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Ranieri in Nazionale e consulente di Friedkin: lo scenario (peggiore) per il tifoso della Roma

09 Giugno 2025
Claudio Ranieri

(Adnkronos) - Claudio Ranieri potrebbe diventare a breve Ct della Nazionale italiana. Dan Friedkin avrebbe dato il suo via libera al presidente federale Gabriele Gravina per formulare la sua proposta, che l'ormai ex allenatore della Roma sarebbe pronto ad accettare. Ranieri rimarrebbe consulente della famiglia Friedkin senza avere però incarichi formali nella As Roma. Si aggirerebbe in questo modo la norma che esclude la possibilità di un doppio incarico. Ranieri, nei fatti, lavorerebbe fuori da Trigoria, rompendo sul nascere il tandem operativo con Gian Piero Gasperini, arrivato proprio per una decisione chiaramente firmata Ranieri.  

Lo scenario peggiore per i tifosi della Roma. Avevano appena ritrovato quelle certezze che sono mancate per le scelte sbagliate della proprietà nella prima parte della stagione, dall'esonero di Daniele De Rossi all'ingaggio di Ivan Juric, e stavano anche digerendo la scelta di un allenatore con un passato e un profilo tutt'altro che romanisti.  

La garanzia, per i tifosi della Roma, era la presenza rassicurante di Claudio Ranieri a Trigoria. Una presenza non saltuaria ma quotidiana. Con l'incarico di Commissario tecnico della Nazionale, e con l'esigenza di dover prevenire un evidente conflitto di interessi, difficilmente il rapporto tra Ranieri e la Roma potrà essere lo stesso ipotizzato fino a tre giorni fa. 

Se dovesse andare in porto la trattativa, e tutto lascia prevedere che sia così, la Nazionale avrà un nuovo Commissario tecnico per puntare alla qualificazione ai prossimi Mondiali. Ma la Roma si troverà con un dirigente di peso in meno, o comunque con un consulente che avrà un raggio d'azione ridotto, e i tifosi della Roma torneranno a non avere un punto di riferimento su cui poter contare a Trigoria. (Di Fabio Insenga) 

 

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Maturità, Skuola.net: sarà l'anno dell'Ia, oltre 9 maturandi su 10 supportati da ChatGPT e soci

09 Giugno 2025
Maturità, Skuola.net: sarà l

(Adnkronos) - Intelligenze artificiali alla prova di maturità. Nel senso che l’esame di stato 2025 è forse il primo della storia in cui l’uso dell’ia sarà di massa tra i maturandi: solo 1 su 10, infatti, non ha mai e poi mai usato quest’anno un aiutino artificiale. E non mancano coloro - circa 1 su 3 - che sono pronti a proseguire anche durante le prove d’esame con tutte le possibili conseguenze del caso. A rivelarlo è un'indagine del portale specializzato Skuola.net condotta su un campione di 1.000 maturandi prossimi all’esame di Stato. Come anticipato, il 35% di loro ha ricorso spesso e volentieri all’IA da settembre ad oggi. A cui si aggiunge un ulteriore 34% che l’ha utilizzata più saltuariamente e un 19% che lo ha fatto solamente in casi sporadici. 

Gli usi più frequenti durante il periodo delle lezioni? Per fortuna, per lo più leciti. In cima ci sono, infatti: svolgere ricerche scolastiche approfondite e ricevere idee o spunti per portare a termine compiti o progetti scolastici oppure chiedere al chatbot di agire come tutor per prepararsi all’interrogazione. 

Non è mancato, però, chi ha chiesto l’aiutino per svolgere temi o altri elaborati ed esercizi, traduzioni e scrittura di codice compresi, assegnati per casa oppure per ottimizzare e verificare testi prodotti dallo studente. Per non parlare di chi ha confessato di averne fatto un uso “illecito”: quasi la metà degli intervistati ha rivelato di essersi servita almeno una volta dell’Ia per superare compiti e verifiche in classe, con circa 1 studente su 5 che vi ha fatto ricorso in modo assiduo, peraltro senza mai essere scoperto. 

È da qui che nasce forse la tentazione di usare l'“aiutino” anche durante le prove d’esame: una pratica che, ricordiamo, è severamente vietata e comporta l’esclusione seduta stante dalla Maturità. Eppure, più di 1 maturando su 3 sta già escogitando una possibile strategia per riuscirci: il 23% è praticamente sicuro di consultare l’assistente virtuale durante l’esame, mentre il 12% lo considera come l’ultima spiaggia prima del naufragio, qualora si trovasse con le spalle al muro. 

Un’ipotesi, quest’ultima, che alletta sempre di più gli studenti, anche per via del fatto che molti di loro ritengono che chi dovrebbe vigilare non sempre abbia gli strumenti necessari per farlo: oltre il 20% degli studenti pensa che i docenti non riuscirebbero a riconoscere un tema scritto da un’IA, contro solo il 32% che teme che il rischio di essere scoperti sia molto elevato. Tutti gli altri sono abbastanza incerti e quindi pensano di potersela giocare. 

Ma torniamo agli usi leciti e consentiti, che sono quelli agiti dalla stragrande maggioranza: In fondo è il normale progresso del metodo di studio: una volta erano libri e appunti, poi è toccato a Internet e ai riassunti online, oggi il lavoro “sporco” lo fa l’intelligenza artificiale. Così scopriamo che, nel ripasso pre-maturità, il 42% dei candidati userà sicuramente qualche servizio di intelligenza artificiale e il 39% è possibilista in caso di necessità. Solo il 19% afferma di poterne fare a meno in questa fase dell’anno. 

Più nel dettaglio, quasi la metà (il 47%) sfrutta le Ia per ripassare il programma in vista del colloquio orale, con il 33% che vi ricorre soprattutto per generare contenuti utili ad affrontare i diversi step dell’interrogazione: dal materiale da inserire nella relazione pcto, agli esempi di collegamenti tra le varie discipline, per non farsi trovare impreparati una volta al cospetto della commissione d’esame. 

Il 14%, invece, sta interrogando i chatbot di IA generativa per avere più esempi possibili di temi e autori che potrebbero fare capolino nella prima prova di italiano. Mentre appena il 6% si sta servendo di questi strumenti nella preparazione della seconda prova. 

“Ormai è un dato di fatto: trovare uno studente delle superiori che non abbia mai usato l’IA è l’eccezione più che la regola. E se i benefici in termini di upskilling tecnologico sono indubbi - l’osservatorio Look4Ward di Intesa Sanpaolo stima ad esempio che il 70% dei lavori in Italia sarà impattato dall’intelligenza artificiale - dall’altra un uso intenso dell’Ia senza avere le adeguate basi sul funzionamento di questi software può portare letteralmente a prendere lucciole per lanterne e a distruggere l’acquisizione di alcune competenze essenziali come lo spirito critico o la creatività. Quello che è sicuro è che da un anno all’altro la crescita del fenomeno è esponenziale, quindi sarebbe opportuno intervenire in fretta nel formare studenti e docenti su un uso consapevole dell’Ia”, così Daniele Grassucci, direttore di Skuola.net. 

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Referendum, il sociologo Roma: "No quorum? oggi si vota con i like, surrogato di elezioni"

09 Giugno 2025
Il sociologo Giuseppe Roma

(Adnkronos) - Niente quorum per i referendum su lavoro e cittadinanza. Le cause? Adnkronos/Labitalia lo ha chiesto al sociologo Giuseppe Roma, secondo il quale sono tre i fattori che hanno contributo al mancato raggiungimento del 50 più uno dei votanti per i quesiti.  

"Oggi viviamo in un'epoca -spiega Roma- in cui l'espressione della partecipazione è più ampia rispetto al passato, quando si esprimeva appunto con il voto alle elezioni. Oggi ognuno si può esprimere ogni giorno sui social, valgono i like, e ci sono tante forme di voto, adesso, improprie e preoccupanti per la mia generazione, che diventano una specie di surrogato delle elezioni".  

Per Roma, quindi, "il primo fattore che emerge a mio parere è una componente di disaffezione dovuta al sentimento che alla fine il voto non conti, e su questo bisogna riflettere". "Però allo stesso tempo questa riduzione dei votanti è legata al fatto che oggi ci si può esprimere ogni giorno, con canali impropri però rispetto al voto, che per una certa generazione ha una sua sacralità", sottolinea.  

Ma non è stata solo la disaffezione al voto a pesare secondo Roma. "Il referendum già di per sé -spiega- è uno strumento, diciamo, un po' anomalo, nel senso che va bene sulle grandi questioni, divorzio, aborto, in cui il tema era chiaro: si introducevano delle cose nuove o si volevano togliere delle innovazioni. E' un po' più complicato, secondo me, pensare che i problemi del lavoro oggi si risolvono attraverso un referendum. E poi si ha anche la percezione nel cittadino che si rischia il pasticcio, perché tu stai eliminando dei pezzi di legge. Secondo me, l'unico veramente chiaro era quello sulla cittadinanza, perché la tornavi alla legge precedente, era semplice. Tutto il resto, secondo me, ha anche un'ambiguità, perché oggi questo tipo di referendum può anche dare la sensazione, diciamo così, di dare più tutele a chi già ha un lavoro, o comunque che ha un lavoro anche contrattualizzato in maniera positiva", sottolinea.  

E infine il 'ricercare' lo strumento del referendum, da parte del sindacato, si è rivelato non vincente, secondo Roma. "Il cittadino si chiede: ma il sindacato non dovrebbe ottenere questi risultati sui temi del lavoro -conclude- attraverso l'azione sindacale, attraverso le relazioni industriali, facendo sciopero, facendo mobilitazione, aggregando le persone? E quindi uno strumento come il referendum sui temi del lavoro può avere convinto gli iscritti del sindacato, ma poi sugli altri passa il messaggio 'io da solo non ce la faccio'. Secondo me, aver voluto fare un referendum su questi temi è stato un po' un segno di debolezza del sindacato".  

 

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Reggio Emilia, Assist Group dona apparecchiatura per diagnosi e follow up uveite

09 Giugno 2025
Reggio Emilia, Assist Group dona apparecchiatura per diagnosi e follow up uveite

(Adnkronos) - La Struttura dipartimentale di Immunologia oculare dell'Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia può contare su una nuova apparecchiatura biomedica donata da Assist Group, realtà attiva nel marketing e nell'innovazione tecnologica con profonde radici nel territorio emiliano. Il nuovo strumento, un sistema Spectralis Oct2 Compact con modulo angiotomografia (Octa) - informa una nota - rappresenta un significativo avanzamento tecnologico nella diagnosi tempestiva e nel follow-up delle uveiti, patologie infiammatorie dell'occhio che, se non trattate precocemente, possono compromettere gravemente la vista dei pazienti. La donazione permetterà di offrire, nella struttura diretta da Luca Cimino, cure ancora più puntuali ed efficaci, migliorando concretamente la qualità dell'assistenza offerta a chi ne ha più bisogno. 

"Siamo orgogliosi di poter mettere l'innovazione al servizio della salute pubblica - afferma Gianni Prandi, fondatore di Assist Group - Crediamo infatti in un'idea di imprenditoria umanistica che mette le persone al centro di ogni sua iniziativa. Con questo spirito, siamo orgogliosi di fornire il nostro contributo alla comunità, sostenendo chi è più fragile e chi ogni giorno, nella sanità pubblica, lavora con passione e competenza per prendersi cura degli altri". 

La struttura emiliana ha a disposizione un posto letto per la degenza ordinaria e uno per la degenza in Day Hospital. Nel ringraziare Prandi e il gruppo per la donazione, il direttore generale dell'Ausl Irccs di Reggio Emilia, Davide Fornaciari, evidenzia che "la tecnologia assicurerà un contributo sostanziale alla velocità e all'accuratezza delle diagnosi e sosterrà fortemente le cure per moltissimi pazienti. La generosità del nostro tessuto imprenditoriale e sociale - continua - ci incoraggia a proseguire il percorso intrapreso per una sanità pubblica di eccellenza che sappia raccogliere le importanti sfide che ci attendono in tema di innovazione delle cure". 

L'uveite è una malattia infiammatoria oculare di cui risulta difficile stimare l'incidenza, che frequentemente è spia di altre patologie, quali infezioni o malattie reumatiche. Colpisce in particolare gli adulti dai 20 ai 50 anni, in piena età lavorativa. Nonostante sia considerata una malattia rara, può causare cecità nel 10-15% dei casi. All'Ambulatorio di Immunologia oculare del Santa Maria Nuova afferiscono 4-5 nuovi casi ogni giorno, nella maggioranza dei casi provenienti dalla Regione Emilia Romagna (57%), ma con un'alta attrattività anche dalle altre regioni, poiché il centro uveiti di Reggio Emilia rappresenta un riferimento a livello nazionale.  

Queste patologie possono essere associate a malattie sistemiche, che non risparmiano neanche i bambini - come nei casi di artrite idiopatica giovanile - oppure a infezioni, come herpes, sifilide, tubercolosi e citomegalovirus. Queste ultime sono le uveiti per cui è possibile risalire alla causa grazie al prelievo di fluidi oculari e alla ricerca di agenti patogeni. Esistono, inoltre, patologie che assomigliano molto alla uveite, come i linfomi oculari, nei quali la diagnosi è fondamentale non solo per salvare la vista, ma per la sopravvivenza del paziente. 

L'Oct (Tomografia a coerenza ottica) è una tecnica di imaging non invasiva fondamentale nella gestione delle uveiti, poiché permette una valutazione dettagliata delle strutture retiniche e lo studio accurato del nervo ottico. Serve a visualizzare e quantificare la presenza di edema maculare o del disco ottico, una delle complicanze più comuni dell'uveite. Consente, inoltre, di monitorare la risposta al trattamento farmacologico, valutando le modificazioni anatomiche della retina e del nervo ottico durante la terapia con corticosteroidi, immunosoppressori o farmaci biologici. L'esame è di grande utilità anche nei pazienti pediatrici o non collaboranti perché permette di ottenere immagini ad alta risoluzione della retina e del nervo ottico in modo rapido, non invasivo e senza contatto diretto con l'occhio. 

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Reggio Emilia, Assit Group dona apparecchiatura per diagnosi e follow up uveite

09 Giugno 2025
Reggio Emilia, Assit Group dona apparecchiatura per diagnosi e follow up uveite

(Adnkronos) - La Struttura dipartimentale di Immunologia oculare dell'Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia può contare su una nuova apparecchiatura biomedica donata da Assist Group, realtà attiva nel marketing e nell'innovazione tecnologica con profonde radici nel territorio emiliano. Il nuovo strumento, un sistema Spectralis Oct2 Compact con modulo angiotomografia (Octa) - informa una nota - rappresenta un significativo avanzamento tecnologico nella diagnosi tempestiva e nel follow-up delle uveiti, patologie infiammatorie dell'occhio che, se non trattate precocemente, possono compromettere gravemente la vista dei pazienti. La donazione permetterà di offrire, nella struttura diretta da Luca Cimino, cure ancora più puntuali ed efficaci, migliorando concretamente la qualità dell'assistenza offerta a chi ne ha più bisogno. 

"Siamo orgogliosi di poter mettere l'innovazione al servizio della salute pubblica - afferma Gianni Prandi, fondatore di Assist Group - Crediamo infatti in un'idea di imprenditoria umanistica che mette le persone al centro di ogni sua iniziativa. Con questo spirito, siamo orgogliosi di fornire il nostro contributo alla comunità, sostenendo chi è più fragile e chi ogni giorno, nella sanità pubblica, lavora con passione e competenza per prendersi cura degli altri". 

La struttura emiliana ha a disposizione un posto letto per la degenza ordinaria e uno per la degenza in Day Hospital. Nel ringraziare Prandi e il gruppo per la donazione, il direttore generale dell'Ausl Irccs di Reggio Emilia, Davide Fornaciari, evidenzia che "la tecnologia assicurerà un contributo sostanziale alla velocità e all'accuratezza delle diagnosi e sosterrà fortemente le cure per moltissimi pazienti. La generosità del nostro tessuto imprenditoriale e sociale - continua - ci incoraggia a proseguire il percorso intrapreso per una sanità pubblica di eccellenza che sappia raccogliere le importanti sfide che ci attendono in tema di innovazione delle cure". 

L'uveite è una malattia infiammatoria oculare di cui risulta difficile stimare l'incidenza, che frequentemente è spia di altre patologie, quali infezioni o malattie reumatiche. Colpisce in particolare gli adulti dai 20 ai 50 anni, in piena età lavorativa. Nonostante sia considerata una malattia rara, può causare cecità nel 10-15% dei casi. All'Ambulatorio di Immunologia oculare del Santa Maria Nuova afferiscono 4-5 nuovi casi ogni giorno, nella maggioranza dei casi provenienti dalla Regione Emilia Romagna (57%), ma con un'alta attrattività anche dalle altre regioni, poiché il centro uveiti di Reggio Emilia rappresenta un riferimento a livello nazionale.  

Queste patologie possono essere associate a malattie sistemiche, che non risparmiano neanche i bambini - come nei casi di artrite idiopatica giovanile - oppure a infezioni, come herpes, sifilide, tubercolosi e citomegalovirus. Queste ultime sono le uveiti per cui è possibile risalire alla causa grazie al prelievo di fluidi oculari e alla ricerca di agenti patogeni. Esistono, inoltre, patologie che assomigliano molto alla uveite, come i linfomi oculari, nei quali la diagnosi è fondamentale non solo per salvare la vista, ma per la sopravvivenza del paziente. 

L'Oct (Tomografia a coerenza ottica) è una tecnica di imaging non invasiva fondamentale nella gestione delle uveiti, poiché permette una valutazione dettagliata delle strutture retiniche e lo studio accurato del nervo ottico. Serve a visualizzare e quantificare la presenza di edema maculare o del disco ottico, una delle complicanze più comuni dell'uveite. Consente, inoltre, di monitorare la risposta al trattamento farmacologico, valutando le modificazioni anatomiche della retina e del nervo ottico durante la terapia con corticosteroidi, immunosoppressori o farmaci biologici. L'esame è di grande utilità anche nei pazienti pediatrici o non collaboranti perché permette di ottenere immagini ad alta risoluzione della retina e del nervo ottico in modo rapido, non invasivo e senza contatto diretto con l'occhio. 

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TvBoy: "Papa con maglia dei Chicago Bulls, ecco il mio omaggio un po' profano" - Video

09 Giugno 2025

(Adnkronos) - Lo street artist italiano TvBoy torna a Roma per un omaggio a Leone XIV. La nuova opera, apparsa nei pressi del chiostro del Bramante, rappresenta il nuovo Pontefice con lo sguardo sorridente, mentre indossa una divisa rossa. Sul petto campeggia il suo nome e il suo ‘numero di maglia’, Leone 14. 

“È un omaggio a Robert Prevost, che è originario di Chicago - spiega TvBoy all'Adnkronos -, ho voluto fare questa associazione con i Chicago Bulls, di cui il Papa è un grande fan. Al contempo, Leone in questa posa mi ricorda molto il grande Michael Jordan. La trovo al contempo una immagine un po’ profana ma anche un omaggio simpatico alla figura del nuovo vescovo di Roma, che unisce questi due mondi, l’Europa e gli Stati Uniti d’America”. 

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Donna e bimba morte a villa Pamphili a Roma, diffusi i tatuaggi: l'appello per l'identificazione

09 Giugno 2025
I tatuaggi sulla donna morta a Villa Pamphili

(Adnkronos) - Appello della Questura di Roma oggi, lunedì 9 giugno, per l'identificazione della donna, trovata morta sabato pomeriggio a Villa Pamphili a Roma a un centinaio di metri dal corpo di una bambina di pochi mesi. In particolare, la polizia, che ha diffuso anche le foto dei tatuaggi della vittima, parla di "una donna dall'età presumibile di 20/30 anni", dunque, più giovane di quanto non si pensasse in un primo momento, dai "lineamenti caucasici". "Aveva i capelli chiari" e, spiega la nota, era con "alta 1.64 per un peso di 58 kg". Per le segnalazioni rivolgersi, aggiungono, al "numero unico d'emergenza 112" si legge nella nota.  

Non si esclude che "la donna fosse con una bambina di tenera età, fra i sei mesi e un anno", che è stata ritrovata cadavere, poco distante e su cui si attende l'esame del Dna per capire se tra loro c'era una parentela. L'ipotesi è che possano essere madre e figlia. A quanto si apprende, il primo esame autoptico sui corpi della donna e della bimba non ha restituito "un quadro chiaro delle cause del decesso". Il medico legale si è riservato di eseguire ulteriori esami. Dall'esame autoptico sulla donna non sono emerse lesioni esterne evidenti. Tra le ipotesi sulle cause della morte della piccola c'è che possa essere stata strangolata.  

Le immagini, diffuse dalla Questura, mostrano da sinistra in alto un primo tatuaggio che la donna aveva sulla parte interna del piede destro, vicino al malleolo, un secondo (nella foto in basso a sinistra) presente sulla fascia addominale superiore della vittima e un terzo (il riquadro a destra della foto) sulla parte esterna del braccio destro, all'altezza dell'omero. 

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Imprese, Ibarra: "Dati materia prima per capire comportamenti clienti"

09 Giugno 2025
Imprese, Ibarra:

(Adnkronos) - I dati "diventano sostanzialmente la materia prima che serve nel mondo della tecnologia, soprattutto per quanto riguarda l'intelligenza artificiale, per riuscire ad avere delle informazioni che sono nascoste”. Così Max Ibarra, ex amministratore legato di Engineering, intervendo, a margine dell'assemblea generale di Centromarca in corso a Milano, sul ruolo dei dati e dell'Ai nella relazione per le aziende con i consumatori.  

La miriade di dati e di informazioni - continua Ibarra - ci permette di capire il comportamento del cliente molto meglio rispetto a prima. Ora però non basta soltanto avere i dati, bisogna avere le giuste skill, le giuste competenze all'interno dell'azienda per comprendere questi nuovi comportamenti". 

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Vacanze in salute, kit automedicazione in valigia per 9 italiani su 10

09 Giugno 2025
Vacanze in salute, kit automedicazione in valigia per 9 italiani su 10

(Adnkronos) - L'estate è ormai alle porte e, con le temperature in aumento, si avvicina il momento di partire per staccare la spina, rilassarsi e conoscere nuovi luoghi. Per molti, quindi, non è poi così lontana l'incombenza di dover pensare a cosa portare con sé. C'è un piccolo grande alleato che gli italiani non dimenticano mai di mettere in valigia: il kit di automedicazione.  

Secondo l'ultima indagine condotta da Assosalute - Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica, in collaborazione con Human Highway, ben 9 italiani su 10 (90%) preparano un kit con almeno 1 farmaco da banco prima di partire. Un'abitudine ormai consolidata - riporta una nota - che si rafforza tra le donne (il 26% porta con sé più di 4 medicinali da banco) e tra gli over 55, più attenti e previdenti anche in vacanza (in valigia mettono almeno 3 farmaci di automedicazione). Perché i piccoli disturbi non vanno mai in ferie: un mal di testa improvviso, un malessere gastrico dopo una cena tipica, una puntura d'insetto, una scottatura solare o il classico mal di gola da aria condizionata possono capitare ovunque e a chiunque. 

La ricerca Assosalute-Human Highway racconta che in media nella valigia di ogni italiano ci sono 2,8 farmaci da banco, valore che supera i 3 fra le donne e tra chi vive al Nord, e che cresce all'aumentare dell'età. Ma quali sono i farmaci da banco irrinunciabili per l'estate? Antidolorifici/antinfiammatori: scelti da quasi 2 italiani su 3 (65%), con un picco tra le donne (75%); farmaci per disturbi gastrointestinali: presenti nel kit del 48% degli italiani (un dato che cresce con l'età, fino a 18 punti percentuali in più tra i 55-64enni); antipiretici contro la febbre: 43%, soprattutto tra le donne e gli over 55 (50% per entrambe le categorie); antistaminici e antipruriginosi: li porta con sé il 32%, utili contro le punture di insetti. E ancora. Disinfettanti e farmaci contro le scottature: poco meno di 1 italiano su 3 li considera indispensabili; farmaci contro il mal di gola: presenti nel kit nel 17% dei casi; farmaci per la cinetosi: scelti solo dal 13%, ma fondamentali per chi soffre di mal d'auto/mal di mare. 

Il 37% degli italiani seleziona il kit in base alle proprie esigenze o ai disturbi che ha avuto in passato. Il 34% ha un kit già pronto che non cambia mai, mentre quasi 1 italiano su 3 adatta il contenuto in base alla destinazione e quindi ai rischi specifici del viaggio, o anche, nel 20% dei casi, alla sua durata. Per questo Assosalute ha stilato un vademecum, con consigli utili su cosa mettere nel kit e come conservarlo.  

Non dovrebbero mancare: antidolorifici e antinfiammatori (mal di testa, dolori muscolari, ciclo mestruale), antipiretici (febbre e sintomi influenzali), farmaci contro i disturbi gastrointestinali (antiacidi, lassativi, antidiarroici, fermenti lattici), antistaminici e antipruriginosi (punture di insetti), disinfettanti e farmaci contro scottature solari (creme emollienti e antisettiche), farmaci contro il mal di gola (spray, pastiglie), farmaci contro la cinetosi (pastiglie/chewing gum), medicinali antimicotici per uso topico per chi frequenta piscine o palestre, l'essenziale per piccole lesioni/ferite superficiali (cerotti, garze, acqua ossigenata). Attenzione alla conservazione dei farmaci: il caldo è un nemico silenzioso. Conservare correttamente i farmaci in viaggio è fondamentale per garantirne l'efficacia e la sicurezza d'uso.  

Ecco le regole d'oro di Assosalute: 1. Riporli sempre nelle confezioni originali, insieme al foglietto illustrativo, che contiene tutte le istruzioni su come assumerlo e le modalità di conservazione; 2. Preferire contenitori rigidi e termici per il trasporto: il caldo estivo può alterare i principi attivi, soprattutto per alcune formulazioni come quelle liquide o i cerotti. Meglio evitare temperature superiori ai 25°C e non lasciare mai i farmaci in auto o esposti al sole; 3. Non conservare i farmaci in luoghi umidi (borse frigo con ghiaccio, bagni, etc.), perché l'umidità può danneggiare soprattutto le formulazioni solide; 4. Se si viaggia in aereo, tenere il kit nel bagaglio a mano: in stiva le temperature possono scendere eccessivamente e l'umidità aumentare; 5. Controllare sempre la data di scadenza e l'integrità delle confezioni: se un farmaco appare diverso dal solito, meglio non utilizzarlo e chiedere consiglio al farmacista; 6. Se possibile, scegliere le formulazioni solide rispetto a quelle liquide, più sensibili alle alte temperature. 

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Referendum: superato il quorum a Nuoro e in altri 5 comuni sardi

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Medicina, identikit pazienti con disturbi ipofisi, al Gemelli ambulatorio specializzato

09 Giugno 2025
Medicina, identikit pazienti con disturbi ipofisi, al Gemelli ambulatorio specializzato

(Adnkronos) - Di tutte le ghiandole endocrine del nostro organismo, forse è la meno conosciuta. Eppure l'ipofisi ha un ruolo importantissimo, da 'direttore d'orchestra', regolando il funzionamento di tutte le altre ghiandole endocrine e producendo un ventaglio di ormoni importantissimi per il buon funzionamento di tutto l'organismo. Ma anche l'ipofisi può ammalarsi. Per tracciare l'identikit dei pazienti con disturbi dell'ipofisi, al Policlinico Gemelli di Roma è attivo un ambulatorio specializzato in malattie ipotalamo-ipofisarie, diretto da Alfredo Pontecorvi, ordinario di Endocrinologia all'Università Cattolica del Sacro Cuore e direttore della Uoc di Endocrinologia e Diabetologia di Fondazione Policlinico universitario Gemelli Irccs. E di segnali che indicano un malfunzionamento di qualche parte dell'ipofisi si è parlato di recente in occasione della IX edizione del congresso 'Ipofisi: percorsi diagnostici terapeutici. I centri d'eccellenza e il territorio', (responsabili scientifici Laura de Marinis e Antonio Bianchi, ricercatore della Cattolica ed endocrinologo del Gemelli), tenutosi al campus Gemelli. L'evento rientra nell'ambito delle attività didattiche del master universitario di II livello in 'Diagnosi e terapia delle patologie ipotalamo-ipofisarie' diretto da Pontecorvi.  

Il primo campanello d'allarme di un problema dell'ipofisi può essere il mal di testa, spiegano dal Gemelli. Se in questa minuscola ghiandola endocrina (è grande appena 1 cm), adagiata su una 'sella' ossea (la sella turcica dell'osso sfenoide) alla base del cervello, a causa di un processo occupante spazio al suo interno o nelle immediate vicinanze si verifica un aumento di volume, ciò può indurre uno stiramento delle meningi che la ricoprono (una porzione della dura madre detta 'diaframma sellare', che copre a 'ombrello' l'ipofisi ed è riccamente innervato) e quindi l'insorgenza di una cefalea persistente al centro della testa. "In caso di cefalea cronica, spesso il medico consiglia di effettuare una risonanza magnetica dalla quale possono emergere delle lesioni, noduli, neoformazioni che vengono descritti come 'incidentalomi ipofisari', che devono portare il paziente all'ambulatorio di neuro-endocrinologia", raccomanda Pontecorvi. 

"Un altro disturbo da valorizzare - illustra lo specialista - sono le alterazioni dei movimenti degli occhi e lo sdoppiamento della vista (diplopia); questi possono essere dovuti alla compressione o alla dislocazione di alcuni nervi cranici che controllano i movimenti degli occhi, dovuta a una lesione sellare (i nervi oculo-motori (III), trocleari (IV) e abducens (VI), oltre al nervo ottico (II) che si incrocia nel chiasma ottico subito sopra l'ipofisi). Un altro segno, per fortuna più raro, è la rino-liquorrea (il gocciolare del liquor o liquido cefalo-rachidiano, attraverso il naso) che si verifica quando una lesione sellare erode il pavimento della sella turcica e mette in comunicazione il cervello con le cavità nasali. Infine, un frequente disturbo 'rivelatore' di un problema all'ipofisi può essere la mancanza di ciclo nelle donne oppure un disturbo della sfera sessuale nell'uomo, e l'infertilità", descrive Pontecorvi. "Di fronte al sospetto di una patologia ipofisaria - prosegue Bianchi - il neuroendocrinologo cercherà segni e sintomi di ipofunzione (dovuti alla compressione delle cellule sane dell'ipofisi) o di iperfunzione, dovuta negli adenomi più comuni a un'eccessiva produzione di Gh (acromegalia o gigantismo), di prolattina, di Acth (malattia di Cushing)".  

L'acromegalia è una malattia che 'cambia i connotati' dei pazienti, dettaglia la nota. Sono interessati 4 settori del volto: le bozze frontali, le arcate zigomatiche, la piramide nasale (il naso si allarga e si ingrandisce) e compare il prognatismo (mento sporgente), mentre compare uno spazio tra i due incisivi superiori (diastasi). In caso di dubbio, spesso l'endocrinologo chiede una foto vecchia o della patente, e chiede anche se c'è stato un accrescimento delle estremità (se il paziente ha dovuto far allargare la fede o comprare scarpe di 2-3 numeri più grandi).  

Le prolattinomi sono adenomi che producono prolattina, un ormone che agisce sulle ghiandole mammarie facendo produrre e secernere liquido lattescente (galattorrea, mono o bilaterale, spontanea o provocata); le pazienti presentano tipicamente oligo-amenorrea (scomparsa del ciclo mestruale). Bisogna sempre escludere una causa farmacologica: molti farmaci possono dare incremento della prolattina (alcuni anti-psicotici e anti-depressivi, gli oppiacei, farmaci anti-emetici, antipertensivi come verapamil e metil-Dopa, eccetera). La malattia di Cushing è dovuta a un adenoma producente Acth. Il paziente ha una tipica faccia 'a luna piena' (facies lunaris), rubiconda perché l'eccesso di cortisolo provoca un aumento di volume delle gote e aumenta la visibilità dei capillari sottocutanei; il paziente può avere un diradamento dei capelli, l'insorgenza di acne e di ipertricosi del volto (dovuto a un aumento degli androgeni surrenalici). E' presente tipicamente obesità centrale con addome talvolta molto prominente e un'ipotrofia dei muscoli delle braccia e delle gambe. E' presente fragilità capillare, facilità a fare ecchimosi, iperglicemia, la comparsa o il peggioramento dell'ipertensione arteriosa. 

"L'asse più colpito nelle forme 'ipo', carenziali, è il cosiddetto asse gonadotropo, le cellule che producono Fsh e Lh, le due gonadotropine che stimolano ovaie e testicoli - precisa Bianchi - Ma anche la presenza di un eccesso di prolattina, Gh o Acth può peggiorare il ritmo circadiano di Lh e Fsh, responsabile anche del normale ritmo delle mestruazioni. L'endocrinologo dunque indagherà un calo della libido o un deficit erettile nei maschi o la presenza di oligo-amenorrea nelle donne. Un altro asse spesso colpito ipotalamo-ipofisi-tiroide, causa di ipotiroidismo secondario (o terziario); i pazienti lamentano fatica, difficoltà di concentrazione, intolleranza al freddo, stipsi, un aumento della caduta dei capelli, una certa ritenzione idrica. Anche l'ipocortico-surrenalismo secondario, indotto da una disfunzione dell'asse ipofisi-surrene, può dare facile affaticamento, debolezza muscolare, talvolta ipotensione e inappetenza". 

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Indagine Swg, per 81% italiani grandi marche sono motore di sviluppo

09 Giugno 2025
Indagine Swg, per 81% italiani grandi marche sono motore di sviluppo

(Adnkronos) - L'81% degli italiani riconosce alle marche più note un impatto positivo dell’attività sull’economia e le considera motori di sviluppo, occupazione e innovazione. È quanto emerge da un'indagine promossa da Centromarca in collaborazione con Swg, presentata in occasione dell'assemblea annuale dell'associazione in corso a Palazzo Mezzanotte a Milano. Inoltre, Il 71% degli italiani pensa che le marche siano dei veri e propri attori sociali che possono contribuire attivamente al benessere collettivo 

I valori distintivi dell’industria di marca assumono particolare rilievo quando si tratta di individuare le caratteristiche dell’azienda in cui si vorrebbe lavorare. La Gen Z, per esempio, tende a orientarsi verso imprese impegnate nella sostenibilità e con una visione internazionale, mentre i Baby Boomers si riconoscono in realtà che difendono la tradizione italiana e investono nelle comunità in cui operano. È importante sottolineare che “impegno nella sostenibilità”, “investimenti nella comunità”, “difesa della tradizione italiana” e “visione internazionale” sono i quattro valori più riconosciuti dagli italiani come fondanti dell’identità di marca.  

Per metà degli italiani, privilegiare un brand significa “prendere posizione”, scegliere aziende che rispettano standard elevati, non solo produttivi, ma anche etici e valoriali. Il fenomeno è particolarmente marcato per le nuove generazioni: il 55% della Gen Z e il 56% dei Millennials considera l’acquisto un modo per sentirsi parte di qualcosa di più grande. Non si tratta di “semplici” consumatori, ma di tribù digitali che si riconoscono nei valori della marca, la seguono, la condividono, la vivono. In questo scenario prende forma la phygital revolution: il 91% degli italiani utilizza il digitale lungo il processo d’acquisto. Il 53% confronta i prezzi online, il 47% cerca informazioni su caratteristiche e recensioni, ma poi vuole toccare, vedere, sperimentare. Infatti, il 29% sceglie ancora di concludere l’acquisto nel punto vendita fisico. Si rivelano marche vincenti quelle capaci di creare esperienze significative, che parlano alle persone, che costruiscono identità.  

Lo studio mostra come negli ultimi dieci anni il sogno dell’imprenditoria autonoma abbia subito un forte ridimensionamento, passando dal 45% al 33% di preferenze, mentre cresce l’attrattiva per il lavoro dipendente, segno di un profondo cambiamento culturale nelle aspettative delle persone. Tuttavia, nonostante questo mutato scenario, il tema del reperimento di manodopera qualificata resta centrale per molte aziende. L’ultima Indagine Congiunturale Centromarca, realizzata in collaborazione con Ref Ricerche sulle industrie associate, rivela che il 19,5% delle imprese ha avuto frequente difficoltà nel trovare personale qualificato negli ultimi due anni; il 61,0% “qualche volta”. Solo un marginale 2,5% afferma di non aver mai incontrato problemi di questo tipo. 

L’indagine Swg evidenzia che un dipendente su due beneficia già di servizi offerti dall’azienda in cui lavora. Potendo scegliere i lavoratori esprimerebbero preferenze precise: il 53% opterebbe per i rimborsi medici, il 42% sceglierebbe le convenzioni sanitarie e il 27% indicherebbe viaggi e soggiorni di cui usufruire nel tempo libero. 

La ricerca fotografa anche l’impatto dell’intelligenza artificiale, facendo emergere un paradosso generazionale: la Gen Z, pur essendo nativa digitale, è quella più spaventata dall’Ia. Chi è cresciuto con la tecnologia sembra percepire maggiormente i rischi in ambito lavorativo, rispetto alle generazioni che l’hanno incontrata più tardi nel loro percorso professionale. In generale, Il 42% degli italiani prevede un aumento del livello delle competenze richieste; un altro 42% immagina una maggiore efficienza e produttività; il 41% teme una diminuzione dei salari; il 40% auspica una riduzione dei carichi e dei ritmi di lavoro. 

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Al Bano: "Per fare click creano polemiche assurde per infamarmi"

09 Giugno 2025
Al Bano (Fotogramma)

(Adnkronos) - "L'ironia è il sale della vita, ci stanno quelli che non lo capiscono e mi dispiace per loro. Ormai sui siti montano polemiche solo per fare qualche click in più, polemiche basate sul nulla e lo fanno anche a costo di infamare una persona. L'importante è che il pubblico non abbocchi facilmente''. Così Al Bano all'Adnkronos replica con forza alle polemiche social e ai titoli di alcuni quotidiani online secondo cui il cantante di Cellino, sabato scorso, durante un concerto a Carbonia, in Sardegna, avrebbe offeso una donna che si era sentita male durante la sua esibizione.  

In un video, diventato virale, si vede l'artista che, accortosi del malore della donna, cerca di 'rianimarla' facendo e chiamandola per nome: "Vieni qui, vieni qui Deborah'', ha cantato Al Bano chiamandola. Appena la signora si riprende, Al Bano aggiunge a mo' di battuta: ''Deborah non vorrei aggiungere nient'altro ma una piccola cura dimagrante ci starebbe bene. Io la sto facendo''. Il tutto concluso con un "ti vogliamo bene'' tra gli applausi del pubblico. "La signora ha sorriso alla battuta, non ho offeso nessuno - ribadisce Al Bano - ho anche detto che io stesso sto facendo una dieta, dove sta l'offesa?", si chiede. 

E ancora: "Non appena la signora si è sentita male ho bloccato il concerto, ho aspettato che tutto si risolvesse, l'ho fatta entrare in una zona protetta e mentre la soccorrevano ho diretto persino il traffico. Ma cosa deve fare di più un persona?", chiede Al Bano. "Meno male che il pubblico ha risposto alla grande e ha capito la mia battuta. A Carbonia in piazza c'erano 10mila persone, per me è questo quello che conta'', conclude. 

(di Alisa Toaff)  

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Centromarca, Mutti: "A ottobre primo forum del largo consumo"

09 Giugno 2025
Centromarca, Mutti:

(Adnkronos) - Il primo forum del largo consumo si terrà a Roma il 15 ottobre. Ad annunciarlo è Francesco Mutti, presidente di Centromarca, durante l'assemblea generale di Centromarca in corso a Palazzo Mezzanotte a Milano. 

Il presidente di Centromarca ha spiegato come l'obiettivo sia creare un evento dedicato a tutti gli attori della filiera del largo consumo, per confrontarsi su come il settore possa contribuire alla crescita dell’Italia. “Abbiamo bisogno - dice Mutti - di essere percepiti per quello che siamo: uno dei principali settori strategici dell’Italia" e quindi di essere "accompagnati da una politica industriale coerente, coordinata e da una visione di medio e lungo periodo". 

“Quello che come aziende chiediamo al governo è innanzitutto partire da una visione di medio e lungo termine. Questo deve passare dal non mettere alcun tipo di tasse direttamente sul consumo. Ma anche e soprattutto - continua Mutti - facendo politiche per avere un minore impatto della burocrazia e una capacità di aggregare le aziende italiane affinché possano crescere dimensionalmente. Questo le potrà portare in maniera ancora più forte sui mercati esteri". 

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Elezioni amministrative, ballottaggi: a Taranto centrosinistra avanti

09 Giugno 2025
Elezioni amministrative e ballottaggi 2025 - Fotogramma /Ipa

(Adnkronos) - Non solo referendum. I cittadini sono stati chiamati oggi a votare anche per i ballottaggi delle elezioni amministrative in 13 Comuni per i quali è in corso lo spoglio. Occhi puntati su Taranto e Matera, al secondo voto. Mentre in Sardegna i cittadini di sette Comuni, Nuoro il più grande, sono andati alle urne per il primo turno delle elezioni amministrative. 

A Taranto, quando sono state scrutinate 17 sezioni su 191, il candidato del centrosinistra Piero Bitetti è in testa nel ballottaggio delle comunali con il 57,26% mentre Francesco Tacente, candidato delle civiche di centro, sostenuto già al primo turno da una lista civica espressione della Lega e al secondo da Fratelli d'Italia e Forza Italia, con l'apparentamento ufficiale, è al 37,39%. Anche i risultati riportati dai comitati elettorali e relativi a un numero maggiore di seggi scrutinati vedono in testa Bitetti. 

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Rete Adamo: "Sostegno aziendale è leva per natalità e produttività"

09 Giugno 2025
Rete Adamo:

(Adnkronos) - Il calo della natalità in Italia rappresenta ormai un'emergenza sociale ed economica che coinvolge il sistema Paese nella sua totalità, aziende incluse. Questa tendenza negativa, se non affrontata con misure mirate, rischia di influenzare anche la crescita economica. Per questo motivo è fondamentale che le aziende si rendano parte attiva nel promuovere politiche e iniziative a sostegno delle famiglie e della natalità. Tre aziende – Kraft Heinz (con il brand Plasmon), Chicco ed Edenred Italia – dimostrano che è possibile fare rete e trovare misure efficaci attraverso i risultati di una survey dal titolo 'Genitorialità e welfare: la chiave per il futuro delle imprese e della società' effettuata all’interno delle tre realtà e presentata oggi presso la sede Edenred a Milano. 

Il sondaggio ha coinvolto 705 dipendenti, il 54% composto da genitori e il 46% da non genitori. La fascia d’età più rappresentata tra gli intervistati è quella tra i 25 e i 45 anni. 

Rete Adamo è una rete interaziendale aperta, fondata nel 2023 su iniziativa di Plasmon, Chicco ed Edenred Italia, con l’obiettivo di sviluppare politiche organizzative a sostegno della natalità e della genitorialità. La Rete promuove un approccio strategico considerando la genitorialità un valore aggiunto per il benessere delle persone, la produttività e la competitività aziendale. Attraverso tavoli di lavoro, survey periodiche, scambi di buone pratiche e strumenti di monitoraggio, la Rete cerca di portare numeri e dati che possono essere utili anche per le istituzioni. 

Tra i dati più significativi della aurvey, quello dell’eNPS: il 79% degli intervistati ha dichiarato che raccomanderebbe la propria azienda, contro il 43% della media nazionale emersa dal rapporto Great Place to Work 2025. Questo rappresenta un termometro importante che conferma l’apprezzamento delle misure finora messe in campo dalle aziende della rete. Un altro elemento importante che traspare è che l’80% dei dipendenti ritiene che le misure a sostegno della genitorialità aiutino le persone a sentirsi più tranquille nel pianificare anche il proprio futuro familiare. E questa valutazione è pressoché identica sia per i genitori che per i non genitori: c’è un sentire comune su questo tema. Il supporto alla genitorialità è percepito come un valore positivo per il benessere individuale e organizzativo, con un punteggio di 7,7 su 10: sapere che la propria azienda ha una politica di supporto per la famiglia aumenta il senso di appartenenza per l’80% dei dipendenti. 

I dipendenti intervistati considerano due aspetti necessari per poter gestire al meglio la famiglia e pianificare di avere figli: la flessibilità sul lavoro, richiesta dal 86,4% delle persone e la necessità di ridurre l'impatto economico, richiesta dal 74,68%. Quello che è interessante notare è che quando si parla di cosa vorrebbero dalle istituzioni, i bisogni principali sono: una maggiore conciliazione tra lavoro e famiglia (86,49%) e una maggiore stabilità economica (85,49%). Flessibilità e stabilità economica sono, quindi, al centro delle priorità. 

Questi dati dimostrano che le aziende possono fare la loro parte cercando, per quanto possibile, di lavorare su queste priorità: flessibilità e welfare. E i risultati si vedono: non solo aumenta la soddisfazione e l’efficienza del dipendente (il 78% dei dipendenti dichiara che il modello flessibile adottato dall’azienda permette di essere più efficace) ma anche la natalità. I numeri della Rete nel primo anno lo certificano: si è assistito a un abbassamento delle dimissioni volontarie del 4% e un aumento del tasso di natalità del 2%. 

“I numeri che emergono sono chiari – dichiara Corrado Colombo, portavoce di rete Adamo e commercial vice president Artsana Group, Chicco - quando si attivano politiche a sostegno della genitorialità, le persone tendono a rimanere, a lavorare meglio e a raccomandare il proprio ambiente di lavoro. Questo dimostra che la natalità non è solo una questione demografica, ma anche strategica per la competitività del Paese. Lavorare in rete tra aziende, condividendo dati, metriche e best practice, può fare la differenza – continua - quello che emerge dalla nostra esperienza è che una sinergia tra pubblico e privato è possibile.” 

Gigi De Palo, presidente Fondazione Natalità e direttore generale Fondazione Angelini, ha ricordato che nel 2024 è stato segnato il record negativo di bambini nati, pari a 370.000: “l’Italia - ha sottolineato - è il Paese in cui si parla di più di famiglia, ma si fanno meno politiche familiari rispetto al resto d’Europa. Secondo i dati Istat, tra i ragazzi di età compresa tra i 10 e i 19 anni, il 74,5% desidera sposarsi, il 70% vuole avere figli e, tra questi, l’80% vorrebbe due o tre figli. Il desiderio, quindi, esiste, ma spesso si scontra con una realtà molto complicata. Il tema della natalità riguarda tutti noi e sarà al centro dell’agenda politica per almeno le prossime quattro o cinque legislature. Dobbiamo tornare - ha concluso - ad ascoltare le esigenze del paese reale, le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori”. 

Secondo Alessandro Fontana, direttore centro studi di Confindustria, la demografia è una delle grandi sfide del nostro Paese: “l’invecchiamento della popolazione e il calo delle nascite mettono a rischio la competitività delle imprese, quindi il nostro potenziale di crescita, e la sostenibilità del welfare. Le imprese stanno già facendo la loro parte trattenendo competenze e investendo nel welfare aziendale (il 60% delle aziende associate a Confindustria offre previdenza complementare e assistenza sanitaria integrativa). Occorre però molto altro: intervenire per aumentare la partecipazione dei giovani e delle donne al mercato del lavoro, investire nella formazione continua e adottare una gestione dell’immigrazione che consenta di attrarre e trattenere i migliori talenti dall’estero, mantenere e valorizzare i nostri giovani. Rimbocchiamoci le maniche - ha concluso - non esiste la bacchetta magica, servono tante azioni da avviare subito”. 

Le aziende di Rete Adamo dimostrano che misure strutturate, integrate e continuative a sostegno dei genitori possono migliorare la qualità della vita, contrastare la fuga dal lavoro dopo la nascita dei figli e contribuire concretamente alla risposta alla crisi demografica. Una collaborazione tra aziende e istituzioni pubbliche oggi è fondamentale per creare politiche più efficaci e integrate, capaci di rispondere in modo più completo alle esigenze delle famiglie e di promuovere un cambiamento duraturo. 

All’evento hanno partecipato inoltre Simona Finazzo, chief public affairs officer Edenred Italia; Luigi Cimmino Caserta, responsabile relazioni istituzionali Kraft Heinz e Arianna Visentini, ceo Variazioni. 

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Rai, le variazioni dei programmi tv di domani

09 Giugno 2025
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(Adnkronos) - Queste le variazioni Rai dei programmi tv di domani: 

RAI 1 

12:20 Camper in viaggio: La Sardegna di Santa Teresa e la Corsica 

12:50 Camper 

13:30 TELEGIORNALE 

RAI 2 

17:10 Telefilm The Rockie: “Il falco” (anziché l’episodio previsto) 

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19:00 Telefilm Blue Bloods: Con le mani legate” e “Segreti a fin di bene” 

------- 

21:20 Belve Crime (anziché Belve) 

RAI 3 

10:25 (anziché 10:15) Elisir Estate. Il meglio di .. 

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Tumori, Mastronuzzi (Simg): "La prevenzione è tutto, noi medici seminiamo salute ogni giorno"

09 Giugno 2025
Tecla Mastronuzzi

(Adnkronos) - “Per il mio ruolo la prevenzione è tutto. Il compito del medico di medicina generale va infatti ben oltre la cura delle patologie: significa soprattutto seminare salute ogni giorno, prima ancora che la malattia si manifesti”. Così Tecla Mastronuzzi, responsabile della macro area Promozione di salute e Prevenzione della Società Italiana dei Medici di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg) commenta la recente campagna di sensibilizzazione “Non girarci intorno” promossa da Merck con il patrocinio di Simg, Siuro, Fiaso e Palinuro. 

La prevenzione è il primo vero atto di cura. “Come medici di medicina generale crediamo tantissimo nella prevenzione primaria che anticipa anche la diagnosi precoce delle patologie, attraverso la promozione dei corretti stili di vita per ridurre il rischio di sviluppare malattie oncologiche”, spiega Mastronuzzi. 

Intervenire sui fattori di rischio, promuovere stili di vita corretti, educare i pazienti all’importanza di un’alimentazione equilibrata e dell’attività fisica: sono tutti gesti che costruiscono, giorno dopo giorno, una vera e propria cultura della prevenzione. Eppure, come rivelano i dati di una survey condotta durante la campagna “Non girarci intorno”, solo il 45% dei pazienti ha dichiarato di aver parlato di prevenzione oncologica con il proprio medico di famiglia, mentre il 48% afferma di non averlo mai fatto. 

Un dato che fa riflettere: “Probabilmente molto di quello che facciamo ogni giorno non viene percepito come un’azione che può salvare la vita”, osserva la dottoressa Mastronuzzi. Spesso, infatti, i consigli sul peso forma, sull’alimentazione o sull’esercizio fisico, sullo smettere di fumare, non vengono recepiti come parte di una strategia di prevenzione oncologica. Per questo è fondamentale rendere esplicito il valore di queste indicazioni e costruire con il paziente un dialogo più chiaro e consapevole”, aggiunge. 

Le iniziative come “Non girarci intorno” svolgono un ruolo prezioso proprio perché portano il tema della prevenzione fuori dagli ambulatori e lo avvicinano a un pubblico più vasto. “La salute non si fa solo sulla scrivania dei medici”, spiega l’esperta. “Entrare in un evento sportivo, in un concerto o in una manifestazione pubblica è utilissimo, perché ci permette di agganciare l’attenzione dei cittadini”. In un Paese dove ancora si pratica poca attività fisica e dove la dieta mediterranea non è seguita da larga parte della popolazione, questi momenti di sensibilizzazione rappresentano un’occasione importante per diffondere messaggi di salute. 

Di qui un appello: la prevenzione è un percorso da fare insieme. “Non siamo uno contro l’altro. Non ci sono i medici e i pazienti, ma ci sono persone che lavorano insieme per un obiettivo comune”, conclude. 

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Omicidio Piersanti Mattarella, la Procura di Palermo indaga su un'impronta

09 Giugno 2025
Il luogo del delitto dell

(Adnkronos) - A 45 anni dall'omicidio di Piersanti Mattarella, presidente della Regione siciliana ucciso il 6 gennaio del 1980, la svolta potrebbe arrivare da un'impronta digitale.  

La Procura di Palermo, nell'ambito della nuova inchiesta sul delitto che vede indagati i due presunti esecutori materiali, ha infatti incaricato la Dia di effettuare degli accertamenti tecnici con le nuove tecnologie disponibili per estrarre il Dna su un'impronta ritrovata all'epoca del delitto nello sportello lato guidatore della Fiat 127 utilizzata dai killer per la fuga dopo l'assassinio compiuto sotto gli occhi della moglie Irma e dei figli, Bernardo e Maria.  

Come scrive Live Sicilia, il prossimo 12 giugno, sarà conferito l'incarico ai periti per una comparazione biologica sul reperto.  

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Balivo, segreto svelato: "Ho preso il mio abito da sposa su internet a 150 euro"

09 Giugno 2025
Caterina Balivo - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Un matrimonio intimo, pochi invitati e l'abito da sposa acquistato su internet. Così Caterina Balivo il 30 agosto del 2014 ha detto 'sì' a Guido Maria Brera. Un dettaglio poco noto, ma non del tutto segreto che oggi, lunedì 9 giugno, è tornato alla ribalta grazie a Giovanni Ciacci, lo stylist ospite a 'La volta buona'.  

Un siparietto divertente si è consumato oggi tra Caterina Balivo e Giovanni Ciacci. Il tema della puntata era dedicato ai matrimoni, e l’occasione ha dato a Ciacci, stylist ed esperto di costume, l’opportunità di svelare un curioso retroscena: "Caterina è stata la prima a comprare l’abito da sposa online. Se non sbaglio, lo pagò 180 euro”. Immediata la replica, tra le risate della Balivo: "È vero, ma non l’ho pagato 180! 150 e forse 30 euro di spedizione”. 

 

La conduttrice ha anche detto di aver scelto una cerimonia riservata: "La verità è che non volevo nessuno!", ha detto con ironia e senza mezzi termini.  

 

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