(Adnkronos) - Il Regno Unito riconoscerà lo stato della Palestina il prossimo settembre a meno che Israele non faccia dei passi per mettere fine alla "terribile situazione" a Gaza. E' quanto annunciato oggi, martedì 29 luglio, dal premier britannico Keir Starmer durante la riunione del gabinetto del suo governo.
Il premier britannico ha detto che riconoscerà lo Stato palestinese prima dell'Assemblea Generale dell'Onu a meno che il governo israeliano non raggiunga un cessate il fuoco a Gaza, affermi con chiarezza che non ci sarà l'annessione della Cisgiordania e si impegni in un processo a lungo termine che arrivi alla soluzione dei due Stati, si legge in una nota diffusa dal suo ufficio.
Parlando da Downing Street, Starmer ha detto: "Abbiamo bisogno di vedere almeno 500 camion che entrano a Gaza ogni giorno, ma alla fine l'unico modo di mettere fine a questa crisi umanitaria è attraverso un accordo a lungo termine". "Noi sosteniamo gli sforzi di Usa, Egitto e Qatar per arrivare ad un cessate il fuoco vitale - ha continuato - il cessate il fuoco deve essere sostenibile e portare ad un piano di pace più ampio, che stiamo sviluppando con i nostri partner internazionali".
Il premier britannico ha affermato infine che valuterà "quanto le parti abbiano rispettato questi passi prima di prendere una decisione finale" sul riconoscimento della Palestina.
Starmer potrebbe dunque seguire la scelta fatta dalla Francia di Emmanuel Macron nonostante in un primo momento il premier britannico avesse frenato affermando che si trattava di un passaggio che "deve far parte di un piano più ampio che porti in ultima analisi a una soluzione a due Stati e a una sicurezza duratura per palestinesi e israeliani".
Proprio in vista della Conferenza internazionale sull’attuazione della soluzione e due Stati, il presidente francese lo scorso 25 luglio ha annunciato la scelta i Parigi: "Fedele al suo impegno storico per una pace giusta e duratura in Medio Oriente, ho deciso che la Francia riconoscerà lo stato di Palestina. Farò l'annuncio solenne all'Assemblea Generale della Nazioni Unite a settembre", il messaggio postato da Macron su X e Instagram.
Prima della Francia, già nel maggio scorso la Spagna di Pedro Sanchez insieme a Norvegia e Irlanda - unendosi ad altri Paesi europei - aveva riconosciuto lo Stato di Palestina.
L'Italia invece frena. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni nei giorni scorsi si è detta favorevole a uno Stato di Palestina ma non ora. "L’ho detto varie volte, anche in Parlamento. L’ho detto alla stessa autorità palestinese e l’ho detto anche a Macron: io credo che il riconoscimento dello Stato di Palestina, senza che ci sia uno Stato della Palestina, possa addirittura essere controproducente per l’obiettivo", ha sottolineato la premier.
Nello stesso solco le parole pronunciate oggi dal ministro degli Esteri Antonio Tajani: "Io credo che sia giusto lavorare per la costruzione dello Stato palestinese. Bisogna costruirlo, però, lo Stato palestinese, bisogna costruire l’unità", ha affermato commentando l'annuncio del primo ministro britannico Starmer. "La prima cosa da fare - ha proseguito Tajani - è impedire che la Cisgiordania, come dicono alcuni ministri del governo israeliano, venga fagocitata. La Cisgiordania deve rimanere la Cisgiordania, e quindi bisogna lavorare per costruire lo stato palestinese e noi siamo pronti a fare tutto ciò che è necessario per la costruzione dello stato palestinese. Perché ci possa essere uno Stato - ha insistito - lo Stato deve esistere. Non esistere uno stato ‘teorico’, ma uno stato caratterizzato da un popolo ma anche da un’unità territoriale che adesso non c’è”, ha concluso Tajani.
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