderebbe nemmeno il ricorso iraniano al nucleare per usi civili: "L'Iran è seduto su alcuni dei più grandi giacimenti di petrolio, a cosa serve l'energia nucleare? Io sono sempre stato un uomo di pace, ma a volte bisogna usare la forza".
La Casa Bianca non ha nessuna intenzione di chiedere a Israele di alzare il piede dall'acceleratore: "E' difficile chiedere di fermarsi a qualcuno che vince. Israele sta andando bene in termini di guerra, è difficile dire a qualcuno di fermarsi. Vediamo cosa succede...".
"Il nostro obiettivo è distruggere il programma nucleare iraniano e abbiamo la capacità di farlo", fa eco il premier israeliano Benjamin Netanyahu, durante una visita all'Istituto Weizmann, colpito nei giorni scorsi in un raid delle forze di Teheran. "Non permetteremo che il regime iraniano si doti di un'arma nucleare", dice Netanyahu, in perfetta sintonia con Trump.
La distanza rispetto alla posizione di Teheran, espressa a Ginevra dal ministro degli Esteri Abbas Araghchi, è abissale: "L'Iran è pronto a prendere nuovamente in considerazione la via della diplomazia" solo quando "l'aggressione di Israele sarà fermata", dice Araghchi, alludendo a uno stop che non è destinato a concretizzarsi.
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(Adnkronos) - Nessun '6' né '5+1' al concorso di oggi, venerdì 20 giugno, del SuperEnalotto. Centrati, invece, tre '5' che vincono 41.402,50 euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 16.4 milioni di euro.
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
Estratta la combinazione vincente del concorso di oggi del SuperEnalotto: 34, 67, 76, 77, 86, 90. Jolly: 40. SuperStar: 43.
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