(Adnkronos) - La Roma torna in campo in amichevole. I giallorossi sfidano oggi, mercoledì 6 agosto, l'Aston Villa al Pouland Bescot Stadium di Walsall nella penultima amichevole prima dell'inizio del campionato, fissato per il weekend del 24 agosto. La squadra di Gasperini affronta un nuovo test dopo quello andato in scena in Francia, dove la Roma ha battuto il Lens 2-0 grazie ai gol di Mancini e Soulé.
La sfida tra Roma e Aston Villa è in programma oggi, mercoledì 6 agosto, alle ore 20.30. Ecco le probabili formazioni:
Aston Villa (4-2-3-1): Martinez; Cash, Bogarde, Mings, Digne; Kamara, Tielemans; Malen, Rogers, McGinn; Watkins. All. Emery
Roma (3-4-2-1): Svilar; Celik, Mancini, Hermoso; Wesley, Koné, El Aynaoui, Angelino; El Shaarawy, Baldanzi; Ferguson. All. Gasperini
Aston Villa-Roma sarà trasmessa in diretta televisiva e in esclusiva su Dazn, visibile tramite smart tv, ma sarà disponibile anche in chiaro, ma in differita, sul NOVE, con il fischio d'inizio fissato alle 21.30. Il match si potrà seguire in streaming sulla piattaforma web di Dazn.
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(Adnkronos) - L'inviato Usa Steve Witkoff è arrivato oggi, mercoledì 6 agosto, a Mosca, dove ha in programma colloqui con la leadership russa in vista della scadenza del termine fissato dal presidente Donald Trump per nuove sanzioni in relazione alla guerra in Ucraina. "Steven Witkoff è stato accolto all'aeroporto di Vnukovo dal rappresentante speciale del presidente, Kirill Dmitriev", ha annunciato l'agenzia di stampa statale russa TASS.
La visita arriva a poche ore dallo scadere del'ultimatum di Trump, che ha minacciato di imporre sanzioni alla Russia il 9 agosto se un accordo sulla crisi ucraina non verrà raggiunto. "Abbiamo un incontro. Vedremo cosa succede. Prenderemo una decisione in quel momento", ha dichiarato Trump in conferenza stampa, rispondendo a una domanda sulla possibilità di imporre dazi del 100% ai Paesi che acquistano petrolio dalla Russia. Il presidente americano ha evitato di confermare l'esatta percentuale delle tariffe. "Non ho mai detto una percentuale, ma faremo qualcosa", ha replicato il presidente Usa a un giornalista che ha ipotizzato tariffe del "100%".
Ancora top secret il programma di incontri dell'inviato della Casa Bianca. "Non ho dettagli da darvi su cosa comporterà", ha detto Bruce ai giornalisti. Ma il Cremlino nei giorni scorsi non ha escluso un incontro diretto tra Witkoff e Vladimir Putin. "Siamo sempre lieti di vedere il signor Witkoff a Mosca e di essere in contatto con lui. Crediamo che questi contatti siano importanti, costruttivi e utili", ha affermato nei giorni scorsi il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov dicendosi possibilista sul faccia a faccia.
Il 29 luglio il presidente americano Donald Trump ha dato al leader del Cremlino Vladimir Putin dieci giorni di tempo per raggiungere un accordo di cessate il fuoco con l'Ucraina. Mancano quindi 48 ore allo scadere dell'ultimatum prevista per venerdì.
Se Putin non accetterà un accordo per un cessate il fuoco in Ucraina, Trump starebbe valutando di imporre nuove sanzioni nei confronti della cosiddetta ''flotta ombra'' della Russia, riferisce il Financial Times. Lo stesso Trump ha ripetuto più volte nei giorni scorsi che senza un'intesa ''ci saranno sanzioni''. Ma, ha aggiunto, i russi ''come sapete sono molto astuti e sono abbastanza bravi ad aggirarle. Per cui vedremo cosa succederà''.
Per il momento la Russia non sembra arretrare, anzi. Fin dal primo momento all'ultimatum americano il Cremlino aveva risposto facendo sapere che "l'operazione militare speciale prosegue" anche se "restiamo impegnati nel processo di pace per risolvere il conflitto in Ucraina e tutelare i nostri interessi".
Negli ultimi giorni poi, prima l'annuncio di aver avviato la produzione dei nuovi missili ipersonici confermando i piani di schierarli in Bielorussia entro l'anno, poi la decisione - proprio alla vigilia della visita di Witkoff in Russia - di non ritenersi più vincolati dalla moratoria sui missili a medio-corto raggio, non sembrano essere segnali di apertura.
L'Ucraina che non crede a un passo indietro di Putin spera intanto nelle nuove sanzioni americane contro Mosca. Ieri il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha fatto sapere di aver avuto una "conversazione produttiva" con Donald Trump per "coordinare le nostre posizioni" e focalizzata "ovviamente sulla fine della guerra".
"Naturalmente - ha scritto Zelensky su X - abbiamo parlato di sanzioni contro la Russia. La loro economia continua a declinare, ed è proprio per questo che Mosca è così sensibile a questa prospettiva e alla determinazione del Presidente Trump. Questo può cambiare molto".
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(Adnkronos) - Ozzy Osbourne sarebbe morto a causa di un “infarto acuto”, seguito da un “arresto cardiaco”. Lo riferisce la stampa britannica, riportando alcuni dettagli del certificato di morte della rockstar, ex voce dei Black Sabbath, scomparso il 22 luglio scorso, a 76 anni. I documenti ufficiali, scrive il Daily Mail, indicano tre concause di morte per il padrino dell’heavy metal: “Un arresto cardiaco, un infarto miocardico acuto e una malattia coronarica, oltre al morbo di Parkinson con disfunzione autonomica”.
Al ‘Principe delle Tenebre’ il Parkinson era stato diagnosticato nel 2019 e da allora ha dovuto fare i conti con le precarie condizioni di salute arrivate dopo una vita all’insegna di eccessi. Nonostante la malattia e le difficoltà motorie, Ozzy il 5 luglio scorso è salito sul palco del Villa Park a Birmingham per un ultimo concerto con i suoi compagni d’avventura, i membri originali dei Sabbath, Tony Iommi, Bill Ward e Geezer Butler.
Il certificato di morte della rockstar sembra mettere a tacere le voci che si sono rincorse per settimane su una presunta eutanasia, vista la vicinanza del decesso all’ultima esibizione dal vivo. Ad alimentare i rumors era stato anche Ken Paisli, autore della biografia ‘Ozzy, la storia’, che in una edizione aggiornata del volume dedica molto spazio alle cause di morte del cantante, ipotizzando un decesso avvenuto mediante eutanasia. Secondo il biografo, varie prove avrebbero dato sostegno alla sua tesi: da varie dichiarazioni dei coniugi Osborne a favore della dolce morte alle circostanze della richiesta dei soccorsi, dalla tipologia di malattia da cui era affetto fino alla comunicazione della morte da parte della famiglia.
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(Adnkronos) - Si può piangere per il buco dell'ozono, sentirsi persi per il riscaldamento climatico, soffrire per la desertificazione. Le chiamano eco-emozioni: reazioni della psiche che si scatenano quando un territorio è afflitto da una crisi ecologica. Fra questi mali dell'anima c'è la 'solastalgia', definizione che si riferisce alla mancanza di conforto e alle sensazioni di dolore e malessere causate da cambiamenti nell'ambiente circostante o immediato di una persona. Parola coniata per la prima volta nel 2003, nata dalla fusione di solace (conforto) e nostalgia, è una condizione che potrebbe aiutare a spiegare gli effetti del cambiamento climatico sulla salute mentale. A suggerirlo è una revisione delle ricerche disponibili, pubblicata sulla rivista open access 'Bmj Mental Health'.
La solastalgia, secondo quando emerge dagli studi, è associata a depressione, ansia e disturbo da stress post-traumatico (Ptsd). Da quando è stata codificata la problematica sono state sviluppate e convalidate diverse scale per misurare la solastalgia, ma non si sa in che misura questa possa contribuire agli effetti del cambiamento climatico sulla salute mentale. Per approfondire ulteriormente la questione, i ricercatori hanno setacciato i database alla ricerca di studi sul tema pubblicati tra il 2003 e il 2024. Su un campione iniziale di 80, 19 sono risultati idonei per l'inclusione nella revisione. Si tratta di lavori condotti in Australia, Germania, Perù e Stati Uniti, che hanno coinvolto un totale di oltre 5.000 partecipanti. I risultati hanno costantemente mostrato associazioni tra solastalgia e problemi di salute mentale, tra cui depressione, ansia, disturbo da stress post-traumatico e somatizzazione, ovvero sintomi fisici causati o aggravati dal disagio psicologico. La ricerca estesa ha confermato questi risultati, con studi qualitativi che suggeriscono che la solastalgia è un concetto molto utile per comprendere le risposte emotive delle persone colpite dai cambiamenti ambientali, tra cui il pessimismo e la ridotta resilienza.
"Questi risultati - sottolineano i ricercatori - sono in linea con la letteratura sui legami tra disagio ambientale in generale e problemi di salute mentale. In particolare, la solastalgia è una delle numerose eco-emozioni, come l'eco-ansia, l'eco-lutto o l'eco-vergogna/senso di colpa, che potrebbero essere importanti per spiegare i problemi di salute mentale derivanti da crisi ecologiche".
I ricercatori hanno osservato che la forza delle associazioni osservate non era così forte per le risposte ai disastri naturali come lo era per quelle associate alla distruzione ambientale in corso. "Ciò suggerisce che la solastalgia potrebbe essere più intensa o evidente in scenari di distruzione ambientale in corso rispetto a eventi isolati, o in scenari chiaramente causati dall'uomo e non attribuibili ad altre cause (ad esempio, il meteo anziché il cambiamento climatico). Questa nozione si sposa bene con le prove consolidate nella ricerca sui traumi, secondo cui i traumi interpersonali hanno maggiori probabilità di causare Ptsd", illustrano ancora gli autori della revisione.
Una spiegazione plausibile del legame tra solastalgia e problemi di salute mentale "risiede nella teoria della cosiddetta 'impotenza appresa', secondo la quale i sintomi depressivi derivano da una percepita perdita di controllo e dalla conseguente impotenza", suggeriscono gli esperti. "In effetti, gli studi hanno dimostrato che la solastalgia spesso comporta sentimenti di impotenza e rassegnazione, poiché i cambiamenti ambientali solitamente sfuggono al controllo dell'individuo colpito". I ricercatori riconoscono di aver potuto attingere solo a un numero limitato di studi pubblicati sulla solastalgia, e che tutti i lavori inclusi erano studi osservazionali, rendendo impossibile stabilirne la causa.
Ma da quello che emerge, concludono, "la solastalgia può essere considerata un concetto prezioso per valutare i rischi per la salute mentale nelle popolazioni esposte ai cambiamenti ambientali. Sebbene sia una risposta razionale ai cambiamenti ambientali, sembra correlata a un peggioramento della salute mentale". Ora per gli esperti sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere esattamente come questo meccanismo potrebbe influire sulla salute mentale: un passo "fondamentale per garantire che il mondo sia adeguatamente preparato ad affrontare le conseguenze della crisi climatica" anche su questo fronte - quello psicologico - meno considerato.
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(Adnkronos) - Dallo sport da praticare alla documentazione da portare con sé, dalla lista dei farmaci prescritti o da assumere in casi particolari alla consulenza pre-viaggio presso uno specialista in medicina del viaggio o il medico di medicina generale 4-6 settimane prima di partire. Per chi ha scelto di viaggiare all'estero è opportuno seguire regole e consigli per vacanze in sicurezza, come raccomandano ministero della Salute e Istituto superiore di sanità.
Innanzitutto, prima di iniziare il viaggio è bene informarsi presso la Asl di appartenenza e munirsi di tessera europea di assicurazione malattia Team (o certificato sostitutivo provvisorio), che consente al cittadino in temporaneo soggiorno all'estero di ricevere nello Stato Ue, le cure "medicalmente necessarie". La tessera, entrata in vigore in Italia il primo novembre 2004, permette di usufruire delle prestazioni sanitarie coperte in precedenza dai modelli E110, E111, E119 ed E128. Un altro consiglio è scrivere accanto al nome di ogni medicina il principio attivo e il dosaggio della confezione (mg per capsula o compressa etc.), dato che non tutti i farmaci hanno lo stesso nome, la stessa composizione o la stessa presentazione nei vari Paesi. E far tradurre in inglese le raccomandazioni prescritte dal medico su cosa fare, soprattutto in caso di emergenza.
E' consigliabile poi sottoscrivere una polizza viaggio, poiché solo pochi Paesi dell'Ue sostengono per intero le spese per le cure mediche, ricorda il sito del ministero. Una malattia o un incidente all'estero può comportare spese supplementari di viaggio, di alloggio e di rientro in patria, per le quali è opportuno essere assicurati. A volte viene richiesto un deposito in denaro o una carta di credito.
Per la scelta della meta, secondo i tecnici del dicastero, "non ci sono particolari raccomandazioni da seguire". In genere, chi ha l'asma o soffre di allergie o ha una Bpco o un'altra patologia cronica sceglie la località delle vacanze basandosi sull'esperienza degli anni precedenti. Si suggerisce di scegliere località a clima temperato e secco. Il mare è particolarmente consigliato ai bambini affetti da dermatite atopica (che devono sempre seguire le indicazioni del medico curante, soprattutto in relazione all'esposizione al sole). Nel caso di persone affette da forte ipertensione, evitare le località in alta quota. E' noto tuttavia che gli allergici agli acari spesso migliorano se passano le ferie in montagna, sopra i 1.500-1.800 metri, dato che a questa altitudine non vi sono acari. Gli allergici ai pollini devono evitare di recarsi in ferie nelle zone o nei periodi dell'anno particolarmente a rischio.
Prima di partire - raccomandano gli esperti dell'Iss - è bene prenotare per tempo una consulenza presso il centro di vaccinazioni internazionali della Asl di appartenenza: potrebbe essere necessario effettuare la vaccinazione contro la febbre gialla (obbligatoria in alcuni stati di Sud America e Africa) o contro epatite A, tifo, meningite, richiamo decennale di difterite-tetano-pertosse e poliomielite, morbillo, parotite, rosolia, varicella, rabbia, encefalite da zecca, encefalite giapponese, Dengue (quest'ultima previa valutazione del rischio-beneficio a cura dell'operatore sanitario).
Nel caso di persone affette da patologie croniche, è doveroso contattare il medico curante per valutare la necessità di modificare la terapia assunta giornalmente. Nel caso in cui il viaggio preveda spostamenti aerei di lunga durata, bene portare con sé per precauzione i farmaci nel bagaglio a mano, e se si è in terapia con farmaci salvavita occorre portare anche le prescrizioni mediche perché potrebbero essere richieste nelle fasi di controllo di sicurezza in aeroporto.
Per ridurre il rischio di ammalarsi o di avere incidenti mentre ci si trova all'estero, l'Iss consiglia una consulenza pre-viaggio presso uno specialista in medicina del viaggio o il medico di famiglia 4-6 settimane prima di partire. Tra i fattori generali da considerare ci sono: malattie o disturbi preesistenti; stato vaccinale (inclusa l'eventualità di vaccinarsi contro malattie endemiche nella destinazione di viaggio); allergie a cibi o farmaci; prescrizioni mediche in corso; eventuali viaggi già fatti. A seconda della meta del viaggio, bisogna poi considerare tutti quelli che possono diventare fattori di rischio: alimenti e acqua, spesso non accuratamente depurata in molti Paesi del mondo; condizioni ambientali a cui l'organismo non è abituato (altitudine, siccità, temperature troppo elevate); presenza di parassiti nell'ambiente e negli animali con cui si può venire a contatto (da insetti a diversi invertebrati, fino al pollame); comportamenti sessuali che possono aumentare il rischio di trasmissione di infezioni. Anche le caratteristiche del viaggio e della destinazione sono importanti: itinerario, luogo e durata della permanenza, condizioni igieniche, motivo del viaggio (turismo, affari, studio, missione umanitaria), stagione dell'anno, possibili esposizioni a fattori di rischio, epidemie in corso. Ci sono poi alcune categorie di persone particolarmente vulnerabili che richiedono un'attenzione maggiore durante la visita: bambini, anziani, donne in gravidanza e individui immunocompromessi, ma anche persone che si apprestano a fare un viaggio avventuroso.
Non va in vacanza l'attività fisica, sempre raccomandata, ma deve essere svolta in adeguate condizioni climatiche. Chi ha l'asma o l'allergia, se sotto controllo, può praticare ogni tipo di sport in ambienti opportunamente climatizzati o all'aperto, quando le temperature esterne sono tollerabili e l'aria non è inquinata da pollini o da polveri sottili ed altri inquinanti provenienti dal traffico veicolare. Sono comunque da evitare gli sport che si svolgono in ambienti o in condizione estreme (deltaplano, paracadutismo, alpinismo d'alta quota, sport motoristici e sport subacquei).
Una volta rientrati in Italia, l'Istituto superiore di sanità raccomanda di prestare attenzione ad eventuale comparsa di sintomi quali febbre, dolori ossei, spossatezza, rash cutaneo, brividi, sudorazione profusa, anche a distanza di 30 giorni: consultare immediatamente il medico di medicina generale e/o recarsi in un centro ospedaliero che si occupi anche di malattie infettive.
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(Adnkronos) - Più cooperazione sulla gestione dei flussi migratori, costruendo sugli "eccellenti risultati" ottenuti con Ankara, e sostegno alla Libia. E' questo che hanno concordato a Istanbul Giorgia Meloni, Recep Tayyip Erdogan e Abdulhamid Dbeibah in quello che la presidenza turca ha definito "il summit della cooperazione Turchia-Italia-Libia" annunciato a sopresa poche ore prima. Un vertice - all'indomani del blitz della premier in Tunisia con al centro sempre il dossier migranti - durante il quale i tre leader hanno discusso "una serie di linee d’azione per combattere le reti criminali internazionali di trafficanti di esseri umani, migliorare la prevenzione dei movimenti irregolari e sostenere la Libia nella gestione della pressione migratoria cui è sottoposta", spiega la Meloni.
Il 'modello' è quello della collaborazione con la Turchia basata su "scambio di informazioni, collaborazione tra le forze di polizia, azioni per prevenire le partenze dei barconi o per intercettarli e che stanno continuando a produrre risultati", spiegano fonti informate all'Adnkronos, sottolineando che a oggi si contano dalle coste turche "circa 850 partenze" verso l'Italia, un numero quasi dimezzato rispetto allo scorso anno. La cooperazione tra Roma e Ankara potrebbe quindi essere allargata a Tripoli: ricordando gli "eccellenti risultati raggiunti con la Turchia", la premier ha parlato dell'"opportunità di valorizzare le lezioni apprese applicandole anche per il sostegno all'azione" del governo di unità nazionale libico in ambito migratorio. E "insieme - ha detto - abbiamo concordato di continuare i lavori da subito a livello tecnico per individuare azioni concrete da condurre congiuntamente in un quadro di tempo ben definito".
Intanto, per dimostrare il proprio impegno contro le reti di trafficanti, due giorni fa Dbeibah ha ordinato raid, condotti con i droni turchi, contro le città costiere di Sabratha e Zwara, da dove partono i barconi carichi di migranti diretti verso il nostro Paese. Dal canto suo Erdogan ha sottolineato l'importanza di cooperare per affrontare le sfide nel Mediterraneo, tra cui i movimenti migratori, e la necessità di soluzioni di lungo periodo e sostenibili "per eliminare le cause dell'immigrazione irregolare", ha riferito la presidenza turca.
Nel corso del vertice di Istanbul, si è parlato anche della situazione politica libica, con le continue tensioni tra est e ovest. "Ho ribadito - ha detto Meloni - l'impegno dell'Italia per la stabilità, l'unità e l'indipendenza della Libia e il sostegno a un processo politico, a guida libica e con la facilitazione delle Nazioni Unite, che conduca a elezioni". Dopo le violenze e gli scontri di maggio con alcune milizie a Tripoli, Dbeibah si è presentato in Turchia relativamente rafforzato, come da lui stesso rivendicato nel discorso che ha fatto al summit: il governo "si trova oggi in una posizione politica e operativa più solida, capace di svolgere un ruolo regionale equilibrato e responsabile". Questo anche grazie "all’ampia operazione di sicurezza lanciata di recente dal governo a Tripoli e in altre regioni, volta a smantellare l’influenza di gruppi armati fuori legge, accusati di estorsione alle istituzioni statali e di interferenze nelle prerogative sovrane del Paese".
(Adnkronos) - Nordio, Mantovano e Piantedosi "hanno scientemente e volontariamente aiutato" Almasri "a sottrarsi alle ricerche e alle investigazioni" della Corte penale internazionale. E' quanto si legge in un passaggio delle 90 le pagine degli atti in cui i tre giudici del Tribunale dei ministri chiedono l'autorizzazione a procedere per il sottosegretario Alfredo Mantovano, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi per il caso Almasri.
Secondo i giudici i tre parlamentari "erano perfettamente consapevoli del contenuto delle richieste di cooperazione inviate dalla Cpi e, in particolare, del mandato di arresto spiccato nei confronti di Almasri. Non dando corso a tali richieste'' Nordio, ''decretando'' Piantedosi ''la formale espulsione del ricercato con un provvedimento viziato da palese irrazionalità e disponendo'' Mantovano ''l'impiego di un volo Cai che ne ha assicurato l'immediato rientro in patria, hanno scientemente e volontariamente aiutato'' Almasri ''a sottrarsi alle ricerche e alle investigazioni della Cpi''.
Nelle 90 pagine i giudici, il presidente Maria Teresa Cialoni, Donatella Casari e Valeria Cerulli, ricostruiscono, in ordine cronologico, i fatti, dalla richiesta di arresto da parte della Corte penale internazionale fino alla liberazione e al rimpatrio del generale libico Almasri su un volo Cai. In mezzo sono citate mail, dichiarazioni fatte in riunioni su Zoom tra vertici di governo e istituzioni, stralci di discorsi in parlamento del ministro Nordio e Piantedosi. Fino ad arrivare alle conclusioni con i reati contestati: per il sottosegretario Alfredo Mantovano, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il ministro della Giustizia Carlo Nordio il reato di concorso in favoreggiamento personale aggravato. Mantovano e Piantedosi sono accusati anche di peculato aggravato mentre a Nordio viene contestato il reato di rifiuto di atti d’ufficio, sempre aggravato.
In particolare, l’accusa di favoreggiamento personale aggravato a Nordio viene formulata dal tribunale dei ministri per aver assunto “un contegno attendista, della decisione della Corte d'Appello, rimanendo inerte in attesa di tale decisione, convenendo, altresì, in accordo con gli altri vertici istituzionali, sull'opportunità di espellere Almasri, ove fosse stato scarcerato; quindi non attivandosi, neppure dopo aver avuto comunicazione del provvedimento di scarcerazione, per dare corso alle richieste di cooperazione della Cpi”.
A Piantedosi e Mantovano si contesta il favoreggiamento per aver “nelle loro qualità, concordando l’emissione del decreto di espulsione e il successivo trasferimento in Libia mediante volo Cai, eseguito subito dopo la scarcerazione, aiutato Almasri a eludere le investigazioni della Corte penale Internazionale e a sottrarsi alle ricerche della Corte. Con l’aggravante di aver commesso il fatto abusando dei poteri e con violazione dei doveri inerenti alla pubblica funzione rivestita”.
A Nordio poi, si contesta di aver “nella qualità di Ministro della Giustizia, indebitamente rifiutato di dar corso alle richieste urgenti di cooperazione rivolte all'Italia dalla Corte Penale Internazionale aventi ad oggetto l'esecuzione della richiesta di arresto provvisorio e consegna a carico di Almasri, a seguito di mandato di arresto emesso dalla Camera Preliminare; l'adempimento degli obblighi previsti dallo Statuto istitutivo della Corte Penale Internazionale, tra l'altro, non rispondendo, neppure, alle plurime richieste inoltrategli da funzionari della Cpi, che sollecitavano consultazioni; l'esecuzione della richiesta di perquisizione e sequestro a carico di Almasri di qualsiasi materiale utile alle indagini, tra cui dispositivi di memorizzazione elettronici o magnetici nonché smart card e telefoni cellulari, mobili o satellitari e di trasmissione il più rapidamente possibile, all’esito di tali operazioni, delle prove acquisite; richieste di cooperazione, a cui, per ragioni di giustizia, avrebbe dovuto, ai sensi degli artt. 2 e 4 della legge 237 del 20 dicembre 2012, dar corso senza ritardo”. All’accusa si aggiunge l’aggravante di aver “commesso il fatto abusando dei poteri e con violazione dei doveri inerenti alla pubblica funzione rivestita”.
Il ministro Piantedosi e il sottosegretario Mantovano infine, sono accusati di peculato in concorso perché “distraevano per un uso momentaneo l'aereo della Cai, nonché si appropriavano del carburante necessario per l'esecuzione dei voli da Roma-Torino, Torino— Tripoli e Tripoli— Roma, disposti non per reali esigenze di sicurezza ma al solo fine di aiutare Almasri, colpito da mandato di arresto internazionale emesso dalla Cpi, a sottrarsi a tale mandato. Con le aggravanti di aver commesso il fatto al fine di eseguire il reato di cui al capo che precede, abusando dei poteri e con violazione dei doveri inerenti alla pubblica funzione rivestita”.
(Adnkronos) - Sono stati effettuati i sorteggi del Cincinnati Open, l'Atp Masters 1000 che vedrà il ritorno in campo del n.1 del mondo Jannik Sinner dopo la vittoria a Wimbledon. Per l'azzurro, campione in carica, bye al primo turno e sfida al secondo con il vincente tra un qualificato e il ceco Viktor Kopriva, numero 80 Atp. Massiccia la presenza in campo di italiani, già sette, in attesa della conclusione delle qualificazioni. Oltre a Sinner ci saranno sicuramente Lorenzo Musetti (n. 9), Flavio Cobolli (n. 16), Luciano Darderi (n. 30) e Lorenzo Sonego (n.32).
Il percorso ipotetico del campione altoatesino - con lui nella parte alta ci sono Fritz e Rune -prevederebbe al terzo turno l'emergente canadese Diallo, 30esima testa di serie, negli ottavi il ceco Machac, 19esima testa di serie, o lo statunitense Paul, 13esima testa di serie, mentre nei quarti la possibile sfida tricolore con Musetti, ottava testa di serie. Il carrarino dopo il bye al primo turno avrà il vincente della sfida tra Matteo Arnaldi e Benjamin Bonzi. Cobolli debutta con un qualificato o il giapponese Nishioka, mentre Darderi se la vedrà con l'argentino Comesana o lo spagnolo Munar. A Sonego tocca il belga Bergs o il britannico Farnley e a Matteo Bellucci il bosniaco Dzumhur con un possibile secondo turno con il numero 2 del mondo, lo spagnolo Carlos Alcaraz.
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(Adnkronos) - Il grande regista americano Francis Ford Coppola, a quanto si apprende, è ricoverato al Policlinico di Tor Vergata, a Roma. L'86enne regista, sceneggiatore e produttore cinematografico italoamericano, è sotto osservazione a causa di una leggera aritmia cardiaca.
Massimo riserbo dai sanitari del Policlinico sulle condizioni dell'autore di capolavori come "Il Padrino" e "Apocalypse Now" che pochi giorni fa era a Portland per presentare il suo ultimo film "Megalopolis".
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(Adnkronos) - Nessun '6' né '5+1' al concorso di oggi, martedì 5 agosto, del Superenalotto. Centrati invece tre '5' che vincono quasi 55mila euro ciascuno. Il jackpot per il prossimo concorso sale a 35,1 milioni di euro.
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è 1 colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente del concorso di oggi, martedì 5 agosto, del Superenalotto: 6, 31, 57, 60, 65, 80. Numero Jolly; 12. Numero SuperStar: 71.
Leggi tutto: Superenalotto, la combinazione vincente di oggi 5 agosto
(Adnkronos) - "Negli atti inviati si chiede l’autorizzazione a procedere per il sottosegretario Alfredo Mantovano e i Ministri Matteo Piantedosi e Carlo Nordio”. Lo si legge in una nota del presidente della giunta per le autorizzazioni di Montecitorio Devis Dori.
Il presidente della Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio Devis Dori conferma che sono appena arrivati alla Camera gli atti provenienti dal tribunale dei ministri in merito al caso Almasri. Nell’ufficio di presidenza di domani la Giunta articolerà i propri lavori.
(Adnkronos) - Fu un potente sovrano centroeuropeo Premysl Ottocaro II, nato intorno al 1233, secondogenito del re Venceslao I e di Cunegonda degli Hohenstaufen, che, incoronato nel 1261, fu il quinto re boemo della dinastia dei Premyslidi. Era detto anche ‘Re di ferro e d'oro’, ma mai avrebbe potuto immaginare che, quasi ottocento anni dopo, a lui sarebbe stato dedicato un fiore. Non un fiore qualunque, ma il garofano di Klatovy, una specie rarissima di bocciolo che viene coltivato solo in questa cittadina della Repubblica Ceca, fondata nel Medioevo appunto da Premysl Ottocaro II.
In omaggio alle gesta di questo regnante, che temporaneamente unì alla Boemia i paesi austriaci lasciati in eredità dagli estinti Babenberg senza però riuscire a reggerli contro gli emergenti Asburgo, la municipalità di Klatovy ha deciso di battezzare con il suo nome una nuova varietà del famoso garofano simbolo della città. La cerimonia si è svolta nel mese di luglio, nella giornata conclusiva del Festival internazionale del Folklore, giunto alla 30ma edizione, che ogni anno propone un ricco programma di musica, danza, mostre, mercatini dell’artigianato e una esposizione dedicata proprio a questi specialissimi fiori. La festa, infatti, è stata l’occasione anche per introdurre una nuova varietà di garofano e svelarne il nome.
Un evento non di poco conto per la cittadinanza e per tutti gli appassionati del genere. Basti pensare che il garofano di Klatovy è chiamato anche ‘fiore divino’ e ogni specie nuova che vede la luce è frutto del lavoro e della cura di anni, svolti con passione dal custode del giardino espositivo di Klatovy, situato di fronte al Museo della città, Peter Pošefka, sotto l’egida dell'Associazione ceca di giardinaggio Klatovské Karafiáty.
Il garofano di Klatovy ha oltre duecento anni di storia. A coltivarlo per primo, e definirlo pomposamente ‘divino’, nel Settecento, fu il botanico e naturalista svedese Carlo Linneo, considerato il padre della moderna classificazione scientifica degli organismi viventi. Ma in Repubblica Ceca è arrivato per mano di un nobile, il barone Josef Volšanský, che, reduce dalle guerre napoleoniche, lasciando Nancy, in Francia, per fare ritorno nella sua città natale, portò con sé dei semi del prezioso fiore. Correva l’anno 1813 e da allora i giardinieri di Klatovy hanno continuato a coltivarlo e a selezionarne le varietà e così, piano piano, il garofano divenne il simbolo di Klatovy e la sua fioritura una tradizione locale di fama internazionale.
Sì, perché è solo in questa cittadina della Boemia meridionale che cresce questa qualità di garofano, dalle mille varietà e sfumature di colore, che si possono ammirare alla Festa annuale di luglio di Klatovy che culmina in un vero e proprio pellegrinaggio. Ma è stato naturalmente protagonista anche di infinite fiere internazionali di settore, da Amsterdam a Vienna, guadagnando premi prestigiosi, menzioni speciali e medaglie d’oro. A metà del XX secolo, è stata creata anche l’associazione di giardinieri e botanici di Klatovy, che ha il compito di tutelare questa preziosa coltivazione.
Il garafono di Klatovy è una specie perenne, si pianta nella prima decade di maggio ed è noto per resistere alle gelate, grazie ai suoi robusti steli alti fino a mezzo metro, per i petali a corona dai bordi frastagliati, con un diametro di 6-8 centimetri, il profumo inebriante e per i bellissimi colori che assume in tutte le sue varietà, dal giallo al viola, dal rosa all’arancio, anche in versione bicolore. Tutte sono rigorosamente classificate secondo il loro aspetto. A prendersene cura è il custode del piccolo giardino, pronto a spiegare tutto su questa leggendaria storia ai visitatori, negli orari di apertura al pubblico.
Klatovy, quindi, è conosciuta da oltre un secolo come ‘città del garofano’. Ed è anche la ‘porta’ della Selva Boema, il parco nazionale considerato il ‘tetto verde’ d’Europa, che si estende a Sud, al confine tra la Boemia e la Baviera. Si può intravedere salendo in cima alla famosa Torre Nera (Černé věže), simbolo della città, che si erge sull’edificio del Comune nella piazza principale, con i suoi 81 metri di altezza, accanto alle torri bianche, che sono invece i campanili del duomo.
Città di torri e guglie, ma anche di mummie. Qui ci sono, infatti, le catacombe conservate sotto alla chiesa gesuita dell'Immacolata Concezione della Vergine Maria e di San Ignazio: servivano come tomba per i membri dell'Ordine, i loro simpatizzanti e i cittadini più importanti, di cui ancora oggi si possono vedere ben 38 corpi mummificati.
Un’altra attrazione della città è la farmacia barocca, una delle più antiche del paese. Si chiama ‘U Bílého jednorožce’ (‘Dall'Unicorno bianco’) e ancora oggi si può vedere questo corno leggendario che le ha dato il nome. La farmacia è stata in funzione fino al 1966, per poi diventare un museo che conserva gli arredi barocchi riccamente intagliati e gli strumenti originali. Per tutte le informazioni si possono visitare i siti web della città www.klatovy.cz, della regione www.turisturaj.cz e nazionale www.visitczechia.com.
(Adnkronos) - Peggiora la dieta degli italiani: "Cala la qualità e aumenta il consumo di alimenti ultra-processati (Upf). Sebbene in termini di peso rappresentino solo il 6% del totale del cibo consumato, contribuiscono al 23% dell'apporto energetico giornaliero". Spicca questo dato fra i risultati di uno studio coordinato da Laura Rossi, direttrice del Reparto Alimentazione, Nutrizione e Salute dell'Istituto superiore di sanità, che ha analizzato l'evoluzione dei consumi alimentari degli italiani negli ultimi 15 anni. Il lavoro è pubblicato su 'Frontieres in Nutrition'.
"I risultati della nostra ricerca - afferma Rossi - indicano un lieve peggioramento dell'aderenza alle raccomandazioni, con un eccesso di consumi di alimenti di origine animale, in particolare la carne rossa e i salumi, e uno scarso consumo di alimenti vegetali e in particolare di fonti di proteine vegetali, come i legumi. Tendiamo a criminalizzare i carboidrati e a consumare molti alimenti voluttuari come snack dolci e salati, vino e birra. In particolare questo è vero per gli adulti, mentre per gli anziani e le donne la situazione è lievemente migliore. A guidare questa tendenza negativa è l'aumento del consumo di Upf".
Gli autori - informa l'Iss - hanno valutato la qualità della dieta degli italiani sulla base di dati raccolti su un campione di 2.313 adulti e 290 anziani nel 2005-2006 e 726 adulti e 156 anziani nel 2018-2020, con una proporzione del 50% tra maschi e femmine, utilizzando l'Adherence to Italian Dietary Guidelines Indicator (Aidgi) e il World Index for Sustainability and Health (Wish2.0). I punteggi ottenuti applicando i due indicatori si attestano intorno al 50% del massimo teorico, un dato che indica chiaramente l'esistenza di ampi margini di miglioramento della nostra alimentazione. Dallo studio emerge che gli italiani tra 65 e 74 anni, in particolare le donne, seguono abitudini alimentari più sane di quanto non facciano gli adulti (18-64 anni). E mentre nel tempo gli anziani hanno migliorato la loro alimentazione (+5,6% Aidgi e +2,8% Wish2.0), gli adulti hanno mostrato un peggioramento della dieta (-5,9% e -5,1% per i due indicatori). (segue)
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(Adnkronos) - Ordina un pasto kosher, il cibo preparato secondo le leggi alimentari ebraiche, sul volo Iberia e gli arriva il vassoio con la scritta ‘Palestina libera’ sull'imballaggio. La compagnia di bandiera spagnola ha avviato un'indagine.
Secondo la Daia, l'organizzazione che riunisce la comunità ebraica argentina, anche altri passeggeri ebrei sul volo da Buenos Aires a Madrid hanno ricevuto vassoi contrassegnati con le iniziali 'Fp' per 'Free Palestine', definendo l'accaduto un “grave atto di antisemitismo”.
“Condanniamo fermamente questo atto discriminatorio e abbiamo contattato le autorità aeronautiche per chiedere spiegazioni e un intervento immediato”, ha affermato il gruppo in un messaggio pubblicato su X. “L'equipaggio di Iberia ha documentato l'incidente e ha preso provvedimenti per assistere le persone coinvolte. Il capitano si è recato personalmente da loro per scusarsi a nome della compagnia aerea”, si legge nella dichiarazione.
La compagnia sta conducendo un'indagine interna, collaborando con i propri fornitori di catering per determinare come siano state aggiunte le etichette. Iberia ha inoltre dichiarato di “respingere categoricamente qualsiasi forma di discriminazione, incitamento all'odio o comportamento che minacci la dignità delle persone”.
(Adnkronos) - "Simona era una ragazza splendida". Gabriella, cugina di Simona Cinà, ricorda così la ventenne, trovata morta in piscina, nella notte tra venerdì e sabato, al termina di una festa di laurea in una villa. "Mi dava tanta serenità e adesso un po' di serenità mi è stata tolta - ricorda -. Parlavamo spesso di pallavolo perché anch'io giocavo, degli studi... era una ragazza molto studiosa".
"Ringraziamo i carabinieri e la procura per l'incontro di oggi che è stato utile" ha detto il fratello di Simona Cinà, Gabriele, uscendo dalla caserma, dove oggi i familiari della ventenne sono stati convocati. "Speriamo di avere delle riposte dall'autopsia che sarà presto e principalmente aspettiamo. Ci ha rasserenato questo momento ed è stato utile sapere che c'è il supporto della magistratura, della giustizia e nostro. Questo ci aiuta".
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(Adnkronos) - La pagina Facebook 'Agente Lisa' oggi ha raggiunto mezzo milione di followers e Lisa li ha voluti ringraziare con un video. A darle voce però in questo caso è stata l'intelligenza artificiale.
Sui social i cittadini dal 2009 possono contare sull’aiuto di una poliziotta sempre presente, Agente Lisa, unico caso di profilo friendly tra le Forze di polizia, che attraverso Facebook consiglia, mette in guardia da truffe e pericoli e racconta i quotidiani interventi dei suoi colleghi sul territorio. L'agente virtuale non parla di grandi operazioni di polizia giudiziaria, perché quelle le racconta il profilo istituzionale della Polizia di Stato, ma di piccoli gesti che fanno sentire al sicuro i cittadini con il motto #essercisempre.
Tra i post più graditi ci sono i consigli per evitare truffe online o per mettere in guardia gli anziani. A rispondere, salutare e consigliare i cittadini non è un bot ma poliziotti in carne ed ossa che, dopo aver prestato servizio in vari reparti e uffici, ora parlano ai cittadini attraverso i social.
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(Adnkronos) - Carlos Alcaraz è arrivato a Cincinnati e ha incontrato Jannik Sinner. Il tennista spagnolo è sceso in campo oggi, martedì 5 agosto, per la prima volta sul cemento americano per iniziare a preparare il Masters 1000 che partirà il prossimo 5 agosto. Alcaraz è sbarcato 'in ritardo' rispetto a Sinner, che potrà incontrare ancora una volta solamente in finale e che ha già iniziato da qualche giorno a prendere confidenza con i campi. Il suo torneo inizia con una sessione di allenamento insieme a Daniil Medvedev, tennista russo numero 14 del mondo.
A margine dei rispettivi allenamenti c'è stato l'incontro tra Alcaraz e Sinner. L'azzurro ha salutato il team dello spagnolo, prima di iniziare a chiacchierare con il rivale. Sorridenti e rilassati, i due si sono scambiati qualche battuta: "Cosa hai fatto dopo Londra?", ha chiesto Alcaraz, "Niente di speciale", ha risposto Sinner con un sorriso, "e tu?", "niente di speciale", ha ribattuto Carlos, scoppiando a ridere. "Ho passato due settimane a casa questa estate. Era almeno un anno che non vedevo i miei amici e facevamo tutto quello che volevano, mi era mancato", ha concluso lo spagnolo.
Alcaraz, numero due del ranking Atp, torna in campo, proprio come Sinner, dopo la finale di Wimbledon, in cui si è arreso, da campione in carica, all'azzurro in quattro set. Carlos aveva deciso di saltare, 'seguendo' l'esempio di Jannik, il Masters 1000 di Toronto così da avere più tempo per preparare Cincinnati e soprattutto gli US Open 2025, ultimo Slam dell'anno che partirà il prossimo 24 agosto.
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(Adnkronos) - L'ex presidente rumeno, Ion Iliescu, è morto oggi all'età di 95 anni. Lo ha comunicato il governo in una nota: "È con profondo rammarico che il governo annuncia la scomparsa dell'ex presidente della Romania, Ion Iliescu. I dettagli del funerale di Stato saranno comunicati nei prossimi giorni. Iliescu, che ha presieduto la caotica transizione del Paese dal comunismo alla democrazia è stato presidente della Romania dal 1990 al 1996 e poi dal 2000 al 2004.
Il leader politico, apparso in pubblico l'ultima volta nel 2017, era stato ricoverato in ospedale per un tumore ai polmoni all'inizio di giugno. La scorsa settimana l'ospedale di Bucarest, dove era in cura, aveva dichiarato che le sue condizioni generali erano "critiche". Iliescu, ministro per la Gioventù durante la dittatura di Nicolae Ceausescu, era salito al potere durante la rivolta anticomunista del dicembre 1989 che fece cadere il regime, in circostanze ancora poco chiare, diventando così leader autoproclamato di un organo di governo ad interim, il Fronte di Salvezza Nazionale.
Iliescu fu rieletto, poi, per un mandato di quattro anni nel 1992, poi sconfitto alle urne nel 1996, e rieletto solo nel 2000 per un ultimo mandato, durante il quale la Romania è entrata a far parte della Nato nel 2004. Negli ultimi due decenni, Iliescu è stato accusato di crimini contro l'umanità per le violenze durante la caduta del comunismo.
(Adnkronos) - No ad allarmi mediatici per i casi di West Nile in Italia. E' il monito che arriva dal ministro della Salute Orazio Schillaci. "Ad oggi, secondo i casi notificati sulla piattaforma nazionale coordinata dall'Istituto superiore di sanità (Iss), l'Italia ha registrato 145 casi confermati di infezione da West Nile Virus nell'uomo. Nel 2018, anno con un inizio stagionale precoce, sono stati registrati sulla piattaforma nazionale 618 casi e 49 decessi. Nel 2022, si sono registrati 728 casi confermati e 51 decessi". Ma "non ricordo allarmi mediatici nel 2018 e nel 2022, nonostante ad oggi siano gli anni con il numero più alto di contagi e purtroppo anche di decessi", afferma Shillaci durante l'informativa sulle misure di prevenzione e di contrasto della diffusione del virus West Nile davanti alla X Commissione Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato.
Per quanto riguarda la situazione epidemiologica attuale, sui 145 casi registrati finora nel 2025, "59 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva" e si contano poi "10 casi asintomatici identificati in donatori di sangue, 75 casi di febbre e 1 caso asintomatico, con la seguente distribuzione dei casi regionale: 93 Lazio, 24 Campania, 14 Veneto, 4 Piemonte, 3 Lombardia, 4 Emilia Romagna, 2 Sardegna, 1 Puglia. Le regioni con maggiore distribuzione di casi sono al momento la regione Lazio e la regione Campania". Tra i casi confermati "sono stati notificati 12 decessi (1 Piemonte, 4 Lazio, 7 Campania)", è il numero citato dal ministro sulla base dei dati registrati al momento nella piattaforma Iss. Numero a cui dovrebbe aggiungersi un ulteriore decesso conteggiato nel Lazio, portando il totale a quota 13.
"Sono attualmente 37 le province con dimostrata circolazione del virus appartenenti a 10 regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia e Sardegna", ha aggiunto il ministro ricordando poi anche il bilancio registrato nel 2024: al 31 luglio, erano stati segnalati 28 casi di infezione con 2 decessi. Tuttavia, entro novembre 2024, il numero totale di casi era salito a 484, con 36 decessi.
Intanto, fa sapere Schillaci, "il ministero della Salute assicura il pieno supporto alla rete dei servizi sanitari e territoriali. Proprio con questo approccio di dialogo e collaborazione costruttiva, il 12 agosto una delegazione di esperti del ministero sarà a Latina e a Caserta per un incontro con le autorità regionali, locali e sanitarie" sui casi di West Nile che si stanno registrando nell'area
(Adnkronos) - Italia-Israele del 14 ottobre a Udine, valida per le qualificazioni ai Mondiali di calcio del 2026, divide l'opinione pubblica e la politica. All'Adnkronos, sull'argomento, sono intervenuti Mauro Berruto e Fabrizio Bittner, con idee opposte. Per il deputato Pd e responsabile Sport del partito "è una partita che non dovrebbe proprio essere giocata", mentre per il responsabile Sport di Forza Italia "bisognerebbe invece abbassare i toni, e lo sport in questo aiuta".
"Italia-Israele è una partita che non dovrebbe proprio essere giocata", ha detto all'Adnkronos il deputato Pd, e responsabile Sport del partito, Mauro Berruto, promotore nei giorni scorsi di una proposta di esclusione di Israele dalle competizioni sportive, al pari di quanto avvenuto con la Russia dopo l'aggressione all'Ucraina. "Sono consapevole che non tocchi agli organismi sportivi italiani decidere su questo 'ban' ma a quelli internazionali coinvolti, in questo caso Fifa e Uefa, così come il Cio per gli altri sport, però mi chiedo: cosa possiamo fare noi? Non mi immagino né chiedo di non far scendere in campo la Nazionale, ma non possiamo rimanere in silenzio". Insomma, "c'è una doppia morale: e prima della Russia fuori per l'aggressione all'Ucraina ricordo anche il Sudafrica, fuori 24 anni per apartheid".
Servirebbe un gesto simbolico, "come le magliette rosse indossate da Adriano Panatta e Paolo Bertolucci nella finale di Coppa Davis nel Cile di Pinochet, o i tanti altri gesti che il mondo dello sport ha sempre fatto per esprimersi. E in questo caso sì, potrebbe intervenire la Federcalcio. Poi so bene che a Udine, nella fattispecie, ci sono posizioni molto critiche rispetto a questa partita: immagino che ci saranno anche delle dimostrazioni di chi è contrario a questa partita", ha continuato Berruto.
"Però partiamo dal presupposto che quella partita non dovrebbe esserci. Non ci dovrebbe essere in questo momento, per responsabilità che sono evidenti, la possibilità di Israele di partecipare a competizioni sportive internazionali. Aggiungo che di fronte al fatto che alcuni atleti russi partecipano individualmente a manifestazioni dove la precondizione è che non abbiano apertamente appoggiato le politiche di Putin, devo dire che purtroppo nel mondo dello sport israeliano sono tantissime le manifestazioni esplicite di appoggio alle politiche di Netanyahu, e questo ovviamente elimina anche quell'ultimo alibi", ha concluso il deputato Pd.
Dire che Italia-Israele del 14 ottobre non vada giocata, come sostiene Berruto, "secondo me è una presa di posizione che alza la tensione. Bisognerebbe invece abbassare i toni, e lo sport in questo aiuta", dice all'Adnkronos il responsabile Sport di Forza Italia, Fabrizio Bittner, commentando le parole del deputato Pd.
Bittner ha ricordato per esempio che "le Olimpiadi hanno sempre fermato le guerre e io la vedo sempre così, altrimenti lo sport non avrebbe senso". "Israele non sta brillando per etica, però dobbiamo metterci d'accordo sul significato che ha lo sport; poi, se non si gioca per un problema di ordine pubblico è un altro tema, lo deve gestire chi gestisce l'ordine pubblico", sostiene.
"C'è un'azione di Israele che è oltre la misura necessaria, questo lo dicono tutti, lo diciamo anche noi e siamo assolutamente convinti tutti quanti di questo; si è andati decisamente oltre e bisogna fermarsi, e questo è un discorso. Ma la partita in sé dovrebbe essere un evento sportivo, e questo è un altro", sottolinea Bittner.
Leggi tutto: Italia-Israele divide la politica. Pd: "Non va giocata", FI: "Abbassa le tensioni"