(Adnkronos) - Webuild si rafforza in Australia con un nuovo progetto strategico nel settore ospedaliero. Il Gruppo ha firmato oggi il contratto da Aud 1,8 miliardi (€1,1 miliardi) di valore complessivo per la progettazione e la costruzione del Women and Babies Hospital di Perth, in Western Australi. (LE IMMAGINI)
Il progetto sarà realizzato interamente da Webuild. Commissionato dal Western Australia Government, il progetto è destinato a sostituire il centenario King Edward Memorial Hospital e ad espandere i servizi sanitari per donne, bambini e famiglie nello Stato del Western Australia, potenziando la capacità di offerta di due presidi sanitari importanti: il complesso del Fiona Stanley Hospital e l’Osborne Park Hospital.
Il Gruppo Webuild mette al servizio di questo progetto un expertise consolidato su scala globale che include la progettazione e la realizzazione di circa 200 strutture sanitare nel mondo, inclusi alcuni dei centri di eccellenza più innovativi e all’avanguardia nel settore dell’edilizia sanitaria, in Italia e all’estero, tra cui l’Ospedale dell’Angelo di Venezia-Mestre, struttura d’eccellenza e all’avanguardia ancora oggi tra gli ospedali più belli d’Europa, e i Quattro Ospedali Toscani in Italia.
Con il nuovo Women and Babies Hospital di Perth, Webuild e la sua controllata australiana Clough rafforzano la loro presenza in Australia, secondo mercato del Gruppo più grande dopo l’Italia, dove a novembre scorso si è aggiudicato anche il contratto da AUD 1,7 miliardi per il lotto Tunnels North del Suburban Rail Loop East di Melbourne, nuova linea metro che andrà a rafforzare il sistema di mobilità sostenibile della città.
A Perth, il Gruppo ha già realizzato l’Airport Line (già nota come Forrestfield-Airport Link), 8,5 chilometri di linea per il collegamento del centro della città con i quartieri orientali e, in Western Australia, ha un track record che include la realizzazione di oltre 100 progetti, inclusi il Narrows Bridge e i Graham Farmer Freeway Tunnels. Attualmente, è impegnato nel progetto per il potenziamento dell’impianto per il trattamento delle acque reflue più grande dello Stato, a sud di Perth. Nella regione di Pilbara, in Western Australia, il Gruppo sta realizzando uno degli impianti di urea per la produzione di fertilizzanti più grandi al mondo, insieme al Dampier Bulk Handling Facility, una infrastruttura strategica per il potenziamento del porto di Dampier.
A Melbourne, il Gruppo sta realizzando i tunnel del North East Link, una tratta importante della rete autostradale della città, mentre a Sydney, sta partecipando allo sviluppo della Sydney Metro che collegherà la città al Western Sydney International Airport, il più grande progetto in PPP (Public-Private Partnership) nel New South Wales. Nello stesso Stato, Webuild e Clough stanno realizzando anche Snowy 2.0, il più grande progetto per la produzione di energie rinnovabili in costruzione nel paese.
(Adnkronos) - La svolta meteo sta arrivando. E lo farà all'improvviso, con temperature in aumento anche di 10°C, massime fino a 33°C al Nord, punte di 36°C in Sardegna entro domenica. Sono queste le previsioni degli esperti per la giornata di oggi, mercoledì 28 maggio, e per i giorni a venire che parlano di un rapido passaggio dall'allerta per temporali all'allarme per il caldo record.
Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, conferma una svolta meteo velocissima: nel giro di 24 ore passeremo da una fine di maggio quasi autunnale ad un anticipo d’Estate subtropicale.
La perturbazione responsabile dei forti temporali delle ultime 24 ore si sposterà definitivamente verso i Balcani, sotto i colpi persistenti e decisi di un anticiclone centrato sulla Spagna e in espansione verso levante.
Nei prossimi giorni entreremo in ‘modalità estiva’ con alta pressione su tutto il Paese e condizioni via via più calde, con un primo picco atteso tra l’1 e il 2 giugno; in seguito, prevediamo un'ulteriore nuova intensificazione del caldo fino al 7-8 giugno con valori 10-12°C sopra la media del periodo: non sono da escludere i primi 40°C della stagione.
Diamo i numeri: mercoledì 28 avremo picchi di 28°C al Centro-Nord e 30-31°C in Sicilia e Sardegna.
Giovedì 29 saliremo ancora e prevediamo i primi 30°C del 2025 a Roma, andremo vicini ai trenta anche in Pianura Padana (Milano 27°C) e addirittura fino a 28°C ad Aosta.
Venerdì il termometro continuerà ad impennarsi con picchi oltre i 29°C in Pianura Padana, valori fino a 30°C anche a Firenze; al Sud saremo già in modalità ‘bagno al mare’.
Infine, nel weekend, arriveremo al primo picco subtropicale con 32-33°C da Nord a Sud e soprattutto con una novità poco piacevole: per la prima volta nel 2025, un po' in ritardo rispetto agli anni scorsi, si accenderà l’allerta biometeorologica.
In altre parole avremo un’afa opprimente soprattutto in Emilia Romagna, nei fondovalle alpini e in Sardegna. Lo Stress Index, l’indice biometeorologico che si divide in classi che vanno da Leggera Cautela a Pericolo, salirà fino a Cautela su queste zone.
Dagli avvisi meteo per temporali intensi o nubifragi passeremo alle allerte di cautela per il caldo africano, il tutto in poche ore e all’improvviso: c’eravamo abituati a bagnarsi di pioggia, nei prossimi giorni ci bagneremo di sudore.
Mercoledì 28. Al Nord: soleggiato, caldo in aumento; in tarda serata rovesci sul Triveneto. Al Centro: soleggiato, caldo in aumento. Al Sud: soleggiato salvo nubi e piovaschi su alta Calabria.
Giovedì 29. Al Nord: bel tempo e caldo in aumento. Al Centro: piovaschi sulle coste adriatiche al mattino, sole e caldo altrove. Al Sud: rovesci mattutini su rilievi e zone vicine.
Venerdì 30. Al Nord: bel tempo e caldo in aumento. Al Centro: sole e caldo estivo. Al Sud: bel tempo e caldo in aumento.
Tendenza: sereno e sempre più caldo, qualche temporale su Alpi e Prealpi domenica e lunedì.
Leggi tutto: Caldo afoso e temperature oltre la media, arriva la svolta meteo: le previsioni
(Adnkronos) - Antonio Filosa è il nuovo ceo di Stellantis. Lo ha deciso il cda all’unanimità. Attualmente Chief Operating Officer per le Americhe e Chief Quality Officer, assumerà i poteri di ceo dal 23 giugno quando annuncerà anche il nuovo team dirigenziale di Stellantis. John Elkann continuerà a ricoprire il ruolo di Executive Chairman.
La scelta di Filosa, sottolinea una nota, è avvenuta “a seguito di un approfondito processo di ricerca di candidati interni ed esterni, condotto da uno speciale Comitato Speciale del Consiglio guidato dal Chairman John Elkann. La società terrà ora un’assemblea straordinaria degli azionisti, che sarà convocata nei prossimi giorni, per eleggere Antonio Filosa nel Consiglio di Amministrazione come amministratore esecutivo della società. Nel frattempo, per conferirgli piena autorità e garantire una transizione efficiente, il cda gli ha conferito i poteri di Chief Executive Officer a partire dal 23 giugno”.
“Il cda - prosegue la nota - ha scelto Antonio Filosa come ceo sulla base della sua comprovata esperienza maturata in oltre 25 anni di attività nel settore automobilistico, della sua vasta esperienza in tutto il mondo, della sua ineguagliabile conoscenza dell’ azienda e delle sue riconosciute qualità di leadership”.
Antonio Filosa ha guidato Stellantis sia in Nord che in Sud America. Durante il suo mandato come Chief Operating Officer per il Sud America, ricorda la nota, “ha portato il marchio Falla leadership di mercato e ha poi sviluppato significativamente i marchi Peugeot, Citroën, Ram e Jeep Come conseguenza, Stellantis ha rafforzato la sua leadership nella regione. Il suo lavoro nella creazione dello stabilimento di Pernambuco, uno dei più grandi poli automobilistici del Sud America, ha lanciato Jeep in Brasile, che è rapidamente diventato il principale mercato del brand al di fuori degli Stati Uniti”.
“La profonda conoscenza che Antonio ha della nostra azienda, comprese le persone che considera il nostro punto di forza, e del nostro settore, gli consentono di essere perfettamente preparato per il ruolo di Chief Executive Officer in questa nuova e cruciale fase di sviluppo di Stellantis”, sottolinea quindi John Elkann, che prosegue: “Ho lavorato a stretto contatto con Antonio negli ultimi sei mesi, durante i quali le sue responsabilità sono aumentate e la sua leadership, che ha guidato sia il Nord che il Sud America in un momento di sfida senza precedenti, ha confermato le sue eccellenti qualità. Insieme a tutto il Consiglio di Amministrazione, non vedo l’ora di lavorare con lui”.
Per Filosa la nomina a nuovo amministratore di Stellantis è "un onore". “Sono grato al nostro Chairman, John Elkann, e ai membri del nostro cda per la loro leadership, in particolare in questi ultimi mesi, e per la fiducia che hanno riposto in me per guidare la nostra azienda in un momento così importante per il nostro settore” “Sono sempre stato ispirato dall’immenso talento, dalla passione e dall’impegno delle nostre persone e dalla professionalità con cui i nostri team ci permettono di raggiungere l’eccellenza. Abbiamo i brand migliori e più iconici della storia dell’automobile e una tradizione di innovazione lunga oltre 100 anni. Questa storia, unita al nostro impegno nel fornire ai nostri clienti i prodotti e i servizi che amano, è la chiave del nostro successo”, aggiunge.
Leggi tutto: Stellantis, il nuovo ad è l'italiano Antonio Filosa
(Adnkronos) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà ricevuto oggi Berlino dal cancelliere tedesco Friedrich Merz, tra i più convinti sostenitori di Kiev in Europa. Lo ha annunciato il portavoce del governo tedesco, Stefan Kornelius, precisando che l’incontro verterà sul sostegno militare e politico all’Ucraina e sugli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco con la Russia. Nel pomeriggio, Zelensky incontrerà anche il presidente federale Frank-Walter Steinmeier.
La conferma dell'incontro arriva dopo le indiscrezioni seguite all'annuncio della revoca delle restrizioni sulla gittata delle armi fornite all'Ucraina da parte di Germania, Regno Unito, Francia e Stati Uniti.
E' intanto alta la tensione tra Usa e Russia. Vladimir Putin "sta giocando con il fuoco", ha dichiarato ieri il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un post su Truth Social in cui ha ricordato all'omologo russo "che se non fosse stato per me, alla Russia sarebbero già successe cose molto brutte".
All'avvertimento della Casa Bianca è arrivata, per bocca del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, una replica che sa di minaccia: "Conosco solo una cosa davvero brutta, la terza guerra mondiale. Spero che Trump capisca questo!", ha scritto su X.
Trump, "sempre più frustrato" per i continui attacchi di Vladimir Putin in Ucraina e il mancato avanzamento nei colloqui di pace, starebbe valutando, secondo quanto rivelato dal Wall Street Journal citando fonti informate, la possibilità di imporre sanzioni alla Russia questa settimana. Le misure non comprenderebbero nuove sanzioni bancarie, rivelano ancora le fonti citate dal Journal, ma includerebbero diverse opzioni per spingere il presidente russo a fare concessioni al tavolo negoziale, a partire dal cessate il fuoco di 30 giorni sostenuto dall'Ucraina e costantemente rifiutato dalla Russia.
Le stesse fonti però non escludono che alla fine Trump, che per settimane ha resistito alle pressioni di alleati internazionali e interni, possa decidere di non imporre le nuove sanzioni. Interpellata dal giornale americano, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha detto: "Il presidente è chiaro sul fatto che vuole un accordo di pace negoziale, e sta intelligentemente tenendo tutte le opzioni sul tavolo".
La Russia ha annunciato di aver abbattuto nella notte 296 droni ucraini, inclusi una quarantina diretti verso Mosca, causando forti disagi al traffico aereo della capitale. Si tratta di uno degli attacchi più estesi mai registrati sul territorio russo dall'inizio dell’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022.
Secondo il ministero della Difesa russo, i droni sono stati intercettati grazie ai sistemi di difesa antiaerea, ma l'intensità dell'offensiva ha comunque costretto le autorità a sospendere per ore le operazioni in diversi aeroporti moscoviti.
Gli attacchi con droni da parte di Kiev sono diventati frequenti, ma raramente hanno avuto questa intensità in un arco di tempo così ristretto. L’offensiva ha colpito anche le regioni di Bryansk, Kursk, Belgorod, Tula, Oryol e Kaluga. L'agenzia federale per l'aviazione ha imposto restrizioni agli scali di Sheremetyevo, Vnukovo e Zhukovsky. L’attacco segue una serie di raid russi che, secondo Kiev, hanno causato 13 vittime civili, tra cui tre bambini, nel fine settimana. Mosca ha giustificato le sue azioni come risposta ai bombardamenti ucraini su aree civili russe.
Leggi tutto: Ucraina, Zelensky oggi da Merz. Usa-Russia, alta tensione: Trump avverte Putin
(Adnkronos) - Oggi, mercoledì 28 maggio, si gioca la finale di Conference League. A sfidarsi saranno Betis Siviglia, che ha eliminato la Fiorentina in semifinale, e il Chelsea. La partita andrà in scena al Wroclaw Stadium di Breslavia, in Polonia, tutto esaurito per l'occasione. Gli spagnoli sono arrivati in finale dopo aver eliminato, oltre ai viola di Palladino, Gent, Vitoria Guimaraes e Jagiellonia. Gli inglesi invece, che sono allenati dall'italiano Enzo Maresca, hanno superato Copenhagen, Legia Varsavia e Djurgarden.
La sfida tra Betis Siviglia e Chelsea è in programma oggi, mercoledì 28 maggio, alle ore 21. Ecco le probabili formazioni:
Betis Siviglia (4-2-3-1): Adrian; Sabaly, Bartra, Natan, RodrIguez; Cardoso, Fornals; Antony, Isco, Ezzalzouli; Bakambu. All. Pellegrini
Chelsea (4-2-3-1): Jorgensen; James, Adarabioyo, Badiashile, Cucurella; Caicedo, Dewsbury-Hall; Madueke, Palmer, Sancho; Jackson. All. Maresca
Betis Siviglia-Chelsea sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali SkySport, ma anche in chiaro su TV8. La finale di Conference League sarà disponibile anche in streaming sull'app SkyGo, su NOW e sul sito web di TV8.
Leggi tutto: Betis Siviglia-Chelsea: orario, probabili formazioni e dove vederla in tv
(Adnkronos) - Due fratelli di 33 e 38 anni sono morti carbonizzati nell'incendio di una abitazione avvenuto ieri sera in una palazzina in corso Vittorio Emanuele a Cassano delle Murge in provincia di Bari. Si chiamavano Rosa e Vito Coppi. Si indaga sulle cause. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri.
I genitori delle due vittime, che vivevano con loro, si trovavano fuori casa al momento del rogo. L'incendio è avvenuto all'ultimo piano della palazzina. Sul posto sono intervenuti gli specialisti del Servizio investigazioni scientifiche dei carabinieri e il medico legale per i rilievi.
Leggi tutto: Incendio in casa, morti fratello e sorella in provincia di Bari
(Adnkronos) - Jasmine Paolini nel secondo turno del Roland Garros 2025. La tennista azzurra sfida oggi, mercoledì 27 maggio, l'australiana Ajla Tomljanovic, numero 71 del mondo - in diretta tv e streaming - nello Slam parigino, il secondo della stagione dopo gli Australian Open dello scorso gennaio. Paolini arriva all'appuntamento dopo il trionfo agli Internazionali d'Italia e dopo aver battuto, nel primo turno di Parigi, la cinese Yue Yuan in due set.
La sfida tra Paolini e Tomljanovic è in programma oggi, mercoledì 28 maggio, alle ore 12 sul campo del Philippe-Chatrier. Quello del Roland Garros sarà il primo precedente tra le due tenniste, che non si sono mai affrontate finora.
Paolini-Tomljanovic, così come tutte le partite del Roland Garros, sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali Eurosport, visibili tramite abbonamento Sky. Lo Slam sarà disponibile anche in streaming sull'app SkyGo, su NOW, Dazn, Timvision e Discovery+.
Leggi tutto: Paolini-Tomljanovic: orario, precedenti e dove vederla in tv
(Adnkronos) - Lorenzo Musetti torna in campo per il secondo turno del Roland Garros 2025. Oggi, mercoledì 28 maggio, il tennista azzurro affronterà il colombiano Daniel Galan. Nel primo turno del torneo, il numero 7 del ranking ha superato il tedesco Hanfmann. Ecco i precedenti tra i due, l'orario del match e dove vederlo in tv e streaming.
La sfida del secondo turno del Roland Garros tra Lorenzo Musetti e Daniel Galan andrà in scena mercoledì 28 maggio, alle 11. E i precedenti? Contro il colombiano Daniel Galan, l'azzurro è avanti 3-0. Due di queste vittorie sono arrivate sulla terra rossa: l'ultima proprio l'anno scorso al Roland Garros.
Musetti-Galan, così come tutte le partite del Roland Garros, sarà trasmessa in diretta televisiva sui canali Eurosport, visibili tramite abbonamento Sky. Lo Slam sarà disponibile anche in streaming sull'app SkyGo, su NOW, Dazn, Timvision e Discovery+.
Leggi tutto: Musetti-Galan al Roland Garros: orario, precedenti e dove vederla in tv
(Adnkronos) - E' stata trovata morta la ragazza di 14 anni scomparsa da Afragola, Napoli, la sera di lunedì. Il corpo senza vita di Martina Carbonaro era nell'alloggio abbandonato del custode del campo sportivo, abitazione ormai in disuso da tempo, adiacente allo stadio Moccia di Afragola. A ritrovare il cadavere della ragazzina all'interno dello stabile diroccato, al culmine di una attività di indagine e di ricerche ininterrotte, sono stati i carabinieri della Compagnia di Casoria e del Nucleo investigativo di Castello di Cisterna. Adesso le indagini, coordinate dalla Procura di Napoli Nord, procedono per omicidio.
Leggi tutto: Napoli, trovata morta 14enne scomparsa da Afragola
(Adnkronos) - L'eccezione che conferma la regola ha portato Lorenzo Musetti alla top ten e a puntare sempre verso l'alto. Se il "meglio deve ancora venire" - come spiegato dall'azzurro dopo il successo al primo turno del Roland Garros - parte del merito è anche di Simone Tartarini, il suo storico coach. L'uomo che l'ha tirato su, prendendolo per mano a 8 anni e accompagnandolo un passo per volta nel gotha del tennis mondiale. "Lavoriamo insieme da un bel pezzo, si presentò da piccolo nella mia scuola a La Spezia e il viaggio iniziò quasi per gioco". Tra un torneo e l'altro, in giro per l'Italia e per il mondo.
A braccetto, dai primi giorni di scuola tennis fino alle posizioni di vertice del ranking Atp: "Il nostro è un caso strano – spiega Tartini all'Adnkronos - perché non succede mai. Di solito, dopo un po' i ragazzi salutano il primo allenatore e prendono altre strade". Musetti ha sempre avuto ben chiara la sua: "Lorenzo è nato a Carrara, ma si avvicinò al mio circolo molto presto. Avevo una buona scuola e lui era relativamente piccolo, ma ricordo una manualità pazzesca e quel rovescio a una mano che lo fece subito notare. I genitori mi chiesero di collaborare". Così iniziò un lungo viaggio, che Tartarini ripercorre con un pizzico di nostalgia: "Il primo incontro ci fu proprio a Carrara, organizzai un evento con i ragazzi del mio gruppo e un circolo con cui lui giochicchiava. Lo feci giocare con delle bambine molto brave, che avevano appena vinto il titolo italiano. Lui faceva fatica ed era un po' lento, ma lasciava intravedere qualità su cui poter lavorare. Ma da lì a diventare giocatori, passava una vita".
Dopo una chiacchierata e una stretta di mano con mamma e papà, il rapporto tra Simone e Lorenzo divenne quotidiano: "I genitori iniziarono ad accompagnarlo a La Spezia tutti i giorni, per gli allenamenti. Un sacrificio notevole, considerando i loro impegni e quelli di Lorenzo, che andava alle elementari". Tutto partì così, con i tornei Under 10 in regione: "Poi passammo ai nazionali Under 12, mentre a 14 anni andò a giocare anche match in Europa. Il primo vero risultato? La finale dei Campionati Europei di categoria".
Simone spiega di aver avuto poche difficoltà nella gestione di Lorenzo: "È sempre stato un ragazzo educato e sensibile e qui un grande applauso va fatto alla famiglia, ai loro sforzi". Poi, se la ride e tira fuori un aneddoto: "Per anni – ricorda – abbiamo condiviso le stanze in albergo, in giro per tornei. Un po' per risparmiare, un po' perché aveva paura a dormire da solo. Iniziammo a dividere le camere al termine del percorso da Under 18, quando fece 19 anni".
Tartarini si sofferma su un aspetto spesso dato per scontato, soprattutto vista la mediaticità raggiunta oggi dal tennis: "Parliamo di uno sport selettivo, spesso non è chiaro. Per investire in una carriera ci vuole un supporto economico importante, anche perché il tennis è uno sport molto precoce a differenza del calcio. A 12-13 anni devi già girare l'Italia e l'Europa e ci sono spese importanti, visto che i tornei durano giorni o settimane e c'è un allenatore da portare dietro". Anche se tutto inizia come un gioco: "E nel nostro caso lo è rimasto per un po'. Di certo nessuno pensava che avrebbe raggiunto questi risultati. Più che un progetto, era un sogno". E forse proprio lì è da cercare la svolta: "Non abbiamo mai lavorato pensando a quello, perché se cominci a farlo è l'inizio della fine. Il bambino non si diverte più. Ricordiamoci che nel tennis guadagnano i primi 100 al mondo, ma questi giocatori hanno anche tante spese. A parte le entrate milionarie dei migliori del ranking, oltre il numero 100 è difficile vivere di questo sport. Noi abbiamo sempre lavorato cercando di migliorarci, mai per guadagnare. Tutto è venuto pian piano, perché Lorenzo ha dato tutto. Anche gli sponsor si sono avvicinati nel tempo, grazie ai risultati".
Tartarini ripercorre i vari step della carriera di Musetti, riuscito già a togliersi grandi soddisfazioni a 23 anni: "Un risultato notevole, a livello juniores, è stato il successo all'Australian Open nel 2019, quando diventò il numero uno al mondo di categoria. Lì capimmo però che la vita da professionista era un'altra cosa". Altri momenti da ricordare? "La prima wild card a Roma, nel 2020. A 18 anni eliminò gente come Wawrinka e Nishikori, non male. Quei match ci fecero dire che sì, si poteva fare". Il discorso del coach si avvicina un passo per volta all'attualità, visto che oggi Musetti è impegnato al Roland Garros. Da numero 7 del ranking, sui campi che pochi mesi fa gli hanno consegnato la gioia più bella: "Per me, le Olimpiadi saranno sempre il massimo. L'evento sportivo per eccellenza. Aver vinto un bronzo a Parigi, chiudendo un podio con Djokovic e Alcaraz, è stato pazzesco".
Sulla terra rossa, l'azzurro si è sempre sentito a casa. Dopo la crescita sull'erba, ora l'obiettivo è migliorare sul cemento: "Fino al 2024 non era andato bene nemmeno lì. Poi abbiamo perfezionato alcuni aspetti e ha fatto la sua miglior annata sull'erba, insieme ad Alcaraz è stato il giocatore con più punti in stagione sulla superficie. A detta di tutti è uno dei più tecnici al mondo e potenzialmente può far bene su ogni campo. Fatica forse sul veloce, ma è una questione tattica e non tecnica. A volte è un po' conservativo e cerca di giocare qualche palla in più, ma ricordiamoci che ha 23 anni e si sta costruendo".
Dopo la finale di Montecarlo e la semifinale di Roma, far bene al Roland Garros è uno degli obiettivi di Musetti. Anche in prospettiva Atp Finals. "Ci pensiamo, Lorenzo lo faceva già l'anno scorso quando era quindicesimo nel ranking e sarebbe sbagliato non farlo ora, è un obiettivo importante. Ora è sesto nella race, è giusto farci un pensiero". Nel torneo di Torino, potrebbe riproporsi la sfida con Sinner: "Motivazione in più? Jannik è il numero uno, al momento è il migliore e fa la sua strada. Lorenzo ne fa un'altra e in Italia ci sono tanti ragazzi che stanno facendo bene. Penso che sia un discorso che riguardi proprio il movimento, come testimoniato dalla Coppa Davis. Tutti aiutano tutti".
Le considerazioni di Tartarini guardano anche alla semifinale persa a Roma contro Alcaraz, con un po' di nervosismo: "Era in riserva ed è ricaduto in vecchi errori. Le condizioni non erano le migliori, c'era un vento irregolare e si giocava malissimo. Ma valeva per entrambi. Lui non l'ha accettato e si è focalizzato su quello, anziché cercare di risolvere i problemi. Io spesso l'ho ripreso, ormai conosco benissimo anche le sue dinamiche mentali. Ci sono momenti, anche in partite importanti, in cui qualche parola più forte riesco a dirgliela. Ha capito, sbagliare fa parte del percorso".
Un percorso velocizzato, secondo il coach, dalla famiglia: "Diventare papà a 21 anni per la prima volta e ora una seconda volta, può dare tanti pensieri e un senso di inadeguatezza. Io l'ho vissuto, sono stato padre in giovane età e mi ricordo pensieri, paure e preoccupazioni di quel periodo. La famiglia l'ha messo di fronte a responsabilità maggiori, aiutando una maturazione che va avanti e deve esaurirsi". Non è un caso che Lorenzo abbia citato Ligabue. Sì, il meglio deve ancora venire. (di Michele Antonelli)
(Adnkronos) - Riparte il Giro d'Italia con la 17esima tappa. Oggi, mercoledì 28 maggio, la Corsa Rosa lascia il Trentino-Alto Adige per approdare in Lombardia. Si va da San Michele all'Adige a Bormio, con arrivo in una delle spettacolari sedi delle Olimpiadi Invernali di Milano Cortina 2026. Sarà un tappa di "resistenza", da 155 chilometri, ideale per le fughe. Ecco orario, percorso e dove vederla in tv e streaming.
Ma qual è il percorso della diciassettesima tappa del Giro d'Italia? Ci saranno tre salite importanti in questa tappa di montagna, tra cui il Mortirolo. Due saranno nella parte centrale: la Val di Non e poi la Val di Sole, prima del Passo del Tonale (GPM 2, con pendenza massima del 9%). Dopo la discesa su Ponte di Legno, si affronterà il leggendario Passo del Mortirolo da Monno (ultimi 3 km sempre con pendenza superiore al 10%). Quindi, discesa molto impegnativa fino a Grosio e poi lunga risalita fino alle porte di Bormio, con la scalata delle Motte e svolta verso l’arrivo. Ultimi 3 km sostanzialmente in discesa, con qualche curva da attenzionare in maniera particolare fino al traguardo.
La diciassettesima tappa del Giro d'Italia 2025 partirà alle 12.50. La diretta tv in chiaro dell’edizione numero 108 della Corsa Rosa sarà a cura di Rai Sport e Rai 2 (streaming gratuito su RaiPlay), mentre la diretta tv in abbonamento sarà fruibile su Eurosport 1. Lo streaming in abbonamento sarà disponibile su Discovery+, Sky Go, Now e Dazn.
Leggi tutto: Giro d'Italia, oggi la 17esima tappa: orario, percorso e dove vederla
(Adnkronos) - Secondo arresto per il caso del turista italiano sequestrato e torturato a New York, con l'obiettivo di rivelare le password per accedere al suo conto in bitcoin. Il secondo sospetto si è consegnato alla polizia ed è stato arrestato. Parlando con Fox 5, la responsabile della polizia di New York, Jessica Tisch, ha dichiarato: "William Duplessie, che noi cercavamo, si è consegnato questa mattina".
Per "il rapimento, possesso illegale di armi e aggressione" era già stato arrestato nei giorni scorsi - dopo che il 28enne Michael Valentino Teofrasto Carturan era riuscito a fuggire da un appartamento del quartiere di Nolita a Manhattan - John Woetz, 37 anni. Duplessie, 33 anni, residente a Miami, "sarà incriminato con le stesse accuse", ha precisato Tisch, che non esclude che ci possano essere altre persone coinvolte, oltre ai due sospetti arrestati.
Leggi tutto: Usa, italiano sequestrato e torturato: arrestato il secondo sospetto
(Adnkronos) - Al via oggi, giovedì 28 maggio, la missione asiatica della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, attesa in serata nella storica città uzbeka di Samarcanda. Un tempo fulcro di un vastissimo impero e snodo cruciale dei traffici lungo l'antica Via della Seta, la città conserva intatto il fascino della sua storia millenaria. Oggi è uno dei più celebri siti patrimonio dell'umanità dell'Unesco, riconoscimento ottenuto nel 2001.
Nella mattinata di domani, venerdì del 29 maggio, Meloni incontrerà il presidente della Repubblica dell'Uzbekistan, Shavkat Mirziyoyev, per un vertice bilaterale incentrato sul rafforzamento del partenariato strategico tra Roma e Tashkent e sull'ampliamento della cooperazione. Al termine dei colloqui, è prevista la firma di una serie di accordi bilaterali. Come riportato dal sito ufficiale della presidenza uzbeka, l'incontro punterà anche a promuovere progetti di cooperazione innovativa e iniziative di scambio umanitario. Il governo uzbeko attende con particolare interesse l'arrivo della premier italiana. In centro città, non lontano dalla monumentale statua in bronzo di Tamerlano seduto in trono, le strade si colorano già di bandiere italiane accanto a quelle nazionali uzbeke, pronte ad accogliere il corteo ufficiale diretto al centro congressi di Samarcanda, sede del vertice.
L'incontro tra Meloni e Mirziyoyev si inserisce nel solco degli accordi siglati in occasione della visita ufficiale del presidente uzbeko in Italia, nel giugno 2023. All'epoca fu adottata una dichiarazione congiunta che sanciva l'avvio di un partenariato strategico tra i due Paesi, accompagnata dalla firma di undici intese intergovernative che toccano ambiti quali economia, istruzione, turismo e cultura. Dopo la tappa a Samarcanda, la missione diplomatica della premier proseguirà in Kazakistan, ad Astana, dove è in programma il vertice tra Asia Centrale e Italia. (dall'inviato Antonio Atte)
Leggi tutto: Italia-Uzbekistan, Meloni attesa oggi a Samarcanda e nelle vie spunta il tricolore
(Adnkronos) - Via libera ai check-in da remoto in B&B e case vacanza. Il Tar del Lazio ha infatti dichiarato illegittima la circolare del ministero dell'Interno del 18 novembre 2024 che introduceva l'obbligo di riconoscimento 'de visu' degli ospiti a carico dei gestori di strutture ricettive, considerando non conformi all’art. 109 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (Tulps) le procedure di check in da remoto. Il Tar Lazio ha dunque accolto il ricorso presentato dalla Federazione associazioni ricettività extralberghiere (Fare) e ha ritenuto la circolare "contrastante" con la riforma del 2011 e "non sufficientemente giustificata".
Secondo il Tar il provvedimento impugnato, "non sarebbe neppure idoneo a raggiungere l’obiettivo che si vuole perseguire, poiché l’identificazione de visu di per sé non elide il rischio che l’alloggiato, dopo l’identificazione, dia le chiavi dell’immobile locato ad un altro soggetto non identificato". Ed inoltre, "la Circolare oggetto di gravame creerebbe un’evidente disparità di trattamento rispetto ad altre categorie di attività, specificamente rispetto a chi noleggia autoveicoli, malgrado di frequente attentati terroristici siano avvenuti proprio tramite l’uso di macchine", nonché "lesiva del principio di proporzionalità".
Non ultimo il Tar del Lazio fa riferimento a una "violazione dei principi di concorrenza e di non discriminazione, difetto di istruttoria e carenza di motivazione”, con "illegittimo vantaggio per le strutture alberghiere a scapito delle numerose attività di locazione breve".
"La sentenza conferma ciò che Fare sostiene da sempre: la sicurezza non può essere una scusa per rallentare l’evoluzione del settore e caricare di responsabilità improprie chi lavora nel rispetto della legge", dichiara Elia Rosciano, presidente di Fare. "Non ci siamo mai opposti alle regole – afferma Rosciano – ma solo alle regole sbagliate. Oggi possiamo dire che la giustizia ci ha dato ragione".
Sono arrivate altre reazioni dal settore degli affitti brevi, Aigab, Associazione Italiana Gestori Affitti Brevi, ha così commentato la notizia: "Siamo già in contatto con il Governo, e con il Viminale in particolare con il quale il dialogo non si è mai interrotto in questi mesi, condividendo il nostro know how al fine di validare con urgenza il riconoscimento degli ospiti da remoto tramite processi tecnologici come alternativa alla compresenza fisica in grado di garantire il riscontro dell’ingresso degli ospiti nelle case".
"Auspichiamo che il principio di proporzionalità ispiri l'agire di molte amministrazioni pubbliche locali - ha rimarcato Aigab - che hanno abusato della Circolare introducendo regolamenti che da oggi decadono, avendo nel frattempo causato malessere, costi e preoccupazioni a centinaia di migliaia di famiglie e imprenditori".
(Adnkronos) - Alta tensione tra Usa e Russia sugli sviluppi della guerra in Ucraina. Vladimir Putin "sta giocando con il fuoco", ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump in un post su Truth Social in cui ha ricordato all'omologo russo "che se non fosse stato per me, alla Russia sarebbero già successe cose molto brutte".
All'avvertimento della Casa Bianca è arrivata, per bocca del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, una replica che sa di minaccia: "Conosco solo una cosa davvero brutta, la terza guerra mondiale. Spero che Trump capisca questo!", ha scritto su X.
Intanto Trump, "sempre più frustrato" per i continui attacchi di Vladimir Putin in Ucraina e il mancato avanzamento nei colloqui di pace, starebbe valutando, secondo quanto rivelato dal Wall Street Journal citando fonti informate, la possibilità di imporre sanzioni alla Russia questa settimana. Le misure non comprenderebbero nuove sanzioni bancarie, rivelano ancora le fonti citate dal Journal, ma includerebbero diverse opzioni per spingere il presidente russo a fare concessioni al tavolo negoziale, a partire dal cessate il fuoco di 30 giorni sostenuto dall'Ucraina e costantemente rifiutato dalla Russia.
Le stesse fonti però non escludono che alla fine Trump, che per settimane ha resistito alle pressioni di alleati internazionali e interni, come il senatore repubblicano Lindsey Graham che ha preparato un pacchetto bipartisan di durissime sanzioni, possa decidere di non imporre le nuove sanzioni. Interpellata dal giornale americano, la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha detto: "Il presidente è chiaro sul fatto che vuole un accordo di pace negoziale, e sta intelligentemente tenendo tutte le opzioni sul tavolo".
Nei giorni scorsi, lo stesso Trump ha detto che "assolutamente" sta valutando possibili sanzioni, quando è esploso contro Putin: "Lo conosco da tanto tempo, sono sempre andato d'accordo con lui, ma sta mandato i missili contro le città e sta uccidendo persone e non mi piace - ha detto - siamo nel mezzo di negoziati e manda missili contro Kiev ed altre città, non mi piace per niente".
Le fonti vicine al presidente ribadiscono, però, come Trump si stia stancando dei negoziati e stia meditando di abbandonarli del tutto se non funzionerà la spinta finale. Una possibilità del genere sarebbe in netto contrasto rispetto alle promesse elettorali di essere in grado di concludere la guerra nei primi giorni di mandato.
In questi mesi, Trump abbia cambiato posizione più volte su Putin, usando parole dure nei suoi confronti, usando la minaccia delle sanzioni, ma anche allo stesso tempo parlando di ridurre le barriere commerciali con la Russia per aprire il Paese ad investimenti Usa. Ma le parole e toni duri usati domenica da Trump, che in fondo pensava che visto il loro rapporto Putin avrebbe messo fine al conflitto come favore personale, sembrano rappresentare per alcuni commentatori un punto di svolta.
"Sembra da queste dichiarazioni che il presidente Trump stia capendo chi è Putin - afferma William Taylor, ex ambasciatore Usa in Ucraina - la domanda è: è serio? sarà questo sufficiente ad adottare delle misure, delle sanzioni? La risposta è che sembra che Trump sia sul punto di concludere, o abbia già concluso, che l'ostacolo è Putin".
Bisogna in ogni caso non dimenticare che è invece certo il fatto che Trump non è un fan di Volodymyr Zelensky e che il tycoon riteneva che nuove sanzioni a Mosca potrebbero spingere il presidente ucraino a continuare il conflitto. Basti pensare che dopo l'attacco a Putin di domenica, Trump ha subito criticato anche Zelensky dicendo che "non fa nessun favore al suo Paese parlando nel modo in cui parla".
Infine, Trump in passato ha espresso la convinzione che nuova sanzioni alla Russia non limiterebbero la sua capacità bellica, compromettendo invece i tentativi di rilanciare i rapporti economici tra Washington e Mosca.
Leggi tutto: Ucraina, Trump: "Putin gioca col fuoco". Medvedev: "Brutta è la Terza guerra mondiale"
(Adnkronos) - Massimo Ferrero manda in tilt Francesca Fagnani a Belve nella puntata del 27 maggio. L'imprenditore, ex presidente della Sampdoria, mette a dura prova la conduttrice, che deve fermarsi più volte per riprendere fiato dopo le risposte dell'ospite 'frizzante'. La situazione 'deraglia' quando Fagnani riferisce a Ferrero una frase detta dall'allenatore Marco Giampaolo.
"Sono rancoroso come un dio del Vecchio Testamento? Se ero un dio mica stavo qua... L'ha letta da qualche parte, non ha tutta st'intelligenza st'omo", dice Ferrero, innescando "la ridarella" della conduttrice, che deve impegnarsi per riprendere il controllo della situazione. "Siamo alla decima domanda, ne devo fare 90...", dice la giornalista.
"Sono un riccio, se mi dai fastidio ti pungo. Sono cattivissimo? Non è vero, è una cazzata. Dietro parlano male, davanti si inchinano... Io non sono furbo, sono intelligente. I furbi sono i 'piottari' che vogliono fregare 100 lire, un cappuccino... Io punto più in alto", dice Ferrero.
L'intervista prosegue a strappi, tra accelerazioni e frenate: "Detesto la sobrietà? Ma che vordì? Io c'ho la terza elementare, Francè... Ho una risata cimiteriale? Famme grattà, il cimitero... Ho fatto il ballerino di tip tap, se vuoi faccio un'esibizione: chiami la produzione, mi fai dà 10 sacchi e lo faccio...". "Che fatica...", sospira Fagnani, che nel corso della chiacchierata surreale viene chiamata "Ferragni" dall'ospite: "Mi chiamo Fagnani...". Le domande sulla parentesi della Sampdoria precedono il rush finale: "I tifosi mi odiavano? E' vero. Sono stato ingenuo, sono arrivato e ho detto che l'inno faceva schifo... Du' cojoni...". Fagnani tiene duro: "Sono provatissima".
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(Adnkronos) - C'è un 'nemico' per Mario Balotelli nel calcio? "Se proprio devo fare un nome...". A Belve, nella puntata del 27 maggio, l'attaccante risponde alle domande di Francesca Fagnani e, almeno in parte, vuota il sacco. "Chi non sopporto in campo? Sono troppi...", dice sorridendo. Messo alle strette, Balotelli accetta di fare un nome: "Brendand Rodgers, ex allenatore del Liverpool, mi sta troppo antipatico", ammette Supermario, che ai reds ha vissuto una parentesi poco brillante nella stagione 2014-2015, con Rodgers in panchina.
"Tra i calciatori c'è chi non posso vedere? Sì, non faccio i nomi... Non faccio queste cose", dice Balotelli. "Gli amici? Ho un ottimo rapporto con Boateng, Neymar, Materazzi... Marco mi ha picchiato? Non è vero, ha detto una cazzata...", dice. Tra i tanti aneddoti relativi alle 'balotellate', spicca quella legata al racconto di José Mourinho. Balotelli, unico attaccante a disposizione dell'Inter, viene ammonito nel primo tempo di un match chiave di Champions League. Mourinho passa l'intervallo a catechizzare il giocatore: "Non farti ammonire". Pronti, via e Balotelli rimedia subito il secondo giallo in avvio di ripresa: espulso. "Lui racconta sempre questa storia qua, ma José non racconta che al ritorno ho segnato un gol e ho fatto un assist", puntualizza.
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(Adnkronos) - Il centrosinistra scende in piazza per Gaza. L'appuntamento è per sabato 7 giugno a Roma per una manifestazione nazionale che chiede di "fermare il massacro del popolo palestinese". Oggi, martedì 27 maggio, Pd, M5S e Avs in una nota congiunta sottoscritta da Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli hanno ufficializzato la mobilitazione e la piattaforma dell'iniziativa: sarà la mozione unitaria già presentata dai tre partiti in Parlamento. Più Europa non la sottoscrisse, ma ribadisce l'adesione alla manifestazione. "Tutte e tutti a Roma sabato 7 giugno. Una grande manifestazione nazionale per fermare il massacro del popolo palestinese", scrivono i leader di Pd, M5S e Avs.
"Una piattaforma chiara, inscritta nella mozione parlamentare che unitariamente abbiamo presentato in Parlamento. Facciamo appello a tutte e tutti coloro che sentono come insopportabile quello che sta succedendo: mobilitiamoci insieme per fermare il massacro e i crimini del governo Netanyahu a Gaza”, sottolineano. Un'impostazione che però non convince Iv e Azione. Sia Italia Viva che Carlo Calenda chiedono di integrare la piattaforma con le richieste avanzate da Sinistra per Israele. "Ci sembra che siano un giusto completamento a quelle presentate oggi da Pd M5S e AVS. Ci uniamo alla richiesta di integrare quei punti negli intenti della manifestazione del 7 giugno", dice Calenda.
In Transatlantico risponde a stretto giro Fratoianni incrociato dai cronisti, e la risposta del leader di Sinistra Italiana è concisa: "No, non si cambia. La piattaforma è quella, è chiara e ampia, ben 11 punti". E anche dal Movimento arriva uno stop: "Evitiamo di annacquare e diluire i contenuti di quella piazza - spiegano fonti M5S- la cornice della piattaforma è la mozione unitaria". Testo su cui, ricordano i 5 Stelle, "Azione Iv si sono astenute mentre in Più Europa, Riccardo Magi ha votato a favore e Benedetto Della Vedova si è astenuto". E proprio Della Vedova in serata si è unito alla richiesta di Iv e Azione: "Trovo fondamentale che si aggiunga la condivisione delle istanze formulate da Sinistra per Israele in vista della manifestazione del 7 giugno".
I punti principali della mozione unitaria Pd-M5S-Avs su Gaza erano, innanzitutto, la richiesta al governo Meloni di riconoscere lo stato di Palestina. E poi il cessate il fuoco immediato a Gaza, la liberazione degli ostaggi nelle mani di Hamas, la fornitura di aiuti umanitari, il rispetto della tregua in Libano e il pieno rispetto del diritto internazionale. La sospensione delle forniture e compravendita di armi con Israele, sollecitare sanzioni in sede europea nei confronti del Governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale e dare piena attuazione ai mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale nei confronti di Netanyahu e Gallant.
I punti che Sinistra per Israele chiede di integrare nella piattaforma di Pd, M5S e Avs sono la richiesta della liberazione immediata di tutti i rapiti israeliani; l'esposizione sempre anche delle coccarde gialle dei rapiti; che sia espressa solidarietà attiva verso gli israeliani che si oppongono al governo e verso i palestinesi che si oppongono ad Hamas". Ed inoltre "che l'iniziativa affermi la necessità dello smantellamento di Hamas; la condanna del dilagante antisemitismo, anche quando si manifesta nelle forme dell'ostilità verso i singoli cittadini di Israele, rifiutando qualunque avallo al principio della colpa collettiva; il rilancio della prospettiva di pace con al centro la proposta di 'due popoli e due Stati'".
La richiesta, per il momento, non sembra possa essere accolta. Quanto al luogo in cui si terrà la manifestazione è ancora in ballo, in quanto diverse piazza a Roma sono già prenotate per altri eventi. Piazza del Popolo che era stata inizialmente individuata, ospita un concerto il 7 giugno. "Una piazza a Roma la troveremo", dice Fratoianni.
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(Adnkronos) - L'amministrazione Trump sta prendendo in considerazione l'imposizione - a tutti gli studenti stranieri che intendono seguire corsi negli Stati Uniti - di un controllo obbligatorio dei social media. Lo ha rivelato 'Politico', che ha preso visione di una comunicazione riservata del Dipartimento di Stato firmata dal segretario Marco Rubio. In preparazione a questa misura, le ambasciate e i consolati americani sono stati istruiti a sospendere temporaneamente la programmazione di nuovi colloqui per i visti studenteschi.
Il piano, se attuato, potrebbe rallentare drasticamente le procedure per il rilascio dei visti, con conseguenze significative per le università statunitensi che dipendono dagli studenti internazionali anche sul piano economico. La direttiva fa riferimento a ordini esecutivi che mirano a combattere il terrorismo e l’antisemitismo, ma non specifica quali contenuti sui social verranno considerati problematici. In passato, il controllo dei profili era stato limitato a studenti di ritorno, soprattutto coinvolti in proteste contro le azioni israeliane a Gaza.
Secondo 'Politico', molti funzionari del Dipartimento di Stato hanno espresso frustrazione per la vaghezza delle precedenti linee guida, lasciando incertezza su quali espressioni online possano attivare controlli più approfonditi, ad esempio la pubblicazione di una bandiera palestinese su X. La misura si inserisce in un contesto più ampio di stretta sull’immigrazione e critiche dell’amministrazione verso atenei considerati troppo indulgenti nei confronti di presunti episodi di antisemitismo.