(Adnkronos) - Si sono chiusi da pochi giorni i termini per lapartecipazione all’Avviso 1/2025 di Fondirigenti, il fondo interprofessionale di Confindustria e Federmanager leader in Italia per il finanziamento della formazione del management. E la risposta delle imprese è stata molto chiara: quelle connesse alla trasformazione digitale e alla gestione del principale patrimonio aziendale, le persone, sono le due sfide che più di tutte caratterizzano i nuovi scenari competitivi e che richiedono le maggiori e le più aggiornate competenze manageriali, ancor più della instabilità dei mercati globali e della transizione verso la sostenibilità. E questo si traduce in una ulteriore crescita del fabbisogno di formazione manageriale. Il successo dell’iniziativa testimonia il forte interesse delle imprese per questi temi. A fronte di uno stanziamento di 10 milioni di euro, sono ben 1072 i piani formativi presentati, per un totale di risorse richieste di circa 13milioni di euro, con il coinvolgimento di 2397 dirigenti (in media 2 dirigenti per piano) per 112.356 ore di formazione. 11 sono in particolare i Piani aggregati, che vedono il coinvolgimento di 39 imprese che, in varie forme, collaborano tra di loro, ad esempio nelle filiere, nelle reti, nella catena di subfornitura.
Le grandi imprese rappresentano quasi la metà dei proponenti (con prevalenza in Lombardia e Emilia-Romagna), ma è buona la partecipazione delle medie (con prevalenza in Emilia-Romagna e Veneto). Ed è in crescita anche la partecipazione delle piccole imprese, alle quali l’Avviso ha riservato una specifica premialità, che superano il 16%. Insieme, le pmi rappresentano il 54% delle aziende partecipanti. La Lombardia si afferma come best performer seguita da Emilia-Romagna e Veneto. Fra le regioni del Sud, la Campania è in testa alla classifica.
“Con l’Avviso 1/2025 - spiega il dg di Fondirigenti, Massimo Sabatini - abbiamo voluto offrire a manager ed imprese strumenti utili per affrontare le grandi trasformazioni che caratterizzano questa fase così incerta e che investono tutti gli aspetti del ‘fare impresa’, dalla produzione, all’organizzazione, alla valorizzazione del capitale umano: con le loro scelte, le imprese ci mostrano con chiarezza che la trasformazione digitale delle imprese e il ruolo delle persone che devono utilizzarle sono due facce della stessa medaglia, e che il manager di oggi deve possedere competenze avanzate per curare, allo stesso modo e al tempo stesso, entrambi i profili”.
Nel panorama delle sfide aziendali attuali, due temi emergono infatti con forza: l’innovazione tecnologica e digitale, che riguarda il 51% dei piani, e il people management, con il 32%: insieme, queste due tematiche interessano oltre l’80% dei Piani. Ma queste scelte strategiche si distribuiscono in modo diverso tra grandi imprese e pmi. Le grandi aziende puntano infatti con decisione sulla valorizzazione del capitale umano, un investimento coerente con strutture organizzative complesse che richiedono competenze manageriali evolute e una gestione sofisticata delle risorse. Le pmi, invece, sfruttano la loro agilità per concentrarsi sull’innovazione tecnologica, cercando soluzioni smart per competere in mercati sempre più caratterizzati da una digitalizzazione ogni giorno più accelerata.
Non manca, ma rimane più contenuto, l’interesse per competenze legate all’Internazionalizzazione, all’analisi dei mercati, alla pianificazione della supply chain e alla gestione del rischio. O quello per la Sostenibilità, non più vista solo come un obiettivo ambientale, ma come una vera e propria leva di trasformazione organizzativa. Attorno a questo concetto ruotano infatti parole chiave come leadership, governance e strategie, segno di un cambiamento sistemico che tocca l’intera impresa. Modelli di innovazione, economia circolare ed efficienza energetica si fanno strada, a loro volta, come tematiche significative, e non manca, infine, chi fa riferimento alla crescita inclusiva, che mette al centro non solo i processi, ma anche le persone e i valori che guidano le scelte aziendali.
Ma in maniera molto più significativa, le parole chiave più ricorrenti dei piani presentati sono Intelligenza Artificiale, digitalizzazione, gestione del dato: ed è ben presente il tema cybersicurezza, ad indicare una crescente consapevolezza dei rischi e la necessità di pianificare con attenzione l’adozione delle nuove tecnologie. E il fatto che la rivoluzione digitale sia una trasformazione davvero complessiva lo testimonia il fatto che anche i piani dell’altra area d’intervento preferita dalle imprese, quella del people management, mostra con forza l’emergere nei piani di parole chiave come leadership, analytics, strategie, data driven organization, performance, che suggeriscono un approccio sempre più orientato all’efficienza, alla misurazione dei risultati, all’uso dei dati per guidare le persone attraverso il cambiamento.
Rispetto alle metodologie di formazione, quella in presenza (nelle varie forme esperienziali e d’aula) si conferma nettamente come la più utilizzata (93%). La fad viene perlopiù impiegata a supporto della formazione in presenza e, sul totale delle ore previste, rappresenta il 7%, di cui il 5% in modalità sincrona e il 2% asincrona, un dato in linea con i precedenti Avvisi.
“L’ottimo risultato dell’Avviso - commenta il presidente di Fondirigenti, Marco Bodini - evidenzia il ruolo prezioso della formazione manageriale nella fase attuale di incertezza: una formazione efficace, infatti rende più resilienti le imprese e più capaci i manager nell’affrontare queste grandi trasformazioni, e nel guidare aziende e persone attraverso di esse. Il crescente ricorso a questa leva di competitività fa capire che la consapevolezza sul significato di queste sfide non manca, e che le imprese e i dirigenti vogliono partecipare da protagonisti”.
I piani saranno valutati da una Commissione esterna che si insedierà a partire dal mese di giugno La graduatoria dei Piani valutati sarà pubblicata sul sito di Fondirigenti.
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(Adnkronos) - Il tumore della prostata, cancro diagnosticato di recente anche all'ex presidente degli Stati Uniti Joe Biden, è la forma più frequente di neoplasia tra gli over 50. In Italia colpisce un uomo su 8. Nel solo 2024, nel nostro Paese, sono stati stimati 40.192 nuovi casi, secondo i dati di Aiom e Airtum, raccolti nel volume 'I Numeri del cancro in Italia 2024' che evidenziano anche la costante crescita della sopravvivenza dei pazienti italiani, attestata al 91% a 5 anni dalla diagnosi. Come tutti i pazienti oncologici anche chi convive con un cancro alla prostata aspira a vivere più a lungo e meglio, avere a disposizione farmaci che rallentino la progressione della malattia o, addirittura, la fermino.
E per pazienti con tumore alla prostata metastatico sensibile alla castrazione arrivano buone notizie da Chicago, dove è in corso il congresso dell’American Society of Clinical Oncology (Asco): l’aggiunta di darolutamide alla terapia di deprivazione androgenica porta a un miglioramento clinicamente significativo della qualità di vita correlata alla salute. Il che significa, in parole semplici, che il dolore oncologico appare più tardi, così come i sintomi urinari, che i pazienti riportano uno stato di benessere generale, sociale e funzionale più prolungato rispetto a coloro che non aggiungono questa molecola alla terapia.
All’Asco sono stati presentati i risultati di studi scientifici che valutano il miglioramento della qualità di vita grazie a darolutamide e che hanno analizzato anche l’efficacia di combinazioni terapeutica a base di radio-223 dicloruro nei pazienti con metastasi alle ossa. I risultati della nuova analisi post-hoc dello studio di Fase 3 Aranote dimostrano un miglioramento clinicamente significativo della qualità di vita correlata alla salute (HrQol) ed è stata posticipata la progressione del dolore nei pazienti con carcinoma della prostata metastatico sensibile alla castrazione (mCspc) trattati con darolutamide più terapia di deprivazione androgenica (Adt) rispetto a quelli trattati con placebo più Adt. Darolutamide ha prolungato il tempo al deterioramento nel punteggio complessivo del Functional assessment of cancer therapy-prostate (Fact-p), endpoint esplorativo predefinito che rappresenta la misura del benessere generale, di 5 mesi rispetto a placebo, con una mediana di 16 mesi rispetto a 11 mesi.
"I risultati dello studio Aranote evidenziano chiaramente un ulteriore ruolo positivo di darolutamide - sottolinea Orazio Caffo, direttore Oncologia all' Ospedale Santa Chiara di Trento -. Oltre a estendere la sopravvivenza libera da progressione determina ritardi clinicamente significativi nel deterioramento della qualità della vita, rispetto alla sola terapia ormonale. Il tumore della prostata può, infatti, determinare ripercussioni importanti sulla quotidianità. E’ fondamentale la disponibilità di nuovi trattamenti in grado di preservare il benessere del paziente a 360 gradi e di ritardare la progressione del dolore".
Sempre all’Asco di Chicago sono stati presentati i dati di due studi clinici per la valutazione di radio-223 dicloruro nei pazienti con carcinoma della prostata metastatico resistente alla castrazione con metastasi ossee. Si tratta del primo e unico radiofarmaco alfa-emittente approvato per il trattamento di questo tipo di pazienti. I risultati mostrano che l’aggiunta di radio-223 a enzalutamide, un inibitore della via del recettore degli androgeni (Arpi), provoca un’azione positiva su alcuni parametri che sono la spia dell’attività del tumore. La combinazione peraltro aveva già dimostrato la sua efficacia nell’aumentare la sopravvivenza libera da progressione radiologica, con una riduzione del 31% del rischio di progressione o di morte rispetto alla somministrazione del solo enzalutamide.
"La nuova analisi dallo studio Peace III fornisce ulteriori informazioni utili sui benefici derivati dalla combinazione terapeutica - afferma Ugo De Giorgi, direttore dell’Oncologia Universitaria Ospedale Vito Fazzi di Lecce -. Siamo incoraggiati da questi risultati con la terapia di combinazione con il radio-223 dicloruro che ha dimostrato miglioramenti nella risposta sia a Psa che ad Alp, oltre ai miglioramenti nella sopravvivenza già noti. Si sta quindi affacciando nella nostra pratica clinica un’ulteriore possibile opzione di cura per quei pazienti colpiti da tumore prostatico metastatico resistente alla castrazione, inclusi quei pazienti che necessitano di una più decisa risposta clinica, che talvolta la sola terapia ormonale non è in grado di dare".
"Tutti questi risultati riflettono il nostro costante impegno nel ridefinire le cure del carcinoma della prostata e nel migliorare i risultati dei pazienti nelle varie fasi della malattia. Ci concentriamo sulle terapie innovative - dichiara Christine Roth, Vicepresidente Esecutivo, Global Product Strategy and Commercialization e membro del Pharmaceuticals Leadership Team di Bayer - che rispondono a tutte le esigenze dei pazienti oncologici e intendiamo migliorare la loro esperienza terapeutica complessiva".
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(Adnkronos) - "L’Inps ha piena consapevolezza del momento di scoramento e sfiducia che sta attraversando una larga parte delle nuove generazioni. Per questo riteniamo essenziale essere al loro fianco, supportarli e accompagnarli con un approccio diretto, non paternalistico, utilizzando un linguaggio fresco e strumenti tipici del mondo giovanile, dal web ai social, fino allo smartphone". Lo ha dichiarato Diego De Felice, direttore centrale comunicazione Inps, in occasione della presentazione del progetto “Inps per i Giovani" presso Palazzo Wedekind a Roma.
Secondo De Felice, il nuovo approccio comunicativo dell’Istituto punta a una "formazione di consapevolezza previdenziale fin dai primi anni di vita lavorativa", dato che "nel sistema contributivo attuale è fondamentale prendere decisioni il prima possibile". Ma c’è anche un altro obiettivo, "Fornire strumenti utili per orientare le scelte di vita futura e dare ai giovani la possibilità di costruire il proprio domani".
"Non promuoviamo singoli servizi – spiega De Felice – ma personalizziamo l’offerta a partire da quattro grandi categorie: disoccupati, inoccupati, lavoratori e studenti. Sono i giovani stessi, in base a dove si riconoscono, a individuare i servizi utili per loro. È un invito a prendere in mano il proprio futuro".
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(Adnkronos) - "Presidente Fava, carissimi, con molto piacere, desidero inviare il mio saluto e quello del Governo all'evento pubblico di presentazione del progetto 'Inps per i Giovani. É un dovere e una priorità della Pubblica Amministrazione, attraverso tutte le sue articolazioni, trovare le modalità più adatte e gli strumenti più efficaci per comunicare con le giovani generazioni. Sfida tutt'altro che facile che l'Inps, colonna portante del welfare nazionale, ha avuto la lungimiranza di cogliere, all'interno di una strategia più ampia che punta a personalizzare sempre di più le prestazioni per rispondere meglio ai bisogni concreti - vecchi e nuovi - degli italiani. Di tutti gli italiani, di ogni generazione". Lo sottolinea il premier, Giorgia Meloni, in un messaggio inviato ad una iniziativa dell'Inps per i giovani.
"Le esigenze dei cittadini stanno cambiando, ed è compito della Pubblica Amministrazione immaginare e costruire risposte sempre più su misura Ciò vale anche e soprattutto per i più giovani, anche quando si parla di previdenza. -prosegue Meloni-. Tema cruciale a cui non si deve pensare solo quando ci si avvicina alla pensione, ma fin dal primo passo nel mondo del lavoro, perché è un diritto che va costruito giorno dopo giorno. Ecco perché è fondamentale che i giovani conoscano i principi del sistema previdenziale e comprendano come questi possano influire sul loro futuro, avendo in questo modo gli strumenti per fare scelte ragionate e consapevoli. Ringrazio, per questo, l'Inps per tutte le iniziative che sta portando avanti in questo senso, anche in sinergia con diversi Ministeri, come ad esempio le attività promosse nelle scuole o le azioni specificatamente rivolte ai giovani che studiano e lavorano all'estero".
"Il progetto 'Inps per i Giovani' non è solo un passo avanti in questo cammino, ma rappresenta anche un modo efficace per far conoscere agli under 35 cosa fa l'Istituto nel suo complesso e qual è la gamma di servizi e opportunità che offre - prosegue Meloni -. Desidero, dunque, ringraziare ancora una volta l'Inps, il Presidente Fava, il Direttore Generale Vittimberga e tutti coloro che hanno lavorato a questa importante iniziativa, che seguiremo nella sua concreta attuazione. Il Governo continuerà a lavorare per costruire quel nuovo modello di protezione sociale che i cittadini meritano e si aspettano da tempo. Un welfare che sappia essere all'altezza dei cambiamenti demografici, sociali ed economici del nostro tempo e che metta sempre la persona, i suoi bisogni e le sue esigenze al centro di tutto. Rinnovo i miei saluti, e vi auguro buon lavoro".
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(Adnkronos) - Ad aprile il tasso di disoccupazione scende al 5,9% (-0,2 punti), quello giovanile al 19,2% (-1,2 punti). Il calo delle persone in cerca di lavoro (-3,1%, pari a -48mila unità) riguarda entrambe le componenti di genere e tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34enni, tra i quali il numero di disoccupati è sostanzialmente stabile. Lo comunica l'Istat.
Similmente, la crescita degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,3%, pari a +39mila unità) coinvolge uomini, donne e tutte le classi d’età tranne i 25-34enni, per i quali il numero di inattivi è in calo. Il tasso di inattività sale al 33,2% (+0,1 punti). Confrontando il trimestre febbraio-aprile 2025 con quello precedente (novembre 2024-gennaio 2025), si registra un aumento di 96mila occupati (+0,4%). Nel confronto trimestrale, diminuiscono le persone in cerca di lavoro (-3,4%, pari a -55mila unità) e gli inattivi di 15-64 anni (-0,4%, pari a -44mila unità).
Ad aprile il numero di occupati, pari a 24 milioni 200mila, è stabile rispetto al mese precedente. Aumentano gli autonomi (5 milioni 182mila) e i dipendenti a termine (2 milioni 652mila), mentre diminuiscono i dipendenti permanenti (16 milioni 366mila).
L’occupazione cresce rispetto ad aprile 2024 (+282mila occupati), come sintesi della crescita di dipendenti permanenti (+345mila) e autonomi (+110mila) e del calo dei dipendenti a termine (-173mila). Su base mensile, il tasso di occupazione è stabile al 62,7%, quello di disoccupazione scende al 5,9% e il tasso di inattività sale al 33,2%.
Nello scorso aprile nell'area euro il tasso di disoccupazione si è attestato al 6,2%, in calo dal 6,3% di marzo e dal 6,4% dell'aprile 2024, comunica Eurostat. Il dato è in linea con il consensus, la media delle attese degli analisti. Nell'Ue è stato del 5,9%, stabile rispetto a marzo e in flessione dal 6% di un anno prima.
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(Adnkronos) - Il principe Harry sta valutando l'idea di cambiare il suo cognome e assumere quello di sua madre, la defunta principessa Diana. Il Mail on Sunday scrive che il duca di Sussex ha chiesto consiglio al fratello di Diana, Charles Spencer, su come acquisire il cognome della famiglia materna. Il secondogenito di re Carlo, avrebbe discusso la questione con lo zio e vagliato le possibilità per modificare il proprio cognome durante una visita in Gran Bretagna, la cui data non è stata specificata. Ma secondo il tabloid britannico, al duca sarebbe stato detto che "gli ostacoli legali sono insormontabili. Hanno avuto una conversazione molto amichevole e Spencer gli ha sconsigliato di fare un passo del genere".
La decisione di Harry, scrive il giornale - che comporterebbe che anche i suoi figli, il principe Archie e la principessa Lilibet, cambino il cognome da Mountbatten-Windsor a Spencer - non farebbe che approfondire ulteriormente la frattura tra lui e la famiglia reale e sarebbe "particolarmente dolorosa" per re Carlo, che ha a cuore il cognome della sua famiglia. Mountbatten-Windsor si chiamano tutti i discendenti della defunta regina Elisabetta e del principe Filippo. Combina il cognome della famiglia reale, Windsor, e il cognome adottivo del defunto duca Mountbatten. I figli di Harry usano il cognome sui loro certificati di nascita: Archie Harrison Mountbatten-Windsor e Lilibet Diana Mountbatten-Windsor.
Anche se il cognome dei loro figli è Mountbatten-Windsor, Meghan ha recentemente insistito affinché il suo cognome fosse Sussex, dopo che la regina Elisabetta le ha conferito il titolo quando ha sposato il principe Harry nel 2018. La moglie di Harry ha corretto una delle sue ospiti durante una puntata del suo show su Netflix 'With Love, Meghan', dicendole: "È così divertente che continui a dire Meghan Markle. Ora sai che sono 'Sussex'".
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(Adnkronos) - "Ho appena avuto un bel colloquio con i nostri vertici militari. E' l'Esercito più forte che abbiamo mai avuto, anche perché stiamo accumulando armi a un ritmo mai visto prima nel nostro Paese. Speriamo, tuttavia, di non doverle mai usare". Così nella notte su Truth il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in un post pubblicato dopo quello dedicato all'Iran e alle ultime notizie nel mezzo del difficile negoziato sul controverso programma nucleare della Repubblica islamica.
Nel post su Teheran, Trump ha affermato che gli Stati Uniti, nell'ambito di un possibile accordo, non consentiranno all'Iran di proseguire con l'arricchimento dell'uranio. "In base al nostro potenziale accordo - si legge infatti- non consentiremo alcun arricchimento dell'uranio".
Le affermazioni sono in contrasto con quanto rivelato ieri da Axios secondo cui la proposta presentata sabato alla Repubblica islamica consentirebbe l'arricchimento dell'uranio a bassi livelli in terra iraniana per un periodo di tempo da definire. Teheran rivendica il suo diritto di arricchire l'uranio e insiste sulla natura pacifica del suo programma nucleare.
L'Iran ha intanto chiesto agli Stati uniti garanzie formali sulla revoca delle sanzioni per arrivare a un accordo definitivo dopo cinque round di negoziati. "Quello che per noi è importante è garantire la fine delle sanzioni imposte contro l'Iran", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri della Repubblica Islamica, Esmaeil Baghaei, secondo il quale "finora da parte Usa non hanno chiarito questa questione".
"Una delle nostre richieste più importanti in qualsiasi processo negoziale è la questione della revoca delle sanzioni - ha spiegato -. Abbiamo dimostrato con i fatti che non stiamo procedendo per ottenere armi nucleari".
Nelle dichiarazioni riportate dall'agenzia iraniana Mehr, il portavoce ha anche confermato che Teheran ha ricevuto una proposta da parte di Washington. "Ricevere un testo non significa che sia stato accettato o che sia accettabile", ha puntualizzato, ripetendo che ci sarà "una risposta adeguata". "Qualsiasi testo che contenga richieste estreme e che ignori i diritti e gli interessi legittimi degli iraniani non otterrà una risposta positiva", ha ripetuto il portavoce della diplomazia iraniana che ha sempre rivendicato il suo diritto all'uso pacifico del nucleare e non ha mai accettato di porre fine all'arricchimento dell'uranio.
(Adnkronos) - Sarà eseguito oggi l'esame autoptico sulla salma di Martina Carbonaro, uccisa dal 18enne reo confesso Alessio Tucci. La Procura di Napoli Nord ha infatti conferito l'incarico alla dottoressa Raffaella Salvarezza che si occuperà di eseguire l'esame autoptico sul corpo della 14enne uccisa in un casolare abbandonato ad Afragola, a poca distanza dall'abitazione della vittima. L'autopsia sarà eseguita all'ospedale San Giuliano di Giugliano in Campania, come disposto dal pm Alberto Della Valle, che sta coordinando le indagini dell'omicidio. Come consulenti di parte della famiglia di Martina, l'avvocato Sergio Pisani ha nominato i dottori Pietro Tarsitano e Omero Pinto.
Anche l'avvocato Mario Mangazzo, legale dell'indagato, ha nominato un consulente: si tratta del medico legale Antonio Palmieri. Tra i quesiti posti dagli inquirenti figura l'accertamento sul numero dei colpi inferti, in quali parti del corpo Martina è stata raggiunta dai colpi e, infine, quando è sopraggiunto il decesso, in sostanza per comprendere se, con un soccorso tempestivo, la 14enne poteva essere salvata. Disposti anche accertamenti isto-patologici e tossicologici. Dopo l'esame autoptico la salma di Martina Carbonaro sarà restituita alla famiglia per le esequie.
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(Adnkronos) - L'attore statunitense Jonathan Joss è stato brutalmente assassinato domenica sera nei pressi della sua abitazione a San Antonio, in Texas. Aveva 59 anni ed era noto come interprete del carismatico Ken Hotate in 'Parks and Recreation' e come voce di John Redcorn nella serie animata 'King of the Hill'.
Secondo quanto confermato dal Dipartimento di Polizia di San Antonio, l'attacco è avvenuto poco dopo le 19:00 in Dorsey Drive. Gli agenti, giunti sul posto, hanno trovato Joss gravemente ferito da più colpi d'arma da fuoco. Nonostante i tentativi di rianimazione da parte dei soccorritori, l'attore è stato dichiarato morto sul posto.
A sparare, secondo la testimonianza del marito di Joss, Tristan Kern de Gonzales, sarebbe stato il vicino di casa, Sigfredo Alvarez Ceja, 56 anni, già autore in passato di molestie e minacce a sfondo omofobo contro la coppia. L'uomo è stato arrestato sul luogo dell'agguato ed è attualmente accusato di omicidio di primo grado, con cauzione fissata a 200.000 dollari. L'udienza preliminare è prevista per agosto.
L'aggressione sarebbe l'apice di una lunga scia di ostilità culminata in un incendio che, lo scorso gennaio, aveva distrutto la casa d'infanzia di Joss, costruita dal padre nel 1957. Nell'incendio morirono anche tre dei loro cani. Durante una visita al sito dell'abitazione, la coppia avrebbe trovato il teschio di uno degli animali posizionato in bella vista, accompagnato dall'imbracatura. In preda alla disperazione, i due uomini avrebbero iniziato a piangere e gridare per il dolore, quando Ceja si è avvicinato, ha urlato insulti omofobi e ha aperto il fuoco.
"Jonathan mi ha salvato la vita", ha scritto Tristan Kern de Gonzales in un post su Facebook. "L'assassino ci ha visti in piedi, l'uno accanto all'altro, e non ha sopportato l'amore tra due uomini. Jonathan è morto per proteggermi". La coppia si era sposata il giorno di San Valentino e stava pianificando di acquistare una roulotte come nuova abitazione.
Nato il 22 dicembre 1965 a San Antonio, Jonathan Joss era di origini Comanche e White Mountain Apache. Dopo essersi laureato in arti teatrali alla Our Lady of the Lake University, aveva iniziato la sua carriera con ruoli in film tv come 'Una strana storia d'amore' (1994) e 'I dannati di Meadowbrook' (1994), ottenendo poi visibilità grazie alla serie 'Walker, Texas Ranger'. La sua interpretazione di John Redcorn in 'King of the Hill' (1997-200), durata oltre dodici stagioni, lo ha reso un'icona nella rappresentazione dei nativi americani nei media. Aveva anche prestato la voce a personaggi in videogiochi come 'Red Dead Redemption', 'Days Gone' e 'The Walking Dead: Michonne', e recitato in produzioni come 'True Grit', 'Ray Donovan', 'Tulsa King', 'Friday Night Lights' e 'I magnifici 7'.
I produttori di 'King of the Hill', Mike Judge, Greg Daniels e Saladin Patterson, hanno ricordato Joss con queste parole: "Jonathan Joss ha dato vita al personaggio di John Redcorn per oltre un decennio, inclusa la nuova stagione in arrivo. La sua voce mancherà profondamente a tutta la famiglia di 'King of the Hill'. Inviamo le nostre più sincere condoglianze agli amici e alla famiglia di Jonathan". La morte di Jonathan Joss ha suscitato una profonda ondata di commozione tra fan, colleghi e sostenitori della comunità Lgbtq+ e dei popoli nativi. In molti lo ricordano per il suo impegno nel rappresentare i nativi americani con rispetto e autenticità, e per il coraggio dimostrato nella vita privata. "Jonathan era mio marito, il mio amore, la mia famiglia. Ha dato più amore di quanto la maggior parte delle persone riceverà in tutta la vita. Lo amerò per sempre", ha scritto Tristan de Gonzales su Facebook.
(di Paolo Martini)
(Adnkronos) - "E' giusto che tutti si siano indignati e abbiano dato solidarietà alla premier Meloni per quanto accaduto rispetto alle minacce alla figlia. L'ho fatto anch'io. Ma come altri medici sono 4 anni che riceviamo insulti e minacce sui nostri profili social, ci augurano la morte ogni giorno o affermano di volerci aspettare sotto casa. Nessuno li condanna? Il punto è che questo fenomeno è generato anche da una campagna d'odio messa in piedi da alcune forze politiche. Non accorgersene vuol dire che c'è qualcosa che non va nella politica. C'è una Commissione parlamentare che ha messo nel mirino i vaccini, evidentemente si continua a fare politica dietro i vaccini. Ci dovrebbe essere una condanna unanime contro chi minaccia i medici: se il politico è minacciato c'è una condanna unanime, mentre degli operatori minacciati non interessa a nessuno". Così all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova, che ha deciso di non fare finta di nulla contro i no-vax, che da anni lo minacciano sui social, ma di denunciarli e di pubblicare online nome, cognome e profilo.
"Siccome lo strumento migliore per difendersi è gogna mediatica - prosegue - io ogni volta che riceverò una minaccia pubblicherò sulle mie pagine social nome e cognome. Così le persone sapranno chi sono questi personaggi che continuano ad augurarmi la morte solo perché difendo i vaccini. Io non ho fatto nulla, ho solo fatto il mio lavoro ovvero di dire che in un momento di emergenza sanitaria ci si doveva vaccinare".
"Il mondo della vita reale dove insegnanti, medici, poliziotti, possono essere vituperati senza che nessuno si indigni è anni luce distante da quello della politica. Così non va bene e il divario sta aumentando. Ma i cittadini se ne accorgono e infatti non vanno a votare", conclude l'infettivologo.
Leggi tutto: Bassetti: "Politica indignata per minacce a Meloni, tace su medici presi di mira"
(Adnkronos) - Sciopero delle Poste italiane oggi, martedì 3 giugno 2025. Le categorie di Cgil e Uil del settore postale hanno proclamato l'agitazione su tutto il territorio nazionale per rivendicare diritti e salario per le lavoratrici e i lavoratori e per denunciare l’atteggiamento aziendale che, azzerando il confronto e negando il pluralismo, mette in discussione la democrazia stessa nella più grande azienda privata del Paese.
Lo sciopero interessa tutte le prestazioni ordinarie per l’intero turno di lavoro. Per le prestazioni straordinarie, supplementari ed aggiuntive, invece, la protesta andrà avanti fino al 2 luglio 2025. Tuttavia "verranno garantite le previste prestazioni indispensabili", comunica una nota di Poste.
La mobilitazione potrebbe impattare sul pagamento delle pensioni, in programma proprio oggi 3 giugno. A rischio anche le consegne e e spedizioni di posta e pacchi e i servizi di pagamento tramite bollettini postali.
Commentando l'agitazione Maurizio Landini, segretario generale Cgil, e Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil, si dicono "al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori" spiegando che "desta grande preoccupazione che Poste Italiane, azienda a controllo pubblico e che ambisce a svolgere un ruolo centrale nello sviluppo economico e sociale del Paese, silenzi il dissenso e cerchi la scorciatoia degli accordi separati per massimizzare i profitti e non dare risposte alle giuste istanze dei lavoratori". "Non vorremmo - aggiungono - che questa fosse una strategia per preparare l’ulteriore privatizzazione di Poste, annunciata dal Governo e da noi sempre contrastata”.
“Il ruolo e la storia di Poste Italiane – aggiungono i Segretari generali di Cgil e Uil – impongono alla dirigenza aziendale un cambio di paradigma. Non esistono solo gli interessi degli azionisti: agli ottimi risultati economici del gruppo devono corrispondere migliori condizioni di lavoro e salariali per i lavoratori di Poste, che contribuiscono in maniera determinante al raggiungimento di quei risultati. È inoltre inaccettabile la forte razionalizzazione degli sportelli postali che, soprattutto nelle aree interne e nelle periferie del nostro Paese, sta privando le cittadine e i cittadini, spesso i più fragili, di un presidio che garantisce l'accesso a servizi imprescindibili”.
Leggi tutto: Poste italiane in sciopero: i motivi dell'agitazione e i servizi a rischio