(Adnkronos) - Trump sta valutando la possibilità di vendere o regalare la Tesla rossa che acquistò per sostenere Musk nei mesi scorsi. A rivelarlo è stato un alto funzionario dell'Amministrazione all'Abc, secondo la quale la Tesla ieri era parcheggiata sulla West Executive Avenue a Washington.
Lo scorso marzo, quando il rapporto tra i due era ai massimi, di fronte al tracollo in borsa di Tesla a causa dei dazi, Trump per riaffermare il suo sostegno all'allora amico e super consigliere annunciò che sarebbe andato a comprare una delle sue auto elettriche.
La Tesla rossa era poi stata recapitata alla Casa Bianca e il tycoon aveva dato vita a uno show in compagnia del ceo X. "Voglio comprare questa auto. La brutta notizia e che non posso guidarla, non guido da molti anni", diceva riferendosi alle disposizioni del Secret Service. "La terrò alla Casa Bianca, la userà il mio staff. Io non posso guidarla. E' un ottimo prodotto e quest'uomo ha dedicato tutta la sua vita a questo", aveva detto Trump.
"Ora viene trattato in maniera scorretta da un gruppo ristretto di persone. E' un grande patriota, non può essere penalizzato perché è un patriota. Tesla è una compagnia di enorme successo. Elon è in grado di scoprire frodi per miliardi, il nostro paese sarà forte per le cose che lui ha fatto e per quello che io sto facendo. Non c'è una squadra migliore", aggiungeva il tycoon sull'ex amico.
"Voglio ringraziare il presidente per il suo sostegno", aveva quindi risposto Musk. "So che mi farebbe uno sconto, ma io sono il presidente e voglio pagare l'auto a prezzo pieno", la battuta di Trump, che prometteva: "Pagherò con un assegno, mi piace firmare assegni. Sono meglio dei sistemi moderni". E alla domanda su una possibile targa personalizzata, il tycoon aveva risposto con "Truth". Verità.
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(Adnkronos) - Alberto Angela ha bloccato Francesca Michielin su Whatsapp? "Fake news gigantesca", questa è la risposta del giornalista, che intervistato da La Stampa, ha smentito le dichiarazioni rilasciate dalla cantante in una recente intervista.
“Alberto Angela ha smesso di rispondermi su Whatsapp e poi ho visto che l’immagine diventava grigia”, aveva detto Francesca Michielin ospite in una puntata del podcast 'Tintoria'. Secondo la cantante, infatti, il divulgatore scientifico l’avrebbe bloccata su Whatsapp a causa di una foto diventata virale sul web che ritraeva Michielin appisolata sul divano e avvolta in una coperta con il volto di Alberto Angela: “Dicevo che amavo gli uomini di cultura e allora rincaravano. Evidentemente questa cosa gli ha dato fastidio”, aveva spiegato la cantante durante l'intervista.
Intervistato da La Stampa, Alberto Angela ha chiarito il malinteso ribadendo la stima che nutre nei confronti della Michielin: "È una gigantesca fake news. Perchè mai avrei dovuto? La ammiro, è bravissima. Non c’è bisogno che lei si scusi perché non ha fatto nulla di sbagliato".
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(Adnkronos) - Per milioni di persone nel mondo con diabete di tipo 2, una condizione molto diffusa che può portare a gravi complicazioni, fino al 40% sviluppa una malattia renale cronica (Ckd). I nuovi dati dello studio di Fase 2 Confidence rappresentano un importante passo avanti per migliorare la gestione della patologia. Lo studio ha mostrato che la combinazione precoce di finerenone e dell’inibitore Sglt2 empagliflozin riduce in modo significativo il rapporto albumina/creatinina nelle urine (Uacr), rispetto alla somministrazione di uno solo di questi farmaci. Ridurre l’Uacr significa intervenire tempestivamente su un marcatore chiave che segnala sia il rischio di peggioramento della funzione renale sia quello di eventi cardiovascolari.
"Malattie del cuore e dei reni sono spesso collegati e presenti contemporaneamente nei pazienti con diabete 2 - spiega Simona Gatti, Area Medical di Bayer Italia -. Per questo motivo, lavoriamo con l’obiettivo di sviluppare soluzioni che possano rispondere in modo mirato ai bisogni clinici ancora insoddisfatti, migliorando concretamente la qualità di vita di chi convive con queste condizioni".
I risultati del nuovo studio, presentati al Congresso Era e pubblicati sul New England Journal of Medicine, aprono quindi nuove prospettive terapeutiche concrete, offendo un approccio più efficace per rallentare la progressione della malattia e migliorare gli esiti clinici. Finerenone agisce contrastando gli effetti dannosi dell’iperattivazione del recettore Mr, un meccanismo che favorisce l’aggravarsi della malattia renale cronica (Ckd) e il danno cardiovascolare attraverso processi emodinamici infiammatori e fibrotici.
"I diversi meccanismi d’azione di Sglt-2i e finerenone suggeriscono la possibilità di un’azione sinergica dei due principi attivi- aggiunge Paola Fioretto, direttore Uoc di Clinica Medica 3, Aou di Padova - Lo studio Confidence ha dimostrato che questa ipotesi corrisponde a realtà e che nei pazienti c’è un effetto additivo sull’albuminuria con la combinazione dei due farmaci, rispetto alle monoterapie. Questo si associa ad un buon profilo di sicurezza, rendendo questo approccio terapeutico facilmente gestibile da parte del clinico. Oggi abbiamo avuto una prova ulteriore di come il trattamento dei pazienti diabetici con Ckd si fondi su solidi pilastri terapeutici quali Ace/Arb - Sglt-2i - finerenone e nuove evidenze di come queste terapie possano essere iniziate simultaneamente, al fine di ottenere i maggiori benefici per i pazienti".
"I dati presentati dimostrano ciò che ad oggi era solo un’ipotesi, ovvero che l'effetto sinergico tra due prodotti importanti nella gestione della CKD (SGLT-2i e finerenone ) riduce significativamente e soprattutto rapidamente i livelli di albuminuria rispetto alle monoterapie, preservandone il profilo di sicurezza – dichiara Luca De Nicola, presidente Società italiana di Nefrologia (Sin) - Anticipare quanto più possibile la terapia, iniziando simultaneamente il trattamento con i due farmaci, rappresenterà un'importante arma nelle mani dei nefrologi per migliorare la prevenzione e la gestione della malattia renale cronica nei pazienti con diabete di tipo 2. In questo modo si riduce il rischio di eventi cardiovascolari e renali, ritardando la progressione di una patologia che ricordiamo, sta assumendo sempre più le dimensioni di una vera e propria pandemia".
Finerenone - dettaglia la nota - è già approvato per il trattamento della Ckd associata a diabete di tipo 2 negli adulti in più di 90 Paesi, tra cui Cina, Europa, Giappone e Stati Uniti, e fa parte del portfolio di Bayer dedicato alla ricerca di soluzioni innovative nel campo delle malattie cardiovascolari e renali. "La nostra pipeline si arricchisce di terapie avanzate che puntano a modificare la progressione delle patologie - conclude Gatti -. Continuiamo a investire in ricerca e innovazione scientifica per trasformare il modo in cui affrontiamo queste sfide cliniche, con l’obiettivo di portare ai pazienti soluzioni sempre più efficaci e sostenibili".
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(Adnkronos) - In un mondo del lavoro che evolve qual è il ruolo del sindacato dei manager? Quale il futuro della managerialità del Paese e in che modo favorire benessere delle persone e una maggiore produttività e competitività delle aziende? Sono questi alcuni dei temi discussi nelle giornate di venerdì 6 e sabato 7 giugno dagli oltre 200 manager delegati intervenuti da tutta Italia a Milano, negli spazi del Quark Hotel, per la 105° assemblea nazionale di Manageritalia, Federazione nazionale dirigenti, quadri ed executive professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato. Manageritalia quest’anno celebra i suoi 80 anni: il 9 aprile 1945 a Roma vide la luce la prima associazione rappresentativa di manager e dirigenti italiani. Da quel passato oggi si disegna il futuro.
L’assemblea si è aperta con l’intervento di Marco Ballarè, presidente di Manageritalia: “Quest’anno abbiamo affermato con chiarezza la nostra visione: serve un nuovo patto sociale che riconosca il valore del merito, del lavoro responsabile, del contributo determinante dei manager alla coesione e allo sviluppo del Paese, chiediamo al Governo quindi una maggiore equità fiscale, rispetto per le pensioni e attenzione per la classe media. Come sindacato -ha proseguito Ballarè – siamo chiamati ad accompagnare una nuova generazione di dirigenti. A dare strumenti, servizi, rappresentanza a quadri e alte professionalità che vogliono essere parte attiva del futuro. Rivolgendoci a tutti loro con una proposta concreta: riportando fiducia, costruendo una governance più ampia e dando un senso alla loro rappresentanza, rafforzando il ruolo del sindacato, e rilanciando il nostro ruolo istituzionale”.
Nella sua parte pubblica, di questa mattina, l’Assemblea di Manageritalia ha ospitato la tavola rotonda 'Sindacato dei manager e nuovo lavoro', che ha messo a confronto Marco Bentivogli, esperto politiche di innovazione industriale e lavoro; Chiara Bisconti, consulente aziendale ed esperta di lavoro agile oltre ai vicepresidenti di Manageritalia Monica Nolo e Simone Pizzoglio moderati da Massimo Mascini, direttore del quotidiano online 'Il diario del lavoro'.
“Il mondo del sindacato – spiega Marco Bentivogli, esperto politiche di innovazione industriale e lavoro - deve avere la capacità di cavalcare e orientare l’innovazione e ricostruire il senso di appartenenza e di comunità rinsaldando il patto intergenerazionale tra le persone che lavorano nelle stesse realtà aziendali” Oggi prosegue Bentivogli "abbiamo il dovere come manager di ridare il senso alle relazioni e alla qualità del lavoro in ogni ambito in cui si crea rappresentanza, in un mondo del lavoro che sta vivendo le profonde evoluzioni dovute alla transizione tecnologica”.
“Oggi il mondo del lavoro è cambiato in maniera copernicana grazie all’introduzione del lavoro agile e dello smartworking e vede al centro di tutto il tempo delle persone", ha proseguito Bisconti. "Il sindacato, così come i manager, devono sempre più comprendere questa priorità e lavorare di conseguenza su rappresentanza e contratti di lavoro i primi e organizzazione del lavoro i secondi. Il sindacato ha l’opportunità di intercettare, orientare e ripensare questo cambiamento e facilitare l’introduzione di nuovi modelli organizzativi. Compito che spetta ai manager e che ritengo anche particolarmente stimolante”, ha aggiunto.
“Il lavoro in Italia richiede salari e produttività più alti puntando sul rafforzamento delle pmi quale elemento essenziale del nostro sistema economico. Serve una visione strategica, innovazione e una gestione efficace. È fondamentale, per raggiungere tali obbiettivi, aumentare la presenza di manager qualificati e promuovere una cultura manageriale diffusa. Come sindacato proponiamo al Governo la creazione di un polo unico per le politiche attive, che favorisca l’incontro tra domanda e offerta di competenze manageriali”, ha detto Monica Nolo, vicepresidente di Manageritalia.
“La nostra associazione -ha proseguito Simone Pizzoglio, vicepresidente di Manageritalia - deve anche sviluppare una comunicazione capace di accompagnare il cambiamento nella cultura del lavoro e della società, supportando e facilitando in questo modo il cambiamento che i manager devono gestione all’interno delle loro aziende nell’organizzazione e nel senso del lavoro. Anche per questo -ha concluso Pizzoglio- abbiamo sviluppato un piano operativo che mette al centro tutti i principali fattori di cambiamento nel lavoro e nell’economia. Ascolteremo i manager e lavoreremo insieme su tutti territori per cambiare la cultura e facilitare il loro ruolo di attori principali del cambiamento”.
La mattinata di sabato 7 giugno sarà dedicata all’illustrazione e votazione del bilancio consuntivo 2024 nonché alla presentazione del piano operativo di Manageritalia sviluppato con l’obiettivo di definire l’identità, la direzione e le sfide prioritarie per i prossimi anni. Un vero e proprio programma strategico che coinvolge tutto il sistema Manageritalia: la Federazione e le sue 14 associazioni, le società e gli enti bilaterali per adeguare la proposta dei servizi e delle policy di Manageritalia con le transizioni sociali, tecnologiche e ambientali in atto nel Paese. Il piano ha obbiettivi chiari e concreti ed è volto a una maggiore valorizzazione dei territori; alla creazione di un nuovo patto sociale basato su lavoro, welfare ed equità oltre a favorire una crescita sostenibile grazie ad una più incisiva azione di rappresentanza e di governance sempre più condivisa.
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(Adnkronos) - Oltre 350 relatori, provenienti da 62 atenei italiani e internazionali, si confrontano a Roma sul tema delle 'Nuove sfide nell’universal design for learning', al centro della quinta edizione della Ren international conference. L’iniziativa organizzata dal Dipartimento di Scienze dell’Educazione e dello Sport dell’Università Pegaso, si svolge oggi e domani, 6 e 7 giugno, presso Roma Eventi in piazza della Pilotta 4, con l’obiettivo di promuovere un confronto aperto e costruttivo sul futuro dell’educazione. Le neuroscienze sottolineano che un apprendimento personalizzato, basato sui percorsi neurali individuali, favorisce lo sviluppo cognitivo, la creatività e riduce lo stress, rendendo l’istruzione più efficace e inclusiva. In questa prospettiva l’Universal design for learning (Udl) è un modello pedagogico innovativo che permette un apprendimento flessibile e adattabile, integrando ambienti educativi, risorse digitali e fisiche, studenti e insegnanti in un sistema dinamico di conoscenza. Un contesto dove gli insegnanti diventano co-studenti, capaci di rispondere con elasticità alle esigenze educative in spazi fisici e virtuali.
Il 6 giugno, in apertura della conferenza, il comitato scientifico ha conferito i Ren award a studiosi e professionisti che si sono distinti nel campo dell’educazione. Tra i premiati, gli studenti delle classi quinte dell’Istituto di Istruzione Superiore Polo Luciano Bianciardi di Grosseto, vincitori di un challenge nazionale per la progettazione delle 'aule scolastiche del futuro prossimo', un progetto con un focus sull’inclusività, sviluppato anche in collaborazione con l’Unione italiana ciechi e ipovedenti. Il 7 giugno è in programma una tavola rotonda sul ruolo degli psicologi e pedagogisti nella scuola, con la partecipazione di docenti universitari e del presidente dell’Associazione italiana psicologi. L’evento è patrocinato dalla Società italiana di ricerca didattica, società italiana di pedagogia speciale, Centro italiano di ricerca pedagogica, Società italiana di ricerca sull'educazione mediale, con il sostegno scientifico dell'Gsd journal-italian journal of health, sport and inclusive didactic rivista internazionale edita dalle Edizioni universitarie romane.
"La Ren international conference è un’importante occasione per approfondire il ruolo di un’educazione inclusiva e personalizzata, capace di valorizzare i diversi stili di apprendimento e rispondere alle sfide educative contemporanee. Come Università Digitale Pegaso intendiamo favorire il dialogo tra ricerca, pratica e policy, per costruire modelli didattici flessibili che promuovano il potenziale di ogni studente", ha dichiarato Pierpaolo Limone, rettore dell’Università Digitale Pegaso. "Il modello Universal design for learning non è solo una metodologia educativa, ma un vero e proprio cambiamento culturale che mette al centro la persona e il suo percorso unico di apprendimento. Grazie all’integrazione delle neuroscienze, possiamo trasformare le aule in ambienti inclusivi e stimolanti, dove insegnanti e studenti collaborano come co-creatori di conoscenza", ha dichiarato Francesco Peluso Cassese, direttore del dipartimento Scienze dell'educazione e dello sport dell'Università Digitale Pegaso e direttore di Ren Lab.
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(Adnkronos) - Prende il largo da Venezia ‘Sognando Itaca’, progetto di vela terapia riabilitativa per il miglioramento della qualità di vita dei pazienti con tumore del sangue. L’iniziativa, promossa da Ail in occasione della Giornata Nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma, che si celebra il 21 giugno, ha il patrocinio dalla Marina Militare, da Sport e Salute, dalla Federazione italiana vela, dalla Lega navale ed è stata presentata, oggi 6 giugno, nel corso di un incontro con la stampa presso la Compagnia della Vela – isola di San Giorgio Maggiore.
Il progetto di vela terapia volto alla riabilitazione psicologica e al miglioramento della qualità della vita dei malati con tumori del sangue - informa una nota - è nata nel 2006 sul Lago di Garda. Sognano Itaca si ispira a Ulisse: come l’eroe antico i pazienti oncoematologici si trovano ad affrontare un mare aperto, sconosciuto e pieno di insidie e, durante il viaggio, scoprono però nuovi territori, relazioni, solidarietà e risorse. Dal 2009 il progetto ha raggiunto il mare, una barca a vela, siglata Ail Nazionale, con skipper professionisti, pazienti in fase riabilitativa, medici, infermieri e psicologi, navigava lungo le coste italiane, mar Adriatico o mar Tirreno, facendo tappa nelle città in cui era presente un reparto di Ematologia legato all’Associazione italiana lotta contro leucemie, linfomi e mieloma. Nel progetto iniziale, in ogni porto di attracco, le Sezioni Ail coinvolte davano vita all’Itaca Day dedicati ai pazienti dei Centri di Ematologia locali che, accompagnati da volontari, medici, infermieri, hanno la possibilità di imbarcarsi per vivere un’esperienza a bordo. L’obiettivo è di diffondere tra le Sezioni territoriali dell’associazione, la vela terapia quale metodo terapeutico volto alla riabilitazione psicologica e al miglioramento della qualità della vita dei malati ematologici.
Negli anni poi, la sempre maggiore convinzione che il paziente sia al centro di un ampio sistema influenzato da molteplici variabili, ha portato Ail a rivolgere più attenzione a tutti quegli aspetti in grado di influenzare la malattia e il suo percorso di riabilitazione: psicologici, sociali e stili di vita. L'Ail ha infatti sempre più concentrato la propria attenzione sul binomio, ormai inscindibile, tra ambiente e salute, con l’obiettivo di conoscere e comprendere per prevenire e promuovere azioni di salvaguardia della salute.
L’esperienza di questi anni, con la barca a vela siglata Ail Nazionale, con il suo equipaggio, è stata anima del progetto Itaca, ha reso le sezioni provinciali Ail autonome nel portare avanti, con i circoli nautici locali, iniziative di vela terapia per i pazienti ematologici, adulti e bambini. Quest’anno l’iniziativa sarà realizzata con il coinvolgimento di 20 Sezioni Ail che organizzeranno, nel periodo estivo, sui laghi o sui mari, un Itaca Day durante il quale i pazienti dei centri di ematologia, accompagnati da psicologi, volontari, infermieri, medici, familiari avranno la possibilità di vivere una esperienza di condivisione fuori dallo spazio e dal tempo ordinari della vita quotidiana.
La barca, che ha reso possibile la veleggiata ai pazienti ematologici a Venezia passando dalla Certosa e l’Arsenale, oltre al bacino di San Marco, è stata la Desirè of Dreamers (Formosa 56) con ormeggio presso la Compagnia della Vela Venezia. L’iniziativa offre la possibilità ai pazienti di navigare accompagnati da un team multidisciplinare. Veri protagonisti sono i pazienti che, grazie all’iniziativa Sognando Itaca, possono provare l’emozione unica di passare una giornata in mare aperto: la vela infatti, per le sensazioni che offre e per le condizioni uniche e suggestive in cui viene praticata, ha una funzione terapeutica e contribuisce a rafforzare il rapporto esistente tra pazienti, medici, psicologi e nutrizionisti che compongono l’equipaggio assieme al personale di bordo.
L’iniziativa - conclude la nota - si inserisce tra le attività che l’Ail e le sue 83 sezioni provinciali organizzano in occasione della Giornata nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma. Posta sotto l’Alto Patronato del presidente della Repubblica e istituita permanentemente dal consiglio dei Ministri, è dedicata all’informazione sulle ultime novità scientifiche nella cura dei tumori del sangue e sui progetti per il miglioramento della qualità della vita dei pazienti. UniCredit è partner istituzionale Ail sostenendo molte attività che l’associazione promuove a livello nazionale e contribuendo a sviluppare i servizi di assistenza ai pazienti oncoematologici. Sognando Itaca è realizzata con il contributo incondizionato di Gsk, silver sponsor e Cbill, bronze sponsor.
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(Adnkronos) - Nella seconda giornata del WMF - We Make Future, Fiera Internazionale e Festival sull’Intelligenza Artificiale, la Tecnologia e l'Innovazione Digitale, è stata annunciata la prima edizione del WMF in Arabia Saudita, che si terrà a Riyad nel 2026, con la partnership di PNG Saudi Arabia e Jusur International. Un traguardo che - si sottolinea in una nota - "segna non solo un nuovo capitolo, ma una vera e propria evoluzione della piattaforma WMF, sempre più protagonista dell’innovazione globale".
Con Riyad, simbolo della trasformazione digitale e dell’ascesa dell’intelligenza artificiale, Search On Media Group - proprietaria e organizzatrice del WMF - sceglie una delle capitali mondiali più visionarie per dare vita a un’edizione che sarà molto più di un evento: sarà l’incarnazione concreta dello spirito del “business of tomorrow” – sostenibile, tecnologico, inclusivo. Grazie a una rete internazionale di partner strategici, il WMF rafforza la propria missione di connettere culture, economie e visioni, portando l’eccellenza dell’innovazione italiana al centro di uno dei contesti più avanzati e promettenti del panorama mondiale. Riyad 2026 sarà un acceleratore globale di idee, talenti e opportunità. Sul Mainstage ad annunciare l’evento insieme a Cosmano Lombardo, CEO e Founder di Search On Media Group e ideatore del WMF - We Make Future, Saud Al-Yami, CEO di PNG Saudi Arabia e Khaled Safran, CEO e Founder di Jusur International.
Cosmano Lombardo, founder e CEO di Search On Media Group e ideatore del WMF sottolinea come "l’annuncio della prima edizione del WMF a Riyad, che non sarà uno dei nostri Road Show Internazionali ma un vero e proprio WMF in programma l’8, 9 e 10 dicembre 2026 in collaborazione con i nostri Partner Sauditi, è la conferma concreta della nostra vision e mission globale: non solo una manifestazione, ma una vera e propria piattaforma internazionale pensata per aggregare e attivare un ecosistema globale di attori che mettono tecnologia, intelligenza artificiale e digitale al servizio dell’inclusione, dell’imprenditorialità e dello sviluppo sostenibile. Riyadh 2026 incarnerà lo spirito del WMF e parlerà il linguaggio del futuro, in un’esperienza unica che aprirà le porte a innovatori, creatori, imprenditori e sognatori da ogni angolo del pianeta. Questo passo si inserisce in un più ampio percorso di internazionalizzazione che da anni portiamo avanti, con l’obiettivo di diffondere il Made in Italy nel mondo e promuovere un modello di innovazione aperto e collaborativo. Ci auguriamo che anche la Regione Emilia-Romagna sappia cogliere fino in fondo il valore strategico del WMF, dando seguito alle parole espresse nei mesi scorsi con azioni concrete, all’altezza delle sfide e delle opportunità che oggi il contesto internazionale ci pone davanti."
Come sottolinea Saud Al-Yami, CEO PNG Saudi Arabia, dal Mainstage del WMF "è per me un onore e un privilegio essere qui oggi, a nome di PNG Arabia Saudita, per annunciare ufficialmente la prossima edizione di We Make Future che si terrà a Riyadh, nel cuore del Regno dell’Arabia Saudita, sotto il tema: “L’Arabia Saudita crea il futuro.” Oggi, Riyadh si afferma come una delle capitali mondiali dell’innovazione, un punto di riferimento per gli investimenti nell’intelligenza artificiale e nelle tecnologie emergenti. Con il sostegno deciso del governo, il Regno sta avanzando con determinazione verso una leadership globale nell’IA, nelle telecomunicazioni, nelle smart city e nell’economia digitale. Guidata dalla Vision 2030, lanciata da Sua Altezza Reale il Principe Ereditario Mohammed bin Salman Al Saud, l’Arabia Saudita sta costruendo una nazione ambiziosa, un’economia prospera e una società vibrante. Grazie al team WMF e a Search On Media Group per la visione, la fiducia e la collaborazione. Non vediamo l’ora di accogliervi a Riyadh, la Terra dove i sogni diventano futuro”
Sempre a Bologna la finalissima della Startup Competition del WMF, la più grande competizione internazionale per startup in Italia, è stata uno dei momenti più attesi della 13ª edizione della manifestazione. L’evento si è svolto sul Mainstage all’interno di due tra i principali format dedicati all’ecosistema dell’innovazione: il World Startup Fest e l’Open Innovation & VC Fest, che hanno riunito migliaia di startup, investitori, corporate e stakeholder da tutto il mondo.
A conquistare il prestigioso Jury Award è stata Invigilo AI, startup innovativa con sede a Singapore, che si è distinta per l’eccellenza tecnologica e l’impatto della propria soluzione su scala globale. Il premio consiste nell’accesso diretto alla finale della Startup World Cup di San Francisco (USA), grazie alla consolidata partnership tra il WMF e Pegasus Tech Ventures. Qui, Invigilo AI potrà competere per un investimento diretto da 1 milione di dollari, portando la propria visione sul palco più rilevante al mondo per l’innovazione. La startup sarà inoltre protagonista anche all’evento annunciato sul Mainstage del WMF, in programma a Riyadh nel 2026.
A ricevere invece lo Special Audience Award è stata Electra Vehicles, startup statunitense specializzata in soluzioni per l’ottimizzazione delle batterie, che si è aggiudicata un premio del valore di 25.000 € in servizi di consulenza offerti da Search On Media Group – un riconoscimento concreto al potenziale delle startup più promettenti. Ancora una volta, la Startup Competition del WMF ha confermato il suo ruolo centrale come piattaforma di visibilità, crescita e connessione per l’intero ecosistema dell’innovazione globale.
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(Adnkronos) - Il benessere dei lavoratori è sempre più al centro delle strategie aziendali. Secondo gli ultimi dati della Salary Guide 2025 di Hays Italia, il 92% dei professionisti italiani considera il benessere mentale una priorità sul lavoro, e l’81% riconosce come questo influisca direttamente sulle performance lavorative. Tuttavia, solo il 35% delle aziende italiane offre iniziative concrete in questo ambito, e il 63% dei dipendenti ritiene che le attività proposte non siano sufficienti. Dati che si allineano con le evidenze emerse da Mindex-Il Barometro del benessere mentale degli italiani, prima edizione dell’indagine realizzata da Unobravo, realtà di riferimento in Europa per l’offerta di servizi di supporto psicologico online, su percezioni, aspettative e sfide legate al benessere mentale.
“I dati emersi dalla nostra ricerca - spiega Danila De Stefano, Ceo di Unobravo - restituiscono un quadro inequivocabile: solo una persona su tre percepisce un ambiente psicologicamente sano al lavoro, e oltre il 40% non dispone di alcun supporto specifico per la salute mentale in azienda. Ancora più allarmante è il dato relativo alla fascia 30-39 anni, con il 65% che ha valutato l’idea di dimettersi per stress o burnout. È evidente che il benessere psicologico sui luoghi di lavoro non possa più essere trattato come un tema accessorio, ma debba diventare un pilastro strutturale delle politiche aziendali: serve un cambio di paradigma culturale, non solo in ottica di retention e produttività, ma anche di sostenibilità sociale a lungo termine”.
Sempre più aziende italiane stanno intraprendendo percorsi virtuosi per integrare concretamente il benessere delle persone all'interno della propria cultura organizzativa, adottando politiche inclusive, strumenti innovativi e pratiche quotidiane che rispondano ai reali bisogni dei collaboratori. È il caso di VoipVoice, primo provider VoIP italiano, per cui, come spiega Martina Giacomelli, Communication & Digital Pr Manager: “Il benessere dei collaboratori si costruisce ogni giorno. Noi lo facciamo con uno Smart Working, supportato da bonus economici, customizzato e strutturato, orario flessibile, rispetto delle pari opportunità sia in termini di selezione che sviluppo di carriera. Ma anche con i kit benessere personalizzati, composti da materiali di igiene di prima necessità, pensati per rispondere ai bisogni quotidiani delle persone sul lavoro e promuovere inclusività e attenzione al benessere fisico e psicologico".
"A questo si affiancano - prosegue - momenti di ascolto individuale tra collaboratori, responsabili e proprietà, utili a condividere idee, proporre progetti e confrontarsi sull'andamento del lavoro, rafforzando il dialogo e valorizzando ogni contributo. Le persone desiderano sentirsi valorizzate, supportate e libere di esprimersi, conciliando vita privata e professionale. Il benessere individuale è alla base della motivazione, della produttività e del coinvolgimento: non è solo un dovere etico, ma un vero vantaggio competitivo. Le aziende sane nascono da persone che stanno bene”.
Anche Safe, hub per le economie circolari, integra il benessere nella sua identità organizzativa. Come racconta Elisabetta Fazio, Head of Hr & Organization, “In Safe crediamo che la sostenibilità riguardi anche le persone, non solo l'ambiente. Per questo, promuoviamo un clima lavorativo inclusivo, dove ciascuno possa sentirsi valorizzato e parte di una grande famiglia, anche attraverso iniziative concrete di welfare. Dallo smartworking due volte alla settimana al giorno di permesso per il compleanno, fino alla flessibilità oraria per attività di benessere durante la pausa pranzo, vogliamo favorire l’equilibrio tra vita privata e lavoro. Stiamo lavorando a convenzioni con piattaforme per benessere psico-fisico, perché crediamo che favorire il benessere delle nostre risorse sia importante e creare un ambiente di lavoro positivo sia un nostro impegno. Solo in un contesto sano e motivante le persone possono esprimere davvero il loro potenziale".
Soldo, fintech leader nella gestione dei pagamenti aziendali, ha già da tempo avviato un percorso strutturato che abbraccia il benessere a 360 gradi intrecciando sostenibilità ambientale, impegno sociale e una visione inclusiva del lavoro. L’ultima iniziativa in questa direzione è stata la promozione dello spettacolo teatrale 'Le Parole delle Madri', tratto dall’omonimo libro-inchiesta sulla maternità scritto da Roberta Colombo insieme a Silvia Icardi, dove il linguaggio estremamente potente del teatro è stato scelto per affrontare temi cruciali come la maternità, la famiglia e il delicato equilibrio tra vita privata e professionale.
“Anche l’arte può diventare uno strumento concreto per aprire spazi di riflessione e dialogo su temi profondamente umani, come la maternità e l’equilibrio tra sfera personale e lavorativa”, commenta Isabelle Duarte, Chief Marketing Officer di Soldo, che aggiunge: “Temi che, oggi più che mai, toccano ogni lavoratore, a prescindere dal genere, dal ruolo o dal settore. Tra i benefit più apprezzati dal nostro staff, c’è la possibilità di gestire il proprio tempo in remote working per 60 giorni ogni anno”.
Anche Professional Link, operatore italiano di telecomunicazioni e servizi gestiti, crede che l’arte possa essere utilizzata come strumento di connessione e innovazione, per migliorare il modo di fare business, come spiega il fondatore e Ceo, Andrea Ferlin: "In Professional Link guardiamo all’arte come una vera e propria leva di business e innovazione. Essa, infatti, con il processo creativo che richiede, ci ispira nello sviluppo di nuovi approcci ai problemi più complessi. Attraverso la presenza di opere originali, lezioni di storia dell'arte e performance di artisti in azienda, creiamo connessioni tra l’impresa e il mondo della cultura, alimentando ogni giorno un nuovo modo di fare business”.
Il benessere passa anche attraverso la bellezza e l’attenzione agli spazi, come testimonia ab medica, leader nella produzione e distribuzione di tecnologie medicali innovative e di digital health dove “la cura è un valore fondante che attraversa ogni scelta, ogni spazio, ogni relazione”, come spiega la ceo Francesca Cerruti. “È così che interpretiamo il benessere aziendale: non come una somma di iniziative, ma come parte integrante della nostra visione. A partire dalla sede, progettata per accogliere e valorizzare le persone attraverso luce naturale, ambienti condivisi, comfort e bellezza, fino ai percorsi di crescita, inclusione e consapevolezza che abilitano ogni individuo a generare valore. Perché la cura, intesa nella sua dimensione umana, ambientale e sociale, è oggi la miglior scelta per costruire un’impresa di valore. Dove la tecnologia diventa un mezzo abilitante e l’impatto positivo la ragion d’essere”, rimarca.
Il team building oggi non è più solo un’attività di svago o un momento ‘fuori dall’ufficio’, ma si sta affermando sempre più come uno strumento strategico per il benessere organizzativo, in grado di favorire connessioni autentiche tra le persone, rafforzare il senso di appartenenza e contribuire a un clima lavorativo più positivo e collaborativo. "Il benessere mentale - commenta Daniele Arduini, Ceo di Kampaay - è sempre più una priorità strategica per ogni organizzazione che voglia essere davvero sostenibile e orientata alle persone. Quello che rileviamo è un divario importante tra la crescente consapevolezza delle aziende su questi temi e la messa in campo di azioni concrete e strutturate per promuovere il wellbeing dei propri dipendenti. In questo contesto, il team building gioca un ruolo centrale: non si tratta solo di ‘fare squadra’, ma di creare occasioni autentiche di connessione, ascolto e condivisione che aiutano a ridurre lo stress, migliorare l’umore e rafforzare il senso di appartenenza all’azienda".
"Tra gli ultimi trend, abbiamo notato ad esempio - prosegue - che attività come l’art therapy, lo yoga della risata o il volontariato collettivo diventano veri strumenti di benessere che incidono positivamente sul clima aziendale e sul coinvolgimento delle persone. Naturalmente, non bastano interventi isolati: serve un impegno costante, credibile e coerente, che metta davvero al centro il benessere psicologico dei collaboratori. Per questo è fondamentale che le imprese siano le prime a dare il buon esempio, integrando questi valori nella cultura interna e nel modo in cui si prendono cura, ogni giorno, delle proprie persone".
L’appello è chiaro: il benessere deve diventare parte della cultura aziendale, non un progetto a tempo. E questo vale soprattutto per la salute mentale, ancora oggi vissuta con reticenza. Sempre secondo Unobravo, infatti, sebbene il 56% dei lavoratori si sente libero di esprimere emozioni e difficoltà sul lavoro, il 32% si trattiene per paura di sembrare debole o poco professionale e il 12% si sente costretto a 'indossare una maschera'.
Uno dei momenti più delicati della vita personale, la nascita di un figlio, rappresenta anche un'opportunità per le aziende di esprimere attenzione e umanità. Accompagnare i collaboratori in un momento di trasformazione personale significa creare ambienti di lavoro più inclusivi e sostenibili. Come sottolinea Laura Basili, co-founder insieme a Ilaria Cecchini di Women at Business, innovativa piattaforma di matching professionale al femminile: “Quando le aziende scelgono di valorizzare anche il lato personale e relazionale delle proprie persone contribuiscono a costruire ambienti di lavoro più giusti, motivanti e attrattivi. La parità di genere, in questo senso, è una leva concreta di crescita e benessere collettivo e crediamo che sostenere la genitorialità, garantire flessibilità e creare spazi di ascolto siano azioni che vanno nella direzione di un benessere equo e duraturo per tutte e tutti". "Ad esempio, la maternità, così come la paternità, non può più essere vista - avverte - come un ostacolo da gestire, ma come un momento da accompagnare con cura. Le aziende che scelgono di farlo dimostrano di avere una visione moderna e inclusiva del lavoro, capace di riconoscere il valore delle persone anche nei loro cambiamenti e nelle loro fragilità. Solo mettendo davvero al centro il benessere delle persone, fisico ma anche mentale e sociale, è possibile trattenere talenti, costruire appartenenza e generare valore nel tempo”.
Accompagnare i dipendenti in momenti di grande trasformazione personale, come la nascita di un figlio, significa investire in un ambiente di lavoro più umano, inclusivo e sostenibile. Il progetto 'Genitori Sereni' nasce con questo obiettivo. Frutto della collaborazione tra Quantum Bebè di Simona Rustici e la comasca Soluzioni Srl Società Benefit, azienda che offre servizi di consulenza in materia di sicurezza e welfare, l’iniziativa mette al centro le persone, accompagnando con cura e strumenti concreti i dipendenti nel delicato momento della nascita di un figlio. Come afferma Lisa Pelenghi, ceo di Soluzioni Srl, “questo è uno degli asset del welfare innovativo e ad alto impatto umano che stiamo portando nelle aziende e i riscontri sono davvero positivi; ancora troppo spesso diamo per scontato l’impatto che una gravidanza porta in un ecosistema, sia familiare che professionale”.
Diventare genitori è un cambiamento radicale: 'Genitori Sereni' mira in modo concreto, e con formule diverse, a ridurre lo stress e i disagi che possono emergere in questa fase delicata della vita, sostenendo mamme e papà nel vivere la genitorialità in modo consapevole, protetto e sereno. L’obiettivo è duplice: favorire un rientro al lavoro più equilibrato e rafforzare il legame tra professionista e azienda, generando benessere diffuso, maggiore motivazione e una produttività più consapevole.
(Adnkronos) - La chirurgia robotica sta trovando sempre più possibilità applicative in varie discipline specialistiche con possibilità di offrire al medico ed al paziente metodiche e tecniche sia mininvasive che microscopiche con lo scopo di avere l’ottimizzazione dei risultati ed una limitazione delle possibili complicanze. La combinazione di modelli 3D, robot chirurgici con esplorazione visiva avanzata tridimensionale e intelligenza artificiale consente di progettare in modo mirato l’intervento chirurgico per una specifica patologia e quindi rispondere alle necessità terapeutiche di ogni paziente, tenendo conto delle specifiche caratteristiche del distretto anatomico affetto. A fare il punto con l'Adnkronos Salute sulle potenzialità della chirurgia robotica e la microchirurgia robotica è il chirurgo Vito Del Deo, oggi responsabile della Chirurgia maxillo-facciale del Gruppo Clinico Polispecialistico Nefrocenter (4 strutture cliniche-ospedaliere tra Lazio e Campania), e che lo scorso novembre è stato autore del primo intervento al mondo con l'uso del robot 'Symani' per un intervento chirurgico finalizzato all’asportazione di un tumore della ghiandola parotide (chirurgia oncologica testa-collo).
"La chirurgia robotica va intesa ad ampio raggio e oggi sta trovando applicazione in più aree specialistiche - spiega Del Deo – questi sistemi robotici integrati si stanno sempre più affinando con una maggiore versatilità operativa e pluripotenzialità. Nello specifico della chirurgia maxillo-facciale con applicativo testa-collo, negli ultimi 10 anni l'uso del robot ha trovato sempre più spazio, spingendo le aziende produttrici ad investire rilevanti energie in ricerca e sviluppo per generare sistemi sempre più evoluti. Il lavoro fatto a novembre scorso con il sistema 'Symani' di microchirurgia e super microchirurgia rende l'idea delle potenzialità e versatilità nelle tecniche dissettive con il vantaggio di minimizzare gli effetti collaterali per il pazienti. Penso agli eventuali rischi di complicanze permanenti e transitorie legate all'insulto provocato dalle inevitabili manovre di esplorazione chirurgica - che sappiamo essere di per se un atto traumatico – ma che con il robot riusciamo a minimizzarne per la delicatezza e precisione con cui si interagisce con i tessuti e strutture anatomiche perimetrali da preservare. L'esempio - aggiunge - è per le strutture anatomiche definite per funzione 'nobili' come il nervo facciale quando ci si approccia all'esplorazione chirurgica di un distretto così anatomicamente intricato e complesso come quello cervico-facciale. È lì che ci si rende conto che ci sono dei valori aggiunti nelle procedure robotiche".
C'è un identikit del paziente con un problema oncologico nel distretto maxillo-facciale che può essere sottoposto a procedure robotiche? "La selezione del paziente è legata alla chiara identificazione del tipo di patologia che si può affrontare in maniera definitiva e dal rapporto rischio-benefico - risponde - L'obiettivo è avere una ottimizzazione del risultato con una rilevante riduzione delle complicanze dovute alla sofferenza delle strutture anatomiche e tessuti perimetrali al campo di manovra chirurgica. Quindi nel caso specifico dei tumori della ghiandola parotide, la riduzione delle complicanze sul nervo facciale e quindi non avere una debilitazione della mimica facciale che definisce l’espressività del volto, assume un notevole significato principalmente per il paziente che riprende ad interfacciarsi nel sociale".
Oggi Del Deo ha iniziato una nuova avventura in una realtà sanitaria a cavallo tra Campania e Lazio. Aggiungendo alla conoscenza del sistema Symani quella del robot Da Vinci. "Da pochi mesi sono entrato nel gruppo clinico multistrutturale Nefrocenter che ingloba 4 strutture cliniche-ospedaliere tra Lazio e Campania - ricorda il chirurgo - Sono stato scelto dal presidente Giovanni Lombardi per avviare la parte operativa e clinica del servizio di Chirurgia maxillo-facciale integrato all’otorino-laringoiatria e per sviluppare il servizio di Chirurgia oncologica testa-collo. Lavoriamo nella Casa di Cura Ospedaliera S.Lucia a Napoli e nella Casa di Cura Ospedaliero S.Rita ad Avellino, e poi c'è la struttura nel Lazio il Rome American Hospital. Proprio in quest'ultima realtà c'è il primo robot Da Vinci del gruppo ma presto ne arriverà un altro in Campania
Altro obbiettivo non secondario rispetto a quello di fornire una adeguata risposta assistenziale sul territorio, è quello del progetto di attività formative con accreditamento accademico e non. "L'attività clinica è partita ma vogliamo anche poter condividere l’esperienza così da fornire un supporto formativo ai colleghi che ne sentono la necessità, ma soprattutto per promuovere l’entusiasmo esplorativo per quei giovani colleghi che desiderano attuare un modello dinamico di progressione professionale - chiarisce Del Deo - Sono docente di Anatomia clinica all'Università Cattolica di Roma e ho una strutturazione di docenza all'Università del Maryland a Baltimora (Usa) nel dipartimento di Chirurgia testa-collo. La visione, già precedentemente sviluppata in progetto, ed attuato, è quella di dare la possibilità ad una rete formativa di offrire, ai medici in formazione specialistica ed a quelli che intendono intraprendere un percorso evolutivo, un segmento aggiuntivo con l’elemento internazionale, oltre che potranno contate sulle realtà ospedaliere del gruppo".
Guardando al biennio 2025-2026, "il nostro desiderio è quello di entrare in supporto alle reti territoriali delle azienda sanitarie locali, velocizzare il turnover dei pazienti oncologici, malformati e traumatizzati, velocizzando le liste d'attesa del territorio delle due regioni, e poi creare una rete formativa accademica con le università, aprendo anche a nuove collaborazioni.
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(Adnkronos) - Con Beppe Grillo "nessuna lite. E' una questione di avvocati. Il simbolo non è di Conte o di Grillo, è del Movimento 5 stelle, di una comunità di eletti e attivisti che credono in questi valori". A dirlo è Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 Stelle, ospite di Un giorno da pecora, su Rai Radio 1.
"A noi questa causa non costerà nulla, avremo una condanna a pagare le spese per chi promuove una causa contro di noi, è sempre successo. Ma c'è una particolarità: mentre in passato le spese non venivano recuperate, con il nuovo corso le spese vengono recuperate e nessuno ci fa più causa", aggiunge l'ex premier.
"Se fossi il suo legale, gli suggerirei di non farla", conclude Conte.
Ma, almeno secondo quanto confermato da fonti vicine al co-fondatore dei pentastellati, l'ex garante sarebbe invece pronto ad avviare un'azione legale per riprendersi il nome e il simbolo prima dei prossimi appuntamenti elettorali. E avrebbe già dato mandato ai suoi legali.
Leggi tutto: Conte: "Simbolo M5S? Né mio né di Grillo, fossi il legale suggerirei di non fare causa"
(Adnkronos) - "Manageritalia è, prima di tutto, un sindacato. Un sindacato che rappresenta i dirigenti del commercio, del turismo, dei trasporti, dei servizi e del terziario avanzato. Ma anche una realtà che aggrega sempre più quadri e alte professionalità. Ed è su tre livelli di responsabilità (sindacale, sociale, istituzionale) che si articola oggi il nostro impegno. Il primo: il livello sindacale. Abbiamo compiuto un passo avanti importante: per la prima volta abbiamo firmato un contratto aziendale per i quadri del sistema Cna. Un accordo che sancisce il nostro riconoscimento formale come soggetto rappresentativo anche per questa categoria. Un risultato concreto, costruito grazie al lavoro dei nostri territori. Con ricadute reali e misurabili: miglioramenti retributivi, formazione continua, valorizzazione delle competenze. Un’intesa approvata all’unanimità da oltre 50 quadri. Con già 40 nuove iscrizioni". Così Marco Ballarè, presidente di Manageritalia, nella sua relazione che ha aperto a Milano i lavori della 105ma assemblea della Federazione nazionale dei dirigenti, quadri ed executive professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato.
Secondo Ballarè, "un primo segnale, ma anche una promessa: da oggi nessuno può più dire che non rappresentiamo anche i quadri". "E questo non può restare un episodio isolato. Deve diventare un impegno permanente: riconoscere, coinvolgere, rappresentare", avverte.
"Su questo stesso piano, voglio condividere un altro risultato: abbiamo sottoscritto, primi in Italia, un accordo -spiega ancora- con Inps e Confcommercio per promuovere una nuova cultura previdenziale. Un’azione concreta di rappresentanza a servizio dei lavoratori e del sistema. E una nuova frontiera per la nostra rete sindacale territoriale. Un’iniziativa che ha aperto la strada: pochi giorni fa, anche la Farnesina ha firmato un protocollo simile. Ma noi siamo arrivati prima. Con un’azione promossa dal mondo della rappresentanza, non dalle istituzioni. Un segno chiaro di leadership e visione".
"Il secondo: il livello sociale. Abbiamo avviato un profondo lavoro di riorientamento della nostra Fondazione, Prioritalia. Abbiamo rilanciato la sua missione, riconnettendola ai territori, alle Associazioni, alle esperienze concrete delle nostre comunità. Grazie al gruppo di lavoro dedicato, oggi Prioritalia è sempre più un ponte tra gli obiettivi di sostenibilità e le azioni locali. Una Fondazione rinnovata. Integrata. Radicata. Questo è il nostro obiettivo. Il terzo: il livello confederale. Manageritalia è parte fondante della Cida, la nostra Confederazione. Anche in questa fase di rinnovo, abbiamo mantenuto tutte le nostre posizioni di rappresentanza: dalla vicepresidenza alla presidenza del collegio sindacale, fino ad altre figure di presidio, come le posizioni all’interno della Cec, dove esprimiamo il vice segretario generale", conclude.
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(Adnkronos) - "Viviamo tempi densi, segnati da grandi trasformazioni e forti contraddizioni. La crisi geopolitica, le guerre, i dazi introdotti dagli Stati Uniti, le spinte protezionistiche che rallentano investimenti e crescita. In Italia, la pressione fiscale resta elevata e colpisce in modo particolare la classe media, di cui siamo parte viva e attiva. I salari reali, come ha recentemente ricordato anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, hanno perso potere d’acquisto: secondo l’Istat, quasi l’11% tra il 2019 e il 2024. E i giovani, talentuosi, competenti, continuano a cercare altrove le opportunità che qui non trovano. Ma il tema più urgente, più profondo, è un altro: la bassa produttività della nostra economia. Una condizione strutturale che frena la crescita, deprime i salari e impoverisce il lavoro, anche quello qualificato". Lo ha detto Marco Ballarè, presidente di Manageritalia, nella sua relazione che ha aperto a Milano i lavori della 105ma assemblea della Federazione nazionale dei dirigenti, quadri ed executive professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato.
"Perché la produttività -ha continuato Ballarè- dipende da due fattori chiave: la qualità del capitale umano e la capacità delle imprese di investire e innovare. E invece, negli ultimi anni, abbiamo assistito a un progressivo disinvestimento proprio in queste direzioni".
Secondo il presidente di Manageritalia, "sono venute meno le misure capaci di stimolare l’aumento di capitale, di premiare chi assume, chi forma, chi cresce". "E il paradosso è che crescono i settori meno strategici, a basso valore aggiunto, mentre arretrano quelli che potrebbero generare sviluppo, competenze, futuro. Ed è da qui che dobbiamo ripartire: dai dati giusti, dalle scelte giuste".
"Abbiamo chiesto con forza: equità fiscale, rispetto per le pensioni, attenzione per la classe media. Siamo chiamati ad accompagnare una nuova generazione di dirigenti. A dare strumenti, servizi, rappresentanza a quadri e alte professionalità che vogliono essere parte attiva del futuro. Con una proposta concreta. Un’identità chiara. Una voce netta".
"Quest’anno abbiamo dimostrato che un’altra Manageritalia è possibile. Più unita, più aperta, più capace di agire e incidere. Ma il percorso è appena iniziato. Oggi vi chiedo di continuare a costruirlo insieme. Con coraggio, con spirito di squadra, con visione. Rappresentare non significa amministrare, significa ispirare. Abbiamo una missione: rafforzare il nostro ruolo nel Paese. Abbiamo una responsabilità: dare voce e valore a chi guida il cambiamento ogni giorno. Abbiamo un’occasione: fare di questa assemblea il luogo in cui ogni idea diventa impegno, ogni impegno diventa progetto, ogni progetto diventa realtà. Oggi più che mai, il Paese ha bisogno di rappresentanza. Di corpi intermedi forti, credibili, presenti. E noi possiamo esserlo. Se sapremo unire visione e concretezza. Se saremo interlocutori affidabili per le istituzioni. Se terremo insieme la nostra storia e il nostro futuro".
"Il nostro compito -ha continuato Ballarè- è chiaro: difendere il valore del lavoro qualificato. Chiedere riforme eque, proporre soluzioni, non solo rivendicazioni. E allora voglio chiudere con un invito. Un invito che è anche un appello. A voi, dirigenti, consiglieri, presidenti. A voi, che rappresentate i territori. Facciamo uno sforzo in più, facciamolo insieme. Perché la nostra forza è: la coerenza, la compattezza, la determinazione".
Secondo Ballarè, "in un tempo in cui tutto cambia, Manageritalia deve essere un punto fermo". "Un luogo che accoglie, una voce che si fa sentire, un progetto che guarda avanti. Grazie a tutti per l’impegno, grazie per la vostra presenza, grazie per essere parte di questa storia, che oggi compie 80 anni, ma che ha ancora moltissimo da scrivere".
"Crediamo in una Cida rafforzata, ma non centralizzata. Una Cida che non entri nelle competenze delle singole Federazioni, ma che lavori su temi strategici comuni: fisco, previdenza, ceto medio, sostenibilità, welfare. Con un approccio graduale, inclusivo e rispettoso delle autonomie. Solo così la Cida potrà essere ciò che serve al Paese: una voce forte, credibile, capace di rappresentare la dirigenza nelle sedi istituzionali. È stata inoltre confermata, nel dibattito confederale, la linea che abbiamo sostenuto con coerenza e determinazione. Le Cida regionali continueranno ad esistere e agiranno come strumento di supporto alle priorità nazionali".
"Questo è il nostro modello di rappresentanza: forte nei valori, concreto nelle azioni, coerente nella visione. Un modello che tiene insieme: sindacato, fondazione, confederazione, in una strategia comune per il futuro".
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(Adnkronos) - Pensione e riscatto della laurea: è davvero conveniente? Se la pensione rappresenta una tappa fondamentale nella vita di ogni lavoratore e dovrebbe essere la garanzia di una meritata sicurezza economica, dopo anni di attività, tuttavia ancora molti italiani sono poco informati su questo tema cruciale. L’ultima indagine condotta da Anima Sgr, su un campione di oltre 1000 adulti, ha evidenziato come l’81% sia preoccupato per il proprio futuro pensionistico, ma di fatto non agisca per tutelarsi. In particolare, solo il 21% ha attivato una soluzione integrativa, mentre il 33% è rimasto immobile e il 27% si è informato senza procedere.
“La pensione non è solo un traguardo, ma un obiettivo che va pianificato con attenzione, fin dai primi anni di lavoro. Una consulenza adeguata permette di fare scelte consapevoli e costruire una previdenza su misura. Solo così si può affrontare il futuro con serenità e sicurezza”, spiega Andrea Martelli di MiaPensione, affermata azienda di consulenza previdenziale.
Tra le opzioni attualmente a disposizione per una maggior tutela previdenziale, l’Inps propone il riscatto della laurea, ovvero la possibilità di valorizzare gli anni di studio universitario convertendoli in anni di contributi ai fini pensionistici. L’esperto di MiaPensione spiega all’Adnkronos/Labitalia tutto quello che c’è da sapere su questo strumento, che comporta un onere per il richiedente, spesso elevato.
"Il riscatto - spiega - può essere chiesto da tutti i cittadini che hanno conseguito un diploma di laurea, un diploma universitario, un diploma di specializzazione o un dottorato di ricerca. La domanda può essere presentata sia da chi ha già versato dei contributi obbligatori, sia da chi ancora non ha iniziato a lavorare. Non è invece possibile fare richiesta se, in concomitanza con il periodo di studio, si è percepita una contribuzione accreditata nella gestione previdenziale".
Ma quanto costa riscattare gli anni di studio? "Il dato - ricorda - è estremamente variabile e va valutato con attenzione, caso per caso; sono disponibili due modalità d’azione: il riscatto ordinario e il riscatto agevolato. Nel primo caso, il computo dipenderà dalla collocazione temporale degli anni di studio da riscattare: se precedono il 1996 il calcolo sarà retributivo, se sono successivi sarà contributivo. La prima soluzione impiega il sistema a riserva matematica e il costo sarà determinato moltiplicando il beneficio economico, ottenibile dalla differenza tra pensione con e senza riscatto, per un coefficiente calcolato sull’età anagrafica e sull’anzianità contributiva del richiedente. Nei casi successivi al 1996, invece, si usa il sistema a percentuale e il costo viene calcolato applicando un’aliquota di prelievo al reddito imponibile nell’anno in cui si presenta la domanda di riscatto. Nel caso di un lavoratore dipendente, si applica il 33%, il 24% nel caso di un commerciante".
"Il riscatto agevolato invece dice - prevede il pagamento di un importo fisso, indipendente dallo stipendio o dal reddito. L'onere è determinato applicando il 33% al minimale degli artigiani e commercianti relativo all'anno in cui si presenta la domanda. Ad esempio, il minimale 2025 per i commercianti è di 18.555 euro. L’onere per un anno di riscatto sarà quindi pari a 6.123,15 euro (18.555 x 33%). Tale cifra andrà moltiplicata per gli anni di studio che si intende riscattare".
Ma conviene riscattare la laurea? "La risposta è no - sostiene - soprattutto se l’obiettivo è quello di aumentare l'assegno pensionistico: il beneficio spesso non giustifica l'onere investito e il break even è generalmente collocato troppo avanti nel tempo per essere ritenuto un buon investimento. Diverso è il caso in cui l’intento sia di anticipare la pensione; si tratta di una scelta molto personale, dettata dalla volontà di investire un onere, a volte sostenuto, pur di interrompere l'attività lavorativa".
Quali sono gli errori da evitare? "L’errore - sottolinea - nasce spesso da una percezione sbagliata di questo strumento e da una valutazione errata o superficiale dei suoi benefici. Dobbiamo necessariamente entrare nell’ottica che la soluzione che risulta ottimale per il nostro collega o amico, non per forza sarà conveniente anche per noi. Ritenere, inoltre, che il riscatto anticipi sempre la decorrenza della pensione è altrettanto sbagliato: se abbiamo un richiedente con 20 anni di contributi, aggiungere 4 -6 anni di riscatto della laurea non aiuterebbe comunque ad accedere alla pensione prima dei 67 anni di età. E' importante ponderare bene le scelte e valutare con attenzione le opportunità a nostra disposizione, prima d’incappare in una spesa poco vantaggiosa. Rivolgersi a consulenti esperti è certamente il primo passo per una decisione consapevole e responsabile per il nostro futuro previdenziale".
(Adnkronos) - "Dopo i primi cento giorni, che abbiamo raccontato nella scorsa Assemblea come il tempo delle fondamenta, questo secondo tempo è stato quello della messa a terra. Quando sono stato eletto, un anno fa, ho presentato un programma articolato in 8 punti, che abbiamo condiviso e che possiamo riassumere così: riportare fiducia, costruire una governance più ampia, riscrivere le regole della partecipazione, dare un senso alla rappresentanza, potenziare l’organizzazione, rinnovare l’identità, rafforzare il sindacato, rilanciare il nostro ruolo istituzionale. In dodici mesi, tutti questi obiettivi sono stati avviati. Alcuni compiuti, altri in corso. Tutti ben tracciati. Abbiamo allargato la squadra, introdotto un metodo (ascolto, sintesi, azione) riorganizzato le società del sistema, scelto nuove figure apicali, razionalizzato funzioni". Lo ha detto Marco Ballarè, presidente di Manageritalia, nella sua relazione che ha aperto a Milano i lavori della 105ma assemblea della Federazione nazionale dei dirigenti, quadri ed executive professional del commercio, trasporti, turismo, servizi, terziario avanzato.
"E abbiamo dato forma e contenuto -ha spiegato- al nostro Piano Operativo 2024-2028, nato dal congresso e sviluppato attraverso il Mit Camp, con tutte le associazioni territoriali protagoniste. Un piano che si fonda su quattro direttrici forti: valorizzazione dei territori per un’associazione più vicina alle persone e ai luoghi; un nuovo patto sociale per dare centralità al lavoro, al welfare, all’equità; crescita sostenibile ed economia dei servizi, perché il terziario è, e deve essere, il motore dell’Italia; rappresentanza e governance per ridare voce agli associati e visione alla struttura".
"Accanto a questi: quattro temi fondativi trasversali, affidati a gruppi di lavoro permanenti: inclusione di genere, digitalizzazione e intelligenza artificiale, formazione continua e competenze, sostenibilità e responsabilità sociale. Oltre 120 colleghi impegnati con passione. Un laboratorio vivo. Un esempio di partecipazione mai visto", ha spiegato ancora.
"Accanto al Piano Operativo, abbiamo introdotto -ha continuato Ballarè- un secondo pilastro essenziale: il Programma di Giunta. Un’innovazione decisiva. Un cambiamento di passo. Per la prima volta, tutte le società e i fondi del sistema federale hanno definito obiettivi concreti, condivisi con i territori, approvati dall’Assemblea e sottoposti a verifica annuale. Un meccanismo virtuoso che trasforma la governance in azione. Governance che diventa azione. Responsabilità che diventa cultura. Trasparenza che diventa metodo. Un modello basato su responsabilità, trasparenza, restituzione. Che fa della condivisione la leva per l’efficacia".
"Infine, dopo aver dato struttura alla nostra azione e strumenti alla nostra governance, abbiamo lavorato -ha spiegato ancora Ballarè- sul terzo pilastro: l’identità. Perché Manageritalia non è solo ciò che fa, ma anche e soprattutto ciò che rappresenta. E ha bisogno di parlare con una sola voce. Per questo, abbiamo avviato un importante lavoro culturale: la costruzione di 15 position paper tematici. Saranno la nostra carta d’identità pubblica, il nostro pensiero condiviso, il nostro punto di riferimento su temi chiave: fisco, lavoro, welfare, sostenibilità. Tre position paper sono già pronti. Gli altri saranno completati entro il prossimo anno. Un lavoro che ci restituisce una voce chiara. Una visione comune. Una forza nuova".
"Si riparte, sì. Ma si riparte -ha spiegato ancora il presidente di Manageritalia- da un patrimonio solido, da un’identità riconosciuta, da un lavoro collettivo che vogliamo rafforzare e rilanciare. E prima di proseguire con le tante novità che stiamo introducendo, voglio ricordare che c’è uno strumento, già da anni, che racconta chi siamo, cosa facciamo, e perché lo facciamo".
"Parlo del Report integrato. Un documento di grande qualità, che ci distingue nel panorama della rappresentanza. Un bilancio che restituisce agli associati una visione completa di come vengono allocate le risorse e di come queste scelte siano coerenti con la nostra missione. Unisce numeri e valori, progetti e strategia. E oggi, accanto a tutto ciò che stiamo costruendo, perché non si riparte da zero. Si riparte da ciò che funziona. Si riparte da ciò che ci rappresenta. Si riparte da ciò che ci distingue", ha concluso.
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(Adnkronos) - Secondo i dati elaborati da Hunters group, nell’ultimo anno, sono cresciute del 12% le richieste per i professionisti della vendita. "Nel comparto dei servizi - afferma Davide Cambianica, manager della divisione sales & marketing di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato - il 2025 si sta rivelando un anno di grande fermento. Settori come la consulenza alle imprese, i servizi finanziari, la formazione, la sanità e il turismo stanno vivendo una crescita importante, spinta sia dall’innovazione tecnologica sia dal cambiamento delle esigenze dei clienti. In questo scenario le figure commerciali stanno assumendo un ruolo sempre più centrale: le aziende, infatti, non cercano più semplici venditori, ma professionisti capaci di proporre soluzioni, costruire relazioni durature, comprendere le dinamiche di mercato e orientare il cliente in un contesto spesso altamente competitivo".
"Parliamo - spiega - di profili che devono unire competenze specialistiche e capacità trasversali: serve visione strategica, ascolto, adattabilità, ma anche la capacità di dialogare con interlocutori diversi e di promuovere servizi che spesso richiedono un elevato grado di personalizzazione. E' proprio in questi contesti che la ricerca e selezione di figure commerciali diventa un passaggio cruciale per le aziende che vogliono fare la differenza sul mercato e generare vero valore".
Il sales di successo è un consulente, capace di interpretare i dati e in grado di parlare con marketing e operations. Il professionista sales del futuro deve saper ascoltare, analizzare, proporre soluzioni e creare relazioni di fiducia. Per farlo legge i numeri, interpreta KPI e metriche ed orienta sapientemente le proprie azioni per ottenere i risultati migliori. Come? Grazie alla collaborazione con tutta l’organizzazione e a una profonda conoscenza del mercato e dei clienti perché, in un momento storico ricco di sfide come quello attuale, si deve vendere con e non vendere a. Serve una combinazione di competenze tecniche e soft skill: negoziazione, empatia, resilienza, orientamento al risultato, ma anche spirito di squadra, ascolto attivo e capacità di apprendere in continuazione.
Nel 2025, le figure commerciali più richieste in Italia si concentrano su competenze digitali avanzate, marketing strategico e gestione delle vendite in ambito tecnologico. Secondo l’Osservatorio di Hunters Group, le prime tre posizioni sono occupate dalle seguente professionalità.
1) E-commerce manager: con l'espansione del commercio online, l'e-commerce manager è fondamentale per gestire piattaforme di vendita digitali, sviluppare strategie di marketing online e ottimizzare l'esperienza utente.
2) Technical sales specialist: è un professionista con competenze tecniche e commerciali, in grado di vendere prodotti e servizi complessi, combinando conoscenze tecniche con abilità di vendita. Questa figura è sempre più richiesta per la vendita di prodotti e servizi complessi.
3) Marketing and communication specialist: è uno specialista, fondamentale per gran parte delle aziende, in grado di sviluppare e implementare strategie comunicative per promuovere prodotti, servizi e l'immagine aziendale.
Leggi tutto: Il sales del futuro? Ha strategia, consulenza e attenzione al cliente
(Adnkronos) - Sarà Ivan Juric il nuovo allenatore dell'Atalanta. Il club bergamasco ha deciso oggi, venerdì 6 giugno, di affidare la propria panchina al tecnico croato, che succederà quindi a Gian Piero Gasperini, pronto a diventare nuovo allenatore della Roma.Nel corso di un incontro tra il presidente e l'amministratore delegato, Antonio e Luca Percassi, il direttore sportivo Tony D'Amico e il co-chairman Stephen Pagliuca si è optato per l'ex tecnico di Roma e Southampton che è stato ex giocatore e assistente dello stesso Gasperini. Accordo trovato con il tecnico croato per un contratto biennale.
Juric ha vinto dunque la conferenza di Thiago Motta, esonerato dalla Juventus nella scorsa stagione, e Raffaele Palladino, appena dimessosi da tecnico della Fiorentina dopo aver centrato la qualificazione in Conference League. L'ex tecnico di Verona e Torino è chiamato a riscattare una stagione disastrosa, dove ha raccolto due esoneri, prima alla Roma, dove era succeduto a Daniele De Rossi, e poi al Southampton, retrocesso in Championship. Chiara la volontà, da parte dell'Atalanta, di affidarsi a un tecnico con modulo e principi di gioco simili a quelli di Gasperini, per dare continuità a un progetto tattico che negli ultimi anni ha portato la Dea sulla vetta del calcio italiano ed europeo, con l'Europa League conquistata lo scorso anno.
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