(Adnkronos) - Dalle battaglie contro l'ex produttore cinematografico Harvey Weinstein alla storia d'amore con l'attore Brad Pitt, fino all'accusa di aver rubato la sceneggiatura di 'Shakespeare in Love' a Winona Ryder e alla fine dell'amicizia con la pop star Madonna. Sono solo alcune delle rivelazioni riportate dall'autrice Amy Odell nella biografia 'Gwyneth: The Biography', che ripercorre la carriera da star di Hollywood a imprenditrice. Odell si è basata su oltre 200 interviste con persone che conoscono o hanno lavorato con Paltrow, approfondendo il motivo per cui l'attrice continua ad affascinare. "Che la si ami o la si odi, non siamo riusciti a distogliere lo sguardo", ha dichiarato Odel in un'intervista. Il provino con Harvey Weinstein, allora fondatore della Miramax, per 'Prince of Jutland': Paltrow ha sostenuto quel provino nei primi Anni 90 al Peninsula Hotel di Beverly Hills, dove ha incontrato Weinstein e l'allora produttrice della Miramax Meryl Poster. Tuttavia, come si legge nel libro, Weinstein ha deciso di non ingaggiarla perché il ruolo prevedeva scene di nudo e non voleva sottoporre la figlia del regista Bruce Paltrow a quella scena, perché sembrava "una brava ragazza". Il film, uscito nel 1994 con il titolo 'Royal Deceit', è interpretato da Christian Bale, Kate Beckinsale, Gabriel Byrne, Helen Mirren e Brian Cox.
Questo non è stato l'unico incontro con l'ex produttore. Le sue condotte sono state al centro delle inchieste giornalistiche che nel 2017 hanno dato al via al '#MeToo', il movimento collettivo con cui molte donne hanno denunciato le molestie sessuali subite e fino a quel momento taciute. Tra queste, anche Paltrow, alla quale Weinstein ha suggerito di indossare qualcosa di sexy agli MTV Video Music Awards del 1996. Lei si è rifiutata, scegliendo di indossare un tailleur con un pantalone in velluto rosso ispirato agli Anni 70. Il motivo? In quell'anno stava per uscire 'Emma', adattamento del romanzo di Jane Austen, e i VMA offrivano una preziosa visibilità al suo target, un pubblico di adolescenti. Un passaggio della biografia recita: "Gwyneth era appena stata sulla copertina di Vogue, e i VMA erano relativamente di basso livello. Ma l'allora dirigente della Miramax, Marcy Granata, sapeva che se Gwyneth voleva vincere un Oscar, doveva diventare una star. E per esserlo, il suo film doveva debuttare. E per debuttare, aveva bisogno dell'entusiasmo degli adolescenti". Gwyneth accettò di andare ma alle sue condizioni. Weinstein era furioso: "Guarda cosa indossa", disse. Ma nonostante la rabbia, quel look divenne uno dei più iconici delle celebrità degli Anni 90.
Nel libro si racconta anche di quando Weinstein disse a Paltrow di essere stata "derubata" quando non fu nominata all'Oscar per 'Emma' del 1996. "Quando furono annunciate le nomination, Weinstein ricevette una chiamata da Paltrow: 'Gwyneth Paltrow è stata derubata', disse più volte al telefono all'attrice. La biografia racconta che "lo staff della Miramax, che ha sentito la conversazione, non sapeva di cosa stesse parlando. Erano concentrati sulla promozione de 'Il paziente inglese', candidato a 12 premi, e di 'Lama tagliente'. Non avevano pensato a Gwyneth come a una possibile candidata per 'Emma'. Ma dalla conversazione sembrava che Weinstein avesse promesso a Gwyneth una nomination, e ora l'avesse delusa". Paltrow avrebbe impedito a Russell Crowe di interpretare il ruolo dell'amante in 'Delitto perfetto' perché in precedenza avevano avuto una relazione. "'Penso che avessero avuto una relazione e lei non voleva che lui comparisse nel film', ha affermato il regista Andrew Davis'", come si legge nel libro. La parte alla fine è andata a Viggo Mortensen.
Inoltre, il libro fa un po' di chiarezza sulla voce secondo cui Paltrow avrebbe rubato la sceneggiatura di 'Shakespeare in Love' a Winona Ryder. Ma secondo la biografia, Paltrow aveva ricevuto la sceneggiatura perché il regista John Madden era interessato a lavorare con lei (aveva già fatto un provino per il suo film del 1994 'Golden Gate'). Sono circolate diverse versioni su come alla fine sia arrivata a recitare nel film del 1998, che le è valso l'Oscar come Migliore attrice. C'è anche chi dice che abbia rifiutato il progetto ancor prima di leggere la sceneggiatura, convincendosi in un secondo momento. "L'offerta non è mai stata inviata a Winona ma lei voleva fare la parte e Gwyneth l'aveva raccomandata", ha detto Weinstein (tra le case di produzione del film figura anche la Miramax). "Anche se pensavo che Winona fosse fantastica, io avevo in testa solo Gwyneth e le ho detto che non avrei fatto il film senza di lei".
Dopo 'Shakespeare in Love' ha lasciato la Miramax. In più interviste, Paltrow ha raccontato l'impatto negativo che Harvey Weinstein ha avuto su di lei, a partire dalle presunte molestie sessuali dell'uomo scoperte con il '#MeToo'. Quando ha scelto di non lavorare più con Weinstein, si è chiesta se il cinema fosse davvero la sua vocazione. Un passaggio della biografia, sostiene che fosse andata via perché non guadagnasse abbastanza soldi con Miramax. Un amico dell'epoca, come riporta il libro, l'ha ricordata così: "Voleva fare un sacco di soldi'. Gwyneth si era trasformata da una novellina amichevole e accessibile a una star fortemente orientata al commercio. Divenne avida. Credo che suo padre glielo abbia instillato".
Inoltre, "Weinstein ricordò che i film della Miramax avevano un limite di budget di 25 milioni di dollari e che 'se avessimo pagato a Gwyneth 10 milioni di dollari, come meritava, avremmo limitato ciò che potevamo fare nel film, quindi in un certo senso il suo successo l'avrebbe superata rispetto al suo lavoro in film indipendenti'".
Paltrow ha scelto di recitare in 'Seven' al posto di 'Due mariti per un matrimonio' per Brad Pitt. Quando le è stato offerto il ruolo di Tracy Mills in 'Seven' di David Fincher, ha dovuto prendere una decisione difficile, perché le era stato anche offerto di recitare con Keanu Reeves in 'Due mariti per un matrimonio' (un ruolo che poi è andato a Cameron Diaz). Per aiutarla a scegliere, si è rivolta a un'amica per un consiglio, che le ha detto: 'Beh, chi vorresti frequentare, Brad Pitt o Keanu Reeves?' Lei ha scelto Pitt: i due hanno avuto una relazione dal 1994 fino alla loro rottura nel 1997). Ultima non ultima, la lite tra le amiche di vecchia data Gwyneth Paltrow e Madonna. Le due si sono ritrovate in vacanza su un'isola tropicale. Ad agitare le acque sarebbe stato un comportamento della pop star in occasione di una cena. Lourdes, la primogenita della cantante, sarebbe stata apostrofata in modo brusco da sua madre. Gwyneth Paltrow, che era lì con l'allora fidanzato Chris Martin dei Coldplay, sono rimasti senza parole. Martin avrebbe così sussurrato all'attrice: 'Non posso più stare vicino a questa donna. È terribile'. Odell, nel libro, chiarisce: "Gwyneth convenne che Madonna era tossica, e interruppe l’amicizia".
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(Adnkronos) - I Mondiali di nuoto di Singapore continuano a regalare spettacolo. Domani, mercoledì 30 luglio, quarto giorno di gare in vasca con diversi azzurri impegnati. Occhi puntati sulla finale dei 200 farfalla maschili, con Federico Burdisso e Alberto Razzetti a caccia di una medaglia. In gara anche Simone Cerasuolo, pronto a stupire nella finale dei 50 rana. Ecco il programma del 30 luglio e dove vedere gli azzurri in gara ai Mondiali di Singapore, con gli orari italiani.
Ecco il programma degli azzurri impegnati domani, mercoledì 30 luglio, ai Mondiali di nuoto di Singapore:
Ore 4:02 - Sarah Jodoin di Maria, Piattaforma 10 m femminile
Ore 4:22, ore 13:26 eventuali semifinali - Carlos D'Ambrosio, Manuel Frigo , semifinali 100 stile libero maschili
Ore 5 - Massimiliano Matteazzi, Alberto Razzetti, batterie 200 misti maschili
Ore 5:36, ore 14:41 eventuale finale - Italia 4x100 misti mista
11:02 - Chiara Pellacani, Matteo Santoro, finale trampolino 3 m misto
13:54 - Federico Burdisso, Alberto Razzetti, finale 200 farfalla maschili
13:59 - Simone Cerasuolo, finale 50 rana maschili
Le gare di domani mercoledì 30 luglio ai Mondiali di nuoto di Singapore saranno visibili su Rai 2 Hd, RaiSport Hd, Sky Sport Arena (canale 204), Sky Sport Uno e Sky Sport Mix (canali 201 e 211). Gare disponibili anche in streaming su Rai Play, Sky Go e Now.
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(Adnkronos) - Il Regno Unito riconoscerà lo stato della Palestina il prossimo settembre a meno che Israele non faccia dei passi per mettere fine alla "terribile situazione" a Gaza. E' quanto annunciato oggi, martedì 29 luglio, dal premier britannico Keir Starmer durante la riunione del gabinetto del suo governo.
Il premier britannico ha detto che riconoscerà lo Stato palestinese prima dell'Assemblea Generale dell'Onu a meno che il governo israeliano non raggiunga un cessate il fuoco a Gaza, affermi con chiarezza che non ci sarà l'annessione della Cisgiordania e si impegni in un processo a lungo termine che arrivi alla soluzione dei due Stati, si legge in una nota diffusa dal suo ufficio.
Parlando da Downing Street, Starmer ha detto: "Abbiamo bisogno di vedere almeno 500 camion che entrano a Gaza ogni giorno, ma alla fine l'unico modo di mettere fine a questa crisi umanitaria è attraverso un accordo a lungo termine". "Noi sosteniamo gli sforzi di Usa, Egitto e Qatar per arrivare ad un cessate il fuoco vitale - ha continuato - il cessate il fuoco deve essere sostenibile e portare ad un piano di pace più ampio, che stiamo sviluppando con i nostri partner internazionali".
Il premier britannico ha affermato infine che valuterà "quanto le parti abbiano rispettato questi passi prima di prendere una decisione finale" sul riconoscimento della Palestina.
Starmer potrebbe dunque seguire la scelta fatta dalla Francia di Emmanuel Macron nonostante in un primo momento il premier britannico avesse frenato affermando che si trattava di un passaggio che "deve far parte di un piano più ampio che porti in ultima analisi a una soluzione a due Stati e a una sicurezza duratura per palestinesi e israeliani".
Proprio in vista della Conferenza internazionale sull’attuazione della soluzione e due Stati, il presidente francese lo scorso 25 luglio ha annunciato la scelta i Parigi: "Fedele al suo impegno storico per una pace giusta e duratura in Medio Oriente, ho deciso che la Francia riconoscerà lo stato di Palestina. Farò l'annuncio solenne all'Assemblea Generale della Nazioni Unite a settembre", il messaggio postato da Macron su X e Instagram.
Prima della Francia, già nel maggio scorso la Spagna di Pedro Sanchez insieme a Norvegia e Irlanda - unendosi ad altri Paesi europei - aveva riconosciuto lo Stato di Palestina.
L'Italia invece frena. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni nei giorni scorsi si è detta favorevole a uno Stato di Palestina ma non ora. "L’ho detto varie volte, anche in Parlamento. L’ho detto alla stessa autorità palestinese e l’ho detto anche a Macron: io credo che il riconoscimento dello Stato di Palestina, senza che ci sia uno Stato della Palestina, possa addirittura essere controproducente per l’obiettivo", ha sottolineato la premier.
Nello stesso solco le parole pronunciate oggi dal ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Io credo che sia giusto lavorare per la costruzione dello Stato palestinese. Bisogna costruirlo, però, lo Stato palestinese, bisogna costruire l’unità", ha affermato commentando l'annuncio del primo ministro britannico Starmer. "La prima cosa da fare - ha proseguito Tajani - è impedire che la Cisgiordania, come dicono alcuni ministri del governo israeliano, venga fagocitata. La Cisgiordania deve rimanere la Cisgiordania, e quindi bisogna lavorare per costruire lo stato palestinese e noi siamo pronti a fare tutto ciò che è necessario per la costruzione dello stato palestinese. Perché ci possa essere uno Stato - ha insistito - lo Stato deve esistere. Non esistere uno stato ‘teorico’, ma uno stato caratterizzato da un popolo ma anche da un’unità territoriale che adesso non c’è”, ha concluso Tajani.
Leggi tutto: Starmer: "Regno Unito pronto a riconoscere Stato di Palestina a settembre"
(Adnkronos) - Il Regno Unito riconoscerà lo stato della Palestina il prossimo settembre a meno che Israele non faccia dei passi per mettere fine alla "terribile situazione" a Gaza. E' quanto annunciato oggi, martedì 29 luglio, dal premier britannico Keir Starmer durante la riunione del gabinetto del suo governo.
Starmer potrebbe dunque seguire la scelta fatta dalla Francia di Emmanuel Macron nonostante in un primo momento il premier britannico avesse frenato affermando che si trattava di un passaggio che "deve far parte di un piano più ampio che porti in ultima analisi a una soluzione a due Stati e a una sicurezza duratura per palestinesi e israeliani".
Proprio in vista della Conferenza internazionale sull’attuazione della soluzione e due Stati, il presidente francese lo scorso 25 luglio ha annunciato la scelta i Parigi: "Fedele al suo impegno storico per una pace giusta e duratura in Medio Oriente, ho deciso che la Francia riconoscerà lo stato di Palestina. Farò l'annuncio solenne all'Assemblea Generale della Nazioni Unite a settembre", il messaggio postato da Macron su X e Instagram.
Prima della Francia, già nel maggio scorso la Spagna di Pedro Sanchez insieme a Norvegia e Irlanda - unendosi ad altri Paesi europei - aveva riconosciuto lo Stato di Palestina.
L'Italia invece frena. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni nei giorni scorsi si è detta favorevole a uno Stato di Palestina ma non ora. "L’ho detto varie volte, anche in Parlamento. L’ho detto alla stessa autorità palestinese e l’ho detto anche a Macron: io credo che il riconoscimento dello Stato di Palestina, senza che ci sia uno Stato della Palestina, possa addirittura essere controproducente per l’obiettivo", ha sottolineato la premier.
(Adnkronos) - Il Regno Unito riconoscerò lo stato della Palestina il prossimo settembre a meno che Israele non faccia dei passi per mettere fine alla "terribile situazione" a Gaza. E' quanto ha annunciato oggi, martedì 29 luglio, dal premier britannico Keir Starmer durante la riunione del gabinetto del suo governo.
Starmer potrebbe dunque seguire la scelta fatta dalla Francia di Emmanuel Macron nonostante in un primo momento il premier britannico avesse frenato affermando che si trattava di un passaggio che "deve far parte di un piano più ampio che porti in ultima analisi a una soluzione a due Stati e a una sicurezza duratura per palestinesi e israeliani".
Ma proprio in vista della Conferenza internazionale sull’attuazione della soluzione e due Stati, il presidente francese lo scorso 25 luglio ha annunciato la scelta i Parigi: "Fedele al suo impegno storico per una pace giusta e duratura in Medio Oriente, ho deciso che la Francia riconoscerà lo stato di Palestina. Farò l'annuncio solenne all'Assemblea Generale della Nazioni Unite a settembre", il messaggio del presidente francese su X e Instagram.
Prima della Francia, già nel maggio scorso la Spagna di Pedro Sanchez insieme a Norvegia e Irlanda - unendosi ad altri Paesi europei - aveva riconosciuto lo Stato di Palestina.
L'Italia invece frena. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni nei giorni scorsi si è detta favorevole a uno Stato di Palestina ma non ora. "L’ho detto varie volte, anche in Parlamento. L’ho detto alla stessa autorità palestinese e l’ho detto anche a Macron: io credo che il riconoscimento dello Stato di Palestina, senza che ci sia uno Stato della Palestina, possa addirittura essere controproducente per l’obiettivo", ha sottolineato la premier.
(Adnkronos) - "Se parliamo di prenotazioni nell''advanced booking' siamo in linea con i dati di dodici mesi fa. Se invece parliamo di destinazioni notiamo un cambiamento. Il prodotto clou 'Mare Italia' si è svincolato dal classico format sabato-sabato ed è diventato super flessibile nelle date di soggiorno, adeguandosi alle richieste del mercato e alle capacità di spesa. Il soggiorno più breve è legato al potere d’acquisto degli italiani, che per un’ampia fascia di popolazione appare ulteriormente eroso rispetto allo scorso anno. Si prenotano soggiorni anche di sole 2 notti: gli operatori hanno creato un 'minimum stay' di 2 notti anche per il mese di agosto, cosa impensabile fino a due anni fa". Così, con Adnkronos/Labitalia, Domenico Pellegrino, presidente Aidit Federturismo Confindustria, l'associazione delle imprese che operano nel settore delle agenzie di viaggi, traccia l'andamento di questi giorni nelle prenotazioni per le vacanze estive.
"Un comportamento -spiega Pellegrino- che è anche influenzato dall’offerta delle linee aeree low cost che ormai garantiscono accessibilità da tanti aeroporti italiani e verso la maggior parte delle mete vacanziere di medio e corto raggio, sia mediterranee che del Nordafrica balneare".
E per quanto riguarda le mete "la formula di vacanza trainante è quella delle Crociere. Segue l’Egitto con in primis Sharm el Sheikh e mentre le destinazioni di lungo raggio con New York, Maldive e Kenya completano il podio delle preferenze. In sofferenza è invece la Tunisia a causa della variazione dei requisiti di ingresso. Oggi infatti è necessario esibire il passaporto: un vero peccato perché rappresenta un ottimo prodotto, soprattutto per le formule di 'resort tutto compreso (volo e soggiorno)' value for money", sottolinea.
Chiaro anche l'andamento delle spese per le vacanze. "Per quanto riguarda la spesa impegnata dai viaggiatori nell’estate 2025, il budget investito è di circa 1.000-1.100 euro a persona, una media costante per tutta la stagione estiva. Se invece consideriamo solo le partenze di agosto, la media sale a 1.600-1.700 per persona in una stagione in cui l’incremento medio del pricing è compreso tra il 12 e il 15%. La durata media delle vacanze è compresa fra i 7 e i 9 giorni se consideriamo le destinazioni di medio e lungo raggio. Se invece stringiamo al solo medio raggio, la durata media scende a 5 giorni", sottolinea.
E dalle analisi di Aidit emergono gli identikit di due tipi di vacanzieri. "Dalle nostre rilevazioni, la vacanza estiva quest’anno risulta divisa in 2 trend e altrettanti profili: l’anticipatore estremo, in questo caso la curva di booking superiore a 100 giorni con picchi di 130 e rappresenta il 60-65% dei nostri clienti delle agenzie. Un’ampia maggioranza prenota giugno-settembre con larghissimo anticipo. E poi il vacanziero last minute: prenota a meno di 30 giorni dalla partenza e rappresenta il 25-30% del totale dei clienti di agenzia. L’intervallo medio delle prenotazioni va dal giorno prima della partenza a due mesi prima. Oggi in agenzia abbiamo 1 cliente su 2 che prenota le vacanze estive e il secondo che prenota sia per l’autunno che per l’inverno e anche per le festività di fine anno", conclude.
(Adnkronos) - Max Verstappen resterà in Red Bull anche nel 2026. Il pilota olandese è stato, negli scorsi mesi, al centro di numero voci di mercato che lo volevano pronto a cambiare scuderia, con la Mercedes di Toto Wolff pronta ad accoglierlo a braccia aperte. Già negli ultimi giorni però la pista si era raffreddata, così come quella che lo portava in Aston Martin, pronta, secondo i rumors, a ricoprirlo d'oro con un ricchissimo contratto, e dopo il Gp del Belgio è arrivata la conferma ufficiale.
Il quarto posto arrivato a Spa, con Verstappen che è stato preceduto dalle due McLaren di Piastri e Norris e dalla Ferrari di Leclerc, gli ha regalato la certezza di essere nella top tre della classifica Piloti. Proprio questa condizione annulla una clausola 'di rendimento' presente nel suo contratto. Secondo gli accordi presi con la Red Bull infatti, se Verstappen si fosse trovato in un certo punto del campionato, ovvero la pausa estiva, fuori dalla top tre, avrebbe potuto esercitare un'opzione per liberarsi dal suo contratto.
Verstappen ha infatti raggiunto quota 185 punti, garantendosi il podio del Mondiale Piloti. Davanti a lui ci sono Oscar Piastri (266 punti) e Lando Norris (250 punti), mentre alle sue spalle, in quarta posizione, si trova Charles Leclerc con i suoi 139 punti.
Leggi tutto: Verstappen, niente Mercedes: resta in Red Bull anche nel 2026
(Adnkronos) - L'accordo politico sui dazi raggiunto tra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump "serve gli interessi economici fondamentali dell'UE, rispetta pienamente la sovranità normativa dell'UE e protegge settori sensibili dell'agricoltura" dei 27 paesi dell'Unione ma "non è giuridicamente vincolante". Lo sottolinea la Commissione europea in una nota esplicativa (il documento integrale) dell'intesa in cui si precisa come "oltre a intraprendere le azioni immediate impegnate, l'UE e gli Stati Uniti negozieranno ulteriormente, in linea con le rispettive procedure interne pertinenti, per attuare pienamente l'accordo politico".
"Gli scambi di beni e servizi tra l'Ue e gli Stati Uniti sono raddoppiati nell'ultimo decennio, superando i 1.600 miliardi di euro nel 2024, con 867 miliardi di euro di scambi di beni e 817 miliardi di euro di scambi di servizi. Si tratta di oltre 4,2 miliardi di euro di beni e servizi che attraversano l'Atlantico ogni giorno", sottolinea l'Ue. E' un partenariato - si ricorda - "profondo e globale è sostenuto da investimenti reciproci. Nel 2022 le imprese dell'UE e degli Stati Uniti hanno investito 5.300 miliardi di euro nei rispettivi mercati".
"Questo accordo politico - ribadisce la Commissione - ripristina la stabilità e la prevedibilità per i cittadini e le imprese su entrambe le sponde dell'Atlantico. L'accordo garantisce un accesso continuo alle esportazioni dell'Ue verso il mercato statunitense, preservando catene del valore profondamente integrate, molte delle quali dipendono dalle PMI, e salvaguardando efficacemente i posti di lavoro. Fornisce inoltre la base per una collaborazione continua tra l'Ue e gli Stati Uniti".
Leggi tutto: Dazi, Ue: "Accordo Trump-von der Leyen non è giuridicamente vincolante"
(Adnkronos) - Il calcio italiano torna protagonista in Australia, con l’AC Milan pronto a sfidare il Perth Glory in un’amichevole internazionale, per la tappa australiana del suo Pre-Season Tour 2025 il prossimo 31 luglio all’HBF Park a Perth. Per Webuild, il ritorno del Milan a Perth rappresenta il richiamo di un legame già celebrato nel 2024, quando oltre 56.000 spettatori hanno assistito al match AC Milan-Roma all’Optus Stadium, evento reso possibile anche grazie al supporto del Gruppo.
Da sempre al fianco dei giovani e dello sport, il Gruppo promuove l’eccellenza italiana nel mondo, non solo attraverso la realizzazione di grandi opere, ma anche valorizzando momenti di sport e cultura. Al fianco della FIV – Federazione Italiana Vela e del Circolo Aniene di Roma, Webuild ha supportato l'impegno della campionessa olimpica Caterina Banti, che con determinazione ha portato più volte l’Italia sul gradino più alto del podio mondiale della vela.
Con la campagna “Webuild per lo Sport”, il Gruppo ha promosso i valori dello sport attraverso il racconto delle atlete olimpiche Alice Bellandi (judo) e Caterina Banti (vela), Zaynab Dosso e Antonella Palmisano (atletica leggera) e Angela Carini (pugilato). Il Gruppo Webuild costruisce infrastrutture in tutto il mondo, dalle metro alle ferrovie ad alta velocità, dagli impianti idroelettrici ai sistemi di generazione di acqua potabile e pulizia delle acque reflue, dai ponti ai grandi edifici complessi.
L’Australia, con il 16% del construction backlog totale al 30 giugno 2025, si conferma il secondo mercato più strategico per Webuild a livello globale, dopo l’Italia. Insieme alla controllata Clough, il Gruppo è coinvolto nella realizzazione di alcune delle infrastrutture più strategiche, innovative e sostenibili del Paese: da Snowy 2.0, il più grande progetto idroelettrico del Paese, al North East Link di Melbourne, fino al nuovo Women and Babies Hospital di Perth. A Sydney, partecipa allo sviluppo della linea metropolitana che collegherà il Western Sydney International Airport, il più grande progetto in PPP dello stato del New South Wales.
L’importanza strategica dell’Australia è destinata a crescere ulteriormente nei prossimi anni. Brisbane ospiterà i Giochi Olimpici del 2032 e a breve è previsto il bando per la costruzione del nuovo stadio olimpico. Un’opportunità significativa per Webuild, che potrà mettere a frutto la propria esperienza internazionale nella realizzazione di infrastrutture complesse, sostenibili e ad alto impatto per le comunità locali.
Il Gruppo Webuild ha realizzato nel mondo 9 stadi in tre continenti, tra cui veri e propri templi dello sport tra i più noti al mondo. È il caso dell’Al Bayt Stadium di Doha, realizzato dal Gruppo in Qatar, uno stadio modello di sostenibilità e rispetto per l’identità culturale del territorio, che ha ospitato la Coppa del Mondo FIFA 2022. Oltre a questo il Gruppo ha costruito anche lo Stadio San Siro di Milano e lo Stadio Olimpico di Roma in Italia e, all’estero, lo Stadio National Arena di Bucarest, in Romania, che ha ospitato gli Europei 2020
(Adnkronos) - Il numero di iscritti al primo semestre di Medicina, 54.313 secondo i dati diffusi dal ministero dell'Università, dimostrano che "la professione di medico è sempre attrattiva. Rappresenta un modello di impegno e di sviluppo all'interno della nostra società, un dato che ci fa assolutamente piacere". Così all'Adnkronos Salute il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, commentando i dati dell'esordio del nuovo sistema di ingresso a Medicina basato su un semestre 'filtro' e non più sui test. Alla fine di questo periodo, però, solo "un ragazzo su due potrà effettivamente entrare a Medicina - precisa - e questo sicuramente può creare problemi". Come per ogni riforma "ci sono luci e ombre. E comunque, nonostante tutto, 54mila ragazzi vogliono fare i medici. E questo è molto bello", sottolinea Anelli.
"Quello che accadeva gli altri anni - continua Anelli - è tutto spostato di un semestre. La differenza rispetto al passato è che questa volta, come avevamo chiesto, i ragazzi hanno a disposizione un programma ben preciso su cui studiare. Tre materie: chimica, fisica e biologia. Ciò comporta per i ragazzi una possibilità di preparazione su un percorso formativo certo e non, invece, come in passato, uno studio generico".
Per il presidente Fnomceo, il limite è che "chi non riesce a superare il semestre perde 6 mesi. Su questo abbiamo sempre espresso molte perplessità". Molti ragazzi "saranno costretti a scegliere una professione diversa, a continuare il percorso di studi nelle altre facoltà, oppure dovranno ripetere il semestre, pur avendo superato gli esami. E' un cambio di prospettiva notevole", precisa Anelli.
Ma al di là di ogni altra considerazione, dichiara Anelli in una nota, l'iscrizione a Medicina di tanti studenti "ci riempie di orgoglio e di soddisfazione, un vero e proprio inno alla professione medica". Si tratta di "54mila giovani fortemente motivati - rimarca - pronti ad affrontare un semestre di studio, a superare tre esami per poter poi proseguire la loro formazione e diventare finalmente medici. Non sono spaventati da questi ostacoli, non sono disillusi dalla crisi che investe il nostro Servizio sanitario nazionale. Hanno negli occhi e nel cuore il camice bianco, simbolo di quei valori di altruismo, di aiuto, di potersi rendere utili e far star bene gli altri che caratterizzano la nostra professione".
"E' proprio questa passione - ricorda Anelli - che abbiamo voluto rappresentare in una delle nostre ultime campagne, 'Crescono i medici, cresce la sanità', protagonista un bambino che 'da grande' non vuole fare l'astronauta, il calciatore, il musicista. Vuole fare 'un bel lavoro, che rende felici gli altri, che li fa stare bene'. Vuole fare il medico". A questi giovani "che sono spinti dalla stessa passione, come Fnomceo diciamo: siate curiosi, siate coraggiosi, siate consapevoli. Siate curiosi, perché la scienza che andrete a studiare è come una chiave pronta a spalancare le porte di tante stanze delle meraviglie. Siate coraggiosi, perché la parola coraggio viene da 'cuore', e di cuore ve ne servirà tanto".
"Il coraggio vive nella nostra quotidianità, nelle scelte di tutti i giorni, nelle emozioni che ci guidano a comprenderci. E' il coraggio di decidere una terapia, di ammettere un fallimento, di provare emozioni forti quando nasce un bambino o muore un paziente, quando dovrete dire a un vostro assistito che le cure non possono più fare niente, che la medicina non è infallibile, che non esiste l'immortalità nonostante i passi in avanti della scienza. Siate consapevoli che il medico oggi ha un ruolo fondamentale per la società, quello di garantire i diritti e di preservare la dignità di ogni persona. Ricordatevi che quel camice bianco che oggi sembra un traguardo lontano lo porterete per tutta la vita, senza mai sporcarlo con falsi traguardi. E non smettete mai di sognare: a voi il compito di sognare, a noi quello di prepararvi un futuro migliore", conclude Anelli.
(Adnkronos) - Stop ai voli all'aeroporto di Catania oggi, martedì 29 luglio, per un incendio divampato nelle vicinanze dello scalo. A darne l'annuncio è la Sac, società di gestione dell’aeroporto di Catania, comunicando che "tutte le operazioni di volo sono state temporaneamente sospese con conseguente chiusura dello spazio aereo necessaria allo svolgimento delle attività dei velivoli antincendio".
I vigili del fuoco sono a lavoro per contenere e domare le fiamme. L’area interessata dall’incendio non coinvolge direttamente l'aeroporto ma "l’intenso sviluppo del fumo e le condizioni di rischio - si legge in una nota - rendono necessaria l’interruzione delle operazioni aeroportuali per garantire la massima sicurezza di passeggeri, operatori e infrastrutture aeroportuali". Sac invita tutti i passeggeri a non recarsi in aeroporto e a contattare la propria compagnia aerea per aggiornamenti su voli, riprogrammazioni o eventuali riprotezioni.
Leggi tutto: Catania, incendio nei pressi dell'aeroporto: stop ai voli
(Adnkronos) - Cima Falkner, sulle Dolomiti del gruppo del Brenta, si sta sgretolando e per questo sarà soggetta a costante monitoraggio da parte del Servizio Geologico e del Nucleo Droni del Corpo permanente dei Vigili del Fuoco di Trento. E' quanto emerge dal sopralluogo tecnico condotto ieri mattina, dopo una segnalazione, dal Servizio Geologico della provincia di Trento con il supporto del Nucleo elicotteri, che ha portato anche all'evacuazione di tutti gli escursionisti presenti in zona con la raccomandazione di prestare la massima attenzione e di rispettare le ordinanze a garanzia della propria sicurezza.
A quanto riferisce la Provincia, crolli multipli di roccia hanno interessato entrambi i versanti (occidentale e orientale) della cima, tanto che è stata disposta la chiusura immediata di tutte le vie alpinistiche e dei sentieri che interessano direttamente la zona, tra cui il Benini (n. 305) e i sentieri n. 315, 316 e 331 in seguito a una riunione tecnica convocata dal Dipartimento Protezione civile, foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento, alla quale hanno preso parte i Servizi Geologico, Antincendi e protezione civile e Prevenzione rischi e Cue, Foreste, i Comuni di Tre Ville e Ville d’Anaunia, la SAT (Società Alpinisti Tridentini), il Soccorso alpino e speleologico del Trentino e la Federazione dei Vigili del Fuoco Volontari del Trentino.
In particolare, il sopralluogo "ha evidenziato come l’intera cima sia interessata da un fenomeno morfogenetico in atto, verosimilmente correlato alla degradazione del permafrost". In particolare, rileva la provincia "sono state rilevate fratture che mostrano segni di evoluzione recente, oltre alla presenza di ghiaccio in corrispondenza delle nicchie di distacco", particolare che "indica un dissesto in corso, con potenziale aggravamento della situazione". I sindaci dei Comuni di Tre Ville (Matteo Leonardi) e Ville d’Anaunia (Fausto Pallaver) stanno procedendo all’emanazione di ordinanze contingibili e urgenti per vietare l’accesso ai sentieri, che partono dal Passo del Grostè, mentre il rifugio Tuckett rimane raggiungibile esclusivamente dal Vallesinella–Casinei.
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(Adnkronos) - Ricorrono oggi 44 anni dal matrimonio del principe Carlo e la principessa Diana, convolati a nozze il 29 luglio 1981 nella cattedrale di St. Paul di Londra, in quello che venne definito il "matrimonio del secolo". L’evento, che segnò il culmine di visibilità per la Royal Family, era stato seguito da 750 milioni di persone in 74 paesi. Ma dietro il cancello dorato di Buckingham Palace, non tutto filava liscio e, quando iniziarono a circolare voci di adulterio, le cose cambiarono. Lo rivela in esclusiva al Daily Mail, il biografo reale Gyles Brandreth, che nel 2021 pubblicò un libro su re Filippo intitolato ‘Philip The Final Portrait’.
Brandreth, riguardo la rottura reale, ha raccontato di come la Regina Elisabetta e il principe Filippo vivevano l'intera vicenda, mantenendo una certa imparzialità. "A differenza di quasi tutti gli altri coinvolti nel dramma, Filippo ed Elisabetta riuscivano a vedere entrambi i lati della storia e provavano anche una certa empatia per entrambi", ha scritto Brandreth, aggiungendo: "Avevano a cuore Carlo e Diana. Tenevano soprattutto ai loro nipoti e anche alla Corona e al Paese". È solo nell'estate del 1992, che la Regina avrebbe deciso che "qualcosa doveva essere fatto" riguardo la relazione tra Carlo e Diana, proprio mentre il Sunday Times aveva iniziato a pubblicare a puntate il libro di Andrew Morton, ‘Diana: Her True Story’.
"Carlo, secondo la 'fazione' di Diana, era egoista, sconsiderato, antipatico, indifferente e crudele. Era debole ma ostinato, patetico ma petulante. Si comportava come un bambino viziato. Soprattutto, era geloso della popolarità della moglie presso il pubblico", ha scritto Brandreth. L'amico di famiglia ha raccontato di come la Regina consigliò alla coppia infelice "di cercare un compromesso, di pensare meno a se stessa e più agli altri, di provare a lavorare insieme per far rivivere il loro matrimonio per il loro bene e del Paese". Elisabetta propose alcuni incontri di gruppo per tentare una riconciliazione, ma Diana non si presentò. "Quando Diana non andò a un incontro con i suoi suoceri per discutere del suo matrimonio con Carlo, il principe Filippo le scrisse una serie di lettere che turbarono la principessa", ha scritto il biografo.
"Non riesco a immaginare una persona sana di mente che ti lascia per Camilla", avrebbe sostenuto Filippo, determinato a salvare il matrimonio di Carlo e Diana. "La corrispondenza tra lui e la nuora continuò per più di un anno", ha detto Brandreth, ma secondo l'ex maggiordomo della principessa, Paul Burrell, Diana trovava molte delle lettere di Filippo "brutali" e riteneva che "lui non l'avesse mai capita".
(Adnkronos) - In occasione del Friends Day, Deliveroo evidenzia un trend in crescita nella domanda di prodotti per animali domestici. Cani, gatti e altri piccoli animali da compagnia sono sempre più presenti nella quotidianità delle famiglie italiane, anche nelle abitudini d’acquisto. A partire da aprile 2025, la collaborazione tra Deliveroo e Arcaplanet ha reso possibile ordinare cibo e articoli per animali direttamente tramite la piattaforma, con un servizio attivo in 373 città italiane e in molte località turistiche, grazie alla disponibilità di 385 punti vendita.
Nei primi quattro mesi di attività congiunta, è stato registrato un incremento significativo degli ordini di pet food e prodotti correlati. La crescita è particolarmente evidente nelle aree urbane, ma si osservano picchi anche in centri più piccoli e zone periferiche, dove la comodità della consegna rappresenta un valore aggiunto. I prodotti maggiormente richiesti sono cibo umido per gatti e cani, seguiti da gabbie e lettiere.
"La relazione con gli animali domestici si riflette anche nelle scelte quotidiane di consumo. La collaborazione con Arcaplanet ci permette di offrire un servizio pensato per rispondere in modo pratico e tempestivo alle esigenze dei nostri clienti. Nel secondo trimestre del 2025, abbiamo registrato un incremento degli ordini di prodotti per animali superiore al 1300% rispetto allo stesso periodo del 2024", afferma Francesco Sireci, Head of New Verticals di Deliveroo Italy. Il Friends Day rappresenta l’occasione per evidenziare un cambiamento nelle abitudini di spesa: più personalizzata, consapevole e attenta anche alle esigenze degli animali domestici, soprattutto durante il periodo estivo.
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(Adnkronos) - La procura di Milano ha aperto un fascicolo, contro ignoti, con l'accusa di percosse aggravate dall'odio razziale in merito all'aggressione antisemita avvenuta domenica scorsa in un Autogrill di Lainate sull'A8, ai danni del turista francese 52enne Elie Sultan che era in compagnia del figlio di 6 anni. L'assenza del referto medico non rende possibile, al momento, procedere per lesioni.
La prima parte dell'aggressione, quella in cui l'uomo viene insultato con frasi come ''assassini, andate a casa vostra'' (VIDEO), è stata filmata con il telefonino dalla vittima, che poi ha accompagnato il figlio nel bagno al piano inferiore. All'uscita dai servizi, tre persone gli avrebbero intimato di eliminare il video. Al suo rifiuto - come Sultan ha denunciato alla polizia stradale di Busto Arsizio, intervenuta sul posto - i tre lo hanno aggredito fisicamente, gettandolo a terra e colpendolo insieme ad altri due complici con calci e pugni, di fronte al minore.
Gli agenti della Digos, coordinati dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco titolare del fascicolo, stanno raccogliendo - oltre alle immagini delle telecamere presenti anche nel parcheggio - le testimonianze delle persone presenti al momento dell'aggressione.
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(Adnkronos) - Alla gastroplastica verticale endoscopica o Endosleeve, che permette di ridurre il volume dello stomaco e di perdere fino al 14-20% del peso iniziale, per ottenere un maggior calo ponderale si associa da qualche anno la Gastric Mucosal Ablation (Gma), l'ablazione termica della parete del fondo dello stomaco, ricca di cellule produttrici di grelina, l'ormone della fame. Qualche giorno fa, "per la prima volta al mondo", alla Fondazione Policlinico Gemelli di Roma è stata utilizzata una sonda di ultima generazione (Moviva®) che consente di 'bruciare' più velocemente una porzione più ampia di mucosa del fondo dello stomaco. I risultati di questi 2 interventi mini-invasivi abbinati - informano dal Gemelli - sono simili a quelli della chirurgia bariatrica, con una riduzione del peso iniziale fino a un terzo dopo 1 anno e mezzo.
L'obesità è un problema planetario - ricordano gli esperti - al punto che secondo la World Obesity Federation, entro il 2035 oltre metà della popolazione mondiale sarà in sovrappeso o obesa. Oggi non mancano le possibilità di trattamento, dalle terapie farmacologiche (analoghi recettoriali di Glp-1 e Glp-1/Gip) alla chirurgia bariatrica. Ma c'è anche una terza via, quella dell'endoscopia bariatrica, che sta guadagnando sempre più terreno sia per l'accessibilità (anche in termini di risorse Ssn) sia per l'efficacia. "La gastroplastica verticale endoscopica - spiega Ivo Boskoski, professore associato di Gastroenterologica all'università Cattolica del Sacro Cuore e dirigente medico presso la Uoc di Endoscopia digestiva chirurgica di Fondazione Policlinico Gemelli Irccs - è una procedura mini-invasiva messa a punto per trattare in via endoscopica l'obesità. L'intervento determina una riduzione di volume dello stomaco (viene 'ristretto' praticando una 'cucitura' endoscopica) e un rallentato svuotamento gastrico, che conferisce un senso di ripienezza. Al Gemelli l'intervento viene proposto dal 2013. Siamo stati i primi in Europa e secondi al mondo (prima di noi solo gli Usa)".
Per il momento la procedura è indicata nei pazienti con obesità (dall'età pediatrica a quella geriatrica), cioè con indice di massa corporea (Bmi) superiore a 30, riporta una nota del Gemelli. L'ultima edizione delle linee guida della Società italiana di chirurgia dell'obesità e delle malattie metaboliche (Sicob) prevede l'impiego dell'endoscopia bariatrica nelle persone con obesità di classe I (Bmi tra 30 e 34,9 Kg/m2) e almeno una comorbidità associata, e in pazienti con obesità di classe II (Bmi ≥ 35) a prescindere dalla presenza o meno di comorbidità. Le linee guida non si pronunciano invece né a favore né contro l'uso dell'endoscopia bariatrica nelle persone con sovrappeso (Bmi tra 27 e 29,9 Kg/m2). e almeno una comorbidità associata, non controllato dalla terapia medica. Questa indicazione viene discussa caso per caso dal team multidisciplinare per il trattamento dell'obesità. Le linee guida congiunte Asge/Esge (Società di endoscopia gastrointestinale americana ed europea) pongono invece indicazione alla gastroplastica endoscopica (Endosleeve) per persone con Bmi 27-29,9 e comorbidità. Boskoski è coautore di entrambi i documenti.
"Presso il nostro Policlinico - aggiunge Cristiano Spada, professore ordinario di Gastroenterologia all'università Cattolica e direttore dell'Uo di Endoscopia digestiva chirurgica di Fondazione Policlinico Gemelli Irccs - l'indicazione all'intervento di gastroplastica verticale endoscopica viene posto dal team multidisciplinare del 'percorso obesità', che assegna in maniera personalizzata il miglior trattamento ad ogni singolo paziente".
"La procedura endoscopica, che dura 25-30 minuti - illustra Boskoski - viene effettuata in anestesia generale o in sedazione profonda. Su un normale gastroscopio viene montata una suturatrice, con la quale si procede a 'cucire' dall'interno, escludendola, una parte dello stomaco. Il restringimento riguarda l'antro e il corpo dello stomaco, mentre viene risparmiato il fondo gastrico (perché la distensione del fondo gastrico con il cibo produce un senso di sazietà). Negli ultimi anni ha avuto grande successo l'associazione di questo intervento alla terapia con Glp-1 agonisti anche a basse dosi (e anche con periodi di sospensione)". Con questo intervento si raggiunge tuttavia una riduzione di peso non superiore al 14-20% del Bmi iniziale. "Più di recente, dunque - prosegue lo specialista - si è pensato di potenziare gli effetti sulla perdita di peso associando all'intervento di gastroplastica verticale endoscopica anche l'ablazione termica della mucosa del fondo dello stomaco". A questo livello sono infatti presenti le cellule entero-endocrine produttrici di grelina, che nelle persone con obesità tendono ad essere 'iperattive'. Una volta distrutta la mucosa del fondo gastrico con argon plasma, nei pazienti sottoposti a gastroplastica verticale endoscopica la mucosa rigenerata è sana e potenzia gli effetti sulla perdita di peso, arrivando a -28% del Bmi iniziale a 12 mesi e a -32% del Bmi iniziale a 18 mesi. Sono i risultati preliminari di uno studio ancora in corso al Gemelli, effettuato su oltre 20 pazienti, che sarà pubblicato entro la fine dell'anno.
Ma nel frattempo la ricerca e i miglioramenti tecnologici non si arrestano. "Qualche giorno fa - rimarca Spada - siamo stati i primi al mondo ad utilizzare la versione aggiornata di questa sonda laser (si chiama Moviva e ha ottenuto il marchio Ce) per l'ablazione della mucosa, che consente di trattare in maniera più veloce una superficie maggiore di mucosa gastrica. L'intervento è stato effettuato su una 40enne con un Bmi di 38. L'unione di queste 2 tecniche (la procedura di endoscopia bariatrica e l'ablazione della mucosa del fondo gastrico) ci consente di ottenere risultati, in termini di perdita di peso, paragonabili a quelli della chirurgia bariatrica tradizionale, ma con una tecnica mini-invasiva".
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(Adnkronos) - In un paziente di 62 anni, affetto da grave necrosi avascolare idiopatica (Avn), sono state impiantate a distanza di circa 1 anno, prima all'arto di sinistra e poi a quello di destra, due protesi in titanio 'su misura' per sostituire interamente l'astragalo, osso dell'articolazione della caviglia, e una porzione di tibia. L'intervento intervento, definito "il primo del genere in Italia", è stato eseguito al Policlinico Abano, nel Padovano. La struttura capofila del Gruppo ospedaliero Leonardo (Gol), informa una nota, in questo ambito ha già all'attivo una consolidata casistica tra le più ampie d'Italia. Ieri il paziente è stato dimesso "in buone condizioni dopo 3 giorni di degenza, protocollo ormai standardizzato per gli interventi di protesizzazione di caviglia presso il policlinico".
L'uomo era affetto da Avn, una condizione patologica che porta l'osso interessato a collassare, associata a una artrosi tibiale. E' stato sottoposto al primo intervento nel maggio del 2024 e al secondo lo scorso 24 luglio, cioè dopo un adeguato periodo di tempo necessario per la guarigione e la riabilitazione. Il decorso post-operatorio non ha presentato problematiche e "dopo 3-4 settimane a riposo - spiegano i clinici - inizierà la riabilitazione che prevede un carico progressivo sulla seconda caviglia operata. Il recupero della deambulazione sarà possibile anche grazie all'altro impianto protesico, quello del 2024 all'altro piede, perfettamente riuscito".
I casi come questo sono molto rari, spiega la nota. Si interviene quando viene riscontrata questa grave forma di necrosi, che causa molto dolore e limita in maniera significativa la deambulazione, con conseguente zoppia, e lo svolgimento delle attività quotidiane. Se l'astragalo di destra e quello di sinistra si sbriciolano, perché non sono alimentati da un sufficiente afflusso di sangue - si legge - non si può procedere alla protesica tradizionale con componenti che si appoggiano alla superficie dell'osso (resurfacing), ma si può ricorrere a una ricostruzione completa della parte danneggiata in un materiale biocompatibile come il titanio. Il 'nuovo osso' viene progettato grazie allo studio della Tac 3D eseguita su entrambe le caviglie. L'alternativa a questa tecnica innovativa è l'artrodesi (fusione), che però sacrifica il movimento della caviglia.
Andrea Valcarenghi, responsabile dell'Unità funzionale di Chirurgia del piede e della caviglia del reparto di Ortopedia e Traumatologia del Policlinico di Abano, in collaborazione con Antonio Volpe, senior consultant, e i colleghi Marco Zamperetti, Fulvio Ferraresi e Luca Di Lenarda, ha utilizzato una metodica che, grazie all'elaborazione tridimensionale delle immagini della Tac prima dell'intervento, consente di accoppiare un modello di protesi standard della tibia a una protesi 'custom made' dell'intero astragalo e di eseguire un allineamento osseo con precisione millimetrica in base al dettagliato planning operatorio inviato dalla ditta produttrice.
"Grazie all'intervento anche alla seconda caviglia, il paziente potrà tornare a camminare senza particolari difficoltà o dolore - afferma Valcarenghi - Terminata la riabilitazione, potrà fare una vita normale evitando gli sport ad alto impatto che includono corsa, salti o contatto fisico Potrà invece dedicarsi alle camminate, andare in bicicletta, nuotare e frequentare la palestra. Con la metodica che utilizziamo - rimarca lo specialista - si riducono inoltre i tempi di esecuzione dell'intervento e di recupero post-operatorio, e sono più brevi il ricovero e la ripresa della mobilità". Di fronte a una patologia così invalidante, questa è una soluzione che raggiunge gli stessi risultati ottenuti dalla moderna ortopedia a livello delle altre articolazioni maggiori portanti. "Il paziente - sottolinea Valcarenghi - può ottenere, come già successo in seguito al primo intervento e come accade per gli altri interventi di questo tipo, eseguiti nell'ultimo anno nella nostra struttura, una buona funzionalità dell'articolazione tibio-tarsica, eliminare o ridurre il dolore in maniera significativa e avere risultati duraturi nel tempo senza dover ricorrere alla fusione della caviglia, unica alternativa in questo tipo di patologia".
La riabilitazione fisioterapica, in collaborazione con il reparto di Riabilitazione funzionale, inizia appunto a 3-4 settimane dall'intervento. In questo periodo il paziente deve indossare un tutore di immobilizzazione, che può essere rimosso per le medicazioni e per eseguire esercizi di mobilizzazione della caviglia da iniziare già dopo una settimana dall'operazione. "Il Policlinico Abano - conclude Nicola Petruzzi, presidente di Gol – si distingue per l'offerta di soluzioni innovative nella protesica di caviglia e nella presa in carico di pazienti con problematiche gravi e fortemente invalidanti. La nostra struttura, grazie al know-how della nostra équipe e alle più recenti tecnologie, propone le soluzioni chirurgiche più innovative e 'su misura' per il paziente che viene messo al centro di un percorso di cure personalizzate".
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(Adnkronos) - Jannik Sinner si allena in vista degli US Open 2025. Il numero uno del mondo è tornato in campo a Montecarlo per preparare l'ultima parte di stagione sul cemento, che culminerà nell'ultimo Slam dell'anno. A New York Sinner arriverà da campione in carica dopo aver trionfato a Wimbledon, dove ha battuto Carlos Alcaraz in finale. In questi giorni, in particolare, l'azzurro sta lavorando sul gioco a rete, uno dei suoi, pochi, punti deboli.
Nell'allenamento di ieri, lunedì 28 luglio, infatti Sinner è salito a rete per esercitare riflessi e volée, supportato ovviamente dal suo team. in diversi video che stanno circolando su X riprendendo l'account Instagram 'itselenariolo' , si vede Jannik allenare il suo gioco a rete, prima di rovescio e poi di dritto. L'obiettivo è variare un po' nel corso delle partite per non dare punti di riferimento all'avversario. E qualche miglioramento è atteso già a Cincinnati, Masters 1000 che affronterà, anche in questo caso, da campione in carica prima di volare a New York.
Leggi tutto: Sinner, obiettivo US Open: l'azzurro allena il gioco a rete
(Adnkronos) - Favorire la mobilità delle competenze creando connessioni tra il tessuto imprenditoriale italiano e le giovani eccellenze del Kenya attraverso l’avvio di percorsi di formazione professionale qualificata, in partnership con i principali attori del mercato del lavoro, che possano creare opportunità in termini di sviluppo economico e occupazione sia per i professionisti che per le comunità. Questo l’obiettivo dell’incontro di questa mattina, presso la sede del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, che ha visto la presentazione del progetto 'FIK – Friendship Italy-Kenya”, avviato da Apri International, Confprofessioni e il ministero del Lavoro e dello Sviluppo delle competenze del Kenya.
L’iniziativa, nata per rafforzare la cooperazione tra i due Paesi in linea con gli obiettivi del Piano Mattei, ha promosso lo scambio professionale e formativo di dieci ragazzi kenioti, che dallo scorso mese di giugno sono stati accolti in alcune aziende italiane e coinvolti in progetti coerenti con le loro aree di specializzazione (dall’ingegneria meccanica alla matematica all’It), mettendo a disposizione delle imprese ospitanti le loro competenze e professionalità. Il confronto con la delegazione keniota è stata l’occasione per rafforzare anche la propensione dei Consulenti del Lavoro alla cooperazione internazionale.
“Guardiamo con interesse allo sviluppo di tutti i Paesi emergenti, tra i quali il Kenya che sta affrontando la sfida della transizione digitale creando opportunità di lavoro nel settore dell’ingegneria, dell’it e della logistica anche fuori dal Paese”, ha dichiarato il presidente Cno, Rosario De Luca. “Nell’incontro di oggi abbiamo affermato il nostro sostegno a questo progetto ‘pilota’, che ha portato in Italia giovani kenioti, perché siamo convinti che favorire lo scambio di talenti e formazione possa essere la chiave di lettura più efficace per la cooperazione tra Paesi”, ha spiegato.
A illustrare l'attività di supporto ai liberi professionisti, messa in atto da Apri International e Confprofessioni anche con il progetto Fik, per accelerare l'internazionalizzazione delle imprese, è stato il presidente Luigi Carunchio, che ha posto l'accento su come i dieci talenti, provenienti dalle migliori dieci università keniane, possano essere ambassador di questo progetto in Kenya, creando un "ponte" tra le imprese italiane interessate e il Paese stesso.
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