Sarda News
  • Notizie in Sardegna
    • Sarda News

Carolina Marconi a La volta buona: "Il medico mi ha detto che sono guarita dal tumore"

26 Giugno 2025
Carolina Marconi - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - "Il medico mi ha detto che sono guarita". Così Carolina Marconi ospite oggi, giovedì 26 giugno, a La volta buona, è tornata a raccontare la sua battaglia contro il tumore al seno, diagnosticato nel 2021.  

La showgirl ha raccontato di essersi sottoposta recentemente a un controllo medico “molto importante” che ha dato esiti completamente positivi. "Ogni sei mesi vado a controllarmi, e ogni volta mi sento morire. Trattieni il respiro, non ce la fai", ha detto. Ma questa volta Carolina ha tirato presto un sospiro di sollievo: "Mi ha detto che sono guarita. Questo è il terzo anno in cui va tutto bene". 

"Io sono ancora in follow up – spiega l’ex concorrente del Grande Fratello - devo completare ancora i cinque anni di controlli periodici, ma ogni volta ricevere notizie positive è un dono", ha detto, col sorriso. 

 

Al suo fianco, in questo lungo percorso, c’è sempre stato il compagno Alessandro, a cui è legata sentimentalmente da 14 anni. "Siamo tutto io e lui, una bella squadra", ha detto.  

Un legame che Carolina tratta con cura: "Ogni donna merita un amore come il mio, un uomo come lui", anche se è stato messo alla prova proprio dalla malattia: "Non è stato facile accettare il tumore al seno. Forse è stato più difficile per lui che mi vedeva cambiare. Forse ha sofferto più Alessandro. Lui a volte si nascondeva e piangeva, ma davanti a me si è sempre mostrato col sorriso". Ma oggi, come ha detto Carolina, sono più forti di prima. 

Leggi tutto: Carolina Marconi a La volta buona: "Il medico mi ha detto che sono guarita dal tumore"

Indagine Inc: "L'83% degli intervistati ammette di aver creduto a fake news"

26 Giugno 2025
Pasquale De Palma, presidente e amministratore delegato di Inc e Paolo Mattei, vice presidente di Inc

(Adnkronos) - Si informano scegliendo gli strumenti digitali che hanno a portata di mano (social media e motori di ricerca) ma in realtà si fidano di più di giornali e telegiornali. Considerano importante l’informazione (68,4%) ma poi la maggioranza dedica meno di mezz’ora al giorno (63,5%) a scoprire cosa succede in Italia e nel mondo. Ammettono però, 8 su 10, di avere difficoltà a capire se una notizia è vera o falsa. Questo il quadro che emerge dalla ricerca demoscopica "Senza filtri: l’informazione nell’epoca della disintermediazione tra opportunità e caos" condotta a maggio 2025 da AstraRicerche su un campione rappresentativo della popolazione italiana (1.023 interviste su un campione 18-70enni residenti in Italia). Dall'indagine, promossa dall'Istituto nazionale per la comunicazione (Inc), emerge che la maggior parte degli intervistati (63,5%) dedica meno di 30 minuti al giorno all'informazione, con un 30,5% che si limita a 20 minuti o meno. Solo il 13,4% degli italiani si informa per un'ora o più.  

La Tv si conferma il mezzo più utilizzato regolarmente dagli italiani (70,8%), seguita da familiari, amici e conoscenti (61,6%), dai social network (60,0%) e dagli strumenti di messaggistica con canali dedicati (57,1% - un ‘salto’ in avanti enorme).Gli aggregatori di notizie (46,5%) e i siti/portali internet (42,6%) sono ampiamente utilizzati, superando in diffusione i quotidiani (40,4%) e i periodici/riviste (29,7%), sia cartacei sia online. I podcast e i video, sebbene in crescita (38,1%), non raggiungono ancora la radio (43,7%) e sono sempre più percepiti come intrattenimento a discapito dell’informazione. Quando si tratta di affidabilità, emerge un quadro più complesso. La Tv (42,3%) e i quotidiani (40,8%) sono considerati i più attendibili, quasi a pari merito. I familiari, amici e conoscenti, pur essendo una fonte ampiamente utilizzata, sono ritenuti affidabili solo dal 29% degli intervistati, allineandosi a siti e portali Internet (29,4%) e aggregatori di notizie (29,4%).  

La percezione di affidabilità di una notizia è fortemente legata a chi la diffonde e a come viene presentata. La maggioranza degli intervistati (45,7%) ritiene più affidabile una notizia data da un divulgatore non giornalista (scienziati, ricercatori, docenti), superando di poco i giornalisti (41,7%) segno di una crescente ricerca di competenze (vere o presunte) e autorevolezza specifiche. In netta minoranza si trovano influencer, youtuber, tiktoker (8,2%) e personaggi pubblici (17,6%). In mezzo alla classifica i rappresentanti delle Istituzioni e i politici (25.6%). 

La preoccupazione per le fake news è piuttosto diffusa: alla maggioranza degli intervistati capita di leggere una notizia e pensare che possa essere falsa (59,5% a volte, 24,2% spesso). La difficoltà nel capire se una notizia è falsa è percepita come media (così così per il 41,7%, abbastanza 34,2%, solo il 6,9% lo considera molto difficile). In sintesi, solo 4 su 10 ritengono che sia molto o abbastanza difficile. Un'alta percentuale di italiani (83,8%) ammette di aver creduto a notizie false in passato (10,3% più volte e 73,5% qualche volta). Un dato significativo è che il 42% ha condiviso notizie poi rivelatesi false.  

Di fronte a una notizia che smentisce le proprie convinzioni, la maggioranza tende ad approfondire e verificare con altre fonti, sia che la notizia provenga da giornalisti (64,9%) che da influencer (66,2%). Tuttavia, c'è una netta differenza nella reazione iniziale: se la notizia viene da un giornalista, solo il 7,1% tende a pensare che sia falsa, mentre questa percentuale sale al 24,5% se la fonte è un influencer. Sull'influenza e il controllo dell'informazione, la percezione è che i poteri economici (60,9%) e politici italiani (60,5%) siano i principali responsabili della diffusione di notizie "di parte" o fake news, seguiti dagli interessi delle piattaforme social (55,9%) e dai poteri politici esteri (55,8%). 

Come emerge dall'indagine, c'è una chiara richiesta di maggiore regolamentazione per tutti i comunicatori online: il 62,3% ritiene che le regole deontologiche dei giornalisti dovrebbero essere applicate a chiunque comunichi sui mezzi di informazione. Tuttavia, quasi la metà (50,1%) crede che anche molti giornalisti non rispettino tali regole. Il controllo delle fake news da parte delle piattaforme è un tema caldo. Il 65,0% degli intervistati ritiene che il gruppo di persone che controlla le notizie dovrebbe essere scelto senza preconcetti, e il 60,8% vede un rischio nel controllo basato solo sugli utenti. Interessante è la percezione di chi determina il flusso delle informazioni online: i giornalisti e i media tradizionali (45,1%) sono ancora visti come i principali attori, seguiti a ruota dalle piattaforme con i loro algoritmi (43,8%). Meno influenti in questo senso i cittadini che condividono contenuti sui social networks (28,0%), istituzioni e governi (27,1%) e – ancor meno - influencer e creator (16,5%). 

La maggior parte degli utenti (70,0%) è consapevole che siti e portali online mostrano notizie personalizzate in base alle loro abitudini. Questo è percepito come un rischio - sia perché tende a confermare le opinioni preesistenti degli utenti (59,9%) sia perché limita l'ampliamento degli interessi (61,8%) - più che un aiuto nel trovare le notizie rilevanti per loro senza fatica (40,7%). Infine, anche l'introduzione dell'Intelligenza Artificiale nella sintesi delle notizie è vista più come un rischio che come un aiuto: prevalgono i timori di informazioni non corrette (58,4%) e di una minore sollecitazione alla verifica delle fonti (57,0%), rispetto all’aiuto dato agli utenti (37,9%). 

“La ricerca offre spunti di riflessione cruciali - afferma Pasquale De Palma, presidente e amministratore delegato di Inc - anche per le strategie di comunicazione di brand e organizzazioni. Perché in un mondo dove tante persone trovano difficoltà a distinguere le notizie vere da quelle false, il rischio che una fake news, alimentata da algoritmi, intelligenze artificiali e condivisioni inconsapevoli, possa danneggiare la reputazione di un’azienda o di una Ngo, è reale e tangibile. Ed è un rischio che va gestito con attenzione e professionalità”. “Bisogna anche avere il coraggio di dire che la disintermediazione oggi è un rischio per le democrazie, fortemente voluta da poteri politici ed economici e dagli interessi delle piattaforme social, che la guidano e la alimentano, sempre perseguendo un interesse personale che non coincide con la verità” commenta Paolo Mattei, vice presidente di Inc, che ha coordinato il gruppo di lavoro sulla ricerca.  

Leggi tutto: Indagine Inc: "L'83% degli intervistati ammette di aver creduto a fake news"

Nato, il giurista d'impresa: "Nuovo target sostenibile per l'Italia, può diventare un'opportunità"

26 Giugno 2025
Nunzio Bevilacqua, giurista d

(Adnkronos) - “Non è tutto oro quel che luccica e non è sempre un male ciò che viene proposto come una scelta esterna”. Così Nunzio Bevilacqua, giurista d’impresa ed esperto economico internazionale, a valle della decisione Nato di innalzare le spese militari al 5% al 2035. Innanzitutto, premette parlando con l'Adnkronos, "non parliamo di economia di guerra come quella, per intenderci, oggetto dell’annuale summit economico di San Pietroburgo, terminato qualche giorno fa, ma di una ben differente, non solo a livello terminologico, economia di difesa". 

“La decisione presa, con la sola anomalia spagnola non trasformatasi in veto ma non credo priva di conseguenze sul breve medio periodo, non solo ritengo possa essere assolutamente sostenibile, senza imposizioni aggiuntive per il nostro Paese, ma che possa trasformarsi in una opportunità per verificare le ancora numerose inefficienze della PA - tra cui molteplici ‘enti di dubbia utilità o a duplicazione operativa - sottoponibili a tagli di spesa senza alcun impatto sociale e, per una componente, per coadiuvare una produzione Made in Italy per la sicurezza e rendere più tecnologico il contesto interno", evidenzia Bevilacqua. 

In sostanza, prosegue il giurista d'impresa, “cerchiamo di trovare l’opportunità economica interna, come lo sta facendo d’altronde la Germania dando nuova propulsione alla sua industria nazionale siderurgica, da una necessità internazionale derivante dal far parte di un contesto specifico”.  

Leggi tutto: Nato, il giurista d'impresa: "Nuovo target sostenibile per l'Italia, può diventare un'opportunità"

Al San Raffaele di Sulmona attrezzature per la riabilitazione donate da International Inner Wheel

26 Giugno 2025
Al San Raffaele di Sulmona attrezzature per la riabilitazione donate da International Inner Wheel

(Adnkronos) - Nuove attrezzature per la riabilitazione al San Raffaele di Sulmona. Oggi nella casa di cura abruzzese la cerimonia ufficiale di consegna di due dispositivi donati dall'International Inner Wheel - Distretto 209 Italia. A rappresentare il Distretto la governatrice Chiara Buccini, che ha personalmente affidato i macchinari alla struttura, alla presenza del management della clinica e di una delegazione dell'équipe riabilitativa. I dispositivi donati - un'apparecchiatura per stimolazione elettrica funzionale (Vik 8) e un mobilizzatore per arti inferiori (Artromot-K1) - andranno a potenziare l'attività quotidiana dell'Unità Spinale e dell'Unità Neuromotoria. 

L'iniziativa - spiegano dal Gruppo San Raffaele - si inserisce nell'ambito dell'impegno dell'International Inner Wheel, una delle più grandi organizzazioni femminili di servizio al mondo, nel sostenere progetti in ambito sanitario e sociale, a beneficio delle comunità locali. Un esempio virtuoso di sinergia tra il mondo associativo e quello sanitario, che unisce solidarietà e innovazione tecnologica al servizio della salute. "Questo gesto - dichiara Buccini - è un segno concreto della nostra attenzione verso chi affronta percorsi di cura complessi. Vogliamo essere accanto alle persone e contribuire, anche con piccoli ma significativi interventi, a migliorare l'assistenza e la dignità della cura". Commenta Giovanni Iacutone, direttore sanitario della casa di cura San Raffaele: "Al Distretto 209 Inner Wheel va la nostra più sincera gratitudine per la generosa donazione, un contributo di grande valore per la nostra struttura e per il miglioramento dei servizi sanitari offerti alla comunità. Il gesto di solidarietà e attenzione nei confronti della salute pubblica è per noi motivo di profonda riconoscenza e testimonia l'importanza della collaborazione tra istituzioni e realtà territoriali. E' un segno di attenzione che va oltre la donazione materiale: è un abbraccio alla nostra missione". 

"Vik8 - descrive Giorgio Felzani, direttore dell'Unità Spinale - è un dispositivo portatile di elettrostimolazione funzionale adattiva (Afesk*) che agisce con un sistema a 8 canali di elettrostimolazione. Rilevando la contrazione muscolare realizzata dall'individuo, interviene con l'elettrostimolazione esclusivamente a un certo grado di contrazione, amplificando dunque la funzione del muscolo in trattamento anche in seguito a lesioni neurologiche o muscolari. Nel trattamento dei casi con gravi danni neurologici, come avviene nelle mielolesioni, lo scopo è quello di recuperare la funzionalità delle capacità residue e ottimizzare i movimenti che possono portare il soggetto para-tetraplegico a una maggior autonomie nella vita quotidiana. Artromot-K1 è un'apparecchiatura motorizzata per il movimento continuo passivo dell'articolazione del ginocchio e dell'articolazione dell'anca". 

Leggi tutto: Al San Raffaele di Sulmona attrezzature per la riabilitazione donate da International Inner Wheel

Coni, Pellegrini e Paltrinieri accolgono Buonfiglio: "Ora un cambio di marcia"

26 Giugno 2025
Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri

(Adnkronos) - Federica Pellegrini e Gregorio Paltrinieri salutano Luciano Buonfiglio, eletto oggi, giovedì 26 giugno, nuovo presidente del Coni. "Essendo membro Cio sarei stata al servizio di qualsiasi nuovo presidente. Sono contenta che ci sia una soluzione di continuità, anche in vista delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina, per gli uffici e tutto il resto. L'evento sarà ormai tra pochi mesi e quindi questa scelta non può che aiutare a continuare la strada giusta già intrapresa", ha detto Federica Pellegrini, ex nuotatrice italiana e campionessa olimpica. 

A fare gli auguri a Buonfiglio anche Paltrinieri: ""Sono contento. Avevo letto il programma di Buonfiglio e ho sentito il suo intervento di oggi che ho apprezzato. L'ho anche conosciuto come persona parlandoci un po' e mi piace. Sono contento e penso che possa esserci un cambio di marcia. Sono molto amico di Malagò e di tutto quello che c'è stato prima, ma sono felice per questa elezione", ha detto il nuotatore italiano. 

 

Leggi tutto: Coni, Pellegrini e Paltrinieri accolgono Buonfiglio: "Ora un cambio di marcia"

Sclerosi multipla, Nfl alleati per anticipare cambiamenti invisibili

26 Giugno 2025
 - (Fotogramma)

(Adnkronos) - Una delle sfide più insidiose nella gestione della sclerosi multipla (Sm) è rappresentata oggi da coloro che, pur risultando clinicamente e radiologicamente stabili, nascondono un'attività di malattia silente. E' il caso del cosiddetto paziente apparentemente stabile: una condizione che può essere riconosciuta grazie all'osservazione clinica, un dialogo medico-paziente continuo e aperto e con l'utilizzo di biomarcatori innovativi. In questo contesto, i neurofilamenti a catena leggera (Nfl) - proteine rilasciate nel sangue in seguito a danno neuro-assonale, inizialmente studiate in ambito di ricerca e oggi approvate anche per l'uso clinico (certificazione Ce) - stanno emergendo come biomarcatori in grado di rilevare in modo precoce e affidabile l'attività di malattia non rilevabile dalla risonanza magnetica, permettendo agli specialisti di guidare in modo più preciso e tempestivo le decisioni terapeutiche e di migliorare la gestione personalizzata della malattia.  

L'impiego degli Nfl come biomarcatore nella sclerosi multipla rappresenta uno strumento promettente. Tuttavia, nonostante il loro grande potenziale, l'utilizzo sistematico nella pratica clinica è ancora limitato da ostacoli come l'accesso ai test, i costi e l'assenza di algoritmi clinici validati. Per contribuire a sensibilizzare la comunità scientifica sulla possibile adozione di questo strumento di analisi nella pratica clinica, Novartis, in collaborazione con Synlab, ha avviato un programma di lettura centralizzata che coinvolgerà fino a 50 centri Sm in Italia, ognuno dei quali potrà analizzare 40 campioni di sangue. L'iniziativa permette ai neurologi di acquisire esperienza diretta di questo strumento di analisi, di ottimizzare la gestione dei pazienti e di contribuire all'evoluzione dei percorsi terapeutici. 

Il valore prognostico degli Nfl - informa Novartis in una nota - è stato confermato da diversi studi clinici, tra cui un ampio studio osservazionale multicentrico, pubblicato su 'The Lancet Neurology', che ha seguito per 4 anni 814 pazienti con Sm recidivante-remittente di nuova diagnosi, reclutati in 22 centri. I risultati hanno mostrato che livelli sierici più elevati di Nfl, misurati con tecnologia a singola molecola, sono associati alla presenza di lesioni attive alla risonanza magnetica, a un maggior rischio di ricadute cliniche e alla necessità di intensificare la terapia nel tempo. Un recentissimo studio prospettico, pubblicato a marzo 2025 su 'Frontiers in Neurology' ha analizzato l'ampia letteratura disponibile confermando il ruolo chiave dei Nfl anche nei pazienti in apparente stabilità clinica e radiologica. I risultati hanno mostrato che un valore elevato di Nfl nel sangue è fortemente associato a un aumentato rischio di perdere lo stato di Neda-3 (nessuna evidenza di attività di malattia) entro l'anno successivo. Inoltre, i livelli di Nfl risultano spesso elevati in presenza di sintomi subclinici come affaticamento persistente, esordio improvviso di ansia o depressione, lievi alterazioni cognitive non associate a nuove lesioni visibili alla risonanza magnetica.  

In questi casi, l'utilizzo del Nfl come biomarcatore di allerta precoce può guidare il neurologo verso un monitoraggio più stretto con risonanze magnetiche più frequenti, oppure una modifica della strategia terapeutica, anche in assenza di segnali 'tradizionali' di attività. "L'identificazione tempestiva del paziente con stabilità di malattia solo apparente grazie alla misurazione dei neurofilamenti plasmatici ci permette di anticipare le scelte terapeutiche e adottare, fin da subito, trattamenti di alta efficacia mirati a un miglior controllo della malattia anche nel lungo periodo - afferma Diego Centonze, professore ordinario di Neurologia Università Tor Vergata-Roma e direttore dell'Unità di Neurologia dell'Irccs Neuromed di Pozzilli - Integrare questo biomarcatore nella pratica clinica significa compiere un vero cambio di paradigma: passare da un approccio reattivo, basato sulla comparsa di segni clinici o radiologici, a un modello proattivo, incentrato sull'identificazione precoce del rischio e sulla personalizzazione dinamica del trattamento". 

In questi pazienti - continua la nota - il dato biologico fornito dal Nfl può anticipare un peggioramento clinico e valutare precocemente una possibile escalation terapeutica. I trattamenti ad alta efficacia, già ampiamente validati in studi clinici e nella pratica reale, si sono dimostrati in grado di ridurre i livelli di Nfl nel sangue, controllare l'attività infiammatoria e, soprattutto, rallentare la progressione della disabilità. Inoltre, in molti pazienti è possibile utilizzare l'autosomministrazione domiciliare ad alta efficacia, con un conseguente miglioramento non solo della prognosi ma anche della qualità di vita della persona con Sm. "Il dosaggio dei neurofilamenti plasmatici è uno strumento prezioso, ma non può essere interpretato da solo: va sempre integrato con la risonanza magnetica e la valutazione clinica - chiarisce Centonze - Solo attraverso questa lettura combinata possiamo garantire un controllo più tempestivo della malattia. In questo percorso, il ruolo del paziente è centrale: è fondamentale incoraggiarlo a segnalare anche i sintomi più lievi. Un dialogo continuo e trasparente tra medico e paziente è essenziale per migliorare gli esiti clinici e affrontare la sclerosi multipla in modo più consapevole e condiviso". 

L'integrazione strutturata di questo biomarcatore nei Pdta, percorsi diagnostico terapeutici assistenziali, rappresenterebbe un passo in avanti significativo verso una gestione più tempestiva, consapevole e orientata alla prevenzione del danno neurologico. "Come azienda impegnata da anni nell'area della sclerosi multipla, patologia complessa la cui gestione è in continua evoluzione - dichiara Paola Coco, Chief Scientific Officer and Medical Affairs Head Novartis Italia - crediamo che l'innovazione debba essere accessibile e tradursi in strumenti concreti per migliorare la pratica clinica e, soprattutto, la vita dei pazienti. Il nostro impegno va in questa direzione: contribuire all'evoluzione del Servizio sanitario nazionale promuovendo modelli di gestione più precoci, efficaci e sostenibili, nell'interesse dei pazienti e della comunità scientifica". 

Leggi tutto: Sclerosi multipla, Nfl alleati per anticipare cambiamenti invisibili

Tumori neuroendocrini pancreatici ed extra-pancreatici avanzati, ok Ema a cabozantinib

26 Giugno 2025
 - (Afp)

(Adnkronos) - Il Comitato per i medicinali per uso umano (Chmp) dell'Agenzia europea per i medicinali (Ema) ha espresso parere positivo per cabozantinib nel trattamento di pazienti adulti con tumori neuroendocrini extra-pancreatici (epNet) e pancreatici (pNet) non resecabili o metastatici, ben differenziati, in progressione dopo almeno una precedente terapia sistemica non basata su analoghi della somatostatina. La raccomandazione - informa Ipsen in una nota - si basa sui risultati dello studio Cabinet, di fase III, presentati al Congresso della European Society for Medical Oncology (Esmo) nel 2024 e pubblicati nel 'New England Journal of Medicine'. La decisione finale sull'approvazione da parte dell'Unione europea è prevista nei prossimi mesi. 

Il numero di pazienti con nuova diagnosi di tumori neuroendocrini (Nets) è in aumento, con una prevalenza stimata superiore rispetto al tumore del pancreas esocrino o della vescica. La maggior parte dei tumori neuroendocrini ha uno sviluppo lento e può originare in varie sedi del corpo, necessitando spesso di molteplici linee terapeutiche in caso di progressione di malattia. Le opzioni terapeutiche alla progressione sono spesso limitate e dipendono dalla sede primaria del tumore e da altri fattori che rendono complicato definire la sequenza ottimale dei trattamenti specifici per le esigenze individuali del paziente. In particolare, per il 27% dei pazienti con diagnosi di Nets polmonari non sono disponibili opzioni terapeutiche approvate in caso di progressione dopo una terapia sistemica non basata su analoghi della somatostatina. "I dati di efficacia dello studio Cabinet - afferma Christelle Huguet, Head of Research and Development, Ipsen - rappresentano un punto di svolta nella ridefinizione degli approcci terapeutici per le persone affette da tumori neuroendocrini pancreatici ed extra-pancreatici avanzati. Il parere positivo da parte del Chmp conferma la potenzialità di tradurre questi dati in benefici significativi per i pazienti. Attendiamo ora con fiducia la decisione finale della Commissione europea". 

Il tasso di sopravvivenza a 5 anni dipende prevalentemente dalla sede primaria del tumore. Nel caso di Nets gastrointestinali e polmonari avanzati, in cui il tumore si è diffuso in sedi distanti del corpo, i tassi di sopravvivenza a 5 anni sono del 68% e 55%, rispettivamente. Tuttavia, per i pazienti con pNet avanzati la prognosi è sfavorevole, con un tasso di sopravvivenza a 5 anni del 23%.  

"Il parere espresso dalla Commissione per i prodotti medicinali per uso umano dell'Ema, relativamente all'utilizzo di cabozantinib nei pazienti affetti da Net avanzato, rappresenta una importante novità - commenta Nicola Fazio, direttore Divisione di Oncologia medica gastrointestinale e tumori neuroendocrini, Istituto europeo di oncologia (Ieo) Milano - Qualora l'opinione del Chmp venisse recepita dalla Commissione europea, cabozantinib sarebbe il secondo Tki, dopo sunitinib, a essere approvato nei Net, con la sostanziale differenza che andrebbe a coprire una tipologia di tumori più ampia, includendo anche i Net extra-pancreatici, polmonari e a sede sconosciuta anche di alto grado. Questo rappresenta una grande opportunità per i pazienti con diagnosi di Net, ambito nel quale esistono ancora oggi poche opzioni terapeutiche valide, nonostante i progressi ottenuti nelle ultime decadi". 

Lo studio Cabinet - dettaglia la nota - ha analizzato cabozantinib rispetto a placebo nei pazienti con tumori pancreatici o extra-pancreatici avanzati, in progressione dopo una precedente terapia sistemica diversa dagli analoghi della somatostatina. Nella coorte pNet, al follow-up mediano di 13,8 mesi, la sopravvivenza libera da progressione (Pfs) mediana è risultata di 13,8 mesi con cabozantinib rispetto a 4,4 mesi con placebo (rapporto di rischio (Hr) 0,23 [intervallo di confidenza (Ci) 95% 0,12-0,42] p

Leggi tutto: Tumori neuroendocrini pancreatici ed extra-pancreatici avanzati, ok Ema a cabozantinib

Chiara Ferragni, rosso da 5,7 milioni per le società TBS Crew e Fenice nel 2024

26 Giugno 2025
Chiara Ferragni - Ipa

(Adnkronos) - TBS Crew Srl e Fenice Srl, società legate all’attività imprenditoriale di Chiara Ferragni, anticipano la pubblicazione dei bilanci 2024, che riflettono complessivamente un risultato negativo (rispettivamente 2,3 milioni e 3,4 milioni), "coerente con un anno segnato da forti trasformazioni e da una scelta strategica di pausa operativa". Lo segnala una nota del gruppo in cui si ricorda come "nel 2024, pur mantenendo un minimo di attività, molte iniziative e collaborazioni tradizionalmente parte del business sono state sospese, in attesa di valutare l’evoluzione dello scenario di mercato". "In un periodo di incertezze - si spiega - la decisione di rallentare le operazioni è stata presa per ripensare e riorganizzare la struttura aziendale, con l'obiettivo di affrontare le sfide future con una visione più solida e centrata. La crisi del mercato, seppur difficile, è stata un’opportunità per riposizionare il brand, rafforzare le scelte strategiche e orientarsi verso nuovi progetti e opportunità di crescita". 

Peraltro dalla società si ricorda come Chiara Ferragni, "pienamente consapevole della situazione e delle sfide che il mercato sta attraversando, ha compiuto un gesto straordinario di leadership decidendo di investire personalmente nella società Fenice, con un aumento di capitale di 6,4 milioni di euro". 

Il bilancio d’esercizio 2024 di Fenice, "in piena coerenza con i risultati comunicati al 30 novembre 2024, rafforza la trasparenza e l’affidabilità del piano industriale" continua la nota. I numeri di quest’anno - si spiega - "confermano che, nonostante le difficoltà, sono state adottate scelte strategiche che consentiranno di affrontare il futuro con una maggiore solidità e una struttura più snella e dinamica. I risultati attesi per il 2025, a partire dal secondo semestre, segneranno l'inizio di un nuovo capitolo per le società, con il primo sviluppo delle nuove proposte creative e l’implementazione di un piano di crescita ben definito". 

Nel quadro di questa riorganizzazione, Fenice S.r.l. "ha avviato la razionalizzazione delle risorse e il focalizzarsi su aree di attività strategiche a maggior valore aggiunto. La decisione di sospendere alcune operazioni, come per esempio la chiusura del punto vendita di Roma, è stata una scelta mirata a ottimizzare le risorse e a concentrarsi sul riposizionamento del brand sul mercato". 

Il Gruppo spiega di avere anche deciso "di non includere più Fenice Retail S.r.l., società controllata, nei piani di sviluppo futuri, avviando un processo di messa in liquidazione. Questa decisione fa parte di una più ampia strategia di riorganizzazione che mira a rendere l’azienda più efficiente e in grado di rispondere alle sfide del mercato in modo più rapido e mirato". 

 

Per la holding Sisterhood che fa capo a Chiara Ferragni i bilanci 2023 e 2024 sono di prossima pubblicazione: per valorizzare correttamente l’attivo patrimoniale si è atteso la chiusura dei bilanci delle sue società partecipate. Il bilancio 2023 di Sisterhood è stato approvato di recente e chiude con un risultato positivo per 1 milione, mentre per la chiusura del bilancio 2024 "si è in attesa dell’approvazione del bilancio di Fenice, la cui assemblea è stata convocata in data odierna". 

Con l’approvazione del bilancio 2024 e le azioni in corso, TBS e Fenice S.r.l. "guardano al futuro con fiducia, forti dell’impegno finanziario appena intrapreso e della riorganizzazione che permetterà di affrontare la nuova direzione, più Chiara, più essenziale e più fedele alla personalità imprenditoriale di Chiara Ferragni". Lo si legge in una nota sui risultati 2024 di alcune delle società legate a Chiara Ferragni che - si ricorda - ha scelto di investire personalmente nella società Fenice, con un aumento di capitale di 6,4 milioni di euro. "Questo investimento non solo le consente di assumere il controllo della società con una quota di maggioranza assoluta, ma rappresenta anche un segnale forte di fiducia nel futuro e della sua visione a lungo termine". 

Si tratta - si sottolinea - di "un impegno che va ben oltre l’aspetto puramente finanziario: Ferragni ha scelto di mettersi in gioco personalmente per rilanciare il brand e consolidare le sue fondamenta, dimostrando, ancora una volta, il suo spessore imprenditoriale e la determinazione nel guidare la sua azienda verso un futuro di crescita e innovazione, nonostante le difficoltà economiche del contesto attuale". 

Leggi tutto: Chiara Ferragni, rosso da 5,7 milioni per le società TBS Crew e Fenice nel 2024

Proma Hotels, dalla proprietà alla gestione alberghiera

26 Giugno 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAAd De Pascale, 'ospitalità sarda che cresce e guarda al futuro'...

Leggi tutto su Ansa Sardegna

A Civitavecchia decisa rimozione entro inizio 2027 scafo P430

26 Giugno 2025
A Civitavecchia decisa rimozione entro inizio 2027 scafo P430

(Adnkronos) - Si è tenuta ieri la seduta del Comitato di Gestione dell’AdSP del Mar Tirreno Centro Settentrionale. Oltre al Commissario straordinario dell’AdSP Pino Musolino e al Segretario Generale f.f. Maurizio Marini, erano presenti il Direttore Marittimo del Lazio e Comandante della Capitaneria di Porto di Civitavecchia Michele Castaldo, il Comandante della Capitaneria di Porto di Fiumicino Silvestro Girgenti, il Comandante della Capitaneria di Porto di Gaeta Biagio Mauro Sciarra, il componente designato dalla Città Metropolitana di Roma Capitale Sergio Cozzi e quello designato dal Comune di Civitavecchia Emiliano Scotti.  

Tra le delibere approvate dal Comitato, tutte all'unanimità, c'è anche quella per il rilascio di concessione demaniale marittima per licenza, ai sensi dell'art. 36 del Codice della Navigazione, a favore della Marine Goddess srl, per l'occupazione, per 18 mesi, di complessivi 24.816 metri quadrati all'interno del cantiere "ex Privilege" per la rimozione dei materiali di proprietà della società, tra cui lo scafo P430. 

"Si tratta di una concessione - spiega il Commissario Straordinario dell'AdSP Pino Musolino - finalizzata a rimuovere la carcassa del P430. Marine Goddess, che è in regola con il pagamento dei canoni demaniali, ha dichiarato di aver trovato un possibile acquirente e ha presentato un piano industriale per il completamento della nave per quanto necessario a portarla via e metterla in acqua, per le successive ultime lavorazioni. Al di là di ogni legittima perplessità, considerata la storia di questa vicenda, rientra nell'interesse pubblico esperire quest'ultimo tentativo per liberare l'area senza oneri per lo Stato. Ci siamo comunque cautelati, prevedendo un monitoraggio delle attività ogni 6 mesi e una cauzione da versare da parte di Marine Goddess pari ai costi preventivati e periziati per la rimozione della nave. Nel caso in cui il concessionario non dovesse procedere come previsto, l'AdSP escuterebbe la garanzia per finanziare la spesa necessaria a rimuovere lo scafo. Ciò significa che, in ogni caso, entro l'inizio del 2027 quell'area sarà nuovamente interamente disponibile".  

Leggi tutto: A Civitavecchia decisa rimozione entro inizio 2027 scafo P430

Nel Parco di Tepilora arrivano 7 nuove aquile del Bonelli

26 Giugno 2025
- RIPRODUZIONE RISERVATAProgetto Life Abilas con il sostegno della Regione...

Leggi tutto su Ansa Sardegna

Anca dolorosa, cos’è e sintomi: quando serve la protesi

26 Giugno 2025
Medico con paziente - ()

(Adnkronos) - Dolore persistente all'anca, difficoltà nei movimenti quotidiani, qualità della vita in costante peggioramento: sono questi i segnali da non sottovalutare. Ma quando è davvero il momento giusto per sottoporsi a un intervento di protesi? E a cosa si fa riferimento quando si parla di 'anca dolorosa'? A fare chiarezza sono gli esperti della Società italiana di ortopedia e traumatologia (Siot). Negli ultimi decenni in Italia "abbiamo registrato un costante incremento di interventi di protesizzazione dell'anca, che ha superato abbondantemente i 100mila casi ogni anno", ricorda la Siot.  

 

Con l'espressione 'anca dolorosa' "si intende un sintomo che può essere espressione sia di patologie che effettivamente coinvolgono l'articolazione dell'anca, ma - spiegano gli ortopedici - anche di condizioni patologiche che invece riguardano i tessuti in prossimità dell'articolazione come muscoli, tendini, borse: queste ultime hanno solitamente un'evoluzione benigna e prevedono dei percorsi medici e riabilitativi che devono essere personalizzati ed effettuati sotto la guida di persone esperte".  

"Le patologie articolari 'vere', invece, tendono a progredire - precisa Alessandro Massè, direttore Uoc Ortopedia e Traumatologia 1U, Aou Città della Salute e della Scienza-Cto di Torino, ed esperto Siot per la chirurgia protesica - Esistono diverse gradazioni di danno della cartilagine e delle altre strutture articolari che, in un tempo variabile, possono portare all'artrosi. Molte di queste forme possono essere legate a fattori predisponenti congeniti, come malformazioni di diversa entità. Al contrario le variabili legate al sovrappeso, all'attività lavorativa o a quella sportiva possono accelerare la progressione del danno: sovraccarichi eccessivi o movimenti estremi possono concorrere al peggioramento del danno articolare. Altre forme di danno articolare sono riconducibili a traumi importanti, a malattie infiammatorie (poco noto, ma frequente è ad esempio il coinvolgimento articolare nella psoriasi) o a problemi vascolari localizzati". 

In generale l'artrosi 'classica' nelle sue manifestazioni conclamate si evidenzia per lo più nell'età adulta, con uguale frequenza nei due sessi: "I quadri di danno articolare iniziale, invece - chiarisce Massè - possono dare i primi sintomi in età giovanile, o addirittura pediatrica, se sono presenti patologie o malformazioni che producono un precoce danno delle strutture articolari: la cosiddetta pubalgia dei giovani sportivi, spesso è espressione di un iniziale danno articolare". 

"Quando si evidenzia un difetto strutturale dell'anca - evidenziano gli ortopedici - è possibile effettuare interventi chirurgici per eliminare il difetto prima che questo produca un danno della cartilagine. Si tratta di interventi complessi e di invasività variabile, finalizzati a ritardare anche di molto l'insorgenza dell'artrosi e, quindi, la necessità di ricorrere ad una protesi d'anca. Molti passi avanti sono stati fatti nelle tecniche artroscopiche, realmente mini-invasive, ma a volte si rendono necessari complessi interventi di invasività anche elevata, soprattutto in età pediatrica e nei giovani adulti, finalizzati a correggere le anomalie più severe attraverso delle 'fratture' controllate di femore e bacino, le osteotomie". 

 

Il gran numero di protesi all'anca impiantate ogni anno in Italia "in parte è dovuto all'invecchiamento della popolazione – interviene Pietro Simone Randelli, presidente Sito e direttore della Clinica Ortopedica dell'Istituto Gaetano Pini di Milano - e in parte all'incremento di richieste da parte dei pazienti che mal tollerano le limitazioni derivanti dall'artrosi e vogliono rapidamente recuperare una buona qualità di vita: è sempre fondamentale che il paziente sia informato sulla reale entità dell'intervento e sulle possibili, anche se rare, complicanze. A volte, purtroppo, le aspettative del paziente non sono realistiche per una incongrua informazione da parte di 'dottor Google'". 

"La protesizzazione dell'anca è un intervento di grande diffusione e straordinario successo, tanto che già nel 2007 l'autorevole rivista scientifica Lancet lo ha definito 'l'intervento del secolo' per il rapporto estremamente favorevole tra rischi e benefici - ricorda la Siot - Grazie allo sviluppo delle tecniche chirurgiche e anestesiologiche, il tasso di complicanze è molto basso e il recupero estremamente veloce". Tuttavia, "si deve ricordare che si tratta comunque di un intervento di chirurgia ortopedica maggiore per il quale il termine mini-invasivo si riferisce al risparmio dei tessuti e al più rapido recupero funzionale, ma non a un intervento di piccola complessità", puntualizzano gli ortopedici. 

"L'intervento - rimarca Massè - deve essere effettuato quando il paziente ritiene che la sua qualità di vita non sia più accettabile per la sintomatologia dolorosa e la limitazione funzionale; non si tratta di un intervento preventivo e quindi, se il paziente con poche accettabili limitazioni mantiene una buona qualità di vita, può essere procrastinato senza che questo comporti un risultato peggiore. L'intervento oggi viene effettuato a qualsiasi età, anche in considerazione dell'aspettativa di durata degli impianti molto migliorata". 

Negli ultimi decenni - riferisce la Siot - si sono realizzati costanti e significativi progressi nelle tecniche chirurgiche e nell'affidabilità dei materiali: questo ha portato a una più rapida ripresa funzionale dopo l'intervento e a un incremento nella durata delle protesi. Le recenti innovazioni tecnologiche fornite dalle industrie (navigazione, robotica, realtà aumentata) si stanno affacciando anche in questa chirurgia: "Siamo in una fase di transizione - conclude Massè - e i vantaggi di queste innovazioni non sono ancora evidenti, soprattutto l'attuale altissimo tasso di successo di questa procedura; è però verosimile che alcune tra queste nuove tecnologie in futuro dimostrino una reale efficacia nell'incrementare il tasso di soddisfazione dei pazienti definendo nuovi standard". 

Leggi tutto: Anca dolorosa, cos’è e sintomi: quando serve la protesi

Elezioni Coni, Pancalli: "Accetto sconfitta, ci sono stati colpi bassi" - Video

26 Giugno 2025

(Adnkronos) - “Lo sport mi ha insegnato che i risultati vanno accettati nella misura in cui si è preparati per provare a vincere. Io ho lavorato tanto e lo sport mi ha insegnato anche che si accettano le sconfitte". Lo ha detto Luca Pancalli commentando la mancata elezione a presidente del Coni contro Luciano Buonfiglio, eletto successore di Giovanni Malagò.  

"Qualcosa che non mi è piaciuto? Il fair play c’è stato in particolare con Luciano a cui va il mio personale augurio di buon lavoro a lui e a tutta la Giunta. Spero si continui a seminare necessità di dibattito democratico all’interno della dimensione sportiva. Quando fai una competizione sai che puoi vincere o perdere. Oggi credo che abbia vinto lo sport. La sensazione è positiva, poi naturalmente i colpi bassi ci sono stati ma fanno parte della vita e della politica", ha aggiunto. 

Leggi tutto: Elezioni Coni, Pancalli: "Accetto sconfitta, ci sono stati colpi bassi" - Video

Fair Play Menarini, è l'ora del premio speciale Fiamme Gialle 'Studio e Sport'

26 Giugno 2025
Leonardo Mazzoni e Margherita Voliani

(Adnkronos) - Lo sport insegna a imparare dai propri errori, come lo studio: entrambi forgiano la costanza, la disciplina e la forza di volontà. Questo legame è stato al centro della conferenza stampa di presentazione della 29/a edizione del Premio Internazionale Fair Play Menarini a Firenze, che si è tenuta questa mattina nella Sala Pegaso di Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati, sede della Regione Toscana.  

In attesa delle giornate ufficiali del Premio, in programma il 2 e 3 luglio tra Firenze e Fiesole, è stato conferito anche il Premio speciale Fiamme Gialle “Studio e Sport”, destinato ai giovani campioni che si sono distinti per aver raggiunto risultati d’eccellenza sia a livello sportivo che scolastico. Alla cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, la sindaco di Fiesole, Cristina Scaletti. comune che ospiterà la cerimonia di premiazione, e l’assessora allo Sport del Comune di Firenze Letizia Perini. L'evento fiorentino di presentazione è stato moderato da Valeria Speroni Cardi, membro del board della Fondazione Fair Play Menari. 

"La Toscana è orgogliosa di ospitare ancora una volta il Premio Internazionale Fair Play Menarini, un appuntamento che celebra non solo i grandi campioni dello sport, ma soprattutto i valori universali del rispetto, della lealtà e dell’impegno – ha dichiarato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana – Quest’anno, con il Premio speciale Fiamme Gialle ‘Studio e Sport’, vogliamo sottolineare l’importanza di unire l’eccellenza agonistica a quella accademica, dimostrando che disciplina, dedizione e passione sono fondamentali in ogni ambito della vita. Margherita Voliani, Leonardo Mazzoni e Sara Mannini rappresentano perfettamente questo spirito: giovani talenti che, con determinazione, hanno saputo conciliare risultati sportivi e successi negli studi, diventando modelli per le nuove generazioni. Firenze e Fiesole, con la loro straordinaria eredità culturale e sportiva, sono il palcoscenico ideale per questa celebrazione, e la Regione Toscana è al fianco di iniziative come questa, che promuovono un futuro basato sull’etica, l’educazione e il merito". 

Saranno ancora una volta Firenze e Fiesole ad accogliere, mercoledì 2 e giovedì 3 luglio, le leggende dello sport, simboli indiscussi di correttezza e gioco pulito. L’edizione 2025 del Premio renderà omaggio a grandi protagonisti del panorama sportivo internazionale, tra cui Gianmarco Tamberi, Nadia Battocletti, Blanka Vlasic, Andy Diaz, Rigivan Ganeshamoorthy, Demetrio Albertini, Arianna Errigo, Alice Bellandi, Sasha Vujacic e Guido Meda: atleti e professionisti esemplari che incarnano i valori del fair play, del rispetto e dell’integrità. 

"È veramente un grande onore e un privilegio ospitare il Fair Play Menarini nel Teatro Romano di Fiesole e condividerne pienamente i valori di lealtà, rispetto, amicizia e di etica dello sport che sono perfettamente in linea con i temi della candidatura a Fiesole capitale italiana della cultura 2028 – ha affermato Cristina Scaletti, sindaca di Fiesole – Lo sport è a tutti gli effetti cultura, un’espressione profonda di una comunità e un linguaggio universale". 

"Questo evento ha ormai un ruolo cruciale nel promuovere il fair play – ha sottolineato Letizia Perini, assessora allo Sport del Comune di Firenze – Firenze ha una forte vocazione sportiva legata al sociale e il nostro impegno è rendere lo sport accessibile a tutti, valorizzando ogni disciplina, ma anche promuovendo il fair play, ovvero quell'insieme di valori e comportamenti che vanno oltre il semplice rispetto delle regole, includendo lealtà, onestà, rispetto per gli altri e spirito di squadra, sia nella vittoria che nella sconfitta. Il fair play è ciò di cui oggi abbiamo bisogno: lo riteniamo un modello di convivenza da esportare ad ogni contesto della vita sociale". 

Istituito in collaborazione con il Coni Toscana e i Gruppi Sportivi della Guardia di Finanza, il Premio speciale Fiamme Gialle “Studio e Sport” è stato conferito a Margherita Voliani, promettente mezzofondista in forza alla Libertas Unicusano Livorno. Classe 2005, Margherita si è distinta nel 2023 conquistando il titolo italiano juniores nei 5.000 metri, mentre lo scorso aprile ha ottenuto la medaglia di bronzo ai Campionati italiani promesse sui 10.000 metri.  

Accanto alla carriera sportiva, porta avanti con impegno anche il percorso accademico: è infatti iscritta al corso di Biotecnologie all’Università di Pisa, dove si distingue come studentessa brillante. Grazie a questo riconoscimento, potrà accedere al Centro Sportivo della Guardia di Finanza di Castelporziano, in cui avrà l’opportunità di perfezionare la propria preparazione atletica insieme agli altri due finalisti del Premio Fiamme Gialle “Studio e Sport”: il mezzofondista Leonardo Mazzoni e la rugbista Sara Mannini. 

"L’obiettivo principale del Premio Internazionale Fair Play Menarini è trasmettere alle nuove generazioni l'importanza dei valori autentici ed universali: educare anche attraverso lo sport non è un’utopia ma una missione concreta – hanno detto Valeria Speroni Cardi e Filippo Paganelli, membri del board della Fondazione Fair Play Menarini – Con il Premio speciale Fiamme Gialle ‘Studio e Sport’ vogliamo premiare i giovani che hanno saputo coniugare sfide sportive e sfide scolastiche, e promuovere il messaggio che questo è sempre possibile, ma richiede grande impegno, serenità e correttezza". 

Con la 29/a edizione si ripropone la partnership tra il Premio Internazionale Fair Play Menarini e Sky TG24, che accompagnerà il racconto dell’evento. La conduzione sarà affidata a Rachele Sangiuliano, Michele Cagiano e Omar Schillaci, chiamati a guidare il pubblico tra parole e immagini assieme ad altri narratori di emozioni, tra cui anche Federico Buffa. 

Il 29/a Premio Internazionale Fair Play Menarini vede la partecipazione dell’Istituto per il Credito Sportivo e Culturale in qualità di partner istituzionale, e di Sustenium, Frecciarossa, Estra e Adiacent come partner dell’iniziativa. 

Per seguire da vicino i protagonisti, rivivere i momenti più emozionanti e restare aggiornati su tutte le novità, visitare il sito ufficiale www.fairplaymenarini.com e i canali social del Premio su Instagram, Facebook e YouTube. 

Leggi tutto: Fair Play Menarini, è l'ora del premio speciale Fiamme Gialle 'Studio e Sport'

Dopo 'Dune' tocca a James Bond, Denis Villeneuve girerà il nuovo 007

26 Giugno 2025
Denis Villeneuve - Ipa

(Adnkronos) - Denis Villeneuve è pronto a scrivere una nuova pagina nella leggenda di James Bond. Il visionario regista canadese, celebrato per capolavori come 'Arrival', 'Blade Runner 2049' e i due 'Dune', è stato ufficialmente scelto per dirigere il ventiseiesimo film della saga di 007, il primo dell'era Amazon MGM. L'ufficialità è stata comunicata dalla società controllata dal colosso tecnologico fondato Jeff Bezos, che proprio in questi giorni festeggia a Venezia il matrimonio con Lauren Sanchez.  

Un passaggio di testimone epocale: non solo si chiude definitivamente l'era di Daniel Craig, ma si inaugura un nuovo corso per l'agente segreto più famoso del cinema, affidato per la prima volta a una major tech come Amazon. E a guidarlo sarà un cineasta dalla firma potente, estetica e intellettuale, segnando un nuovo e attesissimo inizio per una delle serie cinematografiche più longeve e iconiche di sempre. 

"Per me James Bond è territorio sacro. Lo guardavo con mio padre fin da 'Agente 007 - Licenza di uccidere', con Sean Connery. È un onore immenso", ha dichiarato Villeneuve in un comunicato. Con queste parole, il regista ha accolto ufficialmente l'incarico, confermando un sogno coltivato fin da giovane.  

Il film rappresenta il 26esimo titolo ufficiale della saga e arriva dopo 'No Time to Die' del 2021, l'addio della star Daniel Craig al personaggio che ha interpretato per cinque film. È anche il primo 007 dell'era post-acquisizione: nel 2022 Amazon ha rilevato MGM per 8,45 miliardi di dollari, assumendo i diritti sulla distribuzione dei futuri film della saga. Tuttavia, solo quest'anno si è sbloccata la situazione, grazie a un accordo tra Amazon e i tradizionali custodi del personaggio creato dallo scrittore inglese Ian Fleming, i produttori Barbara Broccoli e Michael G. Wilson. 

Fra i registi in lizza prima della scelta finale c'erano anche nomi del calibro di Edward Berger (Im Westen nichts Neues), Edgar Wright (Baby Driver) e Paul King (Wonka), ma alla fine ha prevalso la visione di Villeneuve, forte della sua credibilità artistica e della sua passione dichiarata per l'agente segreto al servizio di Sua Maestà. 

Con il kolossal 'Dune', Villeneuve ha dimostrato di saper coniugare spettacolarità e profondità narrativa, portando in sala una fantascienza epica e sofisticata che ha conquistato critica e pubblico (oltre 700 milioni di dollari al box office e premi Oscar per suono ed effetti visivi). La sua firma autoriale, fatta di immagini monumentali, ritmi sospesi e una cura maniacale per la costruzione dell'atmosfera, promette di portare James Bond in una nuova dimensione. 

Accanto al regista canadese, come executive producer, ci sarà Tanya Lapointe, compagna e collaboratrice di lunga data, mentre Amy Pascal e David Heyman saranno produttori principali. "Siamo nelle mani di un autore straordinario. Questo film è sempre stato il suo sogno, ora lo è anche il nostro", hanno commentato Pascal e Heyman in un comunicato. 

Al momento non è stato ancora annunciato né l'attore che interpreterà il nuovo Bond, né lo sceneggiatore che affiancherà Villeneuve nella stesura della storia. Ma le indiscrezioni parlano di un casting in corso che potrebbe dare alla saga un taglio più giovane, forse più spregiudicato, come suggerito dai rumors interni ad AmazonMGM. 

Non è ancora chiaro quando inizieranno le riprese, ma l'attenzione è già puntata sul progetto. Dopo decenni di dominio al botteghino e un'identità forgiata in sala, Bond si prepara a riaffermarsi anche nell'era dello streaming, con Amazon pronta a sfruttare il potenziale crossmediale del personaggio, pur nel rispetto della tradizione. "Denis Villeneuve è un maestro del cinema. Il suo impegno è per noi un onore e una grande opportunità", ha dichiarato Mike Hopkins, responsabile di Prime Video e Amazon MGM Studios. L'uomo con la licenza di uccidere torna dunque sul grande schermo, con la promessa di una nuova missione che non sarà soltanto al servizio del Regno Unito, ma anche - e soprattutto - del grande cinema. 

(di Paolo Martini) 

Leggi tutto: Dopo 'Dune' tocca a James Bond, Denis Villeneuve girerà il nuovo 007

Marge Simpson è morta davvero? La spiegazione dietro il colpo di scena

26 Giugno 2025
Simpson - Fotogramma/IPA

(Adnkronos) - Marge Simpson è morta? È un vero e proprio colpo di scena quello che sta mettendo in allarme i fan della celebre serie televisiva, che va in onda su Italia 1 e racconta le avventure dei Simpson, la famiglia gialla più amata dalla televisione. 

Nell’ultimo episodio della 36eima stagione uno dei protagonisti più amati della serie muore. Si tratta proprio di Marge Simpson, la mamma di Bart, Lisa e Maggie, moglie di Homer. Ma è davvero così? La spiegazione c’è. 

La scena, che raffigura Marge su una nuvola direttamente dall’aldilà, sarebbe infatti una proiezione futura. Un salto temporale che non intacca, per nessun motivo, la narrazione presente. È stata una scelta degli autori che spinge a riflettere sulle responsabilità adulte.  

L’episodio, intitolato 'Estranger Things', esplora un futuro in cui Bart e Lisa si sono allontanati, Homer vive ancora nella casa di famiglia e Lisa torna a Springfield da adulta affermata. Durante la puntata, si scopre che Marge è morta prima di Homer. La lapide recita: "Amata moglie, madre e insaporitrice di braciole". 

Le cause della morte non vengono spiegate, ma la sequenza si carica di emotività con la scoperta, da parte di Bart e Lisa, di un messaggio postumo lasciato da Marge. Nel video, la madre invita i suoi figli a restare uniti, nonostante le difficoltà. La scena si chiude con un tocco ironico: Marge, che in vita sognava di ritrovare Homer in paradiso, pare invece aver trovato compagnia in Ringo Starr, suo amore adolescenziale. 

  

Leggi tutto: Marge Simpson è morta davvero? La spiegazione dietro il colpo di scena

Glaucoma, online il vodcast su come si combatte il 'ladro della vista'

26 Giugno 2025
Glaucoma, online il vodcast su come si combatte il

(Adnkronos) - "Quando si presentano i sintomi è già tardi, i danni sono già stati fatti". Così si apre 'Glaucoma, cos'è e come si combatte il ladro della vista', quinto episodio del vodcast 'Guardiamoci negli occhi', una serie dell'Oculista Italiano realizzata da Adnkronos che approfondisce in modo semplice, autorevole e diretto, le principali problematiche della vista e le ultime novità di cura grazie al contributo di esperti, oculisti, ricercatori e professionisti del settore farmaceutico. 

Il glaucoma - informa il vodcast pubblicato oggi e disponibile nella sezione dedicata di Adnkronos.com e su l'oculistaitaliano.it - è una malattia subdola che interessa il nervo ottico che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. Spesso sottovalutata, può condurre alla cecità se non diagnosticata e trattata per tempo. "E' una malattia che giorno dopo giorno, quasi come una gocciolina, si mangia qualcosa del nostro campo visivo - spiega Vittorio Picardo, specialista in oftalmologia - Spesso il paziente non si accorge di nulla. Può avere una visione centrale perfetta, anche 10 decimi, ma il campo visivo si restringe come se guardasse attraverso il buco di una serratura". Il glaucoma cronico, o 'glaucoma semplice', è la forma più comune e più subdola. "Abbiamo pazienti che arrivano alla visita - osserva Picardo - senza sapere di avere un deficit visivo significativo da un occhio. A volte vedono peggio da un lato e si adattano", anche se non mancano gli indizi come, per esempio, il fatto che "strisciano l'auto sul lato cieco in garage, o inciampano". Il glaucoma "può anche manifestarsi in forme congenite più rare, ma più evidenti sin dalla nascita", sottolinea l'esperto. In ogni caso, è importante che gli oculisti lo tengano presente "dai 40-50 anni in su", perché "forse - suggerisce Piccardo - il glaucoma fa parte di una grande famiglia di malattie neurodegenerative, come il Parkinson o l'Alzheimer. In fondo - riflette - l'occhio è un pezzo di cervello all'interno dell'orbita. La connessione tra neurodegenerazione e malattie dell'apparato visivo è sempre più stretta", come dimostra anche la letteratura scientifica più recente. 

"Una diagnosi precoce è possibile e anzi auspicabile - osserva Michele Figus, professore ordinario di Malattie dell'apparato visivo, Università di Pisa, e direttore di struttura complessa Uo Oculistica, Aou Pisana - Ma serve che i pazienti si sottopongano a una visita oculistica completa. Troppo spesso le diagnosi arrivano tardi, quando la malattia ha già fatto danni". I fattori di rischio, infatti, sono noti: "Pressione intraoculare elevata, familiarità, miopia elevata, appartenenza a determinate etnie. Chi ha un parente affetto da glaucoma dovrebbe far visitare anche figli e nipoti - aggiunge l'esperto - Nelle fasi iniziali, il paziente non avverte il glaucoma, ma può avere fastidi legati alla terapia, come la difficoltà nell'uso regolare dei colliri. Nelle fasi avanzate, invece, si arriva a problemi di orientamento, difficoltà a camminare, aumento del rischio di cadute. La qualità della vita, a questo punto, peggiora sensibilmente". 

L'aderenza terapeutica è quindi fondamentale. Come sottolinea il direttore de 'L'Oculista Italiano', Carmelo Chines: "Il rapporto tra paziente e oculista deve essere ancora più stretto. Serve un piano terapeutico su misura, che tenga conto dello stile di vita del paziente e delle sue reali possibilità di applicare correttamente il trattamento". Oggi, evidenzia Picardo, "abbiamo a disposizione macchinari sofisticati, software avanzati e intelligenza artificiale che ci aiutano a monitorare il nervo ottico e la retina", ma è importante integrare approcci farmacologici che vadano oltre la semplice riduzione della pressione intraoculare. "Dobbiamo nutrire e proteggere il nervo ottico, ridurre lo stress ossidativo, migliorare la vascolarizzazione", elenca l'oftalmologo. 

La causa del glaucoma è l'aumento della pressione all'interno dell'occhio spesso dovuta a un'alterazione del flusso dell'umor acqueo, il liquido che riempie la parte anteriore dell'occhio. Il trattamento comprende l'impiego di colliri, ma "quando la terapia medica o il laser non bastano, interveniamo chirurgicamente per abbassare la pressione intraoculare - chiarisce Nicola Castellino, ricercatore di Malattie apparato visivo, Aou Policlinico San Marco di Catania - E' una chirurgia diversa dalle altre: creiamo un passaggio per il deflusso del liquido intraoculare e dobbiamo evitare che il corpo lo cicatrizzi. Certo - ammette - il glaucoma non guarisce, ma la chirurgia serve a stabilizzare la malattia e a rallentarne la progressione". Anche perché non è secondario l'impatto sociale di questa patologia. "Quando il campo visivo si restringe, la persona può diventare non autonoma, con tutte le implicazioni sociali del caso - avverte Chines - E' come mettere una maschera da sub o un casco: la visione si restringe sempre di più fino a spegnersi, come una costellazione che lentamente scompare". 

Se il glaucoma ci ruba la vista lentamente e in silenzio, la consapevolezza dei fattori di rischio la prevenzione con visite oculistiche periodiche, specie se ci sono casi in famiglia, e l'aderenza ai trattamenti possono fare la differenza, spiegano gli esperti in 'Glaucoma, cos'è e come si combatte il ladro della vista', quinto episodio del vodcast 'Guardiamoci negli occhi', una serie dell'Oculista italiano, online sulla sezione podcast di Adnkronos.com, sul canale YouTube di adnkronos.com e su l'oculistaitaliano.it.  

Leggi tutto: Glaucoma, online il vodcast su come si combatte il 'ladro della vista'

Incontinenza urinaria, più di 8 donne su 10 ha disagio ma non ne parla

26 Giugno 2025
Incontinenza urinaria, più di 8 donne su 10 ha disagio ma non ne parla

(Adnkronos) - Una donna su 3 non ha mai cercato aiuto per le perdite urinarie, il 64% le considera motivo di vergogna, il 53% un segno di debolezza, il 61% le associa all'invecchiamento fisico, il 57% ha utilizzato prodotti inadeguati per imbarazzo o vergogna; oltre il 30% ha evitato l'attività fisica, mentre 1 su 4 ha rinunciato all'intimità sessuale. Ancora: l'84% delle donne rimane in silenzio sull'argomento proprio per vergogna, e l'87% ammette di essersi sentita a disagio per aver vissuto episodi di incontinenza. Sono i dati di una recente ricerca globale condotta da Tena*, che evidenzia la portata culturale e sociale di un tema che riguarda molte donne e ha un impatto sulla vita quotidiana tangibile: oltre il 30% ha modificato il proprio modo di vestirsi, il 12% ha evitato appuntamenti, il 16% ha ridotto il tempo con le amiche.  

Sono numeri che mettono in luce quanto il peso del giudizio sociale influenzi anche la quotidianità, condizionando la fiducia in se stesse e portando talvolta all'isolamento. Proprio per cambiare la narrativa sul tema, questo disturbo per una sera diventa protagonista di uno show ironico, irriverente e liberatorio: 'Quello che le donne dicono - Libere di essere. Libere di ridere'. Promossa da Tena, brand di Essity leader nei prodotti per l'incontinenza, la stand-up comedy affronta con leggerezza - ma senza filtri - il tema ancora troppo carico di vergogna delle perdite urinarie. Il 26 giugno, sul palco dell'Apollo Club di Milano - informa una nota - saliranno Giorgia Fumo, Alice Mangione, Marta Filippi e Angelica Massera, 4 voci tra le più brillanti e seguite della comicità italiana. Con i loro monologhi inediti racconteranno con ironia e autenticità una realtà diffusa, ma spesso invisibile, portando in scena esperienze personali, pregiudizi e paradossi condivisi da milioni di donne. Il messaggio è semplice e potente: non c'è nulla di cui vergognarsi, ma molto di cui parlare. Le perdite urinarie non devono più essere un tabù. 

L'evento rientra nell'ambito della nuova campagna 'E' tempo di ripensare le perdite urinarie', lanciata da Tena a livello globale e sviluppata da Amv Bbdo, che ha l'obiettivo di scardinare gli stereotipi e incoraggiare una nuova narrazione sulle perdite urinarie.  

Al centro della campagna un film manifesto potente e fuori dagli schemi, diretto da Nadia Marquard Otzen (vincitrice di un Grammy), che mostra alcune donne rappresentate nella loro vita reale - una madre nel post-parto, un'atleta, una cantante, una cavallerizza - che raccontano la propria quotidianità mentre convivono con le perdite urinarie. Le immagini sono sovrapposte a parole come 'invecchiamento', 'paura', 'debolezza', 'vergogna': etichette che la società continua ad associare al tema delle perdite urinarie.  

La campagna 'E' tempo di ripensare le perdite urinarie' ha l’obiettivo di aiutare le donne a sentirsi più sicure di sé, offrendo soluzioni adatte alle loro necessità, per permettere loro di vivere più serenamente ogni momento. "Milioni di donne vivono una vita limitata a causa della vergogna e di soluzioni inadeguate - afferma Stefanie Steegs, Global Brand Communications Manager di Tena - Questa campagna vuole creare una cultura positiva e rispettosa intorno alla cura dell'incontinenza, rafforzare l'autostima e abbattere stereotipi dannosi. È arrivato il momento che le donne si sentano sicure di sé e davvero supportate, con prodotti pensati per rispondere alle loro reali esigenze". Per raggiungere un pubblico ancora più ampio, le performance verranno successivamente condivise online sui profili social delle protagoniste e sui canali ufficiali di Tena Italia.  

Leggi tutto: Incontinenza urinaria, più di 8 donne su 10 ha disagio ma non ne parla

Net Zero al 2040 e impegno sociale, le azioni e i progetti di Fater

26 Giugno 2025
Daniele Eccher dall’Eco

(Adnkronos) - Obiettivo Net Zero al 2040 grazie anche al confronto e al dialogo costante con i fornitori. E un’azione di responsabilità sociale che traduce i brand purpose in attività concrete sul territorio e per le comunità. Fater, azienda fondata da Angelini Industries nel 1958 e dal 1992 in joint venture con Procter&Gamble, attiva nel settore della cura della persona e della casa, racconta le sue attività Esg nel Rapporto di Sostenibilità 2023-2024, dal titolo ‘Every Day Matters’. Ad approfondire i capisaldi del Rapporto, con l’Adnkronos, è Daniele Eccher dall’Eco, Corporate Sustainability Senior Manager di Fater. 

Il capitolo ‘Every Day Together’, in particolare, è dedicato agli stakeholder. Al centro il tema dell’ascolto sviluppato attraverso l'analisi di doppia materialità. “Già tre anni fa noi abbiamo condotto un'analisi molto approfondita con l'ingaggio di quasi 400 stakeholder tra dipendenti, fornitori, clienti, associazioni, mondo dell'accademia, proprio per ascoltare quali fossero dal loro punto di vista i temi più rilevanti che Fater dovesse attenzionare nello sviluppo di una strategia integrata di sostenibilità - spiega Eccher dall’Eco - Questo primo approccio ci ha permesso di andare a definire la nostra strategia di sostenibilità e anche dei target misurabili che, in un'ottica di trasparenza, andiamo a pubblicare annualmente con il nostro report di sostenibilità, una iniziativa volontaria non essendo Fater un'azienda quotata”.  

Nella sezione ‘Every Day Climate Protection’, il report si concentra su risultati e obiettivi in tema ambientale. “Uno dei target che Fater si è dato in ambito di Esg è quello di contrastare il cambiamento climatico attraverso una riduzione del proprio impatto carbonico: abbiamo aderito al Science Based Targets initiative - Sbti nel 2021 e abbiamo comunicato e poi validato i nostri target di decarbonizzazione sia in una prospettiva di medio termine, al 2030, sia in una prospettiva di lungo termine, con l'obiettivo molto sfidante di Net Zero entro il 2040 - racconta - Sappiamo che per raggiungere questi obiettivi è fondamentale più che mai lavorare ingaggiando tutti gli attori che sono a monte e a valle di Fater in maniera più intenzionale e specifica dal momento che oltre la metà dell'impatto carbonico dell’azienda deriva da emissioni che sono al di fuori del proprio ambito di azione e sono relative alle materie prime che acquistiamo dai nostri fornitori, quindi di Scope 3”.  

Così “abbiamo ingaggiato progressivamente i fornitori da cui acquistiamo queste materie prime per ragionare con loro su come poter avviare un processo di decarbonizzazione attraverso una serie di incontri top to top che vengono fatti dal management Fater insieme al management del fornitore”. All’interno di questo percorso si inserisce anche l’implementazione della piattaforma Ecovadis per rinforzare l’integrazione di criteri Esg nella selezione dei fornitori.  

Il capitolo del rapporto ‘Every Day a better society’ racconta gli impegni sul fronte dei propri dipendenti e dei consumatori. “Noi stimiamo che i nostri prodotti siano presenti in tre famiglie su quattro in Italia quindi abbiamo l'onore ma anche l'onere di avere una grandissima capillarità. Così, per ciascuno dei nostri brand più importanti, abbiamo ragionato su quello che potesse essere un social purpose, cioè uno scopo sociale”, racconta.  

Lines, ad esempio, collabora con la Ong WeWorld, impegnata nel garantire i diritti di donne, bambine e bambini in oltre 25 Paesi nel mondo. In particolare, Lines ha contribuito all’apertura degli ‘Spazi Donna’ (Bologna nel 2021 e Pescara nel 2022) che hanno accolto e sostenuto, dalla loro apertura ad oggi, oltre 700 donne in difficoltà. Contro gli stereotipi e le discriminazioni di genere, il brand ha anche sviluppato l’iniziativa Domande Scomode @School Lines coinvolgendo in programmi educativi sul rispetto fra i generi complessivamente 250mila studenti di 442 scuole medie e superiori, per un totale di 3.039 classi. Circa 100mila studenti nel solo anno fiscale 2023/24.  

Nel caso del brand Ace “il social purpose è quello di contribuire in prima persona alla cura della nostra casa che è il mondo”. Da qui l’azione al fianco di Retake per sensibilizzare sull'importanza del recupero degli spazi urbani, attraverso il progetto ‘Scendiamo in piazza’. “Abbiamo accoppiato a questa iniziativa anche lo sviluppo di una formula specifica di Ace, la formula anti-odio”, racconta Eccher dall’Eco spiegando che si tratta di una specifica formulazione del prodotto, non commercializzata, utilizzata per rimuovere dai muri messaggi di odio.  

“Con Pampers abbiamo sviluppato una piattaforma digitale, il Pampers Village - avviato nel 2021 in partnership con Heart4Children - nell'app Coccole Pampers, che è stato e diventerà sempre di più anche un luogo fisico e non solo virtuale in cui c'è la possibilità per i neogenitori di scambiarsi i pareri, di poter seguire podcast su tutti i temi che riguardano, appunto, la genitorialità”, spiega il Corporate Sustainability Senior Manager di Fater. Infine, in collaborazione con Fondazione Onda, Lines Specialist ha sviluppato la campagna ‘-Pausa +Te’ e creato un portale che offre supporto, consigli pratici e consulenze gratuite per aiutare le donne a vivere la menopausa in modo positivo.  

Nel quadro di queste azioni in ambito Esg, portate avanti negli anni, risulta importante per l’azienda misurare e rendicontare i progressi ottenuti. “Lo facciamo perché noi pensiamo che si ottenga solo ciò che si misura”, sottolinea Eccher dall’Eco rimarcando l’impegno per la “trasparenza verso i tanti stakeholder che abbiamo ingaggiato nello sviluppo dell'analisi di doppia materialità”. Inoltre, “è un modo per spingere noi stessi ed essere ancora più impegnati nel raggiungimento degli obiettivi che ci siamo dati ogni anno: la rendicontazione per noi è un modo per tirare una linea, guardarci internamente, dare una risposta esternamente e soprattutto anche ascoltare quelli che possono essere gli stimoli che arrivano”. In questo senso “stiamo portando avanti un bellissimo progetto con Microsoft che ci ha anche utilizzato come un case history globale per andare a sviluppare una piattaforma, anche customizzata per alcuni aspetti per Fater, che ci possa appunto supportare nella raccolta di questa marea di dati”. 

Leggi tutto: Net Zero al 2040 e impegno sociale, le azioni e i progetti di Fater

A Elisabetta II piaceva lavare i piatti: lo fece per Cameron e la Thatcher

26 Giugno 2025
Regina Elisabetta II - FOTOGRAMMA

(Adnkronos) - Elisabetta II era una regina che si sporcava le mani. O, meglio, i guanti, che spesso sfoderava per lavare i piatti dopo cena. Pur avendo a disposizione un esercito di domestici, fra camerieri, chef e governanti, sembra infatti che il lavaggio delle stoviglie fosse una delle sue passioni, secondo quanto rivelato dallo scrittore e conduttore radiofonico Gyles Brandreth nella biografia 'Elizabeth: An Intimate Portrait'. Nella quale, l'aneddoto più divertente riguarda l'ex premier britannico David Cameron, quando cercò di aiutare la regina nel suo compito preferito durante un soggiorno a Balmoral. 

L'ex primo ministro raccontò a Gyles che durante una cena "fui servito a tavola dal principe Filippo e da Sua Maestà la regina, i quali successivamente sparecchiarono e lavarono tutto, mentre io restavo seduto a parlare con gli altri ospiti. Ricordo di aver pensato di aiutarli e così mi sono alzato, mi sono infilato i guanti e ho iniziato a lavare i piatti. E ricordo che Sua Maestà disse: 'Che diavolo sta facendo primo ministro?'. Avevo infranto il protocollo, e mi sono seduto di nuovo e ho fatto quello che mi era stato detto".  

In un'altra occasione, un ex dipendente reale disse allo scrittore Harry Mount di quando Elisabetta aiutò a organizzare il pranzo dopo una battuta di caccia. La fonte ha raccontato che "alla fine del pasto, ho sentito qualcuno dire: 'Lavo i piatti'. Mi sono girato e ho visto la regina con i suoi guanti gialli per lavare le stoviglie". Anche l'ex maggiordomo reale Paul Burrell raccontò che una volta Elisabetta II iniziò a lavare i piatti davanti all'allora primo ministro Margaret Thatcher dopo un picnic. Da fervente monarchica, la Thatcher era fermamente convinta che la regina non dovesse lavare le stoviglie. Ma Burrel sostiene che un compromesso fu trovato, quando Elisabetta propose alla premier: "Bene, io lavo. Tu asciughi?". 

Brandreth sostiene che la passione della regina per il lavaggio dei piatti sia iniziata in tenera età. Naturalmente, coloro che hanno letto i diari di guerra dell'amica d'infanzia della regina, Alathea Fitzalan-Howard, sapranno che Lilibet era sempre stata brava nei lavori domestici. Nel marzo del 1941, quando frequentavano lezioni di cucina a Windsor, l'amica annotò: "A Lillibet piace lavare i piatti e lo fa più di tutti noi messi insieme".  

 

Leggi tutto: A Elisabetta II piaceva lavare i piatti: lo fece per Cameron e la Thatcher

Sinner a Wimbledon, incognita erba e rischio infortuni: cosa dice l'esperto

26 Giugno 2025
Sinner a Wimbledon - Fotogramma / Ipa

(Adnkronos) - Il numero uno del tennis mondiale, Jannik Sinner, si sta preparando per il suo esordio sull'erba di Wimbledon. Quest'anno il campione altoatesino può prepararsi meglio per il cambio di superficie, visto che lo scorso anno con l'infortunio all'anca al torneo di Madrid a maggio c'era stato uno stop obbligatorio e il suo Wimbledon 2024 ne aveva risentito con la sconfitta ai quarti da parte di Daniil Medvedev.  

"Il cambiamento delle superfici può influenzare lo stile di gioco, la velocità di gioco, la risposta della palla e la biomeccanica del giocatore, che a loro volta contribuiscono a diversi tipi di infortuni. L'incidenza degli infortuni riportata nel tennis varia da 0,04 a 3,0 infortuni per 1.000 ore di gioco in giocatori di tutte le età. Se prendiamo ad esempio il torneo di Wimbledon, negli anni compresi tra il 2003 e il 2012, praticamente subito dopo il cambio di erba dei campi, il tasso complessivo di infortuni è stato di 20,7 per 1.000 set giocati". A fare il punto per l'Adnkronos Salute è il medico fisiatra Andrea Bernetti, segretario generale della Simfer (Società italiana di medicina fisica e riabilitativa) e professore ordinario di Medicina fisica e riabilitativa all'Università del Salento.  

"Gli infortuni a Wimbledon erano localizzati prevalentemente a livello degli arti inferiori (50%), seguiti da quelli agli arti superiori (28%) e alla colonna vertebrale (25%) I tassi di infortunio sono stati più alti per le donne (23,4 per 1.000) rispetto agli uomini (17,7 per 1.000). Il 39% degli infortuni erano nuovi infortuni acuti, mentre il 61% erano riacutizzazioni di precedenti infortuni", precisa Bernetti.  

L'erba è considerata la superficie più veloce con un rimbalzo della palla più basso e una durata del punto più breve. I giocatori devono raggiungere la palla più rapidamente sull'erba e il campo può essere scivoloso. "Gli infortuni comuni includono lesioni muscolari in particolare a livello dei quadricipiti e ischiocrurali a causa di eccessivo allungamento dovuto a scivolamenti. Gli atleti - sottolinea il medico-fisiatra - possono sperimentare inoltre infortuni al rachide lombare a causa dei movimenti in allungamento per raggiungere la palla. Sono descritti inoltre traumi a livello della caviglia a causa di scivolamenti e arresti improvvisi sulla linea di fondo". 

Se entriamo nello specifico del torneo di Wimbledon, "dobbiamo ricordare come, per esigenze legate anche alla necessità di far competere ad alto livello al prestigioso torneo tutti i tennisti più famosi, l'erba dei campi abbia subito un netto cambiamento. Per anni era una mistura: al 70% si utilizzava la Lorrina Perennial Ryegrass (il loietto perenne) e al 30% il Barcrown Creeping Red Fescue (la festuca perenne), un mix che rendeva il terreno soffice, ma allo stesso tempo irregolare - ricorda Bernetti - Dal 2001 tutti campi di Wimbledon sono invece costituiti solo dal loietto inglese. Inoltre, i campi vengono regolarmente passati con rulli pesanti, rendendo la superficie di Wimbledon molto regolare e uniforme, con erba di 8 millimetri su fondo compatto. Di conseguenza le palline hanno rispetto al passato un rimbalzo più alto, regolare e sostanzialmente prevedibile".  

Ma cosa accade sulle altre superfici? "Il 'cemento' è una superficie rigida con ridotto assorbimento degli urti, maggiore resistenza all'attrito e forze massime, e picchi di pressione più elevati sul retropiede - risponde Bernetti - Infortuni comuni includono lesioni muscolari, dolori al ginocchio (ad esempio una condropatia femoro-rotulea). Maggiore incidenza di tendinopatia achillea e fascite plantare a causa del ridotto assorbimento degli urti e dell'aumento della resistenza all'attrito". 

"Sulla terra rossa o 'battuta' - prosegue il medico-fisiatra - le palline assorbono peso e umidità, diventano più pesanti e perdono velocità. Il tempo di gioco effettivo è del 20-30% più lungo sui campi in terra battuta rispetto a quelli in cemento. La forza media sul piede è significativamente inferiore sulla terra battuta rispetto al cemento. Gli infortuni più comuni includono infortuni da uso eccessivo ripetitivo agli arti superiori (spalla, polso e gomito), a causa di scambi più lunghi e palline più pesanti. Infortuni agli adduttori sono comuni a causa di eccessivo allungamento con scivolamenti, arresti improvvisi e cambi di direzione". 

In conclusione, "la gestione degli infortuni nel tennis professionistico richiede un approccio olistico e integrato che prenda in esempio ogni singolo aspetto dell'atleta in modo personalizzato, anche ovviamente il passaggio critico della stagione tra una superficie e l'altra". 

Leggi tutto: Sinner a Wimbledon, incognita erba e rischio infortuni: cosa dice l'esperto

Confindustria Nautica presenta a Expo Osaka 2025 il 65mo Salone di Genova

26 Giugno 2025
Confindustria Nautica presenta a Expo Osaka 2025 il 65mo Salone di Genova

(Adnkronos) - A Expo Osaka 2025, il 30 giugno, Confindustria Nautica presenta in anteprima la 65ª edizione del Salone Nautico Internazionale di Genova, il più importante evento del Mediterraneo e terzo salone nautico al mondo. L’appuntamento giapponese segna un passaggio simbolico e operativo nella strategia di internazionalizzazione del comparto, con l’obiettivo di consolidare il ruolo del Salone Nautico come piattaforma globale di promozione e valorizzazione del Made in Italy, capace di connettere imprese, innovazione, mercati e cultura industriale. L’evento si inserisce nel contesto della Liguria Week al Padiglione Italia, occasione per affermare il primato italiano nella nautica da diporto e promuovere il valore della filiera.  

Nel 2023 il settore ha registrato un fatturato globale record di 8,33 miliardi di euro (+13,6% sul 2022), con un export che ha superato i 4,3 miliardi, raggiungendo il massimo storico. L’Italia è leader mondiale nella produzione di superyacht (>24m), con oltre il 50% degli ordini globali, ed è ai vertici anche nei comparti di battelli pneumatici, componentistica e motori. Con un tasso di esportazione del 90% e oltre 200.000 occupati, la nautica da diporto italiana è una filiera ad alto moltiplicatore economico, un patrimonio industriale che alimenta innovazione, lavoro e valore aggiunto sui territori. 

Organizzato da Confindustria Nautica, il Salone Nautico Internazionale di Genova è da 65 anni il punto di riferimento mondiale per il settore. È l’unico salone italiano nel circuito IFBSO, secondo evento fieristico nazionale per impatto economico dopo il Salone del Mobile. Ogni anno, secondo un’analisi condotta da Nielsen, genera un indotto tra i 65 e i 70 milioni di euro in pochi giorni e richiama operatori e stampa da oltre 30 Paesi e 5 continenti. Il Salone è strumento di politica industriale, non solo vetrina, perché stimola investimenti, guida la sostenibilità e promuove un confronto permanente tra imprese e istituzioni. 

“Con la presentazione a Expo Osaka, il Salone Nautico Internazionale di Genova organizzato da Confindustria Nautica si conferma ambasciatore del Made in Italy nel mondo e del valore industriale dell’nautica da diporto – dichiara Alessandro Gianneschi, Vicepresidente di Confindustria Nautica con delega alla Promozione del Made in Italy che rappresenterà l’Associazione in Giappone. Da 65 edizioni, il Salone Nautico Internazionale di Genova, in ragione della sua specificità di manifestazione di filiera progettata e organizzata da Confindustria Nautica, ossia dall’Associazione confindustriale delle imprese e per le imprese, promuove e sostiene l’industria nautica, ne ha supportato la straordinaria crescita negli ultimi vent’anni e ha accompagnato le aziende del settore su un percorso di crescita ed eccellenza”.  

Dal 18 al 23 settembre 2025, il Salone Nautico si svolgerà nell’area del nuovo Waterfront di Levante, firmato Renzo Piano che vedrà totalmente completata l’area a mare e il Palasport. Unico al mondo per concept, rappresenta la prima infrastruttura fieristica progettata per la nautica da diporto e per ospitare un evento di caratura internazionale come il Salone Nautico. Un format trasversale, capace di rivolgersi sia a professionisti e operatori, sia agli appassionati del mare, con 5 aree merceologiche interconnesse (Yachts & Superyachts, Sailing World, Boating Discovery, Tech Trade, Living the Sea) e oltre l’85% di spazi all’aperto che consentono prove a mare e un percorso di visita senza soluzione di continuità. 

Il 65°Salone Nautico Internazionale di Genova, che nel 2024 ha ottenuto la certificazione ISO 20121 per la gestione sostenibile della manifestazione, vedrà riconfermata la quarta edizione del talk World Yachting Sustainability Forum e del Design Innovation Award, il riconoscimento che, giunto alla sesta edizione, valorizza la creatività e l’eccellenza tecnologica delle novità in esposizione al Salone Nautico. 

Leggi tutto: Confindustria Nautica presenta a Expo Osaka 2025 il 65mo Salone di Genova

Altri articoli …

  1. Con la 7a edizione di 'Good food makers, Barilla scommette su futuro sistema alimentare
  2. Khamenei torna con messaggio tv: "Iran ha vinto la guerra"
  3. Calcio: Cagliari-Saint Etienne per celebrare Gigi Riva
  4. Simona Ventura, la dedica al marito Giovanni Terzi: "Grazie per il nostro nido"
  5. Omicidi Villa Pamphili, si cercano effetti personali di madre e figlia anche nel Tevere
  6. Impugnata sentenza Tribunale Cagliari su decadenza Todde
  7. Giulini, 'è l'ora di Pisacane, i 3 riscattati restano'
  8. Alvaro Vitali, titolare bar Cristal: "Era una persona a modo, ci divertivamo tanto insieme"
  9. Nino Tronchetti Provera, chi è la nuova fiamma di Michelle Hunziker
  10. Iran e il paragone di Trump, sopravvissuti Hiroshima e Nagasaki: "Parole oltraggiose"
  11. Doccia fredda o calda in estate? Ecco la risposta
  12. 1000 miglia, Vesco-Salvinelli 6 volte campioni su Alfa Romeo del 1929
  13. Rondena (Novartis Italia): "Da 20 anni in prima linea per cure malattie sangue"
  14. Ostia, sequestrato lo stabilimento balneare il Capanno
  15. Caso Garlasco, procura Pavia: "Estendere ricerca impronte su spazzatura"
  16. Isola dei famosi, ecco chi sono i quattro finalisti
  17. Estate solidale a Cagliari per non lasciare soli gli anziani
  18. Ronaldo, futuro in Arabia: Cristiano rinnova con l'Al Nassr
  19. Epn, ematologa Frieri: "Con nuove cure orali efficacia e più autonomia"
  20. Attesa per deposito appello Todde contro sentenza decadenza
  21. Inclusività, cultura e musica per i 25 anni di Serravalle Designer Outlet
  22. Gaza, Israele interrompe fornitura aiuti nel nord
  23. Con la moto fuori strada, muore 40enne nell'Oristanese
  24. Dumfries-Acuna, rissa durante Inter-River Plate: cosa è successo - Video
  25. Bagaglio a mano incluso nel biglietto aereo, la stretta Ue: rischio rincari
  26. Mobilità, Di Loreto (Bain & Company): "Settore auto dovrà fare i conti con lo stop della crescita"
  27. Mobilità, Grosso (BYD Italia): "Catena logistica e produttiva cinese ai limiti della perfezione"
  28. Auto, Aniasa: "Boom dei prezzi frena gli acquisti, dal 2013 costi medi aumentati del 52%"
  29. Lite e coltellate tra vicini a Sarroch, due feriti lievi
  30. L'Inter batte il River Plate e vola agli ottavi del Mondiale per Club. Ora il Fluminense
  31. Rap, anima e Guè: Marracash torna 'King' in un San Siro sold out
  32. Italia Green Film Festival 2025, una notte di impegno per il Pianeta
  33. Iran, Fabbri (Domino): "Ritardo azione Usa può avere avvantaggiato Teheran"
  34. Terzo mandato, bocciato emendamento Lega in Senato
  35. Mobilità, Casonato (Agenzia Italia): "Mercato automotive orientato verso i servizi"
  36. Mobilità, Viano (Aniasa): "La flotta a noleggio cresce con tassi significativi"
  37. Un nuovo oceano nascerà nell'Africa orientale, quando e perché succederà
  38. Prato, arresti domiciliari per imprenditore: "Ha corrotto la sindaca Ilaria Bugetti"
  39. Caso Garlasco, "su Fruttolo Dna di Chiara Poggi": primi risultati dell'incidente probatorio
  40. Ostia, bomba carta davanti alla palestra Di Napoli: danni ad attività e auto
  • 38
  • 39
  • 40
  • 41
  • 42
  • 43
  • 44
  • 45
  • 46
  • 47

Pizzeria da Birillo

Radio Fusion

contusu

Sinnai Notizie

OFFERTE DI LAVORO IN SARDEGNA - SardaLavoro

Sarda News - Notizie in Sardegna

Blog di Notizie, informazioni ed eventi in Sardegna. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.

Info line: info@sardanews.it  - facebook.com/sardanotizie - twitter.com/sardanews

Privacy Policy Cookie Policy

Sardanews.it  -  Sarda Web Network - Sardaweb.it  - Sardalavoro.it - RadioFusion.it - SinnaiNews.it