(Adnkronos) - "Ogni anno in Italia sono circa 13mila i nuovi casi di carcinoma mammario metastatico e sono circa 40mila le donne che nel nostro Paese ci convivono. Nella maggior parte dei casi si tratta di donne con tumore della mammella a recettore ormonale positivo a cui può essere somministrato questo nuovo farmaco, l'elacestrant, dopo trattamento di prima linea con una terapia anche ormonale. Un'opportunità terapeutica molto importante indicata nella maggior parte dei casi di carcinoma mammario metastatic"”. Così Lucia Del Mastro, professore di Oncologia medica e direttore della clinica di Oncologia medica dell'Irccs ospedale Policlinico San Martino - università di Genova, intervenendo oggi a Milano all'incontro con la stampa 'Tumore del seno: le nuove frontiere del trattamento', promosso da Menarini Stemline Italia, in occasione del via libera dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) alla rimborsabilità di elacestrant.
Il trattamento è indicato in donne in postmenopausa e in uomini con carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico positivo per i recettori degli estrogeni (Er+) e negativo per la proteina Her2 (Her2-), con una mutazione attivante del gene Esr1, che mostrano progressione della malattia in seguito ad almeno una linea di terapia endocrina comprendente un inibitore delle cicline Cdk 4/6.
"Il carcinoma mammario positivo ai recettori ormonali e negativo per Her2 rappresenta il tipo di tumore della mammella più frequentemente diagnosticato - spiega l'oncologa - Circa il 65-70% di tutti i casi di tumore della mammella hanno queste caratteristiche biologiche. E' un tumore che può essere trattato con terapie anche ormonali - sottolinea l'oncologa - perché la sua crescita dipende dagli estrogeni che la donna produce".
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(Adnkronos) - Un incendio ha fatto scattare l'allarme nell'isola di La Maddalena oggi 8 luglio. Le fiamme hanno aggredito delle sterpaglie nella frazione di Moneta, vicino al campo da calcio Zichina, e per precauzione sono state fatte evacuare le case lì vicino.
Per domare le fiamme, spinte dal maestrale, sono dovuti intervenire un Canadair da Olbia e un elicottero del Corpo forestale regionale. La macchina antincendio era pronta a intervenire perché oggi sulle coste orientali d tutta la Sardegna era previsto il rischio estremo di incendio e i danni sono stati limitati: in salvo una ventina di residenti, trasportati in mare dalla Capitaneria di porto.
Tira un sospiro di sollievo il sindaco di La Maddalena, Fabio Lai. "A causa dell'allerta rossa per il rischio incendi stamattina ho attivato il Coc. Appena finita la riunione è scoppiato l'incendio. Questo ci ha permesso di intervenire subito con tutte le forze a disposizione", spiega all'Adnkronos.
Le fiamme hanno aggredito le sterpaglie vicino al campo da calcio Salvatore Zichina. "Abbiamo subito chiesto l'intervento della Capitaneria di porto che dal mare ha messo al sicuro una ventina di residenti, tra cui alcuni disabili - continua il sindaco -. Per fortuna poi c'è stato l'intervento degli specialisti con l'elicottero che è potuto comodamente atterrare nel campo da calcio e con un Canadair. Per fortuna tutto è andato per il meglio". Oggi è martedì e in quella zona c'era poco movimento: "Se fosse successo di mercoledì, col mercatino settimanale proprio lì vicino - conclude Fabio Lai-, avremmo potuto avere anche più problemi".
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(Adnkronos) - L’export della filiera legno-arredo chiude il primo trimestre 2025 all’insegna della stazionarietà rispetto allo stesso periodo del 2024 con un -0,4% complessivo, come risulta anche dal confronto fra marzo '25 e marzo '24 con un + 0,1%, per un valore complessivo di 4,7 miliardi di euro. Con 2,5 miliardi di euro l’area Ue27 si conferma il primo mercato di riferimento per il nostro export con un -0,2%, mentre le esportazioni verso i Paesi extra Ue27 crescono dell’1,7% e raggiungono quota 690 milioni di euro. Il macrosistema arredamento ha registrato un -1,1% con 3,4 miliardi di export, con un rallentamento più spiccato per le cucine (-8,3%) e l’ufficio (-9,8%) mentre il macrosistema legno fa + 1,6% per un valore pari a 1,25 miliardi di euro, per il buon andamento (+9,7%) di prodotti e finiture d'arredo per l'edilizia.
Per la filiera, alcuni segnali positivi arrivano dai mercati extra-Ue, in particolare dagli USA che toccano un +3% nel cumulato gennaio-marzo dopo che gennaio-febbraio aveva registrato un -0,1%, forse nel tentativo di anticipare l’applicazione dei dazi annunciati da Trump, che proprio ieri ha firmato l'ordine esecutivo che estende la scadenza dal 9 luglio al primo agosto.
Anche Uk ed Emirati Arabi Uniti confermano dinamicità nei primi mesi del 2025, mentre sul mercato Ue sono Spagna e Portogallo a distinguersi con dati in crescita. Sul fronte delle importazioni spicca il dato della Cina, che tocca quota +25% (marzo ’25 su marzo ‘24), mentre il cumulato del trimestre arriva addirittura a un +38,2%. Sono queste le principali evidenze che risultano dai dati elaborati dal Centro studi di FederlegnoArredo su dati Istat e che fotografano l’export del primo trimestre di un settore che, come tanti altri, è “costretto a stare alla finestra" in attesa di capire davvero che cosa succederà in tema di dazi e quale sarà la strada che Trump intende percorrere.
"Come accade ormai da quasi un anno a questa parte, per motivi diversi fra loro, ma tutti altamente complessi - commenta Claudio Feltrin, presidente di Federlegnoarredo - riuscire a immaginare anche il futuro più prossimo è davvero impossibile, ma il dato evidente è che mentre siamo in balia delle dichiarazioni del presidente Usa, continua anche il trend negativo dei principali Paesi che importano i nostri prodotti. Nella Top 10 continuano a calare Francia e Germania (rispettivamente -4,2% e -2,6%), mentre UK e Spagna registrano un +3,3% e un +7,4%; gli Emirati Arabi Uniti registrano la migliore variazione percentuale con un +11,1% per un valore totale esportato di 108 milioni di euro".
"Un campanello d’allarme - spiega - arriva anche dal dato dell’import in Italia di prodotti cinesi, che abbiamo visto a marzo toccare il + 25%, anche se i dati Istat di aprile 2025 riportano per il mobile una flessione delle importazioni del 3,5%. Un piccolo segnale positivo? Lo capiremo nei prossimi mesi, ma l’avanzata del gigante cinese non deve farci stare troppo tranquilli. Non a caso, per il clima di fiducia espresso a maggio dalle aziende, il saldo dei giudizi sugli ordini (differenza tra giudizi sugli ordini alti e bassi) si attesta al -24,1%, in peggioramento rispetto al –20,2% di aprile. Da evidenziare, al contempo, che il 61,7% delle imprese dichiara comunque che gli ordini sono "normali", quindi in linea con le aspettative: dato che trova conferma anche nella produzione industriale del mobile, che nel periodo gennaio-aprile 2025 ha registrato un +5,4%".
Considerando i cinque Paesi che in valore assoluto crescono maggiormente a gennaio-marzo 2025 troviamo oltre a Spagna, Usa ed Eau, il Marocco +55,6% (26° destinazione) e il Portogallo +25% (21° destinazione). Tra i cinque Paesi con il trend negativo peggiore troviamo Francia e Germania, che nella Top 10 perdono rispettivamente 35,5 milioni di euro e 13,5 milioni di euro; la Cina (12° destinazione) registra una flessione del 16,4% e l’Arabia Saudita del 13,5% (16°destinazione).
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(Adnkronos) - "Cohousing intergenerazionale: abitare insieme per costruire comunità. In una società che cambia, anche il modo di vivere insieme deve cambiare. Le trasformazioni demografiche - l'invecchiamento della popolazione, l'aumento delle famiglie mononucleari, la solitudine urbana - non sono solo numeri, ma interrogativi profondi, che ci interpellano anche su che tipo di società vogliamo costruire e su come decidiamo di usare le risorse comuni. Pur sapendo che la coperta è corta, è proprio in questi scenari che diventa urgente fare scelte di priorità: costruire legami o accettare le distanze? Investire sull'inclusione o continuare a tamponare le emergenze? Il cohousing, soprattutto se pensato in chiave intergenerazionale e inclusiva, può rappresentare una risposta concreta a queste domande. Non solo un modello abitativo, ma una visione: costruire luoghi dove le persone - giovani, anziani, persone con disabilità - possano vivere accanto, sostenersi reciprocamente, generare valore insieme. E' anche una risposta al 'dopo di noi', quando le persone con disabilità si ritrovano senza il sostegno familiare". E' la proposta lanciata da Francesco Vaia, già direttore dell'Inmi Spallanzani e della Prevenzione al ministero della Salute, oggi componente dell'Autorità garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità, sulle pagine di 'Avvenire'.
Il cohousing "può garantire una continuità di relazioni e di supporto, superando il rischio di isolamento. Ma è anche sollievo per le famiglie, che non sono più lasciate sole nel farsi carico di situazioni complesse, spesso per tutta la vita. In questi contesti, le relazioni intergenerazionali non sono solo un fatto emotivo: sono scambio, crescita, persino opportunità economiche e lavorative - spiega Vaia - Se progettato con lungimiranza, il cohousing può offrire spazio alla cura della terra, alla natura, all'agricoltura sociale. Fattorie inclusive che diventano scuole di cittadinanza, luoghi valoriali, ma anche centri produttivi. Dove il senso del limite non chiude, ma apre. Dove il contributo di ciascuno - anche di chi è più fragile - ha valore, significato, dignità. Il cohousing è questo: un luogo dove la fragilità non è un'eccezione da gestire, ma una condizione umana da accogliere e condividere. E' welfare generativo, fatto di relazioni, di responsabilità condivise, di autonomia da coltivare e far crescere. E' anche visione 'One Health': salute della persona, dell’ambiente, delle comunità".
In Italia "ci sono già esperienze positive, ma servono politiche pubbliche che le riconoscano, le accompagnino, le rendano strutturali. Serve una strategia nazionale che non lasci sole le famiglie, che investa nel futuro delle comunità, che faccia del diritto all'abitare un diritto pieno: non solo alloggi, ma legami. Non solo case, ma comunità. Come Autorità, il nostro compito è promuovere questo passaggio: da un modello assistenziale a uno promozionale. Non solo garantire, ma attivare. Non solo tutelare, ma ispirare. E' tempo di costruire insieme un futuro che non isola, ma include", conclude Vaia.
(Adnkronos) - Grave caso di avvelenamento da piombo per 233 bambini che hanno mangiato alla mensa dell'asilo Peixin della città di Tianshui, nel nord-ovest della Cina. Le analisi hanno rilevato livelli anomali di piombo nel sangue dopo che avevano mangiato dolci contaminati. Secondo quanto riportato dalla televisione statale Cctv, 201 alunni sono attualmente ricoverati in ospedale. I test effettuati su tortine di datteri e rotoli dolci di mais, serviti a colazione e durante i pasti hanno rilevato concentrazioni di piombo superiori di oltre 2.000 volte ai limiti di legge: 1.052 mg/kg per le tortine e 1.340 mg/kg per i rotoli, contro un limite nazionale di 0,5 mg/kg.
Le indagini hanno portato all'arresto della direttrice dell’asilo, la signora Zhu, e di un investitore, il signor Li, insieme ad altre sei persone dello staff. Secondo le autorità, il personale della cucina ha utilizzato pigmenti industriali comprati on line, etichettati come non commestibili, per colorare gli impasti. Le immagini delle telecamere di sorveglianza mostrano l'aggiunta del colorante giallo a una miscela di farina.
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(Adnkronos) - Tra due estati assisteremo anche in Italia uno dei più suggestivi spettacoli offerti dal nostro cielo. Il 2 agosto 2027 avrà luogo un'eclissi di sole, parziale nella maggior parte dei Paesi e totale in alcuni luoghi 'fortunati'.
L'eclissi totale sarà visibile in diverse città della Spagna (Malaga, Cadiz, Tarifa), a Gibilterra, e in alcuni località di Yemen, Arabia Saudita, Libia, Tunisia e Algeria. Il luogo perfetto però per ammirarla sarà Luxor, in Egitto. Nonostante l'eclissi totale sarà visibile anche da altri punti del Paese, il sito archeologico tanto suggestivo e la durata dell'esperienza (6 minuti e 19 secondi) rendono Luxor un luogo senza pari.
Nonostante in Italia l'eclissi non sarà totale, in diverse zone sarà comunque uno spettacolo notevole. L'oscuramento del disco solare sarà a circa il 70% a Napoli e Roma e in Sicilia supererà il 90% in Sicilia. L'eclissi inizierà a Cagliari alle 9:55, seguito da Torino alle 9:59, Palermo alle 10 e Napoli, Roma, Firenze e Milano circa due o tre minuti dopo.
Secondo quanto riporta Space.com dal 1991 non si verifica un'eclissi di così lunga durata e solo nel 2114 l'uomo ne potrà ammirare una di durata maggiore.
Bisogna ricordare però che l'eclissi non va ammirata a occhi 'nudi', ma sarà obbligatorio usare degli appositi occhiali dotati di filtri solari certificati in modo da proteggere gli occhi dalle radiazioni solari nocive, provenienti dal Sole.
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(Adnkronos) - L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha approvato la rimborsabilità di elacestrant per il trattamento di donne in postmenopausa, e di uomini, con carcinoma mammario localmente avanzato o metastatico positivo per i recettori degli estrogeni (Er+) e negativo per la proteina Her2 (Her2-), con una mutazione attivante del gene Esr1, che mostrano progressione della malattia in seguito ad almeno una linea di terapia endocrina comprendente un inibitore delle cicline Cdk 4/6. La nuova terapia ormonale mirata ha ridotto il rischio di progressione o morte del 45%. Le mutazioni di Esr1 - è stato ricordato oggi a Milano in un incontro con la stampa promosso da Menarini Stemline Italia - si sviluppano sotto la pressione selettiva della terapia endocrina e rendono il tumore più aggressivo con conseguente prognosi sfavorevole e peggiori tassi di sopravvivenza.
"Nel 2024, in Italia, sono state stimate quasi 53.700 nuove diagnosi di tumore del seno, il più frequente in tutta la popolazione - afferma Lucia Del Mastro, professore ordinario e direttore della Clinica di Oncologia medica dell'Irccs ospedale policlinico San Martino, università di Genova - Il carcinoma mammario positivo ai recettori ormonali e negativo per Her2 comprende circa 2 terzi di tutti i casi ed è più frequente nelle donne in postmenopausa. Lo standard di prima linea del trattamento della malattia metastatica Er+/Her2- è rappresentato dall'associazione della terapia endocrina con l'inibitore di Cdk 4/6. Nonostante l'efficacia di questo trattamento, l'esposizione prolungata alle terapie endocrine spesso determina l'insorgenza di diversi meccanismi di resistenza. Tra questi, uno dei più frequenti è l'acquisizione di mutazioni a carico del recettore estrogenico Esr1, che si sviluppa in circa il 50% delle pazienti con carcinoma mammario avanzato. Come conseguenza dello sviluppo di questa mutazione, il tumore non è più sensibile al trattamento con inibitori delle aromatasi. Alcune delle nuove terapie ormonali sono state specificamente progettate per superare questo meccanismo di resistenza".
"Da qui l'importanza dell'approvazione della rimborsabilità di elacestrant da parte di Aifa - spiega Giuseppe Curigliano, presidente eletto della Società europea di oncologia medica (Esmo), professore di Oncologia medica all'università degli Studi di Milano e direttore divisione Sviluppo di nuovi farmaci per terapie innovative all'Ieo di Milano - Elacestrant appartiene alla classe di farmaci chiamata Serd (degradatori selettivi del recettore degli estrogeni), che", come spiega l'acronimo, "porta alla potente degradazione selettiva del recettore degli estrogeni, cioè alla sua distruzione. L'efficacia e la sicurezza della nuova terapia ormonale sono state valutate nello studio clinico di fase 3 Emerland, che ha confrontato elacestrant con lo standard di cura costituito dai trattamenti ormonali 'tradizionali', cioè fulvestrant o inibitori dell'aromatasi. Nello studio sono state coinvolte 478 pazienti ed elacestrant ha ridotto del 45% il rischio di progressione o morte nella popolazione con mutazione di Esr1, già fortemente pretrattata, con un Hr di 0,55". Un'analisi di sottogruppo dello studio Emerald - riporta una nota - ha dimostrato che la durata del precedente trattamento con inibitori delle cicline Cdk4/6 era positivamente associata a una sopravvivenza libera da progressione più lunga con elacestrant.
"Questi risultati sono statisticamente e clinicamente significativi e dimostrano il valore terapeutico aggiunto di elacestrant - sottolinea Curigliano - Grazie all'approvazione di Aifa, cambia la strategia di cura di seconda linea nella malattia endocrino-responsiva con mutazione di Esr1". Inoltre si tratta di "un farmaco orale, pertanto maneggevole, e va ricordato che le Linee guida Esmo raccomandano elacestrant in questa popolazione di pazienti e specificano che la decisione sul trattamento di seconda linea richiede una valutazione di biologia molecolare". Precisa Del Mastro: "Al momento della progressione di malattia deve essere effettuata la biopsia liquida per individuare le mutazioni di Esr1. Il test viene eseguito su un campione di sangue" che deve essere analizzato in "un laboratorio specializzato in biologia molecolare" con "tecnologie d'analisi innovative come ad esempio la Next Generation Sequencing (Ngs)". Si identificano così "nel sangue delle pazienti affette da carcinoma della mammella metastatico alterazioni genomiche che sono da un lato fattori di resistenza ai trattamenti ormonali convenzionali, e dall'altro fattori predittivi di risposta a farmaci innovativi".
"Il carcinoma mammario è estremamente complesso e viene classificato in diversi sottotipi istologici, rendendo necessario un approccio personalizzato - evidenzia Adriana Bonifacino, fondatrice di Fondazione IncontraDonna - La biopsia liquida rientra nell'oncologia di precisione e sta diventando sempre più importante per la selezione e la personalizzazione delle cure. Presenta grandi vantaggi rispetto alla tradizionale: consiste in un semplice prelievo di sangue, procedura poco invasiva. E' indispensabile che nelle Regioni vi siano percorsi strutturati, per garantire con tempestività e appropriatezza l'accesso di tutte le pazienti alla biopsia liquida. Solo così l'innovazione rappresentata da elacestrant sarà realmente disponibile, perché il farmaco richiede la selezione sulla base di un target molecolare, quale lo stato mutazionale di Esr1".
"L'approvazione della rimborsabilità di elacestrant nel carcinoma mammario metastatico è un risultato decisivo per le pazienti italiane e per la comunità scientifica che le ha in cura - conclude Monica Binaschi, direttore Dipartimento di Scienze precliniche e traslazionali di Menarini Ricerche - Lavoriamo ogni giorno per rendere disponibili trattamenti sempre più mirati, efficaci e con il miglior profilo di tollerabilità possibile. Elacestrant è il nostro terzo farmaco rimborsato in 2 anni in Italia in onco-ematologia. Rappresenta un esempio del nostro impegno: una terapia mirata, frutto di una ricerca d'avanguardia, che risponde a un bisogno clinico insoddisfatto per una popolazione di pazienti con prognosi sfavorevole, caratterizzata da resistenza ai trattamenti precedenti e ad alto rischio di progressione".
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(Adnkronos) - Il caldo estivo "può rendere l'allattamento più faticoso. Le elevate temperature, il sudore e lo stretto contatto fisico che mamma e bambino hanno durante le poppate, possono essere causa di un maggiore affaticamento. Inoltre il bambino può cambiare i suoi ritmi di suzione e chiedere il seno più frequentemente e questo può indurre a pensare erroneamente che il latte possa non essere più sufficiente o nutriente oppure le madri possono avere il dubbio se sua necessario o meno dare acqua al bambino". A Fare il punto sono Cristina Panizza e Angela Maccagnola, consigliere della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica (Fnopo).
Anzi, dare acqua può interferire con la produzione di latte. "La produzione dipende dalla frequenza delle poppate: se il bambino riceve acqua, potrebbe attaccarsi meno e questo riduce la stimolazione del seno. D’estate, dunque, può capitare che il bambino poppi più spesso e per tempi più brevi: "È del tutto normale – sottolineano le ostetriche – e rappresenta il suo modo di regolare l’idratazione. Non significa che il latte non basti".
"È importante sapere – chiariscono Panizza e Maccagnola – che nei primi sei mesi di vita, se il bambino è allattato esclusivamente al seno, non è necessario somministrare acqua. Il latte materno è composto per oltre l’80% da acqua e si adatta naturalmente alle esigenze del bambino, garantendogli tutta l’idratazione di cui ha bisogno. Se il bambino, invece, ha già iniziato lo svezzamento è possibile, oltre al latte materno, offrire anche dell’acqua". L’allattamento al seno è molto più che nutrizione: "è una scelta di salute, un investimento sul benessere a breve, medio e lungo termine del bambino, della madre e della collettività. Eppure - ricorda la Fnopo - in Italia, solo il 45% dei bambini viene allattato al seno alla nascita, e la percentuale scende al 30% già nei primi due-tre mesi di vita".
"Nonostante le evidenze scientifiche, i tassi di allattamento rimangono troppo bassi. Spesso le mamme si scoraggiano alle prime difficoltà perché non ricevono il supporto necessario", chiosano Panizza e Maccagnola.
Per capire se un neonato è ben idratato basta osservare alcuni segnali: "Il bambino deve bagnare almeno 6-8 pannolini al giorno con urine chiare. Se ne bagna meno di 5 o se le urine sono scure e dall’odore intenso, potrebbe essere un segnale di disidratazione. Anche secchezza di labbra e bocca, irritabilità o sonnolenza eccessiva devono essere valutate", aggiungono le ostetriche.
È importante anche il benessere della mamma, che deve prestare attenzione alla propria idratazione: "Bere almeno due litri di acqua al giorno è fondamentale. Il riflesso della sete - osservano - è un segnale naturale che accompagna la poppata. Si può integrare l’acqua con tisane fresche o succhi naturali, evitando bevande gassate o ricche di caffeina. Anche frutta e verdura di stagione sono utili per mantenere un buon apporto di liquidi".
Le ostetriche consigliano inoltre: di allattare in ambienti freschi e ben ventilati; di usare aria condizionata o deumidificatori, evitando getti diretti sul corpo di mamma e bambino; di evitare di uscire nelle ore più calde; di indossare indumenti comodi, in fibre naturali, sia per la madre che per il bambino. "Un altro accorgimento utile – proseguono Panizza e Maccagnola – è utilizzare panni di cotone molto leggeri tra la pelle della mamma e quella del bambino durante le poppate o il contatto pelle a pelle, per assorbire il sudore. Fare piccoli bagnetti prima o dopo l’allattamento può essere un modo per rinfrescarsi e rendere più confortevole il momento della poppata. In caso si utilizzi il babywearing è utili appena si toglie il bambino dalla fascia allattarlo per idratarlo”.
Anche per i bambini nutriti con formula si deve prestare attenzione: "È bene evitare di scaldare troppo il latte artificiale e ricordare che, anche in questo caso non è necessario somministrare acqua, fino a quando non sia iniziato lo svezzamento, salvo diversa indicazione del pediatra. Se ci sono dubbi o difficoltà – concludono le rappresentanti della Fnopo – è importante chiedere aiuto. Le ostetriche sono presenti nei consultori, nei punti nascita, nei servizi ambulatoriali o in libera professione. Non bisogna mai sentirsi sole: l’allattamento è un percorso che va accompagnato e sostenuto".
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(Adnkronos) - In Italia i pazienti con tumore dello stomaco vivono di più rispetto alla media europea. Nel nostro Paese, infatti, la sopravvivenza a 5 anni raggiunge il 32% rispetto al 25% dell'Europa. Non solo: in 12 anni (dal 2007 al 2019) sono state salvate 42mila vite in una neoplasia un tempo orfana di terapie, ma oggi caratterizzata da opzioni di cura sempre più efficaci. Nonostante i progressi della ricerca e dell'innovazione, restano diverse criticità da risolvere. In Italia manca un percorso diagnostico-terapeutico assistenziale (Pdta) nazionale per il carcinoma gastrico, con la conseguenza che sono ancora troppe le differenze territoriali nell'accesso ai test diagnostici di immunoistochimica, fondamentali per una corretta caratterizzazione molecolare del tumore e per definire la terapia appropriata in ogni paziente. Inoltre, le attuali tariffe stabilite nei Lea, Livelli essenziali di assistenza, coprono solo in parte i costi reali sostenuti dai laboratori di anatomia patologica per svolgere queste analisi diagnostiche. Sono necessarie anche campagne di prevenzione strutturate per questo tipo di neoplasia, dato che in Italia solo 1 caso su 5 viene diagnosticato in fase precoce, riducendo le possibilità di guarigione.
Le criticità nella gestione e presa in carico del paziente affetto da tumore gastrico, assieme ad alcune proposte di soluzione, sono illustrate nel documento 'Diagnosticare per trattare in oncologia. Il valore dei test diagnostici nel tumore gastrico', realizzato da The European House-Ambrosetti con il contributo non condizionante di Amgen e presentato oggi in conferenza stampa a Roma alla Camera dei deputati.
"E' indispensabile promuovere azioni concrete che valorizzino il ruolo dei test diagnostici in modo uniforme nei diversi contesti assistenziali, sia a livello nazionale che regionale - afferma Vanessa Cattoi, componente Commissione Bilancio, tesoro e programmazione della Camera e promotrice dell'Intergruppo parlamentare 'Insieme per un impegno contro il cancro' - E' fondamentale istituire un Pdta nazionale per il tumore gastrico, affiancato da Pdta regionali coerenti e armonizzati tra loro per migliorare l'efficienza delle cure. Un Pdta nazionale garantirebbe la centralità del paziente, promuovendo una presa in carico multidisciplinare all'interno di centri specializzati e l'interazione sistematica tra le diverse figure professionali coinvolte. In questo contesto sarebbe rilevante inserire nel Dpcm di aggiornamento Lea in valutazione da parte della Conferenza Regioni un pacchetto per la caratterizzazione immunoistochimica del carcinoma gastrico avanzato che comprenda i 5 biomarcatori che sono indispensabili per la scelta della terapia più appropriata ed efficace. L'aggiornamento consentirebbe di garantire una gestione efficace e tempestiva del paziente affetto da tumore gastrico in maniera uniforme sull’intero territorio nazionale".
Nel 2024, in Italia, sono state stimate 14.105 nuove diagnosi di tumore dello stomaco. "L'oncologia di precisione rappresenta uno dei più significativi sviluppi nella terapia dei tumori - spiega Carmine Pinto, direttore dell'Oncologia dell'Ausl-Irccs di Reggio Emilia - Si basa sull'identificazione di specifiche alterazioni ed espressioni bio-molecolari della neoplasia, predittive della risposta ai farmaci, che consentono di personalizzare le terapie, adattandole al profilo genomico e biologico del tumore di ciascun paziente. Anche nel caso del carcinoma gastrico, questo paradigma si applica attraverso un processo diagnostico che integra l'impiego di test immunoistochimici. Le analisi di caratterizzazione bio-patologica rappresentano uno strumento indispensabile per la scelta della migliore terapia per questi pazienti, contribuendo in modo significativo alla realizzazione di un approccio di medicina personalizzata. La caratterizzazione bio-patologica del carcinoma gastrico permette quindi di dare una maggiore probabilità di risposta alle cure, con un impatto concreto sul miglioramento della sopravvivenza e della qualità di vita".
"L'attuale oncologia di precisione si basa sul paradigma di diagnostica di precisione, ove l'anatomia patologica svolge un ruolo fondamentale per garantire l'accesso ai farmaci target e a percorsi di cura personalizzati – sottolinea Matteo Fassan, professore di Anatomia patologica dell'università degli Studi di Padova e direttore di Anatomia patologica dell'Ulss 2 Marca Trevigiana - L'immunoistochimica è una tecnica diagnostica di laboratorio di prima linea dell'oncologia di precisione, ampiamente diffusa nei reparti di anatomia patologica. Tale metodica consente di rilevare antigeni specifici, permettendo una prima stratificazione molecolare del carcinoma gastrico attraverso l'analisi di 3 biomarcatori chiave: Her2, la cui iperespressione è rilevabile in circa il 12-17% dei casi, Pd-L1 e Mmr, indicativi della possibilità di utilizzo di terapie mirate o immunoterapiche. Recentemente l'attenzione si sta estendendo anche a nuovi target molecolari, come Claudina-18.2 e Fgfr2b, in corso di validazione per nuovi approcci di cura. E' essenziale che il materiale biologico esaminato sia rappresentativo e adeguato, infatti le attuali linee guida di Esmo, la Società europea di oncologia medica, raccomandano l'analisi di almeno 5-8 campioni bioptici ottenuti dalla neoplasia per garantire una valutazione accurata dei biomarcatori".
"Oggi - illustra Pinto - nessun paziente con carcinoma gastrico avanzato può ricevere una prima linea di terapia senza che sia stata eseguita un'adeguata e appropriata caratterizzazione del tumore (biopsia o pezzo operatorio) con test in immunoistochimica (Her2, Pd-L1, Mmr), per consentire poi l'accesso a farmaci già rimborsati dal Ssn che migliorano in maniera significativa l'efficacia clinica del trattamento. Viene anche richiesto un quarto test di immunoistochimica per la Claudina-18.2, in quanto per i pazienti con iper-espressione della Claudina-18.2 è stato dimostrato il vantaggio clinico dell'introduzione nella prima linea di terapia di un anticorpo anti-claudina (attualmente disponibile in fascia C a 1 euro) in combinazione con la chemioterapia. In prospettiva potrebbe essere necessario anche un quinto test per Fgfr2b, per la cui introduzione siamo in attesa dei risultati di due studi clinici. Pertanto è necessario, in assenza di un pezzo operatorio, che durante la gastroscopia diagnostica vengano eseguiti almeno 6 prelievi bioptici, per l'esecuzione dei test in immunoistochimica".
"In prima linea di terapia - prosegue l'oncologo - nei tumori con iper-espressione di Her2 il paziente può essere indirizzato verso una terapia mirata con un farmaco anti-Her2 in combinazione con la chemioterapia. Nei pazienti con tumore Her2 positivo, che presentano anche positività per Pd-L1, è possibile migliorare ulteriormente l'efficacia del trattamento combinando nel regime di terapia un checkpoint inibitore anti-Pd-1 con la chemioterapia e un farmaco anti-Her2. In seconda linea di trattamento, è possibile poi utilizzare un anticorpo coniugato anti-Her2, con miglioramenti di efficacia sia nella risposta che nella sopravvivenza. L'immunoterapia con un checkpoint inibitore anti-Pd-1 è indicata anche in caso di tumori con d-Mmr (Msi-H), cioè con difetto nel sistema di riparazione del Dna".
Il costo totale per la valutazione dei biomarcatori Her2, Pd-L1 e Mmr, che richiede l'esecuzione totale di 6 test immunoistochimici (1 per Her2, 1 per Pd-L1, 4 per Mmr), ammonta a 245 euro, mentre il rimborso previsto dal Nomenclatore Lea, entrato in vigore il 30 dicembre 2024, corrisponde a 189,45 euro. Con l'aggiunta della valutazione del biomarcatore Claudina-18.2, il numero totale dei test salirebbe a 7 e il costo complessivo a 346 euro, con un rimborso pari a 252,60 euro. L'inclusione ulteriore del biomarcatore Fgfr2b, attualmente in fase di studio e di prossima introduzione nella pratica clinica, porterebbe il costo per 8 test a 447 euro, mentre il rimborso resterebbe fermo a 252,60 euro, riporta una nota. "E' evidente la discrepanza tra i costi effettivi sostenuti dai laboratori e i rimborsi riconosciuti dal Servizio sanitario nazionale - rimarca Fassan - L'impatto economico complessivo di questi test sul sistema è minimo, ma rappresenta un fattore cruciale per garantire l'equità di accesso alle terapie innovative su tutto il territorio nazionale. E' urgente aggiornare le tariffe Lea per i test immunoistochimici predittivi, riconoscendo i costi reali della diagnostica molecolare e assicurando la sostenibilità delle attività dei laboratori a livello nazionale".
"Tra le criticità nella presa in carico del paziente emerge anche la mancanza di un supporto nutrizionale adeguato per i pazienti, fondamentale per affrontare il carcinoma gastrico, prima, durante e dopo il trattamento - aggiunge Claudia Santangelo, presidente dell'associazione pazienti 'Vivere senza stomaco si può Odv' - La malnutrizione e la perdita di peso nel periodo post-operatorio sono condizioni frequenti e spesso gravi, che richiederebbero il coinvolgimento precoce e sistematico di nutrizionisti. Questi professionisti possono aiutare a individuare le esigenze specifiche del paziente, pianificando una dieta bilanciata e, se necessario, integrando con supplementi alimentari. Tuttavia, l'accesso agli alimenti a fini medici speciali è limitato e spesso grava economicamente sui pazienti. Questi prodotti vanno inclusi nei Lea - suggerisce - per garantire un trattamento equo e omogeneo. Anche il Pdta nazionale per il tumore gastrico dovrebbe includere il riferimento alla valutazione dello stato nutrizionale e ai piani dietetici, proprio per assicurare una gestione dei pazienti a 360 gradi".
Un ulteriore elemento critico "riguarda l'assenza di un supporto psicologico strutturato - precisa Anna Maria Mancuso, presidente dell'associazione Salute Donna Odv e coordinatrice del progetto 'La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere' - I bisogni emotivi dei pazienti affetti da tumore gastrico sono spesso trascurati, nonostante l'impatto significativo che il sostegno psicologico può avere sull'aderenza alle terapie, sulla qualità della vita e sul decorso della malattia. L'implementazione di servizi di assistenza psicologica continuativa dovrebbe essere considerata parte integrante del percorso di cura. Più in generale, una volta completata la diagnosi, il paziente deve essere preso in carico da un'équipe multidisciplinare, possibilmente composta da oncologo, chirurgo, gastroenterologo, radiologo, anatomo-patologo, infermiere specializzato, nutrizionista, fisioterapista e psicologo, che definiscono un piano terapeutico personalizzato. E' cruciale - conclude - che la presa in carico del paziente avvenga all’interno di centri specializzati".
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(Adnkronos) - 'Affido condiviso' per i quattro Rolex motivo di diatriba fra Ilary Blasi e Francesco Totti. Il tribunale civile di Roma ha confermato quanto aveva già deciso in via interlocutoria nel 2023, stabilendo che gli orologi dovranno rimanere a disposizione di entrambi.
I Rolex, che inizialmente erano rimasti alla presentatrice dopo che la coppia si era lasciata, erano stati reclamati dall’ex capitano giallorosso che ne chiedeva la restituzione. Ora le parti dovranno trovare il modo per garantire che entrambi possano usarli. Chiusa questa fase della vicenda, adesso ciascuna delle parti potrà impugnare il provvedimento.
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(Adnkronos) - Non ce l'ha fatta il tredicenne ucraino precipitato dal balcone della casa dei nonni a Grosseto nella notte tra venerdì e sabato scorsi. Il ragazzo, arrivato in Italia solo tre giorni prima per sfuggire alla guerra in Ucraina, è morto nella tarda serata di lunedì 7 luglio all'ospedale pediatrico Meyer di Firenze, dove era stato ricoverato in condizioni gravissime.
A lanciare l'allarme è stato un cugino, anche lui adolescente e residente nell'abitazione dei nonni, che ha trovato il ragazzino esanime nella corte interna del palazzo. I due si trovavano insieme nella cameretta poco prima dell'accaduto. Quando il cugino si è reso conto che il tredicenne non era più nella stanza, è uscito a cercarlo e ha fatto la drammatica scoperta.
Immediato l'intervento dei soccorsi: sul posto sono intervenuti un'ambulanza, '’automedica del 118 e gli agenti della polizia. Il giovane, che presentava gravi traumi alla testa e numerose fratture, è stato trasportato d'urgenza all’ospedale Misericordia di Grosseto, per poi essere trasferito al Meyer di Firenze, dove è stato ricoverato in terapia intensiva. Dopo due giorni in coma, i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
Secondo i primi accertamenti, si sarebbe trattato di un incidente domestico, ma le indagini della polizia proseguono per chiarire ogni dettaglio della vicenda.
Gli inquirenti della squadra mobile stanno ricostruendo le ultime ore del ragazzo, ascoltando i familiari e raccogliendo elementi utili per comprendere la dinamica della caduta dal terzo piano.
Il tredicenne era arrivato a Grosseto per essere accolto dai nonni materni, in fuga dal conflitto in Ucraina. I suoi genitori, secondo quanto riportato dalle cronache locali, si trovano ancora nel Paese d’origine e non sono riusciti a raggiungerlo in tempo. La comunità ucraina della zona, insieme a molti residenti di Grosseto, si è stretta attorno alla famiglia in queste ore di profondo dolore.
Una tragedia che lascia attoniti e che colpisce doppiamente: per la giovane vita spezzata e per il contesto di fragilità in cui il ragazzo si trovava, lontano dai genitori e in cerca di sicurezza dopo essere fuggito dalla guerra.
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(Adnkronos) - Il 94% degli italiani ha assunto o utilizza integratori almeno una volta nella vita, per l’85% sono un vero e proprio alleato del benessere quotidiano, il 43% dichiara di utilizzarli regolarmente e il 42% in determinati periodi dell’anno, solo il 6% sostiene di non averne mai fatto uso. Sono alcuni dati di una nuova ricerca condotta da Cristalfarma, il marchio specializzato in integratori fitoterapici, in collaborazione con Doxa, su un campione rappresentativo di oltre mille italiani tra i 18 e i 64 anni. I principali motivi che avvicinano gli italiani al mondo degli integratori - si legge in una nota - sono legati a stanchezza e affaticamento (81%), supporto al sistema immunitario (79%), problematiche gastrointestinali (66%), benessere mentale (58%), tematiche legate a capelli, pelle e unghie (52%), e miglioramento del sonno (51%).
La ricerca, inoltre, evidenzia che gli integratori facciano ormai parte dello stile di vita degli italiani: nel 58% dei casi il consiglio di ricorrere a tale soluzione arriva da medici e farmacisti, ma cresce il numero di persone che decide in autonomia, orientandosi tramite ricerche online e conoscenza dei brand (quasi 1 su 3), in particolare per risolvere temi legati a stanchezza/affaticamento e al sistema immunitario. La farmacia (57%) e la parafarmacia (39%) restano i canali principali di acquisto, ma ben il 55% si dichiara favorevole anche all’acquisto online. A influire negativamente sul benessere mentale sono lavoro e studio (70%), ma anche il cambio di stagione (78%) che influenza l’umore e l’energia e, sorprendentemente, i social media che impattano sul benessere mentale del 45% degli intervistati. Solo 6 italiani su 10 dichiarano di dormire bene; mentre tra chi lamenta i disturbi del sonno il 67% afferma di soffrire di risvegli frequenti, il 43% segnala di avere difficoltà ad addormentarsi e il 32% ha risvegli precoci.
La fotografia che emerge dall’indagine - continua la nota - è quella di un equilibrio mentale fragile, dove il ricorso agli integratori appare una risposta concreta per gestire stress, mancanza di energia e disturbi del ritmo sonno-veglia. Su tutte, la digestione resta una delle aree più critiche: il 70% di questi soffre con frequenza di almeno un disturbo gastrointestinale (gonfiore, meteorismo, reflusso, digestione lenta) e per il 72% queste problematiche hanno un impatto diretto sulla vita sociale. Il 25% arriva perfino a rinunciare a occasioni conviviali. Il desiderio di equilibrio psicofisico porta l’83% degli italiani a intraprendere attività che stimolano la mente e il corpo, il 52% lo fa con un’incidenza di almeno una volta a settimana. Nel dettaglio, il 47% si dedica hobby pratici e attività all’aperto come il fai da te, camminate, sport e giardinaggio, il 44% svolge attività stimolanti per la mente come enigmistica, giochi strategici o corsi di formazione, il 24% pratica meditazione, yoga o tai chi.
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(Adnkronos) - Più di 8 italiani su 10 hanno usato almeno una volta un comparatore online e nell’ultimo anno ben 27 milioni di consumatori si sono serviti di questi strumenti per confrontare assicurazioni auto, utenze domestiche, hotel, tariffe degli aerei e molto altro. Il dato arriva dall’indagine commissionata da Facile.it all’istituto di ricerca EMG Different e presentata oggi in occasione dell’evento ‘Confrontare, il segreto del risparmio’, organizzato in collaborazione con Consumerismo No Profit. Il risparmio è la prima motivazione che spinge gli italiani ad usare gli strumenti di comparazione: secondo le stime di Facile.it, nel 2024 tramite il portale, solo considerando l’assicurazione auto, grazie alla comparazione sono stati risparmiati ben 109 milioni di euro.
“Negli anni - afferma Maurizio Pescarini, ceo di Facile.it - gli italiani sono passati da una comprensibile diffidenza verso i compratori, strumento per loro nuovo ed innovativo un decennio fa, ad un uso sempre più maturo e consapevole del mezzo che, numeri alla mano, ha dimostrato di essere fondamentale per risparmiare e pianificare al meglio le spese familiari. Se il primo passo è stato fatto su prodotti o servizi in qualche modo più semplici da confrontare - penso alle assicurazioni auto o ai voli aerei - oggi sempre più consumatori si rivolgono ai comparatori anche per scelte complesse come mutui, tariffe energia o investimenti”.
I comparatori online, arrivati sul mercato nei primi anni duemila, hanno iniziato a cambiare gradualmente il modo in cui gli italiani si approcciano alle spese di casa e nell’ultimo anno ben il 65% della popolazione nazionale adulta si è servita di un comparatore, con una media d’uso pari a tre volte l’anno. Guardando al profilo degli italiani che si rivolgono ai comparatori online, emergono dati interessanti. Il primo è legato all’età; la fascia che ha usato maggiormente questi strumenti nell’ultimo anno è quella con età compresa tra i 35 e i 44 anni (78%).
Dal punto di vista territoriale, l’attitudine a confrontare le spese di casa con strumenti online è più diffusa nel Nord Italia (circa 69% del campione), ma comunque molto forte anche al Centro (65%) e al Sud (60%).
Se la prima ragione che spinge gli italiani ad utilizzare gli strumenti di comparazione online è il risparmio economico (66%), la seconda è la 'certezza di trovare le offerte migliori' (57%), mentre circa 13 milioni di consumatori (48%) apprezzano la semplicità di confronto delle tariffe. Sono invece ben 3.315.000 (12% del campione totale con picchi che arrivano a sfiorare il 18% nella fascia 55 – 64 anni) i consumatori che hanno dichiarato di servirsene perché hanno apprezzato la possibilità di ottenere una consulenza specializzata indipendente.
Importante anche il ruolo dei compratori in termini informativi, di educazione e tutela dalle truffe: più di 3 milioni di consumatori hanno dichiarato di usare un comparatore per acquisire conoscenze su prodotti o servizi non familiari o per ricevere una consulenza indipendente, mentre quasi 4 milioni si affidano a questi strumenti per evitare di cadere vittima di truffe.
Le assicurazioni auto e moto sono la spesa per la quale gli italiani hanno usato maggiormente i comparatori nell’ultimo anno (41% del campione intervistato, pari a circa 11,3 milioni di consumatori). Pochi meno (11 milioni) quelli che si sono rivolti ai comparatori per confrontare offerte luce e gas. Gli italiani scelgono il confronto anche quando si tratta di decidere l’hotel in cui soggiornare (31%) o prenotare un volo aereo (27%). Un consumatore su quattro lo fa per la telefonia, ma non manca chi si rivolge ai comparatori per confrontare prodotti di finanza personale o risparmio come prestiti (12%) e mutui (7%).
L’uso dei comparatori varia in base all’età dell’utente: gli under 34, ad esempio, utilizzano questi strumenti principalmente per risparmiare sui viaggi (hotel e aerei), mentre dai 35 anni in su si confrontano RC auto e utenze domestiche. La comparazione di mutui e prestiti è particolarmente utilizzata dalla fascia 25-34 anni, mentre il noleggio a lungo termine da quella 35-44 anni. Sono i più giovani (18-24 anni) ad utilizzare maggiormente i comparatori per cercare prodotti assicurativi diversi dall’Rc auto o moto.
Per ogni settore cambiano anche le motivazioni per cui si usano i comparatori: se, in generale, il risparmio è la prima ragione, quando si parla di bollette, ad esempio, viene molto apprezzata la semplicità del confronto; per i prestiti la possibilità di verificare i costi prima di chiedere il finanziamento, per i mutui il risparmio di tempo. L’84% della popolazione adulta ha usato i comparatori almeno una volta (percentuale che arriva addirittura al 95% nella fascia 35-44 anni), ma esiste una fetta di consumatori che non si è mai affidata a questi strumenti; il 16% dei rispondenti all’indagine. La principale ragione dichiarata per cui non si usano i comparatori è la mancanza di fiducia verso questi strumenti (51%), mentre una parte minoritaria di rispondenti dice che, nonostante il lavoro dei comparatori, resta comunque difficile confrontare le offerte (18%); il 12% è dell’opinione che non ci sia un vero risparmio.
“In realtà - sostiene Gianluca Castelnuovo, psicologo comportamentale dell’Università Cattolica di Milano - le ragioni dichiarate per il non uso sono più che altro delle scuse che il consumatore si dà. Alcuni individui, semplicemente, preferiscono mantenere le loro abitudini e non percepiscono la necessità di cambiare gestore o offerta. Anche se questo, sovente, va a loro discapito”.
"I comparatori sono fondamentali anche per l'educazione e la tutela dalle truffe". A dirlo Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo NO profit. "Nel 2024 - ha ricordato - oltre 3,5 milioni di italiani hanno dichiarato di aver subito una truffa o un tentativo di frode nell'ambito delle bollette luce e gas. 1,5 milioni, invece, nell'ambito dell'rc auto".
"I canali più usati - ha spiegato - sono: email, finti call center, porta a porta, sms. Ma non mancano le truffe andate a segno tramite app di messaggistica istantanea e social network".
"E per contrastare il fenomeno delle truffe - ha spiegato - con Facile.it nel 2023 abbiamo lanciato il progetto 'Stop alle truffe'. L'iniziativa è nata per offrire ai consumatori italiani un sito di riferimento, www.stopalletruffe.it, dove trovare strumenti concreti per riconoscere i rischi ed evitare di cadere in trappola nell'ambito delle bollette luce e gas e, dal 2025, si è esteso anche alle truffe in ambito rc auto. Abbiamo così aiutato oltre 13mila utenti, ricevuto più di 260 segnalazioni e siamo stati riconosciuti come 'best in class' a livello internazionale".
Uno dei dati emersi dall’indagine commissionata da Facile.it ad Emg Different, è che circa 7 milioni di italiani non hanno mai utilizzato un comparatore di prezzi e i principali motivi dichiarati sono la mancanza di fiducia (51%), la difficoltà di confrontare le offerte (18%), l’idea che non ci sia una grande differenza nei prezzi (12%), la mancanza di chiarezza (10%) e la paura che vengano raccolti dati personali (6%). "Queste risposte - spiega Gianluca Castelnuovo, psicologo, psicoterapeuta e Ph.D. in neuropsicologia - possono essere interpretate alla luce di diverse motivazioni tipicamente psicologiche ben documentate a livello di letteratura scientifica. Da molti anni la psicologia scientifica si occupa di interpretare, comprendere e a volte spiegare i comportamenti anche in ambito economico. Daniel Kahneman, psicologo e premio Nobel per l’economia, ha ben dimostrato nel suo lungo e intenso lavoro di ricerca come le scelte degli individui siano spesso guidate più da processi emotivi e cognitivi rapidi, piuttosto che da un’analisi razionale, ponderata o approfondita".
"Purtroppo - avverte - l’affidarsi principalmente a scelte emotive e prendere di conseguenza decisioni di 'pancia', coinvolge anche il mondo dei comparatori di tariffe, portando alcuni consumatori a non utilizzarli nel pieno delle loro potenzialità - nonostante siano strumenti utili e affidabili - generando così uno svantaggio nelle scelte finali. Spinti dunque dalle emozioni, rischiamo di compiere la scelta meno conveniente e vantaggiosa, provocando a noi stessi, involontariamente, un vero e proprio danno economico. In effetti, già da parecchio tempo la psicologia ha dimostrato che gli esseri umani, se guidati dalle emozioni, possono compiere scelte poco lucide, frettolose e controproducenti da un punto di vista economico".
"Fra gli altri aspetti da considerare - precisa - segnalo che la mancanza di fiducia verso le piattaforme online nel loro complesso è presente soprattutto tra le fasce più anziane, ma anche qui il rischio è quello di dire di no a sistemi tecnologici, come i comparatori, che in realtà ci proteggono proprio dai pericoli, in primis dalle truffe digitali. Un conto sono le minacce on-line, un conto sono i sistemi tecnologici nati per tutelarci e fare chiarezza nel mondo digitale".
"C’è poi - fa notare Gianluca Castelnuovo - un tema di 'pigrizia' nelle scelte, nel senso che alcuni individui preferiscono mantenere le loro abitudini e non percepiscono la necessità di cambiare gestore o offerta, anche se le differenze di prezzo sono significative e una scelta diversa sarebbe razionalmente vantaggiosa. Mantenere le stesse posizioni non sempre risulta la soluzione migliore, per cui permettersi di cambiare, accompagnati da comparatori affidabili, è di gran lunga più conveniente. Risulta inoltre importante che, proprio per non generare resistenze o un senso di invasione della propria privacy, fra i dati personali il comparatore raccoglie solo quelli fondamentali alla ricerca dell’offerta migliore".
"Riassumendo - commenta - si può affermare che il comportamento di non utilizzo dei comparatori è spesso frutto di resistenze emotive e paure generate della mancata conoscenza di cosa veramente propone il comparatore e di come funziona il suo meccanismo retrostante. Un approccio razionale, di conoscenza e utilizzo consapevole di questi strumenti, può superare tali paure e permettere dunque ai comparatori di svolgere il loro pieno ruolo di funzionale aiuto alle scelte dei consumatori".
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(Adnkronos) - Nuovo record per gli energy manager, l'esperto in gestione dell'energia, nel 2024: sono 2571 le nomine totali (+19% tra il 2014-2020 e +4% 2020-2024) di cui 1752 da soggetti obbligati (+17% 2014-2020 e +3% 2020-2024). Questi i dati del Rapporto ufficiale sugli energy manager nominati in Italia, predisposto da Fire e presentato in occasione del webinar 'Presentazione del Rapporto Gli Energy Manager in Italia 2025'.
"C'è stato un trend tendenzialmente crescente che si è interrotto solo fra il 2021 e il 2022 a causa della pandemia e della forte riduzione dei consumi registrata in quel periodo - spiega Dario Di Santo, direttore Fire - Appena c'è stata una ripresa, le statistiche sono tornate a salire raggiungendo nuovi record". "Complessivamente abbiamo 1869 energy manager che sono meno delle nomine perché per le realtà medio-piccole spesso un consulente opera per più soggetti, quindi ovviamente non c'è un'equivalenza fra nomine ed energy manager", osserva. Da segnalare "una continua crescita della parte femminile che è arrivata al 12%, era al 10% l'anno scorso, al 7% 3-4 anni fa" e che "un terzo delle nomine viene da soggetti non obbligati che quindi ritengono un energy manager comunque fondamentale per le loro attività".
Dal punto di vista dell'inquadramento, "se parliamo dei soggetti che scelgono di nominare un proprio dipendente, vediamo che per il 28% sono dirigenti, per il 34% quadri, per il 38% hanno altre posizioni all'interno dell'azienda. Dopodiché un 33% circa delle nomine riguarda consulenti esterni. L'energia gestita è pari a 95 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio".
Di Santo sottolinea nel suo intervento che "usare meglio l'energia conviene non solo in termini di bolletta: c'è la riduzione delle emissioni, sia climalteranti sia nocive, c'è il tema del miglioramento della sostenibilità, che ovviamente è importante per imprese che magari sono sottoposte agli obblighi di reportistica, e c'è il tema del miglioramento dell'uso delle risorse economiche perché chiaramente se uso meglio l'energia riduco i rischi sugli approvvigionamenti, riduco i costi, libero risorse per poter fare altro. D'altra parte in termini sistemici usare meglio l'energia mi consente di ridurre gli investimenti in nuova potenza di generazione, riduce la domanda e la dipendenza dall'estero per gli approvvigionamenti energetici e riduce anche la necessità di intervenire sulle reti di trasporto e distribuzione". Il tutto con una serie di ricadute in termini di "valore degli asset, sicurezza, continuità produttiva, produttività, conformità legislativa o ambiente".
Durante il webinar è stata presentata, tra le altre, un'indagine realizzata da Fire sull'uso dell’Ia per l’energy management. Il campione contattato da Fire coinvolge fornitori di tecnologie, esperti del settore e aziende utilizzatrici di media-grande dimensione. "Il 38% delle aziende di taglia medio-grande ha implementato l'Ia nel proprio lavoro. Invece, il 56% sta valutando come può implementarla nei prossimi anni", spiega Yasaman Meschenchi di Fire. Quanto alle aree di applicazione, l'Ia viene impiegata per lo più "per monitoraggio, ottimizzazione dei consumi, manutenzione predittiva, automazione dei processi e gestione delle rete". Tra i benefici indicati, "riduzione dei costi, aumento dell'efficienza energetica, riduzione degli sprechi, riduzione del tempo necessario per fare analisi". Non mancano le sfide come la "mancanza di risorse umane con formazione adeguata e macchinari adatti, e a volte ci sono scetticismo e diffidenza verso l'Ia".
In conclusione "i risultati della nostra indagine confermano che l'intelligenza artificiale è una leva strategica per migliorare l'efficienza energetica, per ridurre i costi, accelerare la transizione verso un futuro più sostenibile. Se usiamo bene l'intelligenza artificiale, possiamo sfruttare molto bene l'Ia nel nostro lavoro", conclude Meschenchi.
Leggi tutto: Fire: "Nuovo record nel 2024 per le nomine di energy manager"
(Adnkronos) - Un omicidio per vendetta a Rocca di Papa, in provincia di Roma. Questa l'ipotesi dietro alla sparatoria avvenuta questa mattina giardini pubblici in piazza della Repubblica, a Rocca di Papa, e costata la vita ad un uomo di 35 anni. Il 61enne fermato poco dopo dai carabinieri, è il padre di un uomo che nel 2020, all'età di 34 anni, è deceduto seguito a una violenta aggressione subita dalla vittima, recentemente condannata a 10 anni in appello per omicidio preterintenzionale.
Leggi tutto: Roma, omicidio per vendetta a Rocca di Papa: uccide killer del figlio
(Adnkronos) - Un uomo di 35 anni, noto alle forze dell'ordine, è morto questa mattina in una sparatoria in piazza della Repubblica, a Rocca di Papa. La vittima sarebbe stata raggiunta da più proiettili. Inutili i soccorsi. Il presunto responsabile dell'omicidio è stato fermato. Sul posto, insieme ai carabinieri impegnati nelle indagini, i militari del nucleo Investigativo.
Leggi tutto: Roma, sparatoria a Rocca di Papa: morto un uomo